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Periodico d’informazione – Anno 2018 Distribuzione Gratuita
I . I . S . S . Ba s i l e Ca ram ia – G i g an t e
Lo c o r o tondo - A l b e r o b e l l o
Progetto coordinato dalla prof.ssa Mariangela Colamaria
In redazione:
Baccaro Claudio, Boccardi Silvia, Carrieri Giorgia, Diceglie Francesca, Digregorio Alessia, Fumarola Alfredo, Grassi Michela, Grassi Valerio, Laera Paolo, Lopane Gabriella, Martellotta Vito, Mastro Pierangelo, Monaco Valerio, Narracci Gabriele, Notarangelo Serena, Palmisano Martino, Pantaleo Danilo, Pentassuglia Marco, Pinto Elena, Quaranta Francesco, Recchia Noemi, Ricupero Rossella, Rodio Federica, Salamina Emanuela, Schena Angelica, Simeone Mirko, Sako Vanessa, Tagliente Giuseppe, Tescari Arianna, Turnone Flavio La foto di copertina è di Federica Mancini Si ringraziano tutti gli alunni e i docenti che hanno collaborato
ECOSOSTENIBILITA’ E BIODIVERSITA’
L’AZIENDA SCOLASTICA
PRODUCE PRODOTTI
INNOVATIVI E DI QUALITA’
INTERVISTA AL PROF. ORAZIO LONGO
Il prof. Longo è il
responsabile dell'azienda
scolastica da tanti anni; lo
scorso anno la scuola è
stata protagonista di una
meritata vittoria con l'olio
simbolo del nostro
Istituto, denominato
“Verolio”. Di che concorso si tratta?
Risposta:Il concorso in questione, “Diploma d’argento”,
dedicato agli oli extravergini degli Istituti Agrari d'Italia, è
stato organizzato
dall'associazione Pandolea,
in collaborazione con la
rivista Gambero Rosso e
Re.Nis.A.
Qual è stato il criterio di
giudizio del concorso?
R: La commissione di esperti
si è espressa basandosi sulla
valutazione dei parametri
chimici e sul Panel test, che
permette la valutazione e la
certificazione delle
caratteristiche organolettiche
(pregi e difetti), sapore, colore, odore e aspetto dell'olio.
L'olio in questione quali caratteristiche ha?
R: Il Verolio è un monovarietale di ogliarola (cultivar
tipica pugliese) dai profumi incredibili che spaziano tra il
balsamico al floreale; la buona annata e la materia prima
eccellente hanno contribuito nella splendida performance
di equilibrio e
potenza.
L'azienda scolastica,
oltre ad occuparsi
della produzione di
olive da olio, ha
anche ottenuto
numerosi
riconoscimenti per
l'antico grano duro
Senatore Cappelli.
Perché si è scelto di
coltivare proprio
questa varietà di
cereale?
R: Il grano Senatore Cappelli ha delle caratteristiche
organolettiche pregiate, ed essendo una cultivar sempre
meno coltivata a causa di una serie di motivi agronomici
ed economici, la scuola punta alla conservazione e al
recupero della biodiversità territoriale ed a linee di
produzione ecosostenibili.
Alessia Digregorio e Angelica Schena
LA VENDEMMIA
CON I BAMBINI LE SCUOLE DELL’INFANZIA
ALL’IISS CARAMIA GIGANTE
Lo scorso 25
ottobre, la
classe 2°A di
Locorotondo
è stata
coinvolta dal
prof. Ignazio
Zara, docente
di Scienze applicate, in un’attività laboratoriale dal titolo
“Impariamo a lavorare in una masseria didattica”.
L’attività è consistita nel guidare un gruppo di 50 bambini
nella festa della vendemmia per spiegare loro il ciclo del
vino. Tutto è iniziato alle ore 9.30 con l’arrivo dei piccoli
nel nostro Istituto: la nostra classe è stata suddivisa in
gruppi di quattro studenti, ciascuno dei quali aveva la
responsabilità di un piccolo gruppo di bambini
accompagnati dalle loro maestre. Dopo una breve
accoglienza, li abbiamo
accompagnati nel
vigneto sperimentale di
uva da tavola del
centro di ricerca di
Locorotondo, per fare
la vendemmia. I
bambini erano
felicissimi di tagliare i grappoli e di assaggiare i loro
dolcissimi acini. Successivamente, li abbiamo portati nella
nostra cantina didattica dove il prof. Zara ha spiegato il
ciclo di trasformazione dell’uva in vino. Abbiamo trascorso
una bellissima giornata, molto impegnativa e allo stesso
tempo istruttiva. I bambini, incuriositi dalle nostre
spiegazioni, ci hanno fatto tante domande e noi abbiamo
cercato di rispondere in modo chiaro e comprensibile. I
bambini sono stati molto coinvolti e divertiti da queste
attività e per noi è stato molto piacevole poter trascorrere
un giorno più leggero, ma anche istruttivo. Siamo stati
felicissimi di aver preso parte a quest’esperienza e
speriamo in futuro di viverne altre simili.
Francesca Diceglie e Serena Notarangelo
CCOONNFFRROONNTTOO IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE SSUU UUNNOO ““SSTTRRAANNOO”” OOLLIIOO
Gli insetti una volta si friggevano,
ora friggono: tavola rotonda presso
l’IISS “Basile Caramia-Gigante”.
Presenti professori e ricercatori di
livello internazionale: la prof.ssa
Antonia Trichopoulou
dell’Università di Atene, il prof.
Antonio Capurso, della cattedra di
geriatria e gerontologia
dell’UNIBA, il dottor Lorenzo
Maria Alvaro, accompagnato da
tre giovani ricercatori indonesiani,
più un funzionario
dell’Associazione degli industriali
dell’olio di palma, dottor Alvaro
Nuñes, brasiliano. Ha moderato la
conduttrice di Rai 3 Sveva
Sagramola. Per la curiosità del
titolo, alquanto enigmatico, e la
presenza degli illustri ospiti,
l’auditorium dell’IISS di
Locorotondo era gremito sino
all’inverosimile, ma anche al di
fuori della sala la gente era
tantissima, al punto che è stato
allestito velocemente un
maxischermo all’esterno. La
conduttrice, prima di dare la parola
ai relatori, ha illustrato brevemente
le tre alternative in campo: l’olio
tradizionale, ovvero l’olio d’oliva,
l’olio dei colossi alimentari, quindi
l’olio di palma, e quello che molti
indicano come l’olio del futuro,
l’olio di insetti commestibili.
Quando ha preso la parola il più
giovane dei tre ricercatori
indonesiani, subito si è capito che
l’obiettivo della produzione di olio
da spremitura di insetti non è solo
quello di fornire un’alternativa
credibile e costante negli anni
all’olio di palma, ma è anche
quello di salvaguardare l’ambiente
dalla deforestazione
(indispensabile per la
piantumazione di palme da olio) e
dal conseguente effetto serra. Il
ricercatore ha definito l’olio di
insetti ecologico, economico e
salutare; a queste affermazioni
sono fioccate spontaneamente tutta
una serie di domande su quali
possano essere i benefici di
quest’olio. Dopo un contestato
intervento relativo all’olio di
palma, compito ben più agevole è
toccato ai “rappresentanti dell’olio
di oliva”, che hanno ribadito che
l’olio di oliva fa parte della nostra
cultura, che gli ulivi sono le nostre
sculture a cielo aperto, che i suoi
rami simboleggiano la pace, che
nella nostra cucina l’olio d’oliva è
indispensabile e fondamentale,
come in quasi in tutti i piatti della
cucina mediterranea, per il suo
valore nutritivo, protettivo,
antinvecchiamento, e che è ricco di
vitamine e antiossidanti.
Sveva Sagramola ha quindi tirato
le somme invitando i presenti a
riflettere su tutto quanto avevano
ascoltato per fare una scelta più
consapevole sul tipo di olio da
privilegiare in futuro nella propria
alimentazione.
Convertini Luigi
UN’ESPERIENZA INTERESSANTE E FORMATIVA Durante l’undicesima Mostra Bovina Interregionale del Centro-Sud delle razze
Frisona e Bruna,svoltasi a Noci (BA), l’IISS “Basile Caramia-Gigante” di
Locorotondo e Alberobello ha partecipato alla valutazione conclusiva delle due
razze.
Questa valutazione è stata organizzata dall’Associazione Regionale Allevatori
di Puglia e prevedeva la partecipazione di dieci alunni per scuola, che erano
chiamati a dare un punteggio in base alle caratteristiche morfologiche dei
soggetti in esame.
Alla fine della valutazione sono state premiate le scuole che si sono avvicinate
maggiormente al giudizio finale del giudice.
Il nostro Istituto si è classificato in seconda posizione, vincendo un premio e
ricevendo la possibilità diparteciparealla Finale Nazionale degli Istituti Agrari
che si terrà a Trento.
Vito Martellotta, Pierangelo Mastro, Martino Palmisano, Giuseppe Tagliente
E’ stato organizzato un Progetto
extracurriculare in forma interdisciplinare,
coinvolgendo docenti di varie discipline ed
è stato rivolto agli alunni del biennio,
prediligendo la didattica laboratoriale e
partendo dall’osservazione diretta in
campo.L’intento dei docenti coinvolti nel
progetto è stato quello di analizzare con
occhi curiosi l’ambiente circostante, ma
soprattutto consentire la socializzazione
degli studenti e la costruzione dei saperi in
forma graduale e piacevole.
Il progetto ha previstole seguenti attività:
Alla scoperta del territorio,
Conformazione e geomorfologia,
biodiversita’ come valore
aggiunto da tutelare,
l’acqua come risorsa,
prodotti ecosostenibili (sapone di
liscivia),
rappresentazione del territorio.
Un gruppo di motivati studenti ha
cominciato con escursioni sul territorio per
conoscere il nostro paesaggio,
contraddistinto da mancanza di corsi
d’acqua superficiali, da rare piogge estive
e da una geomorfologia carsica con scarsa
vegetazione, rappresentata da macchia
mediterranea e pochissimi boschi di querce
superstiti. La visita a Lama D’Anticoha
consentito di osservare un esempio di
geomorfologia
carsica superficiale
e di scoprire
un’oasi di
biodiversità di
grande fascino,
protetta da un
microclima
favorevole per la
presenza di esemplari secolari di
imponenti ulivi, giganti e contorti carrubi,
perastri, cespugli di lentisco con bacche
nere e rossastre, molteplici essenze della
macchia mediterranea e una grande
varietà di piante erbacee spontanee, ben
conosciute nel passato per i molteplici
utilizzi ( terapeutici, eduli, tintori…..).
Percorrere la lama consente di percepire
profumi unici ed inebrianti e nel silenzio
sentire la presenza di una molteplice
varietà di uccelli, con un po’ di attenzione
si possono intravedere anche uccelli
predatori come il falco grillaio. Un’oasi
così peculiare ha consentito nel passato
l’insediamento di antiche civiltà rupestri
nel villaggio di Lama d’Antico,
testimoniata dalla presenza, accanto alle
numerose grotte abitazione, di alcuni
complessi rupestri con funzione
specialistica, destinati alla produzione dei
prodotti alimentari ed artigianali, necessari
alla vita del villaggio. Abbiamo potuto
rinvenire nicchie adibite ad abbeveratoio,
trappeti rupestri, tintorie, apiari, granai,
cisterne per la raccolta delle acque. Unica
nel suo genere la chiesa rupestre
di San Lorenzo, ricavata nella
grotta, con preziosi affreschi che
testimoniano la vita della
comunità nel basso medioevo.
Ecco alcune testimonianze di
studenti che, oltre ad aver visitato
la lama, hanno seguito il
laboratorio “antichi mestieri” e i
laboratori pomeridiani a scuola.
“Abbiamo imparato a fare il
sapone con la lisciva, ottenuta
dalla cenere e l’olio. Abbiamo
compreso che nel passato niente si
scartava”.
“È’ stato bello scoprire una
varietà di piante erbacee ed
arbustive, sopravvissute in quell’habitat,
dai molteplici utilizzi, per noi del tutto
sconosciuti come il verbasco o il tasso
barbasso, detto anche il candeliere del re,
perché imbevuto di oli si utilizzava come
torcia mentre le sue foglie setose erano
usate come suole per i sandali o come
carta igienica”.
Le guide ci hanno fatto comprendere
quanto importante sia conoscere la
biodiversità di una
lama, per poterla
tutelare e
salvaguardare”.
“Tornati a scuola nei
nostri laboratori
abbiamo sperimentato
con semplici materiali
(polistirolo e sale)
come simulare la
formazione di un paesaggio carsico con
doline, lame, gravine e grotte. È stato
divertente osservare come una superficie
omogenea e pianeggiante, dopo aver
versato dell’acqua per simulare la pioggia,
si trasformava con formazione di voragini
e depressioni in un tipico paesaggio
carsico, mentre l’acqua scompariva nelle
sottostanti cavità della grotta. (le cavità
scavate nel polistirolo erano state colmate
con sale solubile in acqua.)”
“Abbiamo dimostratocon un semplice
esperimento che l’acqua piovana o le
acque reflue, prodotte nel passato, quando
non si utilizzavano prodotti chimici di
sintesi, non inquinavano la falda perchè
attraversando gli strati di suolo vengono
filtrate e percolano in profondità quasi
trasparenti e depurate, anche se arricchite
di sali disciolti a causa della degradazione
delle rocce calcaree”
“Abbiamo simulato, usando dell’acqua
colorata, come oggi invece è possibile
l’inquinamento delle falde a causa dei
prodotti chimici largamente utilizzati ed
abbiamo riflettuto su quanto sia
importante attenersi alla
normativa vigente per tutelare
una risorsa così importante”.
“Interessante l’attività relativa
alle analisi dell’acqua, ne
abbiamo calcolato la durezza e
il residuo fisso da veri chimici”
“Abbiamo imparato a effettuare
i saggi di riconoscimento di
rocce calcaree con soluzioni
acide da veri geologi”
“Siamo desiderosi di effettuare
le altre visite guidate
programmate sul territorio di
Alberobello e presso le grotte di
Castellana”
Altri interessanti laboratori ci aspettano:
per esempio il Laboratorio di costruzione
di un plastico del territorio con i docenti di
disegno tecnico.
Saranno illustrati gli strumenti cartografici
e i sistemi informativi territoriali atti a
fornire un quadro di conoscenze dei
diversi elementi fisici che concorrono
all’attuale configurazione del rilievo
terrestre, con particolare riferimento a
quelli relativi agli assetti morfologici ed
idrografici dello stesso territorio,
delineandone i caratteri morfografici e
morfometrici e interpretandone l’origine in
funzione dei processi geomorfici, naturali
o indotti dall’uomo.
Sarà prestata particolare attenzione
all’orografia e alla rappresentazione a
curve di livello e punti quotati, alle forme
ed elementi legati all’idrografia
superficiale (lame, gravine) e alle forme
carsiche (pozzi, inghiottitoi, grotte,
doline)”.
Verranno istituiti anche il laboratorio di
botanica per provare a riconoscere alcune
piante erbacee e non della macchia
mediterranea e il Laboratorio di zoologia
per scoprire gli animali o tracce di essi sul
territorio.
Il gruppo di studenti:
Damaso Giuseppe, Gisotti Domenico,
Lanzillotta Tiziano, Netti Denny,
Polignano Luigi, Bellino Angela, Gentile
Giuseppe, Guarini Patrizio,
Mastromarino Ashwini, Semeraro
Enrico, Falconieri Donato, Lotito
Nicola, Rotolo Deborah, Russo Micaela,
Daullja Kristina, Cecere Gianpaolo,
Cisternino Alessandro, Luisi Luca.
I docenti: Girardi Anna Maria,
Benedetto Stefano, Lippolis Giuseppe,
Rotolo Pasquale, Salamida Nunzia
Frutta e ortaggi sono i principali alleati della nostra salute,
ricchi di vitamine e minerali essenziali, hanno anche il
vantaggio di idratare l’organismo, visto l’alto contenuto di
acqua, tutte caratteristiche che li rendono un valido aiuto
per tenere sotto controllo il proprio peso.
Inserire nella propria dieta una quantità adeguata di frutta e
verdura non è però sufficiente: bisogna anche variare la
qualità, tenendo presente i colori della salute.
Perché variare i cinque colori del benessere?
Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato che nella
frutta e nella verdura sono presenti sostanze speciali
colorate che svolgono una funzione protettiva.
Le diverse colorazioni possono essere raggruppate in 5
categorie:
1) ROSSO
2) VERDE
3) GIALLO-ARANCIO
4) BLU-VIOLA
5) BIANCO Ogni colore corrisponde ad una sostanza diversa e ognuno
di esso svolge una funzione propria.
La frutta e la verdura di colore rosso hanno un alto
contenuto di due fitocomposti con azione antiossidante: il
licopene e le antocianine sono contenute in fragole,
angurie, ciliegie, peperoni, pomodori da consumare crudi.
Nel rosso è presente una grande quantità di vitamina C che,
se assunta giornalmente, fornisce l’assorbimento del ferro
presente negli altri alimenti.
Ci sono due sostanze nutritive che accomunano tutti gli
ortaggi verdi, in particolare quelli a foglia:il magnesio e
l’acido folico. Il magnesio è parte della molecola della
clorofilla e contribuisce al normale metabolismo
energetico; l’acido folico, invece, oltre ad essere utile
durante i primi mesi di gravidanza, contribuisce alla
riduzione della stanchezza e dell’affaticamento.
La colorazione arancione è
dovuta all’elevata quantità di
beta-carotene, una sostanza
appartenente alla famiglia dei
carotenoidi che il nostro
organismo converte in
vitamina A,
fondamentalmente per numerose funzioni dell’organismo.
La vitamina A, infatti, contribuisce al normale
metabolismo del ferro e all’idratazione della pelle, della
capacità visiva e della funzione del sistema immunitario
nella normalità.
Il gruppo di alimenti blu-viola contiene un fitocomposto
con azione antiossidante: le antocianine.
La proprietà del bianco tra i composti ad azione protettiva
di questo gruppo sono due nutrienti particolarmente
interessanti: il potassio e la fibra, che mantiene in salute
l’intestino.
Mele e cipolle sono potenti antiossidanti, mentre i funghi
rappresentano una delle principali fonti di selenio, che
contribuisce alla normale funzione tiroidea e alla
protezione delle cellule dallo stress ossidativo.
Per il nostro benessere mangiamo frutta e verdura in
quantità, ma occhio alla qualità!!
I A/A: Bagnardi Flavio, Contento Erika, De Paola Alessio,
Romanazzi Gianvito
Cucina giapponese: il gusto che colpisce l’occhio!
Da qualche anno la cucina giapponese ha conquistato il
cuore e la pancia degli italiani.
Tuttavia gli italiani, conoscono poco o niente della
cucina orientale, caratterizzata da una grande varietà di
prodotti, ingredienti, di cotture legate alla storia, alla
tradizione e alla religione del mondo nipponico.
Per gli orientali, una delle caratteristiche fondamentali,
oltre al gusto del piatto, è l’estetica; ciò che viene
pensato per essere gustato, va assaporato prima con gli
occhi. Il piatto è una piccola opera d'arte che deve
soddisfare regole
precise di armonia e
grazia, accostamenti
di colori che non
siano stridenti e di
forme che siano
equilibrate.
Dopo aver
soddisfatto la vista, ovviamente è importante anche il
gusto, differente da quello occidentale. Gli alimenti
devono essere consumati in gran parte crudi,
accompagnati da salse.
In Giappone, una delle pietanze più note è il sushi, a
base di riso accompagnato da pesce, alghe, vegetali e
uova.
A seconda della forma e della preparazione, il sushi
prende nomi diversi: makizushi (sushi arrotolato),
futomaki (rotoli larghi), hasamaki (rotoli sottili), temaki
(rotoli a mano).
Altra pietanza tipica è il sashimi, che consiste in sottili
fettine di pesce o crostacei crudi e nient’altro.
Trattandosi di pesce crudo, deve essere freschissimo e
della miglior qualità.
Infine, la tempura è una pastella di acqua e farina in cui
si immergono verdure o pesci, crostacei e molluschi, per
poi friggerli, rendendoli leggeri e croccanti, che spesso
viene accompagnata con la salsa di soia.
In questo gioco di forme e di tagli un ruolo
fondamentale lo ricoprono le hashi (bacchette).
Attenzione ad usare le bacchette nel modo più
appropriato, perché non servono per tagliare o
“infilzare” pezzi di cibo ma per preservare la bellezza e
l’integrità del cibo!
I A/A: Cassone Federica, Marangi Alessio, Notarnicola
Nadia, Ruggieri Luca, Semeraro Sara
IL BENESSERE A COLORI
GASTRONOMIA E OSPITALITA’ NELLE GNOSTRE
RIFLESSIONI DEI PROTAGONISTI “Bacco nelle Gnostre” lo storico evento della città di Noci, in cui si degusta il vino novello delle migliori cantine pugliesi,
ha visto la partecipazione dell’Istituto Alberghiero di Alberobello. Quest’anno, in particolare, tra noi alunni, con un lavoro
accurato e ricercato, si è creato un bel clima di collaborazione tra i settori di accoglienza, di sala e di cucina. Inizialmente
i ragazzi del settore accoglienza, dopo un attento studio di marketing e di immagine coadiuvati dalla prof. D. Porcelli,
hanno realizzato un depliant per pubblicizzare il panino gourmet: un panino sfizioso e originale per accostamento di
ingredienti, prodotto dagli alunni del settore cucina, assistiti dal prof. L. Mercurio e dagli chef del convitto della scuola.
Alla preparazione, durata una settimana, ha fatto seguito l’allestimento dello stand, in cui è stato notevole il lavoro di
presentazione, con tavoli apparecchiati e “addobbati” con fantastiche verdure e ortaggi intagliati grazie all’abilità che il
prof. A. Pispico ci sa insegnare e trasmettere. L’atmosfera e il clima, nonostante quello meteorologico non ci sia stato
molto amico, è stato a dir poco superlativo! Le emozioni e i sentimenti di queste giornate sono stati molto intensi e, per
questo, ognuno di noi ha voluto scrivere delle brevi testimonianze di ciò che abbiamo vissuto.
“L’esperienza presso “Bacco
nelle Gnostre” è stata molto
interessante. Noi ragazzi di
sala siamo stati addetti
all’apertura delle bottiglie di
vino e alla mescita. Nel nostro
stand, abbiamo proposto un
ottimo vino novello della
cantina sociale “Gentile” di
Cassano delle Murge. Ho
anche avuto modo di Conoscere alcune organizzatrici dell’evento”.
“L’11 novembre
scorso sono stato
nello stand della
scuola “Caramia-
Gigante” ed ho
lavorato con il
prof. Leonardo
Mercurio insieme
ad altri compagni di classe. Anche se è stata un’attività molto faticosa, è
stata un’esperienza interessante, è stato bello servire
tante persone e, soprattutto, cucinare all’aperto”.
“Secondo me, l’evento “Bacco nelle Gnostre” è
un’iniziativa sicuramente da ripetere, anche se
servirebbe una migliore organizzazione, soprattutto per
calcolare meglio la quantità di prodotti necessari.”
“Il 12 novembre ho partecipato all’evento “Bacco nelle
Gnostre”. La prima sensazione che ho provato la posso
definire con una parola: “COLORE!”. Per gli stand, le luci,
le pizziche, le tarantelle, il coinvolgimento delle street
band; una gran folla di persone, in questo piccolo paesino,
che passeggiava con serenità e tranquillità, ammirando e
gustando i nostri prodotti tipici.”
“L’esperienza, fatta a “Bacco
nelle Gnostre” nello stand
della scuola, è stata molto
emozionante ed anche
interessante.
Noi ragazzi dell’alberghiero
abbiamo proposto un panino
gourmet, gustosissimo e
diverso dal solito. E’ stato
molto apprezzato dai clienti e
noi siamo stati ultra-felici!”
“Sono Aldo, ho partecipato a “Bacco nelle Gnostre” e
sono stato addetto alla mescita. E’ stata una bellissima
esperienza perché, oltre ad aver appreso molte
caratteristiche sui diversi tipi di vino, ci siamo divertiti
tantissimo! Se il prossimo anno si ripeterà io sono pronto
a partecipare!”
“L’11 novembre sono
stata nello stand della
scuola per preparare i
panini gourmet. Il mio
compito è stato quello di
riscaldare i panini. Sono
stata ultra-contenta nel
vedere la gente che
acquistava e gustava i
nostri panini.” “Sabato 11 e domenica 12 novembre ho vissuto un’esperienza di lavoro all’interno
dell’organizzazione per
“Bacco nelle Gnostre”
Ero addetta alla mescita di un vino novello… sono state
delle giornate produttive, istruttive e molto
interessanti!”
“Durante l’esperienza
Di “Bacco nelle
Gnostre” mi è stato
assegnato il compito
di spadellare le
verdure e il polpo,
anche se poi ci siamo
alternati nei diversi
ruoli. E’ stata una bella esperienza poter comunicare
con la gente ed imparare facendo pratica… E’
sicuramente un’iniziativa da ripetere!”
“Sono Francesco, ho partecipato a “Bacco nelle
Gnostre” ed ero addetto alla mescita. Durante l’evento,
la parola d’ordine è stata: velocità e professionalità!
Siamo stati affiancati da una sommelier. Le tipologie di
vino erano tante, l’affluenza anche ma, alla fine, le
competenze acquisite sono state notevoli e molto utili.”
“Sono Silvia, al “Bacco nelle Gnostre” ho servito il
vino. Anche se è stata un’esperienza molto faticosa e
impegnativa, sono stata molto felice di esserci!”
“Sono Leo ed ho partecipato all’evento “Bacco nelle
Gnostre”: è stata un’esperienza utile, in quanto ci siamo
rapportati con la gente e, oltre a ciò, essendo addetti alla
mescita dei vini, ho avuto l’occasione di apprendere
notizie interessanti e utili su alcune tipologie di vino”.
Gli alunni di III B e IVA Alberghiero
PANINO GOURMET “BASILE CARAMIA-GIGANTE” Ingredienti: Panino alla barbabietola rossa da 100 g, stracciatella di burrata 40 g, polpo arrostito 50 g, zucchine nere a
listarelle 30 g, carote di Polignano 30 g, agretto di cipolla rossa di Acquaviva 20 g, pomodorini dry 30 g. Procedimento:
Aprire i panini, inserire la stracciatella di burrata ben sfilacciata, il polpo precedentemente scottato e arrostito in padella
con olio, l’agretto di cipolla sbollentato e condito con succo di limone, olio Evo, sale e pepe nero. In seguito posizionare le
zucchine tagliate a listarelle e saltate in padella e le carote confit. Infine aggiungere i pomodorini conditi con olio, sale,
pepe, timo, buccia di agrumi e zucchero di canna, cotti e seccati in forno a 90° per 4 ore. Scaldare leggermente il panino e
servire
BACCO NELLE
GNOSTRE Vino e cibo, un abbinamento perfetto: quale altro miglior momento per dimostrarlo se non “Bacco nelle Gnostre”? Ormai alla sua 18^ edizione, “Bacco nelle
Gnostre” ha ancora una volta meravigliato e
soddisfatto migliaia di visitatori e intenditori di
tutta Puglia e oltre; la sagra, organizzata
dell'Associazione Culturale Acuto - Parco
Letterario Formiche di Puglia in collaborazione
con il Comune di Noci, ha presentato i migliori
vini novelli e non solo delle più famose cantine del
territorio pugliese da abbinare con le prelibatezze
dei più rinomati chef di Puglia e ai classici piatti
come le famose caldarroste, varie carni alla brace e
le “gnumeridde”. Ovviamente non poteva mancare la partecipazione dell’I.I.S.S. “Basile Caramia-Gigante”, infatti più di una cinquantina le adesioni da parte dei ragazzi di entrambi le sedi di Locorotondo ed Alberobello. L’evento si è svolto l’11 e 12 novembre 2017, due
giornate impossibili da dimenticare, ove colori,
sentori e sapori si univano egregiamente formando
un mondo completamente nuovo grazie al quale gli
studenti hanno potuto assistere, insieme ad esperti,
alla mescita e al servizio dei prodotti, scontrandosi
con clienti uno l’opposto dell’altro, proprio come i
diversi vini che avevano tra le mani acquisendo esperienza ed ampliando la loro cultura. Questo importante evento ha potuto dimostrare ai
ragazzi l’importanza del vino nel mondo, facendolo apparire come un mezzo di
comunicazione tra “culture” differenti che, piuttosto, come un semplice prodotto lucrativo,
infatti come ogni vino ha caratteristiche differenti anche gli assaggiatori hanno pensieri differenti e
possono dare valutazioni sorprendenti, aprendo dialoghi e dibattiti sempre nuovi. Inoltre, gli studenti non solo hanno potuto vedere ed imparare tutto ciò, ma hanno potuto sperimentare quella che è l’apertura di una delle tante porte che il futuro ha in serbo per loro.
Claudio Baccaro
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO: E’ possibile definirla un’attività utile per il futuro?
Anche quest’anno, nell’I.I.S.S “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo, si è conclusa l’esperienza di alternanza scuola-lavoro delle
classi quarte, un’attività che è spesso stata mal giudicata da parte di docenti e alunni.
Ci si è sempre soffermati sulle negatività di essa: la perdita di ore scolastiche e lo “sfruttamento” al quale gli alunni pensano di andare
incontro.
Ma è effettivamente così?
L’alternanza è un progetto formativo grazie al quale i ragazzi dovrebbero imparare ad integrarsi nel mondo lavorativo e cimentarsi in
una professione che potrebbero svolgere in futuro: prevede il completamento di un certo numero di ore da svolgere nel corso di tre
anni, praticando un’attività lavorativa inerente agli interessi personali di ogni singolo studente, a seconda del titolo di studio.
Nel caso del “Caramia - Gigante”, essendo una scuola ad indirizzo agrario, gli alunni hanno frequentato diversi ambienti lavorativi
quali aziende agrarie, studi tecnici, laboratori o cliniche veterinarie.
Per avere un resoconto del loro grado di soddisfazione, un campione di sedici alunni, provenienti dalle quattro sezioni dell’Istituto di
Locorotondo, è stato sottoposto al seguente questionario:
1.Pensi che il percorso di Alternanza Scuola Lavoro sia
stato utile per il tuo futuro?
2.Pensi che il tempo messo a disposizione dalla scuola
sia sufficiente per apprendere qualcosa di concreto?
3.Nell’azienda in cui sei andato il tuo tutor aziendale si
dedicava effettivamente a te?
4.La tua famiglia ha dovuto affrontare delle spese extra
durante l’ASL?
5.Nell’azienda/laboratorio/studio tecnico in cui sei stato
hai fatto attività inerenti ai tuoi studi e idonee alle tue
capacità?
6.Ti è mai capitato di superare il limite di ore imposte
dalla legge italiana per i minorenni?
7.I docenti sono stati abbastanza chiari e disponibili per
quanto riguarda l’organizzazione della tua esperienza di
alternanza scuola lavoro?
Il risultato ottenuto è rappresentato nel grafico sottostante:
Di conseguenza è possibile constatare che la maggior parte degli studenti ritiene la sua esperienza utile ma non soddisfacente circa il
tempo a disposizione.
Nelle aziende i ragazzi hanno svolto attività idonee alle proprie capacità e al titolo di studio, grazie prevalentemente a quanto appreso
a scuola, e sono quasi sempre stati affiancati dal proprio tutor come da regolamento.
Fortunatamente i casi di persone le quali hanno lavorato per più ore di quanto la legge italiana prevede per i minorenni (come previsto
nel D. Lgs. 262/2000) sono in netta minoranza e le famiglie hanno raramente dovuto finanziare le spese dei propri figli più di quanto
facessero di solito.
Infine notiamo che gli alunni si sono sentiti abbastanza assistiti dagli insegnanti responsabili del progetto, seppure ci sia un numero
non irrilevante di ragazzi che hanno avuto la sensazione di essere un po’ trascurati.
Tutto sommato però, l’esperienza sembra andata bene, difatti la maggior parte dei ragazzi giudica l’alternanza in modo positivo.
Quindi è possibile smentire quanto si è supposto in proposito dei pregiudizi associati a questa iniziativa.
Michela Grassi, Noemi Recchia, Arianna Tescari
Hey tu! Proprio tu che hai in mano l’ultimo numero del
giornalino LIBERAMENTE ancora fumante.
Volevo farti una domanda alla quale non darei per scontato una
risposta ben precisa: sapresti descrivermi un orto sociale?
Qualsiasi definizione andrebbe bene. Pensaci un momento.
Proprio così! È un orto vero e proprio: terra, ortaggi, radici,
fiori, alberi, passione! Di tutto di più.
Un orto “in carne ed ossa”.
Manca un piccolo particolare: “sociale”.
Cosa significa per te questa parola?
Prima di rispondere cominciamo con un’altra domanda: sta
nascendo una nuova tendenza?
Proprio così.
“È un appezzamento di terreno curato collettivamente per
produrre alimenti e coltivare relazioni”, questa è la definizione
che il gruppo alternanza IV^B ha formulato durante il suo
percorso. L'Orto Sociale nasce da un bisogno di
riqualificazione di un parco/giardino all'interno di un comune.
Esso ha l'importante ruolo di essere luogo di incontro e di
integrazione tra persone
di ogni età, per i
giovani, gli anziani,
le famiglie, i
lavoratori, i
disoccupati, le
persone di diversa
origine sociale e
nazionalità.
Questo progetto
propone attività
collettive di giardinaggio e orticoltura e frutticoltura, al fine di
promuovere l'educazione e la formazione di adulti e bambini, il
rispetto per l'ambiente, la creazione e il consolidamento di
legami sociali, avendo inoltre come fine (ciò che interessa
soprattutto a noi futuri periti agrari) la sensibilizzazione e la
conoscenza della natura e delle specie per approfondire questo
grande campo che è l’agricoltura.
“Sociale” (socialis) come “collettività”
Molti siti riguardanti gli orti sociali riportano sempre più
esempi delle iniziative nelle più grandi città. In generale, i
Comuni mettono a disposizione vari appezzamenti da 40 a 60
metri quadrati all’interno dei quartieri, assegnandoli in base ad
una certa graduatoria; questa è una realtà che viene sempre più
a galla coi suoi innumerevoli pregi.
Per esempio, a Torino, Udine, e a breve anche a Padova,
verranno organizzati ORTI COLLETTIVI, che sono orti sociali
comunali organizzati come COMUNITÀ DI QUARTIERE,
con attrezzi comuni, attività di socializzazione, scambio dei
prodotti, mercatini biologici. Una modalità che sempre più si
va affermando per la realizzazione di orti sociali è di sfruttare
parchi pubblici, anche di piccole dimensioni, al fine di
organizzare incontri, attività, percorsi di sensibilizzazione
sull’agricoltura e molto altro.
Restando in tema, esistono attività correlate all’agricoltura atte
proprio al benessere personale: “l’ortoterapia è una terapia
occupazionale che consiste nell'impegno di una persona in
attività di giardinaggio (garden therapy), orticultura, cura delle
piante, con l'assistenza di un terapista esperto, al fine di
ottenere risultati terapeutici.”
Queste attività sono un elemento importante per la salute fisica
e psichica, permettendo il miglioramento della qualità della
vita di tutti coloro che partecipano. Ortaggi sani coltivati nel
proprio orto permettono anche una dieta variata, il contatto con
il ciclo di crescita naturale e la creatività del giardinaggio
stimolano i sensi. Per ciò che
riguarda la socialità, i
rapporti personali e la
convivialità all'interno del
gruppo evitano l'isolamento
dell’individuo, aumentando
inoltre la soddisfazione
personale.
È provato che gestirsi il proprio orticello porti a numerosi
benefici sulla propria mente e sull’animo. Due semplici gesti:
piantare un piccolo seme per raccogliere un grande frutto, un
gran movimento attorno a queste due singole azioni, una nuova
vita che nasce.
Marco Pentassuglia
Anche quest’anno, presso il nostro
Istituto nella sede di Locorotondo,
si svolgerà il corso per Periti e
neodiplomati, che spiega come
quantificare e eventualmente
rimediare ai danni causati dagli
eventi atmosferici. Abbiamo
intervistato il referente del corso
prof. Maurizio Palmisano.
Da quanti anni si svolge
esattamente questo corso?
R: Questo è il settimo anno che
organizziamo il corso in rete con
altri dodici istituti nazionali.
Le iscrizioni sono aumentate nel
corso del tempo?
R: Siamo l’unica scuola in Italia
che ha mantenuto costante se non
addirittura aumentato il numero
degli iscritti e, in funzione di
questo, siamo rimasti l’unica
scuola nel centro-sud Italia ad
organizzare questo corso.
Come possiamo eventualmente
rimediare ai danni causati dai vari
agenti atmosferici come pioggia e
grandine?
R: L’agricoltura oggi ha due
possibilità di difesa contro gli
agenti atmosferici
Difesa attiva: l’utilizzo di reti
antigrandine o di siepi
frangivento.
Difesa passiva: l’agricoltore
mediante una copertura
assicurativa protegge i propri
prodotti quindi il proprio
reddito.
Lei pensa che la possibilità di
trovare lavoro sia migliorata o
peggiorata rispetto a 5 anni fa
con l’avvenimento delle nuove
tecnologie?
R: Questo corso è destinato non
solo ai
tecnici che
operano nel
settore, ma
anche agli
studenti
dell’ultimo
anno di corso, che dopo il
diploma hanno ampie
possibilità occupazionali nel
settore, basti pensare che in
questi anni circa 50 nostri ex
studenti sono stati impiegati
come liberi professionisti dalle
diverse compagnie che operano
nel settore.
Questo corso è molto
importante per chi vuole
proteggere le proprie colture da
pioggia, grandine e da altri
agenti atmosferici.
La prossima edizione del corso
di svolgerà nuovamente il 23 e
24 Marzo del 2018, in più ci
sarà un altro incontro estivo in
data da destinarsi, direttamente
in campo.
Francesco Quaranta,
Rossella Ricupero,
Mirko Simeone
XX CONGRESSO NAZIONALE UVA DA TAVOLA 16a EDIZIONE INTERNAZIONALE
Durante il XX Congresso Nazionale dell’Uva da Tavola, gli aggiornamenti
hanno riguardato le tecniche di coltivazione dell’uva da tavola e i risultati di
prove sperimentali riguardanti l’applicazione di Eveo e Phitago Plus, nuovi
preparati per ridurre gli stress climatici dei vigneti coperti e per migliorare la
qualità dell’uva. Si è parlato anche della Xylella Fastidiosa, l’uso di protezione
per i trattamenti fitosanitari e le preparazioni di prodotti per uso alimentare
ottenuti dalle foglie di vite, innovazioni per la copertura dei vigneti e analisi del
terreno. Il congresso si è concluso con la consegna delle “Targhe Bacca d’Oro”,
il prestigioso riconoscimento consegnato a coloro che si sono particolarmente
distinti per il progresso dell’uva da tavola in Italia e nel Mondo nel 2017.
La Targa Bacca d’Oro è stata consegnata alle Società Syngenta, AlzChem,
Eiffel-Aniplast, per aver consentito lo svolgimento del Congresso Nazionale
Uva da Tavola, la divulgazione dei risultati della sperimentazione e delle
tecniche innovative a favore dei produttori italiani.
Inoltre è stata consegnata anche all’Azienda Santovito per aver realizzato il progetto “Foglie di Vitae”:
trasformazione delle foglie per la preparazione di piatti tipici da completare nella dieta mediterranea. L’iniziativa
favorirà lo sviluppo di una nuova opportunità per i produttori viticoli e trasformatori, contribuendo al progresso
economico ed occupazionale delle zone di coltivazione della vite.
Grazie all’alternanza scuola-lavoro e all’azienda Berardi s.r.l., ho potuto partecipare a questo Convegno durante il
quale ho conosciuto il dott. Mario Colapietra e i dirigenti delle varie società. Ho preparato, assieme al dott.
Colapietra e al mio tutor aziendale Giovanni Berardi, le cartelle nelle quali abbiamo inserito i dépliant di tutte le
società che hanno esposto le proprie relazioni tecniche. È stata un’esperienza molto bella perchè ho conosciuto il
mondo del lavoro e arricchito le mie conoscenze in questo settore.
Domenico Didonna
MADE IN ITALY Si è tenuto in Slovacchia un evento di promozione delle eccellenze
agroalimentari della Valle D’Itria. L’evento è stato realizzato
nell’ambito del progetto “Promuovere il Made in Italy, conoscendo il
nostro patrimonio agro-enogastronomico” finanziato dal MIUR -
Programma: “made in italy un modello educativo - Misura C -
Realizzazione di eventi all’estero per la valorizzazione del Made in
Italy.
In un’ottica di Internazionalizzazione, mediante il partenariato con
l’Istituto Agrario slovacco (partner esterno del progetto), il nostro
Istituto ha offerto a trenta studenti (dodici della sede di Locorotondo, dodici della sede di Alberobello e sei dell’ITT
Dell’Erba di Castellana Grotte), l’opportunità di promuovere i prodotti agroalimentari della Valle D’Itria e la nostra
cultura enogastronomica all’estero. I veri protagonisti dell’evento sono stati proprio gli studenti beneficiari che,
grazie al supporto tecnico dei docenti e degli altri partners del progetto, hanno illustrato in lingua inglese la storia del
territorio e dei prodotti tipici della Valle D’Itria. Tale evento ha aumentato la loro consapevolezza di appartenere a
un territorio ricco di tradizioni e cultura contadina, facendoli sentire “attori protagonisti” di sperimentazioni sul
campo, di laboratori del gusto e analisi sensoriali, al fine di trasformare le tradizioni locali in conoscenza completa
della cultura italiana. I principali strumenti operativi del marketing territoriale e agroalimentare utilizzati nell’ambito
di tale progetto, costituiranno per i futuri tecnici un bagaglio di conoscenze e competenze.
WINE TESTING ABBINATO AL FOOD DELLA VALLE D’ITRIA
Ottimo risultato conseguito da Donatello Sisto e
Martino Palmisano della 4^D di viticoltura ed
Enologia di Locorotondo al Concorso indetto dalla
Camera di Commercio di Bari dal titolo:
Storie di alternanza.
Gli studenti hanno partecipato
con un video con il quale
hanno voluto raccontare le
esperienze di alternanza
scuola-lavoro svolte presso
l’azienda agricola Bufano di
Locorotondo (BA). L’oggetto
del video è stato un wine
testing, abbinato al food con i
prodotti tipici della Valle
D’Itria, tenutosi nel vigneto ubicato nelle terrazze
del sottovilla del paese di Locorotondo.
L’elemento aggregante del progetto di alternanza è
stato la Valle D’Itria, territorio di appartenenza
dell’azienda e degli alunni partecipanti che, come
del resto l’intera Puglia, rappresenta un grande
giacimento di cultura contadina e di produzioni
agro-alimentari sino ad ora non sufficientemente
valorizzato. Si è inteso delineare le specificità del
sistema agro-alimentare di questo territorio, con
particolare riferimento alla sua struttura economica
ed organizzativa e ai caratteri differenziali dei
prodotti tipici da conoscere,
promuovere e valorizzare.
Il progetto, inoltre, è stato uno
spunto per portare gli studenti a
riflettere sul cambiamento nel
tempo dei gusti e delle abitudini
alimentari e sull’uso consapevole
dell’alcool. Il lavoro è partito da
una approfondita conoscenza dei
prodotti aziendali (vino e olio) e
dei prodotti tipici del territorio,
realizzati da alcune aziende che da tempo fanno
sistema. Tale azione si è fondata sull’esperienza
diretta sul campo, che ha consentito ai futuri
enotecnici di conoscere e apprendere con maggiore
consapevolezza le potenzialità economiche del loro
territorio.
Inoltre, è stata effettuata un’intervista alla
Comandante della Polizia Locale del Comune di
Locorotondo, con la quale si sono confrontati sulla
tematica relativa consapevole dell’alcool e sulle
misure preventive da adottare.
Il momento più significativo
dell’esperienza è stato il wine
testing abbinato al food,
proposto a un gruppo di 20
studenti dell’Istituto che, per
l’occasione, svolgevano il
ruolo di turisti e ospiti
dell’azienda. E’ stata
un’esperienza formativa
entusiasmante, in quanto i
ragazzi hanno condotto un
laboratorio del gusto, nel quale hanno presentato,
mediante un’attenta analisi sensoriale, i vini
aziendali (bianchi, rossi e spumanti) da abbinare ai
prodotti tipici della Valle D’Itria (orecchiette,
capocollo di Martina Franca, formaggi, olio, ecc.).
In definitiva, tale progetto ha visto insieme tanti
protagonisti (scuola e operatori del comparto
agroalimentare), che da tempo fondono il loro
Know How e le proprie idee per la condivisione di
obiettivi educativi, formativi ed economici. Tutto
ciò è finalizzato alla creazione di un sistema ben
articolato, che preveda un’azione sinergica e
coordinata tra scuola e mondo del
lavoro, al fine di soddisfare le
istanze presentate dagli operatori del
comparto agroalimentare, sempre
più esigenti nella ricerca di figure
tecniche specializzate nella
promozione e valorizzazione dei
prodotti tipici pugliesi in Italia e nel
mondo.
Questo modo di operare permetterà
da un lato alle aziende locali di
affrontare con armi vincenti le sfide che il nuovo
turismo enogastronomico richiede e alla scuola di
svolgere il ruolo istituzionale di agenzia educativa
e formativa in perfetta sintonia con le esigenze reali
delle aziende.
Prof. Ignazio Zara
NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA I quattro studenti della quinta A
di Alberobello dell’I.I.S.S.
“Basile Caramia – Gigante”,
Vania Giannini, Francesco
Laera, Piero Nistrio e Filippo
Stasi, partecipanti all’iniziativa
“L’Europa inizia a
Lampedusa”, raccontano la loro esperienza.
“Abbiamo condiviso sofferenze e ricordi dolorosi, ma
anche sogni e speranze, avvertendo in noi il fuoco
dell’indignazione e della necessità di costruire un mondo
migliore in cui gli uomini sappiano prendersi per mano e
camminare senza paura, consapevoli delle relazioni
esistenti tra ogni essere umano.
Siamo arrivati a Lampedusa di sera, ci ha accolti una sfera
rosso fuoco che accendeva cielo e mare, in un vortice di
colori, sfumature e sensazioni; la terra selvaggia, i fichi
d'india, gli ulivi, le strade non battute, il sorriso della gente
e l'acqua cristallina. In quell'acqua ci siamo tuffati e ne
abbiamo apprezzato la limpidezza, quasi sentendoci in un
acquario! Ma in quella stessa acqua migliaia di uomini
hanno perso la vita negli ultimi anni: a Lampedusa gli
sbarchi sono all'ordine del giorno, solo durante i nostri tre
giorni di permanenza ve ne sono stati quattro.
Le attività organizzate dal Miur e dal Comitato 3 ottobre ci
hanno permesso di
conoscere da vicino
quanto sta
accadendo nel
nostro paese e
nell’Europa intera.
Ci è stata data la
possibilità di
frequentare dei
laboratori con
approfondimenti su
varie tematiche,
nello specifico noi
abbiamo seguito il
laboratorio con la
Guardia Costiera e
poi “Memoria
futura”, con
l'Associazione Vittime civili di guerra.
Un momento molto emozionante è stato l’incontro con i
superstiti del naufragio del 3 ottobre 2013, che con grande
coraggio hanno risposto alle nostre domande e dialogato
con noi. Una delle domande è stata “ma perché rischiare la
vita e andare verso l’ignoto?” e nelle loro risposte abbiamo
ritrovato le stesse parole dei nostri amici qui ad
Alberobello, grazie ai quali la nostra percezione della
realtà è cambiata arricchendosi: si fugge dall’orrore, dalla
violenza, dalla fame, dalla guerra…
Se vogliamo cambiare il mondo dobbiamo cominciare da
noi stessi. Ognuno di noi deve fare delle scelte e per molti
la scelta giusta è stata il MARE, l’unica speranza per una
vita migliore; è meglio morire in cerca di una speranza che
morire senza averci provato. Ci lamentiamo ogni giorno di
problemi inesistenti, ma se apriamo la nostra mente e il
nostro cuore vedremo che siamo molto fortunati a vivere
nei nostri rispettivi Paesi. Perché non condividere questa
fortuna? Perché non permettere a qualcun altro di vivere
serenamente?
Abbiamo ascoltato con attenzione le parole del Ministro
Valeria Fedeli e del Presidente del Senato Pietro Grasso,
che con noi hanno marciato verso la Porta d’Europa e poi
insieme in mare, per raggiungere il luogo del naufragio.
Mentre il mare ci circondava, ci siamo chiesti perché,
come sia
potuto
accadere.
L’Arcivescovo
di Agrigento
ha chiesto
scusa a noi
giovani per il
mondo che gli
adulti ci stanno
consegnando,
ma sta a noi
adesso essere il cambiamento, fare la scelta giusta e
cooperare affinché tra popoli di diverse nazioni, di diversi
stati, di diversi continenti, si crei una rete di protezione e
di scambio, perché i confini non ci aiutano.
E’ stata un’esperienza significativa, che ci ha fatto
ripercorrere la storia dei migranti che abbiamo incontrato.
Essa ha aperto la nostra mente facendoci riflettere su molti
aspetti del fenomeno dell’immigrazione.
Nessuno Stato europeo può fare finta che l’emergenza non
esista, tutti noi dobbiamo prenderne consapevolezza e
accogliere l’altro, come l’altro potrebbe accogliere noi nel
momento del bisogno, perché “nessun uomo è un'isola,
completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del
continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio, come se venisse a
mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La
morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono
parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi
suona la campana: suona per te” (John Donne, Meditation
XVII).
Vania Giannini, Francesco Laera, Piero Nistrio, Filippo
Stasi
Giappone, luglio 2017
Un’esperienza come questa non
può non cambiarti la vita. Può
sembrare una frase fatta, ma è
semplicemente la verità.
Quando sei lì, a Roma, con tutti i
ragazzi che, come te, devono
affrontare quest’esperienza,
avverti nell’aria l’eccitazione, la
frenesia e la preoccupazione
generate dall’idea di dover vivere un periodo
all’estero, lontano dalla propria casa, dai genitori, dagli
amici, dalle abitudini; lontano dalla propria vita.
Però, una volta approdato nel Paese ospitante, ti rendi
conto che la lontananza in realtà non ti sta
impoverendo, anzi, sei sempre più consapevole
dell’utilità di quest’esperienza. È come se maturassi
improvvisamente, come se diventassi adulto in un
lasso di tempo molto più breve.
Cominci innanzitutto con l’adattarti; e le cose cui ti
devi adattare non sono poche, soprattutto se vai in un
Paese distante culturalmente come il Giappone. Devi
adattarti, per esempio, a presentarti senza stretta di
mano, a evitare quanto più possibile il contatto fisico, a
mangiare con le bacchette, ai differenti orari che
scandiscono la giornata, a toglierti le scarpe prima di
entrare in casa o a scuola. A cambiare il tuo stile di
vita, insomma.
Quest’adattamento, però, non rimane statico: diventa
confronto.
Inizi, infatti, a confrontare i modi
e le usanze, gli usi e i costumi.
Non solo: questo confronto che fai
tra Italia e “Paese ospitante” non
si ferma agli oggetti o allo stile di
vita, si allarga sempre più e, in un
batter d’occhio, ti ritrovi a
confrontare due culture differenti,
con modi di pensare e valori
annessi.
Questo confronto di culture è una grandissima
occasione. Durante il mio periodo in Giappone, ho
potuto notare come alcuni valori, come quelli del
rispetto 尊敬, dell’armonia 和, della modestia 謙遜,
della semplicità 侘, rivestano un ruolo molto più
importante rispetto a quanto non lo sia in Italia.
Uno degli strumenti più importanti che questo
confronto ti dà è la capacità di metterti in dubbio;
questo fa sì che la tua mente pian piano si liberi dai
pregiudizi e preconcetti, che lasciano così spazio a
opinioni nuove e più tolleranti.
Tornando in patria, è naturale che tutto sembri piccolo,
che ogni cosa sembri immutata. Questo perché ormai
si è fatto il passo del non ritorno, si è pronti per
viaggiare e per sperimentare cose nuove, saziare quella
curiosità e quella voglia di confronto che è nata dentro.
È come se il mondo lo sentissi un po’ più tuo e l’idea
di globalità non ti sia mai stata più vicina di così.
Cecilia Pagliari
LLLOOONNNDDDOOONNN 222000111777
SSSKKKIIILLLLLLSSSFFFOOORRR LLLIIIFFFEEE!!!
Un gruppo di 18 studenti dell’IISS “Basile Caramia-Gigante”
di Locorotondo e Alberobello ha vissuto l’entusiasmante
esperienza di un periodo di studio all’estero, sotto la guida dei
docenti dell’Istituto. L’Istituto Tecnico Agrario e Professionale
Alberghiero di Locorotondo e Alberobello ha potuto usufruire
dei fondi regionali previsti nell’ambito del P.O.R. Puglia FESR_FSE 2014-2020 – Avviso pubblico n.7/2016 “Progetti di
rafforzamento delle competenze linguistiche”, consentendo a degli studenti, selezionati in base al merito e alla condotta,
di poter trascorrere 4 settimane a Londra per frequentare una scuola di inglese e conseguire una certificazione linguistica.
Il progetto, dal titolo “Skills for Life”, ha in sé la finalità di sviluppare e potenziare competenze utili per la vita sociale e
professionale, facendo maturare nei giovani la consapevolezza del proprio saper fare ed essere.
Giunti nella metropoli britannica, i nostri ragazzi hanno subito cominciato ad
avvertire una sensazione di apertura alla diversità, dando corpo a quanto
studiato sui libri di civiltà e trovando conferme all’espressione “London, the
world in a city” (Londra, il mondo in una città). Londra è una città unica, che ti
offre tanto ma al tempo stesso ti chiede tanto: adattamento, tolleranza, apertura
mentale, impegno, rispetto delle regole e senso di responsabilità. La frequenza
quotidiana della scuola di inglese, presso l’Islington Centre for English nel
ridente e tranquillo quartiere di Islington, ha subito imposto regole e
rispetto di orari e programmi, consentendo uno studio approfondito dei
programmi di studio, ma al tempo stesso uno sviluppo integrato e armonico
delle quattro abilità linguistiche, anche grazie alla composizione delle classi,
formate da alunni provenienti da diverse parti del mondo. Alloggiando in
una zona centralissima, gli spostamenti sia in metro che in bus sono risultati agevoli e hanno consentito una visione ampia
di molti dei siti di maggiore interesse, quali la zona dei Musei, Westminster, Buckingham Palace, la Tower of London, la
City e tanto altro. Durante i weekend gli studenti hanno avuto la possibilità di visitare luoghi fuori Londra, come
Stonehenge, Oxford, Brighton o all’interno della città stessa, potendo dedicare tempo ai fantastici Giardini di Kew e al
quartiere di Greenwich. Come le lezioni a scuola, ogni visita ha entusiasmato e introdotto nuove conoscenze nonché
nuovi elementi di riflessione e discussione: noi docenti abbiamo visto i nostri ragazzi crescere e maturare, consapevoli
che l’esperienza fatta insieme sarà sempre parte integrante della loro persona, arricchitasi di “competenze di e per la vita”:
non solo hanno migliorato il livello di inglese, ma hanno imparato a fare, a capire come muoversi in una città straniera
usando la metropolitana e d i mezzi di trasporto, a chiedere e dare informazioni, a rispettare le regole e la diversità altrui,
a gestire se stessi in maniera autonoma. Soprattutto hanno imparato a chiedere e voler sapere, stimolati a non dare nulla
per scontato, ad andare oltre la superficie e a scoprire nuove realtà, a non stancarsi mai, a Londra come nella vita, perché,
per riprendere le parole di Samuel Johnson, “se si è stanchi di Londra, si è stanchi della vita!”
I docenti: Angelinda Griseta, Sophie Guarnieri, Francesco Palmisano, Ignazio Zara
LLOONNDDRRAAAA 336600°° Durante il mese di
Settembre, noi
alunni selezionati
dell'IISS “Basile
Caramia-Gigante”,
abbiamo vissuto
un'entusiasmante
esperienza di studio
nella maestosa
capitale britannica.
Abbiamo partecipato al progetto “Skills for Life”, Il
quale ci ha consentito di sviluppare e potenziare
competenze utili per la vita sociale e professionale.
Giunti nella metropoli abbiamo subito avvertito un senso
di apertura alla diversità; sotto molteplici punti di vista,
Londra si è presentata sin da subito differente dal nostro
paese di origine.
In questo periodo si sono susseguiti numerosi
cambiamenti; Il principale è stato il distacco dalla
famiglia, quest'ultimo inizialmente sottovalutato per
l'eccessivo entusiasmo e successivamente sofferto col
passare dei giorni.
Cambiamento altrettanto difficoltoso, è stato
l'adattamento allo stile di vita frenetico richiesto da una
grande metropoli. Infatti la nostra routine quotidiana è
stata totalmente modificata, molti di noi hanno sentito la
mancanza di amici e ambienti familiari.
Adattarsi agli spostamenti sia in metro che in bus, è
risultato semplice ed agevole e ci ha consentito di
raggiungere mete in tempi ottimizzati. Uno dei luoghi da
noi più frequentati è stato il quartiere di Islington,
dov'era situato l'Islington Center for English, ossia
l’istituto in cui abbiamo migliorato le nostre abilità
linguistiche e interagito con studenti provenienti da
diverse parti del mondo.
Le brevi pause pranzo le trascorrevamo in un ristorante
all’interno dello stesso quartiere.
La cucina inglese non è stata all'altezza delle nostre
aspettative non molto elevate; a parte qualche lamentela
iniziale, i pasti insoddisfacenti sono passati in secondo
piano grazie alle numerose distrazioni che Londra ci
offriva.
La nostra collocazione centrale ci permetteva di
raggiungere facilmente le mete turistiche limitrofe in
qualsiasi momento della giornata. Nei pomeriggi ci
recavamo verso le attrazioni turistiche più note come:
Buckigham Palace, Westminister, House of Parlament,
Brighton, Tower of London, Big Ben, London Eye
Ognuno di noi ha un luogo impresso nella mente e nel
cuore.
Questa esperienza ha lasciato un segno indelebile,
abbiamo imparato a chiedere e a voler sapere, stimolati a
non dare tutto per scontato, a scoprire nuove realtà, a
non stancarsi mai, perché, come ci hanno insegnato i
nostri docenti, “se si è stanchi di Londra, si è stanchi
della vita!”.
Alessia Digregorio, Giada Carbotti
Teachers on the bus
On March 3rd some classes from Alberobello were involved
into a project organized by the English teachers with the
EFlanguage school.
It consisted in having an English lesson on a bus with a native
language teacher.
The teacher was born in California but now she lives in Rome
and organizes trips for the Americans in Italy.
The typical English bus was pink, very cute and nice. We got
on and we had conversation,
took picture and danced the typical song of Salento too!
Finally the teacher gave us a pink bag with some books.
We laughed a lot and our teachers had fun too. This was a new
experience, different from the other lessons, very interesting
and funny. An unforgettable lesson, to be done again.
Paola Muolo and Vania Giannini
NNNOOONNN FFFEEERRRMMMAAARRREEE LLL’’’EEEVVVOOOLLLUUUZZZIIIOOONNNEEE,,, LLLEEEGGGGGGIII!!!!!!!!! Nel mese di ottobre
2017, gli studenti delle
classi 1°A e 2°F
dell’istituto Agrario di
Locorotondo, si sono
cimentati nella
partecipazione al
progetto “IO LEGGO
PERCHÉ”, proposto dai
docenti di lettere al fine
di convincere la gente, ma in primo luogo i
ragazzi stessi, dell’importanza della lettura.
L’iniziativa è stata accolta con particolare
entusiasmo da parte degli alunni che, fin dal
primo momento, dedicato alla realizzazione
dei cartelloni, si sono mostrati disponibili e
determinati nello svolgimento dell’attività.
Per iniziare, quindi, ad
introdurre i ragazzi
nell’ottica del progetto,
sono state concesse
delle ore da trascorrere
fra matite e colori, che
si sono rivelate,
alternando il lavoro a
chiacchiere e risate,
molto piacevoli. Questo è
successo soprattutto per gli alunni
della classe prima che, essendo
divisi in gruppi, ne hanno
approfittato per stringere nuove
amicizie e, nel complesso,
unificare la classe.
Terminati i cartelloni, le due
classi hanno iniziato a collaborare
per imparare una canzone, una
poesia e preparare alcune letture
da offrire in piazza il giorno
dell’evento. Durante la preparazione, le professoresse
sono state in grado di aumentare il livello di
partecipazione grazie a delle trovate simpatiche e
divertenti che hanno anche strappato qualche risata ai
ragazzi.
L’idea di presentare la poesia con un megafono, ad
esempio, sfidava chiunque a non ridere! Un’altra trovata
positiva è stata quella di usufruire dello spazio all’aria
aperta per imparare e provare la canzone e la poesia, idea
che, dopo ore trascorse
seduti in classe, è stata
abbondantemente
approvata dagli alunni.
Dopo questi momenti di
preparazione, è
finalmente
giunto il
giorno dell’evento. Tutti gli alunni si sono
recati presso Piazza Mitrano, nel centro di
Locorotondo, dove in quel momento si stava
tenendo il mercato settimanale. Quindi, i
giovani, muniti di cappellini e magliette con
su scritto l’hashtag #IOLEGGOPERCHÈ, si sono
disposti in semicerchio come stabilito durante le prove e
hanno iniziato ad intonare la canzone intitolata: “Le
storie che non conosci”.
Successivamente c’è stato il
momento della poesia: “Il poeta
si diverte” di Palazzeschi.
Gli alunni hanno poi distribuito
dei segnalibri, sui quali si poteva
evincere il motivo per cui è importante donare libri alla
biblioteca della scuola.
La giornata si è conclusa con una
bella merenda consumata tutti
insieme direttamente in piazza.
Questo progetto si può quindi
defini
re un
ottim
o
modo
per
offrire agli alunni nuovi
stimoli, importantissimi per
la loro crescita culturale.
Silvia Boccardi & Vanessa Sako
E’ sempre tempo di libri nella nostra scuola! Con grande piacere abbiamo ospitato diversi scrittori, intervistati dagli
alunni e dai docenti, dopo un’accurata lettura dei loro lavori. Sono stati con noi Raffaele Valentini, che ha presentato il
suo romanzo “Ci sarà tempo per chiedermi”; Trifone Gargano, che ci ha fornito un diverso punto di vista per leggere
Dante con il suo “Dante Pop”; il giovane scrittore emergente Gabriele Rosato; lo storico Sergio Chiaffarata, che ha
approfondito il tema delle armi in Puglia nel ‘900; gli storici Mario Gianfrate e Nicola Colonna, che hanno discusso
delle tematiche legate al Risorgimento e alle ripercussioni relative al Sud, tra cui il fenomeno del brigantaggio.
Una delegazione di alunni ha inoltre partecipato, con letture e presentazioni digitali, all’evento organizzato dal
Comune di Locorotondo per presentare il romanzo “Lampa Lampa” di Lello Gurrado.
Presto sarà con noi lo scrittore Andrej Longo, che presenterà nella nostra scuola il suo romanzo “L’altra madre”.
““PPrraassssiiee”” nnaattaalliizziiee…… ...tra chi possiede quelle semplici
e chi quelle complesse, anche
quest’anno l’aula di sostegno ed il
laboratorio di chimica diventano
teatro di creatività, gioia e
buonumore. Si avvicina il Natale
e, tra impegni, scadenze,
situazioni varie da gestire in ogni
momento, l’aria diventa frizzante
e si comincia coi preparativi per
la seconda edizione del mercatino
di natale: c’è chi confeziona palle
natalizie, c’è chi le rompe, chi costruisce presepi,
coccarde, decorazioni di vario tipo, scegliendo materiali
semplici, possibilmente di riciclo e chi sceglie canti,
gioca…C’è Giuseppe che osserva e dice la sua, Martina
che spinge un ago con perlina in una palla di polistirolo,
c’è Matteo il mattacchione che fa scherzetti appena può,
c’è Lucia che lancia gridolini di felicità, Vito che pensa
sempre alla Befana, Gianluca che balla, Federica che
ride, Federico e le sue patate...poi, all'improvviso si
trasformano in tanti piccoli chimici di laboratorio, sotto la
sapiente guida della prof, per fabbricare sapone
artigianale...E intorno a loro i docenti, le educatrici,
alunni che vanno e vengono, decorano un po’,
partecipano un po', annusano un’aria diversa poi
escono...perché nella nostra aula
l’atmosfera è particolare, familiare,
di un gruppo di persone che lavora
per dei ragazzi speciali che amano
la scuola, perché la didattica è
cucita loro addosso, e va oltre i
contenuti; come un rituale magico
ci ritroviamo come l’anno passato a
creare, preparare, inventare,
risolvere problemi, in vista
dell’allestimento di un mercatino
che servirà ad autofinanziare
diverse attività: acquistare materiale didattico, regalare
una festicciola di compleanno a qualche alunno in
difficoltà, risolvere problemi che nascono continuamente,
come in ogni famiglia che si rispetti.
E quindi, tra il serio e il faceto, ricapitoliamo:
per fare il Natale
ci vuole il regalino
per fare il regalino
ci vuole il mercatino!
PPaasssseeggggiiaattaa ““QQuuaarraannttaannaa””
A conclusione del nostro “Progetto inclusione: alla scoperta delle tradizioni” le
professoresse e le educatrici professionali hanno accompagnato, invadendo simpaticamente
il centro storico di Locorotondo, i ragazzi del gruppo inclusione per osservare le tipiche
produzioni che vengono utilizzate per le “quarantane”, durante la Quaresima. Le
quarantane sono fantocci con l’immagine di vecchiette che sono state riprodotte nelle
attività laboratoriali della scuola e sono servite ai ragazzi per conoscere le tradizioni e le
caratteristiche di Locorotondo. Gli alunni, durante la passeggiata, hanno potuto conoscere
meglio il centro storico e hanno vissuto un bel momento di inclusione.
Auguri in Musica con il Christmas Inclusion Choir
European School Sport Day European School Sport Day is a projectdesigned to
increase sport in schools through a day of fun and
movement. On 29th September 2017 all students of the
first year of the agrarian institute in Locorotondo met and
spent a morning together. At first they did a play-path
created by the teachers Agrusti, Colucci and Giancaspro,
with the aim of promoting healthan wellbeing through
physical education. Students alternated in dancing. In the
second part of the morning volleyball competitions
were organizedto underline the importance of
cooperation in order to pursue common goals.“Getting
schools on the move” is the slogan of this project and the
reasons to join it are raisingphysical education in schools,
having fun with physical activity, promoting health and
wellbeing, encouraging social inclusion and connecting
with other European countries.
Then… #BEACTIVE and enjoy sport!
Colucci Francesca 3^B
Sport che passione!
La nostra scuola, a differenza di altre, dà molta importanza allo sport, per
questo ha organizzato dei corsi sportivi pomeridiani gratuiti: Basket, Calcio
a cinque, Pallavolo, Tennis, Tennis tavolo e Atletica leggera. E’ già al suo
quinto anno il corso di nuoto proposto dall’I.I.S.S. “Basile Caramia-
Gigante” in collaborazione con la piscina “O3” di Noci. Anche quest’anno
c’è stata una grande partecipazioni da entrambe le sedi di Locorotondo ed
Alberobello, già 35 le adesioni rilevate per il primo periodo del corso. Il corso si divide in 2 periodi, il primo da metà
settembre fino alle festività natalizie, il secondo da febbraio fino a fine aprile. Il corso è organizzato dal Professor Donato
Colucci con la collaborazione del Professor Ignazio Zara.
Il corso di tennis è rivolto a tutti gli studenti e coloro che si iscrivono svolgono una lezione a settimana della durata di
un’ora e mezza circa, con il professor Colucci.
Quest’anno, gli alunni partecipanti sono quindici circa e seguiranno le lezioni per imparare i fondamentali del tennis:
diritto, rovescio e servizio.
In quanto partecipanti, possiamo dire che è un corso ben organizzato, soprattutto perché dà a chiunque la possibilità di
imparare a giocare a tennis, attività che non è possibile praticare in nessun’altra scuola... Questo ci permette di imparare
insieme e di stringere legami di amicizia con gli studenti delle altre classi.
L'attività sportiva viene proposta per promuovere lo sport e i benefici che ne derivano.
Claudio Baccaro, Francesca Diceglie, Valerio Monaco, Serena Notarangelo
Sono un Campione Europeo di basket
Sono sempre stato un appassionato di basket.
La mia famiglia, quasi ogni domenica, mi portava da
piccolo a vedere le partite di basket ed io mi emozionavo
tanto. Ho iniziato a giocare e ad allenarmi tre volte a
settimana.
Questa estate, un tecnico della Federazione Italiana è
venuto a Martina Franca, la mia città, ad osservarmi
perché gli avevano detto che sono fortissimo!!
Qualche settimana dopo è arrivata a casa una lettera in
cui era scritto “Gianluca Lafornara convocato nella
Nazionale Italiana per gli europei in Portogallo”. Che
emozione!! Mamma, papà e Andrea erano tutti felici e da
quel momento mi sono allenato ancora di più. Anche a
scuola, durante l’ora di scienze motorie mi diverto a
giocare a basket e sono quello che fa più canestri di tutti.
Agli inizi di ottobre, dalla Federazione mi è arrivato un
grande pacco: magliette, tute, giacche, scarpe, tutte con il
logo dell’Italia ed io mi sono commosso.
Finalmente, il 9 ottobre sono
partito con mamma e papà per
Aosta, dove ho raggiunto
l’allenatore e gli altri miei
compagni di squadra. Ci siamo
allenati tanto e poi siamo saliti
sull’aereo e siamo partiti per il
Portogallo. Era la mia prima
volta in aereo, mi sentivo
emozionato, ma tranquillo. Dal
finestrino guardavo le nuvole
sotto di me, sembrava ovatta.
Abbiamo vinto sempre, anche
la finale! Un bel risultato: Italia 26 Portogallo 8: che
soddisfazione! Quando ripenso alle partite e soprattutto
alla finale, piango di gioia perché, con i miei canestri,
insieme ai miei compagni di squadra, ho regalato una
bella vittoria all’Italia!!!
Gianluca Lafornara
Festa dell’albero
“Chi distrugge un albero distrugge se stesso”: questo è stato il
motto che ha accompagnato la festa dell’albero 2017 dell’IISS
“Basile Caramia – Gigante” di Locorotondo e Alberobello.
Quest’anno i nostri studenti hanno celebrato la festa dell’albero
assieme agli studenti degli Istituti comprensivi dei paesi di
Locorotondo, Alberobello, Martina Franca, Monopoli,
Castellana Grotte e Gioia del Colle. Nelle singole scuole
aderenti all’iniziativa proposta dal nostro Istituto, sono state
realizzate numerose attività (lettura di poesie, canti, cartelloni)
nelle quali i giovani studenti hanno onorato quegli esseri
viventi che tutti i giorni, mediante il processo della fotosintesi
clorofilliana, permettono la vita a tutte le componenti biotiche
degli ecosistemi, uomo compreso. I nostri studenti hanno
messo a dimora alcune specie arboree da frutto (pesco,
albicocco, susino, melograno, olivo) offerte dal Centro di
Ricerca, Formazione e Sperimentazione in Agricoltura Basile
Caramia di Locorotondo, e specie arboree e arbustive
appartenenti alla macchia mediterranea (mirto, corbezzolo,
quercia Vallonea, leccio, alloro, ecc.) offerte dal comandante
della stazione forestale di Martina Franca. In alcune scuole
erano presenti anche le autorità istituzionali del territorio
(Sindaci, Assessori all’ambiente), rappresentanti del WWF, per
il conseguimento di un duplice obiettivo: educare le nuove
generazioni al rispetto e alla cura dell’ambiente, restituire alla
comunità alcuni dei numerosi alberi persi durante gli incendi
boschivi la scorsa estate.
Prof. Ignazio Zara
Siamo stati presso la scuola secondaria
di primo grado “Luigi-Tinelli” di
Alberobello e abbiamo raccolto il loro
entusiasmo:
Aurora Bimbo, Antonisia Leogrande,
Elisa Longo, Manuela Notarangelo e
Adriana Susca della 1°B scrivono:
“Questa manifestazione viene
organizzata dalla fine dell’Ottocento ed
è dedicata alla natura e al rispetto
dell’ambiente. Mettendo in pratica le loro conoscenze, i ragazzi
dell’Istituto Tecnico Agrario hanno piantato nel cortile della
nostra scuola uno degli alberi più importanti del nostro
paesello: il leccio, presente persino nel gonfalone del Comune
di Alberobello. Questo albero arricchisce il nostro Bosco Selva
ed è presente anche nel centro cittadino, essendo utilizzato a
scopi decorativi per la sua bellezza. La natura è come
un’amica: è da rispettare e da curare. Se vogliamo rispettare
l’ambiente non ci dobbiamo limitare a non buttare le carte per
terra, ma il nostro stile di vita deve sostenere l’ecologia.”
Questo, invece, è il pensiero espresso da Giada Caradonna e
Giorgia Spinosa della classe 1°A:
“Bisogna far comprendere ad ognuno di noi che dobbiamo
tutto agli alberi, che sono semplicemente l’esplosione
lentissima di un seme, ossia la VITA di tutti noi.”
Alessandro Veneziano, della 1°A, la pensa così:
“Il clou dell'evento è stato il posizionamento, nel giardino
dell'Istituto “Tinelli", di un albero di quercia da parte di alcuni
alunni dell'IISS “Basile Caramia-Gigante”. Un gesto
doppiamente significativo, perché compiuto dalle nuove
generazioni nel luogo dove queste devono essere
maggiormente sensibilizzate al rispetto dell’ambiente. Lo
slogan potrebbe, dunque, suonare così:
I RAGAZZI-RADICE DEL MONDO-PIANTANO UN MONDO
MIGLIORE”
Alberi piantumati… Giardinieri spensierati
Il 21 novembre, nel giardino adiacente al campo da tennis
dell’IISS “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo, in
occasione della giornata dell’albero, gli alunni del
biennio hanno deciso di festeggiare dando dimora a due
alberi di mirto, offerti dal Centro di
Ricerca di Locorotondo. Questo è
avvenuto durante l’assemblea
d’Istituto organizzata appositamente
per la ricorrenza.
Grazie all’aiuto dei ragazzi
frequentanti il terzo anno e dei
professori di agronomia, esercitazioni
agrarie e scienze applicate, abbiamo
piantato i due alberi e sistemato la
targa precedentemente realizzata dai
ragazzi di secondo anno.
In seguito alla piantumazione, il Dirigente Scolastico ha
aggiunto le sue considerazioni sull’importanza della festa
e sul ruolo che le piante hanno nella nostra vita.
Francesca Diceglie e Serena Notarangelo
LE INTERVISTE IM…POSSIBILI DELL’ALBERGHIERO
Leopardi
e l’infinito piacere del gelato
Siamo in gita a Napoli, ci troviamo in via Toledo.
Vediamo un uomo seduto a un tavolino, all’esterno di un
caffè. Ha la gobba, è di corporatura minuta, indossa un
vecchio soprabito turchino e calze logore e rattoppate, ma
in compenso al collo ha un bel fazzoletto. Le sue
caratteristiche e il suo modo di vestire ci incuriosiscono.
Lo guardiamo meglio. E’ incredibile, sembra proprio...
Giorgiae Mina Leopardi! Giacomo Leopardi! Il poeta
dell’infinito... Che cosa ci fa qui?
L. Veramente ci vengo tutti i giorni. Amo tantissimo i
dolci e il caffè di Napoli, anche se i medici me li hanno
proibiti.
Martino e Roberto (quasi in coro)Quali dolci preferisce?
L. Sfogliate frolle, tarallucci zuccherati, spumoni
accompagnati da sciroppi dolcissimi, granite di limone,
ma soprattutto gelati e pizzette dolci. Anche se nessuno
dei gelatai di oggi è bravo quanto Vito Pinto, che aveva
un caffè proprio in questa stessa via, il Caffè delle due
Sicilie. Ma, si sa, il ricordo delle cose passate procura più
piacere di quelle presenti. Comunque, la bravura di Vito
Pinto convinse il re a concedergli il titolo di barone.
In passato frequentavo anche il Caffè Trinacria, dove si
incontravano scrittori e artisti napoletani.
Gianluca Ma della cucina napoletanaama solo i dolci?
L. No, no, contrariamente a ciò che si pensa, io non
rinuncio al piacere del cibo; ho scritto anche un elenco
delle mie 49 portate preferite. Qui a Napoli faccio delle
scorpacciate di cannolicchi, mitili e cozze e mi piacciono
anche i fritti.
Giovanni e Vath Noi frequentiamo la scuola alberghiera.
Lei che rapporto ha con i cuochi?
L. Rimpiango moltissimo Pasquale Ignarra, famoso
cuoco dei moti del 1799. Soprattutto perché con lui mi
divertivo a studiare le combinazioni “vincenti” per il
gioco del Lotto e a darle ai passanti che me le chiedevano
in cambio di qualche spicciolo che mi tornava utile. Qui a
Napoli sono
superstiziosi e pensano
che un gobbo porti
fortuna.
Stefan e Francesco Non
le manca Recanati?
Quali sono i cibi
preferiti della sua terra
natale?
Ho tanta nostalgia per il
nostro pecorino, per la crescia, una focaccia tipica, per le
uova toste di Pasqua, o per le lonzette, salami dolci di
fichi, vincotto e frutta secca. In generale mi mancano
tutte le cose che mangiavo coi miei amati fratelli e che
qui non trovo. Adoro anche i confetti di Sulmona, che
ogni tanto il mio amico Ranieri riesce a procurarmi.
Raffaele C’è una cosa che a lei proprio non piace
mangiare?
L. La minestra! Una volta ho scritto anche un
componimento, A morte la minestra, e l’ho lasciato sotto
il piatto di mia madre per farle capire che per me era una
cosa da malati. Ma mia madre non ha gradito, anzi si è
arrabbiata moltissimo.
Nel frattempo arriva un cameriere con tre gelati. Li
poggia sul tavolino di Leopardi, che li mette uno sopra
l’altro.
Si forma una specie di montagna di gelato, il poeta quasi
scompare.
Angela e Luciana Ma perché lo mangia così? Non le fa
male tanto gelato?
L. Forse. Il fatto è che noi esseri umani siamo destinati a
essere infelici, perché desideriamo il piacere infinito, ma
per nostra natura siamo finiti. Mangiando tre gelati per
volta, cerco di prolungare il piacere che mi dà gustarlo. E
adesso... favorite!
2^A alberghiero
Virginia Woolf si confessa:
“Mangiare? Un incubo!” Leggendo alcune pagine del saggio Una stanza tutta per
sé di Virginia Woolf, abbiamo trovato una frase che ci è
piaciuta molto: Una bella cena è importante per una
buona conversazione: non si può pensare bene, amare
bene, dormire bene, se non si è mangiato bene. Però poi
abbiamo visto foto in cui l’autrice era magrissima e
abbiamo letto della sua anoressia. Allora abbiamo
pensato di chiederle un’intervista per capire meglio il suo
rapporto col cibo. La incontriamo nella Tea shop non
lontana da casa sua. Lei ordina tè e biscotti per tutti.
Dopo averla salutata e ringraziata per aver accettato la
nostra proposta, procediamo con le domande.
Rosangela Innanzi tutto, da futuri cuochi, vorremmo
sapere qual è il suo rapporto con la cucina come luogo.
W. Da piccola la cucina non mi piaceva, mi trasmetteva
paura. Era un sottoscala buio e umido: infatti non c’era
ancora la corrente elettrica, e nemmeno l’acqua corrente.
I fornelli erano a carbone e quindi era difficile regolare la
fiamma.
Daniele E come lavavate i piatti?
W. L’acqua doveva essere trasportata da fuori e poi
scaldata. Non c’era detersivo, si usava la sabbia.
Andreae Giovanni Ma adesso le piace stare in cucina e
cucinare?
W. Per tanti anni sono stata una cuoca pessima. In più da
signorina non mangiavo se non ero servita bene,
dovevano persino tagliarmi la carne. Poi, negli anni della
Grande Guerra, ho conosciuto la fame e allora ho iniziato
a cucinare da sola, a preparare pane e marmellate,
scambiando ricette con mia sorella Vanessa. Ora ho solo
una cuoca a ore e sono felice quando lei non c’è, perché
posso inventare nuovi piatti. Stasera per mio marito
Leonard preparerò merluzzo e salsicce.
Cristian Quali sono, invece, i suoi cibi preferiti?
W. Mi piacciono molto la cioccolata, il gelato e il pane.
Ah, dimenticavo... anche il latte!
Antonio, Graziana e Leonardo Perché proprio questi
cibi?
W. In genere le cose dolci mi piacciono molto. Bevo
cioccolata ogni sera, per me è un rito, e apprezzo il latte
perché è genuino, senza controindicazioni. E poi tutti e
due questi cibi mi ricordano l’infanzia, di quando andavo
con i miei fratelli a fare passeggiate o pic nic con i
cucinicoli, dei cestini che ci preparava la nostra cuoca
Sophie.
Angelo, Giuseppe e Mirko Ci parli di questa cuoca.
W. Era la cuoca della casa dei miei genitori. Infaticabile,
silenziosa, onesta, è rimasta con noi figli anche quando
loro sono morti. Cucinava secondo la tradizione inglese:
molta carne, molto burro,
molta panna. Con lei avevo un
ottimo rapporto.
Antony E con le altre cuoche?
W. Pessimi! Si lamentavano
sempre, per il troppo lavoro,
per i troppi ospiti... Ne ho
cambiate tante da sposata. Solo
una, Nelly Boxall, ha resistito
diversi anni. Ce ne siamo fatte
di tutti i colori, però non
riuscivo a licenziarla, era troppo brava.
Stefano In base a tutto ciò che ha detto, possiamo
concludere che il suo rapporto col cibo è buono?
W. Non esattamente, tutto dipende dalla mia malattia.
Dennis Ci spieghi meglio.
W. Quando la depressione si avvicina, ogni forma di
piacere, compreso quello legato al cibo, diventa
rivoltante. Allora mi vedo grassa, mangiare mi disgusta e
non riesco a ingoiare neanche un pezzo di pane. E’ un
incubo!
Drita, Mauro e Tony E come supera questi periodi?
W. Be’... mangiando. I medici mi dicono che per guarire
devo dormire e mangiare molto e bene. Inizialmente,
quando in clinica mi alimentano per farmi recuperare il
peso perso, mi sento un animale all’ingrasso. Poi, col
tempo, comincio a sentirmi meglio e se non peso 60 chili,
sento le voci, ho le visioni e non riesco né a scrivere né a
dormire. Poco a poco riprendo a mangiare regolarmente,
a cucinare, a fare la spesa. E’ proprio vero quello diceva
la mia cuoca Sophie “Ciò che non si spende in cibo si
spende in medicinali”.
2^B alberghiero
La dipendenza
tra pressione e volume
in classe Grazie all’aiuto del materiale povero, noi
ragazzi riusciamo a dimostrare tramite
esperimenti, alcune leggi della Fisica spiegate
in classe.
La carenza di spazi e di fondi è un problema
con cui da tempo le scuole convivono,
dunque per fronteggiare questa complicazione
spesso i professori ci chiedono la disponibilità
di provvedere con materiale povero per
svolgere alcune esperienze didattiche.
Ad esempio la nostra classe ha contribuito a
verificare sperimentalmente la Legge di
Boyle. Pertanto dopo aver realizzato un
sostegno apposito con l’aiuto dei docenti di
Fisica, Turnone e Lozito, abbiamo esercitato
pressioni sempre più grandi sullo stantuffo di
una siringa chiusa ermeticamente alla base,
usando differenti oggetti, quali: una scatola di
riso, una bottiglietta d’acqua e un sasso, dopo
aver misurato le rispettive masse con una
bilancia digitale.
Questo esperimento, oltre a dimostrare
visivamente la legge di Boyle, è stato molto
utile perché ci ha permesso di ripetere alcune
discipline: la matematica perché abbiamo
svolto vari calcoli, l’informatica perché
abbiamo rappresentato i dati raccolti su foglio
elettronico, e italiano perché abbiamo redatto
una relazione finale.
La Legge di Boyle con
materiale povero
VVVIIITTTTTTOOORRRIIIAAA DDDEEELLL CCCAAARRRAAAMMMIIIAAA---GGGIIIGGGAAANNNTTTEEE AAALLL CCCAAALLLLLL SSSCCCUUUOOOLLLEEE
BBBJJJCCCEEEMMM MMMEEEDDDIIITTTEEERRRRRRAAANNNEEEAAA 111888PPPUUUGGGLLLIIIAAA
L’IISS “Caramia-Gigante” ha aderito alla call scuole in occasione della
biennale mediterranea 18 young artists, un evento che ogni due anni
unisce centinaia di giovani artisti euro-mediterranei, in una città diversa,
dove giovani talenti in varie discipline possono incontrarsi, dialogare,
scoprire e promuovere la loro creatività.
Le scuole pugliesi sono state invitate a realizzare una proposta
progettuale sul tema “Storia, conflitto, sogno e fallimento=home/casa”,
nell’ambito della tematica della migrazione. I ragazzi e le ragazze della
IV A della sede di Alberobello, insieme ad un gruppo di studenti della V B, guidati dalle docenti Angelinda
Griseta e Margherita Longo, hanno realizzato un video intrecciando immagini, versi poetici e interviste realizzate
ai giovani migranti ospitati dalla comunità alberobellese. Questa proposta progettuale, dal titolo “Mediterraneo:
un solo mare, tante storie”, è stata considerata il migliore elaborato per la sezione video.
Gli studenti hanno avuto la possibilità di partecipare nel mese di maggio 2017 alla “Pre-biennale Puglia” a Bari,
al viaggio in Albania e all’inaugurazione della biennale a Tirana.
TRA MEMORIA E FUTURO
SSSTTTOOORRRIIIAAA AAALLL PPPRRREEESSSEEENNNTTTEEE:::
CCCOOOSSSAAA PPPUUUÒÒÒ IIINNNSSSEEEGGGNNNAAARRRCCCIII IIILLL PPPAAASSSSSSAAATTTOOO
PPPEEERRR NNNOOONNN CCCOOOMMMMMMEEETTTTTTEEERRREEE GGGLLLIII SSSTTTEEESSSSSSIII EEERRRRRROOORRRIII???
““SSoolloo qquuaannddoo nneell mmoonnddoo aa ttuuttttii ggllii uuoommiinnii ssaarràà rriiccoonnoosscciiuuttaa llaa ddiiggnniittàà uummaannaa,,
ssoolloo aalllloorraa ppoottrreettee ddiimmeennttiiccaarrccii..”” PPrriimmoo LLeevvii
Se pensiamo che vivere le nostre libertà ogni giorno sia
scontato, dovremmo fare qualche passo indietro e
rifletterci un po’ di più. Il significato dell’incontro presso
l’Auditorium “Boccardi” dell’I.I.S.S. “Basile Caramia-
Gigante” di Locorotondo è stato proprio questo.
Si è tenuto un acceso ed
emozionante dibattito tra storici,
insegnanti e chi quella storia l’ha
vissuta davvero; per gli spettatori è
stato un po’ come toccare con
mano il filo spinato, lo stesso che
più di 80 anni fa divise il mondo in
due.
L’incontro ha visto protagonisti il
dott. Federico Pirro (giornalista), il
prof. Nicola Colonna (docente
presso l’Università “A. Moro” di Bari) e il prof. Mario
Gianfrate (storico), i quali si sono soffermati su due storie
tra loro contrastanti: Hannah Arendt, perseguitata per le
sue origini ebraiche, e Adolf Eichmann, carnefice
sanguinario, responsabile di terribili avvenimenti.
Hannah Arendt è stata una importante filosofa, storica e
scrittrice tedesca del 1900, non riuscendo però a
realizzarsi professionalmente come insegnante a causa
delle sue origini ebraiche. Per le stesse ragioni il regime
nazista le ritirò la cittadinanza tedesca, Hannah rimase
apolide fino all’ottenimento della cittadinanza
statunitense.
Adolf Eichmann è stato un burocrate, funzionario e
militare nazista, uno dei maggiori responsabili della
Shoah, processato e condannato a morte nel 1962 in
Israele. Al processo presenziò Hannah Arendt, la quale lo
definì “l’incarnazione dell’assoluta banalità del male”.
Sui diversi avvenimenti che hanno legato le esperienze
dei due, sui rapporti tra vittime e
carnefici nella civile e moderna
Europa del ‘900 si sono soffermati
gli ospiti del dibattito. I loro
interventi sono stati inframmezzati
da brevi, ma intense performance
dei ragazzi delle classi quinte
dell’Istituto.
Al termine dell’incontro gli alunni
e i docenti hanno continuato a
riflettere sugli spunti scaturiti dai
vari interventi. Queste occasioni sono senz’altro utili per
riflettere su ciò che accade oggi nel mondo, e potrebbero
aiutarci a non commettere gli stessi errori.
“Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e
stranieri, io rivendico il diritto di dividere il mondo in
oppressi e sfruttati da un lato e oppressori e privilegiati
dall’altro. Gli uni sono la mia patria,
gli altri miei stranieri.”
Don Lorenzo Milani