I TEN DEL NET

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Docente responsabile:Tiziana Pauletto Collaborazione dei docenti Daniela Dovier, Mariella Zanco e Roberto Como. Con la partecipazione dei genitori Lorella, Alessandra, Annalisa, Maria Luisa, Alessia e Giuliano, Sandrina, Giovanna, Silvia, Rita e Maurizio, Rocio. Un ringraziamento alla Dirigente Scolastica Daniela Giovanna Villotta che ha contribuito al nostro lavoro.

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Docente responsabile:Tiziana PaulettoCollaborazione dei docenti Daniela Dovier, Mariella Zanco e Roberto Como.Con la partecipazione dei genitori Lorella, Alessandra, Annalisa, Maria Luisa, Alessia e Giuliano, Sandrina, Giovanna, Silvia, Rita e Maurizio, Rocio.Un ringraziamento alla Dirigente Scolastica Daniela Giovanna Villotta che ha contribuito al nostro lavoro.

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a cura di Alessandro N., Federica, Stefano, Valentina, Annalisa, Veronica, Silvia, Ilaria, Olivia, Irene, Fabio, Andrea, Alessandro B., Pietro, Giacomo della classe PRIMA D della Scuola secondaria di 1°grado “Dario Bertolini”A.S. 2010/2011

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Avviso ai viaggiatori nel mare del WEB!!!

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1. Vuoi trovare materiali per la tua ricerca su un argomento che ti interessa?

Cerca file, immagini o filmati solo su siti che ti consigliano i tuoi genitori, insegnanti, libri o riviste note e, quando inizi la ricerca, chiudi quei siti che si aprono in automatico: sembrano interessanti ma possono essere truffaldini!

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2. Racconta sempre ai tuoi genitori ciò che succede mentre navighi in Internet e avvisali se trovi qualche sito “strano” o qualche messaggio sospetto nella tua posta elettronica (non aprirlo naturalmente… puoi beccarti qualche megavirus infettante o peggio!) Ovvio che i consigli dei tuoi genitori sono fondamentali, e se ti sembra che ti “blocchino” accettali comunque!

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3. Non aprire siti o spot pubblicitari che ti promettono premi o denaro: nessuno regala qualcosa in cambio di niente…

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4. Non scaricare video e musica da siti non autorizzati: è vero, lo fanno tutti, ma è illegale.

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5. Attento all’orologio! E’ sempre meglio un amico

in carne ed ossa con cui fare una partita a pallone o andare a mangiarsi un vero gelato, perciò non passare tutto il pomeriggio davanti al computer: dedicagli un’oretta al massimo.

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e se proprio vuoi approdare e se proprio vuoi approdare sulla terra dei social network…sulla terra dei social network…

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6. Non inserire dati personali che possono essere usati per rintracciarti e non pubblicare commenti troppo personali, foto tue o di amici: non sai come saranno usati e dove circoleranno, perché girano, girano, girano nel web e chissà dove finiranno…

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7. Chatta solo con amici che conosci già anche di persona o conosciuti dai tuoi genitori.

Evita i rapporti con gli sconosciuti: non sai chi sono veramente nella vita reale.

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8. Non usare la scorciatoia del network per “discutere” o risolvere questioni personali: meglio chiarirsi di persona guardandosi negli occhi.

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9. Sii consapevole di tutto quello che scrivi, anche per scherzo: non mentire sulla tua età, non vantarti di libertà che non hai o scrivere parole offensive.

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10. Ricorda: le cose che scrivi non scompaiono mai del tutto, rimangono anche dopo che le hai cancellate.

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Le dieci parole chiave

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Prudenza, Sincerità, Legalità, Tempo,Tutela della privacy, Amicizia, ConsapevolezzaGuardarsi negli occhi, Incancellabile,Virus

PrudenceSincerityLegalityTimePrivacyFriendshipConsciousnessLooking each other in the eyesIndelibleVirus

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Come la pensano i nostri genitori, i nostri insegnanti e la Dirigente Scolastica

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I nostri genitori hanno scritto numerosi!Ecco le loro opinioni…

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Internet, social network, face-book, e-mail, chat…….., parole sconosciute ai bambini fino a qualche tempo fa.Parole però che ora, grazie al computer regalato per la comunione o a quello di mamma e papà, significano divertimento, nuovi amici, nuovi spazi dove imparare, studiare, chiedere, confidarsi, esprimersi…Il web è un immenso spazio libero dove i nostri ragazzi si muovono senza, purtroppo, alcuna guida o segnaletica. Per tutti gli altri aspetti della vita, noi genitori abbiamo strumenti e/o modelli consolidati a cui ricorrere per guidare i nostri figli; per questo no.E’ una cosa nuova e sconosciuta ancora per molti.Per poter guidare i nostri figli nel web dobbiamo, anzitutto, condividere con loro questo spazio e regolamentare con loro il suo utilizzo; non tanto e non solo con le password che limitano i siti accessibili, quanto con la nostra presenza ed attenzione.Non basta avvertirli che scaricare gratuitamente giochi può rovinare il PC con i virus, che ci sono siti non adatti a loro in cui non devono entrare, che non devono dare informazioni personali o foto, o rispondere ad annunci.Dobbiamo navigare con loro per capire quali sono i loro interessi ed indirizzarli ai siti giusti e protetti, parlare con loro perché quando si imbattono in qualche cosa di strano e poco chiaro ci avvertano e ci chiedano aiuto.Il segreto, come in tutto ciò che riguarda i nostri figli, è né più né meno: condividere.

Lorella

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TUTTO IL MONDO IN UN CLICK

Ai giorni d’oggi il computer è diventato lo strumento di lavoro e il mezzo di comunicazione più utilizzato e più veloce che permette, grazie ad internet, di mettere in contatto epistolare o visivo persone che vivono in luoghi diametralmente opposti accorciando, così, le distanze tra popolazioni e culture lontane. Come qualsiasi innovazione tecnologica è vista con diffidenza sia da chi non ne è fruitore sia da chi vi è immerso al suo interno. Se ci si ferma a riflettere sull’evoluzione dei mezzi di comunicazione ci si rende conto che in egual modo avranno creato sospetti le invenzioni del telefono, della radio, della televisione senza comprendere che il reale nemico, oggi come allora, è l’uso che se ne fa. Qualsiasi mezzo che ci permette di comunicare con il mondo esterno se non utilizzato con correttezza, intelligenza, integrità e anima può divenire pericoloso. Il quotidiano, pur essendo il più vecchio e semplice strumento di diffusione di ciò che accade nel nostro macro e micro mondo, può divenire un’arma crudele se lo si utilizza per far dilagare informazioni false o basate solo sul sospetto, distruggendo, così, la vita di persone innocenti.

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Come genitore non temo né internet né i social network poiché mi permettono di creare con mio figlio una complicità maggiore, condividendo interessi, notizie e anche gli elementi ludici che prolificano in esso. Come Virgilio, conduco il mio “Dante” in questo fantastico e nuovo mondo indirizzandolo, quando è necessario, controllando, in modo silenzioso, il suo navigare, così che riesca a scegliere in modo responsabile, secondo quello che gli si è insegnato, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che può entrare a far parte della sua vita e ciò che è di difficile comprensione per la sua giovane mente e allontanandolo da strade pericolose quando la situazione lo richiede. Non è la realtà di internet che mi spaventa ma è la solitudine in cui vengono lasciati alcuni ragazzi che, proprio perché ancora inesperti, vengono ingannati, corrotti, violati, recisi per sempre.A noi genitori, secondo il mio parere, spetta, quindi, solo il dovere di entrare a far parte del loro mondo così da poterli guidare e consigliare verso questo futuro sempre più telematico.

Alessandra

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Internet ha cambiato il nostro modo di vivere e di lavorare, ha portato delle modifiche sostanziali nella nostra quotidianità, ci permette di effettuare delle operazioni che fino a qualche tempo fa erano inimmaginabili. Non serve più andare in banca o in posta per fare un bonifico, per pagare un bollettino; posso acquistare merce di qualsiasi parete del mondo senza spostarmi dalla mia scrivania; posso organizzarmi un viaggio e leggere qualsiasi quotidiano……..Anche per i nostri ragazzi può essere una fonte infinita di informazioni, ma devono essere istruiti su come ottenerle in modo tale da farne un uso positivo e produttivo. Per quanto riguarda i social network non ho alcuna esperienza in merito, d’istinto non mi piacciono in quando mi sembrano delle fredde relazioni tra persone, ma forse mi sbaglio visto il successo e il numero di persone che li utilizzano.

Annalisa

Anche i social network, come altre novità legate al progresso, presentano allo stesso tempo aspetti negativi e positivi, dipende dall’uso che se ne fa.È ovvio che l’uso di facebook, ecc. da parte dei giovani deve essere discusso in famiglia per rendere noti i pregi, i difetti ed eventuali pericoli.

Sandrina

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Internet e i social network hanno avuto una grandissima diffusione negli ultimi anni, offrendo molte opportunità di informazione e di crescita culturale, riducendo i confini del mondo e ampliando gli interessi, ma nello stesso tempo aumentando i rischi per i giovani, spesso indifesi di fronte ad alcuni pericoli che spesso non appaiono neanche tali.Grandi opportunità, ma anche grandi rischi, ai quali i nostri figli devono essere preparati, per evitare di correre pericoli maggiori di quelli che la società moderna già presenta. Spesso i figli hanno con Internet una dimestichezza superiore a quella degli adulti e sono degli esperti navigatori: ma questa maggiore esperienza non si traduce quasi mai in altrettanta abilità nell’evitare gli scogli che mettono a grave repentaglio la navigazione. Spesso i giovani non sono consapevoli di quello che stanno facendo entrando nella rete. È importante far capire ai ragazzi che navigando in Internet non si ha a che fare con una realtà virtuale, ma con il mondo reale, il mondo di tutti i giorni, fatto di persone reali e quindi di persone positive e di persone negative. Oltre a mettere in guardia dai rischi risaputi della pornografia e della pedofilia, è importante che i genitori instaurino con i propri figli un dialogo per capire cosa fanno al computer, con chi comunicano, cosa vedono, prima che sia troppo tardi. È estremamente importante far capire loro che in rete non devono essere inserite informazioni personali, abitudini, dati che un giorno potrebbero essere usati contro il ragazzo. …

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Ma altrettanto importante è far capire come ci si deve comportare in Internet, non offendere, non assumere quegli atteggiamenti che nella vita reale non si assumerebbero ma che dietro lo schermo di un computer sembrano consentiti perché apparentemente impuniti.E fondamentale è anche il controllo del tempo passato in Internet. Andrebbe stabilito un tempo massimo, superato il quale i rischi crescono a dismisura. Internet e ancor di più i social network sono strumenti potentissimi e molto pericolosi: dallo schermo possono irrompere nella vita nemici altrettanto pericolosi, subdoli e per questo più temibili. Molti ragazzi “parlano” in Internet perché hanno bisogno di essere ascoltati: anche questo deve essere compreso, perché dall’altra parte quasi mai ci sono persone che nei confronti dei ragazzi hanno lo stesso atteggiamento che avrebbero i genitori e gli insegnanti. Importante, quindi, è anche capire subito che la fuga verso Internet non esprima invece un desiderio di essere ascoltati di più, di essere compresi in una difficile età come quella dei nostri figli.

Maria Luisa

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Noi genitori non siamo contrari all’utilizzo delle nuove tecnologie e riteniamo che il nostro dovere fondamentale consiste nell'aiutare i figli a divenire utenti di Internet responsabili. Per fare ciò sono necessari conoscenza e condivisione. Conoscenza, perché occorre innanzitutto che i genitori colmino il gap tecnologico esistente tra loro e le nuove generazioni. Condivisione, perché la miglior difesa contro i pericoli della Rete è appunto la condivisione dell'esperienza di navigazione, posta elettronica e utilizzo dei social network.Abbiamo ritenuto corretto instaurare con Nora un rapporto di fiducia, ma con regole chiare e precise. L’utilizzo di internet da parte di nostra figlia è saltuario e finalizzato alle ricerche scolastiche e in parte a navigazione libera.

Alessia e Giuliano

Siamo d'accordo sull'uso di internet se necessario reperire informazioni varie ed aggiornate su vari argomenti, acconsentiamo anche di collegarsi a siti che permettono l'ingresso ad alcuni giochi come passatempo e distrazione.Abbiamo però stabilito insieme alcune regole fondamentali, che sono:- permesso all'accensione del pc da parte nostra- presenza costante di uno dei genitori in casa- controllo dei siti cliccati- tempo limitato di massimo 1 ora ( non è  comunque una richiesta giornaliera da parte loro).Per quanto riguarda il collegamento ai social network non siamo ancora d'accordo sull'uso, in quanto l'età non è ancora adeguata.

Rita e Maurizio

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La mia opinione su Internet e i social network: mi accorgo che è prima di tutto una opinione da mamma. E me ne stupisco un po'. In fondo, per lavoro utilizzo Internet quotidianamente e lo apprezzo profondamente! Ma diffido dei social network e li evito accuratamente, anche se moltissimi amici e colleghi si incontrano su FaceBook e me ne parlano divertiti. Tornando ai ragazzi/bambini, ritengo necessario che acquisiscano fin dalle scuole elementari dimestichezza con Internet, che lo utilizzino per avere il mondo a portata di mano: ma sempre sotto l'occhio vigile di un adulto! Non è necessario diffondersi sui pericoli: ogni giorno ne scopriamo con orrore di nuovi! Ma vorrei anche che non andasse perduto il profumo dei libri, quell'emozionante piacere di sfogliare, leggere e scoprire! Quanto ai social network per i giovanissimi, dico no: sono una trappola che fa sprecare il tempo, un rischio di dipendenza! E poi, il pericolo si nasconde veramente in ogni potenziale nuovo "amico". Naturalmente, i ragazzi devono essere informati e conoscere anche questi mezzi di comunicazione per poter compiere scelte comunque consapevoli e quindi saper evitare in modo convinto le navigazioni a rischio.

Giovanna

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INTERNET E DINTORNI…

Sono nata nel 1963, in pieno boom economico, in pieno baby boom e in piena ed esponenziale crescita tecnologica a tutti i livelli. Come tutti coloro della mia generazione ho quindi assistito ad incredibili, epocali cambiamenti e a progressi che hanno modificato radicalmente consuetudini e modi di vivere. Devo dire di aver assistito e partecipato a tutto ciò con estremo interesse e con un atteggiamento profondamente positivo, curioso e grato, e con a volte faticoso spirito di adattamento. Così è stato nei confronti dell’ avvento del telefonino cellulare e della possibilità lavorare al personal computer e di navigare in internet: non smetto mai di stupirmi, non mi dimentico di quando queste possibilità non c’erano, non mi abituo ai vantaggi incredibili che questa nuova tecnologia ci ha portato. Messaggiando con mio figlio più grande o con mia sorella, ad esempio, ci siamo detti ed espressi sentimenti che altrimenti non avremmo avuto il coraggio di esprimere a voce; quando mio figlio tarda la sera la mia eccessiva apprensione viene immediatamente smorzata: questi e moltissimi altri vantaggi che ogni volta trovo eccezionali mi fanno accettare pazientemente il rovescio della medaglia come sopportabile ed inevitabile, e cioè ad esempio il fatto di dover vivere un po’ succubi e sudditi di questo apparecchio e di essere rintracciabili in ogni momento in un susseguirsi di gesti e abitudini molto vicine ad un disturbo ossessivo compulsivo.…

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Così il computer: porta talmente tanti vantaggi alla vita personale e lavorativa, che pazienza se ci mette nella situazione di non saper più scrivere una parola a mano, e parimenti navigare in internet apre così tanti orizzonti e spazi mentali da rendere doveroso e sopportabile l’accollo della responsabilità di evitare a noi stessi e ai nostri figli di cadere in un rapporto di dipendenza o di navigare in mari perigliosi e sconosciuti. Ecco perché Antonio ha già il cellulare: è troppo bello che possa inviare la buonanotte al papà prima di addormentarsi, o dirmi subito se, nei suoi primi allontanamenti da casa da solo, incontra una qualsiasi difficoltà….mio il dovere di vegliare sull’uso, sui contenuti dei messaggi, sulla spesa complessiva sostenuta, sull’identità delle persone contattate. E a casa, in tre, abbiamo tre computer, e cerco di stimolare Antonio ad usare il suo anche per fare i compiti non solo per scaricare musica, giocare ai video games o chattare nei social network: mio l’obbligo e la responsabilità di metterlo in guardia nei confronti dei pericoli assai gravi di questo mezzo di comunicazione, di controllare dove naviga, con chi dialoga, cosa scrive, se e dove si sia avventurato senza permesso. Viva il telefonino! Viva il computer! Viva internet!

Silvia

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Sull’argomento INTERNET: Questo è uno strumento molto valido che offre agli utenti la possibilità di affacciarsi su più finestre, per ottenere infinità di informazioni. E’ un mezzo immediato ed economico rispetto al metodo tradizionale di ricerca sui libri. Praticamente non esiste alcuna informazione che non possa essere rintracciata sui internet in modo facile e veloce. Con internet è possibile anche avere delle opportunità di promozione delle proprie iniziative, tramite dei blog, e quindi si apre un ventaglio di possibilità di conoscenza non solo letteraria ma anche artistica, commerciale, pratica e multiculturale.Il problema che si può presentare, è che non sempre le informazioni presentate sui diversi portali sono affidabili, in quanto molti utenti hanno facile accesso anche all’introduzione di materiale informativo, molte volte senza controllo del portale che ospita dette informazioni (questo riferendosi solo alle informazioni di carattere generale e di ricerca), quindi, un utente che non possiede una cultura vastissima, rischia di prendere per ”oro colato” tutto ciò che legge su internet.Parlando specificamente dell’utilizzo di internet fatto da bambini ed adolescenti, non ritengo conveniente che si deva lasciare libero accesso alla ricerca, in quanto non esistono delle protezioni completamente efficaci che impediscano l’accesso sui siti pornografici o altri di promozione di violenza non adatti ai più giovani. Per quanto mi riguarda, mio figlio non è autorizzato ad utilizzare internet se non ci sono io a vigilare i siti che visita ed anche il tempo che dedica a ciascuna attività fatta su internet. Tento di fargli conoscere l’utilizzo di questo strumento universale , a scopo di ricerca e di conoscenza di altre culture… a volte anche di svago.I siti che mio figlio preferisce consultare riguardano la Scienza, la Storia (soprattutto se questa riguarda armi nucleari), siti di giochi e barzellette.…

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Sull’argomento SOCIAL NETWORK: Condivido un po’ meno la scelta di questo strumento e non lo definisco tanto come un’attività “sociale” in quanto per me il termine “sociale” si riferisce soprattutto all’interazione personale, vale a dire contatto visivo, gesti, sorrisi ed altri tipi di linguaggio che non si percepiscono solo con l’uso della parola. Il fatto stesso che un nostro interlocutore non abbia un volto, è un motivo di diffidenza che a mio avviso impedisce istaurare delle relazioni sincere ed aperte come si fa sui veri rapporti sociali. Molte volte i nostri figli non hanno la maturità per intuire o percepire se la persona con cui si interagisce in un social network è sincera ed ha delle buone intenzioni. Spesso basta che un ragazzo abbia una personalità più debole, o sia più ingenuo o desideri così talmente tanto l’accettazione altrui, che quando trova le attenzioni di qualcuno su internet le cui intenzioni non sono delle migliori, si lasci ingannare ed influenzare al punto di rischiare la propria incolumità.La prima esperienza che mio figlio ha avuto su questo strumento, è stata l’estate scorsa, durante le sue vacanze in Sicilia. Si è riunito con dei suoi amici ed hanno “preso in giro” una bambina che conoscevano entrambi ma l’hanno fatto fingendo di avere un’identità diversa… ciò dimostra che se non si ha la maturità sufficiente per l’utilizzo di questi strumenti, si rischia di mostrarsi per quello che non si è o di impostare dei discorsi irresponsabili.L’unico vantaggio che trovo su questi strumenti è solo di tipo pratico, cioè per velocizzare dei discorsi o temi che altrimenti diventerebbero più lunghi con lo scambio via e-mail o che diventerebbero più costosi se fatti telefonicamente. Per esempio io utilizzo “skype” per lavoro e sulla chat riesco a concludere delle trattative in velocità e senza spendere nulla in termini economici.In generale credo che i nostri figli devono utilizzare questi due elementi solo come degli strumenti che servono per facilitare e velocizzare molte cose ma non come un sostituto dei rapporti di scambio personale e reale. Ritengo che entrambi gli elementi siano solo degli strumenti “virtuali” e non sostitutivi dei rapporti umani, che richiedono responsabilità e trasparenza.

Rocio

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Nei nostri figli, come probabilmente in tutti i ragazzi di oggi, c’è molta facilità nell’imparare ad usare il computer e le opportunità che offre.Questo aspetto da una parte ci rassicura perchè vediamo buone capacità di destreggiarsi con lo strumento, dall’altra ci preoccupa perchè sappiamo che potrebbe essere usato anche in modo non corretto e sfuggire al nostro controllo.Per questo abbiamo sempre cercato di limitare l’uso di Internet da parte dei ragazzi, di farglielo usare solo dopo aver chiesto il permesso e con dei limiti temporali, ma sopratutto di vigilare sulla loro navigazione.Usano Internet soprattutto per arricchire i loro interessi come la musica, lo sport e per lavori scolastici ma anche per ricercare informazioni e dati o anche solo per curiosità o per vedere qualche video divertente.In famiglia nessuno frequenta i social-network, da poco abbiamo permesso al figlio di 13 anni di usare Messenger per comunicare con i suoi amici, ma l’uso è comunque sporadico.Cerchiamo di far capire ai ragazzi quali sono i pericoli di un uso improprio di Internet e dei social-network ma a volte notiamo che è difficile per loro capire tutti i risvolti negativi e le possibili conseguenze sia da un punto di vista umano che legale.

Stefania e Gianfranco

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E ora alcuni dei nostri insegnanti…

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E’ un po’ difficile fare un commento sull’usa di Internet e dei Social Network da parte dei ragazzi senza cadere nel banale.Ovviamente genitori e insegnanti devono controllare che figli e alunni utilizzino questi strumenti in sicurezza (cosa non sempre facile soprattutto quando si lavora in classe e bisogna controllare contemporaneamente tutte le postazioni).Credo sia necessario arrivare ad un uso consapevole, informando, ma soprattutto discutendo sui rischi che si corrono a pubblicare informazioni personali in rete e a visitare “siti pericolosi”.Attenzione però a non demonizzare!Sono molto più rischiose le curiosità non appagate (ovviamente in modo adeguato all’età) e la domanda senza risposta; non fanno altro che aumentare il desiderio di trasgressione, già ben presente nei pre-adolescenti.

Daniela

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L’uso di Internet da parte dei minori andrebbe regolato dai genitori perché può costituire un pericolo su due fronti.Da un lato l’uso del social net espone incosapevolmente il minore in quanto molte informazioni che lo riguardano vengono pubblicizzate ben oltre la sua sfera di controllo; dall’altro egli viene a trovarsi sempre più isolato di fronte ad un mezzo meccanico come il computer pensando di socializzare mentre sviluppa meccanismi di fuga dalla realtà e dalle concrete occasioni di relazione sociale.Ritengo inoltre l’uso di Internet come motore di ricerca e di reperimento di informazioni sia uno strumento che va usato solo con i genitori almeno fino all’età di 15/16 anni, quando il livello di maturità del ragazzo gli consente di relativizzarne il valore, perché sono fondamentalmente convinta che l’impatto del mondo che si apre grazie ad un semplice click può avere l’effetto di spegnere nel bambino ogni anelito e curiosità di avventure e di scoperta del mondo (per eccesso di offerta…)

Mariella

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Uso Internet con i miei allievi in classe grazie alla Lim, non solo, comunico con loro e con i loro genitori via e-mail, ciò nonostante sono convinta che la Rete sia un mondo infido e difficile da navigare con sicurezza e senza perdita di tempo, tempo che i ragazzi di 11/13 anni devono più utilmente impiegare nei rapporti sociali e in uno studio adeguato alla loro età.Mi spiego meglio. Spesso affrontiamo ricerche di gruppo: io arrivo con i miei manuali, enciclopedie, libri illustrati, ecc. loro (i miei allievi) con pacchi di pagine scaricate da Internet. L’approccio a “Quelle” pagine risulta sempre ed inevitabilmente difficile, la comprensione spesso ostacolata dal lessico utilizzato e le informazioni che ne vengono ricavate, se la ricerca non è guidata, sono spesso imprecise. D’altronde cercare in Internet, vista la grande offerta di proposte, un qualsiasi argomento è impegnativo anche per un adulto.C’è però da dire che non è possibile interdire Internet ai ragazzi considerato che anche il Ministero ha indirizzato le case editrici a produrre i libriweb e gli ampliamenti dei libri di testo scolastici: in poche parole, ormai il mezzo è da utilizzare! E’ ovviamente imperativo insegnare ai nostri allievi come, indicare quali pericoli esso nasconde, renderli insomma fruitori critici (si può in una certa misura) così come lo facciamo quando con loro affrontiamo la lettura del quotidiano, della pubblicità, della televisione, tuttavia credo che in ogni caso i ragazzi non debbano essere lasciati soli davanti al computer a meno di non inserire blocchi su un buon numero di siti, e credo non sia sufficiente…

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Sono invece assolutamente contraria al social network, perché è un mondo dove le informazioni sono incontrollabili, dove i ragazzi non crescono, ma trovano un virtualità che non sanno gestire a questa età e almeno fino ai 17/18 anni, in cui si proiettano in una dimensione di rapporti umani non ben chiara e soprattutto, cosa che già purtroppo fanno alla grande con il cellulare, disimparano ad apprezzare il rapporto a quattr’occhi: disdicono appuntamenti con molta facilità (non lo devono dire direttamente alla persona interessata, hanno un filtro che li protegge), risolvono le loro discussioni o liti sul web, dove possono amplificarle -tanto “scrivo e basta…”- dove possono mentire perché non visti, dove possono esagerare i complimenti per la stessa ragione, dove cioè perdono la capacità di essere veri e di affrontare un rapporto umano e sociale vero.Potrei ancora continuare per molto, citando troppe occasioni in cui, ragazzine soprattutto, mi hanno chiesto come risolvere un pasticcio combinato in Facebook, o per l’esposizione di foto personali o di amiche o per vere e proprie ingiurie ricevute o pubblicate che sono circolate ben al di fuori della casella dell’amica del cuore…Beh, mi fermo! Credo che noi insegnanti possiamo e dobbiamo offrire degli strumenti di uso del web ai nostri ragazzi, ma ci serve assolutamente l’appoggio e la condivisione da parte delle famiglie, molte delle quali purtroppo invece sottovalutano il problema o non se lo pongono neppure.

Tiziana

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E per finire la nostra Dirigente Scolastica

Daniela Giovanna Villotta

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Pur riconoscendo Internet come uno strumento formidabile di conoscenza e non solo, se usato in maniera appropriata, mi preoccupo molto quando leggo che il 95% dei ragazzi italiani fra i 13 e i 17 anni usa Internet e di essi il 73% è entrato, almeno una volta, in programmi di social network, con una prevalenza delle ragazze (59%) sui ragazzi (48%).Consolidare o allacciare nuove amicizie pare essere la ragione principale di utilizzo dei social network fra gli adolescenti italiani: vi si iscrive per stare in contatto con gli amici o per conoscerne di nuovi e allacciare nuove amicizie.Ma il bisogno di socialità dei ragazzi, che viaggia attraverso chat, cellulare, e-mail …, grazie ai quali ci si racconta un po' di tutto, non si ferma purtroppo di fronte a situazioni che possono rivelarsi, a diverso titolo, equivoche e potenzialmente rischiose.Da qui la necessità che le diverse agenzie educative (scuola, famiglia, servizi…) si attivino per fornire ai giovani strumenti sempre più appropriati per un uso corretto di queste nuove modalità di ricercare informazioni e costruire relazioni.Il Ministero della Gioventù, ad esempio, ha lanciato da qualche anno l’ iniziativa “Non perdere la Bussola” rivolta in particolare ai ragazzi tra i 13 e i 18 anni, al fine di sensibilizzare i giovani “navigatori” di You Tube e Social network e fornire loro, appunto, strumenti didattici e conoscitivi per una navigazione in internet sempre più consapevole e sicura.La nuova campagna prevede che tale iniziativa sia estesa anche ai genitori e agli insegnanti degli adolescenti, cosa che mi auguro accada quanto prima perché, come dice il proverbio ” L’Unione fa la Forza”, specie quando si tratta di educare e rendere consapevolmente critiche le nuove generazioni. La preside