“ICT e domotica a sostegno dell’invecchiamento attivo” · In Italia, le stime del 2012...

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1 Spett.le Associazione “Soggiorno M. A. Ribero Luino” Piazza Martiri della Libertà, 5 – 15040 Ticineto (AL) Oggetto: progetto “ICT e domotica a sostegno dell’invecchiamento attivo” In riferimento alla Convenzione per un Piano di Progettazione europea e in particolare alle Fasi di lavoro descritte nell’Art. 3 della stessa, si consegna in data odierna la versione definitiva del progetto per la realizzazione di una piattaforma domotica e informatica applicabile alla struttura di Ticineto e alle soluzioni abitative e residenziali per soggetti fragili previste dal progetto “ARNIA 2.0”. Analisi dei problemi L’invecchiamento in Europa e in Italia Nei paesi sviluppati gli anziani rappresentano una quota di popolazione sempre più importante. Secondo l’ultima relazione sull’invecchiamento dell’Unione Europea, entro il 2060 quasi un terzo degli europei avrà 65 anni o più, su una popolazione totale di 517 milioni. Alla base di questo dato ci sono i miglioramenti nell’alimentazione e, più in generale, nelle condizioni di vita delle persone, i progressi scientifici e tecnologici della medicina e la realizzazione di sistemi sanitari pubblici estesi a tutta la popolazione. Si tratta dunque di una grande conquista, che tuttavia pone importanti problemi alle economie e ai sistemi previdenziali dei Paesi Europei. Si stima infatti che nei paesi sviluppati il costo delle cure sanitarie per gli anziani sia da tre a cinque volte più alto rispetto a quello sostenuto per le cure sanitarie della popolazione più giovane (Centers for Disease Control and Prevention, 2007). In Italia, le stime del 2012 sull’indice di invecchiamento – vale a dire, il rapporto percentuale tra popolazione in età anziana e popolazione in età giovanile – indicano un valore pari a 151.4%, che come mostra il grafico sottostante è il secondo valore più alto d’Europa, dopo quello della Germania (ISTAT, Annuario statistico italiano, 2013). Fra le regioni italiane, il Piemonte presenta un indice di invecchiamento pari a 181.0%, con valori più alti rilevati solo in Liguria (236.2%), nel Friuli-Venezia Giulia (189.6%) e in Toscana (186.0%). Si noti però che per Liguria e Toscana tale indice presenta un decremento rispetto a quanto rilevato nel 2002 (rispettivamente -5.6 e -6.2 punti) e per il Friuli-Venezia Giulia l’incremento rispetto al 2002 è di 2.4 punti, mentre in Piemonte l’indice di invecchiamento negli ultimi dieci anni è aumentato di ben 4.9 punti.

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Spett.le Associazione “Soggiorno M. A. Ribero Luino”

Piazza Martiri della Libertà, 5 – 15040 Ticineto (AL)

Oggetto: progetto “ICT e domotica a sostegno dell’invecchiamento attivo”

In riferimento alla Convenzione per un Piano di Progettazione europea e in particolare alle Fasi di lavoro

descritte nell’Art. 3 della stessa, si consegna in data odierna la versione definitiva del progetto per la

realizzazione di una piattaforma domotica e informatica applicabile alla struttura di Ticineto e alle soluzioni

abitative e residenziali per soggetti fragili previste dal progetto “ARNIA 2.0”.

Analisi dei problemi

L’invecchiamento in Europa e in Italia

Nei paesi sviluppati gli anziani rappresentano una quota di popolazione sempre più importante. Secondo

l’ultima relazione sull’invecchiamento dell’Unione Europea, entro il 2060 quasi un terzo degli europei avrà

65 anni o più, su una popolazione totale di 517 milioni. Alla base di questo dato ci sono i miglioramenti

nell’alimentazione e, più in generale, nelle condizioni di vita delle persone, i progressi scientifici e

tecnologici della medicina e la realizzazione di sistemi sanitari pubblici estesi a tutta la popolazione. Si tratta

dunque di una grande conquista, che tuttavia pone importanti problemi alle economie e ai sistemi

previdenziali dei Paesi Europei. Si stima infatti che nei paesi sviluppati il costo delle cure sanitarie per gli

anziani sia da tre a cinque volte più alto rispetto a quello sostenuto per le cure sanitarie della popolazione

più giovane (Centers for Disease Control and Prevention, 2007).

In Italia, le stime del 2012 sull’indice di invecchiamento – vale a dire, il rapporto percentuale tra

popolazione in età anziana e popolazione in età giovanile – indicano un valore pari a 151.4%, che come

mostra il grafico sottostante è il secondo valore più alto d’Europa, dopo quello della Germania (ISTAT,

Annuario statistico italiano, 2013). Fra le regioni italiane, il Piemonte presenta un indice di invecchiamento

pari a 181.0%, con valori più alti rilevati solo in Liguria (236.2%), nel Friuli-Venezia Giulia (189.6%) e in

Toscana (186.0%). Si noti però che per Liguria e Toscana tale indice presenta un decremento rispetto a

quanto rilevato nel 2002 (rispettivamente -5.6 e -6.2 punti) e per il Friuli-Venezia Giulia l’incremento

rispetto al 2002 è di 2.4 punti, mentre in Piemonte l’indice di invecchiamento negli ultimi dieci anni è

aumentato di ben 4.9 punti.

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Fra le problematiche che l’accelerazione del processo di invecchiamento della popolazione comporta, due

sono di fondamentale rilievo. La prima è che oltre la metà della popolazione over-75 soffre di patologie

croniche gravi (in Italia, il 51% delle donne e il 57% degli uomini), in particolare diabete, tumori, Alzheimer e

demenze senili. Inoltre, con l’invecchiamento della popolazione aumenta la disabilità, derivante in

particolare da limitazioni funzionali (es. sensoriali e motorie), che espone la persona al rischio di marginalità

sociale (in Italia, il 33.6% degli anziani over-75; ISTAT, 2013). Sono dunque necessarie adeguate strategie di

intervento ed assistenza che permettano agli anziani di continuare a vivere in maniera autonoma e a

partecipare alla vita sociale.

La seconda problematica legata all’accelerazione del processo di invecchiamento della popolazione è che il

complesso intreccio delle trasformazioni demografiche e sociali (es. riduzione del numero di figli, aumento

dell’occupazione femminile) ha generato mutamenti della struttura delle famiglie che riducono gli aiuti

informali scambiati, con una crescente difficoltà in particolare da parte delle donne, nelle generazioni

precedenti in prima linea nell’occuparsi degli anziani, a sostenere il carico del lavoro di caregiver. In un

intervento a maggio del 2014, il Commissario Europeo per la Salute Tonio Borg ha esplicitamente ricordato

che i caregiver informali sono a rischio di esclusione dal mercato di lavoro e dalla società, oltre che spesso

in condizioni di salute non buona essi stessi.

In un contesto di riduzione dei fondi dedicati alle politiche sociali e di crescenti condizioni di disagio

economico delle famiglie, questa situazione porta nuove sfide per il sistema della politica e del welfare.

L’invecchiamento attivo come risorsa

Il cambiamento demografico che è in atto in tutta l’Europa sta stimolando il dibattito sul ruolo delle

persone anziane nella nostra società. L’invecchiamento non è solo un fardello sulle generazioni più giovani

o un problema per il sistema di welfare; l’anziano può, invece, rappresentare una risorsa per le famiglie, la

comunità e la società nel suo complesso.

A sottolineare l’attualità di questo tema, il 2012 è stato nominato l’Anno Europeo dell’invecchiamento

attivo e della solidarietà tra le generazioni. Per invecchiamento attivo (active ageing) si intende “il processo

di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza, allo scopo di accrescere la qualità

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della vita delle persone anziane” (Organizzazione Mondiale della Sanità, 2002). Nell’età anziana sono

soprattutto gli aspetti dell’autonomia e dell’indipendenza, delle relazioni sociali, della salute e del

benessere economico a costituire i migliori predittori della qualità della vita (Gilhooly et al., 2008).

L’ottimizzazione della salute, della partecipazione e della sicurezza e la valorizzazione del ruolo dell’anziano

dipendono dalla possibilità di utilizzare le risorse disponibili, partecipare alla vita di comunità in relazione ai

propri bisogni, capacità e desideri, e dall’assistenza, dalle cure e dalla protezione offerta nei momenti di

difficoltà (Ala-Mutka et al., 2008). È stato dimostrato che le politiche che supportano la qualità della vita

nell’età anziana non solo migliorano il benessere di una vasta porzione della popolazione, ma mitigano

anche i costi relativi alle cure a lungo termine dei servizi socio-sanitari (Mosso e Viola, 2014).

Diventa allora cruciale cercare di identificare gli anziani a rischio di disabilità e proporre sperimentazioni di

interventi diretti a prevenire o ritardare il decadimento fisico e cognitivo che spesso si associa

all’invecchiamento “accelerato”. Il grafico sottostante, tratto dai Quaderni del Ministero della Salute (n. 6

del 2010, p. 20) evidenzia come nelle persone anziane un rallentamento del decadimento funzionale sia

associato a una riduzione del rischio di disabilità nelle attività della vita quotidiana e di “fragilità”, intesa

come maggiore vulnerabilità dell’individuo agli eventi stressanti. La letteratura sul tema dimostra che la

fragilità è connessa con peggioramento della salute ed aumento del rischio di ospedalizzazione,

istituzionalizzazione, cadute e morte (Pel-Littel et al., 2009).

ICT e domotica a sostegno dell’invecchiamento attivo

Poiché la conservazione dell’indipendenza funzionale è il primo passo per mantenere una migliore qualità

di vita (Ferreira et al., 2010), la maggior parte dei Paesi Europei concorda nel promuovere soprattutto

interventi di assistenza in ambito domiciliare che, oltre ad avere costi più contenuti, sono in grado di

garantire una migliore qualità della vita agli anziani in condizione di fragilità (Cavrini et al., 2011).

L’assistenza al domicilio richiede però, per andare incontro alle esigenze socio-economiche sopra descritte,

di poter contare soluzioni innovative, anche di natura tecnologica, in grado di ridurre i costi e al contempo

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migliorare l’autonomia dell’anziano nelle attività della vita quotidiana e la sua partecipazione alle attività

della comunità.

L’Unione Europea è attiva nel facilitare lo sviluppo concreto di soluzioni tecnologiche realistiche che

consentano un invecchiamento attivo e in buona salute. Ad esempio, nel 2007, la Commissione ha lanciato

un piano d’azione europeo sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e l’invecchiamento

denominato Ageing well in the Information Society, che mirava a stimolare la sperimentazione di prodotti

ICT (Information and Communication Technology) nuovi e accessibili per gli anziani. Anche Europa 2020, la

strategia che l’Unione Europea ha varato nel 2010 per la crescita e l’occupazione, vede fra le sue iniziative

prioritarie l’utilizzo delle potenzialità delle ICT per rispondere alle esigenze di una popolazione che

invecchia, tramite, ad esempio, l’alfabetizzazione digitale, la sanità elettronica e i sistemi e servizi di

telemedicina.

Nell’ultimo decennio hanno cominciato a diffondersi, in particolare in Olanda, in Danimarca e in Norvegia,

sperimentazioni di prototipi di abitazioni provviste di supporti tecnologici innovativi in grado di prevenire

l’istituzionalizzazione precoce degli anziani fragili (Pesaresi e Gori, 2003). La combinazione di ICT e

domotica, la scienza che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella

casa, ha prodotto una serie di interessanti risultati, alcuni dei quali sono descritti in maggiore dettaglio nella

sezione “Selezione di progetti europei di ICT e domotica per gli anziani” (pag. 7). Questo approccio

innovativo e integrato si concretizza nell’Ambient Assisted Living, il settore della ricerca scientifica che si

occupa di sperimentare soluzioni per l’esigenza di garantire alla popolazione che invecchia uno stile di vita

attivo e in salute. L’obiettivo è che l’ambiente in cui la persona anziana vive contribuisca attivamente

all’obiettivo di una vita il più a lungo possibile indipendente, autonoma e sicura.

È importante sottolineare però come questi avanzamenti tecnologici acquisiscano senso compiuto e

massimizzino la loro efficacia solo se utilizzati per implementare processi di empowerment della persona e

della comunità (Fabbri, 2005), ovvero se finalizzati a mettere in atto le risorse personali dell’anziano

attraverso la modifica delle reti di relazioni in cui egli vive, con una costante attenzione alla comprensione

di dove risieda il benessere della persona e che cosa voglia dire per lei qualità della vita (Pinnelli, 2014).

Di seguito vengono presentati l’albero dei problemi identificati sulla base di questa analisi del contesto

italiano ed europeo, ed il corrispondente albero degli obiettivi, ulteriormente declinato nella sezione

“Obiettivi del progetto” (pag. 16).

Segue la presentazione di una selezione di progetti finanziati dall’Unione Europea realizzati negli ultimi anni

a sostegno dell’invecchiamento attivo attraverso soluzioni domotiche e informatiche. Da una riflessione

critica su questi progetti sono emersi gli obiettivi, i risultati attesi e le attività specifiche proposte

nell’ambito del presente progetto.

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Albero dei problemi

Ambito familiare

Ambito sociale

Ambito personale

Alto rischio di istituzionalizzazione

precoce

Alti costi socio-sanitari Isolamento sociale Alto stress dei caregiver

Difficoltà nella gestione delle

attività della vita quotidiana

Difficoltà economico-lavorative dei

familiari

Alto numero di anziani “fragili” con

limitazioni della capacità funzionale

Scarsa qualità di vita

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Albero degli obiettivi

Ambito familiare

Ambito sociale

Ambito personale

Ridotta l’istituzionalizzazione

precoce

Ridotti i costi socio-sanitari Migliore socialità

Ridotto stress dei caregiver

Migliore gestione delle attività

della vita quotidiana

Maggiore possibilità per i familiari

di dedicarsi alle questioni

economico-lavorative

Migliore capacità funzionale degli

anziani “fragili”

Migliore qualità di vita

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Selezione di progetti europei di ICT e domotica per gli anziani

Qui di seguito sono presentati, in ordine decrescente di rilevanza rispetto ai nostri obiettivi di progettazione

di una piattaforma domotica e informatica applicabile a soluzioni abitative e residenziali per soggetti fragili,

i progetti più rappresentativi che hanno ricevuto finanziamenti dall’Unione Europea negli ultimi anni. Per

ogni progetto è presente una sintetica descrizione del focus tematico e delle tecnologie utilizzate, e sono

indicati i link al materiale di approfondimento disponibile online (quando presente anche in italiano).

HOME SWEET HOME – Health monitoring and sOcial integration environMEnt for

Supporting WidE ExTension of independent life at HOME (2010-2014)

Tema principale: monitoraggio della salute e integrazione sociale per gli anziani a sostegno

dell’indipendenza abitativa. Costo progetto: €5.13m – Contributo UE: €2.44m.

Prevede una combinazione di componenti di

domotica e tecnologie per il monitoraggio in

tempo reale di sensori medici e ambientali, con la

creazione di modelli predittivi di comportamento

la cui violazione genera un allarme automatico.

Sono previste tecnologie anche per facilitare la

memoria (assunzione di farmaci, training

cognitivo) e la socializzazione (videoconferenza,

etc.).

Programma: Information and Communication

Technologies Policy Support Programme. – Area:

ICT for health, ageing and inclusion: ICT for ageing

well/independent living.

http://www.homesweethome-project.be/

17 Partner:

- 9 in Belgio (*Zorgbedrijf Ocmw Antwerpen Publiekrecht; Thuiszorg Antwerpen VZW; Mutualistische Alarmcentrale Mutas VZW;

Het Ziekenhuisnetwerk Antwerpen VZW; Health Information Management SA; Digipolis CVBA;Christelijke Mutualiteit Van Het

Arrondissement Antwerpen; Christelijk Algemeen Ziekenhuis Midden Limburg CAZ VZW - Sint-Franciscusziekenhuis; Age Platform

Europe AISBL);

- 3 in Irlanda (Louth County Council, Health Service Executive, Dundalk Institute of Technology);

- 3 in Italia (Università degli Studi di Roma La Sapienza, Darco Servizi Società Cooperativa, Azienda Unità Sanitaria Locale Latina);

- 2 in Spagna (Fundacio Ticsalut, Badalona Serveis Assistencials SA). *Coordinatore

PERSONA – Perceptive spaces promoting independent aging (2007-2010)

Tema principale: sicurezza, mobilità, comunicazione e autonomia per l’anziano. Costo

progetto: €11.69m – Contributo UE: €6.75m.

Prevede lo sviluppo di una piattaforma tecnologica integrata in grado di collegare prodotti e servizi già

esistenti. Prevede inoltre lo sviluppo di tessuti intelligenti da utilizzare in dispositivi in grado di interagire con

gli utenti, reti di comunicazione a breve raggio per la connessione di sensori e sistemi, e un sistema di

localizzazione da interni.

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Programma: Integrating and strengthening the European research area (thematic priority: Information

Society Technologies)– Area: Ambient Assisted Living (AAL) in the Ageing Society

http://cordis.europa.eu/news/rcn/30773_it.html

22 Partner:

- 6 in Italia (*Vodafone Omnitel; Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno; Consiglio Nazionale Delle Ricerche; R&S Info

S.R.L.; Ratio-Consulta Spa; Università di Pisa);

- 8 in Spagna (Asociacion de Investigacion de la Industria Textil; CB DBT; Consejo Superior de Investigaciones Cientificas;

Fundacion de la Oficina Valenciana para la Sociedad de la Informacion; Fundacion Vodafone Espana; Instituto de Aplicaciones de las

Tecnologias de la Informacion y de lasComunicacionesAvanzadas – Itaca; Universidad Politecnica de Madrid; Universitat Autonoma

de Barcelona);

- 2 in Grecia (Anko Anonymos Etaireia Antiprosopeion Emporiou Kai Viomichanias; Anonymi Etairia Systimaton Organosis

Leitourgias Kai Epikoinonias Epicheiriseon);

- 3 in Germania (Fraunhofer IAF; Future Camp GMBH; Motorola GMBH);

- 2 in Danimarca (Odense Kommune; Region Syddanmark);

- 1 in Norvegia (Universitetssykehuset Nord-Norge HF). *Coordinatore

HOPE – Smart Home for the Elderly People (2009-2011)

Tema principale: domotica per l’anziano con deficit cognitivo. Costo progetto:€2.14m –

Contributo UE: €1.01m.

Prevede l’installazionedi sensori, videocamere,

lettori di informazioni e software sia in case

private sia in residenze per anziani, consistemi di

comunicazione verso caregiver dei pazienti e

centri medici di riferimento.

Programma: Ambient-Assisted Living Joint

Programme.

http://www.hope-project.eu/

http://www.sigg.it/diapositive55/01/Sancarlo.pdf

8 Partner:

- 3 in Grecia (*Rhodes Telematics SA; KMOP NGO; I2S SA);

- 3 in Italia (TRACS srl; FORUS Ltd; Unità Operativa Geriatria-Ricerca Gerontologia-Geriatria);

- 2 in Spagna (Andalusian Centre of Innovation ICT; CETEMMSA Technological Centre). *Coordinatore

inCASA – Integrated Network for Completely Assisted Senior citizen's Autonomy (2010-

2013)

Tema principale: tecnologie a sostegno dell’autonomia abitativa dell’anziano. Costo

progetto: €4.28m – Contributo UE: €2.14m.

Prevede l’integrazione di soluzioni e servizi per il monitoraggio della salute e dell’ambiente in modo da

tracciare un profilo del comportamento dell’utente. Sensori localizzati in casa e sulla persona monitorano il

comportamento dell’utente e interagiscono, se necessario, con l’anziano stesso o con il Centro Servizi, che

può inoltrare le informazioni a servizi di cura professionale sul territorio.

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Programma: Competitiveness and innovation framework programme. – Area:ICT for ageing well/independent

living.

http://www.incasa-project.eu/news.php

13 Partner:

- 4 in Italia (*Santer Reply spa; Invent srl; Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino);

- 2 nel Regno Unito (Brunel University; Chorleywood Health Centre);

- 2 in Spagna (Fundacion Hospital Calahorra; Telefonica Investigacion y Desarrollo SA);

- 2 in Grecia (National Technical University Of Athens; Konstantopouleio General Hospital of Nea Ionia Agia Olga);

- 1 in Danimarca (IN-JET APS);

- 1 in Svezia (Cnet Svenska AB);

- 1 in Germania (Steinbeis Innovationg GmbH). *Coordinatore

DREAMING – ElDeRly-friEndly Alarm handling and MonitorING (2008-2012)

Tema principale: monitoraggio domiciliare e inclusione sociale degli anziani. Costo

progetto: €5.66m – Contributo UE: €2.77m

Prevede il monitoraggio di parametri vitali e

ambientali a distanza (centralina fissa collegata

mediante ADSL), servizio di teleassistenza con

cellulare dotato di tasto sos e sensore anti-caduta,

servizio di video conferenza. Prevede inoltre un

sistema organizzativo basato su un unico Contact

Centre.

Programma: Information and Communication

Technologies Policy Support Programme. – Area:

ICT for ageing well.

www.dreaming-project.org

http://www.dreaming-project.org/documents/D1.8%20v1.1%20DREAMING%20Final%20Report.pdf

12 Partner:

- 2 in Italia (*Tesan-Televitasrl; Azienda per i Servizi Sanitari n.1 Triestina);

- 2 in Belgio (Health Information Management SA; Age Platform Europe AISBL);

- 2 in Danimarca (Region Syddanmark; Langeland Kommune);

- 2 in Svizzera (Uppsala Lans Landsting; Heby Kommun Heby Municipality);

- 2 in Spagna (TB-Solutions Advanced Technologies SL; Servicio Aragones De La Salud);

- 1 in Germania (Pflegewerk Managementgesellschaft);

- 1 in Estonia (Ida-TallinnaKeskhaigla AS). *Coordinatore

CAALYX-MV – Complete Ambient Assisted Living Experiment – Market Validation (2011-

2014)

Tema principale: validazione su ampia scala di un prodotto già esistente. Costo progetto:

€3.91m – Contributo UE: €1.96m.

Prevede la validazione sperimentale e commercialedi un prodotto realizzato tramite un precedente

finanziamento e formato da tre componenti: Home system (PC a cui sono collegati sensori per la sicurezza e

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videocamere per la prevenzione dell’isolamento sociale), Roaming system (telefonino con GPS e maglia con

sensori per monitoraggio parametri vitali e prevenzione cadute), Care Services (PC e videocamera per

monitoraggio degli individui da parte di caregiver e servizi sanitari).

Programma: Information and Communication Technologies Policy Support Programme. – Area: ICT for health,

ageing and inclusion : ICT for ageing well / independent living.

http://www.caalyx-mv.eu/project

9 Partner:

- 4 in Spagna (*Telefonica Investigacion y Desarrollo SA; Universitat Politecnica de Catalunya; Fundacion Privada Cetemmsa;

Fundacion Hospital Comarcal Sant Antoni Abat);

- 2 in Portogallo (Instituto de Engenharia de Sistemas e Computadores do Porto; Associacao Fraunhofer Portugal Research);

- 1 in Italia (Cooperativa Sociale COOSS Marche Onlus);

- 1 in Germania (Corscience GmbH & Co. KG);

- 1 in Olanda (Stichting Smart Homes).

*Coordinatore

SOPRANO – Service Oriented Programmable smart environments for older Europeans

(2007-2011)

Tema principale: tecnologia ambientale per anziani, progettata da anziani. Costo progetto:

€11.70m – Contributo UE: €7.00m.

Prevede l’implementazione di servizi di ICT a basso costo nelle abitazioni con interfaccia facile da utilizzare

per anziani e familiari, con coinvolgimento degli anziani stessi nella progettazione (focus groups e Experience

and Application Research).

Programma:Integrating and strengthening the European research area (thematic priority: Information Society

Technologies) – Area: Ambient Assisted Living (AAL) in the Ageing Society.

http://www.empirica.com/publikationen/documents/2008/Mueller_2008_ISG_Sixsmith_final.pdf

http://cordis.europa.eu/result/rcn/87690_it.html

22 Partner:

- 4 in Grecia (*Exodus A.E.; Institute For Language and Speech Processing; Institute of Communication and Computer Systems;

Singularlogic Information Systems & Applications S.A);

- 4 in Spagna (Asociacion Centro de Tecnologias de Interaccion Visual y Comunicaciones-Vicomtech; Fundacion Andaluza de

Servicios Sociales; Fundacion Instituto Gerontologico Matia – Ingema; Fundacion Robotiker);

- 4 in Olanda (Business Unit of TNO Built Environment and Geosciences; Dialoc ID Technology BV; Stichting Smart Homes; Stichting

Verplegingen Verzorging Eindhoven E.O. De Archipel);

- 6 in Germania (Cas Software AG; Empirica Gesellschaft fuer Kommunikations-und Technologieforschung MBH;

Forschungszentrum Informatikan der Universitaet Karlsruhe; Prosyst Software GMBH; Universitaet Stuttgart; Zentrum fuer

Graphische Datenverarbeitung E.V.);

- 2 nel Regno Unito (The University of Liverpool; Tunstall Telecom Ltd);

- 1 in Irlanda (Work Research Centre Ltd);

- 1 in Slovenia (Univerza V Ljubljani).

*Coordinatore

MOBISERV – An Integrated Intelligent Home Environment For The Provision Of Health,

Nutrition And Mobility Services To The Elderly (2009-2012)

Tema principale: sistema robotico a sostegno dell’indipendenza dell’anziano.Costo

progetto: €3.60m – Contributo UE: €2.75m. Prevede la creazione di un prototipo robotico basato su piattaforma flessibile e personalizzabile, in grado di

rilevare l’ambiente personale dell’utente e adattarsi ai suoi modelli di uso e comportamento.

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Programma: Cooperation (Research theme: “Information and communication technologies”). – Area: ICT &

Ageing.

http://www.smartex.it/index.php/it/ricerche/progetti/progetti-europei/mobiserv

8 Partner:

- 2 in Olanda (*Stichting Smart Homes; Stichting St Anna Zorggroep);

- 1 in Svizzera (Csem Centre Suisse d'electronique et de Microtechnique SA – Recherche et Developpement);

- 1 in Finlandia (Lappeenrannan Teknillinen Yliopisto);

- 1 in Francia (Robosoft SA);

- 1 in Grecia (Aristotelio Panepistimio Thessalonikis);

- 1 in Italia (Smartex S.R.L.);

- 1 nel Regno Unito (University of The West of England, Bristol).

*Coordinatore

N.B. SMARTEX ha partecipato con successo ad altri progetti su temi di potenziale interesse:

- INTERACTION (2011-2014): sistema di sensori tessili e micromeccanici per la valutazione qualitativa

dell’interazione dinamica della persona con l’ambiente http://www.smartex.it/index.php/it/ricerche/progetti/progetti-europei/21-progetti/81-interaction

- PSYCHE (2010-2013): sistema di piattaforme tessili e sensori portatili per il monitoraggio di marker

biochimici, indici comportamentali e analisi vocale in pazienti bipolari, con interfaccia sia per paziente sia

per medico http://www.smartex.it/index.php/it/ricerche/progetti/progetti-europei/psyche2

- WEALTHY (2002-2005), MYHEART (2003-2007), BIOTEX (2005-2008): sistemi di monitoraggio di parametri

fisiologici (temperatura corporea, elettrocardiogramma, elettromiogramma, frequenza respiratoria, ma

anche fluidi corporei, ecc.).

FATE – Fall DeTector for the Elderly (2012-2015)

Tema principale: sistema di prevenzione delle cadute nell’anziano. Costo progetto: €4.41m

– Contributo UE: €2.21m.

Prevede la creazione di un rilevatore portatile di cadute, basato su tecnologie ZigBee e Bluetooth, utilizzabile

sia all’interno sia all’esterno della casa e complementato da elementi quali un sensore di presenza a letto e

un robot camminatore (i-Walker).

Programma: Competitiveness and innovation framework programme. – Area: ICT Solutions for Fall

prevention, and ICT and Ageing network.

http://fate.upc.edu/index.php

10 Partner:

- 5 in Spagna (*Universitat Politecnica de Catalunya; Hospital Clinic i Provincial de Barcelona; Sistema d'emergencies Mediques;

Flow lab Proyectos de Innovacion SL; Fundacio Ticsalut);

- 2 in Irlanda (Emergency Response Ltd; National University Of Ireland, Galway);

- 2 in Italia (Fondazione Santa Lucia; Cooperativa Sociale COOSS Marche Onlus);

- 1 in Ungheria (Ateknea Solutions Hungary KFT).

*Coordinatore

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CommonWell – Common Platform Services for Ageing Well in Europe (2008-2012) &

INDEPENDENT – ICT Enabled Service Integration for Independent Living (2010-2012)

Tema principale:integrazione di servizi sanitari e sociali per anziani. Costo progetto:

CommonWell €5.36m, INDEPENDENT€5.25m – Contributo UE: CommonWell €2.68m,

INDEPENDENT€2.63m.

Si tratta di due progetti molto simili, che prevedono l’erogazione congiunta di servizi sanitari e assistenziali

attraverso sistemi congiunti di telemedicina e teleassistenza, cartelle cliniche elettroniche e call center

congiunti. L’unica differenza è che INDEPENDENT, rispetto a CommonWell,prevede il coinvolgimento di

“terzo settore”, familiari, volontari della comunità.

Programma: Information and Communication Technologies Policy Support Programme. – Area: ICT for ageing

well (CommonWell), ICT for health, ageing and inclusion: ICT for ageing well/independent living

(INDEPENDENT).

http://www.commonwell.eu/commonwell-home/

http://www.independent-project.eu/home/

CommonWell - 10 Partner:

- 4 in Germania (*Empirica Gesellschaft fuer Kommunikations - und Technologie Forschung MBH; Johanneswerk im Stadtteil Gem

GMBH; Intersystems GMBH; Evangelisches Johanneswerk E.V.);

- 2 in Spagna (Empresa Publica de Emergencias Sanitarias; Agencia de Servicios Sociales y Dependencia de Andalucia);

- 2 nel Regno Unito (Tunstall Healthcare Ltd; Milton Keynes Council);

- 2 in Olanda (Stichting Smart Homes; Praktijkondersteuning Zuidoost-Brabant).

INDEPENDENT - 18 Partner:

- 2 in Germania (*Empirica Gesellschaft fuer Kommunikations - und Technologie Forschung MBH; Philips Technologie GMBH);

- 6 nel Regno Unito (University of Hull; Tunstall Healthcare Ltd; Milton Keynes Council; Kingston upon Hull City Council; Connect

MK Ltd; Adepteq Ltd);

- 3 in Irlanda (Work Research Centre Ltd; Emergency Response Ltd; Alzheimer Society of Ireland LBG);

- 3 in Spagna (Soluciones Tecnologicas para la Salud y el Bienestar SA; Empresa Publica de Emergencias Sanitarias; Agencia de

Servicios Sociales y Dependencia de Andalucia);

- 2 in Olanda(Stichting St Anna Zorggroep; Stichting Smart Homes);

- 2 in Grecia(Anonimi Etairia Erevnas, Kainotomias kai Anaptiksis Tilematikis Texnologias - VIDAVO A.E.; Asklipios – Organismos

Athlitismou, Politismou, Kinonikis Frontidas Kai Allileggiis).

*Coordinatore

SOCIABLE – Motivating platform for elderly networking, mental reinforcement and social

interaction (2009-2012)

Tema principale: tecnologie per la riabilitazione dell’iniziale declino cognitivo. Costo

progetto: €4.60m – Contributo UE: €2.30m.

Prevede la creazione di superfici multi-touch interattive da utilizzarsi in ospedali, centri di cura e centri sociali.

Prevede inoltre l’utilizzo diappositi tablet/PC per uso individuale con il supporto del caregiver.

Programma: Information and Communication Technologies Policy Support Programme. – Area: ICT for ageing

well with cognitive problems, combining assistive and independent living technologies.

http://www.sociable-project.eu/

http://www.handimatica.com/wp332it/wp-content/uploads/2012/09/HANDIMATICA_Progetto-Europeo-

SOCIABLE_NO-VIDEO.pdf

11 Partner:

- 3 in Grecia (*Singularlogic Anonymi Etairia Pliroforiakon Sistimaton Kai Efarmogon Pliroforikis; Social Policy Center of the

Municipality of Kifissia; Diagnostiko Kai Therapeutiko Kentro Athinon Hygeia AE);

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- 4 in Italia (Maggioli spa; Fondazione Santa Lucia; Comune di Forli; Azienda USL di Forlì);

- 3 in Spagna (Universitat Politecnica de Valencia; Psicologia y Realidad Virtual SL; Asociacion de Investigacion de la Industria del

Juguete, Conexas y Afines);

- 1 in Norvegia (Trondheim Kommune).

*Coordinatore

ISISEMD – Intelligent System for Independent living and SElfcare of seniors with cognitive

problems or Mild Dementia (2009-2011)

Tema principale: supporto all’indipendenza per persone con demenza lieve. Costo progetto:

€4.52m – Contributo UE: €2.26m.

Prevede la combinazione, attraverso un server centrale, di informazioni provenienti da sensori, pc e

telefonini,utilizzabili dagli anziani e dai loro caregiver, in modo flessibile e adattabile alle progressivamente

crescenti necessità di persone con iniziale deterioramento cognitivo.

Programma: Information and Communication Technologies Policy Support Programme. – Area: ICT for ageing

well with cognitive problems, combining assistive and independent living technologies.

http://www.isisemd.eu/

15 Partner:

- 4 in Danimarca (*Aalborg Kommune; Frederikshavn Municipality; Eltronic A/S; Aalborg Universitet);

- 6 in Grecia (Municipality of Trikala; Institute of Communication and Computer Systems; Dimotiki Epicheirisi Koinonikis Anaptyxis

Dimou Trikalon; Center for Open Protection of the Elderly of the Municipality Of Trikala; Converge ICT Solutions and Services AE;

Anaptyxiaki Etaireia Dimou Trikkaion Anaptyxiaki Anonymi Etaireia OTA - E-Trikala AE);

- 3 in Italia (Socrate Medical srl; Hewlett Packard Italiana srl; Alcatel-Lucent Italia s.p.a.);

- 1 in Finlandia (Lappeenrannan Kaupunki);

- 1 nelRegnoUnito (Belfast Health and Social Care Trust).

*Coordinatore

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Tabella di sintesi delle soluzioni tecnologiche proposte dai più rilevanti progetti sopra descritti

Soluzione Opena Tele-comandob

SOSPhonec

Sensori movimentod

Sensori Ambientee

Porte Finestref

Climag Illumh VDCi VCCj Parametri Vitalik

Modelli compor-tamentol

Tablet AIO PCm

Portale Web

Contact Centre

Home SweetHome

no si si si si si si si no no si si si si si

Hope

no no no si si no no si si si si si si no si

Dreaming

no no si si si no no no si no si no no si si

Persona

-- -- si si si -- -- -- -- -- si -- si -- --

In Casa

no no si si si no no no si si si si si no si

Caalix-MV

no no no si si no no no si si si no si -- si

Soprano

si no no si si si -- -- no no no si si -- si

Fate

si sensore cadute

si sensore letto

no no no no no no no si no no si

ISIEMD

no si si si si no no no no no no si si -- si

a tecnologie e standard aperti, open source

b telecomando per controllo domotica e/o per soccorso

c telefono con funzioni di allarme, gps, promemoria farmaci, sensore di caduta o sensori

parametri vitali d

utilizzabili per antifurto, accensione luci e analisi comportamento. e

temperatura int/ext, umidità, luminosità, fumo, allagamento, gas, ecc f apertura e chiusura automatizzata porte e finestre.

g gestione climatizzazione

h gestione illuminazione

i videoconferenza

j videocamere di monitoraggio

k rilevazione parametri vitali mediante sonde medicali connesse in rete (es. peso,

pressione, pulsazioni, ossigenazione, ECG, ecc.) l analisi automatica modelli di comportamento per individuazione del malessere

m tablet o PC touchscreen per il controllo della domotica e delle comunicazioni

N.B.In tutti questi progetti sono facilmente individuabili le funzioni e le tipologie di sensori usati, mentre si fa fatica a identificare le tecnologie impiegate, così come le interconnessioni tra i dispositivi (comunque, a parte il progetto Fate che usa bluetooth e zigbee, la connessione con l'esterno anche se non menzionata è sempre internet). Tutte le tecnologie usate in questi progetti sono ad ogni modo attualmente disponibili.

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Sintesi critica dello stato dell’arte

In sintesi, la domotica attuale offre svariate soluzioni tecniche, spesso molto simili nelle funzioni, ma quasi

tutte con limitata compatibilità tra marche diverse e scarsa potenza di calcolo nella logica di comando. In

pratica ogni sistema domotico offre il controllo di attuatori e la lettura di sensori oltre che la gestione di

telecamere e sistemi di allarme; il problema è che ciascun sistema lo fa in maniera diversa e, soprattutto,

con tecnologie diverse e non interscambiabili.

La scelta di un sistema domotico iniziale, in molti casi, condiziona le scelte future di espandibilità e

scalabilità perché obbliga l’utente a rimanere sulla stessa tecnologia ed ad accettarne tutti i limiti, in quanto

l’utilizzo misto di altri componenti di altre marche spesso non è possibile.

Un altro limite delle attuali applicazioni domotiche è la bassa programmabilità dei sistemi di controllo.

Tipicamente vengono associati a degli eventi (es. c’è il sole, fa freddo, premo un bottone, sono le 17.00)

delle semplici azioni comandate a distanza (apro la tenda, accendo il riscaldamento, accendo la luce,

annaffio il giardino). In pochi sistemi domotici la centralina è realmente programmabile mediante algoritmi

avanzati, i soli in grado di apprendere i comportamenti degli utenti per individuare eventuali

comportamenti anomali segno di malessere (ad esempio una apertura di una finestra in orario e con

temperature non consuete, il non andare in bagno per più di 3 ore, e così via). Solo un sistema dotato di

elevata potenza di calcolo è in grado di imparare i comportamenti dell’utente e di accorgersi delle possibili

anomalie in maniera autonoma. Solo con un sistema evoluto può essere possibile prendersi cura delle

persone senza continuamente tenerle sotto controllo visivo mediante telecamere.

Un conto è usare la domotica per annaffiare il giardino e aprire le tende, un conto è riutilizzare i sensori di

movimento e i vari componenti del sistema domotico per prendersi cura della persona, offrirle un discreto

comfort e comprendere se si sente bene, ha dei problemi o ha improvvisamente cambiato abitudini.

Quello che si può realizzare è un sistema domotico che, mentre assiste la persona semplificandole le

normali azioni della vita quotidiana, controlla se i comportamenti sono regolari o se danno segno di

anomalia o fatica. In pratica bisognerebbe applicare alla domotica la stessa logica di controllo che oggi è già

presente su alcune automobili che sono in grado di capire se il conducente è stanco semplicemente da

come vengono azionati i comandi dell’auto.

Per realizzare sistemi domotici di questa complessità è inoltre indispensabile fare ricorso a tecnologie e

standard il più possibile aperti ed universali. Un sistema di comunicazione universale è il punto di partenza

in grado di integrare tecnologie di diversi produttori in un unico sistema di controllo. Con i protocolli di

comunicazione Z-Wave ZigBee e KNX è possibile accedere ad un ecosistema di prodotti quasi illimitato che

spazia dai sensori agli attuatori fino ad arrivare a centraline intermedie e di controllo realizzate con

soluzioni open source a basso costo come Arduino o Raspberry PI.

In abbinamento al sistema domotico va fornito agli utenti un sistema di controllo, comunicazione e

intrattenimento il più possibile standard e diffuso. Molti dei progetti analizzati prevedono sensori

indossabili, telefoni cellulari specifici con sensore cadute e richieste allarme ma hanno tutti il limite di

utilizzare prodotti sviluppati apposta per il progetto, costosi e non standard. In questo momento, invece, il

mercato stesso degli smartphone e dei relativi accessori sta offrendo a basso costo applicazioni e sensori

per il fitness ed il wellness dalle potenzialità incredibili. Il nostro corpo emette dati continuamente e un

orologio di tipo smartwatch ora può raccoglierli, salvarli e trattarli in modo che possano essere facilmente

utilizzati e trasmessi. L’innovazione degli smartwatch offre un controllo del nostro corpo che non ci era mai

stato possibile prima: i sensori posti sul retro del quadrante dell’orologio controllano battito cardiaco,

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battito a riposo, pressione, temperatura, contapassi e perfino quante calorie vengono assunte nella

giornata, quante volte saliamo le scale o se cadiamo, se facciamo abbastanza esercizio fisico o se siamo

troppo sedentari. Tutto può essere controllato facilmente da un orologio da polso, trasmesso allo

smartphone o al tablet che lo ritrasmette alla centrale di controllo. Ovviamente gli smartwatch più evoluti

(con email, meteo e borsa) non sono adatti agli utenti di questo progetto ma esistono già in commercio

smartwatch semplificati che si concentrano solo sull’ora e sui sensori per la salute offrendo una esperienza

d’uso identica agli orologi tradizionali e anche una ottima autonomia delle batterie. Questo nuovo

approccio consente inoltre di evitare i fastidiosi sensori “indossabili” che, in altri progetti più datati,

richiedevano agli utenti di indossare capi di abbigliamento specifici se non addirittura scomodi. Il comfort e

la cura delle persone non devono necessariamente essere scomodi e invasivi, ora basta un orologio.

Anche il terminale personale, già utilizzato in altri progetti simili, richiede particolare attenzione, facendo

ricorso ai normali smartphone è possibile trovare tutto quello che serve sia in termini di funzionalità,

robustezza e semplicità d’uso. Allo stato attuale della tecnologia non è più necessario sviluppare un

telefono con allarme specifico ma basterà scegliere sul mercato il modello più robusto (alle cadute e

impermeabile) e dallo schermo più adeguato per poi personalizzarlo con delle app specifiche e semplificate.

I moderni smartphone sono, inoltre, in grado di rilevare battito cardiaco, pressione, posizione GPS e cadute

senza bisogno di accessori esterni. Nel caso l’utente non sia in grado o non sia avvezzo all’utilizzo di un

telefono tascabile le stesse operazioni possono comunque essere svolte da un tablet presente nell’alloggio.

Con il passare del tempo il numero di utenti abituati all’utilizzo di smartphone e di tablet è comunque

destinato ad aumentare.

Lavorando su standard aperti e/o consolidati lo sviluppo si può concentrare sui software di controllo e sulle

app di gestione che saranno personalizzate con una interfaccia semplificata. Concentrandosi più sul

software di controllo che sulla realizzazione di specifici componenti hardware (ora disponibili anche nei

supermercati) si garantisce al progetto una longevità, una scalabilità e una logica di controllo impensabile

nei precedenti progetti.

L’elenco seguente riepiloga le caratteristiche delle applicazioni domotiche più adatte a un progetto di

questo tipo (per un approfondimento sulle loro caratteristiche e funzioni si vedano gli schemi alle pagine 26

e 27):

protocolli di comunicazione universali:

o Z-Wave, ZigBee e KNX per sensori e attuatori di qualsiasi marca (cablati e wireless);

o comunicazione via radio TwinBand a 800 e 400 Mhz per sensori di movimento e

telecomandi wireless di qualsiasi marca;

o protocollo ONVIF per eventuali telecamere IP di qualsiasi marca;

o bluetooth e Wi-Fi per le comunicazioni con tablet, smartphone e sensori;

centraline di controllo distribuite negli edifici, indipendenti nel funzionamento ma controllabili da un

server centrale – Centro Servizi:

o linguaggio di programmazione a blocchi universale (tipo Scratch) ed elevata potenza di

calcolo delle centraline di controllo;

o interfaccia utente semplificata per tablet e altri dispositivi palmari;

o espandibile con componenti open source;

smartphone grande schermo (5-6 pollici):

o protezione urti e umidità (tipo IP65);

o sensori biometrici a bordo;

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o sensori biometrici e app derivati dalle applicazioni fitness/wellness disponibili sul mercato

(es. orologi da polso sportivi con sensori e bluetooth);

o software di controllo e app sviluppati su misura;

o in base al livello dell’utente applicazioni per la socializzazione e la comunicazione

personale;

o in base al livello dell’utente applicazioni per il controllo domotico;

tablet multifunzione grande schermo (13-22 pollici):

o comunicazioni di servizio con smartphone e smartwatch;

o videoconferenza, videochiamate;

o televisione;

o intrattenimento;

o controllo domotico.

Obiettivi del progetto

Il presente progetto intende realizzare un prototipo di soluzione abitativa innovativa basata sulle ICT e sulla

domotica per sostenere la capacità funzionale degli anziani in condizioni di fragilità, in particolare riguardo

all’autonomia e all’indipendenza nelle attività della vita quotidiana, in modo da prevenire l’instaurarsi di un

processo di “invecchiamento accelerato” e favorire invece un percorso di “invecchiamento attivo”. A tal

fine, particolare attenzione sarà dedicata alla fruibilità delle soluzioni prodotte da parte degli anziani, sia

attraverso il coinvolgimento dell’utente già nella fase di progettazione, sia attraverso la creazione di

percorsi di avvicinamento al sistema tecnologico.

Un valore aggiunto del presente progetto risiede nella natura delle tecnologie proposte, che le rende

facilmente riadattabili e modulabili, e dunque idonee ad essere impiegate per il sostegno dell’autonomia:

a) di altre categorie di soggetti fragili, con particolare riferimento a persone adulte con difficoltà

motorie, le cui esigenze sono in gran parte sovrapponibili a quelle della popolazione target oggetto

del presente progetto;

b) in altri tipi di contesto, con particolare riferimento alle strutture residenziali per anziani, che

offrono il vantaggio di poter facilmente collegare le singole stanze con un Centro Servizi localizzato

all’interno della residenza stessa.

Inoltre, il presente progetto potrà costituire un utile modello degli interventi da realizzare nell’ambito della

ristrutturazione del domicilio dell’anziano, cosicché, ove possibile, egli possa rimanere a vivere nella propria

abitazione.

Obiettivi generali

1) Per quanto riguarda la persona anziana:

aumentare la sicurezza e l’autonomia di funzionamento nelle attività quotidiane;

incrementare la quantità e la qualità delle interazioni sociali;

in conseguenza dei due punti precedenti, migliorare la qualità di vita.

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2) Per quanto riguarda il contesto familiare, coadiuvare e facilitare i familiari nel loro ruolo di caregiver, in

modo che essi possano:

dedicare maggiore tempo e risorse alle proprie attività lavorative;

ridurre lo stress sperimentato in connessione con il ruolo di caregiver.

3) Per quanto riguarda il contesto sociale:

prevenire l’istituzionalizzazione precoce degli anziani in condizioni di fragilità;

ridurre i costi socio-sanitari della presa in carico dell’anziano.

Obiettivo specifico

Aumentare l’autonomia della popolazione anziana in condizione di fragilità1, grazie alla creazione di un

prototipo di piattaforma integrata e ad una maggiore fruibilità delle nuove tecnologie, al fine di ridurne

l’istituzionalizzazione e permetterne una permanenza sostenibile presso una soluzione abitativa

adeguatamente attrezzata. Insieme allo specifico prototipo di tecnologie integrate prodotto, il progetto

intende offrire gli strumenti e creare le opportunità per favorire l’inclusione sociale degli anziani e

contribuire a garantire loro una migliore qualità di vita.

Risultati attesi

I risultati che il presente progetto si propone di raggiungere sono i seguenti:

1. Sviluppato un prototipo di piattaforma domotica informatica integrato. Tale prototipo sarà

composto da tre elementi in reciproca interazione: la Centrale Domotica, il Centro Servizi, le app

installate su tablet/smartphone. Le soluzioni proposte saranno finalizzate a mantenere l’anziano

fragile presso un’abitazione adeguatamente attrezzata per sostenere la sua autonomia, salute e

sicurezza. Parte fondamentale di questo processo sarà il coinvolgimento degli utenti nella fase di

definizione delle funzioni del sistema tecnologico.

2. Formati gli anziani, i caregiver e gli operatori del Centro Servizi sull’utilizzo della piattaforma. Sarà

proposto un percorso di avvicinamento alle tecnologie proposte, alle possibilità di scelta che

offrono, alla disponibilità dei diversi servizi e alla personalizzazione delle componenti. Tale percorso

sarà costruito in modo da costituire anche una occasione di socialità e integrazione, in particolare

tra gli anziani e le loro famiglie e gli operatori socio-sanitari del Centro Servizi, nella convinzione che

sia indispensabile sostenere non solo le condizioni fisiche dell’anziano fragile, ma anche e

soprattutto le condizioni sociali, psicologiche ed emotive che sovente agiscono come vero e proprio

fattore di vulnerabilità.

3. Sperimentata la piattaforma, monitorato il suo utilizzo e verificata la sua efficacia. La piattaforma

integrata sarà installata in una serie di nuclei abitativi dedicati e ne verrà valutata tramite appositi

indicatori l’efficacia nell’aumentare l’autonomia e la sicurezza nelle attività della vita quotidiana,

nell’incrementare le relazioni sociali, nel contribuire a migliorare la qualità di vita, nel ridurre il

1 La popolazione destinataria del progetto potrà essere meglio definita una volta identificato il bando specifico a cui

partecipare.

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rischio di istituzionalizzazione precoce e i costi della presa in carico, nel diminuire il carico oggettivo

ed emotivo percepito dai caregiver.

Attività previste

Le attività previste dal progetto sono le seguenti:

1. Sviluppo del prototipo di piattaforma domotica informatica integrato:

a. Definizione degli eventi a cui il sistema deve rispondere. Attraverso una analisi preliminare

effettuata dal gruppo di lavoro (architetti, informatici, psicologi, operatori sociali) sono stati

identificati i parametri a cui la piattaforma dovrà essere in grado di rispondere, dettagliati

nella Tabella a pag. 23. Tale analisi sarà utilizzata nel corso di una serie di focus groups tra il

gruppo di lavoro, gli utenti delle tecnologie proposte e i loro caregiver. Il coinvolgimento

precoce dell’utenza riguarda sia la necessità di partire dai bisogni reali della persona e dei

suoi caregiver, sia l’opportunità di iniziare il prima possibile il percorso di avvicinamento e

familiarizzazione con le possibilità offerte dall’interazione con la tecnologia in relazione alle

abitudini consolidate, alle modalità comunicative e alle aspettative degli utenti, sia ancora

l’importanza dell’analisi condivisa dei possibili vantaggi ma anche dei possibili elementi di

criticità e dei margini di miglioramento delle tecnologie utilizzate.

b. Sviluppo della Centrale Domotica. Verranno scelti i sensori per la casa e la persona, verrà

sviluppata la Centrale Domotica, verranno sviluppate le interfacce con i sensori, il Centro

Servizi e i tablet/smartphone. Verranno utilizzati sensori ed attuatori standard universali

dai costi contenuti sia in fase di realizzazione che di manutenzione. L’utilizzo di protocolli di

comunicazione standard consentirà di poter far crescere o modificare l’infrastruttura dei

sensori senza i vincoli tecnologici imposti da una particolare tecnologia consentendo di

sperimentare tutto ciò che di meglio offre il mercato per arrivare ad una soluzione ottimale

replicabile su larga scala. Ogni unità abitativa utilizzerà una propria Centrale Domotica,

verranno utilizzate esclusivamente le centrali domotiche basate su microprocessori

utilizzati nei normali Personal Computer, possibilmente Multi Core, dotate di un sistema

operativo possibilmente open source e programmabili mediante linguaggio di

programmazione a blocchi in grado di realizzare veri algoritmi e non semplici associazioni

tra eventi e stati. Una tale potenza di calcolo, inusitata per le centrali domotiche

tradizionali, fornirà al progetto quello che serve: una intelligenza artificiale in grado di

prevenire e analizzare i comportamenti senza essere necessariamente scomoda o invasiva.

La centrale domotica controllerà tutta l’unità abitativa (riscaldamento, luci, porte, tende,

finestre, e così via) non come un semplice gestore automatizzato ma, bensì, con l’ambizioso

scopo di migliorare il confort prendendosi cura 24 ore su 24 dei suoi inquilini. Quindi non

solo riscaldamento e controllo dei movimenti o delle abitudini, ma anche ad esempio

cromoterapia mediante il controllo delle luci, musica e tutto quello che può migliorare il

confort di una abitazione. La programmazione della centrale prevede tre fasi di sviluppo: il

controllo domotico vero e proprio, l’interfaccia con l’utente (interruttori fisici e app

specifiche) e l’interconnessione con il Centro Servizi. Il controllo domotico è un software

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autonomo che gestisce l’unità abitativa in totale sicurezza anche in assenza di connessione

dal Centro Servizi e in assenza di comandi dell’utente. La sicurezza ed il confort hanno la

priorità su tutte le altre operazioni. L’interfaccia con l’utente prevede lo sviluppo di app

specifiche con interfacce semplificate da installare sui dispositivi touch screen dell’unità

abitativa (smartphone, tablet e tablet grande schermo); le funzioni controllate da questi

dispositivi sono principalmente l’illuminazione e la temperatura e andranno in questo caso

concordate con gli utenti. In assenza di controllo dell’utente la centrale garantisce

comunque un funzionamento confortevole e sicuro dell’abitazione (ad esempio spesso gli

anziani scelgono volutamente di non accendere le luci per andare in bagno o salire le scale

di notte, questo è un comportamento ad alto rischio che la centrale domotica è in grado di

neutralizzare accendendo automaticamente i segnapassi e/o le luci del percorso). La terza

fase di sviluppo prevede l’interfacciamento con il Centro Servizi, la centrale dovrà

autonomamente comunicare a intervalli regolari le letture dei sensori, dei comandi e degli

interruttori al data center centrale in modo che dal Centro Servizi sia possibile effettuare

delle analisi statistiche dei comportamenti tipici e individuare situazioni critiche o anomale

definendo una situazione di allarme “giallo” dove è richiesto un contatto con l’utente per

verificare se va tutto bene. La Centrale Domotica può anche rilevare situazioni di pericolo in

maniera autonoma (intrusioni nell’abitazione, fughe di gas, incendio, assenza totale di

movimenti, finestre aperte in pieno inverno, ecc.) e far scattare una segnalazione di allarme

“rosso” al centro servizi. Lo sviluppo del software specifico potrà essere realizzato in

collaborazione con le aziende che attualmente producono questo tipo di centrali

domotiche.

c. Sviluppo del Centro Servizi (server). Verranno definite le attività del Centro Servizi, il

dimensionamento del data center che ospiterà i server e i sistemi di comunicazione. Il

centro servizi sarà in grado di monitorare in maniera non invasiva tutti i dati provenienti

dalla centrale domotica, dai dispositivi touch (smartphone e tablet) e dagli smartwatch

(stato di salute) e di ricevere o chiamare telefonicamente o in videochiamate sia le persone

ospitate che medici e personale specializzato per la gestione dell’assistenza e delle

emergenze. L’operatore del Centro Servizi, presente 24/7, sarà una persona qualificata e

opportunamente addestrata come figura di “tutor”; l’operatore sarà coinvolto nel percorso

di formazione degli anziani e nelle attività di monitoraggio sull’utilizzo delle tecnologie

offerte. Per le anomalie sui parametri vitali, per gli allarmi cadute generati dagli smartwatch

o smartphone e per gli allarmi provenienti dalle centrali domotiche verrà attivato

immediatamente un allarme “rosso” che richiederà l’intervento di personale specializzato.

La raccolta dei dati provenienti dalle diverse centrali servirà per sviluppare un software

complesso di analisi dei modelli di comportamento con l’obiettivo di individuare anomalie

comportamentali come possibili segnali di malessere della persona. Ogni anomalia

riscontrata dal sistema centrale attiverà un allarme “giallo” che richiederà un contatto tra

l’operatore e la persona interessata (telefono, videochiamata, sopralluogo di persona) per

verificare l’effettiva condizione di malessere o eventuali falsi allarmi. Gli esiti degli allarmi e

delle chiamate verranno registrati anch’essi nel database centrale degli eventi in modo da

poter migliorare continuamente il modello di analisi dei comportamenti e l’intelligenza

artificiale che lo governa. Operando con discrezione, nei casi ritenuti utili, l’operatore del

centro servizi sarà in grado di attivare le webcam presenti a bordo del tablet o dello

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smartphone, di geolocalizzare lo smartphone, e di leggere in diretta i parametri vitali.

Sempre nel Centro Servizi sarà indispensabile la presenza periodica di sistemisti in grado di

operare sui terminali degli utenti mediante un sistema di Mobile Device Manager allo

scopo di mantenere efficienti i terminali in maniera assolutamente trasparente per gli

utenti.

d. Sviluppo delle app per tablet/smartphone. I tablet/smartphone moderni sono già oggi in

grado di comunicare con gli smartwatch per leggere i parametri vitali, possono leggere il

peso corporeo da bilance specifiche per il fitness e sono dotati di sensori a bordo in grado

di accorgersi di cadute o di situazioni di pericolo. Gli smartphone eviteranno l’utilizzo di

telecomandi e “telefoni-telecomandi” sviluppati su misura e, di conseguenza, molto

costosi, offrendo una piattaforma eccezionale per lo sviluppo del software di gestione e

delle app. Lo sviluppo software dovrà prevedere delle app di servizio per comunicare

autonomamente lo stato di salute al centro servizi e delle app di comando particolarmente

semplici ed usabili. Le app di servizio non sono dotate di interfaccia utente e provvedono

allo scambio di dati con i sensori indossabili come gli smartwatch, alla geolocalizzazione e

alla lettura degli accelerometri per rilevare eventuali cadute. La combinazione della lettura

di diversi sensori (battito cardiaco, pressione arteriosa, peso corporeo, stato di riposo o di

veglia, temperatura, movimenti, ecc.) può fornire informazioni aggiuntive sullo stato di

salute ed eventualmente generare allarmi immediati “rossi” o possibili anomalie “allarmi

gialli” che vengono inviati immediatamente al Centro Servizi. La presenza di due o tre

terminali tablet/smartphone sarà utilizzata anche per consentire una ridondanza dei canali

di comunicazione tra sensori e Centro Servizi. Sempre tra le app di servizio sarà da

sviluppare un sistema di monitoraggio ambientale mediante l’uso delle webcam e un

sistema di videochiamata interna. Inoltre bisognerà valutare un sistema di Mobile Device

Manager per la gestione remota dei dispositivi. Le app di comando si occupano invece di

semplificare l’utilizzo dello smartphone mediante poche e chiare icone da utilizzare per le

funzioni più comuni: allarme, telefonata, impostazione temperatura, impostazione

illuminazione. Nel caso gli utenti lo consentano/desiderino lo smartphone potrà essere

arricchito con app di socializzazione e di informazione disponibili in rete. Sempre per gli

utenti più evoluti sarà possibile utilizzare un tablet con le medesime funzioni arricchito di

navigazione e lettura libri e quotidiani. In una posizione fissa verrà installato un terzo tablet

con grande schermo touch (18-22 pollici), che avrà come principale scopo la visione della

televisione e la gestione delle videochiamate, ma avrà a disposizione anche le app di

servizio e di allarme.

2. Formazione degli anziani, dei caregiver e degli operatori del Centro Servizi:

a. Formazione degli operatori del Centro Servizi. Gli operatori che si occuperanno della

gestione del Centro Servizi saranno formati sia dal punto di vista dell’utilizzo e del controllo

della piattaforma integrata, sia in senso più ampio sulle modalità attraverso cui far

diventare tali tecnologie uno strumento di aiuto e supporto olistico alla persona, alla sua

socialità ed emotività oltre che alla sua capacità funzionale (es. modalità di gestione dei

contatti giornalieri con gli utenti, modalità di intervento in caso di allarme, questioni etiche

e di rispetto della privacy, ecc.).

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b. Formazioni degli anziani e dei caregiver. A questo percorso di formazione degli utenti della

piattaforma e delle loro famiglie parteciperanno sia alcuni membri dell’equipe di lavoro, sia

gli operatori già formati nella gestione del Centro Servizi. La proposta sarà di tipo psico-

educativo, più che meramente didattico, e sarà mirata ad accompagnare l’anziano e i suoi

familiari nella necessaria “ristrutturazione” della loro progettazione esistenziale e della loro

immagine di sé in questa nuova fase di vita in l’autonomia e l’indipendenza dell’anziano

devono essere sostenute facendo ricorso ad ausili esterni. Sarà fondamentale riuscire a

creare un clima di fiducia e collaborazione, fondato sulla convinzione di essere tutti parte

attiva di un progetto il cui fine imprescindibile risiede nella valorizzazione delle competenze

personali e sociali degli anziani e del ruolo che essi ricoprono all’interno della comunità, e

nel sostegno che si può offrire a tali competenze e a tale ruolo. L’utilizzo delle tecnologie

può essere considerato un modo maturo di adattarsi ai cambiamenti fisici, cognitivi e

relazionali e alle limitazioni che si possono incontrare nella vita quotidiana,

mantenendo però sempre il rispetto della libertà e dell’autodeterminazione.

3. Sperimentazione, monitoraggio e verifica della piattaforma:

a. Installazione della piattaforma. Il prototipo della piattaforma sarà installato nelle

abitazioni protette adibite al progetto e collegato al Centro Servizi stabilito presso una RSA.

Ogni unità abitativa sarà indipendente nel funzionamento e dotata di una sua Centrale

Domotica, di un sistema di illuminazione LED a colori RGB comandato dalla Centrale, di un

sistema di diffusione audio, riscaldamento autonomo, sensori, attuatori, controllo dei

varchi, cablaggi strutturati, tablet grande schermo con ricevitore tv e rete wi-fi. Il modello

modulare consentirà di replicare e/o sperimentare il progetto anche su unità abitative

indipendenti proponendo un nuovo modello di assistenza domiciliare mediato dalla

tecnologia replicabile su larga scala. Le app e gli altri moduli software sviluppati su misura

ma riutilizzabili in altri contesti verranno rilasciati con licenza Open Source.

b. Monitoraggio dell’utilizzo della piattaforma. Saranno organizzati incontri periodici tra gli

anziani e gli operatori del Centro Servizi al fine sia di monitorare eventuali problematiche

emergenti nell’uso delle tecnologie a disposizione, sia per creare occasioni di incontro e di

scambio. Sarà stimolata la condivisione di interessi, percorsi di vita, necessità e desideri fra

le persone presenti.

c. Verifica dell’efficacia nel raggiungimento degli obiettivi specifici2. Verranno identificati

opportuni indicatori per valutare: 1) l’utilizzo e il gradimento dei diversi servizi offerti dalla

piattaforma da parte degli anziani; 2) la funzionalità della piattaforma così come percepita

dai caregiver e dagli operatori del Centro Servizi; 3) la sua efficacia nell’aumentare

l’autonomia nelle attività della vita quotidiana; 4) la sua efficacia nell’aumentare la

sicurezza (reale e percepita) degli anziani; 5) l’incremento della qualità e quantità delle

relazioni sociali degli anziani a seguito dell’utilizzo dei servizi e degli strumenti offerti dalla

piattaforma; 6) il miglioramento percepito nella qualità di vita; 7) la riduzione del rischio di

istituzionalizzazione precoce; 8) la riduzione dei costi della presa in carico dell’anziano; 9) la

2 Queste valutazioni, quando opportuno, verranno effettuate sia utilizzando misurazioni alla baseline sul gruppo di

anziani destinatari del progetto, sia utilizzando misurazioni alla baseline e alla fine del progetto su un gruppo di controllo di anziani con livello di autonomia analogo a quello del gruppo target.

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diminuzione del carico, oggettivo (in termini di tempo sottratto al lavoro o ad altre attività)

ed emotivo, percepito dai caregiver.

Descrizione della piattaforma integrata

La dotazione tipica, per ciascuna unità abitativa, prevede: una Centrale Domotica, sensori ed attuatori

domotici, due o tre terminali personali (uno smartphone, un tablet, e un tablet grande schermo utilizzato al

posto della televisione), uno smartwatch e una bilancia per tablet/smartphone. In questo modo lo stesso

dispositivo utilizzato per vedere la televisione può essere utilizzato in maniera semplice ed intuitiva anche

per le videochiamate, per regolare il riscaldamento o per monitorare l’unità abitativa senza soluzioni

invasive come le telecamere di videosorveglianza. Lo smartphone è invece utile per mantenere i contatti e

localizzare la persona in caso di spostamento, per effettuare le telefonate e quindi anche per mantenere i

rapporti sociali. In caso di utenti più abili nell’utilizzo delle tecnologie touch sarà possibile fornire anche un

tablet per la lettura di libri, quotidiani e notizie. Lo smartwatch comunicherà automaticamente i paramenti

vitali al dispositivo bluetooth più vicino. In tutti i casi i dispositivi touch screen saranno collegati mediante

wifi (lo smartphone anche in 3G/4G) e verranno sfruttati in maniera trasparente ed autonoma

dall’infrastruttura domotica e dal centro servizi come hub di collegamento tra la casa e la persona.

La tabella sottostante indica le funzionalità di base del sistema domotico:

Riepilogo prestazioni di base

Parametro Prestazioni specifiche Posizionamento Note

Illuminazione

Attivazione luce ambiente in caso di rilevazione di

presenza

Unità abitativa e zone di passaggio

Segnalazione percorsi e uscite in caso di emergenza

Unità abitativa e zone di passaggio

Segnalazione percorsi segna-passo per le attività

quotidiane Unità abitativa

Cromoterapia Unità abitativa In funzione del momento

della giornata o delle caratteristiche dell'utente

Temperatura ambienti Autoregolazione riscaldamento/ climatizzazione

Unità abitativa In funzione dei parametri

interni ed esterni

Umidità ambienti Autoregolazione Unità abitativa In funzione dei parametri

interni ed esterni

Sicurezza

Controllo accessi interno/esterno

Unità abitativa Sensori ingressi

Rilevazione e segnalazione eventuali zone di pericolo

Unità abitativa e locali comuni

Rilevazione di presenza/movimento

Unità abitativa

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Visualizzazione della camera in caso di riscontro

anomalie Unità abitativa

Interazione audio + video con Centro Servizi

Parametri fisiologici

Controllo pressione arteriosa

Smartwatch/Smartphone

Le informazioni di ritorno sono archiviate/gestite

direttamente in un database del centro servizi Le anomalie provocano un allarme nel centro servizi

Controllo frequenza cardiaca in attvità e a riposo

Smartwatch/Smartphone

Controllo temperatura corporea

Smartwatch/Smartphone

Controllo del peso Bilancia/Smartphone

Monitoraggio pericoli

Caduta Smartphone/Tablet Allarme centro servizi

Multimedialità

Navigazione internet Social Network

Smartphone/Tablet Uso di tablet touch screen

grande formato con comando vocale.

Tablet, TV e smartphone saranno dotati di serie di

videocamere utilizzabili per videochiamate e

intrattenimento. Le stesse webcam potranno essere

attivate in caso di necessità dall’operatore del Centro

Servizi

TV Tablet

Comunicazione interna (video chiamata utente/utente)

Smartphone/Tablet

Comunicazione utente/esterno (video

chiamata) Smartphone/Tablet

Richiesta intervento/allarme da parte dell'utente all'operatore del

Centro Servizi

Smartphone/Tablet

A queste funzioni di base si aggiunge il data center del Centro Servizi che, con l’ausilio di un software

specifico realizzato con esperti sistemisti, architetti, informatici, psicologi, operatori sociali, provvederà in

automatico registrare tutti i dati provenienti dai vari dispositivi e sensori al fine di creare un modello

comportamentale di intelligenza artificiale basato sulle abitudini delle persone in grado di individuare

autonomamente situazioni di disagio o di pericolo in funzione della variazione improvvisa di uno o più

parametri o della presenza di anomalie.

I parametri da monitorare per la generazione di allarmi comportamentali e fisiologici potrebbero essere i

seguenti:

temperatura stanze in relazione a temperatura corporea;

apertura finestre in relazione a temperatura esterna/interna;

durata cicli di veglia e di sonno;

assenza di movimento;

eccesso di movimento;

frequenza passaggi in bagno;

tempo passato da solo in abitazione e tempo passato all’esterno;

variazione parametri vitali registrati dallo smartwatch;

peso corporeo in relazione a parametri vitali;

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contatti sociali (videochiamate – telefonate);

utilizzo televisione;

numero comandi errati (interruttori - temperatura – luci – musica - tv).

Questa soluzione è meno invasiva delle telecamere di

videosorveglianza e può dare perfino risultati migliori, ma la sua

messa a punto è particolarmente delicata. Variazioni di

comportamento, comportamenti inspiegabili e anche parametri

oggettivi come la perdita di peso e la variazione del battito cardiaco

possono non essere sempre ed immediatamente segnale di allarme,

per questo lo sviluppo e la messa a punto dei “livelli di soglia” sarà

un lavoro particolarmente lungo ed impegnativo che si potrà

realizzare compiutamente solo con una grande mole di dati già acquisita e analizzata.

Lo sviluppo software prevederà tre team di sviluppo distinti: uno per le App, uno per le Centrali Domotiche

e uno per il Centro Servizi. Gli sviluppatori saranno coadiuvati da sistemisti, architetti, psicologi, operatori

sociali.

Si vedano gli schemi nelle pagine successive per una esemplificazione del sistema che si intende sviluppare:

Centro Servizi

App Centrale

Domotica

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Strategia di commercializzazione

La versione base del prototipo di piattaforma domotica informatica integrato risultante dall’attività

progettuale sarà liberamente reso disponibile sul mercato, in modo tale da facilitarne la diffusione e

l’utilizzo. In modo analogo con quanto avviene per app e software ormai diventati di uso quotidiano, la

versione di upgrade del prodotto, reso più efficiente e dotato di nuove funzionalità sulla base dei risultati

della sperimentazione, sarà invece commercializzata.

Possibili partner produttori di tecnologia informatica e domotica

In questa sezione sono elencati alcuni interessanti produttori di tecnologie informatiche e/o domotiche,

alcuni dei quali hanno già partecipato con successo a progetti finanziati con fondi europei. Sono dunque, in

aggiunta e a complemento della rete internazionale delle IUS, potenziali partner per il progetto.

In Italia

Smartex – http://www.smartex.it/index.php/it/ricerche/progetti/progetti-europei

Tecnodom – http://www.tecnologiadomotica.com/wp/

Atena – http://www.atenagroupsrl.it/

eResult – http://www.eresult.it/it-it/

Assodomotica – http://www.domotica.it/expo/ (associazione che raccoglie una varietà di aziende

che si occupano dellaproduzione e integrazione di prodotti di domotica)

In Europa

Fibaro (Polonia) – http://www.fibaro.com/it

Zipato (Croazia) – http://zipato.com/

Panoramica dei bandi europei a cui poter candidare il progetto

Le prossime scadenze europee attinenti ai temi del progetto sono le seguenti:

Programma Horizon 2020

Advancing active and healthy ageing (deadline 21/04/15)

PHC-21-2015: Advancing active and healthy ageing with ICT: Early risk detection and intervention.

I cittadini di una popolazione europea che invecchia sono a maggior rischio di deterioramento cognitivo,

fragilità ed esclusione sociale, con notevoli conseguenze negative per la loro indipendenza e qualità di vita,

così come per quella dei loro caregiver, e per la sostenibilità dei sistemi sanitari e di assistenza. La sfida è

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quella di implementare progetti pilota innovativi basati su sistemi ICT comuni, flessibili e aperti, che

possano essere adattati alle esigenze degli specifici utenti, permettendo loro di vivere più a lungo in modo

indipendente.

Integrated, sustainable, citizen-centred care (deadline 21/04/15)

PHC-25-2015: Advanced ICT systems and services for integrated care.

La ricerca di nuovi modelli di organizzazione della cura dimostra che i sistemi e i servizi ICT possono fornire

una risposta al crescente peso delle malattie croniche e alla complessità della comorbidità, e in tal modo

contribuire alla sostenibilità dei sistemi di salute e cura. Una sfida per i sistemi sanitari e di assistenza è

quella di sviluppare modelli integrati di assistenza più strettamente orientati alle esigenze dei pazienti e

degli anziani: multidisciplinari, ben coordinati, ancorati in contesti di comunità e di assistenza domiciliare,

passando da un approccio di cura reattivo ad uno proattivo e centrato sul paziente.

Programma Ambient Assisted Living (AAL)

Living active and independently at home (deadline May 2015)

L’AAL è un’attività di finanziamento che mira a creare una migliore condizione di vita per gli anziani e

rafforzare le opportunità industriali in Europa attraverso l’uso delle tecnologie dell'informazione e della

comunicazione. Svolge il suo mandato attraverso il finanziamento di progetti trans-nazionali (con almeno

tre paesi partecipanti) che coinvolgano piccole e medie imprese, enti di ricerca e organizzazioni di utenti

che rappresentino le persone anziane.

Il bando uscirà nelle prossime settimane e l’11 marzo si terrà una giornata di presentazione del nuovo

programma a Bruxelles, a cui IUSTO parteciperà. Allo stato attuale, questo sembra essere il bando più

appetibile, sia per le tematiche sia per le possibilità di finanziamento.