I NATIVI DIGITALI...13 ai 24 anni, quelli che oggi chiamiamo i nativi digitali, nati e cresciuti con...

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I NATIVI DIGITALI GIOVANI ISOLATI A CAUSA DELLA RETE VIRTUALE

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I NATIVI DIGITALIGIOVANI ISOLATI A CAUSA

DELLA RETE VIRTUALE

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Una mano sul mouse, l’altra sulla tastiera. Sguardo fisso al computer e auricolare nell’orecchio. Passano ore e ore della

giornata così, ipnotizzati davanti allo schermo di un pc. Niente amici, zero attività sportiva, nessun interesse per il mondo

esterno. Vivono in una dimensione tutta loro, fatta di giochi, chat e social network; e guai a tentare di farli uscire dalla

realtà virtuale che si sono costruiti: in molti casi le reazioni arrivano fino alla violenza fisica. Eccoli i web-dipendenti, i

nuovi “drogati” del terzo millennio. I medici la chiamano Internet Addiction Disorder: una vera e propria dipendenza

patologia dalla rete, un disturbo del comportamento ossessivo verso il web. E come nei tossici, l’astinenza da internet

genera nei cyber-dipendenti ansia, depressione, perdita di controllo, cambiamenti d’umore. Un malessere che colpisce

soprattutto i giovani, in particolar modo gli adolescenti: circa l’80 % di chi ne soffre rientra nella fascia d’età che va dai

13 ai 24 anni, quelli che oggi chiamiamo i nativi digitali, nati e cresciuti con le nuove tecnologie, ma immuni non sono

neppure gli adulti, per lo più maschi di mezza età, anche se rappresentano una minoranza. Il computer rappresenta per

loro un rifugio della mente: si staccano dal reale per approdare in una dimensione virtuale che dà loro sicurezza.

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Non a caso a soffrire di questa patologia sono

ragazzi accomunati dall’incapacità di

esprimere le proprie emozioni, in difficoltà a

relazionarsi con l’altro, a mettersi in gioco e

che hanno problemi familiari. Soli davanti a

un computer, invece, si sentono liberi,

vincenti, protetti, provano euforia ed

eccitazione. E ci passano intere giornate,

rinunciando ad andare a scuola, a fare sport, a

uscire o semplicemente a scambiare qualche

parola. L'abuso di Internet sarebbe

determinato da un senso di vuoto, da un

vissuto di solitudine e dalla difficoltà di

investire la realtà off line. In alcuni casi

estremi, la partecipazione alla realtà on line è

finalizzata alla negazione di quella concreta,

quotidiana, avvertita come minacciosa e

quando sono costretti a staccare per

l’intervento deciso di qualche genitore,

diventano irritabili, rispondono in modo

spesso violento, loro che di natura sono

inoffensivi.

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L’Internet Addiction Disorder non è una categoria omogenea (Cantelmi et al. 2000), ma si manifesta sotto varie forme, le più importanti delle

quali sono le seguenti:

- Cybersexual Addiction. E’ la tendenza ad instaurare relazioni amicali o amorose con persone incontrate on line. Le applicazioni più usate

dai soggetti sono le e-mail, ma soprattutto le chat. Progressivamente le relazioni virtuali divengono più importanti di quelle reali e il soggetto

si isola, vivendo in un mondo parallelo, popolato da persone idealizzate. L’anonimato consente di presentarsi agli altri con identità del tutto

inventate, sulla base del “come ci piacerebbe essere”.

- Net Compulsions. I tre principali comportamenti compulsivi che si possono mettere in atto tramite internet, e che hanno in comune la

competizione, il rischio e il raggiungimento di un’eccitazione immediata sono il gioco d’azzardo, la partecipazione ad aste on line (eBay) e il

commercio in rete.

- Information Overload. La ricerca di informazioni tramite la “navigazione” sul WWW sta diventando un problema per molti. La gente

desidera essere sempre più al corrente e avere accesso alle informazioni, finendo con il trovarsi intrappolata in un’enorme quantità di dati dei

quali non si sa cosa fare.

- Computer Addiction. E’ la tendenza al coinvolgimento in giochi virtuali, come i MUD, giochi di ruolo interattivi in cui il soggetto

partecipa costruendosi un’identità fittizia. Il soggetto vive una sorta di sdoppiamento, intrappolato nel bisogno di uscire dalla propria vita

quotidiana, per trasformarsi nel personaggio virtuale sul quale proietta i suoi desideri e le sue illusioni.

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Chat e messenger sono utilizzati da oltre il 75% degli adolescenti e circa l'80% è abituale frequentatore di YouTube. Il 41% ha un suo blog,

nel quale inserisce prevalentemente foto e musica (e le ragazze, molto più dei maschi, inseriscono anche proprie riflessioni sulla famiglia, le

amicizie, l'amore...). Su Facebook, fenomeno dell'anno, ha introdotto la propria scheda oltre il 50% degli adolescenti (53% delle ragazze) e

un ulteriore 17% dichiara di essere in procinto di iscriversi. Il computer è diventato sempre più personale e oltre il 54% lo ha nella propria

camera con il 21,7% che naviga in Internet la sera tardi prima di addormentarsi.

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Dall’indagine Doxa “Junior 2002” si rileva

che 2.579 ragazzi tra i 5 e i 13 anni, il 23% ha

un cellulare personale, molti navigano su

Internet, utilizzano videogiochi e DVD. Un

uso eccessivo del cellulare è lamentato dal

30% dei genitori; nel 44% dei casi nella

stanza dei giovani sono presenti computer,

playstation e videoregistratori. La percentuale

dei ragazzi che utilizza internet è passata dal

7% nel 2000 al 16% nel 2002.

Il 38% dei ragazzi utilizza internet per inviare e ricevere e-mail, il 30% per scaricare musica e il 25% per leggere siti in inglese. Una

ricerca italiana del 2004 ha indagato su 1.075 studenti delle scuole superiori che avevano familiarità con l’uso di internet (a causa

del tipo di scuola frequentata): solo 16 soggetti hanno dichiarato di utilizzare la rete per oltre 30 ore settimanali; la larga

maggioranza ha dichiarato di navigare per meno di 5 ore la settimana, una piccola parte di soggetti ha dichiarato un utilizzo

superiore alle 20 ore settimanali (circa 3 ore al giorno). I settori più utilizzati risultano essere i motori di ricerca, la posta elettronica,

le chat e i giochi di ruolo.

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Un’indagine congiunta sull’infanzia e l’adolescenza svolta da Eurispes e Telefono Azzurro nel 2011 afferma che

il 43 % dei ragazzi di 12-15 anni accede continuamente alla posta elettronica e a Facebook. Il 50 %, invece,

dichiara di non rendersi conto del tempo che trascorre in rete mentre il 20 % diventa ansioso o triste quando non

può connettersi.

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Save the Children Italia ONLUS rilancia alcuni dei dati che emergono dalla ricerca “Sessualità e Internet: i comportamenti dei

teenager italiani che ha preso in esame ragazzine e ragazzi dai 12 ai 19 anni. Secondo l’indagine, resa pubblica in occasione del

Safer Internet Day il 9 febbraio 2010 dall’organizzazione e da Adiconsum, tra i comportamenti che gli intervistati dichiarano diffusi

tra la propria cerchia di amici, lo scambio di immagini o video personali a contenuto sessuale sembra essere un fenomeno piuttosto

frequente secondo il 22% degli intervistati, percentuale che scende al 17% per i giovanissimi (12-14 anni), ma risale al 25% per i

15-17enni e al 26% per gli over 17. In particolare il 14% specifica che ciò avviene al fine di ricevere regali come ricariche e

ricompense in denaro.

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Alcuni dati statistici riguardo gli Utenti di Internet, cioè le persone di 6 anni e più che si sono collegate in rete,

indipendentemente dal possesso effettivo della connessione, sono stati prelevati dall'Istituto Nazionale di Statistica

(ISTAT), ente di ricerca pubblico. Esso è presente nel Paese dal 1926, è il principale produttore di statistica ufficiale a

supporto dei cittadini e dei decisori pubblici. Opera in piena autonomia e in continua interazione con il mondo

accademico e scientifico.

Le famiglie in cui è presente almeno un minorenne si dimostrano quelle a più alta intensità di tecnologia: il personal

computer e l’accesso ad Internet da casa sono disponibili, rispettivamente, nell’87,1% e nell’89% dei casi. Le famiglie

con un componente under 18 sono anche quelle in cui è più frequente la connessione a banda larga (87,2%) e in cui il

telefono cellulare è onnipresente. Molto più intenso rispetto alla media nazionale è inoltre il possesso di macchine

fotografiche digitali (73,7% contro il 50,8%), di lettori DVD/Blu Ray (69,1% contro il 49,5%), di lettori Mp3/Mp4

(44,7% contro il 27,5%) e di console per videogiochi (45,1% contro il 19,3%) l’89%). Le ragazze inoltre, 11-17enni e

20-24enni, superano di 3 e 4 punti percentuali rispettivamente per l’uso del pc e di Internet i coetanei maschi. Infine

quasi la totalità degli studenti di 15 anni e più usa il personal computer e Internet (rispettivamente 89,8% e 93,2%).

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L’uso giornaliero del web è più frequente tra i 15-

24enni (oltre il 70%) ma va sottolineato il forte

aumento dell’uso quotidiano di Internet tra i 25-34enni

(+7 punti percentuali) e tra le giovani di 15-17 anni

(+9,2 punti percentuali) (Prospetto 3). I giovani di 15-

24 anni sono i maggiori utilizzatori di personal

computer e Internet (rispettivamente, oltre l’83% e

oltre l’89%). Le ragazze inoltre, 11-17enni e 20-

24enni, superano di 3 e 4 punti percentuali

rispettivamente per l’uso del pc e di Internet i coetanei

maschi.

Infine quasi la totalità degli studenti di 15 anni e più

usa il personal computer e Internet (rispettivamente

89,8% e 93,2%).

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Oltre ad aver utilizzato notizie, statistiche e dati dal sito dell'ISTAT, e dal sito internet “Psicologi-Italia.it”, ho usufruito anche

della Fondazione Ugo Bordoni (FUB) che è in grado di coniugare attività di ricerca nel settore ICT (tecnologie dell'informazione

e della comunicazione) e servizi di interesse pubblico, con ricadute nell’ambito della tutela del cittadino. Da numerose ricerche

da parte della Fondazione Ugo Bordoni (FUB) per la ricerca e innovazioni possiamo riassumere con statistiche semplici e

rappresentative, l'utilizzo forse un po' “compulsivo” di Internet da parte di Utenti spesso, troppo giovani.

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE…

FATIMA ELISABETTA CUCINIELLO

19954 E