IEccoimodifuturidiabita- I Gliitalianielascienza:arri- Gli ... · E’ significativo che...

2
I L’Esa mette in Rete le map- pe tridimensionali del pianeta più famoso dopo la Terra. LO CAMPO PAGINA III I Gli italiani e la scienza: arri- va il primo rapporto approfon- dito su un amore-odio. BECCARIA e BUCCHI PAGINA V I Gli animali condividono con gli autistici la stessa visione della realtà? MAZZOTTO PAGINA VII I Ecco i modi futuri di abita- re: il merito è di una tecnologia più soft e sempre più gentile. FURBESCO PAGINA II L’ultimo Eden Si chiama Cape Grim e si trova sulla punta Nord occidentale della Tasmania in Australia E’ il luogo dove c’è l’aria più pulita del mondo FRANCESCO DE PRETIS Se cercate un libro nella biblio- teca di Cape Grim, punta nord- occidentale della Tasmania (Australia), avete sbagliato po- sto. Chi vi accoglie al desk «in- formazione e prestiti» è un bi- bliotecario con il camice da la- boratorio e al posto dei libri consegna aria. Sì. Campioni d’aria, tra i più puri e preziosi, chiusi ermeticamente in sac- chetti che ricordano quelli del- letrasfusionidisangue. C’è da restare increduli di fronte a scaffali su scaffali pie- ni d’aria, ma la biblioteca di questo remoto paradiso del- l’emisfero australe è l’ultima trovata di un tipo di scienza che-daLinneo-haclassificato di tutto. Galassie, stelle, piane- ti, continenti, piante, animali, minerali, elementi chimici, par- ticelle: come un macina-sassi, la scienza ha messo sotto la len- te tutto quello che poteva capi- tare sotto mano. «Ma all’aria non ci aveva ancora pensato nessuno - dice, scherzando, il direttore della biblioteca Paul Fraser - finché il CSIRO (una specie di CNR dell’ex colonia britannica) non ha investito una grossa somma su questo progetto, il cui fondo d’aria è interamente proprietà del go- verno australiano». I componenti chimici Che cosa ci faranno tanti scien- ziati con questa collezione? Ac- certano i componenti chimici, poi valutano la miscelazione dei singoli gas, tracciano gli in- quinanti chimici presenti nel campione ed emettono un giu- dizio finale sul grado di «respi- rabilità» dell’aria. Ne segue co- sì una classifica con tanto di «pedigree», che vede due di- stinte top-ten: quella degli an- goli del Pianeta con la migliore aria e quelli con l’aria peggio- re, aggiornata annualmente. Forse anche per spirito par- tigiano, l’aria di Cape Grim, se- de della biblioteca, è stimata la migliorealmondo:persinouna società locale di acque minera- li vende il proprio prodotto su Internet, sbandierando i dati sul luogo di raccolta, «unico sulla Terra». Un dato, però, è certo: questa punta della Ta- smania è un Eden, se parago- nato ai miasmi della città cine- se di Linfen, centro minerario super-inquinato e numero uno della lista gemella, al cui con- fronto anche i puzzolenti «slu- ms» dell’Inghilterra della Rivo- luzione Industriale sembrano centribenessere. A scanso di equivoci, co- munque, gli scienziati austra- liani sottolineano che l’aria più pura in assoluto contenuta nel- la biblioteca non proviene da Cape Grim e nemmeno dal- l’odierna atmosfera terrestre. Il team del professor Fraser gi- ra i cinque continenti alla ricer- ca di campioni, ma la maggior parte del fondo «librario» è ori- ginaria delle lande dell’Antarti- de: dal Polo Sud grosse «caro- te», estratte dal ghiaccio, arri- vano in Tasmania, vengono fat- te sgocciolare ed evaporare. L’aria viene poi analizzata e ca- talogata. L’hard disk dell’Antartide «L’Antartide ci serve - spiega Fraser - come una specie di hard-disk dell’atmosfera, capa- ce di registrare anno per anno, secolo dopo secolo, le variazio- ni dell’aria, intrappolata nella calottapolare».Daicampioniè emerso uno scenario inquie- tante: la percentuale di anidri- de carbonica è aumentata di quasi il 10% in 60 anni. Si trat- ta di dati che hanno avuto un ruolo importante nell’accredi- tare le tesi più allarmanti soste- nute nella conferenza sul cam- biamento climatico dell’Onu, contribuendo anche all’asse- gnazione del Nobel all’ex-vice- presidente americano Al Gore (premiato per l’impegno con- troilriscaldamentoglobale). Labibliotecadell’aria,però, non ha solo ecologisti tra i visi- tatori: anche gli scienziati del- la Nasa sono venuti in questo angolo d’Australia a confronta- re i campioni d’aria degli shutt- le con quelli dell’immenso ar- chivio. Anche in vista di un viaggio per Marte, Cape Grim potrebbe essere decisivo per stabilire quale aria sia meglio far respirare ad astronauti in missioneperanni. In attesa di ulteriori sfide, gli scienziati australiani conti- nuano il loro certosino lavoro di catalogazione «aerea» e in tempiditarghealterneePM10 anche qualche multinazionale, forse, potrebbe strizzare un oc- chio alla «mission» della biblio- teca: chissà se un giorno si ven- deranno lattine «speciali». Di aria, ovviamente. DIVULGAZIONE La scienza ci seduce ma pochi la conoscono TECNOLOGIA A Disneyland per scoprire la casa digitale del futuro TUTTO SCIENZE SEGUE A PAGINA IV Analisi FRANCESCO VACCARINO POLITECNICO DI TORINO Siamo tutti figli del rumore SPAZIO Comincia il viaggio in 3D su Marte MISTERI Cervelli in comune tra autistici e animali A CURA DI: VITTORIO SABADIN GABRIELE BECCARIA REDAZIONE: ALDO LAMANNA MARCO SODANO CONSULENZA: PIERO BIANUCCI [email protected] www.lastampa.it/tuttoscienze/ «DA NOI LA NASA STUDIA LA COMPOSIZIONE DELL’ATMOSFERA CHE GLI ASTRONAUTI RESPIRERANNO NEL VIAGGIO PER MARTE» Una biblioteca solo d’aria sull’ultima isola del mondo In Tasmania laboratorio da record: “Qui i campioni più puri” TUTTOSCIENZE A erei che decol- lano, strade trafficate, fol- le vocianti e ancora con- versazioni telefoniche ron- zanti e televisioni a punti- ni.Inbreve:rumore!Cosa può esserci di interessan- te in un fenomeno che da sempre viviamo con fasti- dio? Quali segreti si cela- no dietro l'irregolarità ap- parente? Perché è impor- tante studiare il rumore? Forse il caso ha provvedu- to e abbiamo qualche ri- spostaadisposizione. In questi giorni è ospite della Scuola di Dottorato del Politecnico di Torino un fisico famoso, il newyorkese Leon Cohen, docente della City Univer- sity of New York. Tra gli svariati saggi che Cohen ha scritto spicca il recente «La storia del rumore», che è l'articolo più «scari- cato»dellastoriadellapre- stigiosarivista«SignalPro- cessingMagazine».L’hoin- contrato dopo la sua «lec- tio magistralis» insieme con il suo ospite, Lorenzo Galleani, sempre del Poli- tecnico, con cui collabora dadiversianni. «Il rumore è rappresen- tabile come la fluttuazione della realtà, come la sua caratteristica di essere in perenne microscopica mu- tazione. La sua storia scientifica inizia di fatto nel 1905, con il famoso la- voro di Albert Einstein sul Moto Browniano - dice Cohen-.Ilmoto,cosìdeno- minato in onore del botani- co Robert Brown, è quello osservato su singole parti- celle presenti in sospensio- nifluide.Fustudiatosiada Albert Einstein sia da Louis Bachelier con moti- vazionidiverse». NUMERO 1313 I MERCOLEDÌ 20 FEBBRAIO 2008

Transcript of IEccoimodifuturidiabita- I Gliitalianielascienza:arri- Gli ... · E’ significativo che...

Page 1: IEccoimodifuturidiabita- I Gliitalianielascienza:arri- Gli ... · E’ significativo che l’am-biente intrauterino non possa mutare in modo drastico tra una generazione e l’altra.

Pagina Fisica: LASTAMPA - NAZIONALE - I - 20/02/08 - Pag. Logica: LASTAMPA/TUTTOSCIENZE/01 - Autore: ANTGIR - Ora di stampa: 19/02/08 20.42

I L’Esa mette in Rete le map-pe tridimensionali del pianetapiù famoso dopo la Terra.LO CAMPO PAGINA III

IGli italiani e la scienza: arri-va il primo rapporto approfon-dito su un amore-odio.BECCARIA e BUCCHI PAGINA V

I Gli animali condividonocon gli autistici la stessa visionedella realtà?MAZZOTTO PAGINA VII

I Ecco i modi futuri di abita-re: il merito è di una tecnologiapiù soft e sempre più gentile.FURBESCO PAGINA II

L’ultimoEden

SichiamaCapeGrim

esi trovasullapunta

Nordoccidentale

dellaTasmania

inAustraliaE’ il luogo

dovec’èl’aria

piùpulitadelmondo

FRANCESCO DEPRETIS

Se cercate un libro nella biblio-teca di Cape Grim, punta nord-occidentale della Tasmania(Australia), avete sbagliato po-sto. Chi vi accoglie al desk «in-formazione e prestiti» è un bi-bliotecario con il camice da la-boratorio e al posto dei libriconsegna aria. Sì. Campionid’aria, tra i più puri e preziosi,chiusi ermeticamente in sac-chetti che ricordano quelli del-le trasfusioni di sangue.

C’è da restare increduli difronte a scaffali su scaffali pie-ni d’aria, ma la biblioteca diquesto remoto paradiso del-l’emisfero australe è l’ultimatrovata di un tipo di scienzache - da Linneo - ha classificatodi tutto. Galassie, stelle, piane-ti, continenti, piante, animali,minerali, elementi chimici, par-ticelle: come un macina-sassi,la scienza ha messo sotto la len-te tutto quello che poteva capi-

tare sotto mano. «Ma all’arianon ci aveva ancora pensatonessuno - dice, scherzando, ildirettore della biblioteca PaulFraser - finché il CSIRO (unaspecie di CNR dell’ex coloniabritannica) non ha investitouna grossa somma su questoprogetto, il cui fondo d’aria èinteramente proprietà del go-verno australiano».

I componenti chimiciChe cosa ci faranno tanti scien-ziati con questa collezione? Ac-certano i componenti chimici,poi valutano la miscelazionedei singoli gas, tracciano gli in-quinanti chimici presenti nelcampione ed emettono un giu-dizio finale sul grado di «respi-rabilità» dell’aria. Ne segue co-sì una classifica con tanto di«pedigree», che vede due di-stinte top-ten: quella degli an-goli del Pianeta con la migliorearia e quelli con l’aria peggio-re, aggiornata annualmente.

Forse anche per spirito par-tigiano, l’aria di Cape Grim, se-de della biblioteca, è stimata lamigliore al mondo: persino unasocietà locale di acque minera-li vende il proprio prodotto suInternet, sbandierando i datisul luogo di raccolta, «unicosulla Terra». Un dato, però, ècerto: questa punta della Ta-smania è un Eden, se parago-nato ai miasmi della città cine-se di Linfen, centro minerariosuper-inquinato e numero unodella lista gemella, al cui con-fronto anche i puzzolenti «slu-ms» dell’Inghilterra della Rivo-luzione Industriale sembranocentri benessere.

A scanso di equivoci, co-munque, gli scienziati austra-liani sottolineano che l’aria piùpura in assoluto contenuta nel-la biblioteca non proviene daCape Grim e nemmeno dal-l’odierna atmosfera terrestre.Il team del professor Fraser gi-ra i cinque continenti alla ricer-

ca di campioni, ma la maggiorparte del fondo «librario» è ori-ginaria delle lande dell’Antarti-de: dal Polo Sud grosse «caro-te», estratte dal ghiaccio, arri-vano in Tasmania, vengono fat-te sgocciolare ed evaporare.L’aria viene poi analizzata e ca-talogata.

L’hard disk dell’Antartide«L’Antartide ci serve - spiegaFraser - come una specie dihard-disk dell’atmosfera, capa-ce di registrare anno per anno,secolo dopo secolo, le variazio-ni dell’aria, intrappolata nellacalotta polare». Dai campioni èemerso uno scenario inquie-tante: la percentuale di anidri-de carbonica è aumentata diquasi il 10% in 60 anni. Si trat-ta di dati che hanno avuto unruolo importante nell’accredi-tare le tesi più allarmanti soste-nute nella conferenza sul cam-biamento climatico dell’Onu,contribuendo anche all’asse-

gnazione del Nobel all’ex-vice-presidente americano Al Gore(premiato per l’impegno con-tro il riscaldamento globale).

La biblioteca dell’aria, però,non ha solo ecologisti tra i visi-tatori: anche gli scienziati del-la Nasa sono venuti in questoangolo d’Australia a confronta-re i campioni d’aria degli shutt-le con quelli dell’immenso ar-chivio. Anche in vista di unviaggio per Marte, Cape Grimpotrebbe essere decisivo perstabilire quale aria sia megliofar respirare ad astronauti inmissione per anni.

In attesa di ulteriori sfide,gli scienziati australiani conti-nuano il loro certosino lavorodi catalogazione «aerea» e intempi di targhe alterne e PM10anche qualche multinazionale,forse, potrebbe strizzare un oc-chio alla «mission» della biblio-teca: chissà se un giorno si ven-deranno lattine «speciali». Diaria, ovviamente.

DIVULGAZIONE

La scienzaci seducema pochila conoscono

TECNOLOGIA

A Disneylandper scoprirela casa digitaledel futuro

TUTTOSCIENZE

SEGUE A PAGINA IV

AnalisiFRANCESCO VACCARINOPOLITECNICO DI TORINO

Siamo tuttifiglidel rumore

SPAZIO

Cominciail viaggioin 3Dsu Marte

MISTERI

Cervelliin comunetra autisticie animali

A CURA DI:VITTORIO SABADINGABRIELE BECCARIAREDAZIONE: ALDO LAMANNAMARCO SODANOCONSULENZA: PIERO [email protected]/tuttoscienze/

«DA NOI LA NASA STUDIA LA COMPOSIZIONE DELL’ATMOSFERA CHE GLI ASTRONAUTI RESPIRERANNO NEL VIAGGIO PER MARTE»

Una biblioteca solo d’ariasull’ultima isola del mondoIn Tasmania laboratorio da record: “Qui i campioni più puri”

TUTTOSCIENZE

Aerei che decol-lano, stradetrafficate, fol-le vocianti eancora con-

versazioni telefoniche ron-zanti e televisioni a punti-ni. In breve: rumore! Cosapuò esserci di interessan-te in un fenomeno che dasempre viviamo con fasti-dio? Quali segreti si cela-no dietro l'irregolarità ap-parente? Perché è impor-tante studiare il rumore?Forse il caso ha provvedu-to e abbiamo qualche ri-sposta a disposizione.

In questi giorni è ospitedella Scuola di Dottoratodel Politecnico di Torinoun fisico famoso, ilnewyorkese Leon Cohen,docente della City Univer-sity of New York. Tra glisvariati saggi che Cohenha scritto spicca il recente«La storia del rumore»,che è l'articolo più «scari-cato» della storia della pre-stigiosa rivista «Signal Pro-cessing Magazine». L’ho in-contrato dopo la sua «lec-tio magistralis» insiemecon il suo ospite, LorenzoGalleani, sempre del Poli-tecnico, con cui collaborada diversi anni.

«Il rumore è rappresen-tabile come la fluttuazionedella realtà, come la suacaratteristica di essere inperenne microscopica mu-tazione. La sua storiascientifica inizia di fattonel 1905, con il famoso la-voro di Albert Einstein sulMoto Browniano - diceCohen -. Il moto, così deno-minato in onore del botani-co Robert Brown, è quelloosservato su singole parti-celle presenti in sospensio-ni fluide. Fu studiato sia daAlbert Einstein sia daLouis Bachelier con moti-vazioni diverse».

NUMERO 1313

I

MERCOLEDÌ 20 FEBBRAIO 2008

Page 2: IEccoimodifuturidiabita- I Gliitalianielascienza:arri- Gli ... · E’ significativo che l’am-biente intrauterino non possa mutare in modo drastico tra una generazione e l’altra.

Pagina Fisica: LASTAMPA - NAZIONALE - IV - 20/02/08 - Pag. Logica: LASTAMPA/TUTTOSCIENZE/04 - Autore: ANTGIR - Ora di stampa: 19/02/08 20.43

MARK HANSONUNIVERSITY OF SOUTHAMPTON

Esistono molti studi che met-tono in relazione l’anomalosviluppo del feto con un’ac-cresciuta incidenza delle ma-lattie cardiovascolari e deldiabete mellito. I rischi sonomaggiori nei bambini nati sot-topeso, che da adolescenti oda adulti diventano obesi.

Quando si valuta il ruolodei fattori genetici e di quelliambientali, si nota, però, cheil peso alla nascita ha solouna piccola componente ge-netica, mentre riflette la qua-

lità dell’«habitat» intrauteri-no: il rapporto tra rischi sanita-ri e dimensioni del neonato evi-denzia la sensibilità della cre-scita fetale alle influenze in-trauterine avverse.

Diverse ricerche, infatti, in-dicano come le influenze nega-tive possano incidere sui fatto-ri di rischio senza alterare il pe-so alla nascita. Non a caso, laformula «condizionamenti ma-terni» comprende tutti i fattoriambientali che hanno, invece,un’influenza sulle dimensionidel neonato anche nelle gravi-danze «tranquille», come il pe-so della madre, l’età e le condi-zioni che possono limitare l’ap-porto nutritivo al feto.

Gli studi su soggetti che sof-frono la fame, per esempio, di-mostrano che gli effetti di lun-go termine sui figli dipendonomolto dalla durata e dai tempidelle fasi di sottonutrizione e

possono essere indipendentidalle dimensioni del neonato al-la nascita. Si stanno racco-gliendo prove, inoltre, sui con-dizionamenti dello sviluppo fe-tale provocati dalla variabilitàdelle diete in Occidente ed è si-gnificativo che gli squilibri ali-

mentari siano frequenti nelleprime fasi della gravidanza.

Ma, oltre alle fasi embriona-li e a quelle fetali, anche l’am-biente post-natale e la fase in-fantile possono avere un ruolo.

Per esempio, sia le funzioni co-gnitive sia la secrezione dell’in-sulina nell’infanzia sono influen-zate dal tipo di alimentazionenel neonato prematuro, che èdestinato ad assorbire quantitàdi grassi maggiori di quelle che,invece, assorbirebbe nell’utero.

E’ significativo che l’am-biente intrauterino non possamutare in modo drastico trauna generazione e l’altra. Maè vero che in molte società i ci-bi con alti contenuti caloricicontinuano ad aumentare,mentre si diventa sempre piùsedentari. Così, continua adaumentare la disparità tra gli«habitat» pre-natali e quellipost-natali. In alcune nazioniin via di sviluppo le condizionialimentari dopo la nascita so-no mutate rapidamente, eppu-re la crescita fetale subisce an-cora molti freni: questa situa-zione potrebbe spiegare l’au-

mento dei casi di diabete inmolte popolazioni.

Anche le ricerche clinichesuggeriscono che le prime fasidello sviluppo abbiano echi si-gnificativi nei fattori di ri-schio che si manifestano nelcorso della vita. Elementi-chiave sono gli eventi che siverificano nei primi anni delbambino e le loro conseguen-ze. Se l’appetito, le scelte ali-mentari e l’esercizio fisico so-no, almeno in parte, condizio-nati nelle prime fasi dello svi-luppo, allora gli interventipost-natali sugli stili di vitapossono rivelarsi meno effica-ci di quanto finora si credesse.

Ecco perché il miglioramen-to dello stato di salute delledonne durante il periodo ferti-le rappresenta un elemento im-portante per la prevenzione dialcune malattie croniche nellefuture generazioni.

GIANFRANCO PELUSOUNIVERSITÀ DI NAPOLI FEDERICO II

L’insorgenza di un tumore eil suo sviluppo è legato all’ac-cumulo di mutazioni di speci-fici geni in una cellula, che ac-quista così un vantaggio pro-liferativo rispetto alla contro-parte normale.

E’ ormai accettato che unasola mutazione genica non èsufficiente a determinare losviluppo di un tumore mali-gno. Non sorprende, quindi,che alcuni dei geni coinvoltinel processo di cancerogenesisiano quelli che presiedono al-la riparazione del Dna. Il loromalfunzionamento porta a un’«ipermutabilità» del Genomadella cellula, con l’accumulo dimutazioni in altri geni che allafine determinano la definitivatrasformazione neoplastica.

Per capire i meccanismialla base del processo di can-cerogenesi è fondamentalelo sviluppo di nuovi modelli,capaci di descrivere la tra-sformazione di una cellulanormale in una cellula neo-plastica molto aggressiva.Non è possibile, però, studia-

re questa dinamica con logi-che esclusivamente deter-ministiche proprio a causadella sua estrema comples-sità: l’idea base, quindi, èconsiderare la sequenza dimutazioni genetiche che siavvicendano nel processodi cancerogenesi come unavariabile aleatoria.

I ricercatori, così, hannocercato di dirimere qualifossero le mutazioni geni-che nella cellula che carat-terizzavano la transizioneda un fenotipo normale aun fenotipo tumorale invasi-vo. Sulla base di osservazio-ni empiriche si tendeva,cioè, a correlare le mutazio-ni genetiche con il vantag-

gio in termini di crescita del-la cellula neoplastica rispet-to a quella normale. Un pun-to critico di questi modelli èche nella descrizione del pro-cesso di cancerogenesi non èevidenziata l’influenza delmicroambiente sulla cellulatumorale, influenza che por-ta a un adattamento cellula-re in accordo con il principiofondamentale delle dinami-che darwiniane («individualproperties evolve only if theyincrease fitness and, therefo-re, proliferation»).

Il significato biologico chepuò assumere il microambien-te - l’intorno biologico in cui lacellula cancerosa prolifera -potrebbe essere, per esempio,proprio quello di selezionarecloni tumorali che risultano es-sere con un fenotipo più ag-

gressivo e, perciò, più letaleper l’organismo ospite. Quin-di, anche se molti degli eventigenetici che caratterizzano lacancerogenesi sono noti, la lo-ro precisa interazione con i fat-tori ambientali che controlla-no l’espansione clonale e la

progressione maligna sono an-cora poco chiari oppure nonconsiderati in modo adeguato.

E’ per questo che è impor-tante che le dinamichedarwiniane - come ho spiega-to al DarwinDay 2008 sponso-rizzato dalla Fondazione Sig-

ma Tau e dal titolo «Medicinain Evoluzione» - siano applica-te ai modelli di cancerogene-si: in una dinamica darwinia-na la capacità proliferativa diun elemento neoplastico de-ve, in ogni caso, adattarsi allapressione selettiva del micro-ambiente che non è statico,ma che cambia anch’esso inmodo dinamico, come risulta-to delle modifiche che la cellu-la tumorale, espandendosi, èin grado di produrre.

In questo caso i tratti tipicidei tumori invasivi sono indot-ti da meccanismi adattativi almicroambiente patologico checaratterizza il tessuto tumora-le: questo, conferendo alle cel-lule neoplastiche un vantaggioselettivo alla proliferazione ealla propagazione, ne determi-na di fatto anche la malignità.

FRANCESCO VACCARINOPOLITECNICO DI TORINO

«Einstein pensò di utilizzarequesto moto caotico, derivan-done le equazioni, per imba-stire lo schema per provarela natura atomica della mate-ria. L'idea - aggiunge Cohen -si può descrivere con un'ana-logia: se siamo circondati dauna folla, le persone, muo-vendosi, ci fanno oscillarecon un moto disordinato».Se pensiamo che le personesiano gli atomi, il moto di unaloro moltitudine si riflette inquello delle particelle in so-spensione. «Se si è capaci diprevedere le conseguenze ap-parenti, possiamo dedurrel'esistenza degli atomi. Sap-piamo bene le enormi conse-guenze che la scoperta dellanatura atomica della mate-ria ha avuto sullo sviluppodella nostra società».

Tutti conosciamo Ein-stein, ma chi era Bachelier?«Bachelier è stato un mate-matico francese vissuto trail XIX e il XX secolo. Le sueanalisi puntavano a determi-nare il prezzo delle azioni,usando proprio un'analisidel Moto Browniano, e han-no posto le basi delle equa-zioni di Black-Scholes, uti-lizzate dagli operatori diborsa di tutto il mondo».

Quindi studiare il rumoreha svariate conseguenze, maqual è il suo ruolo nel mondoche ci circonda? In fondo,sembra rappresentare un fa-stidio, non solo legato alla no-stra fisiologia, ma anche nel-la trasmissione dei segnaliradio. «Prendiamo l'evoluzio-ne: le variazioni di codificadel Dna producono quelle di-versità da cui emerge la sele-zione per adattamento. Talivariazioni possono essereconcepite come la conse-guenza di errori di trasmis-sione dovuti al rumore, valea dire a fluttuazioni casualidelle condizioni dei processidi riproduzione degli organi-smi. Molti, infatti, sono i feno-meni biologici che si verifica-no grazie al fatto che certesoglie, in apparenza insupe-rabili, hanno una natura“rumorosa” che consente, avolte, il loro superamento».

Ma questa logica travali-ca le nostre vite e arriva allacosmologia. Nel 1965 da Pen-zias e Wilson vinsero il No-bel per la scoperta della ra-diazione di fondo: è un bron-tolio che pervade l'Universo,una sorta di un rumore co-stante (di nuovo). StephenHawking definì la rivelazio-ne delle «anisotropie» dellaradiazione cosmica di fondoda parte di Smoot e Mather(anche loro Nobel) come «lascoperta scientifica del seco-lo, se non di tutti i tempi».Ancora rumore, quindi: quel-lo del Big Bang. «L'anisotro-pia della radiazione di fondo,cioè il fatto che la radiazionenon sia distribuita in modoperfettamente uniforme, èuna sorta di rumore nel ru-more ed è un’ulteriore provadi quanto importante sia l'ir-regolarità (e quindi la rumo-rosità) per determinarestrutture complesse, in que-sto caso l'Universo intero».Sembra strano, per noi uma-ni, che tanto amiamo regola-rità e simmetria e che oggipiù che mai cerchiamo a tuttii costi il silenzio.

Chi èHanson

Epidemiologo

Chi èPeluso

Biologo

RUOLO: E’ DIRETTORE DEL «CENTREFORDEVELOPMENTAL ORIGINS OF HEALTH

ANDDISEASE» DELLAUNIVERSITYOF SOUTHAMPTON. E’ FONDATORE

DELLA«SOCIETY FOR DEVELOPMENTALORIGINSOF HEALTH AND DISEASE»

SEGUE DA PAGINA I

RUOLO: E‘ RICERCATORE ALL’ISTITUTODI BIOCHIMICA DELLE PROTEINE

PRESSO IL CNR DI NAPOLI E PRESSOIL C.R.I.B. (CENTRO DI RICERCA

SUIBIOMATERIALI) DELL’UNIVERSITA’DI NAPOLI FEDERICO II

Diabete e malattiecardiovascolarisi decidonospesso nell’utero

Lo sapevi che?Nuove prospettive

sulle malattie

Dalla scimmia all’uomo: un cammino di milioni di anni che racchiude molte risposte anche sulle debolezze della nostra specie

Con Darwin capisco il tumoreMedicina. I nuovi modelli evoluzionisti stanno studiando come le cellule diventano maligneLa scoperta: la proliferazione si adatta alla pressione selettiva del microambiente del corpo

ANALISI

Nel rumoreun filo rossoper biologie cosmologi

Nell’avventura del feto il destino futuro

«Vengono selezionati

cloni via via più

aggressivi e quindi

letali per l’organismo»

I La teoria dell’evoluzio-ne consente di spiegare nonsolo come le specie cambia-no nel tempo e si adattano adiversi ambienti, ma anchel’origine delle malattie, inquanto dovute a imperfezio-ni biologiche, a rapporti con-flittuali con agenti infettivi o,ancora, al fatto che i nostriadattamenti alimentari ecomportamentali erano fun-zionali per le bande di caccia-tori-raccoglitoridel Pleistoce-ne, ma non altrettanto pergli impiegati del XXI secolo.

IV TuttoScienze LA STAMPAMERCOLEDÌ 20 FEBBRAIO 2008