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LA DIFFUSIONE DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI E SOCIO-SANITARI NEL TERRITO-RIO DELLA PROVINCIA DI ANCONA

L'analisi che segue utilizza i dati rilevati nell'ambito del lavoro per la reda-zione del Piano Socio Assistenziale della Regione Marche. In particolare si fa riferimento ai risultati della mappatura dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari effettuata nei primi mesi del 1999 attraverso la sommini-strazione, a tutti i comuni della regione, di alcune schede organizzate in modo tale da permettere una raccolta il più possibile completa ed artico-lata delle informazioni relative alla presenza di servizi.

I servizi sono stati suddivisi in sette categorie sulla base della tipologia di utenza alla quale si rivolgono: • interventi per gli anziani • interventi per l'infanzia e l'età evolutiva • interventi per le dipendenze • interventi per la devianza • interventi per persone e gruppi emarginati • interventi per l'handicap • interventi per la salute mentale • altri interventi (quelli cioè che si rivolgono a diverse tipologie di utenti). In quest'ambito verranno analizzati in modo più dettagliato i risultati rela-tivi al territorio della provincia di Ancona, dati che permettono di ottenere un quadro abbastanza preciso dei servizi e delle strutture presenti e di realizzare un'analisi basata oltre che sulla tipologia dell'utenza, sulla di-stribuzione territoriale degli interventi.

Verrà anche effettuata una lettura più analitica della distribuzione territo-riale degli interventi utilizzando un indicatore sintetico in grado di permet-tere una lettura più immediata della presenza dei servizi nelle varie aree. Questo espediente ci consente di passare da un'analisi basata solamente sugli aspetti quantitativi e relativi alla presenza o meno di determinati in-terventi nei singoli comuni, ad un'osservazione che tenga conto anche delle caratteristiche qualitative dei singoli interventi. Tale impostazione presuppone infatti il riconoscimento di un diverso "valore" ai singoli inter-venti, valore che è determinato dalle caratteristiche intrinseche dell'inter-vento stesso. I requisiti in grado di conferire un diverso valore agli interventi presi in considerazione sono stati individuati nelle caratteristiche di integrazione socio-sanitaria; nel carattere di specializzazione; nell'estensione tempora-le dell'erogazione del servizio (nell'arco della giornata e/o nell'arco del-l'anno). L'indicatore è stato quindi ottenuto attribuendo a ciascun servizio o strut-tura un "peso" oscillante tra 0,5 e 1,5 sulla base della riconosciuta pre-senza o meno di uno o più di tali requisiti Si tratta evidentemente di un criterio che presenta dei margini di soggetti-vità ma che peraltro risulta necessario per tentare una lettura basata non solo sull'aspetto quantitativo della presenza o meno di un dato servizio ma anche un'analisi di tipo più qualitativo, in grado di valutare cioè la capacità dei servizi di fornire risposte più adeguate al tipo di domanda che si rivolge verso i singoli settori. Applicando i punteggi così individuati alle tabelle risultanti dalla mappa-tura (che riportano per ciascun comune e per ciascuna area di intervento il numero di strutture e l'attivazione o meno dei vari servizi) è stato possibi-

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le ottenere una serie di indicatori sintetici in grado di permettere un primo piano di analisi che può essere poi successivamente approfondito en-trando nel merito dei singoli contesti territoriali o delle singole aree di in-tervento. Trattandosi, come si è detto, di indicatori sintetici e di valori medi sarà necessario, di volta in volta, approfondire l'analisi delle singole aree di in-tervento facendo riferimento alle specificità dei singoli comuni e dei diver-si contesti socio-demografici.

a) Interventi per gli anziani Gli interventi a favore di questa fascia della popolazione sono articolati in diversi servizi, tra i quali: - l'assistenza domiciliare: un servizio finalizzato a fornire prestazioni sani-tarie o sociali a domicilio dell'utente. Lo scopo principale è quello di con-sentire la permanenza del soggetto nel normale ambiente di vita e ridurre così il ricorso a strutture residenziali; - l'assistenza domiciliare integrata: si distingue da quello precedente per il fatto che gli interventi a favore degli anziani hanno livelli di complessità più elevati. L'assistenza domiciliare integrata è infatti costituita da presta-zioni mediche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali fornite a domicilio della persona anziana; - i Centri Sociali: luoghi di aggregazione finalizzati a garantire uno spazio per l'espressione ed emancipazione sociale e culturale della popolazione in età senile, ad incentivare l'autonomia fisica, psicologica e sociale del-l'utente, a permettere agli ospiti della struttura di partecipare attivamente ad iniziative ludico-ricreative e culturali, e a prevenire l'isolamento fisico e relazionale e il decadimento delle capacità intellettive. Il Centro Sociale può essere promosso e gestito da soggetti diversi; - i soggiorni di vacanza: iniziative che rientrano nell'ambito dei servizi per il tempo libero e costituiscono un'occasione di svago, di recupero psico-logico e fisico e di socializzazione per questa fascia della popolazione; - gli orti per anziani: fazzoletti di terreno affidati alle cure dei cittadini del-la "terza età"; - il reinserimento lavorativo: un progetto volto ad impegnare gli anziani in determinate attività in maniera diretta e coinvolgente che ha validi effetti in termini di integrazione psico-sociale; - le agevolazioni per le attività socio-culturali: si inseriscono nell'ambito di una politica di incentivi alla vita di relazione, e si concretizzano in facilita-zioni di varia natura finalizzate alla prevenzione dell'isolamento e del-l'emarginazione della persona anziana; - le residenze per anziani: si distinguono in comunità alloggio (un com-plesso di appartamenti minimi forniti di servizi generali destinati ad un numero ristretto di soggetti autosufficienti), casa albergo (una struttura adibita ad ospitare persone autosufficienti, sole o coniugate che offre le prestazioni di tipo alberghiero e non prevede una particolare protezione sanitaria); casa di riposo (ospita sia anziani autosufficienti che non auto-sufficienti, fornisce un servizio di tipo alberghiero ed assistenziale); casa di accoglienza (ospita persone anziane che necessitano di un alloggio tem-poraneo); residenze sanitarie assistenziali - RSA (sono destinate ad acco-gliere anziani prevalentemente non autosufficienti); residenze protette (strutture residenziali di assistenza sociale e sanitaria per soggetti non au-tosufficienti o malati cronici per i quali non è possibile progettare un in-tervento a domicilio). - le Università della terza età: attività che si inseriscono propriamente nel-l'ambito culturale ed educativo

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- il Telesoccorso: un servizio di assistenza all'anziano nella propria abita-zione attivo 24 ore su 24. Ha l'obiettivo di mantenere la persona nel pro-prio ambiente in un clima di sicurezza e protezione. La distribuzione a livello territoriale dell'insieme degli interventi rivolti alla popolazione anziana consente di osservare una maggiore concentrazio-ne di tali servizi nell'area costiera ed in particolare in corrispondenza del capoluogo provinciale e del comune di Osimo. In generale poi si osserva una maggiore concentrazione di interventi rivolti alla popolazione anzia-na in alcuni comuni della fascia costiera o della prima fascia collinare ma anche nell'area del fabrianese. Per contro si evidenziano comuni più sprovvisti di tali tipi di servizi e strut-ture: tra questi alcuni comuni di piccole dimensioni dell'area anconetana (Offagna, Sirolo, Agugliano, Polverigi) e dell'area jesina (San Paolo di Je-si, Rosora).

Tab. 1 Tab. 1 Tab. 1 Tab. 1 ---- Interventi per gli anziani Interventi per gli anziani Interventi per gli anziani Interventi per gli anziani

A.S.L. Codice ISTAT Comune Valore7 042033 OFFAGNA 1,07 042048 SIROLO 1,05 042042 SAN PAOLO Di JESI 2,07 042001 AGUGLIANO 2,07 042038 POLVERIGI 2,55 042040 ROSORA 3,06 042020 GENGA 3,04 042028 MONTERADO 3,55 042005 BELVEDERE OSTRENSE 3,55 042025 MONSANO 3,55 042037 POGGIO SAN MARCELLO 3,55 043040 POGGIO SAN VICINO 3,55 042041 SAN MARCELLO 3,55 042043 SANTA MARIA NUOVA 3,56 042013 CERRETO D'ESI 3,57 042007 CAMERATA PICENA 3,57 042032 NUMANA 3,54 42009 CASTEL COLONNA 4,05 042024 MERGO 4,07 042006 CAMERANO 4,04 042004 BARBARA 4,55 042012 CASTELPLANIO 4,55 042029 MONTE ROBERTO 4,57 042018 FALCONARA MARITTIMA 4,54 042011 CASTELLEONE Di SUASA 5,05 042016 CUPRAMONTANA 5,105 042031 MORRO D'ALBA 5,05 042049 STAFFOLO 5,06 042044 SASSOFERRATO 5,06 042047 SERRA SAN QUIRICO 5,07 042022 LORETO 5,07 042030 MONTE SAN VITO 5,04 042039 RIPE 5,55 042026 MONTECAROTTO 5,54 042035 OSTRA 6,05 042023 MAIOLATI SPONTINI 6,07 042010 CASTELFIDARDO 6,05 042008 CASTELBELLINO 6,57 042014 CHIARAVALLE 6,54 042015 CORINALDO 7,04 042046 SERRA DE'CONTI 7,06 042017 FABRIANO 7,04 042003 ARCEVIA 7,54 042045 SENIGALLIA 7,54 042036 OSTRA VETERE 8,07 O42027 MONTEMARCIANO 8,05 042019 FILOTTRANO 8,55 042021 JESI 9,57 042002 ANCONA 10,57 042034 OSIMO 10,5

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All'interno di questo quadro generale emergono poi alcune particolarità determinate dalla presenza e dalla diffusione di alcuni servizi nelle singole aree. Piuttosto uniforme è ad esempio la situazione per quanto riguarda l'assistenza domiciliare in quanto si tratta di un intervento attivato diffusa-mente nella provincia. Ne risultano sprovvisti solamente alcuni comuni della fascia collinare dell'interno. Altrettanto diffusa è anche l'assistenza domiciliare integrata carente sola-mente in alcuni comuni dell'area costiera o della prima fascia collinare. Per quanto riguarda poi le residenze per anziani, mentre le case di riposo sono presenti un po' in tutto il territorio provinciale differente è la situazio-ne per quanto riguarda le case albergo presenti in pochi comuni (sia del-l'area montana che di quella costiera) e gli alloggi protetti e le case pro-tette che rappresentano casi piuttosto rari. Relativamente più diffuse sono invece le R.S.A. presenti anche in alcuni comuni di minori dimensioni della fascia collinare. Alcuni interventi cosiddetti “leggeri" infine presentano una diffusione piut-tosto uniforme nell'intera provincia. Tra questi le agevolazioni per attività socio-culturali, il reinserimento lavorativo, i soggiorni di vacanza, i centri sociali.

Figura 1 - INTERVENTI PER GLI ANZIANI

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Se si analizzano poi raggruppamenti comunali sulla base della A.S.L. di appartenenza emerge come il territorio della A.S.L. n. 4 (comprendente Senigallia e comuni limitrofi) risulta. tra i territori più coperti dalla presen-za di servizi sociali e assistenziali. Relativamente agli interventi per anziani, in particolare, si nota una diffusione di servizi abbastanza omogenea sul territorio. Risultano ad esempio attivati in tutti i comuni l'assistenza domici-liare, l'assistenza domiciliare integrata, il telesoccorso, i soggiorni di va-canza. Una diffusione elevata si registra relativamente alle case di riposo, pre-senti nel 54% dei comuni, stessa diffusione si riscontra in relazione alle agevolazioni per attività socio-culturali. Tutti gli altri servizi presentano una minore diffusione: i centri sociali sono presenti nel 36% dei comuni; i centri diurni nel 18%; il reinserimento lavorativo nel 45%; l'Università del-la Terza Età nel 36%; le case albergo nel 18%. Il territorio della A.S.L. n. 5 mostra buoni livelli di presenza di servizi so-ciali, specie nel campo degli anziani. Si nota una distribuzione uniforme di alcuni servizi sull'intero territorio, che comunque vede in San Paolo di Jesi il comune più sguarnito e in Jesi quello più attrezzato. Risultano co-munque attivati nell'intero territorio della A.S.L. l'assistenza domiciliare in-tegrata ed il telesoccorso. Ampia diffusione hanno anche i soggiorni di vacanza, presenti in oltre i tre quarti dei comuni. Significativo è anche il dato relativo alle case di riposo che risultano pre-senti nel 62% dei comuni. Stessa presenza a livello territoriale si riscontra relativamente ai centri sociali, che vedono in particolare l'attivazione di più centri in alcuni comuni (in particolare a Jesi). Diffusione più limitata invece relativamente al reinserimento lavorativo (presente nel 38% dei comuni), le agevolazioni per attività socio-culturali (47%), le RSA (14%). Risultano invece assenti o quasi i centri diurni, gli or-ti per anziani, le Università della terza età, le comunità alloggio o i gruppi appartamento, le case albergo, le case protette. Il territorio della A.S.L., n. 6 (comprendente Fabriano e altri comuni del-l'area montana) relativamente agli interventi per gli anziani denota una relativa uniformità di diffusione dei servizi: l'assistenza domiciliare integra-ta ad esempio, risulta attivata in tutti i cinque comuni. Altri servizi come l'assistenza domiciliare e i soggiorni di vacanza risultano attivati nell'80% dei comuni. Le case di riposo sono presenti nel 60% dei comuni. Risulta-no invece non attivati il telesoccorso, i centri diurni, gli orti per anziani, le comunità alloggio, le case protette, le RSA. Nel territorio della A.S.L. n. 7 (comprendente Ancona e i comuni dell'area metropolitana) l'assistenza domiciliare è l'intervento che presenta la diffu-sione più consistente (è attivato infatti nell'87% dei comuni). L'altro servizio uniformemente diffuso nell'intero territorio della A.S.L. è rappresentato dai soggiorni di vacanza, praticamente attivati dappertutto. Le case di riposo e l'assistenza domiciliare integrata sono presenti invece nel 40% dei co-muni, le prime anche con più strutture. Nel complesso tutti gli interventi previsti per gli anziani risultano attivati sul territorio della A.S.L. n. 7: i centri sociali, ad esempio, sono anch'essi dif-fusi, riguardando il 60% dei territori comunali; meno diffusi sono invece i centri diurni, le agevolazioni per attività socio-culturali, il telesoccorso, il reinserimento lavorativo, le Università per la terza età, le case protette, con una presenza che coinvolge da un quarto a un terzo dei comuni. Va-lori ancora più bassi si registrano infine relativamente agli orti per anzia-ni, le comunità alloggio o i gruppi appartamento, le case albergo, le R.S.A..

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b) Interventi per l'infanzia e l'età evolutiva Anche in questo ambito i servizi sono variamente modulati rispetto alle specifiche esigenze dell'utenza. In particolare possono essere presenti: - gli asili nido: hanno lo scopo di aiutare i piccoli a crescere in stato di salute e benessere, a seguire percorsi equilibrati di socializzazione, a su-perare eventuali forme di difficoltà e ad acquisire varie abilità, conoscen-ze e capacità relazionali; - le Ludoteche: locali forniti di vari giochi a disposizione dei bambini che spesso attuano iniziative volte alla socializzazione e all'apprendimento mediante l'attività ludica; - i Centri Estivi: accolgono i bambini durante il giorno e sono attivi nei mesi estivi, in essi la presenza di educatori assicura la vigilanza e consen-te l'organizzazione di diverse attività ludico-ricreative ed educative; - i Centri educativo-ricreativi diurni: luoghi di aggregazione generalmente rivolti a minori dai 6 ai 14 anni, in essi sono presenti educatori che han-no il compito di promuovere e coordinare attività ludico-ricreative, socia-li, educative, culturali e sportive; - i Centri Informazione giovani: sportelli di informazione e orientamento per giovani dai 14 ai 28 anni circa, offrono generalmente notizie e mate-riale inerenti a scuola, lavoro, corsi di formazione, tempo libero, cultura, vacanze, sport. Hanno l'obiettivo di attivare processi di inserimento socia-le, professionale e culturale dei giovani; - i Centri di aggregazione giovanile: rivolti ad adolescenti e giovani, in questi luoghi vengono promosse varie attività sociali, educative, culturali, ricreative, artistiche e sportive. Hanno lo scopo di prevenire il disagio ed i processi di esclusione sociale, e di promuovere il protagonismo adole-scenziale e giovanile; - i Centri Sociali autogestiti: le attività ludico-ricreative, educative e cultu-rali in essi attivate sono completamente autogestite ed organizzate dai ragazzi stessi. Questi Centri hanno spesso forti connotazioni ideologiche e politiche,- - gli Istituti per la prima infanzia: strutture educativo-assistenziali residen-ziali o semiresidenziali con funzioni di accoglienza, mantenimento, vigi-lanza, tutela ed educazione. In tali Istituti vengono ospitati bambine e bambini con difficoltà personali e di relazione familiare, in situazione di disadattamento; - l'Affidamento familiare: uno strumento di sostegno a favore dei minori e delle loro famiglie istituito con la legge n. 184 del 1983; - l'Affidamento preadottivo: segue la pronunzia di stato di adottabilità del soggetto minorenne da parte del Tribunale dei Minori; - l'Assistenza educativa domiciliare o territoriale: consiste in interventi di sostegno alle famiglie e/o a minori a rischio di emarginazione. Tale servi-zio fornisce assistenza educativa ai minori, ma a volte anche assistenza domestica nei casi in cui si rilevi una situazione familiare carente o pro-blematica sotto il profilo educativo organizzativo, di igiene della casa e della persona; - i soggiorni di vacanza e campeggio: si pongono come momento im-portante di crescita, autonomia, socializzazione e svago del minore; - le Case famiglia: luoghi di accoglienza e comunità di vita imperniati sulla presenza a tempo pieno di una famiglia, costituita da una coppia sposata con o senza figli, che convive con i minori ed è supportata dalla presenza di altri operatori; - le Comunità educative residenziali: sono condotte da operatori non le-gati fra loro da vincoli familiari; - i Centri di prima accoglienza: hanno lo scopo di ospitare con tempesti-vità minori in situazioni di emergenza che sì caratterizzano per un bisogno immediato e temporaneo di ospitalità, mantenimento e tutela, in attesa di soluzioni più adeguate;

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- il Telefono amico: un servizio che accoglie richieste di aiuto di vario ge-nere ed è spesso collegato con le altre strutture sociali o socio-sanitarie presenti sul territorio. Gli interventi rivolti all'infanzia e all'età evolutiva presentano una distribu-zione, a livello territoriale, dalla quale emerge in misura abbastanza evi-dente una loro maggiore diffusione lungo l'area costiera e nella prima fa-scia collinare. Si nota comunque una concentrazione piuttosto elevata anche in coincidenza del più grande comune dell'area montana. I comuni che fanno registrare i più elevati valori medi sono infatti Anco-na, Jesi e Fabriano seguiti da altri comuni dell'area costiera (Senigallia) o dell'area metropolitana di Ancona (Osimo e Filottrano). 1 comuni più sprovvisti sono quelli di minori dimensioni, dell'area montana (Genga) ma soprattutto dell'area costiera e collinare (Camerata Picena, Sirolo, Agugliano, Polverigi, Monterado, San Paolo di Jesi). Gli asili nido presentano una diffusione particolare nei comuni di mag-giori dimensioni (in primo luogo Ancona ma anche Jesi, Fabriano, Seni-gallia e Osimo). Non trascurabile è anche la presenza in alcuni comuni della Vallesina e soprattutto nell'area metropolitana di Ancona.

I centri informazione giovani sono diffusi abbastanza uniformemente su tutto il territorio, così come i soggiorni di vacanza e i campeggi. Un servizio piuttosto diffuso è anche quello rappresentato dai centri estivi che sono presenti piuttosto uniformemente nell'entroterra fabrianese, nel-l'area Ancona-Falconara e comuni limitrofi e, in maniera meno uniforme, nella fascia collinare dell'interno. I servizi di affidamento familiare e di affidamento preadottivo sono pre-senti nell'area collinare e nella zona di Senigallia mentre non sono altret-tanto sviluppati nel resto della provincia. Alcuni servizi mostrano una diffusione piuttosto scarsa. Tra questi le ludo-teche, le case famiglia, le comunità educative residenziali, i centri di pri-ma accoglienza.

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Tab. 2 Tab. 2 Tab. 2 Tab. 2 ---- Interventi per l'infanzia e l'età evolutiva Interventi per l'infanzia e l'età evolutiva Interventi per l'infanzia e l'età evolutiva Interventi per l'infanzia e l'età evolutiva

A.S.L. Codice ISTAT Comune Valore 6 042020 GENGA 1,0 7 042007 CAMERATA PICENA 1,5 7 042048 SIROLO 1,5 7 042001 AGUGLIANO 2,0 7 042038 POLVERIGI 2,0 4 042028 MONTERADO 2,5 5 042042 SAN PAOLO DI JESI 2,5 7 042033 OFFAGNA 2,5 5 042016 CUPRAMONTANA 3,0 5 042043 SANTA MARIA NUOVA 3,0 5 042049 STAFFOLO 3,0 7 042032 NUMANA 3,0 4 042039 RIPE 3,5 5 042008 CASTELBELLINO 3,5 5 042025 MONSANO 3,5 5 042040 ROSORA 3,5 7 042022 LORETO 3,5 4 042004 BARBARA 4,0 5 042037 POGGIO SAN MARCELLO 4,0 6 042013 CERRETO D'ESI 4,0 7 042027 MONTEMARCIANO 4,0 4 042011 CASTELLEONE Di SUASA 4,5 4 042046 SERRA DE'CONTI 4,5 5 042029 MONTE ROBERTO 4,5 7 042006 CAMERANO 4,5 5 042031 MORRO D'ALBA 5,0 6 0,42047 SERRA SAN QUIRICO 5,0 5 042005 BELVEDERE OSTRENSE 5,5 4 042036 OSTRA VETERE 6,0 5 042041 SAN MARCELLO 6,0 5 o42024 MERGO 6,5 5 042026 MONTECAROTTO 6,5 7 042018 FALCONARA MARITTIMA 6,5 4 042003 ARCEVIA 7,0 4 042009 CASTEL COLONNA 7,0 4 042015 CORINALDO 7,0 5 o42012 CASTELPLANIO 7,0 6 042044 SASSOFERRATO 7,5_ 7 042010 CASTELFIDARDO 7,5 7 042014 CHIARAVALLE 7,5 7 042030 MONTE SAN VITO 7,5 5 042023 MAIOLATI SPONTINI 8,0 4 042035 OSTRA 8,5 7 042034 OSIMO 9,0 4 042045 SENIGALLIA 9,5 5 042019 FILOTTRANO 9,5 6 042017 FABRIANO 10,0 5 042021 JESI 13,5 7 042002 ANCONA 35,0

Per quanto riguarda gli interventi per infanzia e giovani, nel territorio del-l'A.S.L. n. 4, il comune che risulta meno coperto è Monterado, mentre quello con maggiore presenza di servizi è Senigallia. L'area nel suo com-plesso mostra comunque una presenza diffusa relativamente ad alcuni interventi, quali l'assistenza educativa domiciliare o territoriale, attivata nel 73% dei comuni, e l'affidamento familiare e preadottivo attivati nella tota-lità dei comuni. Gli asili nido, al contrario, risultano presenti nel 27% dei comuni. Più dif-fusi i centri educativo-ricreativi (45%) e i soggiorni di vacanza, presenti nella quasi totalità dei comuni. Anche i centri di aggregazione e i centri estivi sono abbastanza diffusi, risultando presenti i primi nel 36% dei co-muni e i secondi in quasi la metà. Nel campo degli interventi per l'infanzia e l'età evolutiva, l'A.S.L. n.5 mo-stra, nell'attivazione dei servizi, il dato medio più elevato rispetto a tutto il territorio provinciale. Il comune che mostra la maggiore presenza di ser-vizi è ovviamente Jesi, capofila anche per la presenza di asili nido, che a livello di intera A.S.L., comunque risultano essere presenti nel 33% dei comuni.

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Gli interventi quali l'affidamento familiare e l'affidamento preadottivo ri-sultano invece attivati nella totalità dei comuni. Piuttosto diffusi risultano essere anche i soggiorni di vacanza ed i campeggi (presenti nel 90% cir-ca dei comuni), mentre i centri di aggregazione giovanile mostrano una diffusione minore (38%). I centri di informazione per giovani sono presenti nel 71% dei comuni mentre i centri educativo-ricreativi lo sono in un terzo circa dei comuni appartenenti alla A.S.L.. Una minore diffusione territoriale si riscontra relativamente all'assistenza educativa domiciliare o territoriale, così come per quanto riguarda i cen-tri estivi, i centri sociali autogestiti, l'assistenza domiciliare e le case fami-glia. Gli interventi per l'infanzia e i giovani, nel territorio della A.S.L. n.6, vedo-no al primo posto il comune di Fabriano, caratterizzato soprattutto dalla presenza di asili nido; dal lato opposto abbiamo Genga con la quasi to-tale assenza di qualsiasi tipo di intervento per questa area. Comunque, l'assistenza domiciliare, i centri estivi, i centri di informazione per giovani, i soggiorni di vacanza risultano presenti nel 60% dei comuni; piuttosto elevata è anche la presenza dell'assistenza educativa domiciliare o territoriale e dell'affidamento preadottivo, che risultano attivati in quat-tro comuni su cinque.

Figura 2 - INTERVENTI PER L'INFANZIA E L'ETA' EVOLUTIVA

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Poco diffusi invece i centri di aggregazione giovanile e l'affidamento fami-liare; pressoché assenti tutti gli altri servizi. Nel campo degli interventi per l'infanzia e l'età evolutiva il dato medio piuttosto elevato relativo all'attivazione di servizi e interventi sul territorio dell'A.S.L. n. 7 è indubbiamente condizionato dal forte peso specifico co-stituito dal capoluogo provinciale. Il dato infatti, oltre ad essere influenzato dall'alto numero di asili nido pre-senti ad Ancona, risente anche dell'attivazione nel capoluogo di alcuni servizi che risultano invece assenti negli altri comuni (altri servizi per la fa-scia 0-3 anni, comunità educative residenziali, centri di prima accoglien-za), o scarsamente presenti (centri educativo-ricreativi e centri di aggre-gazione). Comunque, gli asili nido sono presenti nel 67% dei comuni dell'A.S.L. n.7; piuttosto diffusi a livello territoriale sono anche l'assistenza educativa domiciliare o territoriale (presente nel 67% dei comuni), i centri estivi (80%), i soggiorni di vacanza (60%), i centri di informazione per giovani (53%). I centri educativo-ricreativi ed i centri di aggregazione giovanile ri-sultano invece meno diffusi.

c) Interventi per le dipendenze Gli interventi in questo settore prevedono: - le attività di prevenzione e informazione: generalmente si concretizzano in attività di primo sostegno ed orientamento per i tossicodipendenti e le loro famiglie, iniziative di informazione mirate alle fasce giovanili della popolazione, interventi di prevenzione dell'HIV e delle patologie correlate; - i Centri Consultoriali: strutture dislocate sul territorio che svolgono varie attività di prevenzione, cura e riabilitazione, psicoterapie individuali, fami-liari e di gruppo, disbrigo di pratiche burocratiche e amministrative, ela-borazione di progetti terapeutici, contatti con le altre strutture e soggetti, ricerche epidemiologiche e di raccolta dati; - i Centri di accoglienza diurna: ospitano durante il giorno persone che stanno seguendo un programma terapeutico; - le Comunità terapeutiche: effettuano una presa in carico globale e resi-denziale degli utenti che iniziano un programma terapeutico; - i Servizi di consulenza e aiuto ai familiari: offrono sostegno alle persone che hanno nella loro famiglia uno o più soggetti tossicodipendenti. Pos-sono essere attivate nei loro confronti iniziative volte alla informazione, consulenza, sostegno psicologico e sociale di vario tipo; - il reinserimento sociale e lavorativo: rappresenta, di solito, l'ultima fase dei programmi terapeutici, è finalizzato all'assunzione e alla riappropria-zione di ruoli sociali, competenze e abilità relazionali e lavorative, e del-l'autonomia personale; - i Centri di ascolto: accolgono domande di vario tipo (counseling, vitto, doccia) e svolgono attività di primo sostegno, sono generalmente gestiti da volontari, a volte anche ex tossicodipendenti, e figure professionali non appartenenti ad istituzioni pubbliche. Gli interventi per le dipendenze, in generale presentano una minore diffu-sione rispetto agli interventi attivati rispettivamente nell'area "anziani" e "minori". Nel complesso, le aree dove si nota una maggiore concentrazione di tale tipo di interventi sono rappresentate dalla fascia collinare e dall'area iesi-na. Risultano invece scoperti i comuni di minori dimensioni dell'area montana e della fascia collinare.

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Tab. 3 Tab. 3 Tab. 3 Tab. 3 ---- Interventi per le dipendenze Interventi per le dipendenze Interventi per le dipendenze Interventi per le dipendenze

A.S.L. Codice ISTAT Comune Valore4 042003 ARCEVIA 0,04 042004 BARBARA 0,4 042039 RIPE 0,05 042008 CASTELBELLINO 0,05 042012 CASTELPLANIO 0,05 042016 CUPRAMONTANA 0,05 042023 MAIOLATI SPONTINI 0,05 042024 MERGO 0,05 042025 MONSANO 0,05 042026 MONTECAROTTO 0,05 042031 MORRO D'ALBA 0,05 042037 POGGIO SAN MARCELLO 0,05 042040 ROSORA 0,05 042041 SAN MARCELLO 0,05 042042 SAN PAOLO Di JESI 0,05 042043 SANTA MARIA NUOVA 0,05 042049 STAFFOLO 0,06 042017 FABRIANO 0,06 042020 GENGA 0,06 042047 SERRA SAN QUIRICO 0,07 042007 CAMERATA PICENA 0,07 042027 MONTEMARCIANO 0,07 042030 MONTE SAN VITO 0,07 042033 OFFAGNA 0,04 042011 CASTELLEONE DI SUASA 0,54 042035 OSTRA 0,55 042029 MONTE ROBERTO 0,57 042006 CAMERANO 0,57 042032 NUMANA 0,54 042015 CORINALDO 1,04 042028 MONTERADO 1,54 042036 OSTRA VETERE 1,55 042005 BELVEDERE OSTRENSE 157 042001 AGUGLIANO 1,57 042022 LORETO 1,55 042019 FILOTTRANO 2,07 042038 POLVERIGI 2,07 042048 SIROLO 2,04 042009 CASTEL COLONNA 2,54 042046 SERRA DE' CONTI 2,57 042010 CASTELFIDARDO 2,57 042018 FALCONARA MARITTIMA 3,07 042034 OSIMO 3,06 042044 SASSOFERRATO 3,57 042014 CHIARAVALLE 3,54 042045 SENIGALLIA 6,56 042013 CERRETO D'ESI 7,05 042021 JESI 9,07 042002 ANCONA 11,5

Tra i servizi che presentano una maggiore diffusione ci sono le attività di prevenzione e informazione, attivate oltre che dai comuni di maggiori dimensioni, anche da alcuni centri minori dell'area collinare e costiera. Anche le attività per il reinserimento sociale e lavorativo sono piuttosto diffuse con una presenza sulle varie aree del territorio e una relativa ca-renza nei comuni di minori dimensioni dell'area iesina. Meno presenti sono invece tutti gli altri servizi: i centri consultoriali (pre-senti quasi esclusivamente nella fascia costiera e a Jesi), i centri di acco-glienza diurna (presenti solo in alcuni comuni di maggiori dimensioni), i servizi di consulenza e aiuto, i centri di ascolto. Gli interventi per le dipendenze attivati sul territorio dell'Azienda n.4 ve-dono al primo posto il servizio di reinserimento sociale e lavorativo e le attività di prevenzione e informazione (attivati, entrambi, nel 45% dei co-muni). I centri di accoglienza diurna, le comunità terapeutiche, i servizi di consu-lenza, i centri di ascolto, gli interventi per l'alcoldipendenza, hanno invece una diffusione molto scarsa, coinvolgendo dal 9 al 18% dei territori co-munali.

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Gli interventi per le dipendenze, nel territorio dell'A.S.L. n.5, vedono sco-perti oltre la metà dei comuni. Il reinserimento sociale e lavorativo risulta presente solamente nel 9,5% dei comuni. Una analoga scarsa diffusione si registra per le comunità terapeutiche, i centri di accoglienza diurna, le attività di prevenzione e informazione, gli interventi per le alcoldipenden-ze. Nel campo delle dipendenze, nel territorio della A.S.L. n. 6, gli interventi sono concentrati nei territori dei comuni di Fabriano e Sassoferrato, men-tre sono quasi del tutto assenti negli altri tre comuni. Come negli altri ambiti territoriali già analizzati, anche in questo caso è il reinserimento sociale e lavorativo a registrare la maggiore diffusione, che insieme agli interventi per l'alcoldipendenza, risulta attivato in due comuni. Nel territorio della A.S.L. n. 7 sono poco più del 25% i comuni dove non risultano attivati interventi per le tossicodipendenze. Ovviamente, nel ca-poluogo provinciale risulta presente il maggior numero di servizi. Tuttavia, il reinserimento sociale e lavorativo con le attività di prevenzione e infor-mazione sono attivati nel 40% dei comuni; anche i centri consultoriali so-no piuttosto diffusi (circa un terzo dei comuni). Le comunità terapeutiche invece sono presenti solamente in tre comuni, così come gli interventi per l'alcoldipendenza che sono presenti al massimo in due comuni.

d) Interventi per la devianza Tale tipologia di interventi comprende: - l'Ufficio Servizio Sociale Minorenni del Ministero di Grazia e Giustizia: si occupa dei minori di anni 18 sottoposti a procedimenti giudiziari di natu-ra penale, limitativi o restrittivi della libertà personale; - gli Istituti penali per minorenni del Ministero di Grazia e Giustizia: sono strutture detentive che privano i soggetti, non ancora maggiorenni colpe-voli di reato, della libertà personale; - i Centri di prima accoglienza: offrono ospitalità immediata e tempora-nea ai soggetti in situazione di emergenza e a rischio di emarginazione; - le Comunità di accoglienza e recupero: strutture educativo-assistenziali, residenziali o semiresidenziali che accolgono soggetti in situazione di di-sadattamento e devianza; - i Servizi di formazione-lavoro e tempo libero per minori in semilibertà: hanno lo scopo di favorire il reinserimento sociale dei minori che, pur es-sendo detenuti in Istituti penali, godono della facoltà di trascorrere parte della giornata all'esterno di tali strutture; - le iniziative sociali di prevenzione per soggetti a rischio: sono volte a prevenire i processi di esclusione e devianza prima del loro verificarsi o appena si innescano; - i Centri di Servizio Sociale per Adulti del Ministero di Grazia e Giustizia: si occupano dei soggetti maggiorenni sottoposti a procedimenti giudiziari di natura penale, limitativi o restrittivi della libertà personale. L'area degli interventi per la devianza è quella che fa registrare la più bassa presenza di servizi nel territorio provinciale. Le aree in cui sono atti-vati interventi di questo tipo sono relative al capoluogo provinciale e alla fascia montana interna. Si tratta quasi esclusivamente di uffici di servizio sociale per minorenni e di centri di prima accoglienza.

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Tab. 4 Tab. 4 Tab. 4 Tab. 4 ---- Interventi per la devianza Interventi per la devianza Interventi per la devianza Interventi per la devianza

A.S.L. Codice ISTAT Comune Valore4 042003 ARCEVIA 0,04 042004 BARBARA 0,04 042009 CASTEL COLONNA 0,04 042011 CASTELLEONE Di SUASA 0,04 042015 CORINALDO 0,04 042028 MONTERADO 0,04 042035 OSTRA 0,04 042036 OSTRA VETERE 0,04 042039 RIPE 0,04 042045 SENIGALLIA 0,04 042046 SERRA DE' CONTI 0,05 042005 BELVEDERE OSTRENSE 0,05 042008 CASTELBELLINO 0,05 042012 CASTELPLANIO 0,05 042016 CUPRAMONTANA 0,05 042019 FILOTTRANO 0,05 042021 JESI 0,05 042023 MAIOLATI SPONTINI 0,05 042024 MERGO 0,05 042025 MONSANO 0,05 042026 MONTECAROTTO 0,05 042029 MONTE ROBERTO 0,05 042031 MORRO D'ALBA 0,05 042037 POGGIO SAN MARCELLO 0,05 043040 POGGIO SAN VICINO 0,05 042040 ROSORA 0,05 042042 SAN PAOLO Di JESI 0,05 042043 SANTA MARIA NUOVA 0,05 042049 STAFFOLO 0,07 042001 AGUGLIANO 0,07 042006 CAMERANO 0,07 042007 CAMERATA PICENA 0,07 042010 CASTELFIDARDO 0,07 042014 CHIARAVALLE 0,07 042018 FALCONARA MARITTIMA 0,07 042022 LORETO 0,07 042027 MONTEMARCIANO 0,07 042030 MONTE SAN VITO 0,07 042032 NUMANA 0,07 042033 OFFAGNA 0,07 042034 OSIMO 0,07 042038 POLVERIGI 0,07 042048 SIROLO 0,06 042013 CERRETO D'ESI 0,56 042017 FABRIANO 0,56 042020 GENGA 0,56 042044 SASSOFERRATO 0,56 042047 SERRA SAN QUIRICO 0,57 042002 ANCONA 1,05 042041 SAN MARCELLO 1

I servizi attivati in questo settore nel territorio dell'A.S.L. n. 5 sono servizi di formazione, lavoro e tempo libero in un solo comune; nel territorio del-l'A.S.L. n.6 si sviluppano attraverso la presenza dell'Ufficio servizio sociale minorenni; nell'A.S.L. n. 7 si registra la presenza di un centro di prima ac-coglienza nel comune di Ancona.

e) Interventi per persone e gruppi emarginati Gli interventi a favore di persone e gruppi emarginati possono compren-dere: - i Centri di accoglienza: strutture atte ad ospitare i soggetti in difficoltà per determinati periodi di tempo offrendo loro vitto, alloggio e tutela: - le mense: offrono pasti gratuiti ai soggetti in stato di bisogno; - gli asili notturni: offrono invece un riparo per la notte ed un posto letto; - l'assistenza in denaro e in natura: può essere realizzata in varie forme (assegni, buoni, donazioni, ecc.); - l'assistenza alloggiativa: politiche abitative a favore delle fasce della po-polazione particolarmente svantaggiate;

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- gli Interventi per l'integrazione sociale e l'inserimento lavorativo: iniziative volte a combattere lo stato di emarginazione e disagio in cui questi sog-getti si trovano; - i Centri Servizi: sono luoghi volti a fornire informazioni e consulenza, ma sono anche strutture atte a veicolare la conoscenza reciproca e la va-lorizzazione delle culture altrui. Relativamente agli interventi rivolti a persone e gruppi emarginati si nota una concentrazione elevata in corrispondenza dei comuni di maggiori dimensioni dell'area costiera e, in misura minore, nel fabrianese ed in al-cuni comuni dell'area collinare. Risultano invece scoperti alcuni comuni di minori dimensioni dell'area iesina. Per quanto riguarda gli interventi per le persone e i gruppi emarginati, l'assistenza in denaro e in natura e gli interventi per l'integrazione sociale e l'inserimento lavorativo risultano presenti in tutti i comuni dell'A.S.L. n. 4.

Tab. 5 Tab. 5 Tab. 5 Tab. 5 ---- Interventi per persone e gruppi emarginati Interventi per persone e gruppi emarginati Interventi per persone e gruppi emarginati Interventi per persone e gruppi emarginati

A.S.L. Codice ISTAT Comune Valore 5 042005 BELVEDERE OSTRENSE 0,0 5 042024 MERGO 0,0 5 042040 ROSORA 0,0 5 042041 SAN MARCELLO 0,0 5 042042 SAN PAOLO Di JESI 0,0 7 042007 CAMERATA PICENA 0,0 5 042008 CASTELBELLINO 0,5 5 042023 MAIOLATI SPONTINI 0,5 5 042043 SANTA MARIA NUOVA 0,5 7 042010 CASTELFIDARDO 0,5 7 042022 LORETO 0,5 7 042032 NUMANA 0,5 7 042033 OFFAGNA 0,5 7 042048 SIROLO 0,5 5 042021 JESI l'o 5 042025 MONSANO 1,0 5 042026 MONTECAROTTO 1,0 7 042006 CAMERANO 1,0 7 042014 CHIARAVALLE 1,0 4 042003 ARCEVIA 1,5 4 042004 BARBARA 1,5 4 042011 CASTELLEONE DI SUASA 1,5 4 042015 CORINALDO 1,5 4 042028 MONTERADO 1,5 4 042035 OSTRA 1,5 4 042036 OSTRA VETERE 1,5 4 042039 RIPE 1,5 4 042046 SERRA DE' CONTI 1,5 5 042029 MONTE ROBERTO 1,5 5 042031 MORRO D'ALBA 1,5 5 042037 POGGIO SAN MARCELLO 1,5 6 042013 CERRETO D'ESI 1,5 6 042020 GENGA 1,5 6 042o44 SASSOFERRATO 1,5 6 042047 SERRA SAN QUIRICO 1,5 7 042001 AGUGLIANO 1,5 7 042018 FALCONARA MARITTIMA 1,5 7 042027 MONTEMARCIANO 1,5 7 042034 OSIMO 1,5 4 042009 CASTEL COLONNA 2,0 5 042012 CASTELPLANIO 2,0 5 042019 FILOTTRANO 2,0 7 042030 MONTE SAN VITO 2,0 7 042038 POLVERIGI 2,0 5 042016 CUPRAMONTANA 2,5 5 042049 STAFFOLO 2, 6 042017 FABRIANO 2,5 4 042045 SENIGALLIA 4,0 7 042002 ANCONA 4,5

Tali interventi vedono poi attivi, nell'A.S.L. n. 5, il 70% circa dei territori comunali. Il tipo di intervento più diffuso è costituito dall'assistenza in de-naro e natura, presente nel 62% dei comuni. Meno diffusi sono invece gli interventi per l'integrazione sociale e l'inserimento lavorativo. I centri di

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accoglienza, le mense e l'assistenza alloggiativa, sono presenti nel 14% dei comuni. Complessivamente i servizi inerenti persone e gruppi emarginati risultano attivati in tutte le realtà comunali che compongono la A.S.L. n. 6, anche se con un'incidenza diversa. Se risultano generalizzati infatti gli interventi per l'integrazione sociale e l'inserimento lavorativo e l'assistenza in natura, sono però assenti mense, asili notturni, l'assistenza alloggiativa e centri servizi. Tali interventi anche nel territorio della A.S.L. n. 7 risultano attivati in quasi tutti i comuni, se si fa eccezione per gli asili notturni. L'intervento più diffu-so è comunque l'assistenza in denaro in natura, presente nell'80% dei comuni. Attivati in un terzo dei comuni risultano invece gli interventi per l'integrazione sociale e l'inserimento lavorativo. I centri di accoglienza ri-sultano presenti nel 20% dei comuni e l'assistenza alloggiativa nel 33%.

f) Interventi per l'handicap Questa tipologia di interventi prevede tra gli altri: - l'assistenza domiciliare: fornisce prestazioni di tipo sociale o sanitario a domicilio del soggetto impossibilitato a deambulare o affetto da gravi patologie psichiche e/o fisiche; - gli interventi di assistenza domiciliare integrata: sono costituiti dal coor-dinamento di varie attività sia a carattere sociale che sanitario le quali, connettendosi ed integrandosi, sostengono i soggetti e favoriscono il permanere nella loro abitazione; - l'assistenza educativa domiciliare o territoriale: si concretizza in interventi socio-assistenziali ed educativi i quali vengono realizzati al domicilio degli utenti o in luoghi della vita quotidiana; - l'inserimento scolastico: si attua tramite interventi socio-assistenziali rea-lizzati presso le scuole in cui i portatori di handicap e/o i soggetti con pa-tologia psichica devono essere inseriti; - l'Integrazione sociale e lavorativa: è finalizzata ad evitare l'isolamento di questa tipologia di persone consentendo e facilitando la loro partecipa-zione alla vita sociale; - i Centri diurni di assistenza riabilitativa: sono destinati a portatori di handicap e/o soggetti con patologia psichica con un basso livello di au-tosufficienza, giovani e adulti, a rischio di emarginazione ed istituzionaliz-zazione; - le Cooperative di lavoro: sono uno strumento che consente l'inserimen-to lavorativo dei portatori di handicap o dei soggetti con patologia psi-chica - i Laboratori protetti: sono luoghi in cui questa fascia della popolazione svolge attività prevalentemente di carattere artigianale con il sostegno e la supervisione di operatori; - i Servizi residenziali possono essere distinti in: comunità alloggio (forma-te da una serie di appartamenti dotati di servizi generali); case famiglia (costituite da centri residenziali caratterizzati dalla presenza di una coppia di operatori legati da un vincolo familiare e affiancati da altre figure pro-fessionali); istituti residenziali (nei quali gli operatori che vi lavorano non sono invece legati da vincoli familiari); RSA (strutture extraospedaliere che accolgono soggetti non autosufficienti sprovvisti di un'adeguata rete di sostegno familiare); - i Soggiorni di vacanza: attivati ed effettuati con la partecipazione di operatori e/o volontari costituiscono per questi soggetti un importante momento ludico, ricreativo, di socializzazione e svago; - gli aiuti per la mobilità: contribuiscono a migliorare la qualità della vita di queste persone e dei loro familiari, permettono di prevenire ed eludere l'isolamento fisico e relazionale, incentivano l'autonomia.

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La massima concentrazione di interventi rivolti a portatori di handicap si riscontra in corrispondenza dei comuni di maggiori dimensioni (Ancona Jesi, Fabriano) Il territorio dell'A.S.L. n. 4 risulta al primo posto per gli interventi a favore dell'handicap; nell'insieme dei comuni si verifica infatti la diffusione piutto-sto uniforme di alcuni servizi; in particolare per quanto riguarda la pre-senza dell'assistenza domiciliare, dell'assistenza domiciliare integrata, del-l'assistenza educativa domiciliare o territoriale, dell'inserimento scolastico, dell'integrazione sociale e lavorativa, degli aiuti per la mobilità. Ben sei dei quattordici interventi presenti nella scheda di rilevazione risultano atti-vati in modo uniforme all'interno della A.S.L.. Nel territorio della A.S.L. n. 5, in prima fila è il comune di Jesi; tuttavia, l'assistenza educativa domiciliare o territoriale e l'assistenza domiciliare in-tegrata risultano attivate in oltre l'80% del territorio; notevole diffusione si registra anche relativamente all'integrazione sociale e lavorativa (71% dei comuni).

Tab. 6a Tab. 6a Tab. 6a Tab. 6a ---- Interventi per l’handicap Interventi per l’handicap Interventi per l’handicap Interventi per l’handicap

A.S.L. Codice ISTAT Comune Valore 5 042037 POGGIO SAN MARCELLO 0,0 5 042042 SAN PAOLO Di JESI 1,5 7 042033 OFFAGNA 1,5 7 042038 POLVERIGI 1,5 5 042031 MORRO D'ALBA 2,0 5 042040 ROSORA 3,0 5 042005 BELVEDERE OSTRENSE 3,5 5 042026 MONTECAROTTO 3,5 5 042041 SAN MARCELLO 4,0 5 042025 MONSANO 4,5 5 042016 CUPRAMONTANA 5,0 7 042032 NUMANA 5,0 7 042048 SIROLO 5,0 5 042023 MAIOLATI SPONTINI 5,5 5 042024 MERGO 5,5 5 042043 SANTA MARIA NUOVA 5,5 7 042007 CAMERATA PICENA 5,5 5 042029 MONTE ROBERTO 6,0 6 042013 CERRETO D'ESI 6,0 6 042047 SERRA SAN QUIRICO 6,0 7 042001 AGUGLIANO 6,0 7 042006 CAMERANO 6,0 5 042008 CASTELBELLINO 6,5 5 042012 CASTELPLANIO 6,5 5 042049 STAFFOLO 6,5 6 042020 GENGA 6,5 7 0 42027 MONTEMARCIANO 6,5 4 042003 ARCEVIA 7,0 4 042004 BARBARA 7,0 4 042009 CASTEL COLONNA 7,0 4 042028 MONTERADO 7,0 4 042039 RIPE 7,0 4 042046 SERRA DE' CONTI 7,0 7 042022 LORETO 7,0 4 042011 CASTELLEONE DI SUASA 7,5 6 042044 SASSOFERRATO 7,5 7 042010 CASTELFIDARDO 7,5 7 042030 MONTE SAN VITO 7,5 4 042045 SENIGALLIA 8,5 5 042019 FILOTTRANO 9,0 7 042018 FALCONARA MARITTIMA 9,0 4 042035 OSTRA 9,5 4 042036 OSTRA VETERE 9,5 7 042034 OSIMO 9,5 4 042015 CORINALDO 10,0 5 042021 JESI 11,0 7 042014 CHIARAVALLE 11,0 6 042017 FABRIANO 11,5 7 042002 ANCONA 11,5

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Altri interventi che fanno registrare presenze piuttosto elevate sono l'assi-stenza domiciliare e l'inserimento scolastico (attivati in circa due terzi dei comuni); su livelli decisamente più bassi si collocano invece i centri diurni di assistenza riabilitativa, i laboratori protetti, gli aiuti per la mobilità, le case vacanza o i soggiorni climatici. Anche nel caso degli interventi a favore dell'handicap si nota una certa uniformità nella diffusione di certi servizi sul territorio della A.S.L. n. 6. In specifico, risultano attivati in tutti i cinque comuni l'assistenza domiciliare integrata, l'assistenza educativa domiciliare o territoriale, l'inserimento scolastico, l'integrazione sociale e lavorativa. Sono presenti invece nel so-lo comune di Fabriano (o al massimo in due comuni) i centri diurni di as-sistenza riabilitativa, le cooperative di lavoro, gli istituti residenziali, le case vacanza e i soggiorni climatici. Nel territorio dell'A.S.L. n. 7 gli interventi per l'handicap sono diffusi poco uniformemente. Piuttosto presenti risultano essere però l'integrazione so-ciale e lavorativa (in oltre il 90% dei comuni), l'assistenza educativa do-miciliare o territoriale e l'inserimento scolastico (presenti entrambi nell'86% dei comuni), gli aiuti per la mobilità (80%), l'assistenza domici-liare (73%).

Figura 3 - INTERVENTI PER L'HANDICAP

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Meno diffusi sul territorio i centri diurni di assistenza riabilitativa (46% dei comuni), e nell'ordine, le case vacanza, i laboratori protetti, le cooperati-ve di lavoro, le comunità alloggio e gli istituti residenziali.

g) Interventi per la salute mentale I servizi rivolti a tale fascia di utenza coincidono in gran parte con quelli destinati ai portatori di handicap. Anche la distribuzione territoriale dei servizi rivolti alla salute mentale co-incide in gran parte con quella dei servizi destinati ai portatori di handi-cap. A livello territoriale si nota una concentrazione più elevata di tali interventi nell'area di Jesi, Fabriano e Ancona.

Tab. 6b Tab. 6b Tab. 6b Tab. 6b ---- Interventi per la salu Interventi per la salu Interventi per la salu Interventi per la salute mentalete mentalete mentalete mentale

A.S.L. Codice ISTAT Comune Valore 5 042008 CASTELBELLINO 0,0 5 042016 CUPRAMONTANA 0,0 5 042023 MAIOLATI SPONTINI 0,0 5 042024 MERGO 0,0 5 042026 MONTECAROTTO 0,0 5 042037 POGGIO SAN MARCELLO 0,0 5 042040 ROSORA 0,0 5 042042 SAN PAOLO Di JESI 0,0 5 042043 SANTA MARIA NUOVA 0,0 5 042049 STAFFOLO 0,0 7 042001 AGUGLIANO 0,0 7 042007 CAMERATA PICENA 0,0 7 042032 NUMANA 0,0 7 042034 OSIMO 0,0 7 o42048 SIROLO 0,0 5 042029 MONTE ROBERTO 0,5 5 042005 BELVEDERE OSTRENSE 1,0 5 042031 MORRO D'ALBA 1,5 5 042041 SAN MARCELLO 1,5 7 042033 OFFAGNA 1,5 7 042038 POLVERIGI 1,5 7 042006 CAMERANO 2,0 7 042030 MONTE SAN VITO 2,0 6 042013 CERRETO D'ESI 2,5 6 042020 GENGA 2,5 6 042047 SERRA SAN QUIRICO 2,5 7 042010 CASTELFIDARDO 3,0 5 042025 MONSANO 4,0 4 042003 ARCEVIA 4,5 4 042004 BARBARA 4,5 4 042009 CASTEL COLONNA 4,5 4 042028 MONTERADO 4,5 4 042035 OSTRA 4,5 4 042036 OSTRA VETERE 4,5 4 042046 SERRA DE'CONTI 4,5 7 042022 LORETO 4,5 7 042027 MONTEMARCIANO 5,5 4 042011 CASTELLEONE DI SUASA 6,0 4 042039 RIPE 6,0 5 042019 FILOTTRANO 6,5 5 042021 JESI 6,5 6 042017 FABRIANO 6,5 5 042012 CASTELPLANIO 7,0 6 042044 SASSOFERRATO 7,0 7 042014 CHIARAVALLE 8,0 4 042015 CORINALDO 9,0 4 042045 SENIGALLIA 10,0 7 042018 FALCONARA MARITTIMA 12,0 7 042002 ANCONA 12,5

Anche l'area della salute mentale vede la diffusione piuttosto omogenea di alcuni servizi in tutto il territorio della A.S.L. n.4. Risultano infatti attivati in tutti gli undici comuni l'assistenza domiciliare, l'assistenza domiciliare integrata, l'integrazione sociale e lavorativa, l'assistenza economica.

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Tutti gli altri servizi presenti hanno invece una diffusione limitata a meno di un terzo dei comuni. Non risultano attivati o quasi le cooperative di la-voro, le comunità alloggio, le RSA, le case vacanza. Gli interventi per la salute mentale vedono, nel territorio della A.S.L. n. 5, una totale assenza in numerosi comuni e una loro presenza relativamente consistente in pochi. L'intervento più diffuso è quello relativo all'integra-zione sociale e lavorativa presente nel 28% dei comuni. I servizi propri dell'area della salute mentale sono diffusi in modo unifor-me sul territorio dell'A.S.L. n. 6, in particolare, l'integrazione sociale e la-vorativa e l'assistenza domiciliare. Decisamente più scarsa invece la pre-senza degli altri servizi che risultano attivati in uno, o al massimo in due comuni. I servizi che risultano assenti o quasi sono i laboratori protetti, le comunità alloggio, le case famiglia, le RSA, le case vacanza. Relativamente alla salute mentale in primo luogo c'è da rilevare come un terzo circa dei comuni dell'A.S.L. n.7 non vede attivati interventi in tal sen-so. Il tipo di intervento relativamente più presente è rappresentato dall'inte-grazione sociale e lavorativa (60% dei comuni); segue l'assistenza domi-ciliare (46% dei comuni) e l'assistenza domiciliare integrata, presente in circa un quarto dei comuni.

h) Altri interventi Sono interventi che non si rivolgono ad una tipologia di utenza particola-re o che si rivolgono contemporaneamente a differenti fasce d'utenza. Comprendono: - l'assistente sociale; - forme di assistenza economica (sussidi, agevolazioni, ecc.); - i Consultori familiari: sono stati istituiti dalla legge n. 405 del 1975 che delinea e circoscrive le sue finalità nell'ambito dell'assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità, nella somministrazione dei mezzi per controllare le nascite, nella tutela della salute della donna e del bambino, nella divulgazione di informazioni "idonee a promuovere o prevenire la gravidanza"; - i Centri Sociali Polivalenti, locali idonei ad ospitare varie iniziative ed at-tività culturali e sociali; - i Servizi alloggiativi; - i Centri di pronto intervento: consistono nella disponibilità di posti riser-vati presso strutture residenziali socio-assistenziali da utilizzare in situazioni di emergenza sociale, - i Centri di pronto intervento per donne in difficoltà: sono strutture che aiutano, sostengono, tutelano e ospitano donne che si trovano in situa-zione di difficoltà e disagio a seguito di varie vicende personali e sociali; - i Centri di informazione per donne: forniscono varie tipologie di infor-mazioni e consulenze; - le Residenze per donne in difficoltà: sono abitazioni a disposizione di donne che hanno l'esigenza di allontanarsi dalla propria casa; -i Centri di ascolto: generalmente si avvalgono dell'opera di volontari, accolgono domande e bisogni di vari livelli e tipologie e lavorano in col-legamento con gli altri Servizi attivi sul territorio; - la Banca del Tempo: servizio basato sullo scambio reciproco di presta-zioni e sulla quantificazione delle attività in termini di tempo e non mone-tari.

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Tab. 7 Tab. 7 Tab. 7 Tab. 7 ---- Altri interventi Altri interventi Altri interventi Altri interventi

A.S.L. Codice ISTAT Comune Valore 5 042031 MORRO D'ALBA 0,0 5 042040 ROSORA 0,0 7 042007 CAMERATA PICENA 0,0 7 042033 OFFAGNA 0,0 5 042005 BELVEDERE OSTRENSE 0,5 5 042037 POGGIO SAN MARCELLO 0,5 5 042042 SAN PAOLO DI JESI 0,5 5 042043 SANTA MARIA NUOVA 0,5 5 042049 STAFFOLO 0,5 6 042013 CERRETO D'ESI 0,5 6 042020 GENGA 0,5 7 042032 NUMANA 0,5 7 042038 POLVERIGI 0,5 5 042008 CASTELBELLINO 1,0 5 042025 MONSANO 1,0 5 042029 MONTE ROBERTO 1,0 7 042048 SIROLO 1,0 4 042004 BARBARA 1,5 4 042009 CASTEL COLONNA 1,5 5 042012 CASTELPLANIO 1,5 5 042016 CUPRAMONTANA 1,5 5 042024 MERGO 1,5 5 042041 SAN MARCELLO 1,5 7 042001 AGUGLIANO 1,5 7 042010 CASTELFIDARDO 1,5 7 042018 FALCONARA MARITTIMA 1,5 7 042030 MONTE SAN VITO 1,5 5 042026 MONTECAROTTO 2,0 4 042035 OSTRA 2,5 4 042036 OSTRA VETERE 2,5 4 042039 RIPE 2,5 4 042046 SERRA DE'CONTI 2,5 5 042021 JESI 2,5 6 042044 SASSOFERRATO 2,5 7 042022 LORETO 2,5 7 042027 MONTEMARCIANO 2,5 4 042003 ARCEVIA 3,0 4 042015 CORINALDO 3,0 4 042028 MONTERADO 3,0 6 042047 SERRA SAN QUIRICO 3,0 7 042006 CAMERANO 3,0 4 042011 CASTELLEONE Di SUASA 4,0 7 042014 CHIARAVALLE 4,0 7 042034 OSIMO 4,0 5 042019 FILOTTRANO 4,5 5 042023 MAIOLATI SPONTINI 5,0 6 042017 FABRIANO 6,5 4 042045 SENIGALLIA 11,0 7 042002 ANCONA 27,0

Alcuni servizi risultano presenti in tutti i comuni della A.S.L. n 4: tra questi il servizio sociale di base e l'assistenza economica. Gli "altri interventi" diffusi sul territorio della A.S.L. n. 5 sono l'assistenza economica e i consultori familiari seguono il servizio sociale di base e i centri sociali polivalenti. Nel territorio della A.S.L. n. 6 risultano infine diffusi alcuni interventi non specificatamente diretti ad una fascia di utenza. Il primo è il servizio so-ciale di base, seguito dal consultori familiari, entrambi presenti in oltre la metà dei comuni. Diffusione uniforme anche per l'assistenza economica. Per quanto riguarda il territorio della A.S.L. n. 7 si osserva una forte pre-senza del servizio sociale di base in corrispondenza del comune di Anco-na; gli altri interventi che si presentano relativamente diffusi sono i consul-tori familiari e l'assistenza economica. Decisamente meno presenti i centri

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sociali polivalenti, i servizi alloggiativi, i centri di informazione per donne, le residenze per donne in difficoltà, i centri di ascolto.

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CONDIZIONE SOCIO-DEMOGRAFICA DELLA PROVINCIA DI ANCONA Lo scopo di questa analisi è duplice: da un lato si cercherà di delineare le relazioni esistenti fra le diverse variabili in grado di definire la condizione socio-demografica dei 49 comuni della provincia di Ancona; dall’altro si tenterà di raggruppare i diversi comuni in classi il più possibile omoge-nee. A tale scopo ci serviremo di una serie di indicatori tratti in parte dalla banca dati della Regione Marche, aggiornata al 1995, in parte dal 13° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni dell’ISTAT (o da esso ricavati attraverso nostre elaborazioni), in parte dalla banca dati dell’Ancitel. Tali indicatori si riferiscono a due diverse aree problematiche: Situazione demografica (età, tipologia delle famiglie, indici di dipendenza e ricambio, etc.) Situazione socio-economica (tasso di attività e settore di attività della po-polazione, tasso di disoccupazione, etc.) La lista completa degli indicatori utilizzati in questa analisi è dunque la seguente (è indicata tra parentesi l’etichetta1 e di seguito l’anno cui il dato si riferisce): V01 Comune (COMU) Situazione demograficaSituazione demograficaSituazione demograficaSituazione demografica V02 Numero di abitanti (NAB) 1995 V03 Variazione percentuale della popolazione nel decennio 1981-

1991 (8191) 1991 V04 Abitanti per Kmq (AKMQ) 1996 V05 % della popolazione al di sotto dei 10 anni (<10A) 1995 V06 % della popolazione al di sopra dei 75 anni (>75A) 1995 V07 Indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra la popolazione di 65

anni e più e quella con meno di 14 anni) (VECC) 1995 V08 Indice di dipendenza (rapporto percentuale avente al numeratore

la somma tra la popolazione con meno di 14 anni e quella di 65 anni e più e a denominatore la popolazione in età da 14 a 65 an-ni) (DIP) 1995

V09 Indice di ricambio (rapporto percentuale tra la popolazione della classe 60 – 64 anni e della classe 15 – 19 anni) (RIC) 1995

V10 Media componenti per famiglia (COMP) 1991 V11 % famiglie unipersonali (UNIP) 1991 V12 % divorziati e/o separati (DIVO) 1991 V13 % vedovi (VEDO) 1991 Situazione socioSituazione socioSituazione socioSituazione socio----economicaeconomicaeconomicaeconomica V14 % laureati (LAU) 1991 V15 % diplomati (DIPL) 1991 V16 % senza titolo (STIT) 1991 V17 Tasso di attività (rapporto percentuale tra la popolazione attiva e il

totale della popolazione) (ATT) 1991 V18 Tasso di attività femminile (ATTF) 1991 V19 Tasso di disoccupazione (rapporto percentuale avente al numera-

tore la popolazione disoccupata e in cerca di prima occupazione e al denominatore il totale della popolazione) (DIS) 1991

V20 Tasso di disoccupazione femminile (DISF) 1991 V21 Tasso di disoccupazione giovanile (DIG) 1991 V22 Tasso di disoccupazione giovanile femminile (DIGF) 1991

1 Per etichette si intendono dei codici identificativi di tre o quattro lettere che vengono applicati in sede di analisi statistica al posto della numerazione progressiva delle variabili.

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V23 % pensionati (PENS) 1991 V24 % della popolazione attiva addetta al primario (ADD1) 1991 V25 % della popolazione attiva addetta al secondario (ADD2) 1991 V26 % della popolazione attiva addetta al terziario (ADD3) 1991 V27 Numero medio di stanze per abitazione occupata (STAN) 1991 V28 % automobili con cilindrata >2000 cc. (AUTO) 1994 V29 Imponibile medio per abitante (IMPO) 1993 V30 % popolazione con imponibile >40 milioni (+40M) 1993 A livello descrittivo si utilizzeranno anche dati relativi alle variazioni di po-polazione nei comuni in provincia di Ancona dal 1951 ad oggi.

1. Una prima analisi descrittiva Analizzeremo in un primo momento i dati relativi ai 49 comuni della pro-vincia di Ancona attraverso alcune tabelle; osservando le distribuzioni di frequenza delle diverse variabili, si potranno in tal modo evidenziare le peculiarità di alcuni comuni così come le eventuali tendenze dell’intera provincia.

1.1 La situazione demografica

L’analisi della situazione demografica della provincia rappresenta il primo obiettivo di questo studio. La struttura demografica è infatti il punto di partenza di una qualsiasi ricerca di tipo ecologico: attraverso un accurato studio della struttura demografica di una regione è infatti possibile com-prendere anche i caratteri del contesto socio-economico, che risultano con essa strettamente correlati. In primo luogo è necessario analizzare il mutamento numerico della po-polazione nella provincia di Ancona a livello diacronico. Per la presente analisi si è ritenuto sufficiente risalire fino al censimento del 1951, ab-bracciando così un periodo di tempo di quasi mezzo secolo (1951-1995). Il dato aggregato dell’intera provincia (cfr. tabb. 1 e 2) delinea una situazione di progressivo aumento della popolazione provinciale, che passa dalle 399.143 unità del 1951 alle 440.139 del 1995. Tale au-mento appare più cospicuo nel periodo 61-81, mentre diviene solo ten-denziale negli anni successivi. Il dato dell’intera provincia cela in realtà profonde differenze fra i diversi comuni che ne fanno parte; il dato disaggregato a livello comunale mo-stra infatti situazioni assai diversificate. La prima, e più preoccupante, ri-guarda alcuni comuni, situati nella zona interna della provincia, che hanno visto una progressiva e costante diminuzione della popolazione (Arcevia, Bevedere Ostrense, Corinaldo, Cupramontana, Genga, Mon-tecarotto, Morro d’Alba, Poggio San Marcello, San Paolo di Jesi, Sasso-ferrato, Serra san Quirico, Staffolo2). Diversa appare invece la situazione di quei comuni che dopo un periodo di decremento di popolazione (concentrato perlopiù nel ventennio ‘51-’71) hanno invertito la rotta ri-prendendo a crescere, seppure con diverse velocità: alcuni in notevole ri-presa (Agugliano, Barbara, Camerata Picena, Cerreto d’Esi, Filottrano, Monsano, Monte Roberto, Monte San Vito, Offagna, Polverigi, Ripe, Ro-sora, Serra de’Conti), altri con una crescita più limitata (Castel Colonna, Castelleone di Suasa, Castelplanio, Fabriano, Mergo, Monterado, Ostra Vetere, San Marcello, Santa Maria Nuova). Vi sono poi alcuni comuni che hanno visto una crescita costante della popolazione lungo tutto il periodo in analisi, anche se con ritmi piuttosto differenti: assai vistosa appare la crescita di Camerano, Castelbellino, Castelfidardo, Chiaravalle, Falconara Marittima, Maiolati Spontini, mino-

2 Morro d’Alba e San Paolo di Jesi mostrano una leggera crescita nel periodo 91-95, ma non tale da pregiudicare la tendenza di lungo periodo.

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re, ma pur sempre consistente, quella di Loreto, Montemarciano, Numa-na, Osimo, Senigallia. Particolare appare la situazione di Ancona e Jesi; questi due comuni hanno infatti visto una crescita piuttosto consistente della popolazione nel ventennio ‘51-‘71, mentre oggi attraversano una fase di lieve e costante diminuzione del numero di abitanti. Ciò può esse-re spiegato facendo riferimento ad alcune tendenze che hanno accom-pagnato lo sviluppo insediativo dell’intero paese: dopo un periodo, a partire dall’immediato dopoguerra, di abbandono dei piccoli centri per i centri urbani maggiori, già dalla fin degli anni ‘70 si è avuta un’inversione di tendenza dovuta da un lato ai costi delle abitazioni, dall’altro alla ricerca di una qualità della vita migliore di quella dei gran-di centri urbani. Una simile situazione tende pertanto a determinare notevoli differenze ri-spetto alle caratteristiche demografiche della popolazione residente nei diversi comuni. I comuni dove vi è stato il maggiore decremento di popo-lazione sono infatti anche quelli in cui si può registrare il maggiore ma-lessere demografico, con elevati. indici di vecchiaia, dipendenza e ri-cambio (cfr. tab. 3 e 4). L’opposto avviene nei comuni in crescita, soprat-tutto laddove questa è stata notevole e concentrata nell’ultimo ventennio. Andando ad osservare alcuni indicatori riguardanti le strutture familiari (tab. 4) si nota che il più basso numero medio di componenti per fami-glia è quello di Genga e Poggio San Marcello (2,5); ma accanto a co-muni con una struttura demografica piuttosto simile ai primi due (Sasso-ferrato, Cupramontana, Serra San Quirico) troviamo un basso numero di componenti per famiglia anche in comuni demograficamente in una si-tuazione piuttosto diversa, quali Ancona, Fabriano, Numana, Sirolo. Ciò dipende dal fatto che in questi centri vi è una notevolissima presenza di famiglie unipersonali (si va dal 19,8% di Fabriano al 28,3% di Numana), che, visti i valori medi tanto degli indici di vecchiaia dipendenza e ricam-bio, quanto della percentuale di vedovi, sono composte in gran parte da single in età non troppo avanzata. La situazione demografica della provincia di Ancona appare dunque piuttosto articolata, e presenta accanto a situazioni problematiche, loca-lizzate soprattutto nei comuni dell’entroterra, realtà che emergono per di-namicità e potenzialità della struttura demografica, soprattutto quei co-muni che hanno visto una forte crescita di popolazione nell’ultimo ven-tennio.

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Tabella n. 1Tabella n. 1Tabella n. 1Tabella n. 1

ComuneComuneComuneComune N°N°N°N°

ababababiiiitantitantitantitanti 1951195119511951

N°N°N°N° ababababiiiitantitantitantitanti 1961196119611961

N°N°N°N° ababababiiiitantitantitantitanti 1971197119711971

N°N°N°N° ababababiiiitantitantitantitanti 1981198119811981

N°N°N°N° ababababiiiitantitantitantitanti 1991199119911991

N°N°N°N° ababababiiiitantitantitantitanti 1995199519951995

1 AGUGLIANO 3.402 3039 2.651 2.963 3.263 3.668

2 ANCONA 85.763 100.485 109.789 106.498 101.285 99.732

3 ARCEVIA 12.624 9.828 7.005 6.370 5.830 5.671

4 BARBARA 1.656 1.448 1.276 1.410 1.498 1.453

5 BELVEDERE OSTRENSE 3.364 3.006 2.360 2.270 2.227 2.167

6 CAMERANO 4.400 5.036 5.682 6.461 6.618 6.641

7 CAMERATA PICENA 1.768 1.506 1.115 1.100 1.353 1.502

8 CASTELBELLINO 1.848 1.811 1.905 2.434 3.151 3.346

9 CASTEL COLONNA 1.544 1.286 969 856 950 967

10 CASTELFIDARDO 9.766 11.901 12.459 14.302 15.321 15.664

11 CASTELLEONE DI SUASA 2.149 1.850 1.480 1.541 1.641 1.678

12 CASTELPLANIO 3.546 3.199 3.005 3.107 3.072 3.130

13 CERRETO D'ESI 2.814 2.572 2.266 2.719 2.819 2.981

14 CHIARAVALLE 7.991 9.619 11.863 13.318 13.813 13.663

15 CORINALDO 7.217 6.066 5.362 5.360 5.236 5.228

16 CUPRAMONTANA 6.421 5.634 5.038 5.035 4.868 4.730

17 FABRIANO 28.017 27.389 27.278 28.727 28.721 29.276

18 FALCONARA MARITTIMA 13.157 16.545 24.140 29.122 30.105 29.333

19 FILOTTRANO 9.800 8.781 8.410 8.774 9.008 9.112

20 GENGA 4.592 3.180 2.498 2.166 1.984 2.002

21 JESI 32.743 35.331 40.193 40.954 40.156 39.338

22 LORETO 8.097 8.565 9.626 10.642 10.780 11.158

23 MAIOLATI SPONTINI 3.666 3.516 3.558 4.696 5.194 5.496

24 MERGO 1.167 993 840 845 875 887

25 MONSANO 2.011 1.898 1.591 1.855 2.385 2.579

26 MONTECAROTTO 3.763 3.134 2.496 2.399 2.181 2.146

27 MONTEMARCIANO 5.819 5.794 5.589 6.463 7.660 8.383

28 MONTERADO 1.650 1.566 1.286 1.414 1.471 1.486

29 MONTE ROBERTO 2.362 2.185 1.640 1.953 2.171 2.243

30 MONTE SAN VITO 4.669 4.352 3.770 3.912 4.266 4.714

31 MORRO D'ALBA 2.700 2.410 1.875 1.745 1.688 1.729

32 NUMANA 2.387 2.465 2.449 2.645 2.774 3.119

33 OFFAGNA 1.966 1.699 1.381 1.432 1.534 1.627

34 OSIMO 22.782 23.170 23.877 26.109 27.938 28.742

35 OSTRA 7.702 6.742 5.886 5.927 5.847 5.911

36 OSTRA VETERE 4.567 3.873 3.463 3.508 3.497 3.525

37 POGGIO SAN MARCELLO 1.853 1.439 967 762 773 771

38 POLVERIGI 3.088 2.686 1.971 2.149 2.481 2.590

39 RIPE 2.954 2.696 2.531 2.781 3.066 3.245

40 ROSORA 1.895 1.668 1.440 1.558 1.626 1.725

41 SAN MARCELLO 2.971 2.509 1.777 1.702 1.805 1.893

42 SAN PAOLO DI JESI 1.452 1.282 1.057 894 823 853

43 SANTA MARIA NUOVA 4.098 4.053 3.550 3.594 3.681 3.681

44 SASSOFERRATO 13.488 8.938 7.395 7.294 7.094 7.140

45 SENIGALLIA 32.545 35.337 38.090 40.135 41.144 41.613

46 SERRA DE'CONTI 3.218 2.921 2.700 3.129 3.312 3.360

47 SERRA SAN QUIRICO 5.299 4.424 3.556 3.173 3.041 2.956

48 SIROLO 2.949 3.028 3.079 2.988 3.104 3.176

49 STAFFOLO 3.443 2.854 2.427 2.226 2.153 2.109

TOTALE 399.143 405.709 416.611 433.417 437.283 440.139

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42

Tabella n. 2Tabella n. 2Tabella n. 2Tabella n. 2

ComuneComuneComuneComune VariaziVariaziVariaziVariazioooonenenene 1951195119511951----61616161

VariaziVariaziVariaziVariazioooonenenene 1961196119611961----71717171

VariaziVariaziVariaziVariazioooonenenene 1971197119711971----81818181

VariaziVariaziVariaziVariazioooonenenene 1981198119811981----91919191

VariaziVariaziVariaziVariazioooonenenene 1991199119911991----95959595

VariaziVariaziVariaziVariazioooonenenene 1951195119511951----95959595

1 AGUGLIANO -10,7 -12,8 11,8 10,1 12,4 7,8

2 ANCONA 17,2 9,3 -3,0 -4,9 -1,5 16,3

3 ARCEVIA -22,1 -28,7 -9,1 -8,5 -2,7 -55,1

4 BARBARA -12,6 -11,9 10,5 6,2 -3,0 -12,3

5 BELVEDERE OSTRENSE -10,6 -21,5 -3,8 -1,9 -2,7 -35,6

6 CAMERANO 14,5 12,8 13,7 2,4 0,3 50,9

7 CAMERATA PICENA -14,8 -26,0 -1,3 23,0 11,0 -15,0

8 CASTELBELLINO -2,0 5,2 27,8 29,5 6,2 81,1

9 CASTEL COLONNA -16,7 -24,7 -11,7 11 1,8 -37,4

10 CASTELFIDARDO 21,9 4,7 14,8 7,1 2,2 60,4

11 CASTELLEONE DI SUASA -13,9 -20,0 4,1 6,5 2,3 -21,9

12 CASTELPLANIO -9,8 -6,1 3,4 -1,1 1,9 -11,7

13 CERRETO D'ESI -8,6 -11,9 20,0 3,7 5,7 5,9

14 CHIARAVALLE 20,4 23,3 12,3 3,7 -1,1 71,0

15 CORINALDO -15,9 -11,6 0 -2,3 -0,2 -27,6

16 CUPRAMONTANA -12,3 -10,6 -0,1 -3,3 -2,8 -26,3

17 FABRIANO -2,2 -0,4 5,3 0 1,9 4,5

18 FALCONARA MARITTIMA 25,8 45,9 20,6 3,4 -2,6 122,9

19 FILOTTRANO -10,4 -4,2 4,3 2,7 1,2 -7,0

20 GENGA -30,7 -21,4 -13,3 -8,4 0,9 -56,4

21 JESI 7,9 13,8 1,9 -1,9 -2,0 20,1

22 LORETO 5,8 12,4 10,6 1,3 3,5 37,8

23 MAIOLATI SPONTINI -4,1 1,2 32,0 10,6 5,8 49,9

24 MERGO -14,9 -15,4 0,6 3,6 1,4 -24,0

25 MONSANO -5,6 -16,2 16,6 28,6 8,1 28,2

26 MONTECAROTTO -16,7 -20,4 -3,9 -9,1 -1,6 -43,0

27 MONTEMARCIANO -0,4 -3,5 15,6 18,5 9,4 44,1

28 MONTERADO -5,1 -17,9 10,0 4,0 1,0 -9,9

29 MONTE ROBERTO -7,5 -24,9 19,1 11,2 3,3 -5,0

30 MONTE SAN VITO -6,8 -13,4 3,8 9,0 10,5 1,0

31 MORRO D'ALBA -10,7 -22,2 -6,9 -3,3 2,4 -36,0

32 NUMANA 3,3 -0,6 8,0 4,9 12,4 30,7

33 OFFAGNA -13,6 -18,7 3,7 7,1 6,1 -17,2

34 OSIMO 1,7 3,1 9,3 7,0 2,9 26,2

35 OSTRA -12,5 -12,7 0,7 -1,3 1,1 -23,3

36 OSTRA VETERE -15,2 -10,6 1,3 -0,3 0,8 -22,8

37 POGGIO SAN MARCELLO -22,3 -32,8 -21,2 1,4 -0,3 -58,4

38 POLVERIGI -13 -26,6 9,0 15,4 4,4 -16,1

39 RIPE -8,7 -6,1 9,9 10,2 5,8 9,9

40 ROSORA -12,0 -13,7 8,2 4,4 6,1 -9,0

41 SAN MARCELLO -15,6 -29,2 -4,2 6,1 4,9 -36,3

42 SAN PAOLO DI JESI -11,7 -17,6 -15,4 -7,9 3,6 -41,3

43 SANTA MARIA NUOVA -1,1 -12,4 1,2 2,4 0 -10,2

44 SASSOFERRATO -33,7 -17,3 -1,4 -2,7 0,6 -47,1

45 SENIGALLIA 8,6 7,8 5,4 2,5 1,1 27,9

46 SERRA DE'CONTI -9,2 -7,6 15,9 5,8 1,4 4,4

47 SERRA SAN QUIRICO -16,5 -19,6 -10,8 -4,2 -2,8 -44,2

48 SIROLO 2,7 1,7 -3,0 3,9 2,3 7,7

49 STAFFOLO -17,1 -15,0 -8,3 -3,3 -2,0 -38,7

TOTALE 1,6 2,7 4,0 0,9 0,7 10,3

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43

Tabella n. 3Tabella n. 3Tabella n. 3Tabella n. 3

ComuneComuneComuneComune

N° a

bN

° ab

N° a

bN

° ab ii ii

tant

ita

nti

tant

ita

nti

Vari

Vari

Vari

Vari aa aa

zione

zio

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zio

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1981

/91

1981

/91

1981

/91

1981

/91

Abita

nti

Abita

nti

Abita

nti

Abita

nti

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nd.

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nd.

dipe

nd.

dipe

nd.

1 AGUGLIANO 3.668 10,1 175 11,4 5,7 105,9 45,1

2 ANCONA 99.732 -4,9 804 7,3 8,7 201,6 45,2

3 ARCEVIA 5.671 -8,5 45 7 12,3 250,1 59,9

4 BARBARA 1.453 6,2 135 8,5 8,5 157,2 48,9

5 BELVEDERE OSTRENSE 2.167 -1,9 74 8,4 10,6 188,6 53,1

6 CAMERANO 6.641 2,4 331 9,5 8 140,5 46,5

7 CAMERATA PICENA 1.502 23 131 10,9 7,5 122,3 46,2

8 CASTELBELLINO 3.346 29,5 570 11,3 6,2 102,3 45,4

9 CASTEL COLONNA 967 11 74 8,8 8 155,6 47,5

10 CASTELFIDARDO 15.664 7,1 482 9,1 7,2 138,1 45,2

11 CASTELLEONE DI SUASA 1.678 6,5 107 10,3 8,1 161 50,1

12 CASTELPLANIO 3.130 -1,1 207 8 8,7 175,5 47

13 CERRETO D'ESI 2.981 3,7 182 9 9,9 165,2 47,4

14 CHIARAVALLE 13.663 3,7 786 7,6 9,8 194,8 48,5

15 CORINALDO 5.228 -2,3 108 7,8 9,9 188,6 52,4

16 CUPRAMONTANA 4.730 -3,3 176 7,3 11 237,3 57,4

17 FABRIANO 29.276 0 109 7,9 10,1 204,4 50,5

18 FALCONARA MARITTIMA 29.333 3,4 1142 7,9 7,5 155,4 40,8

19 FILOTTRANO 9.112 2,7 130 9,1 7,5 133,8 46,5

20 GENGA 2.002 -8,4 28 7,2 13 266,2 60,9

21 JESI 39.338 -1,9 364 7,2 9,2 206,8 46,5

22 LORETO 11.158 1,3 637 8,5 8,3 163,9 45,7

23 MAIOLATI SPONTINI 5.496 10,6 259 7,9 7,4 153,9 41,8

24 MERGO 887 3,6 125 9,2 11,8 192,2 60,2

25 MONSANO 2.579 28,6 185 9,2 6,7 117,7 42,1

26 MONTECAROTTO 2.146 -9,1 89 6,8 10 227,8 52,2

27 MONTEMARCIANO 8.383 18,5 389 9,1 7,2 131,7 42,5

28 MONTERADO 1.486 4 143 8,8 8 166 49,8

29 MONTE ROBERTO 2.243 11,2 170 9,9 7,6 132,5 47,2

30 MONTE SAN VITO 4.714 9 227 9,3 8,3 153 47,6

31 MORRO D'ALBA 1.729 -4,4 90 8,7 11,6 209,6 58,2

32 NUMANA 3.119 4,9 294 8,8 8 154,3 42,4

33 OFFAGNA 1.627 7,1 157 9,5 7,5 129,6 46,2

34 OSIMO 28.742 7 274 9,7 7,4 129,2 44,7

35 OSTRA 5.911 -1,3 127 8,9 8,8 166,4 50,4

36 OSTRA VETERE 3.525 -0,3 118 9 8,8 158,9 49,2

37 POGGIO SAN MARCELLO 771 1,4 57 9,3 13,4 233 69,8

38 POLVERIGI 2.590 15,4 106 10 6,8 115,1 43,8

39 RIPE 3.245 10,2 220 10,1 7,5 126 48,9

40 ROSORA 1.725 4,4 185 9 8 154,2 49,4

41 SAN MARCELLO 1.893 6,1 74 8,9 8,8 152,7 46,1

42 SAN PAOLO DI JESI 853 -7,9 83 8,3 8,8 216,7 54,5

43 SANTA MARIA NUOVA 3.681 2,4 211 9,1 8,6 127,9 44,7

44 SASSOFERRATO 7.140 -2,7 53 7 12,2 247,2 56,5

45 SENIGALLIA 41.613 2,5 360 7,6 9,2 194,1 46,6

46 SERRA DE'CONTI 3.360 5,8 138 8,2 9 167 47,5

47 SERRA SAN QUIRICO 2.956 -4,2 61 7,4 11,3 224,7 55

48 SIROLO 3.176 3,9 193 7,9 9,4 208,2 46,2

49 STAFFOLO 2.109 -3,3 76 8,3 10,3 195,7 55,2

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44

Tabella n. 4Tabella n. 4Tabella n. 4Tabella n. 4

ComuneComuneComuneComune indice diindice diindice diindice di ricambioricambioricambioricambio

MediaMediaMediaMedia componenti componenti componenti componenti per famigliaper famigliaper famigliaper famiglia

% famiglie% famiglie% famiglie% famiglie unipersonaliunipersonaliunipersonaliunipersonali

% divorziati% divorziati% divorziati% divorziati % vedovi% vedovi% vedovi% vedovi

1 AGUGLIANO 81 3,2 11,6 0,7 6,2

2 ANCONA 121,5 2,7 20,8 1,8 8,3

3 ARCEVIA 142,7 2,9 19,8 0,7 10,9

4 BARBARA 94,7 2,9 17,9 0,9 7,2

5 BELVEDERE OSTRENSE 159,3 3,1 14,6 0,5 10,1

6 CAMERANO 102,2 3,2 11,8 0,7 6,6

7 CAMERATA PICENA 84,5 3,1 12,3 0,8 5,6

8 CASTELBELLINO 87 3 13 0,6 7,8

9 CASTEL COLONNA 100 3 17 1,3 8,1

10 CASTELFIDARDO 97,6 3,1 11,6 0,8 7,2

11 CASTELLEONE DI SUASA 112,6 3 11 0,2 7,8

12 CASTELPLANIO 117,8 2,8 19,6 1 9,1

13 CERRETO D'ESI 86,7 2,9 16,4 0,5 7,9

14 CHIARAVALLE 120,8 2,8 18,2 1,1 9

15 CORINALDO 104,1 3 16,1 0,8 8,4

16 CUPRAMONTANA 131,7 2,7 20,2 0,8 9,5

17 FABRIANO 105,5 2,7 19,8 1,2 9

18 FALCONARA MARITTIMA 103,6 2,8 17,7 1,4 7,2

19 FILOTTRANO 93,5 3,3 11,5 0,7 7,5

20 GENGA 116,7 2,5 27,7 0,9 11,3

21 JESI 119 2,8 18,2 1,2 8,5

22 LORETO 103,9 3 16,1 0,5 7,6

23 MAIOLATI SPONTINI 94 2,9 14,1 1 7,5

24 MERGO 103,6 2,8 16,6 0,6 10,4

25 MONSANO 82,7 3,2 11 0,9 5,6

26 MONTECAROTTO 135,9 2,9 17,4 0,7 9,5

27 MONTEMARCIANO 94,2 2,9 16,5 1,3 7,4

28 MONTERADO 98,9 2,9 15,6 0,9 7,6

29 MONTE ROBERTO 82,2 3 17 1 8,2

30 MONTE SAN VITO 96,6 2,9 13,5 0,8 8

31 MORRO D'ALBA 145,2 2,8 17,4 0,6 10,2

32 NUMANA 141,4 2,6 28,3 1,4 7,9

33 OFFAGNA 68,7 3 19,6 0,8 8,3

34 OSIMO 95,6 3,1 13,6 0,9 7

35 OSTRA 116,8 3,1 14,3 0,7 9,2

36 OSTRA VETERE 101,9 3,1 14,2 0,4 7,6

37 POGGIO SAN MARCELLO 185,7 2,5 23,4 0,5 9,2

38 POLVERIGI 107,1 3,3 13,2 0,7 7,3

39 RIPE 98,4 2,9 15,3 0,6 7,2

40 ROSORA 117,2 2,8 18,2 0,9 9,3

41 SAN MARCELLO 116,7 3,2 11,2 0,6 7,7

42 SAN PAOLO DI JESI 166,7 2,8 19,4 0,2 6,6

43 SANTA MARIA NUOVA 91,2 3,1 12,4 0,5 8,6

44 SASSOFERRATO 117,8 2,6 22,8 1,1 10,6

45 SENIGALLIA 113,7 2,8 18,5 1,3 8,7

46 SERRA DE'CONTI 121 2,9 16,1 0,8 8,3

47 SERRA SAN QUIRICO 124,9 2,7 18,4 0,5 9,4

48 SIROLO 113,1 2,7 22,1 1,4 8,6

49 STAFFOLO 121,5 2,8 19 0,3 8,1

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45

1.2 La situazione socio-economica

Nel tentativo di delineare un quadro della situazione socio-economica dei comuni della provincia di Ancona focalizzeremo la nostra attenzione tanto su alcuni indicatori relativi alla dimensione dell’istruzione, quanto su quelli relativi alla dimensione economica vera e propria. Con riguardo alla percentuale di diplomati sul totale della popolazione con più di 19 anni (tab. 5), i valori più alti sono quelli di Ancona, Falco-nara Marittima, Fabriano, Senigallia, Numana, Jesi, Chiaravalle e Mon-temarciano, che sono anche i comuni ove è più avanzato il processo di “terziarizzazione”, con una percentuale di addetti che va dal 76,5 del ca-poluogo al 58,9 di Chiaravalle. I comuni con la più bassa percentuale di diplomati sono in maggioranza quelli demograficamente disagiati (il nu-mero di diplomati diminuisce notevolmente al crescere dell’età), e co-munque quelli in cui il terziario appare come settore marginale, e la cui economia è fortemente legata ai settori primario e/o secondario: Belve-dere Ostrense (11,2%), Castel Colonna (10,7%), Filottrano (10,6%), Poggio San Marcello, Serra San Quirico (8,1%), Staffolo (9,4%). Alle medesime caratteristiche demografiche ed economiche appare del resto legato anche l’elevato numero di abitanti privi di titolo di studio. Un primo dato economico che può essere osservato è il tasso di attività (tab. 5): i valori più elevati sono quelli di comuni che hanno visto, almeno nell’ultimo ventennio, una crescita della popolazione (Barbara, Castelbel-lino, Filottrano, Monsano, Santa Maria Nuova) nonché quelli di comuni che, pur avendo subito un decremento demografico, non presentano un elevato invecchiamento della popolazione (San Marcello), o comunque hanno un settore agricolo in grado di assorbire parecchia manodopera (Corinaldo e San Paolo di Jesi). Passando ad osservare la situazione occupazionale (tab. 6), si deve nota-re che i comuni con più problemi sono quelli in cui è più alto il numero di addetti al terziario (Ancona, Falconara Marittima, Jesi, Montemarciano, Offagna, Senigallia, Sirolo), con particolare riguardo alla disoccupazione giovanile. I comuni con i minori problemi di disoccupazione sono da un lato quelli in crescita demografica e con un forte settore secondario (Castelfidardo, Filottrano, Monsano, Ostra Vetere, Ripe, Rosora), dall’altro quelli cui una situazione di malessere demografico si accompagna ad un tessuto economico piuttosto sano sia nel settore agricolo che in quello industriale (Arcevia, Belvedere Ostrense, Montecarotto, Poggio San Marcello). Osservando la suddivisione dei lavoratori tra i settori economici (tab. 7) dobbiamo osservare che i comuni a maggiore vocazione agricola sono tutti dell’entroterra (Arcevia, Belvedere Ostrense, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Morro d’Alba, Poggio San Marcello, San Marcello, San Paolo di Jesi, Staffolo), mentre il settore industriale assorbe oltre la metà della manodopera occupata in ben 13 comuni di cui la maggior parte posti attorno a Serra de’Conti, a Fabriano e a sud di Ancona (Barbara, Came-rano, Castelfidardo, Cerreto d’Esi, Filottrano, Ostra Vetere, Poggio San Marcello, Ripe, Rosora, Santa Maria Nuova, Sassoferrato, Serra de’Conti, Serra San Quirico). Il settore terziario, come abbiamo già ac-cennato appare più sviluppato nei comuni maggiormente urbanizzati o posti nelle immediate vicinanze di essi; il terziario assorbe più del 50% degli occupati ad Agugliano, Ancona, Chiaravalle, Falconara Marittima, Jesi, Montemarciano, Numana, Offagna, Osimo, Senigallia, Sirolo. A questa lista va aggiunto il comune di Genga, che appare chiaramente come uno dei comuni economicamente più fragili dell’intera provincia: è chiaro infatti che una percentuale di addetti al terziario del 58,1% in un comune non certamente fra i più urbanizzati, denota una debolezza degli altri due settori economici. Bisogna inoltre osservare che Genga è il co-mune con il più alto indice di vecchiaia e dipendenza, con una delle più

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alte percentuali di pensionati, e con il più basso tasso di attività maschile e femminile; se a ciò si aggiungono gli elevati tassi di disoccupazione (soprattutto giovanile) appare chiara la situazione di crisi in cui si trova questo comune. Da ultimo bisognerà considerare gli indicatori riguardanti il reddito (tab. 7); i redditi medi più alti (superiori ai 12 milioni) si hanno nei comuni maggiormente urbanizzati o ad essi vicini: Ancona, Chiaravalle, Fabria-no, Falconara Marittima, Jesi, Numana, Sirolo, mentre i più bassi (inferio-ri ai 9 milioni) sono quelli dei comuni Arcevia, Belvedere Ostrense, Castel Colonna, Mergo, Ostra Vetere e Staffolo.

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Tabella n. 5Tabella n. 5Tabella n. 5Tabella n. 5

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1 AGUGLIANO 2,3 18,3 14,7 44,5 33,2

2 ANCONA 7,2 26,4 10,1 43 33,1

3 ARCEVIA 1,4 12,5 26,8 41,7 32

4 BARBARA 2 14,8 16,4 46,4 36,4

5 BELVEDERE OSTRENSE 1,4 11,2 18,2 44,6 32,8

6 CAMERANO 1,6 17,1 13,5 44,5 35,5

7 CAMERATA PICENA 1,3 13,9 14 45,7 34,7

8 CASTELBELLINO 1,6 15,7 16,7 46,4 37,1

9 CASTEL COLONNA 0,9 10,7 20,4 44,4 35,5

10 CASTELFIDARDO 2,2 14,4 17,9 43,9 34,6

11 CASTELLEONE DI SUASA 1,3 13,5 16,3 45,2 33,7

12 CASTELPLANIO 2,3 15,4 17,7 43,9 32,3

13 CERRETO D'ESI 2,1 18,2 19,1 42,5 32,9

14 CHIARAVALLE 3,2 20,9 11,7 42,9 33,6

15 CORINALDO 2 14,8 18,3 46 37,6

16 CUPRAMONTANA 2 14,7 17,8 41,8 32,1

17 FABRIANO 4,8 21,9 14,6 40,6 31,4

18 FALCONARA MARITTIMA 4,4 25,1 9,9 43,3 33,1

19 FILOTTRANO 1,3 10,6 20,3 50,1 41,8

20 GENGA 1,5 14 18,1 37,8 27

21 JESI 5,2 21,4 12,3 43,8 35,6

22 LORETO 3,1 18,7 14,1 43,2 33,3

23 MAIOLATI SPONTINI 1,6 16,2 16,1 45,5 36,3

24 MERGO 1,5 12,7 17,7 38,1 27,4

25 MONSANO 2,6 17,5 14 46,5 38,2

26 MONTECAROTTO 1,9 13,5 19,7 44,2 34,7

27 MONTEMARCIANO 3,2 20,1 11,7 43,5 33

28 MONTERADO 0,9 12,3 22,8 44,5 35

29 MONTE ROBERTO 1,9 15,4 18,3 43,2 32

30 MONTE SAN VITO 1,6 14,9 16 45,4 36,6

31 MORRO D'ALBA 2,3 13,7 16,9 43,6 34,1

32 NUMANA 3,8 21,8 11,8 42 29,8

33 OFFAGNA 2,1 15,9 19,1 43,5 32,3

34 OSIMO 3,6 17,9 16,3 45,4 36

35 OSTRA 2,2 15,1 19,6 45,5 35,2

36 OSTRA VETERE 1,5 12,9 17,5 47 37,6

37 POGGIO SAN MARCELLO 2,3 10,8 23,4 39,3 30

38 POLVERIGI 1,5 14,6 19,7 44,4 32,8

39 RIPE 1,3 13,4 16,5 43,7 32,8

40 ROSORA 2 16,6 15,6 43,2 32,5

41 SAN MARCELLO 2,4 16,9 15,8 48,1 38

42 SAN PAOLO DI JESI 2,8 14,1 20,9 47,5 36,7

43 SANTA MARIA NUOVA 1,1 12 18,2 46,1 35,3

44 SASSOFERRATO 2,4 16,4 20,2 39,2 29,1

45 SENIGALLIA 4,6 21,9 12,1 42,2 32,1

46 SERRA DE'CONTI 1,8 14,7 20,4 44,2 35

47 SERRA SAN QUIRICO 0,2 8,1 19 40,6 29,6

48 SIROLO 3,5 18,8 12,3 42,1 30,8

49 STAFFOLO 1,7 9,4 27,4 44,3 36,5

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Tabella n. 6Tabella n. 6Tabella n. 6Tabella n. 6

ComuneComuneComuneComune Tasso diTasso diTasso diTasso di

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1 AGUGLIANO 8,9 14,1 21,3 28,5 16,4

2 ANCONA 11 14,9 27,5 32,6 16,6

3 ARCEVIA 6,5 8,2 11,6 13,9 29,8

4 BARBARA 9,5 10,8 19,4 21,1 23,2

5 BELVEDERE OSTRENSE 6,4 9,2 11,6 18,7 25,3

6 CAMERANO 7,8 11,7 15 20,3 19,6

7 CAMERATA PICENA 10 13,7 18,9 21,1 19,8

8 CASTELBELLINO 7,7 12,1 15,4 19 19,5

9 CASTEL COLONNA 7,1 10,9 13,6 17,1 20,8

10 CASTELFIDARDO 6,7 8,2 12,9 15,9 18,8

11 CASTELLEONE DI SUASA 8,5 14 11,4 16 23,6

12 CASTELPLANIO 7,6 12,1 15,1 20 20,8

13 CERRETO D'ESI 7,3 12,8 14,2 21,6 24,3

14 CHIARAVALLE 9,6 14,1 24,5 31,4 21,8

15 CORINALDO 8,4 11,2 17,7 20,8 24,9

16 CUPRAMONTANA 9,8 13,9 20,9 29,2 26,9

17 FABRIANO 7,4 10,4 16,2 19,2 21,4

18 FALCONARA MARITTIMA 10,1 14,3 25,1 31 14,2

19 FILOTTRANO 6,3 6 11,3 9,4 21,2

20 GENGA 8,4 15,7 21,9 38,1 28,4

21 JESI 10 13,7 23 27,9 22,4

22 LORETO 9,8 13,4 19,4 25,2 17

23 MAIOLATI SPONTINI 8,4 13,5 18,3 24,2 18,2

24 MERGO 7,2 13,4 15,9 25,5 27,5

25 MONSANO 6,9 12,5 13,2 20,8 19,7

26 MONTECAROTTO 4,7 5,9 9,8 10,7 23,3

27 MONTEMARCIANO 10,4 15,9 23,7 30,1 18,7

28 MONTERADO 9,9 14,7 18,5 22 24,7

29 MONTE ROBERTO 9,8 16,8 24 31,7 22,2

30 MONTE SAN VITO 8,1 12,8 17,2 23 24

31 MORRO D'ALBA 6,1 10,2 12,2 17,5 28,4

32 NUMANA 9,8 13,2 20,9 24 17,4

33 OFFAGNA 10,2 13 21,7 25,7 17,8

34 OSIMO 8,1 11,6 15,1 17,9 16,9

35 OSTRA 7,8 10,8 14,1 18,7 24,3

36 OSTRA VETERE 5,7 7,5 11,1 13,7 21,9

37 POGGIO SAN MARCELLO 5,9 7,4 8,9 9,3 32,2

38 POLVERIGI 7,4 9 15,2 16,3 19,5

39 RIPE 6,9 9,2 12,7 12,4 20,2

40 ROSORA 6,4 9,6 13,4 15,5 22,1

41 SAN MARCELLO 8,5 11,6 17,8 24 22,4

42 SAN PAOLO DI JESI 10,0 13,9 26,7 25,5 24,1

43 SANTA MARIA NUOVA 8,5 10,2 14,1 16,2 19,5

44 SASSOFERRATO 9,5 14,9 19,4 27,2 25,3

45 SENIGALLIA 11,4 14,7 24,5 27,2 20

46 SERRA DE'CONTI 7,3 11,2 14,6 21,4 19,6

47 SERRA SAN QUIRICO 9,1 15,2 19,5 28,9 23,2

48 SIROLO 11,6 15,2 27,8 31,7 17,1

49 STAFFOLO 7,0 10,5 13,5 19,8 28,3

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Tabella n. 7Tabella n. 7Tabella n. 7Tabella n. 7

ComuneComuneComuneComune

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1 AGUGLIANO 8,2 41,2 50,6 4,9 2,6 10,6 7,3

2 ANCONA 2,2 21,3 76,5 4,5 3,6 15,3 16,3

3 ARCEVIA 20,6 47,3 32,1 5 2,3 8,9 3,8

4 BARBARA 12,5 53,3 34,2 4,8 2 9,1 4,8

5 BELVEDERE OSTRENSE 20,1 48,6 31,3 5 2,7 8,3 3,8

6 CAMERANO 3,1 55,9 41 4,7 3,5 11,5 8,5

7 CAMERATA PICENA 7,7 44,6 47,6 4,7 1,9 10,6 7,8

8 CASTELBELLINO 9,1 43,1 47,7 4,8 2,9 11 5,5

9 CASTEL COLONNA 16 48,5 35,5 4,7 3,8 8 2,2

10 CASTELFIDARDO 2,7 60,7 36,6 5 3,3 10,9 7,9

11 CASTELLEONE DI SUASA 18,9 49,6 31,5 5 2,5 9,2 4,9

12 CASTELPLANIO 9,2 50,3 40,5 5 2,4 10,5 6,3

13 CERRETO D'ESI 5,2 62,1 32,8 5 3,1 11 6,6

14 CHIARAVALLE 3 38,1 58,9 4,5 1,9 12,5 8,3

15 CORINALDO 22,3 40,8 37 5,1 2,1 9,4 5,6

16 CUPRAMONTANA 16,1 42,9 41,1 4,7 3,5 9,1 5,2

17 FABRIANO 2,5 49,9 47,6 4,7 3,3 13,3 10,7

18 FALCONARA MARITTIMA 1,7 28,2 70,1 4,5 2,7 13 13,3

19 FILOTTRANO 9,7 63,4 26,9 5 2,8 9,2 4,9

20 GENGA 4,2 37,7 58,1 4,6 3,8 9,6 4,3

21 JESI 4,7 34,8 60,5 4,7 2,9 13,3 11,2

22 LORETO 3,9 49 47,1 5 2,3 10,7 8,3

23 MAIOLATI SPONTINI 9 45,8 45,2 4,8 1,8 11 6

24 MERGO 8,9 50 41,1 5 2,4 8,9 2,6

25 MONSANO 8 48,1 43,9 4,9 4,3 11,2 7,9

26 MONTECAROTTO 16,3 50 33,7 5,1 2,1 9,9 5,2

27 MONTEMARCIANO 4,8 35,1 60,1 4,7 2,6 11,6 7,9

28 MONTERADO 12 50,6 37,4 4,9 3,3 9,5 4

29 MONTE ROBERTO 8,4 45,2 46,4 5 2,6 10,5 6,6

30 MONTE SAN VITO 8,5 48,6 42,9 4,8 2,2 10,8 6,3

31 MORRO D'ALBA 20,4 40,1 39,5 5,1 2,1 9,6 5,3

32 NUMANA 5,3 32,5 62,2 4,5 4,9 12,5 9,8

33 OFFAGNA 6,3 37,3 56,4 4,8 2,6 9,5 8,1

34 OSIMO 4,8 43,9 51,3 5 3,1 11,4 8,9

35 OSTRA 15,4 44,2 40,4 4,9 2,8 9,6 5

36 OSTRA VETERE 14,7 55,3 30 5,1 3,6 8,7 4,8

37 POGGIO SAN MARCELLO 18,6 52,2 29,2 5,1 2,3 9 4,1

38 POLVERIGI 9,4 49,3 41,3 5,1 3,5 9,5 5,5

39 RIPE 8,3 50,5 41,3 4,9 3,3 9,1 4,4

40 ROSORA 8,1 51,9 40 4,9 2,6 10 5,3

41 SAN MARCELLO 19,9 42,2 37,9 5 2,3 9,4 5,4

42 SAN PAOLO DI JESI 31,7 34,9 33,3 4,7 2,5 10 8,8

43 SANTA MARIA NUOVA 9,4 53,3 37,3 5,3 3,6 9 4,1

44 SASSOFERRATO 8,3 51,3 40,4 4,8 2,3 9,4 5

45 SENIGALLIA 5,6 32,5 62 4,6 2,7 11,6 8,9

46 SERRA DE'CONTI 10,6 54,8 34,5 4,8 2,7 10,5 6,1

47 SERRA SAN QUIRICO 14,4 50,6 35 4,7 3,3 9,3 5,1

48 SIROLO 4,2 42,1 53,7 3,7 2,4 12,2 8,8

49 STAFFOLO 23,7 41,6 34,7 4,5 2,1 8,3 3,9

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2. Una tipologia dei 49 comuni L’analisi descrittiva dei 49 comuni della provincia di Ancona di tipo mo-novariato (considerando cioè una variabile per volta) fin qui condotta, pur avendoci fornito un’idea delle peculiarità delle diverse aree della pro-vincia Anconetana, non ci consente di operare un bilancio complessivo, così da individuare diversi gruppi di comuni con caratteristiche demogra-fiche e socio-economiche fra loro simili. Tale risultato può essere invece raggiunto attraverso un procedimento di analisi multivariata, dove cioè tutte le variabili vengono considerate con-temporaneamente. Fra i diversi tipi di analisi multivariata applicabili ad una matrice di dati, utilizzeremo in questo caso l’analisi fattoriale in com-ponenti principali. Senza voler entrare nei dettagli tecnici delle procedure di analisi in componenti principali3, si cercherà qui di chiarirne gli obietti-vi. “Spesso, nella vita di tutti i giorni, ci capita di dover sintetizzare delle in-formazioni e senza saperlo operiamo con una logica analoga a quella dell’analisi in componenti principali. Ad esempio quando presentiamo le caratteristiche di una persona possiamo effettuarne una descrizione mi-nuziosa (la sua professione, il suo reddito, i suoi consumi, le sue attività nel tempo libero, etc.), oppure possiamo estrapolare da tutte queste ca-ratteristiche quella o quelle dimensioni che le riassumono al meglio. In altri termini, anziché dire della persona X che guadagna cinque milioni al mese, che vive in una villa in un quartiere residenziale, che possiede due automobili di grande cilindrata, che trascorre i fine settimana nella sua casa di campagna, etc., noi possiamo dire che X è un benestante. Il con-cetto di benestante equivale a una componente principale che riassume l’insieme delle caratteristiche di X, rendendo minima la perdita di infor-mazioni. L’obiettivo dell’analisi in componenti principali è esattamente questo: ridurre un insieme di informazioni alle sue componenti principali minimizzando la perdita di informazioni (inevitabile in ogni operazione di sintesi)”4. Le componenti principali vengono prodotte come combinazioni lineari delle variabili originarie. Ciascuna componente principale è caratterizzata da un autovalore, che esprime la proporzione di varianza riprodotta dalla componente stessa; le prime componenti estratte sono quelle che hanno autovalori più elevati, e sintetizzano cioè al meglio l’informazione conte-nuta nella matrice dei dati originaria. Le diverse componenti principali sono per costruzione ortogonali, cioè indipendenti l’una dall’altra, in quanto ogni componente successiva alla prima viene estratta dalla matri-ce delle correlazioni residue (depurate cioè dalla quota di varianza co-mune estratta dalla prima componente, dalla seconda e così via). L’interpretazione delle componenti principali avviene attraverso le loro correlazioni con le variabili originarie: ogni variabile presenta infatti una correlazione con le componenti principali, ma solo alcune esibiranno alte correlazioni con una data componente principale. Più è elevata la corre-lazione, più la variabile è legata con quella componente principale. Ap-pare chiaro come nel processo interpretativo saranno le conoscenze indi-viduali del ricercatore a stabilire quale sia la proprietà sottostante a quell’insieme di variabili. Il punto di partenza dell’analisi consiste nell’esame della matrice delle correlazioni tra tutte le variabili considerate (cfr. tab. 8); perché l’analisi in componenti principali porti a dei risultati facilmente interpretabili occorre

3 Si rimanda il lettore a testi specifici come L. Frudà, 1988, Concetti e strumenti per l’analisi so-ciologica e la pianificazione sociale, Roma, La Goliardica, oppure G. Di Franco, 1997, Tecniche e modelli di analisi multivariata dei dati, Roma, SEAM. 4 G. Di Franco, op. cit., p. 35.

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che tra le variabili vi siano correlazioni piuttosto alte. Per questo motivo dalla nostra analisi è stata espunta la V28 (% automobili con cilindrata >2000cc), che non presentava alte correlazioni con nessuna delle altre variabili5. Estraendo le componenti principali otteniamo i risultati esposti nella tabel-la sottostante. Si noti che con le sole prime due componenti principali si ottiene una sintesi pari al 66,4% della varianza totale. In particolare la prima componente ne riproduce il 38,7% e la seconda il 27,7%.

5 Chiaramente non è stata inserita neanche la variabile V01, che è solo un codice identificativo dei diversi comuni.

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TabeTabeTabeTabella n. 8lla n. 8lla n. 8lla n. 8

V30

,76

,02

,69

-,15

-,30

-,07

-,49

-,08

-,14

,15

,63

-,34

,87

,86

-,70

-,01

-,01

,54

,38

,62

,45

-,61

-,53

-,59

,77

-,46

,15

,92

1,00

V29

,72

,11

,69

-,15

-,27

-,07

-,50

-,13

-,21

,16

,71

-,24

,84

,89

-,75

-,11

-,07

,48

,41

,57

,46

-,57

-,66

-,50

,78

-,49

,16

1,00

V28

,16

,12

,03

,07

-,18

-,16

-,22

-,09

,03

,12

,21

-,14

,10

,12

-,15

-,08

-,11

-,02

,01

-,03

,02

-,24

-,28

-,01

,18

-,50

1,00

V27

-,26

,01

-,31

,28

-,01

-,22

,16

-,03

,45

-,46

-,56

,03

-,42

-,43

,40

,25

,24

-,59

-,51

-,67

-,60

,27

,31

,49

-,56

1,00

V26

,64

,13

,67

-,13

-,22

-,06

-,42

-,20

-,29

,34

,77

-,08

,74

,83

-,74

-,28

-,30

,67

,60

,74

,69

-,54

-,65

-,80

1,00

V25

-,52

,08

-,44

,22

,03

-,17

,13

-,16

,35

-,40

-,52

-,02

-,65

-,59

,46

,14

,18

-,61

-,54

-,71

-,62

,22

,07

1,00

V24

-,41

-,32

-,56

-,07

,33

,31

,53

,54

,04

-,05

-,61

,16

-,41

-,63

,64

,28

,26

-,33

-,32

-,34

-,36

,62

1,00

V23

-,34

-,46

-,57

-,26

,79

,64

,90

,55

-,35

,28

-,48

,61

-,38

-,58

,66

-,32

-,20

-,40

-,23

-,38

-,21

1,00

V22

,30

-,05

,36

-,29

,07

,22

-,14

-,13

-,39

,39

,47

,09

,40

,51

-,47

-,38

-,41

,78

,89

,89

1,00

V21

,41

-,02

,45

-,24

-,12

,11

-,28

-,11

-,33

,38

,57

-,11

,55

,61

-,54

-,19

-,25

,91

,80

1,00

V20

,20

,14

,28

-,07

-,07

,06

-,19

-,23

-,33

,25

,39

-,06

,29

,44

-,44

-,32

-,37

,83

1,00

V19

,37

,08

,39

-,12

-,18

,01

-,33

-,19

-,24

,26

,51

-,19

,46

,54

-,50

-,12

-,21

1,00

V18

-,02

,67

,04

,23

-,52

-,47

-,42

-,27

,66

-,66

-,22

-,58

-,11

-,12

,06

,93

1,00

V17

-,10

,32

,00

,37

-,65

-,59

-,52

-,28

,74

-,69

-,24

-,63

-,16

-,13

,00

1,00

V16

-,47

-,29

-,63

-,05

,38

,27

,58

,26

,02

,03

-,59

,31

-,61

-,79

1,00

V15

,67

,10

,69

-,16

-,28

-,09

-,52

-,16

-,18

,19

,72

-,19

,87

1,00

V14

,83

-,14

,57

-,32

-,06

,15

-,27

,12

-,31

,33

,68

-,06

1,00

V13

-,02

-,63

-,24

-,59

,82

,76

,67

,49

-,57

,56

,00

1,00

V12

,61

,11

,48

-,31

-,17

,02

-,42

-,15

-,30

,39

1,00

V11

,13

-,50

-,02

-,57

,59

,68

,44

,49

-,88

1,00

V10

-,18

,45

-,06

,56

-,65

-,73

-,51

-,51

1,00

V09

,01

-,60

-,17

-,45

,65

,70

,64

1,00

V08

-,24

-,55

-,48

-,30

,87

,75

1,00

V07

,12

-,79

-,21

-,81

,90

1,00

V06

-,06

-,69

-,34

-,61

1,00

V05

-,31

,72

-,05

1,00

V04

,58

,16

1,00

V03

-,18

1,00

V02

1,00

V0

2 V0

3 V0

4 V0

5 V0

6 V0

7 V0

8 V0

9 V1

0 V1

1 V1

2 V1

3 V1

4 V1

5 V1

6 V1

7 V1

8 V1

9 V2

0 V2

1 V2

2 V2

3 V2

4 V2

5 V2

6 V2

7 V2

8 V2

9 V3

0

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N.C.N.C.N.C.N.C. Autov.Autov.Autov.Autov. % Var.% Var.% Var.% Var. % cum.% cum.% cum.% cum. Istogramma degli autovaloriIstogramma degli autovaloriIstogramma degli autovaloriIstogramma degli autovalori

1 10,82690 38,7 38,7 **************************************

2 7,75373 27,7 66,4 ****************************

3 2,35352 8,4 74,8 ********

4 1,71812 6,1 80,9 ******

5 0,90134 3,2 84,1 ***

6 0,81799 2,9 87,0 ***

7 0,57175 2,0 89,1 **

8 0,49548 1,8 90,9 **

9 0,45264 1,6 92,5 **

10 0,40681 1,5 93,9 *

11 0,31045 1,1 95,0 *

12 0,25775 0,9 96,0

13 0,21057 0,8 96,7

14 0,17199 0,6 97,3

15 0,14976 0,5 97,9

16 0,13286 0,5 98,3

17 0,10404 0,4 98,7

18 0,08697 0,3 99,0

19 0,07511 0,3 99,3

20 0,05434 0,2 99,5

21 0,04155 0,1 99,6

22 0,03386 0,1 99,7

23 0,02781 0,1 99,8

24 0,01728 0,1 99,9

25 0,01208 0,0 99,9

26 0,00904 0,0 100,0

27 0,00626 0,0 100,0

28 0,00000 0,0 100,0

Le ventotto componenti principali (tante quante sono le variabili che sono state elaborate) sono disposte in ordine decrescente di capacità di sintesi. Si pone ora il problema di decidere quante usarne per ottenere una più efficace e parsimoniosa sintesi dei dati. Uno dei criteri che si possono uti-lizzare è quello di considerare tutte le componenti con autovalore mag-giore o uguale ad 1. In questo caso si dovrebbero considerare le prime quattro componenti che riassumono complessivamente l’80,9% della va-rianza totale; però, a ben guardare, bisognerebbe considerare anche la quinta, il cui autovalore sfiora l’unità, portando così la percentuale di va-rianza riprodotta all’84,1%. Tuttavia, osservando la tabella ci rendiamo conto che i contributi forniti dalla terza, dalla quarta e dalla quinta com-ponente sono molto inferiori a quelli forniti dalle prime due: infatti secon-do il criterio visivo della discontinuità nella spezzata della varianza ripro-dotta (detto scree test), ci sono tre discontinuità nelle quote di varianza ri-prodotta: la prima e la seconda, molto forti rispettivamente tra la prima e la seconda componente e tra questa e la terza, l’ultima, più debole tra la quarta e la quinta componente. Infine c’è un terzo criterio pragmatico, costi-benefici, che consiste nel decidere se, per avere un incremento di varianza riprodotta inferiore al 20%, convenga accettare i costi di dover interpretare cinque componenti anziché due. Alla luce di questi criteri si è deciso di usare solo le prime due componen-ti principali, che a nostro avviso ottimizzano il rapporto costi-benefici, permettendoci di compiere un’analisi abbastanza semplice ed efficace. Effettuata la scelta di lavorare con le prime due componenti principali, occorre valutare la bontà della rappresentazione fornitaci da queste ri-spetto alle nostre variabili originali. Per far ciò si deve considerare la co-munalità (h2): essa è la somma dei quadrati dei coefficienti di correlazio-ne (component loadings) tra una variabile X e le componenti estratte, e

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rappresenta la quantità di varianza della variabile X riprodotta dall’insieme delle componenti estratte. Qualora si considerino tutte le componenti estratte, il valore di h2 sarà uguale a 1 per tutte le variabili (il 100% della varianza delle variabili è riprodotta dall’insieme delle com-ponenti). Se invece si considerano solo le prime (le più importanti) com-ponenti principali, il valore della comunalità di ciascuna variabile sarà in-feriore ad uno, cioè si riprodurrà solo una parte della varianza di tale va-riabile. Chiarito il concetto di comunalità, possiamo osservare (cfr. tabella se-guente) che alcune variabili presentano varianze assai ben saturate dalle prime due componenti principali: la percentuale della popolazione al di sopra dei 75 anni, con una comunalità di 0.90 (si legge: il 90% della va-rianza è riprodotta dalle prime due componenti), l’indice di vecchiaia (0,89), la percentuale di popolazione addetta al terziario (0,88), l’indice di dipendenza (0,86), la percentuale dei diplomati (0,81), la percentuale di pensionati (0,80). Bisogna inoltre rilevare che anche per le cinque va-riabili che sono riprodotte in misura marginale da questa sintesi (tasso di disoccupazione femminile, numero medio di stanze per abitazione, nu-mero di abitanti, % della popolazione addetta al primario e tasso di attivi-tà femminile) la percentuale di varianza spiegata sfiora il 50%.

VariabileVariabileVariabileVariabile ComunComunComunComunaaaalitàlitàlitàlità

V02 – NUMERO ABITANTI 0,48

V03 – VARIAZIONE 81-91 0,55

V04 – ABITANTI PER KMQ 0,55

V05 – POP < 10 ANNI 0,54

V06 – POP. > 75 ANNI 0,90

V07 – IND. VECCCHIAIA 0,90

V08 – IND. DIPENDENZA 0,86

V09 – IND. RICAMBIO 0,51

V10 – COMPON. FAMIGLIA. 0,78

V11 – FAM. UNIPERSON. 0,75

V12 – % DIVORZIATI 0,65

V13 – % VEDOVI 0,71

V14 – % LAUREATI 0,68

V15 – % DIPLOMATI 0,81

V16 – % SENZA TITOLO 0,70

V17 – TASSO DI ATTIVITÀ 0,61

V18 – TASSO ATTIV. FEMM. 0,49

V19 – TASSO DISOCC. 0,57

V20 – TASSO DIS. FEMM. 0,45

V21 – DISOCC. GIOVANILE 0,70

V22 – DIS. GIOV. FEMM. 0,61

V23 – % PESIONATI 0,80

V24 – % ADDETTI I 0,49

V25 – % ADDETTI II 0,56

V26 – % ADDETTI III 0,88

V27 – STANZE PER ABIT. 0,47

V29 – IMPONIBILE MEDIO 0,78

V30 - % POP. >40 MILIONI 0,77

In base a questi dati riteniamo che il “costo” della sintesi ottenuta non sia eccessivo, e che quindi la nostra decisione di utilizzare due sole compo-nenti principali sia accettabile. Dobbiamo ora interpretare le due compo-nenti, valutando quali variabili abbiano contribuito con più peso alla loro formazione. Come abbiamo detto ogni componente si ottiene come combinazione li-neare di tutte le variabili, e ogni variabile dà quindi un contributo a cia-scuna componente; naturalmente questi contributi non sono tutti uguali,

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ma variano lungo un ampio arco di valori (da contributi molto deboli, prossimi a zero, a contributi molto forti, prossimi a 1, in valore assoluto). Il peso dei contributi forniti dalle variabili alle componenti principali si mi-sura attraverso dei coefficienti di correlazione, chiamati component loa-dings, calcolati tra le singole variabili e le singole componenti. Riportia-mo qui di seguito la tabella dei component loadings.

VariabileVariabileVariabileVariabile Pesi delle variPesi delle variPesi delle variPesi delle variaaaabilibilibilibili

I comp.I comp.I comp.I comp. II comp.II comp.II comp.II comp.

V02 – NUMERO ABITANTI 0,69 0,05

V03 – VARIAZIONE 81-91 0,08 - 0,74

V04 – ABITANTI PER KMQ 0,70 - 0-23

V05 – POP < 10 ANNI - 0,22 - 0,70

V06 – POP. > 75 ANNI - 0,23 0,92

V07 – IND. VECCCHIAIA - 0,01 0,95

V08 – IND. DIPENDENZA - 0,48 0,79

V09 – IND. RICAMBIO - 0,18 0,69

V10 – COMPON. FAMIGLIA. - 0,32 -0,83

V11 – FAM. UNIPERSON. 0,33 0,81

V12 – % DIVORZIATI 0,81 0,05

V13 – % VEDOVI - 0,16 0,83

V14 – % LAUREATI 0,82 0,11

V15 – % DIPLOMATI 0,90 -0,10

V16 – % SENZA TITOLO - 0,79 0,28

V17 – TASSO DI ATTIVITÀ - 0,23 - 0,74

V18 – TASSO ATTIV. FEMM. - 0,24 - 0,66

V19 – TASSO DISOCC. 0,76 0,03

V20 – TASSO DIS. FEMM. 0,66 0,12

V21 – DISOCC. GIOVANILE 0,82 0,13

V22 – DIS. GIOV. FEMM. 0,73 0,26

V23 – % PESIONATI - 0,60 0,66

V24 – % ADDETTI I - 0,66 0,25

V25 – % ADDETTI II - 0,72 - 0,21

V26 – % ADDETTI III 0,94 0,01

V27 – STANZE PER ABIT. -0,65 - 0,22

V29 – IMPONIBILE MEDIO 0,88 - 0,11

V30 - % POP. >40 MILIONI 0,87 - 0,13

La prima componente principale può invece essere considerata come un’opposizione tra urbanizzazione-terziarizzazione / non urbanizzazione-terziarizzazione. Infatti i più alti contributi positivi sono quelli forniti dalla percentuale di occupati nel terziario, dalla percentuale di diplomati e lau-reati, dal livello del reddito imponibile e dalla percentuale di divorzi; i più alti contributi negativi sono invece quelli forniti dalla percentuale di popo-lazione priva di titolo di studio, dalle percentuali di addetti al primario e al secondario e dal numero medio di stanze per abitazione occupata. La seconda componente principale è saturata dalle variabili che espri-mono uno stato di malessere demografico (forti contributi positivi della percentuale di popolazione > di 75 anni, della percentuale di vedovi, degli indici di vecchiaia, dipendenza e ricambio, della percentuale di fa-miglie unipersonali, di quella di vedovi e pensionati nonché forti contribu-ti negativi della media di componenti per famiglia, della variazione della popolazione nel decennio 81-91 e dei tassi di attività). Possiamo quindi definire la seconda componente principale nei termini dell’opposizione disagio /benessere demografico. Per rendere più chiaro il rapporto tra le variabili e le due componenti principali possiamo ricorrere ad un grafico (fig. 1): in un piano formato da due assi cartesiani (che rappresentano le due componenti principali che, come ricordiamo, essendo indipendenti tra loro sono ortogonali),

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possono essere proiettate le etichette6 delle variabili. Le coordinate delle variabili sono ricavate dalle component loadings. La figura 1 può essere letta in due modi: lungo l’asse orizzontale e verti-cale separatamente, leggendone i semipiani positivi e negativi, oppure considerando i quattro quadranti simultaneamente. Nel primo caso, con-siderando la prima componente principale (asse orizzontale), vediamo quali variabili caricano positivamente e negativamente su di essa. Nel semipiano positivo della prima componente troviamo le etichette ADD3, DIPL, IMPO, +40M, DIG, LAU, DIVO, DIS, DIGF, AKMQ, NAB, DISF, UNIP, 8191, mentre in quello negativo ci sono le etichette delle restanti variabili. Ma il grafico può essere anche letto per quadranti, e quindi in

6 Ricordiamo che le etichette sono riportate fra parentesi nella lista delle variabili all’inizio del te-sto.

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modo bidimensionale rispetto alle due componenti principali: in tal caso il primo quadrante sarà caratterizzato da malessere demografico e eleva-to livello di urbanizzazione-terziarizzazione, il secondo quadrante da be-nessere demografico ed elevato livello di urbanizzazione-terziarizzazione, il terzo quadrante da benessere demografico e basso livello di urbanizza-zione-terziarizzazione, il quarto quadrante da malessere demografico e basso livello di urbanizzazione-terziarizzazione. A questo punto possiamo calcolare i punteggi di ciascun caso sulle due componenti principali7, e, utilizzando tali punteggi come coordinate,

7 Tra i vari metodi di stima, il più utilizzato, anche dal programma di elaborazione statistica SPSS, è quello che fa riferimento alla regressione multipla.

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proiettare i 49 comuni della provincia di Ancona sul piano da esse for-mato8 (fig. 2). Attraverso questo procedimento abbiamo dunque creato due nuove va-riabili, sulla base delle quali cercheremo di produrre una tipologia nella quale inserire i 49 comuni della provincia di Ancona. Per creare tale tipo-logia ci si servirà della cluster analysis (analisi dei gruppi). Fra le diverse tecniche di analisi dei gruppi abbiamo scelto una tecnica di classificazio-ne gerarchica di tipo agglomerativo. Cerchiamo di chiarire come proceda tale tecnica. Il punto di partenza è una matrice delle distanze fra i singoli casi; il concetto di distanza è mu-tuato dalla geometria euclidea, per cui la distanza tra due punti rispetto a V variabili si calcola come radice quadrata della somma dei quadrati delle differenze tra i valori dei due punti rispetto ad ogni variabile9. Ad esempio nel nostro caso, volendo calcolare la distanza fra i primi due comuni della provincia di Ancona in ordine alfabetico (Agugliano e An-cona) procederemo nel modo seguente: come risulta dalla tabella 9, Agugliano ha un punteggio di 0,41 sul primo fattore e di –1,45 sul se-condo, mentre Ancona ha rispettivamente i punteggi 3,22 e 0,56. La di-stanza fra i due comuni sarà uguale a:

La tecnica di analisi dei gruppi di tipo gerarchico-agglomerativo procede nel modo seguente: si parte da un numero di gruppi uguale al numero dei casi (nel nostro caso 49 comuni della provincia di Ancona), e si ag-gregano in successione i gruppi che risultano essere più vicini fino alla formazione di un unico gruppo. Ad ogni aggregazione si ricalcola la ma-trice delle distanze eliminando le righe e le colonne che si riferiscono agli ultimi due gruppi uniti e aggiungendo una riga e una colonna che rap-presenta le distanze del nuovo gruppo da tutti gli altri gruppi. Questo processo di raggruppamenti successivi può essere rappresentato grafi-camente con un dendrogramma o diagramma ad albero, che mostra esattamente quali sono i gruppi che, stadio dopo stadio, vengono a for-marsi.

8 I comuni sono stati numerati da 1 a 49 seguendo l’ordine alfabetico, così come sono stati pre-sentati nelle tabelle di distribuzione relative alla sezione precedente. 9 La distanza tra un punto i e un punto j può essere calcolata rispetto ad un numero V di variabili con la seguente formula:

∑=

−=V

kjkikij xxD

1

2)(

45,39362,110401,48961,7

)01,2()81,2()56,045,1()22,341,0( 2222

≅=+

=−+−=−−+−=D

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Tabella n. 9Tabella n. 9Tabella n. 9Tabella n. 9

ComuneComuneComuneComune Punteggi sul I Punteggi sul I Punteggi sul I Punteggi sul I

fattorefattorefattorefattore

Punteggi sul II Punteggi sul II Punteggi sul II Punteggi sul II

fattorefattorefattorefattore

1 AGUGLIANO 0,41 -1,45

2 ANCONA 3,22 0,56

3 ARCEVIA -1,31 1,69

4 BARBARA -0,32 -0,35

5 BELVEDERE OSTRENSE -1,20 0,55

6 CAMERANO 0,04 -1,00

7 CAMERATA PICENA 0,15 -1,38

8 CASTELBELLINO -0,05 -1,56

9 CASTEL COLONNA -0,77 -0,36

10 CASTELFIDARDO -0,30 -1,05

11 CASTELLEONE DI SUASA -0,86 -0,52

12 CASTELPLANIO -0,09 0,28

13 CERRETO D'ESI -0,35 -0,13

14 CHIARAVALLE 1,36 0,45

15 CORINALDO -0,53 0,16

16 CUPRAMONTANA -0,03 1,45

17 FABRIANO 0,82 0,66

18 FALCONARA MARITTIMA 2,37 -0,39

19 FILOTTRANO -1,34 -1,44

20 GENGA 0,39 2,60

21 JESI 1,53 0,44

22 LORETO 0,58 -0,40

23 MAIOLATI SPONTINI 0,24 -0,69

24 MERGO -0,61 1,16

25 MONSANO 0,02 -1,76

26 MONTECAROTTO -1,09 0,67

27 MONTEMARCIANO 1,32 -0,64

28 MONTERADO -0,44 -0,13

29 MONTE ROBERTO 0,38 -0,39

30 MONTE SAN VITO -0,12 -0,52

31 MORRO D'ALBA -0,84 1,04

32 NUMANA 1,51 0,45

33 OFFAGNA 0,46 -0,45

34 OSIMO 0,38 -1,09

35 OSTRA -0,58 -0,07

36 OSTRA VETERE -1,20 -0,66

37 POGGIO SAN MARCELLO -1,50 2,01

38 POLVERIGI -0,59 -1,16

39 RIPE -0,62 -0,72

40 ROSORA -0,37 0,01

41 SAN MARCELLO -0,43 -0,72

42 SAN PAOLO DI JESI -0,19 0,65

43 SANTA MARIA NUOVA -0,81 -0,83

44 SASSOFERRATO 0,08 1,84

45 SENIGALLIA 1,61 0,48

46 SERRA DE'CONTI -0,40 -0,11

47 SERRA SAN QUIRICO -0,43 1,32

48 SIROLO 1,62 0,72

49 STAFFOLO -1,12 0,76

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L’aggregazione dei diversi gruppi può avvenire sulla base di diversi algo-ritmi, che hanno diverse caratteristiche; per la presente analisi si è deciso di utilizzare il metodo di Ward, che si pone come obiettivo quello di mi-nimizzare la varianza delle variabili entro ciascun gruppo. Ad ogni stadio vengono pertanto fusi i gruppi che producono il minimo aumento della varianza totale entro i gruppi. Questa tecnica tende a generare gruppi di dimensioni relativamente equivalenti e piuttosto compatti. La tabella seguente mostra come i comuni progressivamente si fondono10; nella prima colonna è indicato lo stadio di fusione (in totale avremo 48 stadi di fusione, pari al numero dei casi meno 1), la seconda e la terza colonna indicano quali sono i comuni o i gruppi precedentemente costi-tuiti che si uniscono ad un determinato stadio. La colonna denominata coefficiente indica la massima distanza tra i casi che formano il gruppo in considerazione. Le colonne 5 e 6 indicano a quale stadio precedente erano comparsi i gruppi (o i comuni) che ora si uniscono. Infine nell’ultima colonna compare l’informazione sullo stadio al quale il grup-po ora formato si unirà con un altro. Stadio Gruppi che si Prima apparizione

Uniscono dei gruppiCluster 1 Cluster 2 Coefficiente Cluster 1 Cluster 2 Stadio

1 21 32 ,000342 0 0 62 28 46 ,001136 0 0 33 13 28 ,004788 0 2 74 26 49 ,009360 0 0 125 29 33 ,014792 0 0 96 21 45 ,021006 1 0 137 13 40 ,034155 3 0 218 9 11 ,050992 0 0 289 22 29 ,068287 0 5 33

10 39 41 ,086379 0 0 2011 8 25 ,108158 0 0 2912 5 26 ,131898 0 4 3813 14 21 ,158649 0 6 2214 24 47 ,186225 0 0 2715 15 35 ,214301 0 0 2116 4 30 ,249001 0 0 3117 1 7 ,285222 0 0 2918 10 38 ,333609 0 0 3019 6 34 ,393747 0 0 2520 39 43 ,454219 10 0 3021 13 15 ,516509 7 15 3122 14 48 ,583778 13 0 3223 3 37 ,654807 0 0 4024 12 42 ,730952 0 0 3725 6 23 ,813537 19 0 3326 16 44 ,897981 0 0 3627 24 31 ,993592 14 0 3828 9 36 1,128038 8 0 3429 1 8 1,272937 17 11 4130 10 39 1,456758 18 20 3431 4 13 1,756342 16 21 3732 14 17 2,189143 22 0 4233 6 22 2,677435 25 9 4134 9 10 3,238085 28 30 3935 18 27 3,823327 0 0 4236 16 20 4,512679 26 0 4537 4 12 5,202881 31 24 4438 5 24 5,976648 12 27 4039 9 19 6,753232 34 0 4440 3 5 8,469234 23 38 4541 1 6 10,385390 29 33 4642 14 18 12,320301 32 35 4343 2 14 14,957836 0 42 4744 4 9 18,926510 37 39 4645 3 16 23,286999 40 36 4846 1 4 29,976446 41 44 4747 1 2 62,451271 46 43 4848 1 3 96,000000 47 45

10 Come in precedenza i comuni sono stati numerati da 1 a 49.

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Per esempio nel primo stadio si aggregano i comuni 21 (Jesi) e 32 (Nu-mana) la cui distanza è 0,000342; questo primo gruppo si unirà ancora allo stadio 6 con il comune 45 (Senigallia) con distanza massima fra i casi di 0,021006. La successiva unione di questo gruppo si registra allo stadio 13 dove si unisce con il comune 14 (Chiaravalle). Si procede in questo modo fino allo stadio 48, dove tutti i comuni si aggregano in un unico gruppo. Il processo di aggregazione dei comuni può essere rappresentato anche attraverso un dendrogramma (vedi fig. 3); si noti che nel grafico, per economia di spazio, si riduce il numero degli stadi di fusione, riscalando le distanze in modo proporzionale. Con la rappresentazione fornita dal dendrogramma si ottiene un quadro completo della struttura dell’insieme in termini di distanze e si può scegliere tra molteplici livelli di distanza in-termedi tra il punto zero, dove tutti i collegi costituiscono dei gruppi indi-viduali, e quello in cui avviene la 56-esima fusione, nella quale si forma

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un unico gruppo. Ad ogni livello di distanza corrisponde una partizione. Ovviamente sta al ricercatore decidere il livello di distanza da adottare, in modo da ottenere un numero limitato di gruppi il più possibile omogenei. La retta verticale in grassetto sul dendrogramma indica il livello di distan-za da noi reputato più opportuno per la nostra analisi. Si andranno a formare così sei gruppi, individuabili dalle sei intersezioni dei “rami” del dendrogramma con la suddetta retta: GRUPPO1GRUPPO1GRUPPO1GRUPPO1: Ancona, Chiaravalle, Fabriano, Falconara Marittima, Jesi, Montemarciano, Numana, Senigallia, Sirolo; GRUPPO2GRUPPO2GRUPPO2GRUPPO2: Agugliano, Camerano, Camerata Picena, Castelbellino, Lo-reto, Maiolati Spontini, Monsano, Monte Roberto, Offagna, Osimo; GRUPPO3GRUPPO3GRUPPO3GRUPPO3: Barbara, Castelplanio, Cerreto d’Esi, Corinaldo, Monterado, Monte San Vito, Ostra, Rosora, San Paolo di Jesi, Serra de’Conti; GRUPPO4GRUPPO4GRUPPO4GRUPPO4: Castel Colonna, Castelfidardo, Castelleone di Suasa, Filot-trano, Ostra Vetere, Polverigi, Ripe, San Marcello, Santa Maria Nuova; GRUPPO5GRUPPO5GRUPPO5GRUPPO5: Cuprmontana, Genga, Sassoferrato; GRUPPO6GRUPPO6GRUPPO6GRUPPO6: Arcevia, Belvedere Ostrese, Mergo, Montecarotto, Morro d’Alba, Poggio San Marcello, Serra San Quirico, Staffolo. Del primo gruppo fanno parte i comuni più popolosi della regione, non-ché altri posti nelle immediate vicinanze dei primi. Sono caratteristiche di questo gruppo (cfr. tab. 10) un elevato livello di scolarizzazione, una no-tevole percentuale della popolazione impiegata nel settore terziario (si va dal 76,5% di Ancona al 58,9% di Chiaravalle), una situazione occupa-zionale alquanto problematica (elevati tassi di disoccupazione), e i più alti livelli di reddito della regione. Sulla base di tali caratteristiche questi co-muni possono essere definiti come urbanizzati. I comuni appartenenti al secondo gruppo verranno invece denominati emergenti. Il tratto saliente di questi comuni è infatti la positiva situazione

Tabella 10Tabella 10Tabella 10Tabella 10

V02 - Numero di abitanti

Media del gruppo

Gruppo 1 29737,0

Gruppo 2 6700,2

Gruppo 3 3084,1

Gruppo 4 4834,2

Gruppo 5 4624,0

Gruppo 6 2304,5

V03 - Variazione % popolazione 1981-91

Media del gruppo

Gruppo 1 3,3

Gruppo 2 13,1

Gruppo 3 2,0

Gruppo 4 6,8

Gruppo 5 -4,8

Gruppo 6 -3,3

V04 - Abitanti per Kmq

Media del gruppo

Gruppo 1 493,4

Gruppo 2 288,9

Gruppo 3 153,5

Gruppo 4 169,1

Gruppo 5 85,7

Gruppo 6 77,1

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V05 - % popolazione < 10 anni

Media del gruppo

Gruppo 1 7,9

Gruppo 2 9,8

Gruppo 3 8,6

Gruppo 4 9,4

Gruppo 5 7,2

Gruppo 6 8,1

V06 - % popolazione > 75 anni

Media del gruppo

Gruppo 1 8,8

Gruppo 2 7,2

Gruppo 3 8,8

Gruppo 4 7,9

Gruppo 5 12,1

Gruppo 6 11,4

V07 - Indice di vecchiaia

Media del gruppo

Gruppo 1 183,5

Gruppo 2 129,8

Gruppo 3 171,0

Gruppo 4 141,0

Gruppo 5 250,2

Gruppo 6 215,2

V08 - Indice di dipendenza

Media del gruppo

Gruppo 1 45,5

Gruppo 2 45,1

Gruppo 3 49,5

Gruppo 4 46,9

Gruppo 5 58,3

Gruppo 6 57,9

V09 - Indice di ricambio

Media del gruppo

Gruppo 1 114,7

Gruppo 2 88,2

Gruppo 3 112,0

Gruppo 4 102,1

Gruppo 5 122,1

Gruppo 6 139,8

V10 - Media componenti per famiglia

Media del gruppo

Gruppo 1 2,8

Gruppo 2 3,1

Gruppo 3 2,9

Gruppo 4 3,1

Gruppo 5 2,6

Gruppo 6 2,8

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64

V11 - % famiglie unipersonali

Media del gruppo

Gruppo 1 20,0

Gruppo 2 14,0

Gruppo 3 16,7

Gruppo 4 13,0

Gruppo 5 23,6

Gruppo 6 18,3

V12 - % divorziati e/o separati

Media del gruppo

Gruppo 1 1,3

Gruppo 2 0,8

Gruppo 3 0,7

Gruppo 4 0,6

Gruppo 5 0,9

Gruppo 6 0,5

V13 - % vedovi

Media del gruppo

Gruppo 1 8,3

Gruppo 2 7,0

Gruppo 3 8,2

Gruppo 4 7,7

Gruppo 5 10,5

Gruppo 6 9,7

V14 - % laureati

Media del gruppo

Gruppo 1 4,4

Gruppo 2 2,2

Gruppo 3 2,0

Gruppo 4 1,5

Gruppo 5 2,0

Gruppo 6 1,6

V15 - % diplomati

Media del gruppo

Gruppo 1 22,0

Gruppo 2 16,7

Gruppo 3 15,1

Gruppo 4 13,2

Gruppo 5 15,0

Gruppo 6 11,5

V16 - % senza titolo

Media del gruppo

Gruppo 1 11,9

Gruppo 2 15,7

Gruppo 3 18,7

Gruppo 4 18,1

Gruppo 5 18,7

Gruppo 6 21,1

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65

V17 - Tasso di attività

Media del gruppo

Gruppo 1 42,6

Gruppo 2 44,8

Gruppo 3 44,9

Gruppo 4 45,9

Gruppo 5 39,6

Gruppo 6 42,5

V18 - Tasso di attività femminile

Media del gruppo

Gruppo 1 32,5

Gruppo 2 34,9

Gruppo 3 35,0

Gruppo 4 35,8

Gruppo 5 29,4

Gruppo 6 32,1

V19 - Tasso di disoccupazione

Media del gruppo

Gruppo 1 10,1

Gruppo 2 8,8

Gruppo 3 8,2

Gruppo 4 7,3

Gruppo 5 9,2

Gruppo 6 6,6

V20 - Tasso di disoccupazione femminile

Media del gruppo

Gruppo 1 14,0

Gruppo 2 13,2

Gruppo 3 12,0

Gruppo 4 9,6

Gruppo 5 14,8

Gruppo 6 10,0

V21 - Tasso di disoccupazione giovanile

Media del gruppo

Gruppo 1 23,7

Gruppo 2 18,2

Gruppo 3 17,1

Gruppo 4 13,3

Gruppo 5 20,7

Gruppo 6 12,9

V22 - Tasso di disoccupazione giovanile femminile

Media del gruppo

Gruppo 1 28,3

Gruppo 2 23,4

Gruppo 3 21,0

Gruppo 4 15,7

Gruppo 5 31,5

Gruppo 6 18,0

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V23 - % pensionati

Media del gruppo

Gruppo 1 18,8

Gruppo 2 18,7

Gruppo 3 23,2

Gruppo 4 20,9

Gruppo 5 26,9

Gruppo 6 27,2

V24 - % attivi nel primario

Media del gruppo

Gruppo 1 3,8

Gruppo 2 6,8

Gruppo 3 13,5

Gruppo 4 12,1

Gruppo 5 9,5

Gruppo 6 17,9

V25 - % attivi nel secondario

Media del gruppo

Gruppo 1 34,9

Gruppo 2 45,4

Gruppo 3 49,1

Gruppo 4 52,5

Gruppo 5 44,0

Gruppo 6 47,5

V26 - % attivi nel terziario

Media del gruppo

Gruppo 1 61,3

Gruppo 2 47,7

Gruppo 3 37,3

Gruppo 4 35,4

Gruppo 5 46,5

Gruppo 6 34,6

V27 - Stanze per abitazione occupata

Media del gruppo

Gruppo 1 4,5

Gruppo 2 4,9

Gruppo 3 4,9

Gruppo 4 5,0

Gruppo 5 4,7

Gruppo 6 4,9

V29 - Imponibile medio per abitante

Media del gruppo

Gruppo 1 12,8

Gruppo 2 10,8

Gruppo 3 10,0

Gruppo 4 9,2

Gruppo 5 9,4

Gruppo 6 9,0

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67

V30 - % popolazione con imponibile >40 milioni

Media del gruppo

Gruppo 1 10,6

Gruppo 2 7,5

Gruppo 3 5,9

Gruppo 4 4,9

Gruppo 5 4,8

Gruppo 6 4,2

demografica (in questi comuni vi sono i più bassi indici di vecchiaia, di-pendenza e ricambio), che li denota come comuni “in crescita”. Peraltro questi comuni sono tutti posti nelle immediate vicinanze di Ancona e Jesi che, come avevamo ricordato nella prima parte di questo scritto, hanno avuto una storia demografica (almeno nell’ultimo mezzo secolo) piuttosto simile. È probabile che in questi comuni vivano parecchie persone che si sono trasferite dai due comuni maggiori e che magari vi lavorano, dato che questo gruppo è il più simile al primo per quanto riguarda le caratte-ristiche socio-culturali (livello dei redditi, scolarizzazione, terziarizzazione, disoccupazione). Il terzo gruppo è certamente il più difficile da definire; di esso fanno parte una serie di comuni dell’entroterra che presentano dei livelli medi tanto di urbanizzazione quanto di malessere demografico (si può notare che nella figura 2 essi sono i più vicini al punto di origine degli assi). Non vi sono dunque delle connotazioni specifiche di questo gruppo (vi sono comuni in crescita demografica, comuni stabili, comuni fortemente agricoli e co-muni industriali), ma anzi la sua specificità potrebbe essere proprio la mancanza di particolari tratti distintivi, e pertanto lo definiremo come gruppo degli intermedi. Il quarto gruppo è formato da comuni con una buona situazione demo-grafica, nonostante in molti di essi la popolazione sia notevolmente dimi-nuita dal 1951 ad oggi, basso livello di scolarizzazione, elevati tassi di at-tività e pochi problemi di occupazione. Va inoltre sottolineata la forte vo-cazione industriale di questo gruppo (vi sono i comuni con le più alte percentuali di addetti al secondario), che verrà denominato come gruppo degli industrializzati. Il quinto gruppo, formato dai soli tre comuni di Cupramontana, Genga e Sassoferrato è quello che si trova nella situazione più problematica. Que-sti comuni sono infatti caratterizzati da un forte invecchiamento della po-polazione, cui si aggiungono bassi tassi di attività e notevoli problemi oc-cupazionali, indicatori di una certa fragilità del tessuto economico locale. Anche in virtù del forte calo demografico di questi comuni li denomine-remo svantaggiati. Il sesto e ultimo gruppo condivide con il precedente una situazione di di-sagio demografico (un po’ meno grave di quella degli svantaggiati), e un basso livello di scolarizzazione. A tali tratti si accompagnano però un di-screto tasso di attività (considerata anche la situazione demografica) e un bassissimo livello di disoccupazione. Questi comuni sembrano dunque evidenziare un economia locale piuttosto sana, e legata fondamental-mente al settore agricolo, seguito da quello industriale. In questi comuni vi sono infatti le più basse percentuali di addetti al terziario, e le più alte di addetti al primario, il che ci porta a denominarli rurali, sottolineando comunque che tale aggettivo si riferisce al tipo di economia locale, che peraltro appare piuttosto solida.

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La suddivisione in sei gruppi dei 49 comuni della provincia di Ancona può essere rappresentata efficacemente attraverso una cartina (fig. 4), dalla cui osservazione emerge con una certa evidenza la migliore situa-zione della zona orientale posta attorno ad un immaginario triangolo formato da Ancona, Senigallia e Jesi, che si caratterizza come il vero mo-tore dello sviluppo socio-demografico della provincia. Si può dunque concludere questa breve analisi osservando che la situazione dei comuni della provincia di Ancona è complessivamente piuttosto rassicurante; se si escludono infatti i tre comuni appartenenti al quinto gruppo da noi in-dividuato, che sono certamente da considerarsi zone in profonda crisi, nell’entroterra anconetano non vi sono infatti altre situazioni realmente allarmanti11, come avviene invece in altre provincie della regione. Ciò probabilmente è dovuto alla presenza nell’entroterra di un grosso centro industriale come Fabriano, che, con il suo tessuto produttivo e con il suo indotto, funge da freno allo spopolamento della zona geograficamente più svantaggiata della provincia.

11 Sebbene a livello strettamente demografico vi sono alcuni comuni appartenenti al terzo ed al sesto gruppo che si trovano in una situazione tutt’altro che confortante.

Figura 4 - SITUAZIONE DEMOGRAFICA E SOCIO ECONOMICA