IL CAIRO I SONO TRA LE BAND DI RIFERIMENTO DEI VENTENNI. … · 2011. 6. 26. · ALIAS N. 22 - 4...

1
ALIAS N. 22 - 4 GIUGNO 2011 (11 EGITTO SONO TRA LE BAND DI RIFERIMENTO DEI VENTENNI. RACCONTANO LA STRADA Asfalt bollente di Vincenzo Mattei IL CAIRO I l Borsa è un triangolo di strade e vicoli in- castrato nel centro del Cairo; la sera si affolla di migliaia giovani che trascorrono le notti conver- sando tra un narghilè, una tazza di tè o di caffè turco. Diventa un guazzabuglio di etnie africane e europee che in qualche modo si avvicina agli splendori dell'Alessan- dria d'inizio secolo passato. Ibrahim Farouk (29) percorre la stretta via dell'Olowi camminando come se dovesse spaccare il mon- do, Gad (27) lo segue a rimorchio con un'andatura goffa. Ibrahim ve- ste bermuda da esploratore color caki, una maglietta sgargiante e del- le All Stars basse; Gad un paio di jeans e una maglietta grigia attillata, occhiali Ray Ban e una barba folta che ricorda i neri d'America. Da quando sono nati vivono al Cairo, a Nasr City, il quartiere della Vittoria voluto da Gamal Adbel Nasser. Si chiamano Asfalt e fanno hip hop. Su Facebook sono seguiti da 24mi- la, mentre in 120mila li hanno ap- prezzati su myspace, dove è anche possibile acquistare le loro canzoni. Per loro - così come per altri colle- ghi musicisti egiziani - Internet è un valore aggiunto imprescindibile. Al primo impatto sembrano ragazzi spensierati; anche quando rispon- dono alle domande giocano molto con l'ironia sfoderando una sequela di battute; ma, come spesso accade, sono solo maschere per nasconde- re un carattere più complesso e pro- fondo. «Prima domanda...». «Prima risposta», ride Ibrahim divertito, ma nel lasso di un secondo torna serio. Che cosa cantate esattamen- te? (Ibrahim) Bism Allah Ramhan Ibrahim (è la frase tipica con cui si inizia un qualsiasi discorso formale; è usata dall'imam per aprire la ceri- monia religiosa). Cantiamo la Tuni- sia (ridono di tutto gusto, questa al momento è una delle battute più ri- correnti tra i giovani del Cairo). No, scherzo. Cantiamo quello che acca- de in strada, per questo motivo ci chiamiamo Asfalt. Osserviamo la co- munità, quello che succede tra la gente, il comportamento sociale: co- me le persone apprendono vicende- volmente, come si relazionano tra loro, come parlano tra loro… princi- palmente tutte le cose che apparten- gono alle strade del Cairo. Parlate anche delle relazioni tra ragazze e ragazzi? Di che cosa esattamente? (Ibrahim) Parliamo di argomenti se- ri, ma usiamo sarcasmo e ironia per evitare di diventare noiosi. Normal- mente le nostre canzoni non sono incentrate solo sulle ragazze… Pos- sono esserci parti riferite a loro, ma non è il soggetto principale che è in- vece la comunità nel suo insieme. (Gad) Perlopiù il nostro pubblico di riferimento sono i ragazzi dai 14 ai 20 anni. (Ibrahim) Su un campione di 1000 persone, il 50% sono adole- scenti, il 20% dai 20 ai 25 anni, il 10% dai 25 ai 29, il resto da 30 anni in su. Perché l'hip hop? Cos’è che vi ha colpito di questa musica? C’è qualche rapporto con la tradizioen araba? (Ibrahim) Ascoltavamo hip hop già da adolescenti, era il 1995 quando ci rinchiudevamo in casa solo per ascoltare la musica. Perché il mes- saggio contenuto nell’hip hop è di- verso da quello delle tipiche canzo- ni egiziane, che sono «habibi» (amo- re mio) e hanno tutte le stesse melo- die e gli stessi testi: ti amo, mi man- chi, dove sei, perdonami. Non c'è nessuno che parla della gente, della strada, dei problemi sociali. Più che influenze arabe le chiamerei conta- minazioni. In Hat'ayar Feat Yasmi- ne, abbiamo usato il tipico flauto orientale con una melodia araba, in una canzone con Fredwreck abbia- mo usato il piano, mentre in Fakkar il clarinetto… Sì, direi che provia- mo a unire la musica orientale con il mondo dell'hip hop. (Gad) Molti musicisti incidono can- zoni d’amore e poi qualcuna si con- centra sul sociale, noi facciamo il contrario: su venticinque canzoni che raccontano le storie delle perso- ne, una parla d’amore. Da quanto fate musica? Colla- borate anche con altri gruppi musicali? (Gad) Suoniano dall'inizio del 2005. Ci sono gruppi musicali che com- pongono solo per partecipare a con- certi e rassegne, altri invece si dedi- cano a incidere album, noi faccia- mo parte dei primi. Abbiamo colla- borato con gruppi come West El Ba- lad, Zulu, Salelim, Taxi Band, Zap Tharwat. Con loro abbiamo fatto molti concerti e partecipato ad alcu- ni festival. Ognuno fa i propri pezzi e poi improvvisiamo. Ci sono gruppi a cui fate riferi- mento, che vi ispirano? (Ibrahim) Tutte le cose che faccia- mo sono egiziane al cento per cen- to: sia le canzoni che la melodia. La nostra ispirazione è la strada, tutte le parole vengono da lì, dalle sensa- zioni che ci dà la gente. (Gad) Forse abbiamo qualcosa in comune con i The Roots, tra le band che preferisco insieme a uno come Common Sense. (Ibrahim) Anch’io ascolto The Ro- ots, ma anche Ahmed Munib, Big- gie Smalls, 2Pac, e ovviamente Asfalt. Come è la produzione e la di- stribuzione dei vostri cd? (Ibrahim) Con Mustafa Nigm arran- giamo molti dei nostri pezzi. Abbia- mo fatto diverse cose con Taki, del gruppo egiziano di hip hop Mtm, e con Magdi El Husseni, un pianista che ha collaborato moltissimo con personaggi di spessore come Abdel el Halim. (Gad) El Husseni suona prevalente- mente musica araba classica, ha an- che collaborato con Fairuz, Um Kal- thum. Inoltre abbiamo prodotto con Farid Nassar, conosciuto come Fredwreck, che vive a Los Angeles e ha collaborato con Eminem, Snoop Dogg, Boogie, 50 Cent, Britney Spe- ars e Asfalt. Li ascoltate anche questi grup- pi? (Ibrahim) Certo, dobbiamo ascol- tare tutto quello che ci interessa nel panorama hip hop, cose stra- niere e egiziane, specialmente que- st'ultime perché dobbiamo render- ci conto di quello che ci gira intor- no, per rimanere aggiornati. (Gad) Ascoltiamo tutto anche per evitare che una nostra nuova can- zone possa essere simile a una già uscita.. (Ibrahim) Il nostro obiettivo è quel- lo di fare musica di qualità, per questo ci concentriamo sui concer- ti piuttosto che sulla distribuzione e sulla produzione: per non essere dipendenti dalle vendite e dal marketing. Qual è la reazione del pubbli- co alla vostra musica? (Ibrahim) La reazione è diversa; tra i più adulti solo una piccola percen- tuale ci sostiene e ci incoraggia; non sono abituati… forse perché non c'è ’habibi habibi’; i teenager, inve- ce, ci adorano, e questo fa piacere. Ci sono poi persone che non cono- scono l'hip hop e magari quello che facciamo gli piace subito, altri ci ap- prezzano meno. SEGUE A PAGINA 15 LA CANZONE «Si intitola Una lettera per domani ed è uno dei loro pezzi più rappresentati- vi. Due giorni prima della rivoluzione gli Asfalt avevano girato un video d’ac- compagnamento. Ecco il testo: Un tappeto srotolato, migliaia che ci dormono sopra/Benestante, dimmi che sono un bugiardo/Paura del dolo- re, la cinghia del soldato lascia il mar- chio nella mente/Esisto e non esisto/ Vivere senza una voce/Ridendo posso- no ascoltare, comprare la mia morte/ Un paese che non ascolta mai/Così la mia lettera è la mia bara/Scrivere una lettera per domani e la paura non arri- verà mai/Perché le parole nel nostro paese non arrivano mai/Paura che tu non capirai e non dirai/Camminerò lontano indossando una maglia di mistero che non potrà essere lavata/ Un cotone del mio paese che non ripa- ra nessuno/Scrivere una lettera per domani/Paura che non sarà mai termi- nata/La vita nelle mani di dio non può essere garantita/La vita volge al termi- ne, perché non dispiacersene?/I soldi sporchi sono nello stomaco, non pos- sono essere digeriti/La fame fa parlare le rocce/Camminando con i tuoi piedi mentre qualcuno accanto a te striscia, supplica/Dovrei ascoltare e ridere/Nes- suna colpa quando dico in faccia al brutto «brutto»/Inganno di nascosto/ Dicono che l'intelligente ha successo/ Nazione di sandali/Porte che rifiutano di aprirsi/Guarda quante nazioni sono prossime a essere cancellate/Scrivere una lettera per domani, non conta se arriverà o no/Perché io andrò via co- munque/Se il profeta Giobbe fosse qui, non sarebbe paziente, non soppor- terebbe di vivere/Se mi dicessero di rimanere un giorno, non rimarrei/Men- tre l'amore per il nostro paese conti- nua a crescere, è pur sempre troppo poco/Persino quando sono nel mio paese, mi manca/Ho bruciato me stes- so nel fuoco, ma le fiamme non brucia- vano/E dopo tutto, dicono che lei ride di me/Devo rimanere nel mio paese come un ostaggio o devo partire? Il duo vive al Cairo e si è già imposto con una sequela di festival e concerti. «Mubarak era un uomo ingiusto, non si sognava affatto che i giovani egiziani potessero arrivare a tanto. Prima si parlava sottovoce, avevamo paura che i servizi segreti ci ascoltassero. Adesso c’è comunicazione e libertà» Il logo degli Asfalt e alcune immagini del duo hip hop

Transcript of IL CAIRO I SONO TRA LE BAND DI RIFERIMENTO DEI VENTENNI. … · 2011. 6. 26. · ALIAS N. 22 - 4...

Page 1: IL CAIRO I SONO TRA LE BAND DI RIFERIMENTO DEI VENTENNI. … · 2011. 6. 26. · ALIAS N. 22 - 4 GIUGNO 2011 (11 di Vincenzo Mattei EGITTO SONO TRA LE BAND DI RIFERIMENTO DEI VENTENNI.

ALIAS N. 22 - 4 GIUGNO 2011 (11

■ EGITTO ■ SONO TRA LE BAND DI RIFERIMENTO DEI VENTENNI. RACCONTANO LA STRADA ■

Asfalt bollentedi Vincenzo MatteiIL CAIRO

Il Borsa è un triangolo di strade e vicoli in-castrato nel centro del Cairo; la sera si affolla dimigliaia giovani che trascorrono le notti conver-sando tra un narghilè, una tazza di tè o di caffèturco. Diventa un guazzabuglio di etnie africanee europee che in qualche modo siavvicina agli splendori dell'Alessan-dria d'inizio secolo passato.

Ibrahim Farouk (29) percorre lastretta via dell'Olowi camminandocome se dovesse spaccare il mon-do, Gad (27) lo segue a rimorchiocon un'andatura goffa. Ibrahim ve-ste bermuda da esploratore colorcaki, una maglietta sgargiante e del-le All Stars basse; Gad un paio dijeans e una maglietta grigia attillata,occhiali Ray Ban e una barba foltache ricorda i neri d'America. Daquando sono nati vivono al Cairo, aNasr City, il quartiere della Vittoriavoluto da Gamal Adbel Nasser. Sichiamano Asfalt e fanno hip hop.Su Facebook sono seguiti da 24mi-la, mentre in 120mila li hanno ap-prezzati su myspace, dove è anchepossibile acquistare le loro canzoni.Per loro - così come per altri colle-ghi musicisti egiziani - Internet è unvalore aggiunto imprescindibile. Alprimo impatto sembrano ragazzispensierati; anche quando rispon-dono alle domande giocano moltocon l'ironia sfoderando una sequeladi battute; ma, come spesso accade,sono solo maschere per nasconde-re un carattere più complesso e pro-fondo. «Prima domanda...». «Primarisposta», ride Ibrahim divertito, manel lasso di un secondo torna serio.

Che cosa cantate esattamen-te?

(Ibrahim) Bism Allah RamhanIbrahim (è la frase tipica con cui siinizia un qualsiasi discorso formale;è usata dall'imam per aprire la ceri-monia religiosa). Cantiamo la Tuni-sia (ridono di tutto gusto, questa almomento è una delle battute più ri-correnti tra i giovani del Cairo). No,scherzo. Cantiamo quello che acca-de in strada, per questo motivo cichiamiamo Asfalt. Osserviamo la co-munità, quello che succede tra lagente, il comportamento sociale: co-me le persone apprendono vicende-volmente, come si relazionano traloro, come parlano tra loro… princi-palmente tutte le cose che apparten-gono alle strade del Cairo.

Parlate anche delle relazionitra ragazze e ragazzi? Di checosa esattamente?

(Ibrahim) Parliamo di argomenti se-ri, ma usiamo sarcasmo e ironia perevitare di diventare noiosi. Normal-mente le nostre canzoni non sonoincentrate solo sulle ragazze… Pos-sono esserci parti riferite a loro, manon è il soggetto principale che è in-vece la comunità nel suo insieme.(Gad) Perlopiù il nostro pubblico diriferimento sono i ragazzi dai 14 ai

20 anni. (Ibrahim) Su un campionedi 1000 persone, il 50% sono adole-scenti, il 20% dai 20 ai 25 anni, il10% dai 25 ai 29, il resto da 30 anniin su.

Perché l'hip hop? Cos’è che viha colpito di questa musica?C’è qualche rapporto con latradizioen araba?

(Ibrahim) Ascoltavamo hip hop giàda adolescenti, era il 1995 quandoci rinchiudevamo in casa solo perascoltare la musica. Perché il mes-saggio contenuto nell’hip hop è di-

verso da quello delle tipiche canzo-ni egiziane, che sono «habibi» (amo-re mio) e hanno tutte le stesse melo-die e gli stessi testi: ti amo, mi man-chi, dove sei, perdonami. Non c'ènessuno che parla della gente, dellastrada, dei problemi sociali. Più cheinfluenze arabe le chiamerei conta-minazioni. In Hat'ayar Feat Yasmi-ne, abbiamo usato il tipico flautoorientale con una melodia araba, inuna canzone con Fredwreck abbia-mo usato il piano, mentre in Fakkaril clarinetto… Sì, direi che provia-mo a unire la musica orientale con

il mondo dell'hip hop.(Gad) Molti musicisti incidono can-zoni d’amore e poi qualcuna si con-centra sul sociale, noi facciamo ilcontrario: su venticinque canzoniche raccontano le storie delle perso-ne, una parla d’amore.

Da quanto fate musica? Colla-borate anche con altri gruppimusicali?

(Gad) Suoniano dall'inizio del 2005.Ci sono gruppi musicali che com-pongono solo per partecipare a con-certi e rassegne, altri invece si dedi-cano a incidere album, noi faccia-mo parte dei primi. Abbiamo colla-borato con gruppi come West El Ba-lad, Zulu, Salelim, Taxi Band, ZapTharwat. Con loro abbiamo fattomolti concerti e partecipato ad alcu-ni festival. Ognuno fa i propri pezzie poi improvvisiamo.

Ci sono gruppi a cui fate riferi-mento, che vi ispirano?

(Ibrahim) Tutte le cose che faccia-mo sono egiziane al cento per cen-to: sia le canzoni che la melodia. Lanostra ispirazione è la strada, tuttele parole vengono da lì, dalle sensa-zioni che ci dà la gente.(Gad) Forse abbiamo qualcosa incomune con i The Roots, tra leband che preferisco insieme a unocome Common Sense.(Ibrahim) Anch’io ascolto The Ro-ots, ma anche Ahmed Munib, Big-gie Smalls, 2Pac, e ovviamenteAsfalt.

Come è la produzione e la di-stribuzione dei vostri cd?

(Ibrahim) Con Mustafa Nigm arran-giamo molti dei nostri pezzi. Abbia-mo fatto diverse cose con Taki, delgruppo egiziano di hip hop Mtm, econ Magdi El Husseni, un pianista

che ha collaborato moltissimo conpersonaggi di spessore come Abdelel Halim.(Gad) El Husseni suona prevalente-mente musica araba classica, ha an-che collaborato con Fairuz, Um Kal-thum. Inoltre abbiamo prodottocon Farid Nassar, conosciuto comeFredwreck, che vive a Los Angeles eha collaborato con Eminem, SnoopDogg, Boogie, 50 Cent, Britney Spe-ars e Asfalt.

Li ascoltate anche questi grup-pi?

(Ibrahim) Certo, dobbiamo ascol-tare tutto quello che ci interessanel panorama hip hop, cose stra-niere e egiziane, specialmente que-st'ultime perché dobbiamo render-ci conto di quello che ci gira intor-no, per rimanere aggiornati.(Gad) Ascoltiamo tutto anche perevitare che una nostra nuova can-zone possa essere simile a una giàuscita..(Ibrahim) Il nostro obiettivo è quel-lo di fare musica di qualità, perquesto ci concentriamo sui concer-ti piuttosto che sulla distribuzionee sulla produzione: per non esseredipendenti dalle vendite e dalmarketing.

Qual è la reazione del pubbli-co alla vostra musica?

(Ibrahim) La reazione è diversa; trai più adulti solo una piccola percen-tuale ci sostiene e ci incoraggia; nonsono abituati… forse perché nonc'è ’habibi habibi’; i teenager, inve-ce, ci adorano, e questo fa piacere.Ci sono poi persone che non cono-scono l'hip hop e magari quello chefacciamo gli piace subito, altri ci ap-prezzano meno.

SEGUE A PAGINA 15

LA CANZONE

«Si intitola Una lettera per domani edè uno dei loro pezzi più rappresentati-vi. Due giorni prima della rivoluzionegli Asfalt avevano girato un video d’ac-compagnamento. Ecco il testo:Un tappeto srotolato, migliaia che cidormono sopra/Benestante, dimmiche sono un bugiardo/Paura del dolo-re, la cinghia del soldato lascia il mar-chio nella mente/Esisto e non esisto/Vivere senza una voce/Ridendo posso-no ascoltare, comprare la mia morte/Un paese che non ascolta mai/Così lamia lettera è la mia bara/Scrivere unalettera per domani e la paura non arri-verà mai/Perché le parole nel nostropaese non arrivano mai/Paura che tunon capirai e non dirai/Cammineròlontano indossando una maglia dimistero che non potrà essere lavata/Un cotone del mio paese che non ripa-ra nessuno/Scrivere una lettera perdomani/Paura che non sarà mai termi-nata/La vita nelle mani di dio non puòessere garantita/La vita volge al termi-ne, perché non dispiacersene?/I soldisporchi sono nello stomaco, non pos-sono essere digeriti/La fame fa parlarele rocce/Camminando con i tuoi piedimentre qualcuno accanto a te striscia,supplica/Dovrei ascoltare e ridere/Nes-suna colpa quando dico in faccia albrutto «brutto»/Inganno di nascosto/Dicono che l'intelligente ha successo/Nazione di sandali/Porte che rifiutanodi aprirsi/Guarda quante nazioni sonoprossime a essere cancellate/Scrivereuna lettera per domani, non conta searriverà o no/Perché io andrò via co-munque/Se il profeta Giobbe fossequi, non sarebbe paziente, non soppor-terebbe di vivere/Se mi dicessero dirimanere un giorno, non rimarrei/Men-tre l'amore per il nostro paese conti-nua a crescere, è pur sempre troppopoco/Persino quando sono nel miopaese, mi manca/Ho bruciato me stes-so nel fuoco, ma le fiamme non brucia-vano/E dopo tutto, dicono che lei ridedi me/Devo rimanere nel mio paesecome un ostaggio o devo partire?

Il duo vive al Cairo e si è già imposto con una sequela di festival e concerti. «Mubarak era un uomo

ingiusto, non si sognava affatto che i giovani egiziani potessero arrivare a tanto. Prima si parlava

sottovoce, avevamo paura che i servizi segreti ci ascoltassero. Adesso c’è comunicazione e libertà»

Il logo degli Asfalt e alcuneimmagini del duo hip hop