i o a M e r a n o Cantine e vigneti d'autore nella valle ... · Alois e la moglie Veronika, cultori...

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i o a M e r a n o vutronligedaCA

Cantine e vigneti d'autorenella valle dell'AdigeTesti wvutsrqponmlkjihgfedcbaTSROMLIHGFDCBAGiuseppe De Biasi

In questa foto: vtrnigavignartie boschi in vesteautunnale alla TenutaSan Leonardodi Avio. 1. Il Fojaneghedella TenutaBossi Fedrigotti,blend di Merlot,Cabernet eTeroldego.2.1 ravioli verdidel Romantik HotelOberwirt di Marìengo.3. Camilla Lunedi trale vigne della FerrariFratelli Lunedi.

Tutti i diritti riservati

PAESE : Italia PAGINE : 72-79SUPERFICIE : 800 %

DIFFUSIONE : (80000)AUTORE : Testi Giuseppe De…

1 novembre 2018




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1.zwvutsrponmlkihgfedcbaWVTSRPNMLKJIHGFBAMaria José e Isabella Bossi Fedrigotti nella cantina di famiglia a Isera. 2. Il salone di palazzo Bossi Fedrigotti, a Rovereto.3. Nel cuore di Termeno, sulla Strada del Vino dell'Alto Adige, la storica cantina J. Hofstàtter è stata fra le prime ad aprirele porte all'architettura contemporanea, affidando a Walter Angonese e Markus Scherer l'incarico di coniugare mura storichee soluzioni progettuali all'avanguardia. 4. Stefano Bertoni, patron della panineria gourmet II Posto di Ste aTrento: per i suoi

tramezzini seleziona con cura salumi e formaggi, privilegiando i presidi Slow Food e le piccole aziende che allevano razzeautoctone con metodi biologici. 5. La collina del maso Kolbenhof, sopra Termeno, dove nasce il Gewurztraminer J. Hofstàtter.




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a silhouette del castello divutsrponlihgedcaTSRMLIGFDBAAvio fa da sentinellae da lasciapassare all'itinerario goloso che si snodaattraverso i mille vigneti che risalgono i fianchi dell'Adige,dalla Vallagarina fino a Merano. Terre votate allaviticoltura fin dai tempi dei Romani, dove la buona

escursione termica e la costante ventilazione garantisconole condizioni ideali per produrre vini di qualità, come testimonianole tante fulcro del nostro viaggio del gusto. tlieaZVTRONMLIGEDCBA

CANTINE D'ALTO LIGNAGGIO E IL VINO AMATO DA MOZART

Proprio all'ombra del maniero dei Castelbarco, oggi di proprietàdel Fai, si estende la Tenuta San Leonardo dei marchesi GuerrieriGonzaga, che dal 1982 producono uno dei più blasonati rossi italiani,il San Leonardo, taglio bordolese da decenni ai vertici delle guidedi settore, fuoriclasse capace di competere ad armi pari con i grandi xvutsrponlihgecaGDchàteaux transalpini. Il piccolo borgo antico consacrato alla vignaingloba i resti di un monastero medievale le cui tracce si ritrovanonell'affresco duecentesco dell'abside romanica e nel refettorio, oggipreziosa sala d'affinamento dei vini del marchese Carlo edel figlioAnselmo. Proseguendo verso nord, prima sulla statale 12 e poilungo la provinciale 90, rive gauche dell'Adige, a Isera ci si imbattein un altro blasone, quello dei conti Bossi Fedrigotti. Maria Josée la sorella giornalista-scrittrice Isabella a Fojaneghe produconol'omonimo blend di Merlot, Cabernet e Teroldego che, grazie alla

collaborazione con il gruppo Masi Agricola, è esportato in tuttoil mondo insieme all'autoctono Marzemino, il vino che Mozartamava tanto, al punto da decantarlo anche nel Don Giovanni.Rovereto è a pochi chilometri con il castello tardomedievale eil Mart, due simboli di una città dove antico e moderno convivonoin scioltezza, proprio come nella Drogheria Giuseppe Michelidi via Mercerie che dal 1829, al piano terra del palazzo che ospitò

Mozart durante il suo primo concerto italiano, propone presidi digusto visivamente allestiti come in un'antica (e golosa) farmacia.

NELLA CULLA DELLE BOLLICINE ALPINESempre sulla provinciale verso Trento, alle porte della città sostaobbligata alla Ferrari F.lli Lunelli, dove grazie all'intuizionedi Giulio Ferrari sono nate le prime bollicine di montagna del TrentoDoc. Nelle viscere della cantina le pareti di bottiglie impilatead affinare e lepupitres che le intervallano fanno da sfondo a unpiccolo museo che raccoglie foto d'epoca e invenzioni tecniche delfondatore, con la nicchia dedicata ai millesimi storici, spumeggiantememoria centenaria e simbolo dell'estroversa genialità italica. • •>•

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1.zvutsrponmlihgfedcbaVTSMLJIHGDCALa Veranda, bistrot informale della Locanda Margon, capitanata dallo chef stellato Alfio Ghezzi. 2. Il marchese CarloGuerrieri Gonzaga con il figlio Anselmo nella Tenuta San Leonardo. 3. La sede storica della Cantina San Michele Appiano,

imponente edificio Jugendstil del 1909 sulla Strada del Vino dell'Alto Adige. Davanti all'edificio, l'Hortus Conclusus presentale diverse tipologie di terreno e le diverse piante che, da secoli, accompagnano la viticoltura: melograni, olivi, fichi, peschi

e mandorli. 4. Camilla Lunelli nel settore delle cantine dedicato alurmgearemuage, una delle fasi più peculiari del metodo classico.5. La piccola chiesa del Calvario (1716), raggiungibile a piedi dalla località San Michele, domina i vigneti di Appiano.




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Con un affiatato lavoro di squadra, Camilla, Matteo, MarcelloeAlessandro Lunelli, ultima generazione di una famiglia celebratain tutto il mondo ma contraddistinta da un low profile anglosassone,dal 2008 hanno affiancato sulla collina aridosso della sedeun raffinato ristorante, lazutsrponmligfedcbaVTSRPMLJIHGFCALocanda Margon, che grazie alla vulcanicacreatività di Alfio Ghezzi ha già raggiunto le 2 stelle Michelin.Un'accoppiata che da sola vale il viaggio. Puntando verso il centrodel capoluogo, sosta alla panineria gourmet II Posto di Stee apalazzo Roccabruna, rinascimentale sede dell'EnotecaProvinciale del Trentino che offre una visione completa deiproduttori di Trento Doc. Un'occasione per scegliere le \bollicine\giuste per fare i regali natalizi e accogliere brindando il 2019. tlieaVUTSRONMLIGEDCBA

MASI E CASTELLI LUNGO LA STRADA DEL VINO

Uscendo dalla città imbocchiamo la statale 12 e sopra la collina diGardolo troviamo il maso seicentesco dove Francesco Moser, dopola sua straordinaria carriera ciclistica, conduce con la stessagrintal'azienda vitivinicola di famiglia. Da assaggiare l'elegante perlagedel 51,151, spumante che riprende la cifra del suo record dell'ora,stabilito nel 1984 aCittà del Messico. Quindi si visita il piccolomuseo annesso, con i cimeli, i trofei e le sue avveniristiche biciclette.Riprendiamo la statale fino a San Floriano, poi cambiando spondafluviale siarriva a Magrè, borgo antico in provincia di Bolzanodove il Alois Lageder, precursore dei vinibiodinamici, accoglie gli ospiti nella sua tenuta di 50 ettari fatta diedifici ottocenteschi e di una moderna sede costruita con i principidella bioarchitettura. Alois e la moglie Veronika, cultori di musicae arte contemporanea, hanno costellato la proprietà di creazioniartistiche come le tavole in granito nero dell'artista concettuale MattMullican, che simboleggiano gli influssi astrali sulla vite e sul vino.Sulla provinciale 14 - la Strada del Vino, suffisso che completa ilnome di 16 centri a vocazione vinicola (azzeccata idea di marketingterritoriale) - si prosegue, fra distese di vigneti, verso Termeno.In piazza, alle spalle del campanile del XIV secolo che con i suoi86 metri è il più alto di tutto l'Alto Adige, ha sede la J. Hofstàtter

del visionario Martin Foradori Hofstàtter, che ha nel suo Kolbenhofil fuoriclasse del vitigno principe del luogo, il Gewiirztraminer, dicui Martin detiene la superficie vitata privata più ampia dell'interaregione. Rimanendo sulla strada si fa rotta verso il lago di Caldaro,nel regno del vitigno Schiava, protagonista della Doc dalle notefruttate, perfetta per uno spuntino a base di speck. A ridossodel lago vale una sosta la Tenuta Manincor, con l'edificio del 1608dove campeggia ancora lo stemma di Hieronymus Manincor. •••••

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Qui, nella moderna cantina sotterranea il conte Michael Goéss-Enzenberg prosegue la tradizione familiare in conduzionebiodinamica con attenzione alla territorialità dei propri vini.Più avanti, alle pendici del borgo troviamo un altro Moser, Andrea,giovane e valente enologo della zwutsrponmlkihgfecbaTSRPOMLKHCBAKaltern, la più grande cantinacooperativa dell'Alto Adige, che riunisce due terzi dei viticoltoridi Caldaro, con 648 soci e471 ettari vitati. Tanti soci ma altrettantaqualità. Da degustare il Kalterersee Leuchtenberg, perfettaistantanea enologica di Caldaro. Con la bussola verso nord la 14si innesta sulla statale 42 e porta ad Appiano dove, annunciatadall'elegante profilo della centenaria palazzina Jugendstil,troviamo la Cantina San Michele Appiano: struttura cooperativad'eccellenza con 340 famiglie di viticoltori, guidata da oltre 40 annida una star dell'enologia come Hans Terzer, il creatore della lineaSanct Valentin edel fuoriclasse Appius. Nel moderno wine shopci si documenta sul tavolo-cartina con posizioni delle parcelle vitate,tipologie di suoli e profilo olfattivo dei vitigni coltivati. Un originalee accessibile corso di vtsronlieaWMFterroir è adisposizione dei visitatori. tlieaZXWVUTSRONMLIFEDBA

DA BOLZANO A MERANO, UVE BIO E WINE FESTIVAL

Una piccola deviazione fuori percorso verso via Santa Giustina,alle porte del capoluogo altoatesino, introduce la visita ai Loacker,dal 1979 \bionieri\ dei vini territoriali, ottenuti utilizzando solometodi biodinamici e omeopatici (vino consigliato: Gran Lareyn,un possente ebalsamico Lagrein), prima di dirigersi verso il raccoltocentro storico di Bolzano per una pausa gourmet al Lowengrube,ristorante con wine bar di tendenza ospitato in un antico edificiodoganale con suggestiva cantina sotterranea. Riprendendo ladirezione per Merano si fa sosta a Terlano per conoscere l'omonimacantina cooperativa, famosa anche per essere stata la primaa sperimentare i vini bianchi autoctoni da invecchiamento.La parte più antica cela uno straordinario archivio enologicodi 100 mila bottiglie con millesimi completi dal 1955 a oggi, oltrea rarità datate 1893, anno di fondazione. L'ultima tappa dell'itinerariosi approccia dall'alto, con una pausa gourmet a Marlengo pressol'accogliente Romantik Hotel Oberwirt di Josef (Sepp) Waldner,per planare infine a Merano e perdersi nelle viuzze medievalidel centro storico. Magari coccolandosi con una Sachertorte alCafè Pasticceria Konig non lontano dall'architettura Libertydel Kurhaus, che dal 9 al 13 novembre ospita la XXVI edizionedel Merano WineFestival, il prestigioso vernissage delle ricercateselezioni enologiche di Helmut Kòcher, che testimonia l'ascesadella regione nel panorama vinicolo nazionale e internazionale. m>

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1.zxvutsrqponmlkihgfedcbaWVTRPMLKIGFDCALa Vineria Paradeis della Tenuta Alois Lageder, a Magrè: qui si degustano i vini dell'azienda in abbinamento a piatticon ingredienti biologici e stagionali. 2. Due generazioni a confronto: Clemens e Alois Lageder. 3. La barricaia della Tenuta

Manincor, a Caldaro. La cantina è stata progettata dagli architetti Walter Angonese di Caldaro e Rainer Kòberl di Innsbrucke si sviluppa su tre piani interrati. 4. Andrea Moser è il giovane e brillante enologo trentino che ha rinnovato la produzione

delle cantine Kaltern di Caldaro. 5.1 vigneti dell'azienda agricola di Francesco Moser nel comune di Palò di Giovo, in vaidi Cembra. Lex campione di ciclismo e la sua famiglia producono vino da quasi quarant'anni in un maso sulla collina di Gardolo.




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