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I.IIIIIII~J,I L'dOPERTINA! .CArriVI SOGGETTI~

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IIIIIIII~J" I L'dOPERTINAi .CArriVI SOGGETTI~

DIABOLIKc'è.Finito di montare il loro per­

sonalekolossal, i fratelli Manetti sono già

a Bologna a occuparsi dell'ispettore Co­

liandro,nona stagione del poliziotto antieroe inven­

tato da Carlo Lucarelli. «Bologna è la nostra Cine­

città», dicono in collegamento dalle loro case, «ci

passiamo almeno sei mesi l'anno». Troveranno un

buco tra le nuove riprese per affacciarsi alla Festa

del Cinema di Rom a domani, 24 otto­bre, poi a Lucca Ch anges il l " n ovem ­bre. Dop o il pos ter, la J aguar nera, ilcoltello e gli occ h i del prot agonistaLuca Marinelli ,la promozion eimponedi centelli nare i primi cinque minutidel film atteso nelle sale il prossimo 31di cembre.

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1i'Z.';'·1Ii1Lady Kant appareper la prima volta

nell'albo n. 3,L'arresto

di Diabolik. Dopoessere rimastavedova ritornaa Clerville con

il diamante rosache fa golaa Diabolik.A sinistra.

Miriam Leoneche la interpreta

nel film

PRIMA SORPRESADiabolik comi ncia a Bolog na .Sfr ecciala J agu ar ner a in un o dei pochi rettifì ­li del centro, vi ale Marconi. Seminanell a n otte con un trucco imp ossibilele m acch in ette scure della polizia. Do­po che il mon taggio ci lascia sfila re tragli angoli e le lu ci di altre strade in

location lontane (Milano,Trieste),salesui to rnan ti dei colli fino alla villettamodernis ta tutta vetri e des ign dove ilRe del Terrore vive anco ra sotto fa ls onom e con la sua prima fidanzata .È unattacco di saporebondiano che si con­clude con una ballatona stile sixties diManuel Agnelli (ma poteva esse re be­ni ssimo Ornella Vanoni) .

«Noi abbia mo se mpre vis to Clervìl­le come un città fon data negli anni 20però moderna, con molte cos truzionir azionali ste e brutaliste.Sevuoi, il filmè a nche un t entativo di riletturadell 'architettura dell'Italia del Nord»,dice Mar co Manet t i.«Anche nei nostrivideo c'erano spesso case con un'ar­chitettura geo metr ica, i tetti sp ioven­ti »lo in terrompeAntonio. «Qui ci vuo­le una casa Diabolik, ci dic evamo». Equesta era «un vill ino mon ofamili areabbandonato sui colli bologn esi ,ri pu­li to e riarredato da noi»continua Mar­co. Sembrabellissimo,forsepiù di quelche è davvero . Perch é Diabolik non èp acchiano né ca fone, gli interessa lasfida e nell 'aprire le cassaforti trovala liber tà inn anzi tu tto. Ruba cose dialt issimo va lore ma non ha un a pi­scina, la J agu ar è sempre que lla. Le

sue avven ture finiscono spesso in bar­ca a vela con Eva, que lla è la feli cità».

Marco eAntonio, cinquantenni, so ­no lettor i delle storie inventate dallesorelle Giussani fin da quando an da ­va no alle eleme ntari .«Veniamo da un afamiglia di sessantottini. Non interes­sava a n essuno che leggessimo un fu­me tto vietato ai minori ».Così era scrit ­to in cope rtina, almeno . «Diab olik pern oi è casto come può esserlo un film diHitchcock,più romantico che sexy.nonc'è m ai il bisogn o voyeuristico di farevedere un a coscia o un a tetta», mettele m ani avanti Marco quando vienefuori il confro nto con il Diabolik diMario Bava. Mi to cinefilo adorato daiCahiers du cin ém a, sup ercolo rato esupe rsexy con Marisa Mell spoglia tis­sima peri criter i dell 'ep oca . «One sta­mente non n e vog li o parlare troppo.Per sua ammissione Bava non ha rifat­to il fumetto, ha so lo pres o il marchioper fare una rob a swinging London»,dice col ton o freddo del fan che sa di-

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s t inguere so ltanto dal numer o e dalt ratto - e, chissà, dal profumo forse­sto rie, di segn atori , person aggi dellasaga con la quale è cresciuto.

IL NUMERO 3Per i lettori di Diabolik è un o di que llimitici.Anche per i Manetti: «Abbiamose mpre pensato che il film avrebbedovuto basarsi sul numer o3».È la sto ­r ia in cui a ppare la prim a voita EvaKant,bellissima,vedova e ingioiellat a,bersaglio di un a rapinain albergo.Evasap rà rubare il cuore del gelido ladromasch erato, dop o avergli salvato lapelle.Ti tolo: L'arresto di Diabolik . Ildi s egno è anc ora prim i ti vo , qu as ies pressionis ta (è il 1963). Marco (chedell a coppia è da sempre quell o cheparla di più) :«Senza retori ca,fare que­sto film è un po' il sogno della vita . Cipensi amo da trent'anni e ce lo si amoportati dietro quando fondammo lacasa di produzion e Mompracem con

Diabolik è prodollo da Mompraceminsieme a Rai cinema ed è alleso

sugli schermi italiani dal 31 dicembrecon 01 Distribution

CarloM acchitellama sapevamo cheintanti stavano di etro ai diritti: i fran ce­si. gli americani.;» . A un certo puntos'era vis to pure un cos toso trail er s ti­le supereroi che annunciava una seriesu Sky,mom entamentesco mparsa dairadar. «Finché al Comico n di Napoliabbiamo conosciuto Mario Gombo li,l' editore. Siam o rimasti in contatto egli abbiamo mandatoquattro pagin et­te . Ci ha risposto: "Questo è il film suDiab olik che as pe ttavo da anni"».

«EVAÈILPUNTODIVISTA DELPUBBLICO.UMANIZZAILSUOUOMO, LOAIUTAA FRENARE ILMALE»

l'm:N!I;.Il ladro

mascherato falasua comparsa

nel mondodel fumetto nelnovembre 1962

con l'albo /I re delterrore. A sinistra,Luca Marinelli,che lo interpreta

nel film,e la celebreJaguar nera

amatadalcrimi naledi Clervi lle

Gomboli è stat o testimone e prota­gonis ta di una fase irripetibile dell acultura it ali ana nella favolosa Milan oan ni 60. Nemmeno ven tenne incontròle sorelle Giussani. È sta to il soggetti­sta di decine di num eri di Diabolik ,poiha fatto il grafico e il pubblici tario .Alla mor te delle fondatri ci prese inman o la casa editrice Astarina di cuitutt'ora è respo nsabile . «Gombo li h ariscritto ann i fa una versione del nu­mero 3 con Tito Fa raci e a nche da liabbiamo pres o qual cos a, oltre chedall 'orig inale» sp iega Antonio. «C'èa nc he un r appor t o umano dietr o ilfilm,siamo diventati amic i. Quando leGiussani dovevano inventare il colpoper le loro stori e chie deva no a Mari o:la seconda parte è un a nostra idea ori ­ginale, ma il colpo l'ha inventato lui ».

Anche per qu esto il film dei Man et­ti non è affatto un a ril ettura. Durantela nostr a conversazio ne Antonio citer rà pa rtico la rmente a so ttoli - =

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nearlo: «Ci siamo sempre detti che lospettatore non doveva pensareguardacos 'hanno inventato i registi, maguarda cos 'ha inventato Diabolik» ,Poca ironia, nessun secondo grado.Convinti che Diabolik sia un prodottopop della favolosa vecchia Milano,co­m eLa settimana enigmistica o IlGue­rin Sportivo, che ha potuto attraversa­re le ere per giung ere fino a noi rima­nendo intatto, uguale a se stesso. «Si,Diabolik è vera arte popolare» rifletteMarco.«Dove è più importante il pro­dotto, di chi lo fa». Mentre parliamo untweet ril ancia la rara intervista in cuiAlan Moore - uno dei riferimenti delfumetto moderno - attacca la gen trifì­caz ione dei comics, nati un tempo co­me prodotto semplice per gli operai eibambini e t ra sformati in costosopas­satempo per «appassionati di mezz aetà» dice.«Con Alan Mooresiamo sem­pre d'accordo» commenta Marco. Lared azione di Diabolik stava a Milanodavanti alla stazione Nord, dove par­tivano i treni dei pendolari. Riprende:«Noi abbiamo tentato di fareDiabolik,non i Manetti Bros. Questo non è il no­stro film: nostro è il piacere di farlo».

IL LADRO &LA GUARDIAFino a un cert o punto. All 'inizio delnumero 3, per en trare a rubare in unhotel, Diab olik prende l'identit à di uncame riere. La mascher a che ader isceperfettamente al volto aiuta ma non èsufficien te. Chin o di fronte a un regi­s tratore impara pa ziente a pronuncia­re le parole con le stessa intonazionedella sua vittima.Il tra sformismo allaFregoli ,arte novecentesca al limite delmagico,è la sua arma preferita - ispi­ra to, come si sa, a Fantòmas e al Contedi Mon tecristo. Ma in quell a scen aesattamente riprodotta nel film, in unmom ento di involontario metacinema,Luca Marinell i diventa per la primavol ta Diabolik. «Ci sembrava giu stofare un film con un grande cast» com­menta Marco. «Abbiamo preso attoripoco somiglianti ai personaggi, ognu­no con la sua personalità, ma è qu estoin fondo il cinema. Quel che fa Luca èdare a Diabolik qual cos a che nel fu ­metto non c'è :oscurità, mis te ro .Dietro

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IlLa locandina e una scena di un altro

Diabolik , quello firmato nel 1968 da Mar ioBava con John Phillip Law e Marisa Meli

Sopra, la copertina dell'albo numero 3(marzo 1963) di Diabolik da cui è tratta

la prima parte del film dei Manetti Bros,

la fr eddezza di Diabolik spunta unasensibilità che crea empatia».

Sapere ch e Ginko l'avrebbe fattovalerio Mastandrea ha alz ato ancor dipiù l' asticella di qu esto salto. «Quandol' abbiamo chi am ato ci ha detto "sietepazzi". Invece secondo noi c'è riuscitoperfettamente» dice Antonio.«Questoè un fumetto in cui il protagonista è uncr iminale e il poliziotto l'antagonista,però gli vuoi bene, ti dispiace per lui.È un perdente ma non troppo, infattinella sto ria arresta Diab olik ,MaVale­rio dà al person aggio un a profonditàmalinconica con la sua ironi a. Gli ab­bassa i toni, anche quando grida "Ma-

~ ledetto t i prenderò!"».

~ EVA SIAMO NOI!E poi c'è Miri am Leone. «È stata unagrandis sima sorpresa»ci confessa An­tonio. «Eva Kant è la donna che piacealle donne ebisogna essere un po' fem­minili perfareDiabolik». Umb erto Eco- che su Diabolik aveva mille riserve- diceva che le Giuss ani avevano mes -so in Eva Kant la loro personalità didonneeman cipa te della borgh esia mi­1anese di qu egli anni. I Manetti lo ri­assumo no in un a battuta di Eva cheapre la seconda parte del film : «Nonvoglio fare la moglie». E hanno un'in­terpretazione ancor più interessantedi quell a di Eco: «L'incontro tra i du e èla vera orig ine di un fum etto che si sa­rebbe potuto chiamarebenissimo Dia­bolik e Eva . Abbiamo ri letto tanti nu­meri e in età adulta fai qu alche ragio­nam ento in più. Per ese mpio: loro sisalvan o a vicenda.ma è moltopi ùspes ­so lei che sa lva lui »,commenta Marco.«Se leggi le du e stor ie senza Eva , è unaltro fumetto»contin ua Antonio.«Dia­bolik èun 'ombra cattiva nella notte cheammazza e ruba.Dal numero 3 in poi èun protagonista positivo.Il suofascinoqu asi disumano è stato umanizzato daEva. Eva siamo noi, è il punto di vistadel pubblico».Marco:«In un a scena delfilm lui esc ogita un piano di fuga, diceche dovr à ammazzare le guardie . Evaobbietta: potresti non ammazzar le,solo addormentarle. E lui:"Il risultatoè ugu ale, se ti fa piacere nonle ammaz­zo".Ecco questo è un po' ìl loro rappor-

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.;:JI:I:<.•L: ispettore Ginko

della poliziadi Clerville

appare già dalprimo numero diDiabolik. Onestoe corretto anche

con i criminalie nella sua

battag lia controla coppia

del terrore.A sinistra,Valeria

Mastandreache lo interpreta

nel film

ANCHEIN CASASEMPRE

CIRCONDATODA GIOIELLI

A MAGGIO dello scorso annoil Museo VitraSchaud epot

d iWeilam Rhein (Gennan ia)organizzò una bella mostra,Living in the box, in cu i siricostruiva il rapporto tra fumettoe design. E ovviamente nonmancavano le tavole d iDiabolik:il Re del Terrore si è semprecircondato di arred i raffinati natidalla più avanzata creativitàdegli architett i italianidegli anniSessanta e Settanta.I Manetti hanno seguitoquella traccia e nel filmcompaiono alcunidei capolavorid iquel periodo, dalla lampadaKartelldi Joe Colombo (1)che il criminale tiene sul comodinoalla Mezzachimera di VicoMagistretti (2), dalla Taccia deifratelli Castiglioni (3) alla rarissimapoltrona Alda di Cesare Casati edEmanuele Ponzio (4), che sembraappena atterrata da una navicellaspaziale. (Marco Romam)

«QUANDO GLIABBIAMO CHIESTO

DI ESSERE GINKOMASTANDREACI HADETTO: SIETEPAZZI»

to: Eva in segn a a Diabo lik a domare ilMale».Marco ci t ienea precisare che lascena è stata tagliata a l montaggio. Escop riamo andando avanti con la con ­versazion e che spoile rare è il suo veroterrore, da molto prima che arrivasse­ro i social con le loro fissazioni. «Daragazzino, al cinema ,quando partiva ­n o i trailer mi chiudevo gli occh i e leorecchie , non volevo n eppure ascolta­rea .Pi ùpossibilistain materiaAntoni o.

Insiste per ricordare almeno la pi ccolafamiglia di amici che ha condiviso conloro il film: Cla udia Gerini «che è unanostramusa e s idive rte come noi»(ave­va fattoEva Kant in un video clip giratoda Lamberto Bava di eci anni fa).Ales­san dro Roja e Seren a Rossi,i nna mora­ti senza speranza di Eva e Diab olik . Iperson aggi tristi. arrivisti e imprigio­n a ti da ll e convenzioni s oci ali, comesono tutti tra i pa lazzoni grigio mene­ghino di Clerville.Meno Diabo like Eva .«Libe ri di fare qu ello che piace a loro,decidono cosa e giusto e cosa non lo èe si amano in maniera limpida rompen ­do le maschere socia li»concl ude Mar­co. «La m oral e della favola? Questa: lalib ertà assoluta».Masche randoe sma­sche rando il mondo.

Alberto Piccininio RPROOUZlONERISERVATA

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IL DIABOLICUSMIRACOLODELLE SORELLEGIUSSANI

IlIl primo numero diDiabolik (1' novembre

1962) e un albo del rivaleZakimortIn basso, l'incontro con Eva Kant

SANGUE, SESSO, VIOLENZA. NELLE STORIE DEL RE DEL TERRORELE SUE CREATRICI, ANGELA E LUCIANA, RACCONTAVANO IL LATOOSCURO DEL BOOM ECONOMICO. VISTO DA MOLTO, MOLTO VICINO

di Luca Raffaelli

BISOGNA essere geniali perraccogliere le idee che sononell'aria e costruirci un mi ­to. Questo ha fatto Angela

Giussani creando Diabolik, il r e delterrore, il primo personaggio a fumet­ti cattivo, il primo a essere destinatoagli adulti invece che ai ra gazzi. Però ,indiscutibilmente,l'idea era nell' aria.

La cronaca ci racconta che a Torin oil25 febbraio del 1958 Mario Gilib erti ,un operaio della Fiat di 27 anni,è statotrafitto da 18 colpi di trincetto da unassassino ch e si di vertiva a lasciaremessaggi enigmatici. In uno di qu estidi chi arava di essere venuto dalontanoper compiere «il mio delitto perfetto».Sotto un a firm a: Diab olich . Sfidava lapolizia, qu ello spieta to killer. E cosib en e da non venire mai acciuffa t o.Chissà se aveva letto un giallo scri t toda Bill Skyline (pseudonimo del gior­nalista Italo Fasan) e pubblicato unanno prima da Boselli , un piccolo edi ­tore roman o. In Uccidevano di nottesi ra ccontavano le gesta di un serialkill er pieno di odio verso il mondo in ­tero e con niente da perdere vis to chei medici gli avevano dato un mes e divita. Firmava i suoi delitti con una "h"in meno: Diabolic. Poi nell' apri le del1962 usci un film in cui l' attore prota­gonista ric opr iva sei personaggi diver­si: TotòDiabolicus ini zia con l'uccisio-

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ne di un marchese.Accanto al cadave­re la firm a del titolo: Diabolicus .

Il primo albo di Diabolik us ci lostesso anno,a novembre.Angela Gius ­sani, aut rice ed edit rice milanese,ave­va quarant'anni. Sedici prima avevasposato Gino San soni dop o una carrie­ra di modella e si era messa a lavorareper lui ,nella casa editrice Astoria.Nel1961decise di fondare l'Astorina.pub­bli cando senza successo i fumetti sta­tuniten si del pugil e Big Ben Bolt . Ungiorn o però arrivò l' idea gen iale, sup­portat a da altre intuizioni fondamen­tali.Per esempioil fascin osuscitato in

lei da Fant òmas , di abolico cri minaleraccontato dai r omanzi dei fr ancesiAllain e Souvestre. Oppure la trovat adel format o tascabile, s uggerita daipendolari che Angela vedeva ammas­sa rs i davanti all 'edicola della StazioneNord,di fronte al luogo di lavoro :sicu ­r amente sul treno avrebbero letto vo­lentieri un'avventura comoda e veloce.E poi qu ella lettera kappa, che evoca ilKu Klux K!an, simbolo del male.Ange­la la sc els e fac endo l'opposto di un'al ­tra gr an de donna del fumetto it aliano ,Tea Bon elli. Tea l' aveva rifiutata perTex, di cui aveva corretto il cognome:Willer e non Kill er. Cosi, mentre glieditori a fumetti creavano un codicemorale che li difendess e dai continuiattacchi di educatori e politici (lestori edi segnate erano considerate il m aleche corrompeva i giovani itali anil .An­gela sfidava il mondo con un fumettoadulto, violen to e sexy (e per questobastava qualche sotta na).

Ma c'è un'altra , terribile storia dar accontare, e rivelata solo di recente .Afarlo è sta ta Patricia Martinelli ,s to­ri ca colla boratrice delle sorelle Giu s­sani, nel libro Qua la penna! (pubbli­ca to lo scorso giugno da ComicOut eda ll 'Accademia Roveretana d egliAgiati) su "autrici e art direct or nelfumetto itali an o". Martin elli s criveche un a sera Angela la invitò a cena acasa sua. Gino non c'era , ma c'era no isegni delle sue continue violenze do­mestiche.«Ange la ,hai avuto paura?»,le chiese. «Tanta, Patricia. Ma adessoè passato»le disse acc ompagna ndo leparole con uno dei suoi sorrisi. «Lhosbattutofuori equi non cimetterà piùpi ede».Insomma,Angela era una tipatosta. Tosta e cont roco rrente . Glie!' a-

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..1966: Luciana

(a sinistra)e AngelaGiussaniposano

nel loro studiocon due

pupazzettidi Diabolik

g

~"'''''''''''_~~----JL-.L..__---J~vre bbe fatta vedere al mari to anche dalpunto di vis ta professionale (tanto perdir e, uno dei maggi or i successi diAstori a è Zakimor t , un fu metto peradulti. come tanti ispirat o a Diabolik,e vissuto appena nove anni).

E pensare che il primo albo del Redel terrore è sta to realizzato come tan­ti fu metti di a llora: senza nes sunaprogrammazione e con un'organizza­zione del tutto improvvisata. Si prova­va un' id ea e si aspettava la ri sp ostadelle edico le.Tan to che il primo dise­gnatore fu tal Zarcone "il te desco", dicui si ignora persinoil nome,poi sco m­parso dal mondo di Diab olik diventan­do una sorta di figura mis teri os a. Diqu ella prima avve ntura, scri t ta dall asola Angela, è indelebile il ri cordo diDiab olik che per non farsi sc opr ire daGin ko si finge un o sp aven tap asseri : ilRe del terrore troverà davvero miglio-

VEDENDOIPENDOLARI SUI

TRENI PENSARONOAL FORMATO

TASCABILEri escamotage per bat tere il suo rivale.

Que l primo Diabolik era molto p iùca ttivo di quell o che abbiamo let tonegli ult imi cinqua nt'anni; non facevasco nti a nessuno pur di raggiungere ils uo obiettivo, il bot tino di danari ogioiell i. Ma Diab olik dimos tra anc heche i sold i non fanno la felicità: lui nonli vuole per la propria ri cch ezza, maagisce solo per romp ere gli equilibridi una societ àingiusta, che sulla forzaeconomica bas a le proprieleggi.A pro­posi to: nel 1974 Diab olik va in Cina etrova un a società divers a , tanto che il

Re del terrore alla fine dell 'avventuracosi la racconta ad Eva: «Là io nonavrei ragione di esis tere!» .

Nello stesso anno sulle pagine deiloro albi Angela ins ieme a Luciana (lasorella che ha voluto coinvo lgere nel­la sua grande avventura) in vita i pro­pri lettori a votare "No"al referendumper dire "Sì" al divorzio. E questo purraccon tando la storia di una coppiache non si dividerà mai. Eva esordiscenel terzo albo come una ricca signorae come possibile vittima di Diab olik.Ma il colpo di fulmine è immedi ato eper la prima volta nel fumetto nasceun a cop pia del tutto pariteti ca .

Già in quell 'avventura, intitolataL'arresto di Diabolik, Eva lo salva dal ­la ghiglio ttina proprio mentre lui s ta­va pen sando: «È diab olica come me!Ma l'ho incontrata troppo t ardi». Einvece... IJ

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