Il BIM come evoluzione del CAD

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Dalla pubblicazione della direttiva appalti nel 2014 (dir 2014/24/UE), dove venivano menzionati al comma 4 dell’art.22 “strumenti di simulazione edilizie o strumenti analoghi (building information electronic modelling tools or similar)”, si è scatenato un fortissimo e vivacissimo dibattito intorno al tema del BIM (Building Information Modelling) che, dopo appena un anno, ha già lasciato l’elite degli studi di progettazione e delle società di ingegneria per trasferirsi nella realtà di tutti i giorni.

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Tratto dalla Rivista IoRoma consultabile al sito: http://rivista.ording.roma.it
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Dalla pubblicazione della direttiva appalti nel2014 (dir 2014/24/UE), dove erano men-zionati al comma 4 dell’art.22 “strumentidi simulazione edilizie o strumenti analoghi

(Building Information Electronic Modelling Tools orSimilar)”, si è scatenato un fortissimo e vivacissimodibattito intorno al tema del BIM (Building Infor-mation Modelling) che, dopo appena un anno, hagià lasciato l’elite degli studi di progettazione edelle società di ingegneria per trasferirsi nella realtàdi tutti i giorni.È vero, del nuovo palazzo dell’ENI è stato fatto ilmodello BIM, Italferr lo sta adoperando nel progetto

della Metropolitana di Dubai, le aziende italianeche hanno lavorato alla metropolitana di Copena-ghen hanno visto subito che calcolare i ferri d’ar-matura con i pacchetti di modellazione era moltopiù semplice, veloce, e preciso, e quindi meno co-stoso, rispetto ai sistemi tradizionali. Però ci si stacominciando a rendere conto di altre cose.Il BIM non è un software, è un nuovo punto divista. Si passa da rappresentazioni a simboli, dovesi deve ricorrere a polilinee e blocchetti per estrarreinformazioni parziali (CAD) ad una rappresentazionevirtuale costituita dall’insieme degli oggetti checompongono un edificio (o qualunque altro tipo di

INGEGNERIACIVILE

E AMBIENTALEa cura di

Ing. S. Valentini

commissione Gestione e

Manutenzione Patrimoni Immobiliari

Visto da:Ing. M. Cima

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DELLA PROVINCIA DI ROMA

Building Information Modelling: non un software, ma un nuovo punto di vista ormai realtà di tutti i giorni.

IL BIM COME EVOLUZIONE DEL CAD

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insieme) completa delle sue proprietà e/o attributi,con le quali si costruiscono direttamente gli abachi,da cui si possono estrarre informazioni.Ci si comincia a rendere conto che il CAD è statoun compromesso dovuto ai limiti della tecnologiadegli anni ’80. I PC erano agli albori, come ancheinternet, era impossibile pensare quindi di gestire ifile con tutte le informazioni che contiene oggi unmodello BIM. Né era fattibile far lavorare insieme econtemporaneamente specialisti diversi sullostesso oggetto, permesso oggi da questa tecno-logia, senza avere la possibilità di scambiarsi filecon facilità. In realtà i precursori di tale tecnologia

risalgono alla fine degli anni ’80, e il primo avviostrutturato intorno ad esso risale al 2003, in seguitoal dibattito organizzato da Jerry Laiserin in quel-l’anno con Autodesk e Bentley.Solo oggi però si ha a disposizione l’adeguato li-vello di tecnologia ad un costo accessibile perpoter sfruttare tutte le potenzialità della modella-zione BIM.Ed ecco perciò che ci si accorge che dalle univer-sità escono architetti e ingegneri che sanno usareRevit ma non sanno usare AutoCAD, ci si accorgeche le software house come Autodesk, Bentley,Nemetschek, e tutte le altre, da anni hanno smessodi fare aggiornamenti sulle piattaforme CAD perdedicarsi quasi completamente a quelle BIM.E ora questa tecnica comincia a entrare nella vita ditutti i giorni, un po’ come aveva fatto il CAD, soprat-tutto perché piano piano ci si rende conto che conRevit si può produrre lo stesso output che viene ge-nerato da AutoCAD, ma in modo più veloce. L’im-portante è sempre il punto di vista, l’approccio e so-prattutto avere un metodo di lavoro sostenibile chepermetta una raccolta organizzata delle informazioni.

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CIVILEE AMBIENTALE

IL BIM È UNA RAPPRESENTAZIONEVIRTUALE COSTITUITA DALL’INSIEMEDEGLI OGGETTI CHE COMPONGONO UNINSIEME COMPLETA DELLE SUEPROPRIETÀ E/O ATTRIBUTI, CON LE QUALISI COSTRUISCONO DIRETTAMENTE GLIABACHI, DA CUI SI POSSONO ESTRARREINFORMAZIONI.

Figura 1. Evoluzione dal CAD al BIM.

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Il BIM si evolve, quindi, da soluzione imposta daigrandi committenti, spesso esteri, a strumento dicompetitività, proprio perché permette di raggiun-

gere risultati migliori in meno tempo e in modo piùpreciso. L’anagrafica tecnica realizzata con Revitpermette una gestione delle informazioni molto piùefficace, specialmente quando il numero delle infor-mazioni e dei campi da gestire è elevato. Il verovalore aggiunto si raggiunge, tuttavia, nel momentoin cui si trova, nell’ambito dei processi interni dellostudio e/o dell’ufficio tecnico, la compatibilità tra iprocessi BIM e CAD. Come accennato prima, èfondamentale la possibilità oggi di produrre dwgestraendoli direttamente da Revit con i vani giàperimetrati, completi di informazioni legate agli og-getti, ai vani ed agli immobili, perché questi devonopoter essere gestiti normalmente dai tecnici, e so-prattutto archiviati insieme agli altri. Questo ele-mento è altrettanto importante se si pensa che isistemi informatici leggono normalmente dwg po-ligonati e file Excel, anche se sono di recente arrivatiin Italia software CAFM integrati con Revit comeFMSystems ( www.fmsystems.com ).

LE RESTITUZIONI FATTE CON REVITINVECE CHE CON AUTOCAD

Nascono da queste evoluzioni esperienze come irilievi degli edifici del Comune di Roma, dove, senzaneanche l’esigenza di informare il committente nellafase iniziale, è stato utilizzato Revit per la restitu-zione perché ritenuto più produttivo nel processodi produzione delle planimetrie e delle informazionida trasferire poi nel sistema informatico gestionale,in quel caso Volta.FM. Per poter portare avantiquesta scelta è stato necessario avere a disposi-zione persone competenti nell’utilizzo di Revit, avermesso a punto un metodo che fornisse a chi fa-ceva il rilievo la visione di ciò che veniva prodotto(un file tridimensionale ha esigenze diverse di unaplanimetria bidimensionale), e una chiara condivi-sione delle procedure. Solo in questo modo è statopossibile garantire una competitività economica,oltre che in termini di tempi rispetto ad un rilievotradizionale, dato che in ogni caso alcune infor-mazioni in più, come ad esempio il posizionamentosulla verticale delle finestre, vanno rilevate, a frontetuttavia di un risparmio di tempi nella restituzionedovuto al fatto che non c’è più bisogno di delimitarei vani con polilinee chiuse, che vengono bensì ge-nerate direttamente da Revit.

CHE COSA VIENE PRODOTTO

Ma cosa ci fa un committente di un modello? Ladisponibilità di un modello, anche semplicementearchitettonico, permette ad un committente di ef-

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Figura 2. Restituzioneplanimetrica realizzata con

Autodesk Revit.

Figura 3. Vista modello con le proprietà oggetto.

Figura 4. Vista generalemodello con Autodesk A360.

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fettuare stime più precise per i capitolati, ricevendodi conseguenza offerte con minori margini da partedei fornitori, costituisce la base per una analisi ener-getica, per progetti di riqualificazione, diventa l’ele-mento di partenza per avere degli as-built realisticise si mettono in piedi processi e procedure condi-visi. Esperienze sono già in corso in questo senso.

LE PERIMETRAZIONI DEI VANI E LEPROPRIETÀ DEGLI OGGETTI

Una nota a parte, in effetti, la merita la realizzazionedelle polilinee richieste in ogni capitolato necessariesia per l’importazione nei sistemi informatici, sia peril calcolo delle superfici appartenenti ad insiemi ana-loghi (destinazioni d’uso). Questa operazione, tra letante necessarie per la gestione di un patrimonioimmobiliare, è sicuramente la più noiosa, la menoqualificante e quella che conseguentemente vienesvolta in modo più approssimativo. Ciò ha un im-patto diretto sui canoni che i committenti pagano ei provider dei servizi ricevono, dato che nella mag-gioranza dei casi questi vengono determinati in basealla quantità di mq serviti o di mc riscaldati.L’utilizzo del BIM consente di avere queste infor-

mazioni in modo automatico e molto preciso, e diaggiornarle con estrema facilità, permettendo an-che la costruzione di abachi molto più strutturati,e di conseguenza realizzare direttamente computimetrici semplicemente assegnando le proprietàdegli oggetti in modo opportuno.

INTEGRAZIONE TRA BIM E CAD

L’ulteriore passaggio che ancora mancava è statoormai completato con la disponibilità di sistemi perla gestione della manutenzione e degli spazi(CAFM) integrati sia con CAD che con BIM, sistemiche quindi sono in grado di sfruttare tutte le po-tenzialità del BIM senza stravolgere l’organizza-zione degli uffici tecnici. Questi possono, infatti,programmare una progressiva crescita sia dellecompetenze sia delle dotazioni informatiche ren-dendo compatibile in questo modo la coesistenzadei due sistemi negli archivi come nella gestione.Soluzioni che, anche grazie alla completa acces-sibilità via web, diventano molto più sfruttabili eaumentano di molto i vantaggi che possono por-tare ad una riduzione dei costi nella gestione ri-spetto a quanto potevano fare in passato. ■

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Figura 5. Architetturasistemica CAFM con BIM e CAD.

BIM Models

CAD Drawings

WebApplicazion

Space Management

FacilitiesDatabaseFirewall

Field drawings and data

Maintenance

Asset Management

Web-based FacilityManagement Software

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