I SABATO 18 AGOSTO 2018 I CHIESA - diocesi.lodi.itmondo per bocca di Papa France-sco, il quale ha...

4
I SABATO 18 AGOSTO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I ospitare questo evento, perché è un modo per sottolineare il legame tra- dizionale della nostra comunità con la terra, e la vocazione agricola di tutto il territorio. Ringraziamo poi l’azienda Sant’Ignazio, un’eccellen- za che unisce in modo mirabile tra- dizione e innovazione». L’iniziativa si pone nel solco del- l’appuntamento dedicato alla Cura del Creato organizzato da alcuni an- ni da don Antonio Poggi, responsa- bile spirituale di Coldiretti, mentre monsignor Franco Badaracco ed Enrico Negri si occuperanno della parte organizzativa in capo alla dio- cesi. Andrea Bruni è impegnato co- me direttore dell’Ufficio per la Pa- storale sociale, e non sono mancati anche il sostegno delle Acli e del Movimento cristiano lavoratori rap- presentato da Michele Fusari: «Sa- remo presenti con i nostri soci – ha detto quest’ultimo -, stiamo impa- rando ad apprezzare il dinamismo e la creatività pastorale dimostrate dal vescovo Maurizio». Parlando di terra, agricoltura, lavoro, è spontaneo anche il colle- gamento con la nuova sede lodigia- na della facoltà di Agraria dell’Uni- di Federico Gaudenzi Per la prima volta, quest’anno, la diocesi lodigiana ha scelto di uni- re due ricorrenze, per dar vita a un’iniziativa di sintesi, giovane e universale che si terrà il prossimo 7 settembre a Secugnago. L’idea, na- ta da un’intuizione del Vescovo Maurizio e portata avanti dall’Uffi- cio per la Pastorale sociale, è stata quella di creare un momento di pre- ghiera e riflessione che unisca il consueto appuntamento del primo maggio, dedicato al lavoro, e la Gior- nata italiana per la Cura del Creato, giunta alla sua tredicesima edizio- ne. L’appuntamento è per le ore 21. «La convergenza di questi due temi, lavoro e ambiente, non è ca- suale, ma anzi è segnata da un pro- fondo valore simbolico – ha spiega- to il vescovo Maurizio Malvestiti ieri pomeriggio, durante la presen- tazione dell’iniziativa -. Anche nella celebrazione della Santa Messa, vie- ne ricordato come il Pane e il Vino eucaristici siano frutto della terra, della vite e del lavoro dell’uomo, se- gno che questi due aspetti sono connaturati alle nostre radici». Per sancire l’importanza di que- sto collegamento, quindi, è in pro- gramma una celebrazione liturgica che avrà luogo presso l’agricola Sant’Ignazio di Secugnago: «Invade- remo benevolmente l’azienda della famiglia Barbaglio, che ha dimo- strato tutta la sua accoglienza», ha spiegato il vescovo a Federica Bar- baglio, titolare dell’azienda insieme al marito Marco, mentre il sindaco Mauro Salvalaglio ha aggiunto: «Siamo contenti, come Comune, di La celebrazione eucaristica, che sarà ospitata a partire dalle 21 dall’azienda agricola Sant’Ignazio, è stata presentata ieri alla stampa L'agenda del vescovo Sabato 18 agosto A Bergamo, in serata, al Santuario della Madonna Addolorata, in Santa Caterina, presiede nella solennità dell’Apparizione la Santa Messa e la Processione cittadina. Domenica 19 agosto, XX del Tempo Ordinario A Dorga (Alta Valle Seriana), alle ore 10.00, presiede la Santa Messa nella chiesa parrocchiale per i lodigiani in vacanza e visita la Casa diocesana di Lodi al Passo della Presolana. Lunedì 20 agosto A Lodi, alle ore 21.00, incontra i Partecipanti al Pellegrinaggio diocesano in Russia all’oratorio parrocchiale dell’Assunta di Via Callisto Piazza. Martedì 21 agosto A Lodi, alle ore 10.30, in episcopio, incontra, coi Vicari Generale e Foraneo, i Sacerdoti dell’Unità Pastorale di Livraga, Orio Litta e Ospedaletto. A Brescia, nel pomeriggio, rende visita al vescovo emerito mons. Giacomo Capuzzi. Venerdì 24 agosto A Lodi, alle ore 10.30, in episcopio, incontra, coi Vicari Generale e Foraneo, i Sacerdoti dell’Unità Pastorale di Somaglia, San Martino Pizzolano, Mirabello, Senna e Guzzafame. A Zorlesco, alle ore 18.00, presie- de la Santa Messa per la festa liturgica di San Bartolomeo nella chiesetta che è dedicata all’Aposto- lo in Borasca. “eterno” qualifichiamo una situazione troppo lunga e quindi stancante, difficile da sopportare. Questo misterioso agget- tivo risulta oscuro o poco simpatico a motivo di un’incomprensione. Spesso noi pensiamo che “eterno” significhi “senza tempo”, o “al di fuori del tempo”, “senza mutamento”, “immobile”. Tutta- via questo non è il modo biblico di inten- derlo, ma di qualche antico pensatore greco la cui interpretazione abbiamo preferito a quella delle Sacre Scritture. Per la Bibbia, e per Cristo innanzitutto, “eterno” non significa “assenza del tem- po”, ma un “tempo che dura”. Affinché si intuisca qualcosa di siffatta parados- sale espressione basta ricordare il tem- po tipico della felicità. Generalmente, parliamo di “attimi di felicità”, come se tale meravigliosa emozione misurasse pochi movimenti delle lancette dell’oro- logio. Quanto tempo passa quando sia- mo felici? Un minuto? Un’ora? Una setti- mana? Forse un mese? Eppure, anche se cronologicamente dura poco, il tempo della felicità è così denso e intenso che una sola ora – pur velocissima – è così ricca e significativa da raccogliere tutta la bellezza e l’energia di un anno “nor- male”, del solito tempo. Il Signore non ci promette una vita senza tempo, ma una vita la cui intensità facciamo fatica a immaginare, poiché ne proviamo solo attimi. Per comprendere qualcosa di quanto Cristo promette se ci nutriamo del suo corpo e del suo sangue, se ci alimentia- mo di ogni parola della sua bocca, è ne- cessario aver provato almeno un “attimo di felicità” e impegnarci a far sì che tali attimi si ripetano, per mantenerne il gu- sto e affinare il nostro palato. Ma davve- ro vogliamo essere felici? Forse è bene ricordare che se non esiste felicità senza piacere, non tutti i piaceri sono felici. Il Vangelo odierno si apre e chiude col medesimo aggettivo: “eterno”. Il Signore afferma: «Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno» e, più avanti, insistendo: «Chi mangia questo pane vivrà in eter- no». Il culmine della promessa è dato appunto da questo misterioso attributo: “eterno”. A dirla tutta, la parola “eterno” ci fa un po’ paura, non solo perché richiama la preghiera per i defunti, per i quali chiediamo «l’eterno riposo», ma anche perché evoca una certa fissità, un’immu- tabilità che nulla sembra avere a che fare con la vita. Non solo, a volte con IL VANGELO DELLA DOMENICA La felicità in un tempo che dura in eterno di don Cesare Pagazzi CHIESA 7 SETTEMBRE L’appuntamento unirà la festa del primo maggio e la Giornata nazionale per la cura del creato Terra e lavoro: un evento di sintesi versità degli Studi di Milano: «Quan- do si parla di queste tematiche non si può evitare di parlare di giovani – ha proseguito il vescovo -, perché la terra con tutta la sua perseveran- za rinnova la creazione dando un input sempre nuovo all’essere uma- no. Vedere i giovani durante il pelle- grinaggio a Roma, cogliere la loro vitalità, mi ha fatto pensare a una Laudato Si’ in atto». L’enciclica pa- pale, di cui ricorre il terzo anniver- sario, è ovviamente centrale nella riflessione proposta per il 7 settem- bre, che ha un carattere universale: «Nel prossimo novembre si terrà a Milano il convegno nazionale per l’Ecumenismo e il dialogo interreli- gioso - ha concluso monsignor Mal- vestiti, che è anche membro della Commissione nazionale preposta -. Il tema del convegno sarà proprio la custodia del creato. Questa rifles- sione è di grande impatto umano, ci insegna ciò che ci rende grandi, ovvero il senso del limite, che ci aiu- ta ad avere prudenza, calcolo, ri- spetto e previdenza. L’evento del 7 settembre vuole dare un impulso in questo senso: vedremo se, cono- scendoci, nascerà un percorso». n Gli organizzatori al termine della conferenza stampa di ieri pomeriggio L’INVITO DEL VESCOVO Un’occasione per stimolare la riflessione e l’impegno comune In settimana sono stati tra- smessi, dall’Ufficio di Pastorale sociale della Diocesi lodigiana, gli inviti di monsignor Maurizio Malvestiti, Vescovo di Lodi, per la celebrazione eucaristica di venerdì 7 settembre, ore 21.00, presso l’Azienda agricola “S. Ignazio” di Secugnago (LO). Pubblichiamo l’invito del Ve- scovo per l’appuntamento, in- viato ad Autorità ed Istituzioni del territorio lodigiano, rappre- sentanze delle categorie econo- mico-produttive, sindacati, as- sociazioni ecclesiali e civili. «Sono lieto di invitarLa alla Celebrazione Eucaristica per la cura del creato e il mondo del lavoro che presiederò venerdì 7 settembre 2018, alle ore 21.00 presso l’Azienda Agricola S. Ignazio di Secugnago (LO). Quest’anno i due appunta- menti della Festa di San Giusep- pe lavoratore e della Giornata nazionale per la custodia del creato, abitualmente collocati in maggio e settembre, vengono abbinati in un unico momento, con la collaborazione dell’Uffi- cio diocesano di pastorale socia- le e della Coldiretti con il pro- prio Consulente ecclesiastico. L’incontro sarà occasione pre- ziosa per stimolare la preghiera, la riflessione e l’impegno comu- ne sui temi del lavoro, dell’uni- versità e della cura dell’ambien- te, sui quali insisto in modo par- ticolare nella visita pastora- le». n

Transcript of I SABATO 18 AGOSTO 2018 I CHIESA - diocesi.lodi.itmondo per bocca di Papa France-sco, il quale ha...

I SABATO 18 AGOSTO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I

ospitare questo evento, perché è unmodo per sottolineare il legame tra-dizionale della nostra comunità conla terra, e la vocazione agricola di tutto il territorio. Ringraziamo poil’azienda Sant’Ignazio, un’eccellen-za che unisce in modo mirabile tra-dizione e innovazione».

L’iniziativa si pone nel solco del-l’appuntamento dedicato alla Curadel Creato organizzato da alcuni an-ni da don Antonio Poggi, responsa-bile spirituale di Coldiretti, mentremonsignor Franco Badaracco ed Enrico Negri si occuperanno dellaparte organizzativa in capo alla dio-cesi. Andrea Bruni è impegnato co-me direttore dell’Ufficio per la Pa-storale sociale, e non sono mancatianche il sostegno delle Acli e del Movimento cristiano lavoratori rap-presentato da Michele Fusari: «Sa-remo presenti con i nostri soci – hadetto quest’ultimo -, stiamo impa-rando ad apprezzare il dinamismoe la creatività pastorale dimostratedal vescovo Maurizio».

Parlando di terra, agricoltura,lavoro, è spontaneo anche il colle-gamento con la nuova sede lodigia-na della facoltà di Agraria dell’Uni-

di Federico Gaudenzi

Per la prima volta, quest’anno,la diocesi lodigiana ha scelto di uni-re due ricorrenze, per dar vita a un’iniziativa di sintesi, giovane e universale che si terrà il prossimo7 settembre a Secugnago. L’idea, na-ta da un’intuizione del Vescovo Maurizio e portata avanti dall’Uffi-cio per la Pastorale sociale, è stataquella di creare un momento di pre-ghiera e riflessione che unisca il consueto appuntamento del primomaggio, dedicato al lavoro, e la Gior-nata italiana per la Cura del Creato,giunta alla sua tredicesima edizio-ne. L’appuntamento è per le ore 21.

«La convergenza di questi duetemi, lavoro e ambiente, non è ca-suale, ma anzi è segnata da un pro-fondo valore simbolico – ha spiega-to il vescovo Maurizio Malvestiti ieri pomeriggio, durante la presen-tazione dell’iniziativa -. Anche nellacelebrazione della Santa Messa, vie-ne ricordato come il Pane e il Vinoeucaristici siano frutto della terra,della vite e del lavoro dell’uomo, se-gno che questi due aspetti sono connaturati alle nostre radici».

Per sancire l’importanza di que-sto collegamento, quindi, è in pro-gramma una celebrazione liturgicache avrà luogo presso l’agricola Sant’Ignazio di Secugnago: «Invade-remo benevolmente l’azienda dellafamiglia Barbaglio, che ha dimo-strato tutta la sua accoglienza», haspiegato il vescovo a Federica Bar-baglio, titolare dell’azienda insiemeal marito Marco, mentre il sindacoMauro Salvalaglio ha aggiunto: «Siamo contenti, come Comune, di

La celebrazione eucaristica, che sarà ospitata a partire dalle 21 dall’azienda agricola Sant’Ignazio, è stata presentata ieri alla stampa

L'agendadel vescovo

Sabato 18 agostoA Bergamo, in serata, al Santuario della Madonna Addolorata, in Santa Caterina, presiede nella solennità dell’Apparizione la Santa Messa e la Processione cittadina.

Domenica 19 agosto, XX del Tempo OrdinarioA Dorga (Alta Valle Seriana), alle ore 10.00, presiede la Santa Messa nella chiesa parrocchiale per i lodigiani in vacanza e visita la Casa diocesana di Lodi al Passo della Presolana.

Lunedì 20 agostoA Lodi, alle ore 21.00, incontra i Partecipanti al Pellegrinaggio diocesano in Russia all’oratorio parrocchiale dell’Assunta di Via Callisto Piazza.

Martedì 21 agostoA Lodi, alle ore 10.30, in episcopio, incontra, coi Vicari Generale e Foraneo, i Sacerdoti dell’Unità Pastorale di Livraga, Orio Litta e Ospedaletto.

A Brescia, nel pomeriggio, rende visita al vescovo emerito mons. Giacomo Capuzzi.

Venerdì 24 agostoA Lodi, alle ore 10.30, in episcopio, incontra, coi Vicari Generale e Foraneo, i Sacerdoti dell’Unità Pastorale di Somaglia, San Martino Pizzolano, Mirabello, Senna e Guzzafame.

A Zorlesco, alle ore 18.00, presie-de la Santa Messa per la festa liturgica di San Bartolomeo nella chiesetta che è dedicata all’Aposto-lo in Borasca.

“eterno” qualifichiamo una situazionetroppo lunga e quindi stancante, difficileda sopportare. Questo misterioso agget-tivo risulta oscuro o poco simpatico amotivo di un’incomprensione. Spessonoi pensiamo che “eterno” significhi“senza tempo”, o “al di fuori del tempo”,“senza mutamento”, “immobile”. Tutta-via questo non è il modo biblico di inten-derlo, ma di qualche antico pensatoregreco la cui interpretazione abbiamopreferito a quella delle Sacre Scritture.Per la Bibbia, e per Cristo innanzitutto,“eterno” non significa “assenza del tem-po”, ma un “tempo che dura”. Affinché

si intuisca qualcosa di siffatta parados-sale espressione basta ricordare il tem-po tipico della felicità. Generalmente,parliamo di “attimi di felicità”, come setale meravigliosa emozione misurassepochi movimenti delle lancette dell’oro-logio. Quanto tempo passa quando sia-mo felici? Un minuto? Un’ora? Una setti-mana? Forse un mese? Eppure, anche secronologicamente dura poco, il tempodella felicità è così denso e intenso cheuna sola ora – pur velocissima – è cosìricca e significativa da raccogliere tuttala bellezza e l’energia di un anno “nor-male”, del solito tempo. Il Signore non ci

promette una vita senza tempo, ma unavita la cui intensità facciamo fatica aimmaginare, poiché ne proviamo soloattimi.

Per comprendere qualcosa di quantoCristo promette se ci nutriamo del suocorpo e del suo sangue, se ci alimentia-mo di ogni parola della sua bocca, è ne-cessario aver provato almeno un “attimodi felicità” e impegnarci a far sì che taliattimi si ripetano, per mantenerne il gu-sto e affinare il nostro palato. Ma davve-ro vogliamo essere felici? Forse è benericordare che se non esiste felicità senzapiacere, non tutti i piaceri sono felici.

Il Vangelo odierno si apre e chiude colmedesimo aggettivo: “eterno”. Il Signoreafferma: «Se uno mangia di questo panevivrà in eterno» e, più avanti, insistendo:«Chi mangia questo pane vivrà in eter-no». Il culmine della promessa è datoappunto da questo misterioso attributo:“eterno”.

A dirla tutta, la parola “eterno” ci faun po’ paura, non solo perché richiamala preghiera per i defunti, per i qualichiediamo «l’eterno riposo», ma ancheperché evoca una certa fissità, un’immu-tabilità che nulla sembra avere a chefare con la vita. Non solo, a volte con

IL VANGELO DELLA DOMENICA

La felicità in un tempo che dura in eterno

di don Cesare Pagazzi

CHIESA7 SETTEMBRE L’appuntamento unirà la festa del primo maggio e la Giornata nazionale per la cura del creato

Terra e lavoro: un evento di sintesi

versità degli Studi di Milano: «Quan-do si parla di queste tematiche nonsi può evitare di parlare di giovani– ha proseguito il vescovo -, perchéla terra con tutta la sua perseveran-za rinnova la creazione dando un input sempre nuovo all’essere uma-no. Vedere i giovani durante il pelle-grinaggio a Roma, cogliere la loro vitalità, mi ha fatto pensare a unaLaudato Si’ in atto». L’enciclica pa-pale, di cui ricorre il terzo anniver-sario, è ovviamente centrale nellariflessione proposta per il 7 settem-bre, che ha un carattere universale:«Nel prossimo novembre si terrà aMilano il convegno nazionale perl’Ecumenismo e il dialogo interreli-gioso - ha concluso monsignor Mal-vestiti, che è anche membro dellaCommissione nazionale preposta-. Il tema del convegno sarà propriola custodia del creato. Questa rifles-sione è di grande impatto umano,ci insegna ciò che ci rende grandi,ovvero il senso del limite, che ci aiu-ta ad avere prudenza, calcolo, ri-spetto e previdenza. L’evento del 7settembre vuole dare un impulso inquesto senso: vedremo se, cono-scendoci, nascerà un percorso». n

Gli organizzatori al termine della conferenza stampa di ieri pomeriggio

L’INVITO DEL VESCOVOUn’occasione per stimolare la riflessione e l’impegno comune

In settimana sono stati tra-smessi, dall’Ufficio di Pastoralesociale della Diocesi lodigiana,gli inviti di monsignor MaurizioMalvestiti, Vescovo di Lodi, perla celebrazione eucaristica divenerdì 7 settembre, ore 21.00,presso l’Azienda agricola “S.Ignazio” di Secugnago (LO).

Pubblichiamo l’invito del Ve-scovo per l’appuntamento, in-viato ad Autorità ed Istituzionidel territorio lodigiano, rappre-sentanze delle categorie econo-mico-produttive, sindacati, as-sociazioni ecclesiali e civili.

«Sono lieto di invitarLa allaCelebrazione Eucaristica per lacura del creato e il mondo dellavoro che presiederò venerdì7 settembre 2018, alle ore 21.00presso l’Azienda Agricola S.Ignazio di Secugnago (LO).

Quest’anno i due appunta-menti della Festa di San Giusep-pe lavoratore e della Giornatanazionale per la custodia delcreato, abitualmente collocatiin maggio e settembre, vengonoabbinati in un unico momento,con la collaborazione dell’Uffi-cio diocesano di pastorale socia-le e della Coldiretti con il pro-prio Consulente ecclesiastico.L’incontro sarà occasione pre-ziosa per stimolare la preghiera,la riflessione e l’impegno comu-ne sui temi del lavoro, dell’uni-versità e della cura dell’ambien-te, sui quali insisto in modo par-ticolare nella visita pastora-le». n

II I CHIESA

sorto. Da quel volto veniamo. È unvolto che ci attende. E tutti i viventistanno tornando proprio là. Permille strade. Ecco il perché del no-stro perenne e irresistibile andare.Siamo viandanti (homo viator!). Sifatica ma si vuole arrivare. Si salee si scende, come da Gubbio a Val-fabbrica “forse” per trenta km te-nuti dagli organizzatori nascostiper non favorire lo scoramento deipellegrini, ma si vuole arrivare. Fer-marsi è sconfitta imperdonabile.Per fortuna più breve (benché peri-gliosa per chi si è lussato il mediosinistro!) la seconda tappa da Val-fabbrica ad Assisi, con gli uliveticollinari che invitavano ad intrav-vedere il profilo prima della Rocca

e poi del complesso basilicale checustodisce in uno scrigno d’arte in-superabile il corpo di Francesco,uomo del nascondimento più asso-luto in Dio.

ROMA, CITTÀ DI PIETRO E DI PA-OLO, ha raccolto le tessere dellenostre solitudini convertite dallacomunione per approdare insiemea quel Volto d’amore pronto ad alle-arsi con la nostra fragile libertàtoccata dalla fede e dalla speranza,come dall’amore, che già nel tempodà i primi frutti di conversione dapeccato e debolezza. Ripensare aisanti che ci avevano accompagna-to è consolante e incoraggiante.San Giovanni da Lodi Vecchio, mo-

naco a Fonte Avellana e poi vesco-vo a Gubbio: l’innamorato cercato-re di Dio nella lode e nel servizio delsapere e della carità, diventa pasto-re e padre. Francesco e Chiara diAssisi: vollero un solo sposo, Cristopovero, obbediente e casto; sonotuttora padre e madre di una molti-tudine di francescani e clarisse chehanno scelto lo stesso Signore qua-le tesoro dove riposare col cuore.Pietro e Paolo che parlano a nomedi Cristo anche oggi alla chiesa e almondo per bocca di Papa France-sco, il quale ha saputo prendere lavita dei giovani con sguardo ami-chevole, silenzi profondi, parole es-senziali e ferme. Ha offerto una sa-pienza giovane: quella della chiesa

sposa di Cristo, giovane e bellasempre nello Spirito del Risorto.

«È STATO BELLO E FATICOSO ilcammino per venire a Roma… Maaltrettanto bello e impegnativo sa-rà il ritorno… Percorretelo con lafiducia e l’energia del “discepoloamato”. Sì, il segreto è tutto lì…Gesù,il Signore, ci ama! Percorrete concoraggio e con gioia il camminoverso casa, con la consapevolezzadi essere amati… senza ansia, senzapaura». È l’invito del Papa al CircoMassimo. Lo regalo ai giovani e allegiovani lodigiani. La vita sia pertutti: «Una corsa verso Gesù e ver-so i fratelli, col cuore pieno di amo-re, di fede e di gioia». n

PELLEGRINAGGIO I passi dei lodigiani sulle orme dei santi li hanno portati fino a Roma, città di Pietro e Paolo

In cammino verso un volto d’amore

di +Maurizio, vescovo

«Per mille strade... siamo qui».È la sintesi dell’ esperienza com-piuta da oltre settantamila giovaniitaliani, che da ogni parte del no-stro Paese hanno raggiunto la capi-tale per dire la voglia e la disponibi-lità a costruire un futuro giovane,all’altezza della tradizione religio-sa, culturale e sociale dell’Italia, edella risorsa ineguagliabile costitu-ita proprio dai giovani di oggi. Unproverbio, riportato sulle maglietteazzurre dei lodigiani, ha modulatol’itinerario dalla nostra città fino aRoma, col percorso intermediocompiuto a piedi in due tappe daGubbio ad Assisi. Nell’incontro in-dimenticabile al Circo Massimo, Pa-pa Francesco lo ha citato, suscitan-do gioiose ovazioni: «Se vuoi cam-minare in fretta cammina da solo;se vuoi andare lontano camminainsieme agli altri».

ANDARE LONTANO è irresistibi-le per tutti ma soprattutto per i gio-vani. Una lontananza, tutta interio-re, attrae e a ben vedere è nellostesso tempo una vicinanza: c’è unvolto, che interpella ciascuno emuove i desideri prima e poi i passi.Ed è vera fortuna questo appellonoto solo al proprio spirito. La chiu-sura in se stessi, infatti, blocca esoffoca. Un volto, che temiamo ir-raggiungibile, quando camminia-mo insieme impone via via la suavicinanza. Gli altri (e noi per loro)ne formano i lineamenti nellascambievole amicizia, nella com-prensione, nella simpatia ma anchenel peso della personale fatica divivere. È quel volto – più intimo anoi di noi stessi – direbbe sant’Ago-stino, ad alimentare nei singoli lasperanza per tutti.

LA FEDE CRISTIANA afferma de-cisamente che si tratta di un voltod’amore. È quello del Creatore e Pa-dre, che si è donato nel Figlio, Dioe Uomo. Garanzia e perennità deldono è lo Spirito del Crocifisso Ri-

Al termine dell’esperienza il Vescovo regala a tutti i giovani l’invito del Papa: «La vita sia per tutti “una corsa verso Gesù e verso i fratelli”»

I SABATO 18 AGOSTO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I III

Un girasole e una lettera sulla papamobile. Undono posto dai giovani lodigiani per raccontare a Fran-cesco il cammino percorso guidati dal loro vescovo,ma anche per pregare per tutti i giovani che cercanola propria strada. Pubblichiamo di seguito il testo dellalettera, scritta dai giovani e donata al Santo Padre.

«Santo Padre,vorremmo offrirle questo girasole colto a Gubbio

durante la prima tappa del nostro pellegrinaggio.Nonostante non sia bellissimo a vedersi, significa

molto per noi... si tratta dell’unico girasole trovato inun campo bruciato avente ancora tutti i boccioli chiusi.

Ci ha accompagnato lungo il nostro cammino, fio-rendo come il legame instauratosi tra di noi e stupen-doci ogni giorno di più, proprio come questa avventu-ra.

Glielo doniamo come simbolo della speranza e dellafede che ci hanno accompagnato anche nei momentipiù difficili del percorso, affinchè sia un simbolo diforza per tutti i giovani in cerca della propria stradacome noi... speriamo che essi trovino una rispostacerta in Dio». n

IL DONO I lodigiani hanno posto sull’auto il fiore raccolto a Gubbio, accompagnato dalle loro parole

Un girasole e una lettera sulla papamobile«come simbolo della speranza e della fede»

La lettera, la papamobile con il dono e la delegazione

IV I CHIESA I SABATO 18 AGOSTO 2018 I IL CITTADINO DI LODI

tezione perché la popolazione sof-friva la fame. La leggenda dice chemolti indigeni migravano cercandocibo e scappando dalla religione cat-tolica. La Madonna nella sua appari-zione rafforzò l’animo di questi indi-geni che poi accettarono la fede cat-tolica volontariamente e costruiro-no nel luogo dell’apparizione una chiesa.

La comunità ecuadoregna rin-grazia don Angelo Dragoni per la compagnia e l’appoggio, la comunitàdelle Figlie di Sant’Anna per l’acco-glienza, i fratelli latinoamericani eamici italiani che hanno aiutato nel-l’organizzazione. n

È stato un pellegrinaggio dallaforte impronta lodigiana quellovissuto a Lourdes, dall’ 1 al 7 ago-sto, da un’ottantina di giovanilombardi che hanno aderito allaproposta dell’Unitalsi regionale.La guida spirituale del pellegri-naggio, infatti, è stata affidata amonsignor Giuseppe Merisi, ve-scovo emerito di Lodi, mentre adirigere l’esperienza è stato il pre-sidente della sottosezione Unitalsidi Lodi Carlo Bosatra. Inoltre alpellegrinaggio regionale hannopreso parte una ventina di ragazzie ragazze in arrivo da Casalmaioc-co. n

Sono cominciati mercoledì gliincontri di riflessione e preghiera della comunità ecuadoregna lodi-giana per la festa della Vergine delCisne, che oggi si chiude solenne-mente con la Messa alle 11 in duomo.La solenne eucaristia seguita dallaprocessione con la Madonna fino all’Isola Bella dove si condividerà l’incontro fraterno con danze latino-americane.

La “Virgen de El Cisne” è venera-ta nella Parrocchia El Cisne della provincia di Loja-Ecuador. Si rac-conta della sua prima apparizionenell’anno 1594 ad alcuni indigeni achi la Madonna assicurò la sua pro-Bosatra e monsignor Merisi con un anziano disabile e un gruppo di giovani

UNITALSI La guida spirituale affidata al vescovo emerito monsignor Merisi

I giovani della Lombardia a Lourdes:il pellegrinaggio ha “parlato lodigiano”

FESTA La celebrazione della comunità ecuadoregna

Domani in duomo la Messaper la Vergine del Cisne

questo punto però la domandache si pone è un’altra, di che cosaha bisogno l’uomo? – precisa Ma-rino – Ha bisogno di testimoni. Equello che spero emerga al Mee-ting è proprio l’opera di testimo-ni».

Domani si parte alle 11.30 conla santa Messa, presieduta dal ve-scovo di Rimini monsignor Fran-cesco Lambiasi. Tra gli incontri,ci sarà la proiezione di “Thankyou for the rain”, si discuterà poidelle politiche attive per il lavoro,si svolgerà il Torneo calcio e achiudere la giornata spettacolo“Attraverso il mare del desiderio”.

Tra gli eventi in programma-zione il 20 si discuterà delle pro-spettive della democrazia, quindispettacolo teatrale “L’ultimo len-zuolo bianco” ed esibizione tecni-che di difesa personale.

Il 21 agosto si inizierà con undialogo sull’opera di Victor Hugo“I Miserabili”, proseguendo con ildialogo su come la creatività di-venta lavoro; seguiranno lo spet-tacolo teatrale “Il giorno in cuihanno ucciso il canto” e la cammi-nata per le vie di Rimini.

Tra le attività del 22 agosto,incontro “La libertà nello spaziopubblico”, discussione sull’inno-vazione nei servizi digitali, spet-tacolo “L’ultima partita” e torneocalciobalilla per adulti.

Il 23 agosto, dialogo “Un annodi incontri. Nelle nuove genera-zioni una speranza per l’Italia”,incontro su marketing e design,concerto di 40 elementi “Crescen-do” e torneo di basket.

Il 24 agosto incontro “Quel chemuove il mondo” e “L’innovazioneche muove la storia”, quindi “TheLast Blues” e Torneo di burraco.

Il 25 agosto si chiude con “No-tizie false e giornalismo di pace”,“Arte senza limiti”, il concerto“Spirto Gentil” e “Corri MeetingRimini 2018”. n Sara Gambarini

Cristo, invocata come segno diconsolazione e di sicura speran-za. Stella del mare, come la pregala liturgia della Chiesa, riferimen-to certo dal quale non distoglieremai lo sguardo nel cammino dellavita, secondo la suggestiva invo-cazione di San Bernardo. Ancheil nostro Vescovo Maurizio nonha mancato di far giungere a DonBassiano e a tutti gli ospiti gliauguri di buon ferragosto.

“Le forze che muovono la sto-ria sono le stesse che rendono fe-lice l’uomo”: questo il titolo della39esima edizione del Meeting perl’amicizia fra i popoli, il festivalestivo di incontri, mostre, musicae spettacoli, in programma que-st’anno da domani, domenica 19agosto, a sabato 25 agosto, pressola Fiera di Rimini. Fin dalla suaorigine infatti il Meeting ha scom-messo su quel desiderio di bellez-za, verità, giustizia che don LuigiGiussani, fondatore del movimen-to di Comunione e Liberazione(CL), ha chiamato esperienza ele-mentare, terreno comune per l’in-contro, per il dialogo. Un appunta-mento cui i lodigiani non manche-ranno. A confermarlo è la stessaRoberta Marino, responsabile dio-cesana di CL.

«Il Meeting è nato sì da un’in-tuizione di don Giussani, tuttaviaè un’esperienza che non restaconfinata in CL, ma è aperta a tut-ti – spiega Marino -, altrimentinon avrebbe senso; anche que-st’anno al Meeting troveremo tan-te persone impegnate a svolgereservizio, in particolare i giovani– prosegue -, ma troveremo tan-tissime persone che partecipe-ranno agli eventi proposti all’in-terno del fitto programma, perso-ne che come noi lodigiani parteci-peranno con la propria famiglia(sono previsti anche spazi dedica-ti ai bambini con anche percorsitematici pensati per i piccoli)».Marino si è poi soffermata sul te-ma del Meeting 2018. «Tutto in-fondo verte su questa domandadi felicità – osserva -, perché è unadomanda innata nell’uomo, tuttipropendiamo verso la felicità; a

L’EVENTO Dal 19 fino al 25 agostoDomani inizia il Meeting,anche tanti lodigianiin partenza per RiminiLa responsabile diocesana di Cl Roberta Marino: «È un’esperienza aperta a tutti, altrimenti non avrebbe senso»

A BELLARIA La Messa è state presieduta dal vicario generale

La festa dell’Assuntanella casa San Bassiano

Dopo la Santa Messa è seguitaun’ottima cena al termine dellaquale è stata tagliata una torta aricordo del 25esimo di ordinazio-ne di don Bassiano ed una a ricor-do dei 50 anni della costruzionedella casa San Bassiano. La sera-ta di ferragosto è continuata sulterrazzo con gli ospiti che si sonoamabilmente intrattenuti in pia-cevoli conversazioni. n Carlo Bosatra

Mercoledì 15 agosto, festa diSanta Maria Assunta, presso lacasa per vacanze San Bassiano diBellaria, affollata di ospiti, si ètenuta la tradizionale festa diquesta importante solennità. Lapioggia caduta in mattinata e ilvento che ne è seguito a spazzaretutte le nuvole, non hanno per-messo di celebrare la Santa Mes-sa sul terrazzo, si è però provve-duto ad allestire l’altare per lacelebrazione nella sala che è po-sta allo stesso piano del patio,con una vista splendida sul con-fine fra cielo e mare.

In questo scenario affasci-nante alle 18.00 è iniziata la reci-ta del Santo Rosario seguito, alle18.30, dalla celebrazione della so-lenne Santa Messa presieduta delnostro Vicario Generale don Bas-siano Uggè, a Bellaria per qualchegiorno di vacanza, e concelebratadal Presidente dell’Opera Dioce-sana Sant’Albero don AntonioValsecchi e dall’economo delladiocesi monsignor Luigi Rossi.All’inizio della celebrazione, donAntonio ha rivolto un messaggiodi saluto e benvenuto al VicarioGenerale, soffermandosi sul finedell’Opera Diocesana e ricordan-do la ricorrenza di quest’anno; incui si ricorda il 50esimo anniver-sario di costruzione di questa ca-sa per ferie.

Al Vicario Generale, a ricordodel suo 25esimo anniversario diordinazione presbiterale, è statofatto dono di una piccola sculturadi San Bassiano, opera del nostroconterraneo Mauro Ceglie.

Nell’omelia don Bassiano harichiamato l’attenzione su MariaAssunta, la prima dei risorti con

Durante la solennità si è ricordato il 50esimo anniversario della struttura e il 25esimo di sacerdozio di don Bassiano Uggè