I THANGKA - CONACREIS · Bandiera nazionale 12 raggi rossi e blu con due leoni delle nevi ......

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I THANGKA Arte e spiritualità della Terra delle Nevi

Il Tibet si racconta attraverso i suoi Thangka

UNA STRAORDINARIA MOSTRA

PER CONOSCERE LA MILLENARIA CULTURA TIBETANA

PRIMAVERA 2008

MONACI IN TOUR DELL’UNIVERSITA’ MONASTICA

DI GADEN JANGTSE

KARNATAKA STATE (INDIA)

INDICE

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Premessa pag. 5

La Questione Tibetana pag. 7 - Uno sguardo al Tibet

Il Progetto pag. 9 - I Thangka

Organizzazione e Coordinamento del Progetto pag. 12 - Il Centro di Studi Buddisti GIANG CIUB

- L’Associazione KAILASH ONLUS

- -La Gaden Jangtse Federation-Europe

- I partners sul territorio

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Lettera d’accompagnamento della segreteria di S.S. Dalai Lama

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PREMESSA

Su richiesta diretta del Monastero Buddhista Tibetano di Gaden

Jangtse (Karnataka State - India), stiamo organizzando una mostra

itinerante di thangka buddhisti, una delle espressioni più autentiche

e originali dell’arte e della cultura tibetana.

Il Monastero di Gaden Jangtse ha ipotizzato una tournée europea che coinvolgerà,

oltre all’Italia – da cui prenderà avvio l’iniziativa – anche alcuni paesi europei, quali la

Francia, la Svizzera, l’Olanda e la Svezia.

Il periodo programmato partirà da aprile 2008 per concludersi nel marzo 2009.

In Italia sono presenti 7 centri di Studi Buddisti che sostengono le attività

umanitarie del Monastero di Gaden Jangtse e sono localizzati a Roma, Bergamo,

Taranto, Arezzo, L’Aquila, Torino e Domodossola. Un ulteriore centro si trova in

Svizzera e, più precisamente, a Malvaglia (Lugano). Questi centri si sono associati in

una Federazione denominata Gaden Jangtse Federation Europe per creare delle

sinergie ed ottimizzare gli aiuti umanitari a Gaden.

Il Monastero di Gaden Jangtse, in India, è uno dei maggiori insediamenti della

Comunità Tibetana in esilio. Prima dell’invasione cinese del Tibet (1959) l’originario

Monastero di Gaden sorgeva a 40 Km da Lhasa, capitale del Tibet, e ospitava circa

6000 monaci. Oltre ad essere un centro di forte spiritualità aveva anche un grande

valore politico e, per questo, fu pesantemente bombardato dal Governo Cinese.

Dopo la fuga, in India, della popolazione laica e religiosa, grazie all’opera instancabile

del XIV Dalai Lama e grazie alla generosità del Governo Indiano, i profughi si

spostarono nell’India del Sud, vicino al villaggio indiano di Mundgod che divenne

– intorno alla metà degli anni sessanta – la loro residenza definitiva.

A tutt’oggi, i profughi continuano ad affluire a Gaden ed il numero di monaci e laici è

cresciuto enormemente. Tra questi ci sono anche molti bambini che le famiglie

tibetane non sono in grado di mantenere e che vengono inviati in Monastero per vivere

una vita più dignitosa, per studiare e mantenere viva la tradizione religiosa e culturale

del proprio tormentato paese.

Oggi, il Monastero di Gaden ospita una popolazione di circa 2500 monaci e

quotidianamente deve fronteggiare situazioni di emergenza legate alla fornitura di

cibo e all’assistenza sanitaria, a causa di questo esodo incontrollabile dei Tibetani in

fuga dal loro Paese.

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Il progetto ha, quindi, le seguenti finalità:

1) raccogliere fondi per i problemi alimentari che il Monastero di Gaden Jangtse

quotidianamente deve affrontare a seguito delle incessanti ondate di profughi

in arrivo

2) far conoscere gli aspetti più affascinanti e antichi della storia millenaria del

Tibet attraverso una delle espressioni artistiche più suggestive della sua

cultura, i THANGKA BUDDHISTI

3) sostenere attraverso un evento di grande respiro i diritti civili del popolo

tibetano sistematicamente calpestati da quasi 50 anni, valorizzando le sue più

antiche e suggestive tradizioni.

4) sensibilizzare il grande pubblico sulla necessità di una educazione alla pace, al

rispetto della diversità, ai valori più alti di etica e giustizia

Confidiamo nella solidarietà e nel sostegno dei nostri interlocutori affinché si rendano

disponibili ad una collaborazione per la realizzazione di questo progetto.

Riferimenti del Monastero di GADEN JANGTSE

GADEN JANGTSE NORLING COLLEGE

LAMA CAMP No. 1 – P.O. TIBETAN COLONY – 581411 MUNDGOD

DISTR. UTTAR KANARA (K.S.) – INDIA

� 0091 8301 45672 FAX 45720

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LA QUESTIONE TIBETANA

UNO SGUARDO AL TIBET

Capitale Lhasa

Popolazione 6 milioni circa

Lingua Tibetano

Capo di Stato H.H. il Dalai Lama

Bandiera nazionale 12 raggi rossi e blu

con due leoni delle nevi

1959 anno invasione cinese

1966 - 1976 rivoluzione culturale (Mao Tse-tung dà avvio ad un

programma di massacri e persecuzioni religiose)

1 milione e 300 mila Tibetani uccisi, per esecuzioni, persecuzioni politiche,

torture o stenti (un quinto della popolazione)

Più di 6000 monasteri distrutti

Popolazione a causa del massicco programma di immigrazione promosso

dal Governo Cinese, i coloni hanno messo ormai da tempo in

minoranza i Tibetani

Lingua tibetana la TV trasmette in cinese, riviste/giornali/libri sono

pubblicati in cinese, a scuola si insegnano gli ideogrammi

Informazioni e

pratica religiosa strettamente controllate

Alcolismo e in spaventoso aumento

prostituzione

Risorse naturali irreversibilmente compromesse

Distruzione deforestazione, erosione del terreno, squilibrio nei monsoni,

dell’ambiente desertificazione, estrazione sistematica dei minerali

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Flora nella sola regione dell’Amdo, almeno il 70% delle foreste

sono state abbattute

Fauna in via di estinzione orsi, lupi, antilopi, leopardi delle nevi,

oche selvatiche

Militarizzazione del per mantenere un controllo serrato sul popolo tibetano ed

territorio ampliare le mete strategiche di Pechino sul Tibet

Scorie radioattive il suolo tibetano accoglie i rifiuti tossici provenienti da

diversi Paesi

Dal 1959 ad oggi migliaia di Tibetani sono fuggiti dal Tibet. I Monasteri che – a

partire dagli anni 60 – sono stati ricostruiti in India, offrono loro asilo.

Ganden, Sera, Drepung, Gyumet sono diventati negli anni il fulcro attorno al quale la

cultura, la religione, l’arte tibetana hanno potuto sopravvivere.

Sua Santità il Dalai Lama e i Lama Tibetani sono riusciti a sensibilizzare la comunità

internazionale sulla drammatica situazione tibetana e sulla necessità di salvaguardarne

il patrimonio culturale che rischia – a causa della opprimente ingerenza cinese –

l’estinzione definitiva.

Il TIBET ha bisogno della nostra solidarietà per continuare la sua lotta e salvare, dall’estinzione, la sua preziosa cultura

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IL PROGETTO

I THANGKA

Arte e spiritualità della Terra delle Nevi

I thangka sono dipinti di soggetto religioso fissati su broccato e arrotolati fra due

bastoni, il che li rende facilmente trasportabili, cosa essenziale in una terra di nomadi.

La fabbricazione di un thangka è un atto di devozione e il procedimento richiede una

cura, un’attenzione ed una consapevolezza speciali. Il lino (oggi è comunemente usato il

cotone) viene disteso in una cornice di legno e reso rigido con la colla. Viene

successivamente ricoperto con una miscela di calcare e calce.

L’iconografia è contenuta entro misure strettamente matematiche.

Un reticolo è infilato nel thangka prima che si traccino con il carboncino i contorni a

partire dalla divinità centrale per muovere, successivamente, verso l’esterno.

I pigmenti sono rigorosamente naturali: il blu si ricava dai lapislazzuli, il rosso dal

cinabro e il giallo dallo zolfo.

Quasi tutti i thangka sono bruniti con un po’ d’oro e l’operazione finale consiste

nell’applicare una copertura di broccato di tre colori e una “tendina” per protezione.

La mostra proviene direttamente dal monastero, ed è costituita da 72 Thangke,

realizzate in varie date , antecedenti e posteriori all’invasione cinese.

Tutte sono state rigorosamente benedette con varie celebrazioni religiose.

E’ suddivisa per categorie: Divinità , Maestri, Esseri Illuminati, I Dalai Lama

Sommario dell’evento e delle attività collaterali - esposizione della collezione di thangka (nucleo centrale dell’evento) durata

minima 7 gg.

- laboratorio per la preparazione di una thangka

- costruzione di un Mandala* medio (preparazione e relativa distruzione) di 2,5 metri X 2,5 metri, montato su una pedana rialzata (h. cm. 50 circa)

- melodie e musiche sacre

- incontri con i Lama Tibetani

- conferenze per conoscere la storia, la cultura, l’arte, le tradizioni del Tibet

- video, diapositive, materiali sonori e film per l’approfondimento

- dibattiti sull’educazione alla pace e sui diritti umani

- mercatino dell’artigianato tibetano,

- eventuali cene tipiche tibetane (momo, riso e specialità vegetariane)

* Si tratta di una delle espressioni più originali e simboliche dell’arte religiosa tibetana. Il Mandala si presenta come una complessa struttura geometrica che i monaci costruiscono su un piano di legno.

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Dapprima, si tracciano con rigorosa precisione i contorni e successivamente le forme vengono riempite

con sabbia finissima di diversi colori. Secondo la tradizione tibetana, la costruzione del Mandala

diffonde un’enorme energia positiva nell’ambiente circostante. Al termine della costruzione il Mandala

viene tradizionalmente dissolto e le sabbie versate in un fiume a simboleggiare la natura impermanente

di tutte le cose.

Location L’evento e le altre possibili attività potranno essere agevolmente presentate in musei,

palazzi, castelli o comunque grandi ambienti tali da consentire l’esposizione dei

thangka.

I thangka sono circa una settantina, di soggetto diverso. Le misure minime di un

thangka di medie dimensioni sono: h. 1 metro e 20 – larghezza cm. 80

Aspetti tecnici, organizzativi ed economici Verranno esaminati in base ai luoghi dove si terranno gli eventi e saranno definiti dai

responsabili del progetto insieme agli eventuali committenti.

Sarà compito delle organizzazioni promotrici reperire sul territorio – attraverso

contatti con istituzioni, associazioni, fondazioni, privati - le risorse necessarie alla

realizzazione dell’evento

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Con la delegazione dei monaci c’è Rinpoche Serkong Dorje Chang,

l’incarnazione-riconosciuta direttamente da S.S.Dalai Lama – di

Marpa Lotswa, il famoso mestro del santo più famoso del

Tibet,Milarepa

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ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO DEL PROGETTO

Il progetto si è concretizzato a seguito di un paziente lavoro di preparazione tra il

Monastero di GADEN JANGTSE, l’Ufficio di S.S. il XIV Dalai Lama e il Centro di

Studi Buddhisti GIANG CIUB di Paladina (BG), in collaborazione con la

Gaden Jangtse Federation-Europe

Il Centro di Studi Buddhisti GIANG CIUB di Paladina (BG) – Via del Colletto, 5 - è

una Associazione culturale, senza scopo di lucro, che opera sul territorio bergamasco

dal 1986. La finalità prevalente è quella di creare condizioni favorevoli allo studio della

filosofia buddhista e sostenere la causa tibetana.

Le attività basilari riguardano la divulgazione della filosofia buddhista attraverso

conferenze pubbliche, serate culturali, incontri/dibattiti per conoscere, diffondere,

approfondire la cultura tibetana.

Il Centro è associato all’U.B.I. (Unione Buddhista Italiana) dal 2001 ed è guidato da un

Lama Tibetano, GHESCE LOBSANG SHERAB, che vive in Italia dal 1998.

Il Centro comprende una cinquantina di soci circa ed è gestito da un direttivo

composto da un presidente, un vice-presidente, un responsabile amministrativo, due

segretari e 4 consiglieri.

Il Centro di Studi Buddhisti GIANG CIUB per il conseguimento degli scopi statutari

ha istituito l’Associazione KAILASH ONLUS. Fondata nel novembre 2005, persegue

esclusivamente finalità di solidarietà sociale e, in particolare, le finalità sociali

riguardano:

• beneficenza

• tutela dei diritti civili del popolo tibetano

• promozione e salvaguardia della cultura e dell’arte tibetana

KAILASH ONLUS si occupa prevalentemente di adozioni a distanza dei profughi

tibetani. La raccolta delle quote di adozione avviene nel mese di maggio e di novembre

di ogni anno e, attualmente (dati anno 2006) gli adottati sono circa 150.

La quota di adozione annua è di € 210,00 e garantisce a ciascun beneficiario una

razione giornaliera di cibo che include the, chapati (il pane schiacciato indiano simile

ad una piadina), riso, verdure, dhal (piccola lenticchia rossa indiana).

Due volte l’anno, KAILASH ONLUS invia, attraverso un bonifico internazionale, le

somme raccolte direttamente al Monastero di Gaden Jangtse e lo sponsor riceve

annualmente una lettera di “thank you” in un semplice inglese dal proprio adottato.

Gli adottati sono soprattutto bambini e adolescenti che le famiglie spesso inviano in

Monastero perché non hanno alcuna possibilità di mantenerli. Provengono sia dal Tibet

che dai paesi della cintura himalayana quali Arunachal Pradesh, Bhutan, Ladak, Assam,

Nepal. Alcuni provengono anche dall’India.

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La Gaden Jangtse Federation-Europe, con sede a Roma,in v. Di Generosa 24 , nasce

con lo scopo di unire le forze e le competenze dei vari centri di dharma in Italia e in

Europa, che si rifanno alla tradizione tibetana specifica del monastero di Gaden, in

India. La Federazione svilupperà e appoggerà le iniziative pià significative dei centri.

Il Centro di Studi Buddhisti GIANG CIUB e l’Associazione KAILASH ONLUS saranno

coadiuvati, nell’organizzazione di questo evento, dai Centri già citati alla pag. 2 di

questo progetto e più precisamente:

- Gaden Jangtse Federation-Europe, Via di Generosa, 24 – 00148 Roma

- Istituto Samantabhadra, Via di Generosa, 24 – 00148 Roma

- Centro di cultura tibetana e per la pace, Palazzo dei Landfogti – 6713 Malvaglia-

Lugano (Svizzera)

- Centro Jangtse Thoesam, Via Kennedy, 15 – 74020 Leporano (Taranto)

- Centro Studi Maitri Buddha, Via Guglielminetti, 9 – 10136 Torino

- Centro Studi Maitri Dharma, Via Clemente Rebora, 7 – 28845 Domodossola

(Verbania)

- Centro Studi Kali-deva, Strada Statale, 21 – 67030 Corfinio (L’aquila)

- Naro Centre, Località Chiani, 78 – 52100 Arezzo