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I SETTORI DEL DIRITTO PUBBLICO DELL’ECONOMIA MAGGIORMENTE CONDIZIONATI DAL DIRITTO COMUNITARIO La disciplina della concorrenza

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I SETTORI DEL DIRITTO PUBBLICO DELL’ECONOMIA MAGGIORMENTE

CONDIZIONATI DAL DIRITTO COMUNITARIO

La disciplina della concorrenza

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Qualche premessa

• Sulla nozione di “concorrenza”

Nella letteratura economica classica:

- Dalla garanzia a ciascun potenziale operatore dell’accesso al mercato alla efficienza del mercato (in assenza di limiti all’autonomia contrattuale e di interventi regolatori dell’autorità statale)

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• sul finire del 1800:

Teoria della concorrenza “perfetta”:

a) Nessuno dei competitori è in grado di influire sui prezzi;

b) i prodotti sul mercato sono omogenei;

c) l’accesso al mercato è libero;

d) le informazioni sulle variabili di mercato sono trasparenti e disponibili

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secondo il predetto modello:

Concorrenza/monopolio

Monopolio: -presenza di un unico operatore, la cui produzione

coincide con quella dell’intero mercato- Aumento dei prezzi conseguente all’aumento dei

profitti - perdita del consumatore

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• crisi dei modelli “perfetti” ed identificazione di nuovi modelli

- A) Concorrenza “monopolistica”in un mercato oligopolistico la condotta di

uno o più operatori di “minoranza” può condizionare le scelte di tutti gli altri creando risultati anticoncorrenziale anche in assenza di accordi espliciti

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• B) Concorrenza imperfetta

L’azione degli operatori è in grado di controllare i prezzi e di imporre ai consumatori di pagare il prezzo più alto

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• Per ovviare ai predetti disguidi:

Concorrenza “praticabile” (workable competition)

Dalla cd legislazione “antitrust” statunitense(lo Sherman Act come prima legislazione antitrust)Un insieme di regole volte a garantire l’effettiva

competizione fra gli operatori, l’accesso al mercato, attraverso divieti di accordi e condotte abusive volte ad estromettere gli altri operatori

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La concorrenza in senso soggettivo

• il ritardo nella introduzione in Italia di una disciplina a tutela della concorrenza

• Le ragioni del ritardo:

- Protezionismo liberale

- Intervento dirigistico dei pubblici poteri

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• la “spinta” della Costituzione :

- l’art. 41 della Costituzione

- la valenza della concorrenza quale diritto di libertà

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La Concorrenza in senso oggettivo

• la concorrenza non è solo una condizione nella quale versano gli imprenditori, ma anche una condizione del mercato,la cui struttura assume rilievo autonomo e si sovrappone all’attività di impresa in quanto tale.

• è desumibile una simile impostazione dall’art. 41 della Costituzione?

(sentt. nn. 63 e 439 del 1991)

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L’evoluzione storica

• in Italia in principio: la concorrenza è oggetto di disciplina giusprivatistica

• la necessità dell’introduzione di una disciplina giuspubblicistica della concorrenza consegue alla crisi dei modelli di disciplina dell’attività economica in uso

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• In specie:- Uso dell’ente pubblico economico per il

risanamento finanziario delle grandi imprese in crisi;

- legislazione di salvataggio- L’intervento pubblico diretto nell’economia

inteso quale strumento di politica economica rivolto a realizzare il controllo del mercato e l’equilibrio sociale

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• nel codice civile:

gli artt. 2595, 2596 e 2597l’art. 2598 e ss.(la concorrenza sleale)

La ratio della tutela della correttezza degli imprenditori

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• Nel diritto comunitario:

- La nuova ratio:

l’art. 3 lett. g) (ex lettera f) del Trattato gli artt. 81 ed 82 (ex artt. 85 ed 86) del

Trattato

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La legge n. 287 del 1990

• l’art. 1:• Il richiamo all’art. 41 della Costituzione

• I rapporti con il diritto comunitario: l’ambito oggettivo di applicazione

- I criteri:- A) l’esclusione reciproca;- B) la doppia barrieraNella giurisprudenza comunitaria:- Una doppia barriera temperata (es.: cd sentenza profumi)

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• Per le operazioni di “concentrazione” il cui valore superi determinate soglie: regolamento n. 4064 del 1989

• L’art. 1 della legge n. 287 : criterio nuovo (residuale)

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• Un’ulteriore novità:

- La attribuzione alla Autorità di garanzia della competenza a dare attuazione direttamente agli artt. 85 ed 86 (oggi 81 ed 82) del Trattato.(dalla legge comunitaria per il 1994)

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• il divieto delle intese restrittive e le deroghe (artt. 2 e 4) Il parallelo con l’art.81 del Trattato

- Intese verticali: su mercati distinti di prodotti(il caso comunitario Consten & Grundig – 1966 :

concorrenza intramarca esclusa dal divieto? Solo ove determina segmentazioni lungo i confini nazionali)

- Intese orizzontali: sul medesimo mercato di prodottiProblema: si applicano ai liberi professionisti?Nel 1994: indagine conoscitiva sugli ordini professionali

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• l’oggetto e l’effetto dell’intesa

• Le deroghe

Potere di autorizzazione dell’Autorità di singole imprese o categorie di imprese

Autorizzazione: provvedimento di natura discrezionale

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• l’abuso di posizione dominanteIl parallelo con l’art. 82 del Trattato

I problemi interpretativi:- Che cos’è posizione dominante?(nella giurisprudenza comunitaria: situazione di potere

economico idonea ad ostacolare il mantenimento di una concorrenza effettiva sul mercato e tale da consentire di tenere comportamenti “alquanto” indipendenti nei confronti dei concorrenti, dei clienti e dei consumatori)

- Individuazione del cd mercato “rilevante” (criterio materiale, geografico, temporale)

- Quote di mercato detenute nel cd mercato rilevante

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• L’art. 8 : l’impresa pubblica e i diritti “speciali o esclusivi”. Da essi una posizione dominante?

• In cosa consiste l’abuso di posizione dominante?

le ipotesi elencate a titolo esemplificativo

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• le cd concentrazioni

- v. il regolamento n. 4064/89 al quale gli artt. 5, 6 e 7 della legge italiana fanno rinvio

- Il potere di mercato (art. 2359 c.c. sul controllo societario : disponibilità da parte del controllante della maggioranza richiesta per le delibere assembleari)

- L’influenza comunque determinante

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• il potere di autorizzazione dell’Autorità

• Il rapporto fra le concentrazioni e l’abuso di posizione dominante

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L’Autorità garante della concorrenza e del mercato

• l’Autorità indipendente

Il modello statunitense delle cd Indipendent Regulatory Commissions : limitazione dei poteri delle grandi corporations

L’influsso comunitario- Il modello italiano negli anni ’70• nel 1974 è istituita la Consob;• Negli anni ottanta: la commissione di studio per la

modernizzazione delle istituzioni (commissione Piga) individua nelle “amministrazioni indipendenti” una soluzione alle inefficienze dell’amministrazione burocratica

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• I presupposti:-la sussistenza di settori “sensibili” contraddistinti

dalla presenza di interessi diversi (individuali, privati collettivi, pubblici, politici) giuridicamente rilevanti

- Necessità di garanzia dell’indipendenza e di “neutralizzazione” dell’attività svolta dagli organi amministrativi

- (astensione dalla cura immediata dell’ interesse pubblico primario)

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• Le conseguenze

Le autorità indipendenti sono titolari di funzioni e poteri “quasi legislativi” e “quasi giudiziari” (dalla cd broad delegation ad esse della disciplina di ampi settori)

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L’autorità garante della concorrenza e del mercato come esempio che incarna il modello.

- La composizione

- Le competenze

- I rapporti con gli altri organi