Il bilancio dello stato è incostituzionale ?

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Estratto dal sito www.ilfuturomigliore.org IL BILANCIO DELLO STATO INCOSTITUZIONALE ? sergio benassai E’ il 12 ottobre 2013, Roma, Piazza del Popolo, manifestazione “Costituzione, la via maestra”: parla la costituzionalista Lorenza Carlassare, che conclude con una affermazione di questo tipo (scusandomi se non riporto le sue esatte parole): “In questa fase di carenza di risorse, potremmo chiedere di dichiarare incostituzionali quelle spese che non fanno riferimento ai principi fondamentali contenuti nella Costituzione”. Traducendo (secondo la mia interpretazione) questa affermazione in esempi concreti, mi è sembrato di capire che si potrebbe chiedere di dichiarare incostituzionale una legge di finanziamento che prevede l’acquisto degli F35 (aerei militari) o una legge di finanziamento di una grande opera come la TAV Torino-Lione, quando nel frattempo si varano leggi che tagliano le spese sociali. Poiché l’affermazione di Carlassare, lì per lì, mi è sembrata, come dire, “esagerata e poco sostenibile”, ho deciso di approfondire la questione.

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Secondo la costituzionalista Carlassare si potrebbero dichiarare incostituzionali le spese che non fanno riferimento ai principi fondamentali contenuti nella Costituzione ....

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Estratto dal sito

www.ilfuturomigliore.org

IL BILANCIO DELLO STATO INCOSTITUZIONALE ?

sergio benassai

E’ il 12 ottobre 2013, Roma, Piazza del Popolo, manifestazione “Costituzione, la via maestra”: parla la costituzionalista Lorenza Carlassare, che conclude con una affermazione di questo tipo (scusandomi se non riporto le sue esatte parole): “In questa fase di carenza di risorse, potremmo chiedere di dichiarare incostituzionali quelle spese che non fanno riferimento ai principi fondamentali contenuti nella Costituzione”.

Traducendo (secondo la mia interpretazione) questa affermazione in esempi concreti, mi è sembrato di capire che si potrebbe chiedere di dichiarare incostituzionale una legge di finanziamento che prevede l’acquisto degli F35 (aerei militari) o una legge di finanziamento di una grande opera come la TAV Torino-Lione, quando nel frattempo si varano leggi che tagliano le spese sociali.Poiché l’affermazione di Carlassare, lì per lì, mi è sembrata, come dire, “esagerata e poco sostenibile”, ho deciso di approfondire la questione.E credo di aver trovato la spiegazione in un articolo della stessa Lorenza Carlassare “Priorità costituzionali e controllo sulla destinazione delle risorse”1, pubblicato nel Fascicolo 1/2013 di Costituzionalismo.it del 4 giugno 2013.

Rimandando al testo citato per quanto riguarda le interessanti argomentazioni di Carlassare, mi chiedo comunque se questa via, al di là della sua consistenza (che non mi convince: ma, naturalmente, non essendo un costituzionalista, e nemmeno un giurista, anzi, essendo un anziano tecnico in pensione, non mi permetto di controbattere con motivate argomentazioni giuridiche e giurisdizionali, pur avendone l’insana tentazione), sia effettivamente praticabile.

1 http://www.arifs.eu/documenti/priorita-costituzionali-e-controllo-sulla-destinazione-delle-risorse-di-lorenza-carlassare/#.UlnG6FO1sow

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E la mia modesta risposta è che no. Per le seguenti ragioni:a) un impegno di spesa comporta (non sempre, ma sicuramente nella maggior parte dei casi) che, a fronte di esso, si realizzi qualcosa; e, per realizzare qualcosa, è necessario che vi siano persone pagate (lavoratrici/ori) che siano impegnate a tale scopo. Si potrebbe quindi sostenere che, in genere, un impegno di spesa comporta comunque una offerta di lavoro e quindi tale spesa è in piena attuazione dell’articolo 14 della Costituzione (diritto al lavoro), sempre che, naturalmente, non violi altri articoli della Costituzioneb) ogni spesa può essere giustificata in termini costituzionali. Ad esempio le spese per armamenti, F35 compresi, possono essere costituzionalmente“giustificate” ai sensi dell’articolo 52 della Costituzione (la difesa della patria)c) i trattati internazionali (ivi compreso il Trattato di Lisbona), che possono comportare l’obbligatorietà di alcuni interventi finanziari, devono comunque essere rispettati, come previsto dall’articolo 11 della Costituzione

Insomma non si può “piegare” la Costituzione agli interessi (peraltro legittimi) di una ideologia (intesa nel senso migliore): anche perché analoga operazione può essere tentata o compiuta da ideologie contrastanti.

Non è dunque, io credo, la Corte Costituzionale che può risolvere i problemi politici.

Il problema sta, fra l’altro, proprio nella giusta critica che Carlassare fa del ruolo dei partiti politici che, appunto, non sembrano più portatori di programmi in grado di realizzare i dettami costituzionali.Hic Rhodus, hic salta.Le/i promotrici/ori della manifestazione hanno dichiarato di non voler fondare nessun nuovo movimento, partito, forza politica.Ma concordano sul fatto che gli attuali partiti non sono in grado di affrontare e dar soluzione ai grandi problemi che ci affliggono.E allora ?

P.S. Non voglio chiudere in negativo: infatti credo che, prima o poi, in tempi e forme che non sono in grado di (non voglio) prevedere, si dovrà ricostruire un partito di sinistra, forse completamente diverso, nelle modalità organizzative, da quelli attuali, che abbia ben chiara la direzione (che potrebbe essere quella di una visione globale, mondiale, che preveda per tutti gli esseri umani la garanzia di libertà ed eguaglianza e attui fra di loro la necessaria solidarietà), e le tappe ed i tempi necessari (scontando, ovviamente, gli inevitabili, ma chiari, compromessi).