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il ponte Settimanale Cattolico dell’Irpinia [email protected] ANNO XXXIV - n. 41 - euro 0.50 Sabato 29 novembre 2008 sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 - Filiale P.T. Avellino Associato alla FISC - Iscrizione ROC n. 16599 www.ilpontenews.it MEDICINA POLITICA A. Santoli - A. Tino a pag. 4 G. Palumbo a pag. 8 I DOMENICA DI AVVENTO L’editoriale di Mario Barbarisi U n editoriale di alcuni mesi fa aveva per tito- lo: attacchi alla Chiesa. Il Sir, l'agenzia di stampa vaticana, ne riprese alcu- ne battute, le più significa- tive. A distanza di poche settimane, l'attualità restituisce un quadro anco- ra più preoccupante. Il caso Englaro e un giudice in Spagna che decide di togliere il crocefisso dalle aule. Sono fatti completamente diversi ma, guar- da caso, entrambi mettono in discus- sione la Chiesa e il Magistero. Qual è poi, la necessità di cancellare il simbo- lo? In Italia e in altri Paesi civili si con- sente, giustamente, l'apertura delle moschee mentre nei Paesi che ricevo- no tali attenzioni il culto dei cattolici è osteggiato. E' forse improprio invoca- re in questo caso pari opportunità? Quale necessità spinge i parlamentari italiani a concentrarsi sulla necessità di una legislazione adeguata sull'euta- nasia? Con tutti i problemi che attra- versa il Paese non sarà certo una leg- ge che chiarirà dove inizia e dove fini- sce la vita. L'Italia, è bene ricordarlo, è il Paese, che ha più leggi di tutti gli altri Stati dell'Unione europea. Non è il numero delle leggi che crea un ordina- mento efficiente ma la qualità e l'ap- plicazione certa delle stesse. Gran parte dei politici si dicono cattolici ma nei fatti non c'è alcun impegno per la difesa dei valori espressi dalla fede. Non c'è traccia di provvedimenti a favore dei poveri, dei bisognosi, sem- pre più in aumento, non c'è traccia di aiuti e sostegno alle famiglie. Le idee vengono sempre da chi è all'opposizio- ne, chiunque esso sia, quando dall'op- posizione si passa al governo si inver- tono i ruoli. Questa politica ha tolto la scena perfino ai teatranti: davanti alle telecamere scontri serrati, dietro le quinte larghi sorrisi ed abbracci. Tanto la posizione raggiunta è comoda: gua- dagno facile, privilegi infiniti, pensioni da nababbi. Per i comuni lavoratori, per chi il lavoro ce l'ha!, è tutto a pagamento, per i politici no! Al Parla- mento perfino il pranzo elaborato costa come un pasto da mensa univer- sitaria. Può questa gente capire le rea- li esigenze dei cittadini ed assumere decisioni in favore di chi ha bisogno? La risposta è negativa. Ecco perché il Santo Padre ha parlato della necessità di una nuova classe, una nuova gene- razione di politici e di amministratori. Ascoltando i dibattiti e le interviste in televisione di una cosa vi è certezza: la scuola va riformata, migliorata. Non è possibile ascoltare politici che anzi- ché "litigare" con gli avversari, litigano con la lingua italiana. RITORNO ALL'ETICA NELLA ECONOMIA E NELLA FINANZA P er spiegare la presente crisi mondiale dell'economia e della finanza non si può ignorare l'esame critico dei principi che fino ad oggi hanno guidato la maggio- ranza degli operatori delle banche e del libero mercato. Non sono mancati quelli che tra le cause del disastro han- no indicato anche l'oscuramento dei valori etici. Di qui le angosciose domande che molti si pongono. Come e fino a che punto le regole in vigore rispondono alle attese della gente e possono guada- gnarsene la fiducia; in che modo i mercati finanziari riescono ad armonizzare i loro obiettivi con il primario interesse pubblico; se lo sconcerto e la disaffezione nei riguardi del mercato finanziario è di tale portata da far dubitare o addirittura respingere l'idea che la mora- le possa condividersi col capitalismo. Pur apprezzando le iniziative prese dai governi delle nazioni più ricche ed influenti per arginare la crisi che si prospetta più lunga e dolorosa del previsto, non si può tuttavia ignorare che la riparazione del danno e il ricupero della fiducia dipendono dalla instaurazione di un clima morale, in una parola dalla messa in pratica di regole indispensabili e atte a regolare il comporta- mento individuale e collettivo per prevenire in futuro ulteriori sbandamenti e delusioni. La maggior parte della gente è presa dall'idea, non senza qualche tocco di ironia o di rabbia, che i mercati mondiali sono domi- nati dalla cupidigia del denaro, dall'ossessione del potere, dall'ansia di prestigio sociale. Se questi mali sono alla radice dell'attuale bancarotta e sbandamen- to, allora bisogna convenire che per sanarli bisogna rivalutare esperienza tecnica e professionale, fermez- za e serietà di azione e soprattutto l'osservanza di sal- di principi e convincimenti morali. Si tratta di rivaluta- re le virtù fondamentali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza, le quali, come insegna la Chiesa, sono le virtù "cardine" di tutte le altre. continua a pag. 6 Il cielo a scacchi +Luigi Barbarito a pag. 7 Parola, Nome di Dio e Legge I l portentoso intervento, con cui Dio libera il popolo eletto dalla schiavitù d'Egit- to e lo guida nel deserto verso la terra promessa, fondamento della memoria cultuale d'Israele e sorgente inesauribile della sua spiritualità, è preceduto e seguito da due rivelazioni della Parola di Dio che rivestono un'importanza capi- tale per l'intera storia della salvezza. Ambedue avvengono sull'Horeb-Sinai, il monte della Parola. La prima rivelazione è quella del Nome divino. "Dio disse a Mosè: 'Io sono colui che sono!' " (Es.3,14) o, meglio, secondo le regole della sintassi ebraica: "Io sono colui che è". La derivazione di questo nome, "Jahvè", dal verbo "hayah-essere, esistere" fa inten- dere che Dio è l'"Esistente" per eccellenza, il vero, unico "Vivente", il che implica la sua trascen- denza. In tale maniera, l'ha compreso la tradizione biblica. a pag. 6 di Michele Zappella La rubrica - La famiglia nel diritto a cura di Enrico Maria T ecce* U n altro esempio da cui si deduce, come detto la settimana scorsa, che le norme di legge spesso non sono altro che la trasfusione in termini giuridici di regole di carattere sociale, è costituito dalla causa di nullità che desidero sotto- porvi questa settimana, partendo dal caso concreto che segue. Un ragazzo e una ragazza, che vivevano in un paese del Sud Italia, iniziarono ad uscire con gli amici, i quali dopo un po' li considerarono fidanzati, per il solo fatto di vederli sempre insieme. Con il passare degli anni, quasi senza comprendere la portata del passo che sta- vano per compiere, i due iniziarono i preparativi delle nozze, con l'assenso delle famiglie. Qualche mese prima delle nozze, però, la ragazza ave- va conosciuto sul luogo di lavoro un collega di cui si era innamorata; riferì la cosa al padre il quale, noto per essere molto rigido e cattolico praticante, la rimprove- rò aspramente, arrivando a dirle che era una poco di buono. La ragazza, presa da un forte senso di colpa e non trovando nessuno nel suo ambiente che le dicesse di obbedire innanzitutto al suo cuore, finì per sposare il fidanzato. Ma poco dopo le nozze, sebbene fosse nato anche un bambino, la donna si accorse di amare dav- vero il collega e decise di rivolgersi al tribunale ecclesia- stico perché dichiarasse nullo il suo matrimonio e le consentisse, così, di sposare la persona che lei vera- mente amava. continua a pag. 6 Il discorso della montagna - Opera di Carl Heinrich Bloch a cura di P. Giovanni Mario Botta a pag. 3

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il ponteSettimanale Cattolico dell’Irpinia

[email protected] XXXIV - n. 41 - euro 0.50Sabato 29 novembre 2008

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 - Filiale P.T. Avellino Associato alla FISC - Iscrizione ROC n. 16599

www.ilpontenews.it

MEDICINAPOLITICA A. Santoli - A. Tino a pag. 4 G. Palumbo a pag. 8 I DOMENICA DI AVVENTO

L’editoriale di Mario Barbarisi

Un editoriale di alcunimesi fa aveva per tito-

lo: attacchi alla Chiesa.Il Sir, l'agenzia di stampavaticana, ne riprese alcu-ne battute, le più significa-

tive. A distanza di poche settimane,l'attualità restituisce un quadro anco-ra più preoccupante. Il caso Englaro eun giudice in Spagna che decide ditogliere il crocefisso dalle aule. Sonofatti completamente diversi ma, guar-da caso, entrambi mettono in discus-sione la Chiesa e il Magistero. Qual èpoi, la necessità di cancellare il simbo-lo? In Italia e in altri Paesi civili si con-sente, giustamente, l'apertura dellemoschee mentre nei Paesi che ricevo-no tali attenzioni il culto dei cattolici èosteggiato. E' forse improprio invoca-re in questo caso pari opportunità?Quale necessità spinge i parlamentariitaliani a concentrarsi sulla necessitàdi una legislazione adeguata sull'euta-nasia? Con tutti i problemi che attra-versa il Paese non sarà certo una leg-ge che chiarirà dove inizia e dove fini-sce la vita. L'Italia, è bene ricordarlo,è il Paese, che ha più leggi di tutti glialtri Stati dell'Unione europea. Non è ilnumero delle leggi che crea un ordina-mento efficiente ma la qualità e l'ap-plicazione certa delle stesse. Granparte dei politici si dicono cattolici manei fatti non c'è alcun impegno per ladifesa dei valori espressi dalla fede.Non c'è traccia di provvedimenti afavore dei poveri, dei bisognosi, sem-pre più in aumento, non c'è traccia diaiuti e sostegno alle famiglie. Le ideevengono sempre da chi è all'opposizio-ne, chiunque esso sia, quando dall'op-posizione si passa al governo si inver-tono i ruoli. Questa politica ha tolto lascena perfino ai teatranti: davanti alletelecamere scontri serrati, dietro lequinte larghi sorrisi ed abbracci. Tantola posizione raggiunta è comoda: gua-dagno facile, privilegi infiniti, pensionida nababbi. Per i comuni lavoratori,per chi il lavoro ce l'ha!, è tutto apagamento, per i politici no! Al Parla-mento perfino il pranzo elaboratocosta come un pasto da mensa univer-sitaria. Può questa gente capire le rea-li esigenze dei cittadini ed assumeredecisioni in favore di chi ha bisogno?La risposta è negativa. Ecco perché ilSanto Padre ha parlato della necessitàdi una nuova classe, una nuova gene-razione di politici e di amministratori.Ascoltando i dibattiti e le interviste intelevisione di una cosa vi è certezza:la scuola va riformata, migliorata. Nonè possibile ascoltare politici che anzi-ché "litigare" con gli avversari, litiganocon la lingua italiana.

RITORNO ALL'ETICA NELLA

ECONOMIA E NELLA FINANZA

Per spiegare la presente crisi mondialedell'economia e della finanza non si

può ignorare l'esame critico dei principiche fino ad oggi hanno guidato la maggio-

ranza degli operatori delle banche e dellibero mercato. Non sono mancatiquelli che tra le cause del disastro han-no indicato anche l'oscuramento dei

valori etici. Di qui le angosciose domande che molti sipongono. Come e fino a che punto le regole in vigorerispondono alle attese della gente e possono guada-gnarsene la fiducia; in che modo i mercati finanziaririescono ad armonizzare i loro obiettivi con il primariointeresse pubblico; se lo sconcerto e la disaffezionenei riguardi del mercato finanziario è di tale portata dafar dubitare o addirittura respingere l'idea che la mora-le possa condividersi col capitalismo.Pur apprezzando le iniziative prese dai governi dellenazioni più ricche ed influenti per arginare la crisi chesi prospetta più lunga e dolorosa del previsto, non sipuò tuttavia ignorare che la riparazione del danno e ilricupero della fiducia dipendono dalla instaurazione diun clima morale, in una parola dalla messa in praticadi regole indispensabili e atte a regolare il comporta-mento individuale e collettivo per prevenire in futuroulteriori sbandamenti e delusioni. La maggior partedella gente è presa dall'idea, non senza qualche toccodi ironia o di rabbia, che i mercati mondiali sono domi-nati dalla cupidigia del denaro, dall'ossessione delpotere, dall'ansia di prestigio sociale. Se questi malisono alla radice dell'attuale bancarotta e sbandamen-to, allora bisogna convenire che per sanarli bisognarivalutare esperienza tecnica e professionale, fermez-za e serietà di azione e soprattutto l'osservanza di sal-di principi e convincimenti morali. Si tratta di rivaluta-re le virtù fondamentali: prudenza, giustizia, fortezzae temperanza, le quali, come insegna la Chiesa, sonole virtù "cardine" di tutte le altre.

continua a pag. 6

Il cielo a scacchi

+Luigi Barbarito

a pag. 7

Parola, Nome di Dio e LeggeIl portentoso intervento, con cui Dio libera il popolo eletto dalla schiavitù d'Egit-

to e lo guida nel deserto verso la terra promessa, fondamento della memoriacultuale d'Israele e sorgente inesauribile della sua spiritualità, è preceduto eseguito da due rivelazioni della Parola di Dio che rivestono un'importanza capi-tale per l'intera storia della salvezza. Ambedue avvengono sull'Horeb-Sinai, ilmonte della Parola.La prima rivelazione è quella del Nome divino. "Dio disse a Mosè: 'Io sono coluiche sono!'" (Es.3,14) o, meglio, secondo le regole della sintassi ebraica: "Io sono

colui che è". La derivazione di questo nome, "Jahvè", dal verbo "hayah-essere, esistere" fa inten-dere che Dio è l'"Esistente" per eccellenza, il vero, unico "Vivente", il che implica la sua trascen-denza. In tale maniera, l'ha compreso la tradizione biblica.

a pag. 6

di MicheleZappella

La rubrica - La famiglia nel dirittoa cura di Enrico Maria Tecce*

Un altro esempio da cui si deduce,come detto la settimana scorsa, che

le norme di legge spesso non sono altroche la trasfusione in termini giuridici diregole di carattere sociale, è costituitodalla causa di nullità che desidero sotto-porvi questa settimana, partendo dalcaso concreto che segue.

Un ragazzo e una ragazza, che vivevano in un paesedel Sud Italia, iniziarono ad uscire con gli amici, i qualidopo un po' li considerarono fidanzati, per il solo fattodi vederli sempre insieme. Con il passare degli anni,quasi senza comprendere la portata del passo che sta-vano per compiere, i due iniziarono i preparativi dellenozze, con l'assenso delle famiglie.Qualche mese prima delle nozze, però, la ragazza ave-va conosciuto sul luogo di lavoro un collega di cui si erainnamorata; riferì la cosa al padre il quale, noto peressere molto rigido e cattolico praticante, la rimprove-rò aspramente, arrivando a dirle che era una poco dibuono. La ragazza, presa da un forte senso di colpa enon trovando nessuno nel suo ambiente che le dicessedi obbedire innanzitutto al suo cuore, finì per sposare ilfidanzato. Ma poco dopo le nozze, sebbene fosse natoanche un bambino, la donna si accorse di amare dav-vero il collega e decise di rivolgersi al tribunale ecclesia-stico perché dichiarasse nullo il suo matrimonio e leconsentisse, così, di sposare la persona che lei vera-mente amava.

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Il discorso della montagna - Opera di Carl Heinrich Bloch

a cura di P. Giovanni Mario Botta

a pag. 3

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REALIZZARE IL PROPRIO SOGNOATTRAVERSO LO STUDIO

di Antonio MoranoSono un detenuto-studente recluso presso la casacircondariale di Bellizzi, dove frequento il 2° annodell'Istituto per geometri "Oscar D'Agostino".Non avrei mai immaginato di frequentare la scuo-la, fino a quando, un giorno, non trovai affisso inbacheca un ordine di servizio, nel quale si leggevache gli interessati potevano iscriversi alla scuola.E fu così che decisi di prendere la licenza media.L'anno successivo mi iscrissi al geometra; il primogiorno ci andai da solo per poter evadere dallaroutine giornaliera, poi pian piano mi sono ricre-duto, così cominciai a capire l'importanza dellascuola. Ho iniziato a capire, grazie alla scuola, chestavo riuscendo a trovare un nuovo punto diincontro per dialogare con i miei figli. Come pote-te immaginare, non è stato facile per me riuscirea trovare le risposte a tutte le domande che loromi ponevano. Con il piccolo di sei anni non è sta-to poi tanto difficile, mentre con quello di dodici hotrovato delle difficoltà che, grazie alla scuola, sonoriuscito a superare. Gli racconto come svolgo lagiornata, quali sono le materie che studio, comesono i rapporti con gli insegnanti, così cerco di tra-smettergli l'importanza della scuola. Gli raccontodei miei docenti, che sono persone squisite e mol-to sensibili, capiscono quando c'è qualche cosache ci angoscia e cercano di confortarci dandocidei consigli. Quindi cerco di trasmettergli che iprofessori non sono persone che la mattina si sie-dono davanti a loro solo per giudicarli, ma bensìsono persone pronte ad aiutarti nel momento dibisogno. Stando qui ho imparato un po' la linguainglese, quindi posso confrontarmi con mio figlioche frequenta la prima media.Vi domanderete perché vi racconto tutto ciò. Vidico tutto questo per farvi notare che tutte le per-sone che nella vita commettono degli errori sipossono recuperare, perché riconoscere i proprierrori è da persone sagge. L'importante non ècadere, ma riuscire a rialzarsi. Vi parlo di me chevivevo in una realtà virtuale fatta di cose belleriflesse in uno specchio, ma mi sono svegliatofinalmente da quello che credevo che fosse il pae-se delle meraviglie, dove credi di poter conquista-re tutto senza tanta fatica, ma non mi rendevoconto che stavo solo bruciando la mia vita e quel-la dei miei cari.Grazie ai miei professori sono riuscito a rendermiconto che se mi fossi impegnato con sacrificio nel-lo studio, avrei potuto realizzare la mia vita.Oggi voglio impegnarmi con tutto me stesso perveder realizzare questo mio sogno attraverso imiei figli. A volte vorrei cancellare questo trattodella mia vita, ma so che non è possibile, cosìcome non posso recuperare il tempo sottratto aimiei cari. Ma sono certo di poter costruire dei rap-porti più solidi grazie agli errori commessi. So chericominciare da zero non sarà poi tanto facile, mami impegnerò per far sì che ciò avvenga, cosìpotrò dimostrare ai miei figli che potere è volere.E non dovranno mai mollare davanti a nessunostacolo che si presenta perché non saranno maisoli e con il nostro amore potremmo riuscire asuperare qualsiasi problema che si presenti.Quindi, da questa mia esperienza negativa, sonoriuscito a trovare me stesso e a rendermi contoche persone che soffrivano veramente erano tut-te persone che io amo e che, senza accorgerme-ne, stavo facendo loro del male. Quindi non mimeraviglio se tutti quelli che mi amano hannoqualche difficoltà a credere nel mio cambiamento,perché so per certo che il tempo mi darà ragionee quindi dovranno ricredersi.

Da questo numero prende il via una rubrica nata dalla collaborazionecon le operatrici della Casa Circondariale di Avellino. Questo gior-

nale, con immenso piacere, ospiterà articoli redatti dai detenuti guidatidalla professoressa Assunta Marano dell'Istituto per Geometri "OscarD'Agostino". Per dare voce ad una realtà estrema, per aprire un luogo dipena alla conoscenza del mondo che vi si affaccia attraverso quelle sbar-re: Il mondo a scacchi. Così vicini e così lontani dal mondo, i detenu-ti ci offrono il loro punto di vista sulla realtà, vissuta con la coscienza dichi ha sbagliato e sta pagando, di chi sta scoprendo l'importanza del-l'istruzione, dell'amicizia e della giustizia che, insieme alla lodevole soli-darietà di operatori sociali e volontari, professori e assistenti, possonocambiare un uomo per donargli una nuova dignità. Questa rubrica èanche il grido di sofferenza di chi è vittima di una società che, a volte,trascura problemi importanti. Ci spingiamo a guardare oltre quel … mondo a scacchi.

Mi chiamo Marino V.,sono un detenuto

della casa circondariale diBellizzi. Voglio dare la miatestimonianza a tutti colo-ro che non credono nel-l'amicizia oltre frontiera.La mia condanna è a 24anni, sto in carcere dal2002 e non c'ero mai sta-to prima. Devo dire laverità: ho sofferto molto,anche perché era ed è uncontesto che condividocon difficoltà proprio per ilmio modo di essere. Dapremettere che sonoinnocente e, proprio per ilmio modo di essere, lagente era incuriosita dellamia drammatica storiagiudiziaria. Dunque, io entrai a Pog-gioreale nel 2002. Dopotante peripezie emotive,materiali e sforzi per cer-care di inserirmi in quelcontesto, che non sentivomio, incontrai Marco. Luifu la prima persona a par-lare con me, a condivide-re le mie angosce e le mieemozioni. Lui si accorseche nei miei occhi c'erauna luce diversa (vi dicoquesto perché sono paro-le che mi disse lui). Men-tre raccontavo la mia sto-ria agli altri, mi accorgevodella diffidenza e, quandopronunciavo la frase"sono innocente", sullaloro bocca si disegnava unsorriso sarcastico. MentreMarco mi ascoltava, micapiva e mi comprendeva.Dopo due anni mi trasferi-rono a Secondigliano. Perdire la verità, stavo male

perché non sapevo a cosaandavo incontro in un car-cere nuovo e dove nonconoscevo nessuno. Miportarono in una stanzaper due persone, che quachiamano "cubicolo".Restai per mesi in quellastanza, dove speravosempre che il mio amicodi stanza mi lasciasse soloper andarsene a passeg-gio, proprio perché mivolevo isolare da tutti. Ungiorno, all'improvviso,mentre mi ero un po'assopito sul letto, sentiichiamare il mio cognome.Aprii gli occhi e vidi fuoridalla stanza un ragazzocon i capelli biondi. Conuna voce e un dialetto che

mi suonavano un po' stra-ni. Lui mi disse: "Da dovevieni?" Io risposi "DaNapoli" Dopo qualcheminuto lui mi disse che ilchiedere di dov'ero erasoltanto un pretesto perparlare con me. Dopoaver parlato per ore, miaccorsi che era uno stra-niero, che parlava il dia-letto napoletano meglio dime. Mi disse che eraPolacco e che stava dadieci anni in carcere. Eche, per sopravvivere,aveva imparato la nostracultura e il nostro modo difare. Poi incominciò a dar-mi i primi consigli, dicen-domi: "Che fai? Cerca diuscire dalla stanza, cerca

di andare a scuola, inseri-sciti nel contesto!" Il gior-no dopo mi invitò al pas-seggio, dove scambiam-mo le nostre opinioni. Mifece capire che in carcerenon ci vogliono molti ami-ci, ma un amico di cui tipuoi fidare e con cui tipuoi confidare. Sono trascorsi sette annie da due sto a Bellizzi econ Daniele il Polacco eMarco tutt'ora mi scrivo,mi confido con loro eascolto i loro consigli.Insomma la morale diquesta storia è crederenell'amicizia, senza guar-dare il colore della pelle,ma l'anima e il cuore.

L'AMICIZIA, UNICA COMPAGNA di Marino V.

IL MONDO A SCACCHI

a cura di Eleonora Davide

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teIl Potere nudo

La gestione del potere è come un rapporto con una donna sgraziata: sei leaders sono accorti ed intelligenti, questa signora riesce con adegua-

ti interventi estetici (belletto, liflting …ecc.) ad apparire anche gradevole.Anzi può addirittura diventare un tipo, un modello, una specie di moda, percui gli aspetti meno appetibili si trasformano in qualità e virtù.Se, al contrario, le decisioni politiche sono gestite da una ciurma di inetti,ringhiosi e parolai e per giunta in disaccordo tra loro, allora di colpo calanole belle vesti di seta della donna e tutti gli accorgimenti, messi in atto, si

rivelano un patetico escamotage, un trucco ingenuo.La signora mostra il suo vero aspetto: le spalle incavate, il collo oblungo, il ventre ossu-to, i denti giallognoli e malfermi; a questo punto la gestione del potere o, se si vuole, lapolitica è nuda, offerta senza veli al pubblico disprezzo, come una brutale operazione diegoismo personale o di lobby. Mentre seguo nella mia mente questo insolito paragone e mi chiedo da dove diavolo vienfuori, chissà perché associo tutto questo al P.D. e alle sue vicende nazionali.Questo partito (possiamo ancora chiamarlo così?), erede di due grandi tradizioni politi-che, nato con l'ambizione di costituire il nerbo di una grande forza riformista, liberatadagli estremismi infantili, appare oggi letteralmente rannicchiato sui propri slogans, che,tra l'altro, si spengono l'uno dopo l'altro, zittiti dalle polemiche, dalle ipocrisie e in certicasi dalle invettive dei suoi stessi aderenti! Pensate per un attimo al più famoso degli slogan "SI PUO' FARE"… oggi assume quasidei contorni caricaturali, la maschera di capitan Fracassa nella commedia dell'arte.Si legge e si constata (anche nella nostra Irpinia) che già si va organizzando, alla lucedel sole, un vasto e determinato fronte anti - Veltroni: ed è davvero divertente che l'iden-tità di questa formazione abbia come simbolo il colore ROSSO, che richiama antichememorie (!!), anche se pudicamente o maliziosamente esso viene velato dal termineinglese RED, come una specie di ennesimo pasticcio all'italiana.Perché sottolineo questi aspetti? Per un motivo semplicissimo: sono convinto che LASTRATEGIA di D'ALEMA VINCERA', sia che una mano pietosa stacchi la spina all'at-tuale gruppo dirigente democratico, sia che lo stesso segretario faccia karakiri.Qualunque sia il FINALE DI PARTITA (scissione, nuova maggioranza) il P. D. così com'ènon SOPRAVVIVERÀ e qualcuno dovrebbe già fin d'ora porsi almeno due domande: 1) Da chi sarà occupato lo spazio politico che il morente P.D. attuale lascerà?2) Qualunque sia lo scenario nel futuro prossimo, i cattolici, che militano con sempremaggiore difficoltà nel partito democratico, vedranno sempre più rimpicciolirsi lo spazioper i valori e le proposte di cui sono portatori; infatti la linea dalemiana di ricomposizio-ne dell'intera sinistra o il prevedibile, accentuato laicismo veltronista sottrarrà alla Binet-ti, a Fioroni e agli altri i motivi stessi della loro militanza nel P. D. Allora la domanda è: "DOVE SI COLLOCHERANNO QUESTI CATTOLICIDEMOCRATICI?"Formeranno un ennesimo nuovo partito? Confluiranno in altro schieramento?... e dove? Sono quesiti che mi pongo da qualche mese e li trasmetto ai lettori, perché mi dianolumi.Nel frattempo, provo a calare queste considerazioni nella politica ufficiale del P.D. dellanostra provincia e prendo atto che tali problematiche sono completamente assenti: pre-vale semplicemente lo scontro fisico per la conquista o la difesa delle proprie posizionisullo scacchiere del potere.L'avvicinarsi delle scadenze amministrative è una vera e propria cartina di tornasole: sela immergiamo nelle acque turbinose del P.D. provinciale vediamo comparire non uncolore solo ma un arcobaleno cromatico, nel quale si distingue nettamente il rosso.Vi sono, poi, varie tinte sbiadite che cercano di riprendere tono con qualche dichiarazio-

ne posticcia, richiamando meriti o minacciando sfracelli. Le posizioni dell'attuale segretario Vittoria (nome fatidico!) appaiono di un cromatismonon ben definito, fatto di mille singole sfumature, che a seconda della rotazione della car-tina di tornasole, cambiano continuamente colore. Su questo scenario i candidati possibili alle prossime elezioni sono costretti a continuecontorsioni per adattarsi utilmente alle diverse situazioni.Mi riferisco, in particolare, al candidato Sindaco del Comune di Avellino, che appare comeuna specie di bersaglio mobile su cui vengono scaricate le tensioni del P.D. irpino. Ricorda una famosa vignetta di Forattini degli anni settanta: in essa veniva rappresen-tato l'allora segretario della DC Forlani, mentre si trovava su un minuscolo atollo, intor-no a cui giravano in tondo miriadi di pescecani, pronti ad azzannarlo………. come, poi,avvenne!

Questa volta ci interessia-mo delle spese assurde

e curiose fatte dalle Regioniall'estero nel quadro dellacooperazione internaziona-le, con progetti che vannodal 2000 al 2010.In questo numero rispar-

miamo la Regione Campania.Cominciamo con il Piemon-

te, dove la Governatrice Mercedes Bressoriferisce di aver stanziato 15 milioni di europer realizzare 380 progetti in Africa, fraquesti il "Potenziamento della ceramica tra-dizionale nei villaggi di Tamesloth (Maroc-co)".In Sicilia qualche anno fa, mentre i viticol-tori protestavano per il mancato pagamen-to dei fondi scaccia-crisi, il Presidente Cuf-faro stanziava 125mila euro per il "Soste-gno alla filiera viticola in Tunisia". Nel 2003fu erogata, sempre dalla Sicilia, la sommadi 119mila euro per la "Costruzione di Piaz-za Sicilia" ad Amman (Giordania) e spesi73mila euro per l' "Apicoltura a Tetouan.In Abruzzo e precisamente a Pescara,doveè in attesa da anni una sede dell'IstitutoAlberghiero, è stato, invece, finanziato perla spesa di 180mila euro il "Progetto Gior-dania. Costruzione scuola bilingue adAmman".Per quanto riguarda la tutela dell'ambientevarie regioni hanno dato precedenzaall'estero. La Lombardia, ad esempio, si èpreoccupata del bosco secco del Perù (spe-sa 99.900 euro) e della foresta Madunda inTanzania (spesa 99.980 euro).La Sardegna tra il 2003 e il 2006 ha stan-ziato 50mila euro per "Paesaggi culturali nelSinai", 26mila euro per "fitorisanamento deisuoli dell'Albania" e 53mila euro per "Favo-le di pace a Gerusalemme"La Liguria ha stanziato 33.600 euro per"Allevamento di animali minori per le donnedel Quichua" (Equador). La Toscana12mila euro l'anno, dal 2005 al 2010 per la"Ricerca e tutela dei siti di sversamento del-

le rondini in Katanga" (Congo) e 12.911euro per "Sostegno ai municipi autonomidel Chiapas e 43mila euro per la "Panette-ria comunitaria" di Kishasa (Congo).La Puglia offre 25mila euro per l'insegna-mento del "Folklore pugliese"in Bosnia e16mila euro per le "Agenzie della democra-zia locale"nei Balcani; 35mila euro per "Svi-luppo integrato del quartiere Sidi Amor dikairouani (Tunisia)" e 30mila euro per"Riqualificazione del nodo urbano moschedi Al Hassanin ad Hama (Siria)".La Toscana contribuisce con 12mila europer "Il diritto all'educazione sui monti Nuba"(Sudan), con una cifra imprecisata per la"Divulgazione del principio di giustizia uni-versale"in Guatemala.La Calabria ha stanziato 353mila euro per"Nuove cinematografie dei Balcani".I suddetti progetti potrebbero essere anchevalidi se vengono realizzati a regola d'arte.Ma spesso si concretizza poco, quando siriesce a fare qualche cosa, perché, spesso,la maggior parte delle spese viene assorbi-ta dalle numerose delegazioni di "colonizza-tori morali" che si recano, ad ondate suc-cessive, sui "posti di lavoro".

di AlfonsoSantoli

Viaggio tra le spese assurde per la cooperazione

internazionale effettuate delle Regioni

di AmletoTino

TUTTI ABBRONZATIILDISAGIO DI UNASOCIETÀ ALLADERIVA

Nell'era dell'apparenza, l'Uomo sta perdendo i punti di riferimento, mentre i valorivanno sfumando i loro contorni, un tempo fin troppo definiti, fino a perdersi e a

confondersi con i controvalori. Dove "abbronzato" indica il "tipo alla moda" per alcu-ni, il "negro" per altri. Quasi mai, semplicemente, colui che si è esposto (troppo) alsole. Cosa insegneremo ai nostri figli? Ad essere onesti o ad "essere dritti"? A saperaspettare il momento opportuno, restando al proprio posto, oppure a sgomitare perottenere ciò che desiderano? A dire la verità oppure a mentire, oppure ancora "a reci-tare la propria verità"? Insegneremo che è necessario ricavarsi a qualsiasi costo unospazio nella società? Non vogliamo forse il meglio per loro? Non vogliamo forse ilmeglio per noi stessi? A queste domande potremo provare a rispondere guardando-ci allo specchio. Dentro lo specchio potremmo trovarvi un mondo intero, fatto disogni, delusioni, vittorie dimenticate, sconfitte ancora cocenti, sofferenza, amore. Senella battaglia della vita risulteremo vincenti o perdenti potremo valutarlo da soli,senza l'"aiuto" della televisione, sempre prodiga di suggerimenti e di verità illusorie,che blandiscono i nostri animi in pena. Se decidessimo, quindi, cosa vogliamo dallanostra vita e agissimo di conseguenza; se smettessimo di chiederci quanto un nostrogesto possa tornarci "in soldoni", sarebbe già un buon inizio. Giacché ciò che andràsulla bilancia nell'ultimo giorno sarà solo l'Amore: quello che abbiamo investito equello che abbiamo guadagnato nella nostra vita. Ma, cosa sorprendente, a contaredi più sarà quello che abbiamo speso, come per i talenti della nota parabola. Ricor-diamo quanto disse Gesù riguardo a Maria di Magdala, perdonandole i peccati in vir-tù dell'Amore donato. Nel sesso, nell'amicizia, nell'allevare i figli, nel lavoro e nellapolitica, quel che conta è l'Amore che riusciamo a dare e a far "girare", più che ildenaro nell'economia.I valori verranno di conseguenza e così tutto il resto. Ma non è facile perché, se nonsi è conosciuto l'Amore, bisognerà cercarLo. E, una volta trovato, come un tesoro pre-zioso, bisognerà custodirLo, accrescerLo, moltiplicarLo, mai chiuderLo in uno scrigno.Solo così un giorno ci troveremo "tutti abbronzati" dal Sole supremo, a sorridere diciò che fummo e di tutte le stupidaggini che fummo costretti a sentire nel mondo.

Eleonora Davide

Page 5: il pontewin.ilpontenews.it/img/archivio/nov_29_2008.pdfcadere, ma riuscire a rialzarsi. Vi parlo di me che vivevo in una realtà virtuale fatta di cose belle riflesse in uno specchio,

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CRISI IN CONGO: L'APPELLO DELLACARITAS

"Cessazione immediatadelle ostilità, rispetto

degli accordi di gennaio, con-dizioni di sicurezza per gli aiu-ti umanitari". È quanto hachiesto il Direttore della Cari-tas nazionale Congolese, ildottor Bruno Miteyo, che oggia Roma ha incontrato i refe-renti di Caritas Italiana perconcordare le modalità diprosecuzione degli aiuti. Nelricordare che una persona sucinque è sfollata nel NordKivu e che crescono paura,violenze, insicurezza, Miteyoha invitato la comunità inter-nazionale e il Governo italia-no a far pressione perché siponga fine agli scontri. Haricordato poi che in un docu-mento i Vescovi della Confe-renza episcopale congolese,"denunciano i massacri gra-tuiti delle popolazioni civili, losterminio mirato dei giovani egli stupri sistematici perpetra-ti come arma di guerra, cheavvengono sotto gli occhiimpassibili di coloro che han-

no ricevuto il mandato dimantenere la pace e proteg-gere la popolazione civile,inoltre si dimostra l'impoten-za degli stessi governanticongolesi di fronte alla porta-ta della situazione". Nel testoi Vescovi "ricordano l'eviden-za del ruolo delle risorsenaturali che alimentano l'avi-dità di certe potenze e nonsono estranee alla violenza

sulla popolazione", chiedonola cessazione immediata del-le ostilità e un aumento del-l'aiuto umanitario a favoredegli sfollati. Al governo con-golese chiedono di ristabilirela pace su tutto il territorionazionale esercitando le suefunzioni sovrane per proteg-gere la popolazione e garan-tire la sicurezza delle frontie-re; alla comunità internazio-

nale di impegnarsi a farrispettare il diritto internazio-nale e provvedere all'invio diuna forza di pacificazione estabilizzazione. Nei giorniscorsi vi è stato anche il sac-cheggio da parte di membridell'esercito congolese(FARDC) del centro dellaParrocchia del villaggio diKanyabayonga, uno dei cen-tri di transito e orientamento

del progetto di recupero degliex bambini soldato, sostenu-to da Caritas italiana e daalcune Caritas diocesane. Inparticolare Caritas di Gomaprosegue le attività di assi-stenza nelle vicinanze dellacittà e, al momento, stacurando la distribuzione deiviveri forniti dal ProgrammaAlimentare mondiale. Sem-pre in giornata, presso lasede di Caritas Italiana si èsvolto anche un incontro conil Direttore della Caritas diKindu, Abbé Francois Abeli econ Suor Adele Yuma, coordi-natrice psicopedagogica delprogetto di reintegrazione deibambini-soldato. Infatti Cari-tas Italiana lavora da anni intutta la Repubblica Democra-tica del Congo a fianco dellaCaritas locale in progettid'emergenza, riabilitazione esviluppo e in particolare èimpegnata in un programmaper il recupero dei bambini-soldato. Inoltre sostiene datempo la Caritas diocesana di

Goma in progetti di microcre-dito, sviluppo rurale e sanita-rio. Pertanto fin dall'inizio diquesta nuova crisi è rimastain costante contatto con iresponsabili della Caritasnazionale e delle Caritas dio-cesane coinvolte. Ha subitorisposto con un primo contri-buto e rilancia ora un appelloai donatori per garantiregeneri non alimentari di pri-ma necessità per circa15.000 famiglie (90.000 per-sone) e sostenere CaritasCongo anche nel nuovo pianodi interventi d'urgenza, aiuti ekit sanitari, a beneficio di altre25.000 famiglie (150.000persone) e di 32 Centri sani-tari. In totale occorrono oltre3 milioni di euro.

Per sostenere gli interven-ti in corso (causale"EMERGENZA CONGO") sipossono inviare offerte aCaritas diocesana di Avel-lino tramite C/C POSTALEN. 14434831.

Nell'ambito dei PROGRAM-MI OPERATIVI NAZIONA-LI 2007-2013- "Compe-tenze per lo sviluppo"finanziato dal FSE, ha datoil via ad un CORSO DI FOR-MAZIONE OBIETTIVO B -AZIONE B.7 - FSE - 2007 -COD. 85

LINGUA INGLESEE NUOVE

TECNOLOGIEnel periodo

Ottobre - Dicembre2008

che prevede 30 ore distribui-te tra Introduzione al corso;lezioni frontali; conversazioneguidata; utilizzo di materialiaudiovisivi; composizione gui-data di un breve testo; acqui-sizione della terminologiaessenziale relativa all'hardwa-re e dal software; valutazionedei risultati. Il corso ha lo sco-po di: sviluppare le quattroabilità linguistiche, curando inmaniera particolare l'abilità dicomprendere e di esprimersi;far acquisire il funzionamentoe la struttura della linguaattraverso attività pratiche;creare opportunità per utiliz-zare la lingua attraverso eser-cizi di tipo pratico; Far acquisi-re una terminologia specificadella lingua inglese connessacon l'utilizzo dei mezzi infor-matici; fornire principalmenteuna conoscenza basilare dellalingua inglese sia a livello les-sicale che grammaticale.Destinatari o del corso è tuttoil personale docente e non

docente dell'Istituto.I referenti: professoressaCona Maria Lucia, espertoesterno; l'Insegnate Nigro

Assunta, Tutor; il professorFerrante Giovanni, Coordi-natore e Direttore del Corso,Dirigente Scolastico dell'Istitu-

to. Il supporto amministrativoed ausiliario è assicurato dalpersonale A.T.A. dell'Istituto.

Istituto Comprensivo Statale di Scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado

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E' stata celebrata con unasanta Messa venerdì scor-so nella chiesa di SantaMaria di Costantinopoli adAvellino la ricorrenza dellaVirgo Fidelis, patrona deicarabinieri. Ad officiare ilrito religioso è stato il par-roco don Emilio Carboneche alla presenza deicomandanti dei vari corpimilitari presenti in città, haricordato la fedeltà deicarabinieri alla propriamissione. Tra i presentianche Carabinieri in servi-zio e in congedo che conti-nuano sempre a rendereomaggio alla propriapatrona. Il 21 novembrenon è una data casualescelta per la ricorrenzadella Virgo Fidelis. Nella

stessa giornata di 67 annifa, infatti, ci fu una delleultima battaglie in Africacompiute dai carabinieriche si sacrificarono eroica-mente nella difesa delcaposaldo a Culqualber,dando prova di coraggio ededizione alla propria cari-ca militare.Dal 1949, la

data del 21 novembre èstata dedicata alla VirgoFidelis e vengono celebra-te in tutta Italia messe inonore della Vergine Fede-le, affinchè continui sem-pre ad assistere, proteg-gere e benedire i Carabi-nieri di oggi e di domani.

Nuovo piano di aiuti per altre 150.000 persone

Virgo Fidelis - Celebrata la patrona

dell’Arma dei CarabinieriGIOVANNI PAOLO II: UN LIBRO CON

“L’ULTIMO SCATTO” PUBBLICO

In copertina, l’ultima foto scattata aGiovanni Paolo II, durante la sua

ultima apparizione pubblica, il 30 marzo2005. Le tende aperte della finestra delsuo studio che affaccia sulla piazza inprimo piano, mosse leggermente dalvento. Sotto di esse, metà del viso delPapa, reclinato da un lato, mentre lostanno “ritirando indietro” con la suapoltrona mobile. E’ “I cinque giorni in cuiil mondo si è fermato”, un omaggio apapa Giovanni Paolo II tramite le fotografie di Pier Paolo Cito e i testi di LuigiAccattoli, che è stato consegnato oggi dagli autori a papa Benedetto XVI, al ter-mine dell’udienza generale. Le fotografie raccolte in questo volume, che raccon-tano gli ultimi cinque anni del lungo pontificato wojtyliano (dal 1999 alla morte,il2 aprile 2005) “colgono Karol il Grande nella stagione della fatica che si fa soffe-renza, ma che è anche la stagione dei frutti”, scrive il vaticanista Luigi Accattolinella presentazione: “In questi cinque anni il Papa polacco vive la tappa operosadel Grande Giubileo, si fa pellegrino giubilare sul Sinai, in Terra Santa, ad Atenee Damasco, attua una rinnovata e più radicale predicazione della pace in rispo-sta all’orrore dell’11 settembre”. Ma soprattutto queste foto “ci danno l’uomoKarol Wojtyla, che non è mai diventato completamente Giovanni Paolo II che pro-prio ora, nel’ultima stagione della sua avventura, riemerge con forza”.

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Il portentosointervento,

con cui Dio libe-ra il popolo elet-to dalla schiavitùd'Egitto e lo gui-da nel desertoverso la terrapromessa, fon-

damento della memoria cul-tuale d'Israele e sorgenteinesauribile della sua spiri-tualità, è preceduto e seguitoda due rivelazioni della Paro-la di Dio che rivestono un'im-portanza capitale per l'interastoria della salvezza. Ambe-due avvengono sull'Horeb-Sinai, il monte della Parola.La prima rivelazione è quelladel Nome divino. "Dio disse aMosè: 'Io sono colui chesono!'" (Es.3,14) o, meglio,secondo le regole della sin-tassi ebraica: "Io sono coluiche è". La derivazione diquesto nome, "Jahvè", dalverbo "hayah-essere, esiste-re" fa intendere che Dio èl'"Esistente" per eccellenza, ilvero, unico "Vivente", il cheimplica la sua trascendenza.In tale maniera, l'ha compre-so la tradizione biblica. Ilnome, secondo la culturaebraica e quella di diversipopoli antichi, è molto più diuna semplice designazioneconvenzionale: esso si identi-fica con la persona, è un tut-t'uno con essa, è la sua pre-senza. Allora, ad esempio,lodare il Signore equivale acantare il suo nome(cfr.Sal.7,19). Santificare ilPadre, per Gesù, è santifica-re il suo nome (cfr.Mt.6,9). In tale ottica, dire il proprionome comporta la donazionedi colui che lo rivela. La Paro-la, che viene dal rovetoardente, nel comunicare ilnome di Dio, "Jahvè", lo ren-de presente come l' "Esisten-te" che dona l'esistenza edentra nell'esistenza di coloroai quali si dona, e, donando-si, li libera e li salva. La Paro-

la, che rivela il nome di Dio edona la sua liberazione, rea-lizza la propria pienezza sal-vifica nel nome di Gesù. Essoè composto dall'ebraico"jasa'" e dall'abbreviazione di"Jahvè": "Jehosu'a". Il nomedi Gesù significa e attuaquanto significa: "Dio è salu-te". Fray Luis de Leòn, teo-logo, metafisico e misticospagnolo del '500, così scrivenella sua opera, Los nombresde Cristo, libro III: "Gesù ètutta la salute…Gesù tutto èsalute. Sono salute le sueparole; dico sono Gesù le sueparole; sono Gesù le sueopere, la sua vita è Gesù, lasua morte è Gesù. Ciò chefece, pensò, patì, dove andò,vivo, morto, risuscitato,asceso e assiso nel cielo, èsempre e in tutto Gesù". Sicapisce, quindi, la pregnanzadelle solenni parole cheS.Pietro, ripieno di SpiritoSanto, rivolge al Sinedrio eagli uomini di ogni tempo,perché non si illudano sullepseudo-salvezze secolari: "Innessun altro (se non in Cri-sto) c'è salvezza; non vi èinfatti altro nome dato agliuomini sotto il cielo nel qualeè stabilito che possiamoessere salvati" (At.4,12).La seconda rivelazione èquella della "Torah", dellaLegge. Per Israele, la Leggenon è semplicemente uncomplesso di disposizioni,disciplinanti l'ordine sociale,ma è, innanzitutto, una real-tà di grazia, posta da Dio abase dell'esistenza dell'interoPopolo. Essa, proclama Mosèdinanzi agli israeliti: "è la viache il Signore vostro Dio viha prescritta, perché viviatee siate felici" (Dt.5,33). Eccoperché la "Torah", racchiusanel Pentateuco (i cinquelibri iniziali della Bibbia), pergli ebrei, è prima e sopra glialtri libri della Scrittura. Leparole della Legge, come le"dieci parole-'asèret hadde-

barim", quelle del decalogo,(cfr.Es.34,28), sono espres-sioni con cui la Parola di Diorivela ed esegue il suo dise-gno salvifico, di consacrare aSé un Popolo, chiamato adessere santo ed eletto permediare la salvezza nei con-fronti di tutte le nazioni che"cammineranno alla sualuce" (Is.60,3).In particolare, il Deuterono-mio, ultimo libro del Penta-teuco, amplifica il decalogo e

il codice dell'alleanza, riporta-ti dal libro dell'Esodo,ponendo in rilievo lo strettolegame tra Legge e Alleanzadi Dio con il Popolo. Propriol'Alleanza (il termine ebraico"berith" è reso dai traduttorigreci con "diateke", a suavolta tradotto in latino con"testamentum") ha trasfor-mato delle tribù in stato diservaggio in un Popolo, ilPopolo di Dio, "un regno disacerdoti e una nazione san-ta" (Es.19,6).Le due rivelazioni sinaitiche,l'una che prepara l'esodopasquale liberatore e l'altrache vi aggiunge il sigillo della

Legge dell'Alleanza santifica-trice, sono, dunque, in unrapporto di connessione sto-rico-salvifica che segnerà l'in-tera "oikonomia" del Mistero.La loro connessione è assicu-rata da una Parola che è Diostesso nel suo rivelarsidonandosi, da una Parola cheannuncia e fa la storia delle"cose mirabili-mirabilia" ope-rate da Dio per gli uomini, dauna Parola di un Dio che vuo-le unire a Sé gli uomini in una

comunione d'amore, garanti-ta da una Legge di santità, ingrado di conformare gliuomini a Dio: "Io sono ilSignore, che vi ho fatti usciredal paese d'Egitto, per esse-re il vostro Dio; siate dunquesanti, perché io sono santo"(Lev.11,45).La connessione esodale tra laliberazione dalla schiavitù,cui la Parola del Nome divinoprelude, e l'entrata nellacomunità santa, costituitadalla Parola della Legge, tes-se la trama della Pasqua diCristo, che sulla crocedistrugge il corpo del pecca-to, liberandoci dalla sua

schiavitù (cfr.Rom.6,6), e,risorgendo, ci richiama allavita, unendoci nel suo corpo(cfr.Col. 2,13.19), con la Leg-ge dell'amore (cfr.Rom.13,10). Tale connessionetesse la trama della Pasquadella Chiesa, che è l'Eucari-stia, trasformazione, in virtùdella comunione con la carnee col sangue di Cristo, deimorti per il peccato nel Popo-lo, vivente per la Legge delloSpirito (cfr.Rom.8,2). E,

ancora, tesse la trama dellavita spirituale, tesa tra lapurificazione ascetica el'unione mistica, sponsale,con Cristo, nello Spirito, ver-so il Padre.In Gesù, nel cui Nome la san-tificazione e la giustificazioneattingono alla loro perfezione(cfr.1 Cor.6,11), la Legge tro-va il suo compimento: "Nonpensate che io sono venutoad abolire la Legge... ma perdare compimento" (Mt.5,17). L'evangelista S.Matteo,in coerenza con la sua cristo-logia dell'adempimento,mostra, nei cinque discorsi,che costituiscono l'ossatura

del suo libro, Gesù come ilnuovo Legislatore, la nuovaLegge, la Legge della nuovaAlleanza. Ciò è, particolar-mente, evidente nel discorsodella montagna, dove lamontagna, più che un"topos" geografico ( il Vange-lo di S.Luca 6,17 situa lostesso discorso "in un luogopianeggiante"), rappresentaun "topos" teologico che evo-ca il Sinai, il monte dellaParola della Legge.In che consiste la novità cheGesù apporta per compiere eperfezionare la Legge?Essenzialmente, nell'interio-rizzazione della Legge che faprevalere il rinnovamento delcuore, profetizzato da Gere-mia 31,33: "Porrò la mialegge nel loro animo, la scri-verò sul loro cuore", suun'osservanza formale,sovente ipocrita e contrariaalle esigenze del volere divi-no. Così, al moltiplicarsi deiprecetti e dei divieti, si sosti-tuisce l'unico, grande coman-damento, quello dell'amoreper Dio e per il prossimo. Mala misura dell'amore, ora,non è più solo quella umana:"Amerai il prossimo tuocome te stesso" (Lev.19,18),ma quella divina, senzamisura: "Come io vi ho ama-to, così amatevi anche voi gliuni gli altri" (Gv.13,34).Questa Legge della nuovaAlleanza, nel momento in cuiè interiorizzata, rende capacidi osservarla coloro che, rin-novati nell'intimo del cuore,sono mossi da una superioreEnergia santificatrice: lo Spi-rito Santo. Scrive S.Tom-maso d'Aquino: "La nuovalegge è la stessa grazia delloSpirito Santo, concessa acoloro che credono in Cri-sto…Si deve quindi conclude-re che la nuova legge princi-palmente è una legge infusae secondariamente una leg-ge scritta" (Summa Theolo-giae, I-II, q.106, a.1).

Parola, Nome di Dio e Legge

di MicheleZappella

Le due rivelazioni della Parola di Dio sull’Horeb - Sinai, la prima del Nome di Dio, la seconda della Legge, rivestono un’importanza capitale per l’intera storia della salvezza

continua dalla prima

Al di là edoltre la pro-

va da fornire altribunale, misembra impor-tante sofferma-re l'attenzionesulle implicazio-

ni sociali e sul significato dellanorma che prevede la nullitàdel matrimonio, quando que-sto viene concluso per compia-cere altre persone ovvero peresservi stati costretti contro lapropria volontà.Una tale norma tutela innanzi-tutto la libertà della persona,perché non vi è cosa più meri-tevole di condanna che costrin-gere un altro a fare o non farequalcosa, perché soltanto chiesprime una volontà libera puòassumere i diritti e gli obblighiche ne discendono. Questa non è una regola chevale soltanto nel matrimonio,ma il filo conduttore chedovrebbe guidare le azioni diognuno di noi, quel rispetto cheè dovuto all'altro uomo nonperché si crede in un esseresuperiore, ma solo che si pensidi non avere nulla di più deglialtri, tanto da indurli a compie-

re qualsiasi azione contro il lorovolere. Per il credente siamotutti figli di Dio allo stessomodo, ma anche per l'ateo(ovvero per quello che comu-nemente si dice impropria-mente "laico") l'altra faccia del-la medaglia dell'amor proprio èla considerazione della libertàaltrui.Perciò, se così fosse, nessunomai potrebbe condizionareun'altra persona fino al puntodi farle compiere azioni chequest'ultima non condivide:dialogo non è soltanto lasciarparlare per poi portare gli altria fare ciò che si vuole, magaricon un consenso di comodo,ma avere l'umiltà di ascoltarediversi punti di vista e cercaresempre una soluzione che ten-ga conto delle diverse opinioni.Mentre nell'esempio della scor-sa settimana, la volontà di unapersona veniva manipolata, inquesta ipotesi essa viene com-pressa, sostanzialmenteannientata, da chi pensa che lapropria opinione sia migliore diquella dell'altro e vada impostacon la forza o con il raggiro.Il diritto allora deve proteggerecoloro che per debolezza o pernecessità vera subiscono le

imposizioni altrui, perché nonhanno la forza di ribellarsi.Ancora una volta si tratta diuna regola di comune convi-venza che il codice deve san-zionare quando non basta ilbuon senso delle persone adattuarla e a tenerne conto.Ma c'è un altro elemento cheva sottolineato, un insegna-mento da trarre da un episodiocome quello narrato sopra, cheesula dal diritto. Gesù dice"ama il prossimo tuo come testesso", ma questo non arrivasino a chiedere ad ognuno dinoi di sacrificarsi per le idee diun altro. Tutte le opinioni possonoesserci di insegnamento e,come ho detto prima, bisogna

avere l'umiltà di coglierlo; mal'ascolto non deve spingersisino al punto di rinunciare apensare, a volere e a seguire ilproprio cuore. Non esiste sba-glio peggiore che rinunciarealla propria volontà a beneficioo per timore di un altro. Questi sono i due aspetti di ori-gine sociale a fondamento del-la norma che prevede la nullitàdel matrimonio per costrizionedella volontà, forse il peggiorecomportamento che un essereumano possa riservare ad unaltro ed è un vero peccato cheun legislatore sia costretto atradurre in legge crimini noncondannati dall'opinione di tut-ta la società civile.

*dottore in diritto canonico

Il discorso della montagna - Opera di Carl Heinrich Bloch

La rubrica - La famiglia nel diritto a cura di Enrico Maria Tecce*continua dalla prima

Allo stato attuale parlare di prudenzaoperativa nel campo finanziario signifi-

ca evitare certi giuochi di azzardo sulle bor-se, la vendita e gli scambi di titoli e difondi soltanto virtuali tra le banche e gliacquirenti, incoraggiare il risparmio edinvestire saggiamente. La pratica della

giustizia implica il rispetto dei diritti degli altri, il giustosalario e l'equa ripartizione della ricchezza prodotta collavoro e il sacrificio di tutti, e la concessione di mutui aprivati ed imprese ad un tasso ragionevole La fortezzasi esprime nel rifiuto di ogni forma di corruzione e disollecitazione alla frode e al facile guadagno. La tem-peranza impone a tutti l'uso moderato e razionale deibeni della terra, il rifiuto di ogni forma di sperpero e disfruttamento selvaggio delle risorse del creato, il con-trollo di gratificazioni personali, di piaceri e di lusso.Una delle più importanti intuizioni della teologia catto-lica è che una vita virtuosa può essere accettata e pra-ticata al di là di ogni riferimento alle dottrine ed alle fedireligiose. L'espressione comune di "aspirare a vivereuna buona vita" significava per molti in passato, pur-troppo per pochi oggi, la realizzazione di una vita one-sta di virtù e di bontà, ed il meritato godimento deifrutti del proprio lavoro e sacrificio. Per la Chiesa e perogni buon cristiano queste virtù cardinali sono conso-lidate dalle tre virtù teologali: fede, speranza e carità.La fede è luce che illumina e guida la mente; la spe-ranza ci spinge ad operare guardando con fiducia alfuturo, ma la carità è quella che ci fa amare il prossi-mo, ci aiuta a superare ogni forma di egoismo e adonarci perché nella solidarietà e nel rispetto reciprocotutto il corpo sociale possa crescere in pace e in armo-nia. Chi ama Dio e osserva la sua legge inscritta nellacoscienza di ogni uomo, non sarà mai deluso; ciò valeper gli individui e anche per le nazioni.

+Luigi Barbarito

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L'evangeli-sta Marco,

che durante lapropria vita haattraversatomomenti diffi-cili nella mis-

sione e nellacomunione, ha

conosciuto anche la "risurre-zione", la ricostruzione deirapporti, la ripartenza. Non a

caso, è proprio su questoesempio di vita cristiana chel'Azione cattolica della Dioce-si di Avellino ha incentrato lapropria ripartenza verso ilnuovo anno associativo. Dieci mesi gravidi di impegnie responsabilità che, comeha sottolineato il presidentenazionale, Franco Miano,"debbono essere accolti congioia ed entusiasmo". Quegli

stessi sentimenti che hannoguidato i consiglieri irpinidurante la fase di definizionedelle molteplici ed eteroge-nee iniziative. "Va sottolineato - sostiene lapresidente diocesana, MariaAnna Lonardo - come l'asso-ciazione abbia saputo coniu-gare al meglio le esigenze deidiversi settori (Acr, Giovani eAdulti), rispettando le pecu-liarità di ogni fascia e, al con-tempo, facendo in modo chequeste non diventassero deilimiti insormontabili perché, èbene ricordarlo, tutti noi sia-mo chiamati ad essere Santiinsieme". Insomma, l'Acriprende a camminare, e lo fàsenza perdere tempo. Giàoggi, infatti, presso il conven-to della SS Trinità di Baronis-si (Sa), comincia il weekenddi spiritualità intitolato "DallaParola celebrata alla Celebra-zione Eucaristica", che si con-cluderà domani con una gior-

nata unitaria. E' il primo, importanteappuntamento per un'asso-ciazione che vedrà la propria

corsa annuale concludersi nelmese di agosto 2009, con icampi scuola in giro perl'Italia.

D'altronde, non esistonomete irraggiungibili quandosi ha un compagno di viaggiocome il Signore.

"CHIAMATI AD ESSERE SANTI INSIEME"L'Azione Cattolica riprende a correre

L'anno liturgico inizia con iltempo dell'Avvento che

prepara in modo forte lasolennità del santo Natale diGesù. L'Avvento è un tempoliturgico di sua natura dina-mico e gioioso avendo in ségli elementi dell'attesa, dellasperanza e della vigilanza.Aiuta, quindi a superare lesituazioni, non cristiane, dellapigrizia, della noia, dellanostalgia inerte di realtà inaf-ferrabili, del "turista" che nonpotrà mai condividere le cosebelle che riesce a vedere.L'Avvento diventa, invece, ilcanto del viaggiatore, che puravendo il cuore e la menterivolti alla meta da raggiun-gere, non può non condivide-re il vissuto quotidiano dellepersone che incontra. È ilcanto di chi vive la propriavita con uno scopo da rag-giungere.Proprio questo "tempo parti-colare" costringe la liturgia ainiziare la lettura del Vangelodi Marco dal fondo. Il branoinfatti è preso dal secondo deidue grandi discorsi di Gesùpresentati dall'evangelista,quello dedicato "al fine dellastoria" contemplato "nellafine dei tempi".In questo brano troviamo idue movimenti che percorro-no l'intero tempo di Avventoe che poi diventa la sintesi ditutta la "storia della salvez-za".Il primo movimento è l'azio-ne di Dio. Si parla infatti diuna venuta, un ritorno, un"viaggio" del Signore versol'uomo. Dio in Cristo ha total-mente infranto il suo splendi-

do isolamento e, per usare labella immagine del profetaIsaia, ha "squarciato i cieli", è"disceso" in mezzo a noi e hasvelato il suo volto di Padre edi redentore. L'incarnazionedel Verbo di Dio in Gesù è lamassima rivelazione di que-sto movimento-avvento diDio senza la quale l'uomoresterebbe solitario in questouniverso indifferente ai suoidolori, alle sue speranze, allesue belle e brutte vicissi-tudini.Il paragone che ci propone iltesto di Marco ci prospetta ilsecondo movimento, quelloumano, affinché la salvezza siconcretizzi nella nostra storia.I verbi del brano, ripetuti piùvolte in pochi versetti, diven-tano chiarificatori: "Stateattenti, vegliate, vigilate".La venuta del Signore è pre-vista come sorpresa. Puòavvenire in qualsiasi momen-to della notte o del giorno. Difronte a questa imprevedibili-tà dell'arrivo di Dio, l'atteg-giamento unico e fondamen-tale dell'uomo è la vigilanza.Il profilo del cristiano è indivi-duato come l'uomo del gior-no e non delle tenebre, è atti-vo e non si lascia distoglieredalle illusioni, dalle apparen-ze, dai colori fatui delle cose.Anche se materialmente egliè immerso in tante faccende,

anche se fisicamente devedormire, il suo cuore e la suacoscienza sono vigili.Vigilare quindi significa bada-re con amore a qualcuno,custodire con ogni cura qual-che cosa di molto prezioso,farsi presidio di valori impor-tanti anche se delicati e fragi-li. Vigilare impegna a fareattenzione, a diventare per-spicaci, a essere svegli nelcapire ciò che accade, dentroe fuori di noi. Vigilare signifi-ca essere acuti nell'intuire la

direzione degli eventi, prepa-rati a fronteggiare l'emergen-za. Vigilare è la capacità diprendersi il tempo necessarioper imparare a riconoscere ilsignificato delle nostre emo-zioni, per non essere loroschiavi, dei nostri impulsi, pernon commettere azioni chenon manifestano quello chenoi siamo, delle nostre ten-sioni, per non rimuoverletroppo in fretta anestetizzan-do l'eventuale disagio che ciprocurano, e rendendo cosìsterile la profondità dell'espe-rienza nella quale essepotrebbero introdurci. Vigila-re è superare l'abitudine al"consumo superficiale" deisentimenti che normalmenteci rende fragili. Infatti sappia-mo un po' tutti che assegna-re all'occasionale immedia-tezza delle emozioni un ruolodecisivo per la nostra identifi-cazione e la nostra condotta("io adesso mi sento così,faccio così, decido così") ciespone al grave rischio didare alla pressione delle cir-costanze un potere assolutosul nostro vivere. Se non sia-mo vigilanti, saranno i nostri

"riflessi condizionati" a deci-dere per noi. Come si può notare l'aspetto

teologico della vigilanza nonè una realtà lontana dalnostro vissuto e ci porta amaturare, in modo consape-vole e libero, la nostra uma-nità.Il mezzo più consono ed effi-cace, per mantenere vivo innoi credenti l'atteggiamentodella vigilanza, è certamentela meditazione della Parola diDio in un clima di preghiera.Diventa quasi necessario, perogni fedele, la frequentazioneattenta della Sacra Scrittura.Diventa necessario, oltretuttoterapeutico, ritagliarsi nellagiornata il giusto tempo perquesto salutare "allena-mento".Se, come diceva san Girola-mo, "l'ignoranza delle Scrittu-re è ignoranza di Cristo", cer-tamente non dare il giustospazio a "Dio che ci parla",nelle nostre giornate, signifi-ca voler camminare nel buiosenza la luce.

Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al

mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!"

La liturgia della Parola: I Domenica di Avvento

Vangelo secondo Marco (13,33-37)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:"Fate attenzione, vegliate, perché non sapetequando è il momento. È come un uomo, che èpartito dopo aver lasciato la propria casa e datoil potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito,e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando ilpadrone di casa ritornerà, se alla sera o a mez-zanotte o al canto del gallo o al mattino; fate inmodo che, giungendo all'improvviso, non vi tro-vi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico atutti: vegliate!".

di p. Mario Giovanni Botta

Il tuo eterno avvento

Quando, o Signore, avverrà il tuo ritorno?Forse quando le ombre stanno scendendoo nel pieno della tenebra a notte fonda?

Forse quando si profila all'orizzontela prima lama di luce o magari a primo mattino

quando il sole sfolgora nel cielo?Ma tu non rispondi

perché non è questo quello che conta.Tu ci vuoi come pellegrini

che hanno nella mente e nel cuorela meta del tuo sicuro ritorno.

Ci vuoi tuoi viandantiche sanno curare con amore

i compagni che ci affidi,e sanno custodire e gustare

le cose belle e vere che ci doni.Fa', o Dio veniente dal futuro,

di trovarci vigilanti,nella ricerca e inquietudine

del non-posseduto.Di vivere per te

senza certezze appaganti,e senza presunzioni accecanti.Di essere terreno accogliente

del tuo eterno avvento nel cuore del mondo.Amen, alleluia.

di AntonioIannaccone

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eILMEDICO RISPONDE a cura di Gianpaolo Palumbo

Ancora unavolta, nono-

stante le pocherisorse e larecessione eco-nomica, l'Italianella ricerca

contro il cancro è sempreall'avanguardia. Infatti sonoin arrivo tre nuove molecoleche bloccheranno la riprodu-zione dei tumori abbatten-done le difese.Le ricerche sono a carico delConsiglio Nazionale delleRicerche e di alcuni istitutiuniversitari.Le tre molecole sono in gra-do di ristabilire la capacitàdell'organismo umano adistruggere le cellule tumo-rali per mezzo dell'apoptosi. Sulla falsariga degli StatiUniti, dove la ricerca è finan-ziata in grande percentualedai privati, anche nel nostropaese alcuni gruppi farma-ceutici stanno sostenendo lostudio di applicazione tera-peutica di queste molecolenella speranze di vederlepresto quali nuovi farmacianticancro.La speranza che i nostriscienziati sono sulla stradagiusta è derivata dal fattoche nelle sperimentazioni invitro le tre molecole hannodimostrato una rara efficacianello scatenare l'autodistru-zione apoptoica.

L'apoptosi, nella speranza diessere facilmente compresi,è la morte cellulare cheavviene quando la cellulastessa è danneggiata o com-promessa. Ma tale fenome-no non sempre si innesca inmaniera automatica ed inalcuni tumori il processo dimorte cellulare è addiritturainibito da una massiccia pro-duzione di XIAP (X - linkedinhibitor of apoptosis) che èuna proteina capace diimpedire la distruzione dellecellule tumorali.L'obiettivo dei ricercatori è dibloccare la crescita di taleproteina e ci sono riusciti uti-lizzando una proteina natu-rale (SMAC) detta "diablo"che è stata modificata gene-ticamente sfruttando leradiazioni di sincrotrone.Per la nostra scienza medicai successi antitumorali conti-nuano con l'HIFU (Highintensità ultrasound), gliultrasuoni ad alta precisioneed ad alta intensità che ser-vono a distruggere il tessutomalato senza ledere i tessu-ti circostanti.Questa tecnica permette diintervenire sul tumore senzabisturi determinando lanecrosi del tessuto con laconseguente morte dellecellule che lo compongono.Questa metodica non invasi-va e non traumatica è nata

in Cina ed esportata in Asiadove l'utilizzazione è larghis-sima. In Italia la tecnica haavuto grande successo dal2007, anno in cui l'IstitutoEuropeo Oncologico lo hautilizzato in grande serie. Dalgennaio di quest'anno l'Ospedale di Pisa lo utilizzacon risultati indubbiamentefavorevoli.In pratica l'esperienza delnostro paese è tale da esse-re all'avanguardia in Euro-

pa, nonostante i buoni suc-cessi dell'Università diOxford in Inghilterra.In sintesi l'HIFU è una tecni-ca ablativa percutanea supe-riore a quelle a radiofre-quenza, a laser o a micro-onde.Ma la ricerca non si fermamai e nel campo dell'ultraso-nologia c'è un'altra novità:l'elastosonografia.L'elastosonografia è unaecografia di ultima genera-

zione che contribuisce a farediagnosi sulle patologie dub-bie della mammella e dellatiroide. In Italia l'applicazio-ne di tale metodica si è allar-gata anche al fegato ed allaprostata.La SIUMB (Società Italianadi ultrasonologia in medicinae chirurgia) nel suo recentis-simo ventesimo congressonazionale di Roma ha tenutoa precisare che:"nell'ultimoanno le ricerche hanno evi-

denziato che i noduli nonpalpabili tiroidei hanno unaincidenza molto elevata eche raggiunge il 50% dellapopolazione con netta pre-valenza del sesso femmi-nile".Ma bisogna anche dire chel'ecografia classica non è ingrado di differenziare i nodu-li benigni che sono diffusi daquelli maligni che rappresen-tano il 5,7% del totale, men-tre la elastosonografia puòdare un grande contributonella diagnosi differenziale,in quanto permette di ridur-re il numero di pazienti dasottoporre a biopsia e, ciòche conta molto al giornod'oggi, ridurre di molto i costiper indagini assolutamentenon indispensabili.Nonostante i dati che abbia-mo fornito sui successi dia-gnostici e terapeutici dellemetodiche che vi abbiamopresentato, esiste ancoraoggi nel nostro paese ilnumero di esami ecograficipiù alto in Europa, in rappor-to al numero degli abitanti.Si tratta di quindici milioni diesami all'anno dalle Alpi aLampedusa. Spesso il ricor-so a tale metodica è impro-prio ed eccessivo ed il suoutilizzo comunque consentedi effettuare diagnosi preco-ce di molte patologie a costinon elevati.

TRE NUOVE MOLECOLE CONTRO I TUMORI

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Santa Barbara Martire 4 dicembre

Patronato: Architetti, Minatori, Moribondi, Fucili e polvere da sparo, Vigili del Fuoco

Etimologia: Barbara = straniera, dal greco

Emblema: Palma, Torre

Martirologio Romano: A Nicomedia, commemorazione di santa Barbara,che fu, secondo la tradizione, vergine e martire.

Esistono molte redazioni in greco e traduzioni latine della passio di Barba-ra; si tratta, però, di narrazioni leggendarie, il cui valore storico è moltoscarso, anche perché vi si riscontrano non poche divergenze. In alcune pas-siones, infatti, il suo martirio è posto sotto l’impero di Massimino il Trace(235 – 38) o di Massimiano (286 – 305), in altre, invece, sotto quello diMassimino Daia (308 –13). Né maggiore concordanza esiste sul luogo diorigine, poiché si parla di Antiochia, di Nicomedia e, infine, di una localitàdenominata “Heliopolis”, distante 12 miglia da Euchaita, città della Paflago-nia. Nelle traduzioni latine, la questione si complica maggiormente, perchéper alcune di esse Barbara sarebbe vissuta nella Toscana, e, infatti, nelMartirologio di Adone si legge: “In Tuscia natale sanctae Barbarae virginiset martyris sub Maximiano imperatore”. Ci si trova, quindi, di fronte al casodi una martire il cui culto fino all’antichità fu assai diffuso, tanto in Orientequanto in Occidente; invece, per quanto riguarda le notizie biografiche, sipossiedono scarsissimi elementi: il nome, l’origine orientale, con ogni veri-simiglianza l’Egitto, e il martirio. La leggenda, poi, ha arricchito con parti-colari fantastici, a volte anche irreali, la vita della martire: si tratta di par-ticolari che hanno avuto un influsso sia sul culto come sull’iconografia. Ilpadre di Barbara, Dioscuro, fece costruire una torre per rinchiudervi la bel-lissima figlia richiesta in sposa da moltissimi pretendenti. Ella, però, nonaveva intenzione di sposarsi, ma di consacrarsi a Dio. Prima di entrare nel-la torre, non essendo ancora battezzata e volendo ricevere il sacramentodella rigenerazione, si recò in una piscina d’acqua vicino alla torre e vi siimmerse tre volte dicendo: “Battezzasi Barbara nel nome del Padre, delFiglio e dello Spirito Santo”. Per ordine del padre, la torre avrebbe dovutoavere due finestre, ma Barbara ne volle tre in onore della S.ma Trinità. Ilpadre, pagano, venuto a conoscenza della professione cristiana della figlia,decise di ucciderla, ma ella, passando miracolosamente fra le pareti dellatorre, riuscì a fuggire. Nuovamente catturata, il padre la condusse davantial magistrato, affinché fosse tormentata e uccisa crudelmente. Il prefettoMarciano cercò di convincere Barbara a recedere dal suo proposito; poi,visti inutili i tentativi, ordinò di tormentarla avvolgendole tutto il corpo inpanni rozzi e ruvidi, tanto da farla sanguinare in ogni parte. Durante la not-te, continua il racconto seguendo uno schema comune alle leggende agio-grafiche, Barbara ebbe una visione e fu completamente risanata. Il giornoseguente il prefetto la sottomise a nuove e più crudeli torture: sulle suecarni nuovamente dilaniate fece porre piastre di ferro rovente. Una certaGiuliana, presente al supplizio, avendo manifestato sentimenti cristiani,venne associata al martirio: le fiamme, accese ai loro fianchi per tormen-tarle, si spensero quasi subito. Barbara, portata ignuda per la città, ritornòmiracolosamente vestita e sana, nonostante l’ordine di flagellazione. Final-mente, il prefetto la condannò al taglio della testa; fu il padre stesso cheeseguì la sentenza. Subito dopo un fuoco discese dal cielo e bruciò comple-tamente il crudele padre, di cui non rimasero nemmeno le ceneri. L’impe-ratore Giustino, nel sec. VI, avrebbe trasferito le reliquie della martire dal-l’Egitto a Costantinopoli; qualche secolo più tardi i veneziani le trasferirononella loro città e di qui furono recate nella chiesa di S. Giovanni Evangeli-sta a Torcello (1009). Il culto della martire fu assai diffuso in Italia, proba-bilmente importato durante il periodo dell’occupazione bizantina nel sec.VI, e si sviluppò poi durante le Crociate. Se ne trovano tracce in Toscana,in Umbria, nella Sabina. A Roma, poi, secondo la testimonianza di Giovan-ni Diacono (Vita, IV,89), S. Gregorio Magno, quando ancora era monaco,amava recarsi a pregare nell’oratorio di S. Barbara. Il testo, però, ha valo-re solo per il IX sec.; comunque, è certo che in questo secolo erano staticostruiti oratori in onore di B., dei quali fa testimonianza il Liber Pontifica-lis (ed. L. Duchesne, II, pp. 50, 116) nelle biografie di Stefano IV (816-17)e Leone IV (847-55). Barbara è particolarmente invocata contro la morte improvvisa (allusione aquella del padre, secondo la leggenda); in seguito la sua protezione fu este-sa a tutte le persone che erano esposte nel loro lavoro al pericolo di morteistantanea, come gli artificieri, gli artiglieri, i carpentieri, i minatori; oggi èvenerata anche come protettrice dei vigili del fuoco. Nelle navi da guerra ildeposito delle munizioni è denominato “Santa Barbara”.La festa di Barbara è celebrata il 4 dicembre.

30 Domenica I di Avvento

1 Lunedì S. Eligio

2 Martedì S. Bibiana

3 Mercoledì S. Francesco Sav.

4 Giovedì S. Barbara

5 Venerdì S. Geraldo

6 Sabato S. Nicola

La settimana

IL SANTO

Opera del maestro Giovanni Spiniello realizzata in esclusiva per “Il Ponte”www.giovannispiniello.it

VITA NEL VERDE di Oksana Coppola

LA CALLA

E' una delle primepiante ad abbellire i

nostri balconi, infattifiorisce da metà inver-no fino alla fine dellaprimavera. I suoi fioribianchi sono talmente

belli ed eleganti da essere utilizzatisoprattutto come fiori recisi. Chiamataanche "zantedeschia" su molti libri digiardinaggio, è un'altra pianta che sisviluppa molto in altezza e in volume,quindi dobbiamo mettere i suoi vasisul pavimento. Il suo folto fogliame dicolore verde scuro la rende bella davedere anche priva di fiori. I fiori sboc-ciano su lunghi e robusti steli e sono aforma di imbuto rovesciato, al cui cen-tro fa bella mostra un cilindretti dora-to che rappresenta la corolla. Il grande petalo che costituisce il fiore stesso è piuttosto morbido e vellutato, tanto chein molti dialetti la calla viene chiamata pure con il vezzeggiativo di "donna in camicia" o"sposa in fiore".Il bianco candido è il suo colore originario, benché oggi i floricoltori siano riusciti ad otte-nerne anche nei colori rosa e giallo. Benché non sia una pianta decisamente rustica, conqualche precauzione possiamo avere una calla bellissima anche su un balcone in semiom-bra. Il balcone infatti costituisce sempre una sistemazione piuttosto riparata. La calladeve però essere portata in casa appena comincia il freddo. Dove il clima è più mite puòrestare sul balcone ma dobbiamo coprire il terreno con uno strato di paglia o di cenere,se abbiamo la fortuna di avere un caminetto o una stufa.Appena comprate una calla è meglio cambiarle il vaso e sistemarla in uno di venti - ven-ticinque centimetri di diametro. Stiamo attenti a non mettere le radici troppo in profon-dità: sette - otto centimetri sono più che sufficienti. Debbono essere piantate in un ter-riccio molto fertile e ben drenato. Sul fondo del vaso, prima della terra, è necessario met-tere uno strato spesso tre - quattro dita di argilla espansa. Attenzione alle annaffiature:all'inizio dobbiamo annaffiare ogni sette - dieci giorni e aumentarle mano a mano che sisviluppa la vegetazione e che crescono le foglie. Da aprile a fine estate, ogni volta cheannaffiamo dovremo diluire nell'acqua del concime liquido, tipo sangue di bue, che sicompra nei supermercati (cinquanta millilitri in un litro d'acqua è generalmente la dilui-zione ottimale). La calla ha infatti bisogno di molta energia per mantenere verdi le suefoglie che possono raggiungere anche i cinquanta centimetri di lunghezza.

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Influenza, Google,

Spot e Paura...E' da settembre che vediamo sulla tv

spot di tutti i tipi sul raffreddore el'influenza. E' da mesi che sentiamo allaradio trasmissioni e pubblicità che ciincoraggiano a fare il vaccino per pre-venire i malanni all'inizio dell'inverno.Nel frattempo il clima instabile, passa-re dal caldo afoso o umido, al freddo oalla pioggia ci rendono nervosi oltre chegocciolanti (intendiamo dal naso).Eppure la televisione continua a man-dare immagini di gente con il naso ros-so, il viso congestionato piena di tosseche trova immediato riparo in questa oquella "santa medicina. Poi velocissi-mamente ci dicono di leggere le avver-tenze e che questa cura eccezionale cipuò portare disturbi. Ma noi sfidiamotutti. Non vogliamo per nessun motivoche ci duri il raffreddore o peggio finirea letto con la febbre. Ed i telegiornaliquando pensiamo di aver risolto cicreano ulteriori ansie: "questa non è lavera influenza. Arriverà e sarà tremen-da, anzi insopportabile". C'è un gustoquasi sadico da parte del telegiornalistao della conduttrice a farci allarmare.Nel frattempo ci dicono anche, e questolo leggiamo su internet, che Google conil servizio Trends ha addirittura realiz-zato un sistema Flu Tracker per antici-pare di almeno dieci giorni, attraversorilevamenti statistici organizzati con imedici di base l'arrivo dell'influenza.Per preparaci e quindi per cercare dievitare l'inghippo.Nel senso che questo servizio, peraltroattivo dal 2004, ci dice se per esempioin una zona d'Italia molti nel motore diricerca hanno digitato la parola influen-za o cura. E quindi significa che sta arri-vando il malanno in quella area geogra-fica. Qualche dubbio sulla solidità diquesta tecnica ci rimane. Non nascon-diamocelo. Ecco, così per tutto l'inver-no continueremo a farci del male trapubblicità che inneggiano a nuove solu-zioni e possibilità di sapere come,dovee quando ci colpirà l'influenza. Ma suGoogle Trends c'è chi esprime perples-sità. Chi invece ha pensato a questanuova "diavoleria informatica" sostiene

come San Tommaso "vedere e toccarecon mano". Ci viene da dire come era-no belli i vecchi tempi quando l'influen-za che arrivava era quasi ben accettaperché potevamo vedere un po' di tv,leggere qualche libro e soprattuttoriposare. Oggi invece non possiamopermetterci di star male. Dobbiamoprevenire, curare, essere pronti a lavo-rare. E qui verrebbe da citare Ficarra ePicone che su come e quanto lavoriamonoi italiani ci hanno costruito ore disatira. Probabilmente anche sulla que-stione influenza ci lavoreranno. Magarici riusciranno a spiegare come fare apassare indenni dall'arrivo della nuovainfluenza. Nel frattempo noi saremoperennemente connessi in rete a Goo-gle per conoscere le tendenze e ciriempiremo la casa e le borse di medi-cinali anti influenza. In fondo è la socie-tà dei consumi. Il mondo globalizzato.Che c'è di male. Tutto rientra nelle die-ci o venti paure quotidiane che ci tra-smettono. Tutto in nome della sicurezza…

Vittorio Della Sala

Sbagliare nelcampo fiscale è

facile e gli errori sipagano con sanzionisalate. La legge(art.13 D.Lgs.18.12.1977, n.472)

permette però - se ce ne accor-giamo in tempo - di regolarizzarele violazioni tramite il cosiddetto"ravvedimento", cioè "autode-nunciandosi" al fisco e pagandouna sanzione ridotta. Ciò puòavvenire per ogni violazione tri-butaria amministrativa riguar-dante tributi sia erariali che locali,diretti o indiretti, istantanei o dif-feriti. L'ammontare della sanzionevaria a seconda del tempo inter-corso tra la violazione e il ravve-dimento ed entro determinatilimiti temporali.Il ravvedimento non è consentito:- quando la violazione è stata giàconstatata dall'AmministrazioneFinanziaria;- quando sono iniziati accessi,ispezioni e verifiche: in questi casiil ravvedimento non è totale malimitato ai periodi e ai tributi chesono oggetto di controllo;- quando sono iniziate altre attivi-tà di accertamento , come la noti-fica di inviti a comparire, la richie-sta di esibizione di documenti ol'invio di questionari. Non esclu-dono il ravvedimento le indaginidi altro tipo come quelle penali.Gli errori più frequenti che si veri-ficano sono quelli relativi ai paga-menti dei tributi: più in particola-re l'omesso o insufficiente paga-mento delle imposta dovute atitolo di acconto o di saldo in basealla dichiarazione dei redditi e del-l'Iva, nonché l'omesso o insuffi-ciente versamento delle ritenutealla fonte operate dal sostitutod'imposta, possono essere rego-larizzati eseguendo spontanea-mente il pagamento dell'impostadovuta, degli interessi moratori(calcolati al tasso legale annuodal giorno in cui il versamentodoveva essere effettuato a quelloin cui viene effettivamente ese-

guito) e della sanzione in misuraridotta.In particolare la prevista sanzionedel 30 per cento viene ridottanel modo seguente:- ad 1/8, ossia al 3,75 per cen-to, se il pagamento viene esegui-to entro 30 giorni dalla scadenzaprescritta (ravvedimento breve);- ad 1/5, ossia al 6% per cento,se il pagamento viene effettuatocon ritardo superiore ai 30 giorni,ma entro il termine di presenta-zione della dichiarazione relativaall'anno d'imposta in cui la viola-zione è stata commessa,;- ad 1/20, ossia allo 0,25 percento dell'importo non versato,per ciascun giorno di ritardo, se ilpagamento viene eseguito entro15 giorni dalla scadenza prescrit-ta ed il versamento riguarda cre-

diti assistiti integralmente dagaranzia reale o personale.E' opportuno ricordare che lamisura degli interessi legali èpari:- al 2,5% dal 1° gennaio 2002al 31 dicembre 2007;- al 3% dal 1° gennaio 2008.Le riduzioni applicabili, invece, incaso di mancata o ritardata pre-sentazione delle dichiarazioniquando previste, sono:- sanzione ridotta ad 1/8 delminimo previsto per ciascunimposta, se la dichiarazione vienepresentata entro 90 giorni dallascadenza;

- sanzione ridotta ad 1/5 delminimo previsto per ciascunimposta, se la regolarizzazioneavviene entro il termine della pre-sentazione della dichiarazionerelativa all'anno in cui viene com-messa la violazione oppure,quando c'è una scadenza, entroun anno da essa.Per quanto riguarda, invece, leviolazioni cosiddette formali,ovvero quelle che non incidonosulla determinazione della som-ma da pagare né sul suo puntua-le pagamento, quindi tipicamentenei casi di dichiarazioni infedeli,errate o incomplete: la sanzione èridotta ad 1/5 del minimo pre-visto, ossia pari a €. 51,00 (€.278,00 : 5), se viene presentatauna dichiarazione integrativaentro un anno dalla scadenza,ovvero entro il termine di pre-sentazione della dichiarazionerelativa all'anno in cui viene com-messa la violazione.E' possibile, infine, correggereerrori di compilazione dei modd.F24 e F23.Per quanto riguarda gli errori dicompilazione del modello di ver-samento F24 che non incidonosul pagamento del debito tribu-tario complessivo e che, quindi,rappresentano delle violazioniformali non soggette a sanzione(ad esempio errata indicazionedel periodo di riferimento, errataattribuzione ad un solo codice tri-buto dell'importo a debito o a cre-dito relativo a più tributi), i contri-buenti possono presentareun'istanza di rettifica del modelload uno dei qualsiasi ufficio localidell'Agenzia delle Entrate, conte-nente gli elementi necessari perconsentire la correzione del-l'errore. Ai fini del ravvedimento in caso dierrore di codice tributo compiutonel mod. F23, la comunicazionepuò essere inviata all'ufficio peri-ferico il cui codice è stato indicatonel modello stesso ovvero, incaso di soppressione di tale ufficioin data successiva a quella della

violazione, all'Ufficio locale del-l'Agenzia delle Entrate che ne haassunto le funzioni.Per quanto riguarda, invece, ilravvedimento per l'errata indica-zione del codice tributo nel mod.F23, il contribuente deve inviareuna comunicazione sia all'Ufficioperiferico il cui codice è stato indi-cato erroneamente sul modello diversamento sia a quello cui il ver-samento andava correttamenteeseguito. Trattandosi di violazioniformali che non comportanoalcun debito d'imposta, gli ufficidevono accogliere le istanze sen-za la necessità di ulteriori adem-pimenti da parte dei contribuenti.La mancata presentazione delmod. F24 "a zero", ossia che noncomporta pagamento di impostain quanto la compensazione diquanto dovuto è pari al creditospettante,può essere regolarizza-ta con la presentazione delmodello e con il pagamento dellasanzione ridotta pari a :- 10 euro, se il modello F24 vie-ne presentato con un ritardo nonsuperiore a cinque giornilavorativi;- 30 euro, se il modello F24 vie-ne presentato entro un anno daltermine previsto.I versamenti per il ravvedimentopossono essere effettuati, al soli-to, presso banche, uffici postali oagenti della riscossione (Equita-lia), utilizzando, a seconda deicasi, il modello F23 0 F24 e i codi-ci tributi reperibili nel sitowww.agenziaentrate.gov.it.Gli interessi eventualmente dovu-ti vanno versato cumulativamen-te con il tributo. Se si devono ver-sare solo gli interessi (perché iltributo è stato già pagato), nelmodello di versamento va indica-to il codice del tributo cui si riferi-scono. Le somme da versare pereffetto del ravvedimento possonoessere compensate con il i creditid'imposta del contribuente sol-tanto se viene utilizzato ilmod. F24.

COME RIMEDIARE A ERRORI E DIMENTICANZE: IL RAVVEDIMENTO

“A TU PER TU CON IL FISCO” a cura di Franco Iannaccone

Siamo nell'anno1191 (altri

dicono 1195) e laNazione era divisain tre tronconiprincipali: il nordera assoggettato

al Sacro Romano Impero; il centro-nord era Patrimonium Petri cioèstato della Chiesa, ed il sud era ilregno di Sicilia. Le lotte peggiori siregistravano tra l'imperatore EnricoVI, che voleva annettere il sud alSacro Romano Impero ed il re nor-manno Tancredi che intendevamantenere il regno di Sicilia vicinoalla Chiesa e, pertanto, vantaval'appoggio di Papa Celestino III. Inquel periodo, nel regno del Porto-gallo e precisamente nella città diLisbona, nasceva Fernando deBuglioni. La sua era una famigliaaristocratica. Infatti il padre Marti-no era uno dei cavalieri del re e lamadre Maria de Tavejra eraanch'essa di nobile nascita. La vitadel giovane Fernando trascorrevatranquilla e felice come quella ditutti i ragazzi benestanti dell'epoca.Crescendo mostrava un indole cari-tatevole e mite oltremodo e, spes-so, con i suoi amici, usava ripeteredi non voler diventare un guerrierocome loro, né tantomeno spende-re la sua vita per custodire e incre-mentare le ricchezze di suo padre(come lo stesso genitore avrebbe,invece, desiderato). Sta di fatto cheil giovane Fernando dopo aver fre-quentato la scuola episcopale all'in-terno della cattedrale di Lisbona, fuavviato alla scuola militare perapprendere il mestiere delle armi.Codice cavalleresco, equitazione,scherma, scuola di guerra contro leinvasioni arabe (all'epoca moltofrequenti), rappresentavano il suo

pane quotidiano. Ma il buon Fer-nando era deciso ad entrare inmonastero, anche se per un giova-ne di nobile famiglia come lui le"distrazioni" e le "mondanità" nonmancavano. Le feste, per esempio,i giochi, oppure… le donne; ma isuoi progetti per il futuro non con-templavano il matrimonio, bensì ilconvento. Lasciata la scuola milita-re, Fernando entrò in conventodove si distinse particolarmentenello studio delle Sacre Scritture.Crescevano di giorno in giorno siala sua competenza per le disciplineecclesiastiche che la sua esclusivavocazione. Arrivò, così, il grandegiorno dell'ordinazione che gli con-sentì di entrare a far parte degliAgostiniani. Il nobile Fernando DeBuglioni accettò di abbandonare gliagi della vita terrena, per sposaregli insegnamenti di nostro SignoreGesù Cristo e seguire il propriocammino all'interno dell'Ordinesvolgendo i suoi uffici nel monaste-ro di Coimbra. Ma due avvenimen-ti contribuirono a scrivere una sin-golare pagina di storia della vitareligiosa di Fernando. Il nuovo redel Portogallo nominò come diret-tore del convento un priore chemostrò scarsissimo interesse per lavita ascetica e ancor più scarsa ido-neità a gestire il monastero. Ciò fucausa di forte disagio per quellaparte di comunità monastica che,come Fernando, desiderava con-durre un vita sobria e dedicata allacontemplazione di Dio. Nel 1220avvenne l'episodio che maggior-mente condizionò la sua vita eccle-siastica. Nella cattedrale di Coim-bra vennero portate le spoglie dicinque protomartiri francescaniassassinati durante una spedizionemissionaria in Marocco che France-

sco d'Assisi aveva approntato alloscopo di convertire i musulmanid'Africa. Essi erano guidati da Ber-nardo De Calvi di Narni che cono-sceva bene la lingua araba. Giuntiin terra africana, cominciarono apredicare senza sosta il messaggiocristiano. Il sultano di Marrakech liammonì varie volte, spiegando loroche era grave offesa ai musulmanipredicare il Cristo in modo così insi-stente. I religiosi infervorati dallapreghiera, ignorarono i moniti delsultano e continuarono le loro pre-dicazioni. Vista l'impossibilità di far-li tacere, Il sultano li fece prima fru-stare a sangue e poi trascinare,legati a dei cavalli, nelle stradeprincipali della città. Alla fine diquesto supplizio furono decapitati amaggior dileggio. Fernando fu mol-to colpito da quella storia, e subitovolle riconoscersi in quei martiri.Per tale motivo chiese e ottenneudienza dal priore. Lo rese parteci-pe della decisione di lasciare l'ordi-ne dei regolari di S. Agostino perconfluire nell'ordine dei frati minorifondato da frate Francesco, il pove-rello di Assisi. Addusse a motivo ditale decisione il suo grande deside-rio di servire Dio curando i poveri, ideboli, gli ultimi, così come feceGesù e divenire povero egli stesso.Fernando de Buglioni diventò fran-cescano e, come consentiva laregola, poté scegliersi un nomediverso. Per tutti divenne "frateAntonio" che incantava il prossimocon il suo modo di parlare e con letante, acute, considerazioni chefaceva su ogni argomento di fede.Volle anche partire per l'Africa percompiere apostolato tra gli infedeli.Purtroppo lì fu colto da una graveforma di febbre malarica e fucostretto a ritornare in Portogallo.

Ma una forte tempesta costrinse lanave che lo trasportava a casa acercare riparo sulle coste siciliane.Curato dai confratelli del luogo, nonappena fu in forze si diresse versonord. Passando per l'Umbria, eral'anno 1221, conobbe Francescod'Assisi. Gli ultimi anni della suavita Antonio li trascorse a Padova.Egli si affezionò così tanto alla cittàda esprimere il desiderio di esserelì sepolto alla sua morte. FernandoDe Buglioni, meglio conosciutocome S. Antonio da Padova morì ingrazia di Dio il 13 giugno dell'annodomini 1231. In uno dei suoi "Ser-mones" aveva detto: "Fa, o Signo-re che possa morire nel piccolonido della mia povertà". In effettiegli morì nel convento delle claris-se nel quartiere padovano di Arcel-la. Il suo culto divenne sempre piùesteso, tanto all'estero (Portogallo,Brasile) che in Italia (è il patrono diuna sessantina di cittadine). Anchela cittadinanza di Manocalzati, inprovincia di Avellino, venera S.Antonio, il Santo dei semplici, coluiche lasciando la vita terrena ci haconsegnato quest'ultimo insegna-mento: "La vita è simile ad un pon-te, che è fatto per il transito nonper la residenza".

([email protected])

di PellegrinoVillani

Memorie d'Irpinia - Tradizioni locali e personaggi:Manocalzati - Sant'Antonio da Padova.

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"Evo lu -tion" è

il titolo delsesto albumdel grandepianista Gio-vanni Allevi,inciso conl'orchestradei "Virtuosi

italiani". Allevi può essereconsiderato il miglior pianistacontemporaneo dei nostritempi. Si diploma nel 1990 inpianoforte con il massimo deivoti al conservatorio di Peru-gia, nel 2001 in composizioneal conservatorio di Milano e silaurea in filosofia nel 1998con la tesi "Il vuoto nella fisi-ca contemporanea". E' statodefinito "Il nuovo Mozart"dalla gente che ha avuto ilpiacere di vedere e di sentirele sue opere, che sono qual-cosa di indimenticabile; suonie melodie che riescono a toc-care il cuore e la parte piùprofonda dell'anima, note

che si susseguono portando,a seconda dei brani, una ven-tata di aria fresca primaveri-le, ma anche un tocco dieccezionale malinconia. Que-sto nuovo grande pianista èriuscito a catturare l'attenzio-ne non solo di un pubblicoover 30, ma soprattutto di unpubblico molto giovane, pre-sentandosi come un giovinet-to un po' cresciuto, che nonriesce ad esibirsi prima di unospettacolo senza un pezzo ditorta al cioccolato e non rie-sce a stare su un palco senzaridere e divertirsi come unbambino di otto anni. Gio-vanni Allevi ha voluto regala-re con il suo sesto album, checomprende brani per orche-stra e per pianoforte e orche-stra, una nuova aria, unanuova evoluzione (come diceil titolo), ha voluto trasporta-re i suoi pensieri pianistici aduna grande orchestra; perportare una vera, nuova"evolution" in sé stesso ma

anche nel suo pubblico, chepare abbia gradito questosuo album. "Evolution" rac-chiude dieci composizioni peroltre cinquanta minuti di

Musica Classica Contempora-nea: "Foglie di Beslan", "Whi-sper", "Keep Moving", "A per-fect day", "Come sei vera-mente", "Angelo ribelle",

"Corale", "Prendimi", "300anelli-parte I", "300 anelli-parte II". Tutti noi aspettiamo una nuo-va opera di questo grande

pianista e speriamo sempreche riesca a regalare fortiemozioni, o almeno di farleevolvere.

REDAZIONE GIOVANI - I RAGAZZI DE “IL PONTE”

"Evolution" - l'evoluzione dell'anima

Bruno

Tocca a noi. Innanzituttoa noi. Tocca a noi fede-

li laici sostenere economi-camente i nostri pastori,cominciando dalla comuni-tà nella quale facciamoesperienza concreta diChiesa, partecipando ognidomenica all'eucaristia.Per arrivare a tutte lecomunità, grandi e picco-le, vicine e lontane, ricchee povere. Tutte comunque"nostre". Questo ci ricordala Giornata nazionale disensibilizzazione del 23novembre. E questo ciricorda - tra tante altrecose - la Lettera deivescovi Sostenere la Chie-sa per servire tutti, delloscorso 6 ottobre. È statascritta per ricordare i ven-t'anni del documento Sov-venire alle necessità dellaChiesa e rilanciarne i valo-ri, ecclesiali e civili, suiquali si fonda il nuovosistema di sostegno eco-nomico. Dopo secoli siritorna alle origini affer-mando: innanzitutto toccaai fedeli sostenere i propripastori. Lo Stato li puòagevolare, ma non sosti-tuirsi a loro. Tocca a noi.

Ad esempio con le offerteper il clero. Per tutto il cle-ro: i preti che fanno servi-zio pastorale in Italia, matutti, anche se provenientida un Paese straniero. E inostri preti fidei donum,che per alcuni anni si met-tono al servizio di comuni-tà di Paesi lontani, in mis-

sione.Le offerte, bisognaammetterlo, tendiamo a

metterle in secondo piano.Sbagliando. Eppure, dici"sostegno economico allaChiesa" e pensi subitoall'otto per mille. Soltantoall'otto per mille. In realtàle forme introdotte dall'Ac-cordo di revisione del Con-cordato del 1984 sonodue. Ci sono anche le

offerte deducibili per il cle-ro. L'otto per mille è sicu-ramente più noto. Ma è

anche più "facile": noncosta nulla alle nostretasche. Invece l'offertacomporta un sacrificio,piccolo o grande. Soprat-tutto è il segno tangibile diun più profondo senso diappartenenza ecclesiale.Di una fede matura. L'of-ferta è infatti per tutto,assolutamente tutto il cle-ro. Per il nostro parroco,che a fine mese riceveun'integrazione dall'Istitu-to centrale per il clero,senza mai un ritardo o undisguido; per tutti i pretiitaliani "in cura d'anime",che si trovino alle presecon una grande parrocchiametropolitana o con cin-que o sei minuscole par-rocchie sull'Appennino piùremoto, su un'isola, in unaperiferia degradata. Chi faun'offerta dimostra di ave-re un cuore tanto grandeda riuscire a pensare a tut-ti. L'offerta per il clero, tut-to il clero, in un certo sen-so misura il "tasso diappartenenza ecclesiale",la nostra reale generosità,il nostro vero altruismo.

Il cuore grande di chi sostiene i sacerdotidi Umberto Folena

DIVAGANDO NEL MONDODELLA MODA…

E ‘ risaputo che la moda è bizzarra e imprevedi-bile quasi per sua natura. Si corre il rischio di

passare per vero "matusa" nel contestarla. Tutta-via, allorché essa oltrepassa certi limiti che iochiamerei del buon senso, non temo di affrontarloquesto rischio.Ditemi quel che volete, ma quei pantaloni strappa-ti, cadenti, consumati ad arte, tanto per dirne una,è cosa che non riesco proprio a digerire. Tanto piùche sono uno di quelli che hanno vissuto l'espe-rienza dei tempi tristi in cui tante povere mammeerano costrette a rattoppare per economia e perdecenza i calzoni dei loro figli e si davano pena percercare la"pezza a colore" nel vero senso dellaparola, per non farli sfigurare troppo.Ad uno sguardo retrospettivo, questo fenomenopare unico dei nostri temp, perché, per quantostramba, la moda sembra che abbia mostrato per-lopiù la tendenza a coprire, a camuffare la miseriae la pitoccheria, anziché esaltarle.Mi sono anche scervellato a capire se ci fosse unsenso in tutto ciò. Sarà forse un'allegra parodiadell'indigenza, mentre la nostra società dei consu-mi ne va perdendo il ricordo? Un esorcizzare lacarestia con un antidoto, per così dire, omeopati-co? O anche il benessere è venuto a noia, cometutte le cose consuete a questo mondo, tanto dasuscitare un po' di rimpianto e di nostalgia dellecondizioni più disagiate del passato?Fatto sta che molti, che pure sembrano avere delcervello, ne sono accalappiati. Forse è vero quelche affermava B. Shaw che cioè "la moda è un'epi-demia provocata ad arte", perché c'è pure l'inte-resse economico (eccome!) che non è l'ultimomovente di queste trovate.

Che dire, poi, di studenti che si recano perfino ascuola conciati in tal modo. Non è, certo, un bellospettacolo; li scambieresti facilmente per unamassa di pezzenti sfaccendatiChissà se non vi sia un pizzico di vero inun'espressione, tra l'atro assai simpatica, di unostorico secondo il quale "L'autorità della moda ètale che ci obbliga ad essere ridicoli per non aver-ne l'apparenza".Si narra che il poeta G. Battista Marino, vedendoper la prima volta le gentildonne veneziane anne-gate in enormi abiti di broccato e di ricami, nonpoté trattenere le risa, sussurrando: "Ma in questedonne il meno è proprio la donna". Mi sono figura-to che cosa avrebbe detto di fronte a certa modadi oggi. Molto probabilmente la stessa cosa con ilsuo solito sorrisetto ironico, malgrado la situazio-ne sia completamente ribaltata...Non si dice sempre che gli estremi si toccano?

P. Michele Reppucci

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An c o r auna vol-

ta la Sala"Penta" delComplessoC u l t u r a l e

(Biblioteca Pro-vinciale) di cor-

so Europa si è trasformatain un vero salotto lettera-rio. Infatti, sabato scorso,22 novembre, alla presen-za di un folto e qualificatouditorio, è stato trattatoun tema molto interessan-te, soprattutto per le ricer-che su un sito archeologi-co dei Samnites Hirpini,qual è la Valle d'Ansanto.A trattare questo argo-mento sono stati eminentistudiosi e docenti universi-tari, i quali hanno appro-fondito le tematiche consensibilità e professionali-tà e nel contempo, è statoanche presentato il volu-me "Il culto della DeaMefite e la Valle d'Ansan-to", pubblicato per i tipidella Casa Editrice Sellino.Sin dagli anni Cinquanta fueffettuata una campagnadi scavi, sotto la guida deiprofessori Amedeo Maturie Oscar Onorato, nonchécon la partecipazione dimonsignor Nicola Gambi-no, alla quale diedero unvalido contributo i contadi-ni della zona (la Valled'Ansanto). Questi scavi,promossi dall'Amministra-zione Provinciale, furonoritenuti interessanti, inquanto diedero un forteimpulso per la ricercaarcheologica in Irpinia.Infatti, non pochi repertiarcheologici venuti allaluce, oggi sono custoditi

nella Sala Santoli delMuseo Irpino. Ma questopatrimonio del territorionecessita di ulteriori inter-venti di aggiornamento edi completamento. Allastraordinaria stagione distudi e approfondimentiaccademici, effettuata nelcorso del tempo, non èseguita, in verità, unaanaloga attenzione finaliz-zata per gli interventi diprosecuzione degli scavi,per un eventuale investi-mento per il futuro.Il volume di cui sopra,frutto di un intenso lavorocompiuto dal professorAlfonso Mele dell'Universi-tà "Federico II" di Napoli,rientra in un vasto proget-to di valorizzazione dell'Ir-pinia nei settori storico-archeologici ed antropolo-gici. Il volume, comeafferma, nella presenta-zione, il professor France-sco Barra, già assessorealla Cultura della Provinciadi Avellino, non è altro chela raccolta degli Atti delConvegno Internazionaledi Studi su "Il culto dellaDea Mefite e la Valle d'An-santo", che si svolse nelmese di ottobre del 2002.L'allora iniziativa fu pro-mossa dall'Assessoratoalla Cultura, nella personadella dirigente dell'epoca,la dott.ssa Luisa Bocciero,con la collaborazione dellaSopraintendenza Archeo-logica di Salerno, Avellinoe Benevento. Successiva-mente, il nuovo dirigente,il prof. Filippo Doria, "sifece carico di una pazientee complessa opera di con-tatto con i numerosi stu-

diosi intervenuti, finalizza-ta all'acquisizione dellerelative relazioni". Unavolta completata, dal sud-detto prof. Doria, la delica-ta fase dell'omologazionedella stampa, si è riusciti apubblicare il volume, chesi presenta in una elegan-te veste tipografica. Lapubblicazione del suddettovolume, voluta fortementedalla Provincia, è statapossibile grazie ad unfinanziamento offerto dallastessa. Si tratta, insom-ma, di un corposo volumeche raccoglie ben venticin-que relazioni di studiosiarcheologi, storici, epigra-fisti, etnografi italiani estranieri, coordinati dalprof. Alfonso Mele, e arric-chito di fotografie, rilievi ericostruzioni virtuali, ilquale ricostruisce, per la

prima volta, organicamen-te e interdisciplinariamen-te, il culto della Dea Mefitenella Valle d'Ansanto, dallecaratteristiche naturali allericerche storiche, dalleevidenze archeologicheall'evoluzione culturale. Nerisulta, inoltre, un quadromolto vasto e suggestivoche ripropone all'attenzio-ne della comunità scienti-fica internazionale lo stra-ordinario ruolo della Valled'Ansanto nell'Italia anti-ca. "Risulta anche con for-te evidenza il ruolo dell'Ir-pinia quale essenzialepunto di incontro tra ilmondo sannito e quellocampano, greco ed oscodell'Italia Meridionale". Hanno offerto un validocontributo all'incontro cul-turale il prof. Alfonso Mele,il prof. Giovanni Colonna

dell'Università "La Sapien-za" di Roma, la dott.ssaMaria Luisa Nava, Soprain-tendente Archeologo delleprovince di Salerno e Avel-lino. L'incontro ha avutoinizio con gli interventi deldott. Vincenzo Madonna,commissario straordinarioalla Provincia, e del dott.Giuseppe Mollo, sub com-missario. Il dott. Madonna ha messoin evidenza che le ricerchesono iniziate nel secoloscorso e che i numerosireperti rinvenuti nellazona avranno una migliorecollocazione. Sulla stessalunghezza d'onda, si è sin-tonizzato anche il dott.Muollo, ricordando che ilprof. Oscar Onoratoall'epoca degli scavi avevapubblicato due volumi sul-lo studio della zona. Il sub

commissario ha ricordatola figura di mons. NicolaGambino, al quale si deveil riconoscimento di averportato alla luce la statuadella Dea Mefite. Ha lan-ciato anche l'appello diorganizzare un incontroper discutere sulla figuradel suddetto mons. Gam-bino, per l'opera altamen-te meritoria svolta per lavalorizzazione della zona.Il dott. Muollo, nel conclu-dere, ha fatto presenteche è compito delle istitu-zioni raccomandare allefuture generazioni il valoree la custodia di questi luo-ghi. A coordinare i lavoridell'incontro, che è statoritenuto di straordinariaimportanza per la tratta-zione avuta, è stato il prof.Adriano La Regina.

Avellino - Incontro culturale e presentazione del volume su"Il culto della Dea Mefite e la Valle d'Ansanto"

di Alfonsod'Andrea

La SupremaCorte di

Cassazione ènuovamenteintervenuta intema di dirittodi visita ai figlinel caso digenitore sepa-

rato non affidatario dei mede-simi, stabilendo che essi deb-bano vederli senza particolarilimitazioni, al fine di costruirecon loro un sano e genuinorapporto.Con sentenza n. 39411 del21 ottobre 2008 i supremiGiudici, intervenuti a dirimereuna questione di una giovanecoppia di coniugi di Montepul-ciano, in Toscana, che si era-no separati dopo un breveperiodo di matrimonio e lanascita di bambina, affidatadai giudici alla madre, che ilpadre non riusciva quasi maia vedere, anche per suoi pro-blemi pregressi di assuntoredi droghe, se non alla presen-za di assistenti sociali o dellaex moglie.Ogni volta, però, che la mam-ma non poteva essere pre-sente, la bambina vedeva ilpadre in una stanza dell'abi-tazione materna alla presen-za di uno dei due nonni, cau-sando nel padre un senso diintolleranza per la loro pre-senza, tanto da arrivare adingiuriare la moglie, che fucostretta a denunciarlo, per

cui il giudice di pace lo con-dannò. Il padre aveva fattopoi ricorso al Tribunale Penaleper l'annullamento di talecondanna, che venne annula-ta in quanto i Giudici di secon-do grado avevano ritenutoche in tale caso operava lascriminante della provo-cazione.La madre aveva poi adito,costituendosi parte civile, laCorte di Cassazione, ma que-st'ultima le aveva dato tortoritenendo che "il genitore nonaffidatario, quello cioè chenon vive con i figli, non va pri-vato del diritto di instaurare,durante l'orario di visita,unrapporto genuino"Nel caso di specie, inoltre, laCorte ha altresì ritenuto che"la regolamentazione deldiritto di visita del genitorenon affidatario deve dar con-to del profilo per cui un talediritto si configuri esso stessocome uno strumento in for-ma affievolita o ridotta perl'esercizio del fondamentalediritto di educare i figli".I diritti dei bambini e deiminori in genere, fa piacereancora una volta sottolinear-lo, hanno dunque sempre laprecedenza nei casi di sepa-razione dei loro genitori.

***Altra interessata pronuncia,che farà senza dubbio piace-re conoscere ai nostri lettoripubblici dipendenti, riguarda

l'erogazione cosiddetta "apioggia" dei buoni pasto, diquei fogliettini di carta cioèche sempre più Amministra-zioni, negli ultimi tempi ancheprivate, consegnano mensil-mente ai loro dipendenti aristoro delle giornate trascor-se a tempo pieno presso irelativi uffici.Nella recente sentenza n.1521 del 2008, emanata dal-la Sezione giurisdizionale del-la Corte dei conti di Napoli,infatti, l'organo contabile hacondannato per erogazione dibuoni pasto a pioggia, cioè

corrisposti giornalmente esenza una pausa regolamen-tare, alcuni dirigenti e diretto-ri di strutture preposte al set-tore della giustizia minorileper aver violato norme inde-rogabili, accordi sindacali ecircolari.In particolare, nel caso di spe-cie, il debito contabile quanti-ficato dai giudici ammonta aben 145.000,00 euro, costi-tuendo un vero e propriodanno erariale, in quanto laspesa si giustifica solo se essacorrisponde ad un servizioassistenziale apportato dal

datore di lavoro per agevola-re la prestazione lavorativacon funzione equivalente aquella del servizio mensa. Tale danno dovrà essere inte-ramente risarcito dai dirigen-ti, avendo i giudici ritenutonon praticabile il ricorso alpotere riduttivo dell'addebito"in considerazione del fattoche l'elemento psicologico èstato individuato nel doloerariale".La pronuncia in esame havisto un'indagine molto com-plessa compiuta, come detto,all'interno di alcuni uffici ope-

ranti per il Centro per la giu-stizia minorile di Napoli, altermine della quale i giudicicontabili hanno rilevato "unsistema di arbitraria ecosciente deroga" alle dispo-sizioni in materia di attribu-zione di buoni pasto, derogaconsistente nell'erogazionedel beneficio "in modo indi-scriminato, per ogni giornolavorativo, e senza l'osser-vanza della pausa regola-mentare", nonostante taleultimo disposizione fosse sta-ta portata più volte all'atten-zione dei dirigenti degliIstituiti interessati."Come non raramente acca-de nel pubblico impiego",hanno ancora continuato igiudici contabili, "ogni benefi-cio collegato a determinateprestazioni, oltre quelle stret-tamente connesse alla vocestipendio, va spesso erogato"a pioggia", frustrandosi in talmodo, oltre che il dettato,anche la ratio della normati-va di riferimento".La prospettata questione ciinduce a riflettere sulle elargi-zioni facili dei soldi pubblici ela condanna inflitta ai dirigen-ti responsabili di tali abusi ci faritenere che la Corte dei Con-ti regionale della Campaniaabbia colto nel segno, stantela sempre più avvertitanecessità di maggioreresponsabilizzazione delladirigenza pubblica.

OSSERVATORIO GIURIDICO (a cura dell'avv. Ernesto Pastena)

Avellino - Palazzo di Giustizia

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Continuano le nostre inter-viste nel panorama irpino

con il poeta Gerardo PepeCome nasce il tuo estropoetico?Posso risponderti con unricordo della mia infanzia.Quando si è bambini si scopreil mondo poco alla volta. Pergli adulti che hanno fatto giàtante esperienze può sem-brare banale la meraviglia diun bambino davanti ad unacandela che si spegne peresempio. Io ricordo che in pri-ma elementare poco dopoaver imparato a scrivere, hoscoperto il potere magico del-le parole. Quasi non mi ren-devo conto che anche le can-zoni, che mia madre adoravacanticchiare, erano in partecomposte da parole oltre cheda musica e visto che ormairiuscivo a scrivere potevoanche io cimentarmi nellacomposizione di un brano.Decisi di inventarmi una can-zoncina di Natale e così pro-dussi il mio primo componi-mento. Purtroppo l'abitudinedi confrontarmi con le parolenon l'ho persa e spero possaaccompagnarmi per il restodella mia esistenza. Nonconosco il posto esatto dovenasce l'estro poetico e se io loposseggo, posso ipotizzare,forse, un luogo impreciso trail cuore ed il cervello. Probabilmente nasce dalbisogno di raffigurare cose esensazioni in sospensione.Solo la poesia riesce a ripristi-nare l'equilibrio tra caos e

ordine, e quindi come formaideale per connotare e conte-nere la cosiddetta Natura.Cosa cerchi di comunicareattraverso la tua poesia?La poesia non è l'espressioneimmediata di un'emozione, èun'emozione esatta, comediceva Eliot. La grande diffi-coltà consiste nel fatto chebisogna tentare di rappresen-tare qualcosa che non si èmai visto, ma che in ogni det-taglio è conforme a quel chesi è già visto e che si differen-zia da tutto quello finora pen-sato: inoltre bisogna formu-larlo in modo esatto. E' moltodifficile rispondere a questadomanda perché spesso unapoesia non dice niente di pre-ciso: non succede niente. Cidà solo una serie di immagi-ni. Parlare con le immagini è ilmodo della poesia per farcapire le cose senza spiegar-le. Il lettore può e forse devetrovare da solo il senso di unapoesia e molte volte è moltodiverso da quello che il poetastesso voleva rappresentare.Qual' è la poesia a cui seipiù legato e perchè?Non esiste una poesia a cuisono legato di più, tutte lemie composizioni sono stategenerate in momenti diversi erileggendole mi capita dirisentire vibrare quello statod'animo che ormai è scom-parso o forse solo dimentica-to. Sono molto legato allepoesie elaborate dopo la mor-te di mio padre per esempio.Un lungo periodo di indaginesulla morte, sulla scomparsadegli affetti e della loro resur-rezione sotto altra forma. Unperiodo molto difficile, mamolto produttivo dal punto divista poetico. L'altro filone acui tengo molto sono le lirichededicate ai miei figli e in par-ticolar modo al mio primoge-nito affetto dalla sindrome diDown. Anche quelle sono sta-te utili per indagare un senti-mento molto contradditorio

che affonda le radici in doloreprofondo ma che possiedeanche spazi di luce e di vitali-tà impensati.Quali testi hai pubblicato ein quali antologie sei pre-sente?Ho pubblicato la mia primaraccolta di versi con la casaeditrice "Gazebo" che fa capoalla nota poetessa MariellaBettarini dal titolo "Nuvole eparole". Un'antologia curatatra l'altro da uno dei miglioripoeti irpini, Armando Save-riano, a cui devo molto. Suc-cessivamente abbiamo datoalle stampe un cofanetto edi-to dalla Scuderi edizioni, daltitolo "Riscossione degliaccenti" contenente quattroraccolte di altrettanti poeti. Lamia silloge si chiama "RossoPercussivo". Sono presenteanche nell'antologia "Quandoil terremoto è nell'anima" edi-ta da Elio Sellino. E in tantealtre antologie di concorsi let-terari a cui ho partecipato.Qual'è il riconoscimento

che ti ha dato più soddisfa-zione?Uno dei riconoscimenti chericordo con maggior affetto èstata la vittoria al premioMusica e Poesia promosso dalComune di Atripalda nell'an-no 2002. La composizionedella giuria era formata dapersonaggi di altissimo livello,ma anche dai ragazzi dellescuole di Atripalda. Essereriuscito a conquistareentrambe le giurie è motivo diorgoglio per me. Inoltre horicevuto molti altri premianche per la mia produzionedi narrativa che negli ultimitempi sta predominando suquella poetica.Sono stato finalista al premioSterminator Vesevo organiz-zato dal Parco Letterario delVesuvio. E ho pubblicato alcu-ni racconti per delle antologieedite da Mondadori.Da tempo organizzi il Pre-mio Kriterion, che cos'è econ quali obiettivi?Il premio Kriterion nasce con

la collaborazione del Prof.Armando Saveriano e dallagenerosità della Banca dellaCampania che è il nostrosponsor. Il concorso è rivoltoa tutti coloro che riconosconoin se stessi sensibilità lettera-ria e civile, soprattutto neiconfronti delle problematichesociali. Lo scopo del premioconsiste non soltanto nell'in-tento divulgativo della poesia,della prosa e delle arti figura-tive ma nel superamento deipregiudizi che vogliono crearediscriminazione ed intolleran-za. Siamo giunti con moltafatica e dedizione alla settimaedizione che vede coinvoltasolo l'Associazione ItalianaPersone Down sez. di Avelli-no. Il premio vuole essereanche un momento di rifles-sione nelle scuole sulle tema-tiche legate alla disabilità,un'ampia sezione è infattidedicata agli alunni di ogniordine e grado, esclusi gli uni-versitari. Invito tutti a parteci-pare, potete chiedere infor-mazioni inviando un e-mail a:[email protected] ovisitare il sito www.aipdavelli-no.it.Pensi che la poesia possaavere una funzione educa-tiva all'interno della scuolae della nostra società?Dobbiamo essere sinceri, lapoesia è detestata dalla stra-grande maggioranza deglialunni, perché viene impostofin dall'elementari di impararea memoria dei versi o siimpone l'analisi logica dellalirica, e non si lascia gustare ilsapore vero di una poesia.Molti ragazzi dopo la conclu-sione del ciclo scolastico riva-lutano da soli la poesia,magari diventando a loro vol-ta poeti. Il pericolo che si cor-re molte volte è che non sem-pre lo spirito poetico siaccompagna ad un realetalento. Ci si lascia abbagliareda metafore abusate e logorescadendo nel convenzionale,

in qualcosa che non si puònemmeno lontanamenteavvicinare alla poesia. Io use-rei una certa parsimonia perla parola poeta, ed io stessonon sono sicuro di meritarla.Anche l'espressione popolare"’o Poeta" indica spesso unapersona distaccata dalla real-tà, che non conclude niente,uno destinato a perdere inpartenza. Eppure le grandirivoluzioni sono state fatteprima dai poeti e poi dalpopolo. La funzione della poe-sia è vitale per un paesecome il nostro che si avvia aduna pericolosa deriva massifi-cante, dove l'apparenza sosti-tuisce i contenuti, ma credoche all'interno della scuolanon vi siano le condizioninecessarie affinché ciò possaavvenire. Quale poeta senti più vici-no alla tua sensibilità?Tra i poeti stranieri il mio pre-diletto è certamente DylanThomas, poeta gallese singo-lare e affascinante. Egli è ilvisionario per eccellenza chepropone un mondo poeticosconosciuto e inconoscibile,enigma terribile e sublimeche coinvolge l'energia vitaledell'eros, la sacralità dellanascita e la presenza inelutta-bile della morte. Non manca-no nella mia libreria Neruda,Pessoa, Stephen Spender,Bonnefoy. Per quanto riguar-da i poeti italiani sono unammiratore di Montale, Pave-se, di Bertolucci, e per quan-to riguarda i poeti campaniapprezzo Saveriano e LuongoBartolini.Quali sono i tuoi prossimiimpegni?La promozione del settimopremio Kriterion che occupamolto del mio tempo libero.Inoltre sto terminando la ste-sura di un nuovo romanzosperando che il mondo edito-riale prima o poi si ricordidi me.

Gerardo Pepe: noto poeta nel panorama irpino

L'Associazione Culturale "Per casosulla piazzetta" comunica che nei

giorni 28-29-30 novembre si terrà lamanifestazione "Le Notti Ritrovate"sesta edizione presso il Carcere Borbo-nico di Avellino, con apertura al pubbli-co la mattina dalle 10,00 alle 13,00 eil pomeriggio dalle 16,00 alle 22,00.Anche quest'anno importanti novitàche riguardano i premi e gli eventi.Infatti verrà assegnato il Premio Spe-ciale Le Notti Ritrovate per la Poesianella serata conclusiva della manife-stazione. Il Premio, non previsto nelRegolamento, consisterà nella pubbli-

cazione di un libro che entrerà a farparte della Collana di Poesia Le NottiRitrovate.Chi sarà il destinatario del Premio Spe-ciale?Il Premio Le Notti Ritrovate dellaSezione A, poesia inedita, è statoassegnato dalla Giuria a:- Gaetana Aufiero (Avellino) per la sil-loge senza titolo contenente le poesieTu sorridi - Per una sconosciuta - Almio Achab - A cinquecento metri svol-ta a destra - PiumaI finalisti del Premio Le Notti Ritrovatedella Sezione B, libro edito, che si con-tenderanno i primi tre posti sono:- Mario D'Alise (Roma), Ragazza delfiore, Montedit Edizioni- Aldo Di Mauro (Napoli), Ma tu chi sei,Graus Editore- Ornella Fiorentini (Ravenna), A boccachiusa, Domino Edizioni- Massimo Leitempergher (Torino),Non ho dormito mai, Lupo Editore- Vera Mocella (Napoli), Destini di luce,Libroitaliano WorldParteciperanno alla Sezione C, estem-poranea di pittura: Francesco Roselli,Stella D'amico, Livio Villanacci, MarioBarrotta.Gli artisti si contenderanno il PremioUnico della Giuria Tecnica e il PremioUnico della Giuria Popolare. Inoltre, incollaborazione con l'Associazione Zenit2000 e l'Associazione Igor Stravinskysaranno dedicati ampi spazi alla musi-ca classica che allieteranno i salotti let-terari e le proiezioni sul cinema curatida Quaderni di Cinemasud.

Sesta edizione de "Le Notti Ritrovate"

presso il Carcere Borbonico di Avellino

L’intervista

di Giovanni Moschella

Il poeta Gerardo Pepe

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Passa ...TempoLEGGENDO QUA E LA'

Ridendoci su - Cartelli esposti al pubblico:

in una pizzeria: "Pizza da esportazione"

in un'agenzia di viaggi: "Viaggi Titanic"

presso un rigattiere: "Compro mobili vecchi - Vendo mobili antichi"

in una macelleria: "La domenica siamo aperti soltanto per i polli"

su una confezione di pellicole: "Pellicola per stampe a colori:

Tenere lontano da fonti di colore"

in un ambulatorio: "Il dottore è temporaneamente assente: Per casi

urgenti rivolgersi al bar"

in un ospedale: "Gli appuntamenti si prendono solo con l'infermiera"

in una chiesa: "Questo è un luogo di preghiera. Siete pregati di pregare"

su una strada per il cimitero: "Divieto di transito - escluso residenti"

Ricominciano i grossicarichi di lavoro, dopo

la sosta in Eurolega, per laScandone. Dopo l’incontrodi mercoledì scorso aZagabria, valido per l’Eu-rolega, domani si giocauna gara molto importan-te e insidiosa a Porto SanGiorgio, contro il Monte-granaro.La squadra se pure vinci-trice contro l'Armani JeansMilano, non ci autorizza adessere ottimisti. Troppepalle perse, troppi uominiin affanno, specialmente

nel delicato ruolo di cen-tro. Le alternative a Wil-liams sono letteralmentenaufragate e se non sivuole rischiare di perderebisognerà tirare su Radu-lovic e soprattutto Crosa-riol. L'ex bolognese èapparso come un pescefuor d'acqua, un estraneoin campo. Non è riuscito,dall'alto dei suoi 215 cm, acatturare un solo rimbalzoe quello che è più grave,in post basso , si fa stop-pare dagli avversari.Il croato Radulovic ha dato

segni di ripresa nella suacittà, Zagabria, e speria-mo possa continuare sulsuo standard di rendimen-to per tutto il prosieguodel campionato.Bene le guardie ed i tirato-ri, specialmente Tusek eDiener che hanno fatto deinumeri in penetrazioni etiri dal perimetro.C'è bisogno di una mag-giore fluidità nel giocod'attacco, per liberare altiro sia Diener che War-ren. L'innesto dell'ecletticoSlay ha sveltito e miglio-rato la manovra, dandocontinuità e agilità al gio-co sotto il canestro avver-sario. Per il momento ildiscorso per il passaggiodel turno è rimandato algirone di ritorno che civedrà più presenti, dopole buone prestazioni cuiabbiamo dato a vedere.Passata la gara di Lega,l'Air dovrà affrontare l'av-versario di domani congrande umiltà, dimenti-cando le glorie passate.Occorrono il miglior Best,per far girare la squadra, etutta la dinamicità di Cin-ciarini per avere ragionedel talentuoso Montegra-naro del napoletano Amo-roso e del battipagliesePoeta.

Antonio Mondo

Otto risultati positivi, unasquadra ritrovata, una

tifoseria coesa, questi irisultati della gestione postIncocciati e non fatichiamomolto ad individuare, nellostratega Campilongo, l'au-tore delle imprese.Il vulcanico allenatore si èrivelato una fucina di idee,di intuizioni e una capacitàtattica che ci lascia ammi-rati. Peccato però che il tec-nico non "parla", costrettocom'è dalla società, che gliha imposto il bavaglio.Saremmo curiosi di cono-scere il suo "credo " calcisti-co. Farci spiegare come èriuscito a trasformare unmanipolo di "brocchi" inuna squadra da cui tuttiverrebbero fuggire per nonincappare in figuracce.Tutti oggi apprezzano la

ricostruzione della squadra,l'efficacia tattica delle sueformazioni, tanto da poterfar a meno di giocatori piùdotati. Manca il regista DeZerbi, sono mancati a tur-no Vasko,Pecorari,De Cec-co, Pellicori e Babù ma lasquadra si è sempre ispira-ta ai canoni di indottrina-mento del "maestro".Campilongo ha mostrato disaper miscelare, in un cro-giolo di intuizioni, i suoiatleti in rapporto all'avver-sario da affrontare. Egli èun profondo conoscitoredelle strategie del calcio,ma soprattutto ha il dono disaperle trasmettere ai suoiuomini, elevandosi a divul-gatore chiaro e preciso. Inpratica, egli sa "comunica-re" con l'avvedutezza delpreciso docente.

Non è nostra ambizionefare il panegirico del tecni-co, ma questa visione delpersonaggio prescinde dal-le mutevoli condizioni cheoffre il calcio giocato. Sap-piamo benissimo che ispi-rarci a idee preconcette estandardizzate può procu-rare delusioni e capovolgi-menti, quindi nessunameraviglia ci darà procure-rà un eventuale rovesciodella squadra, proprio per-ché abbiamo consapevo-lezza che la materia "cal-cio" è opinabile, continua-mente soggetta a condizio-namenti ed interpretazionitecnico-tattiche.Oggi l'Avellino affronta ilRimini di Ricchiuti. L'argen-tino è giocatore di notevolespessore tecnico, che hafatto le fortune della squa-dra rivierasca. Il tecnicoavellinese dovrà, more soli-to, fare la conta dei gioca-tori arruolabili. Certamentenon ci strappiamo i capellidal momento che siamoabituati a convivere conl'emergenza. Spetta alpubblico del "Partenio"dare una grossa mano aigiocatori, impegnati finoallo stremo delle forze permantenere fede alle conse-gne del tecnico.

A. M.

Gioco di squadraBasket

Bisogna vincere

Avellino calcio

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Il primo Sabato di ogni mese adorazione Eucaristica

notturna presso la Chiesa delle Oblate di Avellino

inizio ore 21,00 santa messa ore 24,00

ORARIO SANTE MESSE - PARROCCHIE AVELLINO

CHIESA ORARIO

Cuore Immacolato della B.V.Maria Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 08.30, 18.00 (19.00)

Maria SS.ma di Montevergine Festive: 09.00, 11.00Feriali:17.00 (18.00)

S. Alfonso Maria dei Liguori Festive: 08.00, 10.00, 11.15Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

S. Ciro Festive: 08.00, 10.00, 11.00, 12.30, 18.00Feriali: 09.00, 18.00

Chiesa S. Maria del Roseto Festive: 09.00, 11.30, 18.00Feriali: 09.00, 18.00

S. Francesco d'Assisi Festive: 08.30, 11.00Feriali:18.00 (19.00)

S. Maria Assunta C/o Cattedrale Festive: 08.00, 10.00, 12.30, 18.00 (18.30)Feriali:18.00 (18.30)

Chiesa dell'Adorazione perpetua (Oblate) Festive: 09.00, 11.30 Feriali: 09.00, 19.30 (19.00)

San Francesco Saverio (S.Rita) Festive: 11.00 Feriali: 09.00

Santa Maria del Rifugio (Sant'Anna) Venerdì ore 10.00

S. Maria delle Grazie Festive: 08.30, 10.00, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 07.30, 18.00 (19.00)

S. Maria di Costantinopoli Festive: 12.00Feriali: 17.30 (18.30)

SS.ma Trinità dei Poveri Festive: 09.00, 11.00, Feriali:18.00 (19.00)

SS.mo Rosario Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 19.00Feriali: 08.00, 10.30, 19.00

Chiesa Santo Spirito Festive: 09.00

Chiesa S. Antonio Feriali: 08.00Festive: 11.30

Fraz. ValleS. Maria Assunta in Cielo

Festive: 08.00, 10.15 (centro caritas), 11.30Feriali:18.00 (19.00)

Rione Parco Festive: 10.30

Chiesa Immacolata Festive: 12.00

Contrada Bagnoli Festive: 11.00

Ospedale San Giuseppe Moscati Festive: 10.00Feriali: 19.00

Clinica Malzoni Festive: 08.00Feriali: 07.30

Villa Ester Festive: 09.00Feriali: 07.00

Casa Riposo Rubilli (V. Italia) Festive: 09.30Feriali: 09.00

Casa Riposo Rubilli (ctr S. Tommaso) Festive: 10.00Feriali: 08.00

Cimitero Festive: 10.00, 16.00 (17.00)

EEcclesiaCalendario incontri del presbiterio - anno pastorale 2008/2009.

Ai Ministri OrdinatiLORO SEDI

"Sei Tu, sei Tu?" - Ma, non ricevendo risposta, aggiunge rapidamente: "Non rispondere,taci. E che potresti dire?So troppo bene quel che puoi dire....non hai il diritto di aggiunger nulla a quello che Tu già dicesti una volta.Perché sei venuto a disturbarci?

(F.M. Dostoevskij, Fratelli Karamazov)

Carissimi,nell'assemblea diocesana del 28 ottobre scorso il Vescovo ha presentato gli atti del nostroXXVIII° convegno ecclesiale "Vicino a Te è la Parola" avviando il nuovo anno pastorale.Il Vescovo ha così tracciato le linee pastorali della Diocesi: il rinnovamento della vita dellenostre comunità deve dunque fondarsi sulla Rivelazione di Dio, sulla Parola "in principio":Essa non rappresenta una mera priorità funzionale o strategica, bensì il vero e proprio "fon-damento" per la comunità ecclesiale, per la sua vita e la sua missione (cf Atti del XVIIIConvegno Pastorale Diocesano 2008). Sono stati anche programmati incontri di formazio-ne della "Scuola della Parola" curati da padre Giovanni Botta op - delegato diocesano perl'apostolato biblico. Ci siamo incamminati e Cristo avanza lungo le vie delle nostra vita e sosta sulla soglia del-le nostre case: "Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e apre laporta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me" (Ap 3, 20). La famiglia, racchiusa trale mura do-mestiche con le sue gioie e i suoi drammi, è uno spazio fondamentale in cuifar entrare la Parola di Dio. La trasmissione della Parola di Dio avviene proprio attraversola linea generazionale, per cui i genitori diventano "i primi araldi della fede" (LG 11). (Mes-saggio del Sinodo, 2008).Il sacerdote unisce la comunità cristiana e punta ad unificare anche la comunità degli uomi-ni, va alla ricerca dell'uomo per attrarlo a Dio. Se nel passato era la gente che andava altempio, ora bisogna che il sacerdote esca e richiami chi è sordo o disattento ad entrare.Per questa funzione il sacerdote deve possedere una buona dose di quello che ho chiama-to narcisismo positivo, che gli deriva dall'intensità delle sue convinzioni di fede, ma ancheda una propensione a provarsi, a mettersi in gioco, a proporsi. E per potenziare questafacoltà, egli deve prepararsi a comunicare in maniera efficace per essere in grado di inte-ressare, incuriosire, attrarre. (V.Andreoli).E' evidente oggi il complesso rapporto tra Parrocchia e Missione, tra una istituzione che haancora un compito essenziale e nuovi ambiti missionari che si profilano all'orizzonte deinostri territori, si fa strada il bisogno di missionarietà. Il pastore Gesù è la rivelazione pie-na dell'amore di Dio, un amore che non abbandona nessuno, ma cerca tutti, senza esclu-dere alcuno, e cerca ciascuno, in modo del tutto personale, con una passione immensa,come immenso è il cuore di Dio. (G. Betori).L'Eucarestia centro propulsore della nostra vita conduce all'ascesi personale e al servizio aipoveri segno della nostra autenticità di conformarci a Cristo e della testimonianza, perchéun'Eucarestia che non si traduca in amore concretamente praticato in se stesso è fram-mentato. (cf CEI,"Rigenerati per una speranza viva" (1Pt 1,3) testimoni del grande "sì" diDio all'Uomo, n. 6) .Tutto principia dall'Eucarestia e per l'agone è indispensabile una solida attrezzatura spiri-tuale, sono prioritari - pur tra le comprensibili stanchezze - momenti formativi sostenutidalla fraternità sincera.CALENDARIO DEGLI INCONTRIRITIRO RESIDENZIALE - SUORE FRANCESCANE DI S. LUCIA DI SERINO (AV)1. Avvento: 15(Ln) - 16 (Mt) - dicembre 20082. Quaresima: (Ln) - 10 (Mt) marzo 2009.INCONTRI DI AGGIORNAMENTO - SUORE BENEDETTINE DI MERCOGLIANO (AV)1. 14 novembre (Venerdì) 2008 - 9,302. 13 febbraio (Venerdì) 2009 - ore 9,30 3. 15 maggio (Venerdì) 2009 - ore 9, 304. 19 giugno (Venerdì) 2009 Solennità del Sacro Cuore incontro interdiocesano (luogo dadefinire).

Fraternamente.sac. Sergio Melillo

Numeri utiliEmergenza Sanitaria 118Vigili del fuoco 115Carabinieri 112Polizia 113Guardia di Finanza 117Guardia medica Avellino 0825292013/0825292015Ariano Irpino 0825871583

Segnalazione GuastiEnel 8003500Alto Calore Servizi 3486928956Sidigas Avellino 082539019Ariano Irpino 0825445544Napoletana Gas 80055300

Farmacie di Turnocittà di Avellino

dal 1 al 7 dicembre 2008servizio notturnoFarmacia CardilloVia Due Principati

servizio continuativo Farmacia FioreVia Perrottelli

sabato pomeriggio e festiviFarmacia CardilloVia Due Principati

il ponteSettimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc

Direttore responsabile

Mario Barbarisi

Redazione:

Via Pianodardine - 83100 Avellino

telefono e fax 0825 610569

Stampa: Rotostampa Nusco

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del 22 dicembre 1975

Iscrizione al RNS n. 6.444

Iscrizione ROC n. 16599

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 -

Filiale P.T. Avellino

NNeellllaa CCaassaa ddeell PPaaddrreeDopo un vita laboriosa, colma di cari-tà e saggezza, la gentildonna DoraModesto, ha lasciato la dimora terre-na per raggiungere la Gerusalemmeceleste.I congiunti, mentre la piangono, nericordano le virtù e la profonda ade-

sione ai valori cri-stiani.La redazione de "IlPonte" è particolar-mente vicina alfiglio, avvocatoMichele Criscuoli,alla famiglia e aisuoi congiunti checontinuano nel lorooperato a testimo-niare il valore dellafede e della solida-rietà.

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