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A.F. 2011 / 2012 - IL BULLONE - CFP UNIONE ARTIGIANI -Via Antonini, 26 - 20141 - MILANO CFP UNIONE ARTIGIANI Via Antonini, 26 - 20141 Milano Tel. 02 36515967 - Fax: 02 84893277 www.cfpunioneartigiani.it - [email protected] LA STORIA DELL’AUTOMOBILE a cura di Davide Pinto 6 - MOTORE DIESEL 7 - CARROZZERIA Nel 1892 Rudolf Diesel ( 1858-1913) in- gegnere tedesco, inventò il motore che an- cora porta il suo nome, il motore alimen- tato a gasolio è più solido e meno costoso della benzina, ma è molto rumoroso, pe- sante e inquinante. Il motore diesel viene ancora oggi utilizza- to su autoveicoli e in partiolare per mezzi pesanti come trattori, camion, treni… Nel 1885 il tedesco Karl Benz (1844-1929) ideò e costituì un triciclo a ruote piene con motore leggero a scoppio, adottò le vecchie carrozze come carrozzeria rima- nendo il termine per indicare la parte esterna del veicolo. Benz ideò poi: • Un sistema di accensione con dispositi- vo di raffreddamento • Una trasmissione della forza del motore alle ruote tramite catena • Lo sterzo • Il differenziale per la tenuta di strada in curva. Anche Gottlieb Daimler nel 1888 costruì un automobile dotata di motore e sterzo costituito da una barra; inoltre vi era un desing rivoluzionario rispetto alla vec- chia carrozzeria. C’era una volta uno stu- dente prevenuto, il quale, credendosi molto grande, pensava che ogni storia che iniziasse con l’espressio- ne fiabesca c’era una volta, fosse una roba da bambini dell’asilo… Fortunatamente non è il caso dello studente che sta leggendo, che infatti decise di andare avanti nel- la lettura. C’era una volta una socie- tà, quella dei numeri, che abitava nella circonferenza 5 del paese di Pitagora… Si sa, quando si è in pochi mettere tutti d’accordo è sicuramente più facile, ma questo non era il caso di Pitagora Town dove un’infi- nità di numeri viveva tutta ammassata in altissimi pa- rallelepipedi chiamati grat- tacieli… e così per governa- re questa popolosa città ci fu l’esigenza di riportare un po’ l’ordine. A questo pensò un gruppo scelto, i nu- meri primi, che decise di mettere in atto una so- luzione per velocizzare le scelte politiche da pren- dere. Divisero la comunità in insiemi di numeri e sot- trassero loro le responsa- bilità civili. Così facendo, però, venne persa la libertà di scelta che avrebbe dovu- to esercitare ogni numero, e si moltiplica- rono i malu- mori poiché al problema demografico, si assomma- va ora anche il problema della libertà politica perdu- ta. Nello stesso periodo, in un villaggio poco distante, vi era una piccola comunità, costituita da 21 lettere. Il paesino porta- va il nome di Alfabeto e qui tutti si aiutava- no e si volevano bene. Certo non avevano grand pretese perché sapevano di non aver i numeri e la ric- chezza di una grande città, ma riuscirono a creare una cosa straordinaria. Un gior- no decisero che non valeva più la pena coltivare cia- scuno il suo appezzamento di terra e così mettendosi insieme scoprirono che riu- scivano a formare delle pa- role. Fu così che ebbe inizio la COMUNICAZIONE. Il racconto insegna che tal- volta non è necessario ave- re infinite possibilità, basta combinare bene quelle po- che a nostra disposizione per far nascere qualcosa di straordinario. Federico Crivelli I NUMERI E LE LETTERE 29 maggio 2012, apro il giornale e leggo: “ra- gazzo pakistano insul- tato e aggredito da tre bulli sul tram che por- ta in centro a Milano”. Che tristezza… Ma la cosa più triste è che nessuno, se non un’an- ziana, prende le sue difese. Doppia tristez- za…Orbene il bullo, così lo chiama la stam- pa, per poter svolgere il suo ruolo, non ha biso- gno solo di una vittima ma di un terzo attore che si chiama pubblico il cui compito è di legit- timare il primo attore. Dante, il ruolo del pubblico, lo chiamava ignavia e senza appel- lo lo avrebbe condan- nato all’Inferno. Non possiamo pretendere che gli altri si adope- rino per costruire un mondo migliore se non abbiamo neanche il coraggio dell’indigna- zione. Abbiamo negato il diritto alla dignità e rispetto ad un ragaz- zo straniero, ma sap- piate (ripeto sappiate) che ogni volta che noi neghiamo il diritto ad una persona prima o poi questo diritto verrà negato a noi. RIFLETTIAMOCI! Emilio Margheriti L’IGNAVIA NON E’ UN VALORE THE COCA COLA STORY di Davide Pinto La Coca Cola viene inventata da un “Farmacista” di Atlanta, John Stith Pemberton. Le medicine o presunte tali venivano vendu- te agli angoli delle strade in un chiassoso circo medico che ani- mava i quartieri della grandi cit- tà. Pemberton comprata la sua “licenza” per 5 dollari inizia a farsi chiamare dottore ed illude- va i passanti che poteva guarire ogni malattia facendo bere vele- ni e purghe ai poveri malcapitati. Farmaci che contenevano elevati contenuti di alcool e droghe pe- santi. Il Laudano per esempio, un diffuso antidolorifico dell’epoca, è una soluzione di Oppio e Alcool. Altri ancora contengono dosi for- tissime della nuovissima sostanza delle meraviglie: la Cocaina... CHI VA PIANO... ARRIVA IN RITARDO! di Emilio Margheriti In questi giorni qualche giornale ha fatto notare come i nostri spostamenti in auto e non solo siano tornati a velo- cità settecentesca. Cantù – Milano 32 km, due ore di macchina - Famagosta – Viale Antonini 1, 4 km, 20/30 minu- ti... continua a pag. 3 DROGA & GIOVANI di Edoardo Ferrante Ma perché i giovani si drogano? Intanto esiste quel fenomeno sociolo- gico giovanile che si chiama “gruppo dei pari”. Si tratta di quel gruppo ami- cale di coetanei, la cui importanza e la cui autorità stanno superando quelle dei genitori. Il gruppo ha delle sue rigide regole di funzionamento... continua a pag. 5 CFP Unione Artigiani Martedi 5 Giugno 2012 - Anno II - Numero 3 AREA VERDE - RENAULT TWIZY Tra i primi costruttori a credere nell’impor- tanza dell’elettrico, la Renault propone una gamma di veicoli ad emissioni zero. La nuova Renault Twizy è una singolare via di mezzo tra uno scooter e un’automobile. Que- sta è la proposta elet- trica della Renault per risolvere i problemi di mobilità urbana. Con le sue ridotte dimen- sioni(2,34 metri di lunghezza e 1,24 metri di larghezza), il posto passeggero collocato dietro il conducente, la mancanza di portiere (sono infatti un op- tional), questa vettura non può essere defini- ta una vera macchina. Elettrica al 100%, ha un motore elettrico posteriore con una po- tenza massima di 17 Cv (13 kW), coppia di 57 Nm a 1.750, trazio- ne posteriore. La sua autonomia è di 80 km (ciclo combinato) con velocità massima di 80 km/h. Il telaio è tubolare, a sezione quadrata con carrozzeria in pla- stica. Le sospensioni sono a ruote indi- pendenti: anteriori e posteriori a schema pseudo McPherson, ammortizzatori idrau- lici a molle elicoidali. Lo sterzo è a crema- gliera privo di servo- sterzo. La Renault Twizy si può già guidare a 16 anni con la patente A e da maggiorenni con patente B. Una versio- ne meno potente è la Twizy 45, ideata per i quattordicenni in pos- sesso della patente dei motocicli. La Twizy 45 ha un motore da 9 Cv e velocità massima di 45 km/h. I prezzi sono contenuti: 6.990 euro della Twizy 45 e 8.700 per la Twizy. A questi vanno ad ag- giungersi 600 euro per le portiere (optional) e il canone per il noleg- gio delle batterie: da 50 euro mensili per 36 mesi e 7.500 km l’anno a 72 euro mensili per 12 mesi e 15.000 km l’anno. Samir Taher

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A.F. 2011 / 2012 - IL BULLONE - CFP UNIONE ARTIGIANI -Via Antonini, 26 - 20141 - MILANO

CFP UNIONE ARTIGIANIVia Antonini, 26 - 20141 Milano

Tel. 02 36515967 - Fax: 02 84893277www.cfpunioneartigiani.it - [email protected]

LA STORIA DELL’AUTOMOBILE a cura di Davide Pinto

6 - MOTORE DIESEL 7 - CARROZZERIA

Nel 1892 Rudolf Diesel ( 1858-1913) in-gegnere tedesco, inventò il motore che an-cora porta il suo nome, il motore alimen-tato a gasolio è più solido e meno costoso della benzina, ma è molto rumoroso, pe-

sante e inquinante.Il motore diesel viene ancora oggi utilizza-to su autoveicoli e in partiolare per mezzi

pesanti come trattori, camion, treni…

Nel 1885 il tedesco Karl Benz (1844-1929) ideò e costituì un triciclo a ruote piene con motore leggero a scoppio, adottò le vecchie carrozze come carrozzeria rima-nendo il termine per indicare la parte esterna del veicolo. Benz ideò poi: • Un sistema di accensione con dispositi-vo di raffreddamento• Una trasmissione della forza del motore

alle ruote tramite catena• Lo sterzo• Il differenziale per la tenuta di strada in curva.Anche Gottlieb Daimler nel 1888 costruì un automobile dotata di motore e sterzo costituito da una barra; inoltre vi era un desing rivoluzionario rispetto alla vec-chia carrozzeria.

C’era una volta uno stu-dente prevenuto, il quale, credendosi molto grande, pensava che ogni storia che iniziasse con l’espressio-ne fiabesca c’era una volta, fosse una roba da bambini dell’asilo… Fortunatamente non è il caso dello studente

che sta leggendo, che infatti decise di andare avanti nel-la lettura.C’era una volta una socie-tà, quella dei numeri, che abitava nella circonferenza 5 del paese di Pitagora… Si sa, quando si è in pochi mettere tutti d’accordo è sicuramente più facile, ma questo non era il caso di

Pitagora Town dove un’infi-nità di numeri viveva tutta ammassata in altissimi pa-rallelepipedi chiamati grat-tacieli… e così per governa-re questa popolosa città ci fu l’esigenza di riportare un po’ l’ordine.A questo pensò un gruppo

scelto, i nu-meri primi, che decise di mettere in atto una so-luzione per velocizzare

le scelte politiche da pren-

dere. Divisero la comunità in insiemi di numeri e sot-trassero loro le responsa-bilità civili. Così facendo,

però, venne persa la libertà di scelta che avrebbe dovu-to esercitare ogni numero, e si moltiplica-rono i malu-mori poiché al problema demografico, si assomma-va ora anche il problema della libertà politica perdu-ta. Nello stesso periodo, in un villaggio poco distante, vi era una piccola comunità, costituita da 21 lettere. Il

paesino porta-va il nome di Alfabeto e qui tutti si aiutava-no e si volevano bene.

Certo non avevano grand pretese perché sapevano di non aver i numeri e la ric-chezza di una grande città,

ma riuscirono a creare una cosa straordinaria. Un gior-no decisero che non valeva

più la pena coltivare cia-scuno il suo appezzamento di terra e così mettendosi insieme scoprirono che riu-scivano a formare delle pa-role. Fu così che ebbe inizio la COMUNICAZIONE.Il racconto insegna che tal-volta non è necessario ave-re infinite possibilità, basta combinare bene quelle po-che a nostra disposizione per far nascere qualcosa di straordinario.

Federico Crivelli

I NUMERI E LE LETTERE

29 maggio 2012, apro il giornale e leggo: “ra-gazzo pakistano insul-tato e aggredito da tre bulli sul tram che por-ta in centro a Milano”. Che tristezza… Ma la cosa più triste è che nessuno, se non un’an-ziana, prende le sue difese. Doppia tristez-za…Orbene il bullo, così lo chiama la stam-pa, per poter svolgere il suo ruolo, non ha biso-gno solo di una vittima ma di un terzo attore

che si chiama pubblico il cui compito è di legit-timare il primo attore.Dante, il ruolo del pubblico, lo chiamava

ignavia e senza appel-lo lo avrebbe condan-nato all’Inferno. Non possiamo pretendere

che gli altri si adope-rino per costruire un mondo migliore se non abbiamo neanche il coraggio dell’indigna-zione. Abbiamo negato il diritto alla dignità e rispetto ad un ragaz-zo straniero, ma sap-piate (ripeto sappiate) che ogni volta che noi neghiamo il diritto ad una persona prima o poi questo diritto verrà negato a noi. RIFLETTIAMOCI!

Emilio Margheriti

L’IGNAVIA NON E’ UN VALORE

THE COCA COLA STORYdi Davide Pinto

La Coca Cola viene inventata da un “Farmacista” di Atlanta, John Stith Pemberton. Le medicine o presunte tali venivano vendu-te agli angoli delle strade in un chiassoso circo medico che ani-mava i quartieri della grandi cit-tà. Pemberton comprata la sua “licenza” per 5 dollari inizia a farsi chiamare dottore ed illude-va i passanti che poteva guarire ogni malattia facendo bere vele-ni e purghe ai poveri malcapitati. Farmaci che contenevano elevati contenuti di alcool e droghe pe-santi. Il Laudano per esempio, un diffuso antidolorifico dell’epoca, è una soluzione di Oppio e Alcool. Altri ancora contengono dosi for-tissime della nuovissima sostanza delle meraviglie: la Cocaina...

CHI VA PIANO...ARRIVA IN RITARDO!

di Emilio MargheritiIn questi giorni qualche giornale ha fatto notare come i nostri spostamenti in auto e non solo siano tornati a velo-cità settecentesca. Cantù – Milano 32 km, due ore di macchina - Famagosta – Viale Antonini 1, 4 km, 20/30 minu-ti... continua a pag. 3

DROGA & GIOVANI di Edoardo Ferrante

Ma perché i giovani si drogano?Intanto esiste quel fenomeno sociolo-gico giovanile che si chiama “gruppo dei pari”. Si tratta di quel gruppo ami-cale di coetanei, la cui importanza e la cui autorità stanno superando quelle dei genitori.Il gruppo ha delle sue rigide regole di funzionamento...

continua a pag. 5

CFP Unione Artigiani

Martedi 5 Giugno 2012 - Anno II - Numero 3

AREA VERDE - RENAULT TWIZYTra i primi costruttori a credere nell’impor-tanza dell’elettrico, la Renault propone una gamma di veicoli ad emissioni zero. La nuova Renault Twizy è una singolare via di mezzo tra uno scooter e un’automobile. Que-sta è la proposta elet-trica della Renault per risolvere i problemi di mobilità urbana. Con le sue ridotte dimen-sioni(2,34 metri di lunghezza e 1,24 metri di larghezza), il posto passeggero collocato dietro il conducente, la mancanza di portiere (sono infatti un op-tional), questa vettura non può essere defini-ta una vera macchina. Elettrica al 100%, ha un motore elettrico posteriore con una po-tenza massima di 17 Cv (13 kW), coppia di 57 Nm a 1.750, trazio-ne posteriore. La sua autonomia è di 80 km (ciclo combinato) con velocità massima di 80 km/h.Il telaio è tubolare, a sezione quadrata con carrozzeria in pla-stica. Le sospensioni sono a ruote indi-pendenti: anteriori e

posteriori a schema pseudo McPherson, ammortizzatori idrau-lici a molle elicoidali. Lo sterzo è a crema-gliera privo di servo-sterzo.La Renault Twizy si può già guidare a 16 anni con la patente A e da maggiorenni con patente B. Una versio-ne meno potente è la Twizy 45, ideata per i quattordicenni in pos-

sesso della patente dei motocicli. La Twizy 45 ha un motore da 9 Cv e velocità massima di 45 km/h. I prezzi sono contenuti: 6.990 euro della Twizy 45 e 8.700 per la Twizy. A questi vanno ad ag-giungersi 600 euro per le portiere (optional) e il canone per il noleg-gio delle batterie: da 50 euro mensili per 36 mesi e 7.500 km l’anno a 72 euro mensili per 12 mesi e 15.000 km l’anno. Samir Taher

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La psicologia è la scienza che studia il comportamento de-gli individui e i loro processi mentali. Tale studio riguarda le dinamiche interne dell’individuo, i rapporti che inter-corrono tra quest’ultimo e l’ambiente, il comportamento umano ed i processi mentali che intercorrono tra gli sti-moli sensoriali e le relative risposte. Adesso capiremo quando una persona sta mentendo con dei procedimenti psicologici. Sguardo Guardare negli occhi una persona a cui si sta mentendo è sicuramente la prova più difficile. Non si riesce a sostenere il suo sguardo per più di un quinto di secondo e si tenta di divagare altrove, guardandosi intorno, ma soprattutto per terra. Ed in particolare si manifesta in molti soggetti sulle labbra un sorriso istantaneo, che può indicare felicità e si può essere scoperti. Lo sguardo in alto a destra indica che il soggetto sta facendo “lavorare” il lobo creativo del suo cervello, cioè sta inventando qualcosa, in pratica mente!

Linguaggio del corpo:Le mani. Un altro aspetto fondamentale da guardare, sono le mani. Le mani che si muovono freneticamente, che strin-gono con forza oggetti come foglio di carta o che impugna-no un cellulare nella tasca del giubbotto o dei pantaloni, sono proprio le mani di un menzognere. Con le mani noi siamo soliti dare tantissime informazioni significative, ad esempio portare la mano (o mani) dietro al collo significa spesso che una persona sta mentendo. Le gambe e i piedi: forse ti sarà capitato di dire qualche bugia, e ci avrai fatto caso che le gambe e i piedi compiono dei movimenti strani. Il corpo mostra spesso un conflitto tra ciò che si vuole esternare e la realtà effettiva delle cose, questo disaccordo negli arti inferiori e davvero molto evi-dente. Per esempio, una persona accavalla le gambe men-tre gli parli, oppure gira i piedi senza accorgersene verso la porta o un’ altra via d’uscita vuol dire che non vorrebbe trovarsi in quella situazione, anzi che vorrebbe fuggire di li, o manifestarsi anche col movimento dei talloni all’insù, oppure con il movimento incontrollato di un piede che si porta in alto come sollevarsi da terra, proprio nel desideri di scappare via. E con cui si può capire che la persona sta mentendo e vorrebbe fuggire da li prima che si faccia sco-prire.

La voce È un ottimo canale di trasmissione del linguaggio e dà modo di percepire sottilissimi cambiamenti interni che evidenziano una diversità tra ciò che si pensa e ciò che si dice. Esempio se la voce è troppo alta o troppo acuta, se la voce è troppa bassa o sommessa o vibrante, allora è il caso che si cominci ad avere dei dubbi che la persona davanti a noi sita mentendo.

Tattica del percorso inversoPer scoprire se un soggetto ci sta raccontando veramente quello che ha fatto facciamoci dire in ordine sequenziale come i fatti siano realmente accaduti, e quando ha finito chiediamogli di ripetere la sequenza delle azioni al contra-rio: se il soggetto stenta a dirla o non ci riesce, quasi sicu-ramente non ci sta raccontando la verità su quello che ha fatto. Questo accade perché il cervello cerca un ricordo per descrivere un evento e non avendolo ha difficoltà nel fare una sequenza al contrario. Chi mente prepara una storia in ordine non la prepara al contrario!

Espressione del viso asimmetrica Se notiamo che la faccia del soggetto non è simmetrica nell’assumere una forma, allora il nostro soggetto sta cer-cando di fingere un’espressione, magari per fingere di pro-vare qualcosa che in realtà non prova.

Volkan Cokzegici

PSICOLOGIA: COME CAPIRE SE UNA PERSONA STA MENTENDO

... Sostanza praticamente sconosciu-ta all’epoca, diventa famosa nel 1884, quando un famoso generale della guerra civile si ammala di cancro e comincia ad usarla per “tirarsi un po’ su”.. di fatto la cocaina lo aiuta prima

della morte e la notizia si diffon-de in tutti gli Stati Uniti. Pemberton allo-ra incominciò ad usare Cocaina e Caffeina in mol-te delle sue crea-

zioni, tra cui ne spiccò una: il famoso “vino francese di Coca” o “Pember-ton’s French Wine Coca”. Il vino francese di coca vende bene in tutta la Georgia, ma il prodotto ha vita breve, arriva infatti nel 1885 l’ epoca del proibizionismo negli Stati Uniti e l’ingrediente principale, l’Alcool, vie-

ne messo fuori legge. Pemberton di-sperato decide così di abbandonare il

mercato dei farmaceutici dedicandosi a un nuovo settore: quello delle bibite analcoliche. La competizione è fortis-sima ci sono molti bar ad Atlanta in quel periodo che servono solo bibite analcoliche rinfrescanti tutte pub-blicizzate da strani nomi come l’Hi-res Root Beer, il White Rock Ginger Ale.. e così via. La sfida di Pemberton è trasformare la sua mistura di Alco-ol e Cocaina in una bibita analcolica e rinfrescante. Il risultato è tutt’altro che leggero massicce dosi di Cocaina e di estratto di Cola, una noce africa-na il cui principio attivo è la caffeina, vengono mischiate per ottenere una

bibita che, non contenendo Alcool, poteva essere venduta nei bar. Il gusto non era certo uno dei migliori e così vi aggiunse anche dello zucchero e un po’ di acidi che coprissero il sapore della Cocaina e della Cola. Cosi facen-do Pemberton riuscì a creare la prima e propria Coca-Cola.

Davide Pinto

THE COCA COLA STORY

• Meno del 2% delle malat-tie umane (1,16%) si mani-festano negli animali. Ol-tre il 98% non esistono nel mondo animale.• Migliaia di farmaci ritenu-ti sicuri sugli animali, sono stati ritirati o vietati a causa del loro effetto nocivo sulla salute umana.• 1 paziente su 6 è in ospe-dale perché i farmaci che ha assunto erano ritenuti sicu-ri dopo essere stati testati sugli animali.

• Sono almeno 50 i farma-ci sul mercato che causano cancro negli animali da la-boratorio. Essi sono am-messi sul mercato perché si ammette che i test sugli animali non sono rilevanti.• Quando i produttori di ta-lidomide furono portati in tribunale, vennero assolti dopo che numerosi esper-ti concordarono che i test sugli animali non potevano essere affidabili per i farma-ci ad uso umano.

LA SPERIMENTAZIONE SULL’ANIMALE È DAN-NOSA PER L’UOMO, PER DUE RAGIONI:

1) porta a sperimentare di-rettamente sull’essere uma-no sostanze che non hanno subito alcun vaglio preven-tivo (perché il risultato della sperimentazione sugli ani-mali non è in alcun modo predittivo per l’uomo. 2) fa correre il rischio di scartare sostanze che inve-

ce per l’uomo potrebbero essere di grande aiuto solo perché su una particolare specie sono risultate tossi-che. Il 92% dei rimedi che risultano sicuri ed efficaci nella sperimentazione con gli animali, nei successivi test clinici con gli uomini vengono abbandonati per-ché inefficaci, pericolosi e mortali !

Davide Pinto

IL FALLIMENTO DELLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE

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...un codice morale a volte estraneo se non antitetico al contesto sociale, che induce i singoli a uniformarsi pe-dissequamente a determi-nati comportamenti (scelta dell’abbigliamento, linguag-gio, stile di vita, ecc.). Il conformismo, vissuto come timore di non essere accet-tati e approvati dal gruppo, può indurre l’adolescente ad adottare comportamenti di-sadattavi. Inoltre l’abuso di droga rap-presenta talvolta una delle forme, oscura, contorta e sbagliata, in cui si manifesta il conflitto generazionale, la rivolta contro il mondo dei valori abbracciati dai geni-tori.Una rivolta sterile e autodi-struttiva, cui possono indul-gere adolescenti altrimenti intelligenti e sensibili.

Non ultimo esiste un busi-ness, gestito dalla crimina-lità organizzata, che preme per indurre certi comporta-menti, perché con la droga realizza ingenti profitti.Per arginare il fenomeno droga e limitarne i danni,

forse sarebbe necessario ri-pristinare quel dialogo ge-nerazionale, oggi interrotto, fra genitori e figli, privato

però degli autoritarismi di epoche trascorse, che anco-ra affiorano, purtroppo, qua e là, fra le maglie di un pro-duttivismo esasperato.Occorre recuperare, quin-di, il valore del tempo da trascorrere insieme, nella dimensione di una comu-nicazione autentica, capace di critica nei confronti dei valori dominanti; un tempo e una comunicazione intrisi

di tenerezza, di conoscenza reciproca, di ritrovata fisici-tà.Con la scuola, che deve ab-bandonare la faccia feroce, per diventare, per gli ado-lescenti, occasione emotiva-mente significativa di matu-razione culturale, affettiva, civile. Con la società, che deve essere in grado di pro-porre ai giovani possibilità di autorealizzazione.Ed è necessaria, purtroppo, anche la repressione, per battere mafie e bande cri-minali e per tutelare la col-lettività dal comportamento di quei singoli che hanno deciso, mettendo in atto comportamenti sciocchi, violenti, pericolosi e delin-quenziali, di muovere guer-ra alla società.

Edoardo Ferrante

LE SOSTANZE STUPEFACENTI TRA I GIOVANI COSCIENZE ADDORMETATE ED ECONOMIE SVEGLISSIME

Quest’anno si è parla-to molto di razzismo, un problema che sta aumentando ogni giorno sempre di più. Analizziamo questo problema e prendia-mo come esempio lo sport, in particolare il calcio giocato in In-ghilterra. Poche settimane fa è successo un fatto tra due calciatori molto famosi “Suarez” ed “Evra. Patrice Evra, terzino mancino del Manchester United, al termine del senti-tissimo match contro il Liverpool, ha accu-sato l’attaccante av-versario Luis Suárez dicendo: “mi ha ri-

volto un insulto raz-zista in almeno dieci occasioni…ci sono le telecamere, sa cosa ha detto e pure l’arbi-

tro. Nel 2011 non si possono ancora dire cose di questo tipo”... La federazione ingle-se analizzerà i filmati per studiare eventuali

sanzioni per il bom-ber uruguagio, che nel dopo gara ha re-spinto ogni accusa.

Questi spiacevoli av-venimenti non do-vrebbero capitare e soprattutto nel mon-do dello sport, dove sono questi atleti a

dare l’ esempio alle persone che li guar-dano. Ma perchè tutt’oggi esiste ancora que-sto problema? Come possiamo eliminare questo odio? E soprat-tutto quando inizie-ranno a pensare che le persone di colore sono persone come noi e che la loro non è una malattia, ma sono semplicemente persone uguali a tut-te le persone di etnia bianca? Dobbiamo far capire che non esiste diffe-renza tra il bianco e il nero, dovremmo aiutarci e combattere questo problema che

ci portera’ solo all’o-dio reciproco. A no-stro avviso basterebbe applicare delle leggi o multe salate a chi esterna ogni forma di razzismo. Non bisogna avere né paura né timore, solo cosi’ il mondo ritor-nera’ come il Signore lo creo’, senza odio, ma solo con amo-re verso il prossimo, senza violenza, forse cosi’ capiremo il vero significato dell’amore e soprattutto capire-mo perche’ il nostro Signore ci ha donato questa vita.

Francesco CaputoAntonio Misiano

IL RAZZISMO ESISTE ANCORA!

In questo momento di crisi mondiale o presunta tale, una recente indagine di mercato ha mostrato che ci sono settori in decisa con-trotendenza. Mi sono quin-di subito interessato alla notizia, pensando tra me e me: “Vuoi vedere che trovo un settore dove riesco a co-struire qualcosa di bello e magari anche molto reddi-tizio!”. Approfondendo poi la questione, ho scoperto che secondo questo studio i quattro settori che nel 2011 più hanno incrementato i loro profitti sono il traffico di armi, il traffico di organi, la prostituzione e la vendita di stupefacenti. Abbandonata ogni ambi-zione imprenditoriale ho subito pensato: “Sarà an-che vero, ed è terribile, ma io cosa c’entro e soprattutto cosa ci posso fare ?” Non svolgo nessuna di queste attività in prima persona,

e nemmeno ne fruisco. Ho inizialmente avvertito que-sta notizia come lontana dalla mia vita e dalla mia quotidianità, come spesso accade per le notizie ripor-tate dai nostri telegiornali che riguardano catastrofi avvenute dall’altra parte del mondo: sono terribili, ma sono lontane; impressiona-no per un po’, e poi vengono dimenticate.In un secondo momento, però, mi sono soffermato a riflettere un po’ più appro-fonditamente sulla questio-ne, e ho scoperto che alcune di queste aziende che pro-ducono armi sono italiane, con fabbriche e stabilimenti vicini alle nostre case; an-che loro hanno incrementa-to i profitti del 60% nel solo 2011, esportando mine an-ti-uomo ed altre armi simi-li. E ancora di più ho pen-sato che quotidianamente la sera a Milano capita di ve-

dere per le strade della città numerosissime prostitute; in questo caso non si parla di notizie riportate dai quo-tidiani, di paesi arretrati, di ragazze lontane, ma di don-ne che vivono qui, accanto a noi e che potrebbero es-sere le nostre fidanzate, o le nostre sorelle, ma che sono invece condannate a destini ben diversi. E infine la ven-dita di droga: nessuno di noi è uno spacciatore, ma quante volte abbiamo visto con i nostri occhi qualcuno drogarsi, magari un amico, e non abbiamo mosso un dito, convinti che non spet-tasse a noi, perchè in fondo ognuno è responsabile di se stesso?Mi sono quindi trovato a pensare che forse la re-sponsabilità dello sviluppo di queste piaghe sociali è anche un po’ mia, perché ognuno nella società ha il proprio ruolo.

E’ quindi necessario rea-gire, prendere posizione e non voltare la faccia. Sono convinto che la nostra indi-gnazione per queste terribili piaghe sociali, il nostro ri-fiuto, il nostro “no, grazie!”, il nostro pensiero esternato al mondo, il nostro “no, per me non è una cosa norma-le!”, insomma il nostro esse-re parte attiva della società - oltre i festeggiamenti per la vittoria di un mondiale di calcio - sia e debba essere il contributo indispensabile che ogni vero uomo deve al mondo in cui abita. Certamente se fossi un bambino soldato, una pro-stituta o un tossicodipen-dente vorrei vedere cammi-nare nel mondo più uomini e meno fantasmi.

Andrea Bernocchi

Marito e moglie britannici si

erano imbarcati a Dover e solo

quando il traghetto era a metà

strada fra l’Inghilterra e la

Francia si sono accorti di aver

lasciato l’anziana in auto nel

parcheggio. Avvertita la poli-

zia, sono tornati indietro.

Londra, coppia dimentica

la suoceraCagliari, Picconate alla mo-

glie condannato a 30 anni

Uccide a picconate la consorte

seppellendola in giardino. Pietro

Cambedda, 63enne del caglia-

ritano, è stato condannato a 30

anni di cella per aver assassinato

la moglie, Elisabetta Bruno, al

termine di un litigio originato

dal fatto che l’uomo aveva una

relazione con la suocera!!!

Pechino, uomo sacco per le

donne stressate

Il cinese è un punching-

ball vivente: affitta il suo

corpo (10 euro per mezz’o-

ra) alle donne che vogliono

sfogarsi a pugni. Guadagno

e miglioro le mie tecniche

di difesa, dice.

Russia, gli toglie joystick,

14enne uccide il padre

Il padre gli aveva tolto il

joystick e lui lo ha ucciso a

colpi di mazza. È successo a

Tuapse nella Russia del Sud.

Un adolescente di 14 anni, cui i

parenti avevano sequestrato la

tastiera della consolle di vide-

ogiochi, ha massacrato di botte

il padre mentre dormiva.

Stati Uniti, Tracy City eletto

sindaco anche se morto da

giorni

La città , in Tennessee, alle

comunali ha eletto compatta

Carl Robin Geary, defunto da

settimane: 286 voti contro gli

85 alla sfidante. Ora sarà il

consiglio comunale a scegliere

il nuovo sindaco.

Page 4: I NUMERI E LE LETTERE - CFP Unione Artigiani def - numero 3 v1.pdf · per far nascere qualcosa di straordinario. Federico Crivelli I NUMERI E LE LETTERE 29 maggio 2012, apro il giornale

A chi non è mai capitato di sentir dire da molte persone “i giovani di adesso sono tutti ragazzi viziati, pensano solo a divertirsi”. Forse è vero, ma sono comunque affermazioni infondate basate solamente su luoghi comuni.

Sentire vere e proprie testimonianze da ragazzi vissuti in tempi diversi fa sicuramente riflettere a fare un analisi accurata prima di parlare di tale ar-gomento, bisogna anche considerare l’effettivo mutarsi della nostra società.

La mia intervista si è basata sulla sem-plice vita quotidiana che si svolge all’e-tà adolescenziale di adesso in confron-to a quella del passato.

Mirko Di Cesare

Ragazzo di oggi • Hai degli hobby, degli svaghi e delle passioni?Si certo, il mio svago è soprattutto ascoltare la musica ge-nere “Minimal” (musica elettronica) e suonare la console. Certe volte chatto con gli amici sul computer. • Cosa fai nelle giornate quotidiane per divertirti?Dopo lo studio, esco sempre con gli amici e quasi sempre andiamo al parco. • Cosa fai il Sabato sera e nei giorni festivi?Soprattutto il Sabato sera, esco e vado a ballare in discoteca con amici o altrimenti andiamo in pub o bar.Spesso sto tutta la notte fuori e torno a casa la mattina. • Cosa ne pensi dell’attuale governo e della politica?A parer mio ci sono troppi politici e per noi cittadini un’in-finità di tasse anche se non seguo molto la politica in ge-nerale.

Ragazzo di “ieri” (anni ’70)

• Avevi degli hobby, degli svaghi e delle passioni?Certamente, mi ricordo che c’erano degli interi pomeriggi li passavo con la mia chitarra a suonare, la musica era la mia vita, ascoltavo come genere il rock, il punk-rock, ma anche musica italiana. Oltre alla musica leggevo molti libri di tutti i generi anche se i miei svaghi si erano molto ridotti dal momento che avevo trovato lavoro come elettrauto. • Cosa facevi nelle giornate quotidiane per divertirti?Come ho già detto, le mie giornate le passavo a lavorare poi la sera andavo a scuola, quindi non lo chiamerei proprio divertimento, anche se i giorni passavano in fretta. Co-munque il Sabato pomeriggio andavo con gli amici a gio-care a calcio o al cinema e la domenica pomeriggio allo stadio. • Cosa facevi il Sabato sera e nei giorni festivi?Il sabato sera per me e i miei amici era sacro ,andavamo in giro per la Città soprattutto sui navigli o andavamo al bar a giocare a carte e a ridere e scherzare raccontandoci barzellette. • Cosa ne pensavi del Governo di allora e della politica che c’era?Nei tempi che sono vissuto da ragazzo, ovvero gli anni ’70, c’era una grande voglia di cambiamento soprattutto dai gio-vani, quindi non si può che non c’era interessamento, anzi nella maggior parte dei casi si esagerava, si voleva troppo, ma in fin dei conti eravamo solo ragazzi!!!

INTERVISTA DOPPIA - RAGAZZO DI OGGI vs RAGAZZO DI IERIMolte persone non sanno che il fluo-ruro di sodio è un ingrediente co-mune nei pesticidi, se è letale per gli insetti, come fa ad essere sicuro per l’uomo, tanto da aggiungerlo all’acqua del rubinetto? Uno studio ha scoperto che il fluoro può danneggiare il cer-vello e non dovrebbe essere sommi-nistrato ai bambini: l’ingestione può causare danni alla salute e in partico-lare al sistema nervoso. E’ importante essere consapevoli di questo problema ed evitare l’uso di dentifrici e di altri prodotti contenenti fluoro. Il fluoro è già tossico per l’ingestione con una quantità pari ad una parte di milio-ne, gli effetti però non sono imme-diati, poiché possono metterci anche 20 anni per comparire. Il fluoruro di sodio è un veleno altamente tossico, usato come principio attivo nel veleno per topi. Una neurotossina che causa cambiamenti permanenti nell’umore e macchia rovinando i denti bianchi

(Fluorosi). Il fluoro ha come obiet-tivo gli organi del corpo, l’intero si-stema nervoso, il cervello e i denti. Il fluoro viene messo anche nell’ac-qua, il governo federale finalmente ha ammesso che il fluoro danneggia i bambini così il governo ha chiesto una riduzione della quantità di fluo-ruro aggiunto alle forniture dell’acqua pubblica. Uno studio ha concluso che il fluoro può alterare sottilmente la funzione endocrina, la ghiandola che produce gli ormoni che regolano la crescita e il metabolismo. Nel villag-gio indiano di Gaudiyan, oltre la metà della popolazione ha deformità ossee. I bambini nacquero normalmente, ma dopo aver iniziato a bere acqua con il supplemento di fluoruro, cominciaro-no a sviluppare deformità alle mani e ai piedi. A causa dell’eccessivo con-tenuto di fluoro nell’acqua potabile, il calcio assunto non viene assorbito dal corpo, causando deformità e disabili-

tà, ha detto il dottor Amit Shukla, un neurofisiologo. Inoltre molte aziende che imbottigliano l’acqua, aggiungo-no fluoruro nelle loro acque e dicono che il fluoro è ideale per i bambini per far crescere denti sani e robusti nono-stante le prove affermino il contrario.In Germania, Belgio e Lussemburgo la fluorizzazione delle acque è stata respinta perché il fluoruro è stato clas-sificato come un farmaco che viene assunto contro la volontà del soggetto e, pertanto, viola i diritti umani fon-damentali. Il fluoro è uno degli ingre-dienti di base sia nel PROZAC e del gas nervino Sarin. Invece quando il Comune di Watson ville, California, ha cercato di medicare forzatamente la sua popolazione, nonostante il parere negativo del popolo. ‘Crediamo che il fluoro sia un male per il vostro corpo così, non possiamo metterlo nell’acqua dei nostri prodotti,’ ha dichiarato John Martinelli, presidente di S. Martinelli

& Co, dichiara: ‘Se la metà delle per-sone di questa città non vuole essere medicata, allora non lo dovrebbe es-sere. I cittadini delle piccole comunità dovrebbero essere anche consapevoli che vi è una mancanza di alternative per l’acqua del rubinetto fluorizzata. Anche se non si beve l’acqua del rubi-netto, ci si lava in essa e la si ingerisce attraverso il vapore nella doccia. Ogni città ha normalmente un solo distretto di acqua e negli Stati Uniti quasi il 70 per cento della popolazione riceve ac-qua fluorurata. Il fluoruro è difficile da filtrare e tali filtri sono molto costosi. Pertanto, i distretti idrici sono mono-poli che impongono contratti di ade-sione inconcepibili ai clienti, costretti a bersi acqua avvelenata.

L’aggiunta di fluoruro di sodio nella fornitura di acqua è illegale secondo una legge del codice penale della Cali-fornia afferma che: Ogni persona che mischia volontariamente qualsiasi ve-leno o sostanza nociva con qualsiasi alimento, bevanda, medicina o pro-dotto farmaceutico o che mette volon-tariamente qualsiasi veleno o sostanza nociva in ogni bene, serbatoio, o nella fornitura di acqua pubblica, dove la persona sa o avrebbe dovuto sapere che la stessa sarebbe stata consumata da un essere umano danneggiandolo, è colpevole di un crimine punibile con la reclusione dai due ai cinque anni.Il fluoruro inoltre veniva aggiun-to all’acqua potabile al fine di tenere sottomessi i prigionieri nei campi di

concentramento. La prima occasione in cui si può trovare l’acqua potabi-le addizionata con il fluoruro, fu nei campi di prigionia della Germania nazista. La Gestapo non si preoccupa-va dell’effetto del fluoro sui denti dei bambini, il pretesto per medicare l’ac-qua fu quello di sterilizzare gli esseri umani e la gente all’interno dei campi di concentramento alla sottomissione calma. il maggiore George R. Jordan ufficiale di collegamento tra Usa e Urss nel 1950 ha testimoniato che i sovietici aggiungevano il fluoro nelle forniture di acqua nei loro campi di concentramento, per rendere i prigio-nieri stupidi, docili e sottomessi.

Davide Pinto

LO SAPEVI CHE...IL FLUORURO DI SODIO...

...Orbene ci preoccupiamo tanto dell’alta velocità, ma poi siamo impri-gionati in una lentezza dei movimen-ti che sembra sia proporzionale alla lentezza della nostra classe dirigente a capire i bisogni e le aspettative dei cittadini.E’ da quando ero bambino che sen-to parlare del problema trasporti, ma non capisco il perché non si è fatto nulla. A questi proposito dei sindaca-listi mi avevano risposto che il biso-gno dell’Italia era dare lavoro agli ita-

liani, quindi tutti in FIAT a costruire macchine!!!!! Piccolo inciso: “ si po-teva dare il lavoro agli italiani anche costruendo infrastrutture”. Nessuno si è preoccupato delle conseguenze di un traffico che sempre di più rende la qualità della vita dei cittadini sempre più ansiose e stressante, per non con-tare il problema inquinamento e rela-tive conseguenze.Secondo inciso: “ dovremmo denun-ciare gli esperti di trasporti in quanto agenti ansiogeni”. Forse gli ingegneri

dei trasporti utilizzano la teoria “chi va piano va salvo e lontano”, noi cosi andremo lontani ma DISOCCUPATI, perché SIAMO SEMPRE IN RITAR-DO! Ultimo inciso.” Ditelo che non sapete che pesci prendere che noi ci rassegniamo”.

Emilio Margheriti

CHI VA PIANO ... ARRIVA IN RITARDO!