I TRENI? “COSA LORO” - secoloditalia.it · Jugoslavia. di Redazione USA, UN FIUME DI FAKE NEWS...

4
SECOLODITALIA.IT Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23.02.1976 PRIMO PIANO di Michele Pezza Colpito e aondato dal servizio delle Iene sulla ttizia assunzione del glio, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, già sottocapo di Stato maggiore dell’esercito, ha rimesso le deleghe. A darne notizia, lo stesso Rossi che, pare di capire, non si è dimesso dalla carica governativa. dalla stazione di Mestre alle 21.08 e sarebbe dovuto arrivare a Bassano alle 22.07, ma alla ne è giunto a destinazione solo alle 22.45. Tutta colpa dell’arrivo dei nordafricani che sono saliti a bordo alla stazione di Castelfranco con urla e strepiti. 2 3 4 Di separatismi e indipendentismi, motivati dall’egoismo locale, è piena l’Europa. Fa riettere il fatto che in un Vecchio Continente che da dopo la guerra tenta disperatamente e ossessivamente di unirsi, ci siano invece spinte centrifughe che spesso ottengono il risultato: basti pensare alla Jugoslavia. di Redazione USA, UN FIUME DI FAKE NEWS DOPO LA STRAGE DI LAS VEGAS La strage e le fake news. Sono almeno 5 le notizie fasulle circolate in rete dopo la strage di Las Vegas. Tra queste i presunti collegamenti con l’Isis, il nome errato dell’attentatore, le vittime inesistenti. Insomma, mentre l’America è ancora sotto shock per quella che è considerata la più grave strage della storia degli Usa. SECOLODITALIA.IT di Redazione LE NAZIONI SOTTO ATTACCO E’ BOOM DI EGOISMI LOCALI LE IENE COLPISCONO ANCORA ROSSI RIMETTE LE DELEGHE MERCOLEDI 4 OTTOBRE 2017 EURO 1,00 Una gang di giovani nordafricani ha preso in ostaggio un intero treno bloccandolo per quasi un’ora alla stazione di Castello di Godego. Insulti, sputi, minacce al capotreno. La storia, raccontata dalla Tribuna, è successa sabato scorso sul Regionale 5740 Venezia-Bassano del Grappa. I vandali hanno svuotato un estintore e hanno inveito contro alcuni passeggeri no a sputargli addosso. Il treno era partito di Redazione «Questo treno è nostro», hanno urlato davanti a mamme e bambini spaventati. Il racconto della Tribuna è da brividi. «Guai a chi tentava, seppur con le migliori intenzioni, di riportarli alla ragione. Chi si avvicinava a loro veniva preso per la nuca o per il collo e minacciato», scrive il quotidiano. Alla ne alcuni passeggeri hanno fatto scattare l’allarme, il treno si è fermato e soltanto l’arrivo dei carabinieri ha messo no all’aggressione. ANNO LXV N. 272 ISSN 2499-7919 I TRENI? “COSA LORO”

Transcript of I TRENI? “COSA LORO” - secoloditalia.it · Jugoslavia. di Redazione USA, UN FIUME DI FAKE NEWS...

SECOLODITALIA.IT

Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23.02.1976

PRIMO PIANO

di Michele Pezza

Colpito e affondato dal servizio delle Iene sulla fittizia assunzione del figlio, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, già sottocapo di Stato maggiore dell’esercito, ha rimesso le deleghe. A darne notizia, lo stesso Rossi che, pare di capire, non si è dimesso dalla carica governativa.

dalla stazione di Mestre alle 21.08 e sarebbe dovuto arrivare a Bassano alle 22.07, ma al la fine è giunto a destinazione solo alle 22.45. Tutta colpa dell’arrivo dei nordafricani che sono saliti a bordo alla stazione di Castelfranco con urla e strepiti.

2 3 4

Di separatismi e indipendentismi, motivati dall’egoismo locale,   è piena l’Europa. Fa riflettere il fatto che in un Vecchio Continente che da dopo la g u e r ra t e n t a d i s p e ra t a m e n t e e ossessivamente di unirsi, ci siano invece s p i n t e c e n t r i f u g h e c h e s p e s s o ottengono il risultato: basti pensare alla Jugoslavia.

di Redazione

USA, UN FIUME DI FAKE NEWS DOPO LA STRAGE DI LAS VEGAS

La strage e le fake news. Sono almeno 5 le notizie fasulle circolate in rete dopo la strage di Las Vegas. Tra queste i presunti collegamenti con  l’Isis, il nome errato dell ’attentatore, le vittime inesistenti. Insomma,  mentre l’America è ancora sotto shock per quella che è considerata la più grave strage della storia degli Usa.

SECOLODITALIA.IT

di Redazione

LE NAZIONI SOTTO ATTACCO E’ BOOM DI EGOISMI LOCALI

LE IENE COLPISCONO ANCORA ROSSI RIMETTE LE DELEGHE

MERCOLEDI 4 OTTOBRE 2017 EURO 1,00

Una gang di giovani nordafricani ha preso in ostaggio un intero treno bloccandolo per quasi un’ora alla stazione di Castello di Godego.  Insulti, sputi, minacce al capotreno. La storia, raccontata dalla Tribuna, è successa sabato scorso sul Regionale 5740 Venezia-Bassano del Grappa.  I vandali hanno svuotato un estintore e hanno inveito contro alcuni passeggeri fino a sputargli addosso. Il treno era partito

di Redazione«Questo treno è nostro», hanno urlato davanti a mamme e bambini spaventati. Il racconto della Tribuna è da brividi. «Guai a chi tentava, seppur con le migliori intenzioni, di riportarli alla ragione. Chi si avvicinava a loro veniva preso per la nuca o per il collo e minacciato», scrive il quotidiano. Alla fine alcuni passeggeri hanno fatto scattare l’allarme, il treno si è fermato e soltanto l’arrivo dei carabinieri ha messo fino all’aggressione. 

ANNO LXV N. 272 ISSN 2499-7919

I TRENI? “COSA LORO”

di Gabriele Alberti

MERCOLEDI 4 OTTOBRE 2017 2

Laura Boldrini, senza ritegno, continua a battere cassa per il piano migranti. «Il piano previsto dal governo per l’accoglienza dei profughi è condivisibile ma non dice quanto l’Italia intende mettere a d i s p o s i z i o n e p e r l ’a c c o g l i e n z a , c h e è u n elemento essenzia le per garantire sicurezza e coesione sociale». Boldrini insaziabile, non bada a spese e sprona ad aprire i forzieri per garantire un'”aurea” accoglienza ai migranti in un momento in cui le famiglie soffrono, i nuovi poveri aumentano e il lavoro non c’è. Eccola la presidente della Camera Laura Boldrini all’inaugurazione della mostra ”Bambini. Storie di viaggio e di speranza” che si è s v o l t a a l l a s a l a d e l l a R e g i n a a Montecitorio. “L’integrazione dei rifugiati e dei migranti non avviene con la bacchetta magica. Il governo ha fatto un piano sul quale mi trovo d’accordo.

Integrare vuol dire offrire gli strumenti necessari e, per fare questo, devono essere stanziati dei fondi adeguati, cosa che nel piano del governo non è quantificata». Il che vuol dire, più soldi.  E’ preoccupatissima Laura Boldrini che i nostri soldi – che sono un’enormità – siano troppo pochi.  «La Germania che ha accolto un milione e mezzo di rifugiati, investirà 20 mld l’anno per 5 anni». Nessuno osa contraddirla e ricordarle che

non abbiamo le risorse della Germania e che siamo ancor in crisi. “Gli sbarchi – ha proseguito Boldrini nel suo delirio – sono diminuiti ma non basta tenere lontani i migranti per risolvere il problema. Impedire alle persone di arrivare non può essere la soluzione, il problema va affrontato alla radice». Le conosciamo le soluzioni della Boldrini: accoglienza costi quel che costi, è il caso di dire.

BOLDRINI SENZA RITEGNO: “PIU’ SOLDI PER I MIGRANTI”

Colpito e affondato dal servizio delle Iene sulla fittizia assunzione del figlio, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, già sottocapo di S t a t o m a g g i o r e d e l l ’ e s e r c i t o , h a rimesso le deleghe. A darne notizia, lo stesso R o s s i c h e , p a re d i capire, non si è dimesso dalla carica governativa. «Sono accuse infondate e l e s i v e d e l l a m i a persona – si legge in una nota a sua firma – quelle che mi sono s ta te r i vo l te ne l serv i z io de l la t rasmiss ione te lev is iva Le Iene . Insinuazioni – denuncia Rossi – che infangano, ancora una volta, la mia reputazione». In realtà, la storia raccontata dalle Iene parla del rampollo del sottosegretario parcheggiato come assistente presso un parlamentare dal quale è regolarmente retribuito sebbene i giorni di assenza dall’ufficio sovrabbondino rispetto a quelli di presenza. Il parlamentare in questione è il siciliano Mario Caruso, di Scelta Civica, che nello stesso tempo si avvale

– aggratis,  come dicono a Roma – del  lavoro di una stagista. In una conversazione registrata dalla ragazza e poi da lei consegnata alle Iene, è lo stesso Caruso a spiegare l’arcano e a rivelare alla stagista che non può pagarla perché già passa uno stipendio al giovane Rossi, il quale però lavora presso i l papà sottosegretario. Che ora si difende così: «Mio figlio ha un regolare contratto di assistente parlamentare con un deputato della Camera. Il documento, consultabile, conferma l’assenza di un rapporto di d i p e n d e n z a d a l m i o u ffi c i o contrariamente a quanto riportato nel servizio. Un incarico di natura fiduciaria

che non prevede vincoli di orario lavorativo e anche per questo con una minima retribuzione». Una linea di difesa del tutto formale che cozza con il video di Caruso trasmesso dalle Iene e con le parole pronunciate dal figlio stesso che alla stagista giustifica le proprie assenza con l’impegno quotidiano nell’ufficio paterno. Rossi, come da prassi, ha annunciato di aver «dato mandato a uno studio legale al fine di tutelare l’immagine mia e di mio figlio ed esaminare la possibilità di contestare le accuse che mi sono state rivolte nelle opportune sedi legali». 

ROSSI RIMETTE LE DELEGHE: INCASTRATO DA “LE IENE”

SECOLODITALIA.IT

di Michele Pezza

MERCOLEDI 4 OTTOBRE 2017 3

ECCO LA MAPPA DEGLI EGOISMI LOCALI IN EUROPA

Di separatismi e indipendentismi, motivati dall’egoismo locale,  è piena l’Europa. Fa riflettere il fatto che in un Vecchio Continente che da dopo la guerra tenta disperatamente e ossessivamente di unirsi, ci siano invece spinte centrifughe che spesso ottengono il risultato: basti p e n s a r e a l l a J u g o s l a v i a , S t a t o indiscutibilmente europeo, che oggi ha lasc iato i l posto a ben se i S tat i indipendenti, due dei quali musulmani: i primi in Europa. Ecco i    principali rivendicazionismi che rischiano di polverizzare gli Stati europei. Spagna: Come è noto, non c’è solo la Catalogna a turbare i sonni di Madrid. Negli anni scorsi grandissimi problemi causarono i Baschi, con l’Eta gli attentati terroristici, che ancora oggi rivendicano l’indipendenza, anche se i Paesi baschi godono praticamente della massima autonomia. Anche le enclaves di Ceuta e Melilla, teoricamente potrebbero aspirare all’indipendenza o al ricongiungimento col Marocco, cosa che Rabat chiede da anni. Persino nel paradiso delle Canarie c’è chi vorrebbe il distacco da Madrid. Movimenti autonomisti sono anche in Galizia, Aragona e Andalusia.Francia: anche i nostri cugini d’Oltralpe

hanno da anni i loro problemi con g l i ind ipendent i s t i . Cors i ca , B r e t a g n a , O c c i t a n i a , t u t t i vorrebbero andarsene. Addirittura, quando i bretoni vanno in viaggio, dicono: “Vado all’estero”. Anche la grandeur francese paga il prezzo alle minoranze. Lo stesso capita nei Territori d’Oltremare. Belgio: la questione dei fiamminghi e dei valloni è troppo nota per doverla qui ricordare. In Belgio vivono due popoli, distinti e distanti, che parlano lingue diverse e sono di etnìa diversa. Nei decenni scorsi si arrivò quasi alla guerra civile, ma oggi si è trovato un modo di vivere comune. La situazione, per i n t e n d e rc i , è c o m e q u e l l a d e l l a Cecoslovacchia, e non è detto che si finisca nello stesso modo.Svizzera: la Confederazione elvetica è forse la nazione che ha risolto meglio il problema: lingue diverse, ordinamenti diversi, leggi diverse per ogni cantone, e tutti vivono in armonia. Anche perché sono tutti ricchi. Germania: persino in Germania c’è chi aspira all’indipendentismo, pur avendo tutti religione e lingua comune. Accade in Baviera, dove esistono alcuni gruppi

favorevoli alla secessione da Berlino, come il Beyernpartei. Ma dopo la brutale divisione nella nazione dopo la guerra da parte delle potenze vincitrici, a i t e d e s c h i n o n p i a c e l ’ i d e a autonomista.Regno Unito: qui c’è solo l’imbarazzo della scelta. Scozia, Galles, Cornovaglia e Galles vorrebbero l’indipendenza, pe rnon parlare dei possedimento oltremare. Anzi, fu proprio il recente referendum socczese che diede la stura alle spinte indipendentiste europee e non solo. Paesi dell’Est: oltre ai citati Balcani, l’indipendenza è chiesta dai russofoni in Romania, dagli abitanti della Transnistria nei confronti della Moldavia, da minoranze ucraine e russe. La questione dei curdi, oggi di strettissima attualità, andrebbe trattata a parte.

SECOLODITALIA.IT

PIQUE’, SIMBOLO SBIADITO DEGLI INDIPENDENTISTI

Povero Gerard Piqué. Che dolore prova, in queste ore, il calciatore catalano. Lui, emblema della Catalogna pallonara,  che s’allena con le furie rosse di Spagna. E, per questo, fischiato e spernacchiato dai tifosi a c c o r s i a v e d e r e a L a s R o z a s l’allenamento della Nazionale iberica. Costretto a fingere, Gerard Piqué. Obbligato ad inghiottire l’amaro calice e ad indossare la divisa di una nazionale che non sente più sua. Indotto a sgambare, a sudare, a correre per colori che chiaramente gli ripugnano. Talmente oppresso da manifestare (chissà perchè però in spagnolo!)   ai microfoni delle tv sportive, con voce rotta dall’emozione, il suo personalissimo dramma. Ma da chi? Chi sta obbligando il povero Piqué a fare ciò che non vuole? Chi è quel perfidone che s’approfitta di quest’anima candida e indipendente? Il fatto chiaro non è: sembrerebbe un’autoflagellazione. Quasi fosse il fio da pagare alla rinata purezza catalana per tutti gli anni trascorsi a giocare con quella repellente Nazionale di calcio che, tuttavia, gli ha consentito di vincere tutto quel che un calciatore

poteva vincere; per non dire pure di quell’orribile campionato iberico dove spesso, anche li, è risultato vittorioso col Barça. E, comunque, è ad un bivio il povero Piqué. Restare o l a s c i a r e , l ’ a m l e t i c o dilemma, dovrà pur trovare risposta. Non facile, ma dovrà. Ci sono infatti varie c o s u c c e d a v a l u t a re . Quisquilie. Se, ad esempio, va via dalla nazionale spagnola, Piqué praticamente dovrà dire contestuale addio a qualunque torneo di alto livello: a cominciare dai mondiali prossimi venturi. Che una cosa è certa: la nazionale catalana potrebbe, ove nascesse, confrontarsi alla meglio con Andorra, Gibilterra e San Marino.  Null’altro. E poi c’è il Barça. Con chi mai si confonterebbe l ’ inv inc ibi le armata blaugrana se decidesse di abbandonare il repellente e centralista e monarchico campionato s p a g n o l o ? U n c a m p i o n a t o d e l l a Catalogna farebbe sorridere. Provocando

altri addii immediati. Con Leo Messi, argentino e Luisito Suarez, uruguaiano primi a scappare. Considerato che lo spagnolo è pure la loro lingua madre. Per non dire infine dello stipendio: quei 5,8 milioni di euro l’anno che percepisce difficilimente sarebbero sostenibili dalla nuova società indipendente e senza campionato. Povero Piqué. Fin che la decisone arriverà, durerà il tormento. Ma, poi sarà l’estasi: tra le braccia di Shakira!

di Redazione

di Mario Aldo Stilton

STRAGE DI LAS VEGAS, FBI SETACCIA LA VITA DI PADDOCK

Ecco 5 ipotesi, avanzate dal Daily Mirror, sul movente del massacro.1) ATTACCO TERRORISTICO DELL’ISISL’Isis ha rivendicato, tramite l’agenzia di propaganda Amaq, la responsabilità dell’attacco. L’attentatore, ha fatto sapere, 1è un soldato dello Stato islamico»  che ha agito «rispondendo alla richiesta di colpire i Paesi della coalizione» impegnata a combattere il gruppo jihadista. In un secondo c o m u n i c a t o l ’ I s i s s o s t i e n e c h e l ’ a s s a l i t o r e s i e r a c o n v e r t i t o a l l ’ Is lam  divers i mes i fa . Font i investigative americane hanno però chiarito che non sarebbero emersi legami tra Paddock e gruppi terroristici. 2) DEBITI DI GIOCO Nella vita tranquilla di Paddock l’unica trasgressione era la passione per il gioco d’azzardo. Erano frequenti le sue puntate a Las Vegas, città mecca del divertimento, dove trascorreva giorni interi negli alberghi a giocare al casinò anche somme ingenti. «Giocava forte a l v ideo poker», conferma il fratello Eric che racconta di

aver ricevuto una volta un sms da Stephen in cui gli annunciava di aver vinto «250mila dollari al casinò». Tra il suo successo al gioco e le proprietà in Florida, Nevada e California, Paddock si ritiene potesse essere diventato multimilionario. Ma si sa che ogni giocatore può vedere le sue fortune polverizzarsi in un attimo. 3) RANCORE CONTRO I CASINO’ C’è poi l’ipotesi che si tratti di un gesto frutto di un folle rancore. Cinque anni fa, nel 2012, Paddock denunciò un casinò di Las Vegas dopo essere scivolato e caduto a causa di un ostacolo sul pavimento. Il 64enne dichiarò di essersi rotto un tendine e slogato un polso chiedendo 32mila dollari per coprire le spese mediche. Ma può e s s e r e c o n s i d e r a t o u n e l e m e n t o significativo? 4) PADDOCK MALATO MENTALE? Gli investigatori stanno indagando anche nella vita del killer per risolvere l’enigma del massacro. Si cerca di capire se possa esserci una relazione tra il folle gesto del

pensionato e la personalità del padre, un rapinatore di banche affetto da psicopatia. 5) ANTITRUMP E “ANTIFA”La strage di Las Vegas ha fatto riesplodere negli Stati Uniti il dibattito sul controllo delle armi, un dibattito che divide con forza l’opinione pubblica americana. «Il nostro dolore non è sufficiente», ha scritto su Twitter Hillary Clinton, invitando a prendere posizione contro l’Nra  (National Rifle Association), la lobby delle armi. Per tutta risposta i commentatori di destra hanno avanzato la teoria secondo cui Paddock fosse legato alla politica di sinistra, senza però alcuna prova effettiva.

MERCOLEDI 4 OTTOBRE 2017 4

BOOM DI BUFALE ON LINE SULLA STRAGE DI LAS VEGAS

La strage e le fake news: è giusto scoprire ciò che è davvero successo lunedì al  Route  91  Harvest  Festival. S e n z a b u f a l e . 1 )  P r i m a c h e l a polizia  diffondesse  il nome di Stephen P a d d o c k , a l c u n i  b l o g g e r  e utenti  internet  avevano incolpato un certo  Geary  Danley  di essere il killer. 2)  Poi c’è l’Isis che ha rivendicato l’attacco e dichiarato che Paddock si era convertito di recente all’Islam. Tuttavia un portavoce dell’FBI ha fatto sapere che non esiste alcuna prova finora di un collegamento tra il killer e i gruppi terroristici internazionali. 3)  Gli utenti di  Facebook  e  Twitter  hanno fatto

circolare un video – diventato subito virale – in cui una delle persone presenti al concerto raccontava di una donna che avrebbe detto a un gruppo di ragazzi “Morirete tutti”. La donna, che secondo il v i d e o s a p e v a g i à t u t t o , sarebbe Marilou Danley, compagna di Paddock. 4) Subito dopo la sparatoria, sui  social  sono comparse migliaia di messaggi di persone preoccupate per i loro cari. Tra le richieste però sono circolate anche parecchi nomi e foto di estranei, identificati come le vittime di Las  Vegas. 5)  Molti utenti hanno s o s t e n u t o c h e l ’ u s o d e l l e a r m i automatiche sia illegale a Las Vegas. Ciò

non è esattamente vero. In alcuni stati come  l’Iowa  e le Hawaii esistono delle restrizioni aggiuntive sull’uso di armi, ma non in Nevada dove è “legale il possesso, l’acquisto o la vendita di armi automatiche registrate legalmente e nel pieno rispetto delle leggi federali“. 

Editore SECOLO D’ITALIA SRL

Fondatore FRANZ TURCHI

Consiglio di Amministrazione Filippo Milone (Presidente) Antonio Giordano (Amministratore delegato) Italo Bocchino

Ugo Lisi Antonio Tisci

Direttore editoriale ITALO BOCCHINO

Vicedirettore responsabile GIROLAMO FRAGALA’

Redazione via della Scrofa 39 - 00186 Roma - Tel. 06 68817503 Fax. 06.68817224 [email protected]

Amministrazione via della Scrofa 39 - 00186 Roma 06 68817503 [email protected]

Abbonamenti via della Scrofa 39 - 00186 Roma 06 68817503 [email protected]

Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23.02.76

di Redazione

di Redazione