I Pennelli Si Muovono Da Soli
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12 1- GENTE
Continua l'inchiesta sugli esperimenti
Durante le straordinarie serate del dottor Rol, lo ''spirito intelligente'' del pittore· francese François Auguste Ravier realizza inspiegabilmente un quadro dopo l'altro· I pennelli operano per cont:o loro: impastano i color·i, si intingono da soli nell'essenza di trementina, trasportano il colore sulla te·la ·Eleonora Duse consegna l'ultima lettera scritta a D'Annunzio, una lettera che il poeta non rice·vette mai ·
tli RENZO ALLEGRI
·*SETTIMA PUNTATA*
Torino, marzo
Nei precedenti articoli su Rol, ricorre spesso un richiamo allo "spirito intelli
gente" dell'uomo. Può sembrare una contraddizione, dal momento che Rol non condivide i principi tradizionali dello spiritismo e della medianità. Quando gliel'ho fatto notare, mi ha risposto: «Ogni cosa ha il suo "s')Jirito": una pietra, una foglia, un oggetto, anche le cose apparentemente inanimate. Vede questo lapis? Ebbene, la ragione di essere e la funzione di questo lapis rimarranno registrate nella storia dell'universo: sarà scritto come è stato prodotto, venduto e acquistato; chi se ne è servito, le parole che ha tracciato, eccetera. Così, anche quando il lapis non ci sarà più, è come esistesse una scheda al nome di questo oggetto e su questa scheda fosse registrata . la "vita" del lapis. Nella valutazione dell'universo, anche questa 1natita ha e avrà la sua importanza ».
Se ho ben co1npreso, il punto su cui Rol insiste è questo: tutta la materia, proprio perché è energia, risponde a precise leggi che ne regolano !'·attività ed il conti11uo inutamento nel campo chimico ed in quello fisico. « E' qui che ci è dato di compre11dere, od almeno di intuire, che cosa è "l'istinto", questa sorta di "regola" che si rivela in manie-
• ra sempre più nobile nelle pian-te e negli animali in quello straordinario processo che conduce poi il moto creativo alla realizzazione dell' "uomo", vertice estremo, ove l'istinto si sublima nel divenire "intelligenza''.
« Ho definito "spirito intelligente" », dice Rol « l'attribt1to massimo conferito alla persona umana. Ad essa vengono trasn1esse possibilità inimmaginabili per le quali, attraver-· so un processo di libera scelta, l'uomo è in grado di riconoscersi nella propria natura divina. Agendo in questa atmosfera, ove l'armonia ed il sen-
" so morale non possono avere alternative, l'uomo, autentico "procuratore di Dio", è in grado di compiere ·qualsiasi prodigio. E' questo il principio dell'eternità ».
Sul come, poi, ci si p9ssa trovare in contatto con uno "spirito intelligente", Rol mi ha fornito delle spiegazioni che ha affidato "alla intuizione più che
alla comprensione". D'altronde, alla vera conoscenza di queste cose si giunge soprattutto attraverso l'intuizione. Non è una ques'lione di concentrazione, di volontà, ma pur sempre di "pensiero", quale mezzo di indagine e di ispirazione. E poi l'argomento sembra più accessibile quando si considera ciò che Rol vuole dimostrare: la possibilità di trovarsi a contatto con lo "spirito intelligente" di persone defunte o viventi che siano.
Per quanto riguarda gli "apporti", la seri t tura "diretta", la inutazione delle cose, ecc., ho azzardato l'ipotesi .di t1na materializzazione del pensiero. « In parte può essere così », mi ha detto Rol « ma la cosa è assai più con1plessa o più semplice: sembra un paradosso, eppure è così. Si giunge alla conoscenza di queste cose attraverso una discjplina · lunga e severa, impietosa verso qualsiasi sollecitazione peculiare ».
Mi sembra interessante raccontare, a questo punto, un esperimento al quale ho assistito e che nli ha lasciato profondamente colpito. Erano presenti le solite persone, quelle che avevo già incontrate intorno a Rol e cl1e egli predilige per fare i suoi esperimenti.
LA DUSE RACCONTA Come al solito, ognuno (Rol
non interviene mai nella scelta), indica un argomento. Quando esso è stato detern1inato, Rol se ne impossessa con una sorta di avidità, lo sviluppa, ne traccia i dettagli con precisione, e nello stesso tempo con tenerezza, si direbbe quasi con amore. La sua voce passa da un tono all'altro per descrivere ogni particolare, e tutto ciò che descrive è talmente vivo, talmente colorito che la conclusione, quando si manifesta con lo strabiliante risultato che in genere corona l'esperimento, non sen1bra più la risultante i1npossibile che i nostri sensi non avrebbero saputo an1mettere, .ma appare logica, giusta, se non addirittura necessaria.
L'argo1nento scelto è: "l'arte teatrale". Nessun personaggio appartenente al mondo del teatro viene nominato. La sala è illuminata, abbiamo dinanzi a noi un foglio di carta assolutamente bianco. Con1e al solito, Rol, che siede a capo del grande tavolo, si mostra sere-no e disponibile. .
Noi stessi decidiamo la persona che farà 11 da spalla 11 a Rol. Viene scelto l'ing. Silvàno Innocenti, un uomo molto po-
sato, che ricopre un posto ini~ portante in una grande industria e che da anni offre a Rol, con la moglie, la professoressa DorettZ! Torrini, una valida assistenza. Più avanti si unisce a lui la signora Severina Gaito, moglie del medico dottor Alfredo Gaito.
L'ing. Innocenti si mette in tasca il foglio di carta, e a questo punto Rol comincia a raccontare. E' una donna di teatro, quella che parla attraverso di lui, con espressioni alte e talora profonde. Dice nlolto di sé, fa un lungo riassunto della propria vita, raccontando in modo così vivo, · che a noi pare sia presente. Finalmente si rivela: dice di avere follemente amato Gabriele d' Annunzio, di aver bruciato per lui la seconda parte della vita. Ma, nell'esaltazione dell'an10-re, prima, poi nelle sofferenze clei distacchi, ha trovato la ragione di sopravvivere ad una vicenda che ha sconvolto i suoi sentimenti e la sua fama. Attraverso un costante processo evolutivo, i sensi, la sensibilità e l'arte stessa di questa donna famosa si sono trasformati in un'ansia di carità e di urna~ na disponibilità verso una meta altissima: Dìo.
A questo punto Rol si alza in piedi e indicando l'ingegner Innocenti chiede che si legga quanto ritiene sia scritto sul foglio che egli conserva nella tasc~ interna della giacca.
Leggiamo, nell'inconfondibile grafìa della celeberrima attrice: "Sono Eleonora Duse. Ho · qualcosa da rivelare. Brucerete il docu1nento, 1na ne tramanderete il contenuto. Quando già si era ritirato al Vittoriale, il Poeta volle riprendere il dialogo con me. Fu un travaglio clecidere, ma poi non ebbi dubbio alcuno ~, avrei ricusato. Vergai allora una lettera che feci recapitare a mano ma che, per uno strano complesso di vicende, non giunse al destinatario. Riposò, sino a questo mon1ento, di~tro ad uno specchio11
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Sempre in piena luce, Rol chiede un piatto fondo e prega la signora Gaito di collocarlo, rovesciato, sul tavolo dinanzi a sé e di coprirlo con entrambe le mani. Tutto ciò dura una breve frazione di ten1po. (Subito dopo la signora Gaito ci racconterà che in quegli attin1i ha percepito nettamente nell'interno del piatto un movimento convulso, come di "qualcosa" che si andava formando).
« E' fatto », dice Rol. Sollevato il piatto, appare una lettera: · un biglietto bianco, ingiallito dal tempo, ancora si-
gillato. Sul lato frontale c'è l'indirizzo, di pugno di Eleo-11ora Duse: "Al comandante Gabriele d'Annunzio". E nell'interno, su di un doppio foglio, queste poche righe, in un inchiostro ingiallito, sempre di :rp.ano della Duse: "Non vi sono rin1orsi, non vi sono rimpianti; tutto ciò che è avvenuto è soltanto lode di Dio. Tu ti illumini alla gloria dei tuoi allori, io mi accendo al fuoco della carità. E' se1npr~ luce che risplende sull'Universo ed esalta il Signore. E' inutile . spolve- . rare il passato del quale sopravvive soltanto ciò che è degno di vita eterna".
Copiamo il testo della lettera che poi, a malincuore, bruciamo. Rol distrugge quasi sempre ciò che rimane dei suoi esperimenti. Dice che "sente" di dover agire così (qualcuno, però, crede che agisca così affinché di tante cose e docu~ menti non si faccia mercato).
La signora Nuccia Visca, una signora presente alla serata, mi ha detto: « Qualche volta ci consente di conservare fogli sui quali ha tracciato segni o parole: li firma e dice: "Conservatelo in mio ricordo" ».
L'INVINCIBILE IMPULSO
Ho veduto la figura di Gesù incoronato di spine che il signor Giorgio Visca tiene sul letto matrin1oniale. E' un disegno molto suggestivo, ottenuto direttamente in pochi secondi, durante una seduta in piena luce nella casa del giornalistascrittore Remo Lugli, e di sua moglie, la professoressa Elsa Trotti, pittrice e poetessa. Lo autore del disegno? El Greco. (Del resto, mi dicono, anche lo "spirito intelligente" di Francisco Goya ha tracciato splendidi disegni, poi distrutti per ordine di Rol).
Remo Lugli, a suo tempo, scrisse per La Stampa alcuni articoli su Rol. Anche Dino Buzzati raccontò molto di lui sul Corriere, come pure Biondi · sul Resto del Carlino. Giornali e riviste, in Italia e all'estero si occupa110 continuamente di Rol, ma egli, e non se ne conosce la ragione, non desidera che si parli di lui sui giornali, così come raramente parla di sé nella conversazione. Non tiene in casa libri che parlino della sua persona: indifferenza, pudore, diffidenza?
« Non è giusto »,. egli dice « suscitare nel prossimo tante speranze che poi sono costretto a deludere. Non sono un medico, e tanto meno un guaritore. E' vero che, a volte, so-
Torino. Il dottor Gustavo Adolfo Rol. Notissimo in tutto il mondo per le su,e qualità paranormali, è un . uomo prof on-
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del dottor Rol, l'uomo dell'impossibile .··
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damente semplice, preoccupato soprattutto di rendersi utile . al prossimo. A11ni fa Vittorio Valletta, allora amministratore delegato della Fiat, gli regalò tm libro con questa dedica: "Al dottor Rol con ammirazione per il suo lavoro, ultra-umanitario". Federico Fellini dice di lui: «Sono talmente enormi le sue possibilità da superare l'altrui facoltà di stupirsene». A chi gli domanda eh.e cosa · prova di fronte ai fenomenl che accadono per suo tramite, Rol risponde: «Una grande solitudine».
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no preso dall'impulso invincibile di fare una determinata cosa, e allora la cosa mi riesce-. Allora ne sono io stesso sorpreso. Ma su cento casi in cui vengo interpellato, beh pochi hanno un risultato positivo. Mi occorre sentire una "spi11ta" che mi viene dal "di dentro", quasi un ordine imperioso. Qualche cosa che poco innanzi non avrei mai immaginato dovesse interessarmi ... In questo caso il risulta1to è ·sempre positivo. Spesso mi accade di fermare una persona, anche sconoscit1ta, e di ammonirla, senza nemmeno chiederle scusa per l'intromissione, a non fare questo, a fare piuttosto quest'altro, a ·non recarsi ove è diretta, a non ripetere un errore appena compiuto. In questi casi il mio intervento è sempre . utile, sempre benefico, e :non mi rimane altro che ringraziare commosso Iddio delle possibilità che Egli mi dona, commosso e confuso, perché indegno di tanta grazia ».
LA VOCE DEL PITTORE Ho chesto a Rol di parlarmi
della pittura che, per suo tramite, "avviene" nella semioscurità, se non addirittura nel buio più assoluto. Ho visto alcuni di questi quadri, indubbiamente notevoli. Qualcuno ha sollevato il dubbio che l'esperì- · mento, poiché non avviene in piena luce, possa essere ''truccato". Chi però ha assistito agli esperimenti lo esclude con fermezza. La tavoletta o la tela vengono scelte. e preventivamente contrassegnate; il soggetto è indicato dai presenti (per esempio, ·"Strada di campagna cop casa a sinistra ed alberi in fondo, all'alba"). Il giornalista-scrittore Remo Lugli può confermarlo: una sera, in casa sua, tramite Rol, vennero realizzati simultaneamente quattro deliziosi paesaggi, proprio come se fossero dipinti dalla mano del francese François Auguste Ravier ( 1814-1895), il pittore che quasi sempre
· "ispira" gli esperimenti. La seduta durò appena 15 minuti; gli argomenti erano stati richiesti da quattro persone presenti.
Quando si realizzano queste pitture, Rol è seduto tra coloro che gli fanno circolo. La tela, appoggiata ad un cavalletto o ad una sedia, è ad alcuni metri
. di distanza da lui. I pennelli_ ed il raschietto operano per conto loro: impastano il colore ad olio sulla tavolozza preventivamente preparata, si intingono da soli nell'essenza di trementina e poi trasportano il colore sulla tela. Tutto questo lavorio è perfettamente percepibile all'udito, e qualche volta non è difficile sentire nell'aria una voce, che non è quella di Rol e che viene attribuita al pittore Ravier. · Ad esperimento avvenuto, Rol
corre ad affondare il lapis nel colore ancora molle e scrive sulla tela: nH01nmage à Ravier", apponendo, ben chiaramente, la propria sigla e la data. « Così, tra qualche anno», egli dice « a qualcuno non verrà · la tentazione di spacciare per autentici questi dipinti».
Oso obiettare: « Ma se è stato •
lo "spirito intelligente" del Ra- , vier a realizzarli, mi sembta
. cl1e 11on ci dovrebbero essere difficoltà a venderli come se fossero autentici ». Rol aggrotta la fronte e rispo11de subito: « Ci provi; ma come fa.rà, poi, a: dare questo denaro allo "spirito · intelligente" di Ravier? Ed ammesso che possa farlo, che valqre avranno quei soldi là dove lo "spirito intelligente'' di Ravier si trova adesso?». Et una battuta, ma forse Rol le attribuisce un significato preciso, u.n'allt1sio11e sottile.
L'ULTIMO VERSO
Mi dicono che Rol ha avuto contatti a livelli altissimi. Molti personaggi famosi sono ricorsi a lui, e Rol ha deluso soltanto coloro cl1e non gli hanno creduto~ Qualcuno afferma addirittura che se gli si fosse dato ascolto, la guerra sarebbe finita prima del '45 e si sarebbero evitate molte sofferenze.
U11 gior110 fu chiesto a Federico Fellini quale dei personaggi eccezionali incontrati nella sua vita l'avesse più colpito. « Ammiro in modo particolare il dottor Rol di Torino », rispose Fellini. « Lo ammiro per lo sforzo ·eroico che sostiene nel salvaguardare il proprio io in.dividuale dall'assalto delle forze i11definibili e pote11ti che insidiano la personalità di certì sensitivi. Certo, è l't1omo più sconcertante che io abbia conosciuto. Sono talmente enormi le sue possibilità da superare anche l'altrui facoltà di stupirsene. Ecco perché il caso di Rol mi commuove: nonostante La potenza delle sue facoltà, riesce a tenere E~ bada l'argo .. glia e si rifugia in una zona di religiosa consapevolezza che ha del meraviglioso».
Vittorio Valletta, l'amministratore delegato della Fiat, glì regalò u11 libro ·con questa dedica: "Al dottor Rol, con ammirazione per il suo lavoro ultra-umanitario''.
Ho chiesto a Rol che cosa ' .
prova di fronte ai fenomeni cl1e succedono per tramite suo.
· « Una grande solitudine », mi ha risposto. « Appare.ntemente tutti sono disponibili a migliorare, ad elevarsi verso mete ove l'egoismo è ignorato, ma poi, in realtà, ognu110 pensa a sé e si ricorda del prossimo solo se ha bisogno di lui ».
Sono rimasto per qualche istante solo 11el suo studio e ho gettato lo sguardo sulla sua scrivania. Ho notato un foglietto sul quale Rol aveva scritto questi versi che 110 copiato, col suo consenso: ~
Oscuri Dei che tren1ano p~r la loro ingiitstizia o un solo Dio che soffre per le prove ·che i1npone, l'iton10 si trascina
.. COSl
attonito stil deserto di fango che lo genera
• e poi lo inghiotte.
« E' desolante », 110 detto. «Allora lei non ha più speranza?».
Rol ha sorriso, poi ha girato il foglietto. La poesia continuava sull'altra pagina, con . un solo verso: "Ma Tu mi hai confortato".
Rol ha sorriso ancora e ha -~ggiunto: « C'è sempre un'ànco« ra di salvezza ».
Renzo Allef!ri (,j
Settima puntata. Continua nel prossimo numero