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Osservatorio Del Turismo della Regione Campania Via Coroglio 57d 80124 Napoli-Tel 081.7352413-555 fax

081.7352569 www.osservatorilturismocampania.it e-mail [email protected]

I Prodotti Turistici in Campania Il Turismo Ambientale

(maggio 2008)

Codice Documento- OSPS08-R01-D07

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Tutti i diritti riservati

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INDICE PREMESSA .................................................................................................................................. 4

Uno Sguardo ai parchi della Campania ...................................................................................................6

1 I Parchi nazionali...................................................................................................................................10

1.1 Il Parco Nazionale del Vesuvio..................................................................................................10

1.2 Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano ........................................................................14

2 I Parchi naturali Regionali ...................................................................................................................19

2.1 Il Parco Naturale Regionale del Taburno-Camposauro .................................................................19

2.2 Il Parco Naturale Regionale del Matese ...........................................................................................22

2.3 Il Parco Naturale Regionale dei Monti Picentini .............................................................................25

2.4 Il Parco Naturale Regionale del Partenio .........................................................................................29

2.5 Il Parco naturale regionale dei Campi Flegrei ................................................................................32

2.6 Il Parco Naturale Regionale del Fiume Sarno..................................................................................35

2.7 Il Parco Naturale Regionale dei Monti Lattari ................................................................................37

2.8 Il Parco naturale regionale di Roccamonfina e Gagliano ...............................................................40

3 Le Riserve naturali Regionali...............................................................................................................44

3.1 La Riserva Naturale Regionale Foce Sele e Tanagro ......................................................................44

3.2 La Riserva Naturale Regionale dei Monti Eremita-Marzano ........................................................44

3.3 Riserva naturale Foce Volturno Costa di Licola..............................................................................45

3.4 Riserva naturale regionale del lago di Falciano...............................................................................45

4 Le Riserve naturali statali.....................................................................................................................46

4.1 La riserva naturale statale di Castelvolturno...................................................................................46

4.2 La Riserva naturale statale di Tirone-Alto Vesuvio .......................................................................46

4.3 La Riserva naturale statale Cratere degli Astroni...........................................................................46

4.4 La Riserva Naturale Statale Valle delle Ferriere.............................................................................47

5 I Parchi sommersi..................................................................................................................................48

5.1 La Riserva Naturale statale marina di Punta Campanella............................................................48

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5.2 Il Parco Archeologico-Ambientale Sommerso di Baia ....................................................................48

5.3 Il Parco sommerso di Gaiola..............................................................................................................49

6 Altre aree protette .................................................................................................................................50

6.1 L'Oasi del Bosco di San Silvestro......................................................................................................50

6.2 Parco naturale di Monte Polveracchio .............................................................................................50

6.3 Parco naturale Diecimare ..................................................................................................................51

6.4 Valle naturale dell'Alento ..................................................................................................................52

6.5 Area naturale baia di Ieranto ............................................................................................................52

Considerazioni finali: un piano strategico per il turismo ambientale..................................................54

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Premessa

Fra le nuove tendenze del turismo si concretizza sempre più quella del Turismo-Natura, basato sull’osservazione e l’apprezzamento della natura, dei paesaggi e delle culture tradizionali. In linea con l’accrescimento della sensibilità verso l’ambiente che si riscontra nei paesi avanzati, la domanda di turismo ambientale è attualmente in crescita e presenta potenzialità di sviluppo enormi.

Fig. 1 Consuntivo dei flussi turistici natura- anno 2006

in aumento37%

in diminuzione5%

stabile58%

in aumento in diminuzione stabile Fonte:5°rapporto Ecotour

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Fig. 2 Previsioni dei flussi turistici natura per il 2007

in aumento40%

stabile60%

in aumento stabile Fonte:5°rapporto Ecotour

Nell’ambito del turismo “verde” è possibile ritrovare un’insieme variegato e complesso di sottomercati e di nicchie di attività all’aria aperta, ciascuno dei quali possiede ,caratteristiche proprie ampliate, ristrette o modificate nel tempo, oltre che dalle esigenze, dai gusti e dai bisogni del turista, anche dalle tendenze che si manifestano a livello globale e dall’intensità dell’effetto traino che condiziona il processo di scelta del turista . L’Italia, nonostante sia conosciuta soprattutto, per il turismo balneare ed il turismo culturale delle città d’arte, possiede un patrimonio immenso di parchi e riserve naturali che indubbiamente la rendono uno dei maggiori potenziali competitor in questo settore. Purtroppo questo filone nella nostra nazione è ancora poco percepito e dunque, le potenzialità di esso ancora poco utilizzate, ragion per cui i servizi e l’offerta annessa al turismo verde, non sono ancora molto sviluppati. Nonostante ciò, cominciano a vedersi i primi movimenti, di fatti nel 2006 circa il 75% dei tour operator nazionali ha inserito nel proprio catalogo, rivolto al mercato, pacchetti turistici natura.

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Uno Sguardo ai parchi della Campania

Tab. 1 Parchi e delle riserve della Campania Parchi Nazionali Parchi Regionali Riserve naturali

statali Riserve naturali regionali

Aree Marine Protette

Altre aree protette

Parco Nazionale del Vesuvio

Monti Picentini Castelvolturno Foce Sele e Tanagro

Riserva Marina Punta Campanella

Oasi Bosco di San Silvestro

Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano

Partenio

Cratere degli Astroni Foce Volturno e Costa di Licola

Parco sommerso di Baia

Oasi naturale di Monte Polveracchio

Matese Tirone Alto Vesuvio Lago Falciano Parco sommerso di Gaiola

Parco naturale Diecimare

Taburno - Camposauro Valle delle Ferriere Monti Eremita - Marzano

Sito di Importanza Comunitaria del Fiume Alento

Roccamonfina - Foce Garigliano

Area naturale Baia di Ieranto

Fiume Sarno

Campi Flegrei

Monti Lattari

La Campania possiede 2 parchi nazionali, 8 parchi regionali e 16 aree protette fra riserve regionali, statali, parchi sommersi e oasi. Come si evince dalla tabella e dal susseguente grafico, il territorio protetto risulta occupare il 26%circa di tutta la superficie regionale.

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Tab. 2 % della superficie delle aree protette sulla superficie totale della Campania

Parchi della Campania Superficie in Kmq % su totale superficie regionale

Parco del Vesuvio 85 0,62 Parco del Cilento e del vallo di Diano 1.810 13,31 Monti Picentini 640 4,71 Partenio 160 1,18 Matese 259 1,91 Taburno - Camposauro 142 1,04 Roccamonfina - Foce Garigliano 112 0,82 Fiume Sarno 34 0,25 Campi Flegrei 80 0,59 Monti Lattari 95,76 0,70 Castelvolturno 2,68 0,02 Cratere degli Astroni 2,5 0,02 Tirone Alto Vesuvio 10 0,07 Valle delle Ferriere 4,55 0,03 Foce Sele e Tanagro 69 0,51 Foce Volturno e Costa di Licola 15 0,11 Lago Falciano 0,9 0,01 Monti Eremita - Marzano 15 0,11 Riserva Marina Punta Campanella 15 0,11 Parco sommerso di Baia 0,04 0,00 Oasi Bosco di San Silvestro 0,76 0,01 Oasi naturale di Monte Polveracchio 2 0,01 Parco naturale Diecimare 4,44 0,03 Sito di Importanza Comunitaria del Fiume Alento 30 0,22 Area naturale Baia di Ieranto 0,495 0,00 Totale superficia protetta 3.591 26,42 Superficie totale Campania 13.595,34 100,00 Superficie non protetta 10.003,92 73,58

Fonte dati www.park.it

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Fig. 3 % della superficie delle aree protette sulla superficie totale della Campania

Superficie protetta26%

Superficie non protetta74%

Rispetto alla superficie nazionale protetta invece la Campania occupa una fetta del 12%, classificandosi, in base a questo parametro, al secondo posto dopo la regione dell’Abbruzzo.

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Fig. 4% della superficie protetta della Campania sul totale della superficie protetta nazionale

Superficie protetta nazionale

88%

Superficie protetta della Campania

12%

In virtù di queste considerazioni è possibile cogliere l’enorme potenziale della regione nel settore del Turismo-natura, potenziale non del tutto sfruttato.

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1 I Parchi nazionali

1.1 Il Parco Nazionale del Vesuvio Parco del Vesuvio

Provincia Napoli

Ente gestore Ente Parco Nazionale del Vesuvio

Superficie 8.482 ha

N°comuni 13

Sito Web http://www.vesuviopark.it/main/index.asp

Caratteristiche Floro-Faunistiche Il Parco Nazionale del Vesuvio ha un’estensione di circa 8.800 ettari e dal 1997 è entrato nella rete delle Riserve della Biosferadel Programma Unesco M.a.B. (Man andBiosphere). L’ambiente rivela una stupefacente presenza di organismi vegetali e animali che popolano le zone laviche e quelle boschive. I due corpi vulcanici, formati dal Vesuvio e dal monte Somma, hanno caratteristiche ambientali diverse: il versante vesuviano, sino al prevalere delle rocce laviche, ospita una tipica vegetazione mediterranea, mentre il versante sommano, esposto più a nord e quindi più fresco e umido, si presenta con boschi di castagni, querce, aceri, lecci e betulle. Sulla lava la vegetazione comincia a insediarsi di nuovo solo molto tempo dopo l’eruzione. A fare da ‘apripista’ è un lichene grigio-argenteo, lo Stereocaulon vesuvianum, visibile sulle lave raffreddate dell’eruzione del 1944. L’alternarsi delle circa 900 specie floreali censite - fra cui la ginestra di leopardiana memoria) - con le zone più aride e brulle in prossimità del cratere compongono un unicum ambientale. Le pendici sono ricoperte da frutteti e da vigneti dai quali si ricavano alcuni prodotti Tipici tra i più conosciuti della Campania. La fauna del Parco è molto interessante: tra i mammiferi si possono incontrare ricci, talpe, topi quercini, faine, volpi, conigli selvatiche lepri. Circa 140 le specie di uccelli che popolano le lave e le zone boschive: beccacce, tordi, codirosso spazzacamino, sparvieri, picchi rossi, falchi e corvi imperiali (solo per fare qualche nome). Diversi gli anfibi e i rettili, tra i quali il biacco, uno dei più grandi e veloci fra i

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serpenti italiani. Non è velenoso, però è molto aggressivo e può mordere anche l’uomo. In genere è di colore verde e giallo, ma la specie che vive sulle lave del Vesuvio è nera, quasi a mimetizzarsi con le rocce.

Sagre, manifestazioni e produzioni tipiche del luogo.. Tradizioni culturali (Sagre e Manifestazioni) Lo sviluppo della terra vesuviana passa attraverso la possibilità di valorizzare i momenti delle feste e delle sagre che rappresentano l’espressione più libera e genuina dell’anima del popolo Festa di San Giuseppe, il 19 marzo a San Giuseppe Vesuviano, che si conclude con un antica processione lungo il paese per la celebrazione del santo; Celebrazione del Cristo Morto e dell’Addolorata, il venerdì prima di Pasqua (Venerdì Santo), presso l’antico Borgo del Casamale a Somma Vesuviana; Festa della Madonna dell’Arco, il primo lunedì dopo Pasqua (Lunedì in Albis), che vede la famosa processione dei fujenti fino al Santuario di Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia; Festa della Montagna, Dal primo sabato dopo Pasqua sino al 3 maggio a Somma Vesuviana, celebrata in onore della Madonna del Castello e del Monte Somma; Festa del Patrono di San Michele Arcangelo, l’8 maggio a Ottaviano, Festa dei Quattro Altari, otto giorni dopo il Corpus Domini a Torre del Greco, che celebra le quattro arti: pittura, scultura, architettura e musica; Festival delle Ville Vesuviane, nel mese di luglio, con spettacoli teatrali e musicali, mostre e proiezioni cinematografiche. Festa delle Lucerne, che si tiene ogni quattro anni il giorno di ferragosto, con le tradizionali lanterne ad olio montate su impalcature di legno, conservate gelosamente da secoli. “Primavera nel Parco Vesuvio: un vulcano da rispettare, una montagna da amare”. Questa manifestazione si pone la finalità di rappresentare un modello di nuova e moderna partecipazione dei cittadini alla vita dell’area protetta attraverso la valorizzazione dell’identità culturale e delle specificità e peculiarità paesaggistico-territoriali. Prodotti Tipici I prodotti tipici vesuviani anche quest’anno sono stati inseriti nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani. Con apposito decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, infatti, il nocillo, l’albicocca, la ciliegia del monte, il

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pomodorino vesuviano, l’uva catalanesca ed il pane di San Sebastiano ancora una volta risultano nell’elenco ufficiale nel quale sono censiti tutti i prodotti tipici dell’agroalimentare italiano.

Sentieristica La rete di itinerari nel Parco si articola in 15 sentieri. Diverse sono le tipologie proposte: sentiero-natura, sentiero-agricolo, sentiero-panoramico e sentiero-educativo. Ai visitatori con disabilità motorie e della vista è dedicato, in particolare, il sentiero sperimentale n. 3, con un servizio di guide specializzate per non vedenti e sordociechi, materiale illustrativo adatto e attività didattiche e di laboratorio per ragazzi disabili. All’interno del Parco ci sono anche 2 percorsi ciclabili.

Tipologie di Sentieristica Sentiero-natura

Sentiero-agricolo Sentiero-panoramico Sentiero-educativo

Sentiero sperimentale ( per sordo cieco e bambini disabile) Percorsi ciclabili Sentieri letterari

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L’Offerta ricettiva All’interno del parco del Vesuvio, il comune che possiede il più rilevante numero di esercizi alberghieri ed extralberghieri è Ercolano, mentre il maggior numero di posti letto, nell’ambito alberghiero li possiede il comune di Torre del Greco, nell’ambito dell’extralberghiero li possiede Ercolano.

Tab. 3 Numero esercizi e posti letto,alberghieri e complementari per comune ALBERGHIERE COMPLEMENTARI Totale complessivo

2006 2006 2006 Comune

Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Boscoreale 2 63 0 0 2 63 Boscotrecase 2 67 0 0 2 67 Ercolano 8 267 7 50 15 317 Massa di Somma 0 0 0 0 0 0 Ottaviano 1 40 0 0 1 40 Pollena Trocchia 1 21 1 5 2 26 San Giuseppe Vesuviano 0 0 0 0 0 0 San Sebastiano al Vesuvio 0 0 0 0 0 0 Sant'Anastasia 1 26 0 0 1 26 Somma Vesuviana 0 0 0 0 0 0 Terzino 1 65 0 0 1 65 Torre del Greco 6 518 1 6 7 524 Trecase 1 50 0 0 1 50 TOTALE 23 1.117 9 61 32 1.178

Fonte istat

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1.2 Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano

Parco del Cilento e del vallo di Diano

Provincia Salerno

Ente gestore Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano

Superficie 181.048 Ettari

N°comuni 78

Sito Web http://www.cilentoediano.it/

Caratteristiche Floro-Faunistiche Il Parco copre un’area molto estesa (181.048ettari) e interessa 80 comuni della provincia di Salerno. Il territorio tutelato è stato dichiarato dall’Unesco Riserva mondiale di Biosfera e rientra nel Patrimonio mondiale dell’umanità, riconoscimento per la prima volta attribuito a un parco mediterraneo. Il Parco si caratterizza per l’estrema varietà dei suoi ambienti dovuta alla compresenza di due diverse nature geologiche: il Flysch del Cilento, che si riconosce per la stratificazione multiforme e policroma delle rocce e per la presenza della macchia mediterranea, e le rocce calcareo-dolomitiche di cui sono formati i monti Alburni, il monte Cervati e, più a sud, i monti Bulgheria, Gelbison e Cocuzza. Qui il panorama si fa più aspro: gole, sorgenti, cascate, grotte, cavità e, laddove il suolo e l’acqua lo consentono anche boschi fitti e prati fioriti. Circa 3.000 le specie botaniche censite nel Parco: macchia mediterranea, pino, olivo e alberi di fico sulla costa, boschi di leccio e latifoglie nella fascia collinare e, ancora più in alto, castagno, faggio, abete bianco e betulla. La flora, molto ricca, vanta specie endemiche importanti come la ‘primula di Palinuro’, non a caso simbolo del Parco. Anche la fauna è assai diversificata, in virtù della varietà degli ambienti presenti. Tra i mammiferi, il cinghiale, la volpe, il tasso, il ghiro e il lupo e la lontra. Di particolare interesse l’avifauna: tra gli esemplari più rari, l’aquila reale, il gabbiano corso e il gracchio corallino.

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Punti di interesse

Le grotte di Castelcivita, insieme a quelle di Pertosa/Auletta, sono l’attrattiva naturalistica principale dei monti Alburni. Il percorso speleologico amatoriale, lungo all’incirca 3 chilometri, è molto emozionante: sembra di entrare nelle viscere della terra, in un mondo fiabesco, animato dai ‘disegni’ delle formazioni calcaree. Le grotte di risalgono a circa 35 milioni di anni fa e furono abitate già nell’età della pietra. La cavità è un insieme di gallerie, anfratti, pozzi e caverne dai contorni fantastici e la visita richiede, per la presenza di un fiume sotterraneo, l’utilizzo di una zattera. Le grotte del Bussento, sono un vero e proprio inghiottitoio del fiume Bussento, che, per circa 6 Km, scompare sotto terra per poi riaffiorare oltre il monte Rotondo, nel comune di Morigerati. L’area è un’oasi posta sotto la tutela del WWF, così come le gole del Calore

Sagre, manifestazioni e produzioni tipiche del luogo

Tradizioni culturali (Sagre e Manifestazioni) Festa dell'Antica Pizza Cilentana 18-20 agosto Giungano Concerti sull'acqua dedicati alla sirena Leucosia dal 22 luglio al 5 agosto S. Maria di Castellabate Premio Leucosia 9 settembre S. Maria di Castellabate Freienno e mangianno (Manifestazione gastronomica allietata da musica popolare) 5 e 6 Agosto Acquavella - Casalvelino MediterraneoVideo Festival Rassegna internazionale del Cinema Documentario Mediterraneo 15 - 18 Settembre Paestum Capaccio Festa del Pane Casereccio26-27 Agosto San Biase di Ceraso Saperi e Sapori manifestazione gastronomica e culturale 16-20 Agosto S. Nicola di Centola Festival della letteratura “Angeli nel cielo del Cilento 2-9 settembre 2007 Ceraso Alla tavola della principessa Costanza (questo il nome della manifestazione) rievoca l’arrivo nel 1481 della figlia del duca di Urbino, sposa del principe di Salerno.

Il Cilento delle delizie Festa Nazionale dei prodotti biologici (Cicerale)

Negro (festival di musica e cultura etnica) Grotte di Pertosa/Auletta Sagra della mozzarella (Novi Velia)

Prodotti Tipici ed artigianato locale

L'artigianato contadino ha saputo evolversi e dar luogo ad attività che nel tempo hanno assunto autonomia produttiva, passando dall'autoproduzione di utensili alla specializzazione di cestai, falegnami, fabbri, scalpellini e ceramisti che hanno

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tramandato e evoluto fino alla produzione artistica la capacità di manipolazione della materia naturalmente presente sul territorio. I maestri scalpellini del Vallo di Diano o gli artigiani della pietra di Centola; i fabbri del ferro battuto del Bussento; i maestri d'ascia dei cantieri costieri o i falegnami che creano dal castagno e dal faggio; i ceramisti del Montestella e del Mingardo che perpetuano le fogge dei maestri della Magna Grecia; i cestai dell'Alento che piegano e intrecciano a loro volontà vimini, canne, paglie e sottili sfoglie di legno di castagno; le ricamatrici del Basso Cilento trasmettono con il loro lavoro un'idea di unicità della produzione, di personalizzazione del manufatto che imprime estrema dignità al lavoro. Questa volontà di indipendenza del lavoro e soprattutto di evoluzione creativa fanno degli artigiani del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano la spina dorsale del tessuto produttivo che, al fianco dell'agricoltura, sta riemergendo dall'oblio dell'emigrazione e del modello produttivo industriale. Prodotti tipici nel settore agroalimentare sono invece oli, Vini, Formaggi, Salumi, Fichi, Castagne, Miele

Sentieristica Molte le escursioni possibili nel Parco: dalle passeggiate a piedi o in mountain bike al trekking. Sono 15 gli itinerari naturalistici proposti dalle guide, alcuni facilmente accessibili, altri riservati ai più esperti. Da non dimenticare un paio di scarpe adatte al trekking, una macchina fotografica, un binocolo e, per gli itinerari che prevedono escursioni nelle grotte, una giacca impermeabile. Numerose le attività praticabili a contatto con la natura: birdwatching, immersioni subacquee, percorsi speleologici amatoriali. Infine, per coloro che scelgono una vacanza all’insegna del benessere, tappa obbligata sono le acque termali di Contursi Terme e di Montesano sulla Marcellana.

TIPOLOGIA DI SENTIERI Passeggiate a piedi

Sentieri in mountain bike Trekking

Birdwatching Immersioni subacquee

Percorsi speleologici amatoriali Trattamenti termali

L’Offerta ricettiva Nel comparto alberghiero il comune che possiede più strutture e un numero maggiore di posti letto è Capaccio. Nel comparto extralberghiero, invece, è il comune di Camerota quello che ha la maggiore offerta ricettiva.

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Tab. 4 Numero esercizi e posti letto,alberghieri e complementari per comune ALBERGHIERE COMPLEMENTARI Totale complessivo

2006 2006 2006 Comune

Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Acropoli 9 541 41 551 50 1.092 Aquara 0 0 0 0 0 0 Ascea 14 1.229 35 4.167 49 5.396 Auletta 1 26 1 17 2 43 Bellosguardo 0 0 1 12 1 12 Buonabitacolo 1 29 0 0 1 29 Camerata 16 776 71 12.825 87 13.601 Campora 0 0 0 0 0 0 Cannalonga 0 0 0 0 0 0 Capaccio 41 2.611 44 8.085 85 10.696 Casal Velino 5 453 17 930 22 1.383 Casalbuono 0 0 0 0 0 0 Casaletto Spartano 0 0 0 0 0 0 Caselle in Pittari 2 32 2 14 4 46 Castel San Lorenzo 0 0 2 14 2 14 Castelcivita 0 0 4 38 4 38 Castellabate 22 1.309 39 3.867 61 5.176 Castelnuovo Cilento 1 24 5 44 6 68 Celle di Bulgheria 0 0 0 0 0 0 Centola 32 1.536 43 4.409 75 5.945 Ceraso 1 24 7 122 8 146 Controne 0 0 0 0 0 0 Corleto Monforte 0 0 0 0 0 0 Cuccaro Vetere 0 0 0 0 0 0 Felitto 0 0 1 11 1 11 Butani 0 0 1 6 1 6 Gioi 0 0 0 0 0 0 Giungano 0 0 0 0 0 0 Laureana Cilento 0 0 1 7 1 7 Laurino 1 17 0 0 1 17 Laureto 0 0 1 20 1 20 Lustra 0 0 2 16 2 16 Magliano Vetere 0 0 0 0 0 0 Moio della Civitella 0 0 0 0 0 0 Montano Antilia 0 0 0 0 0 0 Monte San Giacomo 0 0 0 0 0 0 Montecorice 3 129 6 285 9 414 Monteforte Cilento 0 0 1 10 1 10 Montesano sulla Marcellana 4 313 4 34 8 347 Morigerati 0 0 1 14 1 14 Novi Velia 1 12 3 18 4 30 Omignano 0 0 0 0 0 0 Orria 0 0 0 0 0 0 Ottati 0 0 0 0 0 0 Perdifumo 4 140 7 75 11 215 Perito 0 0 0 0 0 0 Petina 1 20 0 0 1 20 Piaggine 2 60 1 8 3 68 Pisciotta 5 331 19 2.718 24 3.049 Polla 3 203 1 12 4 215 Pollica 10 963 26 1.168 36 2.131 Postiglione 1 24 0 0 1 24 Roccadaspide 1 30 10 85 11 115 Roccagloriosa 0 0 1 20 1 20 Rofrano 1 34 0 0 1 34 Rossigno 1 22 2 12 3 34

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Sacco 0 0 0 0 0 0 Salento 0 0 7 58 7 58 San Mauro Cilento 3 91 13 1.124 16 1.215 San Mauro la Bruca 0 0 8 111 8 111 San Pietro al Tanagro 1 48 0 0 1 48 San Rufo 0 0 3 18 3 18 Santa Marina 6 443 3 50 9 493 Sant'Angelo a Fasanella 0 0 0 0 0 0 Sant'Arsenio 0 0 2 20 2 20 Sanza 1 24 1 12 2 36 Sassano 0 0 0 0 0 0 Serramezzana 0 0 0 0 0 0 Serre 0 0 1 6 1 6 Sessa Cilento 0 0 1 8 1 8 Sicignano degli Alburni 1 60 3 102 4 162 Stella Cilento 0 0 0 0 0 0 Stio 0 0 0 0 0 0 Reggiano 2 40 2 19 4 59 Torre Orsaia 1 25 0 0 1 25 Tortorella 0 0 0 0 0 0 Trentinara 0 0 3 32 3 32 Valle dell'Angelo 0 0 2 10 2 10 Vallo della Lucania 1 45 7 54 8 99 TOTALE 199 11.664 456 41.238 655 52.902

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2 I Parchi naturali Regionali

2.1 Il Parco Naturale Regionale del Taburno-Camposauro

Parco regionale del Taburno-Camposauro

Provincia Benevento

Ente gestore Parco regionale del Taburno - Camposauro

Superficie 14.200 ha

N°comuni 14

Sito Web http://www.parcotaburno.it/

Caratteristiche Floro-Faunistiche Il Parco abbraccia 14 comuni della provincia di Benevento e deve il suo nome al massiccio di natura calcarea dei monti Taburno e Camposauro, il cui profilo, insieme a quello del monte Pentime, ricorda una donna sdraiata da cui il suggestivo appellativo “la dormiente del Sannio”. Nel Parco, la natura delle rocce, le manifestazioni carsiche frequenti, la ricchezza di corsi d’acqua, i boschi, la vegetazione rigogliosa e la proliferazione spontanea della macchia mediterranea creano un ambiente naturale di grande varietà. Il territorio comprende vallate splendide - la Caudina, la Telesina, la Vitulanense e la valle dell’Isclero – ricche di pascoli e di coltivazioni di castagni, olivi e vigne. A partire dai 500 metri, la vegetazione del Parco è costituita per lo più da roverella che spesso convive con le coltivazioni dell’olivo e della vite. Più in alto, e fino agli 800 metri, sono presenti altre specie di latifoglie e alcune specie di acero. Numerosi i boschi di leccio che si spingono, in particolare sul versante meridionale, fino a 800 metri, dove lasciano il posto alle faggete e agli abeti bianco e rosso; i castagneti, invece, sono l’elemento tipico dei versanti nord-orientali e di tutto il gruppo montuoso del Camposauro. Lungo i sentieri è facile incontrare cinghiali, volpi, lepri, talpe, scoiattoli, alcune specie di rettili e avvistare numerosi uccelli, tra i quali corvi imperiali, poiane, falchi, fagiani, pettirossi, usignoli, gazze, merli, civette e gufi.

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Sagre, manifestazioni e produzioni tipiche del luogo Tradizioni culturali (Sagre e Manifestazioni) Le sagre sono: Sagra dei"Cazzarielli" (gnocchi fatti in casa), con esposizione di mezzi agricoli antichi e foto d'epoca, luglio a Bucciano Sagra del Pallone, con piatti tipici e dolci artigianali, fine luglio a Vitulano Sagra del vino Falanghina DOC, agosto - settembre a Bonea Sagra dei piatti tipici e vini locali, agosto a Tocco-Caudio Sagra delle melanzane il 14-15-16 agosto a Montesarchio Sagra del Grano, con caratteristica sfilata di carri allegorici, 16 agosto a Foglianise Sagra del "cicatiello" e dei prodotti locali, in agosto-settembre a Paupisi Sagra della “‘nfrennula”, seconda decade di settembre, tipico tarallino locale, a Sant’Agata dei Goti Sagra del vino Aglianico, prima domenica di settembre a Torrecuso Sagra dell'uva, II fine settimana di settembre a Solopaca Sagra del Peperone dal 27 al 30 settembre a Montesarchio Prodotti Tipici ed artigianato locale Antiche tradizioni assegnano al territorio del Taburno un particolare pregio alla lavorazione del legno, del marmo, del rame, della pietra e del ferro battuto. Pregevole è anche la lavorazione del vimini, del gesso e della terracotta. Di ottima fattura i ricami al telaio. Nella produzione artigianale troviamo le lavorazioni di tessuti, laterizi, tabacco e conserve alimentari pur se queste si avvalgono ormai di procedimenti industriali, in quanto sono il risultato di una autentica cultura artigianale, evolutasi nel corso dei secoli. Relativamente al settore agroalimentare, le produzioni tipiche consistono in: Vini di qualità La maggior parte dei territori dei 17 comuni considerati è compresa nei Disciplinari delle due D.O.C. sannite: il Disciplinare D.O.C. "Taburno" e il Disciplinare D.O.C. "Solopaca".Olio di oliva di qualità In questo territorio sono dislocati 47 frantoi di cui 34 tradizionali che offrono un prodotto dalle caratteristiche organolettiche superiori. Allevamenti di Ovini, Suini e Bovini che danno latte, formaggi e soprattutto carni, sia per la richiesta locale di prodotti genuini, sia per la non sempre garantita sicurezza alimentar delle carni importate dall'estero.Altre produzioni sono la Mela annurca (zona di S.Agata dei Goti); Pere, susine e fichi con diverse varietà e con tempi di maturazione che coprono l'intero arco dell'anno;Ciliege (zona a ridosso del Calore);Frutta secca ed a maturazione ritardata (merita menzione la varietà denominata Noce di Benevento); Ortaggi, legumi e cereali (significative porzioni del territorio tra la

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Valle Caudina e la piana beneventana).

Sentieristica E' interessante visitare il Parco in ogni periodo dell'anno, anche se i mesi migliori sono i primaverili e gli autunnali. Gli itinerari percorribili sono 4. Scegliendo uno dei sentieri si possono trascorrere giornate in una dimensione naturale, alla scoperta dei segreti del bosco, della sua ricca flora e fauna, delle sue particolarità geologiche e antropologiche. Si può trascorrere la notte in tenda o al rifugio Camposauro, ammirando il paesaggio notturno e scoprendo il fascino di un cielo stellato. Le escursioni sono facili perché gran parte dei percorsi, si percorrono su strade asfaltate con dislivello complessivo di 400 metri.

Tipologia di sentieri Sentieri-natura Star Watching

L’Offerta ricettiva All’interno del parco, il maggior numero di esercizi ricettivi alberghieri e posti letto lo ritroviamo nel comune di Montesarchio, ed è anche il comune che ha la maggiore fetta di ricettività fra tutti i comuni del parco. Per quanto attiene al settore complementare, i comuni che hanno il maggior numero di posti letto e strutture sono rispettivamente Melizzano e Sant'Agata de' Goti. Tab. 5 Numero esercizi e posti letto,alberghieri e complementari per comune

ALBERGHIERE COMPLEMENTARI Totale complessivo 2006 2006 2006

Comune

Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Bonea 1 36 0 0 1 36 Bucciano 0 0 0 0 0 0 Cautano 1 36 2 18 3 54 Foglianise 0 0 1 4 1 4 Frasso Telesino 0 0 1 8 1 8 Melizzano 0 0 5 62 5 62 Moiano 1 14 0 0 1 14 Montesarchio 4 97 1 6 5 103 Paupisi 0 0 0 0 0 0 Sant'Agata de' Goti 0 0 6 56 6 56 Solopaca 0 0 2 20 2 20 Tocco Caudio 1 28 1 12 2 40 Torrecuso 0 0 2 16 2 16 Vitulano 0 0 2 18 2 18 TOTALE 8 211 23 220 31 431

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2.2 Il Parco Naturale Regionale del Matese Parco regionale del Matese Provincia Caserta Ente gestore Ente Parco Regionale del Matese Superficie 33326,53 ha N°comuni 19 Sito Web http://www.parcodelmatese.com/

Caratteristiche Floro-Faunistiche A partire dai 500 metri, la vegetazione del Parco è costituita per lo più da roverella che spesso convive con le coltivazioni dell’olivo e della vite. Più in alto, e fino agli 800 metri, sono presenti altre specie di latifoglie e alcune specie di acero. Numerosi i boschi di leccio che si spingono, in particolare sul versante meridionale, fino a 800 metri, dove lasciano il posto alle faggete e agli abeti bianco e rosso; i castagneti, invece, sono l’elemento tipico dei versanti nord-orientali e di tutto il gruppo montuoso del Camposauro. Lungo i sentieri è facile incontrare cinghiali, volpi, lepri, talpe, scoiattoli, alcune specie di rettili e avvistare numerosi uccelli, tra i quali corvi imperiali, poiane, falchi, fagiani, pettirossi, usignoli, gazze, merli, civette e gufi.

Sagre, manifestazioni e produzioni tipiche del luogo Tradizioni culturali (Sagre e Manifestazioni) Le sagre di Cusano Mutri sono ormai famose: quella dei Prodotti Tipici e quella dei Funghi si svolgono rispettivamente all’inizio e alla fine dell’estate. Sagra della Castagna, appuntamento autunnale a Civitella Licinio. Sagre settembrine di Massa di Faicchio. A Castello Matese l’estate è sinonimo di festa: per tutto agosto vanno avanti giostre medievali e sagre L’estate è festaiola anche a Letino, dove si svolge la Sagra del Formaggio e il Ferragosto Letinese, mentre a Raviscanina si tiene la Sagra della Pannocchia. Storia e tradizione vivono nella famosa Infiorata di Cusano Mutri, che colora le strade e i vicoli del centro nel giorno del Corpus Domini. A fine giugno Faicchio ospita invece il Palio della Quintana. A Fontegreca si svolge all’inizio di settembre la Fiera della Madonna dei Cipressi, e il 26 dicembre la Festa di Santo Stefano, con processioni di fedeli scalzi. E poi ancora: ad aprile, la Festa della Primavera di Piedimonte Matese; il Ferragosto Valligiano a Valle Agricola; a settembre, l’Estate Cerretese a Cerreto Sannita. Prodotti Tipici ed artigianato locale

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Città e piccoli villaggi del Matese sono culla d’arte e di artigianato. Cerreto Sannita e San Lorenzello, all’interno dell’area protetta, con le loro botteghe ceramiche, costituiscono una realtà unica in Italia. Aggirandovi per le antiche strade, per i vicoli di questi centri, vi imbatterete in laboratori dove mani sapienti lavorano l’argilla trasformandola in opere preziose. Alla ceramica sono dedicati numerosi eventi. Luogo d’elezione è senz’altro Cerreto Sannita, che ospita un museo dedicato e diverse manifestazioni sul tema: le quattro stagioni dell’artigianato, durante le prime domeniche di marzo, giugno, settembre e dicembre; un concorso di ceramica, tessitura e lavorazione del legno, che generalmente si svolge a giugno; Presepiarte, nel periodo natalizio. Simpatico, a San Lorenzello, il Mercantico, mercatino dell’antiquariato che si svolge l’ultimo fine settimana di ogni mese nelle strade del centro. In questo periodo non perdetevi il presepe vivente di Cusano Mutri, dove avrete modo di scoprire un’arte antica: la lavorazione del legno. Una visita al Matese è anche un viaggio alla scoperta della materia, e delle mani che la lavorano. Qui potrete assaggiare i rinomati caciocavalli del Matese, e le caciotte, e i prosciutti di Pietraroja. Lasciatevi affascinare dal minuscolo borgo di Mastramici, dove il passato è ancora presente. Tra le case, allineate secondo lo schema dei vici sanniti, su un viottolo ingombro di paglia si affacciano gli ovili e le stalle. Qui, sul Matese, i pastori sono ancora in viaggio

Sentieristica Tutta la zona del Parco è aperta alle visite ed è attraversata da una rete di sentieri segnalati; il più lungo è il sentiero ‘Italia’, che percorre l’intero Parco. Molte le attività possibili: trekking, birdwatching, gite a cavallo. In mountain bike o a piedi si può andare alla scoperta della natura dolce e selvaggia che circonda il lago Matese, una macchia di blu incastonata, a 1000 metri, tra le vette del Miletto e della Gallinola. Tanti gli sport da praticare in tutta l’area: il canyoning, che permette di muoversi all’interno di gole calcaree scavate da torrenti; il volo libero con deltaplani e parapendii; il free climbing, l’arrampicata riservata ai più esperti; la pesca sportiva. Gli appassionati di geologia e speleologia troveranno nel Matese cavità interessanti come le grotte del Lete.Agli appassionati di sci si segnalano piste aperte da dicembre ad aprile a Bocca della Selva, Campitello Matese e a Castello Matese (anche di fondo).

Tipologia di Sentieri Trekking

Birdwachting Gite a cavallo Mountain bike

Sentiero speleologico

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Sport da poter praticare Canyoning

Volo con deltaplano o parapendio Free climbing

Sci

L’Offerta Ricettiva Faicchio è il comune che nel settore alberghiero ha il numero maggiore di esercizi, mentre per quanto riguarda il numero di posti letto, la più rilevante fetta la ritroviamo a Cerreto Sannita. Cusano Mutri invece è quello che possiede più esercizi e più posti letto nel comparto complementare.

Tab. 6 Numero esercizi e posti letto,alberghieri e complementari per comune ALBERGHIERE COMPLEMENTARI Totale complessivo

2006 2006 2006 Comune

Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Ailano 0 0 0 0 0 0 Alife 0 0 0 0 0 0 Capriati a Volturno 0 0 0 0 0 0 Castello del Matese 1 56 0 0 1 56 Cerreto Sannita 3 61 2 24 5 85 Cusano Mutri 0 0 5 52 5 52 Faicchio 1 82 6 48 7 130 Fontegreca 0 0 0 0 0 0 Gallo Matese 0 0 0 0 0 0 Gioia Sannitica 0 0 0 0 0 0 Piedimonte Matese 1 25 1 6 2 31 Pietraroja 0 0 3 12 3 12 Prata Sannita 0 0 1 10 1 10 Raviscanina 0 0 0 0 0 0 San Gregorio Matese 1 32 1 16 2 48 San Lorenzello 0 0 2 12 2 12 San Potito Ultra 0 0 0 0 0 0 Sant'Angelo d'Alife 0 0 0 0 0 0 Valle Agricola 0 0 0 0 0 0 TOTALE 7 256 21 180 28 436

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2.3 Il Parco Naturale Regionale dei Monti Picentini

Parco regionale Monti Picentini Provincia Salerno e Avellino Ente gestore Superficie 62.200 ha N°comuni 31 Sito Web http://www.parcodeipicentini.it/

Caratteristiche Floro-Faunistiche il falco Il Parco si estende per oltre 80.000 ettari e abbraccia 33 comuni delle province di Avellino e Salerno. È un ambiente prealpino con alte cime montuose ricoperte da fitti boschi di faggio, a tratti quasi impenetrabili. Tra i monti si celano verdi vallate, canaloni profondamente incisi con acque e cascate (è qui che nascono i fiumi Calore, Sele, Sarno e Ofanto), angoli di natura incontaminata, rifugio di rare specie di uccelli. Alberi di castagno, acero, frassino, tiglio e rovere sono presenti fino ai 1000 metri; più a valle, ecco pascoli estivi ricchi di sorgenti, alberi di nocciole, vigneti e oliveti. La flora è molto varia, con oltre 1000 specie; notevoli le faggete. Negli ambienti umidi cresce un’erba rarissima, la ‘stella amalfitana’ (Pinguicola hirtiflora), una pianta carnivora tipica delle regioni meridionali. Lungo le pendici dei monti sono di casa lupi, volpi, cinghiali, lepri, piccoli roditori e alcune importanti specie di uccelli come l’aquila reale, pellegrino, ma anche gufi, picchi, poiane e nibbi.

Sagre, manifestazioni e produzioni tipiche del luogo Tradizioni culturali (Sagre e Manifestazioni) Premio del Parco dei Monti Piucentini Carnevale Picentino a febbraio Giornata del Paesaggio in primavera in occasione della Pasqua Giornate Verdi manifestazione di sport, natura e turismo tra maggio e Giugno Estatemonti: festeggiamenti patronali 2 Luglio Madonna delle Grazie Carnevale Montellese Sagra della Castagna di Montella in Novembre Fiera dei Martiri ultima domenica di Agosto – Mostra Mercato dei Prodotti tipici dell’Alta Val Calore in Novembre Notte di Falò alla Vigilia di Natale.Giffoni Valle Piana

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Fiera di S.Maria ad Agosto e Settembre Tiro al Caciocavallo il Martedi in Albis Sagra della Castagna a Curti nella penultima settimana di Ottobre Giffoni Film Festival tra Luglio ed Agosto- Giffoni Teatro-Giardino degli Aranci e raduno di Moto d’Epoca in Luglio “Vambaloria” o Fuoco di S.Antonio il 17 Gennaio – Premio Nazionale “Nocciola d’Oro” ad ottobre, organizzato con il Comune di Giffoni L’Opera di Giustino Fortunato per il rilancio del Meridionalismo al Centro Studi omonimo tra Novembre e Dicembre – Assise Nazionale della Città della Nocciola ad Ottobre – Festival of European Student Theatre a Giugno – Parco Letterario Giambattista Basile “Lu Cunto de li Cunti” 10 Comuni dei Picentini a Maggio ricordano l’opera letteraria del Basile – ontoro. Falò di S.Antonio Abate il 17 Gennaio – Festa Patronale di SS. Pietro e Paolo Sagra del Cinghiale ad Agosto – Sagra dell’Abbondanza ad Agosto – Festa della Castagna a fine Settembre Festa ro’travu Albero della Cuccagna il 16 Agosto – Sagra della Castagna ultima settimana di settembre Sagra della Braciola col fil di Ferro e Sagra della Nocciola ad Agosto Festival musicale dei Mozartini Luglio-Agosto Prodotti Tipici ed artigianato locale Le balze montane ricche di erbe spontanee della macchia mediterranea, continuamente alimentate da innumerevoli sorgenti permettono l’allevamento brado di animali destinati al rifornimento di materie prime di altissima qualità ed anche questo patrimonio deve essere preservato attraverso la valorizzazione di quei prodotti tipici che nel territorio del Parco si producono. Vacche podoliche, capre,maiali e animali da cortile allevati allo stato brado sono il presupposto di una eccezionale risorsa di carne, salumi, formaggi di qualità pregiata; questi prodotti, affiancati a castagne, nocciole, tartufi e funghi impiegati nella preparazione dei piatti locali, sono una risorsa notevole, attraverso la tutela della quale si possono costruire le basi per una fortunata attività di turismo enogastronomico.

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Sentieristica Tutta l’area del Parco è una meta ideale per chiama fare sport all’aria aperta. Trekking, pedalate in mountain bike, passeggiate tra prati e boschi, sono tante le possibilità offerte da questo paradiso montuoso. Nel cuore dei monti Picentini c’è l’altopiano carsico del lago Laceno, un vasto pianoro ben attrezzato per escursioni a cavallo e pesca sportiva, ma anche per rilassarsi al sole sulle rive del lago. Nella stagione invernale la zona è un’apprezzata stazione sciistica con circa 30 chilometri di piste di vario tipo (compreso lo sci di fondo) e moderni impianti di risalita.

Tipologia di Sentieri Trekking

Mountain Bike Escursioni a cavallo Sport da praticare

Sci Pesca sportiva

L’Offerta Ricettiva Fra i comuni che fanno parte del parco, Bagnoli Irpino possiede, nel settore alberghiero, il maggior numero di posti letto, nel comparto extralberghiero invece troviamo Eboli.

Tab. 7 Numero esercizi e posti letto,alberghieri e complementari per comune ALBERGHIERE COMPLEMENTARI Totale complessivo

2006 2006 2006 Comune

Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Acerno 4 184 8 159 12 343 Bagnoli Irpino 6 764 0 0 6 764 Calabritto 1 15 0 0 1 15 Calvanico 1 19 3 36 4 55 Campagna 3 173 4 33 7 206 Caposele 5 213 0 0 5 213 Castelvetere sul Calore 0 0 0 0 0 0 Castiglione del Genovesi 0 0 0 0 0 0 Chiusano di San Domenico 0 0 0 0 0 0 Eboli 6 261 9 1.846 15 2.107 Fisciano 3 65 7 66 10 131 Giffoni Sei Casali 0 0 8 35 8 35 Giffoni Valle Piana 1 14 7 42 8 56 Letino 0 0 2 23 2 23 Montecorvino Rovella 1 56 5 51 6 107 Montella 3 94 0 0 3 94 Montemarano 0 0 0 0 0 0 Montoro Superiore 2 37 0 0 2 37 Nusco 2 80 0 0 2 80 Olevano sul Tusciano 0 0 0 0 0 0 Oliveto Citra 1 48 3 23 4 71 San Cipriano Picentino 0 0 9 62 9 62 San Giovanni a Piro 6 313 12 854 18 1.167 San Mango Piemonte 0 0 0 0 0 0 Santa Lucia di Serino 1 22 0 0 1 22 Santo Stefano del Sole 0 0 0 0 0 0

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Senerchia 0 0 0 0 0 0 Serino 3 163 0 0 3 163 Solofra 1 40 0 0 1 40 Sorbo Serpico 0 0 0 0 0 0 Volturara Irpina 1 24 0 0 1 24 TOTALE 51 2.585 77 3.230 128 5.815

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2.4 Il Parco Naturale Regionale del Partenio Parco regionale del Partenio Provincia Avellino, Benevento, Caserta, Napoli Ente gestore Ente Parco Regionale del Partenio Superficie 16.650,00 ha N°comuni 18 Sito Web http://www.parcopartenio.it/

Caratteristiche Floro-Faunistiche Parco si estende per 15.600 ettari in gran parte in provincia di Avellino, ma interessa anche diversi comuni delle province di Benevento, Caserta e Napoli. L’ambiente naturale, nel quale si stagliano cime ricoperte di boschi di faggio, acero e castagno, è quello tipico della montagna di media quota, con vallate, altopiani e boschi d’altura dove è possibile trovare funghi, frutti di bosco, e piante officinali. L’elemento predominante dell’area sono i boschi di castagno, da cui si ricavano le deliziose castagne irpine. In alta quota si trovano boschi di querce e boschi misti di noccioli selvatici, aceri, carpini e frassini. A bassa quota, sul versante che si spinge verso la valle Caudina, le terre sono coltivate con vigneti e oliveti, mentre sul versante baianese predomina il nocciolo. I boschi sono abitati da piccoli mammiferi, da moltissime specie di uccelli, tra i quali diversi rapaci da tutelare, come il falco pellegrino, e da numerosi anfibi come la salamandrina dagli occhiali e il tritone italico.

Sagre, manifestazioni e produzioni tipiche del luogo Tradizioni culturali (Sagre e Manifestazioni) La Zeza, tipica farsa carnevalesca originaria di Napoli,si svolge nel mese di febbraio, tradizionalmente recitata solo da uomini, in Irpinia ha trovato fasti e una sua originalità. Pellegrinaggi a piedi a Montevergine nel mese di maggio attraverso il sentiero dei pellegrini che parte da Mercogliano dalla Via San Guglielmo Festa di S. Guglielmo fondatore di Montevergine patrono dell’Irpinia il 25 giugno; Gara Nazionale marcialonga in salita Mercogliano Montevergine che si svolge l’ultimo sabatodi giugno. “Musica in Irpinia” rassegna internazionale di orchestre si svolge nei week end di luglio nella suggestiva Abbazia di Loreto, è dedicata alla musica classica. “Musica e colori” rassegna di jazz, pittura e cultura si svolge nell’antico borgo Medievale di Capo Castello ed è una rassegna dedicata al jazz.

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Fiera delle bancarelle ad agosto Festival Internazionale di Fuochi Pirotecnici il primo sabato d’agosto Rassegna internazionale di Artisti di Strada penultima settimana di agosto Sagra delle penne alla Boscaiola a settembre Montagrytai rassegna dei prodotti,delle attività turistiche, agricole e culturali locali Fiera mercato dei Fiori ad ottobre Natale al Castello, Mostra permanente dei presepi nel mondo Santuario di Montevergine e chiese del Centro Storico a dicembre Mostra Mercato Antiquariato 1 Sab e Dom di ogni mese Prodotti Tipici ed artigianato locale L’attività prevalentemente diffusa è quella della lavorazione del legno. Tale lavorazione è diversamente diffusa, soprattutto perché legata all’edilizia ed all’arredamento. Resiste ancora, soprattutto a sud del Partenio, la lavorazione delle botti per la conservazione del vino. Anche la lavorazione artigianale del ferro è alquanto diffusa. Una tradizione ancora fiorente, anche perché incontra i favori del mercato, è quella della produzione di cesti e contenitori in giunchi o in scorza di castagno. Tra le forme di artigianato artistico più antiche troviamo ancora il ricamo a mano per la produzione di pizzi, merletti, coperte, capi di abbigliamento. Famose le produzioni di vari tipi di Torrone e di biscotti, nonché di frutta secca come le famose “Castagne del prete” e le nocciole “Andrite”.Rimanendo nel novero delle specialità gastronomiche e delle produzioni tipiche non si possono non ricordare i famosi prodotti erboristici, soprattutto i liquori dei Padri Benedettini di Montevergine.

Sentieristica Meta di un turismo ‘attivo’, in particolare in primavera e in estate, l’area offre itinerari escursionistici che consentono di apprezzare la natura, la storia e la gastronomia del luogo, ancora molto legata ai prodotti della terra. Per una vacanza all’insegna del relax, le Antiche Terme di San Teodoro, non lontano da Villamaina (per la precisione in località Bagni di San Teodoro), sono una tappa obbligata.

Tipologia di Sentieri sentero natura

sentiero enogastronomico sentiero storico

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L’Offerta Ricettiva Mercogliano, è il comune del parco che possiede il maggior numero di strutture e posti letto nel settore alberghiero, mentre non sono presenti strutture complementari nei comuni del parco.

Tab. 8 Numero esercizi e posti letto,alberghieri e complementari per comune ALBERGHIERE COMPLEMENTARI Totale complessivo

2006 2006 2006 Comune

Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Baiano 0 0 0 0 0 0 Cervinara 1 18 0 0 1 18 Forchia 1 15 0 0 1 15 Mercogliano 5 440 0 0 5 440 Mugnano del Cardinale 0 0 0 0 0 0 Ospedaletto d'Alpinolo 5 176 0 0 5 176 Pannarano 0 0 0 0 0 0 Paolisi 1 76 0 0 1 76 Pietrastornina 1 18 0 0 1 18 Quadrelle 0 0 0 0 0 0 Roccarainola 0 0 0 0 0 0 Rotondi 4 168 0 0 4 168 San Felice a Cancello 0 0 0 0 0 0 San Martino Valle Caudina 0 0 0 0 0 0 Sant'Angelo a Scala 0 0 0 0 0 0 Sirignano 0 0 0 0 0 0 Sperone 0 0 0 0 0 0 Summonte 0 0 0 0 0 0 TOTALE 18 911 0 0 18 911

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2.5 Il Parco naturale regionale dei Campi Flegrei Parco regionale dei Campi Flegrei

Provincia Napoli

Ente gestore Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei

Superficie 7.350 ha

N°comuni 4

Sito Web http://www.parcodeicampiflegrei.it/on-line/Home.html

Caratteristiche Floro-Faunistiche Il Parco si estende in un’area di circa 8.000 ettari e include la Solfatara, i siti archeologici di Pozzuoli, Cuma e Baia, le oasi naturalistiche del Cratere degli Astroni e del Monte Nuovo, e i laghi Averno, Lucrino e Fusaro, tutti di origine vulcanica. Un Parco straordinario, dall’enorme valore paesaggistico, ambientale e archeologico.

Sagre, manifestazioni e produzioni tipiche del luogo Tradizioni culturali (Sagre e Manifestazioni Prodotti Tipici ed artigianato locale Tutto il territorio dei Campi Flegrei, vanta, assieme ad un patrimonio archeologico e paesaggistico unico al mondo, un livello di fertilità che molti studiosi hanno definito senza eguali. Oggi che le dimensioni degli orti e dei frutteti si sono ridotte al punto di poter appena soddisfare le necessità familiari di chi li coltiva - spesso a fronte di fitti esosi richiesti dei proprietari, attratti da destinazioni diverse e certamente meno "ecologiche" - il numero e la quantità dei prodotti tipici flegrei sono diminuiti notevolmente. È rimasta invece fortunatamente su ottimi livelli quantitativi e soprattutto qualitativi, e si è anzi ulteriormente sviluppata e migliorata di recente, la produzione vitivinicola della zona. Fra i prodotti trasformati originari di quest'area si possono citare gli ancinetti, tarallini dolci il cui nome deriverebbe dal latino ancina (riccio di mare): si preparano con un impasto fatto di farina, zucchero, sale, uova e scorza di limone grattugiata, spruzzato d'alcol puro,

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Sentieristica. La Riserva offre sentieri naturalistici, strutture didattiche e un Centro di recupero di animali selvatici. Due gli itinerari proposti: il primo, di circa 5 ore, presenta una difficoltà media e consente vedere l’insieme del cratere e delle aree limitrofe; il secondo (6 ore), che si sviluppaall’interno, presenta una difficoltà minima e permette l’osservazione della flora boschiva e palustre e della fauna. Per la relativa lunghezza dei percorsi e per la loro durata, nonché per il notevole interesse paesaggistico e naturalistico, è consigliabile affrontare separatamente i due itinerari. La zona, area favorevole per la nidificazione degli uccelli (specie migratori), è un angolo di paradiso per gli appassionati di birdwatching

Tipologia di sentieri Sentieri natura Birdwatching

Educazione ambientale

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L’Offerta Ricettiva All’interno del parco spicca Napoli per il numero di esercizi e posti letto di entrambe i settori.

Tab. 9 Numero esercizi e posti letto,alberghieri e complementari per comune

ALBERGHIERE COMPLEMENTARI Totale complessivo 2006 2006 2006

Comune

Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Bacoli 9 315 1 6 10 321 Monte di Procida 0 0 0 0 0 0 Napoli 134 10.429 195 1.436 329 11.865 Pozzuoli 27 1.410 19 2.691 46 4.101 TOTALE 170 12.154 215 4.133 385 16.287

Fonte istat

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2.6 Il Parco Naturale Regionale del Fiume Sarno Parco regionale Fiume Sarno

Provincia Napoli e Salerno

Ente gestore Ente Parco Regionale del Fiume Sarno

Superficie 3.400 ha

N°comuni 10

Sito Web http://www.parcodelfiumesarno.it/parco_fiume_sarno/home_page

Caratteristiche Floro-Faunistiche ll Parco interessa l’intero corso del fiume, dalla sorgente, tra le montagne di Sarno, alla foce nei pressi di Torre Annunziata. Il Sarno, già noto per l’inquinamento in alcune zone, presenta vaste distese selvagge e incontaminate, attraversa bei centri storici e irriga una fertile pianura. Presente è anche la fauna selvaggia, che si inerpica lungo le colline e le colline sarnesi, rappresentata dal tipico cinghiale sarrastro. Lungo le rive del fiume invece, l'abbondante flora è ottenuta dalle specie di pianta ad alto fusto disseminate ai lati del letto fluviale, così come delle specie animali, oche, trote e anguille, che tuttora abbondano prevalentemente in prossimità della sua foce

Sagre, manifestazioni e produzioni tipiche del luogo Tradizioni culturali (Sagre e Manifestazion) Scavi archeologici hanno portato alla luce insediamenti preesistenti nella zona, risalenti all'età del bronzo antico, all'età del ferro, all'epoca ellenistico-romana, fino ad arrivare al periodo medievale e agli insediamenti svevi, angioini e aragonesi. Tra i siti di rilievo nazionale ed internazionale, Pompei basterebbe da sola a qualificare l'area di riferimento come un'area ad alto valore archeologico-storico-culturale, tuttavia vi sono, inoltre, la città di Torre Annunziata, situata al centro del golfo e confinante con Pompei, che appresenta un importante centro archeologico risalente all'impero romano, il Comune di Sarno, caratterizzato dalla presenza di siti architettonici, archeologici e monumentali classici, il Castello e Palazzo Doria, posto al di sopra del Centro medievale di Angri, il Monastero di S. Anna del 1280, costruzione in stile Gotico, sita a

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Nocera Inferiore, come pure la Chiesa di San Matteo, tra le più antiche dell'Agro, fondata nel 985 e ricostruita più volte. Prodotti Tipici ed artigianato locale Da più di due millenni, queste campagne donano ortaggi, verdure e frutti dai sapori straordinari. Basterebbe citare il pomodoro "San Marzano", famoso nel mondo e riconosciuto da illustri scienziati come alimento prezioso nella cura e prevenzione di molte malattie. Tipiche sono anche le produzioni di vino, prodotti dal Parco del Castello Fienga di Nocera Inferiore sono il Rosso Fienga, vino dall'odore gradevole ottenuto da uve Malvasia e Malaga e la Sangilla, vino bianco che con l'invecchiamento diventa un ottimo spumante, per terminare, nell'entroterra vesuviano, con il Lacrima Christi, rosso, rosato e anche spumante, oppure della Catalanesca o infine dal Piedirosso, ottenuto dalla fermentazione di uve dolcissime.

Sentieristica Tipologia di sentieri

Sentiero natura Sentiero cultura

Sentiero dei sapori

L’Offerta Ricettiva Nel comparto alberghiero è Castellamare di Stabbia, la città che possiede più posti letto, mentre il maggior numero di strutture ricettive lo ritroviamo a Pompei che emerge anche nel settore complementare con il numero più elevato sia di posti letto che di esercizi.

Tab. 10 Numero esercizi e posti letto,alberghieri e complementari per comune(Istat) ALBERGHIERE COMPLEMENTARI Totale complessivo

2006 2006 2006 Comune

Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Angri 2 45 2 12 4 57 Castellammare di Stabia 21 1.836 0 0 21 1.836 Poggiomarino 1 24 0 0 1 24 Pompei 23 1.045 12 456 35 1.501 San Marzano sul Sarno 1 18 0 0 1 18 San Valentino Torio 0 0 0 0 0 0 Sarno 1 54 0 0 1 54 Scafati 3 68 0 0 3 68 Striano 0 0 0 0 0 0 Torre Annunziata 2 39 2 7 4 46 TOTALE 54 3.129 16 475 70 3.604

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2.7 Il Parco Naturale Regionale dei Monti Lattari

Parco regionale dei Monti Lattari

Provincia Salerno e Napoli

Ente gestore Ente Parco Regionale dei Monti Lattari

Superficie 16.000 ha

N°comuni 17

Sito Web http://parcodeimontilattari.it/

Caratteristiche Floro-Faunistiche La vegetazione del Parco è caratterizzata in prevalenza da macchia mediterranea, ma sono presenti anche molte altre varietà botaniche. Sulle alture ci sono boschi di latifoglie con bellissime faggete, più a valle si incontrano leccete e pinete e, nei valloni solcati da ruscelli, è facile trovare le felci. Infine, viti, olivi e agrumi. I mammiferi più diffusi sono la volpe, la faina, la lepre, mentre moltissimi sono gli uccelli. Il monte Faito è la cima più alta del Parco. Interamente ricoperta da boschi di faggio e di castagno è raggiungibile anche in funivia (4 aprile-30 ottobre) da Castellammare di Stabia. Sui versanti della montagna sono presenti la ginestra dei carbonai e la macchia mediterranea, il sottobosco invece è ricco di felci, ciclamini, corbezzoli, rose selvatiche.

Sagre, manifestazioni e produzioni tipiche del luogo Tradizioni culturali (Sagre e Manifestazioni Prodotti Tipici ed artigianato locale

Sentieristica Ampio e articolato il sistema di sentieri: il più spettacolare è quello chiamato non a caso “Sentiero degli dei”, che porta da un versante all’altro della Penisola

L’Offerta Ricettiva All’interno del parco, si evidenziano, per il comparto alberghiero ed extralberghiero, i

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comuni di Positano, Maiori ed Amalfi.

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Tab. 11 Numero esercizi e posti letto,alberghieri e complementari per comune ALBERGHIERE COMPLEMENTARI Totale complessivo

2006 2006 2006 Comune

Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Amalfi 24 1.413 9 100 33 1.513 Strani 0 0 10 58 10 58 Cetara 1 76 11 71 12 147 Conca dei Marini 3 146 5 26 8 172 Corsara 2 43 2 32 4 75 Furore 5 154 17 148 22 302 Maiori 21 1.544 8 109 29 1.653 Minori 8 420 11 90 19 510 Nocera Inferiore 3 106 3 28 6 134 Nocera Superiore 1 55 0 0 1 55 Postano 32 1.787 48 581 80 2.368 Paiano 19 741 17 192 36 933 Ravello 18 823 28 155 46 978 Sant'Egidio del Monte Albino 1 13 1 6 2 19 Scala 3 86 3 16 6 102 Tramonti 1 21 5 58 6 79 Vietri sul Mare 6 231 17 152 23 383 TOTALE 148 7.659 195 1.822 343 9.481

Fonte istat

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2.8 Il Parco naturale regionale di Roccamonfina e Gagliano

Parco regionale di Roccamonfina - Foce Garigliano

Provincia Caserta

Ente gestore Parco regionale di Roccamonfina - Foce Garigliano

Superficie 11.200 ha

N°comuni 7

Sito Web http://www.parcodiroccamonfina.it/

Caratteristiche Floro-Faunistiche Sulle pareti dell´edificio vulcanico di Roccamonfina, alle quote più elevate, il paesaggio vegetale è caratterizzato dalla presenza d’estesi castagneti nei quali si rinvengono numerosi e maestosi esemplari secolari. Nel periodo autunnale, il sottobosco è popolato da numerose specie di funghi soprattutto porcini (Boletus edulis) ed ovoli (Amanita caesarea) d’elevato pregio commerciale. Alle quote più basse, insieme alle specie tipiche della macchia mediterranea ed alla roverella (Quercus pubescens ), che spesso si trova in associazione con gli alberi di leccio (Quercus ilex), ancora una volta è evidente l´intervento dell´uomo cui sono dovute le ampie superfici coperte dalla vite e dall´ulivo. Le sponde del fiume Garigliano, interne alla perimetrazione del Parco, presentano la copertura vegetale arborea tipica di questi ambienti con specie igrofile, quali pioppi e salici, che danno vita a strette fasce di foresta a galleria. Nei boschi del vulcano di Roccamonfina i mammiferi più diffusi sono la volpe (Canis vulpes ), il cinghiale (Sus scrofa), il tasso (Meles meles), la faina (Martes foina), la lepre (Lepus capensis ) e numerose specie di micromammiferi. Tra la fauna ornitica è da segnalare la presenza di popolazioni nidificanti di poiana (Buteo buteo) e gheppio (Falco tinnunculus) che, quali predatori posti ai vertici delle reti alimentari, con la loro presenza testimoniano lo stato di funzionalità dell´ecosistema. Altri uccelli da segnalare sono l´upupa (Upupa epops), il picchio verde (Picus viridis), l´averla piccola (Lanius collurio). Da citare anche la presenza di diverse

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specie di rettili ed anfibi Anche i corsi d´acqua del Parco Regionale presentano popolamenti faunistici di rilievo, sia con riferimento alle specie ittiche – alborella (Alburnus alburnus), lampreda marina (Petromyzon marinus), lampreda di fiume (Petromyzon fluviatilis) - che alle numerosissime specie d’uccelli che si possono osservare presso la foce del fiume Garigliano

Sagre, manifestazioni e produzioni tipiche del luogo Tradizioni culturali (Sagre e Manifestazioni) Sessa Aurunca gran torneo dei quartieri a settembre Sagra dell’uva, con l’esposizione delle uve di produzione locale Sagra della castagna Fiera di S. Luca Conca della Campania l’ultima settimana di settembre Sagra della castagna e del fungo porcino ad Ottobre Galluccio Fiera di S.Marco - esposizione bestiame e attrezzature agricole II decade di Ottobre- Tora e Piccilli - Alla scoperta dell´oro del Vulcano II Edizione – Roccamonfina 21 ottobre Sagra della castagna fine Ottobre – Marzano Appio Sagra di S. Martino Novembre Sessa Aurunca con degustazione del vino novello locale e prodotti gastronomici Concorso del Vino Nuovo prima decade di Maggio – Versano fraz. di Teano Fiera D’estate, con Esposizione di prodotti tipici e dell’artigianato locale Estate Roccana all’insegna di spettacoli teatrali, musicali, mostre. Luglio/Agosto - Roccamonfina Sagra Del Fungo Porcino Con Menu A Base Naturalmente Di Fungo Porcino. Agosto Sagra Della Fresella Luglio – Carano, fraz. di Sessa Aurunca Sagra Della Salsiccia E Vino Agosto - San Castrese Torneo Delle Contrade Agosto/Settembre - San Carlo Mostra dell’artigianato Agosto/Settembre - Cascano Sipicciano Wine Festival Luglio Festa della Ciambella Salata fine Agosto Festa della Mazzabotta Paesana Luglio - Conca della Campania Prodotti Tipici ed artigianato locale Diffusa in tutta l‘area è la lavorazione del legno, del ferro e del rame, di cui ritroviamo tracce d’insediamenti archeo-industriali lungo il corso del torrente Savone, che da Roccamonfina scende a Teano.In alcuni comuni è ancora praticata l´arte del bottaio,

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vale a dire la lavorazione di botti, unitamente alla preparazione di cesti di legno per le castagne. I cesti spesso sono realizzati anche in vimini, la cui lavorazione è un´altra peculiarità di questo territorio.Fiorente è anche la lavorazione di ceramiche artistiche, il ricamo di pizzi e di merletti fatti a mano e decorazioni in argilla. La zona del Parco è legata da sempre alla coltivazione del castagno: è molto conosciuta, infatti, la castagna di Roccamonfina, detta anche "Tempestiva" o "Precoce di Roccamonfina" per la precocità di maturazione. Si ricordano anche la Lucente, detta anche "Lucida", caratterizzata da particolarità organolettiche superiori a qualsiasi altra castagna e destinata solo all´auto consumo data la limitatissima produzione e i tempi lunghissimi per il raggiungimento dell´epoca di piena produzione del castagneto (quindici anni circa) e la "Marzatica" e la "Napoletana" detta anche Riccia napoletana. Sono presenti anche castagneti cedui il cui legno è destinato all´industria. Particolare interesse si deve dare alla coltura del ciliegio, soprattutto alla ciliegia Nera, di forma a cuore leggermente allungata, destinata sia al mercato del fresco, per le sue elevate caratteristiche organolettiche, sia all´industria. Varietà di pregio sono anche la S. Pietro, di colore bianco-rosa, destinata alla produzione dei canditi e la Ravenna. Ad accompagnare le prelibate pietanze, i tradizionali vini IGT Roccamonfina e DOC Galluccio. Nel territorio riveste importanza anche l´ovicoltura: le varietà principali sono la "Tonna" ("Tonda"), leggermente tondeggiante e l´"Olivella", più piccola della precedente ma con buone rese. Il sottobosco offre vari prodotti, come il porcino e l´ovulo di Roccamonfina, gli asparagi selvatici, le more ed i lamponi.

Sentieristica Diverse sono le scelte fra gli innumerevoli sentieri proposti,così come differenti sono le tematiche che li caratterizzano,si va dalla archeologia alla vulcanologia al benessere delle terme fino ai sentieri natura. È possibile anche fare delle lunghe passeggiate a cavallo.

Tipologia di sentieri Sentiero natura

Passeggiate a cavallo Sentieri culturali

L’Offerta Ricettiva Sessa Aurunca detiene la quasi totalità dell’offerta ricettiva sia alberghiera che complementare.

Tab. 12 Numero esercizi e posti letto,alberghieri e complementari per comune

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ALBERGHIERE COMPLEMENTARI Totale complessivo 2006 2006 2006

Comune

Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Conca della Campania 0 0 1 24 1 24 Galluccio 0 0 2 20 2 20 Marzano Appio 0 0 1 12 1 12 Roccamonfina 3 65 0 0 3 65 Sessa Aurunca 4 617 6 5.573 10 6.190 Teano 0 0 2 20 2 20 Tora e Piccilli 0 0 0 0 0 0 TOTALE 7 682 12 5.649 19 6.331

Fonte istat

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3 Le Riserve naturali Regionali

3.1 La Riserva Naturale Regionale Foce Sele e Tanagro

Caratteristiche Floro-Faunistiche Partendo dalla piana della foce del fiume Sele, la costa cilentana si presenta con lunghe spiagge sabbiose che si alternano a boschi di eucalipti e pinete per poi lasciare spazio, a partire da Agropoli fino al golfo di Policastro, a baie e insenature, porticcioli e spiagge, promontori e grotte marine. Lungo la costa si susseguono rinomate località balneari e oasi verdi come il paradiso naturale di Punta Licosa dove si incontrano una vegetazione mista di sclerofille, pini d’Aleppo e gariga, alcune specie di uccelli di importanza comunitaria (il falco pellegrino e il gabbiano corso) e un mare cristallino. Nella zona antistante Santa Maria di Castellabate è in via di istituzione un Parco Marino Subacqueo a tutela delle specie marine presenti. Più a sud, da Pisciotta a Palinuro e da Marina di Camerota a Scario, la costa è un’alternarsi di arenili e piccole baie, di cave e di grotte.

3.2 La Riserva Naturale Regionale dei Monti Eremita-Marzano

Caratteristiche Floro-Faunistiche La vegetazione è in gran parte d’alta quota, con faggi, lecci, roverelle e ontani tra i quali è possibile avvistare lupi, cinghiali, volpi, faine e numerose specie di uccelli. Merita una visita la seicentesca villa Valva d’Ayala con il suo sontuoso parco che si estende su 18 ettari alternando giardini all’italiana a viali adornati da statue, grotte e fontane.

Sentieristica La gran parte delle escursioni sono consigliabili a camminatori esperti, in condizioni fisiche adeguate e con un’attrezzatura adatta, ma ci sono anche splendide passeggiate da fare a bassa quota. Agli appassionati di trekking sono riservati alcuni sentieri posti sotto la tutela del CAI (Club Alpino Italiano) che attraversano boschi incantevoli.

Tipologia di sentieri Trekking

Sentiero natura

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3.3 Riserva naturale Foce Volturno Costa di Licola

Caratteristiche Floro-Faunistiche La Riserva interessa le province di Napoli e Caserta con un’estensione di circa 1.500 ettari a nord e a sud della foce del Volturno. importante per le caratteristiche ambientali è ’Oasi naturalistica dei Variconi, Sito di interesse comunitario: un ambiente salmastro retrodunale caratterizzato da piccoli stagni costieri formati da sabbie e detriti trasportati dalle correnti marine che, in primavera, si colora con la fioritura di mirto, lentisco, ginepro e boschetti di tamerici. La fauna, oltre a diverse specie di pesci, anfibi e rettili, è caratterizzata da uccelli che svernano nella zona; ospiti di riguardo sono il cavaliere d’Italia, l’airone guardabuoi e il falco di palude. Superata la pineta di Licola, in direzione sud,si arriva al lago Patria, una palude collegata al mare attraverso un canale attrezzato per la pe sca delle anguille. La zona è un paradiso per chi ama il birdwatching.

Sentieristica Tipologia di sentieri

birdwatching

3.4 Riserva naturale regionale del lago di Falciano

Caratteristiche Floro-Faunistiche La Riserva si estende su un’area di circa 100 ettari nei pressi del monte Massico e dei laghi vulcanici di Falciano e Carinola. Il territorio, noto nell’antichità come Ager Falernus, è la patria di un celebre vino con marchio Doc. La zona lacustre presenta una vegetazione tipica delle zone umide, ma non mancano ontani, pioppi neri, roveti e cespugli. Per gli appassionati di birdwatching l’area è molto interessante per i diversi tipi di uccelli, nidificanti e migratori. La Riserva è dotata di un’area per la sosta, di una zona ristoro, di un’area attrezzata per l’osservazione dell’avifauna e di sentieri di varia durata e difficoltà.

Sentieristica Tipologia di sentieri

birdwatching

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4 Le Riserve naturali statali

4.1 La riserva naturale statale di Castelvolturno Caratteristiche Floro-Faunistiche La Riserva interessa una fascia pianeggiante, caratterizzata da rilievi dunali intercalati da depressioni interdunali, formata da sabbia di origine alluvionale. La vegetazione è quella tipica della macchia mediterranea, con formazioni arboree di pino domestico, pino marittimo e leccio; tra gli arbusti, troviamo il ginepro, la fillirea, il mirto e specie lianose come l'asparago. Costituisce un'importante zona di rifugio per l'avifauna, anche in funzione della sua posizione, lungo il litorale con forte degrado urbanistico.

4.2 La Riserva naturale statale di Tirone-Alto Vesuvio

Caratteristiche Floro-Faunistiche L’aspetto del paesaggio è quello tipico del versante vesuviano: lecci, pinete, ontani e un sottobosco di ginestre e valeriana rossa. La fauna del Parco è molto interessante: tra i mammiferi si possono incontrare ricci, talpe, topi quercini, faine, volpi, conigli selvatici e lepri. Circa 140 le specie di uccelli che popolano le lave e le zone boschive: beccacce, tordi, codirosso spazzacamino, sparvieri, picchi rossi, falchi e corvi imperiali.

Sentieristica Tipologia di sentieri

Birdwatching

4.3 La Riserva naturale statale Cratere degli Astroni

Caratteristiche Floro-Faunistiche La Riserva Naturale Cratere degli Astroni, tenuta di caccia reale in età aragonese e poi borbonica, è un’Oasi protetta dal WWF sita all’interno di uno dei crateri flegrei. La Riserva offre sentieri naturalistici, strutture didattiche e un Centro di recupero di animali selvatici.

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Sentieristica . Due gli itinerari proposti: il primo, di circa 5 ore, presenta una difficoltà media e consente di vedere l’insieme del cratere e delle aree limitrofe; il secondo (6 ore), che si sviluppa all’interno, presenta una difficoltà minima e permette l’osservazione della flora boschiva e palustre e della fauna.

Tipologia di sentieri Sentiero natura Birdwatching

4.4 La Riserva Naturale Statale Valle delle Ferriere

Caratteristiche Floro-Faunistiche Nel cuore della Costiera amalfitana, la Riserva è un prodigio della natura tutelato dall’Unesco e Sito di interesse comunitario. L’area si estende all’interno di una profonda vallata che unisce le valli dei Mulini e delle Ferriere. L’habitat naturale dà vita a specie di piante rare in Italia come la felce Woodwardia radicans, una sorta di fossile vivente risalente al Terziario. La Valle è anche conosciuta per la presenza di corpi di fabbrica di cartiere - le più antiche d’Europa - che producevano la famosa carta di Amalfi. Due quelle rimaste ancora in attività: meritano senz’altro una visita, insieme al delizioso Museo della carta.

Sentieristica Tipologia di sentiero

Sentiero natura

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5 I Parchi sommersi

5.1 La Riserva Naturale statale marina di Punta Campanella

Caratteristiche Floro-Faunistiche Riserva comprende la fascia costiera che va da Punta del Capo, sul versante del golfo di Napoli, a Punta Germano, sul versante del golfo di Salerno: un alternarsi molto suggestivo di grotte, insenature e baie. A poche miglia dalla costa, piccoli scogli sparsi qua e là (Vervece, Vetara, Isca e Li Galli) rappresentano un vero e proprio paradiso per gli appassionati di immersioni. Nella Riserva, le specie arboree e floreali tipiche della macchia mediterranea sono presenti in abbondanza. Il verde della Costiera si ripropone anche sott’acqua, con alghe variopinte e una ricchissima fauna. marina. La natura calcarea delle rocce ha favorito il formarsi di grotte e cavità di grande interesse per i subacquei. Da non mancare è la Grotta dello Zaffiro: ci si arriva dopo un breve percorso sott’acqua e si emerge in enormi cavità di calcare rivestite da stalattiti e stalagmiti. Infine, la straordinaria Baia di Ieranto, dominata dalla torre saracena di Montalto.

Sentieristica La Riserva propone 4 itinerari tematici, sotto il segno dell’archeologia industriale, della archeologia rurale, del sistema difensivo e della natura.

Tipologia di sentieri Archeologia industriale

Archeologia rurale Sistema difensivo

Natura

5.2 Il Parco Archeologico-Ambientale Sommerso di Baia

Caratteristiche Floro-Faunistiche Una visita a Baia sommersa riserva grandi emozioni, soprattutto per l'unicità del paesaggio subacqueo, fortemente condizionato dai manufatti romani disseminati a varie profondità che costituiscono quasi tutto il substrato solido su cui vivono vari organismi animali e vegetali.

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5.3 Il Parco sommerso di Gaiola Caratteristiche Floro-Faunistiche Il parco sommerso di Gaiola costituisce il fulcro del litorale di Posillipo, tra le elevate falesie della baia di Trentaremi ed i pendii dolcemente degradanti di Marechiaro. Qui il paesaggio subacqueo è costituito da una straordinaria commistione di resti archeologici e popolamenti biologici ricchissimi di variopinte forme animali e vegetali, che tra l’intricato tessuto murario di epoca romana trovano ospitalità e riparo. L’ambiente che s’incontra muta dalla costa verso il largo attraverso una varietà di paesaggi subacquei che alternano banchi di tufo erosi dalle onde ed intagliati dalla mano dell’uomo sin dai tempi dei Romani, al tipico ambiente roccioso delle coste mediterranee, ricco di gorgonie bianche e gialle. Il banco permette l’esperienza affascinante di un’immersione nel cuore del Mediterraneo di fronte al paesaggio unico del golfo di Napoli, con la vista del Vesuvio, Capo Posillipo, Capri; ed è caratterizzata da popolamenti di gorgonie Eunicella singularis (Gorgonia Bianca) e Eunicella cavolini (Gorgonia Gialla), ed animali biocostruttori come le madrepore Cladocora caespitosa e Parazoanthus axinellae che producono le stesse rocce su cui si insediano popolazioni variopinte e tra cui pascolano saraghi, serrani, re di triglie, s’infrattano murene ed una ricca fauna di scogliera profonda raggiunta dai raggi filtrati del sole.

Sentieristica Il centro visite, posto all’interno del parco, ospita nella sua sede l’associazione CSI Gaiola, che organizza visite guidate: percorsi terra - mare, itinerari di seawatching e visite in barca a vela. È possibile scegliere dunque fra Itinerari Via Terra, Itinerari Via Mare, Itinerari Nel Mare Itinerari Integrati Terra e Mare,Altri Itinerari.

Tipologia di sentieri Itinerari Via Terra

Itinerari Via Mare, visite in barca a vela Itinerari con immersione, seawatching

Itinerari Integrati Terra e Mare

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6 Altre aree protette

6.1 L'Oasi del Bosco di San Silvestro Caratteristiche Floro-Faunistiche Bosco sempreverde costituito in massima parte da leccio (Quercus ilex) cui si associano altre essenze arboree quali il carpino, l’orniello, l’acero, il castagno, la roverella.Nei tratti più caldi si alternano a vecchi olivi il viburno, l’alaterno, il corbezzolo, la fillirea, il mirto ed il lentisco. Da segnalare la notevole presenza di alloro naturale. elle radure dominate da menta selvatica è possibile trovare le orchidee Ophris apifera e Ophris italica, Epipactis microphilla e Sprintantes spiralis. L’Oasi offre riparo a numerose specie animali. Tra i mammiferi oltre il daino, introdotto, e privo di antagonisti naturali, troviamo faina, donnola, volpe, riccio, tasso, moscardino e ghiro. Da evidenziare la presenza di una colonia piuttosto numerosa di ferro di cavallo minore, una specie di pipistrello in pericolo di estinzione Gli uccelli presentano una notevole alternanza nelle stagioni; tra gli svernanti: la ballerina bianca e quella gialla, il fiorrancino, il luì piccolo, il lucherino, il torcicollo; tra i nidificanti: la tortora, l’upupa, il colombaccio, l’averla piccola,il pigliamosche, lo zigolo nero, il codibugnolo, l’usignolo, il rigogolo ed il cuculo. Durante tutto l’anno si trovano il picchio rosso maggiore, il picchio verde, la capinera, la cinciarella e la cinciallegra, il cardellino, il verdone, lo scricciolo, il fringuello, la ghiandaia, simbolo dell’Oasi. Non mancano rapaci quali sparviero, poiana gheppio, gufo, assiolo, allocco, civetta e barbagianni. Sono stati osservati tra i rettili il saettone, il cervone, la natrice dal collare e il biacco.

Sentieristica Visite guidate dell’oasi.

6.2 Parco naturale di Monte Polveracchio Caratteristiche Floro-Faunistiche Caratteristico è il bosco di faggio, ancora fitto e in buono stato con un sottobosco ricco di specie di estremo interesse botanico, come agrifoglio, dafne laureola e tasso, ma ancora più preziosa è la stazione autoctona di betulla e pendula. La fauna presente è rappresentata soprattutto da chirotteri: ghiro, quercino, moscardino, talpa, riccio. Tra i carnivori sono presenti la donnola, la puzzola, la faina e una ridotta popolazione di

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lupo.L'avifauna è rappresentata da rapaci, tra cui lo sparviero, la poiana, il falco pellegrino, l'aquila reale, l'allocco, il barbagianni.

Sentieristica I SENTIERI NATURA sono tabellati ottimamente tanto che anche da soli, se esperti di flora e fauna, possono essere percorsi, meglio però con la guida. Entrambi partono dal termine dell'area attrezzata più grande: a sinistra il Sentiero della Valle dei Tassi, a destra il Sentiero dell'Acqua Menecale. Il primo costeggia il Rio della Mandra della Comune lasciandolo si giunge allo Spiazzo del Brigante, poi al Belvedere e successivamente si scende fino ad incrociare il sentiero dell'acqua menecale, partito dalla destra della stessa area attrezzata. Per percorrere agevolmente i sentieri bisogna munirsi di scarponcini adatti e se si hanno buone gambe, con la guida di Liberato(il sentiero non è segnalato perché fa parte della riserva naturale), in tre ore si può raggiungere la cima del Monte Polveracchio.

6.3 Parco naturale Diecimare Caratteristiche Floro-Faunistiche Il Parco Diecimare rappresenta un vero e proprio orto botanico naturale. Infatti, è molto raro trovare tanti habitat concentrati in meno di 450 ettari. Percorrendo i sentieri del Parco in pochi minuti di cammino possiamo passare dalla gariga mediterranea alla faggeta mista. Tale condizione è frutto di caratteristiche geomorfologiche e climatiche del tutto particolari. Monte Caruso grazie alla sua esposizione, è ricco di macchia mediterranea e gariga, mentre le zone meno esposte sono dominate dalla boscaglia mediterranea. La macchia costituita per lo più da sempreverdi quali il mirto, il corbezzolo, il leccio, il lentisco, l'olivastro, l'erica, il ginepro e la colorata ginestra forma delle isole dove gli animali possono trovare cibo e rifugio. La macchia è intervallata con la gariga ed è circondata dalle essenze caratteristiche degli ambienti steppici meridionali: la briza, l'avena, il finocchio selvatico, la carota selvatica, l'asfodelo bianco, il cisto rosa e quello bianco. Il Parco ospita diverse specie a rischio di estinzione in Europa, in Italia e in Campania. D'importanza comunitaria sono: il barbagianni, un silenzioso rapace notturno molto utile nelle campagne, poiché si nutre di roditori e il cervone un lungo, colorato ed innocuo serpente. Le specie inserite nel Libro Rosso della Fauna Italiana sono: tra i mammiferi, il quercino italico e il moscardino, simpatici abitanti del bosco che si nutrono di ghiande ed hanno abitudini crepuscolari; tra gli

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uccelli il picchio verde, con il suo classico verso a risata e il corvo imperiale. Di rilevanza regionale è la presenza dello sparviere, rapace che predilige la caccia nel bosco e della beccaccia (svernante in pericolo) che perseguitata per scopi venatori risulta oggi in forte calo.

Sentieristica Fra i sentieri sono presenti, il Sentiero Natura,il Sentiero del Falco, il Sentiero del Bosco, il Sentiero dei Due Golfi,il Sentiero del Montagnone, il Sentiero del Castagneto.

Tipologia di sentieri Sentiero Natura

Sentiero del Falco Sentiero del Bosco

Sentiero dei Due Golfi Sentiero del Montagnone Sentiero del Castagneto

6.4 Valle naturale dell'Alento Caratteristiche Floro-Faunistiche L'intero corso del fiume Alento e parte dei suoi affluenti rientrano all'interno di un'area SIC, Sito di Importanza Comunitaria. I SIC sono stati introdotti dalla direttiva "Habitat" della Comunità Europea con lo scopo di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante attività di conservazione, non solo all'interno delle aree che costituiscono la rete Natura 2000, ma anche con misure di tutela diretta delle specie la cui conservazione è considerata un interesse comune di tutta l'Unione. Il fiume Alento, che nasce e sfocia in aree all'interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, lungo il suo percorso incontra zone naturali caratterizzate dalla tipica macchia mediterranea, ma anche zone segnate dall'intervento antropico, come la Diga dell'Alento o le zone umide seminaturali più a valle. L'area è caratterizzata dalla presenza di specie minacciate, come la lontra, presente soprattutto negli affluenti, o di difficile avvistamento, come l'occhione e la ghiandaia marina.

6.5 Area naturale baia di Ieranto Caratteristiche Floro-Faunistiche Sulla costa meridionale della penisola sorrentina, proprio di fronte ai faraglioni di Capri, si apre la baia di Ieranto. È un luogo di bellezza incontaminata, dimora delle sirene secondo l'antica e poetica leggenda. Percorrendo il sentiero avvolto nel silenzio dei

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grandi spazi naturali (solo mare, scogli, lidi, grandi ondulazioni rocciose coperte per lo più da macchia mediterranea e ulivi, insieme ad altre grandi masse di dura roccia) si può ammirare l'intera baia in tutta la sua solennità.La Baia è l'unica insenatura intatta sull'ultimo tratto della Costiera Amalfitana. In lontananza si stagliano contro il cielo i faraglioni di Capri, tutt'intorno orti, olivi e macchia mediterranea.

Sentieristica È possibile prenotare una guida per una visita "consapevole" della Baia. La visita guidata, della durata di 1-2 ore, consente di approfondire tutti gli aspetti culturali, archeologici, paesaggistici e naturalistici messi in luce grazie ai recenti restauri.

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Considerazioni finali: un piano strategico per il turismo ambientale

Il turismo ambientale dei parchi rappresenta un’offerta diretta al cliente finale, con grandi potenzialità, ma storicamente caratterizzata da notevoli carenze sul piano della promozione e della commercializzazione. Queste considerazioni sono maggiormente vere per la Campania che presenta una molteplicità di emergenze ambientali in grado teoricamente di attivare notevoli flussi di domanda. Questo tipo di offerta, inoltre, di fatto è carente, non tanto per le risorse di base, quanto, piuttosto, per la mancanza di un sistema di ospitalità funzionale. Come è noto il movimento turistico campano è concentrato in gran parte sulla costa e sulle isole del golfo, con le due provincie di Napoli e Sorrento che insieme raccolgono più del 90% delle presenze. Solo negli ultimi anni, anche, per l’attività svolta da alcuni PIT, si è assistito ad un inizio di sviluppo per le zone interne con l’attivazione di alcuni nuovi alberghi e più che altro di agriturismi e B&B che rappresentano le strutture tipiche della ricettività del turismo naturalista. Occorre precisare che a fronte di questa offerta di parchi natura, che va dal Vesuvio alle grotte di Pertosa, la componente ambientale, rappresenta anche una condizione diffusa che si applica alle altre tipologie di turismo. Ad esempio per il turismo balneare è sempre più diffusa l’attenzione alla conservazione e alla qualità delle spiaggie, alla mancanza di inquinamento ed all’equilibrio e l’integrazione fra mare e retroterra. Il valore di quest’aspetto non è facilmente quantificabile come qualità dell’offerta ma rappresenta una esigenza sempre più inprescindibile, tant’è che alcuni tour operator, qualificano, con apposito riferimento alle norme ISO e con propri bollini identificativi i prodotti che si caratterizzano in tal senso. Guardando l’offerta ambientale specializzata, si può rilevare che la Campania, per questo particolare segmento, da Abruzzo, Sicilia e Calabria. Nei cataloghi dei TO occupa, appunto, una posizione molto subordinata. Tuttavia, pur in presenza di questa configurazione oggettiva, è da notare che il Parco del Cilento e del Vallo di Diano, è quello che registra il maggior numero di presenze sul totale nazionale con una percentuale del 23%, che corrisponde a quasi un quarto di quella rilevata in tutti i 20 parchi nazionali.

Tab.13 Presenze nei parchi sul totale nazionale in migliaia ed in % 2006 Parco nazionale dello Stelvio 3.743.362 17,8

Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano 3.233.388 15,4

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Parco nazionale del Gargano 3.014.888 14,3

Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi 1.057.189 5,0

Parco nazionale del Circeo 777.833 3,7

Parco nazionale della Maiella 521.108 2,5

Parco nazionale dei Monti Sibillini 501.765 2,4

Parco nazionale del Gran Paradiso 455.985 2,2

Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano 421.838 2,0

Parco nazionale del Pollino 413.814 2,0

Parco nazionale delle Foreste Casentinesi 404.800 1,9

Parco nazionale della Sila 363.165 1,7

Parco nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise 329.007 1,6

Parco nazionale delle Cinque Terre 318.210 1,5

Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga 256.572 1,2

Parco nazionale dell'Aspromonte 217.011 1,0

Parco nazionale del Vesuvio 143.179 0,7

Parco nazionale della Val Grande 20.584 0,1

Parco nazionale dell'Asinara 14.967 0,1

Totale 21.037.701 100,0

Fonte elaborazione dati Istat

Tale situazione è dovuta al fatto che molti comuni del parco sono anche costieri, ma si tratta comunque di un fatto di grande rilevanza che evidenzia problemi di integrazione fra le varie tipologie di turismo e nel contempo esprime anche le potenzialità esistenti. È disponibile anche il numero delle presenze turistiche nelle abitazioni per vacanza ( seconde case) dei parchi che mette vede il Parco del Cilento e del Vallo di Diano al primo posto (con il 15% circa) anche se con una quota minore sul totale dei parchi nazionali. Dunque si ha la sensazione che vi sia un naturale Gap fra potenzialità e funzione effettiva delle risorse, tanto da ipotizzare che debba essere realizzato un Piano strategico in tal senso, con obiettivo indiretto anche di destagionalizzare e diffondere maggiormente sul territorio il movimento turistico distinguendo fra mass-market e turismo indipendente, e differenziando il mercato domestico da quello internazionale. Tale piano potrebbe rientrare in un più ampio Piano strategico per il turismo campano. La Campania si presenta indubbiamente, come una delle regioni più ricche dal punto di vista delle risorse naturali. L’offerta turistica ambientale è molto variegata sia per la quantità di produzioni tipiche e usanze popolari, presenti sul territorio e tramandate negli anni, sia per la quantità di attività che è possibile svolgere all’interno dei parchi e delle riserve naturali. Complessivamente possiamo dire che il prodotto turistico ambientale campano è ben strutturato, abbastanza differenziato ma presenta alcuni punti di deboli come la

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mancanza di un’adeguata strategia di comunicazione promozione che gli permetta di varcare i confini del mercato di prossimità per divenire un prodotto nazionale e, quindi, anche internazionale. Risulta carente anche l’offerta ricettiva complementare, che è quella maggiormente scelta dai vacanzieri “verdi”.In positivo è da valutare il fatto che negli ultimi anni si stiano rapidamente espandendo agriturismi, B&B. Probabilmente più che pensare ad un organizzazione turistica territoriale bisognerebbe ipotizzare l’attivazione di una filiera di turismo ambientale centrata sulla rete integrata dei parchi. Il problema dei problemi è che tale prodotto riesce solo in minima parte a raggiungere e ad essere riconoscibile dal potenziale cliente finale.

Tab. 14 numero delle presenze turistiche nelle abitazioni per vacanza (Seconde case) dei parchi in migliaia e %2006 Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano 6.366.977 14,9

Parco nazionale del Gargano 5.607.527 13,1

Parco nazionale del Pollino 3.404.346 8,0

Parco nazionale della Sila 3.385.136 7,9

Parco nazionale dello Stelvio 3.291.923 7,7

Parco nazionale dell'Aspromonte 2.836.866 6,6

Parco nazionale della Maiella 2.568.632 6,0

Parco nazionale del Circeo 2.537.503 5,9

Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga 2.304.529 5,4

Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano 2.299.770 5,4

Parco nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise 1.757.929 4,1

Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano 1.348.027 3,2

Parco nazionale dei Monti Sibillini 1.320.400 3,1

Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi 901.272 2,1

Parco nazionale delle Foreste Casentinesi 763.025 1,8

Parco nazionale del Gran Paradiso 582.268 1,4

Parco nazionale delle Cinque Terre 509.351 1,2

Parco nazionale del Vesuvio 507.446 1,2

Parco nazionale della Val Grande 411.514 1,0

Parco nazionale dell'Asinara 82.136 0,2

Totale 42.786.576 100,0

Fonte elaborazione dati Istat

Sitografia www.parconazionaledelvesuvio.it www.cilentoediano.it/ www.parcopartenio.it/

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www.parcodelmatese.com/ www.parcotaburno.it/ www.parcodeipicentini.it/ www.parcodeicampiflegrei.it/on-line/Home.html www.areamarinaprotettabaia.it/parco.php?id=8 www.parcodeimontilattari.it/ www.puntacampanella.org/ www.valledelleferriere.com/home.htm www.parcodelfiumesarno.it/parco_fiume_sarno/home_page www.parcodiroccamonfina.it/ www.park.it www.agricoltura.org www.cisonostato.it www.gaiola.org www.parcodiecimare.it www.carminematuro.blogspot.com/2007/07/technorati-profile.html