I Padri Della Decrescita

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Elenco dei padri della decrescita

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  • La storia della decrescita nei suoi "padri" ideatori e fondatori

    Elenco proposto da Peppe Carpentieri Pagina 1

    La storia della decrescita nei suoi "padri" ideatori e fondatori Aristotele, ideatore della crematistica, e dell'arte dei consumi utili solo quando

    soddisfano necessit reali e non i capricci, stato il primo a criticare l'accumulo a causa delle implicazioni immorali.

    Antonio Genovesi, filosofo, economista fu fra i primi a studiare le criticit economiche dell'accumulo di merci e indicare la strada del benessere e della felicit insita nella conoscenza.

    Alfred Marshall, economista fu fra i primi a riscontrare incongruenze nelle teorie economiche neoclassiche circa la domanda e l'offerta, pensando di avvicinarsi ai modelli biologici.

    Arthur Cecil Pigou, economista allievo di Marshall concep l'economia del benessere. Joseph Schumpeter, economista dopo Marshall cominci ad approfondire le

    incongruenze delle teorie standard economiche e trovando analogie fra lo sviluppo e lo sviluppo biologico.

    Herman Daly l'ideatore dei modelli di flussi e della cosiddetta "sostenibilit forte". Nicholas Georgescu-Roegen, matematico e ideatore della bioeconomia sugger che

    l'unica via per un equilibrio ecologico la riduzione della crescita del PIL, cio la sua decrescita selettiva, conseguenza degli studi ispirati a Marshall, Schumpeter e Daly. E' Georgescu-Roegen il padre della decrescita che dimostra matematicamente la fallacia di tutta l'economia neoclassica basata sulla domanda e l'offerta, e su due funzioni sbagliate, quella della produzione e quella del profitto. Georgescu-Roegen fonda l'omonima filosofia politica della decrescita piegando l'economia all'entropia, e lasciando intendere che i principi della decrescita traggono origine dalle leggi della termodinamica, Sadi Carnot e Lord Kelvin, e dalle leggi della biologia (fotosintesi clorofilliana). Georgescu-Roegen sostituisce la funzione della produzione neoclassica col modello flussi-fondi tenendo conto dei flussi di energia e materia.

    Frederick Soddy, chimico dimostra che la ricchezza si misura in flussi di energia e scrive l'economia cartesiana.

    Max Horkheimer, filosofo che attraverso l'Eclisse della ragione conduce l'Istituto di ricerche sociali (Scuola di Francoforte) verso una critica della societ moderna e capitalista circa il prevalere dell'uomo sulla natura.

    Theodor Adorno, filosofo che insieme ad Horkheimer influenza l'Istituto di ricerche sociali verso una critica pi generale della societ occidentale poich riduce la condizione umana a forme di alienazione sociale.

    Ernest Friedrich Schumacher, economista, critica l'economia della crescita poich parte da preconcetti sbagliati,

    o John Maynard Keynes, economista, pur restando nel piano ideologico della crescita continua, preconizza l'insostenibilit del capitalismo forgiato

  • La storia della decrescita nei suoi "padri" ideatori e fondatori

    Elenco proposto da Peppe Carpentieri Pagina 2

    sull'economia del debito. Le politiche keynesiano pur essendo pi accettabili rispetto a quelle liberiste, continuano ad ignorare la bioeconomia.

    o Hyman Minsky, economista, allievo di Keynes dimostra matematicamente l'insostenibilit dell'economia del debito. Le politiche keynesiano pur essendo pi accettabili rispetto a quelle liberiste, continuano ad ignorare la bioeconomia.

    o John Kenneth Galbraith, economista, pur restando nel piano ideologico della crescita continua critico della societ che pensa unicamente alla crescita del PIL e poco allo sviluppo umano. Le politiche keynesiano pur essendo pi accettabili rispetto a quelle liberiste, continuano ad ignorare la bioeconomia.

    William Paley, nel 1952 fonda il primo think tank per studiare le questioni ambientali consentendo a Nicholas Georgescu-Roegen, Herman Daly e Kenneth Boulding di produrre paper ad hoc.

    Kenneth Boulding, economista critica della teoria della crescita infinita. Serge Latouche, economista, critica l'invenzione dell'economia ed uno dei principali

    teorici della decrescita. Latouche pubblica numerosi suggi sulla nascita dell'economia, il consumismo e la decrescita serena.

    Wolfgang Sachs, sociologo e scienziato allievo di Ivan Illich, lavora presso il Wuppertal Institut che propone modelli industriali e sociali sostenibili secondo nuovi paradigmi culturali.

    Mauro Buonaiuti, economista e studioso della bioeconomia di Georgescu-Roegen. Jean-Paul Fitoussi, economista presenta un indicatore alternativo al PIL. Le politiche

    keynesiane pur essendo pi accettabili rispetto a quelle liberiste, continuano ad ignorare la bioeconomia. Maurizio Pallante, filosofo, teorico della decrescita, l'ideatore del termine decrescita

    felice e co-fondatore dell'omonino Movimento per la Decrescita Felice (MDF). Pallante si caratterizza per la specifica distinzione fra beni e merci. L'MDF traduce in azioni pratiche la politica e gli stili di vita coerenti con la decrescita selettiva del PIL ma in crescita con la qualit della vita per ricostruire comunit libere, indipendenti e sostenibili dando piena soddisfazione alla felicit umana.

    Tecniche e tecnologie utili

    Mathis Wackermagel, fondatore dell'impronta ecologica, uno dei primi indicatori per misurare l'impatto dell'uomo sull'uso delle risorse.

    Ian Boustead & Gustav Sundstrm sono gli ideatori della metodologia denominata analisi del ciclo vita (LCA).

    Nicolas Ridoux, ingegnere racconta applicazioni e tecnologie utili alla decrescita Mario Palazzetti, ingegnere progetta il micro-cogeneratore Totem, e recupera

    l'energia che altrimenti andrebbe dispersa.

    Filosofi, poeti, letterati critici della societ dei consumi, specialisti che non parlano apertamente di decrescita, ma che sono ugualmente impegnati nel cambio dei paradigmi culturali nei rispettivi ambiti di competenze

  • La storia della decrescita nei suoi "padri" ideatori e fondatori

    Elenco proposto da Peppe Carpentieri Pagina 3

    Ivan Illich, storico, scrittore, pedagogista, propose un modello di societ conviviale uscendo dal modello capitalista.

    Pierpaolo Pasolini, regista, scrittore e critico della societ dei consumi conseguenza del capitalismo.

    Andr Gorz, filosofo fondatore dell'ecologia politica. Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo critico della societ dei consumi. Cornelius Castoriadis, filosofo e piscanalista, critico nei confronti del capitalismo per

    gli effetti che produce nella societ. Hannah Arendt, filosofa, storica e studiosa della condiziona umana critica il

    capitalismo liberale per le condizioni sociali che crea, disuguaglianze, infelicit e schiavit.

    Hans Jonas, filosofo, ide il principio di responsabilit nel senso che le proprie azioni devono essere compatibili con la vita della comunit e della Terra.

    Edoardo Galeano, giornalista e scrittore, critico della modernit che impedisce lo sviluppo umano .

    Tomas Maldonato, designer, pittore e filosofo critico sugli sviluppi delle modernit ed i suoi effetti negativi sullo sviluppo umano.

    Alexander Langer, attivista politico impegnato nel divulgare la conversione ecologica dell'industria e della societ.

    Daniel Cohn Bendit, scrittore e attivista politico nel campo della conversione ecologica Guido Viale, scrittore e attivista a sostegno della conversione ecologica. Tiziano Terzani, giornalista e scrittore, critico della modernit e della societ dei

    consumi poich impedisce un reale sviluppo umano. Noam Chomsky, linguista e studioso della globalizzazione critica l'attuale pensiero

    dominante che influenza negativamente il mondo occidentale. Francesco Gesualdi, fondatore del "Centro Nuovo Modello di Svilluppo", pubblica la

    Guida al consumo critico, utilissima per un acquisto consapevole. Naomi Klein, giornalista critica la globalizzazione neoliberista.

    La critica alla "tecnica", specialisti che non parlano apertamente di decrescita ma che sono impegnati nel cambio dei paradigmi nei rispettivi ambiti di competenze

    Martin Heidegger, filosofo e critico della potenza della tecnica figlia del capitalismo e delle rivoluzioni industriali.

    Herbert Marcuse, filosofo e critico della societ capitalista e del socialismo reale che conduce alla civilt industriale privando l'uomo dei suoi piaceri.

    Emanuele Severino, filosofo e critico della potenza della tecnica figlia del capitalismo e delle rivoluzioni industriali.

    Jacques Ellul, sociologo e teologo, critica il sistema tecnico.

    Il governo del territorio, specialisti che non parlano apertamente di decrescita ma che sono impegnati nel cambio dei paradigmi nei rispettivi ambiti di competenze.

  • La storia della decrescita nei suoi "padri" ideatori e fondatori

    Elenco proposto da Peppe Carpentieri Pagina 4

    Charles Fourier, filosofo ripensa una societ pi egualitaria in antitesi ai problemi d'igiene causati dal capitalismo industriale all'interno delle citt, ed ispira la costruzione delle "citt giardino".

    Ebenezer Howard, urbanista il padre delle "citt giardino". Ildefons Cerd, urbanista il padre della teoria generale dell'urbanistica per la

    costruzione di una citt egualitaria. Peter Kropotkin, geografo e teorico evolutivo, preconizza il modello di citt

    intelligente individuando un uso razionale dell'energia elettrica per alimentare le citt. Lewis Mumford, sociologo ed urbanista studioso della condizione umana creata dal

    capitalismo e critico della modernit che impedisce lo sviluppo umano. Patrick Geddes, biologo ed urbanista ripensa la citt come un organismo biologico. Christofer Alexander, architetto, impegnato nello sviluppare un modello di gestione

    urbana imitando i processi biologici e rigenerativi. Paolo Soleri, architetto impegnato nello sperimentare e costruire modelli di citt

    sostenibili il padre della comunit Arcosanti. Saverio Muratori, l'architetto urbanista ideatore di un modello di conservazione del

    patrimonio edilizio storico attraverso l'analisi tipologica; modello in seguito adattato anche per la citt moderna e le periferie. In tal senso Muratori uno dei precursori della rigenerazione urbana conservativa, indispensabile per evitare l'inutile espansione delle citt.

    Jane Jacobs, sociologa e urbanista, critica la pianificazione urbanistica ortodossa funzionale alla sviluppo del capitalismo poich ignora le implicazioni sociali delle citt.

    Leon Krier, architetto critico dei modelli urbanistici della globalizzazione e sostenitore di modelli urbani pi sostenibili e del rispetto delle identit urbani locali.

    Alberto Magnaghi, urbanista impegnato nel divulgare l'auto sostenibilit ed il modello bioregione urbana che consente di usare razionalmente le "invarianti strutturali dinamiche".

    Edoardo Salzano, urbanista, critico dello sviluppo urbano basato sulla rendita urbana e sostenitore della conservazione e della tutela del paesaggio urbano.

    Renato De Fusco, architetto e storico dell'architettura osserva che la trasformazione della societ prodotta dal capitalismo liberale e dalla globalizzazione influenza anche l'architettura e l'urbanistica dissolvendole e trasformandole in merce mass mediatica.

    Una breve parentesi, necessaria, di carattere divulgativo e comunicativo.

    I termini crescita e decrescita non hanno accezioni positive o negative in se; ad esempio sufficiente osservare che la crescita di una malattia non un fatto positivo ma negativo, la decrescita della malattia positiva. In ambito politico economico la crescita del PIL non un fatto positivo in se, com noto. Il termine decrescita non sostituibile poich viene usato negli anni 60-70 in ambito economico in opposizione alla crescita del PIL; non esiste altro termine migliore per qualificare la critica del PIL, che per lappunto decrescita del PIL. La questione comunicativa che alcuni fanno notare figlia del fatto che si confonde facilmente la crescita col miglioramento, mentre in ambiti divulgativi sinceri, la questione della decrescita

  • La storia della decrescita nei suoi "padri" ideatori e fondatori

    Elenco proposto da Peppe Carpentieri Pagina 5

    selettiva del PIL trova unampia gamma di vocaboli che declinano gli effetti virtuosi del cambio dei paradigmi culturali; il pi popolare sostenibilit (non lossimoro sviluppo sostenibile), poi resilienza, rigenerazione, transizione, prosperit, poi altri ancora ma pi tecnici come conversione ecologica e bioeconomia. Con estrema onest intellettuale, tutti questi obiettivi sostenibilit, resilienza, rigenerazione, transizione, prosperit per essere perseguiti, necessariamente, partono dal cambio di paradigma, che concretamente si attua solo attraverso un periodo tecnicamente denominato decrescita selettiva del PIL, poi adeguato in decrescita felice. Chiunque interpreti male il senso del termine, in buona fede o in cattiva fede, nella realt comunicativa e percettiva non compie un vero danno, poich non sta dicendo la verit del suo messaggio (decrescita selettiva del PIL), e volontariamente o involontariamente aiuta a far emergere comunque una verit insita nella decrescita stessa, gi rilevata circa trentanni fa, ma tenuta nascosta: bisogna uscire dal capitalismo applicando la bioeconomia. Rispetto agli anni 60 quando si svilupparono aspre critiche al modello di sviluppo capitalista non cerano tutte le ricerche e le pubblicazioni culturali inerenti alla decrescita, provenienti da tutto il mondo, come le abbiamo oggi, non cerano le tecnologie della decrescita e gli strumenti di misura ampiamente in uso in diversi ambiti. E solo una questione di tempo e di volont politica; non bisogna crearsi paure che non hanno motivo di esistere.

    Se la crescita del PIL non dimostra un miglioramento, perch tutti i partiti sostengono la crescita del PIL? Perch con la crescita del PIL aumenta il gettito fiscale che viene gestito da tutti partiti, i quali possono distribuirlo dando priorit al tornaconto dei loro reali padroni, le multinazionali e/o del proprio tornaconto, se diminuisce il PIL diminuisce anche il budget del loro tornaconto. Ma le tasse non servono a mantenere i servizi pubblici? Certo, ma allinterno di una societ con un nuovo paradigma culturale e con una forma di Governo federale tendente allautogestione e la democrazia partecipava, i cittadini ed i partiti dovrebbero preoccuparsi della felicit, e potrebbero co-decidere come destinare le risorse, riducendo e proporzionando correttamente le tasse e la funzione stessa dei partiti, privilegiando linteresse generale ed il bene comune verso un uso razionale delle risorse finite del pianeta.

    Bibliografia minima

    Mauro Bonaiuti (a cura di), Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, Bollati Boringhieri Lewis Mumford, Tecnica e cultura. Storia della macchina e dei suoi effetti sull'uomo, Net Donella & Dennis Meadows, Jorgen Randers, I nuovi limiti dello sviluppo, Mondadori Serge Latouche, La scommessa della decrescita, Feltrinelli Serge Latouche, Come si esce dalla societ dei consumi, Bollati Boringhieri Maurizio Pallante, La decrescita felice, Edizioni per la decrescita felice Maurizio Pallante, La felicit sostenibile, Rizzoli Maurizio Pallante, Meno e meglio, Bruno Mondadori Nicolas Ridoux, La decrescita per tutti, Jaca Book Jean-Paul Fitoussi, Eloi Laurent, La nuova ecologica politica, Feltrinelli Wuppertal Institut, Per un futuro equo, Feltrinelli Pierre Rabhi, Manifesto per la terra e per l'uomo, Add editore