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BAROMETRO MONDIALE DEI FURTI NEL RETAIL Nuovo Il Barometro 2014-2015 www.GlobalRetailTheftBarometer.com

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Barometro mondiale dei Furti nel retail

Nuovo

Il Barometro

2014-2015

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Barometro mondiale dei Furti nel retail

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Il Barometro

2014-2015

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Questo report è disponibile in: Inglese, Spagnolo, Francese, Italiano Tedesco, Polacco, Russo, Turco, Cinese e Giapponese.

"Barometro Mondiale dei Furti nel Retail 2014-2015” Prima edizione: Novembre 2015 Autore ©: The Smart Cube

Editore ©: Checkpoint Systems, Inc. 101, Wolf Drive Thorofare, NJ 08086 USA

www.GlobalRetailTheftBarometer.com

E’ possibile partecipare all’indagine 2015-2016,registrandosi al seguente indirizzo:

www.GlobalRetailTheftBarometer.com

Il BarometroStudio su l costo dei furt i e su l la disponibi l i tà del la merce ne l set tore reta i l g lobale

Nuovo

“Utente autorizzato”: qualsiasi società che riceva copia della Pubblicazione da Checkpoint Systems o da The Smart Cube, previa approvazione di Checkpoint Systems.

“Pubblicazione”: la presente pubblicazione dal titolo “Barometro Mondiale dei Furti nel Retail 2014-2015”.

La Pubblicazione è protetta da diritti d'autore.

L'origine della Pubblicazione dovrà essere menzionata in qualsiasi pubblicazione che riporti i dati dell’indagine, o in qualsiasi materiale che riproduca parti di essa. In tal caso sarà necessario citare la seguente formula: “Autore ©: The Smart Cube, Edizione ©: Checkpoint Systems (2015); tutti i diritti riservati”, per intero. Non è possibile eliminare questo riferimento dalla Pubblicazione.

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Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

Informazioni sullo studio: il GRTB 2014-2015 . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Parte I: Report globale . . . . . . . . . . . . . . 17

Parte II: Report regionale: Europa . . . . . . 33

Parte III: Report per paese: Italia . . . . . . . 49

INDICE

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BEnvEnutI al nuovo BaromEtro mondIalE dEI furtI nEl rEtaIl

Compie quattordici anni la ricerca finanziata da Checkpoint, che fornisce analisi e approfondimenti sullo stato delle differenze inventariali nel Retail e ci permette di aiutare il settore a capire le problematiche relative alla disponibilità della merce, affinché il prodotto giusto sia nel posto giusto quando i clienti sono pronti all'acquisto.

Nonostante siano passati 14 anni, il Barometro Mondiale dei Furti nel Retail continua ad essere l'unica ricerca statistica del settore sui furti globali. Abbiamo proseguito la nostra collaborazione con The Smart Cube, leader globale di alto valore, nelle ricerche personalizzate e dati analitici, affidandoci inoltre all'esperienza professionale di Ernie Deyle per fornire una panoramica ancora più completa sui trend globali delle differenze inventariali. Quest'anno, abbiamo aggiunto informazioni aggregate a livello regionale e globale, compresi i trend relativi alle differenze inventariali di 11 paesi, e sono state inserite le analisi su base annua degli intervistati comuni per maggiori approfondimenti. I risultati si basano su una combinazione tra sondaggi online completati dai vertici decisionali Retail degli 11 paesi e interviste approfondite e condotte di persona con i dirigenti Retail.

Secondo i dati dello studio, il costo delle differenze inventariali nel Retail ha raggiunto 123,39 mld. di dollari a livello globale. Sulla base delle risposte ottenute dagli intervistati comuni, che hanno partecipato ad entrambi i sondaggi del 2013-2014 e 2014–2015, le differenze inventariali globali sono aumentate da 0,94% nel 2013–2014 a 1,42% nel 2014–2015.

Durante le interviste, sono emerse alcune tra le ragioni principali dell'aumento delle differenze inventariali, tra cui la difficile condizione economica, l'elevato tasso di disoccupazione e la scarsa fiducia da parte dei consumatori, insieme all'aumento dei furti interni e/o degli errori nei processi, oltre alle tattiche, in costante proliferazione, messe in atto per compiere i furti esterni.

I dirigenti Retail hanno affermato di puntare l'attenzione sulla gestione delle differenze inventariali e sulla formazione dei dipendenti, perché pur riconoscendo che la prevenzione delle perdite ha un costo, riescono ad intravedere l'elevato ritorno sull'investimento. Come accaduto lo scorso anno, molti dirigenti Retail hanno parlato di migliorare ulteriormente i programmi congiunti con i partner di soluzioni tecnologiche e i fornitori dei prodotti, per ridurre le differenze inventariali e i costi.

Nel Retail multi canale, le insidie si nascondono nei dati. Per questo motivo, i Retailer sono anche in cerca di metodologie ottimizzate per stimare e controllare in tempo reale le differenze inventariali, il disassortimento e gli sprechi, allo scopo di contrastare le perdite dal punto di vista delle "perdite totali". Sotto questo aspetto, sono consapevoli di dover implementare nuovi approcci tecnologici per adattarsi a queste complicate esigenze del mercato.

Ci impegniamo a fornire supporto costante per questa importante ricerca del settore e siamo impazienti di lavorare con i Retailer di tutto il mondo alla ricerca di nuovi metodi per migliorare la disponibilità della merce.

George Babich

George BabichChief Executive Office,Checkpoint Systems

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Introduzionedi Ernie Deyle

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Lo studio di quest'anno include per la prima volta il nostro “Processo di ottimizzazione” realizzato dietro le quinte,

che migliorerà la proposta di valore complessiva dello studio per i Professionisti della Prevenzione delle Perdite di tutto il mondo e, soprattutto, per i gruppi di alti dirigenti/direttori esecutivi della prevenzione delle perdite, che hanno bisogno di accedere ad informazioni immediatamente fruibili e in modo rapido, allo scopo di poter prendere decisioni informate volte a migliorare le prestazioni e mantenere tali miglioramenti una volta conseguiti i risultati.

In qualità di studio leader del settore in tema di Perdite, dobbiamo evolverci, adattarci e restare al passo con gli eventi in continuo mutamento che incidono sul nostro settore sia a livello globale sia locale; ciò deve avvenire in tutti i contesti, a livello di paese, territorio o regione, quartiere o in prima linea a livello di punti vendita, caratterizzati da uno spazio di lavoro costantemente in espansione, sia nel caso del negozio fisico tradizionale sia online tramite il web.

Il Retail come settore è storicamente uno dei mercati verticali più ricco di dati. Sfortunatamente, questa "abbondanza" di dati si dimostra generalmente lenta nel consentire l'accesso alle informazioni, e storicamente incapace di utilizzarli in modo appropriato e, soprattutto, di isolare e trasformare le informazioni in azioni e tattiche in grado di migliorare le prestazioni con un riscontro diretto sul conto economico.

Ora più che mai, noi come settore abbiamo bisogno di sfruttare informazioni importanti e immediatamente fruibili per valutare adeguatamente le prestazioni, identificare i trend di rischio e sfruttare al meglio i nostri costi, strumenti, soluzioni e i membri dei nostri team, man mano che le risorse finanziare (controlli sui costi) si riducono.

Come tutti ben sappiamo, quando la condizione economica globale diventa instabile, sottoposta a stress e/o si trova in fase discendente, come nel caso degli ultimi sette anni, i retailer sono i primi ad avvertirne le conseguenze. Pertanto, i risultati di quest'anno mettono in evidenza gli effetti sulla redditività, mentre il settore segnala un Aumentate delle prestazioni in termini di differenze inventariali. I

Introduzionedi Ernie Deyle

18*Mercati

Verticali

7Aumentati

3 Diminuiti

1 Non ha subito cambiamenti

* Ci sono dati riferiti a 18 mercati verticali ma solo i dati di 11 mercati verticali sono comparabili

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Introduzione

%risultati del 2014–2015 hanno mostrato una percentuale pari a 1,42% rispetto a quella del 2013–2014, equivalente a 0,94%.

I dati per lo studio GRTB di quest'anno sono stati forniti da un numero record di 18 mercati verticali Retail, di cui sono disponibili dati comparabili per 11 mercati verticali. Di questi 11 mercati verticali comparabili, 7 mostrano un Aumentate delle prestazioni, mentre 3 sono migliorati (uno non ha evidenziato cambiamenti).

Il settore Retail continua a classificare le perdite in quattro categorie principali: interne, esterne, dei fornitori e amministrative. Storicamente, come minaccia globale, i furti esterni sono sempre stati la causa principale delle perdite secondo quanto riferito dai partecipanti allo studio. Quest'anno, i partecipanti del settore Retail hanno indicato per la prima volta i furti interni come causa principale di perdite a livello di impatto globale. I furti interni sono saliti al 39% rispetto al 28% dello scorso anno, i furti esterni sono calati al 38% rispetto al 39% dello scorso anno, le frodi da parte dei fornitori sono scese al 7% dal 13% dello scorso anno, mentre le perdite per errori amministrativi sono scese al 16% rispetto al 21% dello scorso anno.

Nei prossimi mesi, lavoreremo a fianco dei nostri partner chiave partecipanti e con l'intero settore Retail per definire ulteriormente la nostra strategia di ottimizzazione. In questo modo, saremo in grado di fornire competenze preziose da utilizzare tutto l'anno, per prendere decisioni volte a migliorare la capacità del settore di incrementare le prestazioni e mitigare i rischi.

Differenze

inventariali

1,42%

20132014

20142015

0,94%

SHOPPING

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Informazioni sullo studio

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Informazioni sullo studio

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Regione Paesi

Asia Pacifico (APAC) Australia, Cina, Hong Kong, Giappone

EuropaAustria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Regno Unito

America Latina Argentina, Brasile, Messico

Nord America Stati Uniti

Informazioni sullo studio

Il GRTB (Global Retail Theft Barometer) o Barometro mondiale dei furti nel Retail, è uno studio sul costo delle differenze inventariali per il set-tore Retail globale. Oltre a descrivere i trend relativi alle differenze inventariali a livello regionale e globale, l'edizione di quest'anno fornisce anche le dinamiche a livello di paese per 11 paesi selezionati tra i 24 oggetto della ricerca.

■ lo studIo

Il presente report ha l'obiettivo di determinare il tasso di differenze inventariali in 4 regioni chiave, comprendenti 24 paesi, individuarne le cause principali e definire le misure di prevenzione che sono state adottate.

I principali dati forniti sono:• Tasso medio di differenze inventariali (in valori percentuali) per l'intero

settore Retail• Cause delle differenze inventariali: quota percentuale di taccheggio, furti

dei dipendenti, frodi da parte dei fornitori e perdite per errori amministrativi• Metodi comuni di prevenzione delle perdite

Sono state fornite anche analisi qualitative sulle cause delle differenze inventariali, sull'adozione di soluzioni per la prevenzione delle perdite e sull'approccio alla prevenzione.

A cura di The Smart Cube (TSC), presentato in collaborazione con Ernie Deyle e finanziato da un fondo indipendente di Checkpoint Systems, Inc., il report è la maggiore ricerca mondiale sulla criminalità e sulle perdite nel Retail. Tutte le cifre riportate si riferiscono al periodo di dodici mesi con fine a dicembre 2014.

24paesi

esaminati

Dipendenti disonesti

Taccheggio

Frodi dei produttori/ fornitori Errori amministrativi/ non legate ad attività criminali

Cause delle differenze inventariali

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Informazioni sullo studio

■ mEtodoloGIa

TSC ha condotto un sondaggio online con i responsabili della prevenzione delle perdite di 24 paesi, utilizzando un questionario dettagliato per analizzare i livelli di differenze inventariali e le relative informazioni. Sono state inoltre condotte interviste approfondite con i manager e gli esperti del settore Retail per ottenere informazioni qualitative riguardanti le problematiche dei retailer, il livello di attenzione alla gestione delle differenze inventariali e le ragioni per l'attuazione/la mancata attuazione di soluzioni per la prevenzione delle perdite.

La base degli intervistati comprende un mix di retailer in rappresentanza di punti vendita di vario tipo e dimensioni. 203 aziende in quattro regioni geografiche hanno fornito risposte allo studio. Tali aziende generano 996,2 mld. di dollari di vendite Retail in valore nei 24 paesi combinati.

Per calcolare le cifre relative alle differenze inventariali e altri dati chiave, i risultati forniti dai singoli retailer sono stati normalizzati a livello di mercato verticale, paese e regione, per compensare eventuali incongruenze dovute ad alcuni partecipanti allo studio di grandi dimensioni. Questa modifica è stata applicata anche ai dati dello scorso anno, al fine di garantire un confronto adeguato.

Il gruppo di ricerca di TSC, che comprende analisti dei dati, ricercatori ed esperti del settore, ha prodotto un'analisi approfondita sulla base delle informazioni quantitative e qualitative ottenute. Ernie Deyle, tra i maggiori esperti di prevenzione delle perdite, ha inoltre fornito informazioni utili grazie alla sua competenza sulle problematiche affrontate dai retailer.

■ datI

Oltre a fornire dati a livello globale e regionale, lo studio fornisce anche dati a livello di singolo paese per 11 paesi selezionati tra le 4 regioni geografiche. Tutte le cifre relative alle differenze inventariali presenti in questo report si basano sui prezzi di vendita Retail. Alcuni dati qualitativi e quantitativi, come la popolazione nazionale, il numero di famiglie e le vendite Retail, sono stati ricavati e calcolati da varie fonti secondarie, compreso il FMI, i siti di statistiche nazionali dei rispettivi paesi, l'articolo "Dati e statistiche sul Retail mondiale" pubblicato da Euromonitor International, associazioni di settore e riviste conosciute e affidabili. I valori presenti nel report sono espressi in dollari USA. I tassi di cambio forniti nelle pagine successive sono stati utilizzati nel caso di risposte riguardanti valute diverse dal dollaro USA.

■ CanalI rEtaIl

Per garantire un'equa rappresentanza dei paesi ed evitare incongruenze nelle risposte e nelle cifre fornite, il sondaggio ha riguardato un mix di retailer. I retailer analizzati sono a destra.

Canali Retail

• Retailer specializzati in abbigliamento

• Retailer specializzati in prodotti di bellezza

• Minimarket

• Grandi magazzini

• Discount

• Retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali

• Stazioni di servizio

• Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio

• Ipermercati

• Retailer specializzati nella vendita di gioielli e orologi

• Altri retailer di prodotti non alimentari

• Negozi specializzati per animali domestici

• Farmacie/Parafarmacie

• Negozi di articoli sportivi

• Supermarket/retailer di generi alimentari

• Superstore

• Negozi di giocattoli e giochi tradizionali

• Cash&carry

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■ QuEstIonarI

I questionari sono stati inviati ai responsabili della prevenzione delle perdite di 24 paesi, in 13 lingue diverse, garantendo ai retailer la riservatezza delle risposte fornite. Sono stati utilizzati due questionari diversi, uno online e concernente informazioni quantitative, l'altro telefonico e contenente dati qualitativi.

■ CamBIo valuta

Per i retailer che hanno fornito i dati del fatturato in valute diverse dal dollaro USA, sono stati utilizzati i seguenti tassi di cambio, ovvero i tassi medi di cambio per l'anno 2014.

Paese tasso di cambio(per dollaro usa)

Argentina (ARS) 8,09627

Australia (AUD) 1,10941

Austria (EUR) 0,75354

Belgio (EUR) 0,75354

Brasile (BRL) 2,34749

Cina (CNY) 6,14316

Finlandia (EUR) 0,75354

Francia (EUR) 0,75354

Germania (EUR) 0,75354

Hong Kong (HKD) 7,75438

Italia (EUR) 0,75354

Giappone (JPY) 105,83462

Messico (MXN) 13,29847

Paesi Bassi (EUR) 0,75354

Norvegia (NOK) 6,29978

Polonia (PLN) 3,15081

Portogallo (EUR) 0,75354

Russia (RUB) 38,49090

Spagna (EUR) 0,75354

Svezia (SEK) 6,85865

Svizzera (CHF) 0,91496

Turchia (TRY) 2,18641

Regno Unito (GBP) 0,60720

Stati Uniti (USD) 1,00000

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■ GlossarIo dEI tErmInI PrInCIPalI

Differenze inventariali

Il termine “differenze inventariali” è un importante principio di contabilità, che riflette la differenza tra i valori contabili/finanziari (unità e costo della merce) meno il valore relativo al conteggio fisico, laddove il coefficiente delta sono le differenze inventariali. Le differenze inventariali sono causate principalmente dai furti nei punti vendita, ma vi sono anche una serie di errori nei processi, di contabilità o assegnazione dei prezzi, oltre all’errata gestione dell’inventario, che contribuiscono a generare tali perdite.

• Le percentuali “dichiarate” di differenze inventariali dipendono anche dalle procedure contabili e dalle metodologie di rendicontazione (Costo/Retail/Costo medio ponderato (CMP)/Prezzo medio ponderato (PMP) o una variante ibrida che combini le procedure contabili summenzionate), dalla politica aziendale, dalle disposizioni fiscali e da altre pratiche interne.

• In questo studio, le differenze inventariali sono espresse come percentuale di vendite.

Costo dei furti/della criminalità

nel Retail

• Costodeifurti/dellacriminalitànelRetail”indicailcostosostenutodairetaileracausa delle differenze inventariali generate da taccheggio, furti dei dipendenti disonesti, frodi da parte dei produttori più la spesa per le soluzioni di prevenzione delle perdite

• Ciònoncomprendeilcostodelledifferenzeinventarialisostenutoperperditegenerate da errori amministrativi e non legate ad attività criminali

• Inquestostudio,ilcostodeifurti/dellacriminalitànelRetailèindicatocomepercentuale delle vendite

Analisi like-for-like“Analisi like-for-like” (su base comparabile) indica il confronto dei dati forniti dagli intervistati comuni che hanno partecipato ad entrambi i sondaggi nel 2013–2014 e 2014–2015

Spesa per la prevenzione delle

perdite

Spesa per la prevenzione delle perdite” indica l’importo speso dai retailer per acquistare e implementare soluzioni di prevenzione delle perdite allo scopo di ridurre le differenze inventariali• Idatirelativiallaspesaperlaprevenzionedelleperdite,fornitiinquestostudio,sono

indicati come percentuale delle vendite. • Lesoluzioniperlaprevenzionedelleperditesonogeneralmentediduetipi:

– A livello di prodotto – Sono quelle utilizzate per la protezione dei singoli prodotti; ad esempio, gli allarmi spider wrap, i sistemi dotati di cavo di sicurezza e le etichette

– A livello di punto vendita – Sono quelle utilizzate per prevenire i furti sull’intero punto vendita; ad esempio, sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, Sistemi di monitoraggio allarmi e personale di sicurezza

Intervistati comuni“Intervistati comuni” indica i retailer che hanno partecipato al sondaggio entrambi gli anni, nel 2013–2014 e 2014–2015.• Perfornireunconfrontosubaseannuadidiversevariabilinellostudio,sonostati

presi in considerazione solo i dati degli intervistati comuni.

pps • “pps”fariferimentoaipuntipercentuali,l’unitàperladifferenzaaritmeticatraduepercentuali

Informazioni sullo studio

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Report globale

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1 Per “Risposte comuni” si intendono le risposte ottenute dagli intervistati che hanno partecipato ad entrambi i sondaggi nel 2013–2014 e 2014–2015

2 “Peggioramento delle differenze inventariali” significa che la percentuale è aumentata durante l'anno in corso (2014–2015) rispetto allo scorso anno (2013–2014)

3 “pps” fa riferimento ai punti percentuali, l'unità per la differenza aritmetica tra due percentuali4 “Miglioramento delle differenze inventariali” significa che la percentuale è calata durante

l'anno in corso (2014–2015) rispetto allo scorso anno (2013–2014)

Report Globale

Nel sondaggio del 2014-2015, 203 intervistati di 18 mercati verticali Retail hanno registrato una percentuale di differenze inventariali pari a 1,23%. Il costo delle differenze inventariali ha raggiunto, a livello globale, l'enorme cifra di 123,39 mld. di dollari.

Sulla base delle rispose ottenute dagli intervistati comuni,1 che hanno partecipato ad entrambi i sondaggi del 2013-2014 e 2014-2015, le differenze inventariali globali sono aumentate da 0,94% nel 2013–2014 a 1,42% nel 2014–2015.

■ dIffErEnzE InvEntarIalI GloBalI E rEGIonalI

Nel periodo 2014–2015 (tutti gli intervistati), l'America Latina ha registrato la percentuale più alta di differenze inventariali, pari a 1,55%, seguita da Nord America (1,27%), Asia Pacifico (1,17%) ed Europa (1,05%).

Sulla base delle rispose ottenute dagli intervistati comuni, le differenze inventariali sono peggiorate2 nei punti vendita Retail durante il 2014–2015 (rispetto all'anno precedente) in tutte le regioni tranne in Europa. L'America Latina ha registrato il più alto indice di peggioramento nelle differenze inventariali (1,07 pps3), seguita da Nord America (0,69 pps) e Asia Pacifico (0,20 pps). L'Europa ha mostrato un miglioramento4 minimo pari a 0,06 pps.

AmericaLatina1,55 %

1

Nord America

1,27%2

AsiaPacifico

1,17%3

Europa1,05%4

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Report Globale

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Differenze inventariali Retail globali - per Regione, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

regione 2014–2015 differenze inventariali per valore6

(mld. di dollari)

APAC 1,17 % 39.04

Europa 1,05 % 40.88

America Latina 1,55 % 10.80

Nord America 1,27 % 36.79

Globale 1,23 % 123.39

Figura 1.1

Differenze inventariali Retail globali - per Regione, 2013–2014 e 2014–2015 (intervistati comuni)

regione 2014–2015(anno in corso)

2013–2014(anno precedente) aumento o diminuzione

APAC 1,11% 0,91% Aumentate

Europa 0,96% 1,02% Diminuite

America Latina 1,82% 0,75% Aumentate

Nord America 1,97% 1,28% Aumentate

Globale 1,42% 0,94% 3 aumenti e 1 diminuzione

Figura 1.2

5 e 6 Basate sulla dimensione totale del mercato Retail dei 24 paesi oggetto della ricerca

Anche se gli strateghi del Retail puntano principalmente sulla pubblicità, sulle vendite e sul marketing, queste cifre, cioè 123,39 mld. di dollari5 di perdite a causa delle differenze inventariali, rappresentano una motivazione più che valida per richiedere maggiore attenzione.

Il peggioramento delle differenze inventariali può essere attribuito a diverse ragioni. Tra le principali vi sono la difficile condizione economica, l'elevato tasso di disoccupazione e la scarsa fiducia da parte dei consumatori, insieme all'aumento dei furti interni e/o degli errori nei processi, oltre alle tattiche, in costante proliferazione, messe in atto per compiere i furti esterni.

I furti interni ed esterni, compiuti da gruppi come la criminalità organizzata nel Retail (ORC), sono stati indicati tra le ragioni principali dell'aumento delle differenze inventariali nella maggior parte dei paesi. I criminali più sofisticati utilizzano metodi innovativi per eludere i controlli di sicurezza, tra cui la sostituzione dei codici a barre UPC sui prodotti per visualizzare prezzi inferiori in cassa, la manomissione di apparecchiature del Retail (come i tastierini per digitare il PIN), e la produzione di ricevute false per restituire prodotti rubati ai punti vendita. La criminalità organizzata

delle vendite retail

mld di dolla

ri

$123,39

1,42%

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Tre regioni su quattro sono peggiorate, cioè hanno fatto registrare un aumento delle differenze inventariali nel 2014–2015 rispetto al 2013–2014, mentre solo una regione ha mostrato un miglioramento (Europa).

7 “Analisi like-for-like” indica il confronto dei dati forniti dagli intervistati comuni che hanno partecipato ad entrambi i sondaggi nel 2013–2014 e 2014–2015

nel Retail opera tramite gruppi di persone in cui ognuno svolge un ruolo preciso, come l'autista, il palo, il taccheggiatore, l'imballatore e il supervisore. Utilizzano gesti, telefoni cellulari, dispositivi GPS e informazioni online per creare e trasmettere gli elenchi dei prodotti da rubare.

La precarietà del lavoro e gli stipendi più bassi (rispetto a lavori a tempo pieno) sono le principali cause che spingono i dipendenti a commettere furti interni. Inoltre, questo tipo di furti viene commesso generalmente da dipendenti che cercano di guadagnare denaro extra o che sono insoddisfatti dei propri datori di lavoro.

Lo studio indica quattro cause principali delle differenze inventariali, cioè i furti da parte di dipendenti disonesti, i fenomeni di taccheggio, le frodi da parte dei produttori/fornitori e le perdite generate da errori amministrativi e non legate ad attività criminali. È stato osservato che l'87% dei retailer tiene sotto controllo le differenze inventariali causate dai furti dei dipendenti disonesti e dal taccheggio, mentre solo il 75% dei retailer tiene traccia delle perdite dovute ad errori amministrativi e non legate ad attività criminali, laddove un numero ancora inferiore di retailer, il 70%, monitora le frodi da parte dei produttori/fornitori. Le frodi da parte dei produttori/fornitori sono risultate le meno monitorate da parte dei retailer in tutte le regioni.

■ dIffErEnzE InvEntarIalI GloBalI PEr PaEsE

Tra i 10 migliori paesi che hanno registrato le percentuali più basse di differenze inventariali, otto si trovano in Europa; tra questi, vi sono paesi come Norvegia, Svizzera, Francia, Polonia e Regno Unito. I Paesi con le percentuali più alte di differenze inventariali comprendono Messico, Paesi Bassi, Finlandia, Giappone e Cina.

I retailer negli Stati Uniti hanno subito 36,79 mld. di dollari di perdite a causa delle differenze inventariali, seguiti dalla Cina (26,06 mld. di dollari) e dal Giappone (14,90 mld. di dollari).

Tra tutti i paesi per cui è stato possibile effettuare un'analisi su base comparabile7, 7 hanno mostrato un miglioramento delle differenze inventariali nel 2014–2015 rispetto al 2013–2014, mentre 10 hanno registrato un peggioramento. Tra i 7 paesi che hanno mostrato un miglioramento, 6 si trovano in Europa, tranne l'Australia.

Nel 2014-2015 il peggioramento maggiore è stato osservato negli Stati Uniti (0,69 pps).

US36,79 mld $1

Cina26,06 mld $2

Giappone14,90 mld $3

Perdite più alteper paese

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Report Globale

Differenze inventariali Retail globali - per Paese, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

Paese 2014–2015

differenze inventariali per valore (mld. di dollari)

Posizione, basata sulla percentuale di differenze inventariali

(1 = più bassa | 24 = più alta)

Argentina 1,00% 1,14 7

Australia 1,02% 2,44 9

Austria 1,03% 0,77 10

Belgio 1,19% 1,23 16

Brasile 1,10% 3,89 13

Cina 1,35% 26,06 20

Finlandia 1,38% 0,69 22

Francia 0,81% 4,61 3

Germania 1,08% 6,62 12

Giappone 1,35% 14,90 21

Hong Kong 1,05% 0,66 11

Italia 1,01% 3,91 8

Messico 1,68% 3,86 24

Norvegia 0,75% 0,50 1

Paesi Bassi 1,48% 1,88 23

Polonia 0,88% 0,97 4

Portogallo 0,90% 0,49 6

Regno Unito 0,89% 5,15 5

Russia 1,18% 6,17 15

Spagna 1,33% 3,31 19

Stati Uniti 1,27% 36,79 18

Svezia 1,20% 1,07 17

Svizzera 0,76% 0,86 2

Turchia 1,17% 2,14 14

Figura 1.3

Differenze inventariali Retail globali - per Paese, 2013–2014 e 2014–2015

(intervistati comuni)8

regione 2014–2015

2013–2014

aumento o diminuzione

Australia 0,96% 1,00% Diminuite

Belgio 0,90% 0,68% Aumentate

Brasile 0,84% 0,50% Aumentate

Cina 1,35% 0,87% Aumentate

Finlandia 1,50% 1,80% Diminuite

Giappone 1,00% 0,50% Aumentate

Italia 0,64% 0,95% Diminuite

Norvegia 0,75% 0,50% Aumentate

Paesi Bassi 1,13% 0,87% Aumentate

Polonia 1,08% 1,10% Diminuite

Portogallo 0,87% 0,77% Aumentate

Regno Unito 0,80% 1,00% Diminuite

Spagna 1,22% 0,97% Aumentate

Stati Uniti 1,97% 1,28% Aumentate

Svezia 1,38% 0,85% Aumentate

Turchia 0,90% 1,25% Diminuite

Globale 1,42% 0,94% 10 aumenti e 6 diminuzioni

Figura 1.4

8 I dati relativi ad Argentina, Austria, Germania, Francia, Hong Kong, Messico, Russia e Svizzera non erano disponibili poiché non ci sono stati intervistati comuni in questi Paesi durante il 2013–2014 e 2014–2015.

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■ dIffErEnzE InvEntarIalI GloBalI PEr mErCato vErtICalE

Le farmacie/parafarmacie, i retailer specializzati in abbigliamento e nella vendita di gioielli e orologi hanno registrato le percentuali più alte di differenze inventariali in tutte le regioni nel 2014–2015. Una delle ragioni principali dell'elevato tasso di furti all'interno di questi punti vendita è legata alla tipologia di prodotti venduti da questi retailer, che risultano facilmente occultabili e rivendibili a buon prezzo, senza particolari ripercussioni legali. I cash&carry e i negozi specializzati per animali domestici hanno mostrato invece le percentuali più basse di differenze inventariali.

Le farmacie/ parafarmacie hanno registrato il maggior peggioramento nella percentuale di differenze inventariali (1,62 pps) nel 2014–2015 (rispetto all'anno precedente). Tra le altre tipologie di punti vendita che mostrano un notevole peggioramento delle differenze inventariali vi sono i retailer specializzati in abbigliamento (1,31 pps) e gli altri retailer di prodotti non alimentari (0,70 pps). I grandi magazzini hanno evidenziato un miglioramento di 0,87 pps, il più alto tra le varie tipologie di punti vendita.

La criminalità organizzata nel Retail, che incide sull'intero settore, è una delle cause principali dell'alto tasso di differenze inventariali nelle farmacie/ parafarmacie. Questi delinquenti rubano generalmente medicine, latte in polvere e prodotti di salute e bellezza. Alcuni tra questi gruppi di criminali svolgono complesse operazioni di magazzino tramite aziende fittizie. Ciò permette loro di propinare merce rubata ai grossisti che poi la rivendono ai retailer da cui i prodotti sono stati inizialmente sottratti. Il crescente livello di sofisticazione e le maggiori abilità dei taccheggiatori costituiscono una seria minaccia per i retailer.

Nel 2014–2015, i dati relativi alle differenze inventariali sono stati forniti da un numero record di 18 mercati verticali Retail rispetto ai 17 del 2013–2014. I primi 10 mercati verticali su 18 hanno rappresentato una percentuale pari all'87% degli intervistati.

7 mercati verticali su 11 (laddove è stata possibile l'analisi su base comparabile) hanno mostrato un peggioramento nel 2014–2015 rispetto all'anno precedente.

Retailer Abbigliamento

1,80 pps2

Retailer Gioielli e Orologi1,73 pps

3

Perdite più alte per mercati

verticali

FarmacieParafarmacie

1,99 pps1

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Report Globale

Figura 1.5

Differenze inventariali Retail globali – per Mercato verticale, 2014–2015

(tutti gli intervistati)

mercato verticale 2014–2015

Posizione(1 = più bassa 18 = più alta)

Retailer specializzati in abbigliamento 1,80% 17

Retailer specializzati in prodotti di bellezza 0,80% 3

Minimarket 0,94% 5

Grandi magazzini 1,66% 15

Discount 1,28% 12

Retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali

0,83% 4

Stazioni di servizio 1,37% 14

Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio 0,95% 6

Ipermercati 1,11% 9

Retailer specializzati nella vendita di gioielli e orologi 1,73% 16

Altri retailer di prodotti non alimentari 1,03% 8

Negozi specializzati per animali domestici 0,48% 1

Farmacie/ parafarmacie 1,99% 18

Negozi di articoli sportivi 1,11% 9

Supermercati/retailer di generi alimentari 1,11% 9

Superstore 1,02% 7

Negozi di giocattoli e giochi tradizionali 1,29% 13

Cash&carry 0,77% 2

Figura 1.6

Differenze inventariali Retail globali - per Mercato verticale, 2013–2014 e 2014–

2015 (intervistati comuni)9

mercato verticale

2014–2015

2013–2014

aumento o diminuzione

Retailer specializzati in abbigliamento

2,04% 0,73% Aumentate

Grandi magazzini 1,30% 2,18% Diminuite

Retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali

0,64% 0,50% Aumentate

Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio

1,39% 1,05% Aumentate

Ipermercati 1,15% 0,67% Aumentate

Retailer specializzati nella vendita di gioielli e orologi

1,25% 1,20% Aumentate

Altri retailer di prodotti non alimentari

1,81% 1,11% Aumentate

Farmacie/parafarmacie 2,22% 0,59% Aumentate

Negozi di articoli sportivi 0,84% 0,88% Diminuite

Supermercati/retailer di generi alimentari

1,13% 1,16% Diminuite

Negozi di giocattoli e giochi tradizionali

1,00% 1,00% Nessun cambiamento

Globale 1,42% 0,94% 7 aumenti e 3 diminuzioni

9 I dati relativi ai retailer specializzati in prodotti di bellezza, minimarket, discount, stazioni di servizio, negozi specializzati per animali domestici, superstore e cash&carry non erano disponibili poiché non ci sono stati intervistati comuni appartenenti a questi mercati verticali durante il 2013–2014 e 2014–2015.

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Posizione 2014–2015

stima delle perdite subite

1° Inverno 46%

2° Autunno 24%

3° Primavera 18%

4° Estate 12%

■ dIffErEnzE InvEntarIalI GloBalI - PEr staGIonE

Nel 2014–2015, la maggior parte delle differenze inventariali a livello globale si sono verificate durante l'inverno. Ciò è stato osservato in tutte le regioni, tranne in Asia Pacifico, dove il picco di differenze inventariali è stato registrato durante l'estate.

La stagione invernale presenta il rischio più alto di perdite su tutti i fronti: furti interni, attraverso la manipolazione delle transazioni POS10 e il cosiddetto "free-bagging"11, e furti esterni, grazie alla capacità dei ladri di nascondere gli articoli rubati sotto pesanti vestiti. Inoltre, i prodotti venduti in alcune tipologie specifiche di punti vendita (come i retailer specializzati in abbigliamento che in inverno vendono giubbotti) hanno un valore più alto durante la stagione invernale rispetto alle altre stagioni.

In inverno, il rischio maggiore di differenze inventariali è stato osservato durante le vacanze/festività, a causa dell'alto traffico di clienti/persone nei punti vendita, dove peraltro i prodotti sono a portata di mano dei potenziali ladri. Tuttavia, il rischio di differenze inventariali diventa massimo nella stagione autunnale e primaverile durante il periodo dei saldi.

Figura 1.7

24%

12%

18%

Stima delle perdite subite

46%inverno

Differenze inventariali globali - per Stagione, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

10 Point of Sale, transazioni in cassa11 Il “Free bagging” è una pratica che prevede il coinvolgimento del personale di negozio (in genere gli addetti alle casse), che favorisce i

delinquenti imbustando un numero maggiore di articoli rispetto a quelli scansionati, in modo da non pagarli.

autunno

primavera

estate

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Report Globale

■ dIffErEnzE InvEntarIalI GloBalI - PEr Causa

Nel 2014–2015, i furti da parte dei dipendenti disonesti e i fenomeni di taccheggio hanno rappresentato insieme il 77% delle differenze inventariali totali, rispetto al 67% del 2013–2014; ciò ha significato 95,01 mld. di dollari di perdite per i retailer.

Le frodi dei produttori/fornitori hanno inciso per la percentuale più bassa, pari al 7%, nel 2014–2015, in calo rispetto al 13% registrato nel 2013–2014.

Rispetto al 2013–2014, la percentuale di furti commessi dai dipendenti disonesti, come causa delle differenze inventariali, è cresciuta nel 2014–2015 di 11 pps, mentre le percentuali relative alle frodi dei produttori/fornitori e alle perdite per errori amministrativi e non legate ad attività criminali sono calate rispettivamente di 6 e 5 pps.

Nel 2013/14–2014/15, i fenomeni di taccheggio hanno rappresentato la causa principale delle differenze inventariali in Europa, Asia Pacifico e America Latina. In Nord America, tuttavia, lo scettro spetta ai furti da parte dei dipendenti disonesti in entrambi gli anni.

12 Il totale potrebbe non corrispondere a 100% per via dell'arrotondamento

13%

21%

28%

39%

20132014

38%

7%

16%

39%20142015

Dipendenti disonesti

Dipendenti disonesti

TaccheggioTaccheggio

Frodi dei produttori/fornitori Frodi dei

produttori/fornitoriErrori amministrativi/

attività non criminali

Errori amministrativi/attività non criminali

Figura 1.8

Causa quota %(2014–2015)

quota %12

(2013–2014)Differenze inventariali per Valore

(mld. di dollari, 2014–2015)

Furti da parte di dipendenti disonesti 39% 28% 48.12

Taccheggio 38% 39% 46.89

Frodi dei produttori/fornitori 7% 13% 8.64

Perdite per errori amministrativi e non legate ad attività criminali 16% 21% 19.74

Differenze inventariali globali - per Causa, 2013–2014 e 2014–2015(tutti gli intervistati)

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Secondo quanto affermato dai retailer negli Stati Uniti, la maggior parte dei furti dei dipendenti avviene al banco cassa (POS), mentre nel resto dei casi si tratta di furti d'inventario commessi ad esempio presso i magazzini. In Nord America, i retailer stanno utilizzando diverse procedure per combattere i furti da parte dei dipendenti disonesti, come controlli pre-assunzione sui precedenti dei potenziali dipendenti e tecniche per il rilevamento delle eccezioni in cassa (POS).

Nel 2014–2015, tra tutti i Paesi oggetto della ricerca, le perdite per errori amministrativi e non legate ad attività criminali sono state la causa principale delle differenze inventariali nel Regno Unito e in Brasile.

Il taccheggio e i furti commessi dai dipendenti disonesti continuano a rappresentare le principali fonti di preoccupazione nei vari mercati verticali.

■ ProdottI PIù ruBatI

I prodotti come batterie, accessori per cellulari e prodotti per il trucco, facili da nascondere, molto popolari e immediatamente rivendibili sul mercato, rientrano tra gli obiettivi prediletti dei ladri. Altri prodotti spesso oggetto di furti sono i vini e superalcolici, le calzature, il tabacco, la carne fresca e i profumi.

Figura 1.9

Prodotti più rubati a livello globale - per Mercato verticale, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

Posizione abbigliamento e accessori moda

Bricolage/Complementi per la casa

Elettronica Generi alimentari e bevande salute e bellezza

1° Calzature Batterie Accessori per cellulari Vini e superalcolici Lamette

2° Accessori Attrezzi elettrici iPad/Tablet Tabacco Prodotti per il trucco

3° Abbigliamento sportivo Serrature per porte Videogiochi Carne fresca Profumi e fragranze

4° Occhiali da sole Viti e rondelle Dispositivi di connessione Lamette Creme per il viso

5° Borse Cavi Materiali di consumo per la casa/l'ufficio Formaggi Deodoranti

Figura 1.10

Spesa globale per la prevenzione delle perdite, come % delle vendite totali - per Regione, 2014–2015

(tutti gli intervistati)

regione 2014–2015Asia Pacifico 0,97%Europa 1,07%America Latina 1,20%Nord America 1,55%

Globale 1,19%

Nella categoria dell’elettronica, gli accessori per i telefoni cellulari sono stati gli articoli più rubati in tutte le regioni tranne in America Latina, dove gli iPhone/smartphone sono in testa alla classifica.

Nella categoria abbigliamento e accessori moda, proprio questi ultimi sono stati gli articoli più rubati nel 2013–2014; tuttavia, nel 2014–2015, sono risultate le calzature l'articolo più rubato in questo mercato verticale.

Nella categoria generi alimentari e bevande, i vini e i superalcolici continuano ad essere gli articoli più rubati in tutte le regioni tranne in Asia Pacifico, dove la testa della classifica spetta al latte in polvere. Il latte in polvere è stato il secondo prodotto più rubato nel 2013–2014 a livello globale. Ciononostante, non rientra fra i cinque prodotti più rubati nel 2014–2015.

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Report Globale

■ sPEsa PEr la PrEvEnzIonE dEllE PErdItE a lIvEllo GloBalE

Nel 2014–2015, tre regioni su quattro hanno registrato una riduzione della spesa per le soluzioni di prevenzione delle perdite (come percentuale delle vendite totali) rispetto al periodo precedente.

Figura 1.11

Spesa globale per la prevenzione delle perdite, come % delle vendite totali – per Regione, 2013–2014 e 2014–2015 (intervistati comuni)

regione 2014–2015 2013–2014 aumento o diminuzione

Asia Pacifico 0,79% 0,97% DiminuitaEuropa 0,74% 0,98% DiminuitaAmerica Latina 0,48% 0,41% AumentataNord America 0,50% 0,56% Diminuita

Globale 0,65% 0,89% 3 diminuzioni e 1 aumento

Figura 1.12

Spesa globale per la prevenzione delle perdite, come % delle vendite totali – per Mercato verticale, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

mercato verticale 2014–2015Posizione

(1 = spesa massima 18 = spesa minima)

Retailer specializzati in abbigliamento 0,45% 17

Retailer specializzati in prodotti di bellezza 1,02% 7

Minimarket 1,87% 2

Grandi magazzini 0,49% 16

Discount 0,63% 12

Retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali 2,16% 1

Stazioni di servizio 1,32% 5

Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio 0,56% 15

Ipermercati 1,32% 6

Retailer specializzati nella vendita di gioielli e orologi 1,47% 4

Altri retailer di prodotti non alimentari 0,66% 11

Negozi specializzati per animali domestici 1,00% 8

Farmacie/parafarmacie 0,60% 13

Negozi di articoli sportivi 0,98% 9

Supermercati/retailer di generi alimentari 1,73% 3

Superstore 0,57% 14

Negozi di giocattoli e giochi tradizionali 0,30% 18

Cash&carry 0,83% 10

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Figura 1.13

Spesa globale per la prevenzione delle perdite, come % delle vendite totali –per Mercato verticale, 2013–2014 e 2014–2015 (intervistati comuni)13

mercato verticale 2014–2015 2013–2014 aumentoo diminuzione

Retailer specializzati in abbigliamento 0,34% 0,46% Diminuita

Grandi magazzini 0,42% 3,23% DiminuitaRetailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali 0,49% 0,72% Diminuita

Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio 1,31% 0,56% Aumentata

Ipermercati 1,20% 0,26% Aumentata

Retailer specializzati nella vendita di gioielli e orologi 1,00% 0,50% Aumentata

Altri retailer di prodotti non alimentari 0,73% 0,56% Aumentata

Farmacie/parafarmacie 0,50% 0,45% Aumentata

Negozi di articoli sportivi 0,58% 1,17% Diminuita

Supermarket/retailer di generi alimentari 0,67% 0,95% Diminuita

Negozi di giocattoli e giochi tradizionali 0,46% 1,60% Diminuita

Globale 0,65% 0,89% 5 Aumenti e 6 diminuzioni

Nel 2014–2015, i retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali sono stati quelli che hanno investito di più in soluzioni per la prevenzione delle perdite. Ciò è dovuto principalmente all'alto valore di questi prodotti, che hanno un forte richiamo sulle masse e diventano quindi obiettivi redditizi per i ladri. Inoltre, gli strumenti di prevenzione delle perdite utilizzati per proteggere questi prodotti sono costosi.

Tra gli altri mercati verticali con una spesa elevata in prevenzione delle perdite vi sono i minimarket e i supermercati/retailer di generi alimentari. I negozi di giocattoli e giochi tradizionali sono quelli che hanno investito meno in soluzioni di prevenzione delle perdite.

I retailer specializzati in abbigliamento, che hanno evidenziato una delle percentuali più alte di differenze inventariali tra tutti i mercati verticali nel 2014–2015, sono al penultimo posto come importo speso in prevenzione delle perdite.

Nel periodo 2014–2015, la maggior parte dei mercati verticali ha osservato una riduzione della spesa per le soluzioni di prevenzione delle perdite. Il calo maggiore è stato osservato nei grandi magazzini e nei negozi di giocattoli e giochi tradizionali. I mercati verticali che hanno mostrato l'incremento maggiore della spesa per la prevenzione sono gli ipermercati e i negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio.

13 I dati relativi ai retailer specializzati in prodotti di bellezza, minimarket, discount, stazioni di servizio, negozi specializzati per animali domestici, superstore e cash&carry non erano disponibili poiché non ci sono stati intervistati comuni appartenenti a questi mercati verticali durante il 2013–2014 e 2014–2015.

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Report Globale

Figura 1.14

Soluzioni globali di prevenzione delle perdite - a livello di Punto vendita, 2014–2015 (% di intervistati)

soluzione % di intervistati che la utilizza

Videosorveglianza a circuito chiuso CCTV/DVR 76%

Personale di sicurezza 61%

Sistemi di monitoraggio allarmi 60%

Soluzioni per la logistica (GPS, programma relativo ai sigilli di sicurezza per il trasporto sui camion ecc.) 44%

Dispositivi per il conteggio del flusso di persone 43%

Sigilli per porte/chiusure magnetiche 43%

Rilevamento delle eccezioni delle transazioni in cassa (POS EBR) 40%

Analisi avanzata dei dati 35%

Protezione delle aree parcheggio 31%

Controllo avanzato degli accessi (scheda d'accesso, tecnologia biometrica ecc.) 29%

Allarmi rilevazione movimento 21%

Altri metodi di protezione 9%

Tecnologia di riconoscimento facciale/dei clienti 3%

Figura 1.15

Soluzioni globali di prevenzione delle perdite – a livello di Prodotto, 2014–2015 (% di intervistati)

soluzione % di intervistati che la utilizza

Sistemi EAS (sorveglianza elettronica degli articoli – Etichette e cartellini rigidi/Antenne EAS) 73%

Allarmi Spider Wrap e custodie di protezione 44%

Dispositivi di sicurezza tramite cavi allarmati – Libero tocco 27%

EAS basata su RFID 15%

Soluzioni per scaffalature e impianti ritardati 27%

Strumenti per l'analisi dei dati forniti da antenne EAS 11%

■ soluzIonI dI PrEvEnzIonE dEllE PErdItE

Nel 2014–2015, alcune tra le tecniche di prevenzione utilizzate più frequentemente a livello di punto vendita sono state la videosorveglianza a circuito chiuso CCTV/DVR (76%), il personale di sicurezza (61%) e i Sistemi di monitoraggio allarmi (60%). L'80% dei retailer che si sono affidati a personale di sicurezza ha scelto guardie disarmate, mentre la restante parte ha scelto di utilizzare personale sia armato sia disarmato.

SecurityProtected

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Figura 1.16

Costo globale dei furti/della criminalità nel Retail, come percentuale delle vendite totali - per Regione, 2014–2015

(tutti gli intervistati)

regione 2014–2015Costo dei furti/della criminalità

nel retail per valore(mld. di dollari)

Asia Pacifico 1,84% 61.40Europa 1,82% 70.85America Latina 2,08% 14.50Nord America 2,60% 75.32

Globale 1,98% 214.30

Figura 1.17

Costo globale dei furti/della criminalità nel Retail, come percentuale delle vendite totali – per Paese, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

Paese 2014–2015Costo dei furti/della

criminalità nel retail per valore (mld. di dollari)

numero di famiglie (‘000)

Costo dei furti/della criminalità nel retail

per famiglia ($)Argentina 2,10% 2.39 11,930 200.42Australia 1,42% 3.40 8,875 382.96Austria 2,18% 1.64 3,704 442.20Belgio 1,59% 1.64 4,645 353.14Brasile 1,43% 5.05 59,690 84.65Cina 2,26% 43.63 418,440 104.26Finlandia 4,48% 2.23 2,571 868.40Francia 1,94% 11.03 27,923 395.15Germania 1,96% 12.01 40,343 297.70Giappone 1,93% 21.30 53,000 401.97Hong Kong 2,67% 1.69 2,433 694.97Italia 1,84% 7.13 25,746 276.80Messico 2,80% 6.43 31,559 203.89Norvegia 1,93% 1.30 2,259 573.91Paesi Bassi 2,30% 2.93 7,550 387.79Polonia 1,39% 1.53 13,660 112.19Portogallo 1,63% 0.89 4,005 223.05Regno Unito 1,25% 7.24 27,232 265.76Russia 1,73% 9.04 54,610 165.51Spagna 2,21% 5.50 17,419 316.00Stati Uniti 2,60% 75.32 122,459 615.07Svezia 0,89% 0.79 4,632 171.33Svizzera 1,23% 1.40 3,362 416.00Turchia 0,84% 1.54 20,705 74.24

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Report Globale

Il 76% dei retailer utilizza la videosorveglianza a circuito chiuso CCTV/DVR, di cui il 57% ha preferito l'installazione dei sistemi direttamente nel punto vendita mentre solo il 23% si è affidato a sistemi CCTV/DVR gestiti da remoto.

I sistemi EAS (sorveglianza elettronica degli articoli - Etichette e cartellini rigidi/Antenne EAS) (73%), gli allarmi spider wrap e le custodie di protezione (44%) sono risultati gli strumenti più utilizzati per la protezione dei prodotti.

Il 47% degli intervistati ha effettuato almeno un conteggio dell'inventario al mese, mentre il 23% su base trimestrale. La percentuale restante di intervistati effettua il conteggio dell'inventario una volta l'anno.

I supermercati e i cash&carry effettuano il conteggio del maggior numero di categorie per inventario, rispettivamente 7 e 11. I negozi specializzati per animali domestici hanno effettuato il conteggio di 5 categorie, mentre i retailer specializzati in abbigliamento e prodotti di bellezza lo effettuano su 4 categorie.

■ Costo GloBalE dEI furtI/dElla CrImInalItà nEl rEtaIl

Diversamente da quanto accade per le differenze inventariali Retail, che comprendono anche gli errori amministrativi, come errori di prezzo e contabilità, il costo dei furti/della criminalità nel Retail prende in considerazione

Figura 1.18

Costo globale dei furti/della criminalità nel Retail, come percentuale delle vendite totali – per Regione, 2013–2014 e 2014–2015 (intervistati comuni)

regione 2014–2015 2013–2014 aumento o diminuzione

Asia Pacifico 1,75% 1,63% Aumentato

Europa 1,50% 1,77% Diminuito

America Latina 2,12% 0,94% Aumentato

Nord America 2,21% 1,20% Aumentato

Globale 1,85% 1,60% 1 diminuzione e 3 aumenti

2014–2015

APAC 1,75% Europa 1,50% America Latina 2,12% Nord America 2,21%

APAC 1,63% Europa 1,77% America Latina 0,94% Nord America1,20%

2013–2014

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esclusivamente i furti intenzionali commessi da dipendenti disonesti, taccheggiatori e fornitori sleali, e comprende anche il costo per la prevenzione delle perdite. Il costo della criminalità nel Retail per i retailer globali è stato stimato intorno ai 214,30 mld. di dollari nel 2014–2015.

Sulla base dei dati forniti dagli intervistati comuni, il costo dei furti/della criminalità nel Retail è aumentato, passando da 1,60% delle vendite totali nel 2013–2014 a 1,85% nel 2014–2015, a livello globale. Ciò è dipeso principalmente dall'aumento della criminalità nel Retail, in parte controbilanciato dal calo della spesa globale per la prevenzione delle perdite.

L'Europa è stata l'unica regione ad aver registrato una diminuzione del costo dei furti/della criminalità nel Retail, dovuta al calo delle differenze inventariali e all'importo speso in soluzioni per la prevenzione delle perdite.

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Barometro mondiale dei Furti nel retail

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2014-2015

w w w. G l o b a l R e t a i l T h e f t B a r o m e t e r . c o m

Report regionaleEuropa

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■ dIffErEnzE InvEntarIalI In EuroPa

Nel 2014–2015, le differenze inventariali nei punti vendita Retail in Europa sono state pari a 1,05% del fatturato (tutti gli intervistati). La regione ha mostrato il tasso più basso di differenze inventariali come percentuale delle vendite tra tutte le regioni oggetto della ricerca, cioè APAC, Europa, America Latina e Nord America.

Inoltre, la percentuale più bassa di differenze inventariali in Europa è stata registrata in Norvegia, pari a 0,75%, che è anche la più bassa a livello mondiale. La percentuale più alta di differenze inventariali, 1,48%, è stata invece osservata nei Paesi Bassi, che sono al secondo posto a livello mondiale, dopo il Messico.

Report RegionaleEuropa

Nel 2014–2015, le differenze inventariali nei punti vendita Retail in Europa sono state pari a 1,05% del fatturato

Figura 2.1.1

Differenze inventariali Retail in Europa, 2014–2015

(tutti gli intervistati)

regione 2014–2015

Europa 1,05%

Globale 1,23%

Figura 2.1.2

Differenze inventariali Retail in Europa, 2013–2014 e 2014–2015 (intervistati comuni)

regione 2014–2015(anno in corso)

2013–2014(anno precedente)

aumento o diminuzione

Europa 0,96% 1,02% Diminuite

Globale 1,42% 0,94% Aumentate

1,05% delle vendite retail

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Report Regionale • Europa

I retailer tedeschi hanno subito 6,6 mld. di dollari di perdite da differenze inventariali nel 2014–2015, la cifra più alta di qualsiasi altro paese nella regione, seguiti dalla Russia (6,17 mld. di dollari).

Tra gli intervistati europei, nel 2014–2015, il numero di arresti per casi esterni di furti/frodi (taccheggio e frodi dei produttori/fornitori) ha raggiunto 175.426.

Sulla base dell'analisi dei dati forniti dagli intervistati comuni, le differenze inventariali sono migliorate, passando da una percentuale di 1,02% nel 2013–2014 a 0,96% nel 2014–2015. 6 Paesi su 11 (di cui erano disponibili dati su base annua) hanno registrato un peggioramento delle differenze inventariali. Si tratta di Belgio, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia e Paesi Bassi, con la Svezia che ha osservato il peggioramento maggiore (0,53 pps).

È stato osservato che l'81% dei retailer tiene sotto controllo le differenze inventariali causate dai furti dei dipendenti disonesti mentre l'88% di loro monitora i fenomeni di taccheggio. Solo il 78% dei retailer tiene traccia delle perdite dovute ad errori amministrativi e non legate ad attività criminali, mentre un numero addirittura inferiore (69%) esegue il monitoraggio delle frodi dei produttori/fornitori.

Figura 2.1.3

Differenze inventariali Retail in Europa - per Paese, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

Paese 2014–2015Classifica europea

(1 = più bassa 16 = più alta)

differenze inventariali per valore

(mld. di dollari)Austria 1,03% 8 0.77 Belgio 1,19% 12 1.23 Finlandia 1,38% 15 0.69 Francia 0,81% 3 4.61 Germania 1,08% 9 6.62 Italia 1,01% 7 3.91 Norvegia 0,75% 1 0.50 Paesi Bassi 1,48% 16 1.88 Polonia 0,88% 4 0.97 Portogallo 0,90% 6 0.49 Regno Unito 0,89% 5 5.15 Russia 1,18% 11 6.17 Spagna 1,33% 14 3.31 Svezia 1,20% 13 1.07 Svizzera 0,76% 2 0.86 Turchia 1,17% 10 2.14

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■ dIffErEnzE InvEntarIalI In EuroPa - PEr mErCato vErtICalE

Sulla base delle risposte ottenute dagli intervistati comuni, quattro mercati verticali su nove hanno subito un peggioramento delle differenze inventariali nel 2014–2015 rispetto all'anno precedente. I negozi di articoli per il bricolage (0,34 pps), gli ipermercati (0,31 pps) e i retailer specializzati nella vendita di gioielli e orologi (0,25 pps) hanno osservato il maggior incremento delle differenze inventariali. Il peggioramento registrato nei negozi europei di articoli per il bricolage è dipeso dall'aumento delle differenze inventariali in Norvegia, Spagna e nei Paesi Bassi.

Ciononostante, i grandi magazzini (1,27 pps), gli altri negozi di prodotti non alimentari (0,2 pps) e i negozi di articoli sportivi (0,19 pps) hanno evidenziato il maggior calo delle differenze inventariali. Il miglioramento delle differenze inventariali nei grandi magazzini in Europa è dipeso dal miglioramento registrato nei punti vendita in Svezia e Finlandia.

Figura 2.1.4

Differenze inventariali Retail in Europa - per Paese,2013–2014 e 2014–2015 (intervistati comuni)14

Paese 2014–2015 2013–2014 aumento o diminuzione

Belgio 0,90% 0,68% Aumentate

Finlandia 1,50% 1,80% Diminuite

Italia 0,64% 0,95% Diminuite

Norvegia 0,75% 0,50% Aumentate

Paesi Bassi 1,13% 0,87% Aumentate

Polonia 1,08% 1,10% Diminuite

Portogallo 0,87% 0,77% Aumentate

Regno Unito 0,80% 1,00% Aumentate

Spagna 1,22% 0,97% Aumentate

Svezia 1,38% 0,85% Diminuite

Turchia 0,90% 1,25% Diminuite

Europa 0,96% 1,02% 6 aumenti e 5 diminuzioni

14 I dati relativi ad Austria, Germania, Russia e Svizzera non erano disponibili poiché non ci sono stati intervistati comuni in questi Paesi durante il 2013–2014 e 2014–2015.

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Report Regionale • Europa

Figura 2.1.6

Differenze inventariali Retail in Europa - per Mercato verticale, 2013–2014 e 2014–2015 (intervistati comuni)15

mercato verticale 2014–2015 2013–2014 aumento o diminuzione

Retailer specializzati in abbigliamento 0,92% 0,97% Diminuite

Grandi magazzini 1,29% 2,56% DiminuiteRetailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali 0,64% 0,50% Aumentate

Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio 1,39% 1,05% Aumentate

Ipermercati 0,96% 0,67% Aumentate

Retailer specializzati nella vendita di gioielli e orologi 1,25% 1,20% Aumentate

Altri retailer di prodotti non alimentari 0,79% 0,99% Diminuite

Negozi di articoli sportivi 0,68% 0,87% Diminuite

Supermercati/retailer di generi alimentari 1,13% 1,16% Diminuite

Europa 0,96% 1,02% 4 aumenti e 5 diminuzioni

15 I dati relativi ai retailer specializzati in prodotti di bellezza, minimarket, discount, stazioni di servizio, farmacie/parafarmacie, superstore, negozi di giocattoli e giochi tradizionali non erano disponibili poiché non ci sono stati intervistati comuni appartenenti a questi mercati verticali durante il 2013–2014 e 2014–2015.

Figura 2.1.5

Differenze inventariali Retail in Europa - per Mercato verticale, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

mercato verticale 2014–2015 Classifica europea(1 = più bassa | 17 = più alta)

Retailer specializzati in abbigliamento 1,35% 12

Retailer specializzati in prodotti di bellezza 0,80% 4

Minimarket 0,20% 1

Grandi magazzini 1,47% 15

Discount 0,84% 5

Retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali 0,79% 3

Stazioni di servizio 1,37% 13

Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio 1,14% 11

Ipermercati 1,09% 10

Retailer specializzati nella vendita di gioielli e orologi 1,66% 16

Altri retailer di prodotti non alimentari 0,62% 2

Farmacie/parafarmacie 2,25% 17

Negozi di articoli sportivi 1,02% 7

Supermercati/retailer di generi alimentari 1,06% 9

Superstore 1,02% 8

Negozi di giocattoli e giochi tradizionali 1,44% 14

Cash&carry 0,84% 6

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■ dIffErEnzE InvEntarIalI In EuroPa - PEr staGIonE

Nel 2014–2015, l'Europa ha registrato il picco massimo di differenze inventariali durante la stagione invernale a causa dell'alto traffico di persone/clienti, dell'eccesso di scorte nei punti vendita e dell'assunzione di personale a tempo. Tuttavia, in autunno, le percentuali più basse di differenze inventariali sono state registrate durante il periodo dei saldi.

Secondo quanto affermato dai retailer, le differenze inventariali aumentano durante la stagione invernale a causa di fattori quali la facilità di nascondere gli articoli rubati sotto vestiti pesanti e l'alto valore di alcuni prodotti (come i giubbotti). Inoltre, è stato osservato che anche il numero delle rapine aumenta in questa stagione, perché fa buio prima e i ladri possono dileguarsi più facilmente.

■ dIffErEnzE InvEntarIalI In EuroPa - PEr Causa

Il taccheggio continua ad essere la causa principale delle differenze inventariali in Europa, che ha generato il 42% delle perdite nel 2014–2015, un aumento di 4 pps rispetto al 2013–2014. I fenomeni di taccheggio sono stati la causa principale delle differenze inventariali in 14 Paesi su 16 oggetto della ricerca, con le percentuali più alte registrate in Austria (70%) e Germania (65%). La percentuale con cui

Figura 2.1.7

Differenze inventariali in Europa - per Stagione,

2014–2015 (tutti gli intervistati)

2º3°

Estate

Primavera

4ºAutunno

1ºInverno

Figura 2.1.8

Differenze inventariali in Europa - per Causa, 2013–2014 e 2014–2015 (tutti gli intervistati)

Causa quota %(2014–2015)

quota %(2013–2014)

differenze inventariali per valore (mld. di dollari, 2014–2015)

Furti da parte di dipendenti disonesti 25% 22% 10.22

Taccheggio 42% 38% 17.17

Frodi dei produttori/fornitori 9% 15% 3.68

Perdite per errori amministrativi e non legate ad attività criminali 24% 25% 9.81

15%

25%

22%

38%

20132014

25%

9%

24%

42%20142015

Dipendenti disonesti Dipendenti

disonesti

Taccheggio

Taccheggio

Frodi dei produttori/fornitori Frodi dei produttori/

fornitori

Errori ammin-istrativi/attività

non criminali

Errori amministrativi/

attività non criminali

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Report Regionale • Europa

16 Il totale per alcuni mercati verticali potrebbe non corrispondere a 100% per via dell'arrotondamento

Differenze inventariali in Europa - per Causa e Mercato verticale, 2014–2015 (tutti gli intervistati)16

Figura 2.1.9

Retailer specializzati in abbigliamento

Retailer specializzati in prodotti di bellezza

Minimarket

Grandi magazzini

Discount

Retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali

Stazioni di servizio

Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio

Ipermercati

Retailer specializzati nella vendita di gioielli e orologi

Altri retailer di prodotti non alimentari

Farmacie/ parafarmacie

Negozi di articoli sportivi

Supermercati/retailer di generi alimentari

Superstores

Negozi di giocattoli e giochi tradizionali

Cash&carry

24 51 6 19

34 39 3 24

10 65 5 20

30 59 5 7

17 74 9

37 48 5 10

34 42 10 15

23 59 6 12

21 48 17 15

20 45 1 33

18 53 8 21

40 60

36 27 8 30

25 39 8 29

20 69 7 5

35 50 2 13

37 34 5 24

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Dipendenti disonesti Taccheggio

Frodi dei produttori/fornitori

Errori amministrativi/

attività non criminali

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17 16 Il totale per alcuni mercati verticali potrebbe non corrispondere a 100% per via dell'arrotondamento

Differenze inventariali in Europa - per Causa e Paese, 2014–2015 (tutti gli intervistati)17

Figura 2.1.10

Austria

Belgio

Finlandia

Francia

Germania

Italia

Norvegia

Paesi Bassi

Polonia

Portogallo

Regno Unito

Russia

Spagna

Svezia

Svizzera

Turchia

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Dipendenti disonesti Taccheggio

Frodi dei produttori/fornitori

Errori amministrativi/

attività non criminali

1 70 10 10

29 48 10 13

35 50 10 5

35 44 11 10

11 65 5 19

23 45 13 19

30 30 30 10

14 73 1 12

34 50 11 5

29 52 13 6

25 26 10 40

47 34 6 14

18 52 5 25

14 58 9 20

41 49 4 5

15 66 4 14

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Report Regionale • Europa

il taccheggio incide sulle differenze inventariali totali è aumentata in 11 Paesi su 16 nel 2014–2015 rispetto al periodo precedente.

I fenomeni di taccheggio sono diminuiti solo in Francia, Belgio e Italia nel 2013/14–2014/15.

Solo in Russia e nel Regno Unito il taccheggio non è stata la causa principale delle differenze inventariali Retail; i furti dei dipendenti disonesti hanno inciso con la percentuale più alta in Russia, mentre nel Regno Unito le perdite maggiori sono state generate da errori amministrativi e attività non criminali.

Il taccheggio ha rappresentato in Europa la causa principale delle differenze inventariali in 15 Paesi su 17 oggetto della ricerca, generando oltre il 50% delle differenze inventariali Retail nei discount (73,7%), superstore (68,5%), minimarket (65%), farmacie/parafarmacie (60%), grandi magazzini (58,7%), negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio (58,7%), altri retailer di prodotti non alimentari (53,1%) e retailer specializzati in abbigliamento (51,3%). I negozi di articoli sportivi (27,1%) e i cash&carry (33,7%) sono gli unici punti vendita in cui il taccheggio non è stato la principale fonte di preoccupazione.

Le perdite per errori amministrativi hanno registrato una lieve riduzione, passando dal 25% del 2013–2014 al 24% del 2014–2015. Nel Regno Unito, tali perdite hanno inciso con la percentuale più alta all'interno delle differenze inventariali totali. Tra i 17 mercati verticali in Europa, 6 hanno registrato perdite per errori amministrativi superiori o pari al 20%, ossia i retailer specializzati in prodotti di bellezza (23,7%), minimarket (20%), retailer di gioielli e orologi (33,4%), negozi di articoli sportivi (29,7%), supermercati (28,7%) e cash&carry (23,9%).

La percentuale di furti commessi dai dipendenti disonesti è aumentata dal 22% del 2013–2014 al 25% del 2014–2015. Tali furti hanno rappresentato la percentuale più alta di furti Retail in Russia (47%). In Finlandia, Francia, Polonia e Russia, hanno inciso per oltre il 30% dei furti. Tuttavia, la percentuale di furti da parte di dipendenti disonesti è stata la più bassa in Austria (10%) e in Germania (11%).

Tra i 17 mercati verticali oggetto della ricerca in Europa, sette hanno registrato perdite superiori al 30% dovute ai furti di dipendenti disonesti, ossia i retailer specializzati in prodotti di bellezza (34,3%), negozi di elettronica (37,1%), stazioni di servizio (33,8%), farmacie/parafarmacie (40%), negozi di articoli sportivi (35,6%), negozi di giocattoli tradizionali (35%) e i cash&carry (37,3%).

Le frodi dei produttori/fornitori hanno generato la percentuale più bassa nel 2014–2015, che è calata dal 15% del 2013–2014 al 9% del 2014–2015. Tale calo è dipeso dal consolidamento dei rapporti di collaborazione e partnership tra fornitori e retailer.

■ ProdottI PIù ruBatI

I taccheggiatori e i dipendenti disonesti tendono a prediligere articoli facilmente occultabili, che abbiano una notevole popolarità e che siano

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quindi facilmente rivendibili. Tra i prodotti più rubati vi sono: attrezzi elettrici, accessori per cellulari, accessori moda, batterie, vini e superalcolici, lamette.

A livello globale, le calzature sono state il prodotto più rubato nel mercato verticale dell'abbigliamento e degli accessori moda. Tuttavia, in Europa, gli accessori moda sono stati l'articolo più rubato in questa categoria. I vini e i superalcolici rientrano tra i prodotti rubati con maggiore frequenza nella categoria generi alimentari e bevande; talvolta, le persone consumano le bottiglie all'interno degli stessi punti vendita. Altri prodotti oggetto frequente di furti sono le calzature, i prodotti per il trucco, gli smartphone, le batterie e i formaggi.

■ sPEsa PEr la PrEvEnzIonE dEllE PErdItE In EuroPa

Nel 2014–2015, la spesa più alta per la prevenzione delle perdite è stata registrata in Spagna (1,36%). La Turchia (0,30%), Svezia (0,40%) e il Belgio (0,50%) sono invece i Paesi che hanno speso meno.

Effettuando un confronto su base comparabile della spesa per la prevenzione delle perdite, tre Paesi hanno mostrato un aumento nel 2014–2015 rispetto all'anno precedente, cioè Belgio (0,21 pps), Spagna (0,51 pps) e Paesi Bassi (0,37 pps). Tuttavia, Portogallo (0,84 pps), Svezia (0,35 pps) e Italia (0,16 pps) hanno registrato la riduzione maggiore della spesa per la prevenzione delle perdite.

In Portogallo la riduzione della spesa per la prevenzione delle perdite ha prodotto un peggioramento delle differenze inventariali.

La spesa per la prevenzione delle perdite in Europa è stata pari a 1,07% nel 2014–2015 (tutti gli intervistati). I negozi di elettronica (1,99%) e gli ipermercati (1,40%) hanno mostrato la spesa più alta in prevenzione

Figura 2.1.11

Prodotti più rubati – per Mercato verticale, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

Posizione abbigliamento e accessori moda

Bricolage/Complementi per la casa

Elettronica Generi alimentari e bevande salute e bellezza

1° Accessori moda Attrezzi elettrici Accessori per cellulari Vini e superalcolici Lamette

2° Calzature Batterie iPhone/Smartphone Formaggi Prodotti per il trucco

3°Lingerie/

abbigliamento intimo

Serrature per porte iPad/Tablet Carne fresca Profumi e fragranze

4° Occhiali da sole Viti e rondelle Dispositivi di connessione Pesce Prodotti per la

protezione solare

5° Borse CaviVideogiochi, film, musica

(formato DVD)

Prodotti gastronomici di qualità/specialità

gastronomiche

Prodotti per l'igiene orale

Figura 2.1.12

Spesa per la prevenzione delle perdite in Europa,

come % delle vendite totali – per Paese, 2014–2015

(tutti gli intervistati)

Paese 2014–2015Austria 1,25%Belgio 0,50%Finlandia18 Dati insufficientiFrancia 1,36%Germania 1,31%Italia 1,07%Norvegia 1,25%Paesi Bassi 1,10%Polonia 0,58%Portogallo 0,96%Regno Unito 0.58%Russia 0,65%Spagna 1,37%Svezia 0,40%Svizzera 0,56%Turchia 0,30%

Europa 1,07%

Globale 1,19%18 Non sono disponibili dati statisticamente

validi.

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43

Report Regionale • Europa

19 I dati relativi ad Austria, Germania, Russia e Svizzera non erano disponibili poiché non ci sono stati intervistati comuni in questi Paesi durante il 2013–2014 e 2014–2015.

20 La Finlandia non è stata stata inclusa per mancanza di dati statisticamente validi. 21 La Francia non è stata stata inclusa per mancanza di dati statisticamente validi. 22, 23 Non sono disponibili dati statisticamente validi per calcolare la spesa in prevenzione delle perdite di questo mercato verticale.

Figura 2.1.13

Spesa per la prevenzione delle perdite in Europa, come % delle vendite totali - per Paese, 2013–2014 e 2014–2015 (intervistati comuni)19

Paese 2014–2015 2013–2014 Aumento o diminuzioneBelgio 0,89% 0,68% AumentataFinlandia20 Dati insufficienti ––Francia21 Dati insufficienti ––Italia 0,68% 0,84% DiminuitaNorvegia 1,25% 1,30% DiminuitaPaesi Bassi 0,57% 0,20% AumentataPolonia 0,15% 0,20% DiminuitaPortogallo 0,82% 1,66% DiminuitaRegno Unito 1,00% 1,00% Nessuna variazioneSpagna 1,39% 0,88% AumentataSvezia 0,55% 0,80% DiminuitaTurchia 0,16% 0,18% Diminuita

Europa 0,74% 0,98% 6 Diminuzioni e 3 aumenti

Figura 2.1.14

Spesa per la prevenzione delle perdite in Europa, come % delle vendite totali - per Mercato verticale, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

vertical 2014–2015Posizione

(1 = spesa più alta15 = spesa più bassa)

Retailer specializzati in abbigliamento 0,77% 9Retailer specializzati in prodotti di bellezza 1,02% 8Minimarket22 Dati insufficienti -Grandi magazzini 0,40% 14Discount 1,12% 6Retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali 1,99% 1Stazioni di servizio 1,32% 3Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio 1,17% 5Ipermercati 1,40% 2Retailer specializzati nella vendita di gioielli e orologi 1,06% 7Altri retailer di prodotti non alimentari 0,54% 12Farmacie/parafarmacie23 Dati insufficienti -Negozi di articoli sportivi 0,75% 10Supermercati/retailer di generi alimentari 0,66% 11Superstore 0,45% 13Negozi di giocattoli e giochi tradizionali 1,19% 4Cash&carry 0,23% 15

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Nuovo

Il Barometro

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delle perdite. Al contrario, i cash&carry (0,23%), i grandi magazzini (0,40%) e i superstore (0,45%) sono quelli che hanno speso meno.

Dall'analisi su base comparabile dei dati forniti dagli intervistati comuni, la spesa per la prevenzione delle perdite è calata, passando da 0,98% nel 2013–2014 a 0,74% nel 2014–2015. La spesa per la prevenzione delle perdite è aumentata in cinque mercati verticali su otto, cioè per i retailer specializzati in abbigliamento, negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio, ipermercati, retailer specializzati in gioielli e orologi e altri retailer di prodotti non alimentari. Gli ipermercati hanno mostrato l'incremento maggiore della spesa per la prevenzione delle perdite (1,02 pps), che è salita da 0,26% nel 2013–2014 a 1,28% nel 2014–2015. Al contrario, i negozi di articoli sportivi hanno registrato il maggiore calo nella spesa per la prevenzione delle perdite.

■ soluzIonI PEr la PrEvEnzIonE dEllE PErdItE

Nel 2014–2015, alcune tra le tecniche di prevenzione delle perdite utilizzate con maggiore frequenza a livello di punto vendita sono state la videosorveglianza CCTV/DVR (72%), il personale di sicurezza (59%) e i Sistemi di monitoraggio allarmi (52%). Il 59% dei punti vendita si è affidato a personale di sicurezza, e il 92% di questi ha optato per guardie disarmate.

In Europa, i prodotti più rubati nei punti vendita sono generalmente protetti con sistemi EAS. In Spagna, molti punti vendita hanno speso oltre lo 0,5% del fatturato per i sistemi EAS. Il 50% degli intervistati ha comunicato di proteggere oltre il 50% delle referenze ad alto rischio con sistemi EAS, mentre il 30% degli intervistati ha adottato metodi di protezione per una percentuale dal 10% al

Figura 2.1.15

Spesa per la prevenzione delle perdite in Europa, come % delle vendite totali - per Mercato verticale, 2013–2014 e 2014–2015 (intervistati comuni)24

mercato verticale 2014–2015

2013–2014

aumentoo diminuzione

Retailer specializzati in abbigliamento 0,74% 0,57% Aumentata Grandi magazzini25 Dati insufficienti ––Retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali 0,48% 0,78% Diminuita Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio 1,31% 0,56% Aumentata Ipermercati 1,28% 0,26% Aumentata Retailer specializzati nella vendita di gioielli e orologi 1,00% 0,50% Aumentata Altri retailer di prodotti non alimentari 0,47% 0,46% Aumentata Negozi di articoli sportivi 0,30% 1,16% Diminuita Supermercati/retailer di generi alimentari 0,67% 0,95% Diminuita

Europa 0,74% 0,98% 5 aumenti e 3 diminuzioni

24 I dati relativi ai retailer specializzati in prodotti di bellezza, minimarket, discount, stazioni di servizio, farmacie/ parafarmacie, superstore, negozi di giocattoli e giochi tradizionali e cash&carry non erano disponibili poiché non ci sono stati intervistati comuni appartenenti a questi mercati verticali durante il 2013–2014 e 2014–2015.

25 Non sono disponibili dati statisticamente validi per calcolare la spesa in prevenzione delle perdite di questo mercato verticale

SecurityProtected

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Report Regionale • Europa

50% delle referenze ad alto rischio; solo il 20% degli intervistati ha affermato di proteggere meno del 10% delle referenze ad alto rischio con sistemi EAS.

Il 60% dei sistemi di videosorveglianza CCTV/DVR sono gestiti da remoto, mentre il 22% di questi servizi viene effettuato all'interno dei punti vendita. Nel 61% dei punti vendita che utilizzano Sistemi di monitoraggio allarmi, il servizio viene fornito da terze parti, mentre il 26% degli intervistati lo gestisce internamente.

Figura 2.1.16

Soluzioni per la prevenzione delle perdite - a livello di Punto vendita, 2014–2015 (% di intervistati)

soluzione % di intervistati che la utilizzaVideosorveglianza a circuito chiuso CCTV/DVR 72%Personale di sicurezza 59%Sistemi di monitoraggio allarmi 52%Soluzioni per la logistica (GPS, programma relativo ai sigilli di sicurezza per il trasporto sui camion ecc.) 42%

Dispositivi per il conteggio del flusso di persone 45%Sigilli per porte/chiusure magnetiche 44%Rilevamento delle eccezioni delle transazioni in cassa (POS EBR) 31%Analisi avanzata dei dati 36%Protezione delle aree parcheggio 27%Controllo avanzato degli accessi (scheda d'accesso, tecnologia biometrica ecc.) 28%Allarmi rilevazione movimento 22%Altri metodi di protezione 9%Tecnologia di riconoscimento facciale/dei clienti 2%

Figura 2.1.17

Soluzioni per la prevenzione delle perdite - a livello di Prodotto, 2014–2015 (% di intervistati)

soluzione % di intervistati che la utilizza

Sistemi EAS (sorveglianza elettronica degli articoli - Etichette e cartellini rigidi/Antenne EAS) 78%

Allarmi Spider Wraps e custodie di protezione 46%

Dispositivi di sicurezza tramite cavi allarmati – Libero tocco 28%

EAS basata su RFID 18%

Soluzioni per scaffalature e impianti ritardati 24%

Strumenti per l'analisi dei dati forniti da antenne EAS 11%

Figura 2.1.18

Percentuale di referenze ad alto rischio protette con

sistemi EAS – Europa, 2014–2015 (% di intervistati)

14%

20%

50%

7%2%

7%

% sKu ad alto rischio protette

% di intervistati

0.0–10.0% 20%

10.1–20.0% 14%

20.1–30.0% 7%

30.1–40.0% 7%

40.1–50.0% 2%

>50.0% 50%

>50.0% 40.1–50.0% 30.1–40.0%

20.1–30.0% 10.1–20.0% 0.0–10.0%

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Anche gli allarmi Spider wraps e le custodie di protezione (46%) sono stati ampiamente utilizzati per la protezione dei prodotti.

I retailer stanno anche investendo in business intelligence e analisi dei dati per ottenere più informazioni sui prodotti oggetto di furti. In diversi Paesi, i retailer hanno iniziato ad utilizzare la tecnologia basata su RFID, che permette loro di monitorare il movimento e la posizione dei prodotti.

Il 47% degli intervistati ha effettuato almeno un conteggio dell'inventario al mese, mentre il 23% su base trimestrale. La percentuale restante di intervistati effettua il conteggio dell'inventario una volta l'anno.

I retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali effettuano in media il conteggio di 157 categorie per ciclo, il numero più alto di qualsiasi mercato verticale.

■ Costo dEI furtI/dElla CrImInalItà nEl rEtaIl In EuroPa

In Europa, il costo dei furti/della criminalità è stato pari al 1,82% del fatturato (tutti gli intervistati) nel 2014–2015, il più basso a livello globale tra tutte le regioni.

Figura 2.1.19

Costo dei furti/della criminalità nel Retail in Europa, come percentuale delle vendite totali - per Paese, 2014–2015

(tutti gli intervistati)

Paese 2014–2015Costo dei furti/della criminalità

nel retail per valore(mld. di dollari)

Austria 2,18% 1.64Belgio 1,59% 1.64Finlandia26 Dati insufficientiFrancia 1,94% 11.03Germania 1,96% 12.01Italia 1,84% 7.13Norvegia 1,93% 1.30Paesi Bassi 2,30% 2.93Polonia 1,39% 1.53Portogallo 1,63% 0.89Regno Unito 1,25% 7.24Russia 1,73% 9.04Spagna 2,21% 5.50Svezia 0,89% 0.79Svizzera 1,23% 1.40Turchia 0,84% 1.54Europa 1,82% 70.85

26 Non sono disponibili dati statisticamente validi per calcolare il costo dei furti/della criminalità per questo Paese

Europe 1,50%

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Report Regionale • Europa

A livello globale, il costo dei furti/della criminalità è aumentato, passando da una percentuale pari a 1,60% delle vendite totali Retail nel 2013–2014 a 1,85% nel 2014–2015, mentre è calato in Europa, passando da 1,77% a 1,50% nello stesso periodo.

Tra gli 10 Paesi per cui è stato possibile effettuare un confronto su base annua, 5 hanno osservato una diminuzione nel costo dei furti/della criminalità mentre il resto ha registrato un incremento. La Spagna ha registrato l'incremento maggiore (0.59 pps) nel 2014–2015 rispetto all'anno precedente, seguita da Paesi Bassi (0,55 pps) e Belgio (0,47 pps). I Paesi che hanno mostrato il calo massimo sono il Portogallo (0.88 pps), la Svezia (0,63 pps) e l'Italia (0,44 pps).

27 I dati relativi ad Austria, Germania, Russia e Svizzera non erano disponibili poiché non ci sono stati intervistati comuni in questi Paesi durante il 2013–2014 e 2014–2015.

28, 29 Francia e Finlandia, non sono stati inclusi per mancanza di dati statisticamente validi.

Figura 2.1.20

Costo dei furti/della criminalità nel Retail in Europa, come percentuale delle vendite totali - per Regione, 2013–2014 e 2014–2015 (intervistati comuni)27

Paese 2014–2015 2013–2014 aumento o diminuzione

Belgio 1,67% 1,20% Aumentato

Finlandia28 Dati insufficienti ––

Francia29 Dati insufficienti ––

Italia 1,17% 1,61% Diminuito

Norvegia 1,93% 1,65% Aumentato

Paesi Bassi 1,46% 0,91% Aumentato

Polonia 1,18% 0,92% Aumentato

Portogallo 1,31% 2,19% Diminuito

Regno Unito 1,56% 1,90% Diminuito

Spagna 2,21% 1,62% Aumentato

Svezia 0,95% 1,58% Diminuito

Turchia 0,86% 1,03% Diminuito

Europa 1,50% 1,77% 6 diminuzioni e 5 aumenti

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Barometro mondiale dei Furti nel retail

Nuovo

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2014-2015

w w w. G l o b a l R e t a i l T h e f t B a r o m e t e r . c o m

Report per paeseItalia

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Nuovo

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I profumi, l’elettronica e i liquori sono i prodotti più rubati, perciò richiedono la massima protezione. Talvolta, le persone consumano le bottiglie di vino all'interno dei punti vendita. Per scoraggiare tale comportamento, viene applicata la protezione sui tappi delle bottiglie di vino, in modo da rendere impossibile l'apertura senza averli prima pagati.

Nel 2014–2015, i retailer specializzati in abbigliamento hanno registrato la percentuale più alta di differenze inventariali (2,62%) tra i 10 mercati verticali in Italia, mentre i minimarket (0,20%) e i negozi di elettronica (0,26%) hanno mostrato la percentuale più bassa. In linea con la tendenza generale del Paese, tutti i mercati verticali hanno registrato un miglioramento delle differenze inventariali nel 2014–2015 rispetto all'anno precedente.

Nel 2014–2015, sono stati registrati 71.242 arresti per casi di furti/frodi esterni da parte dei retailer italiani che hanno partecipato al sondaggio.

■ dIffErEnzE InvEntarIalI In ItalIa

Dall'analisi su base comparabile dei dati forniti dagli intervistati comuni, le differenze inventariali sono migliorate passando da 0,95% nel 2013–2014 a 0,64% nel 2014–2015 (0,32 pps in meno rispetto alla media europea). Per gestire le differenze inventariali, i retailer puntano sugli strumenti tecnologici, effettuando una formazione efficace dei dipendenti allo scopo di mantenerli motivati per ridurre i furti.

Report per paeseItalia

Nel 2014–2015, le differenze inventariali nei punti vendita Retail italiani sono state pari al 1,01% del fatturato, per un valore totale di 3,91 mld. di dollari.

Figura 3.5.1

Differenze inventariali Retail in Italia - 2013–2014 e 2014–2015 (intervistati comuni)

Paese 2014–2015 2013–2014 aumento o diminuzione

Italia 0,64% 0,95% Diminuite Europa 0,96% 1,02% Diminuite

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5151515151

Report per paese • Italia

Figura 3.5.2

Differenze inventariali Retail in Italia - per Mercato verticale, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

mercato verticale 2014–2015

Retailer specializzati in abbigliamento 2,62%Minimarket 0,20%Retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali 0,26%

Stazioni di servizio 1,40%Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio 0,90%Ipermercati 0,95%Altri retailer di prodotti non alimentari 1,18%Negozi di articoli sportivi 0,68%Supermercati/retailer di generi alimentari 0,97%Cash&carry 0,97%

■ dIffErEnzE InvEntarIalI In ItalIa - PEr Causa

Il taccheggio continua ad essere la causa principale delle differenze inventariali in Italia, responsabile del 45% delle perdite nel 2014–2015. Ha rappresentato la fonte principale di differenze inventariali negli ipermercati, minimarket, negozi di articoli sportivi e altri retailer di prodotti non alimentari, incidendo per oltre il 50% delle differenze inventariali totali.

La criminalità organizzata nel Retail (ORC) resta un problema chiave per i retailer. I retailer trovano difficoltà nel combattere le attività della criminalità organizzata perché le leggi non sono abbastanza rigide. Peraltro, il 2014–2015 ha evidenziato un incremento di tali crimini. I furti commessi dai dipendenti disonesti hanno raggiunto il 23% nel 2014–2015. I retailer specializzati in abbigliamento, i negozi di elettronica, i negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio, le stazioni di servizio e i cash&carry sono stati i mercati verticali che hanno subito l'impatto maggiore, generando il 30-35% delle differenze inventariali totali causate dai furti di dipendenti disonesti.

Figura 3.5.3

Differenze inventariali Retail in Italia - per Causa, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

Causaquota %

(2014–2015)differenze inventariali

per valore (2014–2015, mld. di dollari)

Furti di dipendenti disonesti 23% 0.90

Taccheggio 45% 1.76

Frodi dei produttori/fornitori 13% 0.50

Perdite per errori amministrativi e non legate ad attività criminali 19% 0.74

23%

19%

13%

45%

Furti di dipendenti disonesti

TaccheggioFrodi dei produttori/fornitori

errori amministrativi e attività non

criminali

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SecurityProtected

Molti retailer hanno sottoscritto accordi di collaborazione con i fornitori per proteggere gli articoli direttamente presso il luogo di produzione e ridurre conseguentemente le differenze inventariali causate dal taccheggio.

■ sPEsa PEr la PrEvEnzIonE dEllE PErdItE In ItalIa

Nel 2014–2015, la spesa per la prevenzione delle perdite in Italia è stata pari a 1,07% (tutti gli intervistati). Per gli intervistati comuni, si è ridotta passando da 0,84% nel 2013–2014 a 0,68% nel 2014–2015.

La spesa minore per la prevenzione delle perdite è stata registrata nei cash&carry (0,12%), negozi di articoli sportivi (0,25%) e in altri retailer di prodotti non alimentari (0,29%).

La spesa è calata in tre mercati verticali su quattro (di cui erano disponibili dati su base annua). I retailer specializzati in abbigliamento, che hanno evidenziato l'incremento massimo della spesa per la prevenzione delle perdite nel 2014–2015 (rispetto all'anno precedente), hanno anche registrato il maggior miglioramento in termini di differenze inventariali.

■ soluzIonI PEr la PrEvEnzIonE dEllE PErdItE

Nell'ottica dei retailer, il ritorno dell'investimento (ROI) è uno degli aspetti più importanti durante la ricerca di soluzioni per la prevenzione delle perdite.

30 Non sono disponibili dati statisticamente validi per calcolare la spesa in prevenzione delle perdite di questo mercato verticale

Figura 3.5.5

Soluzioni per la prevenzione delle perdite in Italia - a livello di Punto vendita, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

soluzione per la prevenzione delle perdite % di intervistati che la utilizza(2014–2015)

Videosorveglianza a circuito chiuso CCTV/DVR 67%

Personale di sicurezza 75%

Sistemi di monitoraggio allarmi 17%Soluzioni per la logistica (GPS, programma relativo ai sigilli di sicurezza per il trasporto sui camion ecc.) 50%

Sigilli per porte/chiusure magnetiche 33%

Dispositivi per il conteggio del flusso di persone 21%

Rilevamento delle eccezioni delle transazioni in cassa (POS EBR) 21%

Analisi avanzata dei dati 25%

Protezione delle aree parcheggio 33%

Controllo avanzato degli accessi (scheda d'accesso, tecnologia biometrica ecc.) 17%

Allarmi rilevazione movimento 4%

Altri metodi di protezione 13%

Figura 3.5.4

Spesa per la prevenzione delle perdite in Italia - per Mercato verticale, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

mercato verticale 2014–2015

Retailer specializzati in abbigliamento 1,05%

Minimarket30 Dati insufficienti

Retailer specializzati in elettronica/elettrodomestici/prodotti multimediali

0,37%

Stazioni di servizio 1,06%

Negozi di articoli per il bricolage e il giardinaggio

1,50%

Ipermercati 0,82%

Altri retailer di prodotti non alimentari 0,29%

Negozi di articoli sportivi 0,25%

Supermercati/retailer di generi alimentari 0,65%

Cash&carry 0,12%

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5353535353

Report per paese • Italia

La maggior parte dei retailer preferisce utilizzare personale di sicurezza disarmato; il 72% degli intervistati che si affida al personale di sicurezza ha indicato di usare personale disarmato, mentre solo il 6% propende per la sorveglianza armata. I restanti retailer hanno indicato di utilizzare entrambi i servizi di sorveglianza, armata e disarmata. Il 17% dei retailer ha scelto Sistemi di monitoraggio allarmi, che sono stati gestiti internamente dal 50% di questi punti vendita, mentre il 33% ha scelto di affidare il servizio a terze parti. Solo per il 15% degli intervistati, tra coloro che usano la soluzione di videosorveglianza CCTV/DVR (67%), la gestione del servizio avviene da remoto, mentre il 75% ha scelto di adottare soluzioni all'interno del punto vendita.

I sistemi EAS restano il metodo di protezione maggiormente utilizzato, che consente ai retailer di ridurre i furti del 10–20%. La maggioranza dei retailer prevede di continuare ad utilizzare tale soluzione, perché è facile da implementare e non compromette l'esperienza d'acquisto dei clienti.

Nei mercati verticali come quello dei retailer specializzati in abbigliamento, che registrano un numero elevato di differenze inventariali, i retailer sono interessati ad investire in tecnologie come la RFID. Inoltre, stanno investendo sempre più in business intelligence per ottenere maggiori informazioni sui prodotti oggetto di furti. Altri mercati verticali, come supermercati/retailer di generi alimentari, mirano ad ottenere una migliore visibilità dei loro prodotti, soprattutto quando si tratta di date di scadenza e cibo fresco sprecato.

Molti retailer hanno iniziato ad investire nella protezione alla fonte, che prevede l'applicazione delle etichette sui prodotti durante la fase di produzione. Per ridurre i furti, i retailer utilizzano soluzioni di prevenzione delle perdite ben visibili, in modo da dissuadere i ladri dal commettere furti.

31 Il totale potrebbe non corrispondere a 100% per via dell'arrotondamento

Figura 3.5.6

Soluzioni per la prevenzione delle perdite in Italia - a livello di Prodotto, 2014–2015 (tutti gli intervistati)

soluzione per la prevenzione delle perdite % di intervistati che la utilizza(2014–2015)

Sistemi EAS (sorveglianza elettronica degli articoli - Etichette e cartellini rigidi/Antenne EAS) 83%

Allarmi Spider Wraps e custodie di protezione 67%

Dispositivi di sicurezza tramite cavi allarmati – Libero tocco 38%

Strumenti per l'analisi dei dati forniti da antenne EAS 8%

EAS basata su RFID 29%

Soluzioni per scaffalature e impianti ritardati 4%

Figura 3.5.7

Percentuale di referenze ad alto rischio protette con sistemi EAS - Italia, 2014–2015 (% di intervistati)31

18%

18%

59%

6%

Percentuale di referenze ad alto rischio prottete

% diintervistati

0.0–10.0% 18%

10.1–20.0% 18%

20.1–30.0% 6%

>50.0% 59%

>50.0% 40.1–50.0% 30.1–40.0%

20.1–30.0% 10.1–20.0% 0.0–10.0%

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Il Barometro

Gestione dell'inventario

Il 37% degli intervistati effettua conteggi dell'inventario su base trimestrale, il 32% a cadenza mensile, mentre la restante parte solo una volta l'anno.

■ Costo dEI furtI/dElla CrImInalItà nEl rEtaIl In ItalIa

Il costo dei furti/della criminalità nel Retail in Italia è stato pari al 1,84% del fatturato nel 2014–2015, per un valore di 7,13 mld. di dollari. Sulla base dei dati forniti dagli intervistati comuni, è stato possibile osservare che il costo dei furti/della criminalità nel Retail è diminuito, passando da 1,61% nel 2013–2014 a 1,17% nel 2014–2015.

Il costo della criminalità nel Retail in Italia è calato grazie alla diminuzione dei furti nel Retail e alla spesa per la prevenzione delle perdite.

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Questo report è disponibile in: Inglese, Spagnolo, Francese,

Italiano Tedesco, Polacco, Russo, Turco, Cinese

e Giapponese.

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E’ possibile partecipare all’indagine 2015-2016,registrandosi al seguente indirizzo:

www.GlobalRetailTheftBarometer.com

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Barometro mondiale dei Furti nel retail