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04/02/11 IDEOCOORDINATE Giorgio Misuri - [email protected] La complessità

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04/02/11

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La complessità

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La nostra mente è plasmabile!

L'unico modo di resistere è di conoscere i metodi

usati daicomunicatori professionaliper condizionare le scelte

e imparare a ragionarecome fanno tecnici e scienziati

e imprenditorie come dovrebbero fare i politici

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Prendere una decisione!

Una decisione razionale è presa in tre livelli

1) Direzionale (Linguaggio direttivo, gestionale)in cui si stabiliscono gli obiettivi

2) Tecnico (Linguaggio tecnico)in cui si stabilisce il metodo e le risorse

necessari per raggiungere gli obiettivi

3) Operativo (Linguaggio operativo, pratico)in cui si realizza quanto deciso ai livelli

superiori

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I “contratti” tra livelli decisionaliD

ettag

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tesi

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e

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La quantità di informazione gestibile da una persona è limitata di conseguenza è necessario lavorare su parte dell'informazione (i contratti)e controllare la componente emotiva che completa le informazioni

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La magia è passare direttamente da livello direzionale a livello operativo saltando il livello tecnico!

1)Direzionale (Linguaggio direttivo, gestionale) in cui si stabiliscono gli obiettivi e le risorse necessarie a ottenerli

2) Tecnico (Linguaggio tecnico) in cui si stabilisce il metodo col quale raggiungere gli obiettivi

3) Operativo (Linguaggio operativo, pratico) in cui si realizza quanto deciso ai livelli superiori

I maghi del marketing fanno abbondante uso del linguaggio magico! Topolino voleva una bacchetta magicaIl marketing convince che basta guardare il marchio!

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Ideologia è prendere una soluzione tecnica“a scatola chiusa”

Topolino non aveva bisogno di magia, aveva bisogno di una pompa!Ideologia è prendere la prima pompa che capita (che può funzionare o meno. L’ideologia somiglia molto alla magia!)

1) Direzionale (Linguaggio direttivo, gestionale) in cui si stabiliscono gli obiettivi e le risorse necessarie a ottenerli

2) Tecnico (Linguaggio tecnico) in cui si stabilisce il metodo col quale raggiungere gli obiettivi

3) Operativo (Linguaggio operativo, pratico) in cui si realizza quanto deciso ai livelli superiori

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Razionalità è usare scienza e calcolo per trovare la soluzione tecnica efficace

Per essere razionale Topolino avrebbe dovuto calcolare (e costruire) la pompa.

1) Direzionale (Linguaggio direttivo, gestionale) in cui si stabiliscono gli obiettivi e le risorse necessarie a ottenerli

2) Tecnico (Linguaggio tecnico) in cui si stabilisce il metodo col quale raggiungere gli obiettivi

3) Operativo (Linguaggio operativo, pratico) in cui si realizza quanto deciso ai livelli superiori

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1Primo grado di

approfondimento

2Secondo grado di approfondimento

3Terzo grado di

approfondimento

ANOUS

METRO

ANOUS

METRO

ANOUS

METRO

(Ignorantometro) (Ignorantometro) (Ignorantometro)

Esempio di anousmetro per la misura dei livelli di approfondimento. Naturalmente se l’appro fon di mento non è fatto, misura i livelli di ignoranza!

L’AnousmetroL'anousmetro è una parola dotta composta da a- privativo, nous = mente in greco e metro = misura; letteralmente misura dell'assenza di mente, in pratica è un ignorantometro!). È uno strumento molto semplice da usare. Consta di alcune striscioline di carta numerate progressivamente 1, 2, 3... ecc... (all’ignoranza non c’è limite).

Liv. Uso dell'anousmetro

I

Paradigma Ling. Insieme tipico delle forme flesse che assume un morfema lessicale combinato con le sue desinenze dei casi o verbali, secondo il tipo di rapporto che esso contrae con gli altri elementi della frase.

IIForme flesse Ling. Parola composta di un morfema lessicale e di una desinenza.

Caso Ling. Aspetto assunto da una parola flessa, in relazione a una determinata funzione grammaticale. Es. Caso genitivo, dativo ecc…

III

Morfema Ling. Unità linguistica minima, portatrice di un signifi cato che non può essere ulterior mente suddiviso senza alternarne il significato stesso

Desinenza Ling Elemento che si presenta nelle sede finale di un nome, un pronome, un aggettivo o un verbo per formare con la radice una forma flessa. Es. Mangi-are, mang-iavo. Forte forte-mente

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Usare appropriatamente il linguaggio

Appuntamento Liv. 1 Direzionale

Data Ora LuogoLiv. 2 Tecnico

gg Mm aa hh mm Via N° CAP Città

8 3 2001 9 15 Po 5 01000 Roma Liv. 3 Operativo

Anche le parole hanno dei livelli!

A livello direttivo, due dirigenti decidono che si vogliono incontrareA livello tecnico le segreterie individuano nelle agende tempi e luoghi disponibiliA livello operativo l’incontro ha luogo

Senza livello operativo la parola appuntamento non ha senso o è un inganno

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Usare appropriatamente il linguaggio

Favola della volpe e dell'uva

Volpe uva appetitosa irraggiungibile non matura

Desiderio insoddisfatto Liv. 1 direttivoVolpe uva appetitosa irraggiungibile Non matura Liv. 2 tecnico

Ragazza vestito bello molto caro il colore non dona Liv. 3 operativo

Favole ed esempi hanno livelli di linguaggio!

Ogni elemento dell’esempio o della favola è un luogo dove dovrà essere introdotta nuova informazione! Come nel caso dell’appuntamento il nome della favola o dell’esempio è un linguaggio di tipo direttivo, i luoghi della favola indicano tecnicamente quali informazioni sono necessarie. Ovviamente, se non segue un livello operativo, tutto si conclude con sole parole!

Una parola o una metafora che non hanno significato a livello operativo non hanno senso!

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Difficile e ComplicatoLe cose difficili le fanno i geni e – una volta capite – si copiano.

Le cose complicate sono fatte di tante cose semplici che tutti sanno fare (per esempio premere un tasto). Occorre solo sapere quale tasto premere. L’indecisione causa insicurezza e necessità di ricorrere a “chi sa” (maghi e ideologi), mentre basta metodo e ordine per premere i tasti nell’ordine giusto e ottenere il risultato.

Le cose complicate non si aggiustano con la forza e la violenza, occorre solo

metodo e ordine!

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Livello tecnico

Livello operativo

Relazioni da uno a molti (difficili, occorre cercare, pensare, analizzare)

Relazioni da molti a uno (facili, tipiche del pensiero magico o ideologico)

Complesso

Apparentemente semplice

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Relazioni uno a molti e molti ad unoLivello direttivo

Il nostro cervello non è specializzato per cercare, ma per ricercare cose che già erano presenti nella nostra memoria, cioè pregiudizi!

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L’Analisi Simbolica Interrelazionale

Per passare dal semplice al complicatosi parte da una semplice lista

1 [IG] Idea generatrice (il motivo;il perché)    

2 [ME] Modalità di espressione (l'oggetto; il fatto)

3 [MZ] Mezzi (risorse, competenze, materiali)

4 [DM] Dimensione (il quanto)

5 [FN] Finalità (il fine da raggiungere)

6 [CS] Collocazione spaziale (il dove)

7 [CT] Collocazione temporale (il quando; le fasi e i tempi)

8 [ES] Esperienze (il passato, la cultura)

9 [FI] Fattori incidentali che possono ostacolare o aiutare (il caso)

10[PR] Previsioni (costi e ricavi)

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B. C. Francke: Gottfried Wilhelm von Leibniz (ca. 1700)

(Da Wikiedia)

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L’Analisi Simbolica Interrelazionale

Un esempio: l’incendio[IG]    la causa dell'incendio (gas, cortocircuito, incendio doloso)

[ME]   cosa sta bruciando (casa, fabbrica...)

[MZ]   cosa alimenta le fiamme (comburente, materiali infiammabili, prodotti chimici...)

[DM]   la dimensione dell'incendio (una stanza, una casa, un quartiere...)

[FN]    l'effetto dell'incendio (calore, fumi tossici, panico)

[CS]    il luogo dell'incendio (accessibilità…)

[CT]    le fasi e i tempi dell'incendio (prevenzione, controllo, estinzione…)

[ES]    le esperienze precedenti di incendi simili (utili per calibrare l'intervento)

[FI]     i fattori incidentali che possono ostacolare o aiutare le fiamme (vento, prossimità di acqua o di depositi di combustibile)

[PR]    le previsioni di sviluppo dell'incendio (richiesta altri interventi, evacuazione civili…)

La scheda, per serendipità, suggerisce una prima classificazione degli elementi che caratterizzano l’incendio

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L’Analisi Simbolica Interrelazionale

IG-ME: L'interrelazione tra la causa dell'incendio (scoppio gas, cortocircuito, incendio doloso) e cosa sta bruciando (casa, fabbrica...)

IG-MZ: L'interrelazione tra    la causa dell'incendio (scoppio gas, cortocircuito, incendio doloso) e cosa alimenta le fiamme (materiali infiammabili, prodotti chimici...)

DM-FN  L'interrelazione tra la dimensione dell'incendio (una stanza, una casa, un quartiere...) e l'effetto dell'incendio (calore, fumi tossici, panico)

CS-CT  L'interrelazione tra il luogo dell'incendio e le fasi e i tempi dell'incendio

ES-FI   L'interrelazione tra le esperienze precedenti di incendi simili (utili per calibrare l'intervento) e  i fattori incidentali che possono ostacolare o aiutare le fiamme (vento, prossimità di acqua o di depositi di combusti bile)

ES-FI   … ecc. ecc. fino alla 45esima interrelazione.

Ma ogni elemento dipende da… Qui entra in gioco l’ “Ars Combinatoria” che enumera tutte le combinazioni possibili.

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  Ig Me Mz Dm Fn Cs Ct Es Fc Pr

Ig Ig IgMe IgMz IgDm IgFn IgCs IgCt IgEs IgFc IgPr

Me MeIg Me MeMz MeDm MeFn MeCs MeCt MeEs MeFc MePr

Mz MzIg MzMe Mz MzDm MzFn MzCs MzCt MzEs MzFc MzPr

Dm DmIg DmMe DmMz Dm DmFn DmCs DmCt DmEs DmFc DmPr

Fn FnIg FnMe FnMz FnDm Fn FnCs FnCt FnEs FnFc FnPr

Cs CsIg CsMe CsMz CsDm CsFn Cs CsCt CsEs CsFc CsPr

Ct CtIg CtMe CtMz CtDm CtFn CtCs Ct CtEs CtFc CtPr

Es EsIg EsMe EsMz EsDm EsFn EsCs EsCt Es EsFc EsPr

Fc FcIg FcMe FcMz FcDm FcFn FcCs FcCt FcEs Fc FcPr

Pr PrIg PrMe PrMz PrDm PrFn PrCs PrCt PrEs PrFc Pr

La matrice delle interrelazioni

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La complessità

L’ingegneriadelle

richiesteLa società che abbiamo costruito è molto complessa, le interrelazioni tra attività dei singoli, economia, società e ambiente devono essere coordinate al fine del benessere collettivo. Un sistema complesso deve essere governato con gli strumenti messi a punto dall’intelligenza umana, tra cui l”Ingegneria delle Richieste”

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La complessità politicaIG

l'idea generatrice della richiesta (Il motivo, lo scopo che ci si prefigge dalla richiesta)

MEle modalità di espressione della richiesta (in cosa consiste la richiesta)

MZ i mezzi necessari alla soddisfazione della richiesta

DM

la portata, il livello della richiesta(l'importanza, la diffusione, il livello direttivo, tecnico, operativo della richiesta)

QT le quantità coinvolte nella richiesta

FNla finalità della richiesta (le condizioni di soddisfazione della richiesta)

CSla collocazione spaziale della richiesta (il o i luoghi in cui è fatta o referenziata la richiesta)

CTla collocazione temporale della richiesta (le fasi e i tempi di attuazione)

OD l'ordine di esecuzione della richiesta (le priorità)

ES

la storia, l'uso precedente, l'esperienza collegata alla richiesta (l'autore della richiesta, i prerequisiti, la documentazione relativa alla richiesta, le modifiche, le versioni)

FCi fattori contingenti che possono agevolare od ostacolare la richiesta (limitazioni, errori e opportunità)

PRle previsioni di uso, di costo e di ricavi della richiesta

Un politico è tipicamente un “collettore di richieste” dei cittadini. Fondamentale è la sua onestà affinché non favorisca solo gli amici, ma non basta. Le sue decisioni hanno un forte impatto sulla società, l’economia e l’ambiente. Un comune ha la dimensione di una grossa azienda e i suoi dirigenti devono adoperare quegli strumenti elaborati dalle aziende e da grandi organizzazioni come il CERN di Ginevra che permettono di definire obiettivi chiari con modalità ben studiate e raggiunti in tempi certi e rispettando i budget concessi.

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