il brindisino 24

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Anno 2 N°24 27 NOVEMBRE - 10 DICEMBRE 2009 www.ilbrindisino.it Direttore Responsabile Gianni Cannalire DISTRIBUZIONE GRATUITA "Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB S1/BR" www.magricasa.it www.magricasa.it FRANCAVILLA FONTANA (BR) V.LE LILLA 61/63 Tel. 099 5916800 cell. 392 3005133 CIAK CON PAMELA PRATI FEBBRE DEL GRATTA E VINCI Pura passione o vera e propria "febbre" per il gratta e vinci? Sembrerebbe non ci sia scampo nemmeno per chi non ha mai creduto nella fortuna. Ecco cosa è clamorosamente emerso da una nostra indagine pag 2 e 3 "Come se fosse facile" è il corto- metraggio prodotto dalla casa di produzione Anthalya del produttore Gabriele Lippolis e del regista Ales- sandro Zizzo entrambi francavillesi pag 20

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Periodico di informazione della provincia di Brindisi

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Anno 2 N°2427 NOVEMBRE - 10 DICEMBRE 2009

www.ilbrindisino.itDirettore Responsabile Gianni Cannalire

DISTRIBUZIONE GRATUITA

"Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB S1/BR"www.magricasa.it www.magricasa.it

FRANCAVILLA FONTANA (BR) V.LE LILLA 61/63Tel. 099 5916800 cell. 392 3005133

CIAK CONPAMELAPRATI

FEBBRE DELGRATTA E VINCI

Pura passione o vera e propria "febbre" per il gratta e vinci? Sembrerebbe non ci sia scampo nemmeno per chi non ha mai creduto nella fortuna.Ecco cosa è clamorosamente emerso da una nostra indagine

pag 2 e 3

"Come se fosse facile" è il corto-metraggio prodotto dalla casa di produzione Anthalya del produttore Gabriele Lippolis e del regista Ales-sandro Zizzo entrambi francavillesi

pag 20

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I dati indicano il Piemonte come una delle regioni con il mag-

gior numero di soggetti a rischio di dipendenza patologica da gio-co, con un numero stimato di circa 80 mila persone. Il rischio maggiore è fra i maschi, di età compresa fra 25 e 34 anni, ma il fenomeno è in forte crescita an-che fra le donne e i giovani.La dipendenza da gioco si ma-nifesta come le altre dipendenze patologiche, con forti analogie anche con le gravi dipendenze da sostanze d’abuso: vi è infatti la perdita della capacità di con-trollo, il dedicare sempre più tempo a questa attività, lo svi-luppo di un pensiero prevalente centrato sul gioco, il fatto di non tener conto delle conseguenze. Il giocatore richiede prestiti per coprire le perdite finanziarie, sottoscrive ipoteche, si rivolge a

usurai, entra in un vortice di ten-tativi di “rifarsi” che aggravano la situazione. Le relazioni fami-liari e lavorative peggiorano e si sviluppano problemi fisici e psi-cologici legati allo stress.

La febbre del Gratta e Vinci non lascia scampo nemmeno a chi

non ha mai creduto nella fortuna. Si entra in un tabacchino con intenti diversi, quando l’occhio cade ineso-rabile sui bigliettini colorati appesi nelle ricevitorie del paese.E si tenta la sorte. In un momento in cui la crisi econo-mica ha dato scacco un po’ a tutti, la gente prova a risparmiare nonostan-te si conceda, a volte, la possibilità di cercare un po’ di benessere nella dea bendata.C’è chi ripone, però, tutte le proprie speranze in un biglietto da grattare e ne compra uno dopo l’altro can-cellando attentamente la striscetta argentata quando, a bassa voce, ci dice di non volersi far fotografare affermando di comprarli sporadica-mente mentre i cartoncini colorati

cadono l’uno dopo l’altro sul mar-ciapiede. Come raccontano alcuni rivenditori, «il Gratta e Vinci più venduto è il Milionario da 5euro nonostante quelli da 10 e da 20 non siano da meno».Le vincite non mancano e i mon-tepremi oscillano dai mille ai cin-quecento euro. «Qualche tempo fa - racconta un altro rivenditore di Francavilla - la gente si conce-deva un paio di biglietti soltanto nei periodi di festa tipo Natale e Capodanno, giusto per tentare la sorte negli ultimi giorni dell’anno che potevano favorire la fortuna. Oggi, nonostante il periodo di ma-gra, le persone tendono a spendere più soldi al gioco proprio perché la bassa disponibilità economica induce a riporre troppe speranze, spesso vane, nella fortuna». C’è chi considera tale atteggiamen-to una contraddizione e c’è chi lo definisce mera disperazione, certo è che la vincita di una volta spinge il vincitore stesso a non fermarsi e a continuare a giocare per ottenere sempre di più. Stessa cosa che acca-de a chi proprio non riesce a vincere nemmeno un centesimo, sperando tuttavia che ogni volta sia quella buona. E intanto, mentre la vendita dei Gratta e vinci non trova ombra di crisi, è nata proprio in questi giorni una nuova pubblicità che sponsoriz-za in televisione i bigliettini colora-ti. Lo spot in onda sulle principali reti nazionali, termina con un “Gio-cate senza esagerare”.Forse un consiglio, che da un lato esordisce ovviamente incitando al gioco, ma che vuole, con un mes-saggio in chiusura, aprire gli occhi a chi ci crede un po’ troppo anche quando la febbre della vincita facile regala monete di fumo e di amarez-za.

FEBBRE DA GIOCO

La febbre del gratta e vinci non conosce la crisi

2 [email protected]

«Qualche tempo fa la gente si concedeva un paio di biglietti soltanto nei periodi di festa tipo Natale e Capodanno, giusto per tentare la sorte negli ultimi giorni dell’anno che potevano favorire la fortuna.Oggi, nonostante il periodo di magra, le persone tendono a spendere più soldi al gioco proprio perché la bassa disponibilità economica induce a riporre troppe speranze, spesso vane, nella fortuna».

(Foto di: Giovanni di Noi)

Mario commessodi una tabaccheria di Ceglie

Maria della tabaccheria dipiazza Umberto I a Francavilla

Tonino della tabaccheria di piazza Verdi a Francavilla

Due milioni di giocato-

ri online, un mi-lione dei quali puntano denaro: un giro d'affa-ri complessivo pari a 3,7 mi-liardi.Una vera e pro-pria febbre da gioco telemati-co, che emerge da un'indagine di Agipronews e

svolta da Doxa e Human Hi-ghway su un campione di 4.000 persone e 2.000 utenti internet. Il gio-catore on line e' tipicamente di sesso maschile e di eta' tra i 25 e i 34 anni. La gran parte delle giocate in rete e' per il poker.

Tratto da: ANSA del 19/11/2009

In Piemonte80 mila giocatori

E ci sono poii giocatori online

IL DATO

GENERALE

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La febbre del gratta e vinci non conosce la crisidi Erica Zingaropoli

[email protected]

Come mostra l'immagine nel-la foto qui a sinistra scattata da Giovanni di Noi, la "sete" è tanta! La febbre del gioco pure e si manifesta in tutto il suo essere. Questa persona evidentemente non avendo altro luogo o posto sul quale "sfogarsi" subito, si "affida" ad una vetrina ed in piedi co-mincia a grattare... è solo pura passione o vera e propria feb-bre del gioco? La risposta, forse, in questa immagine: più eloquente di così!

Secondo la gente, non importa dove: l'impor-tante è "grattare"! Non esiste infatti un luogo preciso dove "sfogarsi" e tentare così la fortu-na!

«Qualche tempo fa la gente si concedeva un paio di biglietti soltanto nei periodi di festa tipo Natale e Capodanno, giusto per tentare la sorte negli ultimi giorni dell’anno che potevano favorire la fortuna.Oggi, nonostante il periodo di magra, le persone tendono a spendere più soldi al gioco proprio perché la bassa disponibilità economica induce a riporre troppe speranze, spesso vane, nella fortuna».

FRANCAVILLA FONTANA (BR)Km4 via per San Vito

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4 [email protected]

BRINDISI/ INCIDENTI STRADALI

Morte e orrore sulle strade brindisine causati, spesso,

intorno al 25% dei casi, da su-peralcolici. In effetti, il rischio è questo, poiché un automobilista brindisino su 4, tra i 18 e i 55 anni, prevalentemente di sesso maschile, guida un veicolo a motore dopo aver assunto quan-tità elevate di alcol; e di questo 25%, ben un terzo supera del doppio il limite consentito di 0.50 g/l, con gravi ripercussioni sulla sicurezza propria e pub-blica. Inoltre, quasi un quinto dei giovani automobilisti, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, fa uso abitualmente di droghe, in particolare di cocaina. Come si vede un dato abbastan-za preoccupante che, grazie al lavoro sinergico di Prefettura, forze dell’ordine e del labora-torio di Patologia Clinica e Di-strettuale dell’ASL di Brindi-si, è venuto alla luce nel corso dell’estate, periodo di vacanza in cui sono notoriamente allen-tati tutti i freni inibitori, soprat-tutto del popolo della notte. Dati che si riferiscono non ad analisi post-incidente, ma a prelievi di liquido biologico a caso (saliva o urina), durante normali posti di blocco, tra le 23.00 e le 6.00 del mattino seguente.Una piaga sociale che ha com-portato e che potrebbe ancora comportare notevoli perdite di vite umane sulle strade, ma an-che di ingenti risorse economi-che, nonostante l’elevazione a “status” di reato dell’assunzione di alcool e di droghe. Ed è una piaga sociale che, nel-la stagione invernale, quella che stiamo attualmente vivendo, aumenta esponenzialmente nei week-end e nei giorni prefesti-vi. Da qui la proposta che viene dalla stessa utenza, cioè dagli stessi automobilisti, di ripetere questi controlli su tutte le strade provinciali nei mesi di dicembre e gennaio, in coincidenza con le festività natalizie e dell’anno nuovo. Questo perché si ha la certezza che in tale periodo di tempo, entrando nel vivo delle giornate ricche di felicità e di spensieratezza, incrementa tra i giovani, tra coloro cioé che fre-quentano i vari tipi di movida, anche l’uso di bevande alcoliche e di droghe, soprattutto cocaina, anfetamine e cannabinoidi.Ed allora, un servizio di preven-zione e controlli nel periodo na-talizio, parallelo a quello estivo, non sarebbe certamente da scar-

tare, confidando anche nel buon senso che, su questi argomenti e sulla sicurezza in generale, ha mostrato in più occasioni di avere il prefetto di Brindisi, S.E. Domenico Cuttaia.E che si tratti realmente di un servizio importante di preven-zione, una sorta di deterrente sul campo, lo dimostra la cir-costanza che in estate, soprat-tutto i sabato notte, il clou del divertimento e delle pazzie di ogni genere, sono stati sempre più i giovani che si sono recati in discoteca o con mezzi pubbli-ci o a bordo di auto guidate da un amico a cui sarebbe toccato il compito di non bere o di non assumere sostanze stupefacenti.Ed allora, sempre per diminuire le occasioni e le cause di inci-denti stradali, spesso mortali, come accaduto questa estate su alcune arterie provinciali, sa-rebbe opportuno ripetere nel periodo natalizio questa espe-rienza che, qualche mese fa, ha visto impiegate due ambulanze del 118, attrezzate con apparec-chiature e personale idoneo per effettuare analisi sulla mucosa orale e sulle urine, accertamenti che hanno avuto la stessa valen-za di quelli canonici sul sangue.

Chissà che l’appello che giunge direttamente dalla strada, tea-tro di tante stragi, non solo del sabato sera, non venga recepito

in fretta nell’interesse di tutti. La vita è bella, diceva Benigni nell’omonimo film, non distrug-giamola in un sorso.

di Renato Rubino

"Estate sicura" a Natale?Sollecitati controlli nel periodo Natalizio.La vita è bella, diceva Benigni nell'omonimo film, non distruggiamola in un sorso.

Ancora morte e orrore sulle strade brindisine

Un automobilista sottopostoal controllo del tasso alcolico

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[email protected]

Un’altra “tegola” si abbatte sul Piano Operativo Trien-

nale del porto di Brindisi (POT), il documento che regolamenta le attività nella struttura portuale e gli indirizzi programmatici, re-centemente approvato in sede di Governo con le firme del presi-dente del Consiglio, Silvio Ber-lusconi, e del Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. Non solo la polemica per l’inse-rimento, sia pur un po’ masche-rato e al di fuori del dispositivo deliberativo, del porto industria-le di Cerano, opera tanto vessata un po’ da tutti, ma anche la sco-perta che il documento andreb-be controtendenza rispetto alla vocazione del porto stesso, non tenendo conto del Piano della Logistica Nazionale e delle ma-cro aree di interesse logistico e, nello specifico, della piattaforma logistica del Sud Adriatico, di competenza della nostra città.Infatti, secondo questi indirizzi di carattere nazionale, Brindisi avrebbe un ruolo decisivo e pre-stigioso come polo di concen-trazione del traffico combinato marittimo, alla pari di altri porti dell’Adriatico o del Tirreno.In sostanza, Brindisi sarebbe già pronta ad avere questa tipologia di porto, voluta da strutture go-vernative nazionali, come dimo-strano alcuni interventi econo-

mici già destinati da precedenti Leggi finanziarie, per aprire le porte alle autostrade interna-zionali del mare. Manchereb-bero solo alcuni dettagli che si sperava ci fossero, soprattutto da parte di operatori del setto-re, nel POT appena approvato. Dettagli di natura progettuale ed infrastrutturale, in sintonia con il Piano della Logistica nazionale, che invece sono del tutto assenti nel documento programmatico triennale. Secondo alcuni opera-tori, infatti, il POT presentereb-be progetti di carattere localisti-co che nulla avrebbero a che fare con il Piano logistico nazionale. Insomma, una sorta di “autogol” che il governo avrebbe fatto nel-la sua porta, andando contro, con la firma dello stesso premier Berlusconi, a quanto stabilito precedentemente, in riferimento all’utilizzo e al ruolo del porto di Brindisi. Altri porti, pure vi-cini al nostro, avrebbero invece intrapreso questo percorso, con opere inerenti la logistica già av-viate.Anzi, il capoluogo pugliese, Bari, pur non avendo caratte-ristiche strutturali idonee per la logistica – così ci dicono gli esperti - ha già mosso i passi giusti per non sprecare occasioni di sviluppo e di rilancio occu-pazionale ed economico, coin-

volgendo la Grimaldi, gruppo leader del settore a livello mon-diale. Cioè, Bari avrebbe avuto l’intelligenza pratica di cambia-re proposta e spazi, con enormi vantaggi sull’economia portuale e retro portuale, anticipando nei tempi e nei modi la nostra città.Ma anche altre aziende per la movimentazione di merci e auto si stanno organizzando altrove, snobbando di netto il territorio brindisio, che punta, di contro, al traffico crocieristico per ora solo idealizzato, così come scritto nel

tanto discusso Piano triennale.E il fatto che tale documento vada e venga dagli ordini del giorno delle riunioni del comi-tato portuale può essere indica-tivo di qualcosa che non quadri? I componenti del comitato con-cordano su come è stato confe-zionato il programma triennale oppure attendono tempi mi-gliori? E intanto il nostro porto attende come un guerriero atto-nito, in attesa di recuperare le forze: steso a terra, anzi a pelo d’acqua.

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6 [email protected]

La proposta del consigliere comunale Proto, per la isti-

tuzione e per la costituzione di detti "osservatori", deve essere rispettata da tutti perché provie-ne da un rappresentante eletto direttamente da una parte dei cit-tadini (o al popolo, come piace dire a qualcuno).In Italia, attualmente, prevale il militarismo: esercito, marina, aviazione, crabinieri, guardia di finanza, polizia, guardie giura-te, polizia urbana, polizia fore-stale, guardie costiere, polizia provinciale, vigilanti ecc. (non riferiamo delle specializzazioni: nas, tributaria, ecc.); pertanto, le "ronde" andrebbero ad ingrossa-re questa preponderanza e ad au-mentare il caos.La proposta del consigliere Pro-to è stata presentata, ritengo e spero, non per copiare altre re-altà diverse da quella francavil-lese ma, perché il controllo del territorio comunale è inefficiente (non usiamo altri termini!) altri-menti la proposta è inutile!Francavilla vivrà in questo caos emergenziale finché non riusci-remo a capire chi è il funzionario pubblico responsabile del con-trollo del territorio comunale.

Chi è questo signore? Sindaco o Prefetto o Ministro dell'Interno o il tuo giornale devono comunica-re, a noi poveri mortali indifesi, chi è detto soggetto nei confronti del quale è necessario prendere i giusti provvedimenti.Carissimo Giovanni, i giornali e la radio che tu dirigi o con cui collabori devono sollecitare que-sta risposta per chiarire ai citta-dini, e a noi tutti, chi è il sogget-to responsabiledel controllo del territorio di questo comune. Nn è più possibile che alcuni pastori entrano, anzi usurpano (diverse volte), con il gregge il mio ter-reno agricolo, recintato, presento diverse denuncie ma non mi vie-ne comunicato, mai, chi è stato! Mi fermo qui e non parlo di altri atti vandalici, stendiamo un velo pietoso!Infine, perdonami se oso fare una proposta. Quando ero Presi-dente del Centro Culturale Fran-cavillese (negli anni 70 e primi anni 80), quello che organizzava ogni anno i "convegni autunnali" sulle problematiche della nostra città, in uno di detti seminari fu proposto di dividere Francavilla in cinque quartieri e di istituire il "vigile di quartiere" (due vi-

gili per ogni quartiere dalle ore 7 alle ore 22). La proposta con-teneva delle regole come quella che i vigili nominati (altamente professionalizzati) non potevano essere spostati in altri quartieri o in altri servizi ma dovevano restare nel quartiere assegna-to per un periodo minimo di tre anni in modo da divenire cono-scitori della zona e degli abitan-ti del quartiere. La presenza nel quartiere doveva essere mobile e non "intanata" o "imboscata" in luoghi fissi com’è accaduto, in tempi recenti, nella zona San Lorenzo (167). I vigili devono essere dotati di

un veicolo e di radio mobile o telefonino per le emergenze e controllati, continuamente, dal responsabile del servizio.

(*) Editore

"Nel caos emergenzialenoi poveri mortali siamo indifesi"La proposta: dividere Francavilla in 5 zone ed istituire il "vigile di quartiere"

FRANCAVILLA FONTANA/L'INTERVENTO: IL CASO "RONDE"

di Cataldo Geppino Montanaro*

"Non è più possibile che ci siano pastori che en-trano con il gregge nel mio terreno agricolo re-cintato e non parlo di al-tri atti vandalici.Stendiamo un velo pieto-so"

Una immagine della zona 167 a Francavilla

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Page 7: il brindisino 24

Egregio Direttore,In merito alle ronde ed essen-

do stato chiamato in causa dal con-sigliere comunale di Francavilla Fontana Benedetto Proto, quale responsabile delle (forse) istituen-de “ronde” a Francavilla Fontana, preciso quanto segue:quando il governo Berlusconi ha varato il cosiddetto decreto anti-stupri che ha introdotto, tra le di-verse misure, anche una norma che prevede che “i sindaci potran-no avvalersi della possibilità di utilizzare associazioni di cittadini che, non armati, potranno segna-lare alle forze di polizia situazioni di insicurezza, di disagio sociale o di emergenza sul territorio” - asso-ciazioni di cittadini formate da ex poliziotti e carabinieri in pensione, che agiranno sotto il monitoraggio delle Prefetture.Una certa parte della sinistra ha gridato allo scandalo, usan-do questi argomenti: “Con l´istituzionalizzazione delle “ron-de” si apre la strada alla giustizia fai-da-te. O peggio: si corre il ri-schio che si formino delle squa-dracce di stampo fascista”.Non c’è nessuna squadraccia, e nessun rischio di giustizia fai-da-te.Il testo di legge e le dichiarazioni del ministro sono piuttosto chiari: i gruppi di volontari non saranno armati, verranno selezionati pre-valentemente fra ex poliziotti ed ex militari, saranno addestrati con cura, servirà l´autorizzazione del Prefetto… Insomma, dal punto di vista della legalità e dello Stato di diritto non sembrano esserci falle. Eppure le «ronde» spaventano.Se però prescindiamo dal contesto politico, e ci togliamo gli occhiali dell´ideologia, scopriremo che le «ronde» in sé possono essere uno strumento di grande utilità non sol-tanto per rendere più sicuri i nostri quartieri e non si capisce perché questo argomento debba essere ap-paltato in monopolio alla destra o alla sinistra, ma anche per miglio-rare sensibilmente l´integrazione

etnica nel nostro Paese.Contro la violenza sessuale, negli anni settanta gruppi di femministe organizzavano pattugliamenti not-turni delle strade, con l´intento di «riprendersi la notte» rendendola, semplicemente, un po´ meno buia e deserta. Le «ronde» - quelle fem-ministe di trent´anni fa e quelle di oggi sono come lampioni accesi nelle nostre strade. Una strada de-serta è molto più pericolosa di una strada dove ogni tanto passa, o potrebbe passare, qualcuno. Città rese pacificamente più sicure sono un diritto di ciascuno di noi; con-quistare e difendere questo diritto senza affidarsi soltanto allo Stato rafforza i vincoli della comunità e allontana la paura.Dovremmo riprenderci la notte tutti insieme: e organizzare in ogni città cento, mille ronde multietniche, al-legre, colorate. Magari la classe politica locale for-mulasse valutazioni sagge come questa: avremmo dei politici au-

tenticamente riformisti, capaci di far fronte ai problemi delle co-munità locali, senza ricorrere alla demagogia e ai filtri deformanti dell´ideologismo. Anche perché, a conti fatti, la sicurezza delle città è questione che interessa soprattutto le periferie, e le zone dove risie-dono le fasce meno abbienti della popolazione.Dunque città e quartieri più sicuri, rappresentano una garanzia di vita dignitosa soprattutto per i cittadini economicamente più svantaggiati. Quelli, cioè, cui si dovrebbe guar-dare con maggiore attenzione.Il ruolo dei volontari della sicu-rezza è: “Molto diverso da quan-do erano in servizio. Non avranno chiaramente armi e non potranno arrestare nessuno, ma lo scopo sarà, con la loro presenza, di vigila-re e tranquillizzare i cittadini e fare in modo che questi non abbandoni-no pezzi di città al degrado. Adesso ci sono, ad esempio, zone in cui, da una certa ora in poi, nessuno si

azzarda a passare. Questo non va bene e per impedirlo si possono organizzare eventi, o garantire la presenza di persone che in caso di bisogno sappiano valutare i proble-mi ed eventualmente chiamare le forze dell´ordine“.Non avranno infatti funzioni di polizia e dovranno conoscere il re-golamento comunale per l´utilizzo degli spazi aperti, le ordinanze sin-dacali, capire quale collaborazione può essere creata con le scuole, i custodi dei parchi pubblici ( ve-dasi ultimo episodio all'interno della villa comunale ) e dei par-chi gioco, coordinarsi con le forze dell´ordine, perché non ci siano sovrapposizioni. Per questo dovrà esserci un regolamento di coordi-namento condiviso con il tavolo dell´ordine pubblico presieduto dal Prefetto“. Tutto ciò è scandaloso?

(*) Commissario della Polizia di Stato in quiescenza

[email protected]

Una strada deserta è sempre pericolosa

FRANCAVILLA FONTANA/L'INTERVENTO: IL CASO "RONDE" di Fernando Pantaleo *

A "Franca...mente" si è parlato del caso "ronde". Ospiti a Quarto Canale Radio: il consigliere comunale Bene-detto Proto del Pdl (2° da destra) autore della proposta sottoscritta da duemila cittadini; il prof. Pietro Filome-no (ultimo a destra); Marcello Cafueri, della segreteria del PD (1° a sinistra). Il 2° da sinistra è Gianni Cannalire, direttore responsabile del periodico di informazione "il Brindisino".

Graffiti e dise-gni sui gradini dell'anfiteatro del-la villa comunale

Piazza Um-berto I a Francavilla Fontana

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8 [email protected]

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Giuseppe Marinotti è il vero veterano della

campagna elettorale per le regionali del marzo 2010. Veterano perché il nostro entra tra i banchi del consi-glio regionale nel 2000 sotto l'egida di An. Consigliere di maggioranza con Fitto pre-sidente. Finito il quinquen-nio ci riprova nel 2005. Solo che nel frattempo il vento è cambiato. Soffia quello della cosiddetta primavera pugliese. Quello che porta a via Capruzzi Vendola ed il centrosinistra. Marinot-ti è il primo dei non eletti. Tornerà in Consiglio regio-nale nel 2008, sullo scranno lasciato vacante da Michele Saccomanno divenuto nel frattempo senatore. Regionali 2010 terza can-didatura per lei.“Ebbene sì. Tornato in Regione nel 2008, dopo l’esperienza del 2000-2005 e dopo aver ricoperto dal 2006 al 2008 –per volontà dei francavillesi- l’incarico di Sindaco della mia Città, non posso non essere di-sponibile a proseguire nel mio impegno, per il qua-le peraltro in meno di due anni ho ricevuto significa-tivi riconoscimenti, quali la

nomina all’unanimità alla vice-Presidenza dell’im-portante Commissione Sanità e Servizi Sociali e l’elezione da parte del Consiglio, sempre all’una-nimità, nella Commissione tecnico-politica per la Pro-grammazione Sanitaria”. Due nomine in poche set-timane che certificano la qualità del lavoro da lei svolto. Nomine a parte, quale è il bilancio dei suoi due mandati in Regione?“In entrambi i mandati, ho operato senza ostentazione, preferendo occuparmi dei problemi piuttosto che ca-valcarli a meri fini di visi-bilità personale, affrontan-doli giorno per giorno con spirito di servizio, sgombro da ogni faziosità”.Due mandati alla Regione e, fra uno e l'altro, uno da sindaco che però è durato appena due anni.“Come Sindaco, ho lavo-rato soprattutto per con-tenere i costi e razionaliz-zare le spese del Comune, mettendolo in condizioni di programmare la crescita della mia Città senza ecces-sivi carichi sulle spalle. Se oggi a Francavilla si può parlare di una nuova fase della vita amministrativa, partendo dal potenziamen-to e dal miglioramento della macchina comunale e dei servizi, credo che ciò si debba anche al lavoro oscuro ma tenace che ab-biamo fatto nei due anni in cui ho avuto l’onore di guidare il Comune, che il Commissario Prefettizio ha ripreso e continuato. Men-tre chi oggi, dopo averlo condiviso e condizionato,

scopre all’improvviso pre-sunte colpe del passato, fa-rebbe bene a chiarire pre-liminarmente il suo ruolo, sovente di primissimo pia-no, nelle vicende politiche ed amministrative del tem-po che contesta. Rispetto a costoro, credo di avere un altro stile, che i miei con-cittadini ed i brindisini tutti spero abbiano avuto modo di conoscere”.Torniamo alle regionali. Seppur di ufficiale non vi sia nulla, per il Pdl lei non dovrebbe essere l'unico candidato a Francavilla.“Un solo Comune, per quanto grande ed impor-tante, non può determinare l’elezione di un Consiglie-re Regionale, né sarebbe giusto, dovendo lo stesso rappresentare l’intera Pro-vincia. Non trovo pertanto anche nulla da eccepire all’ipotesi che Francavil-la possa esprimere, sulla base di valutazioni nazio-nali e regionali, più di un candidato del PDL, tanto più se ciò potrà essere utile a rafforzare il nostro Par-tito e la nostra coalizione in una battaglia decisiva, nella quale la Puglia non può permettersi una riedi-zione, sotto qualsiasi for-ma e con qualsiasi guida, di una maggioranza che ha tradito tutte le sue pro-messe elettorali, non ha risolto alcuno dei problemi pugliesi e ne ha prodotto di nuovi, incancrenendo pure quelli. Un fallimento che ci apprestiamo a docu-mentare- cifre e fatti alla mano- ai Pugliesi, e noi ai cittadini della Provincia di Brindisi.”.

POLITICA/ ELEZIONI REGIONALI di Maria Angelotti

Per Piero Iurlaro è la pri-ma volta. Stiamo par-

lando dell'esperienza che lo vede in corsa quale consi-gliere regionale. Nel mezzo del cammin della sua vita, e con un curriculum politi-co di tutto rispetto, l'attuale presidente del Consiglio Comunale di Francavilla Fontana - già consigliere provinciale di opposizione ai tempi della giunta Erri-co, assessore provinciale con Frugis, vice sindaco ed assessore ai Lavori Pubbli-ci nella giunta Marinotti, punta dunque a Bari. Desti-nazione via CapruzziIurlaro, allora possiamo darla per ufficiale la sua candidatura o siamo an-cora nel campo della co-siddetta ufficiosità?“ A dire il vero tutte, e dico tutte, le candidature sono al momento ufficiose. Nes-suna esclusa”.La corsa alle regionali rappresenta una sorta di salto di qualità. Cosa la ha convinta che fosse giunto il momento di spic-carlo?“ Ho avanzato la mia candidatura perché sono convito della mia forza politica e della validità del progetto politico del Pdl, che è poi il partito per cui

corro”.Un progetto politico che però, nella città di Fran-cavilla si incarnerà in più di un nome. Così facendo non temete che la forza, cioè i numeri, si disper-dano?“ Vede, aldilà di quanti siano i candidati, io sono fermamente convito che il fatto di avere più candi dati nella stessa città non sia un handicap ma una ricchezza. Ognuno farà la sua campagna eletto-rale e raccoglierà i suoi consensi. A Francavilla e fuori Francavilla. Per-ché, se è vero come è vero che la campagna elettorale si gioca nella mia città, è vero pure che peseranno e conteranno anche i con-sensi raccolti fuori dalle mura cittadine”.Che tipo di campagna elettorale si preannuncia?“Per quanto mi riguarda, una campagna elettorale propositiva. I nostri avver-sari sono in difficoltà. Ne è riprova che se avessero lavorato bene al governo della regione in questi cin-que anni, non andrebbero ora alla ricerca di nuove formule e nuove alleanze. Come invece stanno fa-cendo”.A proposito di nuove for-mule e nuove alleanze, se andrà in porto l'accordo fra il Pdl e l'Udc vi ritro-verete alleati in Regione coloro i quali attualmen-te sono vostri avversari in Provincia ed al Comune. Francamente, come si fa a spiegarlo all'elettorato?“ Lo si spiega nel medesi-mo modo con cui il Pd, per le provinciali dello scor-so giugno, ha già dovuto spiegarlo agli elettori”.

A Francavillatroppi galli nell'arena?Il veterano Marinotti: nulla da eccepire sull'ipotesi di più candidatiL'esordiente Iurlaro: tanti candidati non sono un handicap, ma una ricchezza

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Diciamocela tutta. “Sergei il finto russo”, al secolo Pao-

lo Calabresi, il favore più grosso lo ha fatto all'Udc. Lo “scherzetto” - passato poi alla cronaca col nome di “Ca-sinipoli”- ordito ai danni di Euprepio Curto è sì costato a quest'ultimo, un paio di anni fa, la rinuncia alla ricandidatura al Senato e l'addio ad Alleanza Nazionale, ma chiusa una por-ta per Curto si è spalancato un

portone. Quello del partito di Pierferdinando Casini. Un parti-to, l'Udc in terra di Brindisi, che fino ad allora non è che potesse vantare una posizione rilevan-te. Tutt'altro. Curto, invece, nel giro di pochi mesi lo ha portato a livelli e a numeri mai prima sfiorati e, forse neppure pensati da Casini&co. Come a dire, “veni,vidi, vici”Un miracolo che ha riscattato Curto dal fango di quello scan-dalo e sollevato l'Udc dalle sabbie mobili delle percentuali minime cui era da tempo impan-tanato. Aveva ragione il buon Manzoni - e ci perdoni se lo scomodiamo - nel dire che “Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più certa e più grande”. E così ora, dopo la buona affer-mazione alle elezioni comunali e provinciali, un ulteriore moti-vo di gioia per Curto potrebbe giungere dalle elezioni regionali del prossimo marzo. Elezioni che lo vedranno protagonista nell'agone.

Curto, cavallo vincente dell'Udc?“ Mi candido intanto portando come valore aggiunto il peso della mia esperienza, della mia competenza e, soprattutto l'amore per la mia città, per la mia provincia e per la mia re-gione”. Un'esperienza non del tutto nuo-va, quella della corsa a via Ca-pruzzi per Curto. Ci provò già nel 1990 con l'Msi. Raccolse oltre 4000 consensi, tanti per quella forza politica allora, ma non sufficienti a far scattare il posto in consiglio regionale. Ora a distanza di vent'anni ci riprova. Con quale spirito? “ Ho grande entusiasmo. En-tusiasmo che mi da il fatto di lavorare ad un progetto am-bizioso. Cioè fare dell'Udc un grande partito. A questo sto dedicando gran parte del mio tempo. E nonostante le diffi-coltà e le evoluzioni in termini di alleanze, intendo dare il mio contributo alla sua crescita. Contributo alla crescita del

partito e, attraverso esso dare il mio contributo al territorio, come peraltro ho fatto in pas-sato da parlamentare. Sono stato, voglio ricordarlo, l'unico a portare risorse sul territorio, anche se parte di queste non sono state utilizzate a causa dell'inadeguatezza di alcuni amministratori pubblici e di al-cuni sindaci”.Curto si dice che, se vincerete le regionali, lei potrebbe avere un posto in giunta“ Lo ha detto lei, si dice... Al momento sono valutazioni pre-mature. Sulla questione stretto riserbo”.Curto, sempre se vincerete, magari facendo l'accordo col Pdl, lei potrebbe ritrovarsi ne-gli stessi banchi con l'attuale consigliere regionale Giuseppe Marinotti, in corsa anche lui nella competizione. Situazione che, visti i trascorsi, potrebbe essere un tantino imbarazzan-te.“ Marinotti chi?”

POLITICA/ ELEZIONI REGIONALI di Maria Angelotti

Da tempo si sente parlare, più o meno ufficiosamente, di due candidature

PDL francavillesi alle prossime elezioni regionali: l'ex sindaco Giuseppe Marinotti ed il suo vice Pietro Iurlaro. Ora, dopo le dichiarazioni dell'on. Vitali (foto) durante la trasmissione “Francamente” di Quarto Canale Radio, la notizia è diventata quasi ufficiale.A questo punto ci chiediamo quali siano le ragioni che possano giustificare la pre-senza di due candidati dello stesso partito nello stesso paese, e se siano state valutate adeguatamente le possibili conseguenze di una scelta di questo tipo.Noi siamo convinti della validità di am-bedue le candidature, ma temiamo che la divisione dell'elettorato possa danneggia-re il PDL francavillese con il rischio che nessuno dei due venga eletto; ciò, con tutta evidenza, porterebbe Francavilla a per-

dere un probabile consigliere regionale a tutto vantaggio di qualche altra realtà del-la provincia. Crediamo che non sia questa la volontà di chi regge le sorti del PDL in provincia di Brindisi, per cui suggeriamo a chi ha la responsabilità della scelta finale di valutare attentamente la questione, e di cercare eventualmente una soluzione poli-tica alternativa.Se tale scelta dovesse risultare definitiva, noi cercheremo di non sprecare il nostro voto, nella convinzione che sottrarre un voto al candidato più forte significa sot-trarre un consigliere regionale a Franca-villa Fontana.Francavilla Fontana 13 novembre 2009

ANDRIULO PAOLOATTANASI CROCEFISSOCARRIERE FRANCESCOD'ALEMA FRANCESCO

«Ma la divisione dell'elettoratopuò danneggiare il PDL francavillese»

POLITICA/ LA NOTA... "DOLENTE"

Il rischio - sostengono alcuni esponenti del PDL in una nota alla stampa - è che nessuno dei due venga eletto. Ecco il documento integrale

Ritorna in pista Curto

On. Luigi Vitali:a lui, 4 esponenti del PDL chiedono lumi sulle candidature per le regionali

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10 [email protected]

In occasione dell’inizio della campagna di sensibilizza-

zione per la raccolta differen-ziata nel Comune di Ostuni, il sindaco Domenico Tanzarella in qualità anche di vice presi-dente dell’Ato Br/1, richiama l’attenzione della Provincia di Brindisi: «Sarebbe opportuno che la Provincia distribuisca i soldi per la raccolta differen-ziata. Da oltre 3 anni la Regio-

ne li ha consegnati all’Ente e sarebbe il caso che li distri-buisse agli Ato e ai Comuni» rimarca Tanzarella rivolgendo-si al presidente Ferrarese che ha mantenuto per sé la delega all’Ambiente. Ultimamente però il problema “rifiuti” sta diventando sempre più grave nella città di Ostuni, acuito dal mancato appalto con un nuovo gestore che renda

possibile la svolta con un si-stema di raccolta più consono a raggiungere la percentuale prevista dalla legge, ferma ora al 10%. Ma se da un lato si pro-muove l’isola ecologica dove portare i rifiuti distinti in carta, vetro e plastica con relativo ac-credito di punti utili per riceve-re premi, dall’altro si sfiora il paradosso non essendo ancora stato realizzato a Brindisi l’im-

pianto di compostaggio.«Anche questo è un altro nodo da sciogliere - è l’affon-do del sindaco - la Provincia deve anche sbloccare i soldi per l’intervento sull’impianto di compostaggio di Brindisi perché, altrimenti, qualsiasi e qualunque tipo di differenzia-ta si possa fare, non si sa dove si debbano portare i rifiuti. La gara è stata già aggiudicata e se l’Ente provinciale non sblocca i soldi del finanzia-mento regionale, quest’attivi-tà non parte. Ed è un servizio indispensabile nel momento in cui dovessimo partire.Noi ora – conclude il primo cittadino - siamo chiamati a mettere a punto un nuovo ca-pitolato ed una gara per un periodo biennale con l’even-tuale proroga di un anno, in attesa della famosa gara della gestione unica di tutta l’Ato e in questo nuovo capitolato intendiamo inserire un mi-glioramento concreto anche dal punto di vista tecnico-or-ganizzativo, che ci consenta di superare i minimi indispen-sabili per la Bandiera Blu. Abbiamo le giustificazioni perché oggettivamente siamo riusciti ad evitare ogni forma di contenzioso e approfittiamo di questa nuova gara per in-serire meccanismi di raccolta differenziata che ci consen-tano di raggiungere quelle percentuali in sintonia con gli obiettivi».

OSTUNI di Sara Macchitella

Tanzarella: «Con la nuova gara intendiamo migliorare il serviziodal punto di vista tecnico ed organizzativo»

Il sindaco di Ostuni batte cassa alla Provincia:«sciolga il nodo relativo ai finanziamenti stanziati per la raccolta differenziata»

Il sindaco Tanzarella durante la presenta-zione della campa-gna a punti per la raccolta differenzia-ta.In alto l'isola ecolo-gica di Ostuni.

I rifiuti "annebbiano" la "città bianca"

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Le "discariche"? Qui spuntano come funghi

Oria è la città delle discari-che abusive o al contrario

c’è una sensibilità al problema ambientale superiore rispetto ai Comuni limitrofi? È una doman-da che forse ci si dovrebbe por-re dopo gli ultimi fatti di cronaca che hanno visto protagonsite, loro malgrado, le bistrattate campagne

intorno al paese. L’altro giorno il Nucleo Vigilanza Ambientale della Polizia Municipale ha se-questrato fra la contrada Salinelle e Case Grandi, due ettari occupati da una discarica abusiva con ri-fiuti pericolosi, fra cui plastica ed eternit. Quattro i denunciati. Due giorni prima, mentre presso il Co-

mune Fare Verde Puglia discute-va con le associazioni degli agri-coltori dell’utilizzo del compost in agricoltura e diffondeva i dati sul successo della differenziata, la Guardia di Finanza metteva i sigilli a due aree di 360 e l’altro di 450 metri quadrati, su cui in-sistevano dei vivai e ad un terzo terreno di ben 6500 metri qua-drati dove era in costruzione un opificio. In questo caso tre piccoli imprenditori sono stati denuncia-ti. Avevano utilizzato come mate-riale di riempimento il pietrisco della massicciata ferroviaria sen-za farlo rigenerare. Si tratta solo delle ultime due eclatanti opera-zioni in ordine di tempo, perché di sequestri e denunce ce ne sono tante. Resta da capire se si sco-prono così tanti reati perché c’è un servizio di sorveglianza effi-cace o perché gli “sporcaccioni” sono troppi. Tutte le forze dell’or-

dine hanno ricevuto da tempo del-le direttive, a livello regionale, in cui si raccomanda loro di prestare la massima attenzione ai reati am-bientali. Non si può però negare che il costume di abbandonare i rifiuti nelle campagne ha ricevu-to a Oria un deciso impulso da quando sono spariti i classici cas-sonetti e si è passati alla raccolta porta a porta. Oltre ai privati, c’è l’azione dei piccoli imprenditori, soprattutto del settore edile, che “ammortizzano” i costi disfacen-dosi in questo modo degli scarti delle lavorazioni. Ecco così spie-gati i cumuli di macerie, plastica e materiali inerti ammassati poco fuori dall’abitato. Il blog Arpa-Oria ne ha fatto una vera battaglia raccogliendo e mettendo a dispo-sizione on line un cospicuo archi-vio fotografico dei luoghi in preda al degrado e alla sporcizia.

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Footing tra amianto, pneumatici e vecchi bidet

Come rimettersi in forma ri-scoprendo lo sport all’aria

aperta ma rischiare (comunque) la vita.La contraddizione, solo in appa-renza forzata, è invece un dato di fatto evidente che molti sanpan-craziesi possono toccare e veri-

ficare con occhi, naso e…piedi ogni giorno.Quella di correre, più che una moda sta assumendo le pro-porzioni di una diffusa religio-ne salutistica: corrono (oppure camminano) le casalinghe ultra-quarantenni, corrono gli impie-

gati che vogliono dare un calcio deciso alla sedentarietà, corrono i giornalisti, corrono coloro che hanno avuto problemi di salute, corrono (eccome!) gli sportivi che si allenano per le gare dome-nicali.Corrono in tanti insomma e, quasi tutti, corrono scegliendo la stradi-na che partendo dal lato posterio-re della stazione, raggiunge con un andamento sinuoso la masse-ria “Caretta” ed il Santuario di Sant’Antonio alla macchia, per-ché è proprio in quel luogo che si può respirare a pieni polmo-ni l’aria che profuma di pino, di timo, macchia mediterranea e di …amianto!Già proprio così, amianto, quel-lo racchiuso nei pezzi di vecchio eternit gettati, come direbbe Ca-milleri, alla “sanfasò” nelle cave dimesse ed ai margini della stra-dina che costeggia quella che vie-

ne pomposamente definita “stra-da dei due mari” ma che, invece, oggi è solo una ferita sanguinante che sfregia il volto della macchia mediterranea nei pressi del San-tuario.Amianto pericoloso, orripilanti cataste di pneumatici, materiali da costruzione e demolizione in quantità industriali e (giusto per non farsi mancar nulla), vecchi water e bidet che possono esse-re elevati alla condizione di ele-menti caratteristici del paesaggio (come i famosi trulli o le nostre masserie).In mezzo a questo minestrone dai sapori e dagli odori contrastanti, i sanpancraziesi celebrano il loro quotidiano rito del fitness all’aria aperta: una cosa da far morire tut-ti di salute, tanto, chi se ne frega! L’importante è fare il grande salto potendo vantare almeno uno stato di forma invidiabile.

SAN PANCRAZIO SALENTINO di Piero Tafuro

La discarica abu-siva di eternit nei pressi della pineta di Sant'Antonio alla macchia.

Il Comune di Oria

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“Quale futuro per Francavilla Fontana”. Questa domanda è stata rivolta spesso

nella recente campagna elettorale alla con-clusione della quale i francavillesi hanno scelto gli uomini a cui affidare la guida della città; in primis il sindaco della Corte per ri-occupare quella poltrona “scottante” sempre e comunque per qualunque 1° cittadino di qualsiasi città.Sono, infatti, così tanti i problemi e le re-sponsabilità da affrontare per un sindaco, tanto da poter dire, con cognizione di causa, che quello del Sindaco è il ruolo più difficile da ricoprire. Credo che i cittadini chiedano al sindaco di far funzionare le “cose”, di oc-cuparsi di problemi relativi al lavoro, alla sicurezza, alla scuola, all’ambiente, ecc.Insomma prima la cosiddetta ordinaria am-ministrazione, dopo la risoluzione di proble-mi annosi, a Francavilla incancreniti nell’ul-timo periodo, dalla cui soluzione dipende molto del futuro della città.Pertanto non bisogna mai dimenticare, al-lorquando si propongono iniziative di qua-lunque genere che occorre sempre pensare al reperimento delle risorse necessarie in un periodo in cui tutti i comuni hanno questo tipo di problema.Altrimenti sono parole. Siamo fortemente impegnati per un rilancio economico, cultu-rale e turistico di questa città.Non facile, ma possibile.Palazzo Imperiali, completamente restaura-to e restituito alla città in occasione dei 700 anni dovrà rappresentare il punto di svolta. Per questo vogliamo un comitato di esperti che aiuti l’amministrazione comunale a tro-vare il miglior utilizzo del Palazzo e, con-temporaneamente, indicare degli eventi che possano caratterizzare il 2010.Certo siamo preoccupati dell’attuale dislo-cazione degli uffici, comprendiamo il di-sagio per i dipendenti e per gli utenti. Per questo l’amministrazione comunale deve programmare un luogo dove riunire tutti gli uffici per dare agli stessi più organicità ed efficienza. L’idea di pensare alla zona-fiera per raggiungere questo obiettivo è una delle ipotesi. Realizzare un nuovo quartiere fieri-stico fuori città è nel programma elettorale ma dovrà essere condiviso con gli altri soci,

avendo come obiettivo quello di realizzare in un luogo quale quello della nuova fiera una serie di eventi che la facciano vivere du-rante tutto l’anno, altrimenti sarebbe chiu-dere.Per realizzare la nuova fiera, però, occorro-no risorse importanti ed il valore del suolo dove è situata l’attuale fiera è una risorsa che può essere necessario prendere in con-siderazione.Stiamo assistendo a posizioni di alcuni per-sonaggi che negli anni cambiano idea su molte cose.Chi ha la responsabilità di governare la città non può prendere in giro i cittadini; solo chi è all’opposizione può criticare ed avanzare progettualità senza spiegare dove trovare le risorse necessarie.Ciò è strumentale; chiacchiere che non ci appartengono.Non intendiamo essere polemici né farci trascinare da polemiche altrui; vogliamo, invece, impegnarci con schiettezza nella ri-soluzione dei tanti problemi di questa città per costruire un futuro migliore. La squadra che si occupa di tutto questo è

decisamente motivata ed all’altezza del mo-mento che viviamo.Il giudizio sarà quello che esprimerà la citta-dinanza alla fine della legislatura, non altri. Io sono ottimista.

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RISPOSTE AL [email protected]

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IL CORSIVETTO/Riflessioni…da Francavilla Fontana di Gianni Cannalire

“Quale futuro per Franca-villa?”: è stata questa la do-

manda “chiave” del confronto pubblico promosso dal free-press “Il Brindisino” e da “Quarto Ca-nale Radio” “in piazza Umberto I (foto sopra), il 14 maggio di quest’anno, con i cinque candida-ti alla poltrona di primo cittadino. Grazie anche alle domande di al-cune firme del giornalismo locale si doveva comprendere quale fu-turo i nuovi amministratori pen-savano di regalare alla città degli Imperiali. Una ghiotta occasione, unica nel suo genere, per ascol-tare, capire e scegliere chi, se-condo i francavillesi, meritava di sedere su quella “scottante” pol-trona (per usare le parole dell’ex sindaco Marinotti). Solo tanti pensieri in libertà e basta, quelli espressi nel corso del “talk-show”.Le elezioni sono passate, alme-

no quelle per le amministrati-ve, e nessuna seria riflessione è emersa per migliorare questa città sotto il profilo urbanistico, economico, sociale e culturale.Come raddrizzare allora le sorti di una “città sazia e disperata”, come fu definita dai mass-media ai tempi delle lotte intestine tra i maggiorenti della potente vec-chia Dc, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 (in quel periodo succedeva di tutto: dagli strani attentati ai politici, alle minacce del racket a suon di bombe e di fucilate ad esercizi commerciali, per fini-re con gli arresti di imprenditori per misere paghe nel settore del-le camicerie, di caporali pronti a sedurre le giovani braccianti, e con lo stupro di gruppo ai danni di una ragazzina nel silenzio omer-toso di tante persone perbene)?.Occorre senza dubbio riparti-

re dal sociale. Fin troppo tempo Francavilla è stata la “ceneren-tola” sotto questo punto di vi-sta rispetto ad altre comunità.Garantire ed assicurare (cosa ov-via direbbero alcuni) l’ordinaria amministrazione in primo luo-go: scuole materne ed asili nido con organici adeguati, refezione scolastica puntuale, centri di ag-gregazione per i giovani e per gli anziani, per non parlare di più ap-profonditi progetti rivolti ai minori.Sul piano culturale, assistiamo ad una città un po’ troppo raggomi-tolata su se stessa. Si dirà: le ini-ziative pullulano periodicamente grazie alle associazioni, ma quasi sempre non attirano i forestieri, salvo che per le manifestazioni

popolari di piazza (ben venga-no, per carità). Ciò che mancano sono i “richiami culturali” di re-spiro molto più ampio. Non è più il momento delle “improvvisazio-ni”. Si apra un dibattito serio sul riutilizzo di Palazzo Imperiali, ad esempio. C’è’ il rischio che questo monumento-simbolo pos-sa non essere sfruttato al meglio.C’è un’altra questione insoluta, vecchio pallino rimasto solo sul-la carta e mai affrontato di qual-che ex amministratore comunale. La città ha urgente bisogno di un “municipio” tutto nuovo, fun-zionale, dinamico, al passo con i tempi. Lo smembramento degli uffici non piace: ed allora perché non ricavare degli spazi all’inter-no dell’attuale sede della Fiera?Infine la “Fiera”. Occorre avere il coraggio di cambiare registro.La tradizionale “Fiera dell’Ascen-sione” non serve più a nes-suno: gli operatori economi-ci continuano a snobbarla ed hanno pienamente ragione.I soci fondatori, con il contri-buto di tutti (ad ogni livello), devono programmare rassegne specializzate e mirate in un quar-tiere fieristico più attrezzato.Basta con le “sagre” paesane (fra-se riferita dal presidente Ferrarese quando era a capo degli industriali e dal consigliere regionale Marinotti quando era alla guida della città).Piccoli progetti quelli indi-cati tutti facilmente realizza-bili senza ricorrere a misu-re cosiddette “straordinarie”.A Francavilla occorre che si attui al-meno l’ordinaria amministrazione.

Per il Municipio e la Fiera urgono sedi adeguate.Basta con l’improvvisazione e con i mezzi progetti

Sul piano culturale la città è troppo raggomitolata su se stessa

La città necessita di una nuova sede municipa-le. Palazzo Imperiali sarà il centro della cultura.(Foto: Giovanni di Noi)

Gli uffici comunali potrebbero trovare posto nel quartiere fieristico. Quan-to alla tradizionale fiera dell'Ascensione è arrivato il tempo di metterla "in soffitta". Si dovrà pensare a rassegne specializzate settoriali in un'area più adeguata.(Foto: Giovanni di Noi)

Sul numero scorso abbiamo esposto alcune riflessioni (sopra), in chiave provocatoria ma costruttiva, sul futuro di Francavilla. Una città troppo raggomitolata su se stessa. Imme-diate le risposte: la prima da parte del sindaco, la seconda del collega Pietro Filomeno.

Su fiera e Palazzo Imperialila parola al primo cittadino

Vincenzo della Corte, Sindaco

"Il giudizio su questa Giunta e su questa Amministrazione lo esprimerà la cittadi-nanza alla fine della legislatura, non altri.Io sono ottimista".

Palazzo Imperiali

Gran folla al dibattito - confronto tra della Corte e Galiano in Piazza per il turno di ballottaggio

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Importante, ma soprattutto utile, il dibattito aperto dal

collega Giovanni Cannalire sul futuro di Francavilla Fontana. È quello che mi sono detto appena ho finito di leggere il suo arti-colo. A cosa servono appunto i dibattiti? A produrre analisi e a suggerire soluzioni. Tutto bene, quindi. Invece, no. No, perché quello che vale in generale per le altre realtà non è applicabile a Francavilla Fontana. Sono anni, anzi decenni, che ci chiediamo: “Quale futuro per Francavilla

Fontana?”. Ma non si ap-proda mai a niente. E non per man-canza di idee o di soluzioni. Per mancanza di uomini, e del relati-vo contesto adatto, capaci di tradurre in fatti le idee e le so-luzioni.Come si è capito, non mi voglio qui soffermare sulle tante cose sinora fatte o fatte male o non fatte del tutto. Ne abbiamo par-lato e scritto molte volte. I miei primi articoli su Francavilla fontana risal-gono a più di qua-rant’anni fa. Se si va rileggerli,

sembrano scritti adesso: manca il Piano regolatore generale ( ora Pug) e il Palazzetto dello sport, la biblioteca comunale lascia a desiderare, la politica culturale del Comune è di basso profilo, le strade sono dissestate, il traf-fico è caotico, la speculazione edilizia deturpa il volto della cit-tà, la macchina amministrativa è tutta da rifare, il corpo dei vigi-li urbani è sotto-organico e via salmodiando. È come se avessi scritto sempre lo stesso articolo.A questo punto, è più utile spie-gare perché la città si è da tempo così impantanata e non ne viene mai fuori. Se gli amministratori di un Comune non riescono ad assicurare ai loro concittadini neanche la normale ammini-strazione, qualche motivo serio ci deve pure essere. Il male sta nella società civile e nei mecca-nismi di selezione della classe politica. Quando si dice socie-tà civile bisogna capirsi: essa è divisa in cittadini semplici e in classe dirigente. Da quest’ulti-ma viene fuori il personale po-

litico. Mediocre la classe politi-ca, mediocre la classe dirigente. Ci si chiede: è possibile che da una comunità di circa 36 mila abitanti qual è Francavilla Fon-tana non si riesce a scremare un gruppo di cittadini, onesti e ca-paci, in grado di amministrare la città meglio di quanto sia stato fatto sinora? È possibile. Alme-no finché permarranno clienteli-smo e mancanza di senso civico.

di Pietro Filomeno

É più utile spiegare ai cittadini perché la città si è da tem-po così impantanata e non ne viene mai fuori. Un qualche motivo serio ci deve pur essere. É possibile che non si riesce a "scre-mare" un gruppo di cittadini capaci di amministrare la città meglio di quanto sia stato fatto sinora?

RISPOSTE AL CORSIVETTO

Analisi e dibattiti,a cosa servono in questa città?

18 Dicembre

3 Dicembre

16 Dicembre

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14 [email protected]

Un marchio di qualità per i prodotti del "Grande Salento"

di Piero Tafuro SAN PANCRAZIO SALENTINO

Le produzioni tipiche di alta qualità sono uno dei patri-

moni più suggestivi della cultu-ra di un territorio. Esse richia-mano una cultura fatta di tempo e di perizia. Per chi vive in aree vocate la tutela e la promozione di questa ricchezza può diventa-re una grande opportunità.Evidenziare, e in alcuni casi ri-costruire, i legami che uniscono la terra alle sue produzioni può permettere di riconoscere con una lente di ingrandimento unica la propria storia. La valorizza-zione del territorio rurale e delle produzioni tipiche, trova forma e sostanza nell’elaborazione degli ormai noti “itinerari eno-gastronomici”. Che stanno assu-mendo una particolare rilevanza per la ricchezza dell'approccio adottato, per l'articolazione del sistema di gestione e, infine, per il fatto che, attraverso la legge nazionale e le diverse leggi re-gionali, essi stanno diventando una parte integrante delle politi-che di sviluppo rurale.

Di tutto questo e di molto altro, si è discusso nel convegno “Vino passione e speranza: Enogastro-nomia e valorizzazione del ter-ritorio” promosso dalla cantina cooperativa produttori agricoli di San Pancrazio Salentino che ha allestito l’evento puntando sulla proficua presenza di rela-tori illustri ed esperti del settore come il presidente della Coldi-retti di Brindisi, dott. Salvatore Ripa, il presidente della cantina cooperativa di San Pancrazio, avv. Tommaso Conte, l’asses-sore all’agricoltura ed alle atti-

vità produttive della Provincia di Brindisi, Cosimo Pomarico, l’assessore allo sviluppo, alla programmazione economica ed alle politiche comunitarie del-la Provincia di Brindisi, Pietro Mita, ed infine, come Italo Cuc-ci, notissimo giornalista televi-sivo, direttore di diverse testate e grande esperto di cultura eno-gastronomica.

Tutti gli interventi sono stati proiettati sapientemente “oltre la crisi”, quindi, ogni relatore ha saputo offrire concreti motivi di speranza ai numerosi operatori intervenuti. Parole di speranza, indotte però da progetti concre-ti, sono state dette dall’assesso-re all’agricoltura ed alle attività produttive della Provincia di Brindisi, Cosimo Pomarico e dall’assessore allo sviluppo, alla programmazione economica ed alle politiche comunitarie del-la stessa Provincia di Brindisi, Pietro Mita, che hanno sinteti-

camente illustrato gli evidenti vantaggi derivanti dalla recente creazione del distretto agroa-limentare jonico-salentino: un progetto che, elaborando un marchio di qualità, darà nuovi impulsi positivi ai prodotti del grande Salento.

Parole di speranza sono state pronunciate anche da Italo Cuc-ci che, facendo sfoggio della sua grande arte oratoria “d’altri tempi” ha messo in evidenza le ottime prospettive evidenziate da quelle nostre produzioni eno-gastronomiche che evidenziano altissimi standard di qualità ed unicità.Visibilmente soddisfatto dei contenuti del convegno, il presi-dente della cantina cooperativa produttori agricoli, Tommaso Conte, alla fine ha detto: «Chi è impegnato in nome e per conto di 800 agricoltori che vivono da tempo una crisi profonda, ha il

dovere di favorire eventi che of-frono visibilità alle proprie po-tenzialità e peculiarità produtti-ve di alta qualità ed allo stesso tempo alle criticità che soffoca-no lo sviluppo. La presenza di personaggi illustri e popolari come il grande giornalista Italo Cucci e dei rappresentanti delle Istituzioni, attirano l’attenzio-ne popolare e coinvolgono la stampa locale, quindi, la no-stra cantina sociale non poteva perdere questa occasione che, ancora una volta, ha proiettato al centro della ribalta la nostra realtà dotata di impianti tecno-logici all’avanguardia e capace di produrre grandi vini desti-natari, ormai ripetutamente, di prestigiosi riconoscimenti».

Nelle foto: a sinistra i relato-ri del convegno; sotto, l'avv. Donato Stridi, Italo Cucci ed il presidente Tommaso Conte.

Vinopassione e speranza

Oltre la crisi

I buonipropositi

Per chi vive in aree vo-cate la tutela e la promo-zione di questa ricchezza può diventare una gran-de opportunità.In alcuni casi ricostruire, i legami che uniscono la terra alle sue produzioni può permettere di rico-noscere con una lente di ingrandimento unica la propria storia.

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A SALICE SALENTINO APRE I BATTENTI ILMUSEO DEL VINO "PIERO E SALVATORE LEONE DE CASTRIS"

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Salice Salentino (Le) - La notizia è di quelle che “attira”: un Museo storico vitivinicolo, profondamente intriso di cultura e promosso da una delle più note famiglie italiane che col vino hanno fatto la storia. E non solo dell’intero territorio circostante. Parliamo dei Leone de Castris. La di-nastia, tanto per intenderci, che inizia l'imbottigliamento dei suoi prodotti con Piero e Lisetta Leone de Castris, nel 1925. Sempre suo il primato nel 1943 del primo vino rosato ad essere imbottigliato e commercializzato in Italia e da subito esportato negli Stati Uniti.E così di recente, era giunta notizia alle nostre orecchie che già molti Brindisini non solo al Museo Leone de Castris si erano recati in visita ma ne erano pure rimasti entusiasti. De-cidiamo allora di recarci a Salice Sa-lentino, comune di 9 mila abitanti in provincia di Lecce, per visitare anche noi, ma con i nostri occhi critici da giornalisti, il Museo del Vino “Piero e Salvatore Leone de Castris”.Una volta sul posto e nonostante sia da poco trascorsa l’alba, quasi in in-cognito in giro tra la gente per strada ed in qualche bar, la musica è sempre la stessa: «i Leone de Castris sono

gente per bene e fanno le cose per bene», ci viene risposto. Ma soprat-tutto che «i Leone de Castris hanno a cuore il territorio». E così per il Mu-seo del Vino. «Dopo l’inaugurazione ufficiale – ci dicono alcuni abitanti che incontriamo per caso - vediamo costantemente molta gente in questi giorni fare la fila per visitarlo (il mu-seo, ndr). Si vede molta gente venuta fin qui per il Museo e personalmente ho “sentito parlare” cadenze lingui-stiche tanto diverse dalla nostra».Insomma sembra che visitare il Mu-seo ne valga proprio la pena. E così in orari di ufficio suoniamo alla porta e ci presentiamo. Affabile e brillan-te, ad accoglierci è Piernicola Leone de Castris. É lui ad avere fortemente voluto e portato avanti la nascita del Museo. É lui, che si occupa di diri-gere l’azienda di famiglia: una “pe-sante” responsabilità tramandatagli, all’insegna della continuità, dai suoi predecessori (come il papà Salvatore ed il nonno Piero) i quali a prezzo di molti sacrifici hanno saputo “scavare” il solco primario e preparato l’azienda fino a raggiungere la sfida dei giorni nostri. Ed al papà Salvatore ed al non-no Piero è appunto dedicato il Museo, inaugurato lo scorso mese di ottobre 2009, con i suoi 600 metri quadrati di antico pregio ed estrema bellezza del-le esposizioni contenute.Ma come e soprattutto quando na-

sce il Museo “Piero e Salvatore Le-one de Castris”?L’idea - ci spiega Piernicola Leone de Castris - nasce circa 4 anni or sono allorquando decidiamo di dare inizio ai lunghi lavori di ristrutturazione di un vecchio magazzino che del Mu-seo è diventato la sede. Il Museo ol-tre a raccontare la storia dell’azien-da espone diversi attrezzi agricoli. Alcuni vecchi altri molto più antichi.Parliamo un pò di dati...Il Museo attualmente occupa un’area di oltre 600 metri quadrati (e circa 400 metri quadrati di ma-gazzino). Ovviamente non escludia-mo in un futuro - non prossimo - di estenderlo ulteriormente.Passiamo all’esposizione?Attualmente sono in esposizione cir-ca 50 pezzi. Però ce ne sono molti altri che stanno per essere restau-rati e che saranno esposti, proba-bilmente a rotazione di periodo. Ma oltre alla esposizione propriamente detta, è presente una vera e propria “bacheca” che accompagna per mano il visitatore e racconta la sto-ria dell’azienda. Al suo interno sono esposte le bottiglie storiche oltre a numerosi riconoscimenti conquista-ti.Un percorso full-immersion dunque, nella storia, affascinante ed emo-zionante, con la visione diretta ed originale di tutta una serie di docu-

menti storici ed attrezzature antiche che partono dal 1800 fino ai giorni nostri. «Anche se – come sottolinea Piernicola Leone de Castris - l’azien-da agricola è ben più antica perché nasce nel 1600». E così oltre ai do-cumenti originali antichi è possibile ammirare “aratri” della fine del 1800, un “carretto” dei primi anni del 1900, una “tappatrice” dei primi anni del 1900 in legno, una “raspatrice” della fine del 1800.Cosa dire di più? Di sicuro gli amanti e gli appassionati delle “res antiquae” troveranno senz’altro oltremodo inte-ressante la visita.É possibile visitare il Museo dal lu-nedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle 15 alle 18. Chi fos-se interessato può inviare una email all’indirizzo: [email protected] oppure contattare telefoni-camente il numero 0832/731112.

Storia e cultura vitivinicola anticaracchiusa in un prestigioso museo

Nelle foto: in alto a sinistra una veduta esterna del Museo. Qui sopra Piernicola Leone de Ca-stris in mezzo ai busti del nonno Piero (alla sua sinistra) e del papà Salvatore (alla sua destra). In basso alcuni dei pezzi della storia vitivinicola antica esposti ed una vista della "bacheca" storica.

Esposti diversi attrezzi e documenti preziosi su di un’area di oltre 600 metri quadrati

Il dott. Piernicola Leone de Castris è stato anche ospite della trasmissione "Gong-Oh" condotta da Daniela Chionna su Quarto Canale Radio

DAL NOSTRO INVIATOGIOVANNI DI NOI

FOTOSERVIZIO DI:GIOVANNI DI NOI

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16 [email protected]

di Oronzo CardoneSPORT/ VOLLEY

“Le brave bambine vanno in paradi-so, quelle cattive vanno ovunque”.

Così c’era scritto in un manifesto che è passato alla storia. E allora giù a vole-re essere tutte cattive. Ma devi esserci davvero portata. Devi sentirti cattiva sul serio. Perché, se così non fosse, sa-rebbe meglio essere una buona autenti-ca, che qualche ‘cattiveria’ si perdona volentieri. Avrà aureola ed alette la no-stra Vittoria Repice?Di sicuro ha talento e determinazione la “gigante” centrale della Volley San Vito. E se anche il temperamento è ta-lento, lei ce l’ha. Si chiama pazienza, quando vivi l’attesa in modo naturale. Si trasforma in tenacia se l’attesa è una prova di forza contro l’istinto. Se la pazienza non ti assopisce e la tenacia non ti logora, di solito si viene premia-

ti. Ebbene sì, l’ottimo girone di ritorno della passata stagione della giocatrice calabrese, con la maglia della ‘Nati a Taranto’ in serie B2, non è passata inosservato agli addetti a lavori e il suo ingaggio è risultato essere una delle prime mosse di mercato della Volley San Vito. «Il passaggio dalla B2 alla A2 è un bel salto – ha affermato Re-pice – ed è soprattutto un motivo di gratificazione personale”.Insieme abbiamo ricostruito un po’ la sua carriera passando anche tra qualche curiosità della vita persona-le.Nata a Reggio Calabria l’1 giugno 1986, Vittoria Repice ha iniziato a maneggiare la palla da volley all’età di soli 8 anni. La sua prima squadra è stata la Medinex Reggio Calabria, glo-

riosa società calabrese militante in se-rie A1, in cui lei ha compiuto la trafila nelle giovanili. All’età di 19 anni poi lo svincolo dalla società ‘reggina’ per approdare a Soverato in serie B1. Due stagioni dopo, precisamente lo scorso anno, inizia l’avventura pugliese per Vittoria con la maglia del Taranto in B2, dove il suo talento e la sua bravura hanno catturato l’attenzione di parec-chi addetti ai lavori, fino a farla arriva-re in A2 col San Vito lo scorso agosto.Un campionato iniziato abbastanza bene, con il san Vito che occupa la migliore posizione da quando milita nel campionato di A2.Sì. Abbiamo iniziato bene. Andia-mo avanti per la nostra strada e non guardiamo a quello che fanno le no-stre concorrenti. La strada da fare è ancora lunga, ogni domenica ci at-tende una battaglia. Sia in casa che fuori. Necessario sarà giocare sempre con la stessa intensità, senza mai ab-bassare la guardia.Descrivi la tua giornata-tipo durante i periodi di allenamento.La sveglia solitamente è alle ore 9.30. Alle 10.30 c’è il primo allenamento fino alle 12.30 circa. Dopo il pranzo e la pausa pomeridiana di torna sul parquet per l’allenamento serale, che va dalle 18 alle 20.30 circa.

Voi pallavoliste seguite un’alimenta-zione mirata? La dieta è la tipica mediterranea: pri-mo, secondo, verdura e molta frutta. Per la digestione è meglio alternare: o solo pasta o solo carne a ogni pasto.

Oltre a giocare a volley, Vittoria Re-pice svolge qualche altra attività?Sono iscritta al secondo anno di

Scienze Motorie presso l’Università degli Studi di Messina, vorrei riuscire a conseguire la laurea. Il mondo dello sport è imprevedibile. Facendo i do-vuti scongiuri, non vorrei ritrovarmi con un pugno di mosche in mano se le cose, un giorno, non dovessero an-dare per il verso giusto.

Che cosa fa Vittoria Repice nel tem-po libero?Il mio tempo libero lo dedico soprat-tutto agli amici, navigo su internet, leggo libri e ascolto ogni genere di musica. La mia passione più grande, però, è il disegno. Ho conseguito il diploma in Restauro pittorico presso l’Istituto d’arte di Reggio Calabria e quella del disegno e l’arte in cui con-tinuo a dilettarmi.

In passato, prima di dedicarti al vol-ley hai fatto altri sport?Da bambina ho praticato nuoto, ba-sket e varie disciplina dell’atletica.

Segui qualche altro sport oltre al volley?Diciamo che seguo lo sport in ge-nerale, particolare interesse ho per il calcio. Simpatizzo per le sorti del-la Juventus e della Reggina. Il mio calciatore preferito? Indubbiamente Rino Gattuso, simpaticissimo e cala-brese come me.

La tua situazione sentimentale?Questa domanda l’avevi lasciata per ultima, eh? E se non rispondessi? Ecco il dribbling che, generalmente, non t’aspetteresti da una giocatrice di pallavolo!

Grazie e in bocca al lupo!

La "gigante" della volley S. Vitosi confessa per i lettori de "il brindisino"

Vittoria Repice

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Tanto tuonò che piovve. Gli 8 punti in cascina, in poco più di un terzo di campionato, son co-

stati cari a Gigi De Rosa, tecnico del Francavilla, il quale lunedì sera ha avuto il ben servito telefo-nicamente da patron Distante. Il colloquio è durato 45 minuti, ma non è stato sufficiente a far cambiare idea al patron. Al posto di De Rosa, ritorna Mino Francioso, allenatore brindisino a cui è legato mol-to il pubblico di fede biancoceleste e a cui è legata la pagina più bella della storia del calcio franca-villese, con la magica promozione in serie D nel maggio del 2008 e con il buon campionato dello scorso anno. Francioso lasciò la panchina del “Vil-la” solo a giugno di quest’anno, quando le parti non trovarono un accordo per proseguire insieme il “matrimonio”.Francioso porterà con sé tutto il suo staff, a co-minciare dal vice Paolo Fortunato e per arrivare al preparatore atletico, prof. Gianfranco Micella, e al preparatore dei portieri, Cosimo Leone.Manca, però, un tassello importante che lo stesso Francioso ritiene fondamentale.“Il presidente – ci ha detto Francioso – mi ha dato assoluta carta bianca, nel senso che avrò ampia facoltà di scegliere i rinforzi nel mercato che sta per aprirsi. Ma, poiché preferisco fare bene ciò che so fare, cioè l’allenatore, vorrei a fianco a me una persona capace di sondare il mercato e parla-re con procuratori e addetti ai lavori”.Per ora nessun nome, ma si ha la sensazione che, a

giorni, possa ritornare in società Mimmo Nocente, direttore sportivo a Francavilla lo scorso anno. Con Nocente e con Francioso, insomma, si ricompone il puzzle delle vittorie degli anni passati, a cui con-tribuì notevolmente anche Giuseppe Negro, ora nel Football Brindisi 1912, in Legapro.Mister, dove bisogna intervenire’“Non lo so perché in questi mesi non ho mai visto la squadra, né dal vivo, né in tv. Vedremo. Poi, dal mese prossimo faremo le scelte”.In ogni caso – e questo lo diciamo noi - il Franca-villa necessita sicuramente di un uomo-gol, capa-ce di finalizzare concretamente le azioni; e poi di esterni under, bravi a correre da matti sulle fasce.Su una cosa siamo certi. Se Francioso ha accetta-to l’impresa, conoscendolo, sa di poterla portare a compimento, con il raggiungimento della salvez-za.

Allo stesso traguardo guardava con ottimi-smo anche De Rosa, il quale ha già lascia-

to la città. “Sì – ci ha detto in esclusiva il tecnico barese, ma calabrese di adozione – sono convinto che con qualche innesto al posto giusto la squa-dra si salverà, e lo avrebbe fatto anche con me, dal momento che col presidente aveva-mo individuato qualche strategia di mercato. Purtroppo nel calcio non c’è tempo e il presi-dente ha deciso così. Ci può stare”.Mister, cosa si rimprovera?“E’ facile dire qualche palla gol sbagliata in

maniera lapalissiana dai miei giocatori. Ma non sottovaluto i 5 punti in più in classifica senza i danni fatti dagli arbitri. Con 13 punti, io starei ancora a Francavilla”De Rosa, secondo lei ha influito la contesta-zione dei tifosi domenica contro l’Ischia?“Non lo so. So solo che noi eravamo partiti per salvarci e che questa squadra non è mai stata amata veramente. Non so se si preten-desse la vittoria del campionato. Io credo che ci saremmo salvati ugualmente”. Ma va bene uguale. La vita continua”.

[email protected](Foto: Studio 2)

SPORT/ CALCIO FRANCAVILLA

Franciosoil ritorno del guerriero alla corte di Distante

di Renato Rubino

De Rosale confessioni dello sconfitto

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volere di Emanuele, titolare, dopo una lunga esperienza nel campo di trasporti e traslochi in tutta Italia. Azienda a conduzione familia-re. La società di trasporti e traslochi “Calò Emanuele e figlio” ha come sua caratteri-stica principale la qualità artigianale sempre più vicina alle necessità ed alle esigenze del cliente.Calò Emanuele e figlio, opera traslochi e trasporti; inoltre effettua servizio di deposito mobili e noleggio scala.Se quello che cercate è un servizio di tra-sloco efficace che garantisca professiona-lità e competenza, Calò autotrasporti è il nome giusto al vostro caso. Specializzata nel trasloco e nel trasporto mobili, Calò au-totrasporti è in grado di effettuare il lavoro richiesto dalla clientela in maniera veloce, sicura e curata fin nel minimo dettaglio.In grado di gestire autonomamente tutte le operazioni grazie al lavoro e le professiona-lità di un’intera generazione che si è sempre avvalsa di personale qualificato, realizziamo traslochi trasporti e deposito mobili in box custoditi, a livello nazionale, garantendo nel-lo specifico un servizio di consegna settima-

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OPINIONI/ VIA IL CROCIFISSO di Elisabetta Santoro

Sentenza della Corte Euro-pea del 3 novembre 2009:

“Violenza ai diritti dell’uomo”. Tradotto in poche parole: via al crocifisso!Sono settimane ormai che i me-dia trasmettono Tg e programmi televisivi, supportando o oppo-nendo le diverse voci, politiche e non, riguardo ciò.É davvero vergognoso privare la religione cattolica di un rilevan-te simbolo, che traduce la storia di Cristo in un unico sostantivo: Salvezza!

Se ciascuno di noi venisse priva-to della propria anima, avrebbe senso definirci ciò che siamo?!?Assolutamente NO!La medesima cosa avviene pri-vando Cristo del grande segno redentore lasciatoci per espri-mere il concetto principale della sua esistenza: sacrificio autenti-co d’amore!Sono caduti nel dimenticatoio i principi della Costituzione Ita-liana?! E la libertà di professare la propria religione, dov’è fini-ta?!

Il cristiano può considerarsi tale se imprime con forza e deter-minazione nel proprio cuore il simbolo della passione, morte e resurrezione di Cristo: sempli-cemente la croce!Sostenere, senza documentarsi, chi ha pronunciato tale senten-za, significa schierarsi inconsa-pevolmente dalla parte dei più forti.Chiedo, dunque, a tutti i catto-lici, di non scoraggiarsi dinanzi a questa provocazione, ma di al-zare la voce e gridare con tena-

cia che se oggi possiamo vivere, è solo grazie a Chi, prima di noi, è salito su quella croce per do-narci la vita…E allora, siate fieri di Cristo e del suo trono regale: la croce!

“Ne siamo proprio convinti?!?”

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Non è la prima volta e probabilmente non sarà l’ultima. Si contano milioni di provvedimenti

amministrativi da annullare per procedure di riscos-sione esattoriali illegittime e per ingiuste pretese in danno dei cittadini. E’ questo il preoccupante dato emerso a seguito di numerose denunce presentate ai nostri sportelli dai cittadini che si sono visti recapitare cartelle esattoria-li relative al pagamento di tributi già onorati. Ma non tutti i cittadini sono così attenti da accorgersi prima di pagare che la richiesta è illegittima, in quanto trat-tasi di “doppio versamento”!

Il sollecito di pagamento di tributi iscritti a ruolo e già pagati non è l’unico agguato a danno dei contri-buenti.

Occorre prestare molta attenzione alle cartelle esatto-riali “pazze”, che non devono essere emesse o notifi-cate in quanto presentano - tra i tanti - evidenti errori logici o di calcolo, errori sul presupposto dell’impo-sta ovvero perché non tengono conto di pagamenti regolarmente avvenuti o della sussistenza dei requi-siti per fruire di deduzioni, detrazioni o regimi age-volativi, precedentemente negati ovvero perché è maturata la prescrizione del termine per la notifica della cartella!

É opportuno rivolgersi - prima di tutto - all’ente cre-ditore inviando un’istanza di annullamento, tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno, contenente un’esposizione sintetica dei fatti corredata da docu-mentazione idonea a comprovare le tesi sostenute:

se l’Ente creditore riscontra che effet-tivamente l’atto è illegittimo, esso è tenuto ad annullare la cartella in base alle norme sull’au-totutela e a conce-dere lo “sgravio”. In tal modo ven-gono interrotte le procedure di riscos-sione.In alternativa, occorre proporre ricorso - entro 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale - innanzi alla competente Commissione tributaria provinciale.Nel caso in cui il contribuente abbia presentato do-manda di rimborso alla quale l’Amministrazione non ha dato risposta, è possibile presentare ricorso con-tro la cartella esattoriale dopo 90 giorni dalla data di presentazione della richiesta e fino a quando il diritto alla restituzione non è prescritto (in sostanza, occorre attendere che si formi il cosiddetto “silenzio-rifiuto”, quando previsto dalla legge).Il ricorso contro la cartella esattoriale deve essere notificato all’ufficio che ha emesso l’atto contesta-to mediante consegna diretta ovvero per posta, con plico raccomandato senza busta e con l’avviso di ri-cevimento o a mezzo notifica di ufficiale giudiziario. Entro 30 giorni dalla notifica all’ufficio è necessa-rio costituirsi in giudizio depositando o trasmettendo alla Commissione tributaria provinciale copia del ri-corso.

Occorre, infine, ricordare che a partire dal 1° gen-naio 2008, il c.d. decreto mille proroghe – decreto legge n. 248 del 2007, convertito in legge n. 31 del 28 febbraio 2008 – ha stabilito che, a pena di nullità, la cartella esattoriale debba indicare i nomi del re-sponsabile del procedimento di iscrizione a ruolo (di pertinenza dell’ente creditore) e del responsabile del procedimento di emissione e di notificazione delle stessa cartella esattoriale.

Attenzione alle cartelleesattoriali pazze!

DIRITTI DEI CITTADINI

Avv. Marina della CorteResponsabile

Unione Nazionale ConsumatoriDelegazione di Francavilla Fontana

Capita assai frequentemente di paga-re - per errore - alla società di riscos-sione tributi, l’Equitalia S.p.a., somme iscritte a ruolo in eccesso! In casi simili il decreto legge 112/2008 (pubblicato sul supplemento n°152 L della G.U. n°147 del 25 giugno 2008) ha stabilito che l’Equitalia è tenuta a notificare al con-tribuente una comunicazione che indi-chi le modalità di rimborso ed il relativo modulo, ove sono specificati il dettaglio degli importi relativi a cartelle/avvisi in cui si è indicato il versamento di importi in eccesso, il prospetto riepilogativo de-

gli sportelli dell’agente della riscossione presso cui rivolgersi e i documenti da esibire. In particolare, il cittadino dovrà riven-dicare la restituzione dell’eccedenza di versamento compilando ed inoltrando anche a mezzo fax, nel termine di tre mesi dalla comunicazione, il modulo di rimborso, nel quale dovranno essere indicate le generalità del titolare del ri-accredito e il suo codice fiscale, la som-ma spettante e la procedura scelta per il rimborso (ad esempio, bonifico ban-cario).

DOPPIO VERSAMENTO: CONSIGLI PER OTTENERNE IL RIMBORSO

Occhio alle"cartelle pazze"!

Casi e procedureper il ricorso

Cartelle esattorialinulle

Info: 331/[email protected]

Per le vostre lettere,comunicati stampaed avvisi contatta:

[email protected]

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20 [email protected]

Si intitola “Come se fosse facile” il cor-tometraggio che la casa di produzione

Anthalya sta girando in questi giorni fra i Comuni di Francavilla, Manduria e Ma-ruggio. Il film, scritto e diretto dal regista francavillese Alessandro Zizzo, è interpre-tato da Giorgio Consoli, Adelaide Di Bi-tonto, Daniele Garganese, Anna Dimitri, Mara spinelli, Alessandra Caliandro, Imma Daggiano, Cristian Bevilacqua, Tommaso Lacalamita, Giuseppe Vitale, Maria Di Noi, Maurizio Cherubini, Angelo Lobello. Ma la grande star del corto è un’inedita Pame-le Prati, che veste i panni della domestica Clara. La prima donna del Bagarino torna al cinema sotto i riflettori dopo una lunga pau-sa e lo fa scegliendo un progetto giovane. Proprio l’iniziativa della Prati non è sfuggi-ta ai giornali di gossip come “Chi”e “Diva e Donna” che hanno inviato i propri reporter a curiosare sul set di “Come se fosse facile”.

Lei ha conosciuto durante la sua lunga carriera diverse forme arte quale quella con cui si sente più in sintonia e cosa il cinema ha di diverso o di più rispetto alle altre?Io mi considero un’artista a 360 gradi per-ché so ballare, recitare e cantare. Ho ini-ziato con il cinema, perché allora si pro-ducevano molti film, poi sono passata alla tv perché lì c’era più possibilità, ora torno sul set perché si sta riprendendo a girare, il cinema è comunque il mio primo amo-re. Quando la gente viene al cinema vuo-le sognare: questa è la grande differenza con la tv che si guarda stando seduti a casa propria sul davano magari davanti ad una bella lasagna! Il teatro è una cosa ancora diversa: lì il pubblico è sempre diverso.

Questa è una terra di disoccupazione e di emigrazione, intorno al cinema c’è gran-

de attenzione da parte giovani e ora an-che da parte istituzioni, c'è chi dice però che è un’industria di carta e non può ri-solvere problemi economici del territorio. Che ne pensa?Questa è una terra bellissima, ma come tutto il Sud ha bisogno di strutture, di strade, di sfruttare le grandi ricchezze che avete: il mare, la natura, l’arte…Io adoro la Puglia: ho anche comprato un trullo e una mia sorella è sposata qui. Vedo però che tutti gli stranieri vengono e comprano trulli e masserie fantastiche, voi li lascia-te in abbandono: è un peccato e non deve essere così. Anche ministri, gli assessori e tutti i politici devono darsi da fare. Quan-to al cinema di certo può aiutare e ci sono nell’arte tante energie e talenti che vanno valorizzati. Ecco una cosa però non mi piace…: come trattate gli animali! Non toccatemi gli animali e gli anziani perché li adoro! Sono cresciuta in una casa dove c’erano cani, gatti, galline, tartarughe e maiali: io adoro tutti. Gli animali possono anche guarire i bambini disabili o chi si sente depresso: sono fantastici.

Questo film avrà successo? Avrà moltissimo successo! Perché c’è un ottimo regista, un argomento bello e coin-volgente e dei personaggi ben scritti. Poi qui tutti si stanno dando un gran da fare e ho incontrato uno staff professionale e preparato dai tecnici, alla troupe, alla gen-te che ci sta intorno e che ci sostiene. Io infatti sono qui a girare al freddo delle scene ambientate in estate! Non vedo l’ora di andare a fare un bel bagno caldo e poi a cena mangiare una delle vostre meravi-gliose “pucce” oppure le “stacchiodde con

li rapicauli”: che dire sto imparando la lin-gua del posto?!

CINEMA di Francesca d'Abramo

Nelle foto: l'attrice in un breve momento di pausa delle riprese.

Qui sopra una immagine in esterna della troupe del regista Alessandro Zizzo.

Le location: Francavilla, Manduria, e MaruggioCiak, con Pamela Prati

Francesca d'Abra-mo mentre intervista la bella Pamela Prati

Foto: Emilio Guida

Foto: Ufficio Stampa Anthalya

Foto: Emilio Guida

Foto: Ufficio Stampa Anthalya

"Come se fosse facile" è il cortometraggio prodotto dalla casa cinematografica Anthalyadel produttore Gabriele Lippolis e del regista Alessandro Zizzo entrambi francavillesi

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Direttore responsabile Gianni CannalireRedazione: Giovanni di Noi, Maria AngelottiGrafica ed impaginazione Domenico CavalloCommerciale Emanuele Andriulo · Periodico della provincia di Brindisi distribuito gratuitamente Reg. Trib. di Brindisi n° 06/08 del 21/11/2008 Edito da Quarto Canale Radio s.r.l. Stampa: Sedit, Bari Pubblicità 328.6851181 fax 0831 843550 · [email protected] www.ilbrindisino.it · Chiuso il 26/11/2009 "Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB S1/BR"

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di Anna Fagiano

SUDOKUSudoku è un puzzle game, tra i più giocati e ricercati. Si tratta di un rompicapo di tipo numerico di derivazione orientale. É un solitario: il nome Sudoku deriva infatti dalle parole giapponesi Su (numero) e Doku (solitario), e quindi "solitario basato sui numeri".Per risolvere il Sudoku è necessario riempire gli spazi vuoti di un reticolato fatto di righe, colonne e riquadri. In nessun caso nella stessa riga, colonna o riquadro può comparire due volte lo stesso numero (da 1 a 9).

SOLUZIONE

cinemadal 27/11/2009quartocanaleradio.it

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Grande successo letterario per il libro scritto dal medico e on-

cologo sanvitese dott. Claudio Pa-gliara (foto), “La via della guarigio-ne”, edito dalle Edizioni del Grifo, che propone un interessante ed utile viaggio all’interno di noi stessi per scoprire il DNA divino e risveglia-re il gigante rinchiuso in ognuno di noi. “La via della guarigione” ha ri-scontrato un significativo successo letterario non solo a livello locale, ma soprattutto a livello naziona-le partecipando ad una delle più importanti rassegne editoriali: in questi giorni, infatti, il libro è stato protagonista della Città del Libro 2009 di Campi Salentina, alla quale

partecipano ogni anno le maggiori casi editrici ed autori, artisti e au-torità nazionali e internazionali per ricordare che il libro continua ad avere una funzione insostituibile. Il dott. Pagliara ha voluto rendere il suo contributo alla manifestazione nazionale presentando la sua opera nel corso di un incontro di solida-rietà organizzato dai Lions Service finalizzato alla raccolta di fondi in favore dei terremotati dell’Abruz-zo.«Sono veramente orgoglioso - conclude il dott. Pagliara - di aver partecipato ad una manifestazione così importante, in particolare per tre motivi: per l’autorevolezza dei soggetti promotori, il Lions Club Distrettuale; perché la Città del Li-bro di Campi Salentina è la fiera editoriale d’Italia più importante insieme con quella di Torino ed, in ultimo, perché la finalità principe della manifestazione è stata quel-la di contribuire alla ricostruzione dei paesi terremotati dell’Abruz-zo».

SOLIDARIETÁPer la ricostruzione dell'Abruzzoscatta la solidarietà alla Fiera del libro di Campi

La “storia” del territorio della pro-vincia di Brindisi si arricchisce

sempre più. Il Comitato Provinciale dell’Istituto per la Storia del Risorgi-mento Italiano ha inteso proporre il volume “Guida all’Archivio Storico del Comune di Oria”, parte seconda, Italgrafica, Oria 2009. La 1ª parte era stata pubblicata nel 2004. Ed è così che adesso il nuovo capolavoro vede finalmente la luce ed esce in pubbli-cazione con il Patrocinio del Ministe-ro per i Beni e le Attività Culturali e dell’Amministrazione Comunale di Oria.Stando a quanto è dato sapere il Co-mitato ha concentrato la sua attenzio-ne sulle fonti (le c.d. “carte”) special-mente quelle degli Archivi pubblici, tanto provinciali quanto comunali.Dai primi anni Ottanta, il Comitato aveva “concepito” una programma-zione di lungo respiro e di alto livel-lo scientifico innovativo nei metodi, negli strumenti, nei contenuti, nelle forme e nei destinatari.Ed è così che con la Guida all’Archi-vio Storico del Comune di Oria viene proposto di promuovere la conoscen-za della storia della città di Oria. Uno degli obiettivi preliminari della Guida

è quello di fornire notizie “generali” e non “generiche” sulla consistenza e sul valore della documentazione con-tenuta nell’Archivio Storico di Oria e informazioni per la ricerca dei do-cumenti. La Guida si presenta come uno strumento in cui i diversi aspetti della cultura vengono a comporsi ar-monicamente in un quadro coerente.In due volumi, La Guida, si articola in cinque Aree Tematiche semplici e agili da consultare, con traduzioni in francese e in inglese il primo volume, solo inglese il secondo. Ogni area te-matica indica il tema specifico di ri-cerca, la normativa che lo disciplina, la bibliografia relativa, l’inventario e una mappa delle categorie archivi-stiche comprese nella singola Area, nonché i fondi conservati in altri Ar-chivi pubblici.Il primo volume si presenta come una “mappa” orientativa per coloro che si accostano alla ricerca storica e devo-no affrontare una complessa trama di istituzioni diverse, che operano sul territorio. Il secondo invece vuole es-sere una sorta di “coordinamento” tra i vari archivi di Oria e l’Archivio di Stato di Brindisi.

PUBBLICAZIONIIl secondo volume della“Guida all’Archivio Storico del Comune di Oria”

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Quarto Canale Radio s.r.l. in qualità di editore de "il brindisino" si riserva il diritto di rifiutare, modifi-care o sospendere una inserzione a proprio insin-dacabile giudizio. L'editore, inoltre, non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell'inserzione per qualsiasi motivo. Non è responsabile per eventuali errori di stampa.

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P.zza CairoliVia Appia, 62 Viale Commenda, 1Viale Commenda, 54Viale Commenda, 57Corso Garibaldi, 91Corso Umberto, 69Corso Umberto, 99Piazza Crispi, 35Corso Garibaldi, 105Corso Umberto, 96Via Appia, 316/318Via Appia, 238 fVia Appia, 107Via Appia, 63Viale Aldo Moro, 43Piazza Sedile, 7 Via del Lavoro, 1Viale Duca Degli Abruzzi, 41Viale Duca Degli Abruzzi, 2Via A. Bafile, 46Via Nicola Brandi, 60Via Prov. per S.VitoVia Egnazia, 46/48Via Egnazia, 80/82Via Ligabue, 5Via Guglielmo Cialdi, 22 Via delle Mimose, 24Via Sant'Angelo, 73Via Sant'Angelo, 4Via Villafranca, 36Via Don Gnocchi, 4/6Via Benedetto Brin, 5Viale Aldo Moro, 130Via Bastioni S.Giorgio, 20/22

TORCHIAROLO

Tabacchi Calumet L'incontro Bar PizzeriaFiorentino Bar Pasticceria

Via Umberto I, 88Via Umberto IVia Fanin, 4

TORRE SANTA SUSANNA

Tabaccheria ParatoFarmacia LeoBar Pizzeria 90Caffetteria D'AmbrosioTabacchi Demonte - OrsiniHavana Caffè

Via Galliano, 5Via Risorgimento, 1Via Galaso, 34L.go Colonna, 1Via S. Pancrazio, 11Via S. Pancrazio, SN

ERCHIE

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Via Grassi, 52 Via P. di Napoli, 139Via Stazione, 8

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Via G. D'Ocra, 54Via M. Materdona, 146Via BrindisiPiazza Vittorio Emanuele, 69Via Tenente U. Granafei, 13Via Basilicata, 22

FRANCAVILLA FONTANA

MPSDeutsche BankAntica CaffetteriaBar ChopinBar L'AngoloBar FiammaBrin BarCin Cin BarInternational CafèLady AnaManhattan NoirZizzo Uomo DonnaFamila NuovarredoIntimissimiVoglia Di PaneIcos Sporting ClubPunto SnaiTabacchi TaurisanoD.G.F. MacelleriaBar RoyalBar Aurora Harley BarTabaccheria AndrianiStaz. di Servizio ERGEdicola Ai PorticiBar Savoia

Via Cap. Di CastriVia RomaVia suor A. Zullino, 13Corso Umberto I, 86Via Barbaro Forleo, 45Via San Francesco, 1Via Q. EnnioViale Lilla, 48 (ang. Via D'Angiò)Viale Italia, 4Viale Lilla, 96Via San Francesco, 58Corso Umberto I, 91Corso Garibaldi, 26/AVia per OriaVia per Grottaglie Km 2,2Viale Lilla, 54Via Immacolata, 19/AVia Beato De Balaguer snVia San FrancescoVia Regina Elena, 70Via Savoia, 55Viale Italia Corso GaribaldiVia S. Vito, 126Via S. Lorenzo, 183Via per CeglieP.zza Umberto IVia Savoia, 98

FASANO

Tabacchi Laterrenia MariaTabacchi Pierdomenico G.Tabacchi Annese AngelaTabaccheria FanigliuloCaffè RosselliSnack Bar Q8Bar Il RitrovoSumpermercato SimplyBat Business

Corso Garibaldi, 39Corso Garibaldi, 16Corso Vittorio Emanuele, 61Corso Vittorio Emanuele, 96Via F.lli Rosselli, 25Via Nazionale dei Trulli, 155Strada S. 172 Km 8,800 Via LongoVia dell'industria

ORIA

Fuori PortaIl MatitoneGolden BarAlfa CopisteriaBar KeniaIl PiacereDa Saverio

Via Manfredi, 14Via G. Doria, 44Via G. Doria, 43Piazza Lorch, 1Piazza Manfredi, 12Via E. di Alicarnasso, 1Via Torre S. Susanna, 217

CEGLIE MESSAPICA

Centro TimPasticceria MartineseAviolampMontevicoliBar Tabacchi MengaCaffè BijouCafè AgoràBar Lucy

Via RomaVia MartinaProv.le Ceglie Francavilla, Km 6 Viale Aldo Moro, 64Via S. Vito, 12/16Via S.Vito, 4P.zza Pebliscito, 39Via F.Argentieri, 147

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Bar Cafè ChopinBar Domus Cafè

Via Vittorio Emanuele, 43Via Vittorio Emanuele, 19

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Tabacchino Pietanza F.Tabacchi Costantini E.Lady BarBar StazioneFarmacia Dott.Cavaliere Dom & Edil

Via P. G. Rizzo, 109 Via Brindisi, 196Via Brindisi, s.n.Piazza G. Falcone, 1Via Lecce, 116Via Lecce, 87

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Tabacchi Renna Anna Lorysan Bar TabacchiTabacchi Marino

Via V. Emanuele, 2/aVia S. Pietro, 114Via Marconi, 8

S.PANCRAZIO SALENTINO

AgipCafèTabacchi Greco CosimoFarmacia RibeccoPink Panther BarBar Avio

Via Taranto, 54Via Taranto, 11Via Umberto I, 78Via Umberto I, 130Piazza Umberto I, 31

SAN DONACI

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Via PastrengoVia Cellino, 96Via Cellino, 50

S.VITO DEI NORMANNI

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Via XXV Luglio, 24/26Piazza Vittoria, 1 Via Antonio Sardelli, 13Via Francavilla, 13 Via Crispi, 4Piazza Carducci

S.MICHELE SALENTINO

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Via per CeglieVia A. Moro, 2Piazza Marconi, 5Via B. Croce 21/A

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C. Vittorio E.le, 25Via per Ceglie, 97Via M. di Savoia, 7Via per Ceglie, 3Via prov. Martina F.Via per Ceglie, 75

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Caffetteria De Girolamo Caffè ManhattanCaffè Borgo AnticoEnigma CaffèTabacchi Lavino VitoTabacchi V. Delle RoseCafè SifletCaffè Piccadilly

Via Francavilla, 95Piazza Umberto I, 41Piazza Umberto I, 46Via Cesare Battisti, 18Via Garibaldi, 2Via Roma, 102 Via Roma, 64Via Colombo, 2

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ARIETE - L’ultimo mese dell’anno è per il segno dell’Ariete un po’ alta-lenante: momenti di aggressività e nervosismo si alternano a momenti di entusiasmo e allegria. Si prevedono un po’ di tensioni in famiglia; l’Ariete si sentirà stretto tra i legami e i doveri familiari.

BILANCIA - Dicembre si apre all’insegna della severità e del rigore. L’aspetto più intransigente del loro carattere emergerà sia in ambito la-vorativo che familiare: questo farà si che le “mosse” dei bilancia siano lente ma efficaci.

TORO - Periodo abbastanza positivo e costruttivo. Si preannunciano mo-menti sereni e stabili in cui trionferà l’amore per il partner, per i figli e grande tenerezza nei loro confronti. La forma e la salute anche saranno dalla parte del Toro e ricercheranno la tranquillità.

SCORPIONE - Lo Scorpione durante il mese di dicembre sarà abba-stanza preso dai suoi impegni lavorativi; soprattutto in vista della fine dell’anno vuole terminare dei progetti e per questo ha pieno appoggio dalle stelle.

GEMELLI - L’inizio del mese di dicembre si apre all’insegna del lavoro e degli affari economici che occuperanno gran parte dei pensieri e delle giornate. Questo però porterà inoltre guadagni imprevisti e piccoli arro-tondamenti.

SAGITTARIO - Dicembre è il mese del Sagittario e per questo, almeno nella prima metà, riserva sorprese e gioia. Sarà un periodo, secondo il quadro astronomico, caratterizzato da impulsività, impazienza, idealismo, generosità, intuito, socievolezza.

CANCRO - Passate le incertezze e le perplessità dell’ultimo periodo, i nati sotto questo segno zodiacale ritroveranno fiducia in loro stessi e affronteranno le situazioni a testa alta. Anche se la mente è a volte ap-pannata e l’intuito non è al top, non mancherà l’iniziativa e l’energia.

CAPRICORNO - Previsioni felici per chiudere l’anno in bellezza: prima Mercurio, poi il Sole e Venere entrano nel segno del Capricorno e promet-tono giorni fortunati e intensi. Un forte magnetismo personale consentirà ai nati sotto il segno del Capricorno di essere al centro dell’attenzione.

LEONE - Si prepara a chiudere l’anno nel migliore di modi. Saturno, Sole e Venere in accordo con Marte, che si trova in questo segno, favoriranno il morale, l’amore e i rapporti affettivi in generale e anche il campo del lavoro

ACQUARIO - Il mese di dicembre per il nati sotto il segno dell’Acquario è la conclusione giusta ad un anno di sacrifici e duro lavoro. Amore, ami-cizia e gratifiche professionali, non mancheranno in questi ultimi giorni dell’anno.

VERGINE - Dicembre inizia con una buona notizia per il segno della Vergine: Saturno non è più in opposizione. Questo permetterà un rinvi-gorimento delle emozioni che erano un po’ offuscate da questo pianeta freddo.

PESCI - Dicembre è per il segno dei Pesci un buon periodo. Venere è un po’ dispettosa, ma Mercurio è favoloso e porta i nati sotto questo segno ad essere sinceri e schietti, a chiarire ogni malinteso con saggezza e onestà con tutti, partner compreso.