I Sindacati e i Giovani - lombardia.cisl.it e Sindacato... · riguarda la loro integrazione sul...

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I Sindacati e i Giovani Francesco Lauria Centro Studi N.le Cisl Firenze, 18 Dicembre 2014

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I Sindacati e i Giovani

Francesco Lauria

Centro Studi N.le Cisl

Firenze, 18 Dicembre 2014

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Giovani: “la crisi prima della crisi”

I giovani versano in una situazione critica a più livelli, in modo particolare per quanto riguarda la loro integrazione sul mercato del lavoro, stando alle statistiche europee, la disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni supera di 2,4 volte quella delle persone dai 25 ai 54 anni.

Se Paesi Bassi, l'Irlanda e la Danimarca sono riusciti a portare la disoccupazione giovanile al

di sotto del 10%, in altri paesi come la Francia, l'Italia, la Spagna, la Grecia, il Belgio, la Polonia, la Slovacchia e persino la Svezia i tassi di disoccupazione si mantengono intorno o al di sopra al 30-40%

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Giovani: “la crisi prima della crisi” (2)

I giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, oltre a far registrare un tasso di

disoccupazione superiore al doppio di quello dei lavoratori adulti, sono anche la categoria più coinvolta dalla flessibilità dei rapporti di lavoro.

In alcuni paesi oltre il 60% dei giovani ha contratti atipici: il rischio è un

intrappolamento in tale condizione con conseguenze profonde sull’autonomia, sulle condizioni necessarie per mettere su famiglia, sulle decisioni relative a quando avere figli, come pure sull'espansione e sul finanziamento dei sistemi di sicurezza sociale.

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Giovani: “la crisi prima della crisi” (3)

Il divario tra qualifiche possedute e mansioni svolte riguarda un gran numero di

giovani (nell’Ue i giovani fino ai 35 anni che lavorano in un settore diverso dal proprio ambito di studi vanno dal 29% al 47%), e la situazione appare tanto più preoccupante quanto più basso è il livello d'istruzione raggiunto.

È il gruppo dei giovani lavoratori, inoltre, che fa registrare il maggior numero di

infortuni e di lesioni sul lavoro. Le giovani donne dell'UE guadagnano in media il 26% in meno degli uomini di

età inferiore a 30 anni.

I giovani e la crisi I giovani hanno sofferto un

peggioramento delle loro condizioni di

lavoro :

◦ Maggiore difficoltà a trovare lavoro – assenza di un

sistema di collocamento efficace, dominanza

dell’informalità e della clientela

◦ Ampliamento frattura tra generazioni – aumenta il

differenziale dei tassi di attività e occupazione

◦ Occupazione per i giovani si trova quasi solamente

a termine e poco garantita

◦ Effetto cicatrice (carriere lavorative precarie

condizioneranno la persona durante l’intero

percorso di carriera) dip. formazione usr er 5

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Produzione Impatto sui rapporti di

lavoro

Impatto sulle Politiche

del lavoro

Integrazione profonda

tra innovazione di

prodotto-processo e

rapporti di lavoro.

Aumento della

flessibilità nel rapporto

di lavoro.

Flessibilità nei rapporti

di lavoro.

Alta mobilità del

capitale e delle

tecnologie.

Aumento dei tassi di

mobilità del lavoro.

Evoluzione delle

politiche di workfare.

Evoluzione verso

l’economia dei servizi.

Incremento delle

asimmetrie tra

domanda ed offerta di

lavoro.

Evoluzione dei sistemi

informativi e formativi.

Mutamento del rapporto

tra produzione e

consumatore.

Rapporto tra sostegno

al reddito e politiche

attive del lavoro

I cambiamenti del Mercato e delle Politiche

del Lavoro negli ultimi 20 anni (al netto della crisi…)

Alcune evidenze • In molti paesi europei è in declino la sindacalizzazione in

generale, e la partecipazione dei giovani al sindacato.

• Molto spesso i giovani sono di difficile coinvolgimento

Ma: • I giovani più vulnerabili nel mercato del lavoro (contratti precari

e bassi salari) potrebbero trovare benefici dall’essere

rappresentati dal sindacato)

• Molti studi mostrano che la maggior parte dei giovani non è

insoddisfatta del sindacato, ma c’è una domanda non

esplicitata e non risolta

• Che succede?

• Quali sono I fattori reali che influenzano il rapporto

giovani- sindacato e viceversa?

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Il rinnovamento del sindacato e i giovani

”L’appartenenza non è un insieme casuale di persone, non è

il consenso a un’apparente aggregazione… l’appartenenza è

avere gli altri dentro sé!”

Giorgio Gaber

Giovani come elemento di rinnovamento per il sindacato

Aiutare i giovani a scoprire e valorizzare le loro competenze e il

loro potenziale

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Developments overall union

membership 2000-2011

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Source: German report

I Giovani e la menbership: cosa succede

In molti paesi l’iscrizione dei giovani cade in maniera molto chiara.

Con due eccezioni:

Belgio: il tasso di sindacalizzazione è vicino a quello degli adulti e non

è in diminuzione

Germania: il calo negli ultimi dieci anni è contenuto (il 9%)

Difficoltà strutturali: lavori precari, contratti di breve durata, lavoro in

settori fortemente destrutturati, diversità nel mondo giovanile

Scarsa conoscenza del sindacato da parte dei giovani

Limitato interesse da parte di molti sindacati nella sindacalizzazione

dei giovani e scarse risorse impiegate

Difficoltà dei giovani nell’integrarsi nelle strutture sindacali

(burocrazia, democrazia interna, tappo generazionale, etc.)

Non c’è una diminuzione di interesse dei giovani nelle questioni

sindacali né una così forte diminuzione dell’impegno sociale dei

giovani.

Strategie

- Specifici approcci per supporto

all’inserimento nel mercato del lavoro

(anche sfruttando il sistema duale –

Germania)

- Associazioni sindacali giovanili

confederali o categoriali (es. Olanda)

- Ringiovanire l’immagine del sindacato,

utilizzo dei social media

- Tecniche di organizing

Lezioni possibili

- Contatto diretto rimane essenziale

- Rendere più trasparenti e visibili gli obiettivi

e le campagne del sindacato

- Rivolgersi non ai giovani in generale, ma ai

diversi gruppi di giovani

- Rendere più inclusive le strutture sindacali

- Mostrare permeabilità e accoglienza delle

istanze giovanili nell’ambito sindacale

- Politica dei quadri e valorizzazione dei

giovani attivisti

Come rafforzare la sindacalizzazione dei giovani?

Come approcciare i giovani?

Come adattare le strategie sindacali?

Quale ragionamento sulle strutture sindacali e

sulle dinamiche di democrazia e partecipazione?

Quali buone prassi?

Reasons non-membership trade

unions by age groups in Netherlands

2011 (N=16.998)

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Source: Netherlands reports

Quale può essere il ruolo della

formazione sindacale?

• Collegare i valori, la storia e i modelli sindacali con

una “cassetta degli attrezzi” utile per i nuovi tempi

• Collegare i “committment etici” con i profili e le

competenze necessarie per i giovani sindacalisti

Alcune piste di impegno:

1. Lettura dell’attualità economica e sociale, risposte

collettive

2. Quali risposte sistemiche alla crisi?

3. Ricostruzione del senso di solidarietà e di

cittadinanza attiva

Giovani, formazione e crisi

E’ possibile uscire dalla crisi, senza

cambiamenti e con gli stessi valori e

paradigmi con la quale vi siamo entrati?

1. Principio di efficacia

2. Consumismo e cittadinanza

3. Scarsa fiducia nei processi collettivi

4. Indebolimento dell’etica della responsabilità

(Max Weber)

Assi culturali di sviluppo

• Recupero del senso della storia e del senso del

futuro

• Risposte adeguate alla crisi (nuova visione del

sindacato, della contrattazione e delle alleanze)

• Nuovi modelli di sviluppo (ad esempio relazioni

industriali nell’economia verde e democrazia

economica)

Costruire futuro: il ruolo delle “minoranze attive”

contro l’individualismo disgregatore

GLOBALIZZAZIONE E CRISI DEL SOCIALE

Dalle categorie politiche alle categorie sociali ed economiche.

Trionfo di un individualismo disgregatore?

Scomparsa dell’universo sociale (Alain Touraine)

Soggetti e relazioni culturali

Apertura, mobilità, fratture,inquietudine

“Fine di un mondo non è la fine del mondo”

Attivazione del soggetto ed evoluzione del welfare.(Ricomincio da me…)

Comunicare attraverso la nuova lingua della “modernità”, ruolo delle

“minoranze”

Pensare e agire il futuro

La crisi globale ci obbliga a ricercare e costruire alternative, a prospettare un cambiamento che sappia fare leva sulla fiducia, a partire dalle giovani generazioni.

Lavorare per la costruzione del futuro dei giovani non significa prospettare

soluzioni lontane o utopiche, ma investire in un cambiamento relazionale: ricostruire spazi e tempi per la socio-abilità, lo sviluppo educativo, formativo, professionale di sensibilità e competenze.

Nel pensare all’Italia 2020 è necessario impostare uno sforzo culturale

ambizioso e al tempo stesso realistico al fine di cogliere l’occasione della crisi per ricominciare a pensare il futuro.

Si tratta di un percorso a cui è possibile contribuire rilanciando proposte ed

indicazioni di metodo e di merito sui temi irrinunciabili della qualità delle competenze e dello sviluppo del capitale umano.

Agire sulle tipologie contrattuali può essere importante, ma non bisogna

confidare esclusivamente sul quadro regolatorio, bensì su un’azione che incida su molteplici fattori: dagli incentivi, al matching, all’investimento culturale.

Oltre la crisi ?

Oltre il mito della crescita Immagine positiva del futuro si è rovesciata nel suo contrario Interiorizzato il fallimento degli ideali connessi a una visione progressista e

messianica del futuro, siamo passati direttamente alla convinzione opposta, che ormai e’ dominante, di un futuro pieno di minacce.

Come coltivare il futuro in un rapporto tra generazioni? Rammentare la catastrofe affinche’ questa non diventi realtà, continuare a

immaginare un “dolce avvenire” Coltivare diversita’, fantasia, ricerca anzitutto nelle nostre categorie di pensiero,

nelle nostre menti, nelle nostre pratiche sociali e soprattutto nelle nostre vite.

Muovere oltre la crisi significa agire su: frattura ecologica frattura di tipo politico frattura di tipo culturale frattura di tipo relazionale

Contatti: www.centrostudi.cisl.it

[email protected]