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http://www.sardegnasolidale.it [email protected] Foglio di collegamento tra volontari Anno XXI n. 7 - novembre 2011 Sped. in a.p. art. comma 20/c, legge 662/96 Filiale di Cagliari Anno europeo del volontariato 2011 EUROPA FATTI SOLIDALE! l’isola che c’è ... e lasciamo un seme! Volunteer! Make a difference

Transcript of i r a i l g a C l’is ola che c’è 1 0 2 F 6 9 2 6 0 2 file500° anniversario del Ser - mone del...

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Foglio di collegamento tra volontari

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Anno europeo del volontariato 2011

EUROPAFATTI SOLIDALE!

l’isola che c’è

... e lasciamo

un seme!

Volunteer!

Make a difference

Si avvia a conclusionel'iniziativa Le Piazzedella solidarietà, pro-

mossa dal CSV SardegnaSolidale in occasione del-l'Anno europeo del volonta-riato che promuove cittadi-nanza attiva.Tante piazze in altrettantiComuni sardi, tanti “semidella solidarietà” adagiati inaltrettante piazze.Un movimento di volontari,associazioni, scuole, istituzio-ni, che finora ha mobilitatomigliaia di cittadini che han-no condiviso il desiderio e lavolontà di "seminare" soli-darietà, legalità e giustiziasociale nel nostro territorio.Restano ancora poche “piaz-ze” da realizzare, fra questeCagliari il 26 novembre –dedicata ai Diritti Umani nel

500° anniversario del Ser-mone del frate domenicanoMontesinos – e Samugheo il27 novembre, dedicata allasolidarietà verso la famigliadi Rossella Urru e all'appel-lo per la sua immediata libe-razione.Il 10 dicembre 2011 appun-tamento per tutti a Cagliari,Fiera Internazionale dellaSardegna, a partire dalleore 10, per la manifestazio-ne Piazze solidali, a chiusu-ra dell'Anno europeo delvolontariato in Sardegna.Le Associazioni e i volontariinteressati a parteciparepossono prenotare e confer-mare la loro presenza alNumero Verde 800 150440e/o alla e-mail [email protected] entro il 3dicembre 2011.

Villacidro 29 dicembre 2011

XXV Marcia della PaceEducare i giovani alla pace

Il 10 dicembre tutti a Cagliari

Piazze Solidali

Il 29 dicembre 2011 sisvolgerà a Villacidro laXXV Marcia della Pace

Educare i giovani alla pace,cui da una decina d’anni ilmondo del volontariato si

fa presente in modo soste-nuto. L'ospite di quest'an-no è di Ozieri, Mons. Ange-lino Becciu, Sottosegretariodi Stato della Santa Sede.“Ci impegneremo a fare diquesta Marcia – ha dichia-rato Mons. Giovanni Detto-ri, Vescovo di Ales-Terralba– un punto di riferimento ditutte le necessità e i proble-mi del la c ittadina, maanche del nostro territorio.Saranno giorni di festa per

il Natale, in cui è naturalepartecipare per esprimerecon determinazione la scel-ta di essere volontari .L'impegno della nostra dio-cesi è di chiamare, a con-clusione della giornata, ilGen Rosso – gruppo musi-cale internazionale, cono-sciuto da anni per il suoimpegno per la pace e l'u-nità dei popoli della terra –per fare una tappa del suotour qui da noi”.

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L’Anno Europeo delVolontariato che pro-muove cittadinanza

attiva (AEV 2011) volge altermine e con esso le nume-rose iniziative che si sonosnodate durante l’arco del-l’anno in Europa, in Italia, inSardegna.Il Tour promosso a livelloeuropeo ha sostato nelle 27capitali degli stati membrievidenziando la presenza inEuropa di volontariati diver-si, eterogenei, talvolta appa-rentemente inconciliabili traloro. Sono le differenze chefanno ricca l’UE ma che allostesso tempo rischiano diportare a livelli di incomuni-cabilità e di incomprensionelinguaggi e contenuti che, nel-l’ottica della coesione sociale,vanno ricondotti a denomina-tori comuni e condivisi.A Bruxelles come a Budape-st, a Tallin come a Stoccolma,a Berlino come a Londra, aVarsavia come a La Valletta ea Roma l’incontro con i volon-tari e i volontariati ha confer-mato pluralità di approcci, dicontenuti, di metodi, di lin-guaggi… La diversità – ivolontari lo hanno sempreaffermato – è un valore ecome tale anche quella deivolontari e dei volontariatidei vari Stati contribuisce adisegnare un insieme dipopoli e di culture che hannoe mantengono specificità pro-prie e percorsi storico-cultu-

rali necessariamente diversi-ficati. Il Volontariato europeo si èmisurato sul terreno del con-fronto tra le diverse espe-rienze e si è ritrovato su quelcomune denominatore chedel Tour europeo del-l’AEV2011 e di tutte le inizia-tive collegate è stato il filoconduttore: il volontariatocontribuisce in modo deter-minante e irrinunciabile acostruire coesione sociale nelterritorio e nelle comunità.E la coesione sociale è il pre-supposto per un’Europa piùsolida e credibile, come è ilpresupposto di credibilità e disolidità dei singoli Stati mem-bri. Non a caso in Italia pro-prio in questi giorni è statoistituito un apposito ministe-ro dedicato alla coesione ter-ritoriale, di cui evidentemen-te si avverte la necessità el’urgenza. Il volontariato e i volontari,espressione della cittadinan-za agita e vissuta consapevol-mente (“attiva”), non sonosolo operatori socio-culturali-ambientali, promotori di ini-ziative, animatori di comu-nità, soccorritori e dispensa-tori di adeguate risposte neiconfronti di chi vive situazio-ni di difficoltà (ce ne sarebbegià d’avanzo in tutto que-sto!), ma si riscoprono ancheesempio di cittadinanza, edu-catori della socialità, costrut-tori di relazioni e di respon-sabilità civili. Cittadini a pie-no titolo che l’AEV2011 hacontribuito a far emergerericonoscendone identità eruoli.Nel nostro piccolo questo per-

corso lo abbiamo registratoanche in Sardegna. L’iniziati-va “Le Piazze della Solida-rietà” ha fatto uscire allo sco-perto associazioni, volontaried esperienze altrimentidestinate a restare patrimo-nio di pochi. Nelle Piazzeabbiamo incontrato la plura-lità, l’eterogeneità e la diver-sità delle azioni volontarieche gli “eroi del quotidiano” (icittadini più sensibili e attivi)contribuiscono a generare. Siamo testimoni di un movi-mento di persone, di associa-zioni e di esperienze chemobilita migliaia di cittadini eche produce beni diversa-mente non reperibili. E non èun caso che alle 41 Piazzedella Solidarietà si sianoaggiunte le centinaia di ini-

ziative promosse dalle singo-le realtà associative e che laRegione Sardegna abbia con-vocato la Conferenza regiona-le del Volontariato. Sonoanche questi frutti della citta-dinanza attiva che costitui-scono tappe importanti esegnano punti di non-ritornonel rapporto tra cittadini/volontari e istituzioni.L’AEV2011 volge al terminema si aprono scenari di rela-zione e di azione fino a ieriinimmaginabili. Al volonta-riato e ai volontari la capa-cità di saper capitalizzare unanno di intenso protagoni-smo. Da cittadini.

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Direttore responsabile:

Giampiero Farru

Coordinamento di redazione:Luigi Zuncheddu

Edizioni a cura delCSV Sardegna Solidale

Autorizz. Tribunale di Cagliarin.17 del 10.06.1991

Editore:

Associazione “La Strada”, via dei Colombi 1, 09126 Cagliari

C/C Postale n.19451095

Grafica e impianti: Eidos, Ca

Stampa: Litotipografia Trudu, Ca

Aderisce alla Federazione dei Periodici del Volontariato Sociale

Questo periodico è associatoall’Unione StampaPeriodica Italiana

“L’isola che c’è” viene spedito in abbonamento gratuito

rispettando le norme di legge che regolano il trattamento

dei dati personali.

Promuovere cittadinanza attivanell’Europa delle diversità

Editoriale

un’altra definitiva. Serviziocivile: con due delibere dellaGiunta regionale è stato giàdisposto un finanziamentodi quattro milioni di euro.Sistema 118: aumento delcontributo pari al 30%, chepotrà arrivare al 40% nelcaso di copertura del servi-zio nelle 24 ore. Protezionecivile: le competenze passa-te dalla Regione alle Provin-cie hanno generato nonpoche criticità per metodolo-gie e criteri adottati, e sipensa di riportare la situa-

zione come in precedenza.“Con la Conferenza di oggi siè fatto un primo passo –afferma il presidente Cap-pellacci – la direzione è quel-la giusta, ma cerchiamo difare in modo che i passi suc-cessivi siano più rapidi eveloci possibili, perché credoche sia questo il dovere del-la politica”.

Osservatorio regionale

del volontariato

Le conclusioni cui sono giun-ti i quattro gruppi di studio,presentate in assemblea allafine della giornata, costitui-scono la base di partenza eil materiale di riflessioneall’interno dell’Osservatoriodel volontariato, che si riu-nirà entro quindici giornidal giorno della Conferenzaragionale. Franco Manca, già assesso-

re regionale al Lavoro, haricevuto dal presidente Cap-pellacci la delega per l’Os-servatorio regionale delvolontariato. “È di fonda-mentale importanza – hadetto Manca – che il percor-so sia condiviso coi volonta-ri, per allungare la stradadel mondo del volontariatoed essere così più incisivi diquanto siamo stati finora,pur essendo riusciti ad alle-viare le sofferenze di tantagente in tutti i campi in cuisiamo presenti”.

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Finalmente

Rinviato più voltedurante il corso del-l’anno, a questo

appuntamento tanto attesoerano presenti il governatoreCappellacci, l’assessore alLavoro Liori, alcuni consiglie-ri regionali, uomini politici efunzionari dell’amministra-zione, il CSV Sardegna Soli-dale, la Caritas regionale edaltri organismi di impegnosociale; inoltre, hanno parte-cipato attivamente ai lavoricirca 500 rappresentanti del-le 1623 organizzazioni divolontariato dell’isola.La giornata, che è iniziatacon i saluti delle autorità, siè articolata in due parti: laprima con gli interventi delpresidente CSV SardegnaSolidale Gian Piero Farru,

del governatore Cappellacci,di Padre Salvatore Morittu,dell’economista prof. Vitto-rio Pelligra, della rappresen-tante del Ministero del Lavo-ro e delle Politiche socialiSabina Polidori, del delegatoCaritas regionale don Loren-zo Piras; la seconda conquattro gruppi di lavoro persettori di attività: socio sani-tario e socio assistenziale,cultura e diritti civili,ambiente e protezione civile.Ha svolto funzioni di mode-ratore dell’evento FrancoManca, delegato del gover-natore per l’Osservatorioregionale del volontariato.

Quattro criticità

Le relazioni sono entratesubito nel vivo dei problemiche il volontariato regionalesta attraversando da moltotempo e a cui Gian PieroFarru, ha chiesto risposte algovernatore Cappellacci suquattro criticità, Protezione

civile - Servizio civile regio-nale - Sistema 118 - Rimbor-so delle spese per le assicu-razioni obbligatorie deivolontari, e due sfide, quellainterculturale – che provie-ne dall’accoglienza e dallapresenza di persone stranie-re e migranti nella nostraterra – e la consegna dellacultura della solidarietà edell’impegno nel volontaria-to ai giovani e alle giovanigenerazioni, per una cittadi-nanza attiva e responsabile.

Quattro risposte

Il presidente Cappellacci hadato le risposte richieste,frutto di un confronto all’in-terno dell’Osservatorioregionale per il volontariato.Abbattimento dei costi diassicurazione per i volonta-ri: al 31 dicembre sarà stila-ta una prima graduatoriadelle associazioni, in base albando in scadenza il 25novembre, cui ne seguirà

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Tramatza 5 novembre

Conferenza Regionale

del VolontariatoIl Volontariato in Sardegna: analisi e prospettive

5 novembre 2011Tramatza

sala congressi “L’Anfora”

Conferenza regionale

del volontariato

Il Volontariato in Sardegna:

analisi e prospettive

Cultura della solidarietà e dell’impegno nel volontariato

ai giovani e alle giovani

generazioni, per unacittadinanza attiva

e responsabile

La Nuova Sardegna, 6 novembre 2011

L’Unione Sarda, 6 novembre 2011

I salutiMons. Ignazio Sanna Arcivescovo di Oristano

Alcuni nostri sardi nelmondo sono ambascia-

tori dei migliori sentimentidella nostra tradizione,ricordo in modo particolareSandro Dettori e RossellaUrru due esempi di cittadiniche sanno coniugare vera-mente gratuità, generosità,intelligenza e passione. Sonoquesti i valori che dannomolto significato a questomodo di rapportarsi con glialtri, cioè il volontariato. Unincoraggiamento da partedella Chiesa, che è sempredalla parte dell’uomo e tro-va tutte queste iniziativecome una dimostrazione chesi può andare avanti dandola mano a tutti coloro chesono interessati alla produ-zione del bene comune.

Paola DessìVice Prefetto di Oristano

Il volontario è una personanormale, con un impegnospeciale, perché trova iltempo da dedicare al prossi-mo, ognuno nell’ambito della

propria affinità e sensibi-lità. Ho avuto modo di vede-re questo impegno ancheper ragioni istituzionali, hovisto che siete capaci didare tanto e di svolgere unruolo importantissimo pertutte le istituzioni e per lacomunità civile. Anch’iounisco il mio ringraziamen-to a tutti voi e anche l’augu-rio a proseguire con questadedizione che quotidiana-mente dimostrate.

Bruno LoviselliPresidente Co.Ge. Sardegna

Un ringraziamento parti-colare alle piccole asso-

ciazioni di volontariato perl’impegno quotidiano profu-so a favore dei più deboli,soprattutto perché dispongo-no di minori risorse umaneed economiche; nonostantequesto, al pari delle altre,affiancano le istituzioni conla finalità di fronteggiare lesituazioni di bisogno e ren-dere migliore la nostra

società. Da una recente sta-tistica regionale sulle istitu-zioni, il volontariato non acaso si trova al secondoposto, dopo le Forze dell’or-dine; insomma, del volonta-riato ci si fida. Il Comitato diGestione del fondi per ilvolontariato è un attentoosservatore di queste pro-blematiche. Le risorse adisposizione dei Centri diservizio, per via della crisieconomica, saranno pur-troppo in diminuzione; cio-nonostante, nei prossimicinque anni, i flussi rimar-ranno stabili. Per il 2012, alivello nazionale, è stataprevista un’assegnazionecomplessiva di poco oltre 65milioni di euro. Vista l’im-portanza della riduzione del-le risorse finanziarie, saràsempre più necessario chequeste vengano utilizzate almeglio; ciò potrà avvenire seci si ispirerà ad un criteriodi efficienza, con un uso otti-male delle risorse economi-che, e ad un criterio di effi-cacia in conformità ai pro-grammi finanziati, avendoben chiaro sempre che ilpunto di riferimento devonoessere i reali bisogni delvolontariato in tutto il terri-torio regionale. Credo che inquesta direzione ci sianostate in questi ultimi treanni, e sono convinto conti-nueranno ad esserci, delleottime convergenze in unitàdi intenti tra il Comitato diGestione da me presieduto eil Centro di Servizio Sarde-gna Solidale.

tari – e noi ci uniamo a loro –sono a Genova, nelle Cinqueterre, per dare risposte aquelle persone che sono indifficoltà. I volontari sardisono disponibili a collaborarecon le istituzioni; dia unarisposta, perché si crei mag-gior coordinamento e migliorefficienza. Ci dia una speran-za forte sul tema del Serviziocivile regionale. Abbiamo tan-ti giovani che aspettano dimisurarsi in quella che puòdiventare una scuola educati-va ed esperienziale per lescelte della loro vita. Dia unarisposta alle 200 associazionidi volontariato che fanno ser-vizio di emergenza nel Siste-ma 118. Ci dia rassicurazionisu una conquista del 2003, digarantire il rimborso dellespese obbligatorie per le assi-curazioni che dobbiamo stipu-lare per i nostri volontari eper la nostra sicurezza.Mi permetto, poi, di proporredue sfide: quella intercultura-le – che proviene dall’acco-glienza e dalla presenza dipersone straniere e migrantinella nostra terra – e la con-segna della cultura della soli-darietà e dell’impegno nelvolontariato verso i nostrigiovani e le giovani genera-zioni, perché diventino sem-pre più cittadini partecipi eresponsabili.Auspico che questa Conferen-za dia nuova linfa e nuovi sti-moli agli organismi di volon-tariato, in primo luogo all’Os-servatorio regionale che vor-remmo funzionasse regolar-mente, al CSV Sardegna Soli-dale che ho l’onore di presie-dere, alle consulte provincialie comunali costituite in varieparti della Sardegna, ai coor-dinamenti delle nostre orga-nizzazioni, alle federazioninazionali e regionali, allegrandi e alle piccolissimeassociazioni. Siamo certi cheanche la Conferenza contri-buirà a generare ulterioreentusiasmo per proseguirenella costruzione di una Sar-degna sempre più solidale.Fortza paris!

On. Ugo CappellacciPresidente Regione Autonoma della Sardegna

Questa Conferenza è un’oc-casione storica, o comunqueun passo importante versouna prospettiva diversa.Forse ancora c’è una lungastrada da percorrere, ma unviaggio, anche il più lungo,inizia col primo passo. E inquesta prospettiva, la convo-cazione su istanza dell’Os-servatorio degli Stati gene-rali del volontariato credosia il giusto passo.Un ringraziamento partico-lare a tutti i volontari chededicano se stessi ai deboli ealle situazioni di bisogno.Questa solidarietà sta allabase di una società civile,può darle un’ossatura verae rende una società viva eforte, in cammino verso lacoesione sociale. È questoun impegno, un contributoche non è solo importantema essenziale perché possaesserci una società migliore. Il mondo del volontariato èstraordinariamente impor-tante per la formazione deigiovani. Un’esperienza divolontariato credo dovrebbeessere – lo dico tra virgolet-te – obbligatoria per ciascun

giovane, quale momento for-mativo di altissimo profilo,in un percorso di vita piùorientato verso la disponibi-lità e l’attenzione agli ulti-mi, a quelli che hanno piùproblemi.Sull’abbattimento dei costidi assicurazione per i volon-tari la questione è sostan-zialmente già risolta: indata 21 ottobre è stato pub-blicato il bando, la scadenzaè il 25 novembre, al 31dicembre lo stesso bandoprevede che sia stilata unaprima graduatoria, provvi-soria delle associazioni, cuine seguirà un’altra definiti-va, verificata l’esistenza deirequisiti.Sul Servizio civile era statochiesto di dare maggiorattenzione al problema, chepoi riguarda la formazionedei giovani, in termini finan-ziari: con due delibere dellaGiunta regionale, una dimetà ottobre e l’altra di ieri(ndr. 4 novembre 2011) èstato finalmente disposto intermini definitivi un finan-ziamento pari a quattromilioni di euro, unicamenteper questo tipo di attività.Sul 118 è stata trovata que-sta soluzione: per le orga-nizzazioni che svolgono que-st’attività nell’arco dellagiornata, è stato previsto unaumento del contributo del30%, che potrà arrivaresino al 40% nel caso di

copertura del servizio nelle24 ore, previa verifica deirequisiti di rendicontazionee qualità.Sul problema della Protezio-ne Civile: sulle competenzein capo alla Presidenza dellaRegione ho assunto unimpegno di riflessione, ma ilfatto che nel 2007 le compe-tenze per le attività di sup-porto siano passate dallaRegione agli Enti locali e,per la parte finanziaria alleProvincie, questa modificaha generato non poche criti-cità per le metodologie e icriteri adottati. Si pensa, insede di approvazione dellaFinanziaria 2012, di ripor-tare la competenza in capoalla Regione, attraverso unemendamento.Le istanze che vengono dalvostro mondo, portateall’Osservatorio, sono fruttodi un confronto metodologi-camente corretto. Con laConferenza di oggi si è fattoun primo passo; la direzioneè quella giusta, ma cerchia-mo di fare in modo che ipassi successivi siano piùrapidi e veloci possibili, per-ché credo che sia questo ildovere della politica.Permettetemi una riflessio-ne finale sulla politica suipolitici. Madre Teresa di Cal-cutta, nel brano Dai ilmeglio di te, dà un altorichiamo anche al mondodella politica, spesso merita-tamente agli ultimi posti diuna classifica che vede ilvolontariato, invece, tra iprimi. Credo che questa deb-ba essere l’occasione pertrovare gli spunti giusti eper riportare un po’ di sen-so, valori, disponibilità ver-so il prossimo, motivazionevera anche nella politica. Lavostra attività vi nobilitaquotidianamente; stare oggiqua, vicino a voi, almenoper un poco credo possanobilitare anche noi (ndr.politici) che in questomomento abbiamo bisognodi essere nobilitati.l’isola che c’è 7l’isola che c’è 6

Gli interventiGian Piero FarruPresidente CSV Sardegna Solidale

Questa Conferenza è unatappa importante del

volontariato sardo, unmomento di riflessione sulletematiche che questo mondoquotidianamente affronta.Questa è la nostra occasioneper ridefinire l’identità e ilruolo del volontariato nellanostra isola: oltre 100 milavolontari e 1623 associazioniqui rappresentate. Ci accomu-na la passione per le persone,per la cultura della nostraterra, per il nostro territorio,per il bene comune. Il nostroessere volontari vuol esserein primo luogo testimonianzadi impegno a costruire unasocietà più umana, più giusta,più attenta soprattutto allepersone più deboli, più fragilipiù vulnerabili, più povere,più sole, più sofferenti. Sonoqueste persone e queste situa-zioni l’orizzonte ultimo delnostro agire volontario. Siamoin formazione permanente,ma il Progetto Formidale chepur ha dato risultati esaltantinon basta. Da tempo stiamolavorando per collegarci sem-pre più in rete, per progetta-re, comunicare e creare siste-ma: il Progetto Sa.Sol. Deskoggi conta ben 800 associazio-ni collegate in rete, un proget-to unico in Italia che ci metteall’avanguardia nell’utilizzodelle nuove tecnologie, permigliorare la qualità deinostri servizi. In questo Annoeuropeo del volontariato,abbiamo voluto realizzare in42 comuni della Sardegna Lepiazze della solidarietà, luoghidi protagonismo delle associa-zioni e dei volontari, luoghi diincontro con le istituzioni e icittadini.Quattro criticità mi sembra didover sottolineare. Caro Pre-sidente, ci dia una rispostasulla tematica della Protezio-ne Civile. Oggi i nostri volon-

tributo che il volontariato puòdare alla società, in un sensomolto ampio. Due paradossi: immaginare ilblocco dell’attività di volonta-riato in favore del lavoro el’impiego delle risorse cosìrecuperate per coprire ilcosto dei servizi ora svolti daivolontari, modello del pater-nalismo compassionevole;immaginare che lo stato pos-sa obbligare i cittadini a farevolontariato, con la disponibi-lità di beni aggiuntivi prodottida destinare al welfare,modello del neo-statalismo. Entrambi i modelli sono con-trari a ciò che si ritiene sia ilvolontariato, per la logica del-la libertà e della gratuità,perché gratuità è qualcosa dipiù del gratis e del non retri-buito, nella contemporaneasoddisfazione dei bisogni dichi riceve e di chi dà. Leimplicazioni dal punto divista sociale ed economicosono evidenti: produzione dibeni e di relazioni, fiducia elegami sociali, capitale socialee sviluppo, benessere integra-le delle comunità.Il desiderio di aiutare gli altrinon è una costruzione socia-le, è una dimensione innatadell’essere umano, dimensio-ne che viene messa da partedalla visione di un uomo“lupo per l’altro uomo” odell’uomo economico, razio-nale ed egoista. Nel mondoc’è molta più gratuità, e ilvolontariato lo rende eviden-te nel suo ruolo di testimo-nianza. Al di là del mondo delvolontariato, nel fare ancheciò che non ci viene richiestoritroviamo noi stessi.C’è un rapporto complessotra reddito e felicità. Ulteriorericchezza, nei paesi ricchinon produce felicità. L’azionedei governi è volta alla cresci-ta economica, all’incrementodel PIL, che tuttavia avrebbebisogno anche di considerarealtri fattori di benesseresociale. Una delle determi-nanti fondamentali del benes-sere integrale è la qualità deirapporti sociali, delle relazio-

ni interpersonali. Il volonta-riato, per le sue azioni gratui-te, non strumentali e libere, èuna palestra che producelegami sociali di qualità, conun effetto fortissimo nellaproduzione del benessere nonsolo di chi riceve ma anche dichi dà. Questa è una delleragioni per cui si deve inve-stire nel volontariato.È un dato che in una societàdove c’è fiducia e capitalesociale si cresce di più, ancheda un punto di vista economi-co. Il volontariato, a questoriguardo, è importante perdue ragioni: aumenta la fidu-cia, perché guarda agli altrinon come mezzi ma come finiin sé, e moltiplica il “capitalereputazionale”, per cui lagente si fida. Nel rapportosulla qualità dei valori deisardi, economia civile e socia-le (dicembre 2010), il 72,2%degli intervistati hanno fidu-cia nel volontariato; seguel’università, l’Unione Euro-pea, i comuni, le istituzionireligiose, gli organi giudiziarie, alla fine, i partiti politici col10,76%. Si tratta, dunque, diun capitale non solo da nondissipare ma da investire nelbenessere e nella promozionedella comunità in cui si ope-ra. Se un tale capitale nonvenisse incrementato, l’infla-zione dell’inerzia porterebbealla sua erosione. Il volonta-riato è come un “muscolosociale”, va messo in eserci-zio facendo sempre di più esempre meglio.La sfida attuale è non tantoritagliarsi uno spazio in cuioperare quanto di travalicarei suoi confini, contaminarecon la logica della gratuità enon strumentalità le altrearee – e arene – della vitasociale, politica e in primiseconomica, per renderlamigliore nel suo complesso.

Anno europeo del volontariato.Sfide presenti e future del volontariato tra il locale e il globale

Sabina PolidoriMinistero del Lavoro e delle Politiche sociali.Osservatorio nazionale del volontariato

La Sardegna nel volontariatoeuropeo è un po’ come tutte leregioni italiane, in quanto iterritori devono imparare aformarsi a che cos’è l’Europa. In quest’Anno europeo hoincontrato molte realtà loca-li, e mi sono resa conto chedobbiamo lavorare sui termi-ni di locale e di globale, sma-scherando la pretesa di unapproccio che potrebbe esse-re solamente ideologico;infatti, se lavoriamo conapprocci ideologici noncostruiamo comunità mainteressi di parte. È necessa-rio che lavoriamo tutti insie-me, che siamo meno autore-ferenziali, che ci avvicinia-mo all’Europa con quel valo-re sano che abbiamo nellenostre comunità locali. Soche questo è complesso earticolato, per nulla sempli-ce, ma insieme ai Centri diservizio per il volontariato –che riconosciamo comeinfrastruttura del volonta-riato italiano – dobbiamosederci attorno a un tavolo ecostruire questo percorsoverso l’Europa, verso il rea-lizzarsi del “sogno europeo”. Sono fermamente convinta,

inoltre, della necessità dilavorare insieme per forma-re i giovani a quello che èl’Europa quale patrimonio ditutti, altrimenti si restatroppo distanti anche dallescelte che vengono fatte. Uno dei problemi più impel-lenti, che sta davanti agliocchi di tutti, è che l’Europaè stata costruita su basiprettamente economiche efinanziarie; forse questi“anni europei” dal 2010 al2013 dovrebbero servirciper costruire un processo eper portare insieme ciò cheil volontariato è a livellolocale, nazionale ed europeo.Si tratta di un quadro fattoda tanti segmenti che vannoa costruire con le loro com-petenze e responsabilità deilegami relazionali che porta-no al bene comunitario incui tutti si trovano: ammini-strazione centrale, enti loca-li, terzo settore, volontariato.Ci aspetta un lungo lavoro,tutti insieme, sottolineo tuttiinsieme.

Volontariato e giovani

Don Lorenzo PirasCaritas regionale

La ricerca “Indagine sulvolontariato giovanile nel

contesto delle Caritas dioce-sane” (2008) mette in rilievociò che i giovani pensano diquest’esperienza, di come lavivono e di quale sia la pro-spettiva per il loro futuro. Motivazioni: far del bene ealtruismo visto sotto diver-

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Le relazioni

Volontariato in Sardegna: e se ripartiamo dal cuore?

Padre Salvatore Morittu Presidente Mondo X Sardegna

Cari amici, questo miointervento non è una

relazione, ma una meditazio-ne. La riflessione di questaConferenza, per analizzarela reale situazione del nostrovolontariato e nel delinearnele prospettive in un tempo dicrisi, sicuramente sarà a piùvoci, spero forte, saggia eaudace, e io voglio parlare alcuore del volontario. Comu-nicare ragioni che attendonoal cuore, all’interiorità e allospirito, non è un sottile mar-chingegno, di connotazionemolto clericale, per spargeredolcificante per edulcorarela drammatica crisi che stia-mo vivendo. Parlare al cuoresignifica andare alla radicedella nostra scelta, dellanostra identità, e ripartireda quel sentimento che staagli inizi: una determinazio-ne intima, personale, divoler dare senso, maggiorecoerenza e felicità al nostrovivere, entrando in solidalecollaborazione con gli altri erendere migliori le condizio-ni di vita di tutti, e special-mente dei più poveri. Abbia-mo deciso di superare lasicurezza dei nostri piccolicortili e siamo andati a spor-carci le mani per fare lanostra parte da protagonisticon quel poco che potevamomettere in campo, in comu-nione, gratuitamente e libe-ramente. Nel suo testamento, SanFrancesco scrive: “Non sape-vo cosa fare, ma il Signoremi donò dei fratelli”. Insie-me ad altri uomini e donneabbiamo sviluppato amorealla gente e alla nostra ter-

ra, facendo la nostra partenella concretezza di tutti igiorni. Cittadini volontari,siamo diventati una ricchez-za per tutti. Oggi siamo consapevoli didue importanti motivazioni:la prima, ci dobbiamo ricon-vertire al nostro esserevolontari, per evitare uncrack del volontariato edessere fagocitati nel magmadell’indifferenza, dell’insicu-rezza e dell’interesse priva-to a discapito del bene comu-ne; la seconda, siamo chia-mati ad essere volontaridentro la più grande crisidella nostra epoca, doveabbiamo un compito esclusi-vo e decisivo non da soli, maaffianco agli altri, con unpasso avanti agli altri, per-ché nelle nostre frontiereintercettiamo i problemi pri-ma e meglio di altri. Sollecitati da queste motiva-zioni, dobbiamo incarnareuna nuova umanità. Il volon-tario italiano, ucciso nella

Striscia di Gaza (ndr. Vitto-rio Arrigoni), proclamavasempre: rimaniamo umani!Mi sembrano quattro le prio-rità che il volontariato deveoggi incarnare. 1) Recupera-re la spiritualità, di cui ogniuomo è capace, che sta den-tro di noi e cerca un’armo-nia oltre, in alto; è l’antidotopiù efficace ad atteggiamentidi fuga dalla realtà. Per ogniprogetto che voglia generarelibertà e felicità, “se vuoirendere feconda la tua terra,attacca l’aratro a una stel-la”, proverbio africano. 2)Contrastare l’esplosione disoggettività che alimentaoggi la dimensione dell’io adiscapito di quella del noi,dove l’uomo può sentirsisempre più circondato dauomini che gli sono estranei.3) Ripensare e volere ilnostro volontariato comescuola di umanità, incarnareuna paternità e una mater-nità per poter meglio crearefuturo, saper essere oltre il

saper fare, perché oggiabbiamo bisogno di unmodello al massimo livello diinclusività: una scuola diumanità che abbia radici nel-l’etica, nella moralità perso-nale e nella legalità. 4) Lapovertà, che ci tocca da vici-no, ci offre delle imprevisteopportunità per riportareausterità e sobrietà nelnostro stile di vita, maanche la necessità di rinsal-dare i legami sociali. A noi èrichiesto di assolvere uncompito che vuole dare fidu-cia, stimolare coraggio, rea-lizzare percorsi di pace,attraverso quello stile checaratterizza la nostra for-mazione e la nostra tradizio-ne.Concludo con i quattro verbidi una pagina biblica: “Abra-mo entra nella città, ascoltaciò che la gente ti dirà, edopo agisci”. Confermiamociin questa comune missione,in questo nostro patto con lavita, indicato dalla preghierafrancescana “Signore, fa’ dime uno strumento della tuapace”.

Il valore del volontariato

Vittorio PelligraUniversità di Cagliari

Qualche riflessione sulvalore del volontariato,

smentendo Oscar Wilde chedice: “gli economisti conosco-no il prezzo di tutto ma ilvalore di niente”. Ragionia-mo, invece, con le categorie ele idee dell’economia sul con-

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se angolazioni, in base aesperienze già vissute;ampliare il proprio bagagliodi esperienze, anche in vistadi un futuro professionale,alcuni parlano di “voglia-tariato”. Impegni: si rileva una certasofferenza sotto la pressionedelle urgenze ed emergenze,mentre si vorrebbe più tem-po per approfondire l’espe-rienza, una maggiore spon-taneità e fantasia, sotto ilrischio della demotivazionee della mancanza di tensioneverso i destinatari dei servi-zi. Come armonizzare tuttoquesto? Formazione: riflessione,accompagnamento di figuread essa preposte, rapportoduraturo con gli altri volon-tari e con lo spirito dellarealtà dove si presta il servi-zio. La formazione è fonda-mentale per passare da “tur-no e ora di servizio” a unvolontariato inteso comescelta di vita e di cittadinan-za attiva, come posso testi-moniare dalla mia stessaesperienza in Caritas.Considerazioni conclusive. Igiovani vedono il volontaria-to come esperienza utile acostruire la propria identità,sperimentarsi in situazioninuove, in attività socialmen-te riconoscibili, mostrandociò che sanno fare e riceven-done forti motivazioni. Unruolo positivo ha l’esperien-za condivisa con gli adulti eda loro riconosciuta, per uninserimento nella società piùvasta. I giovani non vannosolo presi come braccia nécome dei soldatini pronti adobbedire e a rispondere agliobiettivi di associazioni e digruppi. Chiedono invece deipercorsi adeguati di ingres-so, di formazione alle sceltemotivazionali e di contenuto,oltre quella formazione pra-tica e tecnica che li rendeabili ad agire meglio nel lorocampo specifico.Il volontariato va propostoal giovane come una forteesperienza educativa, senza

omettere impegni, conti-nuità, coerenza e responsa-bilità.Per Caritas continuano adessere fondamentali i valoriforti e impegnativi: pace,giustizia, non violenza, citta-dinanza attiva, prossimità,attenzione, gratuità, condivi-sione e sussidiarietà, nellascelta strategica di confer-mare e rafforzare anche peril futuro il ruolo pedagogicodel volontariato.Dentro questo panorama sipone l’esperienza del Servi-zio civile come grandeopportunità, esperienza disolidarietà concreta checambia i giovani attraversola logica del servizio, chepermette una riflessionematura ed un impegno inci-sivo in ordine alla giustiziasociale.

re sottoposti a revisioneannuale, con le relative san-zioni per chi non se ne dotas-se; m) si lamenta una buro-crazia incredibile per chi faProtezione civile.Proposte. 1) sbloccare lesomme a valere sui fondiregionali di Protezione civile,8 milioni di euro, relative al2007 e 2008: una mannaper gli enti locali e per leassociazioni, che così potreb-bero andare avanti. 2) con-cordare in un tavolo tecnicotra Regione, Province, Comu-ni e volontariato di Protezio-ne civile la programmazionedell’utilizzo del fondo regio-nale, con priorità per ilvolontariato e gli enti locali.3) istituire per il 2012 il fon-do regionale con uno stanzia-mento di almeno 4 miliardidi euro.

Socio assistenziale

Analisi. Il volontariato soddi-sfa dei bisogni primari dellasocietà, per cui gli enti e leistituzioni devono dare atten-zione ai mezzi e agli stru-menti di sostegno di questaazione. Ci sono delle espe-rienze importanti, ma lecarenze di risorse fanno ral-lentare; occorre una maggiorcompartecipazione di tutto ilterritorio; alcune piccoleassociazioni, per la loro diffi-cile posizione geografica,rischiano l’auto isolamentoper mancanza di lavoro direte.Criticità. a) i limiti territo-riali di spazio, strutture,

risorse umane, formazionein loco; b) fatica ad usufruiredi leggi per il finanziamentodi progetti, ad es. la 23, la42, la 39; c) esigenza dimonitorare le priorità quan-do vengono erogati dei finan-ziamenti, per venire incontroai bisogni puntuali delleassociazioni; d) bisogno dicompartecipazione e dialogo,tra enti locali e organizzazio-ni di volontariato, e tra lestesse organizzazioni, conlavoro di rete e attenzionealle nuove risorse umane.Proposte. 1) richiesta dimaggior attenzione al volon-tariato da parte di tutti, spe-cialmente degli enti locali,soprattutto prima della ste-sura del bilancio. 2) richiestadi avere più strutture, piùspazi, più locali, ambientidove poter agire. 3) richiestaalla Regione di monitorare ilrapporto tra enti locali eorganizzazioni di volontaria-to, e di come le risorse asse-gnate vengano utilizzate. 4)richiesta di riaprire i terminiper l’accreditamento deglienti per il bando di Serviziocivile. 5) maggior dialogo eunione di intenti, rete tra leassociazioni e il CSV. 6) snel-limento delle procedure perl’erogazione dei finanzia-menti regionali.

Cultura e diritti civili

Analisi. L’interpretazionecondivisa è quella di unacultura (di cui siamo porta-tori sani e a volte inconsape-voli) che dal basso sappiacoinvolgere i destinatari,con un vantaggio anche peri formatori. Criticità. a) la sede associa-tiva è un fattore identitario;b) il dialogo e il confrontofra generazioni; c) la colla-borazione con le istituzioni,sostituire l’immagine di retecon quella di comunità; d)non sempre la condivisioneè recepita dalla società.Proposte. 1) chiediamo allaRegione che come si è fattomolto per abbattere la spesaper l’assicurazione deivolontari così si chiede unfondo per venire incontroalle associazioni che, colpagare l’affitto per un localesottraggono soldi utili allaloro azione operativa. 2) sipotrebbero utilizzare gli edi-fici scolastici già dismessi oattualmente in dismissione,magari con l’incoraggiamen-to agli amministratori localida parte della Regione. 3)aiutare la crescita dellagenitorialità, nel trovaredelle forme di comunicazio-ne tra generazioni diverse enel favorire fra queste per-corsi condivisi. 4) per favo-rire l’adozione di un lin-guaggio comune, si chiedonomomenti di formazione con-giunta con gli amministrato-ri locali. 5) la Regione favo-

risca il dialogo culturale, iltrovare delle parole comunitra le associazioni di volon-tariato e l’ente locale; 6) laformazione dei cooperanti,di livello internazionale.

Socio sanitario

Criticità. a) grandi difficoltàdi relazione con gli organipolitici ed istituzionali; diffi-coltà nella gestione ammini-strativa e legale; c) difficoltàdi approccio con il mondogiovanile; d) assenza di con-fronto per la crescita con lerealtà delle altre regioni; e)difficoltà di rimborso dellespese per i servizi in con-venzione; f) mancanza diformazione del/al volonta-riato, a livello motivazionalee tecnico, perdita di interes-se e partecipazione in gene-re; g) assenza di uniformitàper la gestione dei servizisanitari in convenzione,soprattutto in riferimentoalle Centrali operative diSassari e Cagliari.Proposte. 1) portare avantidei progetti comuni sullestesse tematiche, al fine dirazionalizzare i servizi. 2)fare rete per coinvolgere einformare, avere un pesopolitico maggiore e utilizzarele risorse esistenti nelleassociazioni per aiutarsi gliuni gli altri. 3) creazione diun tavolo di concertazionepermanente con gli enti isti-tuzionali al fine di indirizza-re le politiche socio sanitarieper razionalizzare al megliola spesa economica. 4) sem-plificare l’accesso ai bandi,alla rendicontazione contabi-le e alle pratiche ammini-strative in genere. 5) solleci-tare l’applicazione della Leg-ge regionale per il Serviziocivile, utilizzando le risorsesolo per il mondo del volonta-riato. 6) pubblicizzare il valo-re del volontariato al fine diimplementare il numero deivolontari nelle associazioni.7) individuare risorse per laformazione permanente.l’isola che c’è 11

Protezione civile e ambiente

Analisi. Da alcuni anni ilvolontariato è tornato poveroe le associazioni non sonopiù in grado di fornire i ser-vizi quotidiani. Per ridarefiducia al volontariato sardo,è ormai necessario e non piùdifferibile un intervento dellaRegione. Criticità. a) istituzione di unComitato tecnico permanentesulla Protezione civile, conrappresentanti degli entilocali e del volontariato, convalenza consultiva su pro-grammi e atti che interessa-no il settore; b) assegnazionedegli automezzi e delleattrezzature di Protezionecivile, che devono essere resioperativi in qualsiasimomento; c) esenzione deibolli degli automezzi e rim-borso delle assicurazionidegli automezzi di Protezionecivile di proprietà delle asso-ciazioni, praticamente 80%dei mezzi; d) visite medicheobbligatorie per i volontari,attualmente anticipate dalleassociazioni, con graverischio di esposizione finan-ziaria, quando basterebbeinserire i nostri volontari nei

ruolini del Corpo forestalesenza far anticipare un soldoalle associazioni; e) applica-zione del D.P.R. 194/2001per la stagione estiva nellegiornate a rischio, con la pos-sibilità per il volontario disganciarsi dal posto di lavoroper l’emergenza – antincen-dio, dissesto idrogeologico,salvamento a mare, dispersi,etc. – e di rimborso dellesomme anticipate al datoredi lavoro; f) contributi e rim-borsi, ritorno alla competen-za regionale; g) maggiorattenzione alla formazionedel personale, con esame diidoneità e rilascio di appositacertificazione abilitativa eprofessionale, con valore giu-ridico; h) modifica dei siste-mi di allerta, ad es. la Regio-ne dovrebbe inviare l’allertaai presidenti di associazionee ai rispettivi sindaci col ser-vizio di sms, che è molto piùsemplice e immediato; i)potenziamento della reteradio, per un controllo totaledell’isola, con il collegamentoal Dipartimento nazionale; l)linee guida della Regione atutti i Comuni, perché i sin-daci possano realizzare intempi record i Piani di Prote-zione Civile, che devono esse-

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Relazioni dei Gruppi di lavoro per settori di attivitàConcluse le relazioni, sono stati costituiti quattro gruppi dilavoro per settori di attività, con le seguenti linee guida:analisi della situazione del volontariato sardo; criticità rela-tive al settore; proposte operative. Come ha sottolineatoFranco Manca, delegato del presidente della regione perl’Osservatorio del volontariato, le relazioni dei gruppi nonsono delle conclusioni ma costituiranno il materiale diriflessione e di partenza all’interno dell’Osservatorio, che siriunirà entro 15 giorni dalla Conferenza regionale, e suc-cessivamente secondo scadenza prestabilite ed obiettivi con-divisi, individuando un percorso per temi prioritari checaratterizzeranno il mondo del volontariato per il 2012.Sarà compito dell’Osservatorio fornire tutte le informazioniattraverso tutti i mezzi possibili.I quattro gruppi: Protezione civile e ambiente, Socio assi-stenziale, Socio sanitario, Cultura e diritti civili.

Una associazione,un banco Sa.Sol.

Il Centro di Servizio per ilVolontariato, attraverso i 40punti di Sardegna Solidale sifa presente in tutto il territo-rio regionale; ora, attraversoil “banco”, inglese desk, por-ta nella sede di ciascunaassociazione i propri servizi,interagisce nella comunica-zione, nella progettazionecomune e nella creazione delsistema. Attualmente sonoattivi 820 Sa.Sol. Desk. valea dire che è stato superato80% del progetto: al 1 set-tembre erano 240 le associa-zioni aderenti in provincia diCagliari, 137 Sassari, 93Nuoro, 76 Oristano, 68 Car-bonia Iglesias, 52 MedioCampidano, 50 Olbia Tem-pio, 34 Ogliastra. Ulterioriadesioni sono previste edattese in questa ultima partedell’anno.

Strumenti

Nel progetto Sa.Sol. Desk,un ruolo importante ce l’hail portale di Sardegna Soli-dale, interattivo in molte sueparti. La sezione della WebTV, in alto a destra nellaHome page, coi servizi diArchivio e di Streamingonline, sono da tempo ope-rativi e a disposizione delleassociazioni, insieme a millesiti internet, uno per ciascu-na associazione aderente alprogetto e per i 40 Sa.Sol.Point. Oltre al Server mail,con l’attivazione prossima egratuita della Posta elettro-nica certificata, e la piat-taforma sms, il progetto haal suo interno i servizi diVPN, Rete Privata Virtuale,

e CMS, il sistema di gestionedei contenuti del sito web diciascuna associazione.

VPN, Rete PrivataVirtuale

La dr. Gavina Baralla, ArcaServices, ha illustrato il fun-zionamento e i vantaggi nel-l’utilizzo della risorsa VPNper il progetto Sa.Sol. Deske ha fornito degli esempiguidati sull’accesso alla retenon solo negli scenari attua-li ma anche in quelli futuri.Oltre alla possibilità di met-tere in comunicazione sedidi associazione anchedistanti fra loro, abbattendole barriere geografiche, laVPN consente di scambiaretutti i dati possibili in moda-lità riservata, cioè protetta,grazie alle credenziali diaccesso alla rete: usernamee password. Perciò, le infor-mazioni e i dati delle asso-

ciazioni aderenti al progettopur viaggiando nella retepubblica internet, attraver-so il Tunnel VPN, non sonodecifrabili da chiunque siaesterno al progetto.

CMS, Sistema di gestione

dei contenuti

Il dr. Andrea Mereu, Tiscali,ha reso possibile la com-prensione del sistema checonsente, anche a chi nonavesse dimestichezza con ilinguaggi di programmazio-ne di un computer, di entra-re in un sito web a disposi-zione ed inserire informazio-ni valide per l’associazione,per i propri utenti e per tut-te le persone che possonoaccedervi.I mini siti, mille finora, sonostati creati per le associazio-ni e le identificano all’inter-no del mondo di “SardegnaSolidale”. Nella sezione“Associazioni” del portale,sono presenti gli elenchi del-le associazioni aderenti, sud-divise per provincie. Ognisito è organizzato secondo lesezioni Home, Chi siamo,Notizie, Contatti, SardegnaSolidale.“Abbiamo fatto questi primicorsi – afferma Gian PieroFarru – per cominciare adare alle associazioni leinformazioni sufficienti perpoter operare subito all’inter-no del portale. Seguiranno, inun futuro prossimo, dei corsidi ulteriore approfondimentoche rispondano alla neces-sità di implementare il servi-zio e di aumentarne le pre-stazioni”.l’isola che c’è 13

Il 25 ottobre a Cagliari, sisono conclusi gli undiciincontri territoriali di

formazione per gli operatoridella rete Sa.Sol. Desk. Ilpercorso è iniziato il 12 set-tembre e ha interessato leotto province dell’isola, contre incontri a Cagliari, due aSassari e uno nelle altresedi. Tuttavia, saranno pro-grammati altri due incontria carattere regionale perdare la possibilità alle asso-ciazioni aderenti al proget-to, che non avessero potutopartecipare, di far accederealla formazione almeno unloro operatore.

Perché in rete?

“Il linguaggio che stiamousando, la metodologia e icontenuti che stiamo propo-nendo – sostiene Gian PieroFarru, presidente di Sarde-gna Solidale – devono esserecomuni a tutti coloro chefanno parte del progettoSa.Sol. Desk”. Il progetto,che è unico in Italia, si pro-pone di collegare in rete leassociazioni di volontariato,che in Sardegna sono 1623.Dice ancora Farru: “gliobiettivi sono fondamental-mente tre: 1) per comunica-re tra di noi e all’esterno,attraverso gli strumentipresentati nei corsi territo-riali di formazione; 2) perprogettare e costruire ideeche possono essere realizza-te concretamente ancheattraverso gli strumenti di

cui ci stiamo dotando, cuiseguiranno degli altri anco-ra maggiori, essendo un pro-getto che si articola in diver-se fasi, a partire da unnucleo iniziale; 3) per crea-re sistema e così far inmodo di non lavorare ognu-no per conto proprio, comein passato, ma formare quelmondo del volontariato incui tutte le associazioniinsieme possano riconoscer-si ed essere riconosciute”.

Nuove tecnologiecome opportunità

I mezzi messi a disposizionedalle nuove tecnologie hannodimostrato di poter essereuno strumento formidabile dicomunicazione e di avvicina-mento tra le persone, per farrecuperare spazio alla cultu-ra della solidarietà, del donoe della gratuità. L’utilizzodelle nuove tecnologie, perquesto, deve fare i conti conun mondo del volontariatoche è giovanile, cioè fatto di“nativi digitali”, solo al 10%,ma che è ugualmente chia-mato ad appropriarsi di que-sti strumenti per utilizzarlial meglio, con quella fortecapacità di cambiamento checontraddistingue i volontari.La rete unitaria e plurale diSardegna Solidale cresce, facrescere e si consolida, gra-zie anche a questi nuovimezzi di comunicazione.

l’isola che c’è 12

Incontri di formazione Sa.Sol. Desk

Comunicare, progettare insieme,

creare sistemaComunicare tra dinoi e all’esterno

Progettare e costruire idee

che possono essere realizzateconcretamente

Creare sistema e così far in mododi non lavorare

ognuno per contoproprio

Rete Telematica

tra le associazioni

di volontariato:820 sedi

già attive

Legge, politica, e noi…

“La legislazione – affermaGian Piero Farru, moderato-re del seminario, quandointroduce gli interventidell’assemblea – ha recepitoi diritti ma, nella pratica,questi sono non operativi”.I familiari, quelli del “dopo-di-noi che accadrà?” sareb-bero disposti anche a rinun-ciare ad indennità di accom-pagnamento e cose varie,ma dove sono i servizi per iloro congiunti disabili?Il lavoro attraverso le coope-rative sociali di tipo B, leattività proposte dalle fon-dazioni bancarie, le donazio-ni modali, il testamentofedecommissario, il trust,sono alcuni tra i vari sugge-rimenti che vengono dagliinterventi dell’assemblea.Un riferimento forte anchealle associazioni del settore,perché si incontrino permettere insieme le loroesperienze, i lavori e le reti,e coinvolgano i giovani inquesta impresa.Si rivelerebbero molto utiliincontri e corsi informativiper le famiglie che hanno alloro interno persone disabili.

Che fare?

“Bisogna lavorare per farentrare nel circuito del-l’informazione le famigliepiù emarginate, raggiunger-le a tu per tu e farle uscire

dall’isolamento – sostienedr. Nocera – come massadobbiamo lottare politica-mente e giuridicamente: senon facciamo massa criticaci fregano tutti i diritti con-quistati. La società, per ora,ha dato solo una parte delcredito che abbiamo, mabisogna continuare su que-sta linea, non su benefici eprivilegi”.Due ore di dibattito nonsono certo sufficienti adesaurire tutti i temi propo-sti, a cui l’avvocato Noceranon si è certo sottratto, main sala sono presenti moltifamiliari di persone condisabilità che devono torna-re a casa per occuparsi deipropri cari.Conclude la Villanucci: “laRegione e gli altri enti localihanno da fare ancora moltoperché la Legge 162 nonabbraccia tutta la disabilitàche esiste. A livello locale levalutazioni del fenomenosono troppo discordanti traloro. Non si tratta solo diquestioni di tipo economico,per cui invito familiari edassociazioni a fare sempredi più per garantire la qua-lità dell’integrazione socialedelle persone con disabi-lità”.

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Torna volentieri in Sar-degna il dr. SalvatoreNocera, si sente felice-

mente in casa. Uno dei mas-simi esperti di diritto regio-nale, nazionale ed interna-zionale, nel campo delladisabilità, Tillo – come confi-denzialmente si fa chiamare– ha curato le due edizionidel volume L’Isola per tutti,nel 2003 e 2006, e nel 2010Sardegna e Veneto per tutti,che raccoglie le più impor-tanti leggi nazionali e regio-nali in materia di disabilità.Quest’ultima opera è il risul-tato di un confronto-collega-mento fra il CSV SardegnaSolidale e il CSV di Vicenza,frutto della felice intuizionedei due presidenti, che nonpuò che arricchire le espe-rienze in atto nelle dueregioni.

Ci tolgono tutto

“Deleghiamo tutto – esordi-sce Maria Antonietta Villa-nucci, dell’Associazione Il

Seme, che col CSV SardegnaSolidale ha organizzato ilseminario – e pian piano citolgono tutto”. È una triste erealistica constatazione cuinon si può dar torto. “Ma –incalza l’avvocato Nocera –ancora non abbiamo toccatoil fondo! Inizia, infatti, l’iterdella riforma dell’assisten-za; sono in discussione taglialla spesa, riforma fiscale,indennità di accompagna-mento da agganciare al red-dito, assegni di accompagna-mento che passano dallasoglia del 86% a quella del75%, reversibilità delle pen-sioni ai figli disabili, accessoai servizi pubblici con unacompartecipazione ai costitenuto conto del ISEE fami-liare, e così via”.

Punti di non ritorno

Se stiamo su un piano didiritto, ci sono dei punti fer-mi da tener presenti erispettare. La ConvenzioneONU sui diritti delle personecon disabilità, firmata dall’I-talia il 30 marzo 2007, puòessere sempre citata e gliarticoli possono essere sem-

pre esigiti. Inoltre, ci si puòfare forza con l’orientamen-to costante della Corte Costi-tuzionale sull’impossibilitàdi affievolire, anche permotivi di bilancio, diritti ina-lienabili e incomprimibili.

Apostoli della promozione

“In un mare in tempesta –afferma chiaro dr. Nocera –noi e le nostre famiglie sia-mo i primi a soccombere.Ma non abbiate paura: cer-cate di leggere, di renderviedotti e di fare massa con levostre famiglie, cercate diessere apostoli della promo-zione della disabilità, per unriconoscimento pieno dellasocietà”.È in evidente forma l’avvo-cato, parla con voce ferma echiara, si sente perfetta-mente a suo agio in mezzo atutti i problemi della disabi-lità: inclusione scolastica,inserimento lavorativo,diritto al superamento dellebarriere di informazione ecomunicazione, e progetti divita in famiglia. Questi edaltri temi li ha ampiamentestudiati, divulgandone i datirelativi alle normative divaria natura e commentan-done gli articoli. È altrettanto deciso quandochiede “non rivolgetevi asanti in paradiso per risol-vere i problemi”, e rivendica“solo noi li sappiamomeglio”. E aggiunge: “biso-gna diffidare dei favori e deidoni; in presenza di diritti cisono solo i diritti, oltre c’è lacarità: mai accettare percarità ciò che spetta perdiritto”. l’isola che c’è 14

Seminario informativo sui diritti delle persone con disabilità

Niente su di noisenza di noi

Oristano 13 ottobre 2011

In un mare in tempesta

noi e le nostre famiglie siamo

i primi a soccombere.

Ma non abbiatepaura

CAGLIARIMinori stranieri e diritti

Iminori stranieri el’accesso ai dirittifondamentali è il titolodel primo dei quattroseminari che si è svol-to a Cagliari, nell’AulaMagna della Corted’Appello il 29 ottobre.I seminari hanno comefilo conduttore l’anali-si delle problematichelegate all’arrivo diminori stranieriaccompagnati e nonaccompagnati nelnostro paese: un temaquanto mai attuale eancora poco dibattuto nonostante l’emergenza migrantiche ha colpito l’Italia negli ultimi mesi.Durante i seminari sono state affrontate le tematicherelative all’arrivo in Italia di minori stranieri, al dirittodi protezione, all’unità familiare e al ricongiungimento,alla regolarizzazione delle presenze e al diritto all’istru-zione, alla dimora e allo sviluppo socio-culturale deiminori. Particolare attenzione è stata inoltre dedicataall’analisi delle criticità legate all’arrivo di minori nonaccompagnati, rifugiati, profughi e richiedenti asilo poli-tico, con uno sguardo approfondito alla drammaticasituazione dei minori vittime di tratta e di sfruttamento.Ha concluso il ciclo un seminario dedicato all’integrazio-ne, all’inclusione sociale e alla protezione dalle discrimi-nazioni relative al diritto all’istruzione e al riconosci-mento della cittadinanza.L’iniziativa è frutto della sinergia tra istituzioni e asso-ciazioni di volontariato che condividono il comune intentodi mettere in luce numeri, caratteristiche, problematichee prospettive future del fenomeno migratorio in costantecrescita nel nostro paese.L’iniziativa è organizzata dal Movimento per l’Infanzia diCagliari e di Oristano e dalla Associazione Culturale Alfa-beto del Mondo - ACAM, in collaborazione col CSV Sarde-gna Solidale, la Consigliera di Parità della Regione Sarde-gna, COOPI – Cooperazione Internazionale Sardegna, colpatrocinio della Prefettura di Cagliari, della Provincia diCagliari, del Comune di Cagliari - Assessorato alle Politi-che Sociali.In conclusione di ogni seminario, per dare alle iniziativeformative anche un carattere pratico e costruttivo invista di nuovi progetti e azioni comuni da svolgere nelsettore, si è tenuta una tavola rotonda con la partecipa-zione dei soggetti che maggiormente si occupano dellagestione dei minori stranieri: Prefettura, Caritas, Poliziadi Stato, Corpo dei Carabinieri, assistenti sociali, psicolo-gi, associazioni di volontariato, comunità di accoglienza,mediatori culturali e scuole.

Nell’Auditorium comu-nale a pochi passi dalMunicipio, intitolato

ad Aldo Moro e alle vittimedel terrorismo e della mafia,potevano starci ancora mol-ti altri volontari ma, comeha spiegato il sindaco Stefa-no Licheri, la città proprioin questi giorni conclude unmese intenso di manifesta-zioni culturali dedicate alvolontariato. Il volontariatoè molto sentito a Ghilarza,che vanta 58 associazioni inuna popolazione di 4900abitanti.“Credo che abbiamo il dove-re di richiamare una forteidealità – ha affermato GianPiero Farru, presidente del

CSV Sardegna Solidale – e diagire nelle piccole cose; cosìcome anche Luciano Tavaz-za, un grande maestro delvolontariato italiano, amavaspesso dire: pensare ingrande, agire in piccolo”. Latestimonianza dell’impegnodei volontari a Genova neigiorni scorsi, richiamato da

Antonio Francioni, referen-te del Sa.Sol. Point n. 30 diGhilarza, è un esempio per

tutti: gli “angeli di fango”sono tali perché hanno cre-duto in questo ideale e lohanno realizzato in quellapiccola grande opera di aiu-to a una città ferita dallacatastrofe degli eventi natu-rali e dell’acqua.Gli interventi dei rappresen-

La pioggia continua,secondo le previsionimeteo e il conseguente

stato di allerta della Prote-zione civile, non ha impeditolo svolgimento della manife-stazione a Capoterra. Leassociazioni del territorio,con i loro rappresentanti,sono state puntuali all’ap-puntamento costruito datempo con un percorso con-diviso e contrassegnato daincontri periodici, che hannopermesso di realizzare unpiano alternativo rispetto aquello previsto in caso di beltempo.Il Seme della solidarietà èstato adagiato a pochi metridalla Sala consiliare, giustoper l’inaugurazione e labenedizione, ma la sua sededefinitiva – secondo le paro-le del sindaco – è nei giardi-netti dell’ingresso principaledella Casa comunale. DonSandro Zucca, parroco diSant’Efisio, prima di pro-nunciare le parole della

benedizione si è soffermatosul fatto che anche un’operad’arte può essere utile arisvegliare sentimenti evalori propri del volontaria-to.Momento centrale dellamanifestazione sono stati icinquanta minuti trascorsinella Sala consiliare, dove iragazzi dei gruppi scouthanno preso posto nei seggidei consiglieri, richiamandol’attenzione sull’importanzadi preparare le nuove gene-razioni agli impegni e alleresponsabilità dell’ammini-strazione dell’ente locale.Si sono avvicendati aimicrofoni volontari e ammi-nistratori per mettere in

risalto l’invisibilità, quoti-diana e silenziosa, di tantivolontari che, tuttavia, l’e-sperienza dell’alluvione hafatto apprezzare ancor dipiù, secondo le parole delsindaco e dell’assessore aiServizi Tecnologici StefaniaDessì. Testimonianze di gra-titudine e solidarietà nelleparole di Fausto Perra, neo-referente del Sa.Sol. Point n.

40 di Capoterra, diRita Cappai e Roberto Bairedella locale Fraternità diMisericordia.Giampiero Farru, presiden-te del CSV Sardegna Solida-le, ha rimarcato il significa-to che l’iniziativa Le piazzedella solidarietà sta avendoper tutta l’isola, e il valoredel volontariato per costrui-re coesione sociale e benecomune.Particolarmente suggestivol’intervento dell’artistaPinuccio Sciola, che si è sof-fermato sulla simbologiaartistica e umana del semi-nare. Ai rappresentanti del-le associazioni e delle istitu-zioni sono state consegnatele bandiere ricordo dell’An-no europeo del volontariato.I gruppi scout Capoterra 1 -Frutti d’Oro e Capoterra 3hanno offerto a tutti un sim-patico quanto sobriomomento conviviale, mentreil Gruppo folk Sa Scabizzadaha coinvolto i partecipantinei balli sardi tipici.

l’isola che c’è 17

Qualche decina d’annifa era una discarica acielo aperto, in mezzo

ai rovi, poi i volontari hannoiniziato a pulire gli spazi e amettere a dimora le pianti-ne, poi il Comune ha accoltoun progetto su quell’area ene è spuntato un parco e unanfiteatro, dove ora la gentepuò ritrovarsi in un puntoverde, incontrarsi e farefesta! “La piazza della soli-darietà a Tortolì – sostieneGiovanni Serra referentedel Sa.Sol. Point n. 37 diTortolì – doveva svolgersiproprio in questo spazio, unluogo più che giusto pertestimoniare il lavoro deivolontari in città e in tuttala zona”.Sono state una trentina leassociazioni di volontariatorappresentate, insieme ai

Sa.Sol. Point ospiti, per unbel colpo d’occhio sui gradi-ni dell’anfiteatro ma soprat-tutto per rendere visibileuna realtà viva e molteplicenei suoi interventi in favoredella comunità nella “gioiadi donare”, secondo una feli-ce espressione di SeverinaMascia volontaria e asses-sore comunale ai Servizisociali, alla Cultura e alVolontariato. “Servizi socia-li, cultura e volontariatostanno bene insieme – haaffermato nel suo interven-to il presidente del CSV Sar-

degna Solidale Gian PieroFarru – attraverso il nostroservizio nel volontariato noifacciamo cultura, culturadel dono; siamo una presen-za che fa ragionare e pensa-re, nell’esercizio di un’atti-vità libera, spontanea e gra-tuita”.Durante la manifestazione,è stata preziosa l’esibizionedel Coro d’Ogliastra, che haproposto brani della tradi-zione sarda. La musica e iballi in piazza hanno anima-to la festa fino a tarda sera.Un tocco di genuinità oglia-strina nella degustazione inpiazza dei culurgiones e deiprodotti tipici locali offertiai partecipanti.Alle associazioni di volonta-riato dell’Ogliastra, ai volon-tari del Comitato di SantaLucia e dell’AssociazionePensionati Tortolì-Arbataxche curano il parco, spettaamorevolmente occuparsidella crescita di quel Semedella solidarietà, che – comeha detto Mons. MarioMereu nella benedizione – èdentro ciascuno di noi!

l’isola che c’è 16

Prosegue l’iniziativa Le Piazze della Soli-darietà, una propostadel CSV SardegnaSolidale che nascedall’esigenza di valo-rizzare la presenza e latestimonianza di tanticittadini che si mettonogratuitamente a dispo-sizione della comunità e del territorio percostruire bene comune,attraverso le moltepliciassociazioni presenti eoperanti nell’Isola

Tortolì, 23 ottobre

QUANDO IL VOLO

NTARIATO

FA UNA PIAZZA,

ANZI, UN ANFITEA

TRO

Capoterra, 6 novembre

SINERGIA POSIT

IVA FRA

VOLONTARIATO E

ISTITUZIONI

Ghilarza, 11 novembre

UNA GRANDE IDEA

LITÀ

E PICCOLE COSE

L’impegno per costruire

coesione sociale e cultura

della solidarietà

Prende avvio il progettoDiritti e doveri… senzafrontiere, finanziato

dal Ministero del Lavoro edelle Politiche Sociali e pro-mosso da CittadinanzattivaSardegna ONLUS, in partner-ship con Provincia di Caglia-ri, Università degli Studi diCagliari e AssociazioneArcoiris ONLUS.Il progetto, rivolto ai giovaniitaliani e immigrati residentiin Sardegna e domiciliati nel-la Provincia di Cagliari, dietà compresa tra i 18 e i 28

anni, intende creare i pre-supposti per una “pale-stra” ideale di cittadinanzaattiva.Il fine è quello di fornire aigiovani gli strumenti perdiventare cittadini europeipartecipi e attivi, consapevolie responsabili del propriobenessere e del proprio terri-torio, grazie all’acquisizione

di nuovecompetenze e conoscenze. Il

progetto prevede un incontroiniziale, martedì 6 dicembre2011, dove verranno illu-strati gli obiettivi del proget-to stesso e l’articolazione del-le attività di laboratorio.Saranno approfonditi, inol-tre, i concetti fondamentalidella cittadinanza attiva edesaminati i principali stru-menti di tutela utilizzabili dalcittadino e dagli immigrati.Le domande, da compilare su

a p p o s i t omodulo, egli allegatirichiesti,potrannoe s s e r evisionate e

scaricate dai siti internethttp://www.cittadinanzatti-vaca.it, http://www. provin-cia.cagliari.it, http://www.unica.it, http://www.arcoirisonlus.it e dovrannopervenire alla SegreteriaOrganizzativa entro e nonoltre le ore 12 del giorno 26novembre 2011. Per ulterioriinformazioni, è possibiletelefonare al numero070482526, dal lunedì algiovedì, dalle ore 10 alle ore12 e dalle ore 16 alle ore 19.

“Ritengo, e penso siacondiviso da tutti– dice il sindaco

Giovanni Porcu – che a Gavoici siano le condizioni e unterreno fertile perché questoSeme della solidarietà che ciè stato donato possa attecchi-re e sbocciare”.Ed eccole nel Saloncino par-rocchiale le 26 associazioni,segno di una molteplicevarietà e ricchezza di impe-gno, chiamate a ricevere lebandiere ricordo dell’Annoeuropeo del volontariato.Ed ecco Mariuccia Marchi,referente del Sa.Sol. Point n.28 di Gavoi, che dall’alto deisuoi anni e della sua straor-

dinaria vitalità e amorevolez-za ha coordinato i discorsidegli intervenuti e la realizza-zione dell’iniziativa, insiemeai suoi validi collaboratori.Ed ecco i ragazzi di Gavoiascoltare la favola di OscarWilde “Il principe felice”,nell’interpretazione di PierFabio Sanna, dell’Associa-zione Tabità. Nei ragazzi enei giovani, in particolare,sono riposte le speranze delfuturo del volontariato.Anche in questa manifesta-zione si è potuta riscontrarel’interazione tra Centro diServizio per il Volontariato,le associazioni locali e leistituzioni, testimoniata dal-

la presenza del sindaco,dell’assessore alla CulturaElena Mastio e dei consiglie-ri comunali, del parroco donGesuino Corraine e dei rap-presentanti delle associazio-ni. “È importante fare cer-chio insieme – ha affermatoGian Piero Farru, presiden-te del CSV Sardegna Solidale– per lavorare insieme suprogetti comuni. Come ieri èavvenuto a Sorgono, dove idue cori polifonici di Atzarae di Tonara si sono uniti percantare insieme uno stessobrano, così dovrebbe avveni-re con le 1623 organizzazio-ni di volontariato in tutta la

Sardegna”. Il progetto di for-mazione “Formidale” e dicomunicazione “Sa.Sol.Desk” dicono che ormai sicammina decisamente inquesta direzione. Ed ecco il Seme della solida-rietà, la ormai celebre scul-tura di Pinuccio Sciola ada-giata in un fazzoletto di ter-ra presso un importantesnodo stradale all’ingressodel paese, per chi provieneda Nuoro. Nella benedizione,il parroco don Gesuino hapregato perché “quanti siservono di questo segno pos-sano avere da Dio il coraggioe la testimonianza per esse-

re sempre disponibi-li in mezzo ai fratel-li”.Ed ecco, a conclusio-ne della manifesta-zione, i dolci fatti incasa, segno dell’ospi-talità e della culturapopolare, di quel“terreno fertile” delvolontariato nellanostra terra.

l’isola che c’è 19

L’iniziativa Le Piazzedella solidarietà si èsvolta a Sorgono in

due momenti ben distinti: almattino, tra gli alunni delLiceo scientifico “F.lli CostaAzara” e dell’Istituto profes-sionale per l’agricoltura eper l’ambiente si è dibattutosul tema I giovani nellasocietà, oggi, insieme aMons. Angelo Pittau, presi-dente del Comitato Promoto-re del CSV Sardegna Solida-le; al pomeriggio, in mezzo atanta musica e alle tantevoci dei bambini dello Zec-chino d’oro di Meana Sardo,dei cori polifonici di Atzarae “Peppino Mereu” di Tona-ra. Notevole l’impegno diRita Zedda, Nino Catzula eGiuseppina Demuru delSa.Sol. Point n. 15 di Sorgo-no, coadiuvati per l’organiz-zazione dall’associazioneculturale Mandrolisai, chein pomeriggio hanno propo-sto uno spettacolo nel Tea-tro comunale “SalvatoreMurgia” alla presenza delsindaco Vittorio Mocci, delConsigliere regionale on.Francesca Barracciu, delpresidente della Consultadei sindaci Pietro Galisai,

delle numerose associazionidi volontariato della zona,presenti alla manifestazionein modo massiccio. Bellissi-mi, per fascino ed eleganza,i costumi del locale Gruppofolk.La manifestazione si è con-clusa nel piazzale dellaScuola materna comunale,alla luce dell’illuminazionepubblica, dove il parrocodon Antonello Demurtas habenedetto il Seme di pietra,

la scultura di Pinuccio Sciolaa ricordo dell’Anno europeodel volontariato.Nessun discorso, ma piccoleriflessioni espresse durante

i vari canti di questo pome-riggio indimenticabile. Ilsegno dei due cori di Atzarae di Tonara che si unisconoper cantare insieme è signi-ficativo della forza di coesio-ne e unità del volontariato,quello stesso movimento peril quale – come è statoricordato – anche un pazien-te in un letto di ospedalepuò sperare che al momentogiusto arrivi un volontario aportargli un po’ d’acqua perattenuare la sete. “Abbiamoe dobbiamo avere speranza– secondo le parole conclusi-ve dell’intervento di Mons.Pittau – e anch’io sono quiper testimoniare questa spe-ranza”.

tanti di alcune associazionidi volontariato e di SerafinoCorrias, assessore alloSport della Provincia, sonostati accompagnati dall’invi-to affinché tutte le personescelgano di fare qualcosa

per gli altri, individuato ilcampo in cui impegnarsi.Prima di benedire i presentie il Seme di pietra, adagiatonei giardinetti di fronte alComune, il parroco Mons.Salvatore Marongiu ha

svolto una riflessione a par-tire dal brano evangelico delbuon samaritano, giungendoad affermare che il volonta-riato è qualcosa di essenzia-le nella vita sociale.Lo scultore Pinuccio Sciola,familiare nella città che hauno scalpello e una mazzet-ta nel gonfalone, ha propo-sto alcuni simpatici aneddotidi pietre e di semi. In chiusura è stata postaun’importante questione, seil volontariato stia o noseminando in perdita. Qua-lunque sia la risposta, poi-ché queste possono essere lepiù varie, il volontariatoresta una grande idealitàche fa i conti con le piccolecose di ogni giorno.

Sorgono, 12 novembre

IL CANTO DEL VOL

ONTARIATO

l’isola che c’è 18

Gavoi, 13 novembre

UN TERRENO FER

TILE

PER IL SEME

DELLA SOLIDARI

ETÀ

Progetto

Diritti e doveri… senza frontiereDirettiva 2010. Progetti sperimentali di volontariato (legge 266/91, art. 12)

ma in Sardegna sì, le “picco-le accoglienze”. “È nellanostra cultura – dice – acco-gliere lo straniero; l’espe-rienza amara, certo, falezione; ognuno deve esseresalvaguardato nella propriaidentità culturale, nel reci-proco riconoscimento deivalori che ciascuno portacon sé”.

Notevole apportoall’economia

Quasi cinque milioni diextra comunitari danno unapporto notevole al PIL ita-liano, in quanto lavoratoridipendenti o lavoratori auto-nomi; fra questi, due milionisono iscritti all’INPS, eattualmente percepisconopochissime prestazioni dal-l’Istituto, mentre contribui-scono a compensare le pen-sioni di chi oggi ne usufrui-sce. Sono 230 mila le impre-se etiche, di cui 140 milacirca sono imprese artigia-ne, impegnate in vari setto-ri. “Quello che da noi diven-ta imprenditore artigiano –afferma Fosco Corradini,responsabile nazionale perle politiche di integrazionedella CNA – è un tipo diimmigrato il quale ha già

una storia di permanenzanel nostro paese. A un certopunto della sua vita decidedi alzare la sfida e di fareun salto di natura economi-ca e sociale. Noi, come Con-federazione dell’Artigianato,ne associamo circa 15 mila.In Sardegna, e sono qualchecentinaio, questi piccoliimprenditori sono presentisoprattutto nel settore deiservizi”.

Diritto all’emigrazione

I flussi che tendono a trasfe-rire persone da una parteall’altra del pianeta – sostie-ne Giovanni Balsamo, Pre-fetto di Cagliari – sono inevi-tabili data la diversa velo-cità cui viaggiano i paesi asviluppo avanzato da quelliin via di sviluppo. Se questifenomeni sono ciclici, perdifferenza di condizione eco-

l’isola che c’è 21

AOlbia nella Sala con-vegni della Provinciae a Cagliari nel Tea-

tro Sant’Eulalia, alla pre-senza di immigrati, mediato-ri culturali, operatori socia-li, rappresentanti istituzio-nali e della Caritas, il 27ottobre è stato presentato il21° rapporto sull’immigra-zione, in contemporaneanazionale. Le 500 pagine delvolume, frutto del lavoro diraccolta, elaborazione erigorosa interpretazionedelle statistiche, mostranoche la via della convivenza èda seguire; “dalla crisi siesce uniti e l’immigrazione,che sta diventando semprepiù strutturale, può contri-buire alla ripresa economicae culturale del paese”.

Arrivare in Sardegna

“Anche gli africani che sonoqui devono diventare come isardi per la loro accoglienzae la loro gentilezza”. Habisogno del traduttore dalfrancese il giovane profugodel Senegal, per dire a paro-le ciò che prima di tutto èun’impressione, un senti-mento che si prova interior-mente e che si esprime in unringraziamento. Vent’anni inLibia, prima della guerra,arrivato a Lampedusa il 13maggio 2011, ora a Cagliari.Una storia come tante, unadelle testimonianze ascoltate

alla presentazione del Dos-sier Statistico, offerte da chil’immigrazione la vive tutti igiorni, in mezzo alla crisiche tocca tutti.

Oltre la crisi, insieme

Durante l’emergenza NordAfrica, l’accoglienza è dellaCaritas, ma anche delle Coo-perative, Associazioni e Pro-vince convenzionate con laProtezione civile, soggettoattuatore a livello nazionalee regionale. Tutte questerealtà – precisa don MarcoLai, direttore Caritas Caglia-ri – si spendono quotidiana-mente operando in sinergia,per realizzare quello chealtrove non è stato possibile,

l’isola che c’è 20

Presentato a Cagliari e Olbia il Dossier Statistico Immigrazione - 21° Rapporto

Oltre la crisi, insieme

27 ottobre 2011

Dalla crisi si esce uniti

e l’immigrazione,che sta diventando

sempre più strutturale,

può contribuire alla ripresa economica e culturale del paese

L’inquadramento emergenziale dell’immigrazionedeve far posto ad una prospettiva di integrazione,cuore della politica migratoria. Le migrazioni sono un’opportunità che la storiamette a disposizione per preparare al futuro e superare la crisi, insieme.

Livello mondiale Negli ultimi dieci anni imigranti sono aumenta-ti di 64 milioni di unitàe secondo l’Organizza-zione Internazionaleper le Migrazioni sonoattualmente 214 milio-ni, 4,2 milioni dei qualisono italiani.

Paesi in via di sviluppo La forte crescita economi-ca dell’ultimo decennio, +13,4% solo nel 2010, hasottratto mezzo miliardodi persone alla povertàestrema, che tuttora necoinvolge un altro miliar-do e mezzo.

Unione Europea I casi di acquisizione del-la cittadinanza sono stati776 mila nel 2009, più diduemila al giorno. I lavo-ratori immigrati, funzio-nali alle esigenze produt-tive dei paesi di insedia-mento, al momento paga-no più duramente glieffetti della crisi e vengo-no sottoposti a restrizioninormative che hannoripercussioni anche sullalibera circolazione deicomunitari.

Italia Al 31 dicembre 2010, su60.626.442 residenti, i4.570.317 stranieri, peril 51,8% donne, incidonosulla popolazione per il7,5% ed esercitano unruolo rilevante nel suppli-re alle carenze strutturalia livello demografico eoccupazionale. La riparti-zione territoriale degliimmigrati è la seguente:Nord Ovest 35%, NordEst 26,3%, Centro 25,2%,Sud e Isole 13,5%.

SardegnaAl 31 dicembre 2010, suuna popolazione regolaredi circa 40 mila immigra-ti, i titolari di permessodi soggiorno erano18.066. Le comunità piùnumerose vengono dall’U-nione Europea 55,1%,seguono gli africani22,7%, gli asiatici 16,5%,gli americani 5,5%, quellidell’Oceania 0,1%. Leprovince di Cagliari eOlbia Tempio accolgonoinsieme i 3/5 della popo-lazione straniera residen-te nell’isola.

Integrazione

Da varie indagini condottenel 2010 risulta che lamaggior parte degli immi-grati si trova bene o abba-stanza bene in Italia, maquesto sentimento si atte-nua nel tempo a seguito del-la delusione man a manomaturata rispetto alle pro-prie aspettative. Un cre-scente numero di giovaniimmigrati, così come avvie-ne tra gli italiani, finiscecon l’essere incentivato aipotizzare il proprio trasfe-rimento all’estero. Gliaspetti che agli immigratipiacciono dell’Italia sono lagenerosità, la solidarietà, laqualità di alcuni servizi, lalibertà, il clima e le oppor-tunità formative. Pesanonegativamente, invece,

la burocrazia, i prezzi alti,le discriminazioni e il diffi-cile riconoscimento dei titolidi studio.Nel 2010 l’Ufficio NazionaleAntidiscriminazioni Razzialiha registrato 766 segnala-zioni, delle quali 540 sonostate ritenute pertinenti. Ilprincipale ambito di discri-minazione è stato quello deimass media, dove la reteinternet, anziché accreditar-si come ambito di partecipa-zione democratica, spessoha favorito la diffusione delrazzismo. Le discriminazio-ni sono ricorrenti anchenella vita pubblica, nei ser-vizi pubblici e nel lavoro.

l’isola che c’è 23

nomica e demografica, disviluppo sociale in diversezone della terra, forte è l’ef-fetto che tale movimentocrea in un sistema globaliz-zato, rispetto a quanto sipoteva percepire in passato.Ora è più che mai necessarioperfezionare il fenomeno,cioè farlo diventare unarisorsa evitando che diventiun problema per noi e pergli altri.“Dal nostro punto di vista –afferma don Lai – è auspica-bile un diritto all’emigrazio-ne, che sia codificato, senzase e senza ma. Questo è ilcuore del problema, che

richiede un passo in avantiperché ci troviamo oggi difronte a un fenomeno inqualche modo diverso e nuo-vo”. Un diritto che codifichila soggettività giuridica, itempi di attesa e l’accoglien-za, i cui numeri (come inSardegna) siano a misurad’uomo e di relazioni strettedi prossimità. “Probabil-mente – secondo RaffaeleCallia, redattore DossierStatistico Caritas – occorro-no corsie diverse, semplifi-cate, ma sempre nel regimedella legalità, per consentirea chi italiano è nei fatti dipoter partecipare come taleai diritti e ai doveri che ilnostro ordinamento preve-de”.

Fare

I relatori, fra cui anche irappresentanti degli Entilocali intervenuti alla pre-sentazione del Dossier,sostengono che ci sia da faremoltissimo nella societàecclesiale e in quella civile.Sembra quanto mai necessa-rio creare momenti diaccompagnamento perintrodursi nelle varie comu-nità presenti nell’isola, favo-rire momenti di educazionealla cittadinanza e di incon-tro; pensare, inoltre, ai per-corsi di seconda accoglienza,

quella del lavoro e della sta-bilizzazione, che non sonodelegabili a uno o a un altro,ma all’interazione delle isti-tuzioni, della Caritas e ditutti i soggetti impegnati inquesto campo. “Insieme aconoscere, far conoscere, ead accogliere – ribadisce donRoberto Sciolla, delegatoregionale Caritas Sardegna– è nostro inderogabile com-

pito educare. Se la dimensio-ne multiculturale dellanostra società oggi è unacondizione di fatto, la coesio-ne, l’interazione e la pro-spettiva interculturale sonoun obiettivo da raggiungere,che però non è condiviso dauna parte consistente dell’o-pinione pubblica”. Pertanto,si tratta di un impegnourgente.

l’isola che c’è 22

FrontiereNel 2010 sono stati rila-sciati 1.543,253 visti perl’ingresso in Italia; sonostati registrati 4.201respingimenti alle fron-tiere e 16.086 rimpatriforzati, a fronte di50.717 persone rintrac-ciate in posizione irrego-lare. Nell’insieme, gliirregolari presenti in Ita-lia sarebbero circa mezzomilione, uno ogni dieci inposizione regolare. Nel2010 le persone sbarcatesono state 4.406, controle 36.951 del 2008 e le9.573 del 2009, ma glisbarchi sono ripresi nel2011 a seguito deglisconvolgimenti politicidella Tunisia, dell’Egitto edella Libia.

Occupazione ed economiaI lavoratori migranti, 2.089.000 secondo l’Istat e 200mila in più includendo i non residenti, costituiscono undecimo della forza lavoro, sono determinanti in diversicomparti produttivi e rinforzano il mercato occupaziona-le per via di un tasso di attività più elevato, della dispo-nibilità a ricoprire anche mansioni meno qualificate edella bassa competizione, almeno sul piano generale, congli italiani, se non nel sommerso. In Sardegna, alla finedel 2010, risultano occupate 23.065 persone straniere,la maggior parte nei servizi 66,8%, nell’industria oltre20%, nella pesca e nell’agricoltura 8,7%, in attività nondeterminate 2,3%. Attualmente, però, gli immigrati stanno pagando dura-mente gli effetti della crisi e sono arrivati a incidere perun quinto sui disoccupati. Il protrarsi dello stato didisoccupazione per i non comunitari pregiudica il rinno-vo del permesso di soggiorno, costringendoli al rimpatrioo a trattenersi irregolarmente; comunque, la difficilefase attuale non blocca il dinamismo imprenditoriale,essendo il numero delle imprese gestite da immigratiaumentato nel 2010 di 20 mila unità, arrivando nelcomplesso a 228.540, di cui 2.954 in Sardegna.Il saldo tra i versamenti all’erario e le spese pubblichesostenute a loro favorito è ampiamente positivo, il Dos-sier lo stima in 1,5 miliardi di euro.

Indicatori socialiL’insediamento degliimmigrati, oltre a cresce-re numericamente, diven-ta sempre più stabile ediffuso.I minori figli di stranierisono quasi un milione eaumentano ogni anno dioltre 100 mila unità, tranati sul posto e figli diricongiunti. Le secondegenerazioni hanno supe-rato le 600 mila unità erappresentano oltre undecimo della popolazionestraniera.

Nell’anno scolastico2010/2011 i 709.826alunni stranieri sonoaumentati del 5,4% ehanno inciso per il 7,9%sull’intera popolazionescolastica, ancora di piùnelle scuole materne edelementari. Il 42,2 diessi è nato in Italia, circa300 mila. Gli universitaristranieri sono 61.777, il3,6% del totale, con pre-valenza di albanesi, cine-si, romeni, greci, cameru-nesi e marocchini. I lau-reati nell’anno accademi-co 2010/2011 sono6.764, il 2,3% del totale.In Sardegna, nell’annoscolastico 2010/2011sono stati 4.244 gli alun-ni stranieri iscritti nellescuole, 1,8%. L’incidenzadegli studenti universita-ri è rimasta invariatarispetto all’anno prece-dente, 1,6%.

Insieme a conoscere,far conoscere, e ad accogliere.È nostro inderogabile compitoeducare

Il CSV Sardegna Solidalepromuove seminari distudio, formazione e

aggiornamento sugli aspettiamministrativi e fiscali delleorganizzazioni di volontaria-to, con la finalità di offrirerisposte puntuali e concretealle esigenze che emergononello svolgersi dell’azionevolontaria.I Seminari saranno coordina-ti dal prof. Giampiero Farru,presidente CSV SardegnaSolidale, e saranno condottidal dr. Tiziano Cericola incollaborazione con la dr.Manuela Fercia, consulentifiscali CSV Sardegna Solidale.I seminari sono rivolti ai

dirigenti e agli amministra-tori delle Organizzazioni divolontariato operanti in Sar-degna, iscritte e non iscritteal Registro generale delvolontariato. In ogni sede ilavori avranno inizio alleore 16 e termineranno alleore 20. La partecipazione ègratuita.

Oltre 500 gli iscritti ai quat-tro seminari svolti nel2010, a rilevare che respon-sabili, dirigenti e ammini-stratori di OdV operanti inSardegna si incontranovolentieri per studiare eapprofondire insieme questitemi importanti, quantodelicati. A dicembre 2010,

inoltre, in sinergia tra CSVSardegna Solidale e CSVProvinciale di Padova, è sta-ta pubblicata la 4ª edizionedel manuale Associazioni divolontariato, di promozionesociale e ONLUS: aspettilegali e fiscali, regime delleprestazioni di lavoro, a curadi dr. Tiziano Cericola.

Promosso da Libera –associazioni nomi enumeri contro le

mafie, in collaborazione colMinistero dell’Istruzione,dell'Università e della Ricer-ca, giunto alla sua quintaannualità, torna l’appunta-mento con Abitare i margi-ni, momento di incontro,riflessione e formazione perdocenti ed educatori impe-gnati nell’educazione allacittadinanza. Dopo aver riflettuto, nel cor-so dell’ultima edizione, suidispositivi della pedagogiamafiosa e aver lavoratoall'individuazione di stradeper una “anti-pedagogia”mafiosa, oggi si impone unsalto di qualità. I contestisociali, culturali, politiciattuali sono fortementecaratterizzati dal dilagare diuna sorta di “cultura del

malaffare” che si apre allequestioni che mettono in cri-si i sistemi economici e cul-turali di un intero Paese,fino a riguardare le piccolescelte quotidiane. È indi-spensabile partire da questatendenza, per interrogarecon puntualità e pratica lenostre “educazioni”.La quinta edizione di “Abita-

re i Margini” intende appun-to focalizzarsi su questotema specifico, andando allaricerca di quegli atti quoti-diani che ci parlano di que-sto estendersi della pedago-gia del malaffare, per rico-noscerli e comprenderli nel-la loro struttura di dispositi-vo e delle possibili strategieeducative da mettere in attonei tanti contesti giornodopo giorno.Il corso prevede un moduloresidenziale (Roma, Audito-rium San Domenico, ViaCasilina 235) della durata

di 2 giornate e mezza, dal 2al 4 dicembre, per una dura-ta complessiva di 16 ore. Il corso, destinato priorita-riamente ai docenti dellescuole di ogni ordine e gra-do, si arricchisce di unforum di discussione on-lineal quale gli insegnanti pos-sono registrarsi e partecipa-re, disponibile all'indirizzohttp://www.liberanet.org/wordpress/?page_id=3877. Ilforum rappresenta unostrumento dalle grandipotenzialità, realizzato suproposta di alcuni docentied educatori interessati aduno spazio virtuale doveincontrarsi per scambiareidee ed esperienze, al di làdelle barriere geografiche.Una “piazza” destinata acrescere e ad aprirsi ad ulte-riori temi di riflessione.l’isola che c’è 25

Èstata firmata il 7novembre 2011 lanuova convenzione

tra Regione, Associazioni divolontariato e Cooperativeper il 118 in Sardegna. Lafirma avviene dopo mesi diriflessione e ragionamento. L’intesa prevede, tra l’altro,un aumento dei contributifinanziari da parte dellaRegione con l’obiettivo digarantire un’attività piùefficiente, continuativa etrasparente. La nuova con-

venzione ha durata trienna-le ed è retroattiva, a partiredal 1 gennaio scorso, perconsentire di poter pagaregli arretrati agli operatori.Tra le novità, come anticipa-to durante la ConferenzaRegionale del Volontariato,dal presidente della RegioneCappellacci, un aumento deicontributi finanziari per leassociazioni di volontariatofino al 30%, con un ulteriore10% per quelle che si dote-ranno del marchio o certifi-

cazione di qualità, e fino al40% per le cooperative. “Oggi viene firmata unaconvenzione importante –ha sottolineato l’assessoreDe Francisci – che arrivadopo un percorso lungo eche dimostra l’impegno del-la Regione per un serviziofondamentale per il dirittoalla salute dei sardi. In que-sto modo vengono premiatigli operatori e viene garan-tito un servizio di maggiorequalità perché abbiamo insi-

stito sull’efficienza conti-nuativa del servizio e sullatrasparenza amministrati-va e contabile”. Positivo ilcommento anche dei rap-presentanti di cooperative eassociazioni di volontariato.In modo congiunto, France-sco Ladinetti del Consorziocooperative riunite Emer-genze sanitarie Sardegna,Giovanni Mura e PierpaoloEmmolo per le associazionidi volontariato, e PierGimmy Onnis in rappresen-tanza delle postazioni h24Sardegna, hanno dichiarato:“Esprimiamo soddisfazioneper l’accordo raggiunto e,nonostante alcune nostrerichieste non siano stateaccolte, comprendiamo losforzo della Regione sia sul-l’aumento della parte eco-nomica sia perché finalmen-te viene rivista la parte tec-nica vecchia ormai di 10anni”.

La Presidenza dellaRegione ha pubblicatoil bando, relativo

all’anno 2011, per la richie-sta del contributo per l’ab-battimento dei costi obbliga-tori di assicurazione deivolontari. Il contributo spet-ta alle organizzazioni divolontariato regolarmente

iscritte al Registro generaleche non abbiano percepitoanaloga provvidenza daparte della stessa Regione odi altro Ente Pubblico.

La somma disponibile inbilancio sarà suddivisa, pro-porzionalmente, fra tutte leorganizzazioni che farannodomanda e che risulterannoin possesso dei requisiti.Le domande dovranno esse-re presentate alla Presiden-za della Regione entro il 25novembre 2011. Per le nuo-

ve polizze si deve presenta-re copia della polizza, per irinnovi occorre copia dellequietanze di pagamento e/oattestazione dell’Agenziaassicurativa con la specificadel ramo assicurativo,numero di polizza, decorren-za contrattuale, scadenzaannuale, importo e data incui è stato effettuato il paga-mento.Entro il 31 dicembre 2011sarà adottato un elencoprovvisorio dei soggettiammessi al beneficio conindicazione del relativoimporto e l’elenco dei sog-getti esclusi. L’elenco defini-tivo verrà pubblicato allacompleta verifica della docu-mentazione prodotta e dellasussistenza dei requisitiprevisti per l’accesso al con-tributo.l’isola che c’è 24

Seminari di studio sugli aspetti amministrativi e fiscali delle organizzazioni di volontariato

LiberaAbitare i margini 2011

Servizio 118Sottoscritta la nuova convenzione tra Regione e Organizzazioni di Volontariato

Contributi per abbattimento dei costi di assicurazione dei volontari

CalendarioOristano, 13 dicembreCentro Congressi Mariano IV Palace Hotel, Via Mariano, 19Sassari, 14 dicembre Sala Convegni Hotel Grazia Deledda - Via Dante, 14Nuoro, 15 dicembre Sala Convegni Hotel Il Grillo Via Monsignor Melas, 14Cagliari, 16 dicembreSala Convegni Caesar’s Hotel, Via Darwin, 2/4.

NEWSdall’isola

GHILARZAMese della Cultura

Si è appena conclusa a Ghi-larza la XXIX Edizione del“Mese della Cultura”, che siè svolta dal 15 ottobre al 13novembre, promossa dalComune in collaborazionecol CSV Sardegna Solidale, ilSa.Sol. Point n. 30 e altreorganizzazioni.Nel contesto delle numeroseiniziative previste, si è svol-ta 11 novembre 2011 lamanifestazione Le Piazzedella solidarietà, promossadal CSV Sardegna Solidalecon l’inaugurazione dellascultura Seme della solida-rietà realizzata dal maestroPinuccio Sciola.

COSENZAMeYouMeMeeting dei giovanidel Mediterraneo

Drawing our future! Dise-gniamo il nostro futuro! Spa-zi di partecipazione dei gio-vani nei cambiamenti socialiè il titolo dell'incontro inter-nazionale, promosso dalMo.V.I. Nazionale a Cosenzadal 27 al 31 ottobre.MeYouMe - Mediterranean

Youth Meeting, giunto allasua 3ª edizione, è rivolto aresponsabili di organizzazio-ni giovanili dei paesi delMediterraneo. Finalità gene-rale è favorire il dialogo e lacollaborazione fra le giovanigenerazioni, allo scopo di farcrescere nel Mediterraneouno spazio di pace, giustiziae prosperità, nell’ambito del“Processo di Barcellona”1995. L’obiettivo è di favori-re il racconto e la tematizza-zione delle esperienze di par-tecipazione giovanile che sisono espresse negli ultimimesi e che hanno portatoall’avvio e/o al rafforzamen-

to dei processi di democratiz-zazione e promozione di con-dizioni di giustizia sociale.Giovani protagonisti, giovaniche prendono in mano il lorodestino, che costruiscono –insieme – il loro e il nostrofuturo. L’incontro era apertoa 250 giovani, metà italianie metà stranieri, provenientidal Nord Africa, dal vicinoOriente, dai Balcani e dal-l’Europa meridionale.

LANUSEIAVL festa del 20°

Il 30 ottobre è stato celebra-to il 20° anniversario dicostituzione e il 15° anno diattività dell’AssociazioneVolontari Lanusei, AVL. Laricorrenza ha fatto da sfon-do all’inaugurazione dellanuova ambulanza. Dopo ilpranzo comunitario, ai par-tecipanti è stato consegnatoun ricordo della manifesta-zione.

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Le segnalazioni

di iniziative

e manifestazioni

pervenute

da Associazioni

di volontariato

e non presenti

in questo numero

saranno pubblicate

nel prossimo numero

ISILIAVO Giovani

Si è svolta dal 4 al 6novembre a Isili,presso il CentroSociale, la Conferen-za dei DelegatiRegionali AVO Gio-vani sul tema “Dopol’AVO Giovani. Ilfuturo è già qui”. Dispessore, l’intervento di Erminio Longhini, fondatoredell’Associazione. Dai gruppi di lavoro, costituiti dagli 80partecipanti alla Conferenza, sono emersi i contenuti checonfluiranno nel documento conclusivo del Consiglionazionale FederAvo del 2-4 dicembre a Roma. Al terminedei lavori, Michele Piras è stato eletto Coordinatore Nazio-nale AVO Giovani.

Tante le domande e gliinterrogativi della fol-ta e attenta platea che

ad Oristano, nel salone delMutuo Soccorso, ha seguito ilavori del convegno “La tute-la della salute e la qualitàdella vita delle personeanziane” organizzato daAnteas di Oristano, associa-zione di volontariato chesegue le problematiche dellaterza età, in collaborazionecol CSV Sardegna Solidale eil Sa.Sol. Point n. 4 di Orista-no. Un confronto a tuttocampo che non ha mancatodi toccare anche i temi dellasicurezza di fronte ai nuovie ricorrenti atti di violenzasugli anziani e le personesole, che Anteas avevaaffrontato nel novembre del2010 in un incontro specifi-co con le forze dell’ordine.

I temi trattati

L’appuntamento sui temidella salute e della qualitàdella vita è stato una sortadi seminario a tutto campo,grazie ai qualificati apportidi specialisti come dr. Anto-nio Nieddu, primario delreparto di geriatria del Poli-clinico di Sassari; nel suointervento sul morbo diAlzheimer, lo specialista hasvolto un approfondito esa-me della patologia. Il morbosi può prevenire adottandouna terapia che coinvolgel’individuo che deve condur-re una vita sana, una ali-mentazione corretta, lamente sempre occupata dainteressi, ad esempio studi,letture, hobby.L’accostamento coi contenu-ti dell’intervento del dr.Francesco Mastino è statobreve. Il primario di diabeto-

logia del San Martino di Ori-stano ha sottolineato i peri-coli di una inattività fisica edi regole di vita che portanoall’obesità e alla accelerazio-ne dell’insorgere di patolo-gie diverse e, soprattutto,del diabete.Sui meccanismi dell’infartoe la funzione delle coronariesi è intrattenuto il dr. Gian-franco Delogu, cardiologodel San Martino di Oristano,illustrando i diversi pericoliche coinvolgono tutte lefasce di età e denunciandoche la maggior parte di essiderivano dal fumo, dall’al-cool, da una alimentazioneeccessiva e scorretta e dallasedentarietà.Quest’ultimo tema è statosviluppato dal dr. Gianfran-co Madau, diabetologo delnosocomio oristanese, cheha ripreso ed ampliato alcu-ni concetti riferiti all’impor-tanza di una costante atti-vità fisica.

Anche la dr. Carla Porcu,psicologa al San Martino, haindividuato nella sedenta-rietà un elemento negativo,accompagnato dallo stare alungo di fronte al televisore,ed ha sottolineato l’esigenzadi una ricerca e di un impe-gno che legittimino nuovicomportamenti.Oriana Putzolu, della USR -Sardegna, ha sviluppato itemi oggetto del convegnodal punto di vista socio assi-stenziale, sottolineando tral’altro che le patologie trat-

tate colpiscono in prevalen-za le donne, perché più lon-geve, ma soprattutto per ilcarico di lavoro cui sono sot-toposte.

Altri interventi

I lavori introdotti da France-sca Marongiu (Anteas),Francesco Piras (FNP),Antonietta Villanucci (Sar-degna Solidale), e conclusida Giacomo Manca di Nissa,presidente regionaleAnteas, sono stati coordinatida Anna Rita Careddu e Pao-la Frau.Nel dibattito sono intervenu-ti, tra gli altri, Bonaria Atzo-ri, responsabile regionaledel Coordinamento donne,Antonello Ferreri, Giacomi-na Murru ed il Consigliereprovinciale Bepi Costella,che ha portato il saluto dellaCommissione sanità e delPresidente dalla Provincia.Hanno partecipato al conve-gno circa 200 persone frasoci, simpatizzanti e compo-nenti altre associazioni divolontariato.l’isola che c’è 26

Oristano, 10 settembre 2011 - Convegno

Salute e qualità della vita delle persone anziane

CAGLIARIBorse di StudioAVIS

Il 21 ottobre, presso l’AulaConsiliare del Comune diCagliari (Palazzo Civico), siè svolta la premiazione deglistudenti vincitori del con-corso per l’assegnazione diBorse di Studio rivolto aglistudenti delle scuole mediesuperiori della provincia diCagliari che si sono diplo-mati nell’anno scolastico2010/2011. Era condizioneche fossero iscritti o si iscri-vessero in qualità di donato-ri ad una delle Avis Comu-nali della provincia diCagliari ed avessero effet-tuato almeno una donazionedi sangue nel periodo cheandava dal 1 luglio 2010 al30 giugno 2011. Il punteg-gio totale è stato calcolatodalla somma del voto didiploma ad un punteggiodato per ogni donazione disangue effettuata, in mododa premiare gli studenti piùmeritevoli ma anche i piùgenerosi. I 50 vincitori, su125 studenti idonei, hannoricevuto in premio un asse-gno di 300 euro.In Sardegna, ed in particola-re nella provincia di Caglia-ri, la donazione del sangue èdi vitale importanza sia perla presenza di un elevatonumero di persone affetteda Beta Thalassemia sia peril crescente numero di ope-razioni e di trapianti. Poichési stenta a raggiungere l’au-tosufficienza su base localee regionale, c’è la necessitàdi una forte azione di sensi-bilizzazione, rivolta soprat-tutto ai giovani, per far sìche un sempre maggiornumero di persone effettuila donazione del sangue inmaniera anonima, gratuita,volontaria ed associata.

CAGLIARIAdolescenti insieme

ALPO, Alleviare La Povertà,ha promosso due iniziativenell’ambito del Progetto “Ado-lescenti Insieme”, in collabo-razione col CSV SardegnaSolidale. La prima, presso l’exLiceo artistico “Il linguaggiodei tessuti africani e la lorosimbologia”, con l’interventodella sociologa Mary SeraKoroma (Camerun), 11novembre. La seconda, pressola sede ALPO “La ricchezzainterculturale in classe” conDiana Cesarin, Centro nazio-nale FLC CGIL, 18 novembre.

MARACALAGONISTradizione da tutelare e tramandare

Il CIF comunale di Maracala-gonis, in collaborazione con ilCSV Sardegna Solidale, haorganizzato la mostra deilavori elaborati dalle corsistepartecipanti al progetto “Tra-dizione da tutelare e traman-dare”, corso sulla manifatturadel cestino sardo. La mostra,ospitata presso la ex CasaCocco, si è realizzata il 12 e13 novembre.

CAGLIARIAbbraccio al Brasile

Al Teatrino del Parco di Mon-te Claro, Cagliari, il 28 e 29ottobre è stata realizzata lamanifestazione denominataUm abraço para o Brasil, pro-mossa dall’associazione Ami-ci senza Confini. Sono statidue giorni intensi che hannoconiugato spettacolo, musicaed espressioni artistiche delletradizioni popolari brasilia-ne, gastronomia e artigiana-to, dibattiti e testimonianze,esposizione di libri e mostrafotografica. Gli incontri congli operatori A.SE.CON. ONGhanno presentato il progettoSardegna-Bahia, un nuovomodello socio-economico diconcorrenza al mercato.

SASSARIAfrica FemminilePlurale

Il futuro di un continentenelle mani delle donne è iltitolo della mostra promos-sa da Mani Tese che si èsvolta dal 29 ottobre al 4novembre presso la SalaDuce del Palazzo Ducale.Nella regione dell’Atacora,in Benin, 7 famiglie su 10vivono in condizioni diestrema povertà. In questocontesto nasce il progetto diMani Tese, che ha comeobiettivo il sostegno alle atti-vità di trasformazione ecommercializzazione dellamanioca da parte delle asso-ciazioni femminili di villag-gio dell’area. L’impegno del-le donne sarà quello dimigliorare in quantità equalità la produzione dellamateria prima, incremen-tando le attività di trasfor-mazione ed attivando nuovicanali di commercializzazio-ne. Grazie a questo progettooltre 600 donne potrannolavorare, sfamare i proprifigli e farsi promotrici di unvero sviluppo. Donne emadri, grazie al lavoro, con-quisteranno rispetto, auto-nomia e libertà, e potrannogarantire a tutta la lorofamiglia una qualità di vitamigliore.Il progetto è stato realizzatocon il Contributo dellaRegione Autonoma dellaSardegna (LR 19/96) e inpartenariato col Comune diSassari, l’Università di Sas-sari, Donne 2005 e Kibarè.

SASSARISeminare la culturadella solidarietà

Il 12 novembre, presso ilPalaSantoru, si è svolta laPrima Conferenza Comuna-le del Volontariato sul tema“Seminare la cultura della

solidarietà”. All’iniziativa,promossa dal Comune diSassari, sono intervenuti:Gianfranco Ganau, Sindacodi Sassari; Luciano Chessa,Presidente del Consigliocomunale; Emma Cavallaro,Presidente CONVOL; Giam-piero Farru, Presidente CSVSardegna Solidale; GiovanniAntonio Maieli, Presidentedella Consulta del Volonta-riato Sassarese.l’isola che c’è 28

CAGLIARI 26-27 novembre 2011

QUINTO CENTENARIO DEL SERMONE DI FRA MONTESINOSIn difesa dei Diritti umani

Su proposta della Commissione GiustiziaPace Creato della Famiglia Domenicana

italiana e dell’Archidiocesi di Cagliari, è infase di realizzazione la Giornata di impegnoe di solidarietà che si svolgerà a Cagliari il26-27 novembre.La 11ª Giornata dell’impegno e della solida-rietà nasce dalla necessità di contribuire aduna maggiore sensibilizzazione di fronte aquestioni attuali riguardanti la giustizia, lapace e la salvaguardia del creato. “Il significato che il Vescovo vuole conferire

a questa giornata – dice don Marco Lai,direttore della Caritas diocesana – è nonsolo la commemorazione degli eventi del1511 ma anche l’invito ad una maggioreresponsabilizzazione nell’operare segni con-creti di cambiamento, a partire da unariflessione comune – diocesana e cittadina –sui diritti umani nella complessa societàglobalizzata”.In preparazione alla Giornata, si sono dapoco conclusi una serie di cinque incontriquindicinali, organizzati da Caritas e Com-missione Giustizia Pace Creato della Fami-glia Domenicana italiana, su un tema attua-le ed emblematico: L’uomo al centro.

SASSARISettimana Culturale

Ha avuto inizio l’8 novembrela 32ª edizione della Settima-na Culturale dedicata almaestro Edmondo Crovetti,fondatore dell’AssociazioneBandistica “Città di Sassari”.L’iniziativa, a cura dellastessa Associazione, ha vistofra gli altri la collaborazionedel CSV Sardegna Solidale.Numerosi i concerti vocali estrumentali, che si sonotenuti in vari punti dellacittà; grande partecipazioneal 32° Raduno Bandisticoper le strade e le piazze diSassari e al Grande Concertounitario, con tutte le bandemusicali partecipanti. Allamanifestazione hanno aderi-to anche il Gruppo Sbandie-ratori e Musici della Città deiCandelieri di Sassari.

ALGHEROSalute mentale

Il 12 novembre si è svolta adAlghero, presso la Sala con-vegno San Francesco, la 5ªGiornata della Salute menta-le, promossa dall’Associazio-ne “Il labirinto” in collabora-zione col CSV Sardegna Soli-dale ed altre organizzazioni.Durante i lavori della giorna-ta, in cui sono intervenutiamministratori locali, medicie specialisti, rappresentantidi varie organizzazioni delsettore, sono stati proiettati idocumentari Vuoti a perde-re? Viaggio nella psichiatriain Italia di Silvia Bacci eMarco Testa, e L’orizzontedel mare di Fabrizio Zanotticon Maurizio Salvetti e Mas-simo Salvoni.

QUARTU S. ELENAPer non dimenticare

Si svolgerà il 5 dicembre aQuartu S. Elena “Per nondimenticare”, una fiaccolatain ricordo delle vittime dellemafie. Promossa dall’ADMOe dalla Parrocchia San Gio-vanni Battista, in collabora-zione con Libera Sardegna eil CSV Sardegna Solidale, l’i-niziativa avrà inizio alle ore17,30 in Via Generale DallaChiesa. La fiaccolata si sno-derà nelle vie intitolate adalcune vittime di mafie: Bor-sellino, Falcone, EmanuelaLoi, Don Pino Puglisi, LiberoGrassi, Giuseppe Impastato,Rosario Livatino. Al termineè prevista la santa Messa eun concerto di musica classi-ca con la lettura di alcunibrani dei giudici Falcone eBorsellino.

QUARTU S. ELENADifferenti? È normale…

Il 16 ottobre, presso la pale-stra di via Fadda, è stato pre-sentato il Vademecum sportche il Centro Down, con lacollaborazione di SardegnaSolidale, mette a disposizionedella comunità nell’ambitodelle manifestazioni per laGiornata Nazionale delle Per-sone Down. Il vademecum èil frutto della interazione delCoorDown - Coordinamentonazionale delle associazioniche si occupano si sindromedi Down, e FISDIR - Federa-zione Italiana Sport Disabiliintellettivi e relazionali, ecostituisce un ottimo stru-mento per la promozionesportiva dedicata alle perso-ne con sdD.

l’isola che c’è 29

“L’intento è mettere in rilievo la bellezza ela potenzialità delle risorse umane e natu-rali in contrasto con la prevaricazione el’avidità dei conquistadores di ieri e di oggi.Dalla riflessione comunitaria che ha parto-rito il sermone pronunciato da Montesinosla 4ª domenica di Avvento del 1511, si èavviato un processo importante, attraversoi secoli, fino a sbocciare nella DichiarazioneUniversale dei Diritti dell’Uomo: un proces-so culturale che come Famiglia Domenica-na abbiamo il dovere di mantenere efficaceattraverso la predicazione comunitaria. Ilsermone di Montesinos è stato pronuncia-to/gridato 500 anni fa dall’isola Española;la 11ª Giornata dell’impegno e della solida-rietà si svolgerà in Sardegna, non un’isola

caraibica ma un’isola nel centro del Mediterraneo, anch’essa vittima e preda di conqui-stadores del passato e del presente, in un mare agitato e troppo sporco di sangue umano”

Documento Commissione Giustizia Pace Creato della Famiglia Domenicana italiana

Liberate RossellaLa Conferenza regionale del volontariato, riunita in data 5.11.2011 a

Tramatza, esprime la propria solidarietà alla volontaria Rossella

Urru, la cooperante di Samugheo recentemente rapita, e ne chiede

l’immediata e incondizionata liberazione, insieme a tutti i volontari

prigionieri in terra di missione. Esprime, altresì, solidarietà alla fami-

glia e alla comunità di Samugheo. La Conferenza regionale delle asso-

ciazioni di volontariato esprime piena adesione alla proposta avanza-

ta dal presidente del CSV Sardegna Solidale Gian Piero Farru di indire

per il giorno 27 novembre la Giornata di mobilitazione di tutte le

associazioni di volontariato della Sardegna, da tenersi a Samugheo.

PERFUGASPatrimonio archeologico, sviluppo e volontariato

Il 15 ottobre nel Centro Con-gressi di Perfugas si è svoltauna giornata dedicata altema: “Il Patrimonio Archeo-logico, lo sviluppo locale e ilvolontariato”. Dopo i saluti diMario Satta, sindaco di Per-fugas, degli altri amministra-tori locali presenti e di GianPiero Farru, presidente CSVSardegna Solidale, sonointervenuti esperti regionalie nazionali a dibattere unargomento di stretta attua-lità per lo sviluppo delle zoneinterne che conservano epossono ulteriormente valo-rizzare un ricco patrimonioarcheologico. In serata, si èsvolta la visita guidata alMuseo Archeologico e Paleo-botanico, al Pozzo Sacro e alRetablo di San Giorgio.

S. NICOLÒ D’ARCIDANOSardi e Rom

“Identità Sarda e IdentitàRom - Quali problemi e qualiopportunità” è il tema dell’i-niziativa con cui il Comunedi San Nicolò d’Arcidano eIntercultura, AssociazioneRegionale Sarda - CentroLocale del Terralbese hannovoluto focalizzare l’attenzio-ne sul rapporto tra Sardi eRom. Presso la Sala Confe-renze del Centro di Aggrega-zione sociale, con l’interven-to di amministratori locali,rappresentanti della Comu-nità rom di San Nicolò d’Ar-cidano e soggetti coinvolti avario titolo nell’azionesociale, si è svolto il dibattito“Scambi Interculturali eIntegrazione - rispetto delleproprie identità”. In prece-denza è stato inaugurato ilnuovo campo Rom, con lapartecipazione di autoritàcivili, politiche, religiose emilitari.

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CAGLIARIIncontrarsi nel gioco

Si è svolta il 10 novembre, presso laSala convegni Hotel Mediterraneo,la manifestazione di chiusura delprogetto “Incontrarsi nel gioco” pro-mosso dall’Associazione COSAS,Comitato Sardo di Solidarietà, efinanziato dal CSV Sardegna Solida-le. Gli interventi degli esperti sultema “Quale integrazione e qualidiritti per i migranti?” sono staticoordinati da Anna Maria Carta, presidente COSAS.

Ricordando tziu Pietro Cosseddu

SA PAGHE

Sa pagh’est una frutta prelibadaIntretzida d’affett’e de amore!Da’onzi bona mama disitzadaCand’in sa coa ninnat su minore.

E cantende, serenu, in sa leadaS’idet fattu ‘e sam’in su pastore.E a cada massaju forza dadaMessend’e triulende su laore.

Est s’unich’isperanzia in sa vidaPro madurare su “bene comunu”In tottas chimbe partes de sa terra.

Est de Olia un’albore fotzida,Si ‘enit profanada, in cantos sunu:Su terrinu preparan’a sa gherra!

Predu Cosseddu de Orune

Mozione approvata all'unanimità

Il 5 novembre 2011 è morta la signora Cristina Magno-lia, la mamma di Barbara e di Tonella, volontarie del-l’Associazione La Strada e collaboratrici del CSV Sarde-gna Solidale.

Alle famiglie Cosseddu e Dessì formuliamo le nostre sincere condoglianze.