Il cammino della speranza Massimo Casacchia Università dellAquila.

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Il cammino della speranza Massimo Casacchia Università dell’Aquila

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Il cammino della speranza

Massimo CasacchiaUniversità dell’Aquila

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IL SISMA DEL 6 APRILE 2009 A L’AQUILAIL SISMA DEL 6 APRILE 2009 A L’AQUILA

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L’impatto di un disastro sullo stato di salute psicologico e psicosociale nelle vittime è grave sia a breve sia a lungo termine, con postumi psicologici e psicopatologici che possono persistere per diversi anni (Solomon et al., 1997; Kato et al., 1995)

A breve termine, i disastri sono associati con un’aumentata prevalenza di morbidità psichiatrica, come per esempio Disturbo Acuto da Stress, Disturbo Post-Traumatico da Stress, Depressione Maggiore, Disturbi d’Ansia, Disturbi del Sonno e Abuso di Sostanze (Rubinson et al., 1991; Goenjian et al., 2000)

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I nostri dati e quelli della letteratura riportano che la percentuale di PTSD è molto minore di quello che si pensa oscillando tra il 15-20%15-20%.

In realtà le persone spesso soffrono di una sindrome cosiddetta “Parziale”, “Parziale”, dimostrando come le categorie diagnostiche a volte possono essere fuorvianti.

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PTSD PARZIALEPTSD PARZIALE

Anche in assenza di una patologia

pienamente espressa, l’aver vissuto un

evento traumatico può portare a una

notevole sofferenza e disabilità e richiedere

attenzione specialistica e trattamento.

PTSDPTSD

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NOSTALGIA Dopo molti mesi, il disturbo ansioso si può

associare lentamente con una fase che si può chiamare di tristezza che non è disperazione ma è sicuramente nostalgia.

La nostalgia è un sentimento che non è facile da vivere, in quanto da una parte è la testimonianza di come la vita precedente tutto sommato fosse stata gradevole e che uno rifarebbe le stesse cose che aveva fatto prima.

Contemporaneamente accendere il riflettore sui frammenti di vita precedente può suscitare un dolore acuto e insopportabile che porta a sopravvivere al futuro.

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La problematica del displacement

“Spiazzamento” vissuto dalla maggioranza della popolazione Aquilana che in 30 secondi ha dovuto abbandonare la propria casa

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Frammenti

La casa ed il suo contesto, ovvero il quartiere, le abitudini, il solito bar, le solite facce, le vie e gli archi sullo sfondo, il piacere di tornare a casa facendo sempre la stessa strada.

Poi si arriva a casa…

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La casa non è solo un luogo fisico•La casa non è solo il luogo fisico costruito

e abitato dagli uomini. Essa è anche una rappresentazione simbolica.

• Infatti, ad un livello psicologico profondo, la casa va a costituirsi come le fondamenta stesse della vita psichica di un individuo, per cui "essere a casa" equivale a "essere integri a livello psicologico".

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•Dopo il sisma tutti noi dell’Aquila ci siamo trovati a essere tutti indistintamente accomunati, più che da un trauma, dall'abbandono doloroso della propria casa e dal tentativo di recuperarla.

•«La casa non è soltanto un luogo, ma anche il fascio di sentimenti associato a esso.» La "casa" va a definirsi quindi come la matrice stessa della soggettività.

Il trauma dell’abbandono

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•L'azione simbolica realizzata dalla "casa" sulla vita psichica degli individui si riflette su tre campi: quello intrapsichico, anche quello interpersonale e quello sociopolitico.

•Di conseguenza, quando si perde la "casa" si perdono o si frammentano anche le sue funzioni organizzatrici e contenitrici e ciò può portare alla frantumazione dei tre livelli: individuale-personale, familiare-coniugale e socio-economico/culturale-politico.

I tre campi della casa

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•Un'altra funzione importante della casa è quella di fornire una base coerente alla storia delle famiglie. Una storia che non ha valore obiettivo ma che ordina e rende coerente tutti i momenti che gli individui hanno vissuto, da quelli peggiori a quelli migliori.

•Quando la gente perde la propria casa e diventa “sfollata” s'infrange proprio quella continuità.

La casa come storia

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La casa e le età della vita: le nostre esperienzeDalle nostre esperienze cliniche e dai contatti con

tutte le persone, giovani, adulti ed anziani che sono venuti a chiedere aiuto presso le nostre strutture di ricovero, ambulatoriali e di accoglienza, si può dire che:

• I giovani studenti, universitari e non, hanno sofferto e soffrono non solo per l’inagibilità della loro casa, ma soprattutto per la perdita dei luoghi di ricovero e di aggregazione, con la ricerca compensativa spesso di stili di coping molto diversi, dall’ottimismo, al ricorso alle sostanze, al recupero della sfera spirituale.

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•Gli adulti hanno sofferto l’inagibilità della casa, i danni alla loro proprietà, la perdita di lavoro, la paura persistente e la necessità di prendere decisioni importanti per sé e per i figli. Hanno vissuto l’esperienza nelle tende in modo positivo, grazie alla progressiva socializzazione del contesto. Il trasferimento negli hotel ha comportato sentimenti di nostalgia, ma soprattutto una persistente paura, seppur immaginaria collegata all’evento traumatico del sisma vissuto

Gli adulti

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•Gli anziani hanno vissuto nelle tende con profonda depressione e disperazione e soprattutto potevano vedere con i loro occhi la casa distrutta. L’esperienza negli hotel si è rivelata alla lunga noiosa e rinunciataria.

Gli anziani

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La forza di molti ad affrontare l’evento sismicoMolte persone sono state in grado di adattarsi con sofferenza al nuovo quartiere, alle nuove case ai nuovi oggetti estranei, dimostrando che è possibile, con la forza individuale, con la partecipazione attiva alle manifestazioni, ai comitati cittadini e, quando la sofferenza era forte, con l’aiuto dei Servizi della Salute Mentale, riprendersi dalle catastrofi.

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Valutazione del disagio emotivo post-sisma – Progetto Regione Abruzzo – Ministero Salute•Popolazione afferente ai servizi di salute

mentale

•Popolazione afferente alla medicina generale

•Popolazione generale

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Valutazione del disagio emotivo post-sisma – Progetto Regione Abruzzo – Ministero Salute•Popolazione afferente ai servizi di

salute mentale

•Popolazione afferente alla medicina generale

•Popolazione generale

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Il Centro, 13 febbraio 2011

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Formazione degli operatori dei servizi di salute mentale•Training di 2 giorni su uno specifico

intervento di CBT indirizzato alle sofferenze psicologiche delle persone colpite (non PTSD)

•Elementi centrali del trattamento:▫Rieducazione della respirazione▫Pianificazione di attività piacevoli▫Ristrutturazione cognitiva

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Valutazione del disagio emotivo post-sisma – Progetto Regione Abruzzo – Ministero Salute•Popolazione afferente ai servizi di salute

mentale

•Popolazione afferente alla medicina generale

•Popolazione generale

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Formazione dei MMG

•Training di 2 giorni per i MMG dell’Aquila e dell’Abruzzo▫sul miglioramento delle competenze nel

rilevamento dei disturbi emotivi nelle persone afferenti ai loro ambulatori;

▫sull’impiego di agili batterie di valutazione;▫sulla necessità per gli stessi operatori

sanitari di “prendersi cura di sé”

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Corso di Formazione MMG

•Partecipazione di 45 MMG dell’Aquila e dell’Abruzzo

•Passi futuri:•Monitorare la popolazione con cadenze

periodiche (prima valutazione effettuata a 18 mesi su census-day presso le Unità Territoriali Assistenza Primaria, UTAP, dell’Aquila)

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Valutazione del disagio emotivo post-sisma – Progetto Regione Abruzzo – Ministero Salute•Popolazione afferente ai servizi di salute

mentale

•Popolazione afferente alla medicina generale

•Popolazione generale

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Il progetto per la popolazione generale•selezione di un campione randomizzato

rappresentativo (3.400) della popolazione aquilana residente nel Comune AQ (59.000)

• Invio postale di una breve scheda con allegati 2 strumenti di valutazione (Esperienza del terremoto; GHQ)

•Disponibilità di consulenze specialistiche specifiche

•Follow-up programmato ad 1-2 anni

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Speranza

La forza di molti ad affrontare l’evento sismico

Molte persone sono state in grado di adattarsi con sofferenza al nuovo quartiere, alle nuove case, ai nuovi oggetti estranei, dimostrando che è possibile, con la forza individuale, con la partecipazione attiva alle manifestazioni, ai comitati cittadini e, quando la sofferenza era forte, con l’aiuto dei Servizi della Salute Mentale,

RIPRENDERSI DALLE CATASTROFI

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Che fare per rinforzare la speranza?

Per rinforzare il senso di speranza e di ottimismo…

• Serve poco sperare nella ricostruzione della propria casa, che per alcuni avverrà tra 30 anni

• Serve poco essere soddisfatti che L’Aquila, città d’arte e di cultura, dovrebbe diventare il cantiere più grande d’Europa

• Serve poco sapere che molte persone stanno molto meglio di prima

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Che fare per rinforzare la speranza?

Sarebbe più utile non lasciarsi andare, avendo cura di sé, del proprio corpo, del proprio benessere, e conciliando tale atteggiamento con altri progetti rivolti all’esterno:ripristinare l’università della terza età promuovere piccole attività culturali nelle periferie disperse, adottare uno sportello di ascolto in uno dei 18 punti di

aggregazione (a Pagliare di Sassa), migliorando, per esempio il mobilio, per rendere più accogliente il luogo dell’incontro

promuovere l’allestimento di una casa prefabbricata, rivolta ai giovani in cui si possono riunire, trovare un computer, trovare un animatore che li coinvolga in attività sportive, in attività fotografiche, in attività di solidarietà e di aiuto per i più deboli

• Adottare uno stile di pensiero più positivo e propositivo

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Progetto «Adotta una New Town» - Paganica 2

Screening diagnostico e preventivo del diabete mellito che il Rotary Club L’Aquila ha organizzato con la Croce Rossa Italiana, sotto il patrocinio della ASL1, nelle 4 new towns a maggiore densità abitativa sorte dopo il terremoto del 6 aprile 2009.

Misura gratuita della glicemia, della pressione arteriosa e dei fattori di rischio individuali di contrarre il diabete.

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Campione della nostra sotto-indagine• 36 residenti del Progetto Case “Paganica 2”, di

cui 22 donne e 14 uomini, di età compresa tra i 15 e gli 82 anni.

• STRUMENTI UTILIZZATI:• scheda socio-anagrafica, • questionario sull’esperienza del terremoto,• questionario sul benessere percepito (GHQ-12).• Sono stati sviluppati per l’occasione due semplici

strumenti▫“Ti ha cambiato il terremoto?” ▫“Sa&Cs Scale”

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No/ Per niente (1) Poco(2)

Molto(3)

1. Sei ottimista rispetto al futuro?

2. Hai fatto nuove amicizie?

3. Hai perso di vista i tuoi vecchi amici?

4. Se hai bisogno di un aiuto, trovi facilmente chi ti dia una mano?

5. Se devi fare una commissione, ma non puoi, trovi facilmente qualcuno che la faccia al posto tuo?

6. Ti senti isolato nel posto in cui vivi?

7. Senti di vivere in una comunità solidale e protettiva?

8. Ti senti parte di una comunità?

9. Ti senti partecipe dei problemi degli altri?

10. Ti senti al sicuro nel posto in cui vivi?

11. Ti senti più diffidente nei confronti degli altri?

12. Hai nostalgia del posto in cui vivevi?

13. Ti mancano le abitudini che avevi prima?

14. Quanto ti fa soffrire la mancanza delle tue vecchie abitudini?

15. Quanto ti mancano la tua casa, i tuoi oggetti, i tuoi mobili, ecc.?

Senso di appartenenza e coesione sociale (SAeCS-Scale)

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Risultati dell’indagine

• L’83% riferisce di non voler spendere energie nelle relazioni con gli altri

• L’80% riferisce di non apprezzare di più la vita• Il 79%riferisce di aver meno fede religiosa• Il 72% riferisce di non riuscire ad esprimere spontaneamente le

emozioni• Il 72%riferisce di non essere più disposto ad affrontare

cambiamenti• Il 67% riferisce di non coltivare nuovi interessi • il 67% riferisce di non essersi ricostruito una nuova vita• Il 67% riferisce di non aver ritrovato la fiducia nelle persone

• I dati riportati evidenziano come la maggior parte della popolazione intervistata, in particolar modo gli uomini ultrasessantenni, non hanno intrapreso nuove interessi o attività, non hanno emozioni positive e non serbano speranza nel futuro.

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Risultati dell’indagine• Il problema maggiormente riferito è il

Displacement.• Le fasce di età che esprimono maggior disagio

sono quelle superiori ai 60 anni.• Il sesso più colpito è quello maschile.• L’ età ed il sesso incidono in misura crescente:

nella coesione sociale, nei rapporti interpersonali e nel displacement.

• Fattori condizionanti: ▫ RAPPORTI INTERPERSONALI:

mezzo di trasporto autonomo;▫ COESIONE SOCIALE:

inserimento in un progetto case di persone provenienti dallo stesso quartiere pre-sisma;

presenza o meno di extra-comunitari.