I manoscritti della poesia anglosassone

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I manoscritti della poesia anglosassone con cenni sulla prosa di Ælfric e Wulfstan Corso avanzato di Filologia germanica Prof. Carla Cucina 1 Università di Macerata - a.a. 2017/18

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I manoscritti della poesia anglosassone

con cenni sulla prosa di Ælfric e Wulfstan

Corso avanzato di Filologia germanicaProf. Carla Cucina

1Università di Macerata - a.a. 2017/18

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L’inglese antico come lingua letteraria

• Sulla base del dialetto del Wessex (il sassone occidentale), si costituisce nel corso dei secc. X-XI una “lingua letteraria”.

• Pressoché tutte le opere trasmesse nei manoscritti anglosassoni rimandano a tale lingua sovradialettale: è questa quella che noi chiamiamo “inglese antico” o “anglosassone”.

• Lo standard della prosa si ritiene costituito sulla lingua di Ælfric di Eynsham, ca. 955-1020 (Winchester) e di Wulfstan(† 1023).

• Anche la poesia più antica viene messa per iscritto e copiata in tale lingua, a prescindere dal (luogo del)la redazione originaria.

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Ælfric di Eynsham

• Ælfric di Eynsham è l’autore più prolifico in volgare chesia conosciuto dal periodo anglosassone.

• Nato intorno al 955 nel Wessex, fu istruito sotto ilvescovo Æthelwold a Winchester, dove divennemonaco e poi sacerdote.

• Nel 987 fu mandato nel monastero di Cerne Abbas. • Nel 1005 divenne primo abate di Eynsham, monastero

fondato dal nobile (thegn) Æthelmær, figlio di un ealdorman (conte) di re Æthelred.

• Ælfric ebbe stretti contatti con la nobiltà locale, paricolarmente con la famiglia di Æthelmær, checommissionò molte delle sue opere in volgare.

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Ælfric di Eynsham(opere principali)

• La carriera letteraria di Ælfric comincia con i SermonesCatholici (Omelie cattoliche), due serie di 40 omelie sui Vangeli, sui santi e su vari temi dottrinali.

• Compone poi (1002) le Passiones sanctorum (Vite deisanti), commissionate dalla stessa famiglia di Æthelmær e destinate probabilmente a uso personale.

• Ælfric scrisse anche estratti di una grammatica del latino in inglese antico (Excerptiones de arte grammatica anglice), altre omelie e traduzioni (di Beda, De temporibus anni, e bibliche [Heptateuch]).

• Scrisse inoltre opere in latino, inclusi un interessanteDialogo sui mestieri (associato ad una Grammatica e ad un Glossario) e una versione della Vita Æthelwoldi.

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Ælfric, Omelie cattolicheMS Parker 198, f. 1r. (Sermones saxonici)

Sec. X-XI, varie mani, da Worchester

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Ælfric di Eynsham(note sulla produzione letteraria)

• Ælfric intese le Omelie cattoliche e le Vite dei santi come un “continuum” (due serie + una, ciascuna di ca. 40 unità narrative).

• Il fine è quello di rendere finalmente accessibili agli Anglosassoni i fatti (la storia) e le profonde verità (la dottrina) del Cristianesimo.

• Le fonti, nominate dallo stesso autore, sono soprattutto Gregorio Magno, s. Agostino, s. Girolamo, e Beda, forse talvolta mediate dalla raccolta di omelie di Paolo Diacono.

• I tipi “classici” della prosa di istruzione e esortazione cristiana – sermone, omelia, agiografia – si intrecciano nella collezione di Ælfric, che in particolare non mantiene una rigida distinzione fra sermone e omelia.

• Mai semplice traduttore, espande , arricchisce o condensa il materiale secondo esigenze di chiarezza e contesto anglosassone.

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ÆlfricLa traduzione della BibbiaInizio della Prefazione alla Genesiin anglosassone.“Ælfric the monk humbly greets Æthelward the ealdorman. You asked me, friend, that I should translate the book of Genesis from Latin into English for you. It seemed troublesome to me to give this to you then, and you said then that I need not translate any more of the book except up to Isaac, the son of Abraham, because someone else had translated the book from Isaac until the end”.

Ælfric’s Preface to Genesis (London, BL, Cotton Claudius B.iv, fol. 1r).

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Ælfric’s Colloquy

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Ælfric’s Colloquydal MS Cotton Tiberius A III

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Ælfric’s Colloquy(particolare della prima pagina del testo)

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Ælfric’s Colloquy• Si tratta di un colloquium o dialogo formale in latino fra un

maestro e un discepolo.• Il genere era molto usato come strumento per l’istruzione

nel Medioevo, sia al fine di fornire conoscenze di base siaper insegnare la lingua latina.

• Il testo noto come ‘Ælfric's Colloquy’ è attribuito a Ælfricsulla base di una nota inserita in uno dei manoscrittiprobabilmente da un allievo nella scuola di Cerne Abbas(Dorset), dove Ælfric insegnò per circa 20 anni.

• Lo spunto del Dialogo è costituito dalle varie attivitàdell’uomo, ovvero dei mestieri comuni nella societàanglosassone.

• Il testo anglosassone è inserito come glossa interlineare nelMS Cotton Tiberius A III, ed è opera più tarda di una o due generazioni.

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Wulfstan

• Vescovo di Londra dal 996 al 1002.• Vescovo di Worchester dal 1002 al 1016.• Arcivescovo di York dal 1002 al 1023 (†).• Poco si sa della sua biografia precedente; fu sepolto a Ely

(cfr. Historia eliensis, sec. XII).• Figura influente di consigliere reale (Æthelred e Cnut),

contribuì a riformare la Chiesa anglosassone e si occupò di riscrivere le leggi per re Æthelred (1008-1012) → Canoni di Edgar, Istituzioni di politica, e per Cnut → Cnut I e II.

• Molto più interessante risulta la sua produzione omiletica.• Scrisse numerosi sermoni su temi ricorrenti: escatologia,

fede cristiana, funzioni arcivescovili, giorni infausti.

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Wulfstan, Sermo lupi ad AnglosPagina iniziale del manoscritto di Wulfstan nella BritishLibrary (MS Cott., Nero A.i): Sermo Lupi ad Anglos quando Dani maxime persecuti sunt eos quodfuit anno millesimo XIIII ab incarnatione Domini nostri Jesus Christi. 13Università di Macerata - a.a. 2017/18

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[f. 110a]S e r m o L u p i a d A n g l o s q u a n d o D a n im a x i m e p e r s e c u t i s u n t e o s , q u o d f u i ta n n o m i l l e s i m o . X I I I I . a b i n c a r n a t i o n e d o m i n i n o s t r i I e s u C r i s t i

Leofan men, gecnawadh thæt sodh is: theos woroldis on ofste, (and) hit nealæcdh tham ende, (and) thyhit is on worolde aa swa leng swa wyrse; (and) swahit sceal nyde for folces synnan ær Antecristestocyme yfelian swythe. And huru hit wyrdh thænneegeslic (and) grimlic wide on worolde. Understandadh eac georne thæt deofolthas theodenu fela geara dwelode to swythe, (and) thæt lytlegetreowtha wæran mid mannum,theah hy welspræcan, (and) unrihta to fela ricsode on lande. And næs a fela manna the smeade ymbe tha bote swageorne swa man scolde, ac dæghwamlice man ihteyfel æfter othrum, (and) unriht rærde (and) unlagamanege ealles to wide gynd ealle thas theode. And we eac fortham habbadh fela byrsta (and) bysmaragebiden, (and) gif we ænige bote gebidanscylan,thonne mote we thæs to Gode earnianbet thonne we ær thysan dydan. Fortham midmiclan earnungan we geearnedan tha yrmdha the us onsittadh, (and) mid swythe micelan earnunganwe tha bote motan æt Gode geræcan [f.110b] gif hit sceal heonanfordh godiende weordhan.

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I principali manoscritti della poesia anglosassone:Ms Junius 11 (Oxford, Bodleian Library)

Genesi: creazione di Eva Genesi: arca di Noè

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The Cædmon manuscript(Oxford, Bodleian Library, MS Junius 11)

Il manoscritto è stato associato alla figura di Cædmon (fine sec. VII), il primo poeta inglese di cui sia tramandato il nome.La fonte è Beda, HE, IV, 24, dove si narra della sua “leggendaria” vocazione.È lo stesso Beda a fornire un elenco degli argomenti delle opere poetiche di Cædmon, fra cui menziona i libri biblici di Genesi, Esodo etc.Di qui, l’associazione con i contenuti del manoscritto Junius 11.La sola poesia di Cædmon trasmessa dall’ambiente anglosassone rimane tuttavia il breve Inno a Dio creatore di tradizione bediana.

Genesi, Jubal suona l’arpa (folio 54)

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The Cædmon manuscript(Oxford, Bodleian Library, MS Junius 11)

• Manoscritto databile per la maggior parte intorno al 1000 (1° scriba); gli ultimi fogli forse una generazione più tarda.

• Conta 116 fogli di pergamena, con pagine numerate da mano moderna da 1 a 229 (il primo foglio illustrato a tutta pagina è escluso da questa numerazione).

• Redatto da quattro mani diverse, la prima compilò fino a pag. 212, le altre tre in sequenza i fogli finali.

• Altre mani contemporanee intervennero con correzioni e annotazioni, con capitali miniate, con illustrazioni e didascalie.

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MS Junius XI, fol. 1vFrontespizio: Dio in trono alla creazione

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MS Junius XI

• Iniziato come opera di grande impegno, elegante e denso di illustrazioni, fu lasciato incompleto.

• In seguito vi fu aggiunta copia del poema di diversa ispirazione e di origine più recente Cristo e Satana.

Contiene:• Genesi A e B (pp. 1-142) • Esodo (pp. 143-171) 1° scriba• Daniele (pp. 173-212)• Cristo e Satana (213-229).

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Genesi A e BGenesi A: vv. 1-234 / 852-2936Genesi B: vv.235-851.

Sievers 1875: ipotizza l’origine sassone della Genesi B su base metrica.

Zangemeister-Braune 1894: pubblicano il frammento di una Genesi sassone antica scoperto nella BAV.

25 versi e mezzo di questo frammento corrispondono a Gen B 791-817.

Illustrazione della caduta degli angeli ribelli nel ms. Junius XI.

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MS Junius XI

Esodo: 590 vv.Daniele: 764 vv.Cristo e Satana: 733 vv.

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Vercelli BookoCodex Vercellensis

Codice 107 della Biblioteca Capitolare di Vercelli.Il manoscritto conta 136 fogli di pergamena ben conservati.Fu redatto alla fine del X secolo (ca. 980) e portato a Vercelli nell’XI, probabilmente come dono di un pellegrino sulla via per Roma.

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Vercelli BookoCodex Vercellensis

Contiene 23 omelie in prosa e sei poemi allitterativi anglosassoni, fra cui due (Elene e The Fates of the Apostles) recano la firma in rune del poeta Cynewulf, vissuto circa un secolo dopo Cædmon.

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Vercelli Book• Il Codice CXVII della Biblioteca della Cattedrale di

Vercelli (Codex Vercellensis ovvero Vercelli Book) è un importante manoscritto della tarda età anglosassone risalente agli ultimi decenni del sec. X (ca. 980).

• Fu vergato dalla mano di un solo scriba.• Si tratta di una miscellanea di testi di materia

unitariamente cristiana copiati da manoscritti preesistenti in tempi diversi, singolarmente o a gruppi, come dimostra l’evidente disposizione del materiale entro 19 fascicoli distinti.

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Vercelli Book• Risulta di grande interesse soprattutto per la

presenza di componimenti poetici inglesi antichi di pregevolissima fattura, due dei quali firmati dal poeta cristiano Cynewulf .

• È tuttora oggetto di numerosi studi, che tentano di risolvere due ordini di problemi:1) da un lato il problema della composizione interna, 2) dall’altro la questione esterna della regione originaria di provenienza.

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Vercelli Book• L’articolazione del contenuto complessivo del

manoscritto presenta una peculiare alternanza di testi in prosa e in poesia.

• 23 omelie anonime, di caratteri e tipologia diversi, appaiono intercalate con sei componimenti poetici di varia lunghezza, disposti in tre blocchi:

• Andrea e gli Atti degli apostoli (ff. 29v-54v); • Anima e corpo I, il Frammento omiletico I e il

Sogno della croce (ff. 101v-106v); • Elena (ff. 121r-133v).

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Contenuto del Vercelli BookQuesta la suddivisione dei testi all’interno del ms:• ff. 1r-9r Omelia sulla Passione• ff. 9v-12r Omelia sul Giudizio Universale• ff. 12v-16r Omelia sulle virtù cristiane• ff. 16v-24v Omelia sulla penitenza• ff. 25r-29r Omelia sulla nascita di Cristo dal

titoloTo middan wintra. Ostende nobis domine• ff. 29v-52v Andreas• ff. 52v-54r I Fati degli Apostoli

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Contenuto del Vercelli Book• ff. 54v-56r Omelia sulla nascita di Cristo intitolata Incipit narrare miracula

que facta fuerant ante aduentum saluatoris, domini nostri Iesu Cristi• ff. 56v-59r Omelia contro i vizi della mollezza e della lussuria• ff. 59r-61r Omelia sul Giudizio Universale e i tormenti dell’inferno• ff. 61r-65r Omelia sulla morte e sui simboli dell’inferno• ff. 65r-71r Omelia sulla penitenza• ff. 71v.73v Prima delle tre omelie rogazionali, intitolata Spel to forman

gangdæge• ff. 73v-75v Seconda omelia rogazionale, intitolata Spel to ðam oðrum

gangdæge• ff. 75v-76v Terza omelia rogazionale, intitolata Spel to þriddan gangdæge• ff.76v-80v Omelia sulla necessità del perdono come vero sacrificio gradito a

Dio, intitolata Larspel to swylcere tide swa man wile• ff. 80v-85v Omelia sui sette segni premonitori del Giudizio Universale,

intitolata Alia omelia de die iudicii• ff. 85v-90v Omelia sul battesimo di Gesù e sulla SS Trinità, intitolata Omelia

epyffania domini 28Università di Macerata - a.a. 2017/18

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Contenuto del Vercelli Book• ff. 90v-94v Omelia dal titolo De purificatione sancta Maria,

un’esegesi del passo del Vangelo secondo Luca che contiene il racconto della presentazione di Gesù al tempio

• ff. 94v-101r Omelia sulla vita di un soldato diventato monaco e vescovo, dal titolo De sancto Martino confessore

• ff. 101v-103v Discorso dell’anima al corpo• ff. 104r-104v Frammento omiletico I dal titolo Bi manna lease1

• ff. 104v-106r Il Sogno della Croce• ff. 106v-109v Omelia sul peccato originale e sulla necessità del

digiuno• ff. 109v-112r Omelia sui peccati capitali• ff. 112r-116v Omelia sull’elemosina come perfezionamento del

digiuno, sulle virtù dell’anima, sul sacrificio di Cristo e sulla tentazione della superbia

• ff. 116v-120v Omelia sulle virtù cristiane• ff. 121r-133v Elena

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Vercelli Book: composizione interna• Opera di Cynewulf sono senza dubbio gli Atti degli

apostoli e il lungo poema Elena.• Il tema della croce lega particolarmente quest’ultimo

poema (incentrato sul ritrovamento della Vera Croce da parte di s. Elena, madre dell’imperatore Costantino, nel corso del sec. IV ) al carme che precede nel manoscritto, ovvero il Sogno della croce.

• Ma in genere i motivi dell’accostamento di testi in prosa e in poesia di così eclettica forma e ispirazione non sono chiari.

• Alla maggioranza degli studiosi la miscellanea vercellese sembra rispondere a criteri di funzionalità liturgiche, tuttavia non precisamente identificabili all’interno dei tempi della fruizione monastica.

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Vercelli Book: origine• La principale questione esterna del codice

risulta, invece, il problema della sua provenienza originaria,

• La lingua dello scriba rimanda alla regione sud-orientale dell’Inghilterra e importanti connessioni testuali associano la copiatura del codice a manoscritti prodotti nei centri conventuali di Canterbury e Rochester.

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Perché a Vercelli• Si segnala poi la particolarità della presenza del

manoscritto nella Biblioteca Capitolare di Vercelli.• Certamente in Italia dal primo sec. XII (ca. 1100), con

ogni probabilità da subito fu conservato a Vercelli.• Vercelli costituiva una tappa importante sulla via di

pellegrinaggio verso Roma per monaci e viaggiatori provenienti dall’Europa nord-occidentale.

• L’ipotesi più probabile, da lungo tempo avanzata, è che il libro sia stato lasciato a Vercelli da un pellegrino anglosassone in viaggio per Roma; ma circostanze e identità di tale passaggio non sono tuttavia rintracciabili.

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Vercelli Book

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Vercelli Book, fol. 104v: inizio del Sogno della croce

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Ruthwell Cross

Angolo Nord-Ovest

Legenda in lingua e capitale latina intorno ai pannelli figurativi (lato Nord).

Testo poetico sul Sogno della croce in dialetto northumbricoe rune sui margini del motivo decorativo (lato Ovest)

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Croce di Ruthwell

Pannello frontale lato nord Pannello frontale lato sud

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Croce di Ruthwell

Pannello inferiore e base lato nord Pannello inferiore lato sud

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Croce di RuthwellLato sud e fianco con motivi decorativi e rune

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Croce di Ruthwell

Scena dell’annunciazione e resti della crocifissione (base lato sud) Particolare delle rune

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Le rune anglosassoni

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La grafia alfabetica anglosassone(nota l’assenza di grafemi specifici per v e j)

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Stabilizzazione dell’ortografia sullo standard sassone occidentale fra 950 e 1050 ca.

Riepilogo dei tratti principali dell’uso grafico ags:• La base è l’alfabeto latino, sostanzialmente con le

corrispondenze grafico-fonologiche del latino medievale;

• j, v, w non erano compresi nell’alfabeto latino;• q, z erano invece pressoché inutilizzati dagli Ags;• inoltre gli Ags usavano quattro lettere nuove:

1. æ (chiamata ash), grafema di derivazione latina;2. ð (chiamata eth), grafema di origine irlandese;3. þ (chiamata þorn), runa;4. ƿ (chiamata wynn), runa.

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Exeter BookoCodex Exoniensis

Exeter Cathedral Library, Ms 3501.Grande codice miscellaneo di poesia anglosassone (131 ff.).Copiato alla fine del sec. X (ca. 975), fu donato alla Cattedrale di Exeter dal vescovo Leofric († 1072). Contiene materiale molto vario, da lunghi e complessi poemi religiosi(cristologici, agiografici, allegorici) a poemetti più brevi su temi religiosio secolari (omiletici, lirico-elegiaci, gnomici, eroico-narrativi), insiemead una cospicua collezione di Indovinelli (Riddles).Due poemi religiosi (Christ II e Juliana) recano la firma runica di Cynewulf.

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Da Crediton a Exeter (1050)In 1050 the Bishop of Crediton, Leofric, received papal approval to move the See from Crediton to the more secure town of Exeter, still surrounded as it was by much of its 800-year-old Roman dfensive wall. The Diocese of Crediton had been created in 909 to cover the two counties of Devon and Cornwall. With the relocation of Leofric's throne (or 'cathedra') Exeter became a cathedral city. Leofric didn't even need to build a new church as the active Benedictine monastery at Exeter already had a fully-functioning minster.This minster, approximately 75ft west of the present cathedral, was Exeter's first cathedral and it was here, probably on St Peter's Day in 1050, that Leofric was enthroned as the first Bishop of Exeter in the presence of Edward the Confessor himself. The monks at the monastery became the first canons of the new cathedral. The image is a drawing of the first seal which was used by the Cathedral Chapter. Its earliest surviving appearance is on a document from 1133. The seal probably depicts the Saxon cathedral where Leofricwas enthroned in 1050. 44Università di Macerata - a.a. 2017/18

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Exeter Book

• Descritto come .i. mycel englisc boc begehwilcum þingum on leoðwisan geworht (“un grande libro inglese su vari argomenti composto in versi”) nella “lista delle donazioni” alla Cattedrale di Exeter del vescovo Leofric (†1072).

• Danni ingenti all’inizio e soprattutto nella parte finale del codice, e perdita di fogli.

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Lista delle donazioni di Leofric alla Cattedrale di Exeter nei foglipreliminari del codice.

L’Exeter Book è menzionato ai rr. 22-23 della pagina sinistra

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Stato degli ultimi fogli nella copia digitale elaborata nel 2006 (ed. Muir)

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Edizione in facsimile del 1933(foll. 65v-66r: Phoenix e Juliana)

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La miscellanea poetica dell’Exeter Book

• Christ I (ff. 8r-14r); • Christ II (ff. 14r-20v) → Cynewulf; • Christ III (ff. 20v-32r); • Guthlac A (ff. 32v-44v); • Guthlac B (ff. 44v-52v); • Azarias (ff. 53r-55v); • The Phoenix (ff. 55v-65v); • Juliana (ff. 65v-76r) → Cynewulf; • The Wanderer (ff. 76v-78r); • The Gifts of Men (ff. 78r-80r);• Precepts (ff. 80r-81r); • The Seafarer (ff. 81v-83r); • Vainglory (ff. 83r-84v); • Widsith (ff. 84v-87r); • The Fortunes of Men (ff. 87r-88v); • Maxims I (ff. 88v-92v); • The Order of the World (ff. 92v-94r); • The Riming Poem (ff. 94r-95v);

• The Panther (ff. 95v-96v), The Whale(ff. 96v-97v), The Partridge (ff. 97v-98r);

• Soul and Body II (ff. 98r-100r); • Deor (ff. 100r-100v); • Wulf and Eadwacer (ff. 100v-101r); • Riddles 1-59 (ff. 101r-115r); • The Wife's Lament (ff. 115r-115v); • The Judgment Day I (ff. 115v-117v);• Resignation (ff. 117v-119v); • The Descent into Hell (ff. 119v-121v); • Alms-Giving (ff. 121v-122r); • Pharaoh (f. 122r); • The Lord’s Prayer I (f. 122r); • Homiletic Fragment II (ff. 122r-122v); • Riddle 30b (f. 122v); Riddle 60 (ff.

122v-123r);• The Husband’s Message (ff. 123r-

123v); • The Ruin (ff. 123v-124v); • Riddles 61-95 (ff. 124v-130v).

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Exeter BookThe Wanderer

(pagina iniziale, fol. 76v)

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Page 51: I manoscritti della poesia anglosassone

BL, MS Cotton Vitellius A xv.“Southwick Codex”: traduzione alfrediana dei Soliloquia di s. Agostino

(da Electronic Beowulf)

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Page 52: I manoscritti della poesia anglosassone

Manoscritto del Beowulf (ca. 1000)British Library, Cotton MS Vitellius A XV

The Marvels of the East, fol. 98vNel paese di Antimolima, presso Babilonia, “nascono arieti grandi come buoi”.

Beowulf, fol. 132rL’inizio del poema: 'Hwæt' (‘Ascoltate!’)

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Page 53: I manoscritti della poesia anglosassone

Manoscritto del Beowulf

Beowulf, fol. 133r Beowulf, fol. 176r

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Page 54: I manoscritti della poesia anglosassone

Ultima pagina del Beowulf e prima pagina (mancante dell’inizio) del poema Judith

Rigatura e stile (iniziali maiuscole, numeraz. fitte etc.) mostrano che i testi furono copiati per codici diversi (da Electronic Beowulf)

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Page 55: I manoscritti della poesia anglosassone

JudithFogli centrali dell’unico fascicolo (ff. 199-206v) che contiene ciò

che rimane del poema (ff. 202v-203r)

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Page 56: I manoscritti della poesia anglosassone

Judith, fol. 206vGli ultimi versi che rimangono furono ricopiati sul margine inferiore da

una mano databile alla prima età moderna, prima che il fascicoloseguente andasse perduto.

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