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INDICE Capitolo Pagina

1 Premessa 1.1 Cosa si fa a scuola

1.2 Natura e scopo del POF 46

2 Analisi del contesto 2.1 Il territorio

2.2 L’istituto 89

3 Le nostre scuole 3.1 La storia dell’I.C. PIAZZA CAPRI

3.2 Organigramma (allegati)

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4 Organizzazione dell'istituto 4.1 Staff di direzione

4.2 Il dirigente scolastico e il collaboratore vicario 4.3 Gli organi collegiali: consiglio di istituto e giunta esecutiva 4.4 Collegio dei docenti 4.5 Consiglio di intesezione, di interclasse, di classe 4.6 Assemblea di classe o di istituto 4.7 Area didattica: incarichi, funzioni 4.8 Commissioni e gruppi di lavoro 4.9 Area amministrativa: segreteria, collaboratori scolastici 4.10 Criteri per l’uso delle risorse finanziarie 4.11 RSU

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5 Curricolo nazionale 5.1 Ambiti disciplinari e obiettivi di apprendimento

5.2 Criteri di verifica e valutazione degli alunni – prove INVALSI 5.3 Italiano come L2 (seconda lingua) 5.4 Insegnamento della religione cattolica e insegnamento alternativo all’IRC 5.5 Recupero didattico 5.6 Esame di stato 5.7 Continuità 5.8 Orientamento 5.9 Sicurezza 5.10 Aggiornamento e formazione 5.11 Bisogni educativi speciali (allegati)

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6 La proposta formativa 6.1 Cosa vogliamo fare: la vision

6.2 Come vogiamo farlo: la mission 6.3 Gli obiettivi generali, gli obiettivi educativi e cognitivi 6.4 La valutazione 6.5 Gli strumenti della valutazione 6.6 La valutazione degli apprendimenti e del comportamento 6.7 La certificazione delle competenze 6.8 Monitoraggio e valutazione del POF (allegati)

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7 Curricolo locale 7.1 Scelte e fattori di qualità

7.2 Accoglienza ed inclusione; alunni stranieri 7.3 Organizzazione scolastica: la scuola del primo ciclo di istruzione 7.4 Tempo-scuola 7.5 Curricolo verticale d’istituto – organizzazione del curricolo 7.6 Comunicazione e rapporti scuola - famiglia 7.7 Arricchimento dell’offerta formativa 7.8 Progetti (allegati)

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PREMESSA: il mandato educativo, didattico e pedagogico della scuola

ALCUNI TERMINI: Per educazione si intende l'attività, influenzata nei diversi periodi storici dalle varie

culture, volta allo sviluppo e alla formazione di conoscenze e facoltà mentali, sociali e comportamentali in un individuo.

Con il termine didattica si indica la teoria e la pratica dell'insegnare. Si può dividere in didattica generale, che riguarda i criteri e le caratteristiche generali della pratica educativa, e in didattica speciale che riguarda invece i singoli insegnamenti o le diverse caratteristiche (età, capacità specifiche, ambiente) dei soggetti dell’apprendimento.

La pedagogia è la scienza umana che studia l'educazione e la formazione dell'uomo nella sua interezza ovvero lo studio dell'uomo nel suo intero ciclo di vita.

Educare significa "tirar fuori" ciò che è dentro alla persona: significa cioè valorizzare quanto di meglio ci sia potenzialmente in un individuo. L'educazione consiste in un rapporto tra due persone: un educatore e un educando. L'educatore deve adeguarsi (e di conseguenza adeguare l'intervento educativo) al livello dell'educando, comprendendo i suoi bisogni e incentivando le sue competenze.

Nell'antica Grecia il pedagogo era uno schiavo che accompagnava il bambino a scuola o in palestra. Dopo che i Romani ebbero conquistato la Grecia, venne chiamato paedagogus lo schiavo greco che, oltre ad accompagnare i bambini, insegnava loro la lingua greca. Col tempo il significato di paedagogus divenne quello di insegnante, indipendentemente dallo stato sociale, e in età imperiale paedagogum era chiamata la scuola dei paggi di corte.

Successivamente già in epoca medioevale il pedagogo era il servo del re che si occupava dell'istruzione dei giovani principi e cortigiani, e che limitava l'aspetto educativo alla trasmissione di contenuti primari come "leggere e scrivere". In seguito il termine pedagogo ha assunto il significato di precettore.

COSA SI FA A SCUOLA:

In tempi moderni si tende ad unire i concetti di educazione (ovvero il processo di

formazione globale della personalità) e di istruzione (ovvero il processo di trasmissione da parte di un individuo e di acquisizione di competenze e di conoscenze da parte dell'individuo che viene istruito) sotto il termine “formazione” intesa come un percorso di crescita personale esteso lungo tutto l’arco della vita (life-long learning).

Per questa ragione chi si occupa di formazione, specialmente dei bambini e degli adolescenti, deve essere in possesso di conoscenze e strumenti propri di diversi ambiti:

• Conoscenza dell’allievo: ambito psicologico • Conoscenza della società: ambito sociologico • Conoscenza dei metodi: ambito metodologico e didattico • Conoscenza della disciplina: ambito dei contenuti.

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La scuola dell’infanzia e del primo ciclo (dai 3 ai 13 anni) si occupa dell'educazione scolastica e dell'apprendimento dei soggetti, concentrandosi in questo senso sulla loro formazione secondo tre coordinate: il sapere (le conoscenze teoriche); il saper fare (le competenze pratiche o abilità); il saper essere (modo il cui un individuo mette in campo il saper fare e il saper essere).

Perseguire il compito istituzionale della formazione degli alunni richiede la definizione di un percorso che consenta a ciascuno di crescere e imparare secondo i propri personali ritmi ed inclinazioni, pertanto ogni istituzione dell’educazione formale struttura un progetto educativo che definisce i principi educativi a cui ispirarsi e le modalità di sviluppo delle attività didattiche.

Il "progetto educativo" è uno strumento di lavoro che, partendo da bisogni degli alunni, descrive un percorso atto a realizzare delle finalità educative mediante il raggiungimento di specifici obiettivi.

Esso è redatto dai docenti attraverso le fasi della progettazione educativa, detta anche "programmazione"; la programmazione può essere curricolare (strettamente disciplinare) o extra curricolare (più specificamente educativa, trasversale alle singole discipline).

Il progetto educativo pertanto è un vero e proprio progetto che sviluppa beni immateriali come abilità e competenze, a differenza dei progetti aventi come finalità principale la produzione di beni materiali:

• Parte da un insieme di bisogni educativi e stabilisce finalità, obiettivi, azioni, metodologie, forme di verifica per soddisfarli.

• È elaborato dagli insegnanti, che si impegnano con le famiglie e le istituzioni a portare avanti il progetto stesso.

• È indirizzato ai "discenti", gli alunni destinatari del progetto. • È "orientato ai processi", cioè ai meccanismi che conducono ad un

apprendimento,piuttosto che alla realizzazione di un prodotto finale. • Può proporre la realizzazione di un prodotto finale al fine di “premiare” l’impeggno

degli studenti portando nuova motivazione e soddisfazione per gli obiettivi raggiunti.

Nella progettazione educativa gli attori sono sempre tre:

Gli insegnanti, che devono

- "Educare": azione attraverso la quale gli individui sviluppano o perfezionano facoltà e attitudini intellettuali, sociali e fisiche.

- "Istruire": azione attraverso la quale idee o concetti vengono trasmessi da parte di un insegnante o di un tutor.

- "Insegnare": azione di uno specifico operatore di mettere in atto specifici percorsi di apprendimento.

Gli alunni, che devono

"Apprendere" e "Imparare", cioè acquisire o modificare conoscenze, comportamenti, abilità, valori.

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Le famiglie, che devono

- Informarsi sul progetto che si realizza nella scuola. - Collaborare con la scuola nella fase strettamente educativa.

COSA SI FA NELLA “NOSTRA” SCUOLA Per l’I.C. PIAZZA CAPRI è fondamentale che la qualità della vita scolastica nasca dalla qualità della relazione educativa. Oggi, infatti, l'elemento che distingue e qualifica l’intervento dell’insegnante è la capacità di cogliere il valore e l'importanza dell’aspetto relazionale poiché i processi di apprendimento investono sia la dimensione cognitiva che quella emotiva di ciascuno.

Il clima socio-emotivo, ossia le sensazioni che si percepiscono in classe e nella scuola tutta) risulta un presupposto necessario al benessere di tutti gli attori della scuola; un ambiente in cui il clima è positivo offre le condizioni di benessere determinanti per far nascere la motivazione, il desiderio e l'emozione di conoscere, basi di ogni apprendimento.

In tal senso l’IC PIAZZA CAPRI attiva, in tutti i settori formativi, un processo di integrazione che accetti il bambino com'è e non come si pensa debba essere, sostenendo le difficoltà e promuovendo le eccellenze, nell’attenzione ai tempi di sviluppo della globalità e della ricerca di occasioni che costituiscono un presupposto per proporre ad ogni tipo di “diversità" uguaglianza di opportunità formative.

Nella nostra scuola il bambino è al centro di un complesso sistema all’interno del quale deve essere chiaro che il raggiungimento degli obiettivi e le finalità educative devono essere perseguiti utilizzando vari punti di vista, stili educativi, strategie formative e didattiche, rispettando e potenziando le diverse intelligenze e le molteplicità degli stili d’apprendimento.

È fuori dubbio che la complessità del mondo attuale imponga una rivalutazione delle figure educanti, pertanto la nostra scuola si impegna a costruire una cultura scolastica che operi come comunità educante, impegnata a risolvere i problemi in collaborazione con i genitori e con tutti gli attori che contribuiscono al processo educativo attraverso il riconoscimento, l'accettazione e la condivisione di strategie comuni. NATURA E SCOPO DEL POF

Il POF, Piano dell’Offerta Formativa, è un documento prescritto dal DPR 8/3/1999 n°275, il cosiddetto regolamento dell’Autonomia. Esso è una risorsa per tutte le scuole perché definisce ciò che una scuola vuole realizzare e come vuole farlo, in odo chiaro, accessibile, trasparente.

Secondo la normativa, infatti, l’autonomia delle istituzioni scolastiche “si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione miranti allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire il loro successo formativo” (DPR 8/3/1999 n°275).

Ciò offre alla scuola nuovi spazi nell’ambito dell’organizzazione, della didattica e della ricerca per divenire riferimento di qualità in sinergia con gli altri soggetti formativi presenti sul territorio.

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Delineando al suo interno la proposta formativa complessiva che la scuola intende sviluppare (cosa, come, perché, quando e con chi intende realizzarla) il P.O.F. esplicita e mobilita tutte le potenziali progettualità di cui la scuola può disporre.

In questo senso è il biglietto da visita che riporta l’identità dell’Istituto ed esplicita la sua progettazione curricolare, extra- curricolare, educativa ed organizzativa.

Promuove il raccordo e la sintesi tra:

• esigenze utenza

• risorse • obiettivi

nazionali

Definisce il P.O.F. con la progettazione:

• organizzativa

• educativa

• curricolare

• extracurricolare

Interagisce con la Regione e gli Enti Locali

I genitori concorrono alla sua approvazione attraverso i rappresentanti eletti nel

Consiglio di Istituto. • È un documento di impegni incentrato sul rapporto scuola – studenti - famiglia. • È elaborato da un’apposita Commissione di Insegnanti, nominata dal Collegio

Docenti, con la collaborazione di tutte le componenti della scuola; è deliberato dal Collegio Docenti per gli aspetti formativi, pedagogici, didattici ed organizzativi; passa al Consiglio di Istituto che lo approva per le finalità generali e gli aspetti finanziari.

• Definisce il patto formativo nell'intero corso di studi dei tre ordini di scuola. • È un documento pubblico: si può visionare in segreteria oppure scaricare in formato

digitale dal sito della scuola. Il POF è integrato da: •Carta dei Servizi e Regolamenti per il funzionamento dell’Istituto •Piano annuale delle attività (Programmazione) e Curricolo •Piano annuale per l’Inclusività e moduli per il Piano Didattico Personalizzato •Progetti (curricolari ed opzionali) e Laboratori •Protocolli per l’accoglienza di: Alunni Disabili, Alunni con Disturbi Specifici, Alunni Stranieri.

Dal 1° Settembre del 2012 la nostra scuola è diventata “Istituto Comprensivo” e il nostro POF definisce un processo educativo unitario; l’aggregazione in una sola struttura funzionale della scuola dell’infanzia, primaria e la secondaria di primo grado, si esplicita nel POF come una solida continuità educativa e didattica.

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L’Istituto Comprensivo offre, infatti, la possibilità di “incontri ravvicinati” fra i docenti dei vari ordini che possono così confrontarsi, scambiarsi informazioni, lavorare per un curricolo “in verticale”, mettere in comune risorse professionali e strutturali, e per le famiglie, che vedono i loro figli seguiti nei loro percorsi di crescita da una unica agenzia educativa.

2. ANALISI DEL CONTESTO 2.1 Il territorio

L’Istituto Comprensivo “Piazza Capri” è ubicato nel III Municipio, in un triangolo di

territorio compreso tra V.le Adriatico, V.le Ionio e Via Conca d’Oro.

La zona, generalmente indicata come “Montesacro” si trova nel quadrante nord-est della città e confina con le zone Val Melaina e Casal Boccone a nord, con il quartiere Talenti (Montesacro alto) ad est, con i quartieri Pietralata e Nomentano a sud e con il quartiere Trieste ad ovest.

I ritrovamenti archeologici confermano la presenza di abitanti sul territorio sin da epoche lontanissime e la ricchezza di reperti e documenti, di epoca romana e medievale, testimonia la sua importanza storica.

Il quartiere, con il nome di “Città Giardino Aniene”, nasce intorno al 1920 come risposta urbanisticamente rivoluzionaria alla necessità di riorganizzare il Piano Regolatore.

Negli anni ’50 iniziano gli insediamenti lungo le direttrici Conca d’Oro/Ionio con un buon sviluppo residenziale negli anni ’60, per raggiungere la massima espansione e trasformazione, spesso senza rispettare i vincoli storici/ambientali, negli anni ‘70.

Oggi è una zona ben collegata con il cuore della città, in cui non mancano né i servizi né i centri di aggregazione né gli spazi verdi.

La popolazione è molto eterogenea. Coesistono:

• nuclei familiari di piccola e media borghesia; • nuclei familiari che vivono un disagio di natura economica/sociale/culturale; • nuclei familiari monogenitoriali in crescente aumento; • nuclei familiari di immigrazione pregressa, ormai integrati; • nuclei familiari di nuovi immigrati provenienti da paesi europei ed extraeuropei che,

spesso, non hanno alcuna conoscenza della lingua italiana. L’attività lavorativa riguarda soprattutto il settore terziario e, in percentuale minore, il

secondario. L’occupazione femminile, prima molto diffusa, risente notevolmente

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dell’attuale periodo di crisi economica, ma non mancano dati preoccupanti anche per quella maschile.

2.2 L’Istituto

L'I. C. "Piazza Capri", benché nato solo il 1° settembre 2012, è un'istituzione educativa/formativa che ha radici profonde nella realtà del quartiere Montesacro dove opera da decenni offrendo un servizio pubblico essenziale.

L’utenza dell’Istituto rispecchia la composita varietà del contesto abitativo. L’accorpamento delle istituzioni scolastiche in istituti comprensivi, infatti, ha rallentato la mobilità e, oltre il riconoscimento della qualità del servizio offerto, si predilige la vicinanza alle abitazioni (sia del nucleo familiare, sia dei nonni che intervengono in caso di particolari esigenze lavorative dei genitori) come criterio di scelta per le iscrizioni; vicinanza che, tra l’altro, permette una maggiore e più approfondita conoscenza sia dell’offerta formativa che dell’organizzazione interna.

Coesistono nelle classi

• gruppi di alunni supportati dalla famiglia che si mostra collaborativa e aperta al confronto;

• gruppi di alunni che vivono in nuclei con disagio economico/sociale/culturale e le famiglie non sempre riescono a comprendere e supportare le problematiche particolari o le complesse dinamiche di crescita dei ragazzi;

• gruppi di alunni le cui famiglie si dichiarano pronte a collaborare con la scuola, ma lanciano messaggi impliciti/espliciti di profonda dissonanza (sia per quel che riguarda la dimensione valoriale che didattica) con conseguente disorientamento degli alunno stessi;

• gruppi di alunni di pregressa immigrazione con una conoscenza essenziale della lingua italiana;

• gruppi di alunni di nuova immigrazione (spesso accolti nelle classi durante l’arco dell’anno scolastico) senza nessuna conoscenza della lingua italiana;

• gruppi di alunni diversamente abili e/o con disturbi di apprendimento (con o senza certificazione);

• gruppi di alunni senza possibilità di accesso ai mezzi informatici e/o agli strumenti tecnologici.

Solo in alcuni casi si rilevano eccessive carenze di stimoli cognitivi, ma, generalmente, emergono sempre più difficoltà nella concentrazione, nell’attenzione, nell'organizzazione del lavoro scolastico e nella gestione di se stessi nel ruolo di studenti: difficoltà generazionali di bambini e pre-adolescenti che vivono immersi nella cultura contemporanea costituita prevalentemente da stimoli multipli che svaniscono con estrema rapidità.

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Non bisogna tralasciare, infatti, di considerare il cosiddetto “curricolo nascosto” (ossia quell’insieme di abilità e conoscenze, atteggiamenti e comportamenti, valori e credenze) che gli alunni acquisiscono nell’extrascuola, che influisce in modo considerevole sul processo di formazione dell’identità personale e che diventa sempre più consistente. La scuola non può intervenire sull’extrascuola, ma è lo spazio istituzionale delegato alla promozione di processi di elaborazione difficilmente acquisibili altrove e mantiene una funzione privilegiata e rilevante su:

• alfabetizzazione culturale; • formazione di mappe e quadri concettuali in cui collocare l’esperienza; • sviluppo di capacità riflessive e metacognitive; • intervento psicologico per affrontare le problematiche presenti nelle fasi di crescita

individuale e per prevenire il disagio giovanile; • accettazione e valorizzazione dell’altro; • sostegno alla socializzazione positiva arricchita attraverso il confronto e lo scambio; • promozione di una prospettiva interculturale dell’uguaglianza

L’Istituto, ponendosi come polo culturale, luogo di incontro tra differenze, definisce la sua offerta formativa per costruire negli alunni quelle competenze necessarie per un inserimento attivo, cosciente e produttivo nella realtà del paese in profondo cambiamento: paese, da una parte inserito nell’Unione Europea ed in un contesto mondiale sempre più dilatato ed integrato, dall’altro avviato verso una rivalutazione del locale.

3. LE NOSTRE SCUOLE

3.1 LA STORIA DELL’ I. C. “PIAZZA CAPRI” L’ Istituto Comprensivo “Piazza Capri” nasce dall’unione di due scuole che, fino all’anno scolastico 2012-13, rappresentavano due realtà distinte: il 94° Circolo Didattico “Giuseppe Parini” e una parte della Scuola Secondaria di Primo Grado “Cesare Piva”, costituita dalle classi ospitate all’interno del plesso “Don Bosco”. La Scuola “G. Parini” comprendeva la Scuola Primaria, nei plessi di “Piazza Capri”, “Don Bosco”, “Valle Scrivia” e “Monte Senario”, e la Scuola dell’ Infanzia Statale, inizialmente presente solo nel plesso di “Monte Senario”.

L’ anno scolastico 1996-1997 vede nascere la prima e unica sezione di Scuola dell’Infanzia Statale del plesso di “Valle Scrivia”.

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L’edificio “Piazza Capri”, a causa di importanti e urgenti ristrutturazioni, è stato chiuso temporaneamente e per questo motivo tutte le classi si sono trasferite nel plesso “Valle Scrivia”, che per l’occasione ha ricavato nuove aule al suo interno.

Alcune classi della scuola “C. Piva”, per analoghe ragioni, sono state a lungo ospitate presso l’ edificio “Don Bosco”. Il 1° settembre 2012 la scuola “Giuseppe Parini” e il plesso “Don Bosco” della scuola “Cesare Piva” si uniscono dando vita all’ attuale Istituto Comprensivo “Piazza Capri”. 3.2 L’ORGANIGRAMMA

La scuola è un’organizzazione complessa. Come tale ogni Istituto, anche il nostro, ha necessità di definire una struttura organizzativa che la rappresenti e che consenta a tutti di lavorare in modo efficace ed efficiente.

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La nostra scuola si compone di quattro plessi, così distribuiti:

La sede centrale, sita in Piazza Monte Baldo, 2 ospita la Direzione, la Segreteria

Amministrativa e le classi della scuola primaria e secondaria di primo grado. Nella stessa sede si trovano anche alcune sezioni della scuola dell’infanzia

comunale. In ciascuna sede si trovano strutture e servizi, distribuiti secondo la tabella che segue. PLESSI CONTATTI RISORSE

Segreteria Direzione:

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Pz. Monte Baldo,2

00141 Roma

0697605723/4/5

068180809

[email protected]

Scuola

Primaria

Scuola

Sec. di primo

grado

Totale

Aule 12 10 (di cui 1con LIM)

22

Biblioteca 1 1 2

Teatro Comune - Non

Comune - Non

1

DON BOSCO

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DON BOSCO

Scuola:

Pz. Monte Baldo,2

00141 Roma

0687183967

0687198644

agibile agibile

Aula audiovisivi 1 (con LIM)

1 2

Aula sussidi 1 (con LIM)

-----------------------

1

Laboratorio informatica

1 (con LIM)

1 (con LIM)

2

Laboratorio scientifico

1 ------------------------

1

Laboratorio musicale

1 In aula video

1

Laboratorio grafico/espressivo

1 ------------------------

1

Palestra Comune Comune 1

Aula pre/post scuola

1 ------------------------

1

Sala insegnanti 1 1 2

Ambulatorio medico

1 1 2

Locali mensa 3 uso a turnazione

------------------------

3

Locali cucina 2 ------------------------

2

Cortile Comune Comune 1

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Piazza Monte Baldo, 2 - 00141 Roma 0697605723/4/5 068180809 [email protected]

   

14

VALLE SCRIVIA

PIAZZA CAPRI

Via Valle Scrivia,11

00141 Roma

0688327326

0688386266

0688386266

Attualmente ospitato nei locali di Via Valle Scrivia,11 causa ristrutturazione

Scuola

Infanzia

Scuola

Primaria

Totale

Aule 1 15 VS- 5 Pz C.

21

Biblioteca Comune 1 1

Teatro Comune Comune 1

Aula audiovisivi

Comune 1 1

Aula sussidi Comune 1 1

Laboratorio informatica

Comune 1 1

Palestra Comune Comune 1

Aula pre/post scuola

Comune Comune 1

Ambulatorio medico

Comune Comune 1

Locali mensa Comuni - uso a turnazione

Comuni - uso a turnazione

2

Locali cucina Comune Comune 1

Giardino Comune Comune 1

MONTE SENARIO

Via Monte Senario,119

00141 Roma

068172709 0687197007

Scuola

Infanzia

Scuola

Primaria

TOTALE

Aule 3 5 8

Biblioteca Comune 1 1

Laboratorio informatica

Comune Comune 1

Locali mensa 2 in comune

2 in comune

2

Ambulatorio Comune Comune 1

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medico

Giardino Comune Comune 1

Campo polifunzionale per

attività motoria

Comune Comune 1

4. ORGANIZZAZIONE DELL'ISTITUTO

L'efficienza dell'organizzazione interna dell’Istituto è fondata sulla partecipazione collegiale. I diversi organismi, ognuno con competenze proprie, interagiscono fra loro in un contesto di responsabilità diffusa.

STAFF DIRETTIVO

STUDIO E RICERCA PROGETTAZIONE COORDINAMENTO

- Dirigente Scolastico

- Collaboratori D.S.

- Coordinatori di plesso

- Gruppi di lavoro

- Commissioni

- Funzioni strumentali

- Collegio Docenti

- Consiglio Intersezione

- Consiglio Interclasse

- Consiglio Classe

- Coordinatori:

di plesso

di Intersezione

di Interclasse

di Classe

- Funzioni strumentali

DELIBERE SUPPORTO ALLADIDATTICA SICUREZZA CONTRATTAZIONE

DECENTRATA

- Collegio dei Docenti

- Consiglio d'Istituto

- Referenti:

progetti

informatica

sussidi

biblioteca

- Assistenti amministrativi

- Collaboratori scolastici

- Dirigente Scolastico

- R.S.P.P.

- R.S.L

- Preposti

- Addetti antincendio

- Addetti di primo soccorso

- Rappresentanze Sindacali

Unitarie

Piazza Monte Baldo, 2 - 00141 Roma 0697605723/4/5 068180809 [email protected]

   

15

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La ricerca e l'individuazione di strutture organizzative e gestionali sempre migliori è di primaria importanza per garantire la qualità del servizio scolastico.

STAFF DI DIREZIONE

Organismo interno creato per rendere partecipata e funzionale la gestione

so.

dicamente ed affianca il D.S. nell’organizzazione e nella gestion

4.2

per la progettazione e la realizzazione del Piano dell'Of

1.

ffici

e il Direttore dei Servizi Generali e

4. i profili organizzativi per l’attuazione del POF;

6. del Fondo d’Istituto;

Co

4.1

dell'Istituto. E’ presieduto dal Dirigente Scolastico (DS) ed è composto dal D.S., da 2 collaboratori, di cui uno con funzione di vicario, dai coordinatori di ples

Lo staff si riunisce perioe dell’Istituzione. In particolare analizza il funzionamento dei servizi ed apporta i

miglioramenti opportuni sulla base delle informazioni e delle segnalazioni raccolte dalle varie componenti (Dirigente Scolastico, docenti, studenti, famiglie, personale A.T.A.).

DIRIGENTE SCOLASTICO

Il D.S. è il rappresentante legale dell'Istituto Comprensivo "Piazza Capri". E’ responsabile della direzione, del coordinamento, della promozione e valorizzazione delle risorse umane, finanziarie e strumentali.

Promuove le azioni necessarie ferta Formativa sotto il profilo didattico, pedagogico, organizzativo e finanziario

perseguendo gli obiettivi di qualità ed efficienza del servizio. Ha la responsabilità delle attività dell'Istituto.

Il D.S. si può avvalere della collaborazione di docenti da lui individuati secondo i criteri e le modalità stabilite dalla normativa vigente. (art. 34 del CCNL 29-11-2007).

Compiti del Collaboratore/ Vicario:

sostituzione del D.S. in caso di impegni istituzionali o impedimenti vari in qualità di collaboratore vicario;

2. supporto al D.S. per la gestione dei rapporti con Enti esterni e con gli udell’Amministrazione;

3. raccordo con il Dirigente Scolastico Amministrativi, per le materie amministrative di supporto all’attività didattica; gestione funzionale de

5. verbalizzazione delle riunioni del Collegio Docenti; verifica dell’erogazione

7. coordinamento e collaborazione istituzionale con le Funzioni Strumentali e con i referenti delle aree progettuali;

8. coordinamento del plesso in cui presta servizio. ordinatore di plesso

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I docenti coordinatori di plesso della Scuola dell'Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado assolvono i seguenti compiti:

one del plesso di servizio;

unzioni Strumentali e i

4.3

enti collegiali lla di realizzare una produttiva partecipazione dei o rispetto degli ordinamenti della Scuola Statale, delle

ompetenze e delle responsabilità proprie del personale direttivo e docente.

docente, del Dirigente Scolastico.

partire dall'elezione delle componenti elettive e le riunioni ono v

memb

dei Servizi Generali e Amministrativi partecipa alle riunioni del Consiglio in qua

n diritto di voto e svolge anc

rno dell’Istituzione. Ha compiti di indirizzo, progra

bilità degli altri organi e in par

.F.);

1. organizzazione/gesti2. raccordo con il Dirigente Scolastico e il Direttore dei Servizi generali ed

Amministrativi; 3. coordinamento e collaborazione istituzionale con le F

Referenti delle aree progettuali; 4. coordinamento e collaborazione istituzionale con la Funzione Vicaria;

GLI ORGANI COLLEGIALI

Come previsto dai Decreti Delegati (DPR 416/74), si individuano momdi co orazione scuola - famiglia al fine genit ri alle attività della scuola nel

b

c CONSIGLIO D’ ISTITUTO

Il Consiglio d’Istituto è costituito 8 rappresentanti del personale personale ATA, dei genitori e dalE’ regolarmente costituito a s alide purché sia presente almeno la maggioranza del numero complessivo dei

ri.

Dura in carica tre anni scolastici e tutti i membri del Consiglio restano in carica per tre anni purché conservino i requisiti richiesti per l'elezione e la nomina.

Il Direttorelità di esperto delle questioni amministrative, senza diritto di voto; se il D.S.G.A. è

eletto rappresentante della propria componente fa parte del Consiglio cohe le funzioni di segretario.

Il presidente è eletto a maggioranza assoluta dei suoi componenti, fra i membri della parte genitori, nel corso della prima seduta.

Rappresenta l’organo di govemmazione e valutazione delle attività dell’Istituzione stessa.

Nel rispetto delle funzioni, delle competenze e delle responsaticolare delle scelte definite dal Collegio dei Docenti, il Consiglio adotta tutti i

provvedimenti ad esso attribuiti dalla legge, tra cui:

• approva il regolamento interno;

• gli indirizzi generali per l’attività, la gestione e l’amministrazione della scuola;

• il piano dell'offerta formativa (P.O

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• il bilancio, previo esame del programma annuale di gestione, e il conto consuntivo;

a di contratti di prestazione d’opera con esperti finanziati con risorse del bilancio dell’Istituto.

GI

Il Consiglio elegge al suo interno una Giunta esecutiva, composta dal Dirigente ervizi Generali e Amministrativi, 1 rappresentante dei docenti, 1

A, 2 rappresentanti dei genitori.

, a tempo indeterminato e a mpo determinato, in servizio nell’Istituzione e si insedia all’inizio di ciascun anno

a dal Dirigente Scolastico, ha compiti di progra

svolgimento dei propri

r la valutazione del servizio dei docenti è formato dal Dirigente

4.5 CONSIGLI DI INTERSEZIONE, DI INTERCLASSE, DI CLASSE

• definisce i criteri e le modalità per la stipul

UNTA ESECUTIVA

Scolastico, il Direttore Sante del personale ATrappresent

Il D.S. è il presidente della Giunta. La giunta propone eventuali variazioni al programma annuale; redige l'ordine del

giorno; prepara i lavori del Consiglio, fermo restando il diritto di iniziativa del Consiglio stesso; cura l'esecuzione delle delibere.

4.4 COLLEGIO DEI DOCENTI

Il Collegio dei Docenti è composto da tutti i docentitescolastico. Convocato e presieduto in via ordinari

mmazione, indirizzo e monitoraggio delle attività didattiche ed educative, tra cui: programmazione generale dell’attività didattico-educativa, in coerenza con i criteri generali adottati dal Consiglio d'Istituto; adeguamento dei programmi d'insegnamento alle particolari esigenze del territorio e del coordinamento disciplinare; adozione di iniziative per il sostegno di alunni con disabilità e per figli di lavoratori stranieri; elaborazione e deliberazione del P.O.F.; designazione dei docenti Funzione Strumentale.

Il Collegio dei docenti provvede altresì ad ogni altro eventuale compito attribuito dalla normativa in vigore prevedendo, tra l’altro, la possibilità di articolarsi in gruppi di lavoro e in altre forme di coordinamento interdisciplinare funzionali allo

compiti, nel rispetto dello statuto e delle attribuzioni degli altri organi dell’Istituzione.Il Collegio (inteso come corpo docenti) elegge i propri rappresentanti nel Consiglio di Istituto.

COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DEI DOCENTI

Il Comitato peScolastico, che lo presiede, da 4 docenti membri effettivi e 2 docenti membri supplenti, individuati tra i componenti del Collegio dei Docenti.

Esercita le competenze previste dalla normativa vigente in materia di anno di formazione del personale docente. (art.440 del D.L.vo n.297/94)

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Sono organi collegiali di coordinamento, di contatto reciproco e di rapporto delle attività dei singoli docenti, attività che devecomun

posti dai rappresentanti dei genitori, componente eletta, e dai docenti.; Si riuniscono col compito di formuleducat

gono eletti in ottobre e durano in carica un anno. Svolgono funzioni di coordinamento tra le famiglie e

relative alla realizzazione del coordinamento didattico spettano al Consiglio c

ONSIGLIO DI INTERSEZIONE

nsiglio di Intersezione è composto da tutti i docenti e a un nitori per ciascuna delle sezioni interessate. I consigli sono

siglio di Interclasse è composto da tutti i docenti delle

lassi ppresied

petono varie attività, tra cui: l'analisi della situazione delle clasdell'an

ni necessarie per gli scrutini intermedi e finali.

di I Grado – Il Consiglio di Classe è composto dai docenti di iascuna classe e da quattro rappresentanti dei genitori degli alunni. E’ presieduto dal

D.S. oppure da un docente, membro del consiglio, suo delegato.

intendersi ed attuarsi come individuale e itaria insieme, essendo ciascun insegnante non solo educatore, ma coeducatore dei

propri alunni.

Sono comare al collegio dei docenti proposte in ordine all'azione

iva e didattica e ad iniziative di sperimentazione e con quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni. In particolare esercitano le competenze in materia di programmazione, valutazione e sperimentazione.

Il Consiglio ha validità annuale. I genitori rappresentanti di classe ven

l'istituzione scolastica.

Le competenze on la sola presenza dei docenti.

C

Scuola dell’Infanzia – Il Cod rappresentante dei gepresieduti dal D.S. oppure da un docente, membro del consiglio, suo delegato.

CONSIGLIO DI INTERCLASSE

Scuola Primaria – Il Conc arallele e da un rappresentante dei genitori per ciascuna delle classi interessate. E’

uto dal D.S. o da un docente coordinatore, suo delegato, che deve garantire la coerenza della programmazione didattico - educativa della classe con il piano dell'offerta formativa nonché il rispetto di criteri omogenei nella valutazione degli alunni. Il coordinatore è coadiuvato da un segretario. Tutti i coordinatori si incontrano con il D.S. prima di ogni riunione del Consiglio.

Al Consiglio di Interclasse comsi; la programmazione delle attività didattiche, la verifica periodica

damento didattico. Il Consiglio inoltre, con la sola presenza della componente docenti, provvede allo svolgimento delle operazio CONSIGLIO DI CLASSE

Scuola Secondariac

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20

Ha il compito di realizzare il necessario coordinamento tra le diverse discipline, elaborare e verificare la programmazione educativa e didattica.

Una volta per quadrimestre il Consiglio si riunisce per il ricevimento dei genitori.

le divegli

alunni; to

SSEMBLEA DI CLASSE O DI ISTITUTO

unirsi in assemblea nei locali scolastici (art. 12 D.Lgs. 297- 1994)

one, di Interclasse o di Classe possono esprimere un comitato dei genitori dell'Istituto.

di parola il preside e gli insegnanti, rispettivamente della sezione,

darsi un regolamento che viene inviato in

nte dell'assemblea, ove sia stato eletto;

ta esecutiva del Consiglio di Istituto, autorizza la convocazione e i genitor affissione di avviso all'albo, ren

le dei docenti e si e alle attività di aggiornamento e

az

I rappresentanti dei genitori nei Consigli di Classe possono seguire le varie attività e rse problematiche riguardanti le classi in particolare e tutto l'istituto in generale. Al Consiglio di Classe competono varie attività, tra cui: l'analisi della situazione de la programmazione delle attività didattiche; la verifica periodica dell'andamen

didattico nelle classi di competenza; assunzione di provvedimenti disciplinari a carico degli alunni.

La compilazione e l’aggiornamento della scheda personale di ciascun alunno della classe compete alla sola componente docenti.

4.6 A

I genitori degli alunni hanno diritto di ri

I rappresentanti dei genitori nei Consigli di Intersezi

Le assemblee possono essere di sezione, di classe o di istituto: ad esse possono partecipare con dirittodella classe o della scuola. Per il proprio funzionamento l'assemblea deve visione al Consiglio di Istituto. Per le assemblee che si svolgono nei locali della scuola, la data e l'orario di svolgimento di ciascuna di esse devono essere concordati di volta in volta con il Dirigente. L'assemblea di sezione o di classe può essere convocata su richiesta dei genitori eletti nei Consigli di Intersezione, di Interclasse o di Classe; l'assemblea di Istituto è invece convocata su richiesta:

• del preside• della maggioranza del Comitato dei genitori; • di 300 genitori (art. 15 comma 4 Dlo 297/94).

Il preside, sentita la Giuni promotori ne danno comunicazione mediante

dendo noto anche l'ordine del giorno. L'as m io delle lezioni. 4.7 AREA DIDATTICA - PERSONALE DOCENTE

se blea si svolge in ore non coincidenti con l'orar

La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionaesplica in attività individuali, collegiali e di partecipazion

rm ione in servizio. fo

• ATTIVITA' INDIVIDUALI Attività di insegnamento:

- 25 ore nella Scuola dell'Infanzia,

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- 2 ore nella scuola Primaria (2 più 2 ore di programmazione didattica), econdaria di primo grado.

Attività- 18 ore nella Scuola S

funzionali all'insegnamento: - adempimenti individuali che riguardano la preparazione delle lezioni e delle

orti individuali con le famiglie; ttività collegiali)

Attività

esercitazioni, la correzione degli elaborati, i rapp- adempimenti collegiali ( vedi a

aggiuntive, deliberate dal Collegio dei docenti nell’ambito delle risorse disponibili e enza con il P.O.F.: in coerd

EGIALI In ca, i docenti nel compimento delle attività collegiali si ccupano di elaborare, attuare e verificare, per gli aspetti pedagogico - didattici, il piano

dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle diverse esigenze degli alunni e

E IN

La partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisce un diritto per il per naprofessionalità, come da art.13 del CCNL comparto scuola 1998-2001 e art.12 del CCNL

entale

attraverso iniziative di formazione del personale docente, in ingresso e in

Dirigente Scolastico, sulla base delle indicazioni del Collegio dei Docenti, che individua Istituto, affida al personale, in possesso di competenze

conosciute, incarichi che riguardano mansioni di controllo, di coordinamento e di

er realizzare le finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia è da considerarsi nio professionale dei docenti.

’istituto e per la realizzazione

- i insegnamento, - funzionali all’insegnamento.

• ATTIVITA' COLLattuazione dell’autonomia scolasti

o

tenendo conto del contesto socio-economico di riferimento.

• PARTECIPAZIONE AD ATTIVITA' DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONSERVIZIO

so le in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo delle proprie

integrativo. Le attività di formazione in servizio costituiscono dunque un aspetto di fondamimportanza per incentivare una qualificata professionalità. Lo sviluppo delle risorse umaneè perseguitoservizio, ai fini del potenziamento dell’offerta formativa nel territorio con particolare riguardo alla prevenzione dell’insuccesso scolastico e al recupero degli abbandoni per uno sviluppo integrato di formazione e lavoro.

INCARICHI E FUNZIONI Ille attività organizzative d'riprogrammazioni delle stesse. FUNZIONI STRUMENTALI Prisorsa fondamentale il patrimo

Le Funzioni strumentali sono identificate con delibera del Collegio dei Docenti per la realizzazione e la gestione del piano dell’offerta formativa dell

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di progetti formativi d’intesa con enti ed istituzioni esterni alla scuola. (art. 30 C.C.N.L31/8/99).

4.8 COM

. del

MISSIONI E GRUPPI DI LAVORO

linee programmatiche del Collegio dei ocenti ogni anno vengono individuati i gruppi di lavoro e commissioni, costituiti da

ro vengono costituiti sulla base della disponibilità centi.

Per esplicitare in chiave progettuale ed operativa leDdocenti di tutte le scuole dell’Istituto.

Sia le Commissioni che i Gruppi di lavoindividuale e deliberati dal Collegio dei do

COMMISSIONI Le commissioni sono costituite da docenti di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria; ne è responsabile una Funzione strumentale o un docente referente. Si occupano di particolari aspetti correlati al P.O.F. e viene loro affidato un incarico specifico da assolvere. Le commissioni possono avere carattere permanente o modificarsi annualmente. GRUPPI DI LAVORO I Gruppi di lavoro sono generalmente finalizzati allo studio, alla ricerca, all'innovazione e perimentazione didattica e possono essere formati da:

n un settore. Il r il compito di coordinare gli inse

sollecita un utilizzo più razionale elle risorse umane e materiali comunque presenti nel contesto.

enti con il compito di

ESPONSABILE DEI PROGETTI P.O.F.

s

• docenti di un solo ordine di scuola; • docenti di tutti gli ordini scolastici presenti nell'Istituto; • docenti con specifiche competenze ieferente di ogni gruppo di lavoro è un docente che ha

ria, in merito al mandato ricevuto. gnanti e di riferire al Collegio, riunito in seduta plena GRUPPI DI LAVORO “ALUNNI CON DISABILITA’”

Nei confronti degli alunni con disabilità la scuolad

Presso ogni istituzione scolastica sono costituiti gruppi di studio e di lavoro composti da insegnanti, operatori dei servizi, familiari e studcollaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal piano educativo. (Legge n. 104/1992, art. 15, comma 2) R

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I referenti dei progetti elaborano le attività progettuali in coerenza con le linee generali del OF. Curano gli aspetti metodologici ed organizzativi che garantiscono la fattibilità del

PLESSO PER ATTIVITA' PREVISTE DAL POF

blioteca e icurezza, si occupano di supportare i docenti e/o gli alunni, di organizzare e gestire gli

immessi in ruolo, è normalmente assegnata ad

n docente di ruolo, idoneo per esperienza e professionalità, proposto dal Dirigente

pportando su tematiche di carattere

ecessario eventuali delucidazioni sulla sua relazione.

della componente genitori e

alla componente docente, che si propone di garantire una corretta impostazione del servizi

re un modulo di valutazione del servizio.

vo formato da rappresentanti della componente genitori e ai collaboratori di plesso del Dirigente scolastico.

Si propverifiche, esame dei reclami e dei

commissione.

Pprogetto. Programmano il monitoraggio in itinere e la verifica finale. Riferiscono al Collegio dei docenti gli esiti.

RESPONSABILI DI

I responsabili di plesso per le attività di Informatica, Sussidi e audiovisivi, BiSspazi di competenza, proporre acquisti, monitorare, ecc.

TUTOR DOCENTI IN ANNO DI PROVA

La funzione di tutoraggio per i docenti neo-uScolastico al Collegio che delibera sulla sua nomina. Il tutor affianca il docente in prova ed ha una funzione di facilitatore per armonizzare formazione ed esperienza, aiutando, orientando e sumetodologico e didattico. Il tutor affianca il docente anche nell'incontro con il Comitato di valutazione, partecipa alla discussione e fornisce se n

COMMISSIONI DI SERVIZIO - COMMISSIONE MENSA

E' un organismo consultivo, formato da rappresentanti d

o, il rispetto della la normativa igienico sanitaria, il miglioramento del servizio e delle relazioni con l’utenza.

Durante il sopralluogo i rappresentanti potranno assaggiare il cibo nei locali della mensa per poi compila

All'inizio dell'anno scolastico i genitori possono comunicare al Dirigente scolastico la volontà di far parte della commissione.

COMMISSIONE PULIZIA

E' un organismo consultid

one di garantire una permanenza nei plessi confortevole per gli alunni, per i docenti e per quanti vi operano attraverso: controlli, suggerimenti pervenuti.

All'inizio dell'anno scolastico i genitori possono comunicare al Dirigente scolastico la volontà di far parte della

4.9 AREA AMMINISTRATIVA

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24

DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI (D.S.G.A.)

istrative (art. 5 bis D. L.vo 29/93 e successive modificazioni ed integrazioni) e svolge le mansioni

, il coordinamento e la

• onomato, anche

• e delle delibere degli organi collegiali aventi carattere

• •

SE I

i fattori di qualità dei servizi mministrativi: disponibilità e cortesia del personale; celerità delle procedure; trasparenza

so organo, svolgono compiti in ambiti iversi:

a protocollo e archivio;

personale ATA.

Il Direttore coadiuva il Dirigente nelle proprie funzioni organizzative e ammin2attribuitegli dalla “TABELLA A” del CCNL 29/11/2007, tra cui:

• sovrintende ai servizi generali amministrativo-contabili e al personale amministrativo e ausiliario, curando l'organizzazionepromozione delle attività nonché la verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti dal Dirigente Scolastico; ha autonomia operativa e responsabilità diretta nella definizione e nell'esecuzione degli atti a carattere amministrativo - contabile, di ragioneria e di eccon rilevanza esterna; provvede, nel rispetto delle competenze degli organi di gestione dell'Istituzione scolastica, all'esecuzionesclusivamente contabile; organizza il servizio e l'orario del personale amministrativo ed ausiliario.

RV ZIO DI SEGRETERIA - QUALITA’ DEI SERVIZI

L'Istituto "Piazza Capri" individua e garantisce i seguentadei servizi; informatizzazione; flessibilità oraria nell'apertura degli uffici. ORGANIZZAZIONE GENERALE DEI SERVIZI Gli assistenti amministrativi, all'interno dello stesd

• area contabilità e patrimonio; • are• area didattica; • area personale docente e

servizio

segreteria

di assistenti

am i

D.S.G.A.

ministrativ

collaboratori servizio

ausiliario scolastici

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SERVIZIO AUSILIARIO - COLLABORATORI SCOLASTICI

i, tra cui : accoglienza e orveglianza alunni e pubblico; vigilanza sugli alunni; ausilio materiale agli alunni portatori

copertura massima

LE RISORSE FINANZIARIE

sono utilizzati:

• per garantire il funzionamento didattico;

Ne Istituto, la scuola può reperire risorse me n

• Enti istituzionali (Provincia e Regione) vati, anche sotto forma di sponsorizzazione, disponibili a collaborare con

culturali e ricreative rivolte agli alunni, alle

L'istituche pr i servizi.

ell'offerta formativa con:

rogetto d'istituto inerente l'educazione musicale;

• struzione e visite guidate; formativa particolarmente in

In ndegli a

tano progetti con ore eccedenti renumerate, secondo i criteri

Sono addetti ai servizi generali della scuola con vari compitsdi handicap; custodia e sorveglianza locali scolastici; collaborazione con i docenti; sorveglianza degli alunni in caso di momentanea assenza dei docenti. Per garantire la copertura dell’orario della scuola e l’equilibrata organizzazione delle mansioni, la turnazione del personale A.T.A. è finalizzata a garantire ladell’orario di servizio giornaliero e dell’orario di servizio settimanale su cinque giorni (l'Istituto rimane chiuso il sabato). 4.10 CRITERI PER L ’ USO DEL I fondi che il Ministero della Pubblica Istruzione assegna alla scuola

• per garantire il funzionamento amministrativo generale;

• per realizzare i progetti specifici; l rispetto di quanto approvato dal Consiglio d'dia te la presentazione di progetti a:

• Enti Locali

• soggetti prila scuola per la promozione di attivitàfamiglie e ai docenti. zione scolastica può stipulare accordi e/o convenzioni con soggetti pubblici o privati evedano l'erogazione d

Le famiglie degli alunni possono contribuire alla copertura finanziaria delle spese connesse alla realizzazione del Piano d

• contributo volontario finalizzato alla realizzazione del p

• contributo per polizza assicurativa infortuni alunni; contributo per viaggi d'i

• contributo per attività di arricchimento dell'offertaorario extracurricolare.

og i caso le quote a carico delle famiglie non devono costituire motivo di esclusione lunni dalle attività.

All'inizio di ogni anno scolastico, dopo un'attenta analisi dei bisogni formativi degli alunni, i docenti elaborano e presenstabiliti nella contrattazione, con il Fondo d'Istituto.

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Possono essere progetti di diversa tipologia: europei; finanziati da Enti o Istituzioni esterne; con ricaduta sulla qualità della didattica o dei servizi; sperimentali; d'istituto (che coinvolgono tutte le classi di ogni ordine di scuola); che coinvolgono il maggior numero possibile di classi e docenti; di singole classi; di reti di scuole.

4.11 R.S.U. La Rappresentanza Sindacale Unitaria (R.S.U.) è un organo collettivo presente in ogni luogo di lavoro, pubblico e privato. I componenti sono eletti sulla base di liste di sindacato, ma nelle loro funzioni rappresentano tutti i lavoratori della scuola (Regolamento per la Disciplina delle elezioni delle R.S.U.).La carica, che dura circa tre anni, è incompatibile con qualsiasi altra carica in organismi istituzionali o in carica esecutiva in partiti e/o movimenti politici, ne consegue la decadenza.

Compiti

Le R.S.U. sono titolari delle relazioni sindacali, a partire dai diritti di informazione, ed esercitano i poteri di contrattazione all'interno di ogni scuola sull'organizzazione del lavoro, i criteri di impiego del personale, l'applicazione dei diritti sindacali, materie espressamente previste dal CCNL "in coerenza con l'autonomia della scuola e nel rispetto delle competenze del Dirigente e degli Organi Collegiali" ( CCNL,art. 6, c.1). Sottoscrivono con i Dirigenti scolastici il Contratto integrativo di scuola, ricercando le soluzioni più confacenti alla migliore organizzazione del personale in relazione al Piano dell'offerta formativa. Le decisioni sono assunte a maggioranza dei componenti. L’attività negoziale è assunta in base ai contratti collettivi di comparto.

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5. CURRICOLO NAZIONALE Con riferimento alle Indicazioni Nazionali del D.M. 254 del 16 novembre 2012 si

indviduano i seguenti ambiti disciplinari e le relative competenze dei diversi ordini di scuola. 5.1 AMBITI DISCIPLINARI E OBIETTIVI di APPRENDIMENTO Scuola primaria Area linguistica

• Acquisizione della tecnica di base per la lettura e la scrittura • Acquisizione delle abilità di ascolto e di analisi della struttura di un testo. • Acquisizione delle abilità espressive sia orale che scritta. • Consapevolezza ed uso delle varietà di codici espressivi e della variabilità della

lingua. • Acquisizione delle abilità metalinguistiche di base.

Area antropologica

• Concettualizzazione di tempo storico. • Acquisizione dell'abilità di manipolazione dei concetti di tempo storico e delle fonti • Concettualizzazione dello spazio geografico. • Acquisizione dell'abilità di manipolazione dei concetti di spazio geografico • Costruzione di mappe descrittive. • Intuizione dei principi di organizzazione sociale e analisi dei sistemi di regole.

Area logico matematica

• Acquisizione della abilità risolutiva di base. • Concettualizzazione dei numeri e operatività con essi. • Manipolazione dello spazio, operatività con figure e forme. • Concettualizzazione primaria per l'utilizzo di linguaggi logici e procedure • informatiche. • Acquisizione delle abilità di base per osservare fare ipotesi e sperimentare. • Approccio al linguaggio scientifico.

Educazione all'immagine ed al suono

• Abilità di analisi, decodifica e codifica dei suoni delle immagini. • Abilità di ascolto-analisi e produzione dei suoni.

Educazione motoria

• Acquisizione della consapevolezza e della organizzazione dello schema corporeo. • Acquisizione dell'abilità di esplorazione dell'ambiente. • Acquisizione del rispetto delle regole nei giochi liberi ed organizzati

Scuola secondaria

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Area linguistica

• Acquisizione dell’uso del linguaggio in tutta la varietà delle sue funzioni e forme; • Possesso dinamico della lingua; • Acquisizione delle capacità espressive e comunicative ; • Sviluppo delle capacità critiche nei confronti della realtà.

Area storico-sociale

• Presa di coscienza del passato e sviluppo della capacità di interpretare il presente; • Maturazione del senso etico come fondamento dei rapporti sociali; • Promozione di una concreta e chiara consapevolezza dei problemi di convivenza

umana ai vari livelli di aggregazione comunitaria ; • Promozione della fratellanza , della giustizia e della pace tra gli uomini attraverso la

conoscenza dei fatti storici. Area tecnico-scientifica

• Sviluppo della capacità logica di astrazione e deduzione; • Sviluppo della capacità di mettere in relazione fatti e fenomeni; • Acquisizione della consapevolezza dei fattori che condizionano la salute personale e

ambientale; • Far conoscere e interpretare la dinamica uomo-ambiente; • Avvio alla comprensione della realtà tecnologica e dell’intervento tecnico • dell’uomo;

Area artistico- espressiva

• Sviluppo della capacità di comunicare,chiarire ed esprimere il proprio mondo interiore mediante i linguaggi propri della figurazione, della musica ecc.

• Sviluppo della capacità di lettura e fruizione dell’opera d’arte • Sviluppo della capacità di ascoltare ,esprimere e comunicare mediante il linguaggio

musicale Scienze motorie

• Promozione dell’equilibrata maturazione psicofisica, al fine di un armonico sviluppo corporeo.

5.2 CRITERI DI VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

L’azione didattica, e nello specifico l’acquisizione degli apprendimenti, viene monitorata continuamente attraverso l’uso di prove di verifica eseguite dagli alunni al termine di ogni unità didattica.

Gli strumenti di verifica e di valutazione utilizzati possono essere di diversa tipologia: prove strutturate o semi-strutturate come schede, questionari, test, lettura, riassunto, problemi ed esercizi, produzione di materiali, disegni, grafici ecc.

I TEMPI DELLA VALUTAZIONE Le prove vengono somministrate all’alunno :

• all’inizio (valutazione iniziale) per accertare il livello di padronanza o la soglia iniziale delle conoscenze;

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• durante (valutazione formativa) per rilevare sia le eventuali difficoltà che gli studenti possono aver incontrato , sia per accertare il possesso delle abilità delle conoscenze indispensabili ai fini degli apprendimenti futuri; • al termine di un’azione di istruzione (valutazione sommativa), solitamente nel mese di maggio, per stabilire se i traguardi sono stati raggiunti e in che misura.

PROVE INVALSI In ordine alla normativa nazionale vengono somministrate alle classi seconde e quinte della scuola primaria e alle classi terze della scuola secondaria di primo grado le prove INVALSI relative alla valutazione degli apprendimenti nelle discipline di italiano e matematica, secondo il calendario stabilito e comunicato alle scuole annualmente dall’Invalsi.

Come previsto dalla normativa, non costituiscono elemento di valutazione nella scuola primaria, mentre nelle classi terze della scuola secondaria di primo grado entrano a far parte delle prove scritte degli esami e della conseguente valutazione finale.

Tali prove si affiancano all’attività didattica dei docenti e possono favorire una lettura comparativa dei dati nei processi di Autovalutazione di Istituto. 5.3 ITALIANO COME L2 (seconda lingua)

Nell’Istituto, come in molte altre scuole, si registra la presenza di alunni stranieri, provenienti da diverse zone del mondo, eterogenei sia per nazionalità sia per livello di conoscenza della lingua italiana. Ciò comporta, ai diretti interessati e alla scuola come organizzazione preposta all’educazione, alcune difficoltà:

• totale non conoscenza della lingua italiana, o conoscenza della L2 frammentaria e legata alle necessità della vita quotidiana

• limitate competenze lessicali, grammaticali e sintattiche

da cui derivano

• difficoltà nello studio delle varie discipline • difficoltà nell’inserimento e nell'integrazione

Considerata la varietà delle culture e delle situazioni concrete di ogni singolo alunno, la nostra scuola si è posta delle finalità che sono alla base dell'intervento dei docenti coinvolti, pur nella consapevolezza che si tratta di interventi a lungo termine. Esse sono:

• l'eterogeneità come principio educativo • la parità di accesso e di trattamento • il successo formativo per tutti gli alunni indistintamente • la socializzazione e l’integrazione accettate e condivise

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Tali attività si concretizzano attraverso interventi di supporto e compensativi, percorsi didattici specifici di rinforzo, recupero e consolidamento, sia per piccoli gruppi che individuali.

5.4 Insegnamento della Religione Cattolica e Insegnamento Alternativo all’IRC

La scelta viene effettuata all’atto dell’ iscrizione ed ha effetto per i successivi anni di corso, fermo restando il diritto di scegliere ogni anno se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica. In tal caso la richiesta deve essere inoltrata per iscritto, nell’anno in corso per l’anno successivo, tramite la compilazione dell’apposito modulo fornito dalla segreteria.

E’ compito del Collegio dei Docenti definire i contenuti delle attività alternative che vengono progettate all’inizio dell’anno scolastico (C.M . 9-5-1991 n°122). Le scelte operate dagli insegnanti delle classi interessate vengono presentate ai genitori o durante la prima assemblea di classe oppure nei colloqui individuali.

I docenti che si occupano dell’insegnamento alternativo all’IRC selezionano attività adatte agli alunni affidatigli tra

• Attività espressive- creative e/o di manipolazione per stimolare la comunicazione, la cooperazione.

• Attività di approfondimento di alcune tematiche significative e universali per promuovere atteggiamenti di rispetto reciproco, sentimenti di coesione e di solidarietà

• Attività di supporto alla didattica • Attività previste da un progetto • Studio assistito

5.5 RECUPERO DIDATTICO Agli alunni in difficoltà di apprendimento viene offerta la possibilità di “recuperare” le lacune o le carenze. Tale recupero viene effettuato secondo diverse modalità:

• Quotidianamente, attivando in classe specifici percorsi di apprendimento individualizzato, come previsto dalla normativa;

• In alcuni specifici periodi dell’anno scolastico, preposti al consolidamento o al potenziamento, con attività svolte in classe e in orario scolastico;

• In alcuni specifici periodi dell’anno, attivando percorsi di rinforzo dedicati agli alunni in difficoltà, in orario extrascolastico.

5.6 ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE. Lo svolgimento degli esami di Stato a conclusione del primo ciclo di istruzione è regolato dal DPR n. 122/2009. Ammissione all’esame

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L’ammissione all’esame degli alunni interni, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico, è disposta dal Consiglio di classe, nei confronti dell’alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità è espresso in decimi, considerando il percorso scolastico complessivo compiuto dall’allievo nella scuola secondaria di primo grado.

In caso di valutazione negativa, viene espresso un giudizio di non ammissione all’esame medesimo.

L’esito della valutazione è pubblicato all’albo dell’Istituto. In caso di non ammissione all’esame viene data comunicazione preventiva alle famiglie.

Gli alunni che vogliono sostenere gli esami di licenza media come candidati esterni (privatisti) devono fare domanda al Dirigente Scolastico di norma entro il 30 aprile dell’anno di riferimento. Calendario degli esami – Prove scritte L'esame di Stato si svolge in un'unica sessione, con possibilità di prove suppletive per i candidati assenti per gravi e comprovati motivi. Le prove scritte riguardano l’italiano, la matematica e le lingue straniere. E’ inoltre disposta la prova scritta a carattere nazionale INVALSI per italiano e matematica in un giorno stabilito a livello nazionale. Le prove scritte si svolgeranno quindi in cinque giorni, a seguito dei quali inizieranno le prove orali secondo il calendario stabilito dalla Commissione. Colloquio pluridisciplinare Il colloquio pluridisciplinare, condotto collegialmente alla presenza dell’intera sottocommissione esaminatrice, verte sulle discipline di insegnamento dell'ultimo anno (escluso l’insegnamento della religione cattolica). Il colloquio potrà prendere spunto da un’esperienza didattica o da un argomento scelti liberamente dal candidato. Il colloquio è finalizzato a valutare non solo le conoscenze e le competenze acquisite, ma anche il livello di padronanza di competenze trasversali (capacità di esposizione e argomentazione, di risoluzione dei problemi, di pensiero riflessivo e critico, di valutazione personale, ecc.). Al colloquio interdisciplinare è attribuito un voto espresso in decimi. Esito dell’esame L'esito dell'esame di Stato è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi. All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova nazionale INVALSI, e il giudizio di idoneità all’ammissione. Pubblicazione dei risultati L’esito positivo dell’esame, con l’indicazione della votazione complessiva conseguita, è pubblicato, per tutti i candidati, nell'albo della scuola. In caso di mancato superamento dell’esame, verrà data comunicazione preventiva alle famiglie dei candidati. Concluse tutte le procedure, la segreteria sarà disponibile per il rilascio dei diplomi.

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5.7 CONTINUITA’

La continuità educativa consiste nel considerare il percorso formativo secondo una logica di sviluppo che valorizzi le competenze dell’alunno e riconosca la specificità e la pari dignità educativa di ciascuna scuola nella diversità di ruoli e funzioni.

L’obiettivo è quello di rendere meno problematico il passaggio fra le diverse istituzioni educative, rispettando le fasi di sviluppo di ciascun bambino e recuperando le precedenti esperienze scolastiche in un momento alquanto delicato della crescita di ognuno.

A tal fine sono previste forme di raccordo organizzativo , oltre che pedagogico e curricolare, tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1°grado. Le attivita’ riguardano in particolare le classi di raccordo tra i diversi ordini di scuola e si attuano durante l’intero anno scolastico. Organizzazione

• Incontri periodici tra insegnanti scuola dell’ infanzia/ classi prime scuola primaria e classi quinte scuola primaria/ classi prime scuola secondaria I grado , per il monitoraggio dell’ andamento degli alunni (inizio novembre /metà maggio).

• Individuazione delle competenze in uscita degli alunni dei vari ordini di scuola • Confronto delle prove di verifica in uscita dalla scuola primaria con le prove d’

ingresso nella scuola secondaria di I grado . • Condivisione Protocollo alunni con DSA. • Incontri tra i docenti per la presentazione degli alunni in entrata nel successivo

ordine di scuola (maggio). Attività

• Incontri con il Dirigente scolastico e i genitori sull’ organizzazione della scuola, prima delle iscrizioni ad ogni ordine e grado.

• Organizzazione di Open -day nella Scuola Primaria e Secondaria di I grado. • Predisposizione di sportelli informativi rivolti ai genitori nel periodo delle iscrizioni

scolastiche. • Visite degli alunni delle classi quinte della primaria alle scuole secondarie di I

grado per conoscere gli ambienti, i docenti, i futuri compagni e le loro attività. • Coinvolgimento degli alunni delle classi seconde o terze della scuola secondaria di

I grado con la funzione di tutor per illustrare spazi e funzioni dell’ edificio. • Attività didattiche condivise tra scuola primaria e scuola secondaria di I grado (da

definire annualmente): uscite didattiche, iniziative di vario genere (giornata della Memoria, giornata al Cinema….)

• Attività didattiche da realizzare tra alunni in uscita dalla scuola dell’ infanzia e alunni delle classi prime della scuola primaria.

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5.8 ORIENTAMENTO Una delle funzioni della scuola è orientare l’alunno nelle sue scelte, per costruire un

consapevole progetto di vita. In tal senso tutto l’intervento educativo della scuola, a tutti i livelli, è implicitamente

orientativo, ma veri e propri percorsi di orientamento vengono esplicitati nella scuola secondaria di primo grado che, in seguito alla decisione del legislatore di elevare l’obbligo scolastico, non si configura più come la fase conclusiva di un ciclo di studio, ma, piuttosto, come un momento propedeutico all’istruzione secondaria di secondo grado.

I tre anni di scuola media, dunque, producono una sorta di orientamento in fieri, venendo ad emergere con chiarezza, nell’articolazione disciplinare, la differenza tra attività laboratoriali, essenzialmente tecnico-applicative (le cosiddette «educazioni»), quelle più specificamente «ginnasiali» nel senso pedagogico del termine e quelle più chiaramente definite «scientifiche» dove l’operatività lascia il posto all’apprendimento squisitamente teorico. Questa differenza, approssimativamente, si riflette nell’ordinamento dell’istruzione secondaria superiore, attraverso la distinzione tra istruzione tecnico-professionale e istruzione liceale.

La prima fase dell’orientamento ha dunque come primo destinatario l’allievo; essa si attua attraverso la valutazione periodica delle competenze, il cui compito precipuo consiste nel rendere consapevole l’allievo delle attitudini sviluppate, delle capacità di studio (autonomo) raggiunte e delle abilità espressive maturate.

La seconda fase dell’orientamento ha come destinatari i genitori degli allievi (genitori che in seguito all’innalzamento dell’obbligo scolastico sono tenuti a iscrivere i propri figli a un istituto di istruzione secondaria superiore) e consiste essenzialmente nel fornire, da parte della scuola, in una serie di incontri collegiali, la più ampia ed esaustiva informazione sugli istituti superiori (finalità educative, articolazione oraria delle discipline, ubicazione).

Inoltre, la scuola costruisce una sorta di “secondo orientamento” per i genitori: i genitori, infatti, non possono più fare affidamento sulle loro esperienze scolastiche per consigliare od orientare i propri figli perché profonde sono state le trasformazioni (anche sotto il profilo strettamente didattico) dell’istruzione superiore nel volgere di pochi anni.

Il «dimensionamento» che ha portato alla fusione tra la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, non ha modificato le linee-guida dell’orientamento così come sono state illustrate qui sopra.

5.9 SICUREZZA

(D.lgs.9 aprile 2008, N°81 - Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)

Nell'I. C. "Piazza Capri" la sicurezza non è concepita solo come il rispetto della normativa, ma soprattutto come percorso educativo che coinvolge gli alunni e tutto il personale. Obiettivo primario, infatti, è quello di formare, attraverso la conoscenza dei rischi e la loro prevenzione, individui sensibili a questa tematica, capaci di recepire e trasmettere la cultura del vivere e del lavorare in ambienti protetti, sani, sicuri, fruibili ed accessibili a tutti.

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In questa ottica è fondamentale analizzare la "percezione del rischio" da parte degli alunni nei vari stadi evolutivi e diventano obiettivi inderogabili:

• saper leggere semplici planimetrie e la segnaletica posta nei locali dell'Istituto; • conoscere i presidi antincendio; • essere informati dei compiti e dei comportamenti da tenere; • capire le disposizioni da osservare in caso di emergenza; • sviluppare spirito di soccorso nei confronti dei più deboli. I genitori possono contribuire all'educazione alla sicurezza prestando attenzione alle

attività svolte a scuola e sensibilizzando i propri figli ad un atteggiamento maggiormente consapevole dei pericoli presenti in ogni ambiente.

Le responsabilità riguardanti la sicurezza sono in capo al Datore di Lavoro, individuato nel Dirigente Scolastico (D.M. 21/6/1996, n. 292).

Come da normativa, l'Istituto è dotato del Documento di Valutazione del Rischio (DVR) che viene periodicamente aggiornato dal Servizio di Prevenzione e Protezione formato dal Datore di Lavoro, dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).

L'incarico di RSPP è svolto da un operatore esterno in possesso dei requisiti previsti dal D.Lgs 195/03 ed ha la funzione tecnica di consulenza ed assistenza per l'individuazione e la valutazione dei rischi per la redazione del relativo documento (DVR) .

Il Dirigente Scolastico nomina le figure di Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione, Addetto Antincendio e Addetto al Primo Soccorso come previsto dal D.lgs . 106/09.

In ogni plesso dell'Istituto è presente l'attrezzatura prevista dalla legge, inoltre i dispositivi di sicurezza sono sottoposti a regolari verifiche e collaudi.

Al fine di ridurre al minimo eventuali danni e di rendere quanto più rapida possibile l'evacuazione degli edifici in caso di emergenza, è stato predisposto l'apposito piano di emergenza ed evacuazione, presente in ogni plesso. Tutto il personale, docente e ATA, ha effettuato ed effettua corsi sulle norme di comportamento relative alla sicurezza e annualmente vengono effettuate in ciascun edificio almeno due prove di evacuazione 5.10 AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE

La formazione e l'aggiornamento continuo sono fattori determinanti per garantire la qualità del servizio scolastico in un contesto socio - ambientale complesso, per costruire l'identità dell'Istituto, per valorizzare la professionalità del personale.

La formazione in servizio va considerata come un diritto e una dimensione essenziale della funzione docente: (art.12 del CCNL 1998-2001) "la formazione costituisce una leva strategica per lo sviluppo professionale del personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per un efficace politica di sviluppo delle risorse umane attraverso qualificate iniziative di prima formazione e di formazione in servizio, di mobilità, riqualificazione e riconversione professionale, nonchè di interventi finalizzati a specifiche esigenze. . l'aggiornamento professionale dei docenti... è finalizzato a fornire ai docenti strumenti culturali e scientifici per sostenere le sperimentazioni e le innovazioni didattiche".

La formazione e l'aggiornamento si prefigurano, quindi, come opportunità per:

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• promuovere una formazione permanente per tutto il personale della scuola; • facilitare la frequenza a corsi qualificati e qualificanti; • favorire la riflessione sull'esperienza, la capacità di utilizzare le informazioni e la

capitalizzazione delle buone pratiche; • aiutare ad interpretare le istanze innovative sollecitate dai sistemi nazionali, europei

e sovranazionali. Ogni anno il Collegio dei Docenti formula le proposte per il piano di aggiornamento del

personale docente e non docente sulla base dei dati emersi dalla somministrazione dei questionari di autovalutazione d'Istituto, della rilevazione dei bisogni formativi, di eventuali innovazioni introdotte dalla normativa.

Coerentemente con la specifica identità dell'Istituto e con gli obiettivi e i tempi del P.O.F., uno o più docenti referenti si assumono il compito di organizzare il piano per gli insegnanti, mentre il D.S.G.A. provvede a tutto il personale ATA ( assistenti amministrativi e collaboratori scolastici). 5.11 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) e DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA)

La scuola italiana è una scuola inclusiva e attenta all’integrazione, buona pratica educativa nel panorama europeo ed extraeuropeo.

Gli alunni con disabilità sono accolti nelle classi e con loro e per loro viene progettato un lavoro personalizzato per l’integrazione e l’apprendimento.

Alla patologie più esplicitamente invalidanti, che prevedono alcuni interventi a garanzia del diritto allo studio dei quali il più conosciuto è la presenza dell’insegnante di sostegno alla classe, si accostano particolari patologie che incidono esclusivamente sull’apprendimento e che, pur essendo diagnosticati da personale sanitario competente, non godono di tali interventi: i Disturbi Specifici dell’Apprendimento o DSA.

Per tali alunni si attivano direttamente i docenti, che predispongono specifici piani didattici, redatti dai Consigli di Classe e Interclasse: i team e i singoli docenti sono preposti alla compilazione periodica del P.D.P. (Piano Didattico Personalizzato) per gli alunni D.S.A., derivante dall’osservanza delle indicazioni di cui alla legge 170, il Decreto Attuativo n.5669 e le Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con D.S.A.

Nello specifico, parliamo di attivare interventi pedagogico – didattici volti all’applicazione di:

1. forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico 2. strumenti compensativi (es. mappe, schemi e formulari) 3. strumenti dispensativi (es. interrogazioni programmate) necessari per il

raggiungimento del successo formativo.

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L’uso delle misure dispensative è finalizzato ad evitare situazioni di disagio e affaticamento in compiti e forme di verifica direttamente coinvolti dal disturbo. Pertanto la norma raccomanda di dedicare una particolare attenzione all’assegnazione dei compiti a casa in modo da programmare tempi più lunghi per lo studio a casa anche prevedendo minor carico (es. suddividendo gli argomenti da studiare in modo da facilitare l’apprendimento). Infatti, 1. agli alunni con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione

scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all'università nonché gli esami universitari. (art 5 comma 4 legge 170)

2. la valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni e degli studenti con DSA deve essere coerente con gli interventi pedagogico - didattici di cui ai precedenti articoli. (art. 6 decreto attuativo n. 5669 Comma 1)

3. le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative - da attuare a cura dei singoli docenti nell’ambito della programmazione didattica generale e nelle procedure di valutazione e scrutinio di cui è competente l’intero Consiglio di Classe - che consentano all’alunno o allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove - riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria. (art. 6 decreto attuativo n. 5669 Comma 2)

4. le Istituzioni scolastiche attuano ogni strategia didattica - da adottare a cura dei singoli docenti nell’ambito della programmazione didattica generale e nelle procedure di valutazione e scrutinio di cui è competente l’intero Consiglio di Classe - per consentire ad alunni e studenti con DSA l’apprendimento delle lingue straniere. A tal fine si valorizzano le modalità attraverso cui il discente meglio può esprimere le sue competenze, privilegiando l’espressione orale, nonché ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune.

5. Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo

modalità compatibili con le difficoltà connesse ai DSA. (art. 6 decreto attuativo n. 5669 Comma 4).

A tali situazioni di svantaggio si accompagnano alunni che, pur non essendo in

possesso di una specifica diagnosi neuropsichiatrica, presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni:

• svantaggio sociale e culturale, • disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, • difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché

appartenenti a culture altre.

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In questi casi i bisogni educativi che tutti gli alunni hanno, sono complicati da deficit: in questo senso il bisogno educativo diventa «speciale» quindi, per poter lavorare adeguatamente, sono necessarie competenze e risorse «speciali», migliori, più efficaci, per poter rispondere in modo più adeguato alle varie difficoltà senza correre il rischio di discriminare ed emarginare.

Quest’area dell’intervento educativo, che abbraccia problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali.

La recente normativa( Direttiva Ministeriale 27/12/2012; Circ. Ministeriale n.8, prot. 561,06/03/2013) rappresenta un punto di svolta poiché apre un diverso canale di cura educativa, concretizzando i principi di personalizzazione dei percorsi di studio enunciati nella legge 53/2003, nella prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con BES non solo da parte dell'insegnante per il sostegno, ma da parte di ciascun docente curricolare e di tutto il team di docenti coinvolto.

Ne consegue la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione ("collegiale, corresponsabile e partecipata") di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe con BES, ma articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate. Allegati: PDP d'istituto, calendario degli incontri appositi, strumenti compensativi in uso

6. LA PROPOSTA FORMATIVA

6.1 COSA VOGLIAMO FARE: LA “VISION”: L’azione educativa - didattica dell’Istituto “Piazza Capri” trae ispirazione dagli art. 3, 30, 33, 34 della Costituzione Italiana, che indicano alcuni principi irrinunciabili:

• UGUAGLIANZA: l’Istituto vuole promuovere il diritto allo studio senza discriminazione di sesso, razza, etnia, lingua, religione, condizioni psico/fisiche o socio/economiche. Persegue l’uguaglianza delle opportunità formative impegnandosi a garantire a tutti gli alunni le acquisizioni fondamentali e a favorire lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno valorizzando le differenze personali e cercando di rimuovere le situazioni di svantaggio

• IMPARZIALITA’: tutti gli operatori ed il personale improntano il loro comportamento a criteri di obiettività, imparzialità, giustizia verso gli utenti

• ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE: l’Istituto favorisce l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione degli alunni con particolare attenzione alla fase di ingresso nelle classi iniziali, alle situazioni di disagio e di necessità

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• PARTECIPAZIONE- EFFICIENZA – TRASPARENZA: la gestione dell’Istituto avviene attraverso la collaborazione di tutte le sue componenti nel rispetto dei ruoli di appartenenza e nell’ambito delle disposizioni vigenti. Si ritiene punto irrinunciabile la condivisione del patto educativo di corresponsabilità scuola-famiglia.

• LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO – FORMAZIONE I docenti svolgono la loro funzione nell’ambito della libertà di insegnamento e dell’autonomia professionale loro riconosciute dalla norma. L’esercizio di tale libertà e autonomia è finalizzato alla formazione degli alunni.

6.2 COME VOGLIAMO FARLO: LA “MISSION”

Premesso che:

l’Istituto pone l’alunno al centro dell’azione educativa; ogni individuo è un essere unico e irripetibile che deve essere accolto, supportato nel suo processo evolutivo, guidato nell’apprendimento con metodi adatti alle sue specificità che vanno accettate e valorizzate;

l’educazione è lo strumento che consente di sviluppare in modo integrato e armonioso l’ identità personale e di conquistare l’ autonomia;

la scuola è il luogo in cui l’alunno matura il senso di appartenenza e la propria identità sociale e civile;

attraverso le attività del Piano dell’Offerta Formativa, l’Istituto pone come finalità generale: • lo sviluppo armonico e integrale della persona,. • la promozione del successo formativo attraverso la valorizzazione degli interessi e

attitudini di ogni alunno e lo sviluppo di capacità critiche, decisionali e di progettazione del proprio futuro;

• la promozione della maturazione armoniosa della persona dall’infanzia all’adolescenza in tutte le dimensioni (affettiva, etica, spirituale, sociale, intellettiva, creativa,corporea)

• la promozione della formazione del cittadino attivo e responsabile; • un’azione educativa attraverso contesti significativi di apprendimento, mirata alla

prevenzione di situazioni di svantaggio/disagio;

6.3 GLI OBIETTIVI

Al fine di accompagnare l’alunno nella conquista della identità personale e della autonomia, l’Istituto attua il proprio percorso formativo perseguendo i seguenti obiettivi generali, educativi e cognitivi:

1) obiettivi generali: • cercare di rimuovere i limiti causati da ogni tipo di svantaggio; • favorire la partecipazione ai valori della cultura e della convivenza civile;

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• far acquisire coscienza di sé per poter effettuare scelte significative finalizzate al raggiungimento di uno scopo prefissato in base alle proprie doti e ai propri limiti;

• fornire strumenti cognitivi e culturali che permettano di leggere e governare l'esperienza.

2) obiettivi educativi e cognitivi:

• acquisire consapevolezza di sé, degli altri, dell’ambiente; • riconoscere la necessità di regole indispensabili per la convivenza civile; • favorire relazioni interpersonali improntate alla tolleranza, alla solidarietà,

all’amicizia; • sviluppare la consapevolezza che le molteplici identità personali e culturali

promuovono la diversità e la collaborazione come valori positivi; • offrire stimoli e strumenti per sapersi rapportare in modo corretto con le altre

culture; • promuovere la cooperazione come condizione di democrazia; • fornire gli strumenti per affrontare le richieste della società nell’era della

globalizzazione per l’esercizio di una cittadinanza effettiva e attiva; • sviluppare l’interesse, la curiosità e la motivazione ad apprendere valorizzando le

esperienze personali; • sviluppare l’ autonomia e la responsabilità nell’affrontare l’impegno e lo studio; • abituare gli alunni a vivere l’impegno scolastico con serenità ed equilibrio per

superare difficoltà ed errori, da affrontare come opportunità di riflessione sul proprio percorso;

• innestare le conoscenze e le abilità disciplinari sulle effettive capacità di ogni alunno con l’uso di pratiche didattiche capaci di integrare i saperi, di definire e risolvere problemi complessi;

• guidare l’alunno affinché interpreti criticamente le informazioni acquisite in ambiti diversi e attraverso vari mezzi di comunicazione, per valutarne l’attendibilità e l’utilità;

• favorire la trasformazione delle conoscenze acquisite nell’extrascuola in competenze personali per connettere informazioni e saperi da riutilizzare in contesti diversi con spirito critico e creativo;

• acquisire, sviluppare ed esercitare competenze culturali (rispetto alle conoscenze);

• acquisire, sviluppare ed esercitare competenze metodologiche (rispetto al metodo di studio e alle abilità correlate);

• acquisire, sviluppare ed esercitare competenze espressivo - linguistiche (rispetto ai linguaggi specifici in uso nei diversi domini disciplinari);

• acquisire metodologia di studio e di ricerca.

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6.4 LA VALUTAZIONE

La valutazione è un momento centrale dell’offerta educativa; essa accompagna tutto il percorso scolastico dell’alunno ed ha molteplici funzioni:

• Funzione Diagnostica: la rilevazione effettuata all’inizio dell’anno scolastico consente di evidenziare abilità e conoscenze pregresse dell’alunno e del gruppo classe, attraverso le quali calibrare tutti i successivi interventi educativi.

• Funzione di Regolazione: la rilevazione effettuata sistematicamente nel corso dell’attività scolastica, consente di monitorare la corrispondenza tra le attività didattiche e gli apprendimenti.

• Funzione di Controllo: la rilevazione, effettuata con modalità univoche in tutte le classi e in tempi predefiniti dal Collegio di Docenti, consente di verificare il rispetto dei contenuti didattici e della tempistica previsti dalle singole progettazioni educative

• Funzione di Riprogettazione: la comparazione degli esiti delle diverse tipologie di verifica consente, di volta in volta, di ricalibrare l’intervento educativo definendo percorsi di apprendimento personalizzati ed efficaci per garantire il successo formativo ad ogni alunno.

La valutazione si sviluppa secondo un criterio di continuità orizzontale e verticale:

Le prove di valutazione vengono messe a punto di anno in anno e per ciascun periodo didattico, nell’intenzione di definire un percorso formativo che accompagni ogni alunno al successo formativo.

La valutazione è dunque uno strumento regolativo della progettazione che consente di definire percorsi di apprendimento, rinforzo e potenziamento ad hoc

6.5 GLI STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE

L’esperienza educativa è un fatto complessivo che risente di più variabili. I test valutano ciò che è possibile misurare ma non riescono ad apprezzare capacità più

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complesse come il giudizio e la critica. Inoltre chi valuta non è mai neutro: influenza la situazione, la filtra, la legge con le parole del suo intimo mondo personale e la interpreta.

E’ importante quindi assumere pienamente la responsabilità della valutazione senza delegarla esclusivamente agli strumenti e comunicare le nostre scelte agli altri soggetti della scuola assumendo così un modello di criticità e di confronto.

Primo strumento di verifica è l’osservazione sistematica compiuta dal docente, attraverso le conversazioni libere o guidate, il senso di responsabilità mostrato dall’alunno nello svolgimento del lavoro didattico e nel rispetto delle regole, degli spazi e dei materiali. Strumenti di verifica quotidiana sono pertanto i materiali scolastici: quaderni, libri di testo, elaborazioni grafiche. A questa prima valutazione empirica, si accompagnano strumenti scientifici di verifica: prove oggettive selezionate o costruite ad hoc dagli insegnanti.

La valutazione degli apprendimenti viene riportata nella scheda di valutazione, che ha funzione certificativa e informativa.

La scheda di valutazione viene compilata in tutte le sue parti dall’equipe dei docenti per la scuola primaria e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di primo grado; alla fine del primo quadrimestre tale scheda viene data in visione alle famiglie e consegnata alla fine dell’anno scolastico. E’ composta da una parte con i dati anagrafici dell’alunno, una con la valutazione degli apprendimenti relativi alle singole discipline, ed un’ultima parte relativa ai giudizi analitici sul livello globale di maturazione.

6.7 VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DEL COMPORTAMENTO

Dall’anno scolastico 2008/2009 la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e’ espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno, come da Decreto-Legge 1° settembre 2008, n. 137 convertito nella legge 30 ottobre 2008, n. 169, art. 3 “Valutazione del rendimento scolastico degli studenti”.

Al fine di assicurare omogeneità di comportamenti nelle decisioni, il Collegio dei Docenti ha definito una scala di valutazione che insiste sugli elementi essenziali dell’apprendimento:

1. Conoscenza

2. Comprensione

3. Produzione

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1. Totale assenza delle più elementari nozioni

2. Totale incapacità di cogliere in senso globale

GRAVEMENTE INSUFFICIENTE (VOTO 0-2) 3. Assolutamente incapace di affrontare una situazione comunicativa.

1. Non possiede i contenuti minimi

2. Non comprende il senso globale nè della forma ne del contenuto

SCARSO

(VOTO 3) 3. Non riesce ad utilizzare le conoscenze e le competenze

1. Conosce in modo frammentario o lacunoso

2. Comprende in maniera generica il senso globale, ma ha difficolta nel cogliere il significato specifico

MEDIOCRE

(VOTO 4) 3. Utilizza in modo elementare, ma non sempre corretto, le conoscenze e le competenze

1. Conosce in modo incompleto o limitatamente scorretto

2. Coglie il senso globale, ma ha difficolta nel cogliere il significato specifico

INSUFFICIENTE (voto 5)

3. Utilizza in modo elementare, ma non sempre completo, le conoscenze e le competenze

1. Conosce in modo essenzialmente corretto le nozioni e le funzioni

2. Coglie il senso globale e anche alcuni aspetti particolari

SUFFICIENTE (VOTO 6)

3. Utilizza in modo elementare, ma corretto e completo, le conoscenze e le competenze

1. E’ in possesso delle conoscenze nei vari ambiti e sa orientarsi

2. Coglie il senso globale, gli aspetti particolari dei fenomeni e le principali interconnessioni

DISCRETO

(VOTO 7) 3. Sa utilizzare le conoscenze e le competenze in modo corretto e preciso

1. Conosce in modo chiaro e dettagliato i contenuti, dimostrando scioltezza e sicurezza

2. Coglie perfettamente il senso globale; autonomamente sa individuare gli aspetti particolari e le interconnessioni

BUONO

(VOTO 8) 3. Utilizza le conoscenze in modo preciso e completo, anche per elaborare produzioni autonome.

1. Conosce e approfondisce in modo personale gli elementi

2. Comprende in maniera completa e approfondita e si appropria delle conoscenze in modo personale

OTTIMO

ECCELLENTE

(VOTO 9-10) 3. Utilizza le conoscenze in maniera precisa e completa, rielaborandole in altri contesti.

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VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

Per quanto riguarda la valutazione del comportamento , è confermata sulla base della normativa vigente la valutazione del comportamento con giudizio nella scuola primaria e con voto numerico nella secondaria e primo grado.

I docenti della Commissione Valutazione dell’I.C. “PIAZZA CAPRI”, in conformità ai criteri individuati nella Tabella “Voto di condotta” del Patto Educativo di Corresponsabilità, hanno individuato una serie di indicatori comuni che costituiscono un riferimento condiviso per la valutazione del comportamento di tutti gli studenti.

Superiore a “nove" Ottimo

Superiore a “otto" Frequenza assidua, partecipazione collaborativa

Superiore a “sette” Frequenza assidua, comportamenti corretti

Superiore a “sei” Frequenza adeguata, comportamenti non scorretti

Sufficiente Assenza di sospensioni superiori ai 15 giorni di lezione

6.7 LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Con le circolari ministeriali n. 50 e 51 del maggio 2009, il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha rimandato ad ogni singola istituzione scolastica il compito di elaborare un modello per la certificazione delle competenze al termine della classe quinta della scuola primaria e della classe terza della scuola secondaria di primo grado. L’I.C. Piazza Capri adotta un analogo documento anche per gli alunni in uscita dalla scuola dell’infanzia.

La certificazione di una competenza è la descrizione e la relativa valutazione di un “saper fare” intenzionale, efficace e contestualizzato, che richiede l’uso di diverse abilità e conoscenze.

La Certificazione delle Competenze, così intesa, costituisce un documento integrativo alla scheda di valutazione e, come la valutazione degli apprendimenti, è espressa in decimi.

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6.8 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL P.O.F.

Il monitoraggio e la valutazione del POF sono fasi fondamentali per la corretta realizzazione delle scelte educative di una scuola, infatti l’autovalutazione può essere considerata come un processo di riflessione continua, che sfrutta le conoscenze e le informazioni disponibili localmente per il miglioramento continuo del servizio reso alla collettività.

“La scelta di partire dall’autovalutazione sollecita ogni scuola ad interrogarsi sulla qualità del servizio offerto al fine di migliorarlo: la libertà delle scuole di compiere scelte autonome dovrebbe infatti essere sempre connessa alla responsabilità di intraprendere processi di miglioramento e di qualificazione del servizio.” 1

Il processo di autovalutazione si riconosce in alcune caratteristiche essenziali:

è situato, ovvero attento alle tipicità della singola istituzione scolastica e del contesto nel quale agisce;

è plurale, ovvero fondato su una molteplicità di evidenze, che illustrano le diverse prospettive di analisi di funzionamento della scuola e i punti di vista dei diversi attori;

è partecipato, ovvero attento alle esigenze di tutte le componenti scolastiche; è proattivo, ovvero ricerca e attua percorsi tesi a migliorare il servizio.

Questo porta il nostro Istituto ad effettuare delle scelte rispetto alla

condivisione delle scelte educative; coerenza della scuola nel perseguire tali scelte; tensione della scuola al miglioramento.

Il monitoraggio e la valutazione sono effettuati mediante strumenti di rilevazione ad hoc, somministrati al personale docente e non docente e alle famiglie.

Di anno in anno il “gruppo valutazione” analizza i risultati delle precedenti rilevazioni, operando una comparazione dei dati che consente di riposizionare le scelte educative, didattiche ed organizzative dell’Istituto, valutando inoltre quali attori coinvolgere nella rilevazione del gradimento dell’utenza al fine di identificare l’efficacia e l’efficienza dell’azione educativa posta in essere.

                                                            1 Cfr. Invalsi – MIUR, Linee guida per l’autovalutazione: dal processo al rapporto di autovalutazione.

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Di conseguenza, nel corso degli anni il POF e gli strumenti per la valutazione dello stesso vengono aggiornati ed integrati mediante apposite “consultazioni” per la definizione del piano di autovalutazione, che coinvolgono

il collegio dei docenti i genitori il Consiglio di Istituto i Consigli di Interclasse dei singoli plessi le commissioni di lavoro dei docenti

Il piano viene controllato e aggiornato anche in relazione ad una periodica valutazione degli esiti formativi realizzata mediante strumenti diversificati:

autoanalisi dei diversi team docenti impegnati nelle attività; questionari rivolti ai docenti e alle famiglie per verificare l’accettazione

dell’organizzazione didattica.

Il monitoraggio e la valutazione vengono realizzati in itinere e comunque entro la fine di ogni anno scolastico; gli esiti vengono pubblicati in forma di report analitico per la riflessione interna e il riposizionamento delle scelte educative-organizzative-gestionali e di report sintetico per la diffusione dei dati mediante pubblicazione online.

Il Dirigente scolastico insieme allo staff di direzione ed in particolare al docente con incarico di Funzione Strumentale “Area POF” , si occupano in maniera puntuale di questo aspetto selezionando le modalità più rispondenti alla capillare diffusione dei risultati.

7. CURRICOLO LOCALE

Al curricolo nazionale, definito dalle Indicazioni Nazionali, si accompagna il curricolo locale, definito dalle singole scuole nella ricerca di una sinergia efficace con il territorio, le altre scuole, le esigenze delle famiglie.

Il curricolo locale si delinea come un percorso esclusivo di ciascuna scuola. Nell’I.C. PIAZZA CARPI esso si sostanzia delle seguenti scelte, operate in base a fattori di qualità: 7.1 SCELTE E FATTORI DI QUALITA’

• la continuità a garanzia di un percorso unitario e organico dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Secondaria di primo grado;

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• l’orientamento, in una prospettiva di educazione permanente, attraverso percorsi di apprendimento (personalizzati/individualizzati) che nel rispetto di tempi, stili e ritmi cognitivi sviluppano la consapevolezza di sé che rende possibili scelte realistiche e motivate;

• il rafforzamento di conoscenze e abilità di base per sviluppare competenze in tutte le diverse aree disciplinari al termine del primo ciclo di istruzione;

• l’incremento culturale nell’ area linguistica, umanistica, scientifica e tecnologica anche con l’intervento di esperti esterni all’Istituto;

• il potenziamento della comunicazione in una dimensione europea delle lingue e delle culture;

• l'uso di tutti i linguaggi in chiave espressiva - comunicativa per incentivare e valorizzare la creatività personale;

• la metodologia di studio e di ricerca attraverso cui sviluppare capacità di analisi, di sintesi, di ragionamento e di confronto critico;

• l’elaborazione e realizzazione di progetti integrati, sostenuti da un principio formativo unitario;

• l’accoglienza e l’integrazione in un’ottica europea; • la tutela dell’allievo come azione educativa alla convivenza civile, come prevenzione

e rispetto delle regole; • la flessibilità organizzativa in modo da garantire ad ogni allievo la possibilità di

avvalersi del tempo e delle opportunità formative più significative; • la cultura della valutazione come raccolta di informazioni finalizzata al

miglioramento continuo dell’insegnamento/apprendimento e con carattere di collegialità e condivisione;

• il controllo interno e l’autovalutazione dei risultati secondo parametri previsti e condivisi;

• la comunicazione scuola – famiglia sviluppata attraverso l'illustrazione trasparente del servizi e ampliata attraverso il sito web ed il registro on line per la Scuola Secondaria di primo grado.

7.2 ACCOGLIENZA ED INCLUSIONE

L’accoglienza è un incontro tra scuola, famiglia ed alunno: rappresenta una opportunità di conoscenza e pone le basi per la condivisione del progetto formativo. E’ finalizzata a favorire lo star bene a scuola e viene ad essere così uno stile di vita e una modalità operativa.

L’Istituto prevede iniziative di accoglienza e di reciproca conoscenza, elaborazione e diffusione di materiale informativo, visita guidata ai locali e alle strutture dei plessi, illustrazione e diffusione del Piano dell’Offerta Formativa.

L’ingresso di un alunno nella scuola è sempre un momento di cambiamento che comporta ansie e timori prima di esplorare, scoprire ed appropriarsi di un nuovo ambiente, di un nuovo mondo di relazioni, di nuovi codici simbolici.

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Nella Scuola dell’Infanzia, particolarmente, l’ingresso dei bambini è un passaggio verso l’autonomia delicato e difficile per le implicazioni emotive ed affettive del distacco dalla famiglia e lo smarrimento in un contesto sconosciuto. Per garantire, quindi, le migliori opportunità di benessere, vengono realizzate misure di inserimento graduale e articolate in più giorni.

L’accoglienza non si esaurisce nel momento dell’arrivo in una nuova situazione, ma accompagna durante la vita scolastica se diventa una opportunità per imparare a gestire la propria fragilità come una forza per sapersi ristrutturare e sintonizzare con gli altri. Chi si sarà sentito accolto potrà a sua volta riconoscere e accogliere le diversità, le prospettive e i punti di vista altrui, modulare in modo duttile le proprie competenze in via di consolidamento. ALUNNI STRANIERI

Il ruolo della scuola è fondamentale per la piena inclusione degli alunni immigrati nella società di accoglienza e si esplica in tre direzioni:

• accoglienza e inserimento • intervento linguistico • attenzione alla dimensione interculturale delle discipline nella prospettiva della

continuità didattica fra Scuola Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado L'educazione interculturale è rivolta a tutti gli alunni ed è il presupposto per un

progetto formativo che favorisca il dialogo, il rispetto reciproco, lo scambio e la cooperazione nella valorizzazione delle identità.

La scuola, inoltre, ha un valore centrale per la costruzione della convivenza democratica sostenendo gli alunni:

• nella relazione positiva con l'altro/diverso percepito come risorsa per la crescita individuale e sociale;

• nel confronto non violento con l'altro per la risoluzione di possibili conflitti; • nella condivisione di regole comuni; • nella trasmissione di conoscenze storiche/sociali/giuridiche che sono indispensabili

per una cittadinanza attiva. Le indicazioni contenute nella normativa italiana si richiamano ai principi contenuti in

direttive e leggi europee e sovranazionali e delineano "un modello educativo integrato, interculturale, attento alla tutela e valorizzazione delle lingue e culture d'origine" garantendo una reale esperienza di apprendimento e inclusione sociale.

Generalmente gli alunni stranieri sono accolti e iscritti nella classe corrispondente all'età anagrafica, tranne i casi in cui, tenendo conto del sistema scolastico del paese di provenienza, delle competenze, delle abilità e dei livelli di preparazione del singolo alunno, non si reputi utile l'assegnazione ad una classe diversa.

Dispositivi di accoglienza (commissione e protocollo, uso di materiali e questionari predisposti...) e percorsi specifici per l'acquisizione della lingua italiana come L2 sono realizzati con l'intento di:

• mettere l'alunno in condizione di comunicare a scuola/fuori scuola con i pari e con gli adulti;

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• facilitare in modo rapido ed efficace l'accesso agli apprendimenti comuni e lo studio delle diverse discipline.

L'Istituto, quindi, previa valutazione iniziale del livello di competenza linguistica, attua con docenti interni:

1. moduli intensivi di prima alfabetizzazione linguistica con i seguenti obiettivi: • conoscere e utilizzare il lessico relativo ad aspetti di vita quotidiana; • conoscere e usare semplici strutture linguistiche di base.

2. moduli di alfabetizzazione ordinaria con i seguenti obiettivi: • ampliare il lessico; • consolidare le strutture linguistiche; • scrivere autonomamente semplici testi; • leggere e comprendere semplici testi con/senza domande-guida.

L'accoglienza e l'integrazione riguardano tutti i docenti, i quali pongono attenzione: • agli aspetti didattici; • al clima relazionale della classe; • alle interazioni fra pari e con gli adulti; • ai possibili conflitti tra pari.

L'Istituto, inoltre, si organizza per attivare positive relazioni con le famiglie. 7.3 ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA LA SCUOLA DELL'INFANZIA

La Scuola dell’Infanzia, la cui frequenza non è obbligatoria, è di durata triennale. Possono essere iscritti alle Scuole dell’Infanzia le bambine e i bambini che abbiano compiuto o compiano entro il 31 dicembre il terzo anno di età.

Le scadenze relative alle iscrizioni sono regolate da circolari annuali che subiscono modifiche in relazione a tempi e modalità e delle quali viene data comunicazione tempestiva all'utenza tramite comunicazioni scritte e tramite il sito web.

Nell'Istituto "Piazza Capri" funzionano sezioni a tempo pieno (40 ore settimanali, comprensive di mensa) nel plesso di Via Monte Senario e di Via Valle Scrivia. In entrambe le sedi, due insegnanti per sezione garantiscono il funzionamento e lo svolgimento delle attività didattiche.

Le disposizioni del Decreto legislativo 59/2004, per quanto riguarda i limiti minimi e massimi delle ore annue (875-1700) rimangono tassative. LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO: LA SCUOLA PRIMARIA E LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO LA SCUOLA PRIMARIA

La Scuola Primaria, obbligatoria, è di durata quinquennale. Le scadenze relative alle iscrizioni per le classi prime sono regolate da circolari

annuali che subiscono modifiche per quanto riguarda tempi e modalità e delle quali viene data comunicazione tempestiva all'utenza tramite comunicazioni scritte e tramite il sito web.

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E’ previsto che alla Scuola Primaria si iscrivano le bambine ed i bambini che compiono i sei anni di età entro il 31 dicembre; possono iscriversi anche le bambine ed i bambini che compiono sei anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento, ma saranno ammessi solo dopo aver dato la precedenza a chi deve assolvere l'obbligo scolastico. Per una scelta attenta e consapevole, si consiglia ai genitori e a coloro che esercitano la patria potestà, di avvalersi delle indicazioni e dei consigli forniti dai docenti della Scuola dell'Infanzia frequentata dai figli.

Non è necessario ripetere l'iscrizione alle classi successive alla prima, viene rinnovata d'ufficio salvo diverse richieste delle famiglie.

Nei plessi dell'Istituto il tempo scuola è diversificato in base alle richieste dell'utenza e prevede tre modelli di funzionamento:

• classi a tempo pieno: 40 ore settimanali • classi a modulo: 27 ore settimanali • classi a modulo: 30 ore settimanali Nelle classi è prevista la presenza di un team di docenti operanti su aree didattiche

diverse. Le ore di progettazione settimanali consentono il coordinamento del processo di insegnamento in funzione dell’unitarietà del percorso complessivo delle classi LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

La Scuola Secondaria di primo grado è regolata dall'art. 5 del Regolamento sul primo ciclo approvato con D.P.R. del 20 marzo 2009, n°89.

Ha durata triennale. Hanno l’obbligo di iscrizione gli alunni che terminano la Scuola Primaria con esito

positivo. Le scadenze relative alle iscrizioni sono regolate da circolari annuali che subiscono modifiche per quanto riguarda tempi e modalità e delle quali viene data comunicazione tempestiva all'utenza tramite comunicazioni scritte e tramite il sito web.

A conclusione del triennio gli alunni, in rapporto agli esiti formativi, vengono ammessi/non ammessi, all’esame di stato.

L'orario di funzionamento di base è di 30 ore settimanali. 7.4 TEMPO SCUOLA SCUOLA INFANZIA

Tutte le classi

40 ore settimanali

dal lunedì al venerdì

8:00 – 16:00

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SCUOLA PRIMARIA

Classi a tempo normale

I – II – III

IV - V

27 ore settimanali

dal lunedì al venerdì

30 ore settimanali

dal lunedì al venerdì

8:20 – 16:20 un giorno

8:20 – 13:20 tre giorni

8:20 – 12:20 venerdì

8:20 – 16:20 due giorni

8:20 – 13:20 due giorni

8:20 – 12:20 venerdì

Classi a tempo

pieno

I – II – III

IV - V

40 ore settimanali

dal lunedì al venerdì

8:20 – 16:20

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Tutte le classi

30 ore settimanali

dal lunedì al venerdì

8:00 – 14:00

Gli studenti di ogni ordine di scuola sono tenuti a:

- frequentare regolarmente le lezioni ed assolvere agli impegni di studio, nonchè informarsi, in caso di assenza, sulle attività svolte in classe; - rispettare gli orari e le modalità di ingresso e di uscita; - usare un linguaggio rispettoso e tenere un comportamento sempre adeguato al luogo e alle attività svolte; - utilizzare correttamente le strutture, le attrezzature, gli arredi, i macchinari e ogni sussidio didattico; - condividere la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e di averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola;

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- favorire la comunicazione tra la scuola e le famiglie attraverso il diario scolastico, o un apposito “quaderno delle comunicazioni”, da utilizzare quale strumento di comunicazione e controllo tra scuola e famiglia, su cui trascrivere compiti, annotazioni e comunicazioni della scuola alla famiglia e viceversa; - presentarsi alle lezioni in ordine nella persona e nell’abbigliamento consono alle attività scolastiche per garantire il decoro e l’autonomia personale; - essere sempre in possesso del materiale necessario allo svolgimento delle diverse attività didattiche (per le lezioni di educazione motoria essere in possesso di scarpe da ginnastica di ricambio)

7.5 CURRICOLO VERTICALE D’ISTITUTO

Nell'Istituto Comprensivo sono presenti la Scuola dell'infanzia e gli ordini di scuola (Primaria - Secondaria di primo grado) che costituiscono il primo ciclo di istruzione. Si crea, quindi, la necessità di strutturare un percorso organico e integrato che dai tre ai quattordici anni circa accompagni l'alunno nella costruzione della sua identità attraverso i cambiamenti evolutivi, supporti lo sviluppo delle sue potenzialità in tutte le dimensioni (affettiva, sociale, etica, intellettiva, creativa, operativa), le doti di competenze spendibili nella prospettiva di una educazione permanente del futuro cittadino italiano, europeo, del mondo.

Con il DM 16 Novembre 2012, n. 258 (G.U. n. 30 del 5 Febbraio 2013) entra in vigore un testo di riferimento univoco per tutte le scuole, che sostituisce le due versioni del 2004 e del 2007. ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO: COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE Definite dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione Europea (Raccomandazione 18/12/2006): 1) Comunicazione nella madrelingua 2) Comunicazione nelle lingue straniere 3) Competenze matematiche e di base in scienza e tecnologia 4) Competenza digitale 5) Imparare a imparare 6) Competenze sociali e civiche 7) Spirito di iniziativa e imprenditorialità 8) Consapevolezza ed espressione culturale

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Dalle Indicazioni al Curricolo: ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree. Aree disciplinari e discipline: le discipline sono state storicamente separate l’una dall’altra da confini convenzionali che non hanno alcun riscontro con l’unitarietà tipica dei processi di apprendimento. Ogni persona, a scuola come nella vita, impara infatti attingendo liberamente dalla sua esperienza, dalle conoscenze o dalle discipline, elaborandole con un’attività continua eautonoma. Nelle Indicazioni le discipline non sono aggregate in aree precostituite per non favorire un’affinità più intensa tra alcune rispetto ad altre, volendo rafforzare così trasversalità e interconnessioni più ampie e assicurare l’unitarietà del loro insegnamento. Continuità e unitarietà del Curricolo: l’itinerario scolastico dai 3 ai 14 anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione. Traguardi per lo sviluppo delle competenze: Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline. Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzione scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli,a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Obiettivi di apprendimento: individuano campi del sapere, conoscenze e abilità, ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e seguono una scansionetemporale precisa: 3° anno infanzia, 3° e 5° anno primaria, 3° anno secondaria primo grado. Valutazione e autovalutazione: la valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Occorre assicurare agli studenti e alle famiglie un’informazione tempestiva e trasparente sui criteri e sui risultati delle valutazioni. Alle singole istituzioni scolastiche spetta, inoltre, la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola. Il sistema nazionale di valutazione ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema scolastico.

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IL CURRICOLO VERTICALE DEL NOSTRO ISTITUTO Vedi allegato 7.6 COMUNICAZIONE E RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA

Solo la comunicazione intesa nel suo vero significato di "mettere in comune" un'idea o un'esperienza può portare alla compartecipazione e, quindi, alla qualità del sistema scolastico.

L'Istituto Comprensivo "Piazza Capri" reputa di importanza fondamentale la condivisione di valori, scelte e strategie, quindi si attiva per utilizzare adeguati strumenti di comunicazione interna ed esterna con l'intento di rendere pienamente consapevoli del progetto comune tutti i soggetti coinvolti nel Piano dell'offerta formativa.

L'Istituto si struttura secondo un assetto reticolare, orizzontale e verticale, e la comunicazione investe e permea trasversalmente tutti gli ambiti in maniera evidente:

• ambito della continuità intesa come nodo cruciale di scambio comunicativo fra ordini diversi di scuole;

• ambito della professionalità di tutto il personale (dirigente, docenti, amministrativi, ausiliari) per quel che riguarda la competenza relazionale:

nel lavoro di equipe, in commissioni e gruppi di lavoro; nel rapporto con gli alunni; nel rapporto con le famiglie; nel rapporto con enti ed istituzioni.

• ambito organizzativo considerato come: partecipazione: coinvolgimento dei singoli organismi collegiali per il

raggiungimento di obiettivi predeterminati; decisionalità: assunzione di responsabilità su un determinato problema nel

quadro normativo e organizzativo vigente. Le riunioni periodiche sono pianificate per favorire la diffusione delle informazioni, la

loro condivisione e applicazione e per fare in modo che nessun settore dell'organizzazione scolastica resti estraneo alla circolarità del processo comunicativo. Migliorare la comunicazione esterna giova a:

• favorire la visibilità dei percorsi e dei progetti elaborati e attuati; • facilitare dialogo e cooperazione; • creare un clima relazionale positivo basato sulla collaborazione scuola - famiglia; • conoscere il livello di soddisfazione degli utenti in merito al servizio; • mantenere un dialogo con gli enti locali e le agenzie presenti sul territorio;

La comunicazione esterna si attua mediante: • incontri con i genitori della Scuola dell'Infanzia e delle classi quinte della Scuola

Primaria per illustrare il funzionamento dell'Istituto e il P.O.F.(continuità); • incontri dei genitori degli alunni delle classi terze della Scuola sec. di primo grado su

tematiche relative all'orientamento scolastico;

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• incontri con i genitori degli alunni secondo le modalità stabilite dagli organi collegiali e rese pubbliche (assemblee, colloqui individuali con insegnanti, ricevimento per consegna documenti di valutazione, ricevimenti collettivi, partecipazione agli incontri previsti per gli organi collegiali);

• registro e documenti di valutazione consultabili on line dalle famiglie (accesso con password);

• informazioni alle famiglie attraverso avvisi e circolari; • colloqui con il Dirigente scolastico e i suoi collaboratori ( su appuntamento); • accesso agli uffici di segreteria (secondo orario di ricevimento o appuntamento); • sito web (www.icpiazzacapri.it) rivolto agli utenti e agli operatori scolastici per:

diffondere la conoscenza del P.O.F.; facilitare il rapporto delle famiglie con l'istituzione scolastica; stimolare le famiglie ad una costruttiva collaborazione; informare i visitatori sulle attività dell'Istituto Comprensivo; sviluppare un costruttivo dibattito culturale sui problemi della scuola; favorire la documentazione e lo scambio di esperienze didattiche.

Il rapporto scuola -famiglia si inserisce, dal punto di vista pedagogico, nella più

grande tematica della continuità educativa e didattica. Genitori e docenti, nonostante la diversità dei ruoli e dei contesti, condividono i destinatari delle loro azioni, i figli/ alunni, e le finalità del loro agire, cioè l'educazione e l'istruzione dei figli/alunni/.

La complessità dei processi sottesi nel progetto comune richiede ai genitori e all'istituzione scolastica uno scambio continuo che è fondamento della comunità educante e che mira a realizzare nel modo migliore l'unitarietà di intenti. Famiglia e istituzione sono chiamate, quindi, nella costruzione progressiva di un rapporto improntato alla collaborazione e alla condivisione di valori, stili, strategie, azioni e mirato alla realizzazione di un ambiente efficace nel sostenere gli alunni/e durante tutto il percorso di crescita per divenire, domani, cittadini responsabili e consapevoli.

La comunicazione e i momenti di incontro scuola-famiglia si pongono come occasioni privilegiate per la creazione di un clima relazionale positivo necessario al confronto costruttivo. La normativa (D.P.R. 21-11-2007, n°235, art.5 bis, comma 1) dispone che all'atto dell'iscrizione sia sottoscritto il Patto di Corresponsabilità Educativa dal Dirigente scolastico, dai genitori e dagli studenti che formalizza, nel rispetto di competenze e ruoli, la reciprocità degli impegni dei soggetti direttamente interessati allo svolgimento concreto e quotidiano della vita scolastica (allegato al presente POF) Ugualmente il Regolamento d'Istituto (D.P.R. n. 235/2007), che esplicita la reciprocità di diritti e doveri per tutte le componenti che interagiscono nella scuola e con la scuola, si pone come richiesta di impegno condiviso su regole (accordi e chiarimenti necessari per il buon funzionamento dell'Istituto) e atteggiamenti per far maturare negli alunni/e la consapevolezza che la libertà personale si realizza anche nel rispetto dei diritti altrui e nell'apprendimento dei propri doveri, nel rispetto della dignità della persona e dei valori che la fondano. Il Regolamento è allegato .

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7.7 ARRICCIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

L’offerta formativa definita nel curriculum viene arricchita attraverso le attività progettuali curricolari ed extracurricolari realizzate dall’Istituto.

Oltre alle attività realizzate dai docenti in orario scolastico, vengono programmate dai docenti, in accordo con le famiglie, altre esperienze didattiche e formative:

VISITE E VIAGGI Le attività educative e didattiche trovano un completamento e un approfondimento

attraverso visite e viaggi di istruzione. Gli itinerari vengono definiti dai docenti sulla base delle specifiche programmazioni

didattiche, pertanto rientrano nelle attività di insegnamento – apprendimento. La scuola adotta uno specifico piano delle “uscite” che definisce mezzi di trasporto,

numero delle uscite (in rapporto all’età degli alunni), tetti di spesa ecc. Tale protocollo è posto all’attenzione del Collegio dei docenti e del Consiglio di istituto e ne viene data illustrazione ai rappresentanti dei genitori nei Consigli di Classe - Interclasse – Intersezione. ATTIVITA’ IN CONVENZIONE

Nel quadro delle attività previste ed approvate dal Collegio dei Docenti per attuare vari progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa, vengono stipulate convenzioni con alcuni enti esterni, tra cui:

• Polisportiva Sempione (sc. prim.) • Centro Sportivo Lanciani (nuoto sc. sec.) • Centro Scherma Roma (scherma sc. sec.) • British Institute (KET sc. sec.) • Insieme per Fare (musica sc. sec.) • Ass. “Un Camper per la Scienza” (lab. scient. Sc. sec.)

Annualmente vengono stipulate anche altre convenzioni, relative all’arricchiamnto dell’Offerta Formativa. 7.8 PROGETTI Il Collegio dei Docenti ha identificato 3 aree progettuali, corrispondenti ad altrettante “schede contabili”:

1. PROGETTI A COSTO “ZERO”: attività che non prevedono un intervento diretto della scuola nella gestione amministrativa. Rientrano in questa categoria alcune attività date in convenzione, i progetti erogati da enti o associazioni in forma gratuita.

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2. PROGETTI A CARICO DELLE FAMIGLIE: attività formative che prevedono un intervento finanziario da parte delle famiglie, ad esempio alcune attività in convenzione.

3. PROGETTI A CARICO DELL’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA: attività educative e

didattiche di cui la scuola si fa integralmente carico. All’interno di queste macroaree si sviluppano le diverse attività progettuali finalizzate all'arricchimento dell'offerta formativa.