Il Cappotto Della Macellaia

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"All'alba del gioved 7 ottobre 1943, in un piccolo paese della pampa argentina fu ucciso un uomo. La verit non venne mai a galla. I morti non parlano, gli assassini non si autoaccusano, l'unico testimone non parl perch era il vero colpevole." Lungo le pagine di questo breve romanzo si dipana un mistero che coinvolse (e sconvolse) gli abitanti del paesino di Palo Santo, con magistrale colpo di scena finale. Fra i personaggi troviamo: una sarta insignificante e scontenta della sua vita. La bella merciaia Solimana, che attira gli uomini del paese a casa sua. Una telefonista bizzarra che non si fa vedere da nessuno. Un vecchio immigrante greco che, dalla toppa della sua porta, tiene sott'occhio l'intero paese. Ci sono un assassinio, un grande amore, invidie e pettegolezzi... troppe cose per un paese di soli otto isolati e 207 abitanti.

Autore: Lilia Carlota Lorenzo nasce in Argentina, abita a Ivrea, Piemonte. Laureata in architettura, dipingere quadri ambientati nella Buenos Aires del tango e scrive su strani fatti accaduti (o immaginati) nella pampa argentina. Via Fratelli Falchetti, 2 Ivrea (TO) 10115 0125692029

Copertina dellautrice. I duellanti (1999)

Lilia Carlota Lorenzo

Il cappotto della macellaia

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Allalba del gioved 7 ottobre 1943, in un piccolo paese della pampa argentina fu ucciso un uomo. La verit non venne mai a galla. I morti non parlano, gli assassini non si autoaccusano, lunico testimone non parl perch era il vero colpevole.

il paese... Palo Santo si trova in mezzo alla pampa. Ha una sola strada di terra battuta che costeggia la ferrovia. Da un lato sinnalza il lindo edificio della stazione fatto dagli inglesi, come daltronde tutta la rete ferroviaria che attraversa il Paese; il cui tracciato, questo va detto, soddisfaceva il comodo degli inglesi, non quello degli argentini. Di fronte alla stazione si stendono gli unici otto isolati che compongono il paese, con una media 1 di cinque case ciascuno. Poi, sparpagliati un po qua un po l, i soliti ranchos abitati dai soliti poveracci. Oltre ai 207 residenti del paese, agli agricoltori e agli allevatori di bestiame che vengono a far la spesa una volta alla settimana pi i parenti di entrambi i gruppi nessuno ha mai sentito nominare Palo Santo. Questo non impedisce agli abitanti di sentirsi come se vivessero nellombelico del mondo. Non se ne sarebbero mai andati e, se fosse stato necessario, molti di loro avrebbero sacrificato mogli, mariti, genitori e figli per impedirlo. gli abitanti... La signora Fernndez nata Tomasetto di anni quarantatr, altezza un metro e cinquantotto, piuttosto insignificante e insoddisfatta della sua vita, si era alzata come tutte le mattine, alle sei meno un quarto. Era ancora buio. Soffiava un vento gelido che tagliava la faccia. Nella ciotola del cane, lacqua aveva formato una sottile lastra di ghiaccio. La signora Fernndez era uscita nel cortile per accendere il braciere. Una volta assicuratasi che funzionasse correttamente hai voglia poi di sentire le clienti che si lamentano dellodore di fumo lo aveva messo nella cameretta adibita al cucito. Oggi doveva sbrigarsi. Dopo pranzo sarebbe venuta la macellaia era la maestra, ma in paese tutti la chiamavano la macellaia con quel cesso di sua figlia a provarsi il cappotto. Era la terza prova. A quella non andava mai bene niente. Le cose non andavano bene perch fra una prova e laltra, quel bidone di sua figlia continuava a ingrassare. Cos, monta smonta, quel maledetto cappotto non sarebbe mai finito. Quella credeva di essere chiss chi perch era la direttrice della scuola. Direttrice, segretaria e maestra. Per forza, era lunica. Chi veniva in un posto simile? Per carit, lei sarebbe morta se avesse dovuto lasciarlo, ma alla gente di fuori non la porti manco a rimorchio. La vita non era giusta. Non era giusto che quella serpe avesse un marito coi fiocchi: bello, bravo, di compagnia e chiss che uomo a letto. In pi lavoratore, non come quel buono a nulla che si era trovata lei per marito vabb lasciamo stare la macellaia voleva assottigliare la figura di sua figlia che la metta per terra e le faccia passare un panzer sopra cos la assottiglia per sempre con quelle due tette da mucca in allattamento cosa vuole assottigliare?

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In Argentina: tuguri con pareti di fango, tetto di paglia e pavimento di terra in cui vivono i poveri delle periferie.

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Alle sette, la signora Fernndez sent che si alzava suo marito. Adesso andava a pisciare e le lasciava il cesso pieno di schizzi che manco puliva, come se portasse a casa chiss che stipendio. Per dirla tutta, lo aveva sposato perch lei non era mai stata una gran bellezza. Piccola e proporzionata quello s, ma la faccia era quella che era. In pi, con il cucito si era guastata la vista e adesso doveva portare due culi di bottiglia davanti agli occhi. A quellepoca aveva oltrepassato la trentina. Cosa vuoi, un marito non spunta dalla notte alla mattina come un fungo. Non che fosse brutto, ma il resto era tutto da buttar via. Se sua madre non si fosse impuntata, forse, non lo avrebbe sposato. Che poi, manco passato un anno del matrimonio, quella gi diceva: A tuo marito il lavoro non piace mica, di qua e di l. No, se fosse stato per lei, non lo avrebbe sposato. Qualche scopata s, quello le era sempre piaciuto. Non ne aveva mai fatta parola con nessuno e se ne vergognava, ma era nata cos. Anche sotto quel profilo non era un granch, suo marito. Allinizio tanto quanto, ma adesso le saltava addosso una volta ogni dieci giorni. Due colpi e via vabb lasciamo stare meno male che suo suocero aveva un po di ettari di terra. Appena morto, vendute le terre e fatta la divisione dei beni fra la vedova e i due figli, con quei soldi si erano costruiti la casa, ma suo marito, lavorare sul serio, manco per sogno. Se non fosse stato per il cucito... non voleva pensarci. Lui caccia, puoi capire, la selvaggina aiuta un po, ma non basta. Nemmeno con suo figlio aveva avuto fortuna: un bambino imbranato che tutti prendevano in giro. Doveva ringraziare la vedova Manch, quella stramba di telefonista lo aveva preso per far la spesa, malgrado lui gliene combinasse di tutti i colori che vita di merda! Quando la signora Fernndez si era alzata per accendere il braciere, il signor Andreani, che abitava due case pi in l di anni quarantotto, mestiere macellaio e carattere rassegnato era gi tornato dal mattatoio con il camioncino pieno. A lui piaceva quellora del giorno o, se si preferisce, della notte, visto che in questo periodo dellanno, marted 24 agosto per la precisione, fa ancora buio. Gli piaceva quel silenzio pieno di libert. Sua moglie e sua figlia dormivano ancora. Non che non amasse sua moglie e non adorasse la sua Pagnottina. Sarebbe morto senza di loro, ma quellora era solo sua, ecco tutto. Scaldava lacqua 2 per la seconda bevuta di mate , la prima laveva fatta appena alzato, due o tre mates presi alla veloce, pi che altro per svegliarsi. Poi iniziava a scaricare il camioncino. Non appendeva tutta la carne, solo quella che gli sarebbe bastata per il mattino. Il resto lo metteva nella ghiacciaia. Poi si accendeva una sigaretta e sintonizzava la radio su quella stazione 3 che trasmetteva i tangos di Carlos Gardel . Carlitos, ormai morto da otto anni! Non ci poteva credere. Quando ci pensava, gli veniva da piangere. Commosso, inizi a canticchiare qualche strofa accompagnando la musica della radio: Mentira, mentira, yo quise decirle, las horas que pasan ya no vuelve ms. Y as mi cario al tuyo enlazado es solo un fantasma del viejo pasado 4 que ya no se puede resucitar .2

Infusione caratteristica fatta con lerba mate utilizzando una zucchetta dove sinserisce una cannuccia.

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Mitico cantante di tango, nato presumibilmente a Tolosa, Francia, nel 1890; morto in un incidente aereo a Medellin, Colombia, nel 1935. Si dice che a quellepoca molte donne si fossero suicidate dandosi fuoco per morire carbonizzate come lui.4

Bugie, bugie, io volevo dirle, le ore passate non tornano pi.

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Questo momento magico finiva alle sette meno dieci, quando doveva portare la colazione a sua moglie. A letto. Gli piaceva, ma meno di una volta. Se laveva abituata cos, ormai che poteva fare? Era cambiata sua moglie, soprattutto di fisico, perch il carattere era sempre stato quello: di merda. Solo che fino alluscita della chiesa non lo aveva tirato fuori. In fondo in fondo, e nemmeno tanto in fondo, sua moglie gli faceva un po paura. Mai detto ad anima viva, ma era la verit. Forse il fatto che fosse maestra gli metteva un po di soggezione, comunque bastava dirle sempre di s, qualunque cosa ma non discutere. A lui non piaceva discutere. Ormai si era abituato. In pi e questo lo riempiva di orgoglio sua moglie era una donna istruita. Escludendo i libri di storia antica del defunto signor Paganini, il padre della merciaia, sua moglie era lunica in paese ad avere una libreria con ottantadue libri, o volumi, come diceva lei. In 5 bella vista cera anche El Tesoro de la Juventud . Quei venti volumi con le copertine bord e le scritte dorate facevano veramente un figurone. Lo aveva comprato per la sua Pagnottina da quel commesso viaggiatore ormai da parecchio. Peccato che Pagnottina non ne avesse mai aperto un volume. Lui lo sfogliava le domeniche, quando pioveva. Quando piove, Palo Santo diventa una pozzanghera unica. Impossibile uscire, nemmeno per far due passi. Cos andava nel salotto e prendeva un volume a caso. Cercava la sezione chiamata Il libro dei Perch. Perch non canta la gallina come il gallo?, Perch non si bagnano le papere?, Perch non si mescola lacqua con lolio?. Bello. Peccato che Pagnottina non lo avesse mai guardato. Sua figlia non era una gran bellezza. Aveva preso dal nonno materno. Brutto forte suo suocero. S, era un po bruttina la sua Pagnottina, forse per quello le voleva cos bene. Sua moglie adesso era brutta, grassa soprattutto, ma da giovane non era male. Se lavesse amata, non avrebbe saputo dirlo, aveva fatto tutto lei. A quellepoca studiava da maestra a P., lui era solo il garzone nella macelleria di suo padre. Non avrebbe mai immaginato che una donna cos si potesse interessare a uno come lui. Poi si erano sposati. Il brutto carattere, o lo aveva sempre avuto o le si era guastato di colpo. Ingrassare invece, era ingrassata un po per volta: A forza di annusare la carne dice, che se avesse avuto un marito con un altro mestiere sarebbe rimasta magra. Magra magra non lo era mai stata. Poi non voleva contraddirla, ma la figlia del macellaio era lei, comunque la lasciava parlare. Forse era vero che lodore della carne faceva ingrassare. Nel Libro dei Perch, la domanda Perch ingrassiamo quando annusiamo la carne? non cera. L'arrivo del garzone lo riport alla realt. Non gli piaceva questo garzone. L'altro era andato a fare il militare. Marina. Non poteva rimanere per due anni senza garzone, cos aveva preso il meno peggio. Bel ragazzo, ma troppo furbo per i suoi gusti, poi lo aveva visto parlare con la sua Pagnottina, nemmeno questo gli era piaciuto.

E cos il mio amore al tuo legato solo un fantasma del vecchio passato che mai pi risusciter. Testo di Alfredo Le Pera, musica di Carlos Gardel, 1935.5

Enciclopedia per ragazzi di origine Statunitense molto diffusa in Latinoamericana.

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Buongiorno don Andreani. Ciao Miguel Angel. tutto a posto. Vado a svegliare mia moglie. Il signor Andreani usc, attravers il cortile ed entr in casa. Inizi a preparare la colazione per sua moglie, come tutte le mattine a quellora. Quando alle sette del mattino il signor Andreani stava portando la colazione a sua moglie, si era svegliata la signorina Solimana, di anni quarantacinque ne dimostrava dieci di meno bellezza fuori del comune, peso, altezza e misure giuste. Dai Marcantonia, svegliati che ora disse alla sorella, che dormiva in un letto singolo accanto al suo bel lettone matrimoniale. Ho sonno... . Dai. Alzati!. Fa freddo... . Se non facesse freddo non ti sveglierei per accendere la cucina. Dai, muoviti!. Le sorelle Paganini, i cui nomi bizzarri erano frutto dellamore smodato per la storia antica che aveva avuto in vita il defunto signor Paganini, gestivano la merceria del paese. Solo articoli di ottima qualit. Be, del negozio se ne occupava soltanto Solimana. Marca Antonia, detta Marcantonia per facilitare la pronuncia, faceva quel che poteva in casa. Marcantonia, di anni trentotto, zitella come sua sorella, corpo informe, sguardo bovino e capelli radi, si alz controvoglia e rimase seduta sulla sponda del letto. Ti vuoi muovere! S o no?!. Marcantonia si mise la ciabatta destra nel piede sinistro, la ciabatta sinistra nel piede destro. Si alz e cadde per terra. Maledizione! Non vita questa si lament Solimana. Marcantonia era la sua croce. Portarsi dietro una minorata non era facile. Lasci contrariata le lenzuola calde, aiut sua sorella ad alzarsi e torn a letto. Accendi la cucina e metti lacqua a scaldare che devo farmi il bagno. 7 Sinfil di nuovo fra le lenzuola, prese il Para Ti che era sul comodino. Inizi a sfogliarlo. Aveva visto un modellino che le piaceva. Voleva mostrarlo alla sarta. Era una ladra, ma lunica decente. Con quello scansafatiche di marito per forza doveva aumentare i prezzi. Le venne in mente quello stupido bambino che aveva per figlio. Quando lo trovava per strada scappava terrorizzato. Da quando era capitato quello, non veniva pi nel negozio. Su quel fronte poteva stare tranquilla. S, spaventarlo ogni tanto non era mai di troppo. Per il matrimonio mancava ancora tempo, ma non le piaceva fare le cose di corsa altrimenti mi metto il tailleur blu un tailleur blu va sempre bene me lhanno visto ma chi se ne frega! Allimprovviso sent un gran fracasso provenire dal cortile. Marcantonia. Che cosa stava facendo quella deficiente nel cortile? Rassegnata, si alz. Si tolse con cura la retina che metteva ogni sera per non rovinarsi la pettinatura. Dalla parrucchiera andava solo il sabato, per forza, lei nel negozio non le piaceva 8 dire merceria attuava il sabato inglese . Sinfil la soffice vestaglia porpora che profumava di gelsomino, il sabato lavava anche quella, sincammin verso la cucina a passo svelto. Con la cucina Marcantonia se lera cavata. Il pentolone con lacqua era sopra un fornello, il bollitore per il caff, sullaltro. Entrambi accesi. A volte metteva la pentola con lacqua e si dimenticava di accendere il fornello, a volte accendeva6

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Modo riguardoso di rivolgersi a un uomo. 7 Rivista femminile apparsa in Argentina negli anni 20.8

Chiusura del sabato a partire delle tredici.

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il fornello con la pentola vuota. Sua sorella era uscita lasciando la porta del retro aperta. Con quel freddo! Che cosa stava facendo fuori, quel progetto mal riuscito? Sent un rumore che proveniva dallo sgabuzzino. Ecco dovera! Che cosa stava combinando nello sgabuzzino? Cosa ci fai nello sgabuzzino, vuoi dirmi?. Niente, faccio io. Vai viiia!. Non era la prima volta che trovava Marcantonia nello sgabuzzino. Guard lora, otto meno venticinque. Marcantonia, lacqua calda. Molla l e vieni a riempire la tinozza che faccio tardi. Poi prepara la colazione e non leccare niente. Tutti i giorni le stesse raccomandazioni. Si ferm un attimo aspettando che tornasse. Marcantonia!. Silenzio. Maledicendo la sua sorte, decise di andare a vedere che cosa stesse facendo. Sent un brivido alla schiena: Marcantonia, sguardo deciso e vanga in mano, la guardava con odio. Che cosa pensi di fare con quella vanga in mano, vuoi dirmi?. Vai via, vai via, vai via. Quando Marcantonia ripeteva tre volte la stessa frase voleva dire guai. Solimana si avvicin cercando di toglierle la vanga. Marcantonia opponeva resistenza. Il suo sguardo bovino era diventato cattivo. Aveva acceso la candela e la fiamma mossa dal vento dava al suo viso un aspetto folle. Dannazione! Dammi questa maledetta vanga e vai dentro o chiamo la mamma. Noo! La mamma noo!. Marcantonia moll la stretta e scapp dentro. Solimana prese la vanga, la appoggi alla parete, poi vide il piccolo scaffale per terra ecco il rumore! Lo rimise a posto. Spense la candela con un soffio. Non le piaceva spaventare Marcantonia con la mamma, ma quando sintestardiva era lunico modo. Entr in casa. Chiuse bene la porta per non lasciare scappare quel poco di caldo che cera. Marcantonia si era data da fare: gi aveva riempito la tinozza e messo la biancheria sulla sedia assieme allasciugamano, cose che solitamente doveva farsi ripetere tre volte. Si tolse la vestaglia, la camicia di notte non usava altro per dormire e simmerse nella tinozza. Marcantonia aveva persino fatto la miscela giusta. Non era male spaventarla con la mamma. Mentre la signorina Solimana apriva il negozio, la signora Andreani, detta la macellaia, maestra di professione, di anni quarantasei, chili ottantacinque e brutto carattere quella mattina pi brutto ancora era seduta dietro la cattedra a contemplare i suoi trentaquattro allievi, se per allievi sintendono quei trentaquattro testa di cazzo che doveva acculturare. Non uno, dico non uno, di questi animali in grado di capire qualcosa, lo aveva riferito alla merciaia proprio il giorno prima, quando era andata a dare unocchiata nel suo negozio. Stava cercando qualcosa di carino per la pettinatura di sua figlia in vista di quel fottutissimo matrimonio del cazzo. Sua figlia, ogni giorno che passava, invece di migliorare peggiorava. Sua figlia era uneccezione alla regola: brutta in fasce, brutta in piazza. Quella era nata brutta e bruta rimaneva. Da chi aveva preso? Lei, adesso era un po ingrassata a forza di annusare la 7

carne giorno e notte ma non era brutta. Suo marito era un belluomo, altrimenti perch una donna del suo livello lo avrebbe sposato? Quella mattina era andata di merda sin dallinizio. Suo marito le aveva portato la colazione con il pane del giorno prima. Tornando dal mattatoio si era dimenticato di prendere il pane appena sfornato. Il pane del giorno prima faceva schifo. Se fai il panettiere, devi saper farlo, invece no, bastava un giorno perch diventasse duro come una pietra, nemmeno i maiali lo volevano. Suo marito, ultimamente, aveva la testa altrove, doveva scoprirne il motivo. Reinoso, di anni quattordici, altezza un metro e ottanta, brutto, strabico e figlio di cenciosi, invece di aver finito la scuola dellobbligo era ancora alla terza elementare, in pi faceva il furbo. Reinoso si alzi in piedi. E in che cosa dovrei alzarmi signora maestra?. questo negro lammazzo Non faccia il furbo e mi guardi in faccia. La sto guardando in faccia signora maestra. Certo, quello era pure strabico e lei una cretina. Doveva soppesare ogni parola. Reinoso non perdeva la minima opportunit di farla passare per unimbecille davanti a tutti. Infatti, tutti si erano messi a ridere. Si alz, prese la bacchetta e si avvicin al banco di Reinoso con il fermo proposito di spaccargli come minimo due dita. Da vicino Reinoso era ancora pi brutto e, da come la stava guardando con locchio buono, si capiva che di bacchettate non ne voleva pi prendere. In ogni modo doveva uscirne a testa alta da quella situazione di merda. Anche subito, altrimenti la sua autorit era finita. Reinoso quanti anni ha?. Quattordici signora maestra. Sa che se volessi potrei mandarla al riformatorio fino a quando ne avr ventuno. Faccia lei. Certo che faccio, per iniziare vada immediatamente a pulire i gabinetti dei maschi. Voglio siano cos puliti da potermici specchiare. Reinoso usc dallaula senza rispondere. Per il momento la sua autorit era in salvo, ma doveva stare attenta, Reinoso non era pi un bambino e di bacchettate glielo aveva fatto capire persino con locchio strabico non ne voleva pi sapere. S, con Reinoso doveva rallentare. Prima o poi quello le avrebbe mollato un pugno, se lo sentiva. Doveva rallentare, ma senza farglielo capire, altrimenti sarebbe stato peggio. Quella era proprio una giornata di merda e non era ancora finita. Nel pomeriggio doveva portare sua figlia dalla sarta a provarsi il cappotto. Solo a pensarci le veniva il prurito. Quindici minuti dopo, la signora Andreani decise di dare unocchiata ai gabinetti maschili. Ognuno finisca il suo compito in silenzio. Torno subito. Prese la bacchetta non si sa mai e usc dalla classe. Attravers il cortile verso i gabinetti dei maschi. Aguzz lorecchio. Non si sentiva rumore dacqua n sbattere il secchio. Strano cosa sta facendo quellimbecille? Apr la porta. Non cera nessuno che avesse capito male e fosse andato a pulire i gabinetti delle femmine? Attravers di nuovo il cortile. Appena apr la porta, sent la puzza. Per terra, in mezzo al corridoio, cera un bel mucchietto di merda fumante appena fatta. Di Reinoso, manco lombra. Tornando indietro con lorologio di qualche ora, per la precisione quando la signorina Solimana 8

si era svegliata e il signor Andreani portava la colazione a sua moglie, la vedova Manch, di anni cinquantaquattro, chili quarantotto, e felicemente impiegata nellazienda telefonica, si apprestava a fare colazione indossando la sua vestaglia blu elettrico che adorava. 9 Era molto concentrata sulle tostadas che stavano abbrustolendo dolcemente sul fuoco. Quelle sei fette di pane stavano alla vedova Manch come un proficuo conto in banca a un commerciante avaro. Quando tutto fosse stato pronto e solo allora avrebbe aperto la finestra per prendere il burro dal davanzale. La vedova Manch era sana come un pesce, aveva un appetito invidiabile, mangiava come una lima nuova, non era mai andata dal medico n pensava di andarci. Ringraziava Dio non poteva soffrire la Madonna per averle concesso una vita cos bella. Solo gli chiedeva di fargliela durare pi a lungo possibile. Della sua vita non avrebbe cambiato niente, voleva solo continuare a lavorare senza muoversi da casa. Tutto il giorno in vestaglia senza farsi vedere da nessuno. Della gente le interessava solo ascoltare le loro conversazioni. Era convinta di avere trovato il modo di farlo senza che nessuno se ne accorgesse. Lunica seccatura erano i rompiscatole che venivano a telefonare dalla cabina pubblica, ma anche quel problema era stato risolto. In un primo momento aveva pensato a una tendina per dividere lufficio, ma una tendina basta alzarla e ti trovi il rompiscatole davanti. Le cose si fanno bene o non si fanno. Aveva preso un po di soldi che teneva da parte e ordinato a un falegname di P. in paese avrebbe dato motivo di pettegolezzo di costruirle un bel separ con il quale custodire la sua vita privata. Alto due metri, in modo che nessuno potesse sbirciare dallalto. Quando sentiva la scampanellata della porta, diceva: Si accomodi e il rompiscatole sinfilava nella cabina. Ci aveva messo un po per far capire allutenza che per richiedere il numero non era necessario rivolgersi a lei personalmente, bastava alzare la cornetta del telefono che cera nella cabina e sollecitarlo attraverso la linea. Poi, fare la stessa cosa per sapere lammontare della telefonata. Per pagare bastava lasciare i soldi accanto al telefono. Cera per la storia del resto. Se per caso lutente non ci arrivava con i soldi e la differenza era poca mica puoi sapere a priori quanto vorrai o dovrai parlare lei ci rimetteva volentieri, altrimenti mandava il figlio della sarta il suo tuttofare di fiducia a prendere o restituire il resto a domicilio. Man mano che lutenza cap la musica, non port pi banconote di grosso calibro. La gente la si deve abituare. Tutto l. Cos era finita la seccatura di farsi vedere. Poteva rimanere tranquillamente sia in vestaglia dinverno, che in mutande e reggiseno destate. Peccato che ci fossero solo sette abbonati. In ogni caso sette abbonati non volevano dire sette persone, bens sette famiglie. In questo modo si poteva arrivare alla ventina di persone. Inoltre cerano quelli, in sostanza tutti, che non avendo il telefono chiedevano una cortesia solo in casi di urgenza ai vicini abbonati. Quelle erano le telefonate pi interessanti, perch annunciavano morti o malattie, mal che andasse nascite, battesimi o matrimoni. In pi, oltre alle persone che parlavano al telefono, cerano quelle che erano nominate nelle conversazioni, cos ne venivano fuori tante belle storie che potevano continuare per giorni e giorni. Come un romanzo dappendice, per capirci. Ogni volta un pezzo.9

Fette di pane tostato.

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La cosa pi stuzzicante era che non sapevi quando sarebbe arrivata la prossima puntata. Potevano passare giorni, settimane e persino mesi. In pi di unoccasione le era capitato che fra una puntata e laltra dimenticasse landamento della storia o il nome dei personaggi. Per questo aveva mandato il figlio della sarta allemporio, a comprare un grosso quaderno, vi annotava le storie degli abbonati in ordine alfabetico. Quel ragazzino era stato la sua salvezza. Poteva fare i capricci, ad esempio non cera modo di farlo andare dalla merciaia, ma quello non era un problema, lei si aggiustava con la biancheria che aveva, chi la vedeva poi? In pi, a volte sbagliava la spesa, comunque sempre meglio di tutta quella sfilata di garzoni a portarti la carne, il pane e via dicendo. Il caff era passato, le tostadas abbrustolite al punto giusto. La vedova Manch prese il gigantesco vassoio appartenuto alla sua defunta suocera, lo teneva sempre pronto sul tavolo con una tazzina pulita e la zuccheriera. Le piaceva lo zucchero, ne metteva tanto. Aggiunse la caffettiera con il caff bollente, un litro tondo. Il latte caldo, mezzo litro. Prese la marmellata dallarmadietto, apr la finestra e pigli il burro dal davanzale. Con il vassoio ben guarnito si diresse in ufficio, lo appoggi sul tavolino messo apposta accanto alla sedia, si sedette, aggiust le cuffie alle orecchie e inizi felicemente la sua giornata lavorativa. Tornando di nuovo indietro con lorologio, esattamente quindici minuti dopo che la signora Fernndez si era alzata per accendere il braciere, si era svegliato il signor Zotikos, detto Tiko, di cognome impronunciabile, origine greca, anni settanta e una gamba fuori uso. Si svegliava sempre alle sei del mattino senza necessit della sveglia. Non perch fosse unabitudine rimastagli da quando lavorava, niente affatto. Lui, prima dalle otto e mezzo non aveva mai aperto il salone di barbiere, quando lavorava, si capisce. Dopo lincidente non lavorava pi. Campava con la pensione e con i soldi della vendita del salone. Era accaduto una mattina. Di colpo si era svegliato e aveva guardato lora: le sei in punto. Cos da dieci anni. Al principio si era spaventato. Dicono che quando uno si sveglia da solo sempre alla stessa ora il diavolo che viene a prenderti, ma ormai erano passati pi di dieci anni e lui continuava a campare. Da l in poi la sua vita era diventata un tormento, si capisce che un guaio svegliarsi alle sei del mattino se non hai niente da fare. Come lo riempi il giorno? La sua salvezza, del tutto casuale, fu aver affittato quelle due camere dal macellaio, pi il gabinetto del cortile che condivideva con il garzone, perch la famiglia aveva un bel bagno di lusso dentro casa. Le due camere si trovavano fra il negozio e la casa del macellaio. Proprio in mezzo, come il ripieno di un panino. Nella camera che dava sulla strada, aveva sistemato il letto; in quella che dava sul cortile, la cucina, che fungeva anche da sala pranzo e salotto. Se fosse venuto qualcuno a trovarlo avrebbe dovuto farlo passare dalla stanza da letto, ma da lui non veniva nessuno. Nella parete che separava la cucina della macelleria, cera una porta, chiusa a chiave, si capisce. La chiave laveva il macellaio, la toppa era stata tamponata con il mastice. Ebbene, proprio quella porta era stata la sua salvezza. Quando uno disperato inizia a pensare. Lui era disperato sin dalle sei del mattino. Continuare a girarsi nel letto non ce la faceva, si capisce che quellidea gli era venuta proprio per disperazione. Per tre sere di fila si era dato da fare per liberare la toppa valendosi di un ago da materassaio che, appunto, aveva dimenticato un materassaio nel suo salone quando ancora lavorava, si capisce. Aveva dovuto aspettare che piovesse. 10

Quando piove, il macellaio mette della segatura per terra perch i clienti arrivano con gli stivali pieni di fango. Con la segatura per terra nessuno avrebbe notato se fosse caduto qualche pezzo di mastice dallaltra parte. Perch ci aveva messo tre sere? Perch lavorava solo quando la famiglia Andreani era a tavola. Madre e figlia urlavano sempre, quelle due vivevano litigando per il cibo. Con il casino nessuno avrebbe potuto sentirlo quando trafficava con la toppa. Il mastice era diventato una pietra perch quella porta era chiusa da una vita, appunto da quando era venuto a viverci linquilino precedente, un vecchio morto di vecchiaia. Non aveva faticato invano, la toppa era stata liberata. Siccome la cucina non aveva finestre e doveva stare sempre con la luce accesa, bastava appendere un tovagliolo alla maniglia per impedire che dalla macelleria si vedesse la toppa illuminata. Cos, quando gli garbava, spegneva la luce, toglieva il tovagliolo e voil: poteva vedere tutto quel che accadeva nella macelleria. Lingresso non entrava nel suo campo visivo, per beccava il bancone in pieno, pi tre metri davanti e tre dietro. Insomma, questa toppa gli aveva cambiato la vita da cos a cos. Non era mai riuscito a parlare quel maledetto castigliano come si deve. La gente non ha pazienza, persino in quel cazzo di posto come se avesse tante cose da fare. Da quando non lavorava pi si era reso conto che la gente lo evitava. Un po per volta, anche lui aveva perso la voglia di parlare, quindi sentire e vedere gli altri senza avere a che fare con loro, si era rivelata una cosa molto piacevole. La felicit della vecchiaia. E da quella toppa aveva visto tante cose! Peccato che non ci fosse unaltra porta nella parete che comunicava con la casa del macellaio. A Palo Alto, lultima ad alzarsi quella mattina fu la futura sposa. Mentre accadevano i fatti fin qua descritti, lei dormiva placidamente sognando il futuro sposo. Era una bella ragazza incontaminata da ogni male. Simpatica, timida quanto basta, era la donna ideale da condurre allaltare per poi portarsi a letto, con una madre cos vigile era lunico modo. Il 25 settembre si sposava innamorata. Era un matrimonio damore. Nessun vantaggio da nessuna delle parti: entrambi belli, giovani e benestanti. La data delle nozze era stata discussa a lungo. Lei voleva il 21 settembre, primo giorno di primavera, ma cadeva di marted n di Venere n di Marte ci si sposa o si parte Quello non sarebbe stato un problema, il detto si riferiva a venerd o marted 13, ma tutti si sposavano di sabato, quindi alla fine si era deciso per sabato 25 settembre. Al matrimonio, tranne i poveracci, era stato invitato tutto il paese. I poveracci, com giusto che sia, sarebbero andati il giorno dopo a fare le pulizie e, oltre la paga, si sarebbero portati a casa un po di avanzi fra quelli pi scadenti, accuratamente scelti dalla madre della sposa. Nel paese di solo otto isolati erano arrivate le tredici. Il panettiere, il macellaio e lemporio tranne la pompa di benzina annessa che rimaneva sempre aperta chiusero i battenti. La scuola aveva chiuso a mezzogiorno, la signorina Solimana, il barbiere e la parrucchiera alla mezza. La signora Fernndez aveva mandato gi un boccone alla veloce ed era tornata nella saletta adibita al cucito per ultimare il cappotto. Suo marito era rimasto a tavola aspettando il rutto. 11

Pepincito, il figlio di entrambi che ultimamente mangiava poco ed era sempre agitato disse: Babbo mi porti con te a caccia?. No. Non faccio rumore, ti giuro. Oggi no. Il signor Fernndez si alz da tavola lasciando suo figlio con la faccia compunta. Piuttosto aiuta tua madre a sparecchiare. La mamma non vuole. Perch?. Dice che spacco tutto. Ha ragione lo rassicur il padre prima di chiudersi in bagno. Dalla saletta cucito la signora Fernndez aveva sentito tutto. Ebbe una punta di amarezza. Povero piccino! Ultimamente non ne combinava una giusta. Poi dimentic il figlio per chiedersi che cosa stesse facendo suo marito chiuso in bagno. A chiave, perch aveva sentito il rumore. In bagno suo marito ci andava il mattino per deporre, lo aveva sentito dire alla macellaia quando parlava dei suoi problemi di stitichezza. Era una stronza, ma se voleva sapeva esprimersi. Il termine le era piaciuto subito e adesso lo usava anche lei. Non sai mai come dire quando vai a far quello. Muovere il ventre sembra che invece di andare al cesso ci si debba mettere a ballare una danza araba, andare di corpo sa di esercizi marziali, defecare poi... si sente la puzza solo a pronunziare la parola. Invece deporre era perfetto, fine pi che altro, quindi suo marito per deporre andava in bagno appena alzato; se era a casa e non pioveva, pisciava nel cortile; se era a caccia e gli veniva la voglia, faceva tutto nei campi. Quando pisciava in bagno e scoreggiava anche lasciava sempre la porta aperta. Per lavarsi destate, perch dinverno non si lavava lo faceva nella tinozza che cera nel cotile. Meglio, cos non sporcava il bagno. Non tutti avevano il bagno dentro casa, anzi, un bagno installato, lo avevano solo lei e la macellaia. E lei ce laveva grazie alla buonanima di suo padre, il miglior muratore dei paraggi. Niente a che vedere con quello che cera adesso. A suo marito non piaceva molto lavarsi. 10 Ai gallegos lacqua non piace molto, cos dicono. Sempre meglio di suo suocero, quello lacqua non laveva mai frequentata. Lei era italiana. Be, nata proprio in Italia no. Concepita. La mamma laveva partorita tre mesi dopo larrivo. Dovevano andare in America loro, in quella del Nord, perch anche lArgentina lAmerica, ma allultimo momento i suoi si erano lasciati convincere da un amico ed erano finiti a Buenos Aires. Poi, tutta la famiglia si era trasferita a Palo Santo. Erano gli unici siciliani in paese. 11 Suo marito diceva che i gringos sono tirchi da far schifo, comunque: che ci faceva suo marito in bagno chiuso a chiave? Il signor Fernndez, di anni cinquanta, scostante e cacciatore di selvaggina in mancanza daltro, si era chiuso a chiave in bagno perch nessuno gli rompesse i coglioni. A casa sua, di rompicoglioni ce nerano due: sua moglie e suo figlio. Suo figlio lo aggiustava con un cazzotto, invece con sua moglie doveva far attenzione. Appena apriva bocca, quella tirava fuori la storia del cucito. Se lei fosse stata capace, con la selvaggina ci si poteva aggiustare benissimo, ma forse meglio cos, altrimenti la caccia, invece di un piacere, sarebbe diventata un obbligo giornaliero.10 11

Molti immigranti spagnoli arrivati in Argentina provenivano dalla Galizia. Modo di chiamare gli italiani nella pampa.

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Oggi giusto oggi! quel deficiente voleva accompagnarlo. Stava fresco. Gli venne in mente la troia. Solo a pensarci il suo tigrotto gli fece un salutino. Apr larmadietto. Diede unocchiata. Cosa ci faceva sua moglie con tutti quei barattoli? Non era un letterato, ma sapeva leggere. Inizi a guardare le etichette: crema per le mani, crema per il viso, olio per i capelli... che cosa se ne faceva di tutte quelle porcherie? cesso cesso rimane Prese una bottiglietta. Acqua di colonia al lill. La apr, annus il contenuto questo schifo da checca non me lo metto Rimise la bottiglietta nellarmadietto. Inizi a sbottonarsi la camicia, si annus le ascelle. Puzzavano. Si lev maglione e camicia; la canottiera era senza maniche, per lavarsi le ascelle non gli dava fastidio. Tutto pulito. Sua moglie lo obbligava a cambiarsi i vestiti tutti i santi giorni. Obbligava si fa per dire, lui nessuno lo obbligava a fare niente, semplicemente quella fanatica gli faceva trovare la roba pulita tutte le mattine sulla sedia vicino al letto. Apr il rubinetto del lavandino, prese il sapone, sinsapon le mani. Con la mano destra si sfreg lascella sinistra, con la mano sinistra lascella destra. Basta cos. Si chin sul lavandino. Si risciacqu. Si era bagnato un po la canottiera. Pazienza sopra sono a posto adesso sotto Si tolse i pantaloni e le mutande, i calzini no i piedi chi te li guarda? Era la prima volta da quando si era sposato, che usava quellattrezzo con il nome francese che suo suocero aveva fatto portare da Buenos Aires. Lui personalmente non capiva il motivo di tanto disturbo. Apr il rubinetto. Uno schizzo dacqua gelata gli bagn la faccia merda! Lo chiuse. Decise di sedersi sopra a cavallo guardando la parete o seduto come al cesso? a cavallo cos tengo docchio questo cazzo di getto Lo apr piano perbacco si gela! dopo tanto sacrificio speriamo in bene accidenti il sapone rimasto nel lavandino se mi alzo mi scivola lacqua per le gambe e mi bagno i calzini Non sopportava i calzini bagnati niente sapone chi se ne frega Si asciug. Si rivest. Un ultimo sguardo allo specchio, and verso la porta. Si pent, torn indietro, apr larmadietto, prese il profumo da checca e si bagn le guance alle donne le cose da checca piacciono Usc dal bagno. Senza salutare n moglie n figlio, apr la porta del retro, and nello sgabuzzino, prese il fucile che era appeso a un chiodo, se lo mise a tracolla e attravers il giardino. Era uno schifo, il giardino. Sua moglie non aveva tempo di occuparsene, lui quelle cose da donnetta non le faceva. Invece di tagliare per i campi, prese la stradina parallela a quella principale, che passava dietro le case. Camminava piano guardando fisso verso un punto che in linea daria poteva trovarsi trecento metri pi avanti, nellultimo isolato del paese. Per la precisione stava guardando il retro della casa delle sorelle Paganini, proprietarie della merceria. Non era il suo percorso abituale, lo faceva da pochi giorni, tre per la precisione, da quando quella troia lo aveva guardato. Era passato per caso. La troia si trovava nel cortile. Lo aveva guardato in faccia, per la precisione pi in basso. Aveva gli occhi buoni, lui, raramente sbagliava un tiro. Poi la troia era sparita dentro casa. 13

Quello sguardo lo aveva colpito nel profondo delle viscere. Per la precisione un po pi sotto. Adesso non ci dormiva la notte. Che fosse stato un caso? Pass il giorno dopo. Uguale scena, anzi peggio, o meglio: la troia si era chinata lasciando in bella vista le giarrettiere e tutto il resto. Sotto i pantaloni, il tigrotto si era svegliato di botto. Era stato a questo punto che aveva deciso di lavarsi vediamo oggi cosa capita Un giorno al bar aveva sentito dire delle cose strambe riguardo alla merciaia. Lui andava di rado al bar e non parlava con nessuno, ma da qualche mezza parola aveva capito che a quella piaceva guardare i maschi nudi o cose cos. Strana come troia, ma al solo pensiero gli veniva duro. Da lontano non riusciva a vedere il cortile per via di quegli eucalipti del cazzo. Fino allultimo momento non poteva sapere se ci fosse o no. Quando finalmente oltrepass gli eucalipti fu deluso: la troia non cera. mi sono lavato per niente! La signora Andreani aveva lasciato la scuola di pessimo umore. Quanto arriv a casa, suo marito stava apparecchiando la tavola. Come mai apparecchi tu? Dov la Marta?. 12 13 Ha dovuto accompagnare sua madre da doa Mara, deve farsi curare lempacho . Ma non capisci che quella ti prende per il culo?. Mi ha detto che la madre non va in bagno da una settimana, che sta male, che troppo vecchia per andare da sola. Quando io non ci sono, quella se ne approfitta. Ci mancava anche questa!. La signora Andreani diede un profondo sospiro, poi guard sua figlia, chiamata affettuosamente Pagnottina dal padre, di anni diciannove, chili ottanta ma potevano aumentare altezza un metro sessantaquattro e sei brufoli sulla faccia, due dei quali appena spuntati. Stravaccata sul sof, Pagnottina stava mangiando un pezzo di torta ricolma di panna. Era stato suo marito a comprare la torta, come se quella ne avesse bisogno. Laveva nascosta in fondo alla ghiacciaia, ma ormai non cera posto dove sua figlia non arrivasse. Mangia mangia cos il marito te lo trovi su Marte. Se voglio il marito ce lho gi. Il signor Andreani rimase con il piatto a mezzaria: E chi sarebbe questo futuro marito? le chiese pensando subito al garzone. Segreto. Cara, glielo puoi chiedere tu, visto che in questa casa ormai non conto pi niente?. Ma cosa vuoi che abbia! In ogni caso chiunque fosse andrebbe bene. chiunque no quel morto di fame prendersi il capitale e far infelice la mia Pagnottina mai! Non sai di qualcuno che possa riempire di botte quello stronzo di Reinoso? gli chiese sua moglie cambiando discorso. Di nuovo Reinoso? Che cosa ha combinato oggi?. Faceva il furbo come sempre, lho mandato a pulire i cessi dei maschi cos impara. Dopo un po vado a controllare. Sparito. Sai cosa ha fatto quel negro schifoso? Mi ha lasciato una bella cagata in mezzo al corridoio del cesso delle femmine. Prima che il resto della classe se ne accorgesse, ho dovuto pulire la merda da12 13

Modo popolare di rivolgersi alle signore anziane.

Specie dindigestione che i santoni curano, seconda la loro scuola di pensiero, con un filo, alzando la pelle della schiena, con le dita o con parole miracolose.

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sola. Rivolgendosi alla figlia: Scusa cara, mi sono dimenticata che stavi mangiando. Cara continu a inghiottire come se si stesse parlando di ricette. Quello lo ammazzo! disse il signor Andreani. Tu non ammazzi nessuno. Devi trovarmi qualcuno che lo riempia di botte. Se non la smette di fare il furbo divento pazza! Pazzaaa! e, presa da una rabbia contenuta sin dalle sette del mattino, quando suo marito le aveva portato il pane duro a colazione, la signora Andreani scoppi in un pianto isterico. Non se la sentiva di andare dalla sarta, mandare sua figlia da sola era escluso. Invece di controllare se il cappotto le andava bene, magari avrebbe chiesto alla Fernndez qualcosa da mangiare. Era gi capitato. Quando la teneva a dieta ferrea, andava a chiedere cibo in giro. Se quella morta di fame avesse avuto il telefono, lavrebbe chiamata. Per la seconda volta diede un profondo sospiro. Stava un po meglio. Poi guard sua figlia sdraiata che inghiottiva e cambi idea: Silfide! Puoi alzare il sedere e dire alla sarta che oggi non sto bene? Chiedile se possiamo rimandare la prova fino a domani?. Silfide, che si era preso un altro pezzo di torta, si limit a rispondere: Non rompere. La signora Andreani si alz di scatto con il fermo proposito di ammazzarla. Fu fermata dal marito: Lascia stare, vado io. Il signor Andreani capiva che sua moglie fosse nervosa e gli dispiaceva disturbare la sua Pagnottina, che stava mangiando il terzo che sua moglie pensava fosse il secondo pezzo di torta. Adesso finisci di apparecchiare. Andrai dopo pranzo. Il signor Andreani fin di apparecchiare. Serv sua moglie. Chiss se Pagnottina aveva fame dopo i tre pezzi di torta: Amore. Tu mangi?. Cosa c?, chiese Pagnottina dal sof. Lasagne al forno. S. La ragazza si alz trascinando i piedi, si sedette a tavola e gli porse il piatto. Sentendosi lo sguardo di sua moglie addosso, il signor Andreani tagli una porzione discreta. E che cosa me ne faccio io di questo pezzetto di merda, puoi dirmi?. Il signor Andreani rimase in attesa. Guarda che nemmeno un marziano riuscirai a trovare. Se continui a mangiare, quel cappotto non ti andr mai bene e al matrimonio col cazzo che ci vai concluse la signora Andreani, dopodich sprofond la forchetta nella lasagna, come se fosse la colpevole di quella mattinata infernale. Il signor Andreani porse a Pagnottina il piatto con quel solo pezzetto di merda. Finito il pranzo, la signora Andreani si alz da tavola: Io vado a farmi un riposino. Dopo una giornata come questa ne ho proprio bisogno. Il signor Andreani sparecchi, mise le stoviglie sporche dentro il lavandino e disse: Pagnottina non ti preoccupare, faccio tutto io quando torno dalla sarta. Piuttosto mettiti a studiare. Non dirmi Pagnottina, e chi si preoccupa?. Pagnottina, che a studiare non ci pensava neanche perch doveva digerire, si alz, fece quattro passi fino al sof e ci si butt con tutto il peso adesso leggo un po la rivista che la vacca ha comprato allemporio Papi, mi passi la rivista che ha comprato la mamma. sulla credenza. Il signor Andreani guard sua figlia, le porse la rivista e usc scuotendo la testa. Quando la signora Fernndez alz distratta lo sguardo dal cucito, il signor Andreani era davanti a casa sua. Dietro le tende di tulle lui non poteva vederla, ma lei s. 15

Eccome se lo vedeva. Che belluomo! Italiano come lei. Bello. Dolce. Perfetto! Cosa faceva davanti a casa sua? oddio sta varcando il cancello! La signora Fernndez si alz di scatto e corse in bagno. Che disastro! Acqua dappertutto. Che cosa voleva dire quel profumo? Suo marito era diventato pazzo per caso? Mettersi il suo profumo al lill per andare a caccia? I suoi pensieri furono interrotti dal campanello maledizione! se avessi saputo che veniva mi sarei cambiata Si diede uno sguardo veloce allo specchio ma s io me li tolgo che mi invecchiano vedo tutto sfumato ma poi mi abituo And ad aprire senza gli occhiali. Buongiorno signora Fernndez. Buongiorno signor Andreani, ma che piaceeere! Entri, la prego. La ringrazio, ma sono un po di corsa. Volevo solo dirle che mia moglie non sta molto bene, se invece di oggi pu portare la bambina domani, per la prova. Chiamare bambina quellelefante! Quindi aveva lavorato come una negra con solo un boccone nello stomaco per niente? Non si preoccupi signor Andreani. Stavo giusto per prendere il caff, gradisce una tazzina?. La ringrazio, ma dovrei proprio andare. Dovrei non era devo, la signora Fernndez si aggrapp a quel dovrei come una sanguisuga ingorda davanti a un cane depilato. Lo afferr per un braccio e inizi a tirare verso linterno fin quando lui non smise di opporre resistenza. Va bene, ma poi devo andare subito. Ma certo signor Andreani figurati se ti lascio scappare adesso che sono da sola venga venga. Il macellaio la segu rassegnato. Si sieda, la prego. La signora Fernndez si apprest a servire il caff. Non era facile senza gli occhiali. Doveva avvicinarsi agli oggetti quasi fino a sfiorarli con il suo lungo naso: caffettiera, tazzine, cucchiaini, zuccheriera... Non centr bene la prima tazzina, macchi la tovaglia. Fu pi cauta con la seconda, ma ne vers troppo caff riempiendo il piattino sottostante ecco fatto adesso lo zucchero Lo prende con lo zucchero?. No grazie. certo sei cos dolce che non ne hai bisogno Gli porse la tazzina. Poi gli si sedette davanti, lo guard. Aveva fatto male a togliersi gli occhiali, adesso non riusciva a vedere la sua espressione. Bruciandosi le labbra, linterno della bocca, la gola e lesofago, il signor Andreani fin il caff in due sorsate. Poi si alz: Grazie signora Fernndez, adesso devo proprio andare, quindi rimaniamo per domani. Per domani a prendere un altro caff?. No, per la prova del cappotto. Ah s, domani va benissimo. Viene anche lei?. Non credo. La signora Fernndez lo accompagn fino alla porta. Mi raccomando: venga a prendere un caff quando vuole o a bere il mate, come se fosse a casa sua. Mi capisce?, disse, accentuando il mi capisce alle due macchie nere, che tirando a indovinare potevano essere gli occhi del signor Andreani. Chiuse la porta, diede un sospiro mamma mia che maschio! Si avvi verso la sala cucito. 16

Come mai vedeva tutto fumoso? Si ricord che non aveva gli occhiali, and a metterseli. Era contenta a met. Lui aveva accettato il caff perch lei aveva insistito, comunque era un inizio. Solimana e Marcantonia andavano a tavola alluna meno un quarto spaccate. Sempre. Cucinava Marcantonia. Era lunica cosa che faceva bene. Un dono del Signore, e meno male, pensava Solimana. Lei non era portata per i fornelli. Guard sua sorella che mangiava avida una coscia di pollo. Aveva la faccia coperta di grasso. Quel disgustoso spettacolo era il prezzo che doveva pagare per quei cibi cucinati cos bene. Aspett che finisse la coscia di pollo. Che cosa pensavi di far questa mattina con la vanga?. Marcantonia pos la coscia incredibilmente spolpata sul piatto e guard il mucchio di ossa che aveva ripulito. Ne prese uno a caso e inizi a rosicchiarlo daccapo. Lascia stare quella schifezza e rispondi!. Marcantonia guard sua sorella con odio, butt losso sul piatto, prese una banana la pi grossa del vassoio della frutta che era in tavola e si alz trascinando la tovaglia. Fece cadere il piatto per terra mandandolo in frantumi. Le ossa si sparsero sul pavimento. Va bene, se non vuoi dirmelo fa lo stesso. Marcantonia and a chiudersi in camera con laria offesa. Solimana si alz rassegnata per riparare il disastro. Quando sua sorella si chiudeva in camera non cera modo di farle far niente. Guard lorologio. And alla finestra. Spost appena appena la tenda. Dalla finestra della cucina vedeva la stradina che passava dietro casa. Era lora. Aspett fino a quando non vide comparire il cacciatore di selvaggina eccolo! Lui si ferm un attimo. Guard verso la casa. guarda pure che oggi non esco Era interessata a quelluomo, ma non solo a lui. Di uomini nel paese ce nerano parecchi. Uomini possibili. Proprio da scartare solo due. Troppo vecchi. In pi uno era quasi paralitico e laltro quasi cieco. Poi cera il signor Echeverry. Il pazzo Echeverry, come lo chiamavano tutti. Era stato un amico di suo padre, forse non era il caso... S, il cacciatore di selvaggina poteva essere luomo giusto. In pi la interessava per un altro motivo, ma solo se non fosse stato luomo giusto. Se era luomo giusto, il secondo motivo avrebbe perso senso. Solimana lasci la finestra e and a lavare i piatti. Quattro del pomeriggio. Pepincito, di anni quasi undici, piccolo e di sguardo smarrito, come tutti i pomeriggi a quellora, stava andando dalla vedova Manch a farle la spesa. il pap non ha voluto portarmi a caccia cattivo tutti sono cattivi meno la vedova Manch anche la mamma cattiva mi tratta come se fossi ancora un bambino piccolo non sono pi un bambino piccolo fra due mesi ne faccio undici danni tre meno di Reinoso che pi alto del babbo e mette paura persino alla maestra la maestra unaltra che non mi vuole bene dice che sono troppo piccolo per la mia et e non si riferisce solo al corpo pensa che sia un po scemo me ne rendo conto eccome un po ha ragione a lamentarsi perch la scuola mi fa schifo schifo da vomitare solo a vedere la lavagna e i quaderni mi piacciono solo per disegnare fare disegni come quelli dei fumetti mi piace da morire e poi colorare i disegni per la mamma dice che i quaderni 17

non si devono sprecare per disegnare che sono per scrivere e fare i conti il babbo le d ragione dice che disegnare non serve a niente tutto deve servire a qualcosa se non serve non si deve fare a me invece i disegni e i fumetti sono lunica cosa che mi piace se non fosse per il pazzo Echeverry io non avrei mai avuto un fumetto pazzo ma sa leggere si fa mandare tutti i giornali da Buenos Aires mi d linserto dei fumetti ma come pazzo strappa quelli che lui chiama di destra peccato comunque coi pazzi non si pu far niente mi d i fumetti non di destra perch amico del babbo non proprio amico perch il babbo non ha amici e forse non ha mai parlato col pazzo Echeverry il pazzo Echeverry che amico del babbo al contrario della mamma dice che il babbo un uomo intelligente che fa bene ad andare a caccia e a non lasciarsi sfruttare da nessuno chiss cosa vorr dire meno male che la mamma non lo sente gi ce lha col pazzo Echeverry perch mi d i fumetti se in pi sapesse che il pazzo Echeverry dice che il babbo fa bene ad andare a caccia finisce che ci litiga e quello non mi da pi i fumetti mi mancherebbe solo quello certo che se io fossi Reinoso non avrei nessun problema ma non sono Reinoso anzi nei suoi confronti sono meno di una cacca di cane ma se fossi Reinoso o come Reinoso prima di tutto uccido la signorina Solimana come la odio e magari fosse solo odio mi fa paura da morire non voglio pensare a quello perch dalla paura mi scappa la pip da quando successo quello la sogno tutte le notti mi sveglio piangendo la mamma vuole sapere perch piango ma io zitto non racconter mai a nessuno n quello n i sogni che poi sono la stessa cosa non racconterei niente a nessuno nemmeno se la signorina Solimana morisse perch i morti vedono e sentono tutto quel che i vivi dicono e pensano lo dice sempre la mamma ma se io fossi Reinoso o come Reinoso ammazzerei la signorina Solimana la sera quando esce dal negozio ad accostare le persiane le punto una pistola alle costole non ce lho la pistola ma potrei schiacciarle un dito contro le costole come fanno nei fumetti dalla paura manco si gira a controllare se il dito o la pistola poi la trascino dietro langolo e l devo studiare come lammazzo devo ammazzarla con qualcosa che la faccia soffrire la lascio soffrire poi lammazzo e la lascio morta con la gonna alzata e anche se mi fa schifo le abbasso le mutande cos tutti possono vederle il sedere se i morti vedono tutto come dice sempre la mamma vedr che tutti le guardano il sedere poi... basta! non voglio pensare pi alla signorina Solimana chiss che cosa mi da oggi da mangiare la vedova Manch sono proprio fortunato ad aver trovato questo lavoro il babbo dice che la vedova Manch sar scema a prendere uno come me per far la spesa invece il babbo si sbaglia perch la vedova Manch si fida di me anzi molto contenta e se mi confondo non fa storie massimo mi dice Pepincito non volevo farina ma aspirina e basta e a volte nemmeno devo riportare le cose indietro perch dice che prima o poi ne avr bisogno e non vuole mandarmi col bigliettino cos sviluppo il cervello chiss cosa vorr dire forse che se vado col bigliettino non diventer mai furbo i soldi dello stipendio la mamma li mette nel maialino che mi ha comprato allemporio dice che quando sar pieno lo rompe e mi compra la bici usata certo un cavallo costa di meno ma la mamma ha paura perch quando era piccola suo fratello che era anche piccolo morto cadendo dal cavallo e dice che se non muoio magari rimango pi rintronato di adesso oltre alla paga la vedova Manch mi da tutti i giorni una monetina questo solo per te, mi raccomando non dirlo a nessuno mi dice in gamba la vedova Manch chiss quanto vive speriamo tanto Verso le nove di sera, fredda e umida in questo periodo dellanno, nel paese di solo otto isolati si chiudono tutte le porte e tutte le finestre. Verso le undici, si spengono tutte le luci. E quando a mezzanotte si spengono anche i lampioni della strada, se non c la luna, il paese rimane avvolta nelle tenebre. Il giorno dopo, mercoled 25 agosto, per fortuna della signora Andreani, Reinoso non and a scuola. Lunica seccatura della giornata sarebbe stata la prova del cappotto. S o s, doveva andare dalla sarta. 18

Alle quattordici e trenta, dalla signora Fernndez era tutto pronto, aveva persino tirato fuori il servizio da t di porcellana regalo di nozze e fatto una torta che solo lei sapeva il sacrificio di spesa, pi la seccatura di alzarsi mezzora prima con quel freddo che non dava segnali di voler andarsene. In pi aveva perso tempo per cambiarsi, truccarsi e profumarsi casomai fosse venuto lui, anche se era difficile. Se aveva afferrato lallusione di venire a prendere il caff come se fosse a casa sua, mentre con lo sguardo lo rassicurava che oltre al caff poteva prendersi tutto il resto, forse sarebbe venuto da solo. Di mattina, quando suo marito andava a caccia e il bambino era a scuola. Poteva lasciare la macelleria con il garzone, non sarebbe stata la prima volta. Lo aveva visto in pi di unoccasione farsi un bicchierino al bar. Alle undici del mattino la strada era piena, ma poteva fare il giro ed entrare dal cortile gli lascio aperta la porta sul retro e mezzora di felicit una volta alla settimana non me la toglie nessuno La torta non laveva fatta cos per far qualcosa. Aspettava che la macellaia ricambiasse linvito. Voleva infilarsi nella casa del signor Andreani come amica di famiglia... e s, ormai era arrivata a quel punto. La visita del giorno prima aveva fatto ribollire il suo sangue siciliano. Sent il campanello eccole che sono arrivate le faccio aspettare un po non sono mica la loro serva Lei aveva il campanello, non come la maggioranza che dovevi battere le mani e iniziavano ad abbaiare tutti i cani di Palo Santo. La buonanima di suo padre se ne intendeva anche di elettricit. Aveva fatto un bellimpianto con campanello e tutto meglio che vada ad aprire magari quella gira sui tacchi e ciao invito Prima che arrivasse alla porta, si sent la seconda scampanellata eh eh... non ha pazienza la signora Direttrice Buongiorno signora Andreani. Ciao bella. Bella manco rispose. Buongiorno signora Fernndez. Come siamo eleganti oggi ma cosa si messa questa che puzza come le negre al matine della domenica e si impiastrata la faccia come una maschera di carnevale quanto buffo il povero! Grazie signora Andreani. Lei troppo gentile non mi sono mica cambiata per te speriamo che la prova vada bene La prova non and bene. Vede signora Fernndez, il cappotto le tira di qua evidenziando troppo il seno. il seno vorresti dire quelle due tette da mucca che si potrebbero nascondere solo con la tenda del circo che viene destate a parte il fatto che dallultima volta questa ha preso minimo due chili ci metterei la firma Forse la ragazza ingrassata un pochino azzard la signora Fernndez. Niente affatto. Possiamo cambiare le spalline per altre pi grandi cos il seno si nota di meno. Faccia lei. Cos non va. certo che cos non va se da una prova allaltra questa continua a mettere lardo addosso non andr mai Forse sar meglio smontarlo. Non uno scherzo sa? Si perde un sacco di tempo e con la storia del matrimonio ne ho fin qui di lavoro. se la stai facendo lunga per aumentare il prezzo perch devi mantenere quel galiziano sporco stai fresca Questo cappotto sta diventando come la tela di Penelope. e che cazzo me ne frega a me di questa Penelope Dio ti prego: dammi ancora un po di pazienza perch questa mi sta sfinendo La signora Fernndez tolse il cappotto a Pagnottina, che per tutto il tempo della prova aveva guardato il soffitto. Quindi signora Fernndez: a quando la prossima prova, visto che nemmeno oggi abbiamo combinato niente?. 19

Se devo smontare tutto, ci vuole almeno una settimana. Va bene e rivolgendosi a sua figlia: Dai! Muoviti che andiamo. Ma cos presto? Sapendo che venivate, ho preparato una torta che mi venuta una meraviglia, e lacqua per il t pronta. Ma io... inizi a dire un po spaesata la signora Andreani; fu interrotta da Pagnottina, che parlando per la prima volta da quando era arrivata disse: Dai mamma! Solo una tazzina di t, cosa ti costa?. Ha ragione la ragazza. Venite. Unaltra volta minvitate voi. Ne segu un silenzio imbarazzante, dopodich si accomodarono in cucina. La ragazza prese due porzioni di torta prima del t, tre durante, e due dopo. Quando stava per allungare il braccio nel tentativo di prendere lottava, sua madre le afferr la mano al volo sprofondando le unghie nella carne della sua carne, mossa grazie alla quale, con un movimento da contorsionista, la sarta riusc a prendere lultimo per lei il primo pezzo di torta. Davanti al vassoio vuoto, ignorando gli sguardi che le lanciava sua madre, Pagnottina si alz da tavola dicendo che doveva andar a studiare. Vai tesoro vai disse la signora Fernndez, con la diplomazia propria del mestiere. La macellaia pens che fosse opportuno far finta di niente, si alz anche lei: Oggi mercoled, quindi torniamo mercoled prossimo?. Proprio cos, ci vediamo mercoled prossimo. Buongiorno signora Andreani. Ciao carina. Carina non rispose e la signora Fernndez torn in cucina con i succhi gastrici in risalita. Rischiando di spaccarsi la spina dorsale era riuscita a prendere lultimo pezzo di torta prima che quelle due balene la finissero. Non era rimasta nemmeno una porzione per Pepincito, anche se quello, rincoglionito comera con quei dannati fumetti, nemmeno se nera accorto che lei avesse fatto una torta. Di ricambiare linvito manco la mossa, anzi, quella vacca aveva fatto finta di non aver sentito lallusione, in pi doveva smontare di nuovo il cappotto che vita di merda! Gioved 26 agosto, la prima cosa che la signora Andreani vide entrando in classe, fu Reinoso seduto al suo posto. Non lo degn nemmeno di uno sguardo. Salut gli allievi e assegn i compiti. Aveva preso una decisione: sarebbe stata lei a risolvere il problema Reinoso. Quellinutile di suo marito non era in grado. Reinoso mi segua e agli altri: Non voglio sentire volare una mosca. Bacchetta in mano, la signora Andreani usc dalla classe seguita da Reinoso, che la guardava di traverso fatti forza Mara Anglica il toro si deve prendere per le corna Entrarono nel piccolo ufficio che fungeva da Direzione. La signora Andreani si ferm vicino alla porta, che non chiuse, in pi lasci una distanza di sicurezza fra s e il bruto. Meglio parlare piano per non farsi sentire dagli altri, che rimanere chiusa con Reinoso. Senti brutto stronzo, la musica finita e, senza fermarsi perch Reinoso continuava a guardarla storto, e non solo per colpa dellocchio strabico: Ho parlato con mio cugino il commissario. Sai benissimo chi pausa a effetto che non sembr impressionare minimamente lallievo Gli ho spiegato della bella cagata che mi hai lasciato laltro giorno nel bagno delle femmine. Sai cosa mi ha detto? e siccome Reinoso non sembrava interessato a sapere che cosa avesse detto suo cugino il commissario, la signora Andreani prosegu: Mi ha detto che basta una mia parola e finisci al riformatorio. Solo che prima ti fa conciare per bene, non dai poliziotti inutili del Commissariato, ma da certi suoi conoscenti che non lasciano segni, per ti rovinano gli organi vitali per sempre. Tu non sai cosa siano n dove si trovino, ma lo saprai dopo ecco che glielho detto! Che suo cugino fosse commissario era vero, solo che con quello stronzo non si parlava pi da tre anni causa eredit se avesse saputo quello che era appena accaduto lavrebbe denunciata per 20

maltrattamenti ai minori e in galera sarebbe finita lei al posto di Reinoso. Questo per, quel fottuto non lo sapeva, forse avrebbe smesso di fare il furbo per un po. Quellimbecille di Reinoso padre non aveva ancora capito che suo figlio, con o senza scuola, nella merda sarebbe rimasto comunque. Reinoso non dava segni di aver sentito e continuava a guardarla male. Prima che a quel negro lercio venisse in mente di assalirla, gli ordin di tornare in classe. Quando erano fuori, sentendosi pi sicura, aggiunse: E ti avverto, se racconti a qualcuno quello che ti ho appena detto, e lo vengo a sapere nella macelleria si sa tutto chiamo mio cugino. Adesso vattene!. Reinoso si prese tutto il tempo necessario prima di muoversi, poi inizi a camminare strisciando i piedi. Prima uno, poi laltro. Lei non pensava di stargli dietro camminando a passo di tartaruga. Decise di oltrepassarlo tenendosi il pi lontano possibile. Fu allora che Reinoso piant una scoreggia fenomenale. La signora Andreani fece finta di non aver sentito. Pregava che soprattutto non lavessero sentita gli allievi: la porta della classe era aperta e quei bastardi stranamente silenziosi. Il giorno dopo, venerd 27, a Palo Santo non accadde niente di rilevante. Dopo pranzo il signor Fernndez fucile a tracolla e tigrotto rannuvolato pass davanti alla casa della troia. Non cera di nuovo. Non pensava di mollare. Quella gli aveva fatto vedere apposta le gambe fino alle mutandine; prendere questa o quella direzione, per lui non faceva differenza. A scuola, Reinoso non fece il furbo. Marcantonia non and nello sgabuzzino a prendere la vanga. Tiko non vide niente dinteressante dalla toppa, e nemmeno la vedova Manch ascolt alcuna conversazione degna di essere segnata nel quaderno degli episodi a puntate. Lunica cosa spiacevole accadde a Pepincito: sogn che la signorina Solimana gli tagliava il pisellino con le forbici. La mattina seguente, sabato 28 agosto, lunica strada del paese si mostrava piuttosto animata. Il sabato era il giorno pi vivace della settimana. Arrivava la gente dalla campagna a fare le provviste, in pi era calato un po il freddo e aveva fatto capolino un sole timido, come chiedesse perdono per tanti giorni di assenza. La parrucchiera si era alzata unora prima. Il sabato era il giorno pi proficuo riguardo a soldi e pettegolezzi. I due bar straripavano di gente. La signorina Solimana aveva esaurito le calze di seta numero 8 . A mezzogiorno la signora Andreani girava ancora in pantofole e vestaglia. La sua vestaglia era pi vecchia, soprattutto pi sporca, di quelle che indossavano la signorina Solimana e la vedova Manch, ma lei ci si trovava bene dentro. Non si era pettinata n lavata la faccia, e non lo avrebbe fatto per tutto il fine settimana. Il sabato e la domenica non si faceva portare la colazione a letto, voleva dormire fino a quando non si fosse svegliata da sola. Il piacere pi grande, per, era risparmiarsi lodiato muso di Reinoso per due giorni di fila. Pagnottina, alla faccia di suo padre, aveva passato una notte di fuoco. Alla faccia di sua madre, si era sbafata mezzo chilo di paste ripiene di cioccolato, gliele aveva portate il suo spasimante. Dopo pranzo il signor Fernndez pass di nuovo davanti al cortile della troia, di nuovo la troia non cera. Stranamente sbagli tutti i tiri e non port niente a casa. Il sabato pomeriggio e durante tutta la domenica, suo figlio Pepincito sarebbe stato pi agitato 21

del solito: la signorina Solimana non lavorava e poteva spuntare allimprovviso da qualsiasi parte. Il sabato pomeriggio, come tutti i sabati pomeriggio, Solimana and dalla parrucchiera. Quella le aveva gi lavato la testa. Gliela stava asciugando con un asciugamano caldissimo, poi le avrebbe messo tutti quelli affari bollenti per modellare le onde. Solo sul davanti, dietro le piaceva portare i capelli raccolti. Non aveva ancora bisogno di tingerli, erano neri come lala di un corvo. Nemmeno un solo capello bianco. Prima o poi doveva decidersi a farsi la permanente. Si sarebbe risparmiata tutte quelle galline. Doveva gi sopportarle nel negozio. Venivano il sabato pomeriggio come se lavorassero. A farsi belle! Di belle, salvo lei nonostante i suoi quarantacinque anni suonati e la futura sposa, non ce nerano. Le altre erano dei veri cessi, con rispetto per i cessi. Prima le piaceva la gente. Adesso un po meno. Soprattutto non sopportava che le chiedessero di sua sorella, manco sospettassero qualcosa. Era quasi sicura che il figlio della sarta non avesse parlato, comunque ogni volta che le chiedevano di Marcantonia entrava in agitazione. Non perch fosse una debole, manco per sogno, solo che fino a quando non avesse risolto le cose non voleva destar sospetti. Se fosse stata capace di guidare la vecchia Ford T del babbo che marciva in garage, sarebbe potuta andare fino a P. da unaltra parrucchiera. Il treno non ci arrivava. Con tutti quegli indiani in turbante che gli inglesi sfruttavano, cosa sarebbe costato stendere ancora qualche binario? Non si vede pi sua sorellina in giro. Come mai signorina Solimana?. ecco ci siamo Neanche quella le avesse letto nel pensiero. Si permetteva di farle domande perch era nelle sue mani. Quando veniva nel negozio, e lei si trovava sulla pedana alta venti centimetri da dove serviva le clienti, col cavolo che avrebbe osato. Quella diventa sempre pi pigra, non c verso di farla uscire. Non poteva permettersi il lusso di non risponderle, nemmeno di farlo in maniera sgarbata con tutte quelle pettegole come testimoni. Doveva pazientare ancora, venire un altro giorno era impossibile. Vero, una volta si vedeva dappertutto salt su la moglie del muratore, come se qualcuno le avesse chiesto qualcosa, ma quella la liquid con un sorriso da ebete che va sempre bene. Sempre cicciottella? si azzard di nuovo la parrucchiera, agganciandosi allintervento della moglie del muratore. E s, cucina bene e mangia meglio. Passati i quaranta, siniziano a mettere chili addosso che una nemmeno se ne accorge continu la parrucchiera. te che sei un cesso perch io ho lo stesso peso da quando avevo quattordici anni Ormai Solimana ne aveva abbastanza. Per sviare la conversazione, le chiese se era stata invitata al matrimonio. Ceeerto! Io pettino la sposa. Unora e mezzo dopo Solimana era di nuovo a casa. Marcantonia stava preparando una torta per la colazione della domenica. Sin da quando aveva dodici anni, era lei a occuparsi delle torte, le venivano squisite. Cucinare bene era lunico dono che la natura le aveva concesso. Fra il sabato sera e la domenica mattina il tempo cambi. Smise di far freddo e inizi a far caldo. Un caldo piuttosto anomalo per quel periodo dellanno. Il clima era diventato afoso, di quellafa che annuncia pioggia. Nessuno si stup pi di tanto. Dal 23 agosto, Santa Rosa nel calendario, erano gi passati sei giorni, ma, come dicono gli argentini scherzandoci sopra: Sei mesi prima o sei mesi dopo, la tormenta di Santa Rosa arriva di sicuro. 22

Ogni abitante, ciascuno a modo suo, percep quei piccoli disturbi che annunciano il temporale. A Tiko inizi a far male la gamba. Marcantonia era pi dispettosa del solito. Il tigrotto del signor Fernndez si mostrava irrequieto persino quando il suo padrone non pensava alla troia. La signora Fernndez, con i nervi a fior di pelle, riusc a pungersi tre volte con lago. La vedova Manch trov che le tostadas fossero meno croccanti; per non parlare di Pepincito che era sullorlo di una crisi di nervi. La domenica mattina si present nuvolosa. Laria era pesante. Non si vedevano pi i cappotti e qualcuno andava perfino in giro a braccia nude. Nellunica strada del paese cera un po di movimento, meno del giorno prima perch molti negozi erano chiusi. La macelleria, la parrucchiera, il barbiere e il negozio della signorina Solimana non aprivano di domenica. Uno dei due bar e la pompa di benzina dellemporio non chiudevano mai. La panetteria apriva la domenica mattina. Il nostro pane quotidiano che ci manda il Signore, serve anche la domenica Il paese si sarebbe svuotato dopopranzo per riempirsi di nuovo verso le cinque. La domenica cera matine danzante nel salone da ballo. In paese, le donne erano tutte credenti, i maschi solo il cinquanta per cento, ciononostante nessuno andava in chiesa. La chiesa non cera. Anche se per pregare poi, non necessario andare in chiesa, ognuno pu farlo quando e dove vuole. Non cerano nemmeno il medico n la farmacia, ma in questo campo le cose erano pi complesse. Quando uno si ammalava, se non stava troppo male, andava dal medico di P. In macchina, in sulky o a cavallo, altrimenti ci si serviva di don Rodrguez, proprietario dellauto a noleggio. Se si avevano soldi a sufficienza e voglia di spenderli si chiamava il medico a domicilio, ultima scelta: si moriva. Infatti, i decessi causati per limpossibilit di raggiungere il medico, erano stati parecchi. Chi ce la faceva ad arrivare fino a P. per recarsi dal medico, approfittava per andare in farmacia. Nellemporio del paese si trovavano solo cotone, acqua ossigenata, alcol, aspirine e unguenti. Non cera il Commissariato, ma a Palo Santo nessuno commetteva reati. Cosa strana perch a quei tempi, una domenica s e laltra anche, nei bar dei centri abitati o in quelli disseminati in mezzo alla campagna, sovente scappava il morto. 14 I gauchos portano sempre con s il facn, un coltellaccio grosso da far spavento, che infilano nella cinghia dietro la schiena. 15 Il facn ha diverse utilit. Serve per ammazzare e spellare gli animali, per tagliare lasado e, con qualche bicchiere di troppo, anche per ammazzare un cristiano. A volte non c scelta: o ammazzi o ti fai ammazzare. La domenica il bar dellemporio era chiuso. In settimana, al massimo ti prendevi un bicchierino alla veloce mentre facevi la spesa. Nellaltro bar, che era sempre aperto, si beveva parecchio, ma si poteva morire soltanto di morte naturale: non era permesso entrare armati, il padrone non voleva. Una domenica di festa e alcolInizialmente mandriani e cacciatori dindios della pampa argentina. A seguito della colonizzazione degenerati in vagabondi senza pi specifico compito sociale.15 14

Tipico modo argentino di cucinare la carne alla griglia.

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avevano ammazzato suo fratello. Dallora, nel suo bar entravi disarmato o non entravi. Comunque, a Palo Santo non si commettevano grossi reati. Il crimine pi grave che potesse accadere era che il cane del vicino assassinasse la tua gallina. Se non ci si metteva daccordo fra contendenti, si andava dalla macellaia il poliziotto fisso mandato dal Commissariato vicino non sapeva mai prendere una decisione lei telefonava al cugino commissario e risolveva il litigio. Nessuno sapeva tranne la vedova Manch e il vecchio Tiko, che non potevano parlare degli inesistenti rapporti fra i parenti. La signora Andreani si era guardata bene dal farlo sapere. Avere un cugino commissario arreca parecchi vantaggi, cos si era limitata a dire che ultimamente suo cugino era molto impegnato. Potevano dire a lei il motivo del diverbio, avrebbe poi telefonato a suo cugino il quale, appena fosse stato meno impegnato, le avrebbe dato le giuste indicazioni. Frattanto lei consultava il Codice Civile, annoverato fra i volumi della sua libreria. Questa storia mi sta stufando diceva ogni volta, visto che non ne traeva alcun vantaggio. Lo faceva pensando alla futura clientela di sua figlia, quando fosse diventata avvocatessa, nonostante le rimanessero ancora tre esami arretrati al liceo. Quella domenica mattina la panetteria era affollatissima. Oltre al pane, la gente comprava i cornetti e le paste. Le torte dovevano essere prenotate con due giorni di anticipo. Solimana era in coda. Il figlio della panettiera, che passava tutti i giorni con il carretto, la domenica non lavorava. Era stato il primo della lista. Anche perch il destino glielo aveva messo proprio davanti. Non era il suo uomo, mica male comunque. Bello, pulito e ben attrezzato. Non che fosse una fissata, ma, date le circostanze, certe cose si notano per forza. Era stato un bel guaio levarselo di dosso. Se non fosse stato per quella ragazza spuntata da chiss dove, lo avrebbe avuto ancora fra i piedi. Davanti a lei cera la moglie del calzolaio, brutta e sporca come suo marito. Perch i calzolai sembravano sempre sporchi? Cera la figlia del macellaio che masticava quella mastica sempre sar venuta a prendere qualcosa di nascosto sua madre dice che impossibile tenerle ferme le mascelle Poi cera la moglie del muratore fresca di pettinatura, che le regal un bel sorriso, e che lei fece finta di non notare. Il muratore. Non ci aveva mai pensato. Poteva attirarlo con un pretesto qualsiasi, magari per farsi fare un forno a legna per il pane Marcantonia era bravissima a trafficare con la farina cos la domenica non cera la scocciatura di dover uscire. Perch no? Un forno per il pane non era una cattiva idea. Le altre due in coda non erano del paese. Le conosceva di vista. Per fortuna erano venute assieme: un acquisto solo. Erano parenti della vecchia che rammendava le calze di seta speriamo che crepi presto non che mi tolga il pane dalla bocca ma senza i suoi rammendi potrei triplicare le vendite comunque pi di due volta le calze non tengono e tornano per forza s devo far venire il muratore due piccioni con una fava Allimprovviso si sent la scampanellata della porta. Tutti si girarono. Un piede dentro, laltro fuori, Pepincito era rimasto bloccato guardando la signorina Solimana con gli occhi a palla. Poi era scappato di corsa lasciando la porta aperta. Povera donna disse la panettiera scuotendo la testa, Tutto il giorno su quella maledetta macchina per cucire, in pi un figlio del genere. E non solo il figlio aggiunse la moglie del muratore alludendo al marito. Solimana fece un sorriso. Bene, quello non avrebbe parlato. Era troppo spaventato. Finalmente tocc a lei. Mi dica, signorina Solimana. Mezzo chilo. 24

Tutto di bocconcini?. S. Grazie. Mentre Solimana stava uscendo, entr il signor Andreani. Incrociandolo gli si strofin contro, sufficientemente adagio per fargli capire che non era stato un caso. Era difficile con il macellaio, prima o poi doveva trovare il modo. Solimana e Marcantonia si erano messe a tavola alluna meno un quarto spaccate. Per loro, giorni festivi o feriali non facevano differenza. Tuttavia questa domenica ci fu una variante: la bibita che Solimana offr a sua sorella, se per offrire sintende mettergliela davanti e obbligarla a bere. Cos?. Una bibita straordinaria che ti far dimagrire. Io non voglio dimagrire. Bevi lo stesso, molto buona. Se la bevi tu, la bevo anchio. Io sono magra, non ne ho bisogno. Se non la bevi tu io non la bevo, io non la bevo, io non la bevo. Dio dammi la forza per andare avanti Aveva studiato tutto a puntino; se Marcantonia si metteva a fare i capricci, il piano andava a monte. Le altre volte era capitato di notte, quando Marcantonia dormiva. Adesso doveva essere dopo pranzo o niente. Per di pi cera il rischio che il sonnifero non le facesse effetto avrei dovuto darglielo prima per provare mal che vada rimando tutto per unaltra volta ma mi scoccia Doveva insistere, non le piaceva rimandare le cose. Se il sonnifero non faceva effetto, doveva telefonare alla farmacia di P. e farsi mandare un altro flacone. Lo avrebbe saputo la telefonista, quella ascoltava tutte le conversazioni. Si sentiva persino il rumore quando mordeva le tostadas, comunque non lo avrebbe detto a nessuno. Per forza. Sarebbe stata la prova che ascoltava le telefonate. In pi, non si faceva mai vedere. Si era fatta fare un separ a P. e costringeva la gente a una pantomima assurda: invece di rivolgesi a lei di persona per chiedere il numero, bisognava passare direttamente alla cabina e farlo alzando la cornetta. La cosa pi probabile era che il sonnifero non le facesse effetto. Lo prendeva la mamma nella fase di eccitazione, altrimenti chi la fermava, ma dalla morte della mamma erano passati ormai dieci anni. Tuttavia doveva insistere: Se non bevi sai cosa faccio?. Cosa fai?. Sei sicura di non saperlo?. Sono sicura, sono sicura, sono sicura. Chiamo la mamma, ecco cosa faccio!. Marcantonia divent pallida e mand gi il liquido di un fiato. Solimana ringrazi la madre morta, poi iniziarono a mangiare. Stava tirando fuori la mamma troppo spesso. Le dispiaceva. Se avesse insistito ancora un po, magari avrebbe bevuto lo stesso. Povera mamma. Tutto era iniziato con la morte improvvisa del povero pap. O forse prima, quando quello stronzo laveva lasciata con il vestito gi consegnato dalla sarta, non dalla Fernndez, dalla sarta pi rinomata da P. Incredibile! Quanto tempo era passato! Quello laveva lasciata di punto in bianco per una brutta come un cesso. Brutta, ma proprietaria di quattromila ettari coltivabili pi una villa in mezzo ai poderi. Se lui aveva fatto bene, lei anche: si era risparmiata il matrimonio con uno stronzo. 25

Poi, la morte del povero pap era stata il colpo di grazia. La mamma non voleva pi alzarsi dal letto, non voleva pi mangiare n voleva prendere le pastiglie per farle venire lappetito che le aveva dato il dottor Sabattini. Forse era stata colpa sua, se lavesse portata da un neurologo a Buenos Aires... pastiglie per lappetito in quello stato, cosa potevano farle? Infatti, non le fecero niente. Era stato orribile. Cos magra, senza voler lavarsi n pettinarsi, con quello sguardo smarrito. Di colpo un giorno inizi a mangiare; almeno, masticava se una la imboccava, ma era come se non se ne rendesse conto. Masticava guardando il vuoto con gli occhi spiritati. Poi inizi a dare i numeri. Scappava per strada, diceva che sarebbero venuti a prenderla da un momento allaltro per portarla in convento. Urlava che lei non voleva fare la suora, perch aveva quindici anni ed era innamorata. Si truccava come una pazza e si metteva i nostri vestiti. Meno male che il povero pap non cera pi. Sarebbe morto di nuovo. Anche quella volta, se lavesse portata a Buenos Aires... il dottor Sabattini le aveva dato delle gocce per dormire. Certo che con le gocce per dormire dormiva, ma quando si svegliava era peggio di prima. Fu allora che Marcantonia inizi ad aver paura della mamma. E con ragione! Una sera laveva presa per il collo, convinta che fosse un prete venuto per portarla in convento. Meno male che cera una cliente, in due riuscirono a strappargliela, altrimenti lavrebbe strangolata. Era uno scheletro, la mamma, ma aveva una forza incredibile. Con i capelli tutti spettinati e quello sguardo da pazza, la povera Marcantonia si era spaventata a morte. Se divento magra, potr uscire di nuovo?. Si era dimenticata di Marcantonia: Certo. Per molti anni ancora, sua sorella non sarebbe pi uscita da sola. Solimana la guard. Stava togliendo a morsi la carne attaccata allosso dellenorme bistecca che aveva divorato in un baleno. Finita la carne, inizi a pulire il piatto con la lingua. Solimana gir la testa da unaltra parte. Se non lavesse spaventata prima con la mamma, lavrebbe sgridata. Le due cose assieme erano troppo. Finita la pulizia del piatto, lo spost, ne prese un altro metteva tutto in tavola per non alzarsi pi e allung la mano verso il dolce. Si serv una porzione gigantesca, poi sbadigli. ecco! Dio ti ringrazio Solimana guard lora: luna e mezzo. Perfetto. Mancava mezzora. Aspett il prossimo sbadiglio, che arriv dopo cinque minuti. Hai sonno?. Un po... . Solimana spost il suo piatto. Era quasi intatto. Non aveva fame. Si alz, and a buttare gli avanzi nella pattumiera (loro non avevano cane), mise i piatti sporchi nellacquaio. Quando torn a tavola trov Marcantonia con la testa appoggiata sul piatto. Dalla bocca aperta le colava un po di budino. Distolse lo sguardo, per adesso la lasciava l. Marcantonia era pesante, poi non cera tempo. Guard di nuovo lora. Mancavano dieci minuti. La domenica, dalla famiglia Fernndez si mangiava bene. La signora Fernndez, nata Tomasetto, cucinava da dio. 26

La domenica non lavorava. Se era in ritardo con il cucito, piuttosto si alzava il luned alle quattro del mattino la domenica si deve riposare lha detto il Signore Lei la domenica non si riposava per niente. Doveva cucinare, pulire la casa, fare il bucato e stirare, ma quello era amore per la famiglia, senza fini di lucro. Solo che il Signore non sapeva quale famiglia di merda aveva lei. O forse lo sapeva, visto che era il Signore, magari gliela aveva mandata apposta per punirla: lei era una peccatrice col fuoco sotto, che viveva pensando al macellaio giorno e notte. Lunica attenuante era che lo amava in corpo e anima soprattutto in corpo. Non era colpa sua, ognuno nasce come il Signore vuole che nasca, ma poi pretende. Il Signore ti fa alla cazzo, poi pretende. Non desiderare il marito delle altre, quindi due peccati: il fuoco sotto e desiderare il marito della macellaia vabb lasciamo stare non mi voglio rovinare il pranzo questi cannelloni alla Rossini sono una delizia la mamma cucina proprio bene questi cannelloni sono squisiti se avevo del veleno invitavo la signorina Solimana a mangiare apro appena la porta del negozio la invito poi scappo devo dirle di portarsi anche la scema se no non viene il problema trovare il veleno e poi il modo di metterlo solo nel suo piatto non posso avvelenare tutti la scema tanto quanto ma la mamma e il babbo no difficile trovare il veleno nei fumetti il veleno si trova come niente ma qua dove lo trovo il veleno? ma mettiamo che lo trovi e lo metta solo nel suo piatto sarebbe bellissimo che la signorina Solimana mangiasse un cannellone avvelenato pieno di quei veleni che corrodono le viscere ti vengono gli occhi storti ti manca il respiro e dalla bocca ti esce il sangue a fiotti che soffrisse... che soffrisse Madonna santa!!! url spaventata la signora Fernndez guardando la faccia allucinata di suo figlio. Spaventato a sua volta dallurlo, Pepincito lasci cadere la forchetta e lanci un grido stridulo. Ma cosa cazzo avete voi due?! url il signor Fernndez, che stava pensando al pezzo di carne bianca posizionato fra il reggicalze e le mutandine della troia. Ma non hai visto la faccia da pazzo che aveva tuo figlio mentre mangiava? Si sveglia piangendo, scappa allimprovviso. Non ce la faccio pi. Fa qualcosa, sei il padre!. Che quel deficiente fosse suo figlio non cera dubbio. Chi poteva essersi scopata quel cesso? Del resto lui non aveva visto n sentito niente. Sua moglie, oltre che cesso era una rompicoglioni. Che ne sapeva lui dei sogni di quello stordito. I cannelloni, questo s, erano proprio buoni. Avrebbe mangiato volentieri ancora un altro piatto, ma non voleva fare tardi. Se aveva qualche possibilit era dopo pranzo vorr dir qualcosa se mi ha fatto vedere le mutande Oggi aveva il presentimento che sarebbe stata la volta buona. Non ce la fece pi a rimanere seduto: Io vado. Mi porti con te babbo? disse Pepincito, che non voleva rimanere da solo con sua madre. Allimprovviso anche lei gli faceva paura. No!. Perch non lo porti? Magari si distrae un po, cosa ti costa?. Oggi no!. Il signor Fernndez si alz da tavola, a modo di ringraziamento per lottimo pranzo fece una sonora scoreggia, poi usc dal retro. Dio Santissimo fa che si trovi davanti un cacciatore che lo confonda con un cinghiale e lo stenda La signora Fernndez pens che cinghiali da quelle parti non ce nerano che vita di merda! Nove, otto, sette, il signor Fernndez contava i passi. Sei, cinque, Dio che non esisti fa che quando finiscono gli eucalipti mi trovi la troia davanti 27

quattro, tre, due, uno eccola l! lo sapevo io lho saputo sin dal mattino Si ferm di botto, sent il suo tigrotto svegliarsi sotto i pantaloni. Guard in giro, non cera anima viva. Furba la troia, lo aveva fatto aspettare fino a domenica perch la domenica dopo pranzo non cera nessuno in giro sono appena le due posso rimanere fino alle otto se non porto niente a casa chi se ne fotte finalmente una donna decente e non quel cesso mi sta facendo segni con la mano non ce la fa pi la troia figuriamoci quando veda il mio tigrotto Solimana aveva chiuso la porta della cucina. Il cacciatore di selvaggina non doveva vedere Marcantonia che dormiva con la testa sul piatto. Usc nel cortile. Aveva deciso di aspettarlo fuori, vicino alla porta. Appena fosse spuntato dietro gli eucalipti gli avrebbe fatto segno di avvicinarsi. Guard lora. Come mai non arrivava? Che si fosse stancato? No, gli uomini non si stancavano di lei eccolo l Gli fece un segno con la mano perch non si muove? Gli fece un altro segno finalmente! Si sbrighi! gli disse quando lui la raggiunse. Lo prese per un braccio e lo spinse dentro. non ce la fa nemmeno ad aspettare che entri com bella da vicino altro che il cesso mi d del lei dammi pure del lei vedrai come poi mi darai del tu Mi segua. Il signor Fernndez la segu. Solimana lo fece accomodare nel salotto. Il salotto era ben illuminato. Troppo, per i gusti del signor Fernndez, in fondo era un timido. Lei invece non sembrava intimidita, anzi, si era avvicinata e gli stava togliendo fucile e borsa. Solimana appoggi il fucile alla parete, la borsa per terra. Torn vicino al cacciatore di selvaggina, lo guard dritto negli occhi: Si svesta. ha proprio fretta la troia Il signor Fernndez si tolse il pullover. Continui. Il signor Fernndez si tolse la camicia. Continui. certo che una bella porca Il signor Fernndez si tolse la canottiera. La troia si era avvicinata e gli guardava il petto. Aveva un petto molto peloso lui. La troia gli pos una mano sul torace. Inizi a far scorrere le dita contropelo. Poi gli alz un braccio, guard sotto lascella. Poi gli alz laltro, guard sotto laltra ascella. Era vero che alla troia piaceva guardare i maschi nudi. Si giri. Il signor Fernndez si gir chiedendosi se quel giochetto sarebbe durato molto. Non che si stesse annoiando, ma nemmeno si sentiva a suo agio. Sapeva che cerano donne pervertite, persino che volevano essere picchiate, lo aveva sentito dire ai soldati quando faceva il militare. Due scapaccioni su quel bel culetto bianco e sodo lui glieli avrebbe dati volentieri. Non vedeva lora di strapparle i vestiti, toccare quella carne bianca che aveva intravisto da lontano... ecco il tigrotto che rompe Adesso la troia gli stava passando la mano sulla schiena. Anche la sua schiena era pelosa. Bene. Adesso mi guardi e si tolga i pantaloni. eh eh... lo sapevo che prima o poi arrivava al dunque Il signor Fernndez si tolse i pantaloni, poi si ferm glielo faccio desiderare un po dovrai chiedermi il tigrotto in ginoc... ma che fa? mi guarda le gambe 28

Anche quelle erano pelose. Adesso la troia stava passando al setaccio le sue gambe. Prima una, poi laltra. Si giri. e dai con questo si giri... Il signor Fernndez si gir di nuovo dandole la schiena. La troia faceva scorrere la mano sulla sua gamba sinistra, poi sulla destra se non avesse quella faccia cattiva le sarei gi saltato addosso Adesso mi guardi. Il signor Fernndez si gir e rimase immobile. Vide lo sguardo della troia che scendeva verso i suoi piedi fai come ti pare ma i calzini non me li tolgo Si tolga i calzini. no i calzini non me li tolgo poi questa va a dire in giro che ho i piedi sporchi Non ha sentito? Si tolga i calzini. questa mi sta rompendo i coglioni Solimana percep il cambiamento di umore nel cacciatore di selvaggina. Decise di cambiare atteggiamento: Fa vedere i piedini al tuo amore. oddio! se mi parla cos il tigrotto mi si spacca in due come i piccioni quando li becco in pieno vabb chi se ne frega si tolse un calzino. Anche laltro. Giusto, i calzini erano due, se si toglieva uno, che senso aveva non togliersi laltro? Si tolse laltro calzino meglio che non guardi se ho i piedi sporchi meglio non guardare Siediti!. Ma cosa voleva fare? Lui di troie rare non se ne intendeva, ma non si os contraddirla. Si sedette sul sof adesso cosa fa? mi prende i piedi e guarda sotto? questa pazza mal che vada prendo il fucile A Solimana non sfugg lo sguardo che il cacciatore di selvaggina diresse al fucile: Di che cosa hai paura? Mancano solo le mutande. Vuoi che ti tolga io le mutande?. s porca toglimi le mutande poi tinfilzo Il signor Fernndez non rispose, in realt non aveva ancora aper