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FRANCESCO CARLO SALODINI ILLUSTRATORI BRESCIANI DEL NOVECENTO - 2 IL BIBLIOFILO - 3 AAB EDIZIONI

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FRANCESCO CARLO SALODINIILLUSTRATORI BRESCIANI DEL NOVECENTO - 2

IL BIBLIOFILO - 3

AAB EDIZIONI

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BANCA SAN PAOLO DI BRESCIACOMUNE DI BRESCIA

CIVICI MUSEI DI ARTE E STORIAPROVINCIA DI BRESCIA

ASSOCIAZIONE ARTISTI BRESCIANI

IL BIBLIOFILO - 3

galleria aab - vicolo delle stelle, 4 - Brescia28 novembre - 16 dicembre 1998

feriali e festivi 15.30 - 19.30lunedì chiuso

AAB EDIZIONI

FRANCESCO CARLO SALODINI(1903-1950)

ILLUSTRATORI BRESCIANI DEL NOVECENTO - 2

rassegna a cura di Ugo Spini e Michela Valotti

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Tre erano i nomi di illustratori bresciani del Novecento sui quali ci accaddedi richiamare l’attenzione in un articolo di alcuni anni fa per la rivista “AB”:Giovanni Fumagalli, Vittorio Trainini e Francesco Carlo Salodini; e possiamoesprimere la nostra soddisfazione nel constatare come, tra il 1997 e questo1998, sia stato possibile dedicare ad ognuno di essi lo spazio che ci parevameritasse attraverso una iniziativa espositiva (ed un relativo catalogo).L’attività grafica di Vittorio Trainini, marginale rispetto alla sconfinata produ-zione di affrescatore, ha trovato un suo approfondimento nell’ambito del-l’articolata mostra dedicatagli dall’Amministrazione comunale nel gennaiodello scorso anno; il segno aristocratico di Giovanni Fumagalli è stato mate-ria della mostra realizzata l’ottobre scorso dall’Associazione artisti brescia-ni e la stessa ha posto ora l’attenzione sulla terza figura di illustratore cuiaccennammo in apertura, quel Francesco Carlo Salodini che della stessa As-sociazione fu socio ed alla cui – maggiormente studiata - attività pittoricaera stata dedicata una grande mostra retrospettiva nel 1980.Trattato assai marginalmente da studiosi come Antonio Faeti e Paola Pallot-tino, Francesco Carlo Salodini si dedicò per oltre vent’anni della sua non lun-ga vita ad un’instancabile attività di illustratore svolta essenzialmente perl’editrice bresciana La Scuola, contribuendo alla realizzazione di un’infinitàdi volumi e volumetti per l’infanzia, il più delle volte raggruppati in collane ecollanine, che videro la luce tra la fine degli anni Venti e gli anni immedia-tamente seguenti la seconda guerra mondiale. Fu questo il contributo del-l’editoria locale – e di un editore che si caratterizzava proprio per la pro-duzione nel campo pedagogico e didattico – ad un fenomeno di grandi di-mensioni nel quale, sul piano nazionale, si distinsero negli stessi anni edito-ri come i torinesi Utet e Paravia o i fiorentini Bemporad e Salani.Ora l’indagine ad ampio raggio portata a termine da Michela Valotti, che hatra l’altro catalogato tutti i volumi illustrati da Salodini nonché rintracciatoalcuni bozzetti e disegni preparatori, permette una lettura critica di questaenorme produzione, dispersa in moltissime pubblicazioni, individuandone lematrici stilistiche e istituendo rapporti e confronti con la coeva produzionedi più noti, e studiati, illustratori italiani.

Francesco Carlo Salodini illustratore,un mondo domestico alle soglie della televisione

Ugo Spini

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Come detto, l’attività di illustratore di Salodini si esplica per la quasi totalitànell’ambito dell’editoria per l’infanzia, da quella per i più piccini (ed anchesolo lo scorrere i titoli delle collane e dei singoli volumetti più oltre pazien-temente schedati ne darà un’idea) a quella per i più grandi, raggruppabile,quest’ultima, intorno alle opere di Paolo Segnali e soprattutto di GherardoUgolini.Certo, il meglio di Salodini illustratore non lo cercheremo nella realizzazio-ne dei figurini di Ulisse, Dante, Sigfrido ed altri comprimari delle rispettivesaghe e poemi: in queste edizioni, contrariamente a quanto avviene per ivolumetti per i più piccini, il testo fa aggio sull’illustrazione, la fantasia del-l’artista appare necessariamente più condizionata dalla “sceneggiatura”.Salodini sembra abbia qui trovato spunti in quel serbatoio iconografico co-stituito dalla mondadoriana Enciclopedia dei ragazzi, che nella sua suddi-visione tematica (i grandi personaggi, il libro dei miti, il libro della natura...)appare così in sintonia con la mania sistematica e classificatoria delle colla-ne e sottocollane dell’editrice bresciana.I migliori risultati di Salodini illustratore ci sembra invece di poterli scorgerenelle fantasie grafiche che vedono protagonisti i fanciulli, in un contesto na-turale o domestico (ill. 42).O quanto meno – e questa vuol essere una proposta di lettura –, ai nostriocchi di bambini di ieri sembrano aprirsi, allo scorrere queste vignette, an-goli familiari e rassicuranti del tinello e del salotto di casa, della camerettaingombra di giocattoli (in fondo non molti, ed in legno colorato), del giardino(e dell’orto), dell’aula scolastica... come li ricordiamo, o come crediamo di ri-cordarli.Un microcosmo figurativo essenzialmente domestico, e scolastico, che, se-condo un procedimento analogo a quello che ritroviamo nella Recherche,dalle immagini ci riporta ad altre sensazioni, in particolare olfattive, e cisembra di sentire ancora l’odore del cuoio della cartella, dell’inchiostro, dellegno verniciato dei banchi: impressioni così bene evocate dal Franco Favanel suo Ön sércol dè stagiù: “Udùr d’enciòster / èl prim dé dè scöla / ... /Pinì strempàcc, / carta sügherina...”.Dimensione domestica, dunque, anche quando visitata da presenze ultra-terrene (l’angelo custode in Gesù viene, 1939: “l’angioletto, dopo molto errare, entrò in una stanzetta e vide un bambino, mani giunte ed occhi alcielo, tutto assorto nella sua preghiera”) (ill. 57).

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I colori, quando ci sono, sono assai sobri, spesso non procedendo oltre la bi-cromia: il tutto assume un’aria di perduta pulizia e di lindore, forse anche diangustia, di autarchia, ma proprio per questo quasi ci commuove il piccolomondo fatto di animaletti del giardino, dell’orto e della siepe: il merlo, lachioccia, il pulcino, il grillo, la formica... talvolta l’orizzonte si amplia, solcatoda un volo di rondini, verso fondali di nuvole bianche come meringhe(ill. 43-44).Questi libretti, che ritroviamo oggi all’approdo precario delle bancarelle, di-spersi superstiti di soppresse bibliotechine scolastiche e sgomberi di soffitte,ci parlano di un’altra età: di letture un poco coatte durante le vacanze sco-lastiche, di letture in casa sotto la guida di papà e mamma. E, con ingenuoespediente editoriale, questi libretti al fanciullo intendevano parlare davvero:“Parla il libro: Piccolo amico, ora sono tuo e mi devi voler bene. Conservamicon cura, senza sciuparmi. Leggimi adagio, e racconta anche alla Mamma,ai fratellini quanto leggi su queste pagine” (ill. 11).Anche quando l’illustratore risente necessariamente di certa retorica deltempo, le colonie, e l’impero, sono visti da una tranquilla aula scolastica, e lanostra effimera grandezza nazionale è narrata da un pacifico maestro: glielmi sono di cartone, e le spade di legno (che poi questo si avvicinasse alreale armamento della nazione è un altro discorso).L’editrice bresciana, le sue collane, i suoi titoli (fatti salvi alcuni, tra cui Pa-tria, 1933, di Giuseppe Fanciulli) e le relative illustrazioni di Salodini, paga-no nel complesso un assai modesto tributo alla baldanzosa e programmati-ca retorica educativa di regime, propugnata ad esempio da un Olindo Gia-cobbe (Letteratura infantile, 1934).(Ma pure, proprio i volumi delle collane di Gherardo Ugolini per i più gran-dicelli vengono così pubblicizzati nel 1938: “Offriamo ai nostri fanciulli i li-bri dell’antica sapienza e della grande e pura arte immortale. Sarà comefarli uscire dalle nebbie malsane della bassura e della poltroneria spiritualeo quella falsamente dinamica delle avventure americanizzanti, per guidarliallo splendore delle vette, nido per le aquile”).

Dimensione domestica, si diceva, ma non solo. Salodini si mostra capace dipiù ardite fantasie, fissando immagini e particolari che hanno la stessa for-za un poco inquietante di un sogno febbrile (le formichine che “si rizzaro-no sulle zampe di dietro, si abbracciarono e si baciarono più volte” ne Lemeravigliose avventure di Paperino, 1937): non stentiamo a credere co-me immagini di tale estrosa vivezza possano essersi impresse nella memo-ria dei giovani lettori. Tutti abbiamo nella mente, nel nostro bagaglio di ri-cordi, immagini rubate al Doré della Divina Commedia od a vecchie enci-clopedie con le tavole illustranti fantasmagorici fiori tropicali o tenebrosi pe-sci abissali (ill. 51).Detto questo va però rimarcato come la dimensione abituale di Salodini il-

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lustratore vada ricercata nell’impegno educativo in cui di fatto si esauriva laproduzione editoriale del suo principale committente. Nei suoi migliori esitiSalodini sa mantenersi in equilibrio tra sensibilità di artista e delimitazioni,esigenze didattiche, con relativi appiattimenti e semplificazioni. Ma, messapure in conto certa corrività dovuta a superlavoro, non andrà dimenticatocome alcune semplificazioni che paiono sconfinare nella banalità e toccarel’ideografia, possano essere riconducibili ugualmente a sigla e stile, a unasorta insomma di “minimalismo” grafico.È davvero impressionante la quantità di volumi e volumetti sfornati a gettocontinuo dalla Scuola editrice, raccolti spesso sotto evanescenti titoli di col-lane: dalle famose riduzioni di classici dell’Ugolini (alle quali sembra aver ar-riso un certo successo, testimoniato dalle diverse ristampe), allo sminuzza-mento, alla riduzione in pillole di altre opere capitali della letteratura(Swift), alle operette destinate ai più piccoli, spesso compilate da scrittorinoti a livello nazionale (Fanciulli, Visentini, Provenzal, Tibaldi Chiesa), ma nonraramente da nomi che riletti oggi sembrano esser presi direttamente dal-l’elenco telefonico, e sui quali pare esser disceso non a sproposito il piùcompleto oblio. Bene, è proprio l’apporto grafico di Salodini che accomuna(staremmo per dire: nobilita) tutta questa pletora di opere e operette inuna unità di stile, forse un poco piatta ma funzionale, riconoscibile, solida, ele rende non totalmente ingrate allo sguardo. Quanto a leggerle, poi...Ed è una bella rivalsa per il nostro artista, considerando come l’editricesembra assegnasse all’illustrazione un ruolo sussidiario, secondario. Si ha in-somma l’impressione (peraltro suffragata da testimonianze) che non tuttele potenzialità dell’artista venissero sempre secondate e valorizzate, mapiuttosto fossero talvolta trascurate, da un lato, e dall’altro dissipate in trop-pi rivoli e rivoletti. Dopo la scomparsa di Salodini per alcuni anni mancheràalla Scuola editrice un illustratore che sapesse raccoglierne l’eredità: biso-gnerà attendere, all’inizio degli anni Sessanta, Gianmaria Ciferri, che, tra iprimi lavori, illustrerà proprio un “cavallo di battaglia” di Salodini, Il pazien-te Odisseo di Gherardo Ugolini (1961).In conclusione possiamo dire come l’opera di Salodini illustratore abbia sa-puto farsi interprete della fantasia dei piccoli, accompagnandoli, per così di-re, sino alle soglie della televisione. L’artista scompare infatti nel 1950, pocoprima che la televisione facesse ingresso nelle nostre case ed iniziasse quelpercorso che l’avrebbe portata a monopolizzare (e a inaridire) il mondo fi-gurativo dei piccoli, e non solo.

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Francesco Carlo Salodini e l’attività grafica:ricognizioni in un campo inesplorato *

Michela Valotti

Premessa

A quasi vent’anni dalle mostre antologiche presso l’AAB (1980) e laGalleria San Michele (1981), si presenta ora l’occasione di vedere riu-niti, nella sede dell’Associazione Artisti Bresciani, i pezzi più significati-vi della produzione grafica di Francesco Carlo Salodini, settore tantoampiamente praticato dal bresciano, quanto sfortunatamente trascu-rato.Seguiva infatti, a distanza di qualche mese dall’ultima esposizione, lamonografia, rimasta in forma di abbozzo, curata da Franco Solmi eMarilena Pasquali, mentre nel ricco catalogo dell’esposizione Gli Anni-trenta (Milano, 1982), Paola Pallottino, nota storica dell’illustrazione,annunciava, in calce ad una sintetica nota biografica del maestro, l’usci-ta del volume citato, completato da un intervento della medesima.Sebbene non giunta a buon fine, l’impresa critica più recente dimostral’urgenza di una riconsiderazione, approfondita ed aggiornata, dellaproduzione grafica di Salodini, di quella, in specie, finalizzata all’editoriaper l’infanzia, su cui in tono perentoriamente liquidatorio si eraespresso nel 1972 Antonio Faeti. Inserito superficialmente tra “il Fa-scio e la Chiesa” che “si disputavano le masse infantili italiane”, Salodi-ni viene infatti criticato per quella “statuaria pesantezza dell’edilizia lit-toria”1, espressione formulata sulla base di una sola immagine trattadal Piccolo Dante di Gherardo Ugolini (1926). D’altro canto, il giudiziolimitativo, allargato all’intera produzione dell’artista, è dovuto, proba-bilmente, alla superficialità della ricerca bibliografica, che contava, nelpur lodevole intento, solo dodici edizioni. Una ricerca più approfondi-ta presso le collezioni degli eredi e soprattutto, nella biblioteca di re-dazione della casa editrice La Scuola, ha condotto a recuperare unaquantità insperata di volumi, in cui, anche se non espressamente se-gnalate nel frontespizio, compaiono, per lo più datate e firmate, le illu-strazioni del bresciano.Il presente contributo intende proporre alcuni suggerimenti e con-fronti per poter collocare criticamente l’artista entro quel ricco e va-riegato mondo dell’editoria per l’infanzia che annovera, tra gli anniVenti e Quaranta, eccellenti protagonisti. Il discorso, dunque, trascuraquei pezzi, comunque non numerosi, che sono evidentemente collega-ti alla sua attività pittorica (autoritratti, ritratti e studi anatomici a car-

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boncino e sanguigna), per cui si può escludere senza dubbio una de-stinazione libraria. Il corpus ricostituito comprende ora più di centovolumi usciti tra gli anni Venti e Cinquanta (senza contare le riedizionipostume) presso le case editrici La Scuola, Morcelliana, Queriniana,Gatti, Vannini e Gastaldi, cui vanno aggiunte le testatine e i finalini peri bollettini parrocchiali e per le riviste “Scuola Italiana Moderna”,“L’Arte dei Piccoli”, “Pro Infantia” (poi “Scuola Materna”) e “Carta,penna e calamaio”.Un’ultima considerazione va infine aggiunta sulla metodologia della ri-cerca. Se il regesto bibliografico appare notevolmente arricchito ri-spetto al passato, non è possibile garantire, a tutt’oggi, una conoscen-za assolutamente completa delle edizioni a causa di un increscioso in-cendio che ha distrutto, nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, unaparte dei volumi conservati presso La Scuola. D’altro canto, il recentecatalogo della biblioteca di redazione, non sempre puntuale e comple-to, manca dei volumi più datati. La presenza, presso gli eredi, di alcuneillustrazioni la cui destinazione è sconosciuta conferma, oltre alla pos-sibilità che si tratti di prove rifiutate o di studi preparatori, il fatto cheuna minima sezione sia andata irrimediabilmente perduta.

F. C. Salodini, Ridarella, in “L’arte dei piccoli”, 1 novembre 1927, p. 41

F. C. Salodini, Per la scuola e per la vita, in “Scuola Italiana Moderna”, 19 ottobre 1934

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La missione educatrice dell’arte: Francesco Carlo Salodini illustratore per l’infanzia

Il fortunato binomio Gherardo Ugolini - Francesco Carlo Salodini, checostituisce, a partire dal 1925, la punta di diamante della missioneeducatrice avviata da La Scuola, guidata da Giorgio Montini e sostenu-ta da personalità quali Angelo Zammarchi e Vittorino Chizzolini, si in-serisce, più ampiamente, in quella spinta formativa cui non si sottrag-gono le più “moderne” case editrici italiane. La fioritura di numerose collane destinate specificamente ai ragazzi,ricche di tavole illustrate, segue l’evoluzione culturale, fortementesostenuta dal fascismo, che si prefigge di ammaestrare il giovane ita-liano attraverso i “miti”, le “storie” e le “leggende”, come recita il ti-tolo della collana edita da Paravia e diretta da Luisa Banal. Impresepedagogiche quali “La Biblioteca dei miei ragazzi” di Salani, “La Scalad’oro” di UTET, “Il libro del ragazzo” de La Nuova Italia, “I libri d’ac-ciaio” di Bompiani e “La bibliotechina de la lampada” di Mondadori,propongono riduzioni del ciclo omerico e dei poemi danteschi, favo-le esopiche e romanzi d’avventura, affidandosi alla penna di abili

maestri2. Come nel caso dellaParavia di Torino, che commis-siona a Carlo Nicco (1883-1973) tutti i trentanove volumidella collana “Miti, storie e leg-gende”, e della Mondadori, chechiama Bruno Angoletta (1889-1954) per illustrare i volumi checompongono il ciclo “Il romanzodei ragazzi” diretto da Olga Vi-sentini, così La Scuola vede l’in-tervento prolifico e duraturo diCarlo Salodini. Tra il 1925 edil ’50 nascono, presso la casaeditrice bresciana, collezioniquali “I grandi poemi dell’uma-nità raccontati ai fanciulli e alpopolo”, “Anime in fiore”, “Ma-riuccia” e “I Santi e gli eroi nellastoria e nella leggenda”, in cui laspinta moralizzatrice va di paripasso con i l recupero del legrandi tradizioni storiche e cul-turali dell’Italia e in cui, accanto

A. Sala, copertina per M. Maryan, Primavera, Brescia, La Scuola, 1923

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al romanzo d’avventura, compaiono brevi novelle per i più piccini,manuali catechistici, letture scientifiche eccetera.In verità non si deve pensare che, già prima dell’intervento di Salodini,La Scuola non avesse curato il settore dell’illustrazione. Ce lo dimo-strano i numerosi pezzi, copertine, testate, finalini firmati dai più signi-ficativi maestri, bresciani e non, operanti nel campo. Scorrendo gliscaffali della biblioteca si possono incontrare più volte le firme di An-gelo Sala (1875-1939), Attilio Mussino (1878-1954), Bruno Angoletta eBruno da Osimo (1888-1962), che, più o meno assiduamente, hannoavuto modo di collaborare con La Scuola. Se la presenza del brescia-no Angelo Sala, fortemente legato ancora ad un certo decorativismotardo ottocentesco e aperto, in alcuni casi, al grafismo sinuoso del Li-berty, non ci stupisce3, più interessante risulta l’incontro con il celebreAttilio Mussino, originario di To-rino, che compare sulla scenabresciana a partire dal 1913-14,reduce dalla fortunata edizionede Le avventure di Pinocchio curatada Bemporad (1910-11)4. Chia-mato ad illustrare le singole se-zioni che scandiscono la “ScuolaItaliana Moderna”, negli stessi an-ni viene eletto responsabile dellaredazione artistica de “Pro Infan-tia”. In seguito si possono conta-re una decina di pubblicazioni,tutte circoscritte entro il secon-do decennio, che lo vedono in-tervenire a corredo di manuali dilavori femminili e di educazionemorale, di romanzi e novelle,questi ultimi in collaborazionecon la moglie, la professoressaEugenia Giuseppina Giordani. Ilsegno fortemente incisivo diMussino, che amava firmarsi “At-tilio” o semplicemente “A”, do-vette costituire un forte elemen-

A. Mussino, Dalla vita e dalla storia, in “Scuola Italiana Moderna”, 6 giugno 1914

A. Mussino, copertina per E. G. Giordani Mussino, Fonti vive, Brescia, La Scuola, 1925

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to di stimolo anche per il giovaneSalodini, che, in talune tavole, al-l’interno dello stesso testo, è“costretto” a confrontarsi con ilmaestro, appartenente però aduna generazione precedente or-mai in declino.Singolare è infine il caso di BrunoAngoletta, che firma la copertinae le illustrazioni interne de Queitempi nella campagna veneta du-rante la guerra mondiale 1915-18di Ottavia Bonafin, datate 1938,stilisticamente legate alla secon-da fase dell’artista bellunese, do-po i noti figurini geometrici di“Giro tondo”. Qui si fa più evi-dente, pur nella schematizzazionedelle linee, un certo gusto Nove-cento che lo riavvicina alle incli-nazioni della cultura artisticacoeva (in primis di Sironi grafico).Procedendo in questa prima ana-lisi dei materiali presenti nellaricca biblioteca, mai finora affron-tati dal punto di vista artistico, sigiunge, alla metà degli anni Venti,al “nostro” Salodini”, allora venti-duenne che aveva da poco termi-nato l’apprendistato presso labottega di Vittorio Trainini (1888-1969). La sua formazione, sostan-zialmente autodidatta, si era in-

B. Angoletta, illustrazione interna per O. Bonafin, Quei tempi nella campagna veneta durante la guerra mondiale 1915-1918,Brescia, La Scuola, 1938

F. C. Salodini, copertina per Floriana, La contessina Nene, Brescia, La Scuola,1930

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fatti svolta tra il corso domenicale di disegno e la manovalanza, qualedecoratore, presso il noto pittore locale, allora impegnato in una pro-lifica attività di freschista per le chiese bresciane5. È impensabile, aquesto punto, negare che l’allievo abbia seguito l’influenza del mae-stro. Se si considerano infatti i primi lavori grafici per la collana “Igrandi poemi dell’umanità” (dieci volumi, dal 1925) e “I Santi e gli eroinella storia e nella leggenda” (sette volumi, dal 1932), è facile riscon-trare una certa affinità nel trattare i personaggi, soprattutto religiosi,che popolano i racconti dell’Ugolini, figure a penna dalla sintetica inci-sività, purgate, però, in Salodini, di quella monumentalità spesso pre-sente nelle opere del maestro.A partire dal 1928, poi, Salodini viene interpellato per la rivista “LaScuola Italiana Moderna”, fino allora campo privilegiato di Mussino. Ilsuo primo intervento, limitato ad alcune illustrazioni per il romanzoLa valle nera di H. Wast, si fa successivamente più ampio, fino agli anni1934-35, in cui tutte le testatine sono firmate dal bresciano. In verità,col passare degli anni, l’intervento della fotografia e la scelta di arric-chire la rivista di belle tavole artistiche (riproduzioni da Leonardo,Raffaello eccetera) costringono l’illustratore a ripiegare sulla produ-zione libraria, condotta, tra gli anni Trenta e Quaranta, a ritmo serra-tissimo. In concomitanza con il matrimonio e la nascita di quattro figli,l’artista si vede infatti costretto a lavorare senza sosta per le edizioni,che si susseguono numerose nel tempo, con la naturale conseguenzadi ottenere risultati non sempre di alto livello. Basti pensare che la

F. C. Salodini, illustrazione interna per C. Collodi, Le avventure di Pinocchio,Brescia, La Scuola, 1947(?)

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collezione “Mariuccia”, forse pri-ma e più evidente vittima di que-sto scadimento, viene stampata(nei suoi sette romanzi, eccettoLa scala di diamante, del ’34) nel1930 e le illustrazioni sono data-te da Salodini per lo più tra il1930 e l’anno precedente.Al contempo, va comunque rico-nosciuto, a difesa dell’artista tal-volta troppo corrivo, che tre so-no almeno le ragioni di quellasemplificazione che ai nostri oc-chi assume talvolta il significatodi una “banalizzazione”, ben lon-tana dalle coeve prove di alcunimaestri appartenenti ancora al fi-lone floreale, che esibiscono unsegno raffinatissimo, quasi com-piaciuto, espressione di un sim-bolismo visionario che deve cer-to sortire effetti ben diversi sul-l’utenza infantile. Ci riferiamo, daun lato, alle pressanti richiestedella committenza, che, peraltro,non è sempre in grado di offrire

all’artista una adeguata riproduzione dei pezzi presentati, soprattuttodi quelli a colori, a causa delle allora rudimentali tecniche di stampa,che ottengono certo più gratificanti risultati da un disegno chiaro esemplice, facilmente trasferibile sulla carta. A ciò va poi aggiunta, equesta costituisce la questione più interessante, la specifica finalità di-dattica seguita dalla casa editrice, che, fin dalla sua fondazione (1904),intende proporre un modello letterario e figurativo dall’immediatafruizione, facilmente appetibile per i fanciulli. La conferma viene, adesempio, dalla nota in calce all’edizione del Pinocchio collodiano (nonpiù rintracciabile se non in un bozzetto, ma certamente degli an-ni ’40), reclamizzato sulla rivista “Scuola Italiana Moderna” del 1947(n. 3). Recita infatti il testo: “Le meravigliose avventure del burattinonarrate in sedici puntate, illustrate da sedici tavole a due colori delpittore Salodini, formato 25x17, di facile riproduzione alla lavagna” (ilcorsivo è nostro). Se si pensa che la versione commissionata a Salodi-ni costituisce una variante, in forma ridotta, della lussuosa edizioneapprontata per l’editrice bresciana da Benito Jacovitti (1943 e ’46),

F. C. Salodini, illustrazione internaper F. Bettini, Le meravigliose avventuredi Paperino, Brescia, La Scuola, 1937, p. 13

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poco più che ventenne, ma già caratterizzato da quella linea graficache poi approfondirà nel più noto personaggio Cocco Bill, allora risultaimmediata un’altra considerazione sulla posizione occupata dal bre-sciano, che negli anni Quaranta può vantare una esperienza già ven-tennale nel campo dell’illustrazione: la sua figura pare quella di unoperatore instancabile, ma forse non debitamente riconosciuto e nep-pure adeguatamente “sfruttato” dall’editrice locale.Scorrendo il suo ricco catalogo, vale la pena di soffermarsi su quegliesemplari che si distinguono per l’originalità del tratto e della compo-sizione, in particolare su quelle opere che, a partire dalla metà deglianni Trenta, manifestano un tratto più maturo. Ricordiamo, ad esem-pio, Le meravigliose avventure di Paperino del 1937, in cui spiccano le im-magini essenziali, ma di forte impatto, delle formiche, parte di un uni-verso di animali parlanti cui la narrativa aveva dedicato, e continuava adedicare, ampi spazi. Il raffinato linearismo che accentua il carattere di

F. C. Salodini, illustrazione interna per G. Ugolini,Davide Re, Brescia,La Scuola, 1957 (n. ed.), p. 5

F. C. Salodini, illustrazione interna per G. Ugolini,Orlando a Roncisvalle, Brescia, La Scuola, 1934,p. 115

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bidimensionalità delle figure pareavvicinabile a certe soluzioni del-la pittrice e disegnatrice toscanaLuisa Fantini (1907-1984), dal se-gno personalissimo, che ama co-gliere vaghe suggestioni orientali,come si nota, ad esempio, anchenel volume di Carême (Viaggio inun regno meraviglioso, 1944), illu-strato per La Scuola.Il registro stilistico di Salodini,che sembra mantenere una soli-dità e una compostezza d’impian-to nelle scene dell’epopea stori-co-mitologica del Davide Re, diSigfrido e l’anello e Percivalle, sceneche occhieggiano le proposte diCarlo Parmeggiani (1881-1967) edi Enrico Pinochi per la “Scalad’oro” della UTET, si fa più affabi-le e decisamente più coloratonelle copertine della collana“Anime in fiore”: in esse l’arte

C. Parmeggiani,copertina per G. Mottini,La leggenda di Troia,Torino, UTET, 1932

A. Cavalieri,copertina per P. Perrault,La stella di Semplicina,Firenze, Salani, 1934

F. C. Salodini,illustrazione interna per L. Rini Lombardini,Orsinetto, Brescia, La Scuola, 1948, p. 64

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del bresciano mostra evidentipunti di tangenza con gli esiti diquel filone detto “nursery-dèco”6

che conta, tra i suoi protagonisti,Augusta Cavalieri (attiva tra glianni Venti e Trenta) e FiorenzoFaorzi.Si segnala, ancora, la collana dedi-cata alle recenti imprese colonia-li, in cui vengono proposte fanta-stiche avventure di giovinetti ita-liani in Eritrea e in Tripolitania. Laserie, appartenente ancora alle“Anime in fiore”, si conclude trail 1935 ed il ’37, anni in cui Salo-dini sperimenta un nuovo tipo ditratteggio che, giocando sui con-trasti di luce e ombra, proponeun’alternativa moderna al classi-co contorno. L’ultimo e più signi-ficativo intervento, sempre altratto, è verificabile nel testo diP. Segnali, Alla scoperta della natu-ra, del 1948. Dello stesso anno èanche Orsinetto, volume della RiniLombardini, in cui si registra unodei più alti raggiungimenti dell’ar-te del maestro. Il segno, forte esintetico, sa elaborare singoli ele-menti e scene di gruppo secon-do un senso della pagina del tut-to personale, che costituisce laconclusione, per così dire, di unprocesso avviato già molti anniprima con il giovanile Ar iele(1929). A queste edizioni, chesembrano tener presente il mi-gliore Cambellotti, se ne acco-stano altre, tra il ’48 ed il ’50, perla collana “I racconti e le fiabe”.Pur coeve, qui il segno si fa piut-tosto corsivo e di scarso impat-to - forse per le ancora pressan-

F. C. Salodini,copertina per L. Ercoliani,Leutelmonte,Brescia, Vannini, 1929

F. C. Salodini,copertina per F. Bosi,Alfredo Oriani,Milano, Ancora, 1934

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ti scadenze della casa editrice, forse anche per il minor pregio dei vo-lumetti, sorta di tascabili - se si eccettua la riduzione dei viaggi gulli-veriani, in cui il segno sottile e il taglio trasversale delle scene richia-mano Pietro Bernardini (1892-1974). L’artista, d’altro canto, riceve, inquesto periodo, numerosi riconoscimenti nel campo della pittura, at-tività che svolgerà, con soddisfacenti gratificazioni, fino al 1950, annodell’improvvisa morte.Accanto alla torrenziale attività per La Scuola, accenniamo, in conclu-sione, alle sporadiche collaborazioni per le altre case editrici brescia-ne. Oltre ad un discreto numero di volumi per la Vannini, tra cui Leu-telmonte e I valvassori bresciani, arricchito da numerose tavole a colori“con i costumi dell’epoca” (1932) e i volumetti della collana diretta daPietro Tadini dedicati “ai balilla, agli avanguardisti, alle piccole ed allegiovani italiane”, si segnalano Le grandi verità del Bossuet (1935), in cuiritorna il tipico modulo neo-rinascimentale di Trainini e L’invisibile diPietro Cornacchiari per Gastaldi (1949), dove pochi tocchi di acqua-rello individuano l’illustrazione di copertina. Infine, Alfredo Oriani diFrancesco Bosi (ed. Ancora, 1934). Qui, l’artista ostenta, nel ritratto achina del protagonista, una forte impronta xilografica, riuscendo a ga-reggiare, attraverso netti segni paralleli, con le coeve copertine di Pie-tro Parigi (1892-1990) e Remo Wolf per la Morcelliana. Non è inoltreda trascurare l’evidente richiamo della tecnica imitativa della fotogra-fia (nel caso specifico, la riproduzione della scultura di Oriani colloca-ta nell’antiporta del testo), che, entrata in uso già alla fine dell’Otto-cento, costituisce una suggestiva alternativa al tradizionale ritratto “dalvero”7.

NOTE

* Pur non essendo questo lo spazio più adatto, meritano almeno un accenno quei rari dise-gni a matita, penna e, talvolta, acquerello e tempera, che documentano le diverse fasi di spe-rimentazione del giovane bresciano, lettore attento delle esperienze artistiche del passato econtemporanee, abbozzate su minuscoli fogli a mo’ di esercitazioni. Tali possono essere con-siderate, ad esempio, le sinuose figure femminili che occhieggiano, variamente, le sacerdo-tesse klimtiane o i lavori incisori del giovane Casorati (ci riferiamo, ad esempio, ad Adamo edEva, esposto in mostra), o ancora sembrano ripercorrere le tracce delle opere scultoree diWildt, trasferite sulla carta con segni marcati che definiscono, quasi rialzandole, le superficidei corpi (i soggetti religiosi e, più specificamente, francescani non rappresentano solo unacoincidenza omonimica). Il richiamo a Wildt, per il ventunenne Salodini, trova un’ancor piùdecisa conferma se si pensa che, nello stesso anno, il “maestro” Trainini collocava, sulla co-pertina del bollettino parrocchiale della chiesa cittadina di San Giovanni (n. 5, agosto), l’im-magine fortemente sintetica del Buon Pastore circondato da un effluvio di stilizzate crocet-te, che costituiscono una citazione diretta dalla grafica dell’artista milanese.Colgo qui l’occasione per ringraziare Franco Nardini e Lino Monchieri che, con la loro te-stimonianza, mi hanno aiutato a ricostruire le tappe artistiche del bresciano, ma anche faci-

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litato nella “lettura” di quel complesso mondo che è rappresentato dalla casa editrice LaScuola, allora giovane istituzione, impegnata attivamente, come oggi, nel campo dell’editoriaper l’infanzia. Inoltre i figli dell’artista, Luciano, Anna e Rosa, e Giuseppe Feola, che hannomesso a mia disposizione i volumi, i bozzetti e il materiale bibliografico necessario per unavalutazione completa ed approfondita del suo operato. Infine i direttori e gli operatori dellaeditrice La Scuola, che mi hanno agevolato nella redazione del catalogo dei volumi illustrati,difficilmente reperibili presso le biblioteche pubbliche.

1. A. FAETI, Guardare le figure. Gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia, Torino, 1972, p. 286.Oltre al Faeti hanno dedicato qualche riga all’attività illustrativa di Salodini A. M. COMAN-DUCCI, Dizionario illustrato degli incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, 1955, p. 2884e P. PALLOTTINO, Carlo Francesco Salodini, ad vocem, in Gli Annitrenta. Arte e cultura in Italia,catalogo della mostra, Milano, 1982, p. 600.

2. Per un approfondimento, vedi Conformismo e contestazione nel libro per ragazzi. Storia e spe-rimentazione, Bologna, 1979 (in testa al frontespizio: Biblioteca Comunale di Faenza e diCorreggio); A. FAETI, L’oasi nel salotto: iconografia e industria culturale negli anni Trenta, in Gli An-nitrenta..., cit., pp. 435-440; P. PALLOTTINO, Collane e collane, in Storia dell’illustrazione italiana,Bologna, 1988, pp. 297-309.

3. Per Angelo Sala, di cui non esiste una monografia, si veda R. LONATI, Sala Angelo, ad vocem, in Dizionario dei pittori bresciani, vol. III, Brescia, 1980, pp. 157-158, oltre a U. SPINI,Nuove schede per gli illustratori bresciani fra le due guerre, in “Civiltà bresciana”, n. 4, 1993, pp. 55-59.

4. Cfr. V. CARAGLIO, Attilio Mussino, lo zio di Pinocchio: la vita, la figura e l’opera del grande illu-stratore del famoso burattino, Cuneo, 1989.

5. Per una panoramica completa sull’attività di pittore e illustratore vedi il recente catalogodella mostra a cura di B. PASSAMANI, Vittorio Trainini (1888-1969), Brescia, Sala dei Santi Fi-lippo e Giacomo, 18 gennaio-16 marzo 1997, Brescia, 1997.

6. L’espressione si trova in P. PALLOTTINO, op. cit., 1988, pp. 301-302. Cfr. anche, della stes-sa autrice, Caste dive nella vampa stridente. Sessanta illustratrici in Italia dall’Ottocento agli anniQuaranta, Bologna, 1983.

7. Cfr. l’articolo di P. PACINI, Fotografia, grafica e pittura: dalle creazioni alle icone consumistiche,in “Antichità viva”, n. 1, 1996, pp. 41-56.

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F. C. Salodini, Cappellino giallo,1949, olio su tela

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Nato a Calvisano il 25 gennaiodel 1903, l’artista si forma da au-todidatta frequentando, alla do-menica, la scuola cittadina di di-segno e, successivamente, per unbreve periodo, la bottega di Vit-torio Trainini. A partire dallametà degli anni Venti alterna leprime mostre presso l’associa-zione “Arte in Famiglia” all’inten-sa attività di illustratore per lacasa editrice La Scuola, impegna-ta, proprio in quegli anni, in unampio progetto didattico, che,ispirato dalla riforma scolastica

Profilo biografico di F. C. Salodini

F. C. Salodini,Autoritratto,1935 ca., olio su tela

gentiliana (1923), si concretizzanella produzione di collane edu-cative per l’infanzia. Nel 1929 sitrasferisce da Sarezzo, dove siera cimentato in giovanili espe-rienze teatrali, a Brescia e si spo-sa. Espone, durante gli anni Tren-ta, in numerose mostre organiz-zate dal Sindacato provinciale fa-scista di Brescia, cui si era iscrit-to nel 1927, e di Milano, in cuipresenta, oltre ai dipinti, alcunexilografie. Chiamato in guerra trail 1940 ed il ’41, destinato alfronte croato, si dedica alla ela-borazione di numerosi disegnidelle zone del fronte (poi disper-si) e alla creazione del foglio illu-strato “Il Picchiasodo”. Nel ’43consegue il diploma presso l’Ac-cademia di Brera e, nel frattem-po, insegna disegno presso alcuniistituti cittadini. Nel 1945 esponepresso la neonata associazione“Arte e Cultura”, poi “Associa-zione Artisti Bresciani” e, alcunianni più tardi, ottiene importantiriconoscimenti a San Remo(1947-49), a Roma (“Prix deMontparnasse”, 1948) e all’espo-sizione bresciana d’arte sacra del1949. Muore a Monza in un inci-dente stradale il 29 maggio 1950,mentre a Milano (galleria Gian-ferrari) e a Rovereto (galleriaDelfino) sono in corso due im-portanti mostre monografiche.

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1.Ex libris personale,

1927 circa, xilografia

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2.Motivo per ex libris (?),1928, penna, acquarello,tempera e oro

3.Annuncio a Maria,1926, penna e oro

4.San Francesco in estasi e frate Leone,1926, penna e oro

3.

4.

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5.Figura femminile,s.d., matita, penna, tempera, acquarello e oro

6.Adamo ed Eva,s.d., matita, penna,acquarello

7.-8.Sacerdotesse (?),1924, matita, penna, acquarello 6.

7. 8.

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9.-10.Illustrazioni di libro (?),s.d., xilografie 9.

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11.Illustrazione per O. Bonafin,Graziella e le stagioni,Brescia, La Scuola, 1934

12.Copertina per G. Ugolini,Il piccolo Dante,Brescia, La Scuola, 1926

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13.Bozzetto ad acquarelloper G. Ugolini,Dante il mistico pellegrino,Brescia, La Scuola, 1954 (n. ed.), p. 106

14.Illustrazione interna per G. Ugolini,Il piccolo Dante,Brescia, La Scuola, 1943 (III ed.), p. 31

15.Copertina per G. Ugolini,Il piccolo Dante,Brescia, La Scuola,1943 (III ed.)

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16.Copertina per Floriana,L’eredità dello zio Daniele,Brescia, La Scuola, 1930

17.Copertina per G. Varisco,Lo pane altrui,Brescia, Queriniana, 1929

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18.Copertina per G. Ugolini,Orlando a Roncisvalle,Brescia, La Scuola, 1934

19.-20.-21.Bozzetti a matita, penna e acquarelloIllustrazioni interneper G. Ugolini,Orlando a Roncisvalle,Brescia, La Scuola, 1934

22.Illustrazione internaper G. Ugolini,La storia del precursore,Brescia, La Scuola,1957 (II ed.)

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23.Perseo con la testa di Medusa,s.d., matita, penna, tempera e acquarello

24.Ercole,1932, penna e tempera

25.Progetto di copertina a tempera (rifiutato?)per G. Ugolini,Rinaldo o la selva incantata,Brescia, La Scuola, 1940

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26.-27.-28.-29.Bozzetti a tempera su cartoncino nero per G. Ugolini,Rinaldo e la forestaincantata,Brescia, La Scuola, 1940

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30.Progetto di copertina a tempera (rifiutato ?) per M. Dandolo,Il cuore che germoglia,Brescia, La Scuola, 1935

31.Copertina per M. Dandolo,Il cuore che germoglia,Brescia, La Scuola, 1950 (IV ed.)

32.Copertina per“La Madre cattolica”,maggio 1934

33.Copertina per A. P. Bonazzoli,L’arpa del mattino,Brescia, La Scuola, 1934

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34.Copertina per M. Boido, Tra i monelli del foro a levante, Brescia, La Scuola1936

35.Copertina per N. Quintavalle,Piccolo fante, Brescia, La Scuola, 1936

36.Copertina per F. Faifofer,Nel mondo delle piante, Brescia, La Scuola, 1940 (III ed.)

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37.Copertina per G. Fanciulli, Quando erano come voi..., Brescia, La Scuola, 1937

38.Copertina per G. C. Pico,Dalla Stáffora al Giuba, Brescia, La Scuola, 1937

39.Illustrazione internaper G. Fanciulli,Il segreto dell’Oceano Indiano, Brescia, La Scuola, 1936

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40.Illustrazione di libro (?), s.d., penna e tempera

41.Copertina per G. V. Varisco,Batuffolino bianco e fagottino nero, Brescia, La Scuola, 1940

42.Illustrazione internaper M. Dandolo,Il cuore che germoglia.Novelle,Brescia, La Scuola, 1935

43.Illustrazione internaper C. D. Massarente,Nel campo delle meraviglie,Brescia, La Scuola, 1935,p. 37

44.Illustrazione internaper C. D. Massarente,Nel campo delle meraviglie,Brescia, La Scuola, 1935,p. 29

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45.Copertina per E. Piccioni,Fanciulle del Risorgimento,Brescia, La Scuola, 1940

46.Copertina per G. Ugolini,Lillì fa i capricci, Brescia, La Scuola, s.d.

47.Copertina per G. Ugolini,La storia dei dodici topolini, Brescia, La Scuola, 1948

48.Copertina per G. Ugolini,Lo specchio magico e altre fiabe, Brescia, La Scuola, 1950

49.Copertina per LilliputDai viaggi di Gulliver - parte prima, Brescia, La Scuola, 1937

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50.Illustrazione interna per G. Ugolini,Lo specchio magico e altre fiabe,Brescia, La Scuola, 1950, p. 14

51.Illustrazione interna per F. Bettini,Le meravigliose avventure di Paperino, Brescia, La Scuola, 1937, p. 57

52.Illustrazione interna per P. Segnali,Alla scoperta della natura, Brescia, La Scuola, 1940, p. 203

53.Illustrazione interna per G. Ugolini,La storia dei dodici topolini, Brescia, La Scuola, 1948, p. 11

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54.Copertina per A. P. Bonazzoli,Oltre la siepe,Brescia, La Scuola, 1940

55.Copertina per A. Colombo,Gesù viene, Brescia, La Scuola, 1954

56.M. Leone, Copertina per A. Colombo,I racconti dell’Antico Testamento, Brescia, La Scuola, 1941

57.Illustrazione interna per A. Colombo,Gesù viene, Brescia, La Scuola, 1941

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58.Copertina per L. Rini-Lombardini,Orsinetto,Brescia, La Scuola, 1948

59.Finalino per G. Ugolini,La storia dei dodici topolini, Brescia, La Scuola,1948, p. 46

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EDITRICE LA SCUOLA

N.B. Le collane, ordinate secondo unasequenza cronologica, contengono tut-ti i testi pubblicati, fra cui, quelli illu-strati da Salodini, sono evidenziati conun asterisco. Gli anni di edizione sono,in linea di massima, riferiti alla primauscita del libro. Ove non sia stato pos-sibile rintracciare la prima edizione,viene riportato l’anno dell’edizioneconsultata presso la biblioteca di reda-zione de La Scuola. Infine, i volumi cherecano l’annotazione “non consultato”,pur appartenendo alla collana indicata,non sono stati realizzati oppure sonoandati perduti, non consentendo di ve-rificare la presenza di illustrazioni fir-mate dall’artista.

I grandi poemi dell’umanità raccontati ai fanciulli e al popolo

G. UGOLINI, Il paziente Odisseo, 1925(copertina di G. Mozzoni)IDEM, Sigfrido e l’anello, 1925 * (? Testa-tine non firmate e copertina di E. Coc-coli; per l’ed. del 1933 ill. b/n; per l’ed.del 1954 ill. a colori e b/n di Salodini)IDEM, Achille e Patroclo, 1926IDEM, Gli Argonauti, 1926IDEM, Il padre Enea. I profughi, 1926IDEM, Il piccolo Dante, 1926 * (per la3a. ed. del 1943, nuova copertina; perl’ed. del 1954 dal titolo Dante il misticopellegrino, nuove ill. di Salodini e 8 tavv.a colori di A. M. Coccoli) IDEM, Ariele. Racconti shaksperiani, 1929 *IDEM, Percivalle (Il Santo Graal), 1931 *IDEM, Orlando a Roncisvalle, 1934 *IDEM, Rinaldo o la selva incantata, 1940 *

Collezione MariucciaRomanzi, racconti e novelle educativeper la gioventù

FLORIANA, La contessina Nene, 1930(ill. dat. 1929) *EADEM, L’eredità dello zio Daniele, 1930(ill. dat. 1929) *EADEM, L’ombra del passato, 1930 (ill.dat. 1930) *EADEM, Orgoglio e amore, 1930 (ill. dat.1929) *EADEM, Roselline, 1930 (ill. dat. 1929) *EADEM, Trama d’Oro, 1930 (ill. dat.1929) *EADEM, Vezzo di perle, 1930 (ill. dat.1929) *EADEM, La scala di diamante. Con ill. delpittore G. Muggiani, 1934 (all’interno fi-nalini firmati Salodini) *

I Santi e gli eroi nella storia e nella leggenda

G. UGOLINI, S. Giovanni Battista, 1932 *IDEM, Davide Re, 1933 (copertina dat.1932) * IDEM, Aurora d’aquila. Infanzia e giovi-nezza di Caio Giulio Cesare, 1936 *IDEM, La storia del precursore, 1957 (2a. ed. riv.) *IDEM, Augusto (non cons.)IDEM, Infanzia e morte del precursore(non cons.) IDEM, Storia di un pastore che diventa re(non cons.)

Anime in fiore. Letture illustrate per i piccoli

O. BONAFIN, I due susini ed altre favo-lette, 1934 *EADEM, L’elefante e il topo vanerello,1934 *EADEM, Il grillo e la cicala ed altre favo-lette, 1934 *EADEM, I quattro amici ed altre favolet-te, 1934 *E. BALDINI, La mamma e la Madonna,1950 *

Regesto dei volumi illustrati da Francesco Carlo Salodini (1924-1950)

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O. BONAFIN, L’angiolino, 1950 *EADEM, L’asino in maschera, 1950 *EADEM, Le due spighe, 1950 *EADEM, Graziella e le stagioni, 1950 *EADEM, La lepre e la tartaruga, 1950 *EADEM, La preghiera di Noretta, 1950 *EADEM, Il tesoro del contadino, 1950 *D. SCOTTI, Il sogno di Peppino ed altrefavolette, 1950 *E. BALDINI, La stellina di Piero (noncons.)IDEM, La storia di un pulcino (non cons.)IDEM, Il topolino che voleva volare (noncons.)O. BONAFIN, Il presepio (non cons.)G. RIGOTTI, L’angelo custode (non cons.)IDEM, Il piccione bianco (non cons.)D. SCOTTI, L’avventura di un pulcino(non cons.)

Anime in fiore. Letture illustrate per ragazzi

Letture ameneT. CORREGGI, Storia di un papà e di unsoldato, 1935 *C. DEL SOLDATO, La casa del cuccù,1935 *M. DANDOLO, Il cuore che germoglia,1935 *G. FANCIULLI, C’è un fiore per tutti,1935 *P. MORALI, Le prodezze di un uomomeccanico, 1935 *J. ORLANDO OSTI, Totò, il gran capita-no, 1935 *G. FANCIULLI, Avventure, 1936 *D. PROVENZAL, I cenci della nonna,1936N. QUINTAVALLE, Piccolo fante, 1936 * A. SERRA, Un capitano di dodici anni,1936 *C. CARRA, La nostra Rirì (non cons.)

Letture religioseL. RINI LOMBARDINI, Santa Caterinada Siena, 1935 *EADEM, Santa Chiara d’Assisi, 1936 *EADEM, S. Carlo Borromeo, 1938 *A. COLOMBO, I racconti dell’Antico Te-stamento, 1941 (ill. dat. 1933) *G. FANCIULLI, Santi d’Italia, s.d. *IDEM, Gesù Bambino (non cons.)

L. RINI LOMBARDINI, San Benedetto(non cons.)

Letture storicheG. FANCIULLI, Patria, 1935 *T. VERATTI, Eroi ignoti della grandeguerra, 1935 * (solo due finalini)G. FANCIULLI, Quando erano comevoi..., 1936 * (in copertina 1937)G. C. MUSSINO, Itala gente da le moltevite, 1936M. BETTOLO-A. BARBIERI, Luci d’Ita-lia, 1937 *E. PICCIOLI, Ragazzi del 1848, 1937 *(n. ed. 1948)

Letture scientificheC. DAVY MASSARENTE, Nel campodelle meraviglie, 1935 *G. FANCIULLI, Lettere a quattro gambe,1935 *M. BOIDO, Tra i monelli del Foro a Le-vante, 1936 *F. BETTINI, Le meravigliose avventure diPaperino, 1937 *C. DAVY MASSARENTE, Pit e Put (noncons.)A. DE RITIS, Tis Ride e le bestie (noncons.)C. MARINAI, Ascoltate una pianta (noncons.)

Letture colonialiG. FANCIULLI, Dalla Nievole a Bargal.Avventure di un ragazzo nella Somaliaitaliana, 1935 *IDEM, La bandiera sventola. Avventure diun ragazzo italiano in Eritrea, 1935 *IDEM, La banda a cavallo. Avventure diun ragazzo italiano in Tripolitania, 1935 *IDEM, Il segreto dell’Oceano indiano. Av-venture nell’oltre Giuba italiano, 1936 *G. C. PICO, Dalla Stàffora al Giuba,1937 *

Letture geograficheG. FANCIULLI, Un grande navigatoreitaliano, 1936 *

Generalia

N.B.: la collana, così denominata, con-tiene quei volumi che, pur appartenen-

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do alla serie delle “Anime in fiore”, nonriportano ulteriori sottotitolazioni.V. BILONI, Italiani dei “due mondi”, 1940 * IDEM, Racconti di guerra, 1940 *O. BONAFIN, Soldati e vittorie d’Italia,1940 *A. SERRA, Fra gli umili, 1940 *G. V. VARISCO, Batuffolino bianco e Fa-gottino nero, 1940 *M. PIOVANELLI, Balilla di cent’anni fa,1941 *G. UGOLINI, Racconti minimi, 1943 (3a.ed.) *P. LIGGERI, Tre fanciulli guardano il cielo,1944 *D. Mc. A. REBUCCI, La vocina della ca-panna, 1948A. COLOMBO, Storie lunghe e storiebrevi, 1949 (2a. ed.) *M. DANDOLO, Il meraviglioso viaggio diGiuliano, s.d *P. SEGNALI, Storie meravigliose, s.d. *J. RUSKIN, Il re del fiume d’oro, 1953(non cons.)F. BETTINI, Prezzemolina e altri racconti(non cons.)G. FANCIULLI, Lettere (non cons.)A. TROTTA, Biribì e il lupo (non cons.)

Piccolo Teatro

G. UGOLINI, Scene di bimbi, 1935 *

Biblioteca del maestro italiano

F. FAIFOFER, Nel mondo degli animali,1933 (serie II, vol. 2) *IDEM, Nel mondo delle piante, 1940 (3a.ed.) *

Fiori di luce

A. COLOMBO, Verrà da noi, 1939 *T. GATTI, La grande cena, 1945M. P. FLICK, Don Bosco l’amico dei ra-gazzi, 1946 *G. AJMONE, La storia meravigliosa diBernardetta, 1947E. GRAZIANI CAMILLUCCI, Sulle or-me di Don Bosco, 1947A. COLOMBO, La storia di Silvana (noncons.)

G. UGOLINI, Racconti eucaristici (noncons.)

Il racconto educativo e didattico

A. FOCE, Gli animali e i bimbi, 1951 (2a.ed., vol. non indicato) *EADEM, C’era una volta, 1951 (2a. ed.,vol. VII) * EADEM, Piccolo mondo, (2a. ed., vol. IV) *

La biblioteca dell’arte dei piccoliI racconti e le fiabe

Dal Brennero a Siracusa, 1936 *G. UGOLINI, Coi ragazzi della via Pal,1936, 2 voll. * IDEM, Il Buon Centurione, 1938 *IDEM, Favole leonardesche, 1939 *Storia di due fratelli giapponesi. Riduzioneper fanciulli di F. Bettini dal Romanzogiapponese “Come fior da ciliegio” di T. My˚ (parti I e II), 1940 *G. UGOLINI, Alla ricerca del vello d’oro,1948 *IDEM, Camillo non dice bugie, 1948 *IDEM, La casa sulla fucina, 1948 *IDEM, L’occhio di Polifemo, 1948 *IDEM, Racconti a Brunetto, 1948 *IDEM, Fiabe di tutto il mondo, 1949 *IDEM, Le vacanze di Giovannino, 1949 *IDEM, L’albero incantato, 1950 *IDEM, Lo specchio magico e altre fiabe,1950 *Lilliput. Parte prima. Dalle avventure diGulliver, s.d. *G. UGOLINI, Lillì fa i capricci, s.d. *IDEM, Racconti minimi, s.d. (ill. dat.1932) *IDEM, Il ritorno di Luigino e altri racconti,s.d. *IDEM, La storia dei dodici topolini, s.d. *

Incontro al sole

L. RINI LOMBARDINI, Orsinetto, 1948 *G. UGOLINI, Saverio e il drago (noncons.)M. PAVAN, Uomini alla ricerca (noncons.)G. ASSERETO, Nel paese dei caribù(non cons.)

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E. PETRINI, Piccole “Fiamme Verdi” (noncons.)G. SALVADEO, Cuori lanciati nell’azzur-ro (non cons.)O. VISENTINI, Fiamme nella laguna, s.d. V. BILONI, Sul Nilo bianco (non cons.)O. VISENTINI, Quella dei Gigli (MadreCabrini) (non cons.)M. MAZZA, Pipper Mint (non cons.)D. Mc. REBUCCI, Elena Keller (noncons.)N. M. LUGARO, Makua Kamiano (noncons.)G. LATRONICO - G. LAENG, Qua e làper il mondo (non cons.)E. SOLERI, Tre luci nella notte (noncons.)L. GRATTON, La scoperta del cielo(non cons.)

Teatro dei ragazzi

Alla divina capanna, s.d. *Bimbi al Presepio, s.d. *Bontà e gioia, s.d. *Il fanciullo stella, s.d. *La fata tintirindena. La riapertura dellascuola. La mia scoletta, s.d. *La fiera del villaggio. Io son Pinocchio, s.d. *Giochi e ritmi, s.d. *La madre e il fanciullo, s.d. *

La nonna racconta, s.d. *Sogno di Carnevale ed altre scenette egiochi musicati, s.d. *Le stelle, s.d. *

Opere varie (non appartenenti acollane) illustrate da F. C. Salodini

O. BONAFIN, Alla finestra. Monologhi,dialoghi, commediole per la recitazionescolastica, 1929 (ill. datata 1928)V. BORTOLASO, L’Italia e gli italiani dalMedioevo ai giorni nostri. Per la classe Velementare, 1929P. CALVI, Vita di studio e di lavoro. Testoper le scuole serali, festive e professionali.Classe V, 1929 (ill. datata 1928)L. RINI LOMBARDINI, Le novelle del-l’Adda, 1929 (ill. di copertina datata1924) M. SACCHETTI, La stenografia secondo

il sistema Gabelsberger-Noè, 1929 (ill.datata 1928)D. PIGOZZI, Igiene e soccorsi d’urgenza.Manuale conforme ai programmi dellescuole d’avviamento al lavoro, 1930 (ill.datata 1928)D. PROVENZAL, Gli gnomi dispettosi.Racconti, 1930G. OHNET, Il canto del cigno, 1931 (ill.datata 1929)P. TADINI, Come prepararsi agli esami diammissione alle Scuole Medie, 1931 (ill.datata 1928)M. DANDOLO, Un cuore di legno. Ro-manzo per ragazzi, 1932.G. VARISCO, Giovannina e la zia. Ro-manzo per giovinette, 1933A. P. BONAZZOLI, L’arpa del mattino,1934Per il canto e la recitazione. Fiorita di can-ti, dizioni, scene drammatiche e musicaliper l’educazione alla fanciullezza, 1934(ill. datata 1932)C. RONCHI, L’altra maternità. Romanzo,1934G. UGOLINI, Castelrotto e i suoi maestri(1913-1919), 1935O. SPAMPATTI, Verso il giardino dellemeraviglie. Nozioni varie per le classi II eIII elementari, 1930 (ill. datata 1929)A. COLOMBO, Gesù viene, 1939G. FANCIULLI, Le canzoncine di Pino,1939 A. P. BONAZZOLI, Oltre la siepe, 1940E. PICCIOLI, Fanciulle del Risorgimento,1940Società editrice La Scuola: catalogo delmateriale didattico, anno 1942-43, 1942C. RONCHI, Le case del sole, 1943P. SEGNALI, Alla scoperta della Natura,1948G. UGOLINI, Lucietta possiede unamontagna, 1948A. COLOMBO, Le storie di Mario (per ibimbi che hanno imparato a leggere), 1949O. BONAFIN, Le passeggiate di Dik,1951G. UGOLINI, Pitin e altri racconti, 1951(2a. ed.)Prime vie. Libro di studio per la quartaelementare, 1952Prime vie. Libro di studio per la quinta ele-mentare, 1952E. SIENKIEWICZ, Quo vadis ?, 1953

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V. BORTOLASO, L’Italia e gli italiani dalMedioevo ai giorni nostri, s.d. (ill. datata1929)C. COLLODI, Le avventure di Pinocchio,busta con 16 tavole a colori, non cons.[1945?]T. STAGNI, Storia di un bambino e dimolti animali (non cons.)

Le riviste

“Scuola Italiana Moderna” (1893- ), ill.per il romanzo a puntate La Valle neradi H. Wast, 1928-30; testate e ill. varieper le annate 1932-1947;“L’arte dei piccoli”, suppl. a “Scuola Ita-liana Moderna” (1926-35), copertine,testatine e illustrazioni varie dal 1926al 1935;“Pro Infantia” (1913-39), poi “ScuolaMaterna” (1939- ), testatine e finalinidal 1929 al 1939;“La Madre Cattolica” (1888-1946), poi“La Madre” (1946- ), copertina e te-statine solo per il 1934;“Carta penna e calamaio” (1947-1952), due illustrazioni al tratto, n. 1,1947 e n. 1, 1949.

EDITRICE VANNINI

L. ERCOLIANI, Leutelmonte. Dodici illu-strazioni con i costumi dell’epoca, 1929, 2voll. (Collezione dei romanzi storicibresciani)E. VESCOVI, Timognèo. Romanzo senti-mentale d’un gatto errante, d’una signora,d’uomini e bestie e molti altri ancora, 1929EADEM, Come presentarmi in società.Galateo moderno della vita civile, 1930L. ERCOLIANI, I valvassori bresciani.Ventotto illustrazioni con i costumi dell’e-poca (ill. di copertina datata 1928),1932 (in copertina, 1931) (Collezionedei romanzi storici bresciani)P. TADINI, Romolo e la fondazione diRoma, 1932 (coll.: Bibliotechina del fan-ciullo, n. 1) V. BILONI, Lo stato fascista. Venti lezioniai balilla, agli avanguardisti, alle piccole edalle giovani italiane, 1933F. LOMBARDA, Nella Pampa, 1933

(coll.: Bibliotechina del fanciullo. No-velle - Racconti - Fiabe, 4a. serie, n. 6)P. TADINI, Garibaldi, 1933 (coll.: Biblio-techina del fanciullo. La vita dei grandiitaliani, serie 1a., n. 3)IDEM, La Divina Commedia spiegata aifanciulli, 1940 (riproduzione ill. tratteda G. UGOLINI, Il piccolo Dante, Bre-scia, La Scuola, 1926)

EDITRICE QUERINIANA

G. VARISCO, Lo pane altrui, 1929 (Col-lezione ottimi romanzi “Queriniana”, n. 52)G. ROI, Questa è l’ora, 1933 (Collana diromanzi, n. 11)J.B. BOSSUET, Le grandi verità, 1934LUC-MIRIAM, Anime libere, 1935F. PIGGIOLI, La croce sulla barricata, 1935G. VARISCO, La vecchia casa. Il podere,1935E. SALVI, Maddalenina, 1939A. P. BONAZZOLI, Biancarosa, 1942F. LUSCIA, Natura insegna, 1944 (2a.ed.)

EDITRICE GATTI

M. LEKEUX, Pace in tempo di burrasca,1936

EDITRICE GASTALDI (Milano)

P. CORNACCHIARI, L’invisibile, 1949

EDITRICE MORCELLIANA

S. GAROFALO, Il Salterio del Pellegrino,1950

EDITRICE ANCORA (Milano)

E. BOSI, Alfredo Oriani, 1934

BOLLETTINI PARROCCHIALI

Il Bollettino della mia parrocchia, testati-ne, finalini e motivi vari, a. I, marzo-giu-gno 1934

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Indice

pag. 3 Ugo Spini, Francesco Carlo Salodini illustratore, un mondo domestico alle soglie della televisione

pag. 7 Michela Valotti, Francesco Carlo Salodini e l’attività grafica: ricognizioni in un campo inesplorato

pag. 21 Profilo biografico di F. C. Salodini

pag. 23 Le opere

pag. 57 Regesto dei volumi illustrati da Francesco Carlo Salodini(1924-1950)

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IL BIBLIOFILO - 3Illustratori bresciani del Novecento - 2Francesco Carlo Salodini (1903-1950)28 novembre - 16 dicembre 1998Mostra organizzata dai Civici Musei di arte e storia di Brescia e dall’A.A.B.

Cura della mostra e redazione dei testi: Ugo Spini e Michela ValottiCura del catalogo: Vasco Frati, Francesca Manola, Ugo Spini, Michela ValottiProgetto grafico: Martino GereviniCura dell’allestimento: Anna Adami, Giuseppe Gallizioli, Francesca Manola, Luciano Salodini, Michela Valotti

Referenze fotografiche: Piera Tabaglio, archivio fotografico dei Civici Musei di Brescia; Mario Brogiolo

Collaborazioni: Gerardo Brentegani e la squadra tecnica specializzata dei Civici Musei di Brescia

Direzione: Francesca ManolaSegreteria: Monica Ferrata

La mostra è stata realizzata per il determinante contributo della BANCA SAN PAOLO DI BRESCIAe con la fattiva collaborazione de LA SCUOLA EDITRICE DI BRESCIA.L’A.A.B. ringrazia inoltre per l’impegno qualificato e apprezzato profuso in questa iniziativa: Luciano, Anna e Rosa Salodini; Giuseppe Feola; Luigi Torchio;Lino Monchieri e Franco Nardini.

Stampa: Arti Grafiche Apollonio - BresciaFinito di stampare nel mese di novembre 1998Di questo catalogo sono state stampate 600 copie.