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I PROBLEMI DEL MONDO E I FALLIMENTI DELLA FINANZA DALLE OPERE DI L. GALLINO Considerazioni su Economia e Finanza

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I PROBLEMI DEL MONDO E I FALLIMENTI DELLA FINANZA

DALLE OPERE DI L. GALLINO

Considerazioni su Economia e Finanza

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Cos’è l’economia (o cosa dovrebbe essere…)

Una buona definizione è la seguente:Scopo dell’economia è nel provvedere alla sussistenza dell’uomo al più alto livello di civiltà possibile,usando ,assieme ad altri mezzi (il lavoro, la conoscenza, l’uso della terra e delle risorse..) anche il denaro

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E invece…

Al contrario, per una generazione (questa) si è pensato che la qualità della vita, non più scopo ultimo, poteva derivare solo dall’ascesa della Finanza.

Ma…tra il 2008 e il 2009 sono fallite (o salvate all’ultimo) decine di banche e assicurazioni:

fallite, assorbite , nazionalizzate con esborsi di denaro pubblico (cioè di tutti) dell’ordine di migliaia di miliardi (detti anche Trilioni).

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Come è messo il mondo…

Allo stato attuale, solo il 40% della popolazione attiva lavora, ma la metà è priva di diritti.

3 mld di persone vivono con meno di 2$ al gg.

Vi sono 2,2 milioni di morti sul lavoro all’anno.

Nell’UE(!) nel 2035 si arriverà a 500.000 morti per le conseguenze dell’uso di amianto (vietato solo dal 1998).

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E c’è di peggio

1 mld vive in slums (con un incremento altissimo negli ultimi 30y).

2.6 mld vivono senza servizi igienici.1.1 mld consuma 5l acqua (non

potabile)/gg.In UE 300 potabile, in USA 575.

1mld soffrono la fame, e c’è stato un aumento di 100mln solo tra il 2007 e il 2008.In quell’anno il prezzo del mais è cresciuto del 72%, il grano del 68, il riso dell’80, la soia anche.

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Tutto ciò ha portato a

25000 bambini/gg muoiono per malattie che per noi occidentali sono “normali” (dissenteria) o che non ci sono più (malaria).

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Ma perché?

La vita miserabile di tre quarti dell’umanità è legata alle diseguaglianze di reddito:

Il rapporto tra il 20% più ricco e il 20% più povero è di 90:1.

Le 20 (venti) persone più ricche del mondo posseggono tanti denari quanto 1 mld dei più poveri.Cioè 1 sola persona possiede la ricchezza di tutti gli italiani…

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Ma anche nei paesibenestanti….

Per guadagnare quanto un top manager ,in un anno, un lavoratore medio (operaio-impiegato) ci metterebbe 400 anni (nel 1960 ne “bastavano” 40, cioè 10 volte di meno).

Gli USA sono al 3° posto per scala di disuguaglianza interna, noi al 6°

1 bambino su 6 lavora.Una parte anche in occidente.Ciò compromette la loro salute, l’educazione, una vita normale.Condizioni nocive=meno speranza di vita.

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Morale

L’Economia del mondo del 2000 genera insicurezza e ansia per fattori essenziali quali cibo, lavoro, casa, istruzione, pensioni e salute.

Negli ultimi 30 y, i sistemi pubblici che provvedevano alla protezione sociale, in molti paesi (Russia, Cina)sono stati smantellati, mentre in altri (Italia,Grecia) fortemente ridotti. Negli Usa il 15% è privo di protezione sanitaria.

Quindi vi sono cospicui fallimenti dell’economia per provvedere alla sussistenza dell’umanità.

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Obiezione!

Ma il PIL e la speranza di vita,il tasso di occupazione sono aumentati in 150 paesi su 200 (soprattutto in Cina e India).

In UE il livello di benessere è il più alto della storia… ma ci siamo dimenticati una parolina:MEDIO.

Ma è una media che maschera le inconciliabili distanze che esistono ovunque tra gli estremi opposti della scala sociale. Nasconde ingiustizie e sofferenze della parte bassa, che però è…i 2/3 del totale.

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Ma l’acqua sale per tutti ?

Non è vero che “se l’acqua sale, sale per tutti”:molte variabili (rivedi sopra) peggiorano: affamati, lavoratori poveri..ce ne sono più di prima, le disuguaglianze peggiorano.Ex in Germania vi è più del 20% di lavoratori poveri.Caso electrolux(2014)…

La gente che vive in slums è passata,in 30y, da 1,5% al 20% della popolazione….

Per non parlare del degrado dell’ambiente…….

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Ma di chi è la colpa?

Deregulation: Una delle cause principali è stata la deregolazione dei movimenti di capitale ,dei mercati finanziari e dell’attività bancaria: (USA 1974,EU 1980).è stata consentita ogni sorta di sregolatezza, l’invenzione di prodotti finanziari complessi (finanza creativa) e fuori bilancio(cioè non controllati,invisibili alle autorità).

Per fare (solo ) un esempio la deregulation ha portato alla perdita della casa per milioni di famiglie americane.

E non è la prima volta: la deregulation innescò la crisi del 29’…

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La colpa 2

Gli enti finanziari (banche, assicurazioni ,fondi di investimento, fondi pensione,fondi speculativi,fondazioni),detti anche Investitori Istituzionali ,gestiscono una massa enorme di denaro (54000 miliardi $, uguale al PIL del mondo)senza alcun controllo né(soprattutto) senso di responsabilità nei confronti di nessuno(portatori di interesse,società), se non dei propri azionisti.

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Con i Soldi degli altri

L’effetto perverso sta nel fatto che costoro (gli Investitori ) sono indifferenti alle conseguenze del loro agire.

Sono i cosiddetti “capitalisti per procura” Cioè quelli che maneggiano (con notevoli guadagni) i soldi degli altri

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Diciamolo meglio

Gli Investitori Istituzionali (I.I.che in sostanza sono banche e grandi assicurazioni) sono indifferenti alle conseguenze sociali dei loro investimenti: unico criterio è la max del reddito del capitale investito.

Sono dei “soggetti economici irresponsabili”

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E’ una cosa Buona ?

Due esempi:quando i manager di una banca d’investimento scoprono che i prezzi degli alimenti base (riso, mais, grano, soia) fanno registrare forti aumenti, si affrettano ad acquistare azioni delle corporation che controllano il mercato delle granaglie (e delle sementi).E’ ciò che è successo all’inizio delle rivolte per la fame”(Egitto 2007).

Ma ciò alzerà ancora di più il valore delle azioni, con gran vantaggio degli azionisti (e dei manager:bonus), e nel contempo aumenterà il numero degli affamati

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E le foreste?

Se un fondo di investimento,tramite i suoi software dedicati alla compravendita dei titoli, constata che una grande impresa di deforestazione offre rendimenti superiori al 15% del capitale investito, il fondo procede automaticamente a investire in quell’impresa, nonostante stia deforestando l’Amazzonia….

Per non parlare dei produttori di armi..

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Ma chi comanda?

Le industrie? Marchionne?No.Già dagli anni 70, i fondi di

investimento , (tramite l’acquisto di azioni) possedevano, oggi ancora di più, le prime 1000 corporations industriali (General Motors, IBM, Exxon per esempio) e le prime 50 società in ciascuno dei principali settori non industriali: distribuzione, comunicazione, trasporti.

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Ma chi comanda 2

Ma gli azionisti sono (anche) i piccoli risparmiatori…noi cittadini.Sì, ma…(in base alle leggi vigenti!), chi può prendere decisioni sul capitale da investire (ad es.chi partecipa alle assemblee dei soci) sono i gestori del fondo (i grandi manager) o gli azionisti “forti”, cioè le grandi banche(quindi i loro CdA),perché conta il numero di azioni possedute.

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Insomma dove sono i soldi?

I gestori dei fondi e i manager bancari hanno il potere di muovere miliardi di € al gg, di società ,quotate e non quotate.

In tal modo esercitano un potere ampissimo sui manager delle corporation.

I quali manager si sono adattati molto bene,impegnandosi a garantire redditi del 15% delle società che dirigono, anche quando le società sono in crisi (!?)

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Beh ci sono anche i “ricchi normali”

A questi due gruppi,gestori finanziari e manager industriali (che, come si è detto, grazie alle loro attività, prendono compensi 400 volte quelli normali…) vanno aggiunti i possidenti tradizionali:Coloro che posseggono da 1 a 60 mld di $ a testa(!),circa 1100 persone.

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Chi ha più soldi?

I super miliardari, insieme, detengono 5-6 trilioni di $

Gli investitori Istituzionali muovono capitali dell’ordine di 10 volte tanto (50 trilioni,equivalente al PIL del mondo)

Il PIL dell’Italia è circa 2,4 trilioni

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L’effetto totale

Questi tre gruppi,che dominano l’economia ,ne hanno promosso una finanza esasperata (denaro per far denaro),che invece di provvedere ai bisogni di tutti, sta accelerando sempre più i fallimenti detti all’inizio .

Il sistema finanziario, nell’arco di 30 anni (1980-2010) è passato da strumento dell’economia a suo padrone.

Invece di sostenere l’economia, impiega proprio il risparmio contro di essa (e contro lo sviluppo dell’umanità).

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Come nasce il denaro

Contrariamente a quel che si crede, il denaro che circola non è prodotto dai vari Stati, cioè dalle loro banche centrali (BCE e FED in particolare), ma dalle…banche private.Solo il 3% del denaro circolante è “materiale”(banconote)

Come ?attraverso l’emissione e la vendita dei più svariati tipi di titoli,(in particolare questi “derivati”):cartolarizzazione e la loro smaterializzazione(denaro su un cc che passa di mano mediante bonifici elettronici tra diverse banche).

Solo che questo meccanismo, negli ultimi 30y ha moltiplicato la massa di denaro in circolazione (10-12 volte il PIL mondiale)e la deregulation ha contribuito al suo spostamento (quasi ) immediato per soli effetti speculativi.

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Un po’ di strategie…e di bufale

Come hanno fatto gli investitori a possedere tanto denaro?

La prima strategia è-naturalmente-dove investire:poiché il primo scopo è ottenere guadagni, negli ultimi lustri, hanno spinto verso investimenti a rischio sempre più alto:fondi speculativi e acquisto di imprese non quotate da un lato.

Ah:rischio per chi?per i risparmiatori ,ovviamente!

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I derivati :prima comparsa.

Investimenti a rischio come? In acquisto di titoli derivati.Sono titoli non registrati presso le borse (deregulation…!quindi non soggetti a controlli ),ma soprattutto che sono fondati su “sofisticati”modelli matematici di gestione del rischio(in sostanza le serie storiche…), modelli che la crisi del 2007-2008 ha dimostrato essere semplicemente…. sbagliati(!!!!):risultato di queste brillanti operazioni matematiche: migliaia di miliardi svaniti nel nulla.

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Derivati 2

Tra i titoli emergono i cosiddetti derivati: in origine (200 anni fa) erano dei contratti di un’assennata protezione da eventi futuri incerti:agricoltore e mercante stabilivano un certo prezzo per il raccolto,mesi prima, per assicurarsi almeno un risultato “normale” quale che fosse l’andamento dei mercati.Il raccolto veniva chiamato “sottostante”.Però…a partire dal 1970 le banche hanno inventato sottostanti di tutti i tipi: dagli alimenti, agli eventi sportivi, ai fenomeni meteo, ai valori di una valuta …fra n anni.

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Derivati 3

Sono diventati perciò delle vere e proprie scommesse , che non sono praticamente governabili. un’altra caratteristica è la loro complessità: molti di essi (titoli “strutturati”,CDO) sono formati da 10.000 altri titoli…

Quando esponenti del G20 nelle loro dichiarazioni sulla crisi affermano di voler accrescere la trasparenza degli strumenti finanziari complessi… dicono una bufala.

I banchieri hanno chiesto ai politici di salvare i loro enti che erano a rischio di fallimento, proprio perché hanno abusato della produzione di questi strumenti-scommessa(derivati in primis).

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La speculazione vecchio stile

Oltre ai “derivati”, c’è sempre il vecchio metodo speculativo, per produrre denaro usando denaro:

A.si fa salire il valore delle azioni di una società,dopo averne acquistate a un prezzo basso, e le si rivende.

B.Si prendono a prestito (da un grosso investitore) delle azioni, pagando solo una commissione, e le si rivende subito(quando sono “alte”).Si favorisce la loro discesa (il famoso”attacco degli speculatori) e le si ricompra quando sono basse,restituendole.

Speculazioni così esistono da sempre, solo che oggi informatica e matematica finanziaria(a volte fallace!) hanno consentito il loro stravolgimento.

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Alla fine dei conti…

Alla fine dei conti, lo sviluppo di strumenti finanziari complessi è equivalso alla creazione di denaro dal nulla, e nel nulla è tornato, quando le scommesse e i modelli matematici su cui si fondava si son rivelati sbagliati.

I gruppi finanziari(banche di investimento, compagnie di assicurazione,fondi speculativi, ma anche fondi pensione e fondi comuni ) hanno gestito i loro capitali facendoli girare vorticosamente nei mercati finanziari in maniera esclusivamente speculativa.

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Alla fine dei conti..2

Questi capitali dovevano invece esser indirizzati ,più correttamente, alla creazione di beni e servizi.

Al fine di rimediare a questi fallimenti l’economia avrebbe bisogno di altri criteri , altre misure, e di altri soggetti che gestiscono il denaro, resi pubblicamente e legalmente più responsabili.

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Si diceva del rischio

Banche e fondi speculativi trasferiscono il rischio ai sottoscrittori del fondo (gli azionisti/i risparmiatori) attraverso i “derivati”, mentre nel caso dei fondi pensione, questo è (stato) trasferito passando dai piani pensionistici a beneficio definito (sistema retributivo, anche nello Stato italiano) a quello a contributo definito (sistema contributivo):sai quanto paghi, ma il tuo assegno dipenderà dall’andamento pluriennale delle borse.Prima il rischio era tutto supportato dal datore di lavoro (Stato o General Motors che fosse).

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Sulle pensioni

C’è stato quindi un notevole peggioramento per le pensioni negli ultimi anni (che riflette lo smantellamento dello stato sociale).

Uno dei fattori che crescono i costi delle pensioni, è la riduzione degli occupati in molti settori, dovuta (per molto) alla delocalizzazione :meno occupati vuol dire meno contributi versati rispetto a più pensioni da pagare…un altro effetto perverso della globalizzazione

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La privatizzazione di tutto

Un’altra strategia di investimento è di allargare i settori in cui una società(spesso posseduta in realtà da questi investitori) o un’assicurazione può vendere i propri servizi:così ,ad es.in Europa, dal 1990 c’è stata l’ondata delle privatizzazioni, che ha investito moltissimi servizi collettivi locali: l’acqua come i trasporti, l’energia come lo smaltimento dei rifiuti, per arrivare al sistema sanitario e alla scuola pubblica.

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Privatizzazione 2

La spinta (politica, economica, mediatica) era governata in realtà da questi investitori:perché di più settori ti occupi, più guadagni.

Lo scopo (sembra anche ben riuscito) è stato quello di trasformare questi servizi da beni collettivi a merce che ciascun individuo è libero di acquistare…se può.

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Le mitiche fusioni

Un’ultima strategia riguarda le fusioni:amichevoli od ostili, ristrutturazioni,”razionalizzazioni”, vendita di pezzi di aziende o loro delocalizzazioni (tipico: la Fiat con Pomigliano) hanno lo scopo di aumentare il valore di mercato dell’impresa (quindi i dividendi, quindi i bonus dei manager), ma a che prezzo? Ogni ristrutturazione comporta sempre molti licenziamenti..

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Il risultato..strategico?

Con queste strategie (che come si è visto erano irresponsabili), gli investitori (gli onnipotenti …mercati) dal 1990 hanno moltiplicato del 350% i loro capitali…Sì, ma a vantaggio solo di sé stessi e dei sottoscrittori molto ricchi:ad esempio centinaia di fondi pensione pagheranno molto meno del previsto, quando non addirittura nulla, ai propri iscritti(ex.l’operario della GM, o l’insegnante di Roma) causa le cattive strategie adottate nelle crisi del 2000-2002 (USA) e 2007 (Mondo): caduta di azioni crollate e acquisto di derivati senza valore.

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Ma la Banca d’Italia che ci sta a fare?

Ma il cittadino, il risparmiatore non dovrebbe esser tutelato da queste attività speculative, almeno dalle banche centrali?”La Repubblica tutela il risparmio in tutte le sue forme e controlla l’esercizio del credito” (Costituzione Italiana art.47)

Dov’erano i controllori?La Banca d’Italia, ufficialmente è un ente preposto al controllo delle varie altre banche. In realtà il suo capitale è in mano a una cinquantina delle medesime banche private e di assicurazioni. ..(polemica di qs.giorni sul decreto da 7,5mld…) .La FED è un insieme di 12 banche private

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E il Parlamento?

E’ stata fatta una proposta (l’estate scorsa) di estendere la Tobin Tax (tassa sulle transazioni finanziarie, approvata in Italia nel 2013 in forma molto-ma molto annacquata, e non ancora operativa perché mancano i regolamenti attuativi di tale legge…) alle transazioni sui derivati e sugli spostamenti automatici di capitali….è stata fatta ritirare!!

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E la BCE?

Per la BCE il discorso è leggermente diverso, ma porta ai medesimi risultati: molti suoi componenti ,attuali e del passato, provengono da banche private, spesso di investimento, con cui avevano o addirittura hanno, rapporti di consulenza e di lobbysmo, sliding doors…

Morale i controllati sono gli stessi dei controllori, e questo spiega sia la permissività di certe regole ( e interessi tutelati) sia l’inazione ai tempi della crisi.

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E la Merkel?

Molte delle banche esposte (cioè in rosso), e salvate coi soldi di tutti (i propri cittadini) , erano piccole-medie banche tedesche..per questo la Merkel non vuole che si metta troppo il naso nei regolamenti (o…de-regolamenti) bancari.

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E le imprese..1?

Vari dati attestano che il sistema finanziario è proprietario di quasi tutto il capitale delle imprese quotate.

Si può dunque affermare che se le imprese hanno bilanci buoni o pessimi, producono occupazione o la distruggono ,la colpa è dei loro proprietari nascosti?

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L’impresa come istituzione

Ma cos’è un’impresa?Per capire come l’industria sia stata

trasformata negli ultimi 20 anni osserviamo che vi sono due modi per concepirla:

1.Concepire l’impresa come istituzione, ossia come organismo complesso,che svolge funzioni socialmente rilevanti, in cui convergono gli interessi di dirigenti, dipendenti, azionisti, comunità locali, enti pubblici e Stato.Cioè tutti soggetti che hanno qualche “posta in gioco” (stakeholders)

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L’impresa come contratto

2.Il modo opposto consiste nel concepire l’impresa come una rete di contratti, dove uno però conta più degli altri: quello tra gli azionisti e i manager.Per cui i manager anteporranno a ogni altra considerazione, la massimizzazione del valore di borsa dell’azienda.Ogni volta che un contratto (ex.l’assunzione di tot operai in un luogo) appare solo minimamente diminuire l’interesse degli azionisti, va infranto senza remore(Electrolux,Fiat)

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Provvede il mercato?

Provvede il mercato a far affluire le risorse dell’impresa stessa (materiali e naturalmente anche umane) laddove sia più redditizio l’impiego.Questo continuo rimescolamento giova allo sviluppo economico, e quindi al benessere generale (teoria del liberalismo economico)……

La crisi attuale è la prova evidente che tutto ciò non è assolutamente vero…(vedere l’aumento della FORBICE)

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E gli altri?

Chiaro che, se la sola cosa che conta sono gli interessi degli azionisti, quelli di lavoratori, fornitori, comunità locali e società in genere sono irrilevanti.

Chiaro che la proprietà delle imprese da parte “della finanza” ha spinto verso il modello “contratto/azionista”.c’è stata tutta una campagna mediatica che ha fatto credere al pubblico che questo sia l’unico criterio con cui dirigere un’impresa, a differenza di ciò che accadeva 30-40 anni fa, agli albori del boom economico.

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Insomma come finiscono le imprese?

La padronanza dei finanzieri sulle imprese ne ha distorto gli obiettivi principali :invece di badare alla produzione di beni, alla dimensione dell’azienda, al numero degli occupati, hanno badato al valore di borsa della società, con salari ridotti all’osso, disoccupazione crescente e protezione sociale ridotta ..allo zero.

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Massimo rendimento…quanto?

L’imposizione alle imprese (ai loro manager) del criterio del massimo valore per l’azionista (da parte dei loro gestori: i manager finanziari ,gli investitori,…le banche) si è tradotta in una indicazione precisa: il rendimento deve raggiungere almeno il 15% (si chiama ROE).

Ma in che modo sono riuscite (e per molti anni) se le economie occidentali (USA,UE)crescevano del 2-3-4% all’anno e gli interessi …idem?

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Ma come han fatto le industrie?

Con il riacquisto di azioni proprie(Buybacks)Esso appare aumentare la domanda delle azioni della propria società e ne fa salire il valore.fra il 2004 e il 2006 le società americane controllate da S&P hanno investito 1 trilione…Si noti quel “appare”..cioè un trucco, un millantare.

Acquisizioni di altre società, mediante indebitamento(OPA):le azioni della società acquistata diventano obbligazioni,di cui l’azionista porta a casa gli interessi. Scalate,castelli di carta…

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Le Stock Options

Però il meccanismo favorito sono le Stock Options:E’ il sistema migliore per convincere i manager dell’industria ad anteporre il valore delle azioni a qualunque altro criterio

(occupazione,produzione)di gestione dell’impresa

Al manager viene assegnato un pacchetto di azioni al prezzo nominale,ad.es.di 100€,che non paga.Ha però il diritto di comprarle (davvero) e rivenderle quando vuole,intascando la plusvalenza(cioè il guadagno).

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Lo stipendio dei manager

Per dire quanto è stato efficace questo meccanismo, il compenso dei manager ,nel 2000, per le prime 200 corporation USA era così ripartito:

70% stock options20% bonus annuale10€(!!) stipendio

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Profitti e plusvalenze

Chiaro che quello che viene speso in stock options,azioni proprie, dividendi e interessi,non viene speso in investimenti produttivi e occupazione. Men che mai in ricerca…

Secondo questo modello “liberista” l’impresa deve produrre ininterrottamente profitti e plusvalenze(per manager e azionisti…).

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E sul lavoro?

Per il fattore lavoro il criterio del…15% si è tradotto:

Non assumere con contratti stabili e, se possibile, a ditte esterne,(esternalizzazione),con contratti modificabili e rescindibili a piacere (le consulenze,ad.es).In Italia, nel 2008, più del 70% dei nuovi assunti (son più di 2/3) è precario.

Imporre,con pressione politica, la “moderazione salariale”: in Italia, dal ‘93 in poi ha portato ai salari netti più bassi d’Europa:nel 2008,l’80% di francesi e belgi,il 77% dei tedeschi,70 % degli olandesi, 60 % dei britannici.

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Non dare agli altri….

Non distribuire mai ai lavoratori i guadagni di produttività.Nei paesi UE, in 20y sono stati trasferiti, rispetto ai redditi 1980 al 2000,dai lavoratori dipendenti alle rendite finanziarie, circa 8 punti di PIL, cioè ½ punto di PIL all’anno.In Italia sono 12mld/y,cioè il costo di 40.000 parlamentari!

quindi i soldi per gli investimenti c’erano e ci sono…sono finiti nelle tasche dei titoli azionari degli investitori…altro che “alto costo del lavoro per le aziende”(mantra di Confindustria)

Chiudere in fretta nei paesi occidentali, ove si può, le unità produttive(reparti,uffici,stabilimenti):perché la chiusura (con relativo taglio di posti di lavoro),provoca un aumento immediato del valore delle azioni dell’azienda (Pensiamo a quanti operai sono finiti, per protesta, sui tetti e sulle gru….)

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Morale il lavoro?

Si pensi alle ultime riforme del lavoro ove è praticamente scomparso il posto fisso, ma soprattutto vi sono miriadi di forme di contratti non tutelati (consulenze, cocopro…47 tipi).

L’impresa ha dovuto abbandonare la strada alta dei buoni salari attaccando continuamente la protezione sociale e con un accanimento nei confronti delle condizioni di lavoro.Questa trasformazione dell’impresa è una delle cause, in varia misura, dei fallimenti dell’economia.

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Snellisci e distribuisci!

Possiamo sintetizzare l’impresa finanziarizzata con un bel motto:

Distribuisci (i dividendi per gli azionisti) e Snellisci(taglia i posti di lavoro).

Ad esempio la “riorganizzazione” dell’industria manifatturiera americana ha cancellato centinaia di migliaia di posti di lavoro, causa soprattutto gli investimenti speculativi dei fondi pensione(in questo caso i veri proprietari,i fondi prevalenti), che hanno strangolato intere comunità.

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Ma l’impresa oggi fa leasing

Un altro aspetto dell’esasperata finanza nell’impresa,è la creazione di divisioni finanziarie dentro le stesse corporation.E’ vero che le società hanno sempre costruito consociate per finanziare l’acquisto (a rate) di loro prodotti(dalle auto agli elettrodomestici), ma adesso offrono servizi finanziari simili a quelli di una banca:prestiti,mutui, affitto di impianti, assicurazioni,carte di credito: le corporation hanno scoperto che far denaro per mezzo di denaro rende di più che produrre merci…

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E…per le tasse?

Tra i servizi finanziari più apprezzati, vi sono dispositivi che consentono al ricevente di eludere le imposte, attraverso complesse transazioni che viaggiano per i paradisi fiscali. Prassi tipica per i fondi speculativi.

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L’impresa si autoalimenta

La finanziarizzazione si autoalimenta: se offrire carte di credito o mutui rende di più che fare auto, il costruttore di auto (La Chrysler), effettuerà più investimenti nella sua finanziaria che per produrre motori a basso impatto ambientale :le case d’auto sono in mega ritardo sia nel campo delle tecnologie sostenibili per motori che nella conversione da un tipo ad un altro.

Ex la finanziaria della General Motors ha creato l’80% del reddito totale (nel 2004), con invece quasi tutti i suoi marchi d’auto in perdita…e posti di lavoro…

Così la General Electric.

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Lo zampino della Commissione Europea

La CE ha contribuito alla finanziarizzazione dell’im- presa, emettendo(dal 1/1/2005) nuove norme contabili internazionali, gli IFRS (esempio di avvincente subordine dei politici alla finanza):danno una descrizione dell’impresa modulata secca secca sugli interessi degli azionisti e di nessun altro: non importa come costruisci il bilancio, ma come l’informazione sull’impresa viene trasmessa agli azionisti: qualunque risorsa (attivo) deve esser tradotto in valore di mercato, per la valutazione degli investitori.Non importa quanto produce né quante persone occupa, che prospettive abbia…

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Anche le leggi ci si mettono…

In sostanza le nuove norme contabili hanno contribuito a stravolgere la concezione di impresa, verso l’ottica liberista di una merce, vendibile a pezzi, senza che la sua organizzazione come combinazione complessa esprima un valore in sé per la Società tutta.

Gli investitori, nel corso della crisi del 2008 han fatto perdere alla gente trilioni di euro, e l’esasperazione dell’impresa subordinata alla finanza ne è stata una delle principali cause.