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I PROFILI PROFESSIONALI Di seguito sono illustrati alcuni dei profili professionali maggiormente ricercati dalle aziende. La descrizione dei profili professionali, liberamente tratta dalla banca dati Orientaonline di Isfol, è da intendersi come uno strumento di informazione introduttiva e orientativa. Si ricorda che la declinazione di una professione varia considerevolmente in funzione dell’assetto aziendale e del settore di appartenenza della stessa. I profili sono suddivisi in quattro macroaree: -) Area Commerciale -) Area Marketing -) Area Amministrazione e Finanza -) Area Net Economy AREA COMMERCIALE KEY ACCOUNT Definizione All’interno della struttura commerciale di un’azienda, Il Key account è il responsabile dei grandi clienti: ha il compito cioè di gestire le trattative di negoziazione tra questi e la propria impresa, elaborando strategie in grado di soddisfare entrambi. Il Key account è sostanzialmente la figura commerciale che si occupa dei clienti di maggiore rilevanza strategica. Una delle funzioni più importanti di questo profilo è l’analisi dei clienti potenziali, delle loro caratteristiche e dei profitti che l’impresa potrà, a breve o lungo termine, trarre da essi. In questa fase, che richiede intuito, esperienza ed un’ottima conoscenza del proprio settore

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I PROFILI PROFESSIONALI

Di seguito sono illustrati alcuni dei profili professionali maggiormente ricercati dalle aziende. La descrizione dei profili professionali, liberamente tratta dalla banca dati Orientaonline di Isfol, è da intendersi come uno strumento di informazione introduttiva e orientativa. Si ricorda che la declinazione di una professione varia considerevolmente in funzione dell’assetto aziendale e del settore di appartenenza della stessa. I profili sono suddivisi in quattro macroaree: -) Area Commerciale -) Area Marketing -) Area Amministrazione e Finanza -) Area Net Economy

AREA COMMERCIALE

KEY ACCOUNT

Definizione

All’interno della struttura commerciale di un’azienda, Il Key account è il responsabile dei grandi clienti: ha il compito cioè di gestire le trattative di negoziazione tra questi e la propria impresa, elaborando strategie in grado di soddisfare entrambi.

Il Key account è sostanzialmente la figura commerciale che si occupa dei clienti di maggiore rilevanza strategica.

Una delle funzioni più importanti di questo profilo è l’analisi dei clienti potenziali, delle loro caratteristiche e dei profitti che l’impresa potrà, a breve o lungo termine, trarre da essi. In questa fase, che richiede intuito, esperienza ed un’ottima conoscenza del proprio settore

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di mercato, il Key account sceglie le più efficaci tecniche di fidelizzazione del cliente per rendere il rapporto commerciale proficuo e duraturo nel tempo.

Il Key account deve definire e raggiungere gli obiettivi, coordinare i venditori di area ed offrire consulenze ai propri clienti. Inoltre, rappresentando l’azienda, egli deve trasmettere un’immagine di elevata professionalità ed affidabilità.

Competenze

Per ricoprire questo ruolo è indispensabile avere un’approfondita conoscenza dell’area di mercato nella quale si opera, nonché informazioni commerciali aggiornate, nozioni di marketing, contabilità, produzione e logistica.

Ulteriori requisiti che il Key account deve avere sono:

-) Disponibilità all’aggiornamento continuo -) Orientamento al cliente -) Spiccate capacità relazionali -) Attitudine al lavoro di gruppo -) Creatività e flessibilità -) Capacità di persuasione -) Abilità nell’incentivare i propri collaboratori

Situazione di Lavoro e carriera

All’interno di un’impresa, il Key account lavora alle strette dipendenze della direzione commerciale: si tratta di una figura che gode di una discreta autonomia, pur agendo tendenzialmente nell’ambito di un team. Spesso in azienda sono presenti più Key account, specializzati in differenti tipologie di clientela, che scambiano fra loro informazioni, contatti e referenze, collaborando reciprocamente al successo dell’impresa. Come per altre figure appartenenti alla stessa area, per arrivare a ricoprire questo ruolo, è spesso necessario percorrere un iter con varie tappe intermedie all’interno del settore commerciale: normalmente si diventa Key account intorno ai 35 anni. Da qui si può successivamente aspirare a diventare Key account manager, coordinando e supervisionando il lavoro dei diversi Key account che operano in azienda.

IL DIRETTORE COMMERCIALE

Definizione

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Il Direttore commerciale è il responsabile dell’attuazione delle politiche commerciali dell’azienda. La sua missione è, in una parola, quella di vendere: vendere il più possibile, nel modo più efficiente e sui mercati più redditizi.

La funzione del Direttore commerciale è determinante in tutte le aziende, ma in particolare in quelle più “orientate al mercato”, alle quali, per vendere bene, non basta avere buoni prodotti, ma occorre promuoverli con politiche particolarmente mirate, sia commerciali che di marketing.

Il ruolo del Direttore commerciale dipende da molti fattori ma, soprattutto, dalla struttura organizzativa dell’azienda: nelle realtà più piccole a questa figura è spesso richiesto di occuparsi della promozione dei prodotti, dello studio dei mercati di riferimento e della definizione delle strategie commerciali. In contesti più strutturati tutte queste competenze sono affidate a soggetti diversi.

Al pari di altri dirigenti, il Direttore commerciale ha il compito di raggiungere gli obiettivi strategici dell’impresa con le risorse finanziarie, umane e strumentali di cui dispone. Nel suo caso si tratta di obiettivi di natura spiccatamente commerciale: ad esempio entrare in un nuovo mercato regionale o nazionale, aumentare la quota di penetrazione presso una certa fascia di clienti o aprire nuovi canali di distribuzione.

Il Direttore commerciale elabora inoltre i piani d’azione in cui stabilisce come impiegare le risorse a sua disposizione, fornisce indicazioni operative a ciascun componente della rete commerciale, definisce le politiche di incentivazione del team di lavoro.

Competenze

Questa figura deve possedere i requisiti per essere un buon direttore, un venditore efficace ed un profondo conoscitore del prodotto e del mercato.

Le sue capacità principali sono:

-) Conoscenza dell’economia aziendale -) Capacità di analizzare dati, pianificare attività composite, gestire budget e valutare i risultati raggiunti -) Conoscenza approfondita del mercato di competenza -) Predisposizione al Problem solving e capacità di assumere rischi e responsabilità -) Padronanza di almeno una lingua straniera, per eventuali rapporti con i mercati esteri

Situazione di Lavoro e Carriera

L’inquadramento contrattuale è naturalmente dirigenziale.

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Il Direttore commerciale non ha vincoli predefiniti di orario, anche se la necessità di dirigere e coordinare i sottoposti richiede una presenza assidua in azienda. Gli spostamenti per lavoro sono altresì molto frequenti e il loro raggio dipende dall’ampiezza del mercato dell’impresa.

A questa posizione si approda, di norma, oltre i 40 anni, a seguito di una carriera svolta nella direzione commerciale o nel marketing.

IL CAPO AREA COMMERCIALE

Definizione

Il Capo area commerciale si occupa della gestione dei punti vendita/filiali dislocate all’interno di una determinata zona ed ha il compito di coordinare i vari responsabili di sede.

Questa figura professionale applica le disposizioni della direzione centrale, trasmettendole alla forza vendita della sua area e sorvegliando che vengano correttamente recepite ed attuate. Il Capo area affianca i venditori del suo settore, fornendo il necessario supporto e facendosi interprete presso la sede centrale delle eventuali difficoltà rilevate dal personale alle sue dipendenze.

Questa figura professionale deve essere inoltre in grado di coordinare gli organici delle diverse sedi, verificando la programmazione del lavoro stabilita dai rispettivi direttori di filiale.

Negli ambiti definiti dalle direttive della sede centrale, il Capo area commerciale predispone il budget di ciascuna delle filiali sotto la sua responsabilità, verificando il raggiungimento degli obiettivi di vendita stabiliti. In tal modo, questa figura contribuisce anche alla definizione delle strategie aziendali, avendo la facoltà di apportare modifiche alla struttura di vendita in base all’evoluzione del mercato da egli stesso monitorato.

Competenze

Le competenze che caratterizzano questa figura professionale sono:

-) Approfondita conoscenza del mercato in cui opera la propria azienda -) Nozioni di marketing, di tecniche di vendita, di diritto commerciale e di organizzazione aziendale -) Conoscenze relative alla predisposizione di un budget e alla gestione di un bilancio -) Buone capacità relazionali ed attitudine al lavoro di gruppo

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-) Elevata capacità di negoziazione e di pianificazione

Situazione di Lavoro e Carriera

Tendenzialmente il capo area opera all’interno di imprese industriali e commerciali, anche se attualmente si registra uno sviluppo crescente delle funzioni commerciali nel settore dei servizi e, in particolar modo, nel terziario avanzato e in ambito bancario-assicurativo. Questa figura deve essere necessariamente flessibile e disponibile a frequenti spostamenti sul territorio.

In genere, si diventa Capo area dopo aver maturato una pluriennale esperienza nel settore commerciale di una o più aziende, passando attraverso diverse qualifiche e assumendo progressivamente maggiori responsabilità.

Spesso si verifica che, per accedere a questa posizione, si debba percorrere un iter che prevede varie tappe all’interno dell’area commerciale; a partire dalla qualifica di Venditore sino a giungere a quella di Direttore di filiale. In molti casi, le possibilità di crescita all’interno dell’azienda sono direttamente proporzionali ai successi conseguiti.

AREA MARKETING DIRETTORE DEL MARKETING STRATEGICO Definizione

Il Direttore del marketing strategico è la figura che, all’interno di un’azienda, coordina l’équipe di esperti e di tecnici che regolano le operazioni di promozione per lo sviluppo e il mantenimento sul mercato di un prodotto o di un servizio.

Le indagini di mercato, svolte dallo staff interno all’azienda o da società di servizi esterne, rappresentano la “materia prima” del Direttore marketing; gli consentono infatti di individuare le tendenze del mercato, di analizzare i bisogni e le risposte dei consumatori, di prevedere gli esiti di una determinata operazione commerciale. Attraverso l’analisi e la valutazione dei dati raccolti, il Direttore marketing può verificare il successo di un’iniziativa e, nell’eventualità di un insuccesso, cercare di comprendere le cause che l’hanno determinato. Il Direttore marketing programma gli obiettivi commerciali ed è responsabile della messa a punto delle strategie volte al loro raggiungimento.

Per questa figura professionale sono quindi molto importanti tutte le attività di pianificazione, che lo portano a:

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-) Studiare e selezionare il mercato più favorevole

-) Analizzare le offerte della concorrenza e confezionare il proprio prodotto o servizio in modo da contrastarle efficacemente

-) Individuare i mezzi pubblicitari e promozionali più opportuni, calcolarne i costi e definire il budget

-)Indicare ai settori “ricerca” e “produzione” gli orientamenti da seguire per il miglioramento dei prodotti

Competenze

Il Direttore del marketing strategico conosce molto bene il mondo della comunicazione, quello commerciale e quello produttivo; deve inoltre avere una solida cultura finanziaria che gli permetta di interpretare costantemente i mutamenti del mercato. Le competenze previste per questo ruolo sono:

-) Familiarità con i metodi statistico-informatici per il trattamento dei dati

-) Nozioni di economia politica, aziendale e di diritto commerciale

-) Cognizioni approfondite di strategia, pianificazione, direzione ed organizzazione del marketing

-) Ottima conoscenza di almeno una lingua straniera

-) Solide competenze nell’ambito delle tecniche di comunicazione

Il Direttore marketing deve inoltre avere una forte attitudine verso il lavoro in team, possedere spiccate doti comunicative e relazionali e ottime capacità d’analisi e sintesi

Situazione di Lavoro e carriera

Questa figura professionale è diffusa soprattutto in imprese private medio-grandi. Data la crescente importanza attribuita alle strategie di comunicazione e di marketing, anche numerosi enti pubblici (come ad esempio Università, ASL e Ministeri) si stanno dotando di questa figura. Si perviene a questa carica intorno ai 40-45 anni, dopo aver maturato esperienze significative in ruolo affini, come ad esempio quello di Responsabile del marketing operativo.

IL RESPONSABILE DEL MARKETING OPERATIVO

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Definizione

Il Responsabile del marketing operativo si occupa dell’attuazione e della realizzazione dei piani strategici di marketing volti a raggiungere gli obiettivi commerciali dell’impresa.

Questo profilo professionale è alle dirette dipendenze del Direttore del marketing strategico e conosce approfonditamente l’organizzazione e la Mission aziendale, in quanto cura in prima persona l’esecuzione operativa dei piani di marketing.

Le sue funzioni e le sue competenze lo pongono al centro di una fitta rete di relazioni con diversi partner e collaboratori, tendenzialmente nell’area commerciale dell’azienda. Si tratta di una figura che occupa una posizione intermedia, dotata di discreti margini di autonomia, in quanto escogita le soluzioni operative migliori per realizzare le strategie commerciali più proficue all’aumento degli utili dell’impresa. Attraverso l’organizzazione e la gestione di ricerche, il Responsabile del marketing operativo individua le caratteristiche del mercato ed assiste i vertici dell’azienda, impegnati nella pianificazione delle strategie, fornendo loro l’aggiornamento continuo dei dati e contribuendo alla revisione dei piani d’offerta aziendali.

Competenze

Il Responsabile del marketing operativo deve conoscere approfonditamente i metodi di ricerca, di rilevazione e di analisi dei dati, nonché gli aspetti organizzativi e gestionali dell’impresa in cui opera.

Le competenze richieste a questa figura professionale sono:

-) Conoscenze significative di statistica, applicata sia alle indagini di mercato e ai processi di campionamento, sia allo studio di variabili psicologiche e sociologiche

-) Padronanza delle tecniche di comunicazione

-) Ottima conoscenza del mercato d’interesse aziendale

-) Buona conoscenza di informatica gestionale

ll Responsabile del marketing operativo deve inoltre possedere una spiccata predisposizione al lavoro di gruppo, una marcata capacità negoziale ed una grande autonomia organizzativa.

Situazione di Lavoro e carriera

Il Responsabile del marketing operativo è un professionista particolarmente richiesto. Questa figura svolge prevalentemente la propria attività all’interno di imprese che operano nei settori dell’industria e del commercio. Si tratta per lo più di aziende di medie e grandi

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dimensioni, in cui l’area business deve essere assistita, sostenuta ed indirizzata mediante opportune strategie di marketing. In alcuni casi, possedendo numerose competenze tecniche, il Responsabile del marketing operativo può agire anche all’interno di società di consulenza, che offrono alle singole imprese un’assistenza qualificata e specializzata. In generale il ruolo di Responsabile del marketing operativo, caratterizzato in ambito aziendale anche da competenze gestionali ed organizzative, viene ricoperto dopo aver svolto altri incarichi affini, come ad esempio quello dell’Operatore di marketing.

IL RESPONSABILE DI CUSTOMER CARE

Definizione

Il responsabile del Customer Service è la figura professionale che, per conto dell’azienda per la quale lavora, si fa carico della soddisfazione del cliente.

I mercati evoluti, in altre parole quelli dei Paesi industrializzati, sono caratterizzati da un forte livellamento dell’offerta. Il sistema migliore che un’azienda può utilizzare per distinguersi dalle altre consiste nel garantire un valore aggiunto rispetto alla concorrenza. Il cosiddetto Customer Care Service, vale a dire il servizio di assistenza ai clienti, rappresenta, in questo scenario, uno dei valori aggiunti più apprezzati; quello più adatto a fidelizzare il cliente, rendendolo letteralmente “fedele alla marca”, ai prodotti o ai servizi che l’impresa gli offre.

Per questa ragione, si assiste ad una crescente diffusione delle strutture di Customer Care nelle medie-grandi aziende e, recentemente, anche negli enti pubblici.

L’attività del Responsabile di Customer Service varia notevolmente in funzione del tipo di prodotto o servizio, della clientela e della concorrenza. Egli dovrà innanzitutto analizzare, assumendo la prospettiva del consumatore, i punti di forza e di debolezza del prodotto e definire una strategia che, enfatizzando i primi e minimizzando i secondi, aumenti il grado di soddisfazione della clientela. In questo modo il prodotto potrà essere progressivamente migliorato, attraverso un processo di Feedback con la produzione o con l’assistenza tecnica.

Un ulteriore compito consiste nel monitorare con continuità il grado di soddisfazione dei clienti acquisiti e, soprattutto, i comportamenti di acquisto conseguenti.

Competenze

Il Responsabile di Customer Service deve conoscere la lingua inglese ed i principali software di Office Automation e gestione dati, nonché avere familiarità con i programmi principali di analisi statistica. Per quanto riguarda le competenze trasversali, chi svolge questa mansione deve essere provvisto di notevoli capacità relazionali e comunicative.

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Completano il profilo una forte attitudine al problem solving ed il possesso di spiccate doti di leadership, necessarie per motivare il personale che, alle prese con i reclami della clientela, spesso è sottoposto a condizioni di lavoro assai stressanti.

Situazione di Lavoro e Carriera

Generalmente Il Direttore di Customer Service opera all’interno di aziende che producono beni e servizi di largo consumo. Questa figura professionale coordina e dirige un’équipe formata da collaboratori, diversamente specializzati in base al tipo di funzione che s’intende svolgere. In genere, si approda a questa mansione dopo avere maturato un’esperienza di qualche anno nelle vendite e, soprattutto, nell’assistenza al cliente. Un’ulteriore prospettiva di carriera per questa figura può essere rappresentata dalla Direzione del marketing strategico.

IL MARKETING ANALYST

Definizione

Il Marketing Analyst, o Responsabile delle analisi e delle ricerche di mercato, si occupa della predisposizione, della messa a punto, della lettura e dell’elaborazione delle indagini di mercato.

Si tratta di una figura che opera al “confine” fra il settore commerciale e quello del marketing, le cui competenze tecniche sono utilizzate sia per la progettazione, la realizzazione e la vendita di prodotti/servizi, sia per la definizione delle strategie di comunicazione più appropriate.

I compiti previsti per tale profilo sono connessi alla raccolta di dati statistici relativi a:

-) L’andamento delle aree di mercato in cui l’impresa compete -) Le tipologie di promozione utilizzate in queste aree -) I nuovi prodotti immessi sul mercato da parte della concorrenza -) Le caratteristiche della comunicazione pubblicitaria nell’area d’interesse -) I gruppi di consumatori di riferimento -) I mutamenti nella domanda e nei consumi -) Le potenzialità di nuovi segmenti di mercato

Con le proprie analisi, questa figura professionale ha la responsabilità di supportare le strategie ed i progetti di marketing dell’azienda per la quale lavora.

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Il Marketing Analyst, attraverso lo studio e l’elaborazione di questi dati, prevede le richieste e le preferenze dei consumatori, ricavandone informazioni di business e dando indicazioni per l’organizzazione della rete commerciale. A lui spetta la valutazione dei profitti e la proiezione dei volumi di vendita.

Competenze

Il Marketing Analyst deve possedere:

-) Approfondita cultura economica e commerciale -) Buone nozioni di statistica -) Perfetta conoscenza delle tecniche di rilevazione e gestione dei dati -) Specifiche competenze informatiche, mirate all’uso dei database -) Conoscenza tecnica e settoriale della lingua inglese

Per quanto riguarda le caratteristiche personali previste per questo ruolo, vanno segnalate l’attitudine a lavorare in gruppo, la flessibilità, l’intuito ed una spiccata propensione alla pianificazione strategica.

Situazione di Lavoro e Carriera

Il Marketing Analyst può operare come dipendente in varie realtà aziendali: si va dalle imprese più grandi, strutturate con questa funzione al proprio interno, fino alle numerose società di servizi, che realizzano indagini di mercato per conto delle imprese più piccole. Si segnala inoltre la possibilità di intraprendere la libera professione; scelta percorribile in seguito alla maturazione di una necessaria e specifica esperienza.

PROJECT MANAGER

Definizione

Il Project Manager coordina e organizza tutte le attività di un progetto, nonché le risorse umane ed economiche che vi sono impegnate, garantendo il raggiungimento dell’obiettivo finale nel rispetto dei tempi e dei costi previsti.

I principali compiti svolti dal Project Manager riguardano dunque:

-) La pianificazione del progetto nelle diverse fasi

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-) L’organizzazione delle risorse umane e l’eventuale reperimento di professionalità non presenti in azienda

-) La definizione di un piano di lavoro articolato temporalmente, nonché la gestione ed il controllo del team da lui stesso coordinato

Rientrano inoltre nelle sue competenze la redazione della documentazione necessaria per la rendicontazione, il rispetto ed il controllo degli standard qualitativi prefissati e l’elaborazione delle attività di riepilogo dopo la chiusura del progetto

Competenze

Questa figura deve possedere una conoscenza approfondita delle strategie di progettazione e delle tecniche di Project Management.

Sono richieste solide conoscenze relative al marketing, utili per comprendere le necessità dei committenti, e competenze tecniche di Budgeting (indispensabili per gestire gli aspetti finanziari del progetto). Egli possiede inoltre, insieme a nozioni specifiche di economia e gestione aziendale, la capacità di realizzare lo studio, la stima e l’analisi dei costi/benefici. E’ richiesta inoltre un’ottima padronanza della lingua inglese e dell’informatica, aggiunte ad una conoscenza di base delle leggi e dei meccanismi di natura politica-gestionale riguardanti i settori d’interesse del progetto. Fondamentali risultano essere la capacità di lavorare per obiettivi, un forte orientamento al risultato, il dinamismo, la creatività, il possesso di spiccate doti di leadership ed un forte orientamento all’autonomia professionale e decisionale.

Situazione di Lavoro e carriera

Il Project manager può lavorare in imprese sia di grandi che di medio-piccole dimensioni. In genere nelle aziende medio-grandi è un dipendente, mentre in quelle più piccole può essere un consulente esterno, che lavora per società specializzate in servizi alle imprese. All’interno dell’azienda si relaziona costantemente con i componenti del gruppo e con i professionisti dell’area marketing, dell’ufficio tecnico, della produzione e degli acquisti; mentre all’esterno si rapporta con i fornitori e con i clienti che hanno commissionato il progetto. Questa figura ha un alto livello di responsabilità ed è sottoposta a ritmi molto intensi. Le possibilità di crescita professionale sono legate chiaramente alla responsabilità di progetti sempre più importanti e impegnativi.

AREA AMMINISTRAZIONE E FINANZA

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IL RISK MANAGER Definizione

Il Risk manager è colui che previene e gestisce ogni tipo di rischio aziendale, le cui ripercussioni potrebbero ricadere sui bilanci dell’azienda stessa. Egli si occupa anche della gestione dei cosiddetti rischi “puri”, legati cioè all’intera attività dell’impresa sotto osservazione.

I suoi compiti principali si articolano in due momenti:

-) Identificazione dei rischi -) Analisi dell’impatto potenziale di tali rischi sulle attività dell’impresa. Durante quest’ultima fase il Risk Manager valuta la probabilità di evenienza e le dimensioni dell’incidenza e dell’impatto del rischio d’impresa. In seguito a queste valutazione spetta al Risk manager la determinazione delle modalità di gestione dei rischi e della priorità di intervento applicate al singolo caso.

Competenze

Il Risk manager è una figura che deve riunire in sé due professionalità distinte: l’ingegnere e l’economista. Infatti egli deve conoscere i sistemi di produzione, il funzionamento degli impianti e la scienza dei materiali, ma anche avere delle solide basi nell’ambito delle procedure amministrative collegate alla gestione del personale e nell’interpretazione dei dati statistici e delle previsioni econometriche.

Il Risk manager è una professione assolutamente trasversale e multifunzionale: chi la svolge deve infatti conoscere tutte le caratteristiche di ogni reparto dell’azienda per la quale offre il proprio operato.

I requisiti richiesti per svolgere questa professione sono quindi una comprovata capacità di analisi e valutazione dei costi/benefici, un intuito molto spiccato e una grande riservatezza.

Situazione di Lavoro e carriera

Questa figura professionale, dovendo analizzare in dettaglio ogni fase dell’attività d’impresa e identificarne i possibili passaggi critici, lavora in continuo contatto con i responsabili della produzione, del marketing, della logistica e delle vendite.

Il Risk manager è una figura che ricopre un ruolo di grande responsabilità e autonomia decisionale. Egli si trova soprattutto nelle grandi aziende, ma ormai anche le piccole imprese si stanno accorgendo della necessità di tale ruolo. Spesso in queste realtà è lo stesso imprenditore che assume direttamente la qualifica di Enterprise Risk Manager.

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Chi sceglie di esercitare la professione può inoltre considerare l’opportunità di entrare a far parte di società di consulenza mirata e specialistica.

IL RESPONSABILE PAGHE E CONTRIBUTI

Definizione

Il Responsabile paghe e contributi è colui che si occupa di ogni aspetto legale, fiscale, contributivo e sindacale legato alle retribuzioni del personale.

Questa figura coordina la gestione di tutte le fasi del rapporto di lavoro tra impresa e collaboratore. Egli si occupa in primo luogo dell’inserimento in azienda dei nuovi assunti dal punto di vista amministrativo, calcolando ciascuna voce che compone la retribuzione del lavoratore. Controlla inoltre la tenuta dei libri obbligatori secondo le leggi vigenti (libro paga, libro matricola), verifica l’esattezza contabile degli stipendi, nonché degli adempimenti legati alle fasi di uscita del personale che lascia l’azienda o che ha raggiunto i limiti di età, comprese le liquidazioni (TFR) e le indennità per il calcolo della pensione.

Competenze

Il Responsabile paghe e contributi deve conoscere l’evoluzione della legislazione in materia di diritto di lavoro, i CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro) e gli accordi tra le rappresentanze sindacali interne e il management dell’impresa.

Si deve occupare anche della raccolta e dell’organizzazione di tutto il materiale documentale, tenendo presente che, in caso di vertenze individuali o collettive, ogni documentazione deve essere presentata in forma completa agli organi deputati sia interni che esterni.

Tra le competenze che questa figura professionali deve possedere si annoverano sicuramente:

-) l’estrema precisione nei calcoli -) una spiccata scrupolosità; fondamentale per formalizzare correttamente le assunzioni e le buste paga dei dipendenti -) la naturale predisposizione per le relazioni interpersonali; necessaria per gestire adeguatamente situazioni umane di grande delicatezza

È richiesta inoltre la capacità di utilizzare i pacchetti informatizzati per la gestione delle retribuzioni e la conoscenza approfondita dei moduli SAP.

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Situazione di Lavoro e carriera

Essendo un’attività molto simile in tutti i settori economici, è molto frequente la mobilità di questa figura in diversi tipi di aziende.

Per assumere questa posizione sono necessari 4-5 anni di esperienza, specificatamente all’interno dell’amministrazione del personale. Nella grandi aziende, in presenza di un numero significativo di addetti, il Responsabile paghe e contributi può arrivare a gestire un gruppo di lavoro piuttosto consistente, con una notevole possibilità di crescita professionale.

Il Responsabile paghe e contributi può accrescere le sue opportunità di carriera sia come libero professionista, diventando Consulente del lavoro, sia in aziende di Outsourcing, che propongono soluzioni complete dal punto di vista amministrativo-contabile per la gestione delle risorse umane.

IL CONTROLLER

Definizione

Il Controller, o Responsabile del controllo di gestione, è colui che si occupa dell’interpretazione e la valutazione dell’attività aziendale. In maniera particolare il Controller si occupa di esaminare la contabilità analitica, redigere il rapporto di gestione, analizzare e controllare l’andamento economico-finanziario.

Il responsabile del controllo di gestione interviene a supporto delle diverse funzioni aziendali, al fine di consentire un reale controllo dell’attività; partecipa così alla definizione delle politiche in ambito contabile, alla verifica degli obiettivi di fatturato e al controllo della coerenza dell’andamento delle spese in conformità a quanto stabilito nel bilancio aziendale.

In altre parole, il Controller è responsabile di tutte quelle attività specifiche che permettono di mantenere costante il monitoraggio della performance aziendale, fornendo al Management tutti gli elementi necessari per prendere decisioni su eventuali strategie correttive.

Competenze

Il Controller è un tecnico di alto livello che deve conoscere:

-) Natura, funzione e sistema delle imprese -) Strutture e processi lavorativi relativi all’organizzazione aziendale -) Metodi per effettuare le rilevazioni contabili, nonché per redigere ed analizzare il bilancio

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-) Tecniche per la rilevazione del fabbisogno finanziario -) Applicazioni statistiche e teorie della probabilità -) Tecniche di previsione, di controllo e reporting

Il Controller deve essere in grado sia di impostare il piano dei conti e le procedure amministrative, in coerenza con le norme civilistiche e fiscali, sia di redigere un bilancio e di gestire il software applicativo che permette l’informatizzazione delle procedure contabili. Per svolgere questi compiti sono sempre più richieste la conoscenza dei sistemi Erp e Sap, nonché la capacità d’uso di sistemi di controllo di gruppo, come Sem, Scorecard e Cockpit.

Risultano inoltre indispensabili la conoscenza della lingua inglese, ottime capacità relazionali ed una forte attitudine al Team Working.

Situazione di Lavoro e carriera

Nelle aziende medio-piccole il Controller dipende dal Direttore Amministrativo ed è responsabile solo della contabilità industriale. Nelle grandi aziende il Controller si colloca nello staff della Direzione Generale, spesso con funzioni di grande responsabilità. La posizione di Controller è quella più elevata all’interno del servizio di Controllo di Gestione, per cui vi si può accedere anche da altre posizioni del settore amministrativo-finanziario (ad es. Il Responsabile della contabilità o l’Internal auditor), ovviamente in seguito alla maturazione di un’ adeguata esperienza.

IL REVISORE DI BILANCIO

Definizione

Il Revisore di bilancio è colui che studia i bilanci delle aziende e, con una relazione finale, ne certifica l’attendibilità a garanzia della solidità economica dell’impresa stessa.

Le complesse e numerose attività del Revisore di bilancio, detto anche Certificatore di bilancio o Supervisor, possono essere così sintetizzate:

-) Controllo legale dei conti e dei documenti contabili e contestuale consulenza tecnica, giudiziaria, civile e penale -) Preparazione di documenti di sintesi di situazioni contabili, nonché dei bilanci periodici e di esercizio

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-) Analisi dei conti e dei risultati finanziari -) Revisione e organizzazione delle procedure e dei sistemi contabili -) Consulenza fiscale -) Consulenza ed assistenza di natura giuridica in materia di società -) Consulenza finanziaria per la messa a punto di piani di investimento e di finanziamento -) Gestione del portafoglio titoli e gestioni fiduciarie

Competenze

Il Revisore di bilancio deve innanzitutto padroneggiare perfettamente le norme nazionali- europee-internazionali per la corretta gestione aziendale e ogni aspetto della struttura e della legislazione dei bilanci, comunemente rappresentata dai tre “pilastri contabili” che sono lo stato patrimoniale, il conto economico e il conto finanziario. È inoltre fondamentale che il Revisore abbia un’ottima capacità nel lavorare con tecnologie informatiche e telematiche, necessarie sia per scegliere i software più adatti al proprio lavoro, sia per accedere al Servizio Telemaco di certificazione digitale.

Le qualità personali più importanti per svolgere questo ruolo di grande responsabilità sono la precisione, il rigore e la riservatezza.

Situazione di Lavoro e carriera

Il Revisore di bilancio opera sia in società autorizzate a svolgere la certificazione aziendale, sia in qualità di libero professionista. Il Revisore di bilancio che lavora all’interno di una società ha un percorso di carriera preciso: junior (un anno di esperienza), semi-senior (due anni di esperienza), senior (quattro anni di esperienza). Raggiunto questo livello, i migliori professionisti possono venire assunti come Senior controller, Direttori amministrativi e finanziari o come Assistenti ai direttori generali. Il livello successivo è diventare partner o socio, posizione che rappresenta il vertice della carriera, con possibilità di guadagno commisurate ai profitti dell’azienda. Si ricorda inoltre che, come conseguenza ad un Turn-over particolarmente elevato (che in alcune società può superare il 20% annuo), il Revisore può contare su un’ampia mobilità all’interno del suo ambito lavorativo.

Il settore della Revisione del bilancio è controllato da poche società multinazionali, le più importanti delle quali aderiscono a due associazioni di categoria: Assirevi (Associazione Italiana Revisori contabili) e Aire (Associazione Italiana delle società di Revisione).

RESPONSABILE DELLA CONTABILITA’ GENERALE Definizione

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Il Responsabile della contabilità generale è colui che si occupa del coordinamento e della supervisione del lavoro amministrativo-contabile in un’azienda. Di solito viene identificato con il Direttore Amministrativo.

L’insieme dei compiti del Responsabile della contabilità possono essere così sintetizzati:

-) Predisposizione delle procedure amministrative, contabili e fiscali -) Redazione del Bilancio d’esercizio nel rispetto delle norme contabili, civilistiche e fiscali -) Applicazione dei principi di contabilità generale e fiscale d’impresa -) Definizione degli indirizzi amministrativo-contabili per gli addetti alla contabilità esecutiva

Competenze

Il Responsabile della contabilità deve possedere, oltre ad una conoscenza specifica dei principi economico-contabili, la capacità di partecipare alle decisioni aziendali controllandone la corretta e uniforme applicazione in tutti i reparti e fornendo così al Management tutti i dati necessari per un’efficace analisi dei costi. In alcune aziende di dimensioni medio-grandi, il Responsabile della contabilità redige il Manuale del piano dei conti, documento che contiene tutte le indicazioni da seguire in materia amministrativo-contabile e fiscale.

Nelle aziende multinazionali, il Responsabile della contabilità effettua la raccolta telematica delle varie scritture contabili e, applicando gli IAS (International Accounting Standard), cioè i criteri contabili comuni dell’Unione Europea, redige il Bilancio consolidato.

Per questa figura professionale è indispensabile non solo un’ottima padronanza della lingua inglese, ma anche la conoscenza approfondita di programmi come Lotus, Excel e Access, nonché di software gestionali come Sap e Erp.

Situazione di Lavoro e Carriera

Nell’ambito della struttura aziendale, i Responsabili della contabilità prendono decisioni molto importanti e influenti. Generalmente non decidono in merito alle strategie del Management sugli obiettivi di produzione, ma suggeriscono la scelta delle soluzioni più idonee per il loro raggiungimento.

Il percorso di carriera può svilupparsi verso l’assunzione di responsabilità di coordinamento delle varie funzioni amministrativo-contabili, fino ad arrivare alla direzione di reparto. Vista la velocità dei cambiamenti nelle tecnologie, nelle procedure e nelle strategie organizzative, si rendono necessari, per migliorare la propria posizione, aggiornamenti continui in materia di contabilità e riorganizzazione aziendale.

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Il Responsabile della contabilità ha ovviamente anche la possibilità di operare come consulente esterno alla realtà aziendale committente.

ANALISTA FINANZIARIO D’IMPRESA

Definizione

L’Analista finanziario d’impresa è colui che fornisce la propria valutazione su ogni decisione di carattere finanziario che riguarda l’azienda per cui lavora.

Questa figura professionale si occupa quindi in prevalenza del controllo della situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda, della raccolta delle informazioni sul bilancio aziendale e della stima dei valori mobiliari.

Tra le sue mansioni rientrano anche la gestione dei rapporti con gli istituti di credito e la scelta dell’Asset Allocation (composizione del portafoglio di valori mobiliari) e del Timing (tempistica di entrata e di uscita dai mercati) aziendale.

Competenze

Per poter svolgere le sue funzioni, l’Analista finanziario deve conoscere perfettamente gli adempimenti di natura fiscale e societaria, aggiornandosi costantemente sulla legislazione tributaria, fiscale e doganale.

Negli ultimi anni, con la diffusione delle transazioni in tempo reale sui mercati mobiliari di tutto il mondo, all’Analista finanziario viene richiesta una solida conoscenza dei sistemi informatici e telematici di trasmissione dati e di compravendita on line, aggiunta ad una ottima conoscenza della lingua inglese. L’Analista finanziario deve inoltre essere in grado di esaminare e analizzare gli andamenti finanziari del mercato, nonché i bilanci, i rendimenti e i fabbisogni strutturali della propria azienda, in modo da indirizzarne l’attività verso le migliori opportunità di investimento possibili.

Situazione di lavoro e Carriera

Gli sviluppi di carriera dipendono dalle aziende in cui l’Analista finanziario è inserito e, ovviamente, dalle capacità del singolo. Generalmente si entra nelle aziende come Analista, cioè come collaboratore generico, poi si accede alla qualifica di Analista finanziario junior, successivamente si diventa Analista finanziario senior, fino ad arrivare a ricoprire il ruolo di Analista-Manager. Dopo una lunga esperienza presso grandi organizzazioni finanziarie, si può considerare la possibilità di lavorare autonomamente, come consulente per conto di una Sim (Società di Intermediazione Mobiliare) o di una Sirg (Società di Gestione del Risparmio).

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IL PROMOTORE FINANZIARIO

Definizione

Il Promotore finanziario è colui che per conto di società di intermediazione mobiliare o istituti di credito promuove e vende prodotti finanziari e conclude contratti di risparmio.

Questa figura svolge primariamente un’attività di promozione e vendita di prodotti finanziari diretta al pubblico dei piccoli risparmiatori.

Compito del promotore è capire quali sono le esigenze dell’investitore, il suo orizzonte temporale e il suo profilo di rischio, per proporgli di conseguenza una soluzione su misura, costruita utilizzando i servizi finanziari collocati da una Sim o da una banca. Il suo lavoro si articola nei seguenti momenti:

-) Raccogliere e analizzare, oltre alla normativa relativa al suo settore, tutte le informazioni necessarie in tema di mercati finanziari e di economia internazionale

-) Comprendere i bisogni e le aspettative del potenziale cliente, valutandone le esigenze, le preferenze e le disponibilità di investimento

-) Proporre al cliente, sulla base delle indicazioni ricevute, i prodotti finanziari a lui più adatti in rapporto alle dimensioni e alla durata dell’investimento, alla propensione al rischio, alle aspettative di reddito e alle esigenze di liquidità

-) Stipulare infine i contratti di compravendita e monitorare il livello di soddisfazione del cliente.

Competenze

Nell’attività del Promotore finanziario il rapporto con il cliente rappresenta il momento centrale: più d’ogni altra cosa egli deve dunque possedere ottime capacità comunicative e di ascolto. La sua preparazione tecnico-specialistica dovrà includere, oltre alla conoscenza della disciplina legislativa regolamentare e deontologica dell’attività di Promotore, nozioni di economia del mercato finanziario, matematica finanziaria, diritto privato, diritto tributario, diritto del mercato finanziario, nonché aspetti gestionali dell’attività di intermediazione finanziaria (Asset, Allocation, Selezione dei titoli, Benchmarking).

Situazione di Lavoro e Carriera

Il Promotore finanziario può svolgere attività di tipo subordinato, in quanto dipendente dell’azienda di credito, oppure può, dopo avere maturato la necessaria esperienza, proporsi come libero consulente.

La retribuzione generalmente varia in base alla percentuale di commissione riconosciuta sui contratti conclusi. Sono pertanto necessari un forte orientamento al risultato ed una spiccata autonomia organizzativa.

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IL BUYER

Definizione

Il Buyer, o Responsabile degli acquisti, gestisce l’approvvigionamento dei beni e dei servizi necessari allo svolgimento delle attività aziendali.

In maniera particolare, il Buyer si occupa degli aspetti amministrativi-operativi legati alle seguenti attività:

-) Pianificazione degli acquisti, in base alle indicazioni fornite dall’area Commerciale e Marketing -) Individuazione dei potenziali fornitori e analisi delle offerte in rapporto ai parametri qualità e prezzo -) Gestione delle trattative con i fornitori e definizione delle procedure di ordine e delle modalità di pagamento -) Verifica del rispetto delle procedure concordate e della tempistica di consegna e pagamento -) Aggiornamento dei registri fiscali e controllo dei limiti di budget -) Stesura degli ordini e mantenimento dei rapporti con le società fornitrici -) Predisposizione, nel rispetto delle norme valutarie che regolano i contratti di compravendita, della documentazione necessaria per formalizzare le operazioni acquisto e vendita

Competenze

Il Responsabile degli acquisti deve possedere conoscenze nel campo delle scienze economiche e dell’amministrazione, delle metodologie e tecniche d’analisi di mercato e marketing, della gestione del bilancio e della valutazione di budget previsionali e consuntivi. Deve anche necessariamente contare su approfondite nozioni di contrattualistica commerciale nonché su una buona conoscenza delle discipline merceologiche.

È inoltre fondamentale la conoscenza delle lingue straniere; in particolar modo si richiede spesso un’ottima padronanza dell’inglese.

Per quanto concerne le competenze trasversali, il Buyer deve possedere ottime capacità organizzative e di problem solving, unite a spiccate doti di negoziazione, basilari per trattare efficacemente condizioni di acquisto vantaggiose per la propria impresa.

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Situazione di Lavoro e Carriera

La rilevanza dell’area acquisti è considerevolmente aumentata negli ultimi anni. Anche nelle piccole e medie imprese ha raggiunto una discreta importanza, diventando così una delle funzioni strategiche del management aziendale, soprattutto per le organizzazioni che operano nell’ambito del commercio internazionale.

Generalmente il Buyer opera all’interno di un’ impresa della grande distribuzione. Un profilo junior inizia la propria attività in affiancamento ad un senior, occupandosi di mansioni quali il controllo delle consegne e dello stato delle scorte di magazzino. Dopo avere maturato qualche anno di esperienza “on the job” è possibile aspirare al ruolo di Responsabile degli acquisti.

L’ESPERTO DEI MERCATI ESTERI

Definizione

L’esperto dei mercati esteri è la figura che si occupa delle norme che regolano il commercio e il diritto internazionale e di tutti gli aspetti pratici legati al trasporto delle merci, ai contratti, ai pagamenti ed alle assicurazioni.

La sua attività è sostanzialmente di supporto al settore del marketing, al quale fornisce elementi fondamentali per la definizione delle strategie più adatte ai diversi mercati. In particolar modo:

-) Sostiene la pianificazione e la gestione del processo di internazionalizzazione dell’azienda

-) Ricerca ed elabora i dati che rilevano gli orientamenti dell’economia all’interno del processo di globalizzazione dei mercati

-) Svolge un’azione di costante monitoraggio e ricerca di mercati in cui inserire i prodotti o i servizi dell’azienda per cui lavora

-) Ricerca i contatti utili e gestisce le numerose relazioni con i partner locali e internazionali: clienti, fornitori, compagnie assicurative e di trasporti, consolati e autorità del posto.

Competenze

Per svolgere questa professione che pone in contatto con situazioni e contesti molto diversi, si necessita evidentemente di un profilo estremamente poliedrico e flessibile.

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L’esperto dei mercati esteri deve conoscere necessariamente:

-) Il diritto commerciale, nazionale ed internazionale -) Le problematiche economiche e politiche di ogni Paese con cui entra in relazione -) I metodi e le strategie di marketing internazionali -) L’elaborazione statistica delle informazioni -) Gli strumenti informatici e telematici -) La lingua inglese, scritta e parlata, oltre alla lingua del Paese di cui si occupa

Chi svolge questa professione deve parallelamente aver sviluppato anche determinate capacità ”trasversali”, come ad esempio un’elevata flessibilità, una spiccata abilità negoziale ed un’ottima capacità organizzativa.

Situazione di Lavoro e Carriera

L’ambito lavorativo in cui opera l’esperto dei mercati esteri è normalmente quello dell’impresa. Le diverse realtà aziendali, e soprattutto le dimensioni delle stesse, definiscono il ruolo e le attività di questo profilo professionale. All’interno delle imprese di grandi dimensioni possono esistere diverse figure che ricoprono lo stesso ruolo, ognuna impegnata a sviluppare i rapporti commerciali con uno specifico mercato estero. In tal caso può verificarsi che ciascun esperto svolga le sue mansioni direttamente nell’area commerciale di sua competenza. Nelle piccole imprese, come quelle di import-export, specializzate nella commercializzazione di determinati prodotti, l’Esperto dei mercati esteri partecipa a tutte le procedure necessarie a svolgere l’attività, affrontando frequenti spostamenti nei Paesi con i quali lavora.

Chi svolge questa mansione può in alcuni casi, e dopo aver maturato la giusta esperienza e professionalità, proporsi come consulente o come libero professionista, offrendo così assistenza alle aziende specializzate nel ramo dell’import-export.

AREA NET-ECONOMY

CHANGE MANAGER

Definizione

Il Change manager è l’esperto che si occupa di gestire i processi di cambiamento nell’impresa, in particolare quelli conseguenti all’introduzione di processi informatici nella

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struttura aziendale. Il suo compito principale è analizzare e monitorare costantemente l’organizzazione d’impresa e, qualora sia necessario, migliorarla mediante l’ausilio delle tecnologie che reputa più idonee all’incremento dell’attività produttiva.

Tra le sue attività principali rientrano:

-) L’analisi dei mutamenti e delle innovazioni nel mercato globale e nelle tecnologie

-) La valutazione dell’impatto delle nuove tecnologie sulla struttura organizzativa aziendale

-) Lo studio di metodologie e strumenti per attivare e guidare il cambiamento interno

-) L’identificazione delle strategie ottimali per favorire il cambiamento organizzativo

-) L'implementazione dei processi di cambiamento nel business, eventualmente attraverso lo sviluppo di soluzioni complesse di e-business.

Competenze

Il Change manager deve possedere ottime conoscenze nell’ambito della strutturazione ed organizzazione aziendale. Questo professionista deve inoltre acquisire approfondite competenze nel campo delle tecnologie informatiche ed essere in grado di comprendere gli scenari globali di cambiamento del business: la creazione di un sito web aziendale, l'adozione dell'e-commerce e l'implementazione di reti di comunicazione interne ed esterne, sono solo alcuni degli aspetti di cui si deve occupare il Change Manager, sviluppandoli spesso ex-novo e coordinandoli con la tradizionale struttura produttiva.

Per quanto concerne le competenze trasversali, il Change manager deve essere dotato di grande creatività, proattività e autonomia organizzativa.

Situazione di lavoro e carriera

Generalmente questo professionista lavora all’interno di una società di consulenza organizzativa che offre i propri servizi alle imprese richiedenti. In realtà aziendali medio-grandi può accadere che il Change manager sia un dipendente (spesso operante all’interno dell’ ufficio risorse umane o information Technology) con il compito di sovrintendere all’introduzione di nuove tecnologie informatiche in uno o più settori funzionali e di business.

ANALISTA DI SISTEMA

Definizione

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L’Analista di sistema è il professionista che analizza i processi aziendali e la struttura di un’organizzazione per mettere a punto le procedure e le tecnologie destinate a migliorarli.

I compiti di questa figura professionale consistono nell’analizzare attentamente i processi esistenti e nell’individuare le soluzioni hardware e software che permettano di realizzare i cambiamenti necessari a migliorarne la gestione attraverso il sistema informativo, incrementando così la competitività dell’azienda in relazione all’attività della concorrenza.

L’Analista di sistema è quindi coinvolto direttamente nelle attività che riguardano l’innovazione e il potenziamento dell’impresa, nonché nella riorganizzazione tecnologica della sua strutturazione.

Competenze

L’Analista di sistema deve possedere un’ottima conoscenza delle più avanzate e moderne tecnologie, della strategia aziendale e degli obiettivi di mercato della propria azienda. In maniera particolare l’analista deve conoscere perfettamente i sistemi operativi e le infrastrutture di rete, le applicazioni internet -intranet, le più diffuse architetture hardware e software, i modelli organizzativi e di gestione aziendale, i data base relazionali, il Data Warehousing e il Data Mining, nonché le piattaforme tecnologiche Erp (Enterprise Resource Planning) e Crm (Customer Relationship Management).

Per quanto concerne le competenze trasversali è fondamentale per questa figura avere ottime capacità di problem solving e propensione alla leadership, unite ad una spiccata autonomia organizzativa.

Situazione di Lavoro e carriera

L’Analista di sistema opera sia alle dirette dipendenze aziendali, specie in realtà molto strutturate, che in qualità di consulente esterno. Tendenzialmente l’analista presta il suo operato presso quelle realtà aziendali caratterizzate da un’alta complessità organizzativa e tecnologica, in cui la razionalizzazione dei processi produttivi rappresenta un’esigenza irrinunciabile.

L’E-LEARNING MANAGER

Definizione

L’E-learning manager è il professionista che sovrintende alla progettazione, alla realizzazione ed alla successiva gestione di attività di E-learning, intendendo per quest’ultima la formazione on-line e la possibilità di apprendimento legata allo sviluppo della comunicazione interattiva e multimediale.

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Il Knowledge Management, o gestione delle conoscenza, è ormai cruciale per gran parte delle organizzazioni pubbliche-private e premessa necessaria per attuare qualsiasi investimento nell’ambito delle nuove tecnologie.

In tale ottica, L’E-learning manager ha la responsabilità operativa e talvolta finanziaria dell’intero progetto didattico, dalla sua concezione alla valutazione finale dei risultati. Questa figura guida spesso un team, più o meno ampio, formato da professionisti con competenze molto diverse ed eterogenee.

L’attività dell’E-learning manager coinvolge per definizione tre tipologie di interlocutori: i committenti del progetto, il team che realizza il programma didattico e gli allievi ai quali il programma stesso è destinato. Questa figura professionale è dunque responsabile della visione strategica e complessiva del progetto di E-learning, nonché della supervisione durante la fase di concreta realizzazione.

Il processo che porta all’elaborazione di un progetto di E-learning può essere così riassunto:

-) Individuazione delle esigenze specifiche del committente

-) Valutazione delle coperture finanziarie e dei tempi di realizzazione -) Selezione, in base alle specifiche competenze, dei componenti del gruppo di lavoro -) Scelta degli standard e dei modelli didattici più consoni alla realizzazione del progetto -) Selezione della piattaforma tecnologica o LMS (Learning Management System) -) Valutazione della convenienza, utilizzabilità, flessibilità, accessibilità e sicurezza dell’architettura di rete -) Coordinamento operativo del gruppo organizzazione strategica -) Monitoraggio e misurazione dei risultati finali.

Competenze

Per l’E-learning manager è molto importante conoscere le metodologie di apprendimento e le tecniche di comunicazione aziendale. Altrettanto necessaria è la comprensione dell’architettura degli ambienti di rete e la buona dimestichezza con le tecnologie e i servizi Web.

L’E-learning manager deve essere in grado di pianificare e coordinare le risorse, tanto umane quanto finanziarie, tenendo conto della gestione dei rischi e del livello di qualità aziendale. Competenze più specifiche riguardano poi l’LMS, il software centrale di ogni piattaforma di E-learning, nonché gli altri standard emergenti in questo campo.

Gestendo e coordinando un team, l’E-learning manager deve necessariamente possedere ottime doti comunicative, di ascolto e di Leadership.

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Situazione di Lavoro e carriera

Questa figura opera generalmente all’interno di imprese medio-grandi che possono dedicare cospicue risorse alla realizzazione diretta di soluzioni di e-learning, oppure in aziende specializzate che offrono il proprio servizio a terzi. A causa dell’elevato livello di specializzazione richiesto, la seconda possibilità è sempre più frequente e diffusa.

L’E-learning manager occupa livelli medio-alti all’interno della propria azienda. Ciò deriva non solo dal fatto che egli è il responsabile del successo o dell’insuccesso del progetto che segue, ma anche dal suo diretto coinvolgimento nella gestione finanziaria del programma stesso.

L’ESPERTO DI MARKETING ON-LINE Definizione

L'Esperto di Marketing on-line è un operatore di marketing specializzato nelle tecniche e metodologie che si utilizzano nella rete web. Tra le sue mansioni rientrano lo studio e l’analisi delle motivazioni e dinamiche degli acquisti online e le modalità attraverso le quali tali acquisti vengono portati a termine.

Fra i compiti di questa figura professionale c'è l'ideazione di iniziative strategiche di web-marketing e comunicazione aziendale on-line, l'individuazione del target di clienti a cui rivolgersi e la valutazione dei vantaggi e benefici del E-Commerce.

Competenze

Oltre a possedere delle solide basi nell’ambito del Marketing, della comunicazione aziendale e della strategia d’impresa, l’esperto di Marketing on-line deve saper analizzare approfonditamente un sito web, con particolare attenzione sia all'efficienza e alla funzionalità della navigazione, sia agli aspetti legati alla visibilità del sito stesso.

Tra le competenze necessarie a questa figura si possono inoltre annoverare la conoscenza della lingua inglese, una spiccata creatività, doti comunicative e la capacità di lavorare in team.

Situazione di Lavoro e carriera

L’esperto di Marketing on-line può scegliere di lavorare come libero professionista per più committenti o come dipendente al servizio della singola azienda, spesso coordinandosi

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con figure professionali a lui prossime come il Web Designer (che si occupa invece della realizzazione grafica dei siti web) e il Responsabile marketing.

Trattandosi di una figura professionale ancora in via di definizione è difficile definirne i percorsi di carriera. Le tappe che separano un profilo junior dall'affermato professionista sono determinate principalmente dal diverso grado di esperienza maturata e competenza acquisita. Dal semplice ruolo di assistente alla clientela, l'esperto di Marketing online può divenire verosimilmente responsabile del Marketing e della comunicazione di un'azienda.