Iddoccanews 4_2008

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Progetti comuni per cresce- re insieme Il Consorzio investe sul turi- smo religioso pag. 2 Dal Consorzio Editoriale Primo Piano Limba Università di Oristano, fucina di esperti turistici Buona parte dei laureati del corso EGST ha trovato occupazione Cóntos e cóntos... e folas! pag. 4 Gesturi pag. 5 Meana Sardo Una vetrina per valorizzare il cavallo del Sarcidano pag. 7 Manifestazioni La vera ricchezza è la nostra terra di Milena Pisu La bellezza della nostra isola, caratterizzata da ambienti naturali ed in- contaminati, da beni ar- cheologici ed architetto- nici e antiche testimo- nianze culturali e tradi- zionali, è la risorsa più importante di cui dispone la nostra terra. Una bellezza inestimabile, celebrata anche da illustri artisti come Fabrizio De Andrè che nel 1996 scrisse “La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chi- lometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalar- ci come Paradiso”. Una risorsa unica per i sardi che devono impa- rare, attraverso la conoscenza del territorio, a preservare e tutelare l’identità ambientale, sto- rica, culturale, riuscendo a valorizzare questa ricchezza e trarne il giusto profitto. Per noi sar- di il vero investimento è il recupero della no- stra identità, della conoscenza dei luoghi e delle usanze, dei piatti tipici, delle differenti cadenze dialettali e dei racconti degli anziani. Solo riu- scendo a capire fino in fondo il valore di tali bellezze potremmo tradurre correttamente il termine identità ambientale storica, culturale. Ben vengano quindi, le manifestazioni che cer- cano di riportare alla luce tradizioni, cultura e usanze, le politiche di conservazione della lin- gua, le visite scolastiche di istruzione che han- no il fine di educare e sensibilizzare i giovani, futuri governanti della nostra isola. La politi- ca, la scuola, le famiglie e tutti coloro che han- no la fortuna di avere questa sensibilità per “la terra che vivono” devono promuovere, soprat- tutto verso i giovani, questi valori perché pos- sano avere la giusta maturità per amministrare questa terra ricca di risorse. Creare esperti del turismo per colmare una lacuna che da troppo tempo è presente in Sardegna. Con questo intento, la Facoltà di Economia dell’Università di Cagliari già dal 1996 ha attivato, presso la sede di Oristano, un corso di laurea in “Economia e gestione dei servizi turistici” (EGST). (segue a pagina 3) pag. 3 Meana, terra di sapori e an- tiche tradizioni Una maísta de Santulussurgiu, cun s’amore pro sa limba sarda e pro sos cóntos e sas fòlas de su passadu: est Franca Manca, binchidòra de su tertzu prémiu de sa setzione pròsa a su Cuncúrsu Ilienses (segue a pagina 6) pag. 6 Anno II - n° 4 aprile 2008 Bimestrale del Consorzio Turistico “Sa Perda ’e Iddocca” Allai | Asuni | Barumini | Fordongianus | Genoni | Gesturi | Laconi | Meana Sardo | Nuragus | Nurallao | Ruinas | Villanova Tulo Pubblicità Diretta Non Indirizzata Aut. N. 923/CC/AN DRT Sardegna del 11/12/03 ALLE FAMIGLIE L’aula d’informatica, fiore all’occhiello dell’Università di Oristano

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Manifestazioni Limba Dal Consorzio Gesturi Creare esperti del turismo per colmare una lacuna che da troppo tempo è presente in Sardegna. Con questo intento, la Facoltà di Economia dell’Università di Cagliari già dal 1996 ha attivato, presso la sede di Oristano, un corso di laurea in “Economia e gestione dei servizi turistici” (EGST). (segue a pagina 3) Pubblicità Diretta Non Indirizzata Aut. N. 923/CC/AN DRT Sardegna del 11/12/03 Cóntos e cóntos... e folas! pag. 3 pag. 6 pag. 2

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Progetti comuni per cresce-re insieme

Il Consorzio investe sul turi-smo religioso

pag. 2

Dal Consorzio

Editoriale Primo Piano

Limba

Università di Oristano, fucina di esperti turisticiBuona parte dei laureati del corso EGST ha trovato occupazione

Cóntos e cóntos... e folas!

pag. 4

Gesturi

pag. 5

Meana Sardo

Una vetrina per valorizzare il cavallo del Sarcidano

pag. 7

Manifestazioni

La vera ricchezza è la nostra terradi Milena Pisu

La bellezza della nostra isola, caratterizzata da ambienti naturali ed in-contaminati, da beni ar-cheologici ed architetto-nici e antiche testimo-nianze culturali e tradi-zionali, è la risorsa più

importante di cui dispone la nostra terra. Una bellezza inestimabile, celebrata anche da illustri artisti come Fabrizio De Andrè che nel 1996 scrisse “La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chi-lometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalar-ci come Paradiso”.Una risorsa unica per i sardi che devono impa-rare, attraverso la conoscenza del territorio, a preservare e tutelare l’identità ambientale, sto-rica, culturale, riuscendo a valorizzare questa ricchezza e trarne il giusto profitto. Per noi sar-di il vero investimento è il recupero della no-stra identità, della conoscenza dei luoghi e delle usanze, dei piatti tipici, delle differenti cadenze dialettali e dei racconti degli anziani. Solo riu-scendo a capire fino in fondo il valore di tali bellezze potremmo tradurre correttamente il termine identità ambientale storica, culturale. Ben vengano quindi, le manifestazioni che cer-cano di riportare alla luce tradizioni, cultura e usanze, le politiche di conservazione della lin-gua, le visite scolastiche di istruzione che han-no il fine di educare e sensibilizzare i giovani, futuri governanti della nostra isola. La politi-ca, la scuola, le famiglie e tutti coloro che han-no la fortuna di avere questa sensibilità per “la terra che vivono” devono promuovere, soprat-tutto verso i giovani, questi valori perché pos-sano avere la giusta maturità per amministrare questa terra ricca di risorse.

Creare esperti del turismo per colmare una lacuna che da troppo tempo è presente in Sardegna. Con questo intento, la Facoltà di Economia dell’Università di Cagliari già dal 1996 ha attivato, presso la sede di Oristano, un corso di laurea in “Economia e gestione dei servizi turistici” (EGST). (segue a pagina 3)

pag. 3

Meana, terra di sapori e an-tiche tradizioni

Una maísta de Santulussurgiu, cun s’amore pro sa limba sarda e pro sos cóntos e sas fòlas de su passadu: est Franca Manca, binchidòra de su tertzu prémiu de sa setzione pròsa a su Cuncúrsu Ilienses (segue a pagina 6)

pag. 6

Anno II - n° 4 aprile 2008 Bimestrale del Consorzio Turistico “Sa Perda ’e Iddocca”

Allai | Asuni | Barumini | Fordongianus | Genoni | Gesturi | Laconi | Meana Sardo | Nuragus | Nurallao | Ruinas | Villanova Tulo

Pubblicità Diretta Non IndirizzataAut. N. 923/CC/AN DRTSardegna del 11/12/03

ALLE FAMIGLIE

L’aula d’informatica, fiore all’occhiello dell’Università di Oristano

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Dal Consorzio

Proposto per il secondo anno consecutivo un itinerario dei luo-ghi di culto presentato alla Fiera Campionaria della Sardegna di Pietrangelo Giordano

Il pellegrinaggio verso i luoghi sacri, sin dai tempi più remoti, ha generato grandi spostamenti di fedeli. Un fenomeno di massa che, con il passare del tempo, è diventato una delle forme turi-

Dai ComuniNel prossimo numero gli approfondimenti saranno dedicati ai comuni diAllai e Asuni

Iddoccanews2

Il Consorzio Sa Perda ’e Iddocca investe sul turismo religiosostiche più importanti. Da qual-che tempo, anche i comuni del territorio del Consorzio da Sa Perda ‘e Iddocca guardano con grande interesse al turismo reli-gioso. Per il secondo anno con-secutivo il Consorzio presenta, nell’ambito della Fiera Cam-pionaria della Sardegna, una proposta di itinerario religioso che coinvolge prevalentemente i comuni di Gesturi e di Laconi.

L’invito a partecipare alla fiera è stato rivolto ai due Comuni dal-l’ANCI, l’associazione nazionale dei comuni italiani, che, que-st’anno, ha voluto caratterizzare il proprio spazio espositivo con proposte legate al turismo reli-gioso. Da qui il coinvolgimento del Consorzio che ha raccordato le proposte dei due comuni in un itinerario, peraltro già promosso anche l’anno scorso. L’itinerario

prevede la visita nei luoghi sacri di Sant’Ignazio da Laconi e di Fra Nicola da Gesturi, accomu-nati da un unico filo conduttore rappresentato dalla semplicità dei luoghi e dal coinvolgimento che questi suscitano nel visitato-re. Questa iniziativa è stata pre-sentata in una conferenza stam-pa tenutasi in Fiera il 29 aprile scorso e scaricabile dal sito www.fierasardegna.videosardinia.it.

Nel prossimo numero

Assaporiamo la cultura: prodotti genuini e tanta ospitalitàIl responsabile del progetto Pie-rangelo Cadoni «È un’iniziativa che unisce il patrimonio cultu-rale e quello gastronomico dei territori del Consorzio» di Alessandra Succu

Promuovere, unitamente ai siti più rappresentativi del territorio del Consorzio de Sa Perda e’ Iddocca, le attività di ristorazione e quanti propongono, ai vari livelli, la diffi-cile arte della gastronomia. Per far fronte a questa esigenza è nata “As-saporiamo la Cultura” un’iniziati-va basata sul patrimonio culturale unito alla qualità dei prodotti ed ai piatti della tradizione dei territori del Consorzio.«Abbiamo la piena consapevolezza che il nostro patrimonio culturale unito alla genuinità ed alla qualità della nostra ospitalità formino un binomio indissolubile, un’offerta vincente che cerca solo la domanda giusta per uscire allo scoperto e fi-

nalmente gratificare quanti in que-sto progetto hanno già investito tempo e danaro» spiega Pierangelo Cadoni responsabile del progetto. «Individuati gli obiettivi, siamo partiti con la campagna pubblicita-ria interamente sostenuta dal nostro Consorzio con il duplice intento di promuovere l’evento e di fornire al grande pubblico di lettori l’elenco aggiornato con i numeri di telefono delle strutture di ristorazione e de-gli agriturismo che partecipavano all’iniziativa» prosegue Cadoni. Questo infatti è stato il vero valo-re aggiunto dell’iniziativa che non mancherà nel periodo primaverile ed estivo di dare comunque, anche se di riflesso, i suoi frutti.Sin da subito sono emerse due co-se importanti: la bontà e la novità della proposta e la maturità degli associati del territorio che hanno dimostrato grande interesse al-l’iniziativa trasmettendo le loro proposte, con i loro menù ad un

prezzo concordato.Un progetto di grande interesse, sulla cui realizzazione non sono mancate alcune difficoltà «Certo, qualcuno storcerà il naso davanti all’esiguità dei numeri» commenta Cadoni «ma fare promozione in un consorzio turistico delle zone interne non è impresa da poco. Il territorio non può in alcun modo contare in tutta una serie di bene-

fit quali il passaggio occasionale, l’attrattiva del mare, la vicinanza con grosse strutture ricettive resi-denziali o vaste aree metropolitane. Sono tutte cose che avrebbero, an-che da sole, il potere di trasformare il nostro territorio da un’area a vo-cazione turistica in una vera “zona turistica” con riflessi positivi sul reddito e sull’occupazione». «E dunque, non potendo portare da noi il mare, abbiamo il dovere di credere nelle nostre forze, ave-re la coscienza delle nostre capa-cità e non arrenderci alla prima difficoltà».

Un particolare dello stand proposto alla Fiera Campionaria di Cagliari

Il logo della manifestazione

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Buona parte dei laureati del corso di EGST ha trovato occupazionedi Giuseppe Melis

(segue dalla prima pagina)Si tratta di ciclo di studi a numero programmato (50 studenti cui ag-giungere altri 5 posti riservati a uni-versitari provenienti da Paesi ester-ni all’Unione europea) che consen-te l’acquisizione delle capacità e del-le competenze necessarie per la for-mazione di managers e aspiranti im-prenditori del turismo. Attraverso l’acquisizione di cono-scenze e competenze di discipline proprie dell’economia, dell’econo-mia aziendale, del diritto, delle lin-

gue straniere, nonché di alcuni in-dispensabili strumenti matematico-statistici, il laureato in EGST può presentarsi con buoni titoli nello svolgimento di compiti e mansioni qualificate nell’ambito delle struttu-re ricettive (alberghi, ristoranti, vil-laggi vacanze, ecc.) dell’intermedia-zione (tour operator, agenzie di viag-gi, ecc.), delle imprese di trasporto (compagnie di navigazione, compa-gnie aeree, ferroviarie e del trasporto su gomma rivolte al turismo), non-ché nell’ambito di enti pubblici o società miste pubblico private (STL, Consorzi turistici, ecc.). In particola-re, la laurea in EGST consente l’ac-cesso all’albo dei direttori tecnici di agenzie di viaggi istituiti con la leg-ge regionale n. 20 del 18/12/2006, concernente il riordino delle pro-fessioni turistiche nel contesto della Regione Sardegna. Coloro che de-cidono di frequentare questo corso hanno il vantaggio di essere inseriti in un numero programmato di per-sone (che consente un rapporto do-cente-studente estremamente perso-

I territori dei comuni del Con-sorzio oggetto di studio da par-te di due illustri docenti del-l’Università di Cagliaridi Alessandra Succu

Il patrimonio geo-paleontologico dei territori dei comuni del Con-sorzio de Sa Perda ’e Iddocca è di grande importanza scientifica e po-trebbe essere un’importante risorsa turistica. Lo affermano i professo-ri Carlo Spano e Sebastiano Bar-ca, docenti della facoltà di Geolo-gia dell’Università di Cagliari, in-tervenuti in un recente convegno a Genoni.«Numerosissime testimonianze degli eventi geologici e paleonto-logici che hanno interessato que-sta parte della Sardegna sono con-tenute nelle rocce affioranti e for-niscono le chiavi di lettura, a tut-ti i livelli di apprendimento, del-la Storia dei territori nei quali sono documentati» spiegano i due docenti. «Queste risorse geologiche e pa-leontologiche, già oggetto di stu-

nalizzato) e dall’obbligo del tiroci-nio formativo presso organizzazioni del turismo che consentono un’im-portante approccio nel mondo del lavoro. Ottenuta la laurea, c’è anche la pos-sibilità di iscriversi poi ad un corso di laurea di secondo livello, sempre in ambito turistico, così da perfezio-nare la propria preparazione nel set-tore. A breve sarà disponibile anche un laboratorio di lingue che andrà a integrare un’offerta che è già ampia. Una serie di proposte e opportuni-

tà che hanno portato il corso ad un ottimo livello di qualità con buone prospettive future, come dimostra l’alta percentuale dei laureati orista-nesi che hanno trovato un’occupa-zione nel settore.

Università di Oristano fucina di esperti turistici

di specialistici da parte nostra, non sono solo estremamente impor-tanti dal punto di vita scientifico ma possono avere una notevole ri-caduta anche dal punto di vista tu-ristico-culturali, attraverso azio-ni di tutela e corretta “utilizzazio-ne”, se si creassero itinerari turisti-ci integrati di riconosciuto valore naturalistico».Secondo Barca e Spano, questi do-cumenti rappresentano vere e pro-

Primo PianoIddoccanews 3

prie risorse ambientali di assolu-to pregio, in grado di apportare alle collettività del Consorzio si-curi benefici socio-economici con l’attivazione di flussi non trascu-rabili in termini di reddito e di occupazione.Al momento il territorio in ogget-to non è stato in alcun modo in-teressato da iniziative qualificate, volte a far conoscere le sue molte-plici risorse geo-naturalistiche che,

La geo-paleontologia, risorsa per lo sviluppo turisticosi ribadisce, sono in grado di ap-portare notevoli vantaggi all’eco-nomia di questa area della Sarde-gna incentivando il movimento turistico nazionale ed internazio-nale e quello pendolare legato al settore escursionistico e scolastico.È assodato che la rivitalizzazione duratura dell’economia è in diretta connessione con la produzione di programmi-progetti-obiettivi che si fondano su dati di base corret-ti e, anche nel caso del patrimonio geologico-paleontologico che in-siste nell’area del Consorzio di Sa Perda ‘e Iddocca, con la definizio-ne e pubblicizzazione della loro va-lidità scientifica e didattica e con la promozione dell’offerta attraverso il formidabile sistema delle teleco-municazioni informatiche.

Un momento del convegno “Il Geopaleosito di Genoni”

Informazioni utiliConsorzio UNO Chiostro del Carmine via del Carmine Oristanotel. 0783 777293

Segreteria studenti tel. 0783 [email protected] www.consorziouno.it

Presidente del corso:Prof. Giuseppe Melistel. 070/[email protected]

Manager didattico:Dott.ssa Valentina Piliutel 0783 [email protected]

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Meana SardoIddoccanews4

Nuraghe Nolza e Chiesa di San Bartolomeo: i gioielli di Meanadi Valentina Concudu

Monumenti archeologici, Chiese di straordinaria bellezza e fascino. Meana Sardo e il territorio circo-stante sono un’autentica miniera di ricchezze artistiche e storiche. Una delle opere più caratteristi-che del paese è il Nuraghe Nol-za, situato in località “Su Planu”, la cui costruzione ricorda molto quella del complesso di Barumini. Anche in questo caso, la struttura presenta una pianta quadrilobata, con quattro torri angolari unite da bastioni rettilinei e da una tor-re centrale. Desta grande fascino ed interesse anche la Chiesa parrocchiale di

Il Sindaco Nino Cogoni: «Per crescere e guardare al futuro è indispensabile conservare la propria identità culturale»di Valentina Concudu

Valorizzare le proprie tradizio-ni attraverso la conservazione del-la propria identità. È il principio con cui il sindaco Giovanni Co-goni e l’amministrazione comuna-le di Meana Sardo hanno operato sino ad oggi per lo sviluppo turisti-co del paese.Cosa contraddistingue il paese che lei amministra?«La tradizione. Meana ha conser-vato la sua identità. È uno dei po-chi paesi che ancora oggi conser-va i costumi, sia quello tipico tra-dizionale risalente a qualche seco-

San Bartolomeo. L’opera risale al XVI secolo e presenta un ca-ratteristico portale con delle co-lonnine scolpite, una finestra in stile gotico-aragonese e i bassori-lievi d’arte popolaresca nella tor-

re campanaria in stile pisano. A pochi chilometri dal paese trovia-mo la chiesetta campestre di San Lussorio, profanata nel 1673 ed abbandonata. Fu successivamente ricostruita nel 1858.

Meana, terra di sapori e antiche tradizionilo fa, sia quello che veniva usato tutti i giorni. Pensate, ancora oggi ci sono famiglie che tessono e che su richiesta confezionano i corre-di nuziali. Inoltre, molte famiglie fanno il pane in casa oltre ai dol-ci, il più tipico dei quali è il pane di sapa, che viene fatto nel perio-do pasquale». Il recupero delle antiche tradi-zioni ha coinvolto anche l’aspet-to urbanistico?«A Meana c’è ancora molto che può essere salvaguardato. Per que-sto motivo ci siamo dotati di un piano particolareggiato che indub-biamente ha contribuito a salva-guardare molte costruzioni carat-teristiche del paese». Avete attuato dei progetti spe-cifici ?

Un acquedotto rurale per soddisfare le esigenze idri-che della zonaAllevatori e agricoltori di Meana, potranno usufruire dell’acqua necessaria per svol-gere le loro attività nelle cam-pagne che circondano il pae-se. Sono in dirittura d’arrivo i lavori per la costruzione di un acquedotto che soddisferà le loro esigenze idriche. Re-centemente sono stati avviati i lavori per il quinto lotto del-l’opera che rappresenta uno degli impegni più importanti dell’amministrazione comu-nale «È stato fatto solo con risorse dell’amministrazione comunale» spiega il Sinda-co Nino Cogoni «chi lavora la campagna va premiato e quindi aiutato nei limiti del possibile. Con questa struttu-ra i nostri allevatori e agricol-tori potranno usufruire del-l’acqua necessaria per le loro attività, sopratutto nei mesi estivi quando la siccità rischia di danneggiare le colture».

«Abbiamo acquistato tre case con l’intento di restaurarle e di adibirle a museo. Questo è stato possibile grazie al finanziamento dell’accor-do programma di circa 700.000 euro. Stiamo, inoltre, completan-do la piazza e faremo un comples-so con le case antiche e costitui-rà partenza di un itinerario inclu-dendo anche il vecchio frantoio».Insomma, avete attuato una riva-lorizzazione del centro storico? «Mentre prima la gente senti-va l’esigenza di uscire dal centro storico oggi c’è quasi la richiesta ad entrare. Non è solo una que-stione di sensibilità, ma anche di opportunità». Quali sono le altre risorse ci cui dispone Meana Sardo?«Un altro settore che l’ammini-strazione di Meana ha curato con attenzione e valorizzato è quel-lo della viticoltura. Venti anni fa pochi avrebbero pensato che que-sto settore meritasse sostegno. Noi ci abbiamo creduto e pian piano siamo riusciti col P.I.A ad inseri-re la viticoltura in quest’area. Gra-zie al nostro operato oggi possia-mo contare su decine e decine di ettari reimpiantati».Qual è stato il vostro impegno sul patrimonio ambientale?«È una risorsa che deve essere sal-vaguardata e valorizzata. Forti di questo principio, abbiamo lavora-to per l’apertura di un nuovo can-tiere forestale, grazie all’acquisto

di terreni da rimboschire da ce-dere all’Ente Foreste. Una conces-sione mirata, non solo al recupero delle aree degradate, ma anche alla valorizzazione turistica.Oggi esistono i certificati verdi e l’Ente Foreste entrerà in que-sto discorso dandoci così modo di poter accedere a delle risorse messe a disposizione dalla Unio-ne Europea».

dai paesi

Nino Cogoni

Qui sopra: Nuraghe Nolza; in alto: sfilata in costume sardo in occasione di “Cortes Apertas 2007”

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dai paesiIddoccanews 5

La Casa Marica è stata recupe-rata ed utilizzata come esposi-tore per la produzione artistica e artigianale gesturese. di Valentina Concudu

Una vetrina per valorizzare l’arti-gianato e l’arte locale. E’ la Casa delle Arti e dei Mestieri, (ex Casa Marica) una struttura padronale recuperata dall’amministrazione comunale, per soddisfare le esi-genze dei numerosi artigiani e artisti ancora presenti in paese.

Il Sindaco Sedda «Unire le for-ze dei comuni della Giara per valorizzazione le risorse am-bientali dell’altopiano»di Valentina Concudu

L’ambiente, l’artigianato ed il turi-smo religioso, sono tra le più im-portanti risorse presenti a Gesturi. Importanti patrimoni che possono essere valorizzati sopratutto attra-verso una collaborazione da parte di tutti i Comuni della zona, in par-ticolare con quelli legati alla Giara. Gianluca Sedda, Sindaco del paese, sembra non avere dubbi in merito. Qual è la strada da percorrere per il futuro?«Attualmente l’economia è sorret-ta dall’agricoltura e dalla pastorizia per le quali sono stati fatti impor-

tanti investimenti finalizzati al mi-glioramento della viabilità rurale e delle infrastrutture primarie. Rite-niamo che il futuro sia rappresen-tato dal turismo ambientale legato principalmente alla Giara, quello religioso e dalla valorizzazione del-le ricchezze artigianali».Riguardo la Giara, quali sono le prospettive di sviluppo legate a

Progetti comuni per crescere insieme

questa risorsa?«Negli ultimi anni sono stati fat-ti importanti investimenti sull’alto-piano. Abbiamo recuperato le vec-chie “pinete e is cortis” strutture ri-salenti a qualche secolo fa realizza-te dai pastori, recuperato le struttu-re e sistemato la viabilità primaria. Per valorizzarla al meglio è necessa-

rio attuare un’unio-ne dei comuni, proprie-tari del-la Giara. Solo con dei pro-getti co-muni e condivisi

è possibile una crescita importante. Abbiamo sempre ritenuto che do-vesse nascere un consorzio deno-minato Giara, che vedesse protago-nisti i quattro comuni che gravita-no attorno a questo immenso pa-trimonio. Insomma, uno strumen-to in grado di programmare e fare arrivare importanti risorse che di-versamente è impensabile ricevere

dal singolo comune».Per quale motivo un turista do-vrebbe scegliere Gesturi?«Gesturi nel suo piccolo può offri-re tanto. Assieme agli altri comu-ni può contribuire a creare un pac-chetto turistico di grande interesse, soprattutto per i grossi tour opera-tor che si occupano di turismo di massa. Questo perché anche per il nostro paese, come per la maggior parte dei paesi della Marmilla, il problema più grande è rappresenta-to dalla mancanza di ricettività. Un problema che potrebbe essere risol-to con gli investimenti dei privati e unendo le nostre risorse in termi-ni di proposte turistiche e di acco-glienza ricettiva». Quali sono i monumenti più in-teressanti da visitare?«Le nostre chiese, sono molto belle e interessanti e per questo abbiamo creato un itinerario alternativo a quello ambientale denominato “Iti-nerario di Fra’ Nicola”. È un per-corso che offre la possibilità di visi-tare non solo le chiese e la Casa del Beato Nicola, ma nello stesso tem-po la bellezza del centro storico an-cora per molti aspetti perfettamen-te conservato. Oltre a queste preve-de la visita alla “Casa delle arti e dei mestieri”».Cosa rappresenta per voi Fra Nicola?«È difficile dirlo, in due parole. E’ un punto di riferimento impor-tante. Aspettiamo la sua Santifica-zione e nell’attesa abbiamo provve-duto ad acquistare e ristrutturare la sua casa nativa che è aperta a tut-ti i fedeli».

Un’iniziativa che è stata accolta con grande entusiasmo dai cit-tadini, che hanno dato vita ad un’associazione che attualmente vede una cinquantina di esposi-tori. Un successo che ha spinto gli amministratori locali a pro-seguire nel progetto, investendo importanti risorse, con l’obiet-tivo principale di recuperare le vecchie arti e gli antichi mestie-ri da tramandare ai giovani. In tal senso, importanti finanzia-menti sono stati ottenuti gra-

zie Bando Civis. Un importo di 230.000 euro sarà destinato alla realizzazione di laboratori arti-giani ed un’aula didattica come completamento del restauro del-la Casa Marica. Non è tutto: ben 550.000 euro serviranno per co-struire un porticato nell’area di pertinenza delle scuole per le botteghe destinate alla vendita di quelli che sono i prodotti deri-vanti dall’ingegno di tutti i com-ponenti dell’associazione Arti e Mestieri.

Gesturi

Gianluca Sedda

Calcio e pallavolo le pas-sioni dei gesturesidi Valentina Concudu

Lo sport rappresenta un pun-to fondamentale per la comu-nità di Gesturi. Tra le società più importanti c’è la Polispor-tiva Gesturese 2002, la squa-dra di calcio del paese. Fonda-ta sei anni fa, sin dalla nascita ha regalato tante soddisfazio-ni ai propri tifosi. Nella prima stagione di vita, riuscì a classi-ficarsi seconda nel campiona-to di Terza Categoria e l’anno successivo conquistò l’attesa promozione. Nel campionato appena concluso, ha milita-to nel campionato di Prima Categoria conquistando la quarta posizione del girone B. L’amministrazione comunale si è mostrata molto sensibile all’attività delle società sporti-ve, prodigandosi per incenti-varne e migliorarne l’operato.

Sono stati potenziati gli im-pianti con la costruzione di tribune coperte (per circa 800 posti a sedere), è stata realiz-zata la biglietteria e si è pro-ceduto alla ristrutturazione della palestra. Ampio spazio anche alla pallavolo. Sono sta-te acquistate attrezzature utili per promuovere i corsi di pal-lavolo e minivolley ed è stata creata la squadra femminile di pallavolo, per la quale nel 2009 è prevista l’iscrizione al campionato sardo F.I.P.A.V.

Una vetrina per i prodotti locali

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LimbaIddoccanews6

Mariapaula fuit una femmina po-bera e biviat in d’una omighedda in Santu Anne, in su coro de sa idda. Fuit ezza, tottu aunchinada e cun d’unu nasu mannu a istuda -cannelas.Estiat semper a unnedda e camiset-ta, e un issallu nieddu fuit s’amun-tolzu po tottu s’ierru, sia chi esserat propidu, o tirada entu o chi esserat niadu.Fuit però una femmina semper cuntenta, ridiada e iscracagliada po d’ogni azzoroddu chi di nariana. Camminada semper a manu in chinzu, timiat ab entu su zinzirigu e craccat sas oghes si calicunu i du faghiat po ischelziu, ca totus da cherian bene.Una olta fuit istada invitada a un’isposoriu. Fuit su battoldighi de Sant’ An-dria, una die de aba chi non faghiat ab essire a fora, tantu chi aiat allut-

tu una lampana a sas animas po iscampulare unu pagu, su tantu de che porrer essire a cresia; ma su pi-stighinzu prus mannu po Maria-paula fuit chi, in mesu a sa cuvisio-ne e a s’avolotu de sa zente, che d’esseren furadu su paracu e aiat dezisu de du ponner a su siguru in d’unu cruccuzone in cughina in domo de s’isposa.

In cudda cughina però, tiu Zoma-ria, su babbu de s’isposa, c’aiat im-mandradu unu cazzeddu po chi non esserat istadu in mesu ’e pese de tottu sa zente chi intrada e chi essiada e po non dare disturbu a nemos.Cuddu cazzeddu, po che colare sa die, si fuit postu a zogare cun su paraccu ‘e Mariapaula e aiat ogadu a tiras tottu sa roba.Canno d’aian iscobeltu, aian subi-tu cuadu su paraccu po non dare unu dispiaghere a Mariapaula, ma passadu unu pagu ‘e tempus, nar-rer i du tepian e una die chi fuit cuntenta prus de su solitu, Elenet-ta e Cadrina ch’intrana a cughina cun cuddu paraccu apeltu male trassadu:«Mariapà, a ti aggradat custu paraccu?»«Ih, su paraccu meu de sa Prima Comunione!!»Tottus funi iscoppiados a rier e Mariapaula puru, apustis de su primu momentu ‘e disisperu, aiat iscracagliadu paris cun sos ateros.

Tia Mariapaula

Tiu Zuannantoni Mastru ’e linnaTiu Zuannantoni fuit un omine pitticu, semper cun su berretto be-ne craccadu in conca, zacchetta e pantalones de frustanu azzapula-dos in su funnu, in binugos e in camberas.Fuit semper seriu e sos baffos longos, mesu biancos e me-su nieddos du renniana importan-te, idu ca non teniada ateras cosas de granne valore.Tribagliada però de manzanu chiz-zo finzas a sero a tardu in sa salitta de omo sua inue biviada cun sa pubidda e sos fizos.Tribagliu e passione sua fuit de fa-gher e de acconzare cubas, cubidi-nas, ischintorzos e carradeddos, portadores e alires, zuales e mani-gas de cavanas e de marrones.Unu bellu bancu russu e fattu a sa ruzza fuit su zassu inue tiu Zuan-ne tribagliada sa linna e faghiada sas doas.

In su muru ananti ‘e su bancu due funi appicados tottus sos attrezzos chi di serbiana.Passada sa pranitta ananti e a segus e in terra si faghiana sos munto-neddos de serriglia e su pruine s’ispraghiada in totue.Tia Peppina, sa pubidda, una fem-mina tribagliante e pulida, poniada a postu ogni cosa e sa omighedda ezza e pittica fuit semper netta: su foghile, sos forreddos,sas piatteras cun prattos, padeddas, crabettores, tiruddas e cracchi cassalora ‘e rame-ne, tottu fuit semper lampizzanne; finzas su tauladu malegonzu fuit lu-ghinne comente s’isprigu. Sa die chi si coghida e su tempus po illizire fuit pagu, su pruine chi faghiada tiu Zuanne tribaglianne, fuit comente chi una manu fadada che d’esserat frantu.Canno non proiada, tiu Zuannan-toni sistemada sas doas in fora, in sa carrela, ca in sa salitta non due ista-da; de una mazzulada de taulas bene tribagliadas n’essiada una bella cuba.

Sos criccos nieddos de ferru ponia-na prus in risaltu su colore ‘e mele de sa linna.Canno acconzada cracchi carraded-du ezzu, sas doas noas faghiana a punzu cun sas doas de sa linna ista-sionada, ma su poberu mere, ca non teniat dinari po du faghere nou, e di fuit costadu sacrifiziu mannu po du porrer nessi acconzare, si tepiada ac-cuntentare de comente essiada.Sos pizzinnos de ighinadu si sezzia-na in d’una istraditta e abbaidana a tiu Zuannantoni tribaglianne ain-tro de sa cuba o illisiannedda bene a fora e canno cun sa errina faghia-da s’istampa.

Una maísta de Santulussurgiu, cun s’amore pro sa limba sarda e pro sos cóntos e sas fòlas de su passadu: est Franca Manca, binchidòra de su

Pagas dies apustis fuit passadu un acconza-paracchi, tia Mariapaula aiat apeltu sa fronesta e aiat zirriadu:«O cudd’omine, a mi du acconzades unu paraccu?»«E puite nono! Faghidemiddu iere! Ite polta de segadu?»«Di mancada tottu sa roba!»«Ma a bois, bona femmina, os mancada una roda!!»«A mie! – risponnet tia Mariapau-la – Mi mancan totas duas e su car-ru puru!»S’acconza-paracchi si che fuit an-nadu ispantadu de sa pretesa de ac-conzare unu paraccu chi non balia-da. Tia Mariapaula inveze fuit cun-tenta canno da priguntana:«Mariapà, commente fuit su contu de cuddu paraccu?»E issa non s’istraccada mai de du ripitere: ridiat e faghiat a rier, cun-tenta ca issa fuit ricca ca teniat tot-tu su chelu a bier e tottu sa terra a cazzigare.E canno unu tenet tottu custu ite ateru cheret?

Frimos cun sas manincheddas asutta ‘e su runcu abbaidana e isio-nana cun sa fantasia issoro de trou-lare in cubas e cubidinas de porrer faghere ischelzios e de si divertere.Tottu sa zente chi passada saludada e faghiat cracchi aprezziu– E ite?! Abisumeu ca ol dada zaccu!– Ebé tiu Zuà! Bella cubidina!– In cussa cuba za inn’istada de inu!E tiu Zuannantoni sighiada ab at-trippare su malzeddu a sos criccos, ab azzunghere doa cun doa e a su sero, cuntentu de su tribagliu c’aiat fattu, si che pigada a chenare, istrac-cu de pistare tottu sa die e penzanne zai a su chi tepiat fagher atteru die po mantennere sa peraula promissa a sa zente chi di cheriada sa faina.

Cóntos e cóntos... e fòlas!tertzu prémiu de sa setzione pròsa a su Cuncúrsu Ilienses de sa Con-sulta pro sa Cultura e sa Limba Sarda de su Cunsórtziu Turisticu.

Sustènnet ca oe sa televisiòne at leadu sos cóntos e sas fòlas de su passadu chi sos mànnos narrànt a sos pitzinnos: pro isssos at bó-

fiu iscriere cussos contos de ispe-riéntzias e arregòdos de fatos e de personas e pro issos iscriet cóntos e sas fòlas de su passadu.

Su tribagliu de su Mastru ’e linna

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la domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:30 alle 20:30. Può essere visitata anche in altri giorni su pre-notazione. Per informazioni: A.T. Pro Loco Nurallaese, Via Aldo Mo-ro n° 54 - 08030 Nurallao - tel/fax 0782-815439 - mail: [email protected]

realizzata grazie al prezioso lavoro di ricerca fotografico dei soci della Pro Loco Nurallaese e dall’impe-gno dell’amministrazione comuna-le che ha fornito i locali. L’auspicio è che di quei tempi, ma anche di questi, non restino solo gli “scatti” nella memoria collettiva ma anche uno stimolo alla ricerca e conoscenza delle nostre radici e della nostra storia. La mostra ri-marrà aperta per tutto il periodo esti-vo, il sabato dalle 17:30 alle 20:30, e

Il ricordo di Beato Nicola viag-gia con le Postedi Valentina Concudu

Una cartolina filatelica per ri-cordare Beato Nicola. E’ sta-ta una giornata speciale e inten-sa l’8 giugno scorso. Tutta la co-munità di Gesturi si è appresta-ta a commemorare l’anniversa-rio della morte del Beato Nico-la, l’umile frate nato a Gesturi

ManifestazioniIddoccanews 7

nel 1882 e beatificato nel 1999. Quest’anno è stato un evento particolare, diverso dal solito, in quanto ricorreva il 50° anniver-sario dell’evento. Per l’occasio-ne la Pro Loco e l’Amministra-zione Comunale locale si sono attivati realizzando una cartoli-na filatelica, per rendere memo-rabile l’importante avvenimento. Questa è stata distribuita, in col-laborazione con le Poste Italia-

ne e, nel convento dei cappuc-cini a Cagliari l’8 giugno, è stato fatto l’annullo postale speciale. Un’iniziativa che ha consentito di celebrare degnamente l’avve-nimento, estendendo l’eco oltre l’ambito territoriale. Il servizio filatelico è stato, infatti, pubbli-cizzato con l’emissione di un ap-posito comunicato diramato in tutti gli sportelli filatelici d’Italia e sul sito internet delle Poste.

Nell’ultima decade di giugno a Laconi si rinnova l’appuntamen-to con la fiera equina che que-st’anno è alla XVIII edizionedi Pietrangelo Giordano

Il Comune di Laconi da diversi anni è impegnato nella valoriz-zazione del cavallo “Sarcidano”, uno dei più importanti esempi di biodiversità equina della no-stra regione. Un animale, dalle origini molto antiche, che è sta-to iscritto al registro di razza nel 2007 ed è stato inserito tra le raz-ze in via di estinzione che merita-no di essere recuperate. A tal fine, nel Piano di Sviluppo rurale della Regione Sardegna per gli anni 2007-2013, sono concessi degli

Il 24 maggio è stata inaugurata una mostra fotografica in “Su forru de sa tèula” per ricostrui-re la storia del paesedi Michele Zurru (AT Pro Loco Nurallaese)

I locali di un vecchio monumento di archeologia industriale utilizzati per esporre frammenti della storia di Nurallao. A pochi passi dall’abi-tato, immersa in uno splendido scenario, si trova “Su forru de sa tèula”, una vecchia struttura per la produzione della calce, al cui in-terno è stata allestita una mostra fotografica permanente a ricordo e memoria futura della storia della comunità nurallaese. La rassegna è stata eseguita attraverso l’esposizio-ne di pannelli fotografici arricchiti da didascalie, ma anche da oggetti

Una vetrina per valorizzare il cavallo del Sarcidano

tipici e caratteristici delle arti e dei mestieri che, a poco a poco, stanno lasciando spazio ad altri più “mo-derni”. Un lavoro che si può de-finire “in progress” perché ad una prima serie di pannelli realizzati, ne verranno inseriti di volta in volta degli altri, arricchendo la mostra continuamente.Questa mostra fotografica è stata

aiuti economici agli imprenditori agricoli che si impegnano ad alle-vare questa razza che pare abbia un patrimonio genetico risalente a millenni fa. Per tenere vivo l’interesse sul ca-vallo e su questa razza in partico-lare, da ormai 18 anni, a Laconi viene organizzata la mostra-mer-cato del cavallo, che si svolge a Santa Sofia in località Su Domi-nariu, generalmente l’ultima de-cade di giugno.È una importante manifestazio-ne equestre nella quale vengono messe in mostra le principali raz-ze equine nazionali, ma il pro-tagonista della manifestazione è certamente il cavallo di razza “Sarcidano”, presente con oltre

cento esemplari allo stato bra-do nella foresta di Funtanamela gestita dall’Ente Foreste. Il pro-gramma della manifestazione

prevede varie esibizioni equestri di monta da lavoro, esposizioni e degustazioni di prodotti agroali-mentari e spettacoli musicali.

Esibizione monta da lavoro Edizione 2005

Scatti e vecchi ricordi nell’antico forno

Qua sopra: un particolare della mostra fotograficasotto: Su forru de sa tèula

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CuriositàIddoccanews8

Il laboratorio di Rosella Lugas da anni produce liquori venduti in tutta l’isoladi Alessandra Succu

Il gusto ed i sapori delle erbe del territorio del Sarcidano racchiu-si in cinque liquori da un sapore unico e antico. Cinque preliba-tezze nate dal lavoro e dalla pas-sione di Rosella Lugas, studiosa di erbe aromatiche, che da diver-so tempo, dedica anima e corpo a questo interesse, con ottimi ri-sultati. «Da quindici anni circa, mi dedi-co alla mia più grande passione: lo studio delle erbe aromatiche» spiega Lugas. «Nel mio labora-torio, in pieno centro storico

Lugas, cinque distillati frutto della passione

a Laconi, si coglie l’essenza e il profumo agreste delle piante aro-matiche officinali. Tra macerato-ri, alambicchi e filtri, sono nate ben cinque varietà di liquori ti-pici, frutto di un sapiente lavoro di ricerca: il Timo montano, il Gineprino del Sarcidano, il Fi-

nocchietto Selvatico, l’Elisir Ma-ria Luisa e l’immancabile Mirto, richiestissimo sul mercato». Tutta la materia prima è pazien-temente raccolta nelle campagne del Sarcidano ed in parte nei ter-reni aziendali, dove è stata realiz-zata una piccola coltivazione. Il periodo di raccolta è compreso tra i mesi di Giugno e Settembre con la sola eccezione del mirto che, come tutti i sardi probabil-mente sanno, fruttifica tra no-vembre e dicembre. «Il Timo montano è il liquore di cui vado più orgogliosa, sopratut-to perché sono l’unica in Sardegna a produrlo» afferma compiaciuta Lugas «si ottiene per infusione idroalcolica del Timo spontaneo, piccolo arbusto dalle foglie molto aromatiche tipico della macchia mediterranea, essenza dal profu-mo agreste che ricorda l’asprezza e il fascino della terra sarda. È

Gerenza

IddoccanewsBimestrale del Consorzio Turistico “Sa Perda ’e Iddocca”Anno II - numero 4 - aprile 2008

RegistrazioneTribunale di Cagliari n° 26/2007 del 15/10/07

EditoreConsorzio Turistico “Sa Perda ’e Iddocca”Piazza Marconi, 6 - 08034 Laconi (OR)tel. 0782 867013 - fax 0782 [email protected] - www.iddocca.it

Stampa ed impaginazioneGrafica del Parteolla - Dolianova (CA)Stampato con carta riciclata

Direttore ResponsabilePatrick Demuru

ProgettoAlessandra Succu

In redazioneValentina Concudu, Pietrangelo Giordano, Andrea LostiaAlessia Murru, Milena Pisu, Alessandra Succu

I liquori di Rosella Lugas

apprezzato dopo pasto per le sue proprietà digestive indicato agli amanti dei gusti decisi». Tutti i liquori sono creati e con-fezionati in modo artigianale, e, trattandosi di prodotti di nicchia, oltre che per la qualità e quan-tità prodotta non si prestano ad essere venduti presso la grande distribuzione, ma sono destinati a negozi specializzati di prodotti tipici Sardi. «Oggi posso contare sulla fedeltà di alcuni punti vendita isolani, in zone a alta intensità turistica, e di numerosi ristoranti soprattut-to della penisola che offrono una cucina sarda» prosegue l’impren-ditrice. «La maggior parte della pubblicità mi deriva dal “passa-parola” il che mi rende particolar-mente orgogliosa e mi ripaga de-gli sforzi finora fatti, perché è una ulteriore conferma della grande qualità dei miei prodotti».

L’Economia della Morale, in li-breria un’analisi sugli interessi del mondo economico di Alessandra Succu

Un saggio critico sulla visione in-dividualista del mondo e sulle im-plicazioni negative che si generano quando gli interessi particolari sono l’unico elemento di scelta da parte degli agenti economici. Un tema di attualità che è stata ana-lizzato da Simone Atzeni, nel libro “Economia della Morale”, un’ope-ra presentata dalla GIA Editrice che rappresenta la prima uscita della collana Approcci Etici curata dall’autore stesso.Atzeni, cagliaritano, 35 anni, eco-nomista è socio e fondatore di Noha srl. Da dieci anni è consulente di numerosi enti pubblici ed aziende,

soprattutto per gli aspetti di pia-nificazione e di management. Dal 2006 dirige L’area Marina Protetta di Capo Carbonara a Villasimius.Partendo dalla definizione filosofi-ca di “cosa è bene e cosa no lo è” l’autore, nella prima parte del sag-gio sviluppa una riflessione sull’uti-litarismo e sull’eccessiva leggerezza con la quale troppo spesso si passa dalla teoria utilitarista alle politiche economiche da essa ispirate, tra-scurando il fatto che una teoria è basata su ipotesi di funzionamento mentre la pratica tocca direttamen-te la vita dell’uomo. Nella seconda parte vengono discussi alcuni argo-menti di attualità internazionale. Nella terza parte l’autore si concen-tra su alcuni “campi di battaglia” fra economia e morale: quali l’am-biente il mercato del lavoro, le im-

prese, per giungere alla conclusione che un approccio diverso è possibi-le ma solo prendendo coscienza in pienezza che l’uomo non è più al centro della società che egli stesso ha creato.