I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di...

79
I Parchi della VAL di CORNIA www.parchivald icornia .it . I Pre s id ente della Provincia di Livo rno OGGET 'O: formulazione osservazione al P.A.E.R.P. della Provincia di Livorno. Il so tt oscritto Dott. Luca Sbrilli, in qualità di Preside nt e della Parc hi Va l di Cornia . p . s cicta in h Lise de i 5 comuni de lla Val di Cornia, con sede legale in Pi ombi no vi G. L ra r io , 90, avcndo p re so v is ione dell 'avv is o di consultazio ne del P .E.R.P. pubblicato .lIl BR, fo rm ul a osscr; azione cd opposizione alla proposta di amp li amento della attività estratti va ub ica ta in loc. San Carlo in COlllune di San Vinc enzo. Il P ia no Attività Estrattive provinc ia l prevede per questa cava un am pliamcntu delle \.:scc\ a/. i mi l1e lla lon3 es t c lc lL.lt tu ale s it o estrattivo lu ngo la vall e dci Fo sso Lungo. L'am p ia mcnt< prcvi: to ricade in valle particolarmcnte significativa dal punto di vista ambientale, pacsaggistico c st )rico cu ltur ak . dimo trazione di tali peculiarità si ricorda che l'arca di c,; pa ns ion\.: c tratti\ a pre'. ista dal rICIn O ricade all' interno di un arca codifica ta come STC n05'+ (sit d' intere" c comunitario Monte di C:1mpi u lia M.m a eod I 51 SOOOX ) con un a $uperfìeie di circa 95 3 I la di cui 224 Ha n el comune di _'Hl Vil1!.:c l ZO o Le cara tt eristiche peculiari di que. to am bito va ll ivo dt:l compi s dci monti 'alcarei dc I call1pig li t:sç sono riconducibili agli aspetti classici, morfologici e \·cg ta zionali, degli ambien ti cm jei. Mol tep lici sono ndla Lo na le prCSe l l/. è di cavità carsiche particolannentc sv il uppate in prof ndità Lanto ùa r "' ndcrc gue la /. ol1a una delle più interessan ti dal punto di vista spekolo<tieo dd no st ro paese. Quesk cavi cars iche hanno anche va lenza stor ic o cu lturak in quanto. come ampiamente dimostrato da mo ltI ritrova menti in s itu , e ss e no n sono altro ehe ddle mi ni ere dc i pl;rio cl o et ru sco c medioevale. Alc une d i qu es te ca v it à carsiche -m iniere e k re lative discariche ùi lav razione. si twvan ù ili adiacenza alla zo na di ampliamento della cava come pre is t dal p ia no. ià alcuni allni or ono (2010), la scriven te soci età propose con sp\.:c itìL O rnppono Il.:cnic (vcdi Ikgato) all'Amministrazione Com L1llnl e di an di Clmp li are I" ANP IL . an il e. tro (cl .. l Comune di Campiglia M.ma) nella zona del Com une di S nll Vin c\.;l1/. o che intercs a pr prio l'. mpl iamcnto di ca il previsto. Inoltre, da alcuni anni la Pa rc hi Val di Cornia Sp , su incalÌc( ddl 'A111 11 in istrcl z i0 1l1.! di Sun ' · al di Com iu S.p..\ . K. 1 , ., '_ l' rJJ illtlll\ , . · .jU-;' H .1 1 ·1 11) ( - l') l,o 1.1\ ; (l'I ( I T' I ( 1)11 l, ( r '. 01 '

Transcript of I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di...

Page 1: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

I Parchi della VAL di CORNIA

:;;;;;;;;...&i;~ www.parchivaldicornia .it

. I Pres idente della Provincia di Livorno

OGGET 'O: formulazione osservazione a l P.A.E.R.P. della Provincia di Livo rno.

Il sottoscritto Dott. Luca Sbrilli, in qualità di Presidente della Parc hi Va l di Cornia . p . s cicta in h Lise dei 5

comuni de lla Val di Cornia , con sede legale in Piombi no vi G. L ra rio, 90,

avcndo preso visione dell ' avv iso di consu ltazione del P .E.R.P. pubblicato .lI l BR, fo rmula osscr;azione

cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estratt iva ub ica ta in loc. San Carlo in COlllune di

San Vincenzo.

Il P iano Attività Estrattive provincia l prevede per questa cava un am pliamcntu delle \.:scc\ a/. i mi l1e lla lon3

es t clclL.lttuale sito estrattivo lungo la vall e dci Fosso Lungo. L'ampiamcnt< prcv i: to ricade in Ul1 ~l valle

part icolarmcnte significativa dal punto di vista ambientale, pacsaggistico c st )rico cu lturak.

dimo trazione di tali pecu liarità si ricorda che l' arca di c,;pa ns ion\.: c tratti\ a pre'. ista dal rICInO ricade

all' interno di un arca codifica ta come STC n05'+ (sit d ' intere" c comunitario Mon te C-~Ivi di C:1mpi u lia M.ma

eod I 51 SOOOX ) con una $uperfìeie di circa 953 I la d i cui 224 Ha nel comune di _'Hl Vil1!.:cl ZO o

Le cara tteristiche peculiari di que. to am bito va ll ivo dt:l comp i s dc i monti 'alca rei dc I call1pig li t:sç sono

riconducibili agli aspetti class ici, morfologici e \·cg tazionali, degli ambienti cm j ei. Mol teplici sono ndla

Lona le prCSell/.è di cavità carsiche particolannentc sv il uppate in prof ndità Lanto ùa r"'ndcrc gue la /.ol1a una

delle più interessanti dal punto di vista spekolo<tieo dd nost ro paese.

Quesk cavi tù cars iche hanno anche un ~l va lenza storico cu lturak in quanto. come ampiamente dimostrato da

mo ltI ritrova menti in situ , esse non sono alt ro ehe ddle mi ni ere dc i pl;rioclo etrusco c medioevale.

Alc une di queste cavità carsiche -m iniere e k re lative discariche ùi lav razione. si twvan ù ili adiacenza alla

zo na di ampliamento della cava come pre ist dal piano.

ià alcuni allni or ono (2010), la scrivente soci età propose con sp\.:c itìLO rnppono Il.:cnic (vcdi Ikgato)

all' Ammin istrazione Com L1llnle di an V inccnz~) di Clmp liare I" ANP IL . an il e. tro (cl .. l Comune di

Campiglia M.ma) nella zona del Comune di Snll Vinc\.;l1/.o che intercs a pr prio l'. mpl iamcnto di ca il

previsto. Inol tre, da alcuni anni la Parc hi Val di Cornia Sp , su incalÌc( ddl ' A111 11inistrclzi01l1.! di Sun

rUI'(~hi ' ·al di Comiu S.p .. \ .

K. 1 , ., '_ l' rJJ illtlll\ , . · .jU-;'

H lì

.1

1 ·1 11) ( - l') l,o 1.1\ ; (l'I

( I T' I ( 1)11 \t~'I\

l, ( r '.01 '

Page 2: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

I Parchi della VALdlCORNIA

Vincenzo ha elaborato una proposta di NPTL, ai sens i d Ila R 49/95, che prende origine da lla zona di

Rimigliano c raggiunge iln Cc rlo. circoscri ndo la L na CSI della Cava in essere (vedi allegato). Di questa

pr posta di ANPIL l' mminislraLionc Comun31e di San Vinc nzo si è già e pressa con alto r rmal , lo t so

dicasi la pro incia di Livorno cd un pa aggio forma le in Regionc Toscana c/o la onsulta delle Arce protcllc

ne condivide le tinal ità cSprCSi'è Si ritiene Ill:rtanto che la proposta di ampliamento della C3\" 1 di calcare

"San Carlo" non co rrisJlonda all e esigenze cd CI pettative delle istituzioni locali c dci loro atti programmatori ,

Per quanto s pra la scrive nte socictù comunica la propria

OPPO IZION

all"ampliamellto previsto da l PI O TIl 1 A' E TRATTTVE DELLA PROVTN I DJ LIVORNO.

All egato alla prcs.:nte 'i ri p( ltano i seguenti documenti agl i atti dcii ' mmin istrazion Comun' le di San

IIlCCIl ZO;

AprilI; 20 13 - NPI Rimigliano - San Sii 'c tro - Dal mare alla collina: analis i dei va l ri ed a pdli

g~sll mali. Parc hi val di Cornia SpA - EMO SrI

MariO lO l O - Proposta di ampliamento d II' NPTL San Silvestro !TI Com une di San Vi nc cl1/ o.

Parchi val di Com ia . pA

Dala Piombino 20 .()3 .lO 14 n PrcsideI1 t oLt . Ll bri Ili

Ll, r

Page 3: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

1

COMUNE DI SAN VINCENZO

PROPOSTA DI AMPLIAMENTO DELL’ANPIL SAN SILVESTRO

(COMUNE DI CAMPIGLIA M.MA) IN COMUNE DI SAN

VINCENZO

Parchi Val di Cornia SpA

Marzo 2010

Page 4: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

2

MOTIVAZIONE DELLA PROPOSTA E LOCALIZZAZIONE La Parchi SpA, società in house providing dei 5 comuni della Val di Cornia ha come missione statutaria quella di gestire i parchi e musei del territorio, ma anche di stimolare le amministrazioni comunali nella ricerca di nuove aree di tutela, conservazione e valorizzazione del vasto patrimonio storico culturale e naturalistico della Val di Cornia. Nell’ambito della presente fase di Avvio del Procedimento per la revisione del Piano Strutturale del Comune di San Vincenzo, è maturata l’idea di proporre ufficialmente al Responsabile del Procedimento ed al Garante della Comunicazione, l’individuazione di una specifica porzione di territorio suscettibile di una possibile istituzione di una nuova area Area protetta nel Comune di San Vincenzo. Nello specifico si tratta di una zona di ampliamento (circa 234,4 ha), al suo territorio comunale, della esistente Area naturale Protetta di Interesse Locale “San Silvestro” nel Comune di Campiglia Marittima (699 ha). La proposta, elaborata nasce dalla necessità di una migliore conservazione e valorizzazione del sistema ambientale del Monte Calvi, già inserito nell’ambito del Sito Natura 2000 “Monte Calvi di Campiglia”, di cui alla Del.C.R. 80/2007. Attualmente l’ANPIL esistente “San Silvestro” (Campiglia M.ma) si estende su una superficie complessiva di 699 ettari (Del.G.R 26 novembre 2007, n. 842 9° aggiornamento regionale delle aree protette del 4° Programma), ad interessare una quota parte del più vasto Sito di Importanza Comunitaria (SIR/SIC), esteso su circa 1036 ettari che comprende porzioni di teritorio del Comune di Castagneto Carducci e Suvereto oltreché Campiglia Marittima e San Vincenzo. L’ampliamento dell’ANPIL “San Silvestro” in Comune di San Vincenzo, interessa i versanti occidentali del Monte Calvi ed in particolare la Valle dei Manienti attualmente interessata dall’ANPIL solo nei versanti in sponda sinistra idrografica (Foto 1).

Foto 1 Alta Valle dei Manienti, ambiente carsico con macchie basse, garighe, ginepreti e prati aridi. Versante sinistro interno all’ANPIL esistente e versante destro interessato dall’ampliamento.

Page 5: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

3

L’ampliamento ricade interamente nell’ambito del SIC/SIR “Monte Calvi di Campiglia” rendendo possibile la conservazione di un’area ricca di emergenze botaniche, vegetazionali, faunistiche, geologiche (area carsica con numerosi siti ipogei) e storico-archeologiche. L’ampliamento dell’ANPIL consentirà una migliore tutela e gestione dell’importante area del Monte Calvi ed una sua più corretta fruizione. Tale migliore gestione è evidente per l’importante Valle dei Manienti attualmente interessata solo per metà dalla presenza di un’area protetta ed attraversata da un percorso escursionistico. La gestione della nuova ANPIL, estesa nei Comuni di San Vincenzo e Campiglia M.ma, per una superficie complessiva di 933,4 ettari, potrebbe essere affidata alla Parchi Val di Cornia SpA (società in house providing, attuale gestore dell’ANPIL esistente e dell’intero sistema di parchi della Val di Cornia), con una gestione unitaria in grado di meglio affrontare le problematiche di conservazione dell’Area Protetta e dello stesso Sito Natura 2000. Il più vasto interessamento del territorio del Monte Calvi consentirà inoltre di realizzare un omogeneo regolamento e piano di gestione dell’ANPIL, in grado di affrontare le problematiche di conservazione dell’area anche al fine di costituire uno strumento per la corretta gestione del Sito Natura 2000. Dati attuale ANPIL San Silvestro (Comune di Campiglia M.ma): Tipologia di Area Protetta

Nome Strumenti di gestione

Atto istitutivo

Ente gestore

Comuni Superficie (ettari)

ANPIL - Area Naturale Protetta di Interesse Locale

San Silvestro

Assente Del.C.C. n.15 del 25.2.1998

Parchi Val di Cornia SpA

Campiglia Marittima

699

Dati situazione con ampliamento al Comune di San Vincenzo: Tipologia di Area Protetta

Nome Strumenti di gestione

Atto istitutivo

Ente gestore

Comuni Superficie (ettari)

ANPIL - Area Naturale Protetta di Interesse Locale

San Silvestro

Impegno a realizzare un regolamento e un piano di gestione.

Del.C.C. Comune di San Vincenzo e Comune di Campiglia M.ma

Parchi Val di Cornia SpA

Campiglia Marittima, San Vincenzo

933,4

La proposta avanza inoltre collima con uno degli obiettivi strategici del nuovo Piano Strutturale del Comune di San Vincenzo che vede un potenziamento degli assi trasversali ed una riqualificazione del villaggio industriale di San Carlo. Proprio in questa ottica l’ampliamento dell’area protette porterebbe San Carlo ad essere una nuova porta del parco archeominerario.

Page 6: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

4

La Società Parchi Val di Cornia è stata costituita il 18 luglio 1993 per iniziativa dei Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta e di soci privati, ai sensi dell’art. 22 della legge 142/1990 come Società mista pubblico privato, con il vincolo del prevalente capitale pubblico. Dal 2007, per una modifica alla normativa vigente (D. Lgsl 42/2004, art. 115), si è reso necessario trasformare l’assetto societario raggiungendo una compagine azionaria interamente pubblica. La Società è stata costituita per attuare il sistema dei parchi della Val di Cornia, ovvero le aree naturali protette, le aree archeologiche e i beni culturali dei Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta. Oltre alla ANPIL “San Silvestro”, la Parchi Val di Cornia SpA gestisce l’ANPIL “Sterpaia” e porzioni dell’ANPIL “Promontorio di Piombino” entrambe ubicate nel comune di Piombino.

Figura 2 In blu la proposta dell’ampliamento nel Comune di San Vincenzo dell’ANPIL “San Silvestro” in Comune di Campiglia M.ma (di colore verde).

Page 7: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

5

CARATTERISTICHE AMBIENTALI DELL’AREA PROPOSTA COME AMPLIAMENTO DELL’ANPIL. L’area proposta come ampliamento dell’ANPIL esistente si caratterizza per la concentrazione di differenti peculiarità, tutte di estremo valore, di tipo paesaggistico, storico, geologico, floristico e faunistico. Così come nel confinante versante campigliese anche in questa zona il particolare paesaggio geomorfologico del Monte Calvi costituisce il presupposto per la presenza di habitat di elevato interesse conservazionistico. Prevalgono infatti due formazioni rocciose: il calcare e le rocce eruttive. Il calcare mesozoico puro affiora sulle porzioni sommitali del M. Calvi, conferendogli un caratteristico colore biancastro ed un aspetto montano, e dando luogo a numerosi fenomeni carsici epigei ed ipogei, quali cavità e pozzi. Le rocce eruttive sono rappresentate da porfiriti e graniti: a contatto con il calcare si sono depositati giacimenti minerari di rame, piombo argentifero e stagno, oggetto in passato di un intenso sfruttamento minerario. L’area comprende infatti un’area mineralogica sfruttata già in epoca etrusca di cui restano testimonianze nelle cave storiche e nel vicino e famoso villaggio e centro minerario della Rocca di San Silvestro. Quest’ultimo villaggio domina sulla Valle dei Manienti oggetto dell’ampliamento dell’ANPIL. Nella valle dei Manienti e nella confinante ANPIL lungo i filoni di roccia porfirica, a contatto con il calcare, si sono depositate le mineralizzazioni spesse talvolta centinaia di metri. L'esistenza di risorse minerarie così abbondanti ha condizionato in modo inequivocabile la disposizione e lo sviluppo degli insediamenti in quasi tutti i periodi, a partire sicuramente dall'età etrusca. La zona in oggetto presenta alcune antiche coltivazioni e miniere, di elevato interesse storico ed archeologico, quali la Buca del Biserno (sottoposta a vincolo archeologico), la Buca del Burian, Buca di Fohn, Buca degli Spagnoli, Buca dei Topi e la Buca del Confine. Numerosissime le emergenze ipogee, distribuite in un vasto ambiente carsico, con cavità (Buca dei Grilli, Buca del Biserno, Buca del Muschio di Scala Santa, Buca delle Colonne, Buca della Scarpa, Buca Verde, ecc.), abissi (Abisso San Vincenzo), già inseriti nel catasto regionale delle grotte della Regione Toscana, oltre ad altre cavità segnalate dal Gruppo Speleologico Archeologico Livornese. L’intero ex distretto minerario del campigliese rappresenta un ambiente unico non solo nel contesto nazionale; un luogo dove le tracce della coltivazione si perdono nelle migliaia di anni e dove si è conservato un paesaggio minerario che, come in un fotogramma, fissa per epoche diverse, la trasformazione dell’ambiente attraverso l’azione dell’uomo.

Foto 3 Ginepreti a ginepro fenicio Juniperus phoenicea nella Valle dei Manienti.

Page 8: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

6

Dal punto di vista naturalistico le informazioni derivanti dalla Scheda Natura 2000 del Sito di Importanza Comunitaria, i dati derivanti dal Progetto RENATO Repertorio Naturalistico Toscano e le informazioni derivanti dai sopralluoghi, testimoniano dell’alto valore naturalistico e conservazionistico dell’area. Nel contesto degli aspetti vegetazionali, una delle più importanti emergenze è rappresentata dalle garìghe a dominanza di ginepro ossicedro Juniperus oxycedrus e Globularia alypum, con notevole diffusione anche di ginepro fenicio Juniperus phoenicea, habitat di interesse comunitario e regionale (Boscaglie a dominanza di Juniperus sp.pl. cod. Natura 2000: 5210). Particolarmente estesi e di elevato interesse conservazionistico anche gli habitat Boschi mesofili a dominanza di Quercus ilex con Ostrya carpinifolia e /o Acer sp.pl. (Cod. Natura 2000: 9340) e Praterie aride seminaturali e facies arbustive dei substrati calcarei (Festuco-Brometea) (*stupenda fioritura di orchidee) (Cod. natura 2000: 6210), quest’ultimo classificato dalla Direttiva 92/43/CEE come prioritario. L’area riveste una notevole importanza per l’elevata diversità floristica, che comprende anche numerose stazioni di specie endemiche, rare o di interesse fitogeografico, in parte localizzate sulle parti sommitali del M. Calvi: tra queste deve essere citata in particolare la bivonea del Savi Jonopsidium savianum, una delle poche specie di interesse comunitario presenti in Toscana, a costituire anche una delle fitocenosi del progetto RENATO. Tra le altre specie di flora di elevato interesse e perlopiù di interesse regionale, di cui alla LR 56/2000, sono da citare Crocus etruscus, Ranunculus garganicus, Iris lutescens, Hesperis laciniata, Biscutella pichiana e Ophrys crabronifera. L’area è un’importante stazione anche per invertebrati quali Euchloe tagis calvensis, e i lepidotteri Euplagia quadripunctata e Coenonympha corinna elbana, una farfalla endemica della Toscana. Nell’area sono presenti rana agile Rana dalmatina, rana appenninica Rana italica, endemica dell’Appennino, e il tarantolino Phyllodactilus europaeus, un piccolo rettile endemico dell’area mediterranea occidentale. Tra gli uccelli nidifcanti di interesse comunitario merita segnalare la presenza di numerosi rapaci quali falco pecchiaiolo Pernis apivorus e biancone Circaetus gallicus, oltre a succiacapre Caprimulgus europaeus e tottavilla Lullula arborea. Particolare interesse riveste la presenza di bigia grossa Sylvia hortensis e di due specie di averle Lanius collurio e Lanius senator.

Foto 4 Biancone Circaetus gallicus, rapace di interesse comunitario nidificante nell’area del Monte Calvi.

Page 9: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

7

PERCORSO NORMATIVO DELL’ANPIL ESISTENTE. L’istituzione dell’ANPIL “San Silvestro”, in Comune di Campiglia M.ma, si attua nel 1998 con Del.C.C. n.15 del 25.2.1998, su una superficie complessiva di 450 ettari. Tale istituzione si inserisce quindi nell’ambito del primo aggiornamento delle Aree Protette regionali (Secondo Programma regionale 1997/1999 approvato con Del.C.R.256/97), ove il Sistema di aree protette della Val di Cornia e della Provincia di Livorno si arricchisce di numerose nuove aree protette (Parco Provinciale Montioni; Riserva Naturale Provinciale Padule Orti Bottagone; ANPIL Baratti - Populonia e ANPIL Sterpaia). Nell’ambito delle prescrizioni regionali relative a San Silvestro per la Provincia di Livorno venivano inserite le seguenti: “l’istituzione dell’area protetta “San Silvestro”, in Comune di Campiglia Marittima, formalizza un assetto di fatto e di progetto riguardante valori paesaggistici, geolitologici e mineralogici che si sommano all’estrema rilevanza dei valori storico-culturali; la perimetrazione definitiva dell’area dovrà documentare, attraverso l’accertamento della permanenza dei valori naturalistici, l’inclusione del Biotopo di Monte Calvi; l’assetto gestionale dell’area deve considerarsi quale fase transitoria verso la concretizzazione, nel quadro interprovinciale, del sistema dei poli e percorsi di interesse mineralogico, minerario e di archeologia mineraria nella Toscana meridionale da sottoporre a regime speciale di area protetta”. Con il secondo aggiornamento delle Aree Protette regionali (nell’ambito del riparto delle risorse finanziarie 1998 approvato con Del.C.R. 174/1998) l’ANPIL “San Silvestro” raggiunge quindi le dimensioni attuali di 699 ha, di cui 270 ettari a superficie conforme. IL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA MONTE CALVI DI CAMPIGLIA E SUOI RAPPORTI CON LA PROPOSTA DI AMPLIAMENTO DELL’ANPIL SAN SILVESTRO. L’area proposta, estesa su circa 234,4 ettari, si sviluppa interamente all’interno del Sito Natura 2000, SIR e SIC, “Monte Calvi di Campiglia”, di cui alla Del.G.R. 80/2007. Sistema Natura 2000 già indicato, nell’ambito dei diversi programmi regionali per le aree protette, come “zone di reperimento” per la istituzione di nuove aree protette. Di seguito si descrivono i contenuti della Del. G.R. n. 644 del 5 luglio 2004 “Approvazione norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei Siti di importanza regionale”, relativa al Sito in oggetto. SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR)

54 Monte Calvi di Campiglia (IT5160008)

Tipo sito anche pSIC

CARATTERISTICHE DEL SITO

Estensione 1.036 ha

Presenza di aree protetta Sito in parte compreso nell’Area Naturale Protetta di Interesse locale (ANPIL) “San Silvestro”.

Page 10: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

8

Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Macchia bassa e alta, boschi di sclerofille e latifoglie, garighe, affioramenti rocciosi. Altre tipologie ambientali rilevanti Prati secondari, siti minerari. Principali emergenze

HABITAT Nome habitat di cui all'Allegato A1 della L.R. 56/2000. Cod.

Corine Cod.

Nat.2000 All. Dir.

92/43/CEE

Praterie dei pascoli abbandonati su substrato neutro-basofilo (Festuco-Brometea).

34,32-34,33

6210 AI*

FITOCENOSI Consorzi a Jonopsidium savianum del Monte Calvi di Campiglia Marittima.

SPECIE VEGETALI (AII) Jonopsidium savianum (bivonea di Savi) – Rara specie presente in Toscana in alcune stazioni delle colline subcostiere livornesi e in una stazione alle pendici del M. Amiata.

SPECIE ANIMALI (AII*) Euplagia [=Callimorpha] quadripunctaria (Insetti, Lepidotteri) (AI) Circaetus gallicus (biancone, Uccelli) – Nidificante (da confermare in anni recenti). Sylvia hortensis (bigia grossa, Uccelli) – Segnalazioni degli scorsi decenni, da riconfermare. Principali elementi di criticità interni al sito - Presenza di siti minerari abbandonati. - Carico turistico in aumento legato alla fruizione dell’area protetta. - Rischio di incendi. - Notevole omogeneità delle formazioni forestali legata all’intensa utilizzazione del passato. - Evoluzione della vegetazione per cessazione del pascolo brado, con riduzione delle praterie e garighe. - Ridotta estensione della stazione di Jonopsidium savianum. - Scarse conoscenze naturalistiche. Principali elementi di criticità esterni al sito - Diffusa riduzione del pascolo e scomparsa di praterie e garighe, con crescenti minacce per le specie legate a tali

ambienti, per fenomeni di frammentazione e isolamento. - Bacini minerari ed estrattivi ai confini del sito, con ipotesi di ampliamenti. - Elevati livelli di antropizzazione ai margini del sito. PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Mantenimento di elevati livelli di diversità del mosaico ambientale, con i diversi stadi delle successioni

vegetazionali ben rappresentati (di particolare importanza la tutela di praterie e garighe) (E). b) Conservazione della stazione di Jonopsidium savianum sulla vetta del Monte Calvi e realizzazione di un programma

di conservazione ex situ (E). c) Incremento della caratterizzazione ecologica della matrice forestale, favorendo la presenza di formazioni più mature

nelle stazioni adatte e il mantenimento di una buona eterogeneità dei soprassuoli boschivi e alto arbustivi (M). d) Miglioramento delle conoscenze sugli aspetti naturalistici (M). Indicazioni per le misure di conservazione - Misure contrattuali (incentivazione del pascolo) o gestionali per la conservazione e il recupero delle aree aperte

(prati secondari, garighe) (E). - Poiché alcune delle principali cause di degrado/disturbo dipendono da pressioni ambientali originate nel contesto

esterno al sito, per queste dovrà essere opportunamente applicato lo strumento della valutazione di incidenza (E). - Verifica ed eventuale adeguamento delle previsioni in campo forestale, al fine di assicurarne la coerenza rispetto

agli obiettivi di conservazione (M). - Avvio di indagini sugli aspetti naturalistici (M). - Verifica degli impatti del carico turistico, in particolare nella Valle dei Manienti, ed eventuale adozione di opportune

misure normative o di informazione e sensibilizzazione (B).

Page 11: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

9

Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Media. Realizzabile in parte nel contesto di un piano e/o regolamento di gestione dell’area protetta, attualmente non realizzato. Necessità di piani di settore L’eventuale elaborazione e adozione di un piano relativo alla conservazione degli habitat di prateria sarebbe sufficiente e renderebbe non necessario il piano di gestione del sito. L’attuale ANPIL San Silvestro, risultando in parziale sovrapposizione con il Sito Natura 2000 in oggetto, attualmente tutela direttamente circa il 38% della superficie del Sito. La scelta dell’Amministrazione comunale di utilizzare, come da indicazioni dei programmi regionali per le aree protette, l’intera superficie del Sito interna al territorio comunale come “area di reperimento” ha portato ad individuare i 234 ettari di nuova ANPIL all’interno del Sito, portando quindi la superficie complessiva del Sito protetta dallo strumento di ANPIL al 61%. Tale porzione del Sito corrisponde peraltro alle zone di maggiore valenza naturalistica del Sito in cui sono presenti le più importanti emergenze di specie di flora, fauna ed habitat (fonte banca dati RENATO). L’impegno alla realizzazione di un regolamento unico per la complessiva ANPIL, sotto la gestione della Parchi Val di Cornia, consentirà inoltre di rispondere alla esigenza, derivante dalle Misure di conservazione di cui sopra (Del.C.R. 644/2004) e da quanto indicato nella Scheda natura 2000 del Sito, di disporre di un piano di gestione specifico in grado di rispondere alle problematiche di conservazione legate alla gestione degli habitat, del carico turistico-escursionistico, alla presenza di vicini siti estrattivi, agli incendi estivi, ecc. ALTRE PREVISIONI PIANIFICATORIE E VINCOLISTICHE PRESENTI NELL’AREA INTERESSATA DALLA PROPOSTA DI AMPLIAMENTO. A livello di pianificazione provinciale il Piano Territoriale di Coordinamento vigente (1998), in corso di nuova approvazione, individua l’area del Monte Calvi come una zona di elevato interesse conservazionistico. In particolare l’area interessata dall’ampliamento dell’ANPIL è interessata dalla presenza di:

• Aree di interesse scientifico: “Zone per la conservazione degli habitat naturali” • Aree di interesse naturalistico ambientale: “Ambito di protezione dei biotopi e valori

naturalistici Bi.b” • Zone archeologiche vincolate ex L.1089/39.

Il Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Livorno, recentememte adottato, conferma la destinazione ed il valore dell’area, inserendo la presenza del Sistema Natura 2000. Nell’ambito del Piano Strutturale d’area della Val di Cornia (2005) l’area in oggetto ed il complessivo rilievo del Monte Calvi risulta individuato come elemento di particolare valore

Page 12: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

10

naturalistico ambientale, con riferimento al sistema costituito dall’ANPIL “San Silvestro” e dal Sito Natura 2000, SIR e SIC, “Monte Calvi di Campiglia” (Tav.1 di PS). Le stesse aree vedono inoltre la conferma delle previsioni di PTC relativamente alle Zone per la conservazione degli habitat naturali e all’ Ambito di protezione dei biotopi e valori naturalistici Bi.b” (Tav. 5 di PS). Il Regolamento urbanistico del Comune di San Vincenzo – variante gestionale 2005 – conferma il valore prevalentemente ambientale dell’area inserendola nell’ambito del Sottosistema ambientale Collina e Montagna A4 (Tavv. 5 e 6). La zona soggetta ad ampliamento presenta inoltre alcune aree soggette a vincolo archeologico, con particolare riferimento alla Valle dei Manienti, ed a vincolo paesaggistico. La proposta di ampliamento dell’ANPIL di San Silvestro, e la programmata realizzazione di un regolamento e piano di gestione unico, risulta inoltre coerente con il sistema provinciale di aree protette. Oltre alla indicazione di aree di reperimento per aree protette nell’ambito del PTC provinciale già nel Piano pluriennale di sviluppo economico e sociale della Provincia di Livorno si evidenziava la necessità della “Redazione di un piano e regolamento di gestione comprensivo degli elementi gestionali del Sito di Importanza Regionale, con particolare riferimento al settore turistico e alle attività estrattive/minerarie”. Piombino, 11 Marzo 2010 Dott. Luca Sbrilli Presidente Parchi Val di Cornia SpA

Page 13: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Comune di San Vincenzo Area Naturale Protetta di Interesse Locale Rimigliano – San Silvestro

Dal mare alla collina

Analisi dei valori e aspetti gestionali PARCHI VAL DI CORNIA SPA

Luca Sbrilli

NEMO srl Firenze Leonardo Lombardi, Linda Colligiani

aprile 2013

Page 14: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

SOMMARIO  1 INTRODUZIONE .................................................................................................. 3 2 QUADRO CONOSCITIVO: COMPONENTI NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE ..................................................................................................... 6

2.1 Aspetti geografici, geomorfologici e risorse minerarie ................................... 6 2.1.1 Localizzazione e accessibilità .................................................................... 6 2.1.2 Geomorfologia, risorse minerarie e geotopi ............................................... 6

2.2 Vegetazione e flora ....................................................................................... 9 2.2.1 Paesaggio vegetale ................................................................................... 9 2.2.2 Le emergenze vegetazionali e floristiche ................................................. 12

2.3 Fauna .......................................................................................................... 17 2.3.1 Fonti documentarie e inquadramento generale ....................................... 17 2.3.2 Invertebrati .............................................................................................. 19 2.3.3 Pesci ........................................................................................................ 21 2.3.4 Anfibi e Rettili........................................................................................... 21 2.3.5 Avifauna .................................................................................................. 24 2.3.6 Teriofauna ............................................................................................... 33 2.3.7 Le emergenze.......................................................................................... 36

2.4 Aspetti paesaggistici e storico culturali ........................................................ 43 3 QUADRO CONOSCITIVO: ASPETTI PIANIFICATORI E VINCOLISTICI .......... 46 4 CRITICITÀ AMBIENTALI ................................................................................... 54 5 ANPIL RIMIGLIANO-SAN SILVESTRO: ELEMENTI GESTIONALI E REGOLAMENTARI ................................................................................................... 56 6 BIBLIOGRAFIA .................................................................................................. 64 

Page 15: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 3 

1 INTRODUZIONE

Per le sue elevate valenze ambientali, naturalistiche e paesaggistiche l’area costiera di Rimigliano è stata storicamente interessata da diverse proposte di tutela che hanno avuto una sintesi nell’acquisizione al demanio pubblico di gran parte della zona costiera di Rimigliano. Negli anni ’70 i Comuni della Val di Cornia predisposero piani regolatori generali – P.R.G. coordinati; in tale contesto, ed ancora in assenza di un normativa regionale sulle aree protette, l’area costiera di Rimigliano venne urbanisticamente interessata da un parco territoriale. Successivamente alla approvazione della LR 49/95 sulle aree protette, nel 1997 e nel 2005, il Comune di San Vincenzo deliberò alcune proposte di Area naturale protetta di interesse locale (ANPIL) di Rimigliano, non giunte alla successiva fase di istituzione ed inserimento nel programma regionale delle aree protette. Nell’ambito dell’ 11° aggiornamento del Programma triennale regionale per le aree protette (Del.GR 870/2010), attualmente in fase di Quinto programma, il territorio comunale di San Vincenzo risulta quindi caratterizzarsi per l’assenza di strumenti di area protetta riconosciuti dalla LR 49/95. Ciò pur in presenza del “parco pubblico territoriale di Rimigliano”, così classificato negli strumenti urbanistici comunali, e con tale classificazione inserito nel più vasto sistema dei parchi e musei gestito dalla Parchi Val di Cornia Spa, società in house providing dei 5 comuni della Val di Cornia. Nell’ambito del 5° Programma Triennale regionale per le aree protette, recentemente trasformato e inserito nel più vasto Piano ambientale ed energetico regionale (PAER), di prossima approvazione, risulta presente una proposta avanzata dal Consiglio Regionale, recependo le richieste degli Enti Locali interessati, relativa “all’avvio del procedimento per la verifica di fattibilità del quarto parco regionale nel territorio della Val di Cornia, dove risultano già istituite altre Aree Protette”. Tale proposta “recepisce l’indicazione per la verifica di fattibilità di un nuovo 4° parco regionale nei territori della Val di Cornia, già interessati da varie aree protette sia regolarmente istituite che potenzialmente interessanti (tra cui l’area di Rimigliano), per la possibile gestione unitaria di tutto il comprensorio interessato dalle emergenze naturalistiche” (Del.CR. 88/2009). Nell’ambito della Strategia regionale per la tutela della biodiversità, in corso di approvazione quale parte integrante del PAER, il target di conservazione degli ambienti costieri individua tra le azioni prioritarie l’ istituzione dell’ANPIL “Dune di Rimigliano” http://www.regione.toscana.it/ambienteeterritorio/biodiversita/index.html):

Page 16: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 4 

Il Comune di San Vincenzo, in data 28 luglio 2011, ha quindi stipulato una convenzione con la Parchi Val di Cornia S.p.A. (http://www.parchivaldicornia.it), per l’attivazione delle procedure necessarie alla definitiva istituzione dell’ANPIL di Rimigliano, partendo dalle proposte a suo tempo elaborate e con l’obiettivo di interessare anche i territori posti a monte della Strada della Principessa. L’analisi delle caratteristiche territoriali e ambientali della porzione centro meridionale del territorio comunale di San Vincenzo ha portato alla individuazione di una vasta area, situata tra la costa di Rimigliano e i versanti occidentali del Monte Calvi, di elevato valore naturalistico e paesaggistico e quale area potenziale per il progetto di area protetta. Tale territorio, dal mare verso l’entroterra, presenta tre distinti e caratteristici paesaggi:

1. Paesaggio costiero dunale di elevato valore naturalistico, con habitat dunali di interesse regionale e comunitario, pinete e leccete su dune fossili e relittuali aree umide, boschi planiziali e nuclei di sughera. Area in diretto collegamento con l’ANPIL Baratti-Populonia.

2. Paesaggio della pianura agricola costiera, a comprendere la storica Tenuta di Rimigliano, con un caratteristico mosaico di agroecosistemi tradizionali, agricoltura di pianura più intensiva, boschi planiziali relittuali, pinete, aree umide di elevato interesse conservazionistico (ex Lago di Rimigliano), a costituire un’area di elevato valore paesaggistico e naturalistico.

3. Paesaggio collinare e montano dei versanti occidentali del Monte Calvi e della Valle dei Manienti, con complessi rocciosi, sistemi carsici epigei e ipogei, con elevata presenza di habitat e specie rare e di interesse regionale. Area di elevato interesse naturalistico, paesaggistico e archeologico in diretto collegamento con l’ANPIL San Silvestro.

Su tale area è stata approfondita l’analisi delle risorse naturalistiche, paesaggistiche e storico-culturali e sono stati quindi elaborati diversi scenari di area protetta, basati sullo strumento di ANPIL (Area naturale protetta di interesse locale) fornito dalla LR 49/95. Tale processo ha visto l’elaborazione di documenti intermedi per la verifica della fattibilità di diverse proposte di area protetta, comunque tutte incentrate sull’obiettivo di realizzare un unico sistema protetto dalla costa di Rimigliano alle pendici del Monte Calvi. Il processo di analisi ha prodotto la presente proposta finale di ANPIL “Rimigliano-San Silvestro” estesa su un’area di 1573 ha, ed organizzata su 4 zone omogenee per gli aspetti funzionali e gestionali. Tale area comprende interamente la zona costiera dunale (circa 137 ha), un mosaico di aree agricole, boschi e aree umide della pianura interna (circa 636 ha), un’area di pianura interna e bassa collina (Prunicce – Masseto) con funzioni di collegamento ecologico (per circa 418 ha) e le pendici occidentali del Monte Calvi e Valle dei Manienti (per circa 382 ha).

Page 17: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 5 

L’istituzione dell’ANPIL si pone i seguenti obiettivi strategici:

• Tutela dell’importante sistema costiero dunale, anche attraverso il miglioramento dei livelli di sostenibilità della fruizione turistica.

• Mantenimento delle attività agricole e del paesaggio agricolo di pianura costiera, con particolare riferimento agli agroecosistemi tradizionali interni alla Tenuta di Rimigliano, valorizzando le attività agricole biologiche e le attività agrituristiche.

• Tutela, riqualificazione e miglioramento della gestione dell’area umida dell’ex lago di Rimigliano, già zona umida continentale (Wetlands International) censita dal progetto IWC (International Waterfowl Census).

• Miglioramento della gestione e tutela degli importanti nuclei forestali relittuali planiziali della pianura costiera.

• Tutela e valorizzazione delle importanti emergenze archeologiche, geomorfologiche, minerarie e dei complessi carsici epigei e ipogei, con particolare riferimento ai versanti del Monte Calvi e della Valle dei Manienti.

• Valorizzazione del sistema ambientale costa-pianura-collina e completamento del sistema di aree protette della Val di Cornia con collegamento diretto con le adiacenti ANPIL San Silvestro (Comune di Campiglia M.ma) a nord-est e ANPIL Baratti-Populonia (Comune di Piombino) a sud.

La presente proposta contiene gli elementi previsti dalle linee guida regionali di cui al Dd 7875 del 19991, ha cercato di valorizzare le varie prescrizioni inserite per lo strumento di ANPIL nei diversi programmi regionali per le aree protette e ha inoltre valorizzato le altre numerose esperienze di ANPIL già realizzate in Toscana.

1 Linee guida per la formazione delle proposte per il 3 Programma regionale delle Aree Protette.

Page 18: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 6 

2 QUADRO CONOSCITIVO: COMPONENTI NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE

2.1 Aspetti geografici, geomorfologici e risorse minerarie 2.1.1 Localizzazione e accessibilità

Il territorio in oggetto risulta interno al Comune di San Vincenzo, in Provincia di Livorno, ad interessare il tratto costiero tra San Vincenzo (loc. Villa Biserno) e Torre Nuova, la pianura costiera, comprendente la Tenuta di Rimigliano e le zone agricole circostanti, la Valle dei Manienti e i versanti occidentali del Monte Calvi di Campiglia. Per l’area costiera e della Tenuta la Strada provinciale n.23 della Principessa costituisce la principale via di accesso; l’area collinare valorizza in aggiunta il ruolo della Strada Provinciale n.20 di collegamento tra San Vincenzo e Campiglia Marittima, che consente di attraversare l’area nel suo sviluppo verso la zona collinare. L’area costiera vede la possibilità della sola fruizione pedonale e in bicicletta, mediante utilizzo del sistema di sentieri attrezzati soggetti ad un nuovo e recente progetto di razionalizzazione e valorizzazione della Provincia di Livorno (con chiusura dei sentieramenti diffusi e la realizzazione nuovi sentieri attrezzati). L’accessibilità interna all’area della Tenuta di Rimigliano si realizza mediante strade secondarie di attraversamento est-ovest, quali Via dei Granai (a sud) e Via del Lago (a nord) e da un sistema di strade sterrate private. Attualmente l’area delle Tenuta è di proprietà privata e l’accesso pedonale deve essere autorizzato. Anche l’area collinare interessa proprietà private con accesso pedonale in parte organizzato (nella porzione sommitale) lungo la sentieristica esistente legata alla fruibilità della confinante ANPIL di San Silvestro. 2.1.2 Geomorfologia, risorse minerarie e geotopi

Il paesaggio geologico dell’area costiera di Rimigliano è dominato dalla presenza di cordoni litorali sabbiosi costituiti da depositi di spiaggia con sabbie da medie a fini (20-30 m di larghezza), in gran parte interessato da battigia, anteduna e una breve striscia di macchia bassa e da un largo sistema di depositi eolici (circa 100-200 m) con sabbie da fine a medie a costituire dune fossili oggi interessate da leccete e pinete. Nel tratto meridionale della costa in oggetto alla sabbia si sostituiscono granulometrie maggiori fino alla ghiaia, con particolare riferimento al tratto tra la Torraccia e la foce del Canale. Nella costa di Rimigliano alla battigia fa seguito, su tutto il tratto in oggetto, la mancanza di un sistema di anteduna e duna mobile, ad eccezione di rari tratti relittuali. La duna fissa risulta interessata dalla presenza di una macchia mediterranea densa, cui fa seguito un serie di cordoni dunali paralleli, talora anche con altezze rilevanti (9 m). Nella porzione centro meridionale questo articolato

Page 19: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 7 

sistema morfologico risulta assai più omogeneo con ridotte altezze del sistema dunale. In corrispondenza della Strada litoranea, dalla contrada Cavalleggeri fino al Podere Rimigliano, parte della fascia costiera è interessata dall’affioramento di Panchina (arenarie, da fini a medie, con abbondante componente carbonatica). Tali formazioni affiorano in modo più esteso all’interno della fascia costiera tra Podere Walfredo e la Torraccia. Nella porzione centro meridionale dell’area costiera sono presenti depositi palustri costituiti da argille con resti di piante e torbe di zone attualmente acquitrinose o periodicamente acquitrinose. Tali formazioni si dispongono nelle zone retrostanti ai cordoni dunali in fasce parallele all’andamento delle dune stesse. Nella porzione centrale dell’area è presente un canale parallelo alla linea di costa, collegato ad alcune depressioni umide costituite da canneto con specchi d’acqua affiorante durante le precipitazioni e da boschi planiziali. Lungo la linea di costa, in corrispondenza di Podere Rimigliano, per un breve tratto affiorano le Arenarie della Riva degli Etruschi, sabbie cementate con granulometria da fine a media, ben visibili durante la bassa marea. In questo tratto di costa di Rimigliano il contributo dell’alimentazione del Fiume Cecina si fa gradualmente meno rilevante andando verso sud, dove assumono un ruolo progressivamente più importante i piccoli corsi d’acqua che scendono dalle colline metallifere. L’area in oggetto rientra nell’ambito dell’Unità Fisiografica n.2 – da Rosignano al Golfo di Baratti, nell’ambito del Piano di gestione integrata della costa. In particolare l’area si sviluppa nell’ambito della sottounità “da Riva degli Etruschi a La Torraccia”. Nell’ambito delle ultime relazioni sullo Stato dell’ambiente in Toscana (Regione Toscana, 2008; 2009), la costa di Rimigliano risulta classificata come “spiaggia stabile o in accrescimento” nella sua porzione settentrionale e come “spiaggia in erosione nella sua porzione centro meridionale”. In effetti è stata rilevata una condizione di relativa stabilità ed equilibrio del sistema dunale tra Podere Cavalleggeri e Casa Rossa e fenomeni di erosione al piede del sistema dunale tra Casa Rossa e la Torraccia, tratto quest’ultimo caratterizzato anche da una minore altezza del sistema dunale e da una minore pendenza del sistema battigia-duna. La pianura costiera interna alla tenuta si caratterizza per la presenza di depositi palustri e torbosi e da depositi alluvionali. In particolare l’area centrale interna alla Tenuta di Rimigliano presenta un’area depressa, anche al di sotto del livello del mare, quale antica sede del Lago di Rimigliano, poi colmata da sedimenti palustri e da materiale di erosione. Gran parte della pianura costiera risulta caratterizzata dalla presenza di depositi alluvionali olocenici e da sabbie di Donoratico. Risalendo verso l’entroterra, lungo le pendici occidentali del Monte Calvi e nella Valle dei Manienti, l’area si caratterizza per la concentrazione di differenti peculiarità naturalistiche, tutte di estremo valore, ma con una forte connotazione geomorfologica. Così come nel confinante versante campigliese anche in questa zona il particolare paesaggio geomorfologico del Monte Calvi costituisce il presupposto per la presenza di habitat di elevato interesse conservazionistico. Prevalgono infatti due

Page 20: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 8 

formazioni rocciose: il calcare e le rocce eruttive. Il calcare mesozoico puro affiora sulle porzioni sommitali del M.te Calvi, conferendogli un caratteristico colore biancastro ed un aspetto montano, e dando luogo a numerosi fenomeni carsici epigei ed ipogei, quali cavità e pozzi. Le rocce eruttive sono rappresentate da porfiriti e graniti: a contatto con il calcare si sono depositati giacimenti minerari di rame, piombo argentifero e stagno, oggetto in passato di un intenso sfruttamento minerario. L’area comprende infatti una zona mineralogica sfruttata già in epoca etrusca di cui restano testimonianze nelle cave storiche e nel vicino e famoso villaggio e centro minerario della Rocca di San Silvestro. Quest’ultimo villaggio domina sulla Valle dei Manienti oggetto dell’ampliamento dell’ANPIL. Nella valle dei Manienti, e nella confinante ANPIL San Silvestro, lungo i filoni di roccia porfirica, a contatto con il calcare, si sono depositate le mineralizzazioni spesse talvolta centinaia di metri. La zona collinare interessata dallo sviluppo dell’ANPIL presenta alcune antiche coltivazioni e miniere, di elevato interesse storico ed archeologico, quali la Buca del Biserno (sottoposta a vincolo archeologico), la Buca del Burian, Buca di Fohn, Buca degli Spagnoli, Buca dei Topi e la Buca del Confine. Numerosissime le emergenze ipogee, distribuite in un vasto ambiente carsico, con cavità (Buca dei Grilli, Buca del Biserno, Buca del Muschio di Scala Santa, Buca delle Colonne, Buca della Scarpa, Buca Verde, ecc.), abissi (Abisso San Vincenzo), già inseriti nel catasto regionale delle grotte della Regione Toscana, oltre ad altre cavità segnalate dal Gruppo Speleologico Archeologico Livornese. L’inventario del Patrimonio minerario e mineralogico della Toscana (Regione Toscana, 1991) segnala nella porzione collinare dell’ANPIL numerose emergenze ed in particolare la N. 65 “Valle del Temperino, Valle Lanzi, San Silvestro, Monte Calvi”

Foto 1 Caratteristico paesaggio litoraneo di Rimigliano, interno alla proposta di ANPIL, con largo arenile sabbioso.

Page 21: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 9 

2.2 Vegetazione e flora 2.2.1 Paesaggio vegetale Ad eccezione dell’ambiente costiero di Rimigliano, per il quale sono disponibili i quadri conoscitivi naturalistici interni ai progetto per la sistemazione ambientale delle dune (progetto realizzato dalla Provincia di Livorno), le informazioni derivano dalle analisi realizzate nell’ambito del presente studio in quanto per l’area risultano assai scarse le informazioni bibliografiche disponibili. Quest’ultime derivano in parte da lavori inerenti aspetti agronomici ed ambientali della Tenuta di Rimigliano (Bonari, ined. s.d.), dall’indagine sui boschi e macchie della Provincia di Livorno (Arrigoni et al., 2006) e dal recente “Atlante del paesaggio vegetale del litorale livornese” (Bertacchi et al., 2010). Utili informazioni derivano anche dalla vegetazione forestale (Arrigoni, 1998; Arrigoni e Menicagli, 1999) e i tipi forestali (Mondino, 1997; Mondino e Bernetti, 1998) della Toscana e dall’archivio del progetto RENATO - Repertorio Naturalistico Toscano (Università di Firenze, Museo di Storia Naturale, 2003; Sposimo e Castelli, 2005). Ulteriori informazioni, anche se in parte datate, derivano da Bini e Rossi (1991). Per la parte collinare utili informazioni sono derivate dall’analisi del formulario standard Natura 2000 del locale SIC. Il paesaggio vegetale dell’area costiera si caratterizza per la presenza di due sistemi ambientali distinti: una lunga fascia costiera su dune mobili e fisse connotato da mosaici di habitat dunali, pinete costiere su macchie di sclerofille e piccole aree umide e una vasta pianura costiera, in parte interna alla Tenuta di Rimigliano, con aree agricole, poderi sparsi, zone umide dulcacquicole e nuclei boscati con pinete e boschi di latifoglie. La fascia litoranea vede la presenza di habitat dunali con uno scarso sviluppo trasversale. La tipica serie di vegetazione psammofila con battigia, vegetazione terofitica di anteduna, agropireto, ammofileto, elicriseto, ginepreto, risulta ristretta ed in parte alterata, trasformandosi spesso in mosaici delle diverse tipologie di vegetazione psammofila. I tratti di costa meglio conservati ospitano habitat di anteduna, di duna mobile con Ammophila arenaria, elicriseti e ginepreti a Juniperus macrocarpa e J. phoenicea con popolamenti floristici caratteristici. In particolare risultano presenti densi ginepreti, talora frammisti a specie della macchia mediterranea, Pinus halepensis e Pinus pinaster, al limite tra le dune e la fascia pinetata retrostante. Gran parte della prima fascia dunale risulta dominata da una densa vegetazione di macchia mediterranea con Juniperus oxycedrus ssp. macrocarpa, J. phoenicea Phyllirea angustifolia, Myrtus communis, Pistacia lentiscus, Arbutus unedo, Rhamnus alaternus, Osyris alba, Smilax aspera, Daphne gnidium, Quercus ilex, ecc., talora frammista a Pinus pinea e Pinus halepensis. I rari tratti di duna mobile presentano formazioni miste con Pancratium maritimum, Euphorbia paralias, Medicago marina, Cakile maritima, Eryngium maritimum, Sporobolus virginicus, Glaucium flavum, mentre risulta quasi del tutto assente la

Page 22: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 10 

caratteristica graminacea dunale Ammophila arenaria. Sporadica la presenza di Othanthus maritimus (loc. Torraccia), Elymus farctus, Crucianella maritima, Anthemis maritima, Euphorbia peplis. Da segnalare l’importante presenza della stazione relittuale di Solidago litoralis, segnalata per la loc. Casa Rossa e di Centaurea paniculata ssp. subciliata, entrambe endemiche della costa toscana centro-settentrionale. La pineta risulta oggi caratterizzata per la presenza di pino d’aleppo, pino marittimo e pino domestico. Il piano dominato presenta dense formazioni di macchia mediterranea (Rhamnus alaternus, Phyllirea angustifolia, Smilax aspera, Viburnum tinus, Arbutus unedo, Erica arborea, Myrtus communis, ecc.), leccete e formazioni di latifoglie termofile (cerro Quercus cerris, roverella Quercus pubescens) con presenza anche di farnia Quercus robur e sughera Quercus suber. La pineta costiera è il risultato di impianti artificiali effettuati dalla proprietà fondiaria nell’Ottocento e, soprattutto, nei primi decenni del novecento, al fine di accrescere il valore economico del soprassuolo che tradizionalmente si governava a ceduo per la carbonizzazione. La pineta risulta talora interrotta dalla presenza di relittuali aree umide retrodunali (come in loc. Casa Rossa), con canneti a Phragmithes australis, giuncheti, prati umidi, arbusteti di ricolonizzazione ed ambienti umidi salmastri con salicornieti. Le zone salmastre al limite meridionale della costa di Rimigliano presentano giuncheti a Juncus acutus, salicornieti a Salicornia patula, formazioni retrodunali a Limonium multiforme ed Helichrysum italicum ssp. microphyllum (anche con Inula chritmoides) ed estese formazioni a Tamarix gallica (tra Torraccia e foce Fosso Caldana), anche con Atriplex latifolia. Alcune depressioni interdunali, caratterizzate da affioramento di acqua dolce o dal ristagno di acqua piovana, ospitano alcuni nuclei di bosco planiziale a dominanza di Ulmus minor (ad es. presso Casa Rossa). La pianura interna, in parte compresa nella Tenuta di Rimigliano, risulta caratterizzato da vaste aree agricole a seminativi non irrigui nella Tenuta (frumento duro, girasole, mais, favino), seminativi irrigui esternamente ad essa, da numerosi poderi e da una vasta area umida nella porzione centrale e più depressa, tra il Canale occidentale ed il Canale orientale di Rimigliano (ex lago di Rimigliano) con densi ed estesi canneti a Phragmites australis e Typha latifolia, giuncheti a dominanza di Juncus acutus, prati umidi e nuclei di frassino ossifillo Fraxinus oxycarpa e olmo campestre Ulmus minor. Tali aree umide si localizzano internamente ed esternamente alla Tenuta. In tali cenosi si rinvengono presenze di interesse conservazionistico come Iris pseudacorus, Salicornia europea, Spergularia media ed Aster tripolium. Il paesaggio di pianura è inoltre arricchito da alcuni relittuali nuclei forestali costituiti da pinete ma anche da boschi mesofili e termofili di pianura (Pineta di Rimigliano, Le Prunicce e parte del Masseto) a dominanza di querce con cerro Quercus cerris, farnia Quercus robur, roverella Quercus pubescens, sughera Quercus suber, leccio Quercus ilex e Cerrosughera Quercus pseudosuber,

Page 23: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 11 

caratterizzati da elevata maturità del soprassuolo e la presenza di alberi di notevoli dimensioni ed età. La presenza di boschetti ed elementi lineari (filari alberati, siepi, siepi alberate, ecc.) conferisce al paesaggio agricolo un elevato interesse paesaggistico e storico, con la presenza anche di viali alberati con pino domestico Pinus pinea (ad esempio il viale alberato dei Cavalleggeri nel settore settentrionale della Tenuta di Rimigliano). Il territorio agricolo della Tenuta di Rimigliano, caratterizzato da coltivazioni biologiche erbacee non irrigue, elevata densità degli elementi arborei ed arbustivi lineari e puntuali, boschi planiziali, elevata densità del reticolo idrografico e delle aree umide, scarsa urbanizzazione e presenza di specie di avifauna di interesse conservazionistico costituisce un esempio di Area agricola ad alto valore naturale HNVF (High Nature Value Farmlands), quale target di conservazione a livello comunitario, nazionale e regionale (in particolare target di conservazione del Piano regionale della biodiversità). Di particolare interesse, infine, risultano le aree agricole di pianura alluvionale o costiere caratterizzate da un denso reticolo idrografico minore ed ancora non eccessivamente frammentate ad opera dell’urbanizzato e da infrastrutture. Elevato risulta anche l’interesse naturalistico e paesaggistico degli oliveti in ambito collinare, spesso in contesti caratterizzati da sistemazioni agricole di versante. Le Aree agricole ad alto valore naturale sono riconosciute nel Piano di Sviluppo rurale (PSR) programma 2007 – 2013 come aree importanti ai fini della salvaguardia della agrobiodiversità. Il tema delle HNVF è stato affrontato dalla Commissione Europea nell’ambito degli indicatori agro-ambientali (COM(2000)20) e, ancor più, diventando uno dei temi principali della Conferenza Interministeriale Pan-Europea “L’ambiente per l’Europa” di Kiev nel (UN/ECE, 2003) e della Conferenza Europea sulla Biodiversità del 2004. Le aree agricole ad alto valore naturale sono rappresentate da quelle aree in cui l’agricoltura è l’uso del suolo prevalente (normalmente il dominante) e dove quell’agricoltura mantiene, o è associata, a una grande varietà di specie e habitat o specie di interesse europeo. Andersen (2003) identifica le seguenti 3 tipologie di territori agricoli ad elevato valore naturalistico:

• Tipo 1: Terreno agricolo con una elevata copertura di vegetazione semi-naturale;

• Tipo 2: Terreno agricolo dominato da agricoltura a bassa intensità o da un mosaico di territori semi-naturali e coltivati;

• Tipo 3: Terreno agricolo sul quale sono presenti specie rare o una elevata proporzione di un popolazione di una specie animale e/o vegetale europea o mondiale.

La porzione collinare dell’ANPIL interessa un diverso paesaggio vegetale, spesso a forte determinismo edafico, soprattutto quando interesse gli ambienti su rocce calcaree e i vasti complessi carsici del Monte Calvi. Nell’ambito di questo territorio, oltre alla superficie forestale, una delle più importanti emergenze è rappresentata dalle garìghe a dominanza di ginepro ossicedro Juniperus oxycedrus e Globularia alypum, con notevole diffusione anche di ginepro fenicio Juniperus phoenicea, habitat di interesse comunitario e regionale (Boscaglie

Page 24: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 12 

a dominanza di Juniperus sp.pl. cod. Natura 2000: 5210). Particolarmente estesi e di elevato interesse conservazionistico anche gli habitat Boschi mesofili a dominanza di Quercus ilex con Ostrya carpinifolia e /o Acer sp.pl. (Cod. Natura 2000: 9340) e Praterie aride seminaturali e facies arbustive dei substrati calcarei (Festuco-Brometea) (*stupenda fioritura di orchidee) (Cod. natura 2000: 6210), quest’ultimo classificato dalla Direttiva 92/43/CEE come prioritario. L’area riveste una notevole importanza per l’elevata diversità floristica, che comprende anche numerose stazioni di specie endemiche, rare o di interesse fitogeografico, in parte localizzate sulle parti sommitali del M. Calvi: tra queste deve essere citata in particolare la bivonea del Savi Jonopsidium savianum, una delle poche specie di interesse comunitario presenti in Toscana, a costituire anche una delle fitocenosi del progetto RENATO (Repertorio Naturalistico Toscano). Tra le altre specie di flora di elevato interesse e perlopiù di interesse regionale, di cui alla LR 56/2000, sono da citare Crocus etruscus, Ranunculus garganicus, Iris lutescens, Hesperis laciniata, Biscutella pichiana e Ophrys crabronifera. 2.2.2 Le emergenze vegetazionali e floristiche

Di seguito si elencano le principali emergenze vegetazionali dell’ANPIL, costituite dagli habitat di interesse regionale e comunitario di cui alla LR 56/2000 e succ. modif. Tali emergenze sono prevalentemente concentrate nell’ambito del sistema dunale di Rimigliano con la presenza di 11 habitat di interesse comunitario/regionale.

Tabella 1 Habitat di interesse comunitario e regionale presenti nel territorio dell’ANPIL

Nome habitat di interesse comunitario (* prioritario) Nome habitat di interesse regionale

Codice Natura 2000

Vegetazione annua delle linee di deposito marine. Vegetazione effimera nitro-alofila delle linee di deposito marino.

1210

Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi). Formazioni di suffrutici succulenti alofili mediterranei.

1420

Dune mobili embrionali. Dune mobili embrionali mediterranee con vegetazione psammofila.

2110

Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (“dune bianche”). Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria.

2120

Depressioni umide interdunari. Stagni delle depressioni interdunali permanentemente allagate.*

2190

Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae. Dune stabilizzate mediterranee del Crucianellion maritimae.

2210

Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua Dune con vegetazione annua dei Thero-Brachypodietalia.

2240

Page 25: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 13 

Dune costiere con Juniperus spp. Dune costiere con vegetazione a ginepri.

2250

Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavanduletalia. Dune con vegetazione delle Cisto-Lavanduletalia.

2260

Dune con foreste di Pinus pinea e/o P. pinaster. Dune con vegetazione alto arborea a dominanza di Pinus pinea e/o P. pinaster*.

2270

Boscaglie a dominanza di Juniperus sp.pl. Matorral arborescenti di Juniperus sp.pl.

5210

Praterie aride seminaturali e facies arbustive dei substrati calcarei (Festuco-Brometea) (*stupenda fioritura di orchidee). Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee)

6210

Boschi mesofili a dominanza di Quercus ilex con Ostrya carpinifolia e /o Acer sp.pl. Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

9340

Cavità ipogee. Grotte e cavità naturali, sia di origine carsica che tettonica Grotte non ancora sfruttate a livello turistico

8310

* habitat di interesse regionale recentemente escluso dal nuovo Manuale di interpretazione tra quelli di interesse comunitario (http://vnr.unipg.it/habitat/). Le principali emergenze floristiche sono legate agli ambienti dunali e retrodunali di Rimigliano; tra queste si possono indicare: Ammophila arenaria, Solidago litoralis (endemismo toscano, specie protetta, presente al Parco di Migliarino, San Rossore Massaciuccoli, a Castagneto Carducci e presso San Vincenzo), Eryngium maritimum, Crucianella maritima, Centaurea subciliata, Euphorbia paralias, Helicrysum stoechas, Juniperus macrocarpa, Medicago marina, Otanthus maritimus, Pancratium maritimum (specie protetta), Aster tripolium, Cladium mariscus, Sarcocornia fruticosa, Inula crithmoides, Silene canescens, S. nicaaensis Ammophila arenaria - Ampiamente presente nelle coste sabbiose italiane e toscane, risulta presente nell’area di progetto in cenosi relittuali. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000 ed inserita Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia (Conti et al., 1997) con la categoria LR. Centaurea aplolepa ssp. subciliata - Psammofita endemica del litorale sabbioso della Toscana centro-settentrionale. Segnalata per l’area in oggetto da Arrigoni (2003). Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000 e nell’allegato C (specie protette) della stessa legge. Inserita inoltre nelle Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia (Conti et al., 1997) con la categoria LR. Cladium mariscus – Specie non comune negli ambienti retrodunali dulcacquicoli. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000 e nelle Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia (Conti et al., 1997) con la categoria LR. Crucianella maritima - In Italia risulta presente soprattutto nel litorale tirrenico ed in Toscana, nelle coste con habitat dunali meglio conservati (Parco di Migliarino e

Page 26: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 14 

Parco della Maremma) ed in modo relittuale altrove (coste sabbiose a sud di Livorno, Area Protetta della Sterpaia, ecc.). Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000 e nelle Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia (Conti et al., 1997) con la categoria VU. Eryngium maritimum - In Italia risulta presente sulle coste sabbiose del litorale tirrenico e adriatico, presente in Toscana negli habitat dunali in ottimo stato di conservazione e in stazioni dunali relitte. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000 e nelle Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia (Conti et al., 1997) con la categoria VU. Euphorbia paralias - Specie presente comunemente sui litorali sabbiosi delle coste italiane, presente in Toscana negli habitat dunali in ottimo stato di conservazione e in stazioni dunali relitte. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000 e nelle Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia (Conti et al., 1997) con la categoria VU. Helicrysum stoechas - Presente in Italia sulle coste tirreniche. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000 e nelle Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia (Conti et al., 1997) con la categoria LR. Inula crithmoides - Specie legata agli ambienti salmastri litoranei e prati salmastri. Comune nelle coste italiane, presente nella zona di Sterpaia. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000. Juniperus macrocarpa - Specie psammofila delle dune consolidate. Presente nell’area di studio con particolare riferimento alle aree meglio conservate e meno soggette ad erosione costiera. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000. Medicago marina - Presente in Italia nelle coste sabbiose della penisola e delle isole. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000 e nelle Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia (Conti et al., 1997) con la categoria VU. Otanthus maritimus - Suffrutice strettamente legato agli habitat dunali a distribuzione Mediterraneo-atlantica. Presente in Italia sia sulle coste adriatiche che tirreniche e sulle isole. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000 e nelle Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia (Conti et al., 1997) con la categoria VU. Non comune nell’area di progetto. Pancratium maritimum - Specie Steno-mediterranea, relativamente comune nelle spiagge e nelle dune litoranee della penisola e delle isole. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000 e nell’allegato C (specie protetta) della stessa legge. Silene canescens - Specie psammofila presente nel litorale alto-adriatico e sulle coste tirreniche centrali e forse sulle isole. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000. Silene nicaeensis - Specie Steno-mediterranea litoranea di ambienti dunali, in forte regresso per cause antropiche. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000. Elemento di attenzione del Repertorio Naturalistico Toscano, categoria EN. Solidago litoralis - Specie endemica delle coste sabbiose della Toscana settentrionale. Segnalata nell’area in oggetto limitatamente a una stazione relittuale. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000 e nell’allegato C (specie protette) della stessa legge. Inserita nelle Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia (Conti et

Page 27: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 15 

al., 1997) con la categoria VU. Elemento di attenzione del Repertorio Naturalistico Toscano, categoria CR. Aster tripolium – Specie alofila a distribuzione eurasiatica. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000. Sarcocornia fruticosa – Specie igroalofila di paludi moderatamente salse, a distribuzione eurimediterranea e sudafricana. Nell’area in oggetto è presente nelle aree umide di Sterpaia. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000. Elemento di attenzione del Repertorio Naturalistico Toscano, categoria VU. Sarcocornia perennis - Specie igroalofila di paludi salse sublitoranee. Nell’area in oggetto è presente nelle aree umide di Sterpaia. Specie inserita nell’Allegato A3 della L.R. 56/2000. Elemento di attenzione del Repertorio Naturalistico Toscano, categoria LR. Altre specie non di interesse regionale ma comunque di interesse conservazionistico. Polygonum maritimum - Specie presente nelle coste italiane. Specie inserita nelle Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia (Conti et al., 1997) con la categoria VU. Glaucium flavum – Specie dei litorali sabbiosi, ad ampia distribuzione, nel Mediterraneo è presente nelle regioni meridionali e occidentali. Anthemis maritima – Specie presente sulle coste delle regioni occidentali del Mediterraneo. Puccinellia palustris - Erba perenne graminoide di ambiente palustre, spesso salmastro, a distribuzione stenomediterranea. Elemento di attenzione del Repertorio Naturalistico Toscano, categoria EN. Numerose risultano le stazioni di specie vegetali endemiche, rare o di interesse fitogeografico, localizzate nelle parti sommitali del M. Calvi: tra queste deve essere citata in particolare la bivonea del Savi Jonopsidium savianum, una delle poche specie di interesse comunitario presenti in Toscana, a costituire anche una delle fitocenosi del progetto RENATO (Repertorio Naturalistico Toscano). Tra le altre specie di flora di elevato interesse e perlopiù di interesse regionale, di cui alla LR 56/2000, sono da citare Crocus etruscus, Ranunculus garganicus, Iris lutescens, Hesperis laciniata, Biscutella pichiana e Ophrys crabronifera.

Page 28: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 16 

Foto 3 Costa di Rimigliano: largo arenile con fascia dunale a Juniperus macrocarpa e J. phoenicea, habitat prioritario.

Foto 2 Costa di Rimigliano: Bosco planiziale delle lame retrodunali a dominanza di Ulmus minor.

Foto 5 Pianura di Rimigliano: aree umide, campi e canali di bonifica nel paesaggio agricolo di Rimigliano.

Foto 4 Pianura di Rimigliano: agricoltura estensiva, storici poderi e nuclei boschivi nella Tenuta omonima.

Foto 7 Colline interne: mosaici di garighe, macchie mediterranee e vegetazione rupestre nella Valle dei Manienti.

Foto 6 Colline interne: Mosaici agricoli, con boschi, oliveti, seminativi nelle basse colline interne all’ANPIL.

Page 29: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 17 

2.3 Fauna 2.3.1 Fonti documentarie e inquadramento generale Relativamente agli aspetti faunistici, sono assai scarse le informazioni disponibili sul territorio, sebbene a livello potenziale l’area risulti certamente di grande interesse. Nell’ambito del presente studio, il sopralluogo effettuato, sebbene in stagione non idonea, ha consentito di trarre informazioni utili all’individuazione di siti potenzialmente idonei per alcune specie di fauna e in taluni casi di accertarne la presenza. Relativamente alle fonti documentarie si riporta un quadro sintetico di quelle analizzate a cui segue una valutazione delle presenze faunistiche accertate e di quelle ritenute probabili o solo possibili. Gli aspetti faunistici del territorio che sono stati presi in considerazione riguardano principalmente la fauna Vertebrata. Per quanto riguarda gli Invertebrati sono state considerate soltanto le specie di particolare interesse conservazionistico (specie di interesse comunitario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, regionale ai sensi della L.R. 56/2000 o specie incluse nella Lista d’Attenzione del Repertorio Naturalistico Toscano) appartenenti alla Classe dei Molluschi, dei Crostacei e degli Insetti. Le poche informazioni derivano dal Libro Rosso degli Insetti della Toscana e dall’archivio del Progetto RENATO (cfr. di seguito, fauna vertebrata). L’analisi della fauna Vertebrata ha invece riguardato cinque Classi: Pesci, Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi. La maggior parte delle informazioni derivano principalmente da tre archivi georeferenziati: • GIS-NATURA, archivio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, realizzato nel 2006 in collaborazione con il Politecnico di Milano e la Direzione per la Protezione della Natura, contenente numerose banche dati derivanti da progetti nazionali (Ckmap, Atlante erpetologico italiano, Monitoraggio Italiano Ornitologico, ecc.). • Progetto RENATO - Repertorio Naturalistico Toscano (Università di Firenze, Museo di Stria Naturale, 2003; Sposimo e Castelli, 2005); • Banca Dati del COT (Centro Ornitologico Toscano), solo parzialmente in comune con il precedente archivio. I dati ottenuti sono andati ad integrare le informazioni contenute nei Natura 2000 Data Form per il sito 5160008. Per quanto concerne i Pesci, sono state considerate soltanto le specie di particolare interesse conservazionistico (specie di interesse comunitario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, regionale ai sensi della L.R. 56/2000 o specie incluse nella Lista d’Attenzione del Repertorio Naturalistico Toscano).

Page 30: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 18 

Per gli Anfibi e i Rettili quasi tutte le informazioni più recenti derivano dalla pubblicazione dell’Atlante degli Anfibi e Rettili della Toscana (Vanni & Nistri, 2006), dell’Atlante degli Anfibi e Rettili d’Italia (Sindaco et al., 2006), entrambi riportanti dati di presenza/assenza delle singole specie su reticolo a maglia quadrata 10x10 km, e da Anfibi d’Italia (Lanza et al., 2009). Il sopralluogo, sebbene eseguito in un periodo non adatto al rilevamento diretto degli individui, ha permesso di trarre utili indicazioni di idoneità ambientale del territorio indagato per le diverse specie. Per quanto riguarda gli Uccelli, oltre alle indagini in campo che hanno consentito di rilevare la presenza e l’idoneità ambientale di numerose specie, la maggior parte delle informazioni deriva dall’archivio del Progetto RENATO e dagli archivi del COT (Centro Ornitologico Toscano) e in particolare: CUA – Censimento degli uccelli acquatici svernanti in Toscana che annualmente viene svolto a metà gennaio in concomitanza con i censimenti condotti su tutte le zone umide continentali (Wetlands International). Il territorio infatti comprende interamente la zona umida individuata con il codice italiano LI0503 (Rimigliano) e un tratto del litorale individuato con il codice LI0501 (Litorale Donoratico Baratti). I risultati sono contenuti nell’archivio numerico e una parte di questi è stata pubblicata nel 2007 nel volume Arcamone E., Dall’Antonia P., Puglisi L., 2007. Lo svernamento degli uccelli acquatici in Toscana: 1984-2006. Regione Toscana Giunta regionale, Direzione generale Sviluppo Economico. (http://www.centrornitologicotoscano.org/publications/Svernamento%20acquatici%20Toscana%2084-06.pdf). I risultati del censimento 2010 sono stati pubblicati nella rivista ornitologica Picus n. 70 – 2010 Arcamone E. e Puglisi L., a cura di. (Dato bibliografico non presente in archivio). CRONACA – Contiene segnalazioni relative a tutto il territorio regionale durante tutto l’anno. I dati sono contenuti in un archivio numerico e una parte di questi è pubblicata nel Volume Arcamone E., Puglisi L., 2007 Cronaca ornitologica toscana. Osservazioni relative agli anni 1992-2004, estratto da Alula Rivista di Ornitologia Volume XIII (1-2) – 2006. Edizioni Belvedere MITO - Monitoraggio delle Specie nidificanti in Toscana, coordinato dal Centro Ornitologico Toscano e inserito in un più ampio progetto condotto a scala nazionale Le fonti bibliografiche inerenti i Mammiferi sono risultate più limitate. Se si eccettuano i lavori già citati a carattere faunistico più generale, sono scarse le informazioni sulla teriofauna gravitante anche solo parzialmente nel territorio di Rimigliano. Le informazioni che si riportano nello studio, consistente più che altro da un elenco delle specie potenzialmente presenti in base alle caratteristiche degli ambienti, derivano dal lavoro dell’INFS a carattere nazionale, Mammiferi d’Italia, a cura di Spagnesi & De Marinis (2002) e da dati inediti raccolti dagli autori. Altre informazioni riguardanti la distribuzione toscana dei Lagomorfi e degli Artiodattili derivano dal lavoro di Masseti (2003). Per tutte le Classi, alcune informazioni derivano anche da fonti inedite raccolte, dagli autori stessi o da altri studiosi e ricercatori specialisti nei vari settori delle Scienze

Page 31: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 19 

Naturali e contenute in Banche dati afferenti a progetti realizzati a diversa scala (Provinciale, Regionale, Nazionale). Inoltre, per quanto riguarda l’avifauna sono state consultate due mailing list che raccolgono le osservazioni di ornitologi in tutta Italia. Le segnalazioni riportano di solito, oltre alle specie osservate, la localizzazione dei siti di osservazione, a scala di dettaglio variabile, e la fenologia: EBN Italia (sito presso www.ebnitalia.it; indirizzo: [email protected]) e il suo nodo toscano Lo Strillozzo (www.lostrillozzo.it). Sono stati consultati i reports dal 1998 al 2011. Una terza mailing list (Lista Vertebrati [email protected]) contiene segnalazioni, report e informazioni generali sui vertebrati italiani. RISULTATI Di seguito si riportano le check list relative alle differenti Classi analizzate, con un breve commento sulla presenza delle specie nelle diverse unità ambientali. Nell’ambito dell’area infatti si possono riconoscere alcune unità ambientali omogenee per la fauna: • Le aree aperte agricole e le formazioni naturali a prevalenza di specie erbacee

con presenza di vegetazione ecotonale; arbusteti e garighe • Le zone umide con canneti a Phragmites e Thypha e i giuncheti; i prati umidi • Le formazioni forestali a prevalenza di specie arboree: pinete litoranee e boschi

mesofili e termofili a dominanza di querce • La fascia litoranea • Aree antropizzate 2.3.2 Invertebrati La tabella successiva mostra i risultati relativi alla presenza di invertebrati nell’area di studio o in zone limitrofe. Gruppo LOCALITA SPECIE

Insetti

Donoratico - San Vincenzo - Marina di Castagneto Brithys crini (F.) Monte Calvi Anax ephippiger (Burmeister) Monte Calvi Coenonympha elbana Staudinger Charaxes jasus Monte Calvi Euchloe bellezina (Boisduval) Monte Calvi Lucanus tetraodon Thunberg SIC IT5160008 Euplagia (Callimorpha) quadripunctaria

Molluschi

Casa Cavalleggeri Polloneriella contermina (Pfeiffer, 1848) Fossa Calda Melanopsis etrusca Brot, 1862 Monte Calvi Hypnophila dohrni (Paulucci, 1882) Monte Calvi Oxychilus (Oxychilus) uziellii (Issel, 1872) Monte Calvi Retinella olivetorum (Gmelin, 1791) Monte Calvi Solatopupa juliana (Issel, 1866)

Page 32: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 20 

Monte Calvi Cochlodina (Cochlodinastra) comensis lucensis (Gentiluomo, 1868)

Monte Calvino Solatopupa juliana (Issel, 1866) Venturina Melanopsis etrusca Brot, 1862

Fra gli invertebrati segnalati nell’area, appare di rilievo la presenza dell’Odonate Anax ephippiger, specie di interesse regionale, nota per la Toscana in poche località in provincia di Firenze, Livorno, Grosseto. La specie è sempre segnalata con pochissimi esemplari e le viene attribuito lo status di vulnerabilità (RENATO, 2011) a causa della fragilità degli ecosistemi in cui vive. Come in tutti gli Odonati, le larve di questa specie vivono nell’acqua, dove cacciano piccoli invertebrati e talora piccoli pesci o girini, mentre gli adulti volano attivamente presso i corsi d’acqua e gli stagni. Le cause di minaccia risiedono essenzialmente nell’inquinamento delle acque, le bonifiche delle zone umide, l’uso dei pesticidi. Anax ephigger è inserito fra le specie vulnerabili anche a livello nazionale (Bulgarini et al., 1998). Fra gli insetti è presente anche un endemismo toscano limitato all'Isola d'Elba, all'Isola del Giglio, al Monte Argentario e alla costa tirrenica, la Coenonympha elbana. Questo lepidottero è tipico degli spazi aperti erbosi. Sebbene la tendenza della popolazione non sia conosciuta, la specie è considerata vulnerabile in Toscana e in Italia. Le principali minacce sono costituite dagli incendi e da opere di valorizzazione turistica. Unica specie di interesse comunitario (segnalata per il SIC Monte Calvi di Campigna) è la Euplagia quadripunctaria, un lepidottero che vive in zone aperte dalla pianura alla montagna prediligendo radure di boscaglie aride e calde. E’ specie comune e diffusa in tutta Italia, dalla pianura alla montagna, soprattutto nelle parti più calde di certe vallate. Fra le potenziali cause di minaccia l’inquinamento dell’aria e del suolo e l’uso di pesticidi. Charaxes jasius è un lepidottero presente in Toscana sul litorale tirrenico da Livorno all'Argentario, all'Isola d'Elba, di Giannutri, di Capraia e del Giglio. Si trova anche nell'interno in varie località dove vegeta il corbezzolo, pianta nutrice della larva. E’ specie di interesse regionale, ritenuta “vulnerabile” sia a livello toscano (RENATO, 2011) che nazionale (Blugarini et al., 1998). Fra le cause di minaccia vi sono la distruzione degli ambienti di vita, impianti e attività balneari, urbanizzazione, incendi. Tra i Molluschi è segnalato l’Igromide Polloneriella contermina. Questa specie vive esclusivamente lungo i litorali sabbiosi; in Toscana, è presente, con una distribuzione molto frammentaria da Calambrone (LI) fino al Tombolo di Burano (GR). Distruzione ed alterazione di habitat costituiscono le principali cause di minaccia e in particolare le alterazioni in conseguenza dello sviluppo del turismo balneare. Specie di interesse regionale, è inserita fra i molluschi “vulnerabili” in Toscana (RENATO, 2011). Poiché rappresenta uno degli elementi più importanti della malacofauna delle dune italiane è necessario garantire alti livelli di tutela a tutti i biotopi dove è ancora presente. Per il torrente Fossa Calda, che delimita a Sud la pineta di Rimigliano, è segnalato il mollusco di rilevante interesse conservazionistico Melanopsis etrusca. Questa specie

Page 33: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 21 

è endemica della Maremma Toscana e vive nelle acque termali della fascia costiera compresa tra Campiglia Marittima (LI) e Roselle (GR). All'inizio del secolo scorso, la specie era presente in almeno undici stazioni, oggi ridotte a sette. Il numero delle popolazioni conosciute è in costante calo a causa dei continui interventi antropici che riducono, distruggendo o inquinando, il peculiare habitat termale. Distruzione ed alterazione dell’habitat (inquinamento, captazione per scopi irrigui, riempimento e canalizzazione di corsi d’acqua anche conseguenti alla progressiva urbanizzazione; gestione del livello idrometrico) sono le principali cause di minaccia. La scomparsa di alcune popolazioni sembra imputabile in parte allo sfruttamento minerario che ha portato all'abbassamento delle falde freatiche o il loro inquinamento, in parte all'imbrigliamento delle acque sorgive. Specie di interesse regionale, in Toscana è stato elevato a “In pericolo critico” (RENATO, 2011) e l’IUCN lo classifica come “in pericolo”.

2.3.3 Pesci L’indagine bibliografica ha fornito un solo record relativo alla presenza della rovella Rutilus rubilio nel torrente Fossa Calda. Specie endemica italiana, in Toscana è frequente sia in corsi d’acqua di ambienti collinari interni, che appenninici che costieri dei principali bacini e sottobacini. Le popolazioni toscane sono probabilmente in decremento (RENATO, 2011). Specie termofila, la rovella ha un’ampia valenza ecologica ma mostra una spiccata preferenza per le acque a corrente moderata con fondo a ghiaia o sabbia e moderata presenza di macrofite. Ciprinide di interesse comunitario e regionale è ritenuta vulnerabile a livello nazionale (Bulgarini et al., 1998) e inserita fra le specie prossime alla minaccia dall’IUCN.

2.3.4 Anfibi e Rettili I dati raccolti sugli Anfibi indicano la presenza certa o potenziale di 8 specie. La maggior parte delle fonti bibliografiche si basa su una scala ampia e le segnalazioni non sono tutte direttamente riferibili a località all’interno dell’area di studio. Gli anfibi si rinvengono nelle zone umide nel periodo riproduttivo; al di fuori di questo frequentano anche zone aperte con vegetazione ecotonale, boschetti con sottobosco umido, ecc. Tra le specie a presenza certa o molto probabile ve ne sono alcune assai comuni in tutto il territorio, come rospo comune Bufo bufo e rana verde (Pelophylax “esculentus com.”). Più interessante risulta la presenza del tritone crestato Triturus canifex e di quello punteggiato Lissotriton vulgaris. T. carnifex è specie di interesse comunitario (inserita negli Allegati II e IV), è presente nell’Allegato II della Convenzione di Berna. Entrambe sono specie di interesse regionale per la Toscana. Le segnalazioni di queste specie provengono da aree limitrofe (Orti Bottagone) ma la presenza di estese formazioni dulcaquicole retrodunali induce a ritenere assai verosimile la presenza di tali specie anche all’interno dell’area indagata. Il rospo smeraldino Bufo viridis è assai comune in ambienti simili di tutta la costa livornese fino a Follonica. La raganella Hyla intermedia frequenta boschi e aree palustri, canali di bonifica ricchi di canneti, vegetazione ripariale dei corsi d'acqua in

Page 34: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 22 

genere e di stagni e laghi ma si spinge, con una certa frequenza anche in zone più asciutte sempre, però, dove siano presenti alberi e cespugli. Si tratta, infatti, di un Anuro prettamente arboricolo, che vive sulle fronde della vegetazione tra la quale si mimetizza grazie alla colorazione verde del corpo.

Tabella 2 Elenco specie di Anfibi presenti nell’area di studio e grado di accertamento

Nome scientifico Nome Comune Famiglia Alloctona Presenza

Triturus carnifex Tritone crestato Salamandridi no Certa/Molto probabile Lissotriton vulgaris Tritone punteggiato Salamandridi no Certa/Molto probabile Bufo bufo Rospo comune Bufonidi no Certa/Molto probabile Bufo viridis Rospo smeraldino Bufonidi no Certa Hyla intermedia Raganella italiana Ilidi no Certa/Molto probabile Rana dalmatina Rana dalmatina Ranidi no Certa/ Molto probabile Rana italica Rana appenninica Ranidi no Certa/ Molto probabile Pelophylax “esculentus com.” Rana verde Ranidi no Certa/Molto probabile

Tra i rettili, 19 specie sono da ritenere presenti nell’area. Dal totale delle specie sono escluse le due tartarughe marine (Caretta caretta e Dermochelys coriacea) segnalate per la costa livornese (Golfo di Baratti e di Piombino; Vanni & Nistri 2006) ma la cui presenza esula dagli scopi del presente lavoro. Il livello di conoscenza di questo taxa risulta piuttosto scarso; l’elenco riportato in tabella comprende perlopiù specie molto comuni. Vi sono pochi dati certi su specie rare o minacciate, ma la presenza di queste in ambiti limitrofi fa supporre che l’area possa ospitare popolazioni riferibili a queste specie. In particolare ci riferiamo alla testuggine palustre, al colubro liscio, al colubro di Riccioli e al cervone (tutte specie di notevole interesse conservazionistico); si ritiene effettivamente probabile una loro presenza all’interno dell’area dato che risultano esserci gli habitat idonei ad ospitarli (aree umide retrodunali per la testuggine e leccete e macchie per le altre tre specie).

Tabella 3 Elenco specie di Rettili presenti e relativo grado di accertamento.

Nome scientifico Nome Comune Famiglia Alloctona Presenza

Emys orbicularis Testuggine palustre Emididi no Probabile Testudo hermanni Testuggine di Hermann Testudinidi no Certa/Molto probabile Testudo graeca Testuggine greca Testudinidi Sì Possibile Hemidactylus turcicus Geco verrucoso Gecconidi no Certa/Molto probabile Tarentola mauritanica Geco comune Gecconidi no Probabile Euleptes europaea Tarantolino Gecconidi no Possibile Anguis fragilis Orbettino Anguidi no Certa/Molto probabile Lacerta bilineata Ramarro Lacertidi no Certa/Molto probabile Podarcis muralis Lucertola muraiola Lacertidi no Certa/Molto probabile Podarcis sicula Lucertola campestre Lacertidi no Certa/Molto probabile Chalcides chalcides Luscengola Scincidi no Certa/Molto probabile

Page 35: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 23 

Hierophis viridiflavus Biacco Colubridi no Certa/Molto probabile Coronella austriaca Colubro liscio Colubridi no Probabile Coronella girondica Colubro di Riccioli Colubridi no Probabile Zamenis longissimus Saettone comune Colubridi no Certa/Molto probabile Elaphe quatuorlineata Cervone Colubridi no Probabile Natrix natrix Biscia dal collare Colubridi no Certa/Molto probabile Natrix tessellata Biscia tassellata Colubridi no Possibile Vipera aspis Vipera comune Viperidi no Certa/Molto probabile

I Rettili presenti o potenzialmente presenti nelle zone aperte con la Lucertola muraiola Podarcis muralis, la Lucertola campestre Podarcis sicula, il Ramarro Lacerta bilineata, la Luscengola Chalcides chalcides, l’Orbettino Anguis fragilis, il Biacco Coluber viridiflavus e la Vipera Vipera aspis, specie a larga diffusione nazionale e di ridotto interesse conservazionistico. Le due specie di lucertola Podarcis muralis e P. sicula sono considerate molto comuni (Vanni e Nistri, 2005). Nelle zone a macchia, al margine dei pascoli e nei terreni accidentati, possibile è la presenza del Colubro liscio Coronella austriaca, una specie localizzata in Toscana e in diminuzione in tutta Europa. Negli ultimi anni si è fatta sempre più rara in tutto l’areale in seguito alle modificazioni dell'habitat provocate dalle attività umane e per il prelievo di esemplari operato per fini di terraristica. La natrice dal collare Natrix natrix è piuttosto comune in Toscana, vive in ambienti acquatici di varia natura e tipologia ma è in grado di colonizzare anche zone asciutte (boschi, pascoli, ecc.) e le aree a forte presenza umana. Nelle zone boscate comune e diffusa risulta la Lucertola muraiola, specie presente in tutti i tipi di bosco. Un po’ meno frequenti appaiono il Ramarro, l’Orbettino e la Vipera comune. Possibile, infine, la presenza del Colubro di Esculapio (o saettone) Zamenis lonigissimus e del Colubro di Riccioli Coronella girondica. Queste specie prediligono gli ambienti forestali, i ruderi, i muri a secco e i casolari. Il cervone Elaphe quatuorlineata frequenta soprattutto i boschi, le boscaglie termofile, la macchia mediterranea; specie di interesse comunitario e regionale, è ritenuto vulnerabile in Toscana (RENATO, 2011). E’ relativamente frequente nel sud della regione ma negli ultimi anni è andato incontro a un generale declino dovuto agli incendi, al degrado degli ambienti vitali soprattutto per far posto alle strutture residenziali e turistiche (Vanni e Nistri, 2006). La testuggine di Hermann Testudo hermannii è forse la specie di maggiore rilievo presente in questa tipologia ambientale. E’ autoctona e diffusa soprattutto lungo la costa e nell'immediato entroterra, in ambienti di macchia, nelle pinete e nelle leccete; è conosciuta anche per località interne. Nelle zone interne e collinari frequenta boscaglie, boschi e aree ricche di vegetazione arbustiva ma anche garighe, prati aridi, ecc. L'area di studio presenta caratteristiche ambientali idonee alla specie ma non si può escludere la presenza di individui sfuggiti alla cattività. E’ specie di interesse comunitario (Allegati II e IV della Direttiva Habitat) e regionale ai sensi della 56/2000 per quanto riguarda la Toscana; è inserita fra le specie ‘vulnerabili’ dai risultati del progetto RENATO (2011). Le principali cause di minaccia sono costituite

Page 36: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 24 

dalla distruzione e degrado dei suoi ambienti di vita, a causa di incendi, disboscamenti, trasformazioni del territorio (costruzione di strade, messa a coltura intensiva di territori con cespugliati, macchia o boscaglia) (Sposimo e Castelli, 2005). La testuggine greca Testudo graeca è specie alloctona originaria del Nord-Africa, Spagna meridionale sud-est europeo e introdotta in Italia a scopi ornamentali. E’ segnalata presso Campiglia marittima e la sua presenza nell’area di studio è da ritenersi possibile. Tra i rettili delle zone umide, una delle specie di maggior rilievo presenti è la testuggine palustre Emys orbicularis. Sebbene in Europa sia inserita tra le specie a più basso rischio (secondo le categorie IUCN), in Italia è ovunque in sensibile diminuzione e in Toscana è ritenuta vulnerabile (RENATO, 2011). Vive in numerose tipologie di zone umide di acqua dolce, corrente o no, con una dieta prevalentemente carnivora (invertebrati e piccoli vertebrati). Specie di interesse regionale e comunitario, è minacciata soprattutto dalla scomparsa degli habitat umidi o dal loro degrado in seguito alle attività antropiche. Risente negativamente della competizione con specie alloctone quali Trachemys scripta. La consistenza delle popolazioni di testuggine palustre è scarsa e ritenuta in diminuzione a livello continentale e nazionale (Bulgarini et al., 1998; Spagnesi e Zambotti, 2001); è protetta dalla Direttiva Habitat (Allegati II e IV) ed è inoltre specie di interesse regionale per la Toscana (L.R. 56/2000). In Italia è considerata specie parzialmente minacciata (LR) (Bulgarini et al., 1998). I rettili acquatici comprendono anche la già citata natrice dal collare e la natrice tessellata Natrix tessellata; la prima è specie banale, a vastissima diffusione in Italia e adattabile a diverse situazioni ambientali, essendo capace di vivere anche lontano dall'acqua e in situazioni di notevole presenza antropica. La seconda è un serpente di un certo rilievo faunistico, non comune e localizzata in Toscana.

2.3.5 Avifauna L’inquadramento dell'avifauna ha riguardato il popolamento nidificante e secondariamente quello svernante. La maggiore disponibilità di dati sull'argomento ha permesso di tracciare un quadro complessivo delle specie che, sebbene incompleto, appare certamente più soddisfacente rispetto a quello delle altre Classi animali. L'elenco delle specie presenti è riportato in tabella 4. Complessivamente si riportano 106 specie di cui 33 solo nidificanti, 47 sia nidificanti che svernanti e 26 solo svernanti. Le considerazione riportate di seguito riguardano soprattutto l’avifauna nidificante che assume un rilievo maggiore poiché spesso indicatrice di qualità ambientale.

Page 37: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 25 

Tabella 4 Elenco delle specie di uccelli presenti come nidificanti o come svernanti

Nome scientifico Nome Comune Presenza

Nidificante Svernante Tachybaptus ruficollis Tuffetto Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Phalacrocorax carbo Cormorano Certa/Molto probabile Phalacrocorax aristotelis Maragone dal ciuffo Certa/Molto probabile Bubulcus ibis Airone guardabuoi Certa/Molto probabile Egretta garzetta Garzetta Certa/Molto probabile Casmerodius albus Airone bianco maggiore Certa/Molto probabile Ardea cinerea Airone cenerino Certa/Molto probabile Phoenicopterus roseus Fenicottero Certa/Molto probabile Anas crecca Alzavola Certa/Molto probabile Anas platyrhynchos Germano reale Certa/Molto probabile Aix sponsa Anatra sposa* Certa/Molto probabile Pernis apivorus Falco pecchiaiolo Certa/Molto probabile Circaetus gallicus Biancone Certa/Molto probabile Circus aeruginosus Falco di palude Certa/Molto probabile Circus cyaneus Albanella reale Certa/Molto probabile Accipiter nisus Sparviere Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Buteo buteo Poiana Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Falco tinnunculus Gheppio Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Falco columbarius Smeriglio Probabile Falco subbuteo Lodolaio Possibile Phasianus colchicus Fagiano comune Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Rallus aquaticus Porciglione Probabile Gallinula chloropus Gallinella d'acqua Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Fulica atra Folaga Certa/Molto probabile Coturnix coturnix Quaglia Certa/Molto probabile Charadrius alexandrinus Fratino Possibile Possibile Vanellus vanellus Pavoncella Certa/Molto probabile Gallinago gallinago Beccaccino Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Scolopax rusticola Beccaccia Probabile Probabile Larus melanocephalus Gabbiano corallino Certa/Molto probabile Larus ridibundus Gabbiano comune Certa/Molto probabile Larus michahellis Gabbiano reale med. Certa/Molto probabile Sterna sandvicensis Beccapesci Certa/Molto probabile Columba oenas Colombella Certa/Molto probabile Columba palumbus Colombaccio Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Streptopelia decaocto Tortora dal collare Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Streptopelia turtur Tortora selvatica Certa/Molto probabile Clamator glandarius Cuculo dal ciuffo Possibile Cuculus canorus Cuculo Probabile Tyto alba Barbagianni Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile

Page 38: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 26 

Nome scientifico Nome Comune Presenza

Nidificante Svernante Otus scops Assiolo Certa/Molto probabile Athene noctua Civetta Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Strix aluco Allocco Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Asio otus Gufo comune Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Asio flammeus Gufo di palude Certa/Molto probabile Caprimulgus europaeus Succiacapre Certa/Molto probabile Apus apus Rondone comune Certa/Molto probabile Merops apiaster Gruccione Certa/Molto probabile Coracias garrulus Ghiandaia marina Possibile Upupa epops Upupa Certa/Molto probabile Jynx torquilla Torcicollo Certa/Molto probabile Possibile Picus viridis Picchio verde Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Dendrocopos minor Picchio rosso minore Probabile Probabile Calandrella brachydactyla Calandrella Possibile Alauda arvensis Allodola Certa/Molto probabile Lullula arborea Tottavilla Certa/Molto probabile Galerida cristata Cappellaccia Certa/Molto probabile Hirundo rustica Rondine Certa/Molto probabile Delichon urbicum Balestruccio Certa/Molto probabile Motacilla alba Ballerina bianca Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Troglodytes troglodytes Scricciolo Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Prunella modularis Passera scopaiola Certa/Molto probabile Erithacus rubecula Pettirosso Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Luscinia megarhynchos Usignolo Certa/Molto probabile Phoenicurus ochruros Codirosso spazzacamino Probabile Saxicola torquatus Saltimpalo Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Oenanthe oenanthe Culbianco Possibile Monticola solitarius Passero solitario Certa/Molto probabile Turdus merula Merlo Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Turdus philomelos Tordo bottaccio Certa/Molto probabile Turdus iliacus Tordo sassello Certa/Molto probabile Cettia cetti Usignolo di fiume Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Cisticola juncidis Beccamoschino Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Acrocephalus scirpaceus Cannaiola comune Probabile Acrocephalus arundinaceus Cannareccione Probabile Hippolais polyglotta Canapino comune Probabile Sylvia cantillans Sterpazzolina comune Certa/Molto probabile Sylvia melanocephala Occhiocotto Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Sylvia atricapilla Capinera Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Sylvia hortensis Bigia grossa Certa/Molto probabile Phylloscopus collybita Luì piccolo Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Regulus ignicapilla Fiorrancino Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Muscicapa striata Pigliamosche Certa/Molto probabile

Page 39: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 27 

Nome scientifico Nome Comune Presenza

Nidificante Svernante Aegithalos caudatus Codibugnolo Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Cyanistes caeruleus Cinciarella Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Parus major Cinciallegra Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Sitta europaea Picchio muratore Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Certhia brachydactyla Rampichino comune Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Oriolus oriolus Rigogolo Possibile Lanius collurio Averla piccola Certa/Molto probabile Lanius senator Averla capirossa Certa/Molto probabile Garrulus glandarius Ghiandaia Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Pica pica Gazza Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Corvus cornix Cornacchia grigia Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Sturnus vulgaris Storno Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Passer domesticus Passera europea Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Passer montanus Passera mattugia Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Fringilla coelebs Fringuello Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Serinus serinus Verzellino Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Carduelis chloris Verdone Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Carduelis carduelis Cardellino Certa/Molto probabile Certa/Molto probabile Carduelis cannabina Fanello Certa/Molto probabile Emberiza cirlus Zigolo nero Possibile Emberiza schoeniclus Migliarino di palude Certa/Molto probabile Miliaria calandra Strillozzo Certa/Molto probabile

*Specie esotica; individui sfuggiti alla cattività Assieme alle zone umide le aree aperte sono quelle nelle quali si trova il maggior numero di specie di interesse conservazionistico. Queste sono utilizzate come aree di foraggiamento, di caccia, o come siti di nidificazione. Alcune delle specie rilevate, più comuni e di minor interesse ecologico e conservazionistico, legate a questi ambienti sono fagiano Phasianus colchicus, colombaccio Columba palumbus, tortora dal collare orientale Streptopelia decaocto e tortora selvatica Streptopelia turtur, ballerina bianca Motacilla alba, usignolo Luscinia megarhynchos, saltimpalo Saxicola torquata, merlo Turdus merula, beccamoschino Cisticola juncidis, canapino Hippolais polyglotta, sterpazzolina Sylvia cantillans, occhiocotto Sylvia melanocephala, rigogolo Oriolus oriolus, gazza Pica pica, zigolo nero Emberiza cirlus, strillozzo Miliaria calandra, oltre a specie spiccatamente antropofile (cfr. § aree antropizzate).

Tra i rapaci diurni legati alle zone aperte sono da menzionare biancone Circaetus gallicus, falco pecchiaiolo Pernis apivorus e gheppio Falco tinnunculus. Il falco pecchiaiolo (specie migratrice e nidificante regolare) era inserito tra le specie non minacciate in Toscana (Sposimo e Tellini, 1995) e la popolazione ritenuta in aumento almeno a scala locale (Sposimo, 1995). Alla luce dei risultati scaturiti dal progetto RENATO, la specie è stata invece inserita tra quelle Prossime alla minaccia/Quasi a rischio (RENATO, 2011). Tra le cause viene annoverata la riduzione dei complessi

Page 40: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 28 

forestali e la gestione a ceduo di quelli residui oltre alla perdita degli habitat di alimentazione costituiti da zone aperte. Il biancone (specie migratrice e nidificante) utilizza l’area di studio per il foraggiamento e per la nidificazione. Il biancone frequenta le zone aperte per la ricerca di cibo che consiste principalmente in Ofidi; la caccia avviene in garighe, pascoli, coltivi, alvei fluviali ampi, radure. Per la nidificazione vengono utilizzati complessi forestali di grande estensione, sia di conifere che di latifoglie, generalmente caratterizzati da scarso disturbo antropico, (Occhiato in Tellini Florenzano et al., 1997), che possono trovarsi anche a notevole distanza dalle aree di alimentazione (RENATO, 2011). L'area indagata si trova all'interno di una vasta zona di grande importanza poiché la maggior parte delle coppie nidificanti in Toscana si concentra nelle aree collinari centro meridionali (RENATO, 2011). Questa specie era inserita nella Lista Rossa Toscana tra quelle rare (Sposimo e Tellini, 1995) ed è oggi ritenuta Prossima alla minaccia/Quasi a rischio (RENATO, 2011); il biancone si trova in uno stato di conservazione negativo anche a livello nazionale e continentale. Le maggiori cause di minaccia sono la cessazione o riduzione del pascolo e l’evoluzione della vegetazione, che ha portato alla perdita di terreni aperti in aree collinari (RENATO, 2011) e la gestione a ceduo dei complessi forestali. Il gheppio (specie nidificante, migratrice e svernante; in Toscana in parte sedentaria) nidifica su pareti rocciose e in cavità di vario tipo (vecchi edifici, mura, viadotti, alberi, ecc.); i territori di alimentazione sono rappresentati da ambienti aperti, anche di limitata estensione, quali colture cerealicole, praterie, pascoli, alvei fluviali, ampie radure e pietraie. La consistenza della popolazione toscana nidificante non è ben conosciuta; nella Lista Rossa Toscana viene stimata in 200-500 coppie, in diminuzione (Sposimo e Tellini, 1995). Attualmente è ritenuta specie a ‘Minima preoccupazione’ (RENATO, 2011); tra le cause di decrementi locali vi solo l’antropizzazione delle aree collinari e di pianura, con perdita di habitat di alimentazione (zone pascolate e ad agricoltura estensiva) e la diminuzione di siti per la nidificazione (edifici rurali ricchi di cavità, pareti rocciose in aree indisturbate). Fra le specie possibili nidificanti è presente in bibliografia anche il lodolaio (Falco subbuteo), specie a status di conservazione sfavorevole in Italia (Bulgarini et al., 1998). Tutte le specie di rapaci diurni (Falconiformes e Accipitriformes) sono inserite nell’Allegato II della Convenzione di Berna (Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente in Europa; 1979) che comprende le Specie di fauna strettamente protette; sono inoltre inserite nella L.157/92 tra le specie oggetto di particolare tutela. Il gruccione (Merops apiaster) è legato alle zone aperte per l'alimentazione, mentre nidifica in colonie su pareti di terra o sabbia compatta e ben drenata, prive di vegetazione, dove scava gallerie nido. In Toscana questa specie è in espansione verso le aree interne, soprattutto nel senese e nell'aretino (Giannella in Tellini Florenzano et al., 1997) e sembra anche in aumento numerico; a scala continentale è invece ritenuta in declino (Tucker & Heath, 1994). Il succiacapre Caprimulgus europaeus, specie estiva nidificante e migratrice, inserita nell'Allegato I della Direttiva Uccelli e nella Lista 2 della LR 56/2000; ritenuta ‘Prossima alla minaccia/Quasi a rischio in Toscana, è in declino in tutta Europa. Il

Page 41: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 29 

succiacapre è legato ad ambienti asciutti e con un certo grado di copertura del suolo come prati cespugliati, garighe, brughiere a Erica sp. pl., ampi greti fluviali, negli ecotoni tra pascoli e arbusteti (RENATO, 2011). Per quanto riguarda i rapaci notturni, vi sono segnalazioni della presenza dell'assiolo Otus scops, della civetta Athene noctua, e del Barbagianni Tyto alba. Sebbene nessuna di queste specie sia menzionata dalla Direttiva Uccelli, il trend delle popolazioni risulta negativo a livello continentale (Tucker & Heath). L’assiolo è inserito nella Lista 2 della LR 56/2000 e nella Lista Rossa Toscana tra le specie mediamente vulnerabili; ad oggi è ritenuto prossimo alla minaccia a causa della modernizzazione delle pratiche agricole che determinano la scomparsa dei siti idonei alla riproduzione e, in seguito all'utilizzo di pesticidi, delle principali prede (RENATO; 2011). Nidifica nelle cavità di alberi, in prossimità di aree aperte dove caccia principalmente grossi insetti (lepidotteri, ortotteri, coleotteri). Il barbagianni non è fra le specie minacciate in Toscana ma appare in declino a livello continentale a causa della trasformazione degli habitat di nificazione e alimentazione. Tutte le specie di rapaci notturni (Strigiformes) sono inserite nell’Allegato II della Convenzione di Berna (Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente in Europa; 1979) che comprende le Specie di fauna strettamente protette; sono inoltre inserite nella L.157/92 tra le specie oggetto di particolare tutela. La presenza del cuculo dal ciuffo fra le specie nidificanti è da ritenere soltanto possibile. Segnalazioni di avvenuta riproduzione provengono infatti da aree molto prossime a quella indagata (Orti Bottagone; RENATO 2011). In Toscana era inserita nella Lista Rossa fra le specie rare (Sposimo e Tellini, 1995) ed è inserita nella Lista 2 della LR 56/2000. La ghiandaia marina Coracias garrulus, è specie di elevato valore conservazionistico, inserita nella Lista 2 – All. A della L.R. Toscana 56/2000 e nell’All. I della Direttiva “Uccelli”; è protetta dalla Convenzione di Berna (Allegato II). Specie in declino a scala continentale e considerata in pericolo a livello nazionale. In Toscana è estremamente rara e confinata quasi esclusivamente nella Provincia di Grosseto; tra i siti di nidificazione in provincia di Livorno vi sono il bosco di Sterpaia e la Val di Cornia (RENATO, 2011). Attualmente in Toscana è considerata specie Vulnerabile. Richiede la presenza di ambienti aperti con siepi e alberature, con vecchi alberi ricchi di cavità o ruderi. Nidifica infatti nelle cavità di vecchi alberi, in Toscana per lo più pini domestici e querce, ma anche in cassette-nido. Le maggiori minacce per la specie sono costituite dalle trasformazioni nelle pratiche agricole tradizionali, la diminuzione e la scomparsa delle vecchie piante camporili, la cessazione del pascolo, che determinano l’alterazione degli habitat di nidificazione e dei siti idonei alla costruzione del nido, oltre che la diminuzione delle risorse trofiche. Presenti come nidificanti certe/molto probabili l’averla piccola (Lanius collurio) e l’averla capirossa (Lanius senator). L’averla capirossa è specie ritenuta ‘in pericolo’ (RENATO, 2011) mentre l'averla piccola, specie indicata come ben distribuita nella regione, sebbene in declino (Dinetti in Tellini Florenzano et al., 1997) è ad oggi ritenuta ‘Prossima alla minaccia’ (RENATO, 2011); entrabe le specie sono inserite nella Lista 2 della LR 56/2000. Le specie del genere Lanius sono (Laniidae) sono protette dalla Covenzione di Berna (Allegato II); sono legate ad ambienti con elevata

Page 42: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 30 

eterogeneità: seminativi di tipo tradizionale, pascoli, ricchi di vegetazione ecotonale, alternati a boschetti, arbusteti. La rarefazione generalizzata di queste specie viene attribuita alle modificazioni del paesaggio agrario con scomparsa di siepi e alberature, abbandono delle aree sfavorevoli, riduzione del pascolo, diminuzione di eterogeneità nelle aree pianeggianti e collinari. In questa unità ambientale sono state individuate anche specie di rilievo faunistico e conservazionistico come tottavilla (Lullula arborea) e cappellaccia (Galerida cristata). La popolazione toscana di tottavilla (specie migratrice a corto raggio, nidificante e svernante; in Toscana anche in parte sedentaria) presenta un andamento demografico negativo, provocato dai cambiamenti ambientali che interessano i paesaggi collinari e montani (Lapini in Tellini Florenzano et al., 1997). Nella Lista Rossa Toscana (Sposimo e Tellini, 1995) era considerata specie non minacciata ma la recente revisione delle segnalazioni degli ultimi 20 anni, realizzata nell'ambito del progetto RENATO ha portato all'inserimento della tottavilla tra le specie 'prossime alla minaccia/Quasi a rischio' (RENATO, 2011). La popolazione toscana nidificante è stimata in 1000-4000 coppie (Lapini in Tellini Florenzano et al., 1997). La cappellaccia (specie sedentaria) è una delle specie nidificanti nell'area di studio maggiormente legata agli ambienti aperti. Evita infatti qualsiasi tipo di area boscata (comprese siepi e alberature) mentre la si rinviene in greti fluviali e zone pascolate (Lapini in Tellini Florenzano et al., 1997). La popolazione regionale è stimata in 1500-5000 coppie; sebbene ad oggi sia ritenuta non minacciata, la specie appare in diminuzione in Toscana, analogamente a quanto avviene a scala continentale (Tucker & Heath, 1994). Anche la calandrella è segnalata fra le specie nidificanti possibili. Inserita fra le specie non minacciate nella Lista Rossa Toscana (Sposimo e Tellini, 1995) è oggi da ritenere specie vulnerabile (RENATO, 2011). La popolazione toscana è infatti in decremento sia numerico che di areale, minacciata soprattutto dalla perdita di habitat per la diminuzione delle zone di gariga e degli incolti per evoluzione naturale (spesso dovuta alla cessazione del pascolo), per urbanizzazione e modifiche colturali nelle zone agricole litoranee e crescente antropizzazione delle aree dunali. Da citare infine la presenza invernale della colombella Columba oenas. In particolare appare significativa la segnalazione di 450 colombelle nella Tenuta di Rimigliano nel gennaio 2012 (Benucci, LOSTRILLOZZO mailing list). Questa specie si trova in cattivo stato di conservazione a livello sia nazionale che regionale (inserita fra le specie ‘in pericolo critico’ nella Lista Rossa nazionale e tra quelle ‘altamente vulnerabili’ in quella regionale); è inserita nella Lista 2 della LR 56/2000. Dal progetto regionale RENATO è emerso che i siti di svernamento sono pochi e occupati in modo irregolare, mentre si hanno scarsissime notizie riguardo la nidificazione (la popolazione regionale dovrebbe contare circa 20 coppie). La colombella nidifica in ambienti boschivi maturi ma è necessaria la vicinanza di campi coltivati e incolti che utilizza per alimentarsi. Tra le specie nidificanti più o meno strettamente legate agli ambienti forestali vi sono picchio rosso maggiore (Picoides major), picchio rosso minore (Dendrocopos minor), picchio verde (Picus viridis), torcicollo (Jynx torquilla), upupa (Upupa epops)

Page 43: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 31 

e numerosi Passeriformi tra cui capinera (Sylvia atricapilla), pettirosso (Erithacus rubecula), picchio muratore (Sitta europea), luì piccolo (Phylloscopus collybita), ghiandaia (Garrulus glandarius), fringuello (Fringilla coelebs), oltre ai rapaci diurni già citati, che nidificano nei complessi forestali. Nei boschetti e nelle alberature alternate a spazi aperti, le entità maggiormente caratterizzanti l’avifauna risultano capinera, verdone, cardellino, verzellino, codibugnolo (Aegithalos caudatus), oltre alle specie ubiquitarie già citate. Alcune delle specie suddette sono legate in modo particolare a ecosistemi di bosco maturo. In particolare picchio rosso maggiore, picchio verde e picchio muratore utilizzano cavità in alberi di grosse dimensioni. Il picchio verde (sedentario in Toscana) nidifica in boschi di pianura e di collina, con alberi di dimensioni medio-grosse; non si dimostra molto selettivo nei confronti della specie ma è particolarmente abbondante nelle cerrete (Merendi, 1996; Puglisi in Tellini Florenzano et al., 1997) e nelle pinete. Nella nostra Regione non sembra minacciato ma è indicato come in declino in Europa (Tucker & Heath, 1994). Il picchio rosso maggiore (sedentario) in Toscana nidifica in molti tipi di bosco: pinete, cerrete, castagneti da frutto, formazioni ripariali, ma diviene abbondante ove siano presenti alberi vecchi e senescenti (Tellini Florenzano in Tellini Florenzano et al., 1997). Il picchio muratore (sedentario) è fra le specie nidificanti in Toscana, forse quella che più caratterizza i boschi maturi. La specie è ritenuta non minacciata in Toscana (la popolazione regionale è stimata in 6000-15000 coppie). Il rampichino Certhia brachydactyla e il torcicollo Jynx torquilla sono specie forestali che si riscontrano anche negli agroecosistemi ricchi di vecchi alberi (ad es. oliveti e campi con alberature). E’ presente fra le specie nidificanti certe anche lo sparviere Accipiter nisus, un rapace legato alle formazioni forestali sia per la nidificazione che per l’attività trofica. E’ inserito nella Convenzione di Berna tra le specie strettamente protette. Legati a questi ecosistemi anche due rapaci notturni: allocco (Strix aluco) e gufo comune (Asio otus). Sebbene il record sia datato (1996) merita citare infine una segnalazione relativa alla nidificazione della bigia grossa Sylvia hortensis. Questa specie, difficile da contattare e dalle preferenze ambientali di non facile definizione, è inserita nelle Liste Rosse nazionale e regionale fra le specie ‘in pericolo’ e definita ‘altamente vulnerabile’ nel progetto RENATO; è protetta dalla Convenzione di Berna e inserita nella Lista 2 della LR 56/2000. E’ generalmente indicata come specie legata a boschi mediterranei e submediterranei aperti, spesso pascolati, ma anche a oliveti, frutteti e alla macchia mediterranea. In Toscana è stata segnalata negli ultimi anni in zone collinari. Le zone umide, le aree acquitrinose o i campi soggetti a periodici allagamenti sono frequentati abitualmente da numerose specie di Uccelli acquatici o comunque legati agli ecosistemi acquatici; si ricordano tuffetto Tachybaptus ruficollis, garzetta Egretta garzetta, airone cenerino Ardea cinerea, airone guardabuoi Bubulcus ibis, airone bianco maggiore Casmerodius albus, germano reale Anas pltyrhynchos, alzavola Anas crecca, beccaccino Gallinago gallinago, folaga Fulica atra la cui presenza è riferibile a individui in migrazione, a subadulti che ancora non si riproducono oppure

Page 44: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 32 

ad animali nidificanti a distanza anche rilevante oppure ancora segnalati come svernanti nell’area. Tali specie utilizzano queste aree per alimentarsi. Nidificano invece nell'area di studio specie come gallinella d’acqua Gallinula chloropus, porciglione Rallus aquaticus, ballerina gialla Motacilla cinerea presenti con popolazioni sedentarie e nidificanti oppure soltanto in periodo riproduttivo), entità adattabili piuttosto diffuse in Toscana. Tra le specie svernanti spicca la presenza del Gufo di palude Asio flammeus, noto nel territorio regionale solo per pochissime località. Molto interessante è il dato di presenza dell’albanella reale Circus cyaneus, rapace che durante l’inverno diviene legato alle aree umide e del falco di palude Circus aeruginosus. Le specie segnalate per il litorale e la fascia dunale sono per lo più svernanti (ad esempio le varie specie di Laridae e Sternidae). Di grande rilievo conservazionistico sono le segnalazioni relative alla presenza del fratino Charadrius alexandrinus, sebbene sia lo svernamento che la nidificazione siano indicate soltanto come “possibili”. Il fratino è una delle più rare fra quelle nidificanti in Toscana; il trend della popolazione è fortemente negativo e la specie è attualmente ritenuta ‘in pericolo’ (RENATO, 2011). La principale minaccia sembra costituita dal turismo balneare nelle spiagge libere; il mantenimento in assetto naturale delle coste sabbiose e la limitazione in periodo riproduttivo del disturbo antropico, in particolare a quello legato al turismo balneare, sono indicate come misure prioritarie per la conservazione. Il fratino è in declino in tutta Europa, inserito nell’Allegato II della Direttiva Uccelli e nella Lista 2 della LR 56/2000; è protetto dalla convenzione di Berna. Il popolamento legato agli ambienti antropizzati è, per buona parte, costituito da specie originariamente legate agli ambienti rupestri e da entità generaliste e ubiquitarie che si adattano a riprodursi in una grande varietà di ambienti essendo anche capaci di sfruttare risorse trofiche differenziate. Alcune di esse inoltre, traggono vantaggio dalle attività dell'uomo. Sugli edifici costruiscono il nido rondine Hirundo rustica, storno Sturnus vulgaris, passera d'Italia Passer italiae, oltre al gheppio. Le aree coltivate nei pressi delle abitazioni sono frequentate anche da specie forestali o ecotonali quali merlo Turdus merula, capinera Silvya atricapilla, cinciarella Parus caeruleus, cinciallegra Parus major, alcuni fringillidi Gen. Carduelis. Sono particolarmente favoriti dalle attività antropiche anche alcuni Corvidi, in particolare la cornacchia Grigia Corvus corone cornix e la gazza Pica pica.

In queste aree non sono generalmente presenti specie di elevato valore ecologico e conservazionistico. Tuttavia le aree rurali, formate da nuclei di vecchia costruzione e fabbricati tradizionali, possono costituire siti importanti per la nidificazione di specie di interesse quali il gheppio e il passero solitario (Benucci in Tellini Florenzano et al., 1997; Sposimo in Tellini Florenzano et al., 1997) e varie specie di rapaci notturni.

Page 45: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 33 

2.3.6 Teriofauna L'elenco dei mammiferi, con relativo grado di accertamento della presenza, è riportato in tabella 5. Sono state considerate complessivamente 41 specie, di cui però 24 da ritenere certe o molto probabili sul territorio analizzato. Di tutte le altre specie si possiedono notizie decisamente scarse o riferite ad aree esterne.

Tabella 5 Elenco delle specie di mammiferi presenti.

Nome scientifico Nome Comune Alloctona Presenza

Crocidura leucodon Crocidura a ventre bianco no Certa/Molto probabile Crocidura suaveolens Crocidura minore no Certa/Molto probabile Suncus etruscus Mustiolo no Certa/Molto probabile Neomys fodiens Toporagno d’acqua Sorex minutus Toporagno nano no Probabile Sorex antinorii (ex araneus) Toporagno comune no Probabile Talpa caeca Talpa cieca no Probabile Talpa europaea Talpa europea no Probabile Erinaceus europaeus Riccio europeo no Certa/Molto probabile Rhinolophus euryale Rinolofo euriale no Probabile Rhinolophus ferrumequinum

Rinolofo maggiore no Probabile

Rhinolophus hipposideros Rinolofo minore no Probabile Myotis emarginatus Vespertilio smarginato no Probabile Myotis myotis Vespertilio maggiore no Probabile Pipistrellus kuhlii Pipistrello albolimbato no Certa/Molto probabile Pipistrellus pipistrellus Pipistrello nano no Certa/Molto probabile Hypsugo savii Pipistrello di Savi no Certa/Molto probabile Oryctolagus cuniculus Coniglio selvatico si Certa/Molto probabile Lepus europaeus Lepre europea si Certa/Molto probabile Sciurus vulgaris Scoiattolo comune no Certa/Molto probabile Eliomys quercinus Topo quercino no Probabile Glis glis Ghiro no Certa/Molto probabile Muscardinus avellanarius Moscardino no Possibile Myodes glareolus Arvicola rossastra no Probabile Arvicola amphibius Arvicola d'acqua no Probabile Apodemus flavicollis Topo selvatico collo giallo no Certa/Molto probabile Apodemus sylvaticus Topo selvatico no Certa/Molto probabile Rattus norvegicus Ratto delle chiaviche si Certa/Molto probabile Rattus rattus Ratto nero si Certa/Molto probabile Mus musculus Topolino domestico no Certa/Molto probabile Hystrix cristata Istrice no Certa/Molto probabile Myocastor coypus Nutria si Certa/Molto probabile Vulpes vulpes Volpe comune no Certa/Molto probabile Canis lupus Lupo Certa/Molto probabile

Page 46: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 34 

Meles meles Tasso no Certa/Molto probabile Mustela nivalis Donnola no Certa/Molto probabile Mustela putorius Puzzola no Probabile Martes martes Martora Possibile Martes foina Faina no Certa/Molto probabile Sus scrofa Cinghiale si Certa/Molto probabile Capreolus capreolus Capriolo no Probabile

Le aree coltivate e incolte, preferibilmente quelle con maggiore copertura di arbusti fungono da aree di alimentazione e di rifugio per Mammiferi ad ampia diffusione e di minore importanza dal punto di vista conservazionistico, quali volpe Vulpes vulpes, cinghiale Sus scrofa e capriolo Capreolus capreolus, sicuramente presenti nella zona. I Lagomorfi sono rappresentati sia dalla lepre europea che dal coniglio selvatico, quest’ultimo oggetto di una indagine specifica proprio a Rimigliano (Santilli & Bagliacca, 20102), e in questo caso non vi sono difetti di indagine. La lepre è, parte dell’area indagata, sotto il controllo della gestione venatoria e gli esemplari presenti derivano quasi totalmente da immissioni programmate. Nelle zone di transizione tra gli ambienti aperti e il bosco e dove maggiore è la presenza di siepi, è presente il Riccio Erinaceus europeus. In questi stessi ambienti è possibile la presenza di mustelidi quali donnola Mustela nivalis, puzzola Mustela putorius e martora Martes martes. La martora è specie di interesse regionale per la Toscana; Inserita dell’All. III della Convenzione di Berna, è specie particolarmente protetta ai sensi della L. 157/92. La puzzola è specie di interesse regionale per la Toscana; è inserita nell’All. III della Convenzione di Berna; è inoltre specie particolarmente protetta ai sensi della 157/92. In questa unità ambientale è possibile la presenza di alcuni micromammiferi comuni: Suncus etruscus, Crocidura suaveolens, Microtus savii, Apodemus sylvaticus e Mus domesticus. Le specie di chirotteri segnalate per i siti o per aree vaste comprendenti anche quella in esame, sono 8. I chirotteri italiani sono tutti inseriti nell’Allegato IV della Direttiva Comunitaria “Habitat” (specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa) e alcuni sono inseriti anche nell’Allegato IV (specie animali e vegetali la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di protezione). Nell’area indagata tra le specie di maggior interesse si segnala il ferro di cavallo maggiore Rhinolophus ferrumequinum, il rinolofo euriale R. euryale e il ferro di cavallo minore Rhinolophus hipposideros. Le prime due specie sono classificate come vulnerabili a livello nazionale (Bulgarini et al., 1998) mentre la terza è ritenuta in pericolo; sono specie di interesse regionale per la Toscana e di interesse comunitario, inserite in entrambi gli Allegati della Direttiva Habitat. Dal progetto RENATO è emerso che il rinolofo euriale e il r. minore sono da ritenere specie

2 Habitat use by the european wild rabbit (Oryctolagus cuniculus) in a coastal sandy dune ecosystem of central Italy - Hystrix It. J. Mamm. (n.s.) 21(1) (2010): 57-64

Page 47: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 35 

vulnerabili. I rinolofi prediligono zone calcaree ricche di caverne e non lontano dall’acqua. I rifugi, sia estivi che invernali, si trovano prevalentemente nelle grotte o in altre cavità sotterranee. Tutte e tre le specie sono in forte declino in tutto l’areale per l’uso di pesticidi che impoveriscono le aree di foraggiamento, per la rimozione di siepi e boschetti che vengono utilizzati come riferimenti nello spostamento dai rifugi alle aree di foraggiamento, per le attività escursionistiche, in particolare quelle speleologiche, che possono provocare un eccessivo disturbo alle colonie riproduttive in estate e alle colonie ibernanti durante. Come tutti i Chirotteri necessitano di una serie di rifugi dove ripararsi durante il giorno, accoppiarsi, riprodursi, superare in stato di letargo i rigori della stagione invernale (RENATO, 2011). Vi sono dati e segnalazioni anche per due specie di Vespertilionidi. Il vespertilio maggiore Myotis emarginatus e il vespertilio smarginato M. myotis. Analogamente a quanto visto per i rinolofi, queste sono specie di interesse regionale per la Toscana e di interesse comunitario, inserite in entrambi gli Allegati della Direttiva Habitat. Bulgarini et al. (1998) li indica come vulnerabili analogamente a quanto indicato da RENATO (2011). Tutti i chirotteri sono protetti dalla Convenzione di Berna (Allegato II). Nelle zone boscate o con prevalenza di specie arboree il già citato riccio è presumibilmente una delle specie a maggiore diffusione nell'area, grazie all'ampia valenza ecologica. La presenza di strade molto transitate costituisce una delle maggiori cause di morte per questa specie che tuttavia attualmente si trova un buono stato di conservazione. Lo scoiattolo sciurus vulgaris è specie tipicamente forestale. E' inserito nel Libro Rosso degli animali d'Italia (Bulgarini et al., 1998) tra le specie vulnerabili minacciate dalla competizione con specie simili introdotte e dall'alterazione degli habitat. Ampiamente diffuso in tutta la provincia, l’istrice Hystrix cristata è con ogni probabilità presente anche nell’area di studio. E’ inserito nell’All. IV della Direttiva 92/43/CEE. Ampiamente distribuito risulta il cinghiale Sus scrofa, analogamente a quanto detto per la lepre, anche grazie alle massicce immissioni non sempre ufficializzate. Per quanto riguarda la presenza del lupo Canis lupus, vi sono segnalazioni per il Comune di Suvereto a metà degli anni ‘90. A partire dalla metà degli anni ‘80, la presenza del lupo è documentata da segnalazioni attendibili e da uccisioni per la Toscana meridionale (Provincia di Grosseto; Boitani e Ciucci, 1993; Arcà, 1993; Arcà et al., 1985; Calvario e Sarrocco, 1987); ancora negli anni ’90, esistono segnalazioni che confermano la presenza di un nucleo di lupo nella Toscana meridionale/Lazio settentrionale (Boitani e Ciucci, 1996; Capizzi, 1996; Papi, 1998), fino ai più recenti avvistamenti e segnalazioni, peraltro non sempre verificate, degli anni 2000 (Calò, 2004). Le popolazioni subiscono notevoli fluttuazioni numeriche e dimostrano una grande mobilità, in buona parte dovute ai contrasti con l’uomo; questi fattori, uniti alla difficile contattabilità della specie e alla necessità di indagini mirate, rendono difficile affermare con certezza la presenza del lupo in una data area nel breve periodo. Dai dati del progetto RENATO tuttavia, emergono segnalazioni un po’ per tutto il territorio regionale e recentemente un individuo è stato segnalato nel Parco di Migliarino San

Page 48: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 36 

Rossore Massaciuccoli proveniente probabilmente dai Monti Pisani (Gambogi R., com. pers.) e dunque giunto nella Tenuta presidenziale attraversando aree fortemente antropizzate. Il territorio in esame appare, in parte, certamente adatto alla specie, grazie alla presenza delle superfici boscate, alla presenza di prede, al grado di antropizzazione non elevato e, non in ultimo per importanza, alla presenza di corridoi di collegamento. Il lupo è specie di interesse regionale (Lista 2 – All. A della L.R. Toscana 56/2000) e comunitario (Allegati II e IV); è inserito nell’Allegato II della Convenzione di Berna; in Italia è inserito nella Lista Rossa dei Vertebrati tra le specie vulnerabili (Bulgarini et al., 1998); è specie particolarmente protetta dalla L. 157/92. Il moscardino Muscardinus avellanarius è specie arboricola ma frequenta aree con copetura vegetale bassa, ai margini delle zone boscate o in aree ricche di cespugli. E’ un gliride ben diffuso sul territorio regionale (RENATO, 2011). Specie di interesse regionale (Toscana) e comunitario (All. IV). E’ inserito nell’All. III della Convenzione di Berna e IUCN lo classifica tra le specie vulnerabili; la Lista Rossa dei vertebrati d’Italia lo considera specie vulnerabile (Bulgarini et al., 1998). Indicata come probabile anche la presenza del congenere quercino Eliomys quercinus; è un Gliride elusivo che vive principalmente in boschi estesi e maturi e sembra subire una generale rarefazione a causa della diminuzione della qualità o della sottrazione dell’habitat in cui vive. Specie di interesse conservazionistico è indicata come prossima alla minaccia dalla IUCN; è classificata tra le specie in pericolo critico in Italia (Bulgarini et al., 1998) e in pericolo in Toscana (RENATO, 2011); è inserito nella Lista 2 della LR 56/2000. E’ probabile che anche alcune delle specie più interessanti presenti in un’area più vasta di quella interessata dal presente studio potrebbero, in qualche misura, occuparla o attraversarla poiché, per le proprie caratteristiche ambientali e di localizzazione geografica, si configura come una potenziale area di collegamento funzionale fra la costa e zone interne collinari. Sui chirotteri invece le informazioni sono del tutto assenti, se si eccettua un dato di Pipistrello albolimbato per la loc. Torraccia. Tuttavia le grandi potenzialità offerte da una matrice forestale così ben conservata, fanno supporre la presenza di una ricca comunità. I Carnivori comprendono specie piuttosto comuni e sinantropiche, come volpe, donnola e faina, ma anche specie più esigenti e interessanti come il tasso e probabilmente la puzzola Mustela putorius (specie di interesse regionale e comunitaria) e la martora Martes martes. 2.3.7 Le emergenze Per valutare più correttamente l’importanza della fauna (per la Classe degli Uccelli è stata valutata soltanto la popolazione nidificante), è stata elaborata una tabella che mostra il ‘valore’ delle singole specie in base al loro stato di conservazione. Per definire lo status di conservazione delle diverse specie, si è fatto riferimento alle alle “Liste Rosse” globali, locali e a quelle relative ad alcuni taxa. Per quanto

Page 49: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 37 

riguarda l’importanza delle specie ai fini della protezione è stato considerato l’inserimento delle singole specie in alcune Convenzioni internazionali e Direttive, oltre che in specifiche liste contenute in Leggi Regionali e Nazionali: - Red List of threatened Animals (IUCN, 1988) - Birds in Europe. Their conservation status (ETS) (Tucker & Heath, 1994),

relativamente alle specie nidificanti. Tale opera contiene uno studio delle specie avifaunistiche nidificanti in Europa, dei trend delle popolazioni e degli areali, nonché delle cause di un eventuale declino di tali specie. In base ad una serie di parametri (tra cui proprio l’andamento delle popolazioni e degli areali), tutti gli uccelli nidificanti in Europa vengono inseriti in ‘Categorie di Status’ che riguardano lo “stato di salute” della specie;

- Libro Rosso degli Animali d’Italia. Invertebrat’ (Bulgarini F., Calvario E., Fraticelli F., Petretti F., Sarrocco S., 1998), che contiene una lista delle specie minacciate

- Libro Rosso degli Animali d'Italia. Vertebrati (Bulgarini et al., 1998) - Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Toscana (Sposimo & Tellini, 1995) che indica

quali specie si trovano, nella nostra regione, in uno stato di conservazione non favorevole;

- Direttiva 79/409/CEE del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici (nota come Direttiva Uccelli) del 2 aprile 1979

- Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatica.

- Convenzione di Berna – convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in europa; 19 settembre 1979

- Legge 11 Febbraio 1992, n. 157, Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio

- Legge Regionale. Toscana n. 56 del 6 aprile 2000, legge concernente la conservazione e la tutela degli habitat naturali, della flora e della fauna

- I risultati del progetto RENATO (2011), repertorio naturalistico ottenuto mediante la raccolta, l’approfondimento e la riorganizzazione delle conoscenze disponibili sulle emergenze faunistiche presenti sul territorio toscano, e la loro rielaborazione. Tali indicazioni appaiono particolarmente importanti poiché hanno portato alla modificazione del giudizio sullo status di talune specie sul territorio toscano e saranno pertanto utilizzate per l’elaborazione della nuova Lista Rossa Toscana. Nella tabella le informazioni sono riportate di fianco a quelle relative alla “vecchia” Lista Rossa (Sposimo e Tellini, 1995), per un confronto immediato. Quest’ultimo dato è inoltre di particolare interesse poiché, oltre a costituire il risultato di uno studio recente e approfondito, riporta le categorie di status secondo le nuove categorie IUCN.

Page 50: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 38 

Tabella 6 INVERTEBRATI: emergenze

ELEMENTO ATTENZIONE 

CLASSE  IUCN DIR9243CEE 

PRIORITARIORED LIST ITALIA 

LR562000 ENDEMISMO  RENATO 

Anax ephippiger (Burmeister)  Insetti       

Vulnerabile  A    Vulnerabile 

Lucanus tetraodon Thunberg  Insetti       

Minima preoccupazione  A, B   

Minima preoccupazione

Euchloe bellezina (Boisduval)  Insetti       

Minima preoccupazione  A, B   

Minima preoccupazione

Coenonympha elbana Staudinger  Insetti       

Vulnerabile  A, B  Regionale  Vulnerabile 

Brithys crini (F.)  Insetti       

Minima preoccupazione  A, B   

Minima preoccupazione

Charaxes jasius (L.)  Insetti       Vulnerabile  A, B    Vulnerabile 

Euplagia [Callimorpha] quadripunctaria  Insetti    All II  sì 

Minima preoccupazione  A, B   

Minima preoccupazione

Melanopsis etrusca Brot, 1862  Molluschi 

In pericolo        A, B  Regionale 

In pericolo critico 

Hypnophila dohrni (Paulucci, 1882)  Molluschi          A   

Minima preoccupazione

Solatopupa juliana (Issel, 1866)  Molluschi 

Minima preoccupazione        A  Transregionale 

Minima preoccupazione

Retinella olivetorum (Gmelin, 1791)  Molluschi          A  Nazionale 

Minima preoccupazione

Oxychilus (Oxychilus) uziellii (Issel, 1872)  Molluschi          A  Transregionale 

Minima preoccupazione

Cochlodina (Cochlodinastra) comensis lucensis (Gentiluomo, 1868)  Molluschi          A  Transregionale 

Minima preoccupazione

Polloneriella contermina (Pfeiffer, 1848)  Molluschi          A    Vulnerabile 

Tabella 7 ANFIBI E RETTILI: emergenze

NOME SCIENTIFICO

NOME ITALIANO IUCN

CONV. BERNA ALL

II DIR 92/43/CEE  RED LIST

ITALIA 56/2000 A RENATO

Triturus carnifex Tritone carnefice LC ALL II ALL II All A/2

Minima preoccupazione

Lissotriton vulgaris Tritone punteggiato LC

ALL II (ampelensis) DD

Bufo viridis Rospo smeraldino ALL II All A/2

Minima preoccupazione

Rana dalmatina Rana dalmatina LC ALL II

Page 51: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 39 

Rana italica Rana appenninica LC ALL II LR All A/2

Minima preoccupazione

Emys orbicularis Testuggine palustre europea LR/NT LR All A/2 Vulnerabile

Testudo hermanni Testuggine di Herman NT ALL II EN All A/2 Vulnerabile

Testudo graeca Testuggine greca V ALL II

Euleptes europaea Tarantolino NT ALL II LR All A/2 Minima preoccupazione

Podarcis muralis Lucertola muraiola LC

EX (insulanica) All A/2

Minima preoccupazione

Podarcis sicula Lucertola campestre LC

CR (caerulea) - EX (sanctistephani) All A/2

Minima preoccupazione

Coronella austriaca Colubro liscio All A/2 Minima preoccupazione

Coronella girondica colubro di Riccioli LC LR All A/2

Minima preoccupazione

Elaphe quatuorlineata Cervone ALL II LR All A/2 Vulnerabile

Natrix natrix Natrice dal collare LR/LC ALL II (cypriaca) VU (Cetti)

Natrix tessellata Natrice tessellata All A/2

Minima preoccupazione

Tabella 8 UCCELLI: emergenze

NOME SCIENTIFICO

NOME ITALIANO ETS IUCN

CONV. BERNA ALL II

DIR 79/409/C

EE

RED LIST ITALIA 157/92 RED LIST

TOSCANA 56/2000

A RENATO

Pernis apivorus Falco pecchiaiolo (S) LC ALL II All I VU

NON MINACCIATA All A/2

Prossimo alla minaccia/Quasi a rischio

Circaetus gallicus

Biancone (R) LC ALL II All I EN RARA All A/2

Prossimo alla minaccia/Quasi a rischio

Falco tinnunculus

Gheppio D LC ALL II

MEDIAMENTE VULNERABILE All A/2

Minima preoccupazione

Falco columbarius Smeriglio (S) LC ALL II All I

Falco subbuteo

Lodolaio (S) LC ALL II VU

STATUS INDETERMINATO - RARA

Coturnix coturnix Quaglia

comune (H) LC LR c,II/2

MEDIAMENTE VULNERABILE All A/2

Vulnerabile

Charadrius alexandrinus

Fratino (D) LC ALL II All I LR

ALTAMENTE VULNERABILE All A/2

In pericolo

Streptopelia turtur Tortora

selvatica D LC c,II/2

NON MINACCIATA

Clamator glandarius

Cuculo dal ciuffo (S) LC ALL II CR RARA All A/2

Non valutato

Page 52: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 40 

Tyto alba Barbagianni (D) LC ALL II LR

NON MINACCIATA

Otus scops

Assiolo (H) LC ALL II LR

MEDIAMENTE VULNERABILE All A/2

Prossimo alla minaccia/Quasi a rischio

Athene noctua Civetta (D) LC ALL II

NON MINACCIATA

Caprimulgus europaeus Succiacapr

e (H) LC ALL II All I LR

NON MINACCIATA All A/2

Prossimo alla minaccia/Quasi a rischio

Merops apiaster Gruccione (H) LC ALL II

NON MINACCIATA

Coracias garrulus Ghiandaia

marina VU NT ALL II All I EN

ALTAMENTE VULNERABILE All A/2

Vulnerabile

Upupa epops Upupa (D) LC

NON MINACCIATA

Jynx torquilla Torcicollo (D) LC ALL II

NON MINACCIATA

Picus viridis Picchio verde (H) LC ALL II LR

NON MINACCIATA

Dendrocopos minor Picchio

rosso minore (S) LC ALL II LR

STATUS INDETERMINATO - MEDIAMENTE VULNERABILE

Calandrella brachydactyla Calandrella D LC ALL II All I

NON MINACCIATA All A/2

Vulnerabile

Galerida cristata Cappellacci

a (H) LC

NON MINACCIATA

Lullula arborea

Tottavilla H LC All I

NON MINACCIATA All A/2

Prossimo alla minaccia/Quasi a rischio

Hirundo rustica Rondine H LC ALL II

NON MINACCIATA

Delichon urbica Balestruccio (D) LC ALL II

NON MINACCIATA

Oenanthe oenanthe

Culbianco (D) LC ALL II

ALTAMENTE VULNERABILE All A/2

In pericolo

Monticola solitarius Passero

solitario (H) LC ALL II

MEDIAMENTE VULNERABILE All A/2

Vulnerabile

Sylvia hortensis Bigia grossa H LC ALL II EN

ALTAMENTE VULNERABILE All A/2

In pericolo critico

Muscicapa striata Pigliamosc

he H LC ALL II

NON MINACCIATA

Lanius collurio Averla piccola (H) LC ALL II All I

NON MINACCIATA All A/2

Prossimo alla minaccia/Quasi a rischio

Page 53: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 41 

Lanius senator Averla capirossa (D) LC ALL II LR

MEDIAMENTE VULNERABILE All A/2

In pericolo

Sturnus vulgaris Storno D LC c

NON MINACCIATA

Passer domesticus

Passera europea D LC

Passer montanus Passera

mattugia (D) LC c

NON MINACCIATA

Carduelis cannabina Fanello D LC ALL II

NON MINACCIATA

Miliaria calandra Strillozzo (D) LC

NON MINACCIATA

Tabella 9 MAMMIFERI: emergenze

NOME SCIENTIFICO

NOME ITALIANO IUCN

CONV. BERNA ALL II

DIR. HABITAT ALL II

RED LIST ITALIA 157/92 56/2000 A RENATO

Crocidura suaveolens

Crocidura minore LC ALL II

Neomys anomalus

Toporagno acquatico di Miller LC All A/2 Vulnerabile

Sorex samniticus

Toporagno appenninico LC DD

Neomys fodiens

Toporagno d'acqua All A/2 Vulnerabile

Talpa caeca Talpa cieca LC

Minima preoccupazione

Talpa europaea Talpa europea LC All A/2 Vulnerabile

Pipistrellus kuhlii

Pipistrello albolimbato LC ALL II LR All A/2

Minima preoccupazione

Hypsugo savii Pipistrello di Savi LC ALL II LR All A/2

Minima preoccupazione

Pipistrellus pipistrellus

Pipistrello nano LC LR All A/2

Minima preoccupazione

Myotis myotis Vespertilio maggiore LC ALL II ALL II VU All A/2 Vulnerabile

Myotis emarginatus

Vespertilio smarginato LC ALL II ALL II VU All A/2 Vulnerabile

Rhinolophus euryale

Ferro di cavallo euriale NT ALL II ALL II VU All A/2 Vulnerabile

Rhinolophus ferrumequinum

Ferro di cavallo maggiore LC ALL II ALL II VU All A/2

Prossimo alla minaccia

Rhinolophus hipposideros

Ferro di cavallo minore LC ALL II ALL II EN All A/2 Vulnerabile

Oryctolagus cuniculus

Coniglio selvatico NT EN (huxleyi)

Lepus europaeus

Lepre europea LC CR (meridiei)

Arvicola amphibius

Arvicola terrestre LC In pericolo

Page 54: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 42 

Glis glis Ghiro LC VU (melonii)

Muscardinus avellanarius Moscardino LC VU All A/2

Minima preoccupazione

Eliomys quercinus Quercino NT

CR (liparensis); VU (dichrurus); EN (sardus) All A/2 In pericolo

Sciurus vulgaris Scoiattolo comune LC VU

Hystrix cristata Istrice LC ALL II

Martes martes Martora NT LR PP All A/2 In pericolo Mustela putorius

Puzzola europea LC DD PP All A/2 In pericolo

Meles meles Tasso LC

Canis lupus Lupo LC ALL II ALL II VU (Italicus) PP All A/2

Vulpes vulpes Volpe comune LC

Capreolus capreolus Capriolo LC EN (italicus)

LEGENDA DIR 92/43/CEE – Specie inserita nell’All II della Direttiva Habitat: SPECIE ANIMALI E VEGETALI D'INTERESSE COMUNITARIO LA CUI CONSERVAZIONE RICHIEDE LA DESIGNAZIONE DI ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE DIR 79/409/CEE – Specie inserita nell’All II della Direttiva Uccelli: SPECIE D'INTERESSE COMUNITARIO LA CUI CONSERVAZIONE RICHIEDE LA DESIGNAZIONE DI ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE PRIORITARIA – Specie prioritaria ai sensi della DIR 92/43/CEE CONVENZIONE DI BERNA – Specie inserita nell’Allegato II della Convenzione di Berna ‘CONVENZIONE RELATIVA ALLA CONSERVAZIONE DELLA VITA SELVATICA E DELL'AMBIENTE ATURALE IN EUROPA. (Adottata a Berna il 19 settembre 1979)’ – Allegato II: Specie di fauna rigorosamente protette IUCN – Categoria di status da IUCN Red List of Threatened species ETS - = specie inclusa nell’elenco delle European Threathened Species (Tucker and Heath, 1994); - D = specie in declino, V = specie vulnerabile, R = specie rara; RED LIST ITALIA – Status di conservazione in Italia da BULGARINI F., CALVARIO E., FRATICELLI F., PETRETTI F. E SARROCCO S., 1998 - Libro Rosso degli animali d’Italia. Vertebrati. 210 pp.; WWF Italia, Roma. E da BULGARINI F., CALVARIO E., FRATICELLI F., PETRETTI F. E SARROCCO S., 1998 - Libro Rosso degli animali d’Italia. Invertebrati; WWF Italia, Roma. EN = specie in pericolo, VU = specie vulnerabile, LR = specie a più basso rischio, DD = carenza di informazioni, NE = non valutato; 157/92 – Specie particolarmente protetta ai sensi della L. 157/92 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio LR 56/2000 – Specie inserita nell’Allegato A della Legge Regionale 56/2000: HABITAT NATURALI E SEMINATURALI E SPECIE ANIMALI E VEGETALI DI INTERESSE REGIONALE, LA CUI CONSERVAZIONE PUÒ RICHIEDERE LA DESIGNAZIONE DI SIR. Specie inserita nell’Allegato B della Legge Regionale 56/2000: SPECIE ANIMALI PROTETTE AI SENSI DELLA LR 56/2000 LRT = specie inclusa nella Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Toscana (Sposimo e Tellini, 1995) - B = specie altamente vulnerabile, B* = specie mediamente vulnerabile, C = specie rara, D = specie a categoria di status indeterminata, E = specie insufficientemente conosciuta, F = specie con popolazione autoctona minacciata di inquinamento genetico, N = specie che attualmente non sembra minacciata; RENATO – Status regionale Toscana in base ai risultati del progetto RENATO Repertorio Naturalistico Toscano (aggiornamento 2011)

Page 55: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 43 

2.4 Aspetti paesaggistici e storico culturali Il territorio in oggetto presenta importanti valori paesaggistici e storico-culturali diffusi. La fascia costiera rappresenta una emergenza paesaggistica di grande valore, per la continuità della fascia dunale, l’assenza di elementi antropici di alterazione, e la presenza di una continua vegetazione dunale con macchie costiere e pinete/leccete retrodunali. L’importanza paesaggistica dell’area è testimoniata dalla presenza di uno specifico vincolo paesaggistico istituito con DM 18/12/1953 Zona della fascia costiera sita nel comune di San Vincenzo (Livorno) su circa 532 ettari a comprendere il sistema dunale di Rimigliano e parte del territorio della Tenuta agricola. Il vincolo indicava tra le motivazioni come “la zona predetta offre dei caratteristici e singolari aspetti di non comune bellezza naturale godibili dai numerosi punti di vista accessibili al pubblico”. Alla fascia costiera segue un caratteristico paesaggio agricolo di pianura costiera, con la storica presenza della Tenuta di Rimigliano, con aree a seminativi mosaicate con nuclei forestali di latifoglie e conifere, aree umide (ex Lago di Rimigliano) e numerosi elementi vegetali puntuali e lineari (alberi camporili, siepi, siepi alberate, filari alberati, ecc.) che arricchiscono il paesaggio agricolo. Il valore paesaggistico e storico della vasta area agricola di Rimigliano risulta implementato dalla presenza di un caratteristico sistema dei poderi, un tempo di proprietà Gherardesca (Podere Walfredo, P. Contessa lea, P. Sveva Manfredi, P. Fossa Calda) e dalle numerose opere idrauliche necessarie alla bonifica dell’area umida. Il paesaggio storico della costa fino alla fine del ‘800 era infatti dominato dalla presenza di un lago (Lago di Rimigliano) e da numerosi acquitrini. Nel XVI secolo la pesca era fiorente, in particolare in una palude naturale creata a nord del Parco dal corso d’acqua denominato Botro ai Marmi, non sfociante nel mare. Per favorirla ulteriormente, i Campigliesi convogliarono in questa palude le acque di più ruscelli, tra cui il cosiddetto “Rio Emiliano”, da cui il nome del Parco. L’ex lago di Rimigliano fu gradualmente bonificato a partire dl 1833 quando Leopoldo II di Lorena istituì il Consorzio di Bonifica e fece aprire la Foce di Terranuova. La scomparsa definitiva del lago fu opera dell’ultima decisiva bonifica operata nel 1929. Il Lago di Rimigliano defluiva in mare mediante la Fossa Calda, proveniente dalle sorgenti termali di Caldana di Venturina, in loc. Torrenuova, quest’ultima in età moderna dotata di mulino per l’utilizzo del flusso dell’acqua. L’area costiera presenta anche testimonianze archeologiche di un certo interesse, quali la tomba etrusca delle Spade e dei Cavalleggeri, situata in un boschetto presso la Villa dei Cavalleggeri, costituita da una tomba a camera circolare della base di tufo lavorato a scalpello del diametro di circa 8 m. L’area risulta interessata dalla presenza della storica Via dei Cavalleggeri e dal caratteristico sistema di torri costiere e di stazioni di posta, opera dei pisani e risalente ai primi decenni del trecento. Risale al periodo della dominazione napoleonica l'allargamento e la ricostruzione totale della strada litoranea San Vincenzo - Piombino, avvenuta nel 1804-1805 per accogliere nella città di Piombino

Page 56: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 44 

la principessa Marianna Bonaparte, poi Elisa Baciocchi, alla quale il fratello Napoleone aveva assegnato il principato di Piombino, con l'aggiunta in seguito di quello di Lucca. Ancora oggi la strada della Principessa è il raccordo più scenografico tra le due cittadine. La strada dei Cavalleggeri era così denominata per la qualifica specifica di alcuni soldati, i Cavalleggeri appunto, addetti alla “scorreria” sulla via costiera che, con caratteri di mulattiera, si snodava lungo tutto il litorale roccioso e sabbioso, sia a nord di Livorno lungo il Tombolo, sia a sud fino a Torre Nuova, dove si allacciava alla tratta piombinese. Nel 1304 fu innalzata la torre di San Vincenzo, alcuni anni dopo la stazione di posta dei Cavalleggeri, successivamente trasformata in piccolo forte, poi la Torraccia o Torre Vecchia, al confine meridionale dell’ANPIL, tuttora esistente unitamente alla adiacente stalla medievale, infine la Torre Nuova o Torrenova, costruita verso la metà del Trecento. Queste torri vennero poi ristrutturate nel sec. XVI dai Medici, con la trasformazione di Torre Nuova in un piccolo forte (Maffei Cardellini, 1994). Lungo la linea di costa il sistema delle torri di guardia (Torraccia o Torre Vecchia e Torre Nuova) costituisce un elemento fortemente caratterizzante la parte meridionale dell’ANPIL. Tali presenze costituiscono una parte di un lungo sistema di punti di avvistamento e presidi fortificati distribuiti lungo la costa toscana, quale efficiente elemento di difesa in un lungo periodo dai Medici agli ultimi granduchi. La Torraccia fu costruita dai pisani e successivamente ristrutturata dal granduca Cosimo I; con l’insabbiamento della costa e l’allontanamento della torre dal mare il ruolo della Torraccia fu sostituito dalla Torre Nuova fatta costruire da Cosimo III in prossimità della foce della Fossa Calda (Semplici, 2006).

Foto 8 Costa di Rimigliano: Edificio rurale e Torre Nuova (in primo piano) presso la foce della Fossa Calda al confine meridionale dell’ANPIL.

Page 57: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 45 

Nella porzione collinare l'esistenza di abbondanti risorse minerarie ha condizionato in modo inequivocabile la disposizione e lo sviluppo degli insediamenti in quasi tutti i periodi, a partire sicuramente dall'età etrusca. La zona collinare interessata dallo sviluppo dell’ANPIL presenta alcune antiche coltivazioni e miniere, di elevato interesse storico e archeologico, quali la Buca del Biserno (sottoposta a vincolo archeologico), la Buca del Burian, Buca di Fohn, Buca degli Spagnoli, Buca dei Topi e la Buca del Confine. Numerosissime le emergenze ipogee, distribuite in un vasto ambiente carsico, con cavità (Buca dei Grilli, Buca del Biserno, Buca del Muschio di Scala Santa, Buca delle Colonne, Buca della Scarpa, Buca Verde, ecc.), abissi (Abisso San Vincenzo), già inseriti nel catasto regionale delle grotte della Regione Toscana, oltre ad altre cavità segnalate dal Gruppo Speleologico Archeologico Livornese.

Foto 9 Costa di Rimigliano: tratto meridionale delle dune di Rimigliano, con vegetazione sclerofillica retrostante dominate dalla Torraccia o Torre Vecchia. In secondo piano il Monte Calvi con le aree minerarie e sulla sinistra la Valle dei Manienti.

Page 58: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 46 

3 QUADRO CONOSCITIVO: ASPETTI PIANIFICATORI E VINCOLISTICI

Nel presente capitolo vengono illustrati i contenuti degli strumenti pianificatori, urbanistici e vincolistici presenti nell’area la cui conoscenza costituisce un requisito essenziale, in termini di coerenza, con la proposta di ANPIL, ma anche utili riferimenti per la fase gestionale. Il Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana (PIT 2005-2010) è stato approvato con Del.C.R. n.72 il 24 luglio 2007. Con Del.C.R. n.32 del 16 giugno 2009 la Regione Toscana ha adottato il provvedimento relativo all’implementazione del PIT con la disciplina paesaggistica. In tale contesto l’ANPIL risulta inserita nell’Ambito di paesaggio n.23 “Val di Cornia” che individua tra i suoi obiettivi la “tutela e incremento del grado di naturalità della costa sabbiosa e della pineta costiera; in particolare nei tratti di costa in condizioni di totale naturalità è da escludere la localizzazione di attrezzature portuali. Tutela integrale dei sistemi dunali”. Nell’ambito del paesaggio agricolo dell’ANPIL gli obiettivi sono legati al “Mantenimento degli elementi strutturanti il paesaggio rurale, quali sistemazioni idrauliche, elementi di equipaggiamento vegetale, trama viaria agricola, strade, muretti a secco, terrazzamenti e ciglionamenti, favorendone la ricostituzione, il ripristino e la valorizzazione. Conservazione degli assetti rurali del territorio agricolo di pianura”. L’amministrazione comunale, per quanto di propria competenza: “dispone misure volte ad evitare che l’introduzione di attività ricettive turistico-alberghiere vada a sminuire il valore storico ambientale del paesaggio agricolo”. Nell’ambito del Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Livorno, approvato con Del.C.P. n. 52 del 25.03.2009, l’area risulta prevalentemente inserita nell’Unità 18 e 20 nel Sistema 3 relativo al Paesaggio della pianura del Cornia e delle Colline Metallifere, ove tra gli obiettivi strategici individua la “Tutela del valore naturalistico al fine di favorire e potenziare la presenza di avifauna e la connessione tra gli ecosistemi della costa e dell’entroterra. Valorizzazione del sistema di relazioni fra aree in grado, per caratterizzazione ecosistemica, di costituire un corridoio di valore ecologico utile a favorire la connessione tra sistemi di aree protette anche a scala interprovinciale (Rimigliano, Sterpaia, Tombolo di Follonica).” In particolare per la Risorsa paesaggio lo Statuto del Territorio del PTC individua per l’area in oggetto la necessità di una “Salvaguardia dell’assetto idraulico-agrario storico dei paesaggi della bonifica, attraverso il mantenimento dell’efficienza del reticolo dei canali, la valorizzazione dei manufatti idraulici, il recupero della trama fondiaria minuta della rete della viabilità interpoderale, il potenziamento dei filari alberati e siepi campestri. Contenimento della dispersione insediativa in area agricola e della polverizzazione dei nuclei fondiari con insediamenti residenziali stagionali, regolamentazione delle trasformazione insediative ai fini turistici di campeggi, parcheggi camper, aree servizi in prossimità della costa. Valorizzazione del patrimonio edilizio diffuso di interesse paesaggistico e del sistema difensivo delle

Page 59: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 47 

torri costiere”. “Riqualificazione delle aree periferiche in espansione e ridefinizione dei margini dei centri urbani di pianura, con particolare attenzione alla matrice insediativa dove appare indispensabile l’innalzamento della qualità degli spazi aperti, il potenziamento dell’equipaggiamento vegetale delle infrastrutture di pertinenza ed una sostanziale caratterizzazione dell’insediamento urbano. Necessità di un attento controllo delle trasformazioni insediative a fine di favorire una coesistenza equilibrata tra la richiesta delle aree residenziali anche ad uso stagionale e la realtà strutturale dell’area della pianura della Val di Cornia, con forte produzione agricola ed orticola. Salvaguardia del mosaico rurale dalla espansione edilizia ed infrastrutturale, …. “ Lo stesso PTC, rafforzando la proposta di ANPIL estesa dal mare alla collina, individua l’area in oggetto (cerchiata in viola), come ambito del territorio rurale con ruolo di connessione ecologica. Costituiscono invarianti paesaggistiche per il Sistema 3 (Paesaggio della pianura del Cornia e delle Colline Metallifere): … L’articolato sistema del reticolo dei canali artificiali è segnato da una diffusa presenza di edificato minore sparso, costituito da case unifamiliari e magazzini agricoli, di modesto valore testimoniale nell’architettura rurale tradizionale. La pianura è attraversata dalle strade principali e dalle reti infrastrutturali legate all’attività produttiva, modesto il reticolo infrastrutturale minore. La caratterizzazione

Figura 1 Valori naturalistici ed ecosistemici della Provincia di Livorno con individuazione del corridoio ecologico tra la costa e le aree collinari attraverso i nuclei forestali (Tav. A2 Statuto del Territorio Risorsa Paesaggio, PTC Livorno).

Page 60: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 48 

dei borghi collinari di mezzacosta (Campiglia e Suvereto) si relaziona ai sistemi colturali collinari degli oliveti, in trasformazione alle quote più basse verso colture di vigneto specializzato. Importante il ruolo connettivo tra le aree protette (Rimigliano - San Silvestro – Montoni - Sterpaia) e le potenzialità ecosistemiche nelle relazioni tra costa ed entroterra. Per il sistema in oggetto, in particolare Paesaggio di pianura della Val di Cornia a dominante agricola orticola (San Vincenzo, Torre Mozza, Riotorto, Venturina) (AdP 18), la disciplina del PTC, all’art.22, afferma come “Nel sistema assumono una particolare rilevanza i parchi naturali e culturali di Rimigliano, Baratti e Populonia, promontorio di Piombino, Oasi Orti Bottagone, Bosco della Sterpaia, quali luoghi e funzioni determinanti di un riequilibrio socioeconomico rispetto alla storica monocultura industriale ed a quella turistica in particolare, come dimostrato dalla crescita ipertrofica di S. Vincenzo”. Il Comune di San Vincenzo è dotato di Piano strutturale approvato con Del.CC n. 81 del 25.09.1998. Il Piano strutturale per la Tenuta di Rimigliano consentiva il recupero di 12.500 mq di superfici esistenti da destinarsi a Residenze Turistico Alberghiere, oltre la possibilità di realizzare nuove superfici per complessivi 18.000 mq, sempre per funzioni turistiche. Il Comune è dotato di Regolamento urbanistico, la cui Variante Gestionale è stata approvata con Del.CC n.67 del 20.07.2006. Con Del. CC n.15 del 28.10.2009 è stato dato avvio al procedimento di Revisione generale del Piano Strutturale, ai sensi dell’art. 15 del la LR n. 1/2005. Il Comune di San Vincenzo ha approvato una Variante al Piano Strutturale per i sottosistemi A.1 e A.2 (ex artt. 14 e 15 delle N.T.A.), oggi Sottosistema della Pianura Costiera (articolo unico delle Norme) con D.C.C. n. 81 del 26.09.2008. Tale variante al Piano Strutturale subordinava la definizione degli interventi sul patrimonio edilizio esistente alla redazione di un apposito P.A.M.A.A. (art. 42 della LRT n. 1/2005 e relativo regolamento di attuazione) che definisse le quantità delle strutture esistenti, ancora necessarie per la conduzione agricola della Tenuta. La tenuta è infine stata suddivisa, all'interno della Variante al Piano Strutturale, in Aree di Interesse specifiche (tav. A2.1 delle U.P.R., unità di paesaggio rurale, degli allegati della variante comunale): 1. Aree di interesse naturalistico ambientale - Ambito di protezione dei biotopi e valori naturali (Bi.b): corrispondente alla superficie occupata dalla Pineta di Rimigliano; 2. Aree di interesse naturalistico ambientale - Ambito delle aree boscate: corrispondente alla superficie della tenuta occupata dalle restanti superfici forestali; 3. Aree di interesse paesaggistico - Area di interesse paesaggistico di tipo “A”: corrispondenti alla restante superficie della tenuta (superfici agricole). Nel corso del 2010 l’Azienda Agricola Rimigliano srl ha redatto il PPMAA (Piano Pluriennale di Miglioramento Agricolo Ambientale) relativo alla Tenuta di Rimigliano, successivamente approvato dalla Provincia di Livorno.

Page 61: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 49 

Nell’ottobre 2010 è stata adottata la variante al Regolamento urbanistico Comune di San Vincenzo per la Tenuta di Rimigliano e approvata definitivamente con Del.C.C. n.83 del 3.10.2011. Tale variante prevede, tra recuperi e nuove previsioni, una superficie massima di circa 23.000 mq di cui 16.808.89 mq di ex poderi ed annessi esistenti, trasformati in edilizia residenziale per un complessivo di 13.191,29 mq e in recuperi a fini agricoli per 3.417,76 mq, e un massimo di 6.000 mq di alberghiero. Relativamente alla previsione residenziale essa è pari a circa 140 appartamenti (450 presenze stimate) distribuite tra i vari poderi; la previsione alberghiera è legata all’ex podere Contessa Lea (per circa 150 posti letto). La costa di Rimigliano è in gran parte classificata come parco territoriale esistente dal Piano strutturale del Comune di San Vincenzo, che individua inoltre le aree forestali della costa e della pianura e le stesse aree dunali come Risorse ambientali. Parte delle aree agricole esterne alla Tenuta sono classificate come Risorse agronomiche nell’ambito delle Risorse ambientali del PS. Pur non risultando mai inserita nell’ambito dei programmi triennali per le aree protette di cui alla LR 49/95, il territorio di Rimigliano rappresenta una delle prime esperienze toscane di parco comunale, riconosciuto negli strumenti urbanistici, risalente agli anni 1972-1973. Nel 1988 tale area risultava in gran parte inserita nell’ambito del sistema di “aree protette” di cui alla LR 52/82 e Del.C.R 296/88 con la denominzione di “Fascia costiera di Rimigliano e Baratti” (cat.a) (Maffei Cardellini, 1994; Guarducci e Rombai, 1999). Con Del.G.C. n.220 del 25.09.1997 il Comune deliberò una proposta di ANPIL, anche quale elemento condizionante la formazione del nuovo Piano Strutturale, estesa sulla costa di Rimigliano, la Tenuta, alcune porzioni forestali di collina e parte della Valle dei Manienti. Tale proposta non è stata successivamente inserita nei programmi regionali per le aree protette ed è quindi da intendersi come area di reperimento per future proposte di ANPIL. Il cosiddetto Parco Costiero di Rimigliano è stato quindi inserito nel Sistema dei Parchi della Val di Cornia a gestione della Parchi Val di Cornia. Nell’ambito del 5° Programma Triennale regionale per le aree protette, recentemente trasformato e inserito nel più vasto Piano ambientale ed energetico regionale (PAER), di prossima approvazione, per il territorio comunale di San Vincenzo non risultano essere pervenute proposte di area protetta ad eccezione di quella avanzata dal Consiglio Regionale, recependo le richieste degli Enti Locali interessati, relativa “all’avvio del procedimento per la verifica di fattibilità del quarto parco regionale nel territorio della Val di Cornia, dove risultano già istituite altre Aree Protette”. Tale proposta “recepisce l’indicazione per la verifica di fattibilità di un nuovo 4° parco regionale nei territori della Val di Cornia, già interessati da varie aree protette sia regolarmente istituite che potenzialmente interessanti (tra cui l’area di Rimigliano), per la possibile gestione unitaria di tutto il comprensorio interessato dalle emergenze naturalistiche” (Del.CR. 88/2009).

Page 62: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 50 

La parte collinare dell’ANPIL, comprendente la Valle dei Manienti e i versanti occidentali del Monte Calvi, risulta interna al Sito di Importanza Comunitaria (SIR/SIC) “Monte Calvi di Campiglia”, di cui alla Del.GR n. 34 del 2011. Relativamente alle aree a vincolo paesaggistico è stato consultato il Sistema Informativo Territoriale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Toscana, ove le aree censite e cartografate (in collaborazione con le Soprintendenze territoriali e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana – Ministero per i Beni e le Attività Culturali) sono quelle tutelate ai sensi della ex Legge 1497 del 29 giugno 1939, poi abrogata e sostituita prima dal D.Lgs. n.490 del 29 ottobre 1999, successivamente dal D.Lgs n.42 del 22 gennaio 2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. L’area risulta interessata dal vincolo paesaggistico con particolare riferimento al “territorio costiero” di cui alla lettera a, comma 1, art.142 D.lgs 42/2004. La fascia costiera interna all’area vasta presenta una zona vincolata con DM del 18 dicembre 1953 Fascia costiera sita nel comune si San Vincenzo con singolari aspetti di non comune bellezza naturale e in particolare la fascia costiera sita nel territorio del Comune di San Vincenzo così delimitata: dal Fosso dei Cipressetti (confine col Comune di Castagneto Carducci) fino al Fosso dell'Acquaviva e dal mare fino a 350 metri misurati dal ciglio a monte della via aurelia; dal fosso dell'Acquaviva al fosso del Renaione e dal mare fino a 700 metri misurati dal ciglio a monte della via aurelia; dal fosso del Renaione fino al fosso della Torre Nuova (confine col Comune di Piombino) e dal mare fino al 350 metri misurati dal ciglio a monte del Viale Della Principessa, ha notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497 ed e', quindi, sottoposta a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa. Per la stessa area soggetta a vincolo paesaggistico con DM il piano paesistico regionale adottato individua i seguenti elementi di rischio e le seguenti strategie per il controllo delle trasformazioni: Elementi di rischio:

• Elementi di degrado come edifici sulla e in prossimità della spiaggia, progressiva scomparsa delle dune e sporcizia della lecceta, inficiano il valore e la bellezza dei panorami.

• Insediamenti sulla spiaggia nella parte nord del perimetro del vincolo, che hanno comportato la scomparsa delle dune.

• Presenza di insediamenti di scarsa/nulla qualità urbanistica ed architettonica spesso ubicati in prossimità della spiaggia nel tratto sud dell’abitato denominato “Principessa”.

• Notevole incremento edilizio legato alla valorizzazione turistica, progressiva scomparsa della duna.

Strategie per il controllo delle trasformazioni:

• Riqualificazione delle aree insediate esistenti sulla fascia costiera in corrispondenza della Principessa.

Page 63: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 51 

• Limitare la nuova edificazione, verificare l’ubicazione e la qualità architettonica e urbanistica delle nuove previsioni.

• Divieto di realizzazione di edifici in prossimità della spiaggia. • Conservazione dei caratteri tipologici degli edifici rurali di impianto storico e

delle loro pertinenze. • Gestione della lecceta con attenzione alla pulizia. • Regolamentare la fruizione della duna anche attraverso lo studio di percorsi

alternativi. • Mantenimento e gestione della pineta.

La zona collinare interessata dallo sviluppo dell’ANPIL presenta alcune antiche coltivazioni e miniere, di elevato interesse storico e archeologico, quali la Buca del Biserno (sottoposta a vincolo archeologico) e le buche del Burian, di Fohn, degli Spagnoli, dei Topi e la Buca del Confine. La Valle dei Manienti presenta rilevantissimi valori archeologici, con la presenza di cinta murarie ascrivibili al VI-V sec. A.C, resti di coltivazioni minerarie di epoca etrusca e medievale, cinte murarie di epoca protostorica e, più in basso, in loc. Poggio alle Strette e Le Porcarecce, abitati etruschi della fine del VII-VI sec. A.C. e necropoli di età orientalizzante ed arcaica. Numerosissime le emergenze ipogee, distribuite in un vasto ambiente carsico, con cavità (Buca dei Grilli, Buca del Biserno, Buca del Muschio di Scala Santa, Buca delle Colonne, Buca della Scarpa, Buca Verde, ecc.), abissi (Abisso San Vincenzo), già inseriti nel catasto regionale delle grotte della Regione Toscana, oltre ad altre cavità segnalate dal Gruppo Speleologico Archeologico Livornese. Nell’ambito della proposta di ANPIL numerosi sono gli istituiti faunistico venatori (anche con aree a divieto di caccia **) quali:

ZRV Zona di Rispetto Venatorio “Val di Gori” (parte della ex ZRC)**; Zona a regolamento specifico (parte della ex ZRC V al di Gori); ANPIL Rimigliano (Parco comunale)**; Fondi chiusi (Pianura di San Vincenzo; Masseto; Torraccia)**; Azienda Faunistico venatoria Rimigliano; Centri privati per la produzione di fauna selvatica allo stato naturale; Appostamenti fissi di caccia.

La Tenuta di Rimigliano è classificata come Azienda Faunistico Venatoria, per una superficie complessiva di 570 ettari (specie di indirizzo dell’azienda: lepre). Nella Tenuta sono presenti 3 appostamenti fissi per la fauna selvatica migratoria ed un ampio recinto per l’ allevamento e la caccia al cinghiale. Complessivamente il 25% del territorio dell’ANPIL è soggetto a specifico divieto di caccia (400 ha), a questa superficie devono poi essere aggiunte le aree a divieto di caccia di cui all’art.33 della LR 3/94 e succ. modif. (100 m da immobili e fabbricati, 50 m da strade, ferrovie, ecc.).

Page 64: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 52 

Il territorio dell’ANPIL è soggetto prevalentemente a proprietà privata ad eccezione del “parco pubblico di Rimigliano” (circa 100 ha) che interessa gran parte del territorio del settore Costa di Rimigliano. Sono inoltre presenti alcune aree private gravate da diritto di uso pubblico: area costiera presso Podere San Francesco e area forestale in loc. Masseto lungo la SP Campiglia Marittima. Per la fascia costiera di Rimigliano è stato approvato dalla Provincia di Livorno un progetto esecutivo relativo al ripristino degli habitat dunali e alla riqualificazione dell’accessibilità pedonale.

Figura 2 ANPIL Rimigliano-San Silvestro: mosaico degli elementi di base per la perimetrazione della dell’ANPIL Rimigliano-San Silvestro.

Page 65: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 53 

Figura 3 ANPIL Rimigliano-San Silvestro: mosaico degli Istituti faunistici e appostamenti fissi.

Aree a divieto di caccia(400 ha): Zona di Rispetto Venatorio “Val di Gori” (parte della ex ZRC) Fondi chiusi (Pianura di San Vincenzo; Masseto; Torraccia) Parco comunale Rimigliano

Page 66: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 54 

4 CRITICITÀ AMBIENTALI

Il territorio dell’ANPIL, si caratterizza per la presenza di valori, criticità, problematiche di conservazione e gestionali differenti. Ciascuna delle quattro zone interne all’ANPIL mostrano diverse criticità ambientali, dagli elevati carichi turistici estivi alle modalità di “pulizia” dell’arenile nella fascia costiera, dalla riduzione delle attività agricole e alle previsioni residenziali ed alberghiere all’interno della Tenuta. L’ANPIL si pone l’obiettivo di eliminare o mitigare tali criticità al fine di meglio preservare i valori naturalistici e paesaggistici del territorio. Di seguito vengono elencate le diverse criticità presenti nelle quattro zone interne. Per tali criticità il successivo capitolo illustra le proposte gestionali e gli elementi prescrittivi per il regolamento dell’ANPIL. Zonizzazione

ANPIL

Criticità e problematiche di conservazione

ZONA A Dune di

Rimigliano

• Area in parte interessata da processi di erosione del sistema dunale (settore centro meridionale della costa).

• Aumento del carico turistico sugli ambienti costieri per incremento delle strutture residenziali, turistiche e alberghiere nel territorio comunale e in quelli limitrofi.

• Presenza di attività periodiche di pulizia dell’arenile non coerenti con la conservazione degli habitat di anteduna e duna mobile.

• Deperimento di porzioni di pineta e dei relittuali nuclei di sughera (presenza sempre più ridotta per i processi di chiusura ed evoluzione del bosco).

• Interrimento di aree umide retrodunali con perdita di importanti habitat palustri.

• Insufficiente organizzazione della rete sentieristica nel settore meridionale, con elevato calpestio e sentieramento.

• Effetto barriera della Strada Comunale della Principessa (SP 23) e relativa illuminazione .

ZONA B Tenuta di

Rimigliano e aree limitrofe

• Previsioni turistico-residenziali e alberghiere all’interno della Tenuta, con previsione di aumento dei livelli di artificializzazione, del carico antropico e turistico e riduzione del valore paesaggistico e naturalistico.

• Presenza di una azienda faunistico venatoria con appostamenti fissi per la fauna selvatica migratoria ed un ampio recinto per ungulati (cinghiale). Disturbo alla fauna e alterazione del bosco planiziale di Rimigliano (Pineta di Rimigliano) per la realizzazione di appostamenti e per l’elevato carico di ungulati.

Page 67: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 55 

• Riduzione delle attività agricole all’interno della Tenuta con perdita di ambienti agricoli tradizionali di elevato valore naturalistico e paesaggistico.

• Presenza di strutture turistico residenziali interne all’ANPIL in loc. Podere di Rimigliano

• Presenza di infrastrutture lineari nord-sud con effetto barriera, con particolare riferimento alla linea ferroviaria per Roma e alla Via Aurelia Nord (SP 39 della Principessa).

• Isolamento dei nuclei boschivi di pianura (in particolare della Pineta di Rimigliano) e mancanza di una gestione finalizzata al miglioramento delle caratteristiche ecologiche degli habitat forestali.

• Interrimento delle aree umide (canneti) presenti a sud della Tenuta di Rimigliano.

• Riduzione della qualità ecologica del reticolo idrografico minore (Botro ai Marmi e canali orientale e occidentale di Rimigliano).

ZONA C Pianura e

bassa collina Prunicce - Masseto

• Isolamento ed elevato carico di ungulati nei nuclei boschivi di pianura (in particolare del bosco Le Prunicce) e mancanza di una gestione finalizzata al miglioramento delle caratteristiche ecologiche degli habitat forestali (Prunicce e Masseto). Azione di barriera operata dai recinti delimitanti i nuclei boscati.

• Presenza di assi di trasporto nord-sud con effetto barriera, con particolare riferimento alla linea ferroviaria per Roma, alla Strada Statale Aurelia (SS1) e Via Vecchia Aurelia (SP 39). Queste ultime due a costituire una importante barriera tra il sistema di pianura e quello collinare.

• Riduzione della qualità ecologica del reticolo idrografico minore (Botro ai Marmi).

ZONA D Monte Calvi e

Valle dei Manienti

• Adiacenza a siti estrattivi e minerari di elevato impatto ambientale e paesaggistico.

• Presenza di ex discarica inserita nel piano di bonifica e recupero ambientale.

• Mancanza di una gestione delle aree boscate finalizzata al miglioramento delle caratteristiche ecologiche degli habitat forestali

Page 68: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 56 

5 ANPIL RIMIGLIANO-SAN SILVESTRO: ELEMENTI GESTIONALI E REGOLAMENTARI

Come già anticipato nel capitolo il territorio dell’ANPIL si sviluppa su un’area di 1573 ha, organizzata su 4 zone omogenee per gli aspetti funzionali e gestionali: Zona A Dune di Rimigliano (137 ha) Zona B Tenuta di Rimigliano e aree limitrofe (636 ha) Zona C Pianura e bassa collina Prunicce - Masseto (418 ha) Zona D Monte Calvi e Valle dei Manienti (382 ha)

Figura 4 Zonizzazione interna ANPIL Rimigliano – San Silvestro

Page 69: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 57 

Per l’ottimale gestione dell’ANPIL e ritenuta indispensabile la realizzazione di un apposito regolamento di gestione, che verrà redatto e approvato entro 6 mesi dalla istituzione dell’area protetta. Per ogni zona interna all’ANPIL sono di seguito individuati gli elementi prescrittivi e fondanti la successiva fase di redazione del regolamento di gestione e le azioni gestionali urgenti, anche quali risposte agli elementi di criticità individuati nel capitolo precedente.

Zonizzazione

ANPIL

Elementi prescrittivi per la redazione del Regolamento dell’ANPIL e azioni gestionali

ZONA A Dune di

Rimigliano

• Regolamentazione della fruizione turistica e dell’uso delle strutture per l’accessibilità alla spiaggia. Obbligo di utilizzo degli accessi attrezzati per l’accesso all’arenile e divieto di calpestio delle dune mobili.

• Mantenimento della proprietà pubblica complessiva dell’area. • Individuazione di divieti funzionali alla realizzazione di un’attività

turistica estiva sostenibile: divieto di realizzare stabilimenti balneari; divieto di raccolta di specie vegetali delle dune; divieto di abbandono di rifiuti e utilizzo degli appositi cestini; divieto di accensione dei fuochi.

• Regolamentazione delle attività periodiche di pulizia della battigia, attualmente causa di forti alterazioni agli ambienti di battigia, anteduna e duna mobile: individuazione delle modalità sostenibili di pulizia della spiaggia riducendo l’utilizzo dei mezzi pesanti e individuando un fascia di tutela interdetta ai mezzi meccanici; collocazione del materiale spiaggiato (posidonia, materiale organico e sabbia) esclusivamente a chiudere le aperture nel sistema dunale e al il piede di esso; divieto di collocazione del materiale spiaggiato direttamente su dune mobili esistenti e con vegetazione psammofila.

• Divieto di accesso ai mezzi motorizzati ad eccezione dei mezzi compatibili con il punto precedente e ai mezzi di soccorso e di controllo.

• Analisi dei carichi turistici attuali e futuri sul sistema dunale di Rimigliano e individuazione dei carichi ottimali sostenibili. Regolamentazione e organizzazione del sistema dei parcheggi sulla base del carico turistico ottimale.

• Regolamentazione della gestione forestale mediante redazione di un apposito piano di gestione, finalizzato alla tutela delle cenosi forestali e a ridurre il deperimento di porzioni di pineta e di sugherete, garantendo la fruibilità e la sicurezza.

• Regolamentazione della gestione idraulica al fine di preservare

Page 70: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 58 

le importanti aree umide retrodunali. • Norme di tutela della flora, della fauna e degli habitat (con

particolare riferimento alle specie vegetali e animali e agli habitat di interesse regionale e/o comunitario).

• Regolamentazione del verde pubblico e privato al fine di evitare il diffondersi di specie vegetali aliene invasive.

• Realizzazione azioni di riapertura di aree umide retrodunali nell’ambito del bosco di Rimigliano.

• Realizzazione azioni di mitigazione dell’effetto barriera della strada comunale della Principessa.

• Regolamentazione dell’illuminazione pubblica e privata finalizzata alla massima riduzione dell’inquinamento luminoso (soprattutto nella fascia costiera e in aree boscate). Anche per l’illuminazione esistente lungo la SP: attuazione di adeguate scelte tecniche con illuminazione solo verso il basso e schermatura verso il mare e il bosco, limitazione dell’intensità luminosa e utilizzazione di lampade ai vapori di sodio a bassa pressione.

ZONA B

Tenuta di Rimigliano e aree limitrofe

• Obbligo del mantenimento delle attività agricole interne alla Tenuta di Rimigliano, mantenimento di strutture e personale sufficiente per la gestione agricola della Tenuta. Tale attività è indispensabile per il mantenimento dei valori naturalistici del paesaggio agricolo di Rimigliano.

• Regolamentazione e valorizzazione delle attività agricole interne all’ANPIL al fine di promuovere l’agricoltura biologica e in generale l’attività agricola anche mediante marchio di qualità dell’area protetta o del sistema Parchi val di Cornia. Promozione di Accordi Agroambientali d’Area per la valorizzazione delle attività agricole e la tutela della biodiversità.

• Regolamentazione delle attività urbanistiche ed edilizie, del verde pubblico e privato, delle strutture verdi, della sistemazione delle pertinenze poderali, illuminazione e parcheggi, in coerenza con le caratteristiche paesaggistiche e naturali dell’area, privilegiando soluzioni che escludano la realizzazione di piscine, campi da golf e campi da tennis. Attuazione di adeguate scelte tecniche relative agli impianti di illuminazione (illuminazione solo verso il basso, scelta adeguata dei punti luce e limitazione dell’intensità luminosa, utilizzazione di lampade ai vapori di sodio a bassa pressione, utilizzazione di dispositivi per l’accensione solo al passaggio di persone o automezzi nel parcheggio, ecc.).

• Obbligo del mantenimento della rete stradale interna alla Tenuta come strade bianche non asfaltate.

Page 71: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 59 

• Per la struttura alberghiera prevista al Casale Principessa Lea risulta da preferire lo spostamento della previsione alberghiera esternamente all’ANPIL. L’alternativa allo spostamento consiste nella riduzione del dimensionamento previsto (e numero posti letto), oltre alla realizzazione di un mascheramento vegetale sul lato ex lago, la realizzazione di una struttura con vocazione ad albergo rurale e utilizzo di parte dei volumi per punto informativo del sistema dei parchi della Val di Cornia.

• Verifica della possibilità di riduzione delle volumetrie residenziali per i diversi Casali, con particolare riferimento al Podere Uguccione e al Podere Fossa Calda.

• Istituzione di un’area a divieto di caccia nell’area umida dell’ex alveo del lago di Rimigliano (almeno su una superficie di 200 ha) interna alla zona umida continentale (Wetlands International) censita dal progetto IWC con il codice LI0503 Rimigliano. Tale ampliamento porterà la quota di ANPIL soggetta a divieto di caccia da 400 ha (25%) a 600 ha (38%).

• Realizzazione di interventi di riqualificazione naturalistica dell’area umida dell’ex Lago di Rimigliano, con riallagamento e gestione della vegetazione igrofila.

• Azioni di riqualificazione ecologica del reticolo idrografico minore (Botro ai Marmi e canali orientale e occidentale di Rimigliano).

• Tutela dei nuclei forestali mediante gestione selvicolturale naturalistica, e con obbligo di redazione di appositi piani di gestione (con particolare riferimento al bosco planiziale e pineta di Rimigliano).

• Riduzione della estensione del recinto di ungulati all’interno della Pineta di Rimigliano al fine di ridurne l’impatto sulla rinnovazione forestale.

• Tutela degli elementi arborei lineari e puntuali caratteristici della Tenuta (filari alberati, siepi, siepi alberate, boschetti, ecc.).

• Realizzazione di azioni di mitigazione sulle infrastrutture lineari nord-sud con effetto barriera, con particolare riferimento alla linea ferroviaria per Roma e alla Via Aurelia Nord (SP 39 della Principessa).

• Realizzazione di sentieristica di collegamento tra la costa e il sistema collinare e montano. Realizzazione percorso attrezzato per la visita all’area umida dell’Ex Lago di Rimigliano.

• Regolamentazione degli accessi, promuovendo l’accessibilità pubblica in alcuni settori della Tenuta.

• Trasformazione della ex scuola situata presso il Podere Rimigliano in punto visite/centro informazioni dell’area protetta.

• Regolamentazione degli usi della risorsa idrica. • Norme di tutela della flora, della fauna e degli habitat (con

Page 72: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 60 

particolare riferimento alle specie vegetali e animali e agli habitat di interesse regionale e/o comunitario).

• Verifica della realizzabilità di un vivaio di specie vegetali autoctone ed ecotipi locali.

ZONA C Pianura e

bassa collina Prunicce - Masseto

• Tutela dei nuclei forestali mediante gestione selvicolturale naturalistica, con obbligo di redazione di appositi piani di gestione (con particolare riferimento ai boschi delle Prunicce e di Masseto).

• Riduzione del carico di ungulati nell’ambito dei nuclei forestali. Riduzione dell’isolamento dei nuclei forestali mediante miglioramento loro caratterizzazione ecologica e aumento delle dotazioni ecologiche (siepi, filari alberati, ecc.) della matrice agricola.

• Regolamentazione e valorizzazione delle attività agricole interne all’ANPIL al fine di promuovere l’agricoltura biologica e in generale l’attività agricola e agrituristica, anche mediante istituzione di un marchio di qualità dell’area protetta o del sistema Parchi val di Cornia.

• Riduzione dell’effetto barriera degli assi infrastrutturali nord-sud valorizzando il ruolo del reticolo idrografico minore (Botro ai Marmi).

• Regolamentazione delle attività urbanistiche ed edilizie, del verde pubblico e privato, al fine di ridurre il consumo di suolo e mantenere/recuperare alti livelli di qualità paesaggistica.

• Tutela degli elementi arborei lineari e puntuali. • Realizzazione della sentieristica di collegamento tra la costa ed

il sistema collinare e montano. • Norme di tutela della flora, della fauna e degli habitat (con

particolare riferimento alle specie vegetali e animali e agli habitat di interesse regionale e/o comunitario).

ZONA D Monte Calvi-

Valle dei Manienti

• Regolamentazione delle modalità di accesso con particolare riferimento alla Valle dei Manienti, e valorizzazione della sentieristica.

• Regolamentazione delle attività edilizie, del verde pubblico e privato e delle altre strutture pubbliche e private.

• Tutela dei nuclei forestali mediante gestione selvicolturale naturalistica e redazione appositi piani di gestione.

• Tutela dei siti archeologici e delle emergenze geomorfologiche e minerarie epigee e ipogee.

• Recupero ambientale della ex discarica. • Norme di tutela della flora, della fauna e degli habitat (con

particolare riferimento alle specie vegetali e animali e agli habitat di interesse regionale e/o comunitario).

Page 73: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 61 

Le zone A, B e D costituiscono le aree di maggiore valore naturalistico e paesaggistico dell’ANPIL, ma non di minore importanza risulta la zona C di pianura e bassa collina, che si configura come un elemento di connessione fisica ed ecologica tra la parte costiera e la zona collinare e montana. La zona C risulta attraversata da nord a sud da due importanti assi infrastrutturali, ed in particolare dalla SS 1 Via Aurelia e dalla SP 39 Via Aurelia, tali assi non interrompono la continuità paesaggistica dell’area ma risultano elementi di barriera rispetto alle componenti ecologiche. Quest’ultimo effetto risulta comunque mitigato dalla presenza del reticolo idrografico minore, in particolare del Botro ai marmi, non interrotto da tali assi, che collega la zona di pianura con il sistema collinare e la Valle dei Manienti (Fosso dei Manienti affluente nel Botro ai marmi). La permeabilità di tali barriere risulta inoltre aumentata dalla presenza di alcuni sottoattraversamenti lungo la SS 1, ma soprattutto dal suo inserimento nell’ambito del paesaggio agricolo di pianura, ove le specie degli ambienti agricoli, diversamente da quelle degli ambienti forestali (più sensibili alla frammentazione), risultano meno condizionate dai fenomeni di frammentazione ma più legate alla perdita di habitat. In termini di barriera alla fruizione del territorio dell’ANPIL, la presenza di sotto e sovrattraversamenti dell’Aurelia consentono un buon collegamento pedonale e stradale tra le due zone dell’ANPIL, ciò con particolare riferimento agli attraversamenti dell’Aurelia da parte di Via della Caduta (a sud) e della strada San Vincenzo-Campiglia M.ma (a nord). Con la istituzione dell’ANPIL potranno comunque essere individuate azioni specifiche di ulteriore mitigazione dell’effetto barriera degli assi stradali sia per il miglioramento della permeabilità ecologica sia per una migliore fruizione dell’area. Relativamente al settore venatorio l’istituzione dell’area protetta intende valorizzare il contributo gestionale fornito dalla presenza di diversi istituti faunistico venatori. Circa il 25% della superficie dell’ANPIL è interessata attualmente dal divieto di caccia (400 ettari). A questa superficie devono poi essere aggiunte le aree a divieto di caccia di cui all’art.33 della LR 3/94 e succ. modif. (100 m da immobili e fabbricati, 50 m da strade, ferrovie, ecc.). Con l’istituzione dell’ANPIL si prevede inoltre di aumentare le aree a divieto di caccia, attraverso l’apposito regolamento, di ulteriori 200 ha (nell’ex alveo del Lago di Rimigliano), pari al complessivo 38% (600 ha) dell’area protetta. La nuova ANPIL Rimigliano-San Silvestro costituirà un elemento del sistema regionale e provinciale delle aree protette, con gestione da parte della Parchi Val di Cornia Spa, soggetto gestore di numerose altre aree protette nell’ambito del territorio della Val di Cornia. La Parchi Val di Cornia SpA, società “in house providing” (condivisa con gli altri 4 Comuni della Val di Cornia), ha la missione statutaria di progettare, realizzare e

Page 74: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 62 

gestire in maniera integrata il sistema dei parchi, delle aree protette e dei musei dell’intera Val di Cornia. La società ha maturato un’esperienza ventennale nella gestione di tali patrimoni pubblici e in particolare gestisce in loco, sin dalla loro istituzione, l’ANPIL Sterpaia nel Comune di Piombino e porzioni delle ANPIL del Promontorio di Piombino (Piombino) e di San Silvestro (Campiglia M.ma). Attualmente, e da oltre 10 anni, la soc. Parchi Val di Cornia gestisce il Parco urbano della pineta di Rimigliano per conto dell’Amministrazione comunale di San Vincenzo. Per l’anno 2012, sono stati spesi dalla società Parchi, circa 175.000,00 euro per la gestione complessiva del Parco territoriale di Rimigliano. Tale spesa comprende il personale (una persona a tempo indeterminato che opera tutto l’anno all’interno del parco e due stagionali da aprile a ottobre) adibito per le funzioni di controllo del parco, le spese per la manutenzione ordinaria della cartellonistica, delle staccionate, dei percorsi e della viabilità, oltre che alla pulizia del parco e delle strutture dei servizi igienici. Per la gestione ordinaria dell’ANPIL Rimigliano-San Silvestro la Parchi Val di Cornia considera sufficienti le risorse economiche e di personale già disponibili per il territorio costiero di Rimigliano, a cui si aggiungono le risorse degli uffici centrali della Parchi per una gestione più complessiva nell’ambito del sistema locale di aree protette. Gran parte delle proprietà pubbliche sono infatti localizzate nella zona delle dune di Rimigliano, ove si concentra anche la quasi totalità dei carichi turistici e della fruizione. Nella gestione ordinaria per il restante territorio dell’ANPIL è realizzabile un controllo saltuario da parte degli operatori della Parchi Val di Cornia, anche per la verifica dell’attuazione del futuro Regolamento, in collaborazione con le altre autorità competenti alla vigilanza e controllo. Per la futura progettazione e realizzazione di interventi di gestione naturalistica o di fruizione sostenibile la Parchi Val di Cornia, assieme all’amministrazione comunale e provinciale potrà richiedere cofinanziamenti su fondi regionali, nazionali o comunitari. In questa fase la presente relazione individua come urgenti l’istituzione dell’area protetta, la predisposizione del regolamento di gestione e l’attuazione di una gestione ordinaria, misure attuabili senza necessità di ulteriori risorse economiche aggiuntive. Relativamente agli ecosistemi costieri di Rimigliano gli interventi più urgenti relativi alla riqualificazione del sistema dunale, alla riduzione dei fenomeni erosivi, alla razionalizzazione del carico turistico ed al completamento della senti eristica, sono già stati progettati e finanziati nell’ambito degli interventi prioritari di recupero e riequilibrio del litorale toscano di cui alla Del. Consiglio Regionale n. 47/2003 A livello di ambito della Val di Cornia la proposta consentirà una gestione complessiva delle principali emergenze naturalistiche e paesaggistiche legate agli ambienti costieri, sabbiosi e rocciosi, con una gestione coordinata tra la costa di Rimigliano, il golfo di Baratti, la costa del Promontorio di Piombino e i sistemi dunali della costa di Sterpaia, anch’essa interessata da un’ANPIL a gestione Parchi Val di Cornia. La tutela della pianura costiera e dell’area del Monte Calvi consentirà di ampliare la gestione conservazionistica della Valle dei Manienti, una delle eccellenze

Page 75: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 63 

naturalistiche alla scala provinciale, solo per metà inserita nell’ambito dell’ANPIL “San Silvestro” (Comune di Campigli M.ma). La proposta di ANPIL “Rimigliano-San Silvestro” si configura inoltre come un elemento funzionale alla creazione di una complessiva rete ecologica della Val di Cornia in quanto consente di costituire un sistema ecologico continuo ANPIL San Silvestro – ANPIL Rimigliano/San Silvestro (in futuro trasformabile in una unica ANPIL intercomunale) – ANPIL Baratti-Populonia – Riserva Naturale Provinciale “Padule Orti Bottagone” (in estensione verso ovest con il recente ampliamento della Riserva ed area contigua) – ANPIL Sterpaia (collegata alla riserva mediante l’area contigua istituita) – Parco Interprovinciale di Montioni (in collegamento con ANPIL Sterpaia attraverso un progetto finanziato dalla Provincia di Livorno di riqualificazione del reticolo idrografico minore). Tale ANPIL realizza quindi una chiusura formale di un importante sistema ad anello di Aree protette e di Siti Natura 2000 che circoscrive la pianura del Fiume Cornia. La possibile futura realizzazione di corridoi ecologici all’interno della pianura, intervento previsto dal piano di gestione del Parco di Interprovinciale di Montioni per l’area vasta della pianura del Cornia, completerebbe la fisionomia di una articolata rete ecologica che di fatto costituisce un unico sistema che, se opportunamente gestito, potrebbe rafforzare l’ipotesi di un futuro parco regionale della Val di Cornia.

Figura 5 ANPIL Rimigliano-San Silvestro nel contesto del Sistema di Aree protette e Siti della Rete Natura 2000 della Val di Cornia.

Page 76: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 64 

6 BIBLIOGRAFIA

AA.VV., 1973 - Il territorio non urbano della Provincia di Livorno. Studi di un piano. Provincia di Livorno.

AA.VV., 1992 - La costa una sfida europea. EUCC. ALBANESE F., 1991 - Les initiatives du conseil de l’Europe en faveur des zones

cotieres. In European Coastal Conservation Conference. ANDREOTTI A., BACCETTI N., PERFETTI A., BESA M., GENOVESI P., GUBERTI V., 2001 –

Mammiferi ed Uccelli esotici in Italia: analisi del fenomeno, impatto sulla biodiversità e linee guida gestionali. Quad. Cons. Natura, 2, Min. Ambiente – Ist. Naz. Fauna Selvatica.

ARCAMONE E. (ED.), CENTRO ORNITOLOGICO TOSCANO, REGIONE TOSCANA, 1991 - Lo svernamento di Anatidi e Folaga in Toscana, 1984-1988. Suppl. 1 dei Quaderni del Museo di St. Nat. di Livorno, 10 (1989).

ARRIGONI P.V., 1981 - Aspetti del paesaggio vegetale che scompaiono in Italia: la flora e la vegetazione dei litorali sabbiosi. Collana del programma finalizzato CNR “Promozione dell’ambiente” AC/1/101.

ARRIGONI P.V., 1993 - Tipologia vegetazionale e dinamismo delle pinete litoranee toscane. Pretirage del “Convegno sulla salvaguardia delle pinete litoranee”. Grosseto, pp. 21-30.

ARRIGONI P.V., 2003 – Le centauree italiane del gruppo “Centaurea paniculata L.”. Parlatorea VI: 49-78.

ARRIGONI P.V., BENESPERI R., DELL’OLMO L., FERRETTI G., 2006 – Boschi e macchie della Provincia di Livorno. Firenze. Ed. Tassinari, pp. 73.

BACCETTI N., DALL’ANTONIA P., MAGAGNOLI P., MELEGA L., SERRA L., SOLDATINI C., ZENATELLO M., 2002 - Risultati dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti in Italia: distribuzione, stima e trend delle popolazioni nel 1991 - 2000. Biol. Cons. Fauna, 111: 1 - 234.

BACCETTI N., L. SERRA, 1994 - Elenco delle zone umide italiane e loro suddivisione in unità di rilevamento dell’avifauna acquatica. I.N.F.S., Documenti Tecnici, 17.

BARSALI E., 1904 - Aggiunte alla flora livornese. Bull. Soc. Bot. Ital., pag. 202-209. BELLONI G., SCHIANO E., 1997 - La duna costiera in Toscana. Proposte per la

protezione, conservazione e ripristino. Delegazione WWF Toscana, Regione Toscana, Dipartimento Ambiente. Editrice dell’Acero.

BERTACCHI A., LOMBARDI T., MANNOCCI M., SPINELLI P., SPINI D., 2010 – Atlante del paesaggio vegetale del litorale livornese. Edizioni ETS. pp.153.

BIRDLIFE INTERNATIONAL, 2004 – Birds in Europe: populations estimates, trends and conservation status. BirdLife International (BirdLife Conservation Series n.12). Cambridge, UK, pp. 374.

BOSETTO G., 1961 - Aspetti particolari dei rimboschimenti delle sabbie litoranee. Ann. Accad. Ital. Sci. Forest., 313-381.

BRICHETTI P., DE FRANCESCHI P., BACCETTI N. (EDS), 1992 - Fauna d’Italia. XXIX. Aves. I, Gaviidae - Fasianidae. Edizioni Calderini, Bologna, pp. 964.

BRICHETTI P., FRACASSO G., 2003 – Ornitologia italiana. 1 Gaviidae-Falconidae. Identificazione, distribuzione, consistenza e movimenti degli Uccelli italiani. Alberto Perdisa Editore, Bologna, pp.463

BRICHETTI P., FRACASSO G., 2004 – Ornitologia italiana. 2 Tetraonidae - Scolopacidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna

BRICHETTI P., FRACASSO G., 2006 – Ornitologia italiana. 3 Stercorariidae - Caprimulgidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna

Page 77: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 65 

BRICHETTI P., FRACASSO G., 2007 – Ornitologia italiana. 4 Apodidae -Prunellidae. Oasi Alberto Perdisa Editore, Bologna

BRICHETTI P., FRACASSO G., 2008 – Ornitologia italiana. 5 Turdidae - Cisticolidae. Oasi Alberto Perdisa Editore, Bologna

BRICHETTI P., FRACASSO G., 2010 – Ornitologia italiana. 6 Sylviidae - Parodoxornithidae. Oasi Alberto Perdisa Editore, Bologna

BRICHETTI P., FRACASSO G., 2011 – Ornitologia italiana. 7 Paridae - Corvidae. Oasi Alberto Perdisa Editore, Bologna

BRICHETTI P., MASSA, B. 1998 - Check-list degli uccelli italiani aggiornata a tutto il 1997. Riv. It. Ornit., 68 (2): 129 - 152.

Buccianti M., 1975 - Il pino marittimo in Toscana. Ann. Acc. Ital. Sc. For. XXIII: 219-260. 1974.

BULGARINI F., CALVARIO E., FRATICELLI F., PETRETTI F. E SARROCCO S., 1998 - Libro Rosso degli animali d’Italia. Vertebrati. 210 pp.; WWF Italia, Roma.

BULGARINI F., CALVARIO E., FRATICELLI F., PETRETTI F. E SARROCCO S., 1998 - Libro Rosso degli animali d’Italia. Invertebrati; WWF Italia, Roma.

CANTIANI M., 1971 - Sui rimedi per salvare dal deperimento la pineta litoranea di Cecina. Ital. Forest. Mont. 26 (6): 214-221.

Ceccolini G. & Cenerini A., 1998. Parchi, riserve e aree protette della Toscana. Regione Toscana, WWF Delegazione toscana.

CENTRO ORNITOLOGICO TOSCANO. Banca dati numerica [email protected]

CERFOLLI F., PETRASSI F., PETRETTI F. (EDS), 2002 – Libro rosso degli Animali d’Italia. Invertebrati. WWF Italia – ONLUS, Roma.

CHIARUGI A., 1923 - Contributo alla conoscenza della flora del litorale toscano. Bull. Soc. Bot. Ital., 106-112.

COMMISSION OF THE EUROPEAN COMMUNITIES, 1991 - Corine Biotopes Manual, Habitats of the European Community. ECSC-EEC-EAEC, Brussels, Luxembourg.

COMMISSIONE EUROPEA, DG AMBIENTE, 2002 - Valutazione dei piani e dei progetti che possono avere incidenze significative sui siti Natura 2000 - Guida metodologica alle indicazioni dell’art. 6 comma 3 e 4 della direttiva Habitat.

COMUNI DI SAN VINCENZO, PIOMBINO, CAMPIGLIA, SUVERETO, 1973 – Il parco Naturale di Rimigliano. Provincia di Livorno.

COMUNI DI SAN VINCENZO, PIOMBINO, CAMPIGLIA, SUVERETO, PROVINCIA DI LIVORNO, 1973 – Il Parco Naturale di Rimigliano.

CORSI F., PORCIANI M., 1999 – L’avifauna del “Padule” di Scarlino (Grosseto). Avocetta, 23: 78.

DEL FURIA L., DE FILIPPI G., D’ORIANO V., LUCIANI L., CAMINELLI M., 2008 – Evoluzione morfologica della costa toscana: principali risultati dello studio e ricerca per l’implementazione del uadro conoscitivo dell costa toscana nell’ambito del Piano Regionale di gestione integrata della costa. In Cipriani L. e Regoli E., (a cura di ), Il piano di gestione integrata della costa a fini del riassetto idrogeologico. Erosione costiero, l’implementazione del quadro conoscitivo. Regione Toscana.

DREAM ITALIA SCRL, 2003 INED. – Programma ventennale degli interventi del complesso forestale “Bandite di Scarlino”. Regione Toscana, Relazione tecnica inedita

GATTESCHI P., MILANESE B., 1988 - Condizioni della vegetazione del litorale toscano a sud di Livorno. Monti e Boschi, n.2.

GAZZOLA L., INSOLERA I., 1982 - Parchi Naturali l'esperienza di Rimigliano. Edizione delle Autonomie.

Page 78: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 66 

GAZZOLA L., INSOLERA I., 1982 – Parchi Naturali. L’esperienza di Rimigliano. Roma. GEHU J.M., COSTA M., SCOPPOLA A., BIONDI E., MARCHIORI S., PERIS J.B., FRANCK J.,

CANIGLIA G., VERI L., 1984 - Essai synsystématique et synchorologique sur les vègétations littorales italiennes dans un but conservatoire. Doc. Phytosoc. n.s. VIII: 393-474. Camerino.

GROPPALI R., FANFANI A., PAVAN M., 1981 - Aspetti della copertura forestale della flora e della fauna nel paesaggio naturalistico dell'Italia Centrale. Collana Verde n. 55, Ministero Agricoltura e Foreste.

GUARDUCCI A., ROMBAI L., 1999 – Tra Natura e Cultura. Parchi e Riserve di Toscana. Centro Editoriale Toscano.

GUAZZI E., TOMEI P.E., 1993 - Contributo alla conoscenza dei biotopi igrofili presenti nella Toscana Meridionale. Atti Mus. Civ. Stor. Nat. Grosseto. 15: 23-53.

HEATH M.F., EVANS M.I. (EDS), 2000 – Important Birds Areas in Europe: priority sites for conservation. 2: Southern Europe. BirdLife Conservation Series n° 8, BirdLife International, Cambridge, UK.

MAFFEI CARDELLINI G., 1994 – Rimigliano e Poggio San Leonardo. In Toscana da Proteggere. Riferimenti per la formazione del sistema regionale di aree protette. Marsilio Editore.

MASCAGNI A., ROCCHI S., TERZANI F., CALAMANDREI S., 1998 – Contributo alla conoscenza dei Coleotteri degli ambienti acquatici della Toscana. I. Psephenidae, Limnichidae, Dryopidae, Elmidae (Coleoptera, Dryopoidea). Quaderni del Museo di Storia Naturale di Livorno, 14: 49 – 78.

MESCHINI E., S. FRUGIS (EDS.), 1993 - Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 1-344.

PELLEGRINI L., 1984 – La bonifica della Val di Cornia al tempo di Leopoldo II (1831-1860). Pontedera, Bandecchi e Vivaldi ed.

PERFETTI A., (a cura di) – 2010 – Conservazione degli ecosistemi costieri della Toscana settentrionale 2005-2009. Ente Parco regionale Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli.

PINNA S., 1995 – Mutamenti del paesaggio geografico nel Parco Naturale di Rimigliano (Livorno). Rivista Geografica Italiana, 102. Pag. 625-650.

PREDA A., 1895 - Contributo alla flora vascolare del territorio livornese. 1^ e 2^ centuria. Nuovo Giorn. Bot. Ital., n.s. 2: 108-118; 217-222.

PREDA A., 1896 - Contributo alla flora vascolare del territorio livornese. 3^ e 4^ centuria. Bull. Soc. Bot. Ital., 6-11, 190-194.

PROVINCIA DI LIVORNO, 1997 - Il sistema dunale della Provincia di Livorno. Analisi dello stato di fatto. 7 luglio 1997.

QUERINI R., 1969 - Decadenza delle coste e delle spiagge italiane. Nat. e Mont., 9 (3): 11-15.

REGIONE TOSCANA, 1991 – Inventario del patrimonio minerario e mineralogico in Toscana. Aspetti naturalistici e storico-archeologici. Dipartimento Ambiente.

REGIONE TOSCANA, 1993 - Salvaguardia delle pinete litoranee. Dipartimento Agricoltura e Foreste. 21-22 ottobre 1993, Grosseto. pp. 183.

REGIONE TOSCANA, 1994 – Parchi culturali in Toscana. Firenze. Angelo Pontecorboli Editore.

REGIONE TOSCANA, 1994 - Toscana da proteggere. Riferimenti per la formazione del sistema regionale delle aree protette. Marsilio Editore.

REGIONE TOSCANA, 1995 – Parchi culturali in Toscana. Quaderni della Fondazione Giovanni Michelucci. Angelo Pontecorbi Ed.

REGIONE TOSCANA, 1996 - Direttiva habitat. Dipartimento Ambiente, Area 1: Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali.

Page 79: I Parchi della VAL di CORNIA - Home - Provincia di Livorno · cd opposizione alla proposta di ampliamento della attività estrattiva ub icata in loc. San Carlo in COlllune di San

Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) “Rimigliano‐San Silvestro”  Pagina 67 

REGIONE TOSCANA, CASTELLI C. E SPOSIMO P. (A CURA DI ), 2005 – La biodiversità in Toscana. Specie e habitat in pericolo. Archivio del Repertorio Naturalistico Toscano (RENATO). Regione Toscana, Direz. Gen. Pol. territoriali e Ambientali. Tip. Il Bandino, Firenze, 302 pp. + CD-Rom.

ROCCHI S., 1991 – Idroadefagi del “Padule” di Fucecchio e delle altre principali zone palustri della Toscana (Coleoptera: Haliplidae, Hygrobiidae, Gyrinidae, Dytiscidae). Redia, 74: 51 – 75.

SARGENTINI M., TRAMBUSTI M., CIPRIANI L., MORELLI F., REGOLI C., 2004 – Il Piano regionale di gestione integrata della costa: Schede degli interventi di recupero e riequilibrio del litorale.. In Cipriani L. e Regoli E., (a cura di ) - Il piano di gestione integrata della costa a fini del riassetto idrogeologico. Erosione costiera. Regione Toscana.

SCOCCIANTI C., 2001 – Amphibia: aspetti di ecologia della conservazione. WWF Italia, Sezione Toscana, Editore Guido Persichino Grafica, Firenze, 430 pp..

SCOCCIANTI C., CIGNA P., DONDINI G. & VERGARI S., 1999 – Studio dell'impatto delle infrastrutture viarie sulla fauna: gli investimenti di Vertebrati durante un anno di campionamento di 5 strade in Toscana. Atti del Secondo Convegno Nazionale SHI, Praia a Mare. Riv. Idrobiol., 40: 173-181

SEMPLICI A., 2006 – Viaggio in Maremma. Itinerari tra i Parchi della Val di Cornia. Parchi Val di Cornia, Nardini ed.

SERRA L., MAGNANI A., DALL’ANTONIA P., BACCETTI N., 1997 - Risultati dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti in Italia, 1991 - 1995. Biol. Cons. Fauna, 101: 1 - 312.

SFORZI A., BARTOLOZZI L. (EDS.), 2001 – Libro Rosso degli insetti della Toscana. Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Sez. di Zoologia “La Specola”, ARSIA – Agenzia regionale per lo Sviluppo e l’innovazione nel settore Agricolo-forestale. EFFEEMME LITO srl, Firenze.

SOCIETAS HERPETOLOGICA ITALICA, 1997 - Atlante provvisorio degli anfibi e dei rettili italiani. Annali del Museo Civico di Storia Naturale "Giacomo Doria" Genova, 91: 95-178.

SPOSIMO P., TELLINI G., 1995 - L’avifauna Toscana. Lista rossa degli uccelli nidificanti. Centro Stampa Giunta Regionale Toscana, Firenze, 32 pp.

SPOSIMO P., TELLINI G., 1997 - Valutazione della situazione dell’avifauna in Toscana. Lista Rossa degli uccelli nidificanti. Atti I Conferenza sullo Stato dell’Ambiente in Toscana. 6: 273-288. Regione Toscana. Giunta Regionale.

TELLINI FLORENZANO G., ARCAMONE E., BACCETTI N., MESCHINI E., SPOSIMO P., 1997 - Atlante delle specie nidificanti e svernanti in Toscana. Monografie Mus. Stor. Nat. Livorno, 1.

TUCKER G.M., M.F. HEATH, 1994 - Birds in Europe. Their conservation status. Cambridge, UK: BirdLife International (BirdLife Conservation Series n°3).

UNIVERSITÀ DI FIRENZE, MUSEO DI STORIA NATURALE, 2003 (INED.) - Progetto di approfondimento e di riorganizzazione delle conoscenze sulle emergenze faunistiche, floristiche e vegetazionali della Toscana. Banca dati del Repertorio Naturalistico Toscano. ARSIA, Dipartimento delle Politiche Territoriali e Ambientali della Regione Toscana. http://geoserver.etelnet.it/website/renato/

VAGGE I., BIONDI E., 1999 – La vegetazione delle coste sabbiose del Tirreno settentrionale italiano. Fitosociologia 36 (2): 61-95.

VANNI S., LANZA B., 1982 – Note di erpetologia italiana: Salamandra, Triturus, Rana, Phyllodactylus, Podarcis, Coronella, Vipera. Natura, Soc. Ital. Sci. Nat., Museo Civ. St. nat., Acquario Civ., Milano, 73 (1-2): 3 - 22.