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 Leggi Manifesto „Arca della Bellezza‟ per Arcieri Resilienti e Amici dei Borghi di Xenobia 

1«Ecco, Io faccio nuove tutte le cose» (Gv, Rivelazione 21, 1-5)

I° libro – Il Sacrificio Dis-Ri-Vela il Bene

Pietro Romano

LA PASSIONE DELLA CHIESAI veli dell’ Iniquo sopra la Verità e nella Rivelazione

 

Arca della Bellezza

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2In copertinaLe Nozze di Cana

icona

Monte Athos XIII secolo 

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3 Note dell’ Editore per gli amici di buona volontà

 «La Passione della Chiesa» è un progetto innovativo e interattivo di inventario per riuscire agilmentea sintonizzarci con lo Spirito Santo, secondo il precetto paolino di « prendere in esame tutto ». Unasorta di nuova Enciclopedia Cattolica, narrata agli Ultimi, per gli Ultimi Tempi, e per riconoscere letraversie dei nostri tempi in una prospettiva cristiana forte, consapevole e antitetica alle varie

eresie e posizioni dominanti. Il proposito è quello di smuovere le coscienze, indagare sull‘inganno -cheper sua natura resta nascosto- ma anche mettere in mostra tutta la meraviglia delle novità promesse diGesù, in chiave escatologica e pratica; divulgare informazioni che concernono una missione, quelladegli Arcieri o dei membri che aderiscono liberamente al proposito dell‘Arca della Bellezza. Ossiac‘è da intendersi da subito: c‘è una dura battaglia morale da combattere per la conservazione dellaFede, per divulgare l‘Annuncio, difendere la Verità e andare incontro al Signore. Lo facciamo contutte le energie e la passione che servono per la Restaurazione e l‘Instaurazione del Regno. La nostraforma è la gratuità e la preghiera, con cui ci rendiamo disponibili ad aiutare tutti, nessuno escluso.

Ciononostante, non ci nascondiamo dietro proclami. Abbiamo bisogno del tuo aiuto. In che modo?I Libri che troverai nel sito internet www.parusia.info sono scaricabili gratis. Chiunque può farlo,

con preghiera anche di diffonderli. Seguiranno presto anche altri Libri, già in preparazione, oltre aidee, iniziative, attività. Varrà sempre la stessa formula: la gratuità. Lo scopo del progetto è « fare »ed informare rimanendo sintonizzati tutti in un unico Spirito, quello Santo, in attesa della Parusìa.

Nel sito www.parusia.info  è anche possibile fare comunità e movimento, mantenersi aggiornaticon le continue e sempre più frequenti notizie su ciò che avviene nel mondo, su ciò che facciamo. Evolendo, potete partecipare attivamente al forum come redattori, e ai convegni come relatori. Ilnostro scopo, pur tuttavia, resta l‘incontro, l‘esortazione alle opere di misericordia e di carità, e laorganizzazione e fondazione dei Borghi di Xenobia, alternativa alla «tossicità» del vivere moderno.

Qualcuno, inoltre, ci chiede se i Libri possono essere acquistati su supporto carteceo. Qui, la nostrarisposta è che puoi darci una mano a recapitarlo agli amici e realizzare una rete robusta, penetrantenel territorio e altrove, quindi diffusa e strutturata. Una rete che possiamo realizzare, quanto primaanche grazie al tuo aiuto e a quello di altri Amici di Gesù, di Xenobia e Nomadelfia, pronti amettersi a disposizione in forma generosa e altruistica. In che maniera?

I modi, per esserci tutti di aiuto, e armonizzare le fatiche e gli sforzi, sono cinque:- Uno: avvicinare un fotocopista amico o che conosci bene, che abbia l‘intenzione di collaborare connoi pubblicando e stampando copie dei Libri LA PASSIONE DELLA CHIESA a chi ne facesse richiesta.L‘artigiano verrà liberato da diritti di royaltes; e alle persone interessate resterebbero solo i costidelle fotocopie, e la scelta dei Libri, nel formato che loro aggrada, compresa la copia elettronica.- Due: aderire alle nostre iniziative/eventi, perchè ognuno si senta coinvolto, secondo il propriostato, le proprie possibilità e i propri mezzi, a unirsi a noi nelle battaglia di fede, avviando succursalidell‘Arca della Bellezza, ovunque si trovi, attraverso la messa a disposizione di strutture e CAERP,come indicato nel Libro VI. Ciò, senza costi, o con l‘opportunità di sentirsi utile alla causa.- Tre: chiedere di entrare in contatto con i Fondatori, le componenti di base, con l‘amministrazioneinternet, attraverso il sito internet/forum www.parusia.info , per conoscerci, scaricare il depliant,essere riconosciuti come membri, e quindi ricevere la certificazione Arca di nuove strutture (cheresteranno autonome e libere, ma potranno usufruire dei marchi di riconoscimento di affiliazione).- Quattro: attivare donazioni liberali e fondi su carta Postepay (coordinate a richiesta 3331982156).Ma noi, consapevoli della funzione de-responsabilizzante e de-formante del denaro, preferiamo lapartecipazione diretta dei cristiani, con Opere di Carità nella Vigna del Signore, secondo lo Spirito del

Vangelo e secondo le indicazioni del magistero della Chiesa Cattolica e del Santo Padre.- Cinque: costituire Gruppi di Amici di Gesù e Cappellette per l‘Adorazione Eucaristica e Rosario.

Un caro saluto, buona lettura e buone opere. Facciamoci tutti Carità 

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Pietro RomanoLA PASSIONE DELLA CHIESAI veli dell’ Iniquo sopra la Verità e nella Rivelazione 

I° libro – Il Sacrificio Dis-Ri-Vela il Bene

Arca della Bellezza

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5«Era circa l'ora sesta e si fece buio per tutta la terra fino all'ora nona per l'eclissi del sole; e, il velodel tempio si squarciò». «Allora si aprirono loro gli occhi, e lo riconobbero!»Era l‘ora della Veritàrivelata. Perchè, una conseguente negazione del Cristo che Re gge era stato un terremoto. Siamo adoggi. Chi dà al sionismo il potere di distruggere l‘Ordine Naturale del Creato , se non chi dovrebbetrattenerlo? Chi dà diritto a negare e/o rinnegare e/o fare a meno dei 10 Comandamenti?

Veniamo ad un altro passo, che ha a che fare con il katechon, «colui che trattiene»: cosaterrorizzò Papa Pio XII, di Montini -dopo avergli conferito il mandato di salvare il mondo dalcomunismo- da dire «che mai sia fatto cardinale?» Perchè si finì con accreditare tanto potere allamassoneria ed al sionismo, anche dentro il Vaticano? Quanta scarsa conoscenza c‘era sulla politicae sui complotti, che invece si ha oggi, e quanta mancanza di fede, nelle virtù dello Spirito Santo?

Ecco i manovratori delle menti, coercitori delle coscienze e massacratori di popoli: i ServiziSegreti. Essi, al contrario di ciò che sembra, non sono al servizio degli Stati, ma di una elite ristrettache governa in forma « stegocratica » tutta la terra e che sta imponendo il Nuovo Ordine Mondiale.Diranno J.F. Kennedy ed il fratello Robert, che un Paese davvero democratico può fare a meno di«segreti» e del « PIL». Lavorarono per la sovranità monetaria e la giustizia e per questo, furonouccisi. Erano cattolici iralndesi e credevano nella «saga di Camelot». Gli ultimi statisti romantici?

 Ma che cosa sono questi organi di disinformazione che lavorano per poteri nascosti? Fra i piùconosciuti vi è la CIA. Il Servizio Segreto americano assunse il nome di OSS nel 1942 e rimase per tutta la guerra sotto la direzione di un avvocato americano, il generale William J.Donovan, cheaveva ricevuto l'incarico di costituirlo direttamente dal Presidente Roosevelt, poco prima dellaentrata in guerra degli Stati Uniti. L'OSS fu sciolto dal Presidente Truman il 20 settembre 1945 esostituito dalla SSU (Strategic Services Unit) sotto il controllo del Dipartimento della Guerra. Pocodopo anche la SSU fu sciolta e venne costituita la CIA. I racconti « disvelati » partono da VincentScamporino, agente dell'OSS statunitense. Partecipa alle riunioni di Algeri, coordinate da EarlBrennan, per preparare lo sbarco alleato in Sicilia. Fa parte del "cerchio della mafia" (così vengonochiamati dagli ufficiali americani) insieme a   Max Corvo e Victor Anfuso  ; lavorano a stretto

contatto con Lucky Luciano (il boss di Cosa Nostra che fa da "guida" ai servizi segreti americani),il quale raccomanda loro, come "giovane in gamba", Michele Sindona. È Montini che per la SantaSede cura i rapporti con Donovan e i servizi strategici americani (tramite Earl Brennan ).

"  Massoneria, ex Fascisti salvati dagli americani e la Chiesa (più precisamente ilVaticano con Montini, futuro Paolo VI, nda). E' così che nasce nell'immediato dopoguerra l'Italialiberata ma dimezzata, metà stato sovrano e metà struttura di frontiera dell'America anticomunista.

 Ma c'è di più: la quarta forza della coalizione anticomunista italiana è la Mafia , che fin dal 1943sarà arruolata senza troppi problemi dall'OSS americana per ordine di Donovan e Dulles.

 Anzi, per preparare lo sbarco, Dulles ricorrerà all'aiuto del suo vecchio assistito, Lucky Luciano,che in cambio della collaborazione fu scarcerato nel 1946. Fu così che l'uomo dell'OSS incaricato di

 preparare il terreno in Sicilia, fu lo stesso che aveva portato a termine con  Montini il progettoVascello: Earl Brennan. Luciano passò a Brennan i nomi di 850 "persone su cui contare" inSicilia; gli ufficiali dell'OSS che dirigeranno sul campo "l'operazione sbarco" saranno

  Max Corvo, Victor Anfuso e Vincent Scamporino. Il loro gruppo sarà conosciuto come il"cerchio della mafia". La mafia, dunque preparò il terreno per lo sbarco del luglio 1943. Tra gliamericani, in divisa dell'esercito, c'erano interi battaglioni di italoamericani e tra questi Albert

 Anastasia e don Vito Genovese, consigliere del colonnello Charles Poletti, capo del governo alleatoin Sicilia. Scrivono Roberto Faenza e Marco Fini: "E' così che quando nel 1943 gli americanisbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'OSS sarà la corsa del gruppo di Max Corvo e VincentScamporino all'isola di Favignana, per restituire la libertà ai mafiosi imprigionati dal regime

 fascista". (Faenza-Fini, « Gli americani in Italia ») Poi la mafia raggiungerà il potere politico

riuscendo a nominare, soltanto in provincia di Palermo, 62 sindaci di suo gradimento . Edè in quella strana fase, in cui la struttura destinata a rappresentare il potere parallelo, svolgeràcompiti di direzione politica ufficiale, che emerge per la prima volta Michele Sindona, che lo stesso

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6Lucky Luciano fece entrare nel "cerchio" di Corvo e Scamporino come agente di collegamento. Nel1979 Max Corvo, diventato costruttore edile nel Connecticut, dirà di essere rimasto legato da ottimivincoli di amicizia con Sindona. Tra i primissimi lavori del banchiere, che tra gli anni Sessanta eSettanta sarà al centro di operazioni finanziarie sporche quali quelle che coinvolgeranno lo IOR, ciera quello di vender grano, nel ‗44, al sindaco di Ragalbuto del governo alleato Baldassarre Tinebra,socio del capomafia Calogero Vizzini. Ed in questo contesto inquietante di inserisce Evita Perón, la

bella Evita (morirà a 33 anni!). Venne in Europa anche lei nel ‘47 a seguito di un convoglio di navicariche di grano e carne «per gli affamati popoli d‘Europa» sconvolti dal conflitto mondiale. In quelmese oltre ad essere accolta come eroina dal Papa e dai governi degli stati europei, si prese unasettimana di ―ferie‖ e andò in Svizzera a regolare, sui conti segreti dei nazisti ospiti del suo paese,l‘oro partito da Fortezza. Rientrò in Argentina, con un volo charter organizzato apposta per lei. Tra

 gli ―ospiti‖ di quel volo c‘era anche un giovane ex agente dei servizi segreti italiani e tedeschi:  LicioGelli. Certo è che non solo Cosa Nostra uscì dalla II Guerra Mondiale come organizzazioneaffidabile , possibile interlocutrice dei servizi segreti USA, soprattutto in chiave anticomunista.Durante la campagna d'Italia inoltre entrarono in rapporto con gli Americani il capo della P2 LicioGelli  , che nel 1944 era in contatto con il Counter intelligence Corp della V Armata; il principe

 Alliata di Montereale, legato al contrammiraglio Ellery Stone; Edgardo Sogno , che aveva un filodiretto con il centro OSS di Berna diretto da Dulles; il futuro capo dell'Ufficio Affari RiservatiFederico Umberto D'Amato, in missione nella Repubblica di Salò nel 1944 per conto dell'OSS;Francesco Malfatti di Montetretto, piduista consigliere di Antonio Segni al Quirinale, che lavoravaa Roma con l'agente dell'OSS Peter Tompkins; il piduista direttore di OP Mino Pecorelli, cheoperava con il capitano Mike Stern dell'OSS. (Antonio e Cipriani, «Sovranità Limitata», storiadell'eversione atlantica in Italia, Edizioni Associate 1991). Apprendiamo per la penna di Cipriani diinterventi in aula su Gladio (sedute dell‘11 gennaio 1991 e 23 maggio 1991. In Stenografici , sedute

 parlamentari X Legisl. ) "La versione che ci è stata data dell‘operazione Gladio è chiaramente unaversione contraffatta, non credibile e che fa acqua da tutte le parti. La vera storia di questa vicenda

nasce dalla imposizione da parte di una potenza ocupante –  gli USA- che hanno costituito eorganizzato nel nostro paese strutture armate clandestine preesistenti a quell‘accordo che orachiamiamo operazione Gladio. Questa storia comincia con lo sbarco degli americani in Sicilia…"…. 

Per quanto attiene il resto del nostro Paese, le cose non andavano meglio: si pensi al tentato golpe di Togliatti e Tito, i quali avrebbero voluto creare la Repubblica Socialista del Nord Italia, daTrieste al Garda. Operazione poi fallita per l'intervento americano. Con l‘articolo di Dario Fertilio,del 17 gennaio 2005, pubblicato dal Corriere della Sera scoppia la polemica sulle responsabilitàitaliane. Che non furono solo di Togliatti. Il titolo è eloquente: «De Gasperi e le foibe, una congiuradel silenzio». Lo storico Oliva accusa il centrismo moderato: censurò la tragedia istriana e dalmata.Furono 350mila, più o meno. Contadini, casalinghe, studenti, portalettere, impiegati, imprenditori,studenti. Finirono in luoghi molto lontani da casa, dai nomi che sembravano inventati, comeFertilia o Calambrone. Centonove centri di raccolta, sparsi in tutte le regioni d' Italia, accolsero gliesuli dall'Istria e dalla Dalmazia: erano androni spogli, caserme o villaggi improvvisati nel mezzodi campi sportivi, con stanze ritagliate fra assi di legno, cataste di cartone, coperte di lana. Questa

 fu la tragedia dell' esodo giuliano-dalmata, da commemorare per legge il 10 febbraio, anniversariodel trattato di pace che sanzionò la perdita definitiva di quei territori in favore della Jugoslavia. Una

 ferita che sanguina ancora, e una tragedia colpevolmente rimossa, accusano in tanti. Ma il saggio diOliva, che sta per giungere in libreria (Profughi, pubblicato da Mondadori), chiama in causa unnuovo personaggio. Accanto a Togliatti, da tempo considerato responsabile di avere subordinato all'alleanza con Mosca e agli interessi elettorali del Pci quelli degli esuli e l' italianità stessa di Trieste,Gianni Oliva manda alla sbarra anche Alcide De Gasperi: proprio colui che, come presidente del

Consiglio, viene apprezzato per l'atteggiamento fermo e responsabile tenuto di fronte agli Alleatidurante le trattative di pace. E invece, no: la sua colpa, secondo Oliva, è quella di avere partecipatoin prima persona a quella congiura del silenzio che riuscì a rendere «indicibili», alla fine, sia le foibe

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8I o, Giovanni , vidi un nuovo cielo e una nuova terra. Il cielo e la terra di prima erano scomparsi e

il mare non c‘era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii una voce potente che usciva dal trono: ―Ecco ladimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà fra di loro; essi saranno suo popolo; E gli sarà il ‗‗Dio-con-loro‘‘. Tergerà i loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché lecose di prima sono passate‖. E Colui che sedeva sul trono disse: ―Ecco, io faccio nuove tutte le cose‖. 

Satana per mezzo dei sionisti vuole colonizzare l‘Iraq, l‘Egitto, l‘Iran per farne una Grande Israele.

Dio ricondurrà il Suo Popolo in Palestina “non acausa vostra, ma per amore del mio nome santo”. 

Se l‘empio si allontana da tutti i peccati che commetteva, se osserva tutte le mie leggi e pratica

l‘equità e la giustizia, egli certamente vivrà, non morirà. Nessuna delle trasgressioni che ha

commesse sarà più ricordata contro di lui; per la giustizia che pratica; egli vivrà. Io provo forse piacer e se l‘empio muore? dice Dio, il Signore. Non ne provo piuttosto quando egli si converte dallesue vie e vive? Se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l‘iniquità e imita tutte leabominazioni che l‘empio fa, vivrà egli? Nessuno dei suoi atti di giustizia sarà ricordato perché si èabbandonato all‘iniquità e al peccato; per tutto questo morirà. (…) Perciò, io vi giudicherò ciascunosecondo le sue vie, casa d‘Israele, dice Dio, il Signore. Tornate, convertitevi da tutte le vostretrasgressioni per le quali avete peccato  ; fatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo  ; perché dovreste morire, casa d‘Israele? Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore,dice Dio, il Signore. Convertitevi dunque, e vivrete!» Ezechiele 18,1-4.21-24.30-32 

―Ad ognuno il suo capo‖. Gli Arcieri, come il Piccolo Resto, hanno scelto Gesù come capo.

 L’  Apocalisse insita del Capitalismo sionistico, schizzofrenica patologia anticristica

Il mondo è pieno di supporters ignari del progetto sionistico, per la conquista diGerusalemme. Navigando nella rete internet, per esempio, si trovano vari blog con milleconsiderazioni, talune anche sul conto degli Arcieri. Tutto è relativizzato al mondo d‘oggi,quando mancano riferimenti all‘Unico Ver o Dio e unico vero progetto. Infatti, noi, che siamo elottiamo per la Verità Rivelata, passiamo per complottisti. Talvolta chi è schierato con Gesùviene additato addirittura come cospiratore invece che difensore delle leggi naturali, difensor 

civitate- quelle Leggi Morali che Dio Trino ha posto a suggello della eternità, e che ci pone comeannunciatori. Approfittiamo di questa vetrina per precisare ulteriormente i punti essenziali:tra le missioni degli ―Ultimi‖, perché tali siamo, dei ―Dottori del Popolo  degli Ultimi Tempi‖, e deiFigli della Luce della Seconda Generazione vi è lavorare per la restaurazione e instaurazione del

 Regno, e quindi rievangelizzare la cultura, portare luce su quello che accade negli nostritempi e su ciò che ci ha portati a tanto fare informazione pedagogica e approfondimento,col fine di convertire tutti, nella Verità della Legge e della Rivelazione, alla Visita-Ritorno di Gesù, nella pienenezza dello Spirito Santo.

Nel messaggio allaChiesa di Laodicea, in

  Apocalisse, Gesù sirivolge ai Cuori Caldi  perché diventino più

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9 Ardenti; ai Tiepidi, che se non cambiano, Lui li vomiterà; a quelli Freddi, che con la Grazia delloSpirito Santo, possono cambiare il loro stato per la vita eterna. A noi interessa poco a quale caporispondono i Rockfeller, i Rothshilds, Mazzini, Lenin, Stalin, Krusciov, Hitler, Washington,Truman, Eisenhower (quasi tutti i presidenti USA erano massoni), Pike, Churchill, i Bush ecoloro che passano per gli Shulls & Bones, Garibaldi, i Clinton, Obama, Cheney, Rumsfelded i Neocons, Zbigniew Brzezinski, Soros, Al Gore, Draghi, i leaders di Israele, Napoleone,De Gasperi, Berlusconi, Prodi, Napolitano, Sarkozy, Shroeder, Putin, Ahmadinejad, Blair,la Merkel, Barroso, Kissinger, Agnelli, De Benedetti, Roosevelt (che ignorò lungamentel'Olocausto fino a quando fu possibile farlo e poi, in competizione con gli architetti deilager Tedeschi, divenne l'architetto di campi di prigionia Americani... internandoci senzaprocesso oltre 100.000 Giapponesi-Americani). Potrebbe non importarmi sapere per chilavorano tutti coloro che hanno possibilità e potere di comandare sugli altri. A questo forserisponde meglio Epiphanius, nel bel libro « Massoneria e Sette Segrete: la faccia occulta dellastoria ». Magari ci dovrebbe interessare di più sapere se noi, assieme a Pietro e i suoiapostoli vogliamo ancora rispondere a Dio (e per quanto ci riguarda affermiamo di sì, perquello che abbiamo il dovere morale di compiere, fare e predicare in nome del Vangelo).

Ma andiamo ai fatti. Se uno qualunque dei governanti della terra, alleati con il Principeluciferiano, senza che altri vi si oppongano, scatena una guerra o un genocidio, o unaecatombe, o impoverisce qualcuno (e risulta palese che lo fanno con l'ausilio dei servizisegreti, degli scienziati asserviti al male e della stampa prostituita); se creano terrore sulclima e l‘ambiente, o una pandemia solo per creare shock economy e finanziare le loromultinazionali o muovere i titoli di tutto il mondo (e, così, come è successo in Italia, su 24milioni di dosi di vaccini ne hanno vendute solo 1 milione ed il resto li han dati ai "saldi"di Natale); se la borsa, inventata dalle plutocrazie mondiali, crolla a causa dei loro « sicarieconomici » indebitando le nazioni che vengono distrutte, a rimetterci sono i risparmiatori;se, poi, nel mondo, più della metà della popolazione muore di « fame, carestia, guerre epovertà » nonostante la perfezione del Creato e nonostante i governi, i soldi ed il livello dibenessere dei Paesi ricchi; se il Terzo Mondo, viene chiamato così perchè sono impoveritidai Paesi industrializzati che gli violentano le donne, li costringono all‘emigrazione, gliportano via uomini e bambini, risorse naturali, oro, diamanti, petrolio, materie prime, leterre, la possibilità di autodeterminarsi e gli impediscono di coltivare prodotti autoctoni, lacanapa ed altre erbe preziose e di essere autosufficienti anche nella produzione di sementi;insomma, se nonostante il G8, il G10 ed il G20, l'ONU, l‘FMI, l'Unesco, l‘Unicef, la FAO, ilWTO, l‘OMS, la Banca Mondiale, ecc. i mali nel mondo sussistono con tanto di ―silenzivergognosi  ‖ da parte di molti giornalisti stipendiati da sponsors politici e industriali,scommettiamo che la colpa è del « terrorismo » e di quei poveri cristi morti di stenti e nonper il silenzio di chi invece doveva dire tutto e nient‘altro che la verità? Questi sono i fatti.

Fatti che sembrano mantenere spudoratamente bene le ricche "caste", che non si curanodell'"altro", del "creato", del "clima", del "bene comune", della "bellezza", del buon governo",della "morale ", dei diritti naturali" se non in funzione delle proprie esigenze, del propriosuccesso, delle ambizioni, dell‘arricchimento, delle campagne elettorali, del privilegio, delvoler apparire, dei propri comuni e condivisi interessi. E se per ―caste‖ intendiamo le eliteche tutto hanno, tutto vogliono e di tutto si servono per il loro solo profitto, allora ecco chequesti convivono con il male, proprio perché non fanno nulla di nulla per impedirlo.

Ciò ravvisato, possiamo immaginare o no, che esista anche una "suprema casta" chesceglie gli uomini, che li candida a governare e dirigere il mondo delle cose, procurandoglitutti i mezzi per «non preoccuparsi» e anzi essere altamente rappresentativi dei loro comuniinteressi, conservando lo stato delle cose del «loro» mondo con   falsi profeti o utili idioti, come

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10amava definirli Lenin ( piccoli dittatori all‘uso, religiosi-eroi-divi democratici, scienziati, divulgatoriscientifici, esoterici, indovini, opinion leader, giornalisti, sindacalisti, politici, intellettuali, pifferaimagici, gatekeeper, debunker, hoaxers),  partiti, ong, eserciti, agenti segreti, sicari, mafie, tuttiche seguono specifiche direttive in una deteminata logica di sistema, capaci di aggregare consenso; stegocrati che vivono di sfruttamento anche dei loro stessi subordinati; che utilizzino le ambizioni, i

 parassitismi di turno, i personaggi e le lobbies dello establishment, per mantenere lo status quo, con

leggi fatte su misura, attraverso le quali i Signori del mondo possono spadroneggiare indisturbati fino a fare di ognuno di noi, dei loro sudditi?

E se qualcuno al di sopra a questa « casta suprema » e sopra le elites e sopra ogni ambizione, che per più grande possa apparire, può produrre i mezzi necessari per acquisire qualunque ricchezza,  fino ad acquisire il controllo delle coscienze e la nostra stessa anima, non credete che possacontrollare il mondo intero e gestire a suo piacimento ogni cosa che si muove e viva o che da Dio èstata creata? Certo direte, ma questo controllo può sfuggire lì dove qualcuno ancora può ribellarsi sene ha la forza, se crede in Qualcuno di ―Unico‖ che ―Trascende‖ ogni cosa che appartiene a questomondo. Ed infatti. Per questo Gesù ha posto a controllo di tutto il «katèchon», «colui chetrattiene» l‘ostacolo alla imposizione del Nuovo Ordine Mondiale: con il Papa, il Suo

Fondamento, Se Stesso e la Sua Reggenza. L‘unica forza per contrastare le forze devastatrici. Al punto in cui siamo oggi, l'unico rischio per chi vuole dominare su ogni singola

creatura è che la Chiesa mantenga l‘impegno preso con Gesù : non cedere al mondo. Mase il Papa dovesse cadere in inganno (solo la sua superbia può ingannarlo), cosaaccadrebbe se uno sparuto Gregge, il Piccolo Resto, quelli che hanno davvero Fede in Diocome Cuori Caldi, scoperto il gioco dell‘‖iniquo‖, della ―menzogna‖ del ―figlio dellaperdizione‖, decidessero di sottrarsi dall‘obbligo della « cecità » così come dal segno della"bestia", il 666, interpretando il Vangelo nella voce «  Figli della Luce, siate il sale dellaterra e la luce sul mondo, ecco vi mando come agnelli fra i lupi, ma siate puri comecolombi e prudenti come serpenti », potrebbe tutto ciò rompere le scatole o meglio ―i giochi

di potere‖ di chi ha come sfida primaria, prendere proprio te, che gli sfuggi, per colpa diquel Dio che ha già detto di ―vincere‖? Ecco la domanda che ci poniamo con questi libricini. 

Attenzione, però. Non ti inorgoglire, se credi nella saldezza della tua Fede: il mondo èmolto più piccolo di quello che sembra, più per questa gente che per te, che globalizzato ilmondo e portato tutto in un unico cervello elettronico con l'ausilio di telecamere, telefoniniportatili, computers, e quindi di Echelon , di Facebook e Twitter  , ma anche internet in genere, che se da una parte ti libera, facendoti conoscere tante cose, dall‘altra confonde e ti tiene« impalato » davanti al monitor. Possono controllare ogni singolo cittadino e persino ognisingolo loro modo di pensare e di agire e mandargli contro squadre intere di persuasoriper addomesticarti e comprarti. Ma soprattutto possono renderti una nullità e toglierti

ogni spirito di scendere in piazza e di incontrare gente. Il mondo lo hanno portato tutto inuna piazza e possono spiarlo dalla finestra delle loro stanze, e nello stesso istante in cuiclikkano ―enter‖, nel computer, possono leggere pure questo mio messaggio, ed in unattimo sapere chi sono, come mi chiamo, cosa faccio quali sono i miei amici, e se posso inqualche modo recargli qualche disturbo o se sono facilmente riconducibile alla loro causa.

E non credere di essere più furbo di loro. Le loro tecniche si sono affinate: non sololavaggio del cervello, messaggi subliminali, programmazione neuro-linguistica, psyops,MK-Ultra, seduzione, malattia dell‘acquisto per superare lo stress indotto, ma anche altristrumenti per controllare le menti, sintetizzarci, quali i videogiochi, il consumismo, magia,cartomanzia, tarocchi, scommesse, astrologia, televisione e tanta, tanta adrenalina, paura e

superstizione, di ogni genere, per ogni tipo di persona, sesso, età e razza. Una volta, sevolevano, ti mettevano fuori dai giochi, ti internavano, ti facevano letteralmente fuori peril solo fatto che ti mettevi contro, che eri scomodo, appartenevi a una cultura diversa dalla

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11loro. Oggi, chi dice le cose come le diciamo noi, che sono quelle che dicevano altri prima dinoi, e che vengono dette da sempre, pur se scomodi, valiamo di più se testimoni vivi di unfanatismo fuori tempo e fuori luogo. Hanno imparato che non serve nulla, alla loro causa,seminare sangue di martiri; il sangue di martiri fa nuovi santi. Quindi meglio isolarli, efarci soffrire da vivi. Ecco perché si limitano a controllarci. Come? Beh, in diversi modi: oinfiltrando nei for um e nei gruppi di lavoro loro ― addetti‖ chiamati anche gatekeeper o debunkerscapaci di depistare le tesi o di farti passare per esaurito, fallito, visionario, ecc. o contrapponendo letesi ufficiali con tanto di articoli di quotidiani (e, pagati dai contribuenti, i loro giornali ufficiali);nella maggior parte dei casi cercano di influenzare le persone, che in numero sempre maggiorecominciano a prendere coscienza di qualcosa di ―strano‖, facendoti entrare in contatto con news

 group di ―informazione mirata‖, capeggiata da loro leaders specializzati e obbedienti al sistema, incui contegono le derive attraverso ―censure‖, ―arruolamenti‖, uso spregiudicato del ―politicallycorrect‖ che ti fa sembrare impopolare, e un controllo scientifico delle ‗teorie complottiste‘ , così come

  fanno con i partiti politici, le lobbies economiche, i cartelli industriali, i sindacati, le associazioniculturali, ambientaliste, medico-sanitarie, dei consumatori, di ricerca; o mortificandoci in tutte lemaniere possibili. Non per ultimo esistono anche nuovi standard sociali e culturali ( propinati

attraverso la pubblicità, la letteratura cartecea e cinematografica) che corrispondono a vere eproprie matrici o Matrix del sistema, che portano anche l‘isolamento familiare, lavorativo,sociale, culturale come da manuale. In fondo se non segui mode sei di per sé ―eversivo‖. 

Di queste situazioni, quella che si confà meglio con la nostra ―libera scelta o liberoarbitrio‖, con l‘"intelligenza spirituale", con le nostre ―virtù cristiane‖ sono la « pietà », la"mortificazione", l‘‖umiltà‖, la predisposizione a ―porgere l‘altra guancia‖, il ―sapercirialzare‖, fidarci nella ―pietà celeste‖, senza il cui assenso, nulla sarebbe possibile né a loroe né a noi, e senza la quale non sarebbe nemmeno possibile essere ―degni‖ dell‘Amore diDio. Perchè questi è il livello ultimo del nostro essere ―vivi‖ e ―fedeli‖, oltre il quale esisteil "martirio", la resa della Testimonianza estrema del nostro amore per Gesù, il Crocefisso.

E' lo stadio del "resisto finchè posso, più che posso" in nome della Verità.Mi preme quindi specificare cosa sia per noi la Verità. Partendo da tutto ciò sin qui

descritto, direi che solo una Verità precede tutte le altre: il Cristo. Perché è l‘unico che satutto dalla A alla Z. E‘ l‘Unico che ha, e che dona, la Conoscenza perfetta. Perchè? Perchèsolo Dio stesso, morendo sulla Croce e quindi Resuscitando, avrebbe potuto spiegarci con―un solo gesto‖, cosa c'è alla base di tanta cattiveria e tanta ambizione umana, e comequesta coinvolga gran parte degli esseri umani a partire da un numero ristretto di persone,che poi a loro volta riescono a coinvolgere altri impavidi piccoli presuntuosi, ignari oignavi della sorte che li aspetta dopo il ―trapasso‖; e quindi tanti Tiepidi, talvolta a lorovolta dipendenti (sotto le diverse forme di dipendenza sociale), che ―non pensano‖, ―non

vogliono sapere‖ e ―non dicono‖, vuoi perché non vogliono perdere nulla di ciò che hannoacquistato, o stanno cercando di acquistare, di effimero, e vuoi perché sono così deboli,inesperti ed impreparati che vivono costantemente sotto la pressione del ―terrore‖ cheviene inflitto costantemente sotto forma di guerre, violenze, crisi finanziarie, shockeconomy e shock ecology, malattie indotte e no, inquinamento (alimentare, visivo,acustico) e attraverso la leva di tutte le paure possibili, che posano sul fatto che questa è laloro vita e che altre non ce ne sono : punto forte della loro teoria anticristiana, atea edesoterica, che al limite ripiegano sulla reincarnazione. La loro unica verità è la paura diperdere qualunque cosa a cui sono aggrappati (tipico di Mammona).

Cosa ci ha insegnato dunque, questo Gesù, maestro, che ancora non chiamiamo Dio, -

perchè lo andremmo a scoprire come tale, grazie alla Fede- che merita una così particolareattenzione? Ci ha insegnato che per mezzo della Carità possiamo essere diversi da tutti i―quaquaraqquà‖; che se vogliamo, possiamo aiutare chiunque a reagire alla propria

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12condizione umana; che se si cingiamo come Chiesa, sotto lo Spirito Creazionale, Redentivoe Santificatore di Dio, possiamo essere rassicurati da un Capo, Suo Vicario in Terra, che inmateria di Fede è infallibile (ex Cattedra), e dalla Sua Sposa consolatrice; che se ciatteniamo ai Sacramenti, ai Comandamenti, alla Santificazione dei precetti, alle Opere diMisericordia Corporali e Spirituali, possiamo sì, in questo modo, in forma "inequivocabile"essere strumenti di un mondo migliore e soprattutto della nostra Salvezza. Ma, Gesù, nellasua prima venuta, ci ha insegnato anche un'altra cosa: che questa gente, che Lui, nella suaprima visita da adulto al Tempio, ha trovato a speculare su colombe, armenti e valute; che haincontrato dopo il ―sermone della montagna‖, come quel giovane ricco, ben educato, chevoleva diventare suo apostolo; che ogni figlio che rientra nella Casa del Padre, che persinoun Suo apostolo che gestiva le ―casse‖ del gruppo; che persino Pietro, che pure avevascelto come capo della Chiesa visibile, nell'atto di massima prova, possono non esseresempre adeguati alle attese e alle circostanze. E che alcuni si accaparrano persino dei dirittinon conferitigli (simoniaci). E che quindi, al momento propizio, salvo poi redimersi,verranno scavalcati, nella Sua opera redentiva, da chi? dagli "Ultimi". ― Arriverà –infatti- il

 giorno in cui prostitute e pubblicani vi passeranno avanti‖. Ma c'è un'altra questione che Gesù consegna al più amato dei suoi discepoli: che è la

conoscenza dell'evoluzione di tutte le cose, il compimento del male nella figura dell'Anticristo,  ―prima che Gesù, con la sua manifestazione, lo seppellisca‖. Allora Gesù ―mette inmostra‖, o meglio ―rivela‖ a chi è in grado di comprendere, tutto quello che accadrà e lecontromisure che andranno prese dai più volenterosi, pronti ad agire in nome della Veritàe del capo di tutti gli eserciti: Gesù Cristo Salvatore del  genere umano. Dirà che un segno(che piacerà come forza e gaiezza e convincerà tutte le genti) apparirà a testimonianza delDuca (l‘Anticristo) che è al servizio di Satana. Dirà anche che solo pochi si presteranno a nonseguirLo ma che per questo, proprio costoro, riceveranno una particolare capacità di vederecon cuore caldo e ardente, occhi puri, limpidi, pieni di luce, con i quali avranno possibilitàdi intravedere ciò che altri non possono vedere, a causa della loro cecità dei cuori.

Come risvolto e epilogo della vicenda umana, mostrerà loro, umili servi nella Vigna, ilRegno, perchè possano colmarsi dello Spirito dei ― figli della luce della seconda generazione‖,quelli che vivranno, già ora, in ―cuore nuovo e spirito nuovo‖, il secolo futuro, fatto di cielinuovi e terre nuove, nella Gerusalemme Celeste. Dice Gesù, per mano di Mel Gibson, inThe Passion, mentre è quasi al culmine della sua passione, cadendo la terza volta con lacroce sulle spalle: "Ecco, madre, io faccio nuove tutte le cose!". Sarà la madre, infatti, adintercedere presso di Lui, come  Madre di Dio e della Chiesa, quale Corredentrice e Mediatricedi tutte le Grazie, affinchè l'umana specie ritrovi la strada che è stata tracciata dal Messia,con la collaborazione del Suo Popolo, sì, quello discendente, per devozione a Gesù, dalla stirpe diGiuda, che lo precede –secondo le Scritture- in Terra Santa di Palestina e che si dispone,dopo la Sua Morte e Resurrezione, nell‘attesa della Sua Venuta. Quello stesso Popolo che oggi

 fa riferimento (escatologicamente), non più ad Antiochia ma a Roma, con Pietro, l'ebreo circoncisoche prende il posto di Cesare Augusto, quale custode del katèchon ; confermato, come era scritto, dai

 Magi nell'epifania, Gesù inaugura la Sua Prima Manifestazione; e beatificato nel Battesimoda Giovanni, ultimo profeta dell‘Antico Testamento, con la ripartizione Trinitaria; mostrato nella Trasfigurazione; glorificato, infine, per i secoli a venire, nel segno della Pentecoste.

E' ora che ognuno faccia un esame di coscienza con se stesso per capire chi c'è dietroche ci comanda e ognuno a chi risponde per le proprie azioni, benevole o malevole chesiano. Solo lì capirete la Verità: ―Dai frutti li riconoscerete!‖. Dio ci ha dato a tutti lapossibilità di riconoscerli! Fosse anche discernere il semplice egoismo e la voglia di faresoldi, da quanti cercano il bene rispetto a chi ignora o resta indifferente di fronte a quanti

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13muoiono per mancanza di buon governo. Che già basterebbe per declassificare e biasimarechi persegue la sola felicità fine a se stessa. Però, ancora di più mi piace portare l‘accentosull'ardore di chi pone Gesù a capo degli eserciti celesti e come unico salvatore. Così ciponiamo al riparo da tutti coloro che armano gli eserciti, non con il rosario, ma conl‘indifferenza verso il prossimo vicino e lontano, alimentando l‘odio antisemita,antiislamico, anticristiano, razziale in genere e antitutto, come tifoseria da stadio, conforme di arruolamento, che sembrano dire "armiamoci e partite" e senza specificare, neifatti, chi è a "capo"" di questa multitudine di esasperati (portati appositamente in questasituazione) pronti anche a morire pur di vedere scomparire l‘avversario contro cui ciarmano. Perché, lo sappiate o no, la vera ed unica guerra che si combatte in questo mondoè quella a favore o contro la Chiesa, che si incardina in una conquista "sionista", per lapresa di Gerusalemme, da parte di un numero ristretto di uomini incardinati intorno adun antico progetto Anticristiano, di contro chi, invece, è in attesa messianica, nella Chiesa,con la Chiesa e per la Chiesa nel completamento del progetto del Regno. Ecco perché noisiamo dalla parte della Sposa in attesa dello Sposo, con il Papa, il Vicario del Re.

Gli argomenti trattati dall‘Arca della Bellezza, e che costituiscono il suo carisma, sono

quelli propri delle virtù teologali : Fede, Speranza e Carità. Il fatto che ci rende diversi daaltre istituzioni e quindi da altri forum e discussioni, è che lo facciamo avendo comeriferimento la Visita-Ritorno di Gesù e per questo lo facciamo con Fede, nella Speranza econ Carità. Ci sentiamo chiamati ad invitare tutti a partecipare ad un evento eccezionale.

SACRIFICIO, PER LA VERITA'! 

SE NON SEI CAPACE DI MORIRE PER LE COSE IN CUI CREDI, O NON VALI NULLATU COME UOMO, O NON VALGONO LE IDEE IN CUI DICI DI CREDERE

"Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; ilcastigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti".

Isaia 53:5 Forse per molti, quella di Gesù, è solo una bella storia di un passato lontano, qualcosa

appreso fin da piccoli dalla "cultura" cristiana. Tuttavia un uomo, che si è proclama Dio,2000 anni fa ha cambiato il mondo! Non è stata la potenza militare di un nuovo impero ola forza del denaro a concedere benefici all'umanità. Ma Gesù! Oggi saremmo già estinti! 

Un legno, dei chiodi, una corona di spine intrecciate, un falegname, un rabbino ebreo,una giovane vita sprezzata dall'odio e dall'egoismo umano: i mali di ieri, di oggi e didomani! Siamo tutti colpevoli, e non solo gli esecutori e assassini di Gesù, ma anche icristiani inermi che stanno con un piede di qua ed uno di là a servire due padroni. Prevaleun senso di rivalsa contro l‘ordine delle cose, che discendono da Dio, e contro le Scritture.Stiamo parlando non solo di un Uomo speciale, un giusto, un puro di cuore, ma di un Dioche ha solo amato, guarito migliaia di disperati dalle loro infermità, insegnato la Leggedella vita: amare Dio, il prossimo e se stessi. Un Dio che ha mostrato il "volto" e che ci hamostrato il Suo ―pensiero‖ e le cose a cui tiene maggiormente ; che ci ha lasciato le sueopere, i suoi insegnamenti, la sua testimonianza. Un Uomo che chiamò Dio Suo Padre. UnUomo divenuto tale nella Sua infinita potenza, perché a Dio ogni cosa è possibile: Dio fattoUomo, la Parola fatta carne. "La Parola era con Dio e la Parola era Dio". (Giovanni cap. 1:1).

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14Gesù è l'Uomo in questione, Seconda Persona della Trinità, che un giorno lontano morì

sulla croce dando se stesso per il mondo. Quel sacrificio ha cambiato la vita di tutti coloroche nel corso dei secoli hanno sperato in Lui e che hanno riconosciuto in Lui la Verità. IlSuo sacrificio, fatto una sola volta e per sempre, irripetibile, è l'unico mezzo per realizzarela vera libertà e salvezza dal mondo. L‘unica Verità salvifica, quella che ci impegnamattina e sera nella realizzazione del Suo Regno che è Regno di Giustizia, Verità e Amore.

La libertà, ieri come oggi è ancora ostacolata da una barriera indistruttibile che rendeprigionieri tutti. Le sbarre del nostro peccato originale ci rinchiudono ancora, fisicamente ementalmente nella cella della solitudine, sebbene liberati nello Spirito. Siamo governati dauna forza interiore che per natura spinge a trasgredire la volontà di chi ci ha creati e daquesta condizione ne siamo pienamente responsabili. E‘ inutile prendercela sempre con glialtri. Occorre in primis cambiare noi stessi. ―Sii tu il cambiamento che vorresti essere!‖. 

Ti sei chiesto perché Gesù morì in quel modo cruento? Lo sapevi che se ignori il Suosacrificio la tua libertà è solo una presunta libertà dalle mostruosità del mondo? Per il Suocastigo abbiamo pace, in Spirito, e per le sue lividure, guarigione. Cosa significa tuttoquesto? Dio è amore e Gesù ne è la prova evidente. Non puoi fare a meno di Lui. La tuavita dovrebbe essere ricolma di Lui e della conoscenza di quello che ha detto e fatto.

Grazie a Gesù Cristo tu puoi essere liberato dal potere del mondo e del tuo peccato,ricevere il discernimento dello Spirito per comprendere gli errori in cui tutti inciampiamoed in cui non puoi e non devi cadere, se sei Suo seguace e Suo estimatore. Solo tramiteGesù puoi comprender cosa ti impedisce di vivere la vera gioia e il vero senso della vita. IlSuo perdono ti riconcilia al Donatore. Il mondo anela alla pace e alla sicurezza, ma senzala fede in Gesù Salvatore, e senza un impegno, tutto questo sarà illusorio e irraggiungibile.

Cosa ne pensi della Sua morte e della sua resurrezione? Non ignorarLa, ma rifletti!

 Eucaristia, Sacrificio di Gesù, del Popolo Giudeo e di tutta la Sua Santa ChiesaLa celebrazione Eucaristica

  Dal secondo secolo, come attesta san Giustino, le linee fondamentali della celebrazione

eucaristica sono rimaste invariate fino ai nostri giorni. Esse si compongono di due grandi momenti:

- La Liturgia della parola. Preghiere introduttive, le letture, l’omelia e la preghiera dei fedeli.

- La Liturgia eucaristica. Presentazione del pane e del vino, la consacrazione e la comunione.

  Il primo protagonista della celebrazione eucaristica è Gesù, come vittima e sommo sacerdote

della Nuova Alleanza; poi il sacerdote che lo rappresenta; quindi i fedeli che si riuniscono in uno

stesso luogo per partecipare alla memoria del Sacrificio. Tutte e due queste parti sono fondamentali:

Gesù prima ci illumina e nutre con la Sua Parola; poi ci nutre e ci fortifica con il suo Corpo e il Suo

Sangue!   La parte centrale della liturgia eucaristica è l’Anafora: ringraziamento, consacrazione,lode e supplica. Va dal Prefatio alla Comunione. Comprende l’Epiclesi, invocazionedello Spirito

Santo, perché trasformi il pane e il vino nel Corpo e Sangue di Cristo e unisca i fedeli per formare

l’unico corpo mistico di Cristo; l’Anamnesi che fa memoria della Passione, Risurrezione e Ritorno

glorioso (parusìa) di Cristo; la Comunione in cui i fedeli ricevono il Corpo e Sangue di Cristo.

La Messa è il sacrificio del Calvario e la Memoria La Chiesa definisce l’Eucaristia “memoriale della morte del Signore”. La croce è l’altare sul

quale Gesù ha celebrato il Suo Sacrificio, la sua prima ed unica Messa, offrendosi al Padre per noi

come Sacrificio di Amore. Egli che si era offerto in Sacrificio al Padre fin dalla nascita, completa

il suo Sacrificio sulla Croce e lo perpetua nell’Eucaristia. Il sacrificio della Croce è unico e non si

ripete, ma sugli altari esso è reso presente, è come se accadesse ora.

Nella Veglia pasquale il velo di mestizia, che avvolge la Chiesa per la morte e sepoltura di Gesù,viene squarciato. E‘ fondamentale vivere il Triduo Pasquale per comprendere il tutto, pienamente.IlVenerdì Santo di Passione è un giorno aneucaristico. Così come fu per Gesù, sarà per la Sua Chiesa. 

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15L’Eucaristia è anche il sacrificio della Chiesa, Sua Sposa diletta.La Chiesa, Corpo mistico di Cristo, partecipa all’offerta del suo Capo e con Lui, essa offre

anche tutta se stessa. Il sacrificio della Chiesa, cioè il nostro sacrificio, è reso perfetto perché è unito

al Sacrificio di Gesù Cristo. Vi partecipiamo come se fossimo nel Cenacolo e sul Calvario, uniti alla

offerta di Cristo, insieme a Maria, agli Apostoli, ai Santi, agli Angeli che sono in cielo. Il sacrificio

eucaristico è offerto anche per i fedeli defunti che sono morti in pace con Cristo e non sono ancora

pienamente purificati. Non conosciamo la loro sorte e per questo preghiamo per tutti i defunti.

L’Eucaristia è il vero Sacrificio della Nuova Alleanza Nell’Ultima Cena, con l’Eucaristia, Gesù anticipa al Padre il sacrificio del suo corpo e del suo

sangue, offerto sulla croce per concludere con l’umanità una Nuova Alleanza. L’Eucaristia diventa

così l’unico Sacrificio di Gesù che si rinnova sino alla fine dei secoli‖. Gesù, come Sacerdote e Vittima, sulla croce offrì al Padre Se Stesso; sull’altare offre al Padre

Se Stesso e il Suo Corpo Mistico, che siamo noi, l’umanità intera conversa, come sarà alla fine deti

tempi. Ma Gesù vuole da noi la ratifica di questa offerta. Quando partecipiamo alla Messa, anche

noi siamo sacerdoti e vittime: dobbiamo offrire, al Padre, Gesù e noi stessi. Noi non siamo chiamati

ad ascoltare la messa, ma a partecipare alla Messa, come concelebranti del ministro ordinato. Il

sacerdote ordinato, grazie al sacramento dell’Ordine, agisce in nome di Gesù e di tutta la comunità.Ma, come battezzati, partecipiamo anche noi del sacerdozio di Cristo e possiamo offrire con Cristo

al Padre tutta la nostra vita, come sacrificio a lui gradito.

La Messa continuaIl Sacrificio Eucaristico di Gesù è ripetuto ogni giorno centinaia di migliaia di volte; non c’è

minuto del giorno e della notte in cui non venga celebrato. Ogni messa è ben riuscita se vi uniamo

l’offerta della nostra vita come una messa continua.  Mentre trascorriamo le nostre giornate piene

di impegni, sugli altari del mondo Gesù sta rinnovando al Padre l’offerta del  Suo Sacrificio equello che noi stiamo facendo in quel momento. Come saranno più belle, più fruttuose e serene le

nostre giornate se anche noi, mentre lavoriamo, corriamo, parliamo, pensiamo, ci uniamo ogni tanto

con la mente e con il cuore a questa offerta. Offriamo al Padre Gesù immolato e noi stessi, quello

che stiamo facendo in quel momento: i nostri impegni, i nostri sacrifici, le nostre gioie e le nostre

difficoltà. Allora anche la nostra vita diventerà una continua messa, un continuo sacrificio di amore.

Primo ―Fiat‖ divino: Padre 

CREAZIONE 

Vita fisica 

Secondo ―Fiat‖ divino: Figlio 

REDENZIONE 

Vita spirituale 

Terzo ―Fiat‖ divino: Spirito 

SANTIFICAZIONE 

Vita divina 

―Fiat Lux‖ = sia fatta laLuce.

―Fiat Redemptio‖ = sia fattala Redenzione.

―Fiat Sanctificatio‖ = siafatta la Santificazione.

Dio è vita(la Vita per eccellenza).

Dio è amore(l‘Amore per eccellenza). 

Dio è santità(la Santità per eccellenza).

Dall‘Arca del Diluvio 

 All‘ Annuncio del Regno

Dall‘Arca della Alleanza 

 Alla Presentazione del Regno

Dalla Arca della Santa Casa

 Alla Restaurazione del Regno

Il cristiano, su questa base, ha un obbligo difficile e nel contempo santo: scegliere il capo –Gesù o Mammona-, dissociarsi dal male luciferino, liberarsi dalla inerzia endemica e ancestrale del peccato,scegliere il fronte su cui combattere la sua battaglia di fede, di carità e di impegno civile, e attraverso

il discernimento dello Spirito Santo, prendere consapevolezza del suo ruolo attivo come anunciatore,restauratore e instauratore del Regno, convertendosi e performandosi in Cristo, facendosi Chiesa,caricandosi la propria croce e quella del prossimo, seguendo Cristo Re, assumendo l‘Eucaristia.

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16Prefazione di Marco Turi Daniele

―Il coro in Chiesa mi è sempre piaciuto‖ scrive Pietro (per l‘Arca della Bellezza, Petrus Romanus) discendente di una nobile e integerrima famiglia, che da oltre 1000 annivive a Roma, preludendo al destino. Questa circostanza può essere seconda solo alleprofezie di San Malachia, visto che è difficilissimo oggi trovare un «romano» così vero,garantito da generazioni. Però, mentre nella prima edizione di 20 anni fa il coro sembravarelegato ad un formidabile ―a solo‖, ora, invece, da quando Gesù ci ha fatto incontrare, aPorta Pia, in una circostanza curiosa relegata alle ―malefatte di Giovanni XXIII‖, abbiamodeciso, insieme, per simpatia, impegno e afflato, -ma forse di più per induzione da partedello Spirito Santo, di rivedere le nostre posizioni contro il « clero » ed gli ultimi Papi

―vaticano-secondisti‖, riposizionando e affermando il nostro amore per la Chiesaattraverso un‘azione congiunta che parta proprio da una rispolverata del libro pubblicatoventi anni prima, la cui prefazione era stata allora consegnata ad Aldo Mola.

L‘idea, venuta d‘impulso a Petrus Romanus, di rileggere con animo sereno le suevicissitudini iniziate l‘8 dicembre 1973, non solo ha, all‘improvviso, sbloccato unasituazione pluriventennale di empasse, per lui, per me e forse per tante altre persone, maha permesso di consegnare al nostro PatriArca, Petrus Romanus, e a tutti noi che siamoparte fondante dell‘Arca della Bellezza un gioco di armonie, sintonie, accordi, colori,coralità e talenti. E‘ così che ne è scaturita un‘altra osservazione, carica di speranze,proprio da parte del nostro: ―Da oggi mi sento molto meno solo. Ora mi trovo a vivere, di

nuovo, serie di circostanze favorevoli e rivelatorie‖. Abbiamo quindi pensato a questo libro, suddiviso in più parti, ed in ognuna di questasi è pensato di riportare il pensiero e le opere (parziali) di amici che condividono con noil‘attesa del Signore nella «Potenza dello Spirito Santo», per la restaurazione e l‘instaurazione del Regno di Gesù, così in Cielo come in Terra.

Abbiamo riportato per intero alcune opere, come quelle di Stefano Cagnola, che ci hainstradato nel recupero dell‘Antico Testamento come chiave di lettura del Nuovo e del Libro dellaRivelazione per comprendere i Tempi Futuri e contestualmente l‘epilogo del Presente.

Ciò premesso, riportiamo qui un passo, con l‘intento di fare chiarezza una volta pertutte che il Piano di Dio di Instaurare Tutto in Cristo è possibile solo nella nostra sintonia

con lo Spirito Santo, che darà avvio definitivo ad un «tempo nuovo», dove tutto è gioia,serenità e felicità in Gesù Cristo. Per questo non ci auguriamo la morte delle anime «cattive»,ma la loro conversione tramite Maria Corredentrice, Madre della Chiesa, il modo con cui cidifferenziamo completamente dai Testimoni di Geova, che si sono impossessati delMillenarismo Felice per farlo diventare un‘arma di sterminio sionista, incorpando tutte leeresie e tutti i nazismi. Non a caso il loro fondatore era un massone. Tutti siamo invece ilPopolo che Dio ha eletto nell‘Unica Sua Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana eMissionaria, nella Verità di Fede e nella Carità. Ecco, pertanto, il nostro « manifesto », cheispira l‘intera raccolta e che ci sollecita ad una scelta definitiva e partecipativa del Regno.

Is 4,2-6 Ci sarà più gioia, per gli scampati di Israele.Tutta la Bibbia in tre righe :1.  Dio ha creato il mondo perfetto, e l'uomo governava il mondo sotto la sua autorità Gen 1-2; 

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172.   Ma l'uomo si è ribellato contro Dio Gen 3 , e cerca sempre di farsi dio (Gen 4-Apoc 20); 3.  Il progetto di Dio è di ripristinare l'umanità come era prima in rapporto con lui in una

nuova creazione sotto un solo capo Cristo Apoc 21-22; Efes 1:9-10. 

 A questo punto i 144000 fedeli alla Chiesa di Dio e alla Santa Sposa, sono ancora sigillati, così che un numero specifico costituisca il governo. Sotto questi esseri c‘è un gran numero di personeche sono state raggiunte. Non prendono il segno della ―bestia‖ e sono sottoposti a Tribolazione.Cristo non vuole le persone che sono deboli, paurose o tiepide. Noi temiamo Dio più dell‘uomo.Siamo stati preparati ad aiutare questa gente e far attraversare questa moltitudine, in modo chel‘organizzazione sia fatta da Cristo prima del SuoAvvento in coerenza con lo Spirito della Chiesa ecolui che detiene le Chiavi del Regno ed il potere di sciogliere e legare. Il Messia verrà in « potenza »e « gloria » nello Spirito Santo, avrà a che fare con il resto del mondo, con tutti coloro che hanno ilsegno della « bestia » e soggiogheranno queste Nazioni. Ce n‘è una moltitudine che si lascianoingannare. Avremo successo, presso Dio, poiché riusciremo a tirar fuori le persone da Mammona,

con cui si manifestano l‘ Anticristo e le sue « iniquità », mostrandogli come ognuno di noi è partecipe dell‘Instaurazione del Regno così in Cielo come in Terra. Non convertiamo le Nazioni, matiriamo fuori la gente che riconoscerà nel « giudizio in piccolo » l‘inganno , la menzogna e la

 perdizione. Ce n‘è già una moltitudine che viene a comprendere e a cui dobbiamo mostrare ilVangelo.Questo punto segna lo spartiacque.Questo è un processo forte. Sappiamo che questo preannuncia l‘inizio e la fine della GrandeTribolazione. Vale a dire lo spartiacque, quando vediamo avvicinarsi la nostra Redenzione. Questo

 processo permette alla sequenza di svilupparsi. Questi segni celesti distinguono la chiamata tua nelPiccolo Resto dei 144000.

 Apocalisse 7:1-8 1 Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, etrattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta. 2Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voceai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: 3 «Non devastatené la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla frontedei suoi servi». 4 Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo:centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d'Israele: 5 dalla tribù di Giudadodicimila; dalla tribù di Ruben dodicimila; dalla tribù di Gad dodicimila; 6 dalla tribù di Aser dodicimila; dalla tribù di Nèftali dodicimila; dalla tribù di Manàsse dodicimila; 7 dalla tribù diSimeone dodicimila; dalla tribù di Levi dodicimila; dalla tribù di Issacar dodicimila; 8 dalla tribù diZàbulon dodicimila; dalla tribù di Giuseppe dodicimila; dalla tribù di Beniamino dodicimila.

  Apocalisse 7:9-17 9 Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, diogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello,avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. 10 E gridavano a gran voce: «La salvezzaappartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello». 11 Allora tutti gli angeli che stavanointorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la facciadavanti al trono e adorarono Dio dicendo: 12 «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore,

 potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». 13 Uno dei vegliardi allora si rivolse a mee disse: «Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?». 14 Gli risposi: «Signore mio,tu lo sai». E lui: «Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato

le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello. 15 Per questo stanno davanti al trono diDio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà lasua tenda sopra di loro. 16 Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né 

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18arsura di sorta, 17 perché l'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle

 fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi».Questa grande Tribolazione attraverserà tutti gli eletti, che sono d‘Israele. Lo scopo di chi opera nel Male, è principalmente di distruggere la nostra spiritualità e di annientarela Chiesa ed il Papa, e quindi qualunque nostra relazione con Dio, poiché siamo tutti « scelti ». Per noi è solo una questione di quando ognuno sarà chiamato e giudicato dall‘Unico Vero Giudice. Ad

Israele vivrà un Popolo Santo. Oggi siamo messi da parte per essere sacerdoti a Dio. Il nostro lavoroè anche di far capire che noi sappiamo che quella Nazione è per un popolo santo e che ora è stataderubata da un popolo di rejetti. Su questo si fondano tutte le difficoltà per l‘Instaurazione delRegno e che non c‘è un alternativa migliore che pregare. Dobbiamo umiliarci innanzi a Dio eaffidarci allo Spirito Santo. Lavoreremo, pertanto, e pregheremo adunando più gente possibileintorno alla Visita-Ritorno, che quando avverrà –e non sappiamo nè l‘ora, nè il giorno, nè l‘anno,sarà meglio per tutti non essere lì a combattere la battaglia decisiva ed infernale.

Un soldato conta sulle forze militari e pensa in termini militari. Questo è un processo di pensieronon convertito. La naturale reazione carnale è di combattere i popoli. Eppure, Mosè, non lo fece.

 Mosè era un generale. Portò il suo popolo in una posizione che nessun generale avrebbe maiassunto. Mosè lo portò a Pi-ha-hiroth. Non potevano attraversare il mare, non c‘erano barche, nonc‘era ritirata, nessuna capacità di formare e riorganizzare, una forza adeguata con cui incontrarel‘esercito egiziano. Nessun generale o caporal maggiore al mondo avrebbe fatto questo. Ma fu fatto

 per mostrare che la nostra affidabilità non risiede nella forza o nel potere ma nello Spirito di Dio.Ecco perché le nazioni più potenti di Israele avranno a che vedere con esso per prime. Giuda, tra i

 più deboli delle tribù, è salvato per primo (Zac. 12:1 e seguenti).

Sembra che lo Spirito Santo infrangerà lo spirito delle Nazioni. Egli usa le persone ma le usaattraverso lo Spirito di Dio, mostrando il forte attraverso il debole, che egli è Dio ed è in carica.

 Mosè non disse: ―dalla terza fila scavate alcune trincee, infilate dei pali nel terreno ed avremo una

super arma ed avrò la super catapulta‖. Non lo fece.Egli disse state fermi e vedrete la salvezza di

Dio. Nessuno alzò una mano. Questo è ciò che avverrà in questo periodo. Non dovremo fare nienteal di fuori di pregare, lavorare, digiunare e crescere meditando, osservando le leggi di Dio eassumendo l‘Eucar istia. Dovremo organizzarci e parlare alla nostra gente, sollevandola edincoraggiandola.L‘esempio di Mosè sul Sinai è importante. Egli si mise davanti all‘angelo del Signore, per offrire lasua vita e salvare il suo popolo.

Questo è il nostro esempio. Dobbiamo pregare, digiunare e lavorare insieme in modo continuativo

 per salvare queste persone. Dio ci chiama affinché ci prepariamo. Dobbiamo pulire le nostre menti

ed i nostri cuori dal sistema del mondo. Dobbiamo indossare spirito nuovo e attendere cieli nuovi eterre nuove. Letteralmente dobbiamo asportare dalle nostre menti le cose che l‘inquinano e nonassumere il marchio della bestia. Siamo santi al Signore e non ci dobbiamo far intrattenere dalsistema del mondo. Altera la nostra mente, rendendoci inutili al sacrificio del Signore. Non

 possiamo esporci indiscriminatamente ai concetti, ai video, alla propaganda che attaccano la basedella struttura spirituale e sociale che stiamo cercando di ricostruire , dopo che ce l‘hanno sottrattacon grande abilità, sottoponendoci al loro volere e alle loro speculazioni. Dobbiamo guardare la Tv einternet con prudenza, se questo è possibile oggi. Se non lo facciamo ci renderemo inadatti alsacrificio del Signore.Il tuo aiuto, o Padre, ci renda perseveranti nel Bene in attesa del Cristo tuo Figlio; quando Egli

verrà e busserà alla porta ci trovi vigilanti nella preghiera, operosi nella carità fraterna ed esultantinella lode. Per il nostro Signore...

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20Nel 1990 tre professori universitari italiani sarebbero però stati tra i pochi privilegiati

nella storia etiope, al mondo, a riuscire a vedere il sacro manufatto: "Nel 1990 ci trovavamoad Axum per un invito ufficiale del governo etiope e, dopo una serie di cerimonie, venneorganizzato l‘incontro con l'abuna, la massima autorità religiosa. Questi ci ricevette con iparametri solenni e ci condusse a visitare la vecchia chiesa cristiana di Santa Maria di Sionad Axum, la chiesa costruita nel 600 dall'imperatore Fasiladas... Dietro l'altare maggiore,protetta da un baldacchino di velluto rosso con ricami, c'era l'Arca. L'abuna non volevaaffatto mostrarcela, ma un giovane chiericò aprì la tenda e noi potemmo vedere una cassadi legno scuro, lunga 1 metro e alta 60 cm, con il tetto a doppio spiovente. Non c'erano piùle lamine d'oro e la superficie stessa appariva deteriorata. Appena l'abuna si accorse chestavamo osservando l'Arca, rimproverò aspramente il chierico, ordinandogli di abbassareimmediatamente la tenda...". La religione copta non permette infatti a nessuno, se non acolui che viene incaricato a vita di custodirla, di vedere l'Arca. Si narra che allo stesso NegusHailè Selassiè fosse stato opposto un secco rifiuto quanto aveva espresso il grande desideriodi vedere l'Arca. L'ipotesi formulata da Hancock dimostrerebbe come l'Arca fosse statatrasferita inizialmente dalla Palestina all'isola Elefantina, in Egitto, ove nel secolo scorsovenne portato alla luce un tempio in tutto e per tutto simile all'antico tempio salomonico,per poi passare dal Sudan ed infine arrivare in Etiopia sulle rive del lago Tana.

Recenti spedizioni hanno confermato come in questo lago, che si trova a circa duemilametri di altitudine, esistano antiche tradizioni che confermano il passaggio e lapermanenza di una cassa di legno che la tradizione vorrebbe identificare con l'Arca diIsraele. Nei primi anni del nuovo millennio sono state avanzate diverse critiche allatradizione etiope dell'Arca, contestazioni di tipo prettamente storico e religioso chevedrebbero nel Kebra Nagast uno strumento di legittimazione dopo l'antico scismavenutosi a creare tra la chiesa cattolica e quella ortodossa, e nella tradizione dell'Arca unmezzo per convalidare le antiche pretese dinastiche e religiose etiopi.

È stato stimolante, oltre che curioso, venire a conoscenza dallo scrittore Grant Jeffreydi una conversazione da lui avuta con il principe etiope Stephen Menghesa, bisnipotedell'imperatore Haile Selassie, in cui parlando proprio dell'Arca conservata in EtiopiaMenghesa abbia rivelato come durante la proclamazione dello stato di Israele, nel 1948,molti falascià etiopi ebbero modo di discutere con le autorità israeliane per il ritornodell'Arca in Israele ovvero per iniziare a costruire il Terzo Tempio ebraico. Se quest'ultimoprogetto sembra, per ora, essere totalmente naufragato non sappiamo altresì se l'Arcaetiope sia stata realmente restituita ad Israele oppure sia ancora in Etiopia. La presenzaancora oggi dell'Abuna entro il recinto della chiesa di Santa Maria di Sion sembra peròfarci escludere anche questa ipotesi: ora che sappiamo che la vera Arca è Maria Santissima.

Siamo al Tuo servizio, Signore, ora e sempre, pronti per la   Parusìa Intermedia (1) ,impegnati in Carità, contro la SOLUZIONE FINALE di chi ha in progetto il solo fine dieliminare la Popolazione mondiale affrontando la Tua Misericordia Infinita d‟Amore. 

I Sette millenni: tre epoche o Ere (Era di Giustizia, di Misericordia, di Santificazione).

Eternità

←  1 2 3 4 5 6 .7.  8 Eternità → 

7° giorno - Regno in Terra, 8° giorno - Regno in Cielo I Parusìa Parusìa Intermedia II Parusìa 

ERA DI GIUSTIZIA

Di ende da Dio Padre.. 

ERA DI MISERICORDIA

Dipende da Dio  Figlio .. 

ERA DI SANTIFICAZIONE 

Dipende da Dio Spirito Santo.. GIUDIZIO 

Di ende da Gesù.. 

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21Prologo

Quella che sto per raccontarvi è la storia di un Gesuita che è stato trafitto da una

spada a doppia lama, e che per quasi 40 anni ha pensato che tutto quello che gli eracapitato nella sua vita fosse solo conseguenza diretta di uomini impreparati, egoisti emalvagi, non rivolti al vero bene e alla bellezza, più interessati alla propria sopravvivenzae ai personalismi esasperati. Invece, io stesso ho vissuto sulla pelle, nel periodo delle miescelte vocazionali, ciò che avveniva attraverso la controinformazione di regime e senzacontraccolpi sensazionalistici tra Fossoli di Carpi (MO) e Portella della Ginestra, ciò cheavrebbe definito in Italia e nel Mondo la prevaricazione della Civiltà di Mammona sullaCiviltà Cristiana: eravamo nel 1947. Allora avevo 21 anni. Il 14 febbraio 1948 sarebbe nataNomadelfia e appena 3 mesi dopo lo Stato di Israele. Per quel che mi riguarda, nonostante

l‘età matura, non capivo, non sapevo, non immaginavo che esistesse un mondo diverso daquello in cui ero cresciuto. Pensavo davvero che le sorti di ognuno di noi dipendesserodalla foruna di nascere e crescere circondati o meno da persone intelligienti, belle e buone.Potevo pensare a casi episodici, ma non ad una programmazione su grande scala di unsistema che da lì a poco avrebbe destituito il mondo in cui ero cresciuto, fatto dispensieratezza e piccoli sotterfugi. Non c‘era internet come oggi, non circolavanoinformazioni particolareggiate dei fatti, non c‘era dibattito, e mai avremmo potutopensare, come capita oggi, quello che sarebbe potuto essere se avesse prevalso il sensodella ―Fraternità è Legge‖ che il giovane don Zeno Saltini aveva ricevuto dal Vangelo: nonavevo idee sul Popolo di Nomadelfia, né su quale mentalità avrebbe da lì a poco invaso la

Chiesa nel suo tessuto molle che è ―il potere temporale della politica‖, dove si insidia laconcupiscenza umana verso la superbia di essere più furbi di tutti o, peggio, superiore aDio. Eravamo tutti sballottati da una parte all‘altra, armati fino ai denti per combattere unnemico, che fino allora pensavamo fosse solo il « diavolo ». Si passò dalla possibilitàirripetibile di tornare a vivere integralmente Vangelo, bellezza, beni comuni e buongoverno all‘abisso totale, fatto di sottrazione totale della nostra sovranità sulle cose delmondo, diventandone strumenti di consumo a favore di poteri strutturati asserviti alleforze occulte e al Male Luciferino.

La mia vita fu di nuovo stravolta quando nel 2009, ho incontrato i Cavalieri della Luceche si sono rivolti a me come ad un padre e mi hanno accolto come loro Priore e PatriArca.

Il carisma della loro organizzazione, l‘Arca della Bellezza, di cui costituivano il ComitatoRistretto dei Fondatori era così puro e forte, e talmente allineato e sintonizzato con ilpensiero che avevo delle opere di Dio e del Suo Spirito Santo, che alla veneranda età di 84anni ne rimasi fulminato. Così, è tramite loro che ho riscoperto le Parole che giacciono nelLibro Chiuso che disvela i tempi futuri: ho potuto conoscere l‘Apocalisse e come in unarilettura della mia vita passata, ho rivisto tutto con la nuova Luce con cui Gesù mi sirivelava nella Sua Parusìa a venire. E mi sono consegnato pienamente nelle mani dellaMadre di Dio, Maria Corredentrice attraverso l‘approfondimento del messaggio di Fatima(che aveva affidato, a mia totale insaputa, nelle mani dell‘unica persona che sinora miabbia voluto aiutare in Cristo e che è scomparso in circostanze sconosciute, il card. Angelo

Dell‘Acqua), e mi ha voluto portare tramite questi miei nuovi amici, sotto la suaprotezione tra le Sante Mura di Nazareth, oggi a Loreto, l‘Arca a cui ci consacriamo tuttinoi dell‘Arca della Bellezza nella manifestazione diretta dello Spirito Santo. Attraverso

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22l‘arcangelo dell‘annuncio ed il ―sì‖ di Maria Piena di Grazie, Gesù si incarnò allora nellamaturazione dei tempi così come oggi credo accadrà per l‘apertura dei tempi ―futuri‖; edimmancabilmente mi sono affidato come ―servo dei servi‖ a Gesù Adveniente, del qualeattendiamo il nuovo avvento, la Parusìa, annunciandolo dai tetti. Così, a mano a mano,vedendo risplendere il Creato nella bellezza salvifica e nella prospettiva del Regno di Dio,assorbito totalmente dalla Luce di Cristo che irradia potenza in Verità, assaporo in pieno leGrazie dello Spirito Santo che mi danno il segno della dimensione imperscutabile dellanostra Fede nell‘applicazione di noi stessi nella Carità, secondo gli insegnamentiincontrovertibili ed inequivocabili di Gesù Cristo, Nostro Unico Signore: ―io sono la Via, laVerità e la Vita‖. Vengo comprendendo, così, che illuminato nella Verità di Fede, che è unincessante pregare e fare, posso disvelare il mio passato, presente e futuro e le cause chemossero contro di me quella che era una terribile spada e che invece, ora, si rivela esserestata la strada per la mia purificazione.

E così, oggi, pronto ad immolarmi per Lui, anche attraverso il ―martirio‖ se fossenecessario, propugno con gli i Cavalieri della Luce e gli Arcieri, abbracciati al Santo Papadi Roma e alla Santa Sposa, la Chiesa, di diventare nuovi uomini, dicendo: ―rinnega testesso, prendi la croce e seguimi‖.

Questa Collana, dunque, rinasce sotto altra veste, dal mio amore per la Chiesa. Altri

ancora la amano, ma preferiscono non vedere le sue pecche o nasconderle agli occhi deglialtri, perché ―i panni sporchi si lavano in casa‖. Questa massima mi piace, ma penso didoverla applicare alla mia famiglia, anche se la famiglia stessa ha bisogno talvolta dilavanderia esterna. Con la Chiesa è tutto diverso. Per Lei non ci sono gli ―altri‖: spiega leSue tende ovunque. Per nulla affatto si restringe al Vaticano e non vi si deve identificare

affatto. La Chiesa siamo noi, tutti, nessun uomo escluso. Al catechismo mi avevanoinsegnato che ―la Chiesa è la società dei veri cristiani. La fede e la dottrina di Gesù Cristo,partecipano ai suoi sacramenti, ubbidiscono ai Pastori stabiliti da Lui‖. Mi pare o vvio chenell‘ubbidienza ai Pastori sia implicita l‘ubbidienza a Gesù, cioè ai suoi comandamenti,altrimenti daremmo la precedenza ai digiuni, alle astinenze, all‘obolo domenicale, ecc. . Intale Chiesa non ci sta nessuno. Io no di sicuro, perché sono un peccatore, il che vuol direche non osservo i comandamenti come è richiesto, e forse non obbedisco ai pastori(qualcuno di loro si è perlomeno lamentato che io non sono una pecora docile). Maproprio per questo sono un peccatore. Se no sarei un santo. Ma, un momento, non eranopeccatori, non sono peccatori, anche i santi? Allora anche il santo Padre, Dio mi perdoni, è

fuori dalla Chiesa? Certo, non si offenda, Santità, ma in una esatta teologia Ella non entrain quella Società, perché anch‘Ella deve recitare il ―mea culpa‖. Entra solo la MadonnaImmacolata, la nostra Mamma Celeste, perché Ella sola è senza macchia. Ma allora Gesù èmorto solo per Lei? E come può da sola essere Società? Può esserlo col Figlio, ma Lui non èun cristiano, è il Cristo. Dobbiamo concludere che quella definizione di Chiesa è sbagliata,ed in modo clamoroso. Mi viene comodo parlare di un altro clamoroso sbaglio,anticipando il grosso rospo del giuridismo ecclesiastico: i Vescovi sono in stato diperfezione acquisita, i fedeli sono in stato di perfezione da acquistare. Dunque i pastorisono senza peccato, le pecore sono peccatrici. E questo è ufficiale, ma falso.

Coraggio, la Chiesa non esclude nessuno, né i pochi santi, né i molti peccatori, né i

cristiani, né quelli che una volta si chiamavano gli infedeli, che i Pastori –ai quali si deveobbedienza- ci facevano combattere con la spada, né gli eretici che si bruciavano vivi(quanti di noi oggi sono eretici: sarebbe una rosticceria), né gli appartenenti alle altre

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23religioni, né gli esoterici, né i massoni che –secondo me, a torto- si consideravano ilpericolo massimo, né gli atei dichiarati. Dico forte che la Chiesa è la famiglia di Dio, e tuttisiamo figli di Dio, anche quelli che lo negano. Per tutti Gesù è morto, tutti ci ha affidati allecure di Sua Madre senza macchia, a tutti è aperta la casa del Padre. A tutti quelli cheabbiano un tantino di buona volontà e siano in buona fede. Vorrei dire altrettanto a vocealta, che siccome noi siamo Chiesa, non dovremmo nemmeno chiamare il cristianesimoreligione, che altrimenti ci poniamo alla stregua dei derivati dell‘unico Verbo, che sonovenute fuori per supponenza o dettate persino dallo spirito diabolico, per imbrigliare,ingabbiare ed incatenare gli spiriti liberi di coloro che, per ―desiderio‖ vorrebbero mettersiin sintonia con il Dio cristiano. Ben vengano pertanto le missioni, per annunciare la Veritàe togliere le catene delle religioni ―nate non libere‖ perché ―inique‖ e sostenuto dal ―figliodella perdizione‖. Altro che ecumenismo!! 

Viceversa si mettano fuori dalla Chiesa, -caso mai- (ma non voglia Dio che sia il miopensiero, è solo una provocazione!) tanti che dicono di esserci, e magari abitano inVaticano e adiacenze, e non perdono una Messa papale o una processione, e si proclamanocattolici, apostolici, romani, e sono ossequenti al Concilio, e in realtà non sono né cristiani,né umani: gli ipocriti, i ―sepolcri imbiancati‖, coloro che dicono di servire la Chiesa, einvece si servono di essa per primeggiarvi e specularvi, per tramarvi delitti e ricoprirli, peringannare e sfruttare i figli di Dio, gli epigoni di coloro che Cristo già cacciò dal tempiosuo, gridando: ―La mia casa è casa di preghiera, e voi ne avete fatto un covo di ladri eassassini‖. ―Chi fra voi, lavora per il Regno di Dio, così in Cielo come in Terra―, chiedevo?

Ma nell‘universo di peccatori che non chiudano l‘ascolto è rivolto l‘invito di Cristo adessere sempre più responsabilmente Chiesa. Perché la Chiesa è innanzitutto una realtàinteriore che ci accomuna, che ci fa Corpo Mistico di Cristo. Non siamo noi che andiamo aquesta Società, ma è Lui che viene da noi, a cercarci e a volerci con sé. L‘Amore siautoinvita: ―Scendi, presto, bisogna che io rimanga in casa tua‖, ed ―Ecco, io sto alla porta,e busso. Se qualcuno udrà la mia voce e mi aprirà, entrerò da lui e cenerò con lui, e lui conme‖ (Lettera alla Chiesa di Laodicea, Apocalisse).

Ed Egli, che è infinitamente superiore a noi, ci fa essere –soprattutto mediantel‘Eucarestia- simili a Lui (è questa l‘eterna aspirazione dell‘uomo), fino a volere la Chiesasua Sposa bellissima, il che significa il culmine dell‘amore e dell‘intimità. E ciò avverrà. 

Ma la Chiesa, durante la sua peregrinazione terrena, mostra un volto, che non è verosia sempre bello. E‘ pieno di macchie di peccato e di rughe di vecchiaia. Ognuno di noi sicontempli con obiettività allo specchio della coscienza e vedrà che è così. Ma non mancanoi mezzi, ―medicamina faciei‖, per guarire e ringiovanire. E sono divini, quindi infallibili. Eallora mettiamoci all‘opera, subito. Gesù può purificarci col dolore; se tardiamo, col fuoco;ma c‘è un mezzo che è in mano anche nostra, e non conosce ritardi: l‘amore. E‘ l‘amorequello che più si confà alla Sposa, ed è tutto personale. Chiunque dunque voglia mutare laChiesa, cominci col mutare se stesso. Poi però bisogna pensare anche agli altri, perché ilmale di uno è il male di tutti, dato il nostro essere famiglia. E‘ vero che quando si trattadella colpa di un fratello, la Scrittura ci suggerisce di parlargli in privato, ma se non siriesce, ci obbliga a dirlo all‘assemblea (ecclesia). Io ho parlato tante volte in privato, ma lacosa non attacca con i potenti. E allora bisogna farsi coraggio e parlare forte. Più coraggiodi me ebbe il Rosmini, pubblicando ―Delle cinque piaghe della Santa Chiesa‖ nel 1848,quando non si poteva scrivere. Siccome io ho già perduto tutto, per aver parlato in privato,non ho particolari difficoltà. Essendo poi passato tanto tempo dalla mia rovina, non pensodi affliggere il lettore con rancori e vittimismi. Ma credo di meritare ascolto. Se Paolo(scusate il paragone) non avesse resistito a viso aperto a Pietro, oggi saremmo ancora tutti

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25Introduzione

Giornata splendida quella del 19 luglio 1943. Ero salito sul terrazzo di casa mia, a duecentometri dal Colosseo, perché avevo avvertito un rombo che veniva dal cielo. Ad un tratto vidi nelluminoso sereno come un corteo di stelle del mattino avanzanti ordinatissime. Era uno spettacoloincredibilmente bello, da Paradiso dantesco illustrato dal Dorè. I bagliori di quelle stelle simoltiplicavano e crescevano a dismisura, ed io stavo per correre al piano di sotto per chiamare i mieie metterli a parte di quella visione, quando cominciarono ad apparirmi ali che non avevano molto ache fare con quelle degli Angeli del Poeta. Si trattava di aerei, di tantissimi aerei, di forma mai vista,di metallo scintillante, che procedevano maestosamente ad alta quota, in formazione serrata.Quando la testa del corteo fu sopra di me, vidi spalancarsi il ventre dei primi mostri d‘argento, ecadere, dapprima orizzontalmente, poi verticalmente e sempre più rapida, una sequela di lunghi

confetti pur essi d‘argento lampeggiante. La meraviglia stentava a mutarsi in paursa. Avevo capito,eppure non mi muovevo, abbacinato da quello spettacolo inusitato. Non poteva essere quella una  giornata di morte: tutta quella luce parlava solo di vita. Eppoi vedevo che quelle bombe che piovevano su di me, trascinate in avanti da un impulso irresistibile, andavano oltre l‘orizzonte dellecase, in direzione opposta al mare da cui provenivano quegli aerei di sogno, e sparivano senzaconseguenze. ―Stà a vedere che è uno scherzo, una burla come quella dei francesi all‘inizio della

 guerra: sono bombe di cartone‖ dicevo tra me e me, cercando di illudermi che il sia pur lento viaggiodel suono avesse ormai finito il suo percorso. Passarono secondi interminabili, poi l‘inferno. Il cielosi fece di fuoco, la terra iniziò a tremare con un crescendo pauroso, poi si alzò un fumo denso e nero,sempre più nero e più alto.

 Mi precipitai abbasso, farfugliai tre parole a mia madre (che era appena sorpresa), credo queste:―Vado dai nonni‖ e afferrai la bicicletta. Per le scale mi sentii rincorrere dal grido strozzato diquella che era oramai passata dall‘incredulità allo spavento: ―Fermati, dove vai?‖. I miei nonni

 paterni abitavano a San Giovanni. La nonna era paralizzata ed il nonno avrebbe potuto far ben poco per lei. Per la strada non incontravo nessuno. Allora le automobili erano rarissime, ma stavolta nonc‘erano neppure quelle poche. Il filavo come il vento, spinto da ansia, stranamente mista a terrore ecuriosità. Ricordo di aver divorato lo stradone di San Giovanni in un baleno. Sulla piazza, nessuno.Intanto le successive ondate di incursione aerea mi avevano persuaso che l‘attacco era diretto versoSan Lorenzo. I nonni erano fuori tiro. Mi spinsi verso Porta Maggiore, ed ecco venirmi incontro i

  primi gruppi di fuggitivi col terrore dipinto sul volto, uomini, donne, bambini. Alcuni recavanoqualcosa in mano, altri non avevano nulla. Poi uno spettacolo agghiacciante: palazzi distrutti,tubature divelte e squarciate, acqua che schizzava fuori, gente a terra che urlava, una ragazza daicapelli lunghi biondi e dal vestito a fiori che pendeva cadavere da una finestra… Sulla viaTiburtina, poco prima del Verano, lo spettacolo consueto di una finestra finta dai cui tendaggisbucano i sorrisi di una famiglia in terracotta, mi strinse il cuore: sembrava il ghigno dell‘inferno.

 Afferrai il sacco di un vecchio e lo posi sulla canna della bicicletta. Tornando per San Giovanni vidiil Papa che stava sul sagrato della chiesa insieme con mons. Montini: mi sembrò che stessedistribuendo denaro alla gente che lo attorniava. Nei giorni seguenti fui sul posto. Non si faceva intempo a portare i morti al Verano, le cui tombe stesse erano violate dalle esplosioni. Il lezzo deicadaveri ammorbava l‘aria. La chiesa di San Lorenzo Fuori le Mura era scoperchiata. ―Signore‖dissi tra me e Lui, ―che cosa vuoi che io faccia?‖. Avevo diciassette anni e mezzo. 

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26Verità di Fede ed il Katèchon

Siamo a 2010 anni dall‘accadimento più grandioso della storia, che farà accadderequalcosa che cambierà la mia vita. E‘ da poco trascorso il Natale di Gesù, e da poco sonopassati i Re Magi. In realtà sono passati un anno e più dopo. Sono andati ad adorare il Diodella Storia, nato nelle sembianze di un bimbo, in una mangiatoia, perchè così era scritto.

La mistica italiana Maria Valtorta, deceduta a Viareggio nel 1961, ha scritto Il Poemadell‘Uomo-Dio, in dieci volumi, da considerare come frutto delle sue singolari esperienzemistiche. Pio XII ne consigliava vivamente la lettura. Poi Giovanni XXIII, non si sa beneper quale ragione, li mise all‘indice. Uno tra i pochi libri che volle abolire dalla lettura neiseminari. Tra questi libri ci sono molte visioni della vita di Cristo, una delle quali riguardala discussione che Gesù all‟età di dodici anni ha avuto coi dottori del Tempio di

Gerusalemme. Quando Gesù si presenta a questi dottori per essere esaminato sulla legge,si accorge che i suoi esaminatori sono divisi in due fazioni opposte, e questo a causa del Messia,che non è concepito da tutti allo stesso modo. Allora come oggi, giudaismo autentico egiudaismo farisaico non corrispondono, anzi si oppongono nel modo più assoluto.

Oggi più che mai ho da ritenere che Gesù si ripresenterà al cospetto dei Dottori, aldodicesimo anno del terzo millennio, per porre la stessa domanda: da che parte state? Emagari anche: « Mi ami, tu, Pietro? ».

Maria Valtorta ci descrive la sua esperienza mistica nel modo seguente:

«Comprendo essere nel recinto del Tempio di Gerusalemme. Vedo farisei in lunghevesti ondeggianti, sacerdoti vestiti di lino e con una placca preziosa al sommo del petto edella fronte, e altri punti luccicanti sparsi qua e là sulle diverse vesti molto ampie ebianche, strette alla vita da una cintura preziosa. Poi altri che sono meno ornati, madevono sempre appartenere alla casta sacerdotale, e che sono circondati da discepoli piùgiovani. Comprendo che sono dei dottori della Legge. Fra tutti questi personaggi mi trovospersa, perchè non so proprio cosa ci sto a fare.

Mi accosto al gruppo dei dottori, dove si è iniziata una disputa teologica. Molta folla fala stessa cosa. Fra i ―dottori‖ vi è un gruppo capitanato da uno chiamato Gamaliele e daun altro, vecchio e quasi cieco, che sostiene Gamaliele nella disputa. Costui, che sentochiamare Hillel (metto l‘h perchè sento un‘aspirazione in principio al nome) mi paremaestro o parente di Gamaliele, perchè questo lo tratta con confidenza e rispetto insieme.Il gruppo di Gamaliele ha vedute più larghe, mentre un altro gruppo, ed è più numeroso,è diretto da uno che chiamano Sciammai, ed è dotato di quell‘intransigenza astiosa eretriva che il Vangelo tanto bene ci illustra.

Gamaliele, circondato da un folto gruppo di discepoli, parla della venuta del Messia e,appoggiandosi alla profezia di Daniele, sostiene che il Messia deve ormai essere nato,perchè da una decina d‘anni circa, le settanta settimane profetate sono compiute daquando era uscito il decreto di ricostruzione del Tempio. Sciammai lo combatte asserendoche, se è vero che il Tempio è stato riedificato, è anche vero che la schiavitù di Israele èaumentata, e la pace, che avrebbe dovuto portare seco colui che i Profeti chiamavano―Principe della Pace‖ è ben lontana d‘essere nel mondo e specie a Gerusalemme, oppressa

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27da un nemico che osa spingere la sua dominazione fin entro il recinto del Tempio,dominato dalla torre Antonia piena di legionari romani, pronti a sedare con la spada ognitumulto di indipendenza patria.

La disputa, piena di cavilli, va per le lunghe. Ogni maestro fa prova di erudizione, nontanto per vincere il rivale, quanto per imporsisi all‘ammirazione degli ascoltatori. È palesequesto intento. Dal folto del gruppo dei fedeli esce una fresca voce di fanciullo: ―Gamalieleha ragione‖.

Movimento della folla e del gruppo dottorale. Si cerca l‘interruttore. Ma non occorrecercarlo. Non si nasconde. Si fa largo da sè e si accosta al gruppo dei ―rabbi‖. Riconosco ilmio Gesù adolescente. È sicuro e franco, con due sfavillanti occhi pieni di intelligenza.

―Chi sei?‖ gli chiedono.―Un figlio di Israele venuto a compiere ciò che la Legge ordina‖. La risposta ardita e sicura piace e ottiene sorrisi di approvazione e benevolenza. Ci si

interessa al piccolo israelita: ―Come ti chiami?‖ ―Gesù, di Nazareth‖. La benevolenza si smorza nel gruppo di Sciammai. Ma Gamaliele, più benigno,

prosegue il dialogo insieme ad Hillel. Anzi, è proprio Gamaliele che con deferenza dice alvecchio: ―Chiedi al fanciullo qualcosa‖.

―Su cosa fondi la tua sicurezza?‖ chiede Hillel. (Metto i nomi in testa alle risposte perabbreviare e rendere chiaro).

Gesù: ―Sulla profezia che non può errare nell‘epoca e sui segni che l‘hannoaccompagnata quando fu il tempo del suo avverarsi. È vero che Cesare ci domina. Ma ilmondo era tanto in pace e la Palestina tanto in calma quando si compirono le settantasettimane, che fu possibile a Cesare ordinare un censimento nei suoi domini. Non loavrebbe potuto se la guerra fosse stata nell‘impero e le sommosse in Palestina. Come era

compíto quel tempo, così si sta compiendo l‘altro delle sessantadue più una dalcompimento del Tempio, perchè il Messia sia unto e si avveri il seguito della profezia peril popolo che non lo volle. Potete avere dei dubbi? Non vi ricordate che la stella fu vista daiSavi d‘Oriente e che andò a posarsi proprio sul cielo di Betlemme di Giuda, e che leprofezie e le visioni, da Giacobbe in poi, indicano quel luogo come destinato ad accoglierela nascita del Messia, figlio del figlio del figlio di Giacobbe, attraverso Davide che era diBetlemme? Non vi ricordate Balaam? ―Una stella nascerà da Giacobbe‖. I Savi d‘Oriente, acui la purezza e la fede rendevano occhi e orecchi aperti, hanno visto la stella e compreso ilsuo nome: ―Messia‖, e sono venuti ad adorare la Luce scesa nel mondo‖. 

Sciammai, con sguardo livido: ―Tu dici che il Messia nacque nel tempo della stella, a

Betlemme-Efrata?‖Gesù: ―Io lo dico‖. Sciammai: ―Allora non vi è più. Non sai, fanciullo, che Erode fece uccidere tutti i nati di

donna, da un giorno a due anni d‘età, di Betlemme e dintorni? Tu, tanto sapiente nellaScrittura, devi sapere anche questo: ―Un grido s‘è sentito nell‘alto... È Rachele che piange isuoi figli‖. Le valli e le cime di Betlemme, che hanno raccolto il pianto di Rachele morente,sono rimaste piene di pianto, e le madri l‘hanno ripetuto sui figli uccisi. Fra esse era certoanche la Madre del Messia‖. 

Gesù: ―Ti sbagli, o vecchio. Il pianto di Rachele s‘è volto in osanna, perchè là dove essaha dato alla luce il ―figlio del suo dolore‖, la nuova Rachele ha dato al mondo il nuovo

Beniamino del Padre celeste, il Figlio della sua destra, Colui che è destinato a riunire ilpopolo di Dio sotto il suo scettro e a liberarlo dalla più tremenda schiavitù‖. Sciammai: ―E come, se Egli fu ucciso?‖.

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28Gesù: ―Non hai letto di Elia? Egli fu rapito dal cocchio di fuoco. E non potrà il Signore

Iddio aver salvato il suo Emmanuele perchè fosse il Messia del suo popolo? Egli, che haaperto il mare davanti a Mosè perchè Israele passasse a piede asciutto verso la sua terra,non avrà potuto mandare i suoi angeli a salvare il Figlio suo, il suo Cristo, della ferociadell‘uomo? In verità vi dico: il Cristo vive ed è fra voi, e quando sarà la sua ora simanifesterà nella sua potenza‖. Gesù, nel dire queste parole, che sottolineo, ha nella voceuno squillo che empie lo spazio. I suoi occhi sfavillano più ancora e, con mossa di imperioe promessa, Egli tende il braccio e la mano destra e li abbassa come per giurare. È unfanciullo, ma è solenne come un uomo.

Hillel: ―Fanciullo, chi ti ha insegnato queste parole?‖Gesù: ―Lo Spirito di Dio. Non ho maestro umano. Questa è la parola del Signore che vi

parla attraverso le mie labbra.‖ Hillel: ―Vieni fra noi, che io ti veda da presso, o fanciullo, e la mia speranza si ravvivi a 

contatto della tua fede, e la mia anima si illumini al sole della tua.‖ E Gesù viene fatto sedere su un alto sgabello fra Gamaliele et Hillel, e gli vengono porti

dei rotoli perchè li legga e spieghi. È un esame in piena regola. La folla si accalca e ascolta.La voce fanciulla di Gesù legge: ―Consolati, o mio popolo. Parlate al cuore diGerusalemme, consolatela perchè la sua schiavitù è finita... Voce di uno che grida neldeserto: preparate le vie del Signore... Allora apparirà la gloria del Signore...‖ » 

Sciammai: ―Lo vedi, o nazzareno! Qui si parla di schiavitù finita. Mai come ora siamoschiavi. Qui si parla di un precursore. Dove è egli? Tu farnetichi!‖

Gesù: ―Io ti dico che a te più che agli altri va fatto l‘invito del Precursore. A te e ai tuoisimili. Altrimenti non vedrai la gloria del Signore nè comprenderai la parola di Dio,perchè la bassezza, le superbie, le doppiezze ti faranno ostacolo a vedere e udire.‖ 

Sciammai: ―Così parli ad un maestro?Gesù: ―Così parlo. E così parlerò fino alla morte. Poichè sopra il il mio utile c‘è

l‘interesse del Signore e l‘amore alla Verità, di cui sono Figlio. E ti aggiungo, o rabbi, che laschiavitù di cui parla il Profeta, e di cui Io parlo, non è quella che credi, come la regalitànon sarà quella che pensi. Ma sibbene per merito del Messia verrà reso libero l‘uomo dallaschiavitù del Male che lo separa da Dio, e il segno del Cristo sarà sugli spiriti, liberati daogni giogo e fatti sudditi dell‘eterno Regno. Tutte le nazioni curveranno il capo, o stirpe diDavide, davanti al Germoglio nato di te e divenuto albero che copre tutta la terra e si alzaal Cielo. E in Cielo e in terra ogni bocca loderà il suo Nome e piegherà il ginocchio davantiall‘Unto di Dio, al Principe della Pace, al Condottiero, a Colui che con Se stesso avràinebriato ogni anima stanca e saziato ogni anima affamata, al Santo che stipulerà unaalleanza fra terra e Cielo. Non come quella stipulata coi Padri d‘Israele quando Dio litrasse d‘Egitto trattandoli ancora da servi, ma imprimendo la paternità celeste nello spiritodegli uomini con la Grazia nuovamente infusa per i meriti del Redentore, per il quale tuttii buoni conosceranno il Signore e il Santuario di Dio non sarà più abbattuto e distrutto.‖  (E‘, un‘avvertenza sulla Santa Casa?) 

Sciammai: ―Ma non bestemmiare, fanciullo! Ricorda Daniele. Egli dice che dopol‘uccisione del Cristo, il Tempio e la Città saranno distrutti da un popolo e da uncondottiero che verrà. E tu sostieni che il Santuario di Dio non sarà più abbattuto! Rispettai Profeti!‖

Gesù: ―In verità ti dico che vi è Qualcuno che è da più dei Profeti, e tu non lo conosci enon lo conoscerai, perchè te ne manca la voglia. E ti dico che quanto ti ho detto è vero.Non conoscerà più morte il Santuario vero. Ma, come il suo santificatore, risorgerà a vitaeterna e alla fine dei giorni del mondo vivrà in Cielo.‖

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29Hillel: ―Ascolta me, fanciullo. Aggeo dice: ―... Verrà il Desiderato delle genti. Grande

sarà allora la gloria di questa casa, e di quest‘ultima più della prima. Vuol forse parlare delSantuario di cui tu parli?

Gesù: ―Sì, maestro. Questo vuol dire. La tua rettitudine ti porta verso la Luce, ed Io telo dico: quando il Sacrificio del Cristo sarà compiuto, a te verrà pace, poichè sei un israelitasenza malizia.‖ 

Gamaliele: ―Dimmi, Gesù. La pace di cui parlano i Profeti, come può sperarsi se aquesto popolo verrà distruzione di guerra? Parla e da‘ luce anche a me.‖ 

Gesù: ―Non ti ricordi, maestro, cosa dissero coloro che furono presenti la notte della nascita delCristo? Che le schiere angeliche cantarono: ‗Pace agli uomini di buona volontà‘. Ma questo popolonon ha buona volontà e non avrà pace. Esso misconoscerà il suo Re, il Giusto, il Salvatore perchè lospera re di umana potenza, mentre Egli è re dello spirito. Esso non lo amerà, dato che il Cristo

 predicherà ciò che a questo popolo non piace. Il Cristo non debellerà i nemici coi loro cocchi e i lorocavalli, ma i nemici dell‘anima, che piegano a possesso infernale il cuore dell‘uomo creato per ilSignore. E questa non è la vittoria che Israele si attende da Lui. Egli verrà, Gerusalemme, il tuo Re,cavalcando ‗l‘asina e l‘asinello‘, ossia i giusti di Israele e i Gentili. Ma l‘asinello, Io ve lo dico, sarà a

Lui più fedele, e lo seguirà precedendo l‘asina, e crescerà nella via dell a Verità e della Vita. Israele per la sua mala volontà perderà la pace e soffrirà in sè, per dei secoli, ciò che farà soffrire al suo Re,che sarà da esso ridotto al re di dolore di cui parla Isaia.‖ 

Sciammai: La tua bocca sa insieme di latte e di bestemmia, nazareno. Rispondi: e doveè il Precursore? Quando lo avemmo?

Gesù: ―Egli è. Non dice Malachia: ‗Ecco, io mando il mio angelo a preparare davanti a Me lastrada; e subito verrà al suo Tempio il Dominatore da voi cercato, e l‘angelo del Testamento da vo ibramato‘? Dunque il Precursore precede immediatamente il Cristo. Egli già è, come è ilCristo. Se anni passassero fra colui che prepara le vie al Signore e il Cristo, tutte le vie tornerebberoingombre e contorte. Dio lo sa, e predispone che il Precursore anticipi di un‘ora sola il

Maestro. Quando vedrete questo Precursore, potrete dire: ‗La missione del Cristo hainizio.‘ A te dico: il Cristo aprirà molti occhi e molti orecchi quando verrà a queste vie. Manon le tue e quelle dei tuoi pari, che gli darete morte per la Vita che vi porta. Ma quandopiù alto di questo Tempio, più alto del Tabernacolo chiuso nel Santo dei santi, più altodella Gloria sostenuta dai Cherubini, il Redentore sarà sul suo trono e sul suo altare,maledizione ai deicidi e vita ai Gentili fluiranno dalle sue mille e mille ferite, perchè Egli, omaestro che non sai, non è, lo ripeto, Re di un regno umano, ma di un Regno spirituale, esuoi sudditi saranno unicamente coloro che per suo amore sapranno rigenerarsi nellospirito e, come Giona, dopo essere già nati, rinascere su altri lidi: ‗quelli di Dio‘ attraversola spirituale generazione che avverrà per Cristo, il quale darà all‘umanità la vera vita‖. 

Sciammai ed i suoi accoliti: ―Questo nazareno è Satana!‖ Hillel e i suoi: ―No, questo fanciullo è un profeta di Dio. Resta con me, Bambino. La

mia vecchiezza trasfonderà al tuo sapere quanto sa, e tu sarai maestro del popolo di Dio‖.Gesù: ―In verità ti dico che se molti fossero come tu sei, salute verrebbe ad Israele. Ma

la mia ora non è venuta.  A Me parlano le voci del Cielo, e nella solitudine le devo raccogliere finchè non sarà la mia ora. Allora con le labbra e col sangue parlerò a Gerusalemme, e saràmia la sorte dei Profeti lapidati e uccisi da essa. Ma sopra il mio essere è quello del SignoreIddio, al quale Io sottometto Me stesso come servo fedele per fare di Me sgabello alla suagloria, in attesa che Egli faccia del mondo sgabello ai piedi del Cristo. Attendetemi nellamia ora. Queste pietre riudiranno la mia voce e fremiranno alla mia ultima parola . Beati quelli che

in quella voce avranno udito Iddio e crederanno in Lui attraverso di essa. A questi il Cristo daràquel Regno che il vostro egoismo sogna umano, mentre è celeste, e per il quale Io dico: Ecco il tuoservo, Signore, venuto per fare la tua volontà. Consumala, perchè di compierla Io ardo‘.

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32propositiva e innovatrice. Ad esempio, la sua celebre enciclica "Pascendi Dominici Gregis"contro i modernisti, di cui è ricorso nel 2007 il centenario, affrontò con preveggenzaquestioni che sono tuttora attuali e centrali nella vita della Chiesa.

E così il nuovo Codice di diritto canonico, promulgato da Benedetto XV nel 1917 (annodell'Apparizione a Fatima e dello sterminio dei Romanov e quindi della comparsa delComunismo) fu voluto e costruito soprattutto da Pio X. Quindi, San Pio X nonrappresentò un ripiegamento della Chiesa sulla difensiva, ma fu audace opera di veramodernizzazione (contro la falsa modernizzazione del modernismo) . Rafforzò la figurapubblica e la libertà della Chiesa nel suo confronto col mondo, quello sano, ovviamente.

San Pio X, certamente, respinse la modernizzazione filosofica proposta dai cattolicimodernisti, quegli stessi che si riscatteranno con Giovanni XXIII e Paolo VI. E quello cheper il Papa di Riese -ridente cittadina veneta- appariva come il rischio di un‘evidentecedimento alla cultura cosiddetta « laica » che disintegrava le Verità della fede, per i Papiconciliaristi invece veniva vista come necessaria per aprirsi al mondo. Una nuova visioneche conferma la mia tesi che il Concilio Vaticano II (da un amico chiamato, in manieraanche troppo tranchant : Luterano II) non fu all'insegna della continuità (nel senso delkatèchon) ma di rottura. Perchè la vera tradizione della Chiesa non sono le formule, ma ilkatèchon, l‘atteggiamento di « custode della Fede » da parte del Papa, estremo difensore.

San Pio X, ciononostante, mentre di preoccupava di FARE IL KATECHON, nelcontempo fu un deciso modernizzatore della forma giuridica e istituzionale della Chiesa,assumendo dagli Stati liberali del tempo le strutture che giudicava compatibili con lanatura teologica della Chiesa stessa. Persino Napoleone gli fu utile, perchè da lui prese laforma e la struttura che sarà alla base del Diritto Canonico della Chiesa. Geniale comepochi. Ecco perchè mons. Lefebvre lo riconobbe come modello per combattere control'Anticristo che verrà, e quindi come modello di katechon da portare nella Chiesa del IIIMillennio. Ma, forse, occorre prendere atto che così doveva andare. E se così dovevaandare, non vuol dire che quelli erano nel giusto, come non era nel giusto Giuda. Di sicuroperò c'è chi resta nella totale buona fede, e chi invece non solo è in mala fede, ma talvoltaquesta (la fede) neanche gli appartiene.

Quella che, insomma, ancora nella seconda metà del Settecento era, di fatto, unafederazione di Chiese nazionali, si trasformò nel primo decennio del secolo scorso, in unacompatta organizzazione internazionale, disciplinarmente e teologicamente sottoposta alpapa. Il Codice di diritto canonico voluto da Pio X è dunque l'ossatura giuridica di questaChiesa raccolta attorno al vescovo di Roma. In effetti, prima della promulgazione delCodice del 1917, la Chiesa cattolica era regolata da un immenso e disordinato cumulo dileggi, spesso tra loro sovrapposte o confliggenti: dal "Decretum Gratiani" del XII secoloalle collezioni di Gregorio IX, di Bonifacio VIII, di Clemente V, di Giovanni XXII, più ledecretali sparse di numerosi altri pontefici.

Il nuovo Codice di diritto canonico ha ricodificato tutto in forma coerente e unitaria,sul modello dei codici napoleonici adottati dagli stati europei. Promulgato nel 1917, nel1959 Giovanni XXIII ne annunciò la revisione, assieme all'annuncio di un nuovo concilioecumenico. La seconda edizione del Codice, attualmente in vigore, ha visto la luce nel1983. Ma era proprio necessario questo Concilio? A guardar bene poteva essere utile, infunzione della Tradizione, per rafforzare la Chiesa che si stava dando strutture ancora piùforti. Purtroppo hanno prevalso il pressapochismo e tesi contrastanti.

Eppure, paradossalmente proprio senza questa modernizzazione giuridica eistituzionale della Chiesa, voluta da Pio X, sarebbe stato impensabile un ruolo planetariodel papato come quello impersonato da Giovanni Paolo II e, oggi, da Benedetto XVI.

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33La riforma giuridica voluta da Papa Pio X, per voler approfondire e dimostrare ancor

di più come non fosse necessario aprire un Concilio in quel particolare momento storico,non era a sé stante ma si sposava a tutte le altre sue innovazioni: nella curia romana, nellediocesi, nei seminari, nel catechismo, nella liturgia, nella musica sacra, nelle missioni. Daquesta molteplice opera di cambiamento uscì la forma di Chiesa che dominò fino alConcilio Vaticano II e in buona parte anche oltre. Quindi la propaganda negativa che sifece in quel periodo confinando San Pio X nel recinto di un Papa retrogrado e arroccatosulle linee delle passato è servito solo per suffragare tutti gli innumerevoli strafalcioni chesi volevano introdurre in una Chiesa che si voleva trasformare da Redenzionale adAntropica o di solidarietà sociale.

Ecco perchè confermo la mia convinzione che certi documenti papali, a partire proprio dallaNostra Aetate, sebbene interessanti dal punto di vista umanistico non hanno nulla del "misterodella salvezza" e, dette da un Papa, gridano vendetta al cospetto di Dio. Gesù ha annunciato ilVangelo per convertire e portare tutti nella Chiesa. Far conoscere Gesù non è come far conoscereValentino Rossi, mi capite? Conoscere Gesù significa performarci a Lui come stile di vita per sintonizzarci con lo Spirito Santo che è anche il Pensiero di Dio che ci spiega della Creazione, dellanostra presenza nel Suo Regno, del significato della Madonna. 

Il Codice di diritto canonico voluto da Pio X e promulgato da Benedetto XV nel 1917 fuben più che un lavoro tecnico di risistemazione e semplificazione di norme giuridiche. Fuin realtà una profonda riflessione sul passato, sul presente e sul futuro della Chiesa diRoma, finalizzata a un disegno di riforma della Chiesa all'interno del quale il diritto era ilmezzo, non il fine.

La Santa Sede non dovette più misurarsi con i sovrani assoluti settecenteschi, chesottomettevano l'organizzazione ecclesiastica ma al tempo stesso la favorivano e nericonoscevano il carattere pubblico. Si trovò di fronte i moderni stati nazionali, retti daordinamenti rappresentativi, che miravano a ridurre la sfera religiosa all'ambito privato, arinchiudere la Chiesa dentro il diritto comune. Fu una rivoluzione che costrinse leistituzioni ecclesiastiche ad arroccarsi attorno al papato, l'unico punto di riferimentosopravvissuto al naufragio dei vecchi poteri. Non più contrastato da poli alternativi, néinterni né esterni, il pontefice romano si riappropriò della piena sovranità tantonell'ambito dottrinale quanto in quello disciplinare.

Ne derivò un monopolio di giurisdizione inedito nella storia della Chiesa latina.Contemporaneamente i seminari e le università romane si sostituirono alle istituzioni

scolastiche, particolarmente quelle francesi e austro-tedesche, che erano sparite nel gorgorivoluzionario. La romanizzazione del cattolicesimo non poteva essere più rapida e piùcompleta. La Chiesa temporale si trasformò in una compatta organizzazione internazionale,disciplinarmente e teologicamente sottoposta al Papa e agli organismi curiali.

Roma divenne contemporaneamente fonte del potere, centro di elaborazione delpensiero teologico-canonistico, luogo di formazione del personale dirigente.

Dal libro di Carlo Fantappiè  , "Chiesa romana e modernità giuridica. Vol. I -L'edificazione del sistema canonistico (1563-1903). Vol. II - Il Codex Iuris Canonici(1917)", Milano, Giuffré, 2008, pp. XLVI-1282. 

Fantappiè ricostruisce questo  processo storico con straordinaria ampiezza di riferimenti macon l'occhio sempre rivolto alle conseguenze che esso ebbe sull'autocomprensione giuridica della

Chiesa. Autocomprensione che nel 1870 dovette fare i conti con un altro decisivo tornante:la proclamazione dell'infallibilità papale, avvenuta durante il Concilio Vaticano I, che

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34portò a conclusione il processo di centralizzazione prima delineato; e la fine dello Statopontificio, cioè del potere temporale.

La concomitanza dei due eventi —il Papa diventa infallibile nel momento in cui cessadi essere il Papa-Re— è ben più che una coincidenza casuale.

In questa situazione la richiesta di riforma del diritto canonico si fece sempre piùpressante. Era urgente rimettere ordine in una normativa vecchia di secoli, adeguandolaalle trasformazioni avvenute, ed era soprattutto indispensabile ripensare la natura dellaChiesa nella comunità internazionale. Ma con un problema previo: si doveva procedere auna ricompilazione per temi dello sterminato materiale canonistico accumulatosi dalmedioevo, semplicemente sfrondandolo di quanto era caduto in desuetudine, o nonconveniva rifondere e ripensare il tutto in un codice di leggi organico e sintetico, seguendola strada tracciata dalle riforme napoleoniche, imitate da tutti gli Stati moderni?

La preferenza andava alla seconda opzione, non senza però resistenze forti, soprattuttoa Roma, tutt'altro che persuasa di dover andare a rimorchio, almeno metodologicamente,della cultura liberale. In ogni caso l'impresa parve talmente immane che né Pio IX néLeone XIII osarono iniziarla.

Il compito cadde sulle spalle di Pio X, eletto papa nel 1903 dopo che il veto del governodi Vienna aveva posto fuori gioco il cardinale Rampolla. Toccò, paradossalmente, a unpontefice nato austriaco, totalmente estraneo alla curia vaticana, che non aveva studiato aRoma ma in un seminario di provincia e doveva la nomina a papa all'istituto più antiquatoe anacronistico del vecchio diritto canonico, lo "ius exclusivae", il diritto di veto deimonarchi cattolici.

Papa Giuseppe Sarto ebbe il merito di rompere gli indugi, di non lasciarsi spaventaredalle infinite difficoltà, di scegliere la persona giusta cui affidare la direzione dell'opera,che avrebbe coinvolto l'intero universo cattolico. Questi fu Pietro Gasparri, allora poco piùche cinquantenne, segretario agli affari ecclesiastici straordinari, già professore di dirittocanonico a Parigi e diplomatico in America Latina. Un politico e un uomo di governo, masoprattutto un provetto giurista, di illimitata fedeltà alla sede apostolica.

Fantappiè dedica a Gasparri duecento pagine, quasi un libro nel libro, senzadimenticare altre figure che ebbero ruoli decisivi, in particolare il cardinale CasimiroGènnari, figura finora trascurata dalla storiografia, dal 1908 prefetto della Congregazionedel Concilio e già fondatore del "Monitore Ecclesiastico", la rivista che prima della nascitadegli "Acta Apostolicae Sedis" fu l'organo semiufficiale della Santa Sede.

L'"opus magnum" della codificazione, come fu definito, andò in porto in soli tredicianni – la bolla che diede l'avvio all'opera, "Arduum sane munus", è del 1904, mentre lapromulgazione del Codice avvenne nel 1917 – grazie al pungolo continuo di Pio X, cheseguì quotidianamente i lavori, intervenendo in ogni loro fase, fino alla morte, avvenutanell'estate del 1914. Si deve a lui anche l'imposizione della strada da seguire — lacodificazione piuttosto che la compilazione — con una perentoria lettera autografa allacommissione cardinalizia, orientata invece verso l'altra soluzione.

Quali sono le novità di questo studio? Tralasciando il terreno strettamente giuridico,

se ne individuano due. Fantappiè pone il rinnovamento del diritto canonico al centro dellaChiesa del tempo, dimostrando che il Codice fu l'asse di equilibrio attorno al quale ilcattolicesimo ritrovò la propria identità.

La valutazione del pontificato di Pio X – apparso spesso, finora, un momento di stasi oaddirittura di regresso a causa della condanna del modernismo – ne esce rovesciata. Nonla volontà di condanna ma l'istanza riformatrice e modernizzatrice mosse il suo decennio,

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35un'istanza talmente energica che il papa preferì gestirla attraverso la propria segreteriaprivata, la ben nota "segreteriola", piuttosto che con gli organismi curiali.

Le pagine dense e meditate dell'autore hanno il merito di ricordarci che la storia èsempre complessa, che gli anni di inizio Novecento –sottotono sul piano teologico mastraordinariamente creativi su quello giuridico– posero le premesse per la modernizzazione dellaChiesa sul piano associativo, sociale, politico, internazionale.

Dalla soppressione del diritto di veto, alla riforma del conclave, dalla riorganizzazionedei seminari al ripensamento della struttura parrocchiale, diocesana e missionaria, dalrinnovamento catechetico al rifacimento della curia e di tutti gli organi centrali digoverno, il pontificato di Sarto rappresentò un ciclone riformatore quale raramente eraapparso nell'intera storia del papato. Un ciclone che ebbe l'effetto di universalizzare ildiritto della Chiesa, di rafforzarne a tutti i livelli l'uniformità disciplinare e operativaproprio mentre era in arrivo la stagione dei totalitarismi e si profilava all'orizzonte laglobalizzazione. Senza il Codice, che avviò il dibattito sullo statuto internazionale dellaSanta Sede e la ripropose di fronte allo Stato come interlocutore alla pari, non sarebberostati possibili i concordati degli anni Venti e Trenta.

Certo, come in tutte le grandi riforme, molto si acquisì e qualcosa si perdette. Lacentralizzazione romana, la verticalizzazione dell'autorità, la formalizzazione della vita difede mortificarono il dinamismo dei carismi. Ma nel medesimo tempo confermarono conla massima energia che la Chiesa è istituzione pubblica e non privata, che essa si pone difronte allo Stato come entità autonoma e pienamente sovrana.

Il basso profilo politico di tutto il pontificato di Giuseppe Sarto – con la messa insordina della "questione romana", delle rivendicazioni territoriali e del "non expedit", cioèdel divieto ai cattolici italiani di partecipare alle elezioni politiche – fanno parte di questastrategia, volta a dar forza alla Chiesa "ad intra" più che "ad extra", a restituirle ruolo eprestigio non sul piano dell'immediatezza politica ma su quello ben più solido e duraturodel diritto, della fondazione giuridica.

La seconda novità riguarda, più in generale, la periodizzazione della riforma nellaChiesa novecentesca. Il momento di trasformazione e di stacco dal passato vienegeneralmente individuato nel Concilio Vaticano II, con accentuazioni più o meno decise aseconda delle diverse scuole storiografiche.

Senza nulla togliere al valore dell'evento conciliare, le argomentazioni di quest'operadimostrano che una svolta non meno importante avvenne all'inizio del Novecento con lacodificazione pio-benedettina del diritto canonico. Evento che fu molto più del solo fattogiuridico. Esso tagliò i legami con l'"ancien régime", rinnovò e centralizzò a tutti i livelli leforme del governo ecclesiastico, ricreò l'autoconsapevolezza e la certezza della Chiesacome istituzione libera, capace di presentarsi nei confronti del mondo quasi nelle forme diun'inedita "statualità delle anime".

San Pio X torna alla casa del Padre il 20 agosto 1914. La massoneria aveva avuto

l‘ardire nel 1907 di presentarsi in piazza San Pietro riempendo il piazzale di carrozze nere.Era una sfida alla Chiesa delle organizzazioni mondialiste che sotto il katèchon di Pio X,in disprezzo ai provvedimenti del Papa Santo, raggiunse la vetta più alta di esposizione,arrivando a manifestare con alterigia quell‘odio che già il 9 giugno 1889 sotto Leone XIIIgli aveva fatto erigere una statua dedicata a Giordano Bruno a Campo de‘ Fiori, con elogio

al « libero pensiero » (già, quello che oggi negano con censure vergognose) e che nel 2003rappresenteranno nell‘aeroporto di Denver (costruito nel 1994 a forma di svastica) comeelogio al Nuovo Ordine Mondiale.

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36Proprio su quest‘ultimo punto occorre una riflessione attenta che noi tend iamo a far

coincidere con gli eventi di Fatima e con le visioni di Santa Anna Katarina Emmerick.Infatti, quello che ci viene rivelato in questi messaggi, è esattamente quello che è

raffigurato in quel « murales ». Verrebbe da pensare : ed i Papi che hanno fatto nelfrattempo? Hanno osato sfidare l‘Ordine Mondiale come fece San Pio X? Di certosappiamo che Giovanni Paolo II, un anno prima, nell‘agosto 1993 andò a Denver per laGiornata Mondiale della Gioventù. Nel sito del Vaticano si ricorda l‘evento : CERIMONIADI BENVENUTO A DENVER, DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II,

 Aeroporto internazionale di Denver, Giovedì, 12 agosto 1993, Signor Presidente (Clinton, nda),Cari amici, Caro popolo d‘America, Cari giovani, apprezzo molto le sue generose parole dibenvenuto. La Giornata Mondiale della Gioventù che quest‘anno viene celebrata a Denver,mi offre la possibilità di incontrarla, e di esprimere ancora una volta al popolo americano,attraverso di lei, i miei sentimenti di profonda stima e amicizia. Ringrazio lei e la SignoraClinton per il gentile gesto di venire qui personalmente per darmi il benvenuto insiemecon la loro figlia.

Basti pensare che la stessa lettura del Terzo Segreto di Fatima ha avuto traversie

senza eguali. Pio XII chiamato il Papa di Fatima, nonostante si fosse fatto mandare da suorLucia un resoconto di ciò che Nostra Signora le aveva comunicato, rivelò che non potevaessere letto prima del 1960. E chi era allora il Papa a cui fu dato da Dio il compito diprovvedere? Giovanni XXIII.

 Ma torniamo al murales, per comprendere ciò che il Messaggio potrebbe rivelare, visto che la Massoneria sa meglio di tutti noi (ma non di Dio) come capitolerà il mondo sotto il loro potere.

IL MURALES DELL‟AEROPORTO DI DENVER

Da Santaruina, Carlo Brevi - Il nuovo aeroporto di Denver venne costruito nel 1995.Fu un‘opera dispendiosa ed ambiziosa, con i suoi 137 chilometri quadrati di superficie egli oltre 4 miliardi e mezzo di dollari necessari per la sua costruzione. La sua collocazionenon fu tra le più felici, essendo il sito prescelto particolarmente ventoso, circostanza chespesso ha portato alla soppressione ed alla deviazione di diversi voli. Gran parte delcomplesso rimane inoltre inutilizzato. Denver era dotata all‘epoca di un aeroportoperfettamente funzionale, provvisto tra le altre cose di un numero maggiore di piste diatterraggio del suo illustre successore. Anche la pianta dell‘aeroporto è particolarmentecuriosa, avendo come schema di base una croce uncinata, o svastica.

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37All‘ingresso principale una pietra di marmo commemorativa reca il simbolo massonico

della squadra e del compasso.Queste sono solo alcune delle stranezze che rendono singolare tale complesso, ma il

vero interesse risiede nel suo interno, in particolar modo in una serie di opere cheavrebbero il compito di decorare le varie sale.

L‘opera, composta dall‘artista Leo Tanguma ha per titolo "The Children of the WorldDream of Peace", e vorrebbe rappresentare le devastazioni delle guerre e la speranza in unfuturo di pace e fratellanza.

In verità tali dipinti appaiono alquanto inquietanti, e tale sensazione pervade molti deivisitatori che si ritrovano di fronte ad essi.

La composizione consiste di quattro parti.Nella prima scena ha luogo una strana cerimonia.

Adagiate in tre bare vi sono tre figure femminili, una nativa americana, una bambinadai caratteri occidentali ed una donna di colore, circondate da sei bambini e diversianimali. Alle spalle del gruppo vi è una città in fiamme, e scene di desolazione edistruzione. La bambina bionda della bara porta cucita sul vestito una stella di David, etiene tra le mani una Bibbia cristiana. Rappresenta la tradizione giudeo cristianaoccidentale, così come le altre due donne raffigurano rispettivamente la tradizione africanae quella americana pre coloniale. Alle spalle delle bare una bambina regge una tavoletta incui è raffigurato il tramonto del quinto sole secondo gli insegnamenti dei Maya, ilmomento in cui tra sconvolgimenti planetari avverrà il passaggio di era, evento che i Mayaavevano previsto per il 2012. Nella seconda scena compare un personaggio dalle fattezzeinquietanti, una sorta di soldato deforme che uccide una colomba bianca, e si impone trascenari di devastazione, delimitati da una donna che tiene tra le braccia un figlio morto edei bambini che riposano su delle macerie.

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40Fatima è senza dubbio la più profetica delle apparizioni moderne. La prima e la seconda parte del

« segreto » —che vengono pubblicate nell'ordine per completezza di documentazione— riguardanoanzitutto la spaventosa visione dell'inferno, la devozione al Cuore Immacolato di Maria, la seconda

 guerra mondiale, e poi la previsione dei danni immani che la Russia, nella sua defezione dalla fedecristiana e nell'adesione al totalitarismo comunista, avrebbe recato all'umanità.

Nessuno nel 1917 avrebbe potuto immaginare tutto questo: i tre  pastorinhos di Fatima

vedono, ascoltano, memorizzano, e Lucia, la testimone sopravvissuta, nel momento in cuiriceve il comando del Vescovo di Leiria e il permesso di Nostra Signora, mette per iscritto.

Per quanto riguarda la descrizione delle prime due parti del « segreto », peraltro già pubblicato e  perciò conosciuto, è stato scelto il testo scritto da Suor Lucia nella terza memoria del 31 agosto1941; nella quarta memoria dell'8 dicembre 1941 vi aggiunge poi qualche annotazione.

La terza parte del « segreto » fu scritta « per ordine di Sua Eccellenza il Vescovo diLeiria e della Santissima Madre... » il 3 gennaio 1944.

Esiste un solo manoscritto. La busta sigillata fu custodita dapprima dal Vescovo diLeiria. Per meglio tutelare il « segreto », la busta fu consegnata il 4 aprile 1957 all'ArchivioSegreto del Sant'Uffizio. Suor Lucia fu avvertita di ciò dal Vescovo di Leiria.

Secondo appunti d'Archivio, d'accordo con l'Em.mo Card. Alfredo Ottaviani, il 17agosto 1959 il Commissario del Sant'Uffizio, Padre Pierre Paul Philippe, O.P., portò aGiovanni XXIII la busta contenente la terza parte del « segreto di Fatima ». Sua Santità «dopo talune esitazioni » disse: « Aspettiamo. Pregherò. Le farò sapere ciò che ho deciso ». 

In realtà Papa Giovanni XXIII decise di rinviare la busta sigillata al Sant'Uffizio e dinon rivelare la terza parte del « segreto ».

Paolo VI lesse il contenuto con il Sostituto Sua Ecc.za Mons. Angelo Dell'Acqua, il 27 marzo1965, e rinviò la busta all'Archivio del Sant'Uffizio, con la decisione di non pubblicare il testo. 

Giovanni Paolo II, da parte sua, ha richiesto la busta contenente la terza parte del«segreto» dopo l'attentato del 13 maggio 1981. Sua Eminenza il Card. Franjo Seper,

Prefetto della Congregazione, consegnò a Sua Ecc.za Mons. Eduardo Martinez Somalo,Sostituto della Segreteria di Stato, il 18 luglio 1981, due buste: – una bianca, con il testooriginale di Suor Lucia in lingua portoghese; – un'altra color arancione, con la traduzionedel « segreto » in lingua italiana. L'11 agosto seguente Mons. Martinez ha restituito le duebuste all'Archivio del Sant'Uffizio.

Come è noto Papa Giovanni Paolo II pensò subito alla consacrazione del mondo alCuore Immacolato di Maria e compose egli stesso una preghiera per quello che definì«Atto di affidamento» da celebrarsi nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 7 giugno1981, solennità di Pentecoste, giorno scelto per ricordare il 1600° anniversario del primoConcilio Costantinopolitano, e il 1550° anniversario del Concilio di Efeso. Essendo il Papa

forzatamente assente venne trasmessa la sua allocuzione registrata. Riportiamo il testo chesi riferisce esattamente all'atto di affidamento:

« O Madre degli uomini e dei popoli, Tu conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze,Tu senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre chescuotono il mondo, accogli il nostro grido rivolto nello Spirito Santo direttamente al Tuocuore ed abbraccia con l'amore della Madre e della Serva del Signore coloro che questo abbraccio

 più aspettano, e insieme coloro il cui affidamento Tu pure attendi in modo particolare.Prendi sotto la Tua protezione materna l'intera famiglia umana che, con affettuosotrasporto, a Te, o Madre, noi affidiamo. S'avvicini per tutti il tempo della pace e dellalibertà, il tempo della verità, della giustizia e della speranza ».

Ma il Santo Padre, per rispondere più pienamente alle domande di « Nostra Signora »volle esplicitare durante l'Anno Santo della Redenzione l'atto di affidamento del 7 giugno1981, ripetuto a Fatima il 13 maggio 1982. Nel ricordo del Fiat pronunciato da Maria al

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42Si riveli, ancora una volta, nella storia del mondo l'infinita potenza salvifica della

Redenzione: potenza dell'  Amore misericordioso! Che esso arresti il male! Trasformi lecoscienze! Nel Tuo Cuore Immacolato si sveli per tutti la luce della Speranza! ».

Suor Lucia, dietro pressioni ecclesiastiche (che scopriremo) confermò che l‘atto solennee universale di consacrazione corrispondeva a quanto voleva Nostra Signora (« Sim, està

 feita, tal como Nossa Senhora a pediu, desde o dia 25 de Março de 1984 »: « Sì, è stata fatta, cosìcome Nostra Signora l'aveva chiesto, il 25 marzo 1984 »: lettera dell'8 novembre 1989).

La questione è solo una e non di poco conto: i vescovi che hanno partecipato a tale rito,in tutto il mondo, sono stati poco più della metà. Gli altri, non uniti al Santo Padre, si sonodisuniti dalla Chiesa. Nostra Signora aveva bisogno di questa verifica, e ha constatatoquello che era nei fatti una realtà consolidata: la mancanza di fede da parte degli stessiministri di Dio Padre.

Papa Luciani fu trovato morto dopo soli 33 giorni di pontificato, con tutta probabilità

ucciso per essersi dimostrato massimamente intransigente nei confronti degli ecclesiastici

iscritti alla massoneria, e per aver deprecato la posizione fortemente speculativa dellabanca vaticana (IOR) nei mercati internazionali.

Si dimostrò intanto deciso assertore di principi di trasparenza e legalità nell'ambito dello IOR,auspicando il ritorno della chiesa alla povertà evangelica attraverso una radicale riforma.

Non solo, ma iniziò a dimostrare ulteriori aperture pericolose che andavano dallanomina di alti prelati di Asia Africa e Americhe, alla contraccezione e all'idea di unamaternità responsabile.

Secondo l'indagine di David Yallop, questo fatto della contraccezione/maternitàresponsabile fu di non secondaria importanza importanza: infatti il papa poco primadella morte ebbe un colloquio col Dipartimento di Stato americano (di cui solo il suo

personale segretario Villot era a conoscenza), spingendo per un superamento dellarigidità della Chiesa nei confronti del controllo delle nascite, e rimarcando la necessità diuna inversione di tendenza globale per superare il sovrappopolamento del pianeta.

Tutte idee pericolosissime e destabilizzatrici del disegno globale delle elites.Non stupisce che il Papa fu ritrovato morto in circostanze quantomeno sospette, nè si

sa con esattezza CHI lo ritrovò. Mai nessuna autopsia venne autorizzata; inoltre sparironodalla sua stanza tutti i suoi oggetti personali (occhiali, pantofole, appunti, medicinali).

Sempre secondo l'indagine di David Yallop, dietro questo omicidio ci sarebbero stati: ilSegretario di Stato Jean Villot (l'unico che sapeva dei recentissimi colloqui con gli USA), ilcardinale di Chicago John Cody, il presidente dello IOR. Marcinkus, il banchiere Michele

Sindona, il banchiere Roberto Calvi e Licio Gelli maestro venerabile della Loggia P2.Un giallo in piena regola, che la chiesa non ha mai voluto districare, e che la fiction RAI

(2006) ha trattato con la solita pavida cautela, spingendo i dirigenti RAI ad affermazioni disostanziale distanza dall'ipotesi di complotto.

 Mi viene in mente la formula dell‘involuzionismo come paradigma regressivo della modernità.L‘umanità è decaduta, con il Peccato Originale ; il mondo è decaduto; la creazione è decaduta; e la

 presunzione e l‘orgoglio umani hanno reso inarrestabile tale processo. Solo Gesù ci ha redenti con ilSuo Amore, lasciandoci il Suo Spirito, libero nella Verità, nel disvelamento prolungato del tutto.

Cosa mai credevano di fare gli uomini di Chiesa, attestando a se una Banca (IOR (Istituto per leOpere Religiose). Ma quali Opere?

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44Siccome Gesù morì al nostro posto per i nostri peccati, la giustizia di Dio è stata

soddisfatta. Gesù pagò per i peccati di tutta l'umanità, così chiunque scelga di accettarequel pagamento non dovrà mai più subire l'ira eterna di Dio che si deve scagliare su ognipeccato. Gesù pagò il conto in pieno

Ma piacque all' Eterno di fiaccarlo coi patimenti, dopo aver dato la sua vita insacrifizio per la colpa. . . egli vedrà il frutto del tormento dell'anima sua, e ne saràsaziato. Isaia 53:10-11

E quando Gesù ebbe preso l'aceto, disse: Tutto è compiuto! E chinato il capo rese lospirito. Giovanni 19:30

La frase "Tutto è compiuto" era un'espressionne usata in Roma al tempo di Cristoquando un debito era completamente pagato. Quando Gesù, gridando, pronunziò questeparole appena prima di morire, intendeva dire che Egli aveva fatto un perfetto, completoe finale pagamento per il peccato. (Vedi anche Colossesi 2:13-14).

COSÌ GESÙ RUPPE LA BARRIERA FRA DIO E L'UOMO PAGANDO PER INOSTRI PECCATI PER MEZZO DELLA SUA PROPRIA MORTE.

Come può la morte di Gesù essere così preziosa da poter pagare non solo per tutti ituoi peccati, ma anche per i peccati di tutto il mondo in tutte le epoche?

Perchè. . .1 Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione?

 A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? 2 È cresciuto come un virgulto davanti a lui

e come una radice in terra arida.Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi,

non splendore per provare in lui diletto.3 Disprezzato e reietto dagli uomini,uomo dei dolori che ben conosce il patire,

come uno davanti al quale ci si copre la faccia,era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

 4 Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,si è addossato i nostri dolori

e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.

5 Egli è stato trafitto per i nostri delitti,

schiacciato per le nostre iniquità.Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

6 Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,ognuno di noi seguiva la sua strada;

il Signore fece ricadere su di luil'iniquità di noi tutti.

7 Maltrattato, si lasciò umiliaree non aprì la sua bocca;

era come agnello condotto al macello,come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,

e non aprì la sua bocca.8 Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;

chi si affligge per la sua sorte?

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46interpretazioni. Secondo: fanno notare che il testo è al singolare. Terzo, notano il versetto 8. Questoversetto presenta una difficoltà insormontabile per quelli che riferiscono Isaia 53 ad Israele (leggereil versetto). E' forse il popolo ebreo tagliato fuori dalla terra dei viventi? No! In Geremia 31:35-37,Dio promette che noi esisteremo per sempre. Siamo orgogliosi del fatto che Am Yisrael Chai "il

 popolo di Israele è molto vivo e vitale". Ed è impossibile dire che Israele soffrì per le trasgressionidel "mio popolo", che chiaramente intende il popolo di Isaia. Il popolo di Isaia non sono i gentili, ma

  gli ebrei. Moshe Kohen, un Rabbino spagnolo del 15° sec., spiega questo paragrafo: "Questocapitolo, spiegano i commentatori, parla della cattività di Israele, nonostante venga usato ilsingolare. Altri hanno supposto che parli del mondo attuale, in cui siamo tormentati e oppressi...maaltri, alterando il numero dal singolare al plurale, cambiano il senso naturale dei versetti. E ciò chemi sembra, è che abbiano dimenticato la conoscenza dei Savi, e interpretato secondo la durezza deiloro cuori...io sono felice di interpretarlo, in accordo con l'insegnamento dei nostri rabbini, comereferentesi al re Messia."

Per lo stesso motivo il Rabbino Moshe Alsheikh, Rabbino di safed, 16° sec., dice: io sottolineoche i nostri rabbini unanimemente affermano che il profeta stia parlando del Re Messia.Herz Homberg (1749-1841) dice: secondo l'opinione di Rashi e Ibn Ezra, questo capitolo si riferisce

ad Israele alla fine della cattività. Ma se è così, qual'è il significato del versetto "fu ferito per lenostre trasgressioni"? Chi fu ferito? Chi sono i trasgressori? Chi ha portato il dolore e la malattia?Il fatto è che questo capitolo si riferisce al re Messia.

Eliezer HaKalir ha messo in rima il capitolo nel 9° sec., e viene recitato allo Yom Kippur, nella preghiera di Kether.

Le parole del profeta Isaia sono parole di speranza. Abbiamo un glorioso futuro ed unabbondante presente se ci appropriamo della salvezza resa possibile dall'Uno che fu ferito per lenostre trasgressioni e colpito per le nostre iniquità.

In conclusione, io chiedo: ma dove nella Scrittura ebraica è detto che ogni generazione ha il suo  Messia? E poi, cos'è un Messia? Un Messia è un Salvatore. Ma da cosa? Dai nemici politici?

Davvero un buon governo cambierebbe le cose sulla terra? Le cose cambiano solo se cambia il cuoredell'uomo, e questo solo un Messia spirituale può farlo.Il punto è se si pensa di dover essere salvati da qualcosa, a livello spirituale. Il discorso è

 puramente accademico, se si pensa di non avere bisogno di un Salvatore. Se si crede che la propria giustizia sia sufficiente per stare davanti al Santo, non c'è bisogno, ovviamente, di un Salvatore‖. 

Nota aggiunta: Quali rabbini sostengono che Isaia 53 è un capitolo messianico e ha connessionicon Gesù? Daniel Zion, ex rabbino capo della città di Jaffa escluso dal ruolo dopo avercreduto in Yeshua, dà il seguente elenco: Mosheh El Sheikh, Yepheth Ben Ali, DonYtzchak Abarbanel, lo Zohar, Rabbi Shimon Ben Yohai, Moshe Kohen Ibn Crispin, RabbiShlomoh Astric, Sa'adiyah Ibn Donan, Yoseph Albo, Meir Ben Shimon, Rabbi Samuel

Lanyado, Midrash Konen, Asereth Memroth, Yakov Yoseph Mordecai Chaim Passami,Ytzchak Troki, Rabbi Naphtali Ben Asher Altshuler, Levi Ben Gershom, Rabbi Liwa diPraga. Voglio ricordare anche Israel Zoller, italianizzato Italo Zolli, il rabbino capo diRoma che nel 1944 chiede a Pio XII di essere da lui battezzato con il nome di Eugenio.

LA SACRA SINDONE COSI‘ COME DIO ME L‘HA RIVELATA Arriverà presto il giorno quando l‘Anticristo uscirà allo scoperto e inizierà a proporre la sua

ricetta per una ―pace fasulla‖ e una proposta di convivenza tra tutti i popoli, frutto di un accordotra le nazioni che le porterà a negare la divinità del Cristo, il nostro Salvatore e Re.

Dice il profeta Daniele al Cap.7 ver. 25-27:―Proferirà parole contro l‘Altissimoe affliggerà i santi dell‘Altissimo; e avrà in animo di mutare

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47i tempi e il diritto.Essi saranno dati in suo potere per un tempo,due tempi e mezzo tempo [3 anni e mezzo n.d.a.] .

 Ma il giudizio sarà fattoe gli sarà tolto il potere;

sarà annientato e sarà distruttosino alla fine.E il regno e il poteree la grandezza dei regnisotto tutti i cielisaranno dati al popolodei santi dell‘Altissimo…‖ 

e al Cap. 8 vers. 24 leggiamo che: ―… avrà successo nelle sue imprese…‖ 

La sua teoria è già bella e pronta e aspetta solo il momento favorevole per proporla al

mondo, probabilmente dopo una serie di eventi che farà gridare a tutti i popoli: ―Basta nonne possiamo più…‖ e allora farà conoscere la sua ―ricetta‖ per dare la pace e il lavoro allegenti delle nazioni. Non avrà difficoltà a farsi seguire, e il ragionamento che farà, sarà ilseguente: ‗ ―Quel Cristo che è venuto 2000 anni fa con la sua ―proposta‖ cosa ha portato? 

Ha portato forse la pace ai popoli? No! Nessuna pace ha portato, ma solo guerre direligione, popoli che in nome del loro Dio si sono scannati a vicenda, si sono nutriti di unodio senza fine, hanno seminato morte e distruzione, lutti, disperazione… hanno creatouna vita infelice. E perché tutto questo? Semplice perché le religioni si combattono le une

contro le altre, specialmente contro la cattolica che crede che un pezzo di pane, dopoalcune parole pronunciate dal sacerdote, possa diventare ―il Dio che ha creato l‘universo‖.Ma come si fa a credere a una cosa così? Come è possibile che ci sia una religione talmente―blasfema‖ da adorare un pezzo di pane e di ritenerlo Dio? Ma non è l‘ora che la chiesacattolica si dia una regolata e rinunci a una simile credenza che le impedisce di trovare unaccordo con le altre religioni per una unica religione che ―adori‖ un solo Dio uguale pertutti? Se ci sarà un'unica religione uguale per tutti, ci sarà finalmente la pace e i popoliandranno d‘accordo finalmente… quel Cristo non ha portato la pace, ma la guerra! Seinvece seguirete la mia proposta unificatrice, che mette d‘accordo tutte le grandi religioni,allora vedrete come fiorirà la pace nel mondo! ...‖‘ . 

Il mondo gli andrà dietro, gli crederà e allora, poiché riuscirà nelle sue imprese, penserà di essereriuscito dove invece il Cristo, secondo lui, ha fallito e quindi si convincerà di essere stato geniale,intelligentissimo, divino quasi, talmente divino che crederà di essere lui veramente ―divino‖, diessere quel ―messia‖ ancora atteso… convincerà il mondo, che così lo seguirà. Avrà dalla suaSatana in persona, farà miracoli grazie a lui, e la gente rimarrà affascinata. Allora, quandogiungerà quel momento, molti veri cristiani andranno in crisi e dubiteranno di fronte aquello che vedranno, sì!, dubiteranno, penseranno che forse ha ragione lui e cheprobabilmente quello di 2000 anni fa non è il vero ―messia‖, ma un grande profeta e non ilfiglio di Dio. Saranno terribilmente attanagliati dal dubbio e solo una cosa potrà aiutarli,solo se sapranno dare una risposta a questa domanda: ‗―Dove Dio, che promise un tempo

di mandare il suo ―Messia‖, dove Dio ha messo il suo sigillo, che dice che il suo ―Messia‖è questo? Dove e con che cosa possiamo capire chi è il vero ―Messia‖? E‘quello di 2000anni fa, chiamato Gesù, o quello che adesso dice di essere lui il vero ―messia‖? Come

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49Valtorta ha detto la verità, quando ha riferito le parole di Gesù che nella Sacra Sindone diTorino c‘è la storia della sua Passione. Sì, la storia delle ferite, del sangue colato, ma anchee soprattutto le ―scene‖ della sua vita e della sua passione… il volto di Gesù è fatto tuttocon delle immagini che si sovrappongono a altre immagini, che formano altre scene, che aloro volta formano altre scene ancora. Ci sono scritte che si intersecano, numeri, lettere edè tutto un insieme armonioso però di immagini che al variare della luce che illuminal‘immagine principale, mettono in luce altre immagini, altri volti… dietro tutto questo c‘èun programmatore sapientissimo che ha programmato questa meraviglia. E chi in questomomento sta ridendo alle mie spalle, aspetti a ridere e legga fino in fondo, e provi poi,come ho provato io, a mettere in atto le tecniche semplicissime che mi hanno permesso di―conoscere‖ queste cose, che non annullano gli studi fatti con ―serietà, amore, e assenza dipregiudizi verso la religione‖, da altre persone, ma che invece li completano e liilluminano… aspetti a ridere! Nel primo capitolo il lettore leggerà di quello che il Signoreha fatto conoscere a Caterina Emmerich e a Maria Valtorta, mentre nel secondo capitolovedrà che ci sono queste immagini nascoste e conoscerà le semplici tecniche e i mezzi puresemplici che ho usato per poter ―conoscere‖ quanto ho affermato. Potrà lui stesso provaree allora capirà che quell‘ 1 e quel 3 che stanno sopra gli occhi dell‘ ―Uomo della Sindone‖,non sono lì per caso , ma hanno un profondo significato e che con essi Dio ci dice: ―Iosono UNO e TRINO‖. Chi leggerà con obiettività questo libro, e cercherà di vedere se èvero che, con le tecniche da me usate e descritte nel dettaglio, ho fatto ―conoscere‖ cheCaterina Emmerich e Maria Valtorta hanno detto la verità, chi farà questo, troverà larisposta alla domanda: ―Ma nella Sindone di Torino, Dio ha messo il suo sigillo? ‖, chifarà così, avrà la risposta che al tempo dell‘Anticristo gli eviterà di diventare un suoseguace, e sarà fedele al vero ―Messia‖ di 2000 anni fa! 

Ecco lo scopo del libro: spiegare che non vi è contraddizione nella Sacra Sindone diTorino! Basta credere a ciò che il Signore ha rivelato tramite Caterina Emmerich e MariaValtorta, che cioè il telo è del 1300, ma è rimasto impressionato per contatto con la veraSindone di 2000 anni fa, credere cioè che essa, appunto la Sindone di Torino, è opera delpiù grande ―falsario‖ che mai esisterà, che non sarà mai superato da alcun uomo e cioè:“Dio Padre stesso in persona!” 

I Capitolo

Quello che ci hanno fatto “conoscere” Caterina Emmerich e Maria Valtorta riguardoalla Sacra Sindone di Torino

Tutte e due hanno talmente amato il Signore che le ha scelte per gratificarle di doni particolari.

Caterina vedeva il suo angelo custode, e Gesù il fidanzato della sua anima, giocavacon lei nel prato sotto le sembianze di un bambino. Era talmente innamorata del SuoSignore che ebbe da Lui anche il dono di riconoscere le reliquie dei santi in modo tale, che,non solo poteva raccontare particolari della loro vita, ma anche le varie vicissitudini dellareliquia e i luoghi ad essa connessi. A 16 anni si risvegliò in lei un forte desiderio dientrare nel chiostro…dovette aspettare però.  A 18 anni fece l‘apprendista presso unasarta e vi rimase due anni. Tornò poi dai suoi genitori, ma poi all‘età di 20 anni se ne andòa lavorare come donna di servizio presso un devoto organista.Trascorsero poi altri quattro anni tra il lavoro, le opere buone e la preghiera, e a 24 anni,dopo tanto amore donato al Signore, ebbe il dono di vivere la ―sofferenza corporale evisibile‖ dei dolori della coronazione di spine. Finalmente a 28 anni, nel 1802, potè entrare in convento grazie a una precisa richiesta dialcune persone, alle quali le suore Agostiniane di Dulmen, che dovevano accoglierla, non

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50potevano negare questo favore…così agì il Signore con la sua divina mano… e il 13novembre 1802 prese l‘abito di novizia. In questo convento non le mancarono molte sofferenze causatele dalle suore che proprionon la capivano, e non accettavano in Caterina molte cose per invidia… soffrì moltissimo,così tanto che nel S.Natale del 1802 si ammalò gravemente e di questa malattia fecestrumento per espiare pure essa i peccati di molte persone, e anche per aiutare molteanime del purgatorio. Finalmente il 13 novembre del 1803, a 29 anni prese i voti. Non potèrimanere in quel convento, perché il 3 dicembre del 1811 esso venne chiuso per ordinisuperiori di gente contraria alla Chiesa. Così dovette andarsene, e trovò rifugio presso unapovera vedova grazie all‘interessamento di un pio sacerdote e in quell‘epoca, a compensodi tanti disagi sopportati per amore di Gesù, il Signore le donò le stimmate, e il segno dellacroce nel suo cuore! L‘anno 1812 fu per lei denso di doni del Signore, come però l idesiderava lei, e cioè segni tangibili della crocifissione e sofferenze patite da nostroSignore, che la ―colmò‖ così di tanti doni, che la povera Caterina non poteva più alzarsidal letto, alimentarsi... poteva solo bere un poco di acqua con un poco di vino, poi soloacqua. Indicibili dolori la accompagnarono fino alla morte che avvenne il 2 febbraio del1824. Era nata il giorno 8 settembre del 1774…fu ―esempio luminoso‖e testimone del suoDio per 50 anni. E‘ in questo modo che il Signore ricompensa ch i lo ama: lo rende simile alui nelle sofferenze della Croce perché poi lo renderà simile a Lui nella gioia della suaGloria… così ha fatto con padre Pio, e ora lui è santo come San Francesco d‘Assisi! 

Maria Valtorta nata a Caserta il 14 marzo del 1897, è stata una grandissima mistica

della Chiesa, e mentre Caterina Emmerich è vissuta nel 18° secolo, lei è molto più vicina anoi perchè è vissuta nel 20°secolo ed è morta solo da pochi anni: dalla sua morte sono

passati 45 anni appena. Si spense il 12 ottobre 1961.Chi ha avuto la fortuna di poter pregare sulla sua tomba a Firenze, di inginocchiarsisulla stessa e di baciare la piastra di marmo che porta incisa la rappresentazione di unaquila, sotto la quale giace il suo corpo in attesa di una luminosissima risurrezione, capiràquel che sto per dire. E non a caso l‘aquila la rappresenta sulla sua tomba. Lei ha volatoaltissimo nel cielo terso della spiritualità, ha volato così in alto che è stata scelta da Gesùper farle rivivere tutta la sua di Lui vita, e non solo in visione come in un film, no!, ma inmodo molto, molto più completo. Il Signore le ha fatto rivivere le parti più importantidella sua vita come se lei fosse stata presente allora, cioè 2000 anni fa…Maria Valtortasentiva il profumo dei fiori, lo scroscio delle acque, poteva voltarsi, girare il capo e vedere i

monti mentre gli apostoli guardavano in tutt‘altra direzione… vedeva l‘espressione deivolti, sentiva le parole, le musiche, insomma era come, mi si scusi il termine, un―Registratore tridimensionale‖ di quello che il Signore le faceva vedere e vivere! Pure leiha pagato tutto questo offrendo le sue sofferenze al Signore, la sua dolorosa malattia chel‘ha tenuta inchiodata in un letto per ben 27 anni!…e il Signore, oltre al dono di farle―vivere‖ la sua vita, le ha dettato pagine stupende che sono state raccolte ne ―I quadernidel 1943-nei quaderni del 1945 e nei quaderni dal 1945 al 1950‖. In questi quaderni Gesù ledetta molte cose e commenta anche episodi della sua vita di Figlio di Dio in terra, ma nellemolte migliaia di pagine che vanno sotto il nome di ―L‘Evangelo così come mi è statorivelato‖, chiamate anche nei primi anni della loro pubblicazione con il bellissimo titolo di:

―Il poema dell‘Uomo-Dio‖, c‘è tutto il ―succo‖ divino con il quale Dio l‘ha nutrita e percapirlo basti questo al lettore e cioè il Signore le disse: ―Questo non è un nuovo Evangelo,ma è l‘Evangelo spiegato da Me‖… spiegato da Lui, da Dio in persona!… la capisci caro

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51lettore l‘importanza di questa cosa: Gesù ha spiegato a Maria Valtorta il Vangelo che avolte appare misterioso…ora lo sai! 

Potremo noi uomini mai capire? Forse sì.Il titolo interno del libro porta queste parole: ‗―Come ho potuto ―conoscere‖ la

―verità‖ sulla Sacra Sindone di Torino‖‘… c‘è scritto ―conoscere‖ e non ―scoprire‖ equeste parole sono giuste perché infatti io nulla ho scoperto riguardo alla Sindone diTorino, ma ho solo ―conosciuto‖, e ciò mi è stato possibile perché ho creduto a quello cheIl Signore ha rivelato a Caterina Emmerich e a Maria Valtorta. Ma cosa ha ha rivelato aCaterina? E a Maria?

Ecco! Lo scopo di questo primo capitolo è proprio quello di dire e far conoscere a chilegge, ciò che queste due mistiche hanno ―saputo‖ grazie all‘intervento diretto di Dio. 

Caterina Emmerich ha avuto la rivelazione che il telo della Sindone di Torino non è laSindone originale che avvolse il corpo di Gesù, bensi è un telo del 1300 circa che per viamiracolosa è rimasto impressionato, nel modo come è arrivato a noi, dopo essere statomesso a contatto con la Sindone vera. Se però questo telo, che è stato impressionato pervia miracolosa, non è la Sindone Originale, se cioè non è la vera Sindone, allora cheSindone è? Se non è la vera potremo dire che è una ―Falsa Sindone‖… noi uomini diciamoche se una cosa non è ―vera‖ allora deve essere ―falsa‖, e diciamo bene. Però seprendiamo un quadro di un famoso pittore e ne facciamo una copia perfetta, siamoabituati a dire che è un ―falso d‘autore‖, e poiché è uguale all‘originale apprezziamol‘autore di detto falso, ne ammiriamo le capacità e l‘abilità con la quale lo ha fatto.Riteniamo cioè che quel falso merita tutta la nostra attenzione perché è talmente ugualeall‘originale, che se non fossimo stati avvertiti del fatto, non ce ne saremmo accorti.

Se però c‘è un ―falso‖ allora deve esserci un falsario, cioè chi l‘ha fatto… e nel casodella Sindone di Torino chi è il falsario che l‘ha ―dipinta‖?

 Ma Dio stesso è il ―falsario‖ che l‘ha realizzata! 

Altro che Leonardo da Vinci! Se Dio ha fatto le galassie più lontane, che difficoltàpotrà aver mai avuto per ―duplicare‖ la Sindone vera? Forse che Lui si trova in difficoltàa realizzare una ―fotocopia‖ su un telo? Per chi crede all‘onnipotenza di Dio certamente larisposta è: No! nessuna difficoltà… per chi non crede invece la Sindone di Torinorimarrà sempre un mistero e nulla capirà!

Quindi Dio, secondo ciò che il Signore ha fatto ―conoscere‖a Caterina Emmerich, è il―Colpevole‖ del disorientamento degli uomini, che non possono negare che l‘immagine

sia quella di un uomo crocifisso, che hanno scoperto che il telo è del 1300 circa, che hannotrovato su questo lino tracce di sangue, spore delle piante che crescevano allora, che nonsanno spiegare come si è formata questa immagine, e che non ci capiscono alcunché perché non vogliono credere che Dio possa aver fatto Lui un duplicato della Sindone vera.

Usano i loro microscopi, il microscopio elettronico, lo spettrofotometro, e tutto quelloche di più sofisticato esiste nel mondo scientifico; gli uni, che credono in Dio lavorano perdimostrare che questo telo è quello di 2000 anni fa, e che quindi è la Sindone vera, glialtri, atei che non credono in Dio, che magari lo odiano profondamente, lavorano perdistruggere la speranza dei cattolici affermando che quel telo non è la Sindone, che èopera di un falsario abilissimo vissuto chissà quando, che non è per nulla ―Dio‖. Sia gli

uni e gli altri, più scoprono e più capiscono niente e il buio diventa sempre più fitto!Spendono milioni e milioni, fanno congressi, viaggiano da un continente all‘altro percercare di capire quello che Dio da tempo ha spiegato e ha rivelato…ma non gli vogliono

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54una seconda volta le mani su di me: da quel momento la mia vita fu trasformata, fui comepreso da un grande amore per DIO E IL MONDO SPIRITUALE DA LUI CREATO, esentii dentro di me come un fuoco che non potevo, e non volevo spegnere.

Così con quel fuoco dentro mi recai in chiesa verso le tre del pomeriggio adascoltare le spiegazioni date da padre Tomislav su quello che stava avvenendo aMedjugorje. (Per correttezza è bene precisare che il povero Stefano, autore di questostudio sulla Sindone, era anima pura ma ingenua, non aveva mai saputo far sua la frasedi Gesù ―Puri come colombe e scaltri come serpenti‖. Quando è entrato in contatto conalcuni nostri Cavalieri, l‘esperienza mistica di Medjugorie era già conclusa e da quelmomento lo abbiamo abbracciato nella fede per tenerlo saldo nei principi del MagisteroPapale. Stefano tornerà alla casa del Padre, dopo il carcinoma che lo ha divorato dadentro, prima di conoscere le decisioni di Benedetto XVI sul frate. Infatti il Papa haautorizzato ‗rigide misure disciplinari e cautelative‘ contro Padre Tomislav Vlasic, l‘ex‗direttore spirituale‘ di sei bambini che affermarono che la Madonna sarebbe loro apparsaa Medjugorje, nella Bosnia. Noi stessi non abbiamo mai creduto che Medjugorie potesseessere la continuazione di Fatima e che ci potesse essere qualcosa di strano in quei luoghi.Certo le accuse non sono da poco conto: il prete francescano è stato sospeso dopo essersi rifiutato dicollaborare nelle accuse di scandalosa immoralità sessuale ‗aggravata da motivazioni mistiche‘. E‘stato anche accusato della ―diffusione di dubbie dottrine, manipolazione di coscienze, sospettomisticismo e disobbedienza verso ordini dati legittimamente. Nda)‖. Terminate le spiegazioniuscimmo di chiesa e, poichè eravamo in pochi pellegrini, pure io cercai di partecipare allaapparizione che sarebbe avvenuta di lì a poco nella canonica che si trovava lì vicino allachiesa. Padre Tomislav aveva detto: ―Adesso che le spiegazioni sono terminate, rimanetequi in chiesa e non cercate di andare a veder l‘apparizione, rimanete qui in chiesa ecercate di preparavi al S.Rosario e alla S.Messa che ci sarà fra poco...‖. 

E io ―obbediente‖ uscii di chiesa e, come del resto tanti altri, cercai di recarmi allacanonica per vedere l‘apparizione: disobbedii. Però come era possibile aver fatto tantichilometri, avere forse l‘opportunità di entrare nella stanza dell‘apparizione e rinunciarvi,visto che essendo pochi pellegrini potevo magari farcela? Tuttavia dopo aver fatto alcunipassi in direzione della canonica, dissi a me stesso: ―Obbediamo a Padre Tomislav…torniamoindietro!‖. Così ritornai sui miei passi, mi voltai e mi diressi verso la chiesa per prepararmial S.Rosario e alla Santa Messa, e fu allora che sentii l‘impulso di guardare il sole e vidi ilfenomeno del quale tanto avevo sentito parlare: ―davanti al sole venne a posarsi un discobianco che sembrava un‘ostia e lo copriva permettendo di vederlo, e vidi la sua coronaesterna roteare velocemente sia in senso orario che in senso antiorario‖e a questo puntoricordo che dissi a me stesso: ―I sacerdoti dicono di non dare importanza a queste cose edi non farci caso, ma io sono convinto che se il Signore fa una cosa ha un buon motivo perfarla, e se mi ha fatto vedere questo fenomeno un motivo ci deve essere… se Dio dà deisegni lo fa per una precisa ragione e trascurarli non è giusto… questi segni sonoimportanti!‖ .Quello fu per me l‘inizio di un amore e attenzione particolare ai ―segni‖ cheDio dà. Inoltre, grazie al carissimo amico Pierino, sacrestano in una chiesa di Bergamo,venni a conoscere degli scritti di Maria Valtorta e quando lui mi disse che Gesù alla stessaValtorta aveva rivelato che detti scritti non erano un nuovo Vangelo, ma erano: ―IlVangelo da Lui spiegato‖, allora, appena tornato in Italia, mi precipitai come un fulminein una libreria cattolica ad acquistarli perché mi ero detto: ―Stefano se davvero così fosse,e cioè, che in quei libri Gesù spiega il suo Vangelo, non perder l‘occasione di leggerli e poivedrai, perché potrebbe essere vero che Gesù fa capire il suo Vangelo e che MariaValtorta ha detto la verità!... non dubitare in partenza, ma prova… tanto che cosa ci

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55rimetti… al massimo avrai letto un bellissimo romanzo…‖. Altro che romanzo sono statiquesti libri per me! Sono stati la linfa che mi ha permesso di crescere nell‘amore verso Dioe la Madonna e tutto il mondo dello spirito da Lui creato. Sono i libri, che mi sono lettoquasi quattro volte e che hanno alimentato quel profondissimo amore alla Bibbia che ènato dentro di me là a Medjugorje già al primo viaggio… così poi mi sono letto la SacraBibbia almeno otto volte. Come non dire grazie a questa grande mistica che è MariaValtorta, come non esserle riconoscenti, come non pregarla e onorarla?

E nacque in me il desiderio di farla conoscere a più persone possibile... così la mia vitaulteriore l‘ho dedicata a far conoscere quello che il Signore ha detto a Maria Valtorta eMaria Valtorta stessa.

Se ci sono queste meravigliose immagini accompagnate da questo Uno e questo Tre,se si riconosce questo, allora il messaggio che Dio Padre ci dà nella Sacra Sindone diTorino è chiarissimo:

“Questi è il mio Figlio Diletto nel quale mi sono compiaciuto… 

il mio sigillo è in questo telo e in questo modo dico a voi uomini: Il Messia vero è questo, quello di 2000 anni fa, e non colui che sta per farsiconoscere, e cercherà di convincere il mondo a seguirlo sulla strada che

Satana vuole che seguiate, la sua: quella dell’Anticristo”. 

“Quel venerdì notte di 2000 anni fa…”  Non possiamo a questo punto del libro non considerare quello che significa, per la

Santa Vergine Maria, la Sacra Sindone vista con gli occhi di 2000 anni fa.Lei aveva visto il Figlio morto e lo aveva tenuto tra le sue braccia e aveva altresì visto

la Sacra Sindone coprire ed avvolgere il corpo del Divin Figlio. Poi era stata partecipe alla

definitiva chiusura del sepolcro di Gesù. La notte del venerdì però Ella, stroncata daldolore, si sentì pure Lei abbandonata dal Padre, e le pagine che seguono raccontano diquesto suo strazio.

E‘ Maria Valtorta che ce lo fa conoscere in quanto è stato Gesù stesso che glielo ha―mostrato‖ in visione. 

La scrittrice ci racconta di questa lontana notte e del ―Lamento della Madonna‖ e lo facon parole meravigliose e nel contempo strazianti e anche dure… lei, la scrittrice, ètestimone fedele di quelle ore di quel venerdì santo dal quale sarebbe poi ―uscito‖ un teloche avrebbe sconvolto le coscienze … questo telo… quel telo che interroga le coscienzedegli uomini e del quale non sanno dare una ―logica‖ spiegazione.

Un telo chiamato ―Sindone‖, ma il cui vero nome dovrebbe essere ―Mistero‖ . Le partiprecedenti del libro, alcune personali, altre di pura informazione, altre tecniche e dispiegazione, ben vedono il collocarsi a questo punto di pagine di pura preghiera, lapreghiera straziante di Colei che è ―madre spirituale‖ di tutti noi creature del Padre che―sta nei cieli‖ , che però non lo vogliamo riconoscere, ne amare, Lui che è il ―Padredell‘Umanità tutta intera‖, che ci ama e ci aspetta nel suo giorno, quello annunciato datutti i profeti: ―Il terzo Giorno‖ ―Lamento della Vergine‖. 

612. La notte del Venerdì Santo. Lamento della Vergine. Il velo di Niche e lapreparazione degli unguenti.

29 marzo 1945. Maria, soccorsa dalle donne piangenti, rinviene e piange senza altraforza più che questa di piangere e piangere. Pare veramente che la sua vita debba fluire e

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56consumarsi tutta con quel pianto. Le vogliono dare qualche ristoro. Marta le offre un pocodi vino; la padrona di casa vorrebbe prendesse almeno un poco di miele; Maria d'Alfeo,in ginocchio davanti a Lei, le offre una tazza con del latte tiepido, dicendo: «L'ho muntoio stessa alla capretta della piccola Rachele» (sarà una figlia di questi che sono in questacasa di Lazzaro, non so se come inquilini o come custodi). Ma Maria non vuole nulla.Piangere. Solo piangere. E chiedere e sentirsi promettere che saranno cercati apostoli ediscepoli, che saranno cercate la lancia e le vesti, e che, a giorno fatto, posto che ora proprionon ve la vogliono lasciare andare, la lasceranno entrare nella stanza del Cenacolo. «Si. Se staraiun poco quieta, se riposerai un poco, io ti ci condurrò», dice la cognata. «Noi dueentreremo ed in ginocchio io cercherò per te ogni segno di Gesù...», e Maria d'Alfeo ha unsinghiozzo. «Ma vedi? Qui hai la coppa e il pane spezzato da Lui, usato da Lui perl'Eucarestia. Quale più santo ricordo? Vedi? Giovanni te li ha portati sin da stamane,perché tu li vedessi questa sera... Povero Giovanni, che è là che piange ed ha paura...».«Paura? Perché? Vieni, Giovanni». Giovanni esce dall'ombra, perché nella stanza è unasola lucernetta messa sul tavolo presso gli oggetti della Passione, e si inginocchia ai piedidi Maria, che lo carezza e chiede: «Perché hai paura?». E Giovanni, baciandole le mani epiangendo: «Perché tu stai male. Hai la febbre e l'affanno... E non ti metti quieta.

E se duri così morirai come è morto Lui...». «Oh! fosse vero!». «No! Madre! Mamma!Oh! è più dolce dire: "Mamma". Come alla mia! Làsciatelo dire... Ma, come io non trovodifferenza fra mia madre e te, e anzi ti amo più di lei, perché tu sei la Mamma che Egli miha dato e sei la sua Mamma, tu non fare una troppo grande differenza fra il Figlio tuonato e il figlio che ti è stato dato... E amami un poco come ami Lui... Se fosse Lui che tidicesse: "Ho paura che tu muoia", risponderesti tu: "Oh! fosse vero"? No. Non lo diresti.Ma anzi ti dorresti di andartene e di lasciarlo in un mondo di lupi, Lui, il tuo Agnello... Edi me non te ne accori?... Sono tanto più agnello di Lui. Non per bontà e purezza, ma perstupidità e paura. Se tu mi manchi, il povero Giovanni verrà sbranato dai lupi senza aversaputo dare un belato che parli del suo Maestro... Vuoi che muoia così, senza servirlo?Stupido in morte come in vita? No, vero? E allora, Mamma, cerca di metterti quieta... PerLui... Oh! non dici che risorge? Sì, lo dici, ed è vero. E allora vuoi che quando Eglirisorgerà trovi vuota la casa di te? Perché certo Egli verrà qui... Oh! povero, povero Gesù,se invece del tuo grido d'amore sentisse i nostri di cordoglio, se invece di trovare il tuoseno per posare il Capo martirizzato e glorioso trovasse la chiusura del tuo sepolcro...Vivere devi. Per salutarlo quando Egli tornerà... Non dico "al nostro amore". Noimeritiamo ogni rimprovero per il modo come agimmo. Ma al tuo amore. Oh! che saràl'incontro? Ed Egli come sarà? Madre della Sapienza, Mamma dell'ignorantissimoGiovanni, tu che tutto sai, dicci come sarà Egli quando apparirà risorto». «Lazzaro avevale ferite delle gambe chiuse, ma se ne vedeva il segno. E apparve avvolto in bende pienedi marciume», dice Marta. «Lo dovemmo lavare e lavare...», aggiunge Maria. «E deboleera, e dovemmo ristorarlo per suo ordine», Marta termina. «Il figlio della vedova di Naimera come sbalordito e pareva un bimbo incapace di camminare e parlare speditamente,tanto che Egli lo rese alla madre perché gli insegnasse a usare di nuovo del bene dellavita. E la figlioletta di Giairo Egli stesso la guidò nei primi passi...», dice Giovanni. «Iopenso che il mio Signore ci manderà un angelo a dirci: "Venite con una veste monda". Edil mio amore l'ha già preparata. É nel palazzo. Io non l'ho potuta filare. Ma l'ho fatta filaredalla mia nutrice, che ora è tranquilla sul mio futuro e non piange più. Io ho preso il linopiù prezioso e da Plautina ho avuto la porpora, e Noemi l'ha tessuta nella balza; ed io hofatto la cintura, la borsa e il talet, ricamandoli di notte per non essere vista. Ho imparatoda te, Madre. Non è perfetto. Ma, più delle perle che fanno il suo Nome sulla cintura e

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57sulla borsa, lo rendono bello i diamanti del mio pianto d'amore ed i miei baci. Ogni puntoè un palpito di devozione per Lui. E io gli porterò quella. Tu permetti, non è vero?».«Oh!... Io non pensavo che lo privassero della sua veste... non sono pratica degli usi delmondo e della sua ferocia... Credevo di conoscerla già... (e le lacrime rotolano di nuovolungo le guance ceree) ma vedo che ancora nulla sapevo... E pensavo: "Avrà la veste dellaMamma anche dopo". Gli piaceva tanto! L'aveva voluta Lui così. E me lo aveva detto damolto tempo: "Tu farai una veste così e così. E me la porterai per la Pasqua... PerchéGerusalemme mi deve vedere in porpurea veste di re...". Oh! quella lana, candida più dineve, mentre la filavo diveniva rossa agli occhi di Dio e miei, perché il mio cuore ebbeuna nuova ferita da quella parola... Le altre, dopo anni o dopo mesi, si erano, se nonchiuse, disseccate dal loro gemere sangue. Ma questa! Ogni giorno, ogni ora mi rigirava laspada nel cuore: "Un giorno di meno! Un'ora di meno! E poi sarà morto!". Oh! Oh!... E ilfilato sul fuso o sul telaio mi diveniva rosso... E sceso nella tinta, poi, per il mondo... Maera già rosso...». Maria piange di nuovo. Cercano sollevarla parlandole della Risurrezione.Chiede Susanna: «Che dici tu? Come sarà, risorto? E come risorgerà?». E Lei, smarrita,acciecata in quest'ora di martirio redentivo, risponde: «Non so... Più nulla so... Fuorchéche Egli è morto!...». Ha un nuovo scoppio di pianto violento e bacia il lino che era aifianchi del Figlio, e se lo stringe sul cuore e se lo ninna come fosse un bambino... E tocca ichiodi, le spine, la spugna, e urla: «Queste! Queste cose ha saputo darti la tua Patria!Ferro, spine, aceto e fiele! E insulti, insulti, insulti! E fra tutti i figli d'Israele fu dovutoscegliere un di Cirene per portarti la croce. Quell'uomo mi è sacro come uno sposo. E sene conoscessi un altro che ha dato soccorso al mio Bambino io gli bacerei i piedi. Madunque nessuno ebbe pietà? Uscite! Andate! Anche vedere voi mi è dolore! Perché fratutti, fra tutti, non avete saputo ottenere nemmeno una tortura meno crudele. Servi inutilie inerti del vostro Re, uscite!». É tremenda nel suo scatto. Ritta in piedi, rigida, parepersino più alta, con gli occhi imperiosi, il braccio teso che accenna alla porta. Comandacome un regina sul trono. Escono tutti senza reagire per non eccitarla di più e si siedonofuori della porta chiusa, ascoltando il suo gemere ed ogni rumore che Ella possa fare. Madopo il rumore del sedile respinto e dei suoi ginocchi che battono al suolo, perché Ella siinginocchia col capo contro la tavola su cui sono gli oggetti della Passione, non sentonoaltro che il suo pianto senza soste e conforto. Ella mormora, ma così piano che quelli difuori non possono udire: «Padre, Padre, perdono! Divento superba e cattiva. Ma Tu lovedi. E‘ vero ciò che dico. Erano turbe intorno a Lui. E tutta la Pales tina è, in queste feste,fra le mura sante... Sante? No. Non più sante... Tali sarebbero rimaste se Egli fosse spiratoin esse. Ma Gerusalemme l'ha espulso come il rigurgito che fa nausea. Perciò inGerusalemme è solo il Delitto... Ebbene, di tutto questo popolo che lo seguiva non se nepoté radunare un pugno che si imponesse, non dico per salvarlo. Doveva morire perredimere. Ma per farlo morire senza tante torture. Sono stati nell'ombra, oppure sonofuggiti... Il mio cuore si rivolta davanti a tanta viltà. Sono la Madre. Per questo perdona almio peccato di durezza superba...», e piange... Fuori gli altri sono sulle spine e per moltimotivi. Rientra il padrone di casa, che era uscito a curiosare, e porta notizie tremende. Sidice che molti sono morti nel terremoto, molti sono stati feriti in colluttazioni fra seguacidel Nazzareno e i giudei, che molti sono stati arrestati e vi saranno nuove esecuzioni perrivolte e minacce a Roma, che Pilato ha ordinato l'arresto di tutti i seguaci del Nazareno edei capi del Sinedrio presenti in città o anche già fuggiti per la Palestina, che Giovanna èmorente nel suo palazzo, che Mannaen è stato arrestato da Erode per averlo insolentito inpiena Corte come complice del deicidio. Insomma un mucchio di notizie catastrofiche...Le donne gemono. Non tanto per paura di esse stesse, ma quanto per i loro figli e mariti.

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58Susanna pensa allo sposo, noto fra i seguaci di Gesù in Galilea. Maria di Zebedeo pensa almarito, ospite presso un amico, e al figlio Giacomo di cui, dalla sera avanti, non hanotizia. E Marta singhiozza: «Saranno già andati a Betania! Chi non sapeva chi eraLazzaro per il Maestro?». «Ma è protetto da Roma, lui», rimbecca Maria Salome. «Oh!protetto! Chissà, con l'odio che per noi hanno i capi d'Israele, che accuse portano contro dilui a Pilato... Oh! Dio!». Marta si mette le mani fra i capelli e grida: «Le armi! Le armi! Lacasa ne è piena... e anche il palazzo! Lo so! Stamane, all'aurora, è venuto Levi, ilguardiano, e mi ha detto... Ma già lo sai anche tu! E l'hai detto ai giudei sul Calvario...Stolta! Hai messo in mano ai crudeli l'arma per uccidere Lazzaro!...». «L'ho detto, si. Hodetto il vero senza saperlo. Ma taci, spaventata gallina! Quanto ho detto è la più sicuragaranzia per Lazzaro. Si guarderanno bene dall'avventurarsi in ricerche dove sannoessere degli armati! Sono vigliacchi!». «I giudei sì. Ma i romani no». «Non temo Roma. Égiusta e pacata nelle sue disposizioni». «Maria ha ragione», dice Giovanni. «Longino miha detto: "Spero sarete lasciati tranquilli. Ma, non lo foste, vieni, o manda al Pretorio.Pilato è benigno verso i seguaci del Nazareno. Lo era anche per Lui. Vi difenderemo"».«Ma se i giudei fanno da loro? Ieri sera erano loro i catturatori di Gesù! E, se dicono chenoi siamo profanatori, hanno diritto di prenderci. Oh! i miei figli! Quattro ne ho! Dovesaranno Giuseppe e Simone? Erano sul Calvario e poi sono scesi quando Giovanna nonresse. Per aiutare e difendere le donne. Loro, i pastori, Alfeo... tutti! Oh! li avranno certogià uccisi. Senti che Giovanna è morente? Lo è certo per ferita. Ed essi, prima che potessela plebe colpire una donna, l'avranno difesa e saranno morti... E Giuda e Giacomo? Il miopiccolo Giuda! Il mio tesoro! E Giacomo, dolce come una fanciulla! Oh, non ho più figli!Come la madre dei fanciulli Maccabei sono!... Piangono tutte disperatamente. Tutte menola padrona di casa, che è andata a cercare un nascondiglio per il marito, e MariaMaddalena, che non piange. Ma getta fuoco dagli occhi, tornando la prepotente donna diun tempo. Non parla. Ma dardeggia le abbattute compagne, e il suo occhio le bolla di unepiteto molto chiaro: «Pusillanimi!». Passa del tempo così... Ogni tanto uno si alza, aprepiano l'uscio, sbircia, torna a chiudere. «Che fa?», chiedono gli altri. E chi ha guardatorisponde: «É sempre in ginocchio. Prega», oppure: «Pare che parli con qualcuno». Eanche: «Si è alzata e gestisce andando su e giù per la stanza».

[senza data] Lamento della Vergine.«Gesù! Gesù! Gesù! Dove sei? Mi senti ancora? La senti la tua povera Mamma che

grida, adesso, il tuo Nome dopo averlo tenuto in cuore per tante ore? Il tuo Nome santo ebenedetto, che è stato il mio amore, l'amore delle mie labbra che sentivano sapore dimiele a dire il tuo Nome, delle mie labbra che ora, invece, a dirlo pare che bevano l'amaroche t'è rimasto sulle labbra, l'amaro dell'atroce mistura. Il tuo Nome, amore del mio cuoreche si gonfiava di gioia quando lo diceva, così come si era dilatato per travasare il suosangue e accoglierti e vestirti di esso quando sei sceso a me dal Cielo, così piccino, cosìminuscolo che avresti potuto posare nel calice della menta selvatica, Tu, tanto grande, Tu,il Potente, annichilito in un germe d'uomo per la salute del mondo. Il tuo Nome, doloredel mio cuore, ora che ti hanno strappato alle carezze della tua Mamma per gettarti fra lebraccia dei carnefici, che ti hanno torturato sino a farti morire! Ne ho il cuore stritolato daquesto tuo Nome, che ho dovuto chiudere dentro per tante ore e che cresceva il suo gridopiù cresceva il tuo dolore, fino a sbriciolarlo come cosa calpestata dal piede di un gigante.Oh! sì che il mio dolore è gigante e mi schiaccia, mi frantuma e non vi è nulla che lo possasollevare. A chi lo dico il tuo Nome? Nulla risponde al mio grido. Anche se io urlassi sinoa spezzare la pietra che chiude il tuo sepolcro, Tu non lo udresti, perché sei morto. Non la

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59senti più la tua Mamma! Quante volte non ti ho chiamato, o Figlio, in questi trentaquattroanni! Da quando ho saputo che avrei dovuto esser Madre e che il mio Piccino si sarebbechiamato "Gesù"! Tu non eri nato ed io, carezzandomi il seno dove Tu crescevi, chiamavopiano: "Gesù!", e mi pareva che Tu ti muovessi per dirmi: "Mamma!". Io ti davo già unavoce. Me la sognavo già la tua voce. La udivo prima che fosse. E quando l'ho sentita, esilecome quella di un agnellino appena nato, tremare nella notte fredda in cui sei nato, io hoconosciuto l'abisso della gioia... e credevo aver conosciuto l'abisso del dolore, perché era ilpianto della mia Creatura che aveva freddo, che era in disagio, che piangeva il suo primopianto di Redentore, ed io non avevo fuoco e cuna e non potevo soffrire in tua vece, Gesù.Non avevo che il seno per fuoco e guanciale, e il mio amore per adorarti, Figlio mio santo.Credevo aver conosciuto l'abisso del dolore... Era l'alba di quel dolore, era l'orlo di queldolore. Ora è il meriggio, ora è il fondo. Questo è l'abisso, questo che tocco ora dopoesservi scesa in questi trentaquattro anni, sospinta da tante cose e prostrata nel fondoorrendo, oggi, della tua croce. Quando eri piccino, io ti cullavo cantando: "Gesù! Gesù!".Quale armonia più bella e santa di questo Nome, che fa sorridere gli angeli in Cielo? Essoper me era più bello del canto così dolce degli angeli nella notte del tuo Natale. Vi vedevodentro il Cielo, tutto il Cielo vedevo attraverso quel Nome. Ed ora, a dirlo a Te che seimorto e non mi senti e non rispondi, come Tu non fossi mai stato, io vedo l'Inferno, tuttol'Inferno. Ecco, ora capisco cosa vuol dire esser dannati. É non potere più dire: "Gesù".Orrore! Orrore! Orrore!... Quanto durerà questo inferno per la tua Mamma? Tu hai detto:"In capo a tre giorni Io riedificherò questo Tempio". È tutt'oggi che mi ripeto queste tueparole per non cadere uccisa, per esser pronta a salutarti al tuo ritorno, a servirti ancora...Ma come potrò saperti morto per tre giorni? Tre giorni nella morte Tu, Tu, Vita mia? Macome? Tu che tutto sai, poiché sei la Sapienza infinita, non lo sai lo spasimo della tuaMamma? Non te lo puoi figurare ricordando quando ti ho smarrito a Gerusalemme e Tumi hai visto fendere la folla, che ti stava intorno, con il volto di una naufraga che tocca illido dopo tanta lotta con l'onde e la morte, col viso di una che esce da una torturaspossata, svenata, invecchiata, spezzata? E allora ti potevo pensare unicamente smarrito.Potevo illudermi che era solo così. Oggi no. Oggi no. Lo so che sei morto. Non è possibilel'illusione. Ti ho visto uccidere. Ecco, anche se il dolore mi smemorasse, ecco qui il tuoSangue sul mio velo che mi dice: "É morto! Non ha più sangue! Questo è l'ultimo,sgorgato dal suo Cuore!". Dal suo Cuore! Dal Cuore del mio Bambino! Del Figlio mio! Delmio Gesù! Oh! Dio, Dio pietoso, non mi far ricordare che gli hanno spaccato il Cuore!Gesù! Non posso stare qui, sola, mentre Tu sei là, solo. Io che non ho amato mai le vie delmondo e le folle, e Tu lo sai, da quando Tu hai lasciato Nazareth ti sono venuta semprepiù sovente dietro, per non vivere lontano da Te. Non potevo vivere lontana da Te. Hoaffrontato curiosità e scherni, non conto le fatiche perché esse si annullavano nel vederti,pur di vivere dove Tu eri. Ed ora io son qua sola. E Tu sei là solo! Perché non mi hannolasciata nel tuo sepolcro? Mi sarei seduta presso il tuo gelido letto, tenendoti una manonelle mie per farti sentire che t'ero vicina... No, per sentire che m‘eri vicino. Tu non sentipiù nulla. Sei morto! Quante volte ho passato le notti presso la tua cuna, pregando,amando, beandomi di Te! Vuoi che ti dica come dormivi, coi pugnetti chiusi come duebocci di fiore presso il visino santo? Vuoi che ti dica come sorridevi nel sonno e,ricordandoti certo del latte della Mamma, dormendo facevi l'atto di succhiare? Vuoi che tidica come ti svegliavi e aprivi gli occhietti e ridevi, vedendomi curva sul tuo viso, etendevi le manine con gioia impaziente per esser preso, e con uno stridetto dolce come iltrillo di un capinero reclamavi il tuo cibo? Ah! che ero beata quando ti attaccavi al mioseno e sentivo il tepore liscio della tua gota, la carezza delle tue manine sulla mia

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60mammella! Non sapevi stare senza la tua Mamma. E ora sei solo! Perdonami, Figlio,d'averti lasciato solo. Di non essermi ribellata per la prima volta nella vita e di aver volutorestare là. Era il mio posto. Mi sarei sentita meno desolata se fossi stata presso il tuofunebre letto, ad accomodarti le fasce come un tempo, a mutarle... Anche se Tu non avessipotuto sorridermi e parlarmi, a me sarebbe parso di averti di nuovo piccino. Ti avreiaccolto sul cuore per non farti sentire il freddo della pietra, il duro del marmo. Non ti hotenuto anche oggi? Il grembo di una madre è sempre capace di accogliere il figlio, anchese è uomo. Il figlio è sempre un bambino per la sua mamma, anche se è un deposto dicroce, coperto di piaghe e ferite. Quante! quante ferite! Quanto dolore! Oh! il mio Gesù, ilmio Gesù tanto ferito! Così ferito! Così ucciso! No. No. Signore, no! Non può esser vero!Io sono pazza! Gesù morto? Io deliro. Gesù non può morire! Soffrire, si. Morire, no. Egli èla Vita! Egli è Figlio di Dio. É Dio. Dio non muore. Non muore? E allora perché si èchiamato Gesù? Che vuol dire "Gesù"? Vuol dire... oh! vuol dire: "Salvatore"! É morto! Émorto perché è il Salvatore! Ha dovuto salvare tutti perdendo Se stesso... Non deliro. No.Non sono pazza. No. Lo fossi! Soffrirei meno! Egli è morto. Ecco il suo Sangue. Ecco lasua corona. Ecco i tre chiodi. Con questi, con questi me lo hanno trafitto! Uomini,guardate con che avete trafitto Dio, il Figlio mio! E vi devo perdonare. E vi devo amare.Perché Egli vi ha perdonati. Perché Egli mi ha detto di amarvi! Mi ha fatto Madre vostra,Madre degli assassini della mia Creatura! Una delle sue ultime parole, lottando contro ilrantolo dell'agonia... "Madre, ecco tuo figlio... i tuoi figli!". Anche non fossi Colei cheubbidisce, avrei dovuto ubbidire oggi, perché era il comando di un morente. Ecco. Ecco,Gesù. Io perdono. Io li amo. Ah! mi si spezza il cuore in questo perdono e in questoamore! Mi senti che li perdono e che li amo? Prego per loro. Ecco, prego per loro... Chiudogli occhi per non vedere questi oggetti della tua tortura, per poterli perdonare, per poterliamare, per poter pregare per loro. Ogni chiodo serve a crocifiggere una mia volontà dinon perdonare, di non amare, di non pregare per i tuoi carnefici. Devo, voglio pensare diessere presso la tua cuna. Pregavo anche allora per gli uomini. Ma allora era facile. Tu erivivo ed io, per quanto pensassi crudeli gli uomini, non giungevo mai a pensare chepotessero esserlo tanto con Te, che li avevi beneficati oltre misura. Pregavo, convinta chela tua parola li avrebbe fatti più buoni. In cuor mio dicevo loro, guardandoli: "Sietecattivi, malati, ora, fratelli. Ma fra poco Egli parlerà, ma fra poco Egli vincerà in voiSatana. Vi darà la Vita perduta!". La vita perduta! Tu, Tu, Tu l'hai perduta la vita per loro,Gesù mio! Se, quando eri nelle fasce, io avessi potuto vedere l'orrore di questo giorno, ilmio dolce latte si sarebbe mutato in tossico per il dolore! Simeone l'ha detto: "E una spadati trapasserà il cuore". Una spada? Una selva di spade! Quante ferite ti hanno fatto, Figlio?Quanti gemiti hai avuto? Quanti spasimi? Quante gocce di sangue hai versato? Ebbene,ognuna è una spada in me. Sono una selva di spade. In Te non c'è lembo di pelle che nonsia piagato. In me non ce ne è che non sia trafitto. Mi trapassano le carni e penetrano nelcuore. Quando attendevo la tua nascita, ti preparavo le fasce ed i pannilini filando il linopiù morbido della terra. Non ho guardato al prezzo per poter possedere lo stame piùliscio. Come eri bello nelle fasce della tua Mamma! Tutti mi dicevano: "É bello il tuoBambino, Donna!". Eri bello! Dal bianco del lino sporgeva la tua rosea faccina, avevi dueocchietti più azzurri del cielo e la testolina pareva avvolta in una nebbia d'oro, tanto i tuoicapellini erano biondi e soffici. Sapevano di fior di mandorlo appena sbocciato.Credevano che io ti profumassi. No. Il mio Tesoro non aveva che il profumo delle fascelavate dalla sua Mamma, scaldate, baciate dal suo cuore e dal suo labbro. Non ero maistanca di lavorare per Te... E ora? Ora non ho più nulla da fare per Te. Da tre anni erilontano da casa. Ma eri ancora lo scopo dei miei giorni. Pensare a Te. Alle tue vesti. Al tuo

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61cibo: intridere la farina e farne pane, curare le api per darti il miele, vegliare sulle pianteperché ti dessero frutta. Come le amavi, le cose che ti portava la tua Mamma! Nessun cibodi ricca mensa, nessuna veste di preziosa stoffa t'erano come queste tessute, cucite, curate,colte dalle mani della tua Mamma. Quando ti raggiungevo, Tu mi guardavi subito lemani, come quando eri piccino ed io e Giuseppe ti davamo i poveri doni per farti sentireche eri il "nostro" Re. Non sei mai stato goloso, Bambino mio; ma era l'amore che cercavi,era questo il tuo cibo, e nelle nostre premure trovavi quello. Anche ora trovavi, cercaviquello, povero Figlio mio così poco amato dal mondo! Ora più nulla. Tutto è compiuto.Non farà più nulla per Te la tua Mamma. Non hai più bisogno di nulla. Ora sei solo... edio son sola... Oh! felice Giuseppe che non si è trovato a questo giorno! Io pure non ci fossipiù stata! Ma allora Tu non avresti avuto neppure questo conforto di vedere la tua poveraMamma. Saresti stato solo sulla croce come sei solo nel sepolcro. Solo con le tue ferite.Oh! Dio! Dio, quante ferite ha il Figlio tuo, il Figlio mio! Come le ho potute vedere senzamorire, io che tramortivo quando da piccino ti facevi male? Una volta sei caduto nell'ortodi Nazareth e ti sei ferito la fronte. Poche gocce di sangue. Ma io, che m'ero sentita morirevedendo gocciare il tuo sangue nella circoncisione, e Giuseppe dovette sostenermi perchétremavo come una che muore, mi pareva che quella ferita minuscola t'avesse ad uccidere,e più col pianto che coll'acqua e coll'olio l'ho medicata, e non ho avuto bene se nonquando non ha dato più sangue. Un'altra volta, imparavi a lavorare, ti feristi con la sega.Una piccola ferita. Ma era come se la sega mi avesse divisa nel mezzo. Non ho avutorequie che quando, sei giorni dopo, ho visto risanata la tua mano. Ed ora? Ed ora? Ora haile mani, i piedi, il costato aperto, ora la tua carne cade a brandelli, ora hai la facciacontusa, quella faccia che io non osavo sfiorarti col bacio, e impiagata la fronte e la nuca.E nessuno ti ha dato medicamento e conforto. Guardami il cuore, o Dio che mi haipercossa nella mia Creatura! Guardalo! Non è piagato come il Corpo del Figlio tuo e mio?I flagelli sono scesi come grandine su me, mentre Egli era colpito. Che è la distanza perl'amore? Io ho patito la tortura di mio Figlio! L'avessi patita io sola! Fossi io sulla pietrasepolcrale! Guardami, o Dio! Non goccia sangue il mio cuore? Ecco il cerchio delle spine.Lo sento. É una fascia che me lo stringe e perfora. Ecco il foro dei chiodi: tre stili infissi nelcuore. Oh! quei colpi! quei colpi! Come non è crollato il Cielo per quei colpi sacrileghinelle carni di Dio? E non poter urlare! Non poter lanciarmi e strappare l'arma agliassassini e farne difesa per la mia Creatura già morente. Ma doverli udire, udire... e nonfar nulla! Un colpo sul chiodo, e il chiodo entra nelle carni vive. Un altro colpo, ed entrapiù ancora. E un altro, e un altro, e si spezzano le ossa e i nervi, e viene trafitta la carnedel mio Bambino e il cuore della sua Mamma! E quando ti hanno alzato sulla tua croce?Quanto devi aver sofferto, Figlio santo! Vedo ancora lacerarsi la tua mano nella scossadella caduta. Ho il cuore lacerato come essa. Sono contusa, flagellata, punta, colpita,trafitta come Te. Non ero con Te sulla croce. Ma guardala, la tua Mamma! É diversa daTe? No, non c‘è differenza di martirio. Anzi, il tuo è finito. Il mio dura ancora. Tu non odipiù le accuse bugiarde; io le sento. Tu non odi più le bestemmie orrende. Io le sentoancora. Tu non senti più il morso delle spine e dei chiodi e la sete e la febbre. Io sonopiena di punte di fuoco e sono come chi muore di arsione e delirio. Almeno una gocciad'acqua mi avessero lasciato darti. Il mio pianto, se la ferocia degli uomini negava alCreatore l'acqua da Lui creata. Ti ho dato tanto latte, perché eravamo poveri, Figlio mio, enella fuga in Egitto avevamo tanto perduto e avevamo dovuto rifarci un tetto, dei mobilie vesti e cibo, né sapevamo quanto l'esilio sarebbe durato, né cosa avremmo trovatotornando al paese. Ti ho dato il latte oltre il solito tempo, perché Tu non sentissimancanza di cibo. Sinché non fu presa la capretta, la tua capretta fui io, Bambino della tua

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62Mamma. Tu avevi già tanti dentini, e mordevi... Oh! gioia vederti ridere nel giuocoinfantile! Tu volevi camminare. Eri tanto sano e forte. Io ti sorreggevo per ore e ore, e nonsentivo spezzarsi le reni nello stare curva su Te, che facevi i tuoi passetti e dicevi ad ognipasso: "Mamma, Mamma!". Oh! beatitudine sentirti cantare quel nome! Lo dicevi ancheoggi: "Mamma, Mamma!". Ma la tua Mamma non poteva che vederti morire! Neppureaccarezzarti i piedi potevo! I piedi? Ah! non avrei potuto, anche se fossero stati allaportata della mia mano, toccarli, per non accrescerne il tormento. Come dovevano soffrirei tuoi poveri piedi, o mio Gesù! Fossi potuta salire a Te e mettermi fra il legno e il tuoCorpo, e impedire che nelle convulsioni dell'agonia Tu urtassi contro il legno! La sentoancora la tua testa battere nel legno negli ultimi sussulti. E quel suono, quel suono mi faimpazzire. L'ho nella testa... come un martello... Torna, torna, Figlio caro, Figlio adorato,Figlio santo! Io muoio. Non reggo a questa mia desolazione. Mostrami di nuovo il tuovolto. Chiamami ancora. Io non posso pensarti senza voce, senza sguardo, spoglia freddae senza vita. Oh! Padre, soccorrimi Tu! Gesù non mi sente! Non è finita la Passione? Nonè tutto compiuto? Non bastano questi chiodi, queste spine, questo sangue, questo miopianto? Ancora dell'altro ci vuole per guarire l'uomo? Padre, ti nomino gli strumenti delsuo dolore ed il mio pianto. Ma questo è il meno. Quello che lo ha fatto moriresovrumanamente straziato è stato il tuo abbandono. Quello che mi fa urlare è il tuoabbandono. Non ti sento più! Dove sei, Padre santo? Ero la Piena di Grazia. L'Angelo l'hadetto: "Ave, Maria, piena di Grazia, il Signore è con te e tu sei benedetta fra tutte ledonne". No. Non è vero! Non è vero! Io sono come una maledetta da Te per il suopeccato. Tu non sei più con me. La Grazia si è ritirata come se io fossi una seconda Evapeccatrice. Ma io ti sono sempre stata fedele. In che t'ho dispiaciuto? Hai fatto di me ciòche t'è parso, e ti ho sempre detto: "Si, Padre. Son pronta". Possono dunque mentire gliangeli? E Anna, che m'ha assicurato che Tu mi avresti dato il tuo angelo nell'ora deldolore? Sono sola. Non ho più grazia agli occhi tuoi, non ho più Te, Grazia, in me. Non hopiù angelo. Mentono dunque i santi? In che ti ho dispiaciuto, se essi non mentono ed ioho meritato quest'ora? E Gesù? In che ha mancato il tuo Agnello puro e mansueto? In cheti abbiamo offeso che, oltre al martirio dato dagli uomini, si debba avere la torturaincalcolabile del tuo abbandono? Lui, Lui poi, che t'era Figlio e che ti chiamava con quellavoce che ha fatto rabbrividire la Terra e scuotersi in un singulto di pietà. Come hai potutolasciarlo solo in tanto tormento?

Povero Cuore di Gesù che ti amava tanto! Dove è il segno della ferita del Cuore?Eccolo. Guarda, Padre, questo segno. Qui è l'impronta della mia mano penetrata nellosquarcio della lanciata. Qui... qui... Non pianto, non bacio della sua Mamma, che ha arsigli occhi e consumate le labbra per il piangere e il baciare, lo cancellano. Questo segnogrida e rimprovera. Questo segno, più del sangue di Abele, grida a Te dalla Terra. E Tu,che hai maledetto Caino e ne hai fatto le vendette, non sei intervenuto per il mio Abele,già svenato dai suoi Caini, ed hai permesso l'ultimo spregio! Tu gli hai stritolato il Cuorecol tuo abbandono e hai lasciato che un uomo lo mettesse a nudo, perché io lo vedessi ene fossi stritolata. Ma di me non importa. É di Lui, di Lui che ti chiedo e ti chiamo arispondere. Non dovevi... Oh! perdono! Perdono, Padre santo! Perdona ad una Madre chepiange la sua Creatura... É morto! É morto il Figlio mio! Morto col Cuore squarciato! Oh!Padre! Padre, pietà! Io ti amo! Noi ti abbiamo amato e Tu ci hai tanto amati. Come haipermesso che fosse ferito il Cuore del nostro Figlio? Oh! Padre!... Padre, pietà di unapovera donna! Io bestemmio, Padre! Io serva tua, tuo nulla, oso rimproverarti! Pietà! Seistato buono. Sei stato buono. La ferita, l'unica ferita che non gli ha fatto male, è questa. Iltuo abbandono ha servito a farlo morire avanti al tramonto per evitargli altre torture. Sei

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63stato buono. Tutto fai con fine di bontà. Siamo noi creature che non comprendiamo. Seistato buono. Buono sei stato! Dilla, anima mia, questa parola, per levare il mordente deltuo soffrire al tuo soffrire. Dio è buono e ti ha sempre amata, anima mia. Dalla cuna aquest'ora ti ha sempre amata. Ti ha dato tutta la gioia del Tempo. Tutta. Ti ha dato Luistesso. É stato buono. Buono. Buono. Grazie, Signore. Che Tu sia benedetto per la tuainfinita bontà! Grazie. Gesù, dico "grazie" anche per Te. Questa almeno non l'hai sentita,Figlio mio! Io sola l'ho sentita nel mio, quando ho visto il tuo Cuore aperto. Ora è nel miola tua lancia, e fruga, e strazia. Ma meglio così! Tu non la senti. Ma Gesù, pietà! Un segnoda Te! Una carezza, una parola per la tua povera Mamma dal cuore straziato! Un segno,un segno, Gesù, se mi vuoi trovare viva al tuo ritorno!».

[29 marzo 1945]Un picchio risoluto all'uscio fa sobbalzare tutti. Il padrone di casa fugge

coraggiosamente. Maria di Zebedeo vorrebbe che il suo Giovanni lo seguisse e lo spingeverso il cortile. Le altre, meno la Maddalena, si stringono l'una coll'altra gemendo. ÉMaria di Magdala che va dritta e forte all'uscio e chiede: «Chi bussa?». Una voce di donnarisponde: «Sono Niche. Ho una cosa da dare alla Madre. Aprite! Presto. La ronda è ingiro». Giovanni, che si è svincolato dalla madre ed è corso presso la Maddalena, lavoraintorno ai molteplici serrami, tutti ben assicurati questa sera. Apre. Entra Niche con laservente ed un uomo nerboruto che le scorta. Chiudono. «Ho una cosa...», e piange Nichee non può parlare... «Che? Che?». Le sono tutti addosso, curiosi. «Sul Calvario... Ho vistoil Salvatore in quello stato... Avevo preparato il velo lombare perché non usasse i cencidei boia... Ma era tanto sudato, col sangue negli occhi, che ho pensato darglielo perché siasciugasse. Ed Egli lo ha fatto... E mi ha reso il velo. Io non l'ho usato più... Volevo tenerloper reliquia col suo sudore e il suo sangue. E vedendo l'accanimento dei giudei, dopopoco, con Plautina e le altre romane Lidia e Valeria, insieme, abbiamo deciso di tornareindietro. Per paura che ci levassero questo lino. Le romane son donne virili. Ci hannomesse nel mezzo, io e la servente, e ci hanno protette. É vero che sono contaminazione perIsraele... e che toccare Plautina è pericolo. Ma ciò si pensa in tempi di calma. Oggi eranotutti ubbriachi... A casa ho pianto... per ore... Poi è venuto il terremoto e sono svenuta...Rinvenuta, ho voluto baciare quel lino e ho visto... oh!... Vi è sopra la faccia delRedentore!... «Fa' vedere! Fa' vedere!». «No. Prima alla Madre. É il suo diritto». «É tantosfinita! Non resisterà...» «Oh! non lo dite! Le sarà di conforto, invece. Avvertitela!».Giovanni bussa piano all'uscio. «Chi è?». «Io, Madre. Fuori è Niche... É venuta nellanotte... Ti ha portato un ricordo... un dono... Spera darti conforto con quello». «Oh! unsolo dono mi può confortare! Il sorriso del suo Volto...» «Madre!». Giovanni l'abbracciaper tema che cada e dice, come confidasse il Nome vero di Dio: «Quello è. Il sorriso delsuo Volto, impresso nel lino con cui Niche lo ha asciugato sul Calvario». «Oh! Padre! Dioaltissimo! Figlio santo! Eterno Amore! Siate benedetti! Il segno! Il segno che vi ho chiesto!Fàlla, fàlla entrare!». Maria si siede perché non si regge più e, mentre Giovanni fa cennoalle donne, che occhieggiano, che Niche passi, Ella si ricompone. Niche entra e siinginocchia ai suoi piedi con la servente accanto. Giovanni, ritto in piedi, presso Maria, letiene il braccio dietro le spalle come per sorreggerla. Niche non dice una parola. Ma apreil cofano, estrae il lino, lo spiega. E il Volto di Gesù, il Volto vivo di Gesù, il doloroso epur sorridente Volto di Gesù, guarda la Madre e le sorride. Maria ha un grido di amoredoloroso e tende le braccia. Le donne le fanno eco dal vano dell'uscio dove si affollano. Ela imitano nell'inginocchiarsi davanti al Volto del Salvatore. Niche non trova una parola.Passa il lino dalle sue alle mani materne e si curva poi a baciarne il lembo. E poi esce a

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64ritroso, senza attendere che Maria rinvenga dalla sua estasi. Se ne va... É già fuori, nellanotte, quando pensano a lei... Non resta che chiudere il portone come era prima. Maria èdi nuovo sola. In un colloquio d‘anima con l'effigie del Figlio, perché tutti si ritirano dinuovo. Altro tempo passa. Poi Marta dice: «Come faremo per gli unguenti? Domani èsabato...». «E non potremo prendere nulla...», dice Salome. «E bisognerebbe farlo... Moltelibbre di abe e mirra... ma era così mal lavato...». «Bisognerebbe avere pronto tutto perl'aurora del primo giorno dopo il sabato», osserva Maria d'Alfeo. «E le guardie? Comefaremo?», chiede Susanna. «Lo diremo a Giuseppe, se non ci lasciano entrare», rispondeMarta. «Non potremo da noi spostare la pietra». Risponde la Maddalena: «Oh! in cinquedici che non potremo? Siamo robuste tutte... e l'amore fa il resto». «E poi verrò io convoi», dice Giovanni. «Tu no proprio. Non voglio perdere anche te, figlio». «Ma non cipensare. Basteremo noi». «Ma intanto... Chi ci dà gli aromi?». Restano tutte accasciate...Poi Marta dice: «Potevamo chiedere a Niche se era vero di Giovanna... dellesommosse...». «É vero! Ma ebeti siamo. Potevamo allora prendere anche gli aromi. Isaccoera sul suo uscio quando tornammo...». «In palazzo sono molti vasetti d'essenze, e c‘èincenso fino. Vado a prenderli». E Maria Maddalena si alza dal suo posto e si mette ilmanto. Marta grida: «Tu non andrai». «Io andrò». «Sei folle! Ti prenderanno!» «Tuasorella ha ragione. Non andare!». «Oh! che inutili e urlanti femmine che siete! Invero cheGesù aveva una bella schiera di seguaci! Avete già esaurito la vostra riserva di coraggio?A me, invece, più ne uso e più me ne viene». «Andrò io con lei. Sono un uomo». «E iosono tua madre e te lo proibisco». «Sta' buona, Maria Salome, e sta' buono, Giovanni.Vado sola. Non ho paura. So cosa è girare di notte per le vie. L'ho fatto mille volte per ilpeccato... e dovrei temere ora che vado per servire il Figlio di Dio?». «Ma oggi la città è inrivolta. Hai sentito l'uomo». Un coniglio. E voi con lui. Io vado». «E se ti trovano isoldati?». «Dirò: "Sono la figlia di Teofilo, siro, servo fedele di Cesare. E mi lascerannoandare. E poi... L'uomo davanti ad una donna giovane e bella è un trastullo più innocuodi un filo di paglia. Lo so, per mia vergogna...». «Ma dove vuoi trovare profumi inpalazzo se esso è disabitato da anni?». «Lo credi? Oh! Marta! Non ricordi che Israele viobbligò a lasciarlo perché era uno dei miei luoghi di ritrovo con gli amanti? In esso ioavevo tutto quanto serviva a farli più folli ancora di me. Quando fui salvata dal mioSalvatore, io ho nascosto, in un luogo noto a me sola, gli alabastri e gli incensi che usavoper le mie orge d'amore. Ed ho giurato che unicamente il pianto sul mio peccato el'adorazione di Gesù santissimo sarebbero state le acque profumate e gli ardenti incensidi Maria pentita. E di quei segni di un culto profano del senso e della carne ne avrei solousato per santificarli su Lui e dargli unzione. Ora è l'ora. Vado. Restate. E tranquille. Conme viene l'angelo di Dio e nulla di male mi accadrà. Addio. Vi porterò notizie. E a Lei nondite nulla... Le aumentereste l'affanno...». E Maria di Magdala esce sicura, imponente.«Madre, questo ti insegni... E ti dica: "Non fare che il mondo dica che tuo figlio è un vile".Domani, anzi oggi, perché già è data la seconda vigilia, io andrò cercando i compagni,come Ella vuole...». «É sabato... non puoi...», obbietta Salome per trattenerlo. «"Il sabato èmorto", dico io pure con Giuseppe. L'èra nuova è iniziata. Altre leggi, altri sacrifici ecerimonie in essa». Maria Salome china la testa sui ginocchi e piange senza più protestare.«Oh! poter sapere di Lazzaro!», geme Maria di Cleofa. «Se mi lasciate andare lo saprete.Perché i compagni, Simone Cananeo ne ha avuto l'ordine, sono stati condotti, da lui, daLazzaro. Gesù lo disse, me presente, a Simone». «Ohimé! Tutti là? Allora tutti perduti!».Maria Cleofa e Salome piangono desolate. Passa altro tempo fra pianti e attese. Poi tornaMaria Maddalena. Trionfante, carica di borse piene di vasetti preziosi. «Vedete che nullaè accaduto? Ecco qui: oli di ogni genere, e nardo, e olibano, e benzoino. Non c'è la mirra e

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65l'abe... Non volevo amarezze io... Le bevo tutte ora... Ma intanto intrideremo queste, edomani prenderemo... oh! pagando, Isacco darà anche di sabato... Prenderemo mirra eabe». «Ti hanno vista?». «Nessuno. Non c'è in giro neppure un pipistrello». «I soldati?». «Isoldati? Io credo che russino nei loro giacigli». «Ma le sedizioni... gli arresti...». «Li ha vistila paura di quell'uomo...». «Chi è nel palazzo?». «Ma Levi e la moglie. Tranquilli comepargoli. Gli armati sono fuggiti... ah! ah! bei prodi abbiamo, per mia fede!... Sono fuggitiappena seppero della condanna. Dico il vero: Roma è dura e usa il flagello... Ma conquesto si fa temere e servire. Ed ha uomini, non conigli... Oh! sì! Egli diceva: "I mieiseguaci conosceranno la mia stessa sorte". Umh! Se molti romani diverranno di Gesù, ciòpuò essere. Ma se deve avere martiri fra gli israeliti! Resterà solo... Ecco. Questo è il miosacco. E questo è di Giovanna, che... Si. Non solo vili, ma mentitori siamo. Giovanna nonè che accasciata. Lei ed Elisa si sono sentite male sul Golgota. Una è una madre che ebbemorto il figlio, e sentire i rantoli di Gesù la fecero stare male. L'altra è delicata, non usa atanto cammino e a tanto sole. Ma niente ferite, niente agonie. Piange, come noi, certo.Non di più. Si rammarica di essere stata condotta via. Domani verrà. E manda questiaromi. Quelli che aveva. Con lei era rimasta Valeria, per ordine di Plautina, ed ora se ne èandata con gli schiavi alla casa di Claudia, perché loro hanno molti incensi. Quandoverrà, perché anche lei, per grazia del Cielo, non è una lepre sempre tremante, nonmettetevi ad urlare come sentiste il gladio alla gola. Su. Alzatevi. Prendiamo dei mortai.Lavoriamo. Piangere non giova. O, almeno, piangete e lavorate. Sarà stemperato col pianto ilnostro balsamo. Ed Egli lo sentirà su di Lui... Sentirà l'amore nostro». E si morde le labbra, per non piangere e per dare forza alle altre, veramente disfatte. Lavorano con lena. Maria chiamaGiovanni. «Madre, che hai?». «Questi colpi...». «Tritano gli incensi...». «Ah!... Ma... perdonate...Non fate quel rumore... mi sembrano i martelli...». Infatti i pestelli di bronzo contro il marmo deimortai fanno proprio un rumore di martelli. Giovanni lo dice alle donne, e queste escono nel cortile

 per essere udite meno. Giovanni torna dalla Madre. «Come li hanno avuti?». «É andata Maria di

Lazzaro. A casa sua, e da Giovanna... E anche altri ne verranno portati...». «Non è venutonessuno?». «Nessuno dopo Niche». «Ma guardalo, Giovanni, come è bello anche in quel suodolore!». Maria si assorbe a mani giunte contro il telo, che ha steso contro un cofano tenendolo

 fermo con dei pesi. «Bello, sì, Madre. E ti sorride... Non piangere più... Già qualche ora è passata. Meno da attendere il suo ritorno...», e intanto Giovanni piange... Maria lo accarezza sulla gota. Ma guarda solo l'effigie del Figlio. Giovanni esce, accecato dal pianto. Anche la Maddalena,che è tornata a prendere delle anfore, è nelle stesse condizioni. Ma dice all'apostolo: «Nonbisogna farsi vedere piangere. Perché, se no, quelle là non sanno più fare nulla. E fare sideve...». «... e credere si deve», termina Giovanni. «Si. Credere. Se non si potesse credere,sarebbe la disperazione. Io credo. E tu?». «Io pure...». «Lo dici male. Non ami ancora

abbastanza. Se amassi con tutto te stesso, non potresti non credere. L'amore è luce e voce.Anche contro le tenebre della negazione e il silenzio della morte dice: "Io credo"». Ésplendida la Maddalena, così alta e imponente, imperiosa nella sua confessione di fede!Deve avere il cuore torturato. E i suoi occhi bruciati di pianto lo dicono. Ma l'animo èinvitto. Giovanni la guarda ammirato e mormora: «Tu sei forte!». «Sempre. Lo fui tantoche seppi sfidare il mondo. Ed ero senza Dio, allora. Ora che ho Lui, sento di saperesfidare anche l'inferno. Tu, che sei buono, non dovresti essere che più forte di me. Perchéla colpa deprime, sai? Più di una consunzione. Ma tu sei innocente... Per questo ti amavatanto...». «Anche te amava...». «E io non ero innocente. Ma ero la sua conquista e...».Bussano al portone con forza. «Sarà Valeria. Apri». Giovanni lo fa senza paura, dominato

dalla calma di Maria. É infatti Valeria coi suoi schiavi, che portano la lettiga da cui ella èscesa. Entra salutando latinamente: «Salve». «La pace sia con te, sorella. Entra», diceGiovanni. «Posso offrire alla Madre l'omaggio di Plautina? Anche Claudia ha contribuito.

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66Ma se non è dolore per Lei il vedermi». Giovanni entra da Maria. «Chi bussa? Pietro?Giuda? Giuseppe?». «No. É Valeria. Ha portato resine preziose. Te le vorrebbe offrire... senon ti dà pena». «Devo superare la pena. Egli ha chiamato al suo Regno i figli d'Israele e ipagani. Tutti ha chiamato. Ora... è morto... Ma io sono qui per Lui. E tutti ricevo. Entri».Valeria entra. Si è levato il mantello oscuro ed è tutta bianca nella sua stola. Si inchinafino a terra. Saluta e parla. «Domina. Tu lo sai chi siamo. Le prime redentedall'oscurantismo pagano. Fango e tenebre eravamo. Tuo Figlio ci ha dato alla luce. Oraè... è addormentato in pace. Sappiamo i vostri usi. E vogliamo che anche i balsami diRoma siano sparsi sul Trionfatore». «Dio vi benedica, figlie del mio Signore. E...perdonate se non so dire di più...». «Non ti sforzare, Domina. Roma è forte. Ma sa anchecomprendere il dolore e l'amore. Ti capisce, Madre Dolorosa. Addio». «La pace sia con te,Valeria! A Plautina, a voi tutte, la mia benedizione». Valeria si ritira, lasciando i suoiincensi e altre essenze. «Lo vedi, Madre? Tutto il mondo dà per il Re del Cielo e dellaTerra». «Sì», dice Maria. «Tutto il mondo. E la Madre non avrà potuto dargli che ilpianto». Un gallo canta allegro in qualche posto vicino. Giovanni sussulta. «Che hai,Giovanni?», chiede la Vergine. «Pensavo a Simon Pietro...». «Ma non era con te?», chiedela Maddalena che è rientrata nella stanza. «Si. In casa di Anna. Poi ho capito che dovevovenire qui. E non l'ho mai più visto». «Fra poco è l'alba». «Si. Aprite».

Aprono le impannate, e i volti sembrano ancor più terrei nella luce verdolina dell'alba.La notte del Venerdì Santo è finita.

PREGHIERA SULLA SACRA SINDONE

« O Dio che hai lasciato a noi le vestigia della tua passione nella Sacra Sindone, in cui il corpo tuosacrosanto fu deposto dalla Croce e involto da Giuseppe, concedi propizio che per la tua morte e

sepoltura siamo condotti alla gloria della risurrezione, o Dio che vivi e regni nei secoli dei secoli ».

Tale orazione libera un‘anima dal Purgatorio, per ogni volta che si recita per concessionedi Papa Clemente VIII, confermata da da Paolo II, e si ha l‘indulgenza plenaria.

Un'aquila su un cactus I sacerdoti aztechi avevano profetizzato che il loro popolo nomade si sarebbe

insediato nel luogo in cui si fosse mostrata un'aquila che, appollaiata su un cactus,divorasse un serpente. L'aquila figura sulla bandiera del Messico attuale. Giunti suun'isola palustre, in mezzo al lago Texcoco, gli Aztechi vedono compiersi ilpreannunciato presagio: un'aquila, appollaiata su un cactus, sta divorando un serpente;siamo nel 1369. Fondano quindi lì la città di Tenochtitlán, che diventerà Città del Messico.Essa si sviluppa fino a diventare una vasta città su palafitte con numerosi giardini in cuiabbondano fiori, frutti e verdure. L'organizzazione progressiva del regno azteco fa di essoun impero gerarchizzato e molto strutturato. Le conoscenze dei matematici, degliastronomi, filosofi, architetti, medici, artisti ed artigiani sono molto avanzate per l'epoca.Ma le leggi fisiche rimangono poco note. La potenza e la prosperità di Tenochtitlán sonodovute soprattutto alla guerra. Le città conquistate devono pagare un tributo di derratevarie e di uomini per la guerra e per i sacrifici. I sacrifici umani e l'antropofagia degliAztechi hanno pochi riscontri analoghi nel corso della storia.

Nel 1474, nasce un bambino cui vien dato il nome di Cuauhtlatoazin («aquilaparlante»). Alla morte di suo padre, è lo zio che si incarica del piccolo. Fin dall'età di tre

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68  persona altolocata in qualità di messaggero. Perciò non sono stato creduto ed ho potuto soltantocausarvi una gran delusione. – Figlio carissimo, risponde la Signora, devi capire che vi sono personemolto più nobili cui avrei potuto affidare il mio messaggio, e tuttavia è grazie a te che il mio

 progetto si realizzerà. Torna domani dal vescovo... digli che sono io in persona, la Santa Vergine Maria, Madre di Dio, che ti manda».

La domenica mattina dopo la Messa, Juan Diego si reca dal vescovo. Il prelato gli fa

molte domande, poi chiede un segno tangibile della realtà dell'apparizione. Quando JuanDiego se ne torna a casa, il vescovo lo fa seguire discretamente da due domestici. Sul pontedi Tepeyac, Juan Diego scompare ai loro occhi, e, malgrado tutte le ricerche effettuate sullacollina e nei dintorni, essi non lo ritrovano più. Furenti, dichiarano al vescovo che egli è unimpostore e che non bisogna assolutamente credergli. Durante il medesimo tempo, JuanDiego riferisce alla bella Signora, che lo aspettava sulla collina, il nuovo colloquio avutocon il vescovo: «Torna domattina a prendere il segno che reclama», rispondel'Apparizione.

 Rose, in pieno inverno!

Tornando a casa, l'Indiano trova lo zio malato e il giorno seguente deve rimanere alsuo capezzale per curarlo. Poiché la malattia si aggrava, lo zio chiede al nipote di andarea cercare un sacerdote. All'alba, il martedì 12 dicembre, Juan Diego si avvia verso la città.Quando si avvicina alla collina di Tepeyac, giudica preferibile fare una deviazione pernon incontrare la Signora. Ma, improvvisamente, la vede venirgli incontro. Tutto confuso,le espone la situazione e promette di tornare non appena avrà trovato un sacerdote perdare l'olio santo allo zio. «Figliolo caro, replica l'Apparizione, non affliggerti per lamalattia di tuo zio, perché egli non morirà. Ti assicuro che guarirà... Va‘ fin in cima allacollina, cogli i fiori che ci vedrai e portameli». Arrivato in cima, l'Indiano è stupefatto ditrovarvi un gran numero di fiori sbocciati, rose di Castiglia, che spandono un profumoquanto mai soave. In questa stagione invernale, infatti, il freddo non lascia sussisterenulla, ed il luogo è troppo arido per permettere la coltura dei fiori. Juan Diego coglie lerose, le deposita nel mantello, o tilma, poi ridiscende dalla collina. «Figlio caro, dice laSignora, questi fiori sono il segno che darai al vescovo... Questo lo disporrà a costruire iltempio che gli ho chiesto». Juan Diego corre al vescovado. Quando arriva, i domestici lofanno aspettare per lunghe ore. Stupiti che sia tanto paziente, e incuriositi da quel cheporta nella tilma, finiscono per avvertire il vescovo, il quale, malgrado si trovi incompagnia di parecchie persone, lo fa entrare immediatamente. L'Indiano racconta la suaavventura, apre la tilma e lascia sparpagliarsi per terra i fiori ancora brillanti di rugiada.Con le lacrime agli occhi, Monsignor Zumárraga cade in ginocchio, ammirando le rosedel suo paese. Ad un tratto, scorge, sulla tilma, il ritratto di Nostra Signora. Vi è Maria,come impressa sul mantello, bellissima e piena di dolcezza. I dubbi del vescovo lasciano il postoad una solida fede e ad una speranza incantata. Prende la tilma e le rose, e le depositarispettosamente nel suo oratorio privato. Il giorno dopo, si reca con Juan Diego sullacollina delle apparizioni. Dopo aver esaminato i luoghi, lascia che il veggente torni dallozio. Juan Bernardino è effettivamente guarito. La guarigione si è prodotta all'ora stessa incui Nostra Signora appariva a suo nipote. Racconta: «L'ho vista anch'io. È venuta proprioqui e mi ha parlato. Vuole che le si eriga un tempio sulla collina di Tepeyac e che sichiami il suo ritratto «Santa Maria di Guadalupe». Ma non mi ha spiegato perché». Ilnome di Guadalupe è ben noto agli Spagnoli, poiché esiste nel loro paese un antichissimosantuario consacrato a Nostra Signora di Guadalupe.

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71evangelizzazione: la Basilica di Città del Messico è un centro «dal quale scorre un fiume diluce del Vangelo di Cristo, che si diffonde su tutta la terra attraverso l'Immaginemisericordiosa di Maria» (Giovanni Paolo II, 12 dicembre 1981).

Inoltre, con il suo intervento in favore del popolo azteco, la Vergine ha contribuito allasalvezza di innumerevoli vite umane, e la sua gravidanza può esser interpretata come unappello speciale in favore dei nascituri e della difesa della vita umana; tale appello è di grandeattualità ai giorni nostri, in cui si moltiplicano e si aggravano le minacce contro la vitadelle persone e dei popoli, soprattutto quando si tratta di una vita debole ed inerme.

Di fronte a tali flagelli, che si sviluppano grazie ai progressi scientifici e tecnici, e chebeneficiano di un ampio consenso sociale e di riconoscimenti legali, invochiamo Maria confiducia. Essa è un «modello incomparabile di accoglienza della vita e di sollecitudine per lavita... Mostrandoci suo Figlio, ci assicura che in Lui le forze della morte sono già statevinte» (Giovanni Paolo II).

«In gigantesco duello si sono battute la morte e la vita. Il Signore della vita, già morto,ora vive e regna» (Sequenza di Pasqua).

Domandiamo a San Juan Diego, canonizzato da Papa Giovanni Paolo II il 31 luglio 2002,di ispirarci una vera devozione per la nostra Madre Celeste, poiché «la compassione di Maria siestende a tutti coloro che la chiedono, non fosse che con un semplice saluto: ―Ave, Maria‖».

Dom Antoine Marie OSB – Tratto da sito internet libero “Dio può tutto!”: … con il miracolo Eucaristico di Lanciano, il Corpus Domini Tra tutti i miracoli eucaristici, quello di Lanciano  , avvenuto nell‘VIII secolo dopo Cristo, è

probabilmente il più antico e documentato, sicuramente l‘unico, nel suo genere, ad esserestato autenticato senza riserve, a seguito di rigorose ed accurate analisi di laboratorio,dalla comunità scientifica internazionale.

Il prodigio in questione accadde nella piccola Chiesa dei Santi Legonziano eDomiziano, a Lanciano, una cittadina dell‘Abruzzo ubicata poco a sud di Chieti ed ebbecome protagonista un monaco basiliano. Costui, mentre stava celebrando la Santa Messasecondo il rito latino, subito dopo la transustanziazione, dubitò che le specie eucaristichesi fossero realmente trasformate nella carne e nel sangue di Cristo, quando,improvvisamente, sotto gli occhi dell‘attonito frate e dell‘intera assemblea dei fedeli,l‘Ostia Magna ed il vino si mutarono, rispettivamente, in un  pezzo di carne ed in sangue;quest‘ultimo, in breve tempo, andò incontro ad un processo di coagulazione da cuirisultarono cinque sassolini di forma e dimensioni differenti, caratterizzati da unacolorazione giallo-marrone interrotta solo da qualche punteggiatura biancastra.

Di questo straordinario evento venne fatto un accurato resoconto in una pergamenache, nella prima metà del XV secolo, venne sottratta ai francescani da due monacibasiliani; ai giorni nostri sono arrivati dei documenti del XVI e del XVII secolo cheriportano questo accadimento miracoloso. Quattro secoli dopo, nel XII secolo, i monacibasiliani, che fino a quel momento avevano celebrato le funzioni religiose nella Chiesa diSan Legonziano, lasciarono Lanciano e la chiesa venne affidata, prima, alla gestione deifrati benedettini e successivamente, nel 1253, a quella dei francescani conventuali, i quali,nel 1258, ricostruirono la chiesa e la dedicarono a San Francesco d‘Assisi (Assisi 1181 o1182 - 1226). Nel 1809, quando l‘imperatore Napoleone Bonaparte (Aiaccio 1769 -Sant‘Elena 1821) soppresse tutti gli ordini religiosi, anche i francescani lasciarono

Lanciano, facendovi ritorno solo nel 1953.

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72Le specie eucaristiche miracolose furono collocate in un reliquiario d‘avorio ed

inizialmente custodite nella Chiesa di San Legonziano, dopodiché, vennero trasferitenella Chiesa di San Francesco.

Il 1 Agosto 1566 un frate minore, di nome Giovanni Antonio di Mastro Renzo,temendo che i turchi potessero rubare o peggio ancora, distruggere, durante una delleloro incursioni in Abruzzo, le preziose reliquie, decise di trasferirle in un luogo piùsicuro, tuttavia, dopo aver camminato tutta la notte, si ritrovò, la mattina dopo, ancora difronte alle porte di Lanciano, quasi come se una potente forza invisibile avesse volutoimpedire al frate di portare via le reliquie dalla cittadina.

Il religioso ed i suoi compagni, quindi, compresero che dovevano rimanere a Lancianoper custodirvi le reliquie; esse, perciò, vennero collocate all‘interno di un vaso di cristalloche, a sua volta, fu posto in un armadio di legno provvisto di quattro serrature. Nel 1920le reliquie furono trasferite dietro il nuovo altare maggiore e dal 1923 la carne miracolosaviene conservata tra due vetri nella raggiera di un ostensorio rotondeggiante posto allestremità superiore di un reliquiario in argento, realizzato nel 1713 ed alto 63 cm e largo44 cm mentre i cinque coaguli sono custoditi all‘interno di un calice di vetro provvisto dicoperchio, anch‘esso di vetro e situato ai piedi del reliquiario, tra due angeli oranti. 

Le due reliquie furono sommariamente esaminate nel 1574, nel 1637, nel 1770 e nel1886; il 17 Febbraio 1574 l‘arcivescovo Rodriguez avrebbe stabilito il peso totale deicinque coaguli che sarebbe risultato essere equivalente a quello di ciascuno di essi,tuttavia, questo inesplicabile fenomeno non si ripeté nei successivi controlli.

Durante la ricognizione del 26 Ottobre 1886, venne di nuovo accertato il peso totaledei cinque "sassolini", risultato essere pari a 16,505 grammi e quello di ciascun grumo, ingrammi, rispettivamente, 8, 2, 45, 2, 85, 2, 0,5, 1,15, a cui furono aggiunti 5 milligrammidi polvere di sangue di colore marrone scuro, depositatasi sul fondo del calice.

Vi sono alcuni documenti storici che attestano che le reliquie vennero fatte oggetto divenerazione a partire dal XVI secolo, periodo in cui vennero anche portate più volte inprocessione.

Nel 1953, poco tempo dopo il rientro ufficiale dei Frati Minori Conventuali nelSantuario Eucaristico, vi fu chi iniziò a manifestare l‘intenzione di sottoporre le reliquiedel Miracolo Eucaristico di Lanciano ad una rigorosa indagine scientifica e grazieall‘autorizzazione rilasciata dall‘arcivescovo della cittadina abruzzese, Mons. PacificoPerantoni e dal Ministro Provinciale d‘Abruzzo dell‘Ordine dei Frati Minori Conventuali,nel 1970, la comunità religiosa di Lanciano si rivolse ad un esperto di fama internazionale, il Prof.Odoardo Linoli, libero docente in Anatomia e Istologia Patologica ed in Chimica eMicroscopia Clinica, nonché Primario Direttore del Laboratorio di Analisi Cliniche e diAnatomia Patologica dell‘Ospedale di "S. Maria sopra i Ponti" di Arezzo, al quale venneaffidato l‘incarico di eseguire tutte le analisi necessarie al fine di verificare che le reliquiedi Lanciano fossero realmente di natura organica.

Il giorno 18 Novembre 1970, il Prof. Linoli, coadiuvato dal Prof. Ruggero Bertellidell‘Università degli Studi di Siena, prelevò, dalla periferia dell‘Ostia -Carne, duecampioni di ridotte dimensioni che risultarono avere un peso di 20 milligrammi; prima diprelevare dei campioni anche dal sangue miracoloso, al Prof. Linoli venne chiesto diverificare il peso dei singoli coaguli, quello totale e se quest‘ultimo fosse effettivamenteequivalente al peso di ognuno dei "sassolini".

Poiché i ricercatori in quell‘occasione non erano provvisti di bilancino, ne vennechiesto in prestito uno alla vicina farmacia e con esso venne appurato che il peso totale

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73del sangue di Lanciano, esclusa la polvere di sangue, era pari a 15.85 grammi, valore,quindi, differente da quello del peso di ogni singolo globulo.

Subito dopo questa doverosa verifica, il Prof. Linoli prelevò, da un coagulo di sangue,alcuni frammenti del peso complessivo di 318 milligrammi. Una volta terminata la fasedel prelievo dei campioni, le reliquie furono ricollocate all‘interno dell‘ostensorio, ilquale, a sua volta, venne posto nell‘attuale tabernacolo-custodia.

Il 4 Marzo 1971 i Proff. Linoli e Bertelli resero pubblici i risultati delle analisi con unadettagliata relazione. I due campioni prelevati dall‘Ostia-Carne vennero reidratati,dopodiché, mediante l‘impiego di un microtomo, vennero ottenute delle sottilissimesezioni che vennero colorate e sottoposte ad un‘attenta osservazione microscopica perl‘analisi istologica. Il tessuto risultò essere costituito da fibre muscolari striate unite per leestremità e raccolte in fasci di diverso spessore e orientati in varie direzioni.

Il fatto che tali fibre non decorressero affiancate, come si verifica, ad esempio, con lefibre muscolari scheletriche, che dalle loro estremità si dipartissero diramazioninastriformi e che fosse presente il lobulo di tessuto adiposo, nel quale normalmentepenetrano le fibre muscolari striate, consentì di accertare che quello che la tradizionepopolare e religiosa aveva da sempre ritenuto un pezzo di "carne" era effettivamente talee costituito da tessuto muscolare striato del miocardio .

I campioni prelevati dal coagulo di sangue, invece, risultarono essere costituiti da unmateriale filamentoso riconducibile a fibrina , nelle cui maglie vennero rivelati unasostanza granulare di colore gialloverdastro, derivata dall‘emoglobina ed alcuni corpiestranei. Questi campioni vennero sottoposti al "Test di Teichmann" modificato da Bertrand, al"Test di Takayama" ed a quello di Stone e Burke, al fine di rilevare, rispettivamente, laeventuale presenza di cristalli di ematina cloridrato , dell‘emocromogeno e delle ossidasi ematiche. Non venne riscontrata traccia dei suddetti cristalli e dello emocromogeno, adifferenza dei campioni di sangue umano normale essiccato ed impiegato come controllopositivo, tuttavia, tale assenza non costituisce un‘anomalia in quanto il sangue puòperdere la proprietà di produrre queste due sostanze, qualora venga esposto alla lucediretta del sole, a temperature elevate o ad agenti ambientali ossidanti.

La positività dei campioni al Test di Stone e Burke confermò, invece, la presenza dellecaratteristiche ossidasi di natura ematica e al fine di dissipare ogni dubbio su tale natura,venne eseguita anche un‘analisi cromatografica in strato sottile, grazie alla quale venneidentificata l‘emoglobina ed appurato, quindi, che i cinque globuli erano effettivamentecostituiti da sangue coagulato.

Con il test immunoistochimico della Reazione di Precipitazione Zonale di Uhlenhuth,comunemente impiegato in medicina legale ed in immunologia al fine di stabilire laspecie di appartenenza di un tessuto, i ricercatori dimostrarono che il frammento dimiocardio ed il sangue appartenevano alla specie umana mentre con il testimmunoematologico della reazione detta di "assorbimento-eluizione" venne stabilito chesia il tessuto miocardico che il sangue appartenevano al gruppo sanguigno AB , lo stessoemogruppo al quale appartiene anche il sangue riscontrato nelle formazioni, che latradizione popolare e religiosa ha sempre ritenuto fossero macchie e colature ematiche,visibili sulle impronte anatomiche anteriore e posteriore del corpo dell‘uomo dellaSindone! L‘appartenenza di ambedue le reliquie allo stesso gruppo sanguigno suggerisceche provengano dal medesimo individuo, tuttavia, non può essere esclusa la possibilitàche esse abbiano origine da due differenti individui aventi lo stesso emogruppo.

Sui campioni di sangue miracoloso, inoltre, venne eseguita un‘analisi elettroforetica  su acetato di cellulosa al fine di verificare se in essi fossero presenti le tipiche proteine

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74sieriche. L‘analisi ebbe un esito positivo ed il tracciato elettroforetico risultante fucomparabile con quello ottenuto da sangue umano normale. I ricercatori, infine,polverizzarono e reidratarono 100 milligrammi di sangue miracoloso e stabilirono che glielementi in esso presenti - cloruri, fosforo, magnesio, potassio e sodio - erano in quantitàridotta rispetto alla norma mentre il calcio era presente in quantità maggiore.Taleriduzione può essere ricondotta sia a processi di invecchiamento e di depauperamentooccorsi nel corso dei secoli che a "scambi" avvenuti con le pareti interne del contenitore divetro nel quale le reliquie furono conservate. L‘arricchimento in calcio, invece, èprobabilmente da imputare ad un apporto esogeno dovuto alla caduta nel calice dellapolvere muraria, ricca di sali di calcio, staccatasi dalle pareti dell‘edificio. 

Le analisi istologica e chimico-fisica dei campioni prelevati dalle reliquie non hannorilevato la presenza di sali e composti conservanti comunemente impiegati nell‘antichitàper il processo di mummificazione , comunque, l‘identificazione di proteine integre nellacarne e nel sangue miracolosi di Lanciano, dopo dodici secoli, non costituisce un eventoeccezionale, difatti, proteine strutturalmente integre sono state rilevate anche in mummieegiziane risalenti a 4000-5000 anni fa. È doveroso fare presente, tuttavia, che vi sono dellenotevoli differenze tra lo stato di conservazione di un corpo o di un pezzo anatomico che siano statisottoposti a trattamenti specifici per la mummificazione e le reliquie di Lanciano ; queste ultime,difatti, quantunque siano state esposte per 1200 anni a forti escursioni termiche,all‘umidità e soprattutto, agli attacchi di parassiti e di microrganismi saprofiti, non sonoinesplicabilmente andate incontro a decomposizione ed è incomprensibile anche come leproteine di cui sono costituite tali reliquie si siano mantenute integre.

Al termine delle analisi di laboratorio, il Prof. Linoli escluse la possibilità che lereliquie di Lanciano fossero un falso medievale in quanto ciò avrebbe presupposto chequalcuno fosse in possesso di nozioni di anatomia umana molto più avanzate di quellediffuse tra i medici del tempo, nozioni che avrebbero consentito di rimuovere il cuore diun cadavere e di dissezionarlo al fine di ottenere un frammento di tessuto miocardicoomogeneo e continuo. Inoltre, qualora il sangue fosse stato prelevato da un cadavere, nelvolgere di un brevissimo arco di tempo, esso avrebbe subito una grave alterazione perdeliquescenza o putrefazione.

I risultati delle analisi condotte dai Proff. Linoli e Bertelli furono pubblicati in unarelazione dal titolo "Ricerche istologiche, immunologiche e biologiche sulla Carne e sulSangue del Miracolo Eucaristico di Lanciano (VIII sec.)", suscitando un grande interessenella comunità scientifica internazionale, a tal punto da attirare l‘attenzione persino delConsiglio Superiore dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità OMS, il quale, nel 1973,istituì una commissione scientifica con il compito di convalidare i risultati delle analisieseguite dai ricercatori italiani e di confermare le conclusioni a cui erano giunti.

Dopo 15 mesi e 500 esami, tra cui gli stessi eseguiti dai ricercatori italiani, lacommissione dell‘OMS confermò, senza riserve, quanto era stato dichiarato e pubblicatoda questi ultimi. I membri della commissione scientifica istituita dall‘OMS esclusero confermezza la possibilità che il tessuto miocardico fosse mummificato e fecero presente chela perfetta conservazione di reperti organici, conservati per dodici secoli all‘interno direliquiari di vetro, in totale assenza di sostanze conservanti, antisettiche, antifermentativee mummificanti, contravviene a tutte le leggi conosciute della biologia. La commissione,inoltre, pose l‘accento sul fatto che gli elementi cellulari costituenti il frammento di tessutomiocardico avevano mantenuto inalterata la propria integrità strutturale e funzionale.

Nel 1981 i Frati Minori Conventuali di Lanciano chiesero al Prof. Linoli di eseguireuna seconda indagine scientifica sull‘Ostia-Carne, allo scopo di studiarne più a fondo sia

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75la struttura macroscopica che quella microscopica. Nella relazione dal titolo "Studioanatomo-istologico sul Cuore del Miracolo Eucaristico di Lanciano (VIII sec.)", che il Prof.Linoli redasse al termine di tale indagine, si legge che la reliquia presenta una morfologiatondeggiante, un diametro compreso tra 55 e 66 mm, una colorazione giallo-bruno-marrone ed un‘ampia apertura irregolare al centro, dove sono visibili anche 14 forellini,presumibilmente determinati dall‘infissione di altrettanti piccoli chiodi al fine dimantenere distesa l‘Ostia-Carne su una tavoletta di legno.

L‘analisi istologica evidenziò due esili rami del nervo vago , la caratteristica laminafibro-elastica che riveste tutte le cavità cardiache, l‘endocardio - la cui superficie apparesollevata nelle "trabecole carnee", morfo-strutturalmente analoghe a quelle del cuoreumano - alcuni lobuli di tessuto adiposo, numerose strutture vascolari arteriose e venosedi differente calibro ed il vestigio del ventricolo destro e sinistro, le cui dimensioniappaiono ridotte a seguito della disidratazione tissutale a cui l‘Ostia-Carne è andataincontro nel corso dei secoli nell‘ambito del naturale processo di mummificazione.

―Dio può tutto!‖:   … con il miracolo del sole avvenuto a Fatima   Con le statue della Madonna che trasudano olio  Con le statue della Madonna che piangono lacrime veramente umane  Con le statue della Madonna che piangono vere lacrime di sangue umano,

come la Madonnina di Civitavecchia  Con le foto ―strane‖ che avvengono nei vari luoghi di apparizioni come

spesso avviene a Medjugorje  Con i volti di Gesù, di Maria, di padre Pio e di altri santi che appaiono su

muri per effetto dell‘umidità, che appaiono su vetri in modo inspiegabile   Con immagini del volto di Gesù che appaiono su tronchi di alberi che, per

effetto ―misterioso‖, contorcendosi assumono le fattezze del volto del nostro adorabileDivino Maestro  E con tanti altri miracoli dei quali è piena la storia… 

…quindi caro lettore, che difficoltà potrà mai aver trovato Il Signore a uscire dalventre di sua madre passando all‘esterno come faceva attraversando i muri, come la luceattraversa il cristallo e come ci racconta il vangelo del giorno della Risurrezione, lasciandocosì intatto il ventre della Madre e lasciandola quindi ―sempre vergine‖?

Lui che ha creato le stelle più lontane, che difficoltà può mai incontrare aimpressionare anche delle pellicole fotografiche, dei teli, come è successo a Guadalupe, e

come è avvenuto alla ―vera‖ Sindone e come è stato anche per la Sindone della qualeparla Caterina Emmerich?Lui che ha creato la macchina più perfetta che più perfetta non si può, cioè il corpo

umano, ha voluto raccontare a Caterina Emmerich e a Maria Valtorta ―il Mistero dellaSindone‖, ma se non vogliamo crederGli, se non vogliamo credere a questa ―meravigliosafoto‖ su tela da Lui fatta, cosa mai potremo capire dai nostri microscopi?… e a propositodi foto ―fatte‖ grazie al nostro Signore, lo sai caro lettore che noi nelle due iridi dei nostriocchi abbiamo delle ―foto dinamiche - nel senso che si possono modificare nel tempo ― ditutti i nostri organi, il cuore, il fegato, il pancreas, il colon, l‘intestino, i polmoni, le ossa,tutti gli arti e gli organi dei nostri sensi… tutto in esse è rappresentato, che meraviglia se

ci meditiamo un pochettino… e noi non vogliamo credere all‘autore di queste meraviglie? Ma se non gli crederemo, se non lo ameremo, Lui a cui nulla è impossibile , una cosanon potrà fare e cioè salvarci!

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78mia madre non lo capisse. Era lei stessa un‘artista. Si era diplomata in pianoforte a SantaCecilia, col Maestro Sgambati, quello che ha la lapide in Piazza di Spagna. La notavospesso assorta a gustare le opere che mio padre faceva ripassare ai più bei nomi dellalirica. Erano di casa Beniamino Gigli, Aureliano Pertile, Benvenuto Franci, Giacomo LauriVolpi, Walter Monachesi, Rosetta Pampanini… Quest‘ultima era talmente… vasta che, perentrare in casa, introduceva prima un seno e poi, con un saltello, l‘altro, e noi bambini ciridevamo tanto.

Papà andava a trovare Moscagni, e pagava il tram a Gigli ancora squattrinato. Venneper qualche tempo anche Alberto Sordi che, secondo mio padre, aveva dei numeri per lalirica. Poi si dette al altra arte, e non pagò il conto delle lezioni, sempre secondo mio padre,che non lo perseguì neppure, tanto se ne dichiarava schifato. Del resto anche altri nonpagarono.

Una volta –raccontava mio padre, gli si presentò un Padre Gesuita con una bellissimasignora impellicciata, garantendo per lei. Dopo una serie di lezioni, la signora scomparve,e con essa il Gesuita. Mio padre riuscì a rintracciarlo, qui a Roma, ma quegli negò tutto,anzi fece l‘offeso. Questo è uno dei motivi per i quali il mio genitore non poteva vedere iGesuiti. Degli altri, ancora più seri, diremo dopo.

I miei primi ricordi risalgono molto indietro. Una volta, già grande, dicevo a miamadre che avevo nella fantasia l‘immagine di enormi candele che correvano, mentre iostringevo nelle mani un palloncino rosso e un frustino da cavallo. ―Era la corsa dei ceri diGubbio, per Sant‘Ubaldo. Avevio due anni‖. Di quella gita ricordo perfino gli odori di unagrande cucina fumosa, e questo –dicono gli psicologi- è segno di grande sensualità.Ricordo ancora di quando mia madre mi stringeva a sé e mi scaldava col suo tepore. Eradolcissima mia madre. Parlava poco, non alzava mai la voce, era di una delicatezzastraordinaria con tutti. Non ci difendeva mai quando avevamo torto verso gli altri, anziesigeva che chiedessimo scusa. Una volta sola ci difese da Romoletto. Era questo unmontone iroso, abitualmente legato alla catena nella tenuta di una zia, che noi piccoli cidivertivamo a stuzzicare con lazzi e sberleffi, a debita distanza. L‘animale si lanciavaindispettito alla carica, a testa bassa, ma la catena lo arrestava. Quella volta era sciolto, enoi non lo sapevamo. Alle nostra urla, dopo che l‘animale ebbe superato la distanzaconsueta, mia madre comparve, si lanciò, lo afferrò per le corna con la forza che una donnasa tirar fuori in quei frangenti, e lo trattenne finchè non arrivarono gli aiuti. E noi maschieravamo letteralmente impietriti dallo spavento. Ed avevamo torto, torto marcio, perchégli animali vanno rispettati.

Mamma parlava con le azioni, e queste incidevano profondamente nell‘animo mio. Dagrande mi sono fatto questo convincimento, di cui però non ho trovato conferma in nessuntrattato di pedagogia: i buoni ed i cattivi esempi non hanno effetto allo stesso modo. Ibuoni muovono la parte più nobile di noi, l‘intelletto, i cattivi la bestia che cova nel nostrointimo. Ma l‘uomo resta sostanzialmente libero. Non si tratta di automatismi. Anzi nelcaso del buon esempio la libertà viene esaltata, perché è favorita la scelta razionale. Lavera libertà infatti non consiste nelle facoltà di scegliere tra il bene ed il male (altrimentiDio non sarebbe libero), ma nello scegliere nell‘ambito del lecito. 

Mia nonna mi mandava coi fratelli in Parrocchia ad apprendere il catechismo. La miaParrocchia d‘origine, là dov‘è il bel Battistero che mi aprì la fonte della grazia, e dove mifurono imposti i nomi di Pietro e Arcangelo (l‘ultimo è di un avo), è San Giovanni inLaterano, sede dei papi da Costantino alla cattività d‘Avignone. Lì Carlo Magno, nellanotte di Natale dell‘800 fu acclamato Imperatore, lì Bonifacio VIII proclamò il Giubileo del1300. Ma qualche anno dopo la mia nascita, divenne mia Parrocchia la splendida Santa

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79Maria in Domnica alla ―Navicella‖. Lì io appresi le prime parolacce della mia vita, perchél‘ambiente era alquanto misto, data la prossimità del complesso di palazzoni popolari (oraabusivamente abbattuti), prospicienti l‘Ospedale Militare del celio. Quando mia nonna udìi miei primi ―figlio di mignotta‖, ―vaffanculo‖, ―li mortacci tua‖, dapprima rischiò disvenire, poi mi cacciò via dalla sua stanza, ed infine mi dispensò in perpetuo dalcatechismo. Ma io non capivo ancora a fondo quelle parole. ―M.ignotae‖ annotavano icuriali a Santo Spirito. Proprio davanti al Celio, qualche tempo dopo, incontrai il Parroco,Don Mario Di Sora, un gorilla dall‘occhio ceruleo. 

―Perché non vieni più a catechismo?‖, mi gridò col suo vocione da orco. ―Nonna non vuole‖. ―E perché?‖ ―Perché ci imparo troppe parolacce‖. Fu così che beccai il primo pesante schiaffone da Santa Madre Chiesa. Ma allora –

ricordo- non me la presi tanto.Appresi poi, da Gesuita, che a quell‘età tenerella avevo già commesso uno dei due

peccati di San Luigi Gonzaga, quello di aver ripetuto parolacce, apprese da lui presso laguarnigione della fortezza di Mantova. L‘altro quello di aver caricato e sparato uncannone senza autorizzazione, non lo potevo commettere, per mancanza di cannone. Mafeci di peggio. Per dispetto alla Germania (che aveva fatto soffrire tanto i nostri soldati),attaccai un barattolo alla coda del gatto dell‘inquilino di sotto, il tedesco Signor AlfredNolte, Camicia bruna di Hitler, il quale (il gatto) fuggì in preda a panico crescente perl‘orrendo fragore. Temendo complicazioni internazionali i miei genitori mi imposero dichiedere scusa al tedesco –vi assicuro che avrei più volentieri chiesto scusa al gatto- e mimandarono a letto senza cena. Fu quella la notte in cui sognai un albero di patate fritte. Mala debolezza col Signor Nolte ci costò cara, come costò cara all‘Europa la debolezza conHitler. Appena invasa la Polonia, il tedesco si prese, d‘arbitrio, una camera in più. 

A me piaceva moltissimo la musica, e il canto in particolare. Avevo imparato moltipezzi udendo le lezioni di mio padre, e mi garbava eseguirli. Il Maestro ne era per unverso compiaciuto, e dispiaciuto per l‘altro, perché io avevo manifestato il desiderio di fareil cantante. Diceva sempre ―carmina non dant panem‖. 

Difatti non tutti quelli che avevano u numeri per riuscire entravano in teatro. Anche lìc‘era quella ―mafia‖ che si trova in tutti gli ambienti dove c‘è da guadagnare, non esclusala nostra Santa Chiesa, come vedremo, anzi come abbiamo tutti abbondantemente visto; ledonne in particolare correvano i rischi che si possono immaginare con impresari senzacoscienza (per questo mio padre le accompagnava di persona, eccetto nel caso che adifettar di coscienza fossero in primis le stesse interessate, le quali non avrebbero davverogradito di essere accompagnate). Vi posso garantire che il canto italiano non ha potutoonorarsi di voci stupende, che non avevano nulla da invidiare alla Callas o a Caruso,semplicemente perché non hanno avuto appoggi politici o simili. Non ero solo io agiudicare, ma lo diceva mia madre, lo diceva una quantità di fini intenditori che venivanoin casa, o presso i quali si andava per le audizioni.

L‘autore a me più congeniale era Puccini. Quando cercavo di eseguirlo mi venivano lelacrime, mentre i miei fratelli mi prendevano in giro. Mio padre aveva anche lui grandevenerazione per Puccini, ma non si limitava a quello. Quando, a novantadue anni, nonriusciva più a leggere, eseguiva al piano ben centro trenta opere a memoria. Ed era la miadelizia: ―Mi pagano per fare quello che mi piace‖. Ma a me non volle dare quella delizia:non mi dette neppure una lezione, anzi proibì a mia madre di darmene di pianoforte. Mala brava donna non reputò di dover ubbidire. Naturalmente non potei fare molti progressi

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81gareggianti proseguivano con il secondo, chiamò il cameriere: "Ottima la vostra pasta. Cen'è un altro po'?‖. Si sorprese sentendosi dichiarare vincitore dagli stessi concorrenti.

Ma il Maestro aveva soprattutto fame e sete di giustizia, e in questo mi è stato digrandissimo esempio. Aveva combattuto come ufficiale di artiglieria da campagna, nellaguerra del '15-18. Una volta si senti tirare per la giubba da un ufficiale austriaco ferito:aveva il ventre squarciato. "Sono un medico‖, gli disse il nemico ―se mi soccorrono subitoho probabilità di salvarmi, altrimenti no. La prego, abbia pietà dei miei bambini‖. Miopadre lo avviò per primo all'ospedale da campo. Il colonnello lo rimproverò, perché nonaveva dato la precedenza agli italiani. Rispose mio padre: "Ho imparato dal cappellano.L'ho visto arrivare con un ferito austriaco sulle spalle. Ha detto che siamo tutti figli dellostesso Padre, e che il ferito non ha più divisa. Perciò chi ha più bisogno ha la precedenza‖. 

Come tenente, mio padre comandava una batteria, cioè sei cannoni. Un giorno il suocolonnello gli comandò di far fuoco su delle truppe che avanzavano dalla vallata nebbiosa."Ma è sicuro che non siano i nostri?- gli obiettò il tenente dopo aver guardato al binocolo."Non discuta, ordini il fuoco‖. "Colonnello, ho motivo di pensare che Ella sia troppoprecipitoso‖. Il superiore trasse fuori la pistola: "Ubbidisca‖. "Mi dispiace, non posso‖ . Ecolonnello si innervosiva sempre di più. Fortuna volle che la nebbia si squarciasse. Miopadre porse il binocolo al Colonnello, e questi rimise tremante la pistola nella fondina."Tenente, lei è g'rande, sono i nostri‖ disse dopo aver osservato: ―Mi dia pure della bestia"."Colonnello, tutti possiamo sbagliare. L'importante è correggersi in tempo". 'Tenente, iltempo l'ha procurato lei, con la sua calma. Grazie‖. 

Mio padre tacque sull'episodio, mai pubblicato fino ad oggi. Me ne parlò da vecchio,ed io non so né luogo, né tempo, né nome.

Un nostro soldato di fanteria era stato condannato a morte, perché accusava terribilicefalee, che alle varie commissioni mediche risultavano inesistenti. 11 suo rotolarsi interra, invece di andare all'attacco, era una chiara dimostrazione di viltà davanti al nemico.Ma mio padre, che con tutta la Compagnia di artiglieri era in prossimità, per azione dicopertura alla fanteria, informato vagamente della esecuzione imminente, si ricordò diaver visto, durante una sua uscita per collegamento, un soldato tutto solo che bagnava latesta in un ruscello gelido. Saltò a cavallo, volle vedere il soldato, lo riconobbe, lo salvò.

Ma tuo padre, dirà il lettore, la guerra non la faceva? Stava solo a fare il buonSamaritano? E' la domanda che gli posi lo stesso, da ragazzo. Papà mi guardò a lungo: ―Laguerra è una realtà terribile, anzi assurda, perché devi uccidere per ubbidienza gente chenon ti ha fatto niente, e che deve ubbidire come te. Generalmente lo non vedevo l'effettodelle mie cannonate. Ma una volta dovemmo sparare a zero contro gli austriaci che eranoarrivati fino a noi. E' per quel macello che lo sono vivo. Ma lo ho avuto la fortuna di essereartigliere. Al macello andavano le nostre fanterie negli stupidi attacchi frontali voluti daquell'antiquato di Cadorna, che seguiva i precetti dei manuali.

Aveva ragione allora Benedetto XV definendo la guerra una inutile strage. Eppure aquel tempi era considerato un disfattista, un mestatore. Ma la Chiesa è stata discontinua eincoerente nella difesa della pace. Anche adesso il Papa predica la pace, ma il Vaticano,dice David Yallop, ha partecipazioni azionarie in fabbriche d'armi (così come hapartecipazione nella fabbrica dei preservativi, pur condannando gli anticoncezionali), eYallop non è stato smentito, pur avendo sfidato il Vaticano a farlo, anche su più graviargomenti, col suo "In God's name".

Per vedere l'effetto del cannoneggiamento, a quel tempi bisognava andare di personase si voleva indicare alla fanteria quali varchi erano aperti all'avanzata. Si mettevano in unelmo i nomi degli ufficiali più giovani e si tirava a sorte. Una volta toccò a mio padre.

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82―Pietro, vedi di tornare‖, dissero i compagni, perché il sorteggio continuava fino al ritornodi qualcuno con le notizie. ―Non temete, sarà pensiero mio". Naturalmente sapeva diessere atteso prima di tutti dal nemico, che stava con gli occhi bene aperti dopo il tacer deicannoni. Strisciando in salita come un serpente, riuscì a localizzare sufficienti passaggi. Poilocalizzarono lui e gli spararono addosso senza colpirlo. Si acquattò dietro un roccia, masapeva di non potervi rimanere. Raccomandò l'anima a Dio, prima di gettarsi a precipizioper il declivio. Alcuni spari ancora, poi più nulla. Ne gioì, mentre i suoi compagni, disotto, ne tremarono. Era accaduto che la nebbia scendendo rapidamente, come suole,lungo la costa del monte, aveva occultato l'esploratore agli occhi dei nemici. Da quelmomento mio padre non odiò altra nebbia che quella del cervello. E a quella tenuecreatura di Dio anch'io sono grato, perché le debbo l'esistenza. Mi si è fissata nellamemoria questa frasetta di Livio incontrata per la prima volta al liceo: ―Nebula matutinatexerat inceptum‖. Mi suona tanto bene. 

C'è un'altra cosa che amo, e che non è così evanescente come la nebbia. E' l'elmo cheprotesse il capo di mio padre, e consentì la mia nascita. Lui mi raccontò che un giornod'estate se l'era tolto per tergersi il sudore della fronte. Avvenne uno scoppio di shrapnellnel preciso istante in cui se lo rimetteva. Sono evidenti sull'elmo, che è solidissimo, trepiccoli crateri. Quando mio padre morì, a novantadue anni e mezzo, mentre larappresentanza militare attorniava la salma del Colonnello, io deposi con commozionesulla bara l'elmo del guerriero buono, che gli aveva permesso di sostituire per tanti anni(con l'interruzione della seconda guerra mondiale, ma solo come Capitano di censura) ladolcezza del canto e della musica al rombo delle artiglierie. Il Maestro mi ha dunqueinsegnato ad ubbidire senza far torto alla coscienza, ed anche a disubbidire a lui, comevedremo.

Un altro militare nella mia famiglia mi ha insegnato qualcosa di più specifico inmateria di ubbidienza, il mio bisnonno materno (ma era ormai l'insegnamento dellastoria). Aveva un nome buffissimo, Zenobio. Era capitano dei pontifici a Porta Pia. Ma osòrifiutarsi di ordinare il fuoco del suo reparto, contro i bersaglieri, perché ritenevainaccettabile il perdurare del potere temporale dei Papi, e l'uccidere i fratelli italiani.Ufficialmente fu un traditore. Dovette fuggire, e perfino i ―buzzurri" lo trattarono consospetto. lo avrei fatto come lui, pur rispettando al pari di lui il Papa come Capo supremodella Chiesa. La famiglia di Zenobio perdette il suo stipendio - mia nonna nacque pochimesi dopo -, e rimase nelle ristrettezze per lunghi anni, finché Pio IX, mosso a pietà (erasenz'altro un buono, ma non capiva quanto prestigio avrebbe avuto la Chiesa se avesserinunciato spontaneamente alla sovranità politica che non gli competeva), non assegnòuna pensione alla presunta vedova (di Zenobio non si era saputo, né si seppe più nulla),che dovette però prostituirsi al bacio della Sacra Pantofola. Terenzio Mamiani non si erapiegato ad accettare l'amnistia in cambio del pentimento. Pentimento di che? Quelli si cheerano uomini! E a lui dovette ricorrere Pio IX !

E‘ da notare, che mentre nella prima stesura di 20 anni fa in questo libro avevo definito « buffissimo » ilnome del mio antenato, Zenobio, al coraggio del quale si deve il fatto che la perdita del « potere temporaledella Chiesa non sia stata segnata dal troppo sangue ». Oggi, mi rendo conto, dopo aver conosciuto gli amicidell‘Arca della Bellezza, il cuore del cui progetto sono i Borghi di  Xenobia, che con il suo stesso nomepotremo a nostra volta avviare su scala universale il Popolo dei Nomadelfi, Vangelo vivente, realizzata dadon Zeno; mi rendo conto di quanto il Signore avesse iscritto nel nome di questo mio antenato, giasettant‘anni prima della mia nascita, il segno che il mio incontro con l‘Arca era voluto da Lui. E ringrazio Diodi avermi dato questo stuolo di amici e collaboratori.

S. Ignazio di Loyola dice che bisogna ubbidire ―perindeac cadaver‖ oppure "come un

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84Nei miei studi fui fortunatissimo. All'asilo infantile frequentai la Scuola di Sant'Anna in

via Buonarroti. Avevo una suora santa, Edmonda, talmente santa che accettava sorridendoche lo la chiamassi suor Immonda, perché non sapevo pronunciare in altro modo quelnome difficile, né d'altra parte mi rendevo conto della cosa orribile che dicevo. Ricordotutti i lavoretti che la suora ci faceva eseguire. Punteggiare con uno spillo i contorni di beidisegni colorati, lavorare al gioco di pazienza, contare col pallottoliere. Mi piacevamoltissimo assistere alle recite e alle operette delle educande e delle alunne delle superiori,le quali sapevano anche truccarsi da maschi. Mi colpì molto la scena di un ladro che rubain chiesa e poi, colpito da un fulmine, muore recitando l'Ave Maria. Di una operetta incostume settecentesco, ricordo, con la musica, le parole di una dama:

―Sono vezzosa, cerimoniosa, so comportarmi assai ben,ed alla danza per l'eleganza mi faccio sempre ammirar,con un sorriso un po' birichino conquisto vaghi cavalier ed ai miei piedi imbambolati li vedo poi tutti cader‖. 

Confesso che anch'io, maschio latino, fui precocemente imbambolato dal fascinofemminile. Dio ha saputo fare: la donna è una gran cosa. Oggi però resto male a vederecome i bambini siano guastati da pubblicità, da films, da illustrazioni che profananol'amore, solleticando solo gli istinti. Allora era più facile mantenersi onesti, e le ragazzeerano più riservate. Il male esisteva senz'altro, ma chi lo faceva non lo sbandierava. Perciòlo scandalo era circoscritto. E non mi si venga a dire che si trattava di pura ipocrisia.L'ipocrita nasconde comunque il male che fa, e che merito c'è a fare il male senzanasconderlo? Quello della sfacciataggine. Gesù ha detto "Guai a chi dà scandalo". Loscandalo è peggio dell'omicidio, perché spegne la vita dell'anima.

Certo i ragazzi di oggi sono più svegli. Ad un bambino, che contemplava estasiato unospogliarello in televisione, provai a dire di non guardare quelle brutte cose. "Non capiscimente,- mi rispose‖ sono bellissime. Sei forse un frocio?". A proposito, sapete che origineha questa parola? I mercenari del Papa andavano a ubriacarsi nelle bettole di Roma, e perquesto veniva loro il naso grosso, onde i romani li appellavano frocioni (dalle larghefroge). Siccome poi andavano a dormire nelle caserme pontificie, il popolo faceva le suecongetture.

Ad un altro bambino cercavo di far capire che non si leggono certe riviste (che igiornalai ormai danno a tutti). "Ma io mica le leggo, guardo le figure‖. E' duro restar seridavanti a certe risposte, che indicano senz'altro un progresso rispetto a noi, ma questo èl'aspetto positivo del male che non è mai totalmente male. Il conoscere anzi è in sé unabuona cosa, ma è un po' come il mangiare: deve essere digeribile.

A cinque anni andai in prima elementare alla Ruggero Bonghi, con l'ottima maestra DiPietro, che rividi poi molto anziana, quando ero già sacerdote, piangente di commozione.A scuola dimostrava una grande esperienza e notevoli capacità didattiche. Nessuno osavadisturbare perché l'insegnante suscitava rispetto. Era severa, non sorrideva mai, se non ainostri genitori. Una cosa incredibile, che neanche lo sapevo capire: rifiutavo la lezione dimusica: mi mettevo a piangere,disperatamente,ogni volta che iniziavano i solfeggi.'Proprio tu, figlio di musicisti‖, mi diceva la maestra, ma mi sopportava. Forse pensavache io di musica ne avessi piene le tasche. Ora so che il numero (ritmos) senza l'essere nonè mai musica, con buona pace dei Pitagorici.

Ogni giorno c'era mezz'ora di catechismo, ed io mandavo tutto a memoria, pago disaper ripetere, ma quello che apprendevo non mi toccava. Mi commuovevano però le

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87autorità militari americane indissero nelle zone occupate dopo la II guerra mondiale. Gliimputati in questo processo erano tutti direttori della IG Farben, la più grande industriachimica tedesca. La compagnia crebbe notevolmente durante la I guerra mondiale quandofu incaricata dello sviluppo del "processo di Haber" per produrre ammoniaca, e arrivare alnitrato sintetico, importante componente nella fabbricazione di esplosivi : dinamite e TNT.

La società incorporò l'Agfa, Basf, Bayer, Hoechst (produce la RU486, pillola abortiva )e altre piccole imprese chimiche tedesche. Durante la II guerra mondiale, una sussidiariadella IG Farben produsse il velenoso gas Zyklon B utilizzato nei campi di sterminio. LaIG Farben si occupò anche della produzione di petrolio sintetico e gomma (detta Buna)derivata dal carbone ad Auschwitz, il che segnò l'inizio dell'attività delle SS e dei campidurante l'olocausto. Al suo massimo, nel 1944, la fabbrica faceva uso di 83.000 schiavi.

Sappiamo tutti che il simbolo del farmaco è il serpente e che farmaco vuol dire veleno. Non dovrebbe pertanto stupirci se l’IG Farben, la madre di tutti i veleni appaia , così tuttaal servizio della cultura di morte e dei maggiori potentati mondiali che gestiscono anchel’energia petrolifera, la stampa di moneta e attraverso queste industrie tutta la terra. 

La stretta collaborazione che legò Hitler al nonno/bisnonno dei presidenti USA-Bush 

risale a ben prima dell'ascesa del nazismo al potere. Oltre che con Hitler la famigliaHarriman, Prescott Bush e George Walker avevano stabilito anche legami con Mussolini.Tramite l'accordo con la German Steel essi fornivano a Hitler, tra le altre cose, il 50,8%dell'acciaio da cui si ricavavano gli armamenti del Terzo Reich, il 45,5 per cento deicondotti e delle tubature della Germania nazista e il 35 per cento del materiale esplosivo  con cui Hitler avrebbe sterminato molti suoi nemici. Ogni membro del Partito (NSDAP)

 Nazionalsocialista che ricoprisse una carica dì rilievo aveva diritto a un viaggio gratuitoconcesso da un'altra delle compagnie dei Bush e dei Walker, la Hamburg-Amerika Line (equesto servì anche per soppiantare le industrie aerospaziali europee e far decadere lasperimentazione dei Dirigibili): questa, che deteneva il monopolio degli affari tra gli Stati

Uniti e la Germania di Hitler, gli aveva reso un prezioso servizio nel 1932, anno in cui laRepubblica di Weimar, ormai al tramonto, aveva compiuto l‘ultimo, vano tentativo diimpedirne l'ascesa. Il governo di Weimar era sul punto di ordinare lo smantellamentodelle milizie private di Hitler, ma la Hamburg-Amerika Line si era incaricata di renderepubblica questa notizia, sostenendo in tal modo una vera e propria propaganda politicaa favore di Hitler e contro la Repubblica di Weimar.

Le sorprese non finiscono però qui: per Hitler e Stalin sarebbe stato molto piùcomplicato sostenere una guerra aperta se la banda Harriman-Bush-Walker non avesseallo stesso tempo armato Hitler fino ai denti e rifornito di carburante le truppe russe.Era dagli anni Venti che la famiglia Walker estraeva petrolio da Baku (Azerbaigian) per

poi rivenderlo all'Armata Rossa. Prima che scoppiasse la Seconda Guerra Mondiale, eancora durante il conflitto, una joint venture legava la Standard Oil, di proprietà dellafamiglia Rockefeller, alla IG Farben. Molti stabilimenti comuni alla Standard Oil e alla IGFarben situati nelle immediate vicinanze dei campi di concentramento nazisti -tra cuiAuschwitz- sfruttavano il lavoro dei prigionieri per produrre un‘ampia gamma di prodottichimici, tra cui il Cyclon-B, gas letale molto diffuso nei lager per sterminare le stessepersone che erano costrette a produrlo. E nonostante il bombardamento sistematico con cuirasero al suolo moltissime città tedesche durante la guerra, le truppe statunitensi agirono semprecon estrema cautela quando si trattava di colpire zone in prossimità di questi stabilimenti chimici. Nel 1945 la Germania era sotto un cumulo di macerie, ma gli stabilimenti erano tutti

intatti. Così si comincia a comprendere perché la "storia ufficiale" sia così lontana dallaverità. E un pò più chiaro risulterà sia cosa ha portato i Bush a essere quello che sonooggi, e anche perchè si sia mosso il Cielo per metterci al riparo da tali atrocità.

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89 Adamo e la sua stirpe. Il rischio di un no poteva essere lì dietro l‘angolo, e quindi anche ilrischio di dover ricominciare daccapo il percorso della salvezza.

Invece,   Maria, sebbene l‘età molto giovane, sebbene non fosse ancora sposata, sebbene fossestata consacrata e offerta al tempio, sebbene non avesse conosciuto uomo, accetta, come umile servadi Dio di compiere la Sua richiesta. E‘ il momento più straordinario della storia dell‘umanità,ricordato nel Magnificat. Infatti, nonostante le severe tradizioni e regole, Maria era stata protettadalle convenzioni umane e cresciuta in attesa della prima Parusìa. La tradizione biblica e messianicaera giunta a lei intatta, forse grazie ai coopti. Su di lei avevano fatto presa le scritture, le profezie, ilibri dei saggi e dei re. Maria si mette a disposizione di Dio e diventa Tempio vivente di Dio.  

Così accetta l‘offerta di Dio, che se ne compiace al punto tale che è pronto a sacrificare il Figlio.Ma alle Nozze di Cana, il Figlio risponde che non è ancora l‘ora della Sua Passione. Permezzo di Maria, intanto, Adamo è riconciliato, pronto a essere salvo, con il genere umano,perchè Maria si fa trovare pronta a compiere il passo successivo per la salvezza di Adamo,partorendo il Figlio dell‘Uomo, Colui che, pur essendo Dio, nascerà da carne umana, dalladiscendenza di Adamo. Gesù, infatti, sarà generato, non creato. Gesù è l‘entità Divina chein questa ―era‖ è preposto a stabilire con Maria la Nuova ed Eterna Alleanza.

Il senso dell'Arca lo si può desumere proprio da questo evento dell‘Annunciazione e dallosplendido racconto delle Nozze di Cana, dove è incluso tutto il "Mistero" della Creazione, delloSpirito Creativo, il messaggio Escatologico dei Novissimi e non per ultimo la Parusìa omeglio ciò che riguarda l‘opera di obbedienza di Gesù, Nuovo Adamo, che si compirà conl‘Eucarestia e la Resurrezione e quindi con la Salvezza dell'Umanità, che passa dal Giudizio.

Noi temiamo che la mancanza di trattati specifici su questo evento "Messianico", accaduto ilterzo giorno dall'inizio della Sua vita pubblica, o meglio dal giorno del ricevimento del Battesimo

 per opera di Giovanni Suo cugino, abbia tenuto nascosta, forse senza volerlo, parte della Verità e delsignificato della Bellezza e della Luce che in quella occasione si stava recuperando, e quindi ilsignificato cosmico di quell‘evento e il vero impegno richiesto all'umanità, che è il completamento

dell'Opera Creativa nel settimo giorno. (Dio in questa "era" riposa e chiede la collaborazione"partecipativa" a noi uomini sebbene l‘errore fuorviante di Adamo ed Eva).

Vediamo di portare chiarezza sulle Nozze di Cana rispetto alla rivelazione di Gesù a noi mortali.L‘evento, avviene subito. Solo Giovanni ne parla. Non erano ancora stati "avvicinati" tuttigli apostoli, alcuni dei quali, in "pectore", probabilmente, erano ancora scettici o in dubbio(vedi il giovane ricco) o di recente acquisizione quali Bartolomeo (Natanaele) indigeno diCana e "sfottente" (da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?). Che però guarda caso è ilproponente l'invito e la figura più curiosa degli apostoli per come viene avvicinato.  Maria,colei che diventerà la Madre della Chiesa (come amava definirla Giovanni Paolo II), era lì 

 presente, e lì si "autoincarica" di prendere le parti (le difese) dell'Umanità. Era il suo momento,

ed ha tutto il tempo per decidere, visto che sembra uno spazio dedicato proprio a lei e aquello che stava per compiere. Non c‘erano altre donne oltre lei, nel racconto. E fra le tribùdi Israele, idealmente, c‘erano solo 5 apostoli a rappresentarle (Giovanni, Andrea, Simore,Filippo e Bartolomeo). La sua parte, il suo ruolo alcuni bibliofili ancora asseriscono chenon sia mai stato chiarito con certezza. Eppure noi tendiamo a credere che la festa dinozze fosse proprio stata organizzata per celebrare la Nuova Alleanza tra Maria, NuovaEva e Dio, tra Gesù, Nuovo Adamo, e la Madre Chiesa o comunità dei santi, l‟umanità intera, Santa, e la terza Persona, che è Spirito Divino. E che la Chiesa, con il matrimonio,sarebbe stata affidata a lei, la madre che ha comprensione per tutti, e ai suoi apostoli, lìpresenti, rappresentati da coloro che avevano accettato subito l‟invito di “libertà”.

 Maria, con l‘Annunciazione e con le Nozze di Cana, appare così intrecciata nel grande misterodella Chiesa che lei e la Chiesa, dopo quei momenti diventano inseparabili come sono inseparabili lei

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90e Cristo. Maria rispecchia la Chiesa, la anticipa nella sua persona e, in tutte le turbolenze cheaffliggono la Chiesa sofferente e faticante, ne rimane sempre la stella della salvezza.

Infatti la scelta di Maria di ―autoincaricarsi‖ di chiedere per tutti e erigersi avvocatessa,in parte sorprende gli apostoli e forse anche Gesù. Un gesto considerato troppo ardito peruna donna. Ma forse più che una sorpresa è una gioia, perché lì le tre «Ere» della storiadell‘umanità si incrociano in un unico Spirito: la richiesta di scuse da parte di Adamo pentitoe piangente, e la voglia di riscattare gli esseri umani e recuperare il tempo perduto. Chissà i Magiquanto potevano aver dato a pensare a Maria sul ruolo che ricadeva anche su di lei. Loroerano giunti da tutti gli estremi del pianeta, come intendeva far notare Matteo nel suoVangelo, e lei veniva dalla storia più profonda. Gesù in quel momento non solo condividela proposta, pur conoscendone le conseguenze dirette di doversi sacrificare, ma addiritturaufficializzerà e confermerà sul punto di morte quando affida reciprocamente Giovanni (ilmastro di tavola, colui che narra l‘evento) e Lei al controllo della Sua Opera Salvifica,annunciando quello che sarà la Sua Visita/Ritorno per il completamento dell‘Ottavo Giorno.

E' impressionante, a ben vedere, come lo stesso evangelista sia puntuale nello scandirequesti tempi nella sua esposizione, nell'ultimo dei Libri Testamentari, evidenziando lacoincidenza del numero tre, ma anche ponendo le basi del numero otto (ottavo giorno,battesimo, risurrezione). Infatti dopo il preludio sulla creazione e la specifica della "veritàunica" sul quale è posto il principio di tutte le cose, indica subito quale è (o meglio chioccorre seguire, da chi è impersonificata) la via, la verità e la vita per noi figli di Adamo.

Così non può fare a meno di focalizzare il passaggio di testimone da Giovanni Battista(che ormai rappresenta il passato, la tradizione, ma anche quella portata di conversi eattendenti come i Re Magi), a Gesù, il Cristo Re e Regnante. Un gesto semplice ma epocaleche si concretizza con il Battesimo, di cui egli stesso, il narrante, è protagonista. Cosìracconta cronologicamente tutti gli eventi che si succedono in quei tre importantissimigiorni dell'"Avvento" che si concludono con le Nozze di Cana, momento che ufficializza,come in una sorta di indice del Libro Evangelico (del Buon Annuncio), tutto quello cheaccadrà, anche in una relazione trasversale tra Creazione, Rivelazione e Fine dei Tempi, omeglio, secondo le antiche scritture e profezie (Vigna del Signore, Raccolta delle Parole eCura degli Agnelli, Trasformazione delle Opere e Restauro del Creato).

Ecco dunque la graficizzazione dei simboli: la vigna, l'acqua, il vino, l‘amore filiale

ma anche il tempo meravigliosamente descritto e rappresentato non più come nellaMitologia Greco-Romana da un Dio Cronos che divora i suoi figli e che verrà poi eviratoda Giove cresciuto protetto dalla madre, ma dalle giare fatte di fango fragile ma facile datemperare come l'Uomo, e dai barili, interni alle giare (che preservano e separano le eregeologiche, gli ioni universali e le dominazioni celesti degli arcangeli) in esso contenuti.

Le Nozze di Cana, dunque, completano la visione dell‘Opera Creativa dei primi SeiGiorni. Anticipa l‘Opera del Settimo Giorno e preannuncia l'Opera dell'Ottavo Giorno , ilRegno Celeste, che il Padre affida al Figlio, in quanto Reggente: stiamo parlando dellaResurrezione che Salva l'Umanità Conversa (che converge nello Spirito Divino ancheattraverso opportune correzioni), il principato della Natura Terrestre, lo Spirito Creativo.

Insomma Dio ci ha concesso, per una bontà di cui solo Lui può, di essere azionisti diquesta grandissima e magnifica Opera cui partecipa in parte uguali anche il Figlio,chiamandoci non solo a rispondere con la nostra anima, ma anche con lo Spirito diPartecipazione. A questo Spirito (che apposta perchè nasce come « Pensiero di Dio » ed èricolmo della Sua Santità) partecipiamo noi uomini, Battezzati e Redenti, è già, prima dei

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91tempi è esseo stesso Terza Persona della Trinità. A riferimento dello Spirito Santo ha postola Chiesa. E Dio lo ha fatto tramite il Figlio, il quale ha delegato a rappresentarlo il Papa;nella specie, affidando il ruolo di "pescatore di uomini" a Simon Pietro. Che non deve solopescare (gli uomini, dalle acque profonde del peccato in cui si sono smarriti), ma anche"costruire". La pietra a questo serve. Ed è la pietra di inciampo, ostica alla coltivazione deicampi, che è stata però accumulata ai margini della Vigna, quindi non "scartata" mariutilizzata al meglio, per edificare il Tempio di Dio fra gli uomini e creare le Opere umaneper il Bene Comune (infrastrutture, case, scuole, ecc.).

Il racconto, completato con le nostre note:

Tre giorni dopo (il Battesimo e l'inizio dellla vita pubblica - nda), ci fu uno sposalizio aCana di Galilea e c'era la madre di Gesù.

Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli (i « figli del vento » BoanerghesGiovanni Giacomo di Zebedeo detto il Maggiore, Andrea, Natanaele-Bartolomeo, SimonPietro, Filippo - nda). Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù (la Madredella Chiesa e Avvocata Nostra – nda) ) gli disse: «Non hanno più vino».

E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». (E'così smisurato il loro limite? Non sanno che sono collaboratori anche loro? Sono pronto asacrificarmi, ma mostrino anche tutti i discendenti di Adamo di avere a cuore la salvezza, nda)

La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». (Abbiate Fede nella Provvidenza Divinae in coLui che vi Ama infinitamente, che vi concede la Grazia, che vi dà Via,Verità e Vita).

Vi erano là sei giare di pietra (i giorni della Crezione Divina nda) per la purificazionedei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. (Ere, Dominazioni, ecc. - nda)

E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare» e le riempirono fino all'orlo. (Le infiniteOpere di Dio e degli Uomini in collaborazione fattiva con la Natura Bella - nda)

Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi glieneportarono. (Il giorno della Parusìa e del Giudizio - nda)

E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva didove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e glidisse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello menobuono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». (L'Opera Restaurata - nda).

Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea. Manifestò la sua gloria e isuoi discepoli credettero in lui. (Il Nuovo Adamo aiuta l'Umanità nell'Opera del SettimoGiorno - nda). Inizia così l‘ora della Passione con il coivolgimento di Maria Corredentrice.

A ben vedere, la "Verità" si esplica in tutta la Sua sostanza nelle Opere che la Chiesa

ha saputo promuovere e sostenere per secoli, finchè il pensiero moderno non ha sovvertitocon astuzia e forzature istituzionali il naturale ordine della creazione, fino a portarci allacorruzione della idea di bellezza e salvezza.

Ecco perchè facciamo nostre le frasi di San Tommaso d‘Aquino ―la bellezza è la grandestrada per giungere a Dio‖ e quella di Dostojewsky, citata nell'Idiota, "La Bellezza salveràil Mondo" più volte ripetuta dal Papa Giovanni Paolo II e in parte inclusa nella RedemptorHominis, l'enciclica programmatica del suo pontificato.

Dunque, ecco l'Arca della Bellezza. Da dove cominciare se non da un inventario delleOpere Belle (sia di Dio, che sono nella Liturgia e nella Natura, sia degli Uomini), dai BeniComuni e dalle forme di Buon Governo (ecosolidali, ecosostenibili, culturali). Proprio così.

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92Ma questo sarebbe ancora poco. Occorre Ri-Evangelizare la Cultura, partendo da una

sana conoscenza Antropologica e Cristiana della Vita e della nostra destinazione.La Parusìa, al di là di tutto, è la ragione stessa dell'attesa, della vigilanza, della fede, dei

mille "avventi" che si ripetono alla vigilia delle nostre tante ricorrenze natalizie. E' l'ultimoAvvento, quello che completa la prima Venuta di Gesù e la Rivelazione. E' ciò che precedela Misericordia Divina (ultima fra tutte le azioni di Dio Padre), che spiega perchè Gesù,nonostante tutto ci concede la Grazia (tanto evidente nelle Nozze di Cana), che ci consentedi essere assistiti dalla Provvidenza del Padre. Tutto questo c'è e rende "Reale" la speranzacristiana, perchè esiste un giorno finale in cui tutto il progetto creativo si concluderàponendo fine all'era temporale con un Giudizio. Tutto questo lo apprendiamo e ripetiamonel Credo, preghiera dei fedeli. Ma a cui non si attribuisce abbastanza importanza, omeglio attenzione. Se fossimo più attenti, non solo nessun governante riuscirebbe mai ad"abbindolare" i suoi sudditi se questi fossero impegnati in opere che possono solorelazionarsi con la grande attesa, ma probabilmente non occorrerebbe alla Chiesa di doverinterferire sulle cose di Cesare. Infatti, se ogni cittadino desse a Cesare quello che è diCesare e a Dio ciò che è di Dio, la Parusìa finale stessa verrebbe vista come un momento digrandissima gioia, ma anche di conquista socio-culturale e di sacrifici personali (rinunciaagli interessi personali nel perseguimento del Bene Comune). Ciò accrescerebbela dedizione all'altro, alla propria purificazione, alla redenzione dell'umanità e del creato,alla penitenza e confessione, allo spirito di carità e alla dedizione nella realizzazione dellebelle opere, per la salvezza della propria anima spirituale. Ora mi sembra che è più facilecircoscrivere la Parusìa ad un ambito temporale (Natale) che ad un ambito epocale (ione).Ed ecco che il termine lentamente scompare. Ed ecco che diventiamo buoni solo in alcuniperiodi dell'anno. Purtroppo la Parusìa non è una prova generale di bontà. E' la ragionedel cristianesimo ("io sono la Via, la Verità e la Vita"). E pensare che l'intera opera paolinae giovannea si ispirano al Grande Ritorno trionfante del Signore, che verrà accolto da tuttele genti in egual modo, dopo un periodo di "conversione" o meglio di convergenza verso ilProgetto Creativo che si conclude appunto con il Ritorno di Gesù. Temo che la nuovafilosofia che è alla base della "teosofia" sia quella di ridurre la bontà a servitù di unprogetto terreno, e che sia più facile far credere che la nostra opera si completanell'assolvimento dei nostri compiti/obblighi quotidiani, nella gratificazione erealizzazione di proprie piccole missioni temporali, che passano magari anche solo da unaopera pia, piuttosto che da un più vasto progetto. Del resto tutte le grandi opere delpassato (vedi la realizzazione delle Piramidi) passava per un progetto divino. Che sensoaveva impegnare la gente per generazioni per costruire un semplice monumento ad unFaraone, se non quello di focalizzare l'attenzione su un progetto più grande dello stessoFaraone?! Purtroppo nessun governo umano è in grado di offrire delle prospettive,o progetti che abbiano effetti reali della validità di tutto questo. (ecco perchè l'Arca dellaBellezza diventa un impegno con le potenzialità di raccogliere la partecipazione diretta,libera e volontaria di tutti. Recuperare il meglio che ci sia stato dato, scritto e lasciato comeopera bella). La società è indolente ed oltremodo assume una doppia specie: la vita privatae la vita pubblica. Il prossimo è il parente più stretto, un consanguineo. Il Natale diventafesta con i tuoi. Il 26 già è finita la Parusìa. L'unica attesa che resta è l'Epifania che tutte lefeste si porta via. La festa della Befana che rievoca la visita dei Magi a Gesù solo a chi haancora la bellezza di costruire il Presepe con i propri figli.

Occorre far capire alla gente che ogni nostra opera (che è anche da intendere comelavoro) è inserita in un "continuum", e che questa si incasella in un processo più ampio,non sempre visibile da tutti (ecco la luce della fede), che è l'opera dello Spirito Santo.

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93Nessuno può impedirci di procedere nella diritta via che Gesù ci ha indicato. E tanto menonoi dobbiamo o possiamo arrestare il nostro cammino e la nostra ascesa a Dio. Ogni operadeve essere inserita in un contesto più ampio, e se è ottima, dobbiamo addirittura offriregratuitamente il nostro tempo e non associarlo sempre ad un guadagno, altrimenti ciasserviamo a Mammona. Così si capisce anche quale deve essere lo spessore culturale diun politico e di una guida spirituale. Essi fanno parte del processo divino come degli"eletti". Più è santa la loro vocazione e maggiore è il valore delle singole opere prodotte daognuno di noi, perchè nessuno sforzo verrebbe disperso. Dove andrebbe a finire se no ilconcetto di "talento", di servi di Dio, di amore gratuito che è rappresentato dalla Carità?Ecco perchè Carità e Parusìa sono le due realtà che San Paolo aveva focalizzato comeprincìpi irrinunciabili del buon cristiano. Il cardinale Ratzinger ha pronunciato questeparole alla messa di apertura del Conclave: perseguite la Verità nella Carità.

LA SETTIMA BROCCADove cercare, allora, la settima brocca? Il criterio del circolo ermeneutico indirizza in

un luogo letterale ben preciso. Occorre scavare nei passi nei quali ci sia acqua, in prossimitàdell'ora che deve venire. La ricerca conduce, senza eccessive digressioni, nell'ambientedell'Ultima Cena.

Venne il giorno degli azzimi, nel quale si doveva immolare la Pasqua . Gesù mandò Pietro eGiovanni: "Andate" disse loro "a preparare il banchetto pasquale". Essi gli domandarono:"Dove vuoi che prepariamo?". Rispose loro: "Entrando in città, troverete un uomo cheporta una brocca d'acqua; seguitelo fin nella casa ove entrerà e direte al padrone di casa: -Il maestro ti manda a dire: Dov'è la sala nella quale mangerò la Pasqua co' miei discepoli?Ed egli vi mostrerà una gran sala allestita; quivi apparecchiate" (Lc 22, 7-12).

Ed ecco, finalmente, che per il simbolista il mosaico è compiuto. Il disegno iniziato aCana, nel segno dell'acqua e dei sei recipienti, si chiude nel segno dell'acqua e dellasettima brocca. Con il che si deve intendere che l'evangelizzazione del Figlio, cominciatanel segno dell'acqua e dei sei vasi nella casa delle Nozze di Cana, trova il fine e laperfezione nel segno dell'acqua e della settima brocca nella casa dell'Ultima Cena, dove ilvino sarà, a sua volta, trasmutato in sangue. Quale sia stata, poi, la reale funzione delsettimo vaso nell'economia del convito, perché esso sia stato portato da un uomo anziché,come nella consuetudine ebraica, da una donna, quale importanza abbia avuto la broccaper essere stata eletta segno del luogo della prima Eucarestia, non è dato sapere dallesezioni analizzate. Qualcuno ha ritenuto che con il vaso si abbia voluto tramandarel'adesione di Gesù ad una setta essena giacché si sostiene che, tra gli esseni, erano gliuomini a portare le brocche (sic!). Il che sembra oltremodo labile, oltre che eccessivamentecriptico, per un'informazione; la quale è tale soltanto se è in grado di fornire undeterminato livello di certezza al destinatario. Qualcun altro potrà ipotizzare che esso èsimbolo della lavanda dei piedi raccontata da Giovanni, interpretazione che appareriduttiva per il gran risalto dato alla brocca. Il lettore simbolista, invece, potrà cominciarecon l'immaginare che, nella circolarità e nelle simmetrie della Scrittura biblica, nel suocodice autoesplicativo, la settima brocca, posta quale segno della casa dell'Ultima Cena,abbia in primis voluto perfezionare e sciogliere i misteri dell'ora e del vino di Cana.

 Immacolata Concezione: Omelia di Benedetto XVI (08 dicembre 2005)«L'uomo che si abbandona a Dio non perde la sua libertà»―Quarant'anni fa, l'8 dicembre 1965, nella Basilica di San Pietro, Papa Paolo VI concluse

solennemente il Concilio Vaticano II. Era stato inaugurato, secondo la volontà di Giovanni XXIII,l'11 ottobre 1962, allora festa della Maternità di Maria, ed ebbe la sua conclusione nel giorno

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94dell'Immacolata. Una cornice mariana circonda il Concilio. In realtà, è molto di più di una cornice:è un orientamento dell'intero suo cammino. Ci rimanda, come rimandava allora i Padri delConcilio, all'immagine della Vergine in ascolto, che vive nella Parola di Dio, che serba nel suo cuorele parole che le vengono da Dio e, congiungendole come in un mosaico, impara a comprenderle (cfr Lc 2,19.51); ci rimanda alla grande Credente che, piena di fiducia, si mette nelle mani di Dio,abbandonandosi alla Sua volontà; ci rimanda all'umile Madre che, quando la missione del Figlio lo

esige, si fa da parte e, al contempo, alla donna coraggiosa che, mentre i discepoli si danno alla fuga,sta sotto la croce. Paolo VI, nel suo discorso in occasione della promulgazione della Costituzioneconciliare sulla Chiesa, aveva qualificato Maria come "tutrix huius Concilii" – "protettrice diquesto Concilio" (cfr Oecumenicum Concilium Vaticanum II, Constitutiones DecretaDeclarationes, Città del Vaticano 1966, pag. 983) e, con un'allusione inconfondibile al racconto diPentecoste tramandato da Luca (At 1,12-14), aveva detto che i Padri si erano riuniti nell'aula delConcilio "cum Maria, Matre Iesu" e, pure nel suo nome, ne sarebbero ora usciti (pag. 985).

Resta indelebile nella mia memoria il momento in cui, sentendo le sue parole: "MariamSanctissimam declaramus Matrem Ecclesiae"–"dichiariamo Maria Santissima Madre dellaChiesa", spontaneamente i Padri si alzarono di scatto dalle loro sedie e applaudirono in piedi,

rendendo omaggio alla Madre di Dio, a nostra Madre, alla Madre della Chiesa. Di fatto, con questotitolo il Papa riassumeva la dottrina mariana del Concilio e dava la chiave per la sua comprensione. Maria non sta soltanto in un rapporto singolare con Cristo, il Figlio di Dio che, come uomo, havoluto diventare figlio suo. Essendo totalmente unita a Cristo, ella appartiene anche totalmente anoi. Sì, possiamo dire che Maria ci è vicina come nessun altro essere umano, perché Cristo è uomo

  per gli uomini e tutto il suo essere è un "esserci per noi". Cristo, dicono i Padri, come Capo èinseparabile dal suo Corpo che è la Chiesa, formando insieme con essa, per così dire, un unicosoggetto vivente. La Madre del Capo è anche la Madre di tutta la Chiesa; lei è, per così dire,totalmente espropriata da se stessa; si è data interamente a Cristo e con Lui viene data in dono atutti noi. Infatti, più la persona umana si dona, più trova se stessa.

Il Concilio intendeva dirci questo: Maria è così intrecciata nel grande mistero della Chiesa chelei e la Chiesa sono inseparabili come sono inseparabili lei e Cristo. Maria rispecchia la Chiesa, laanticipa nella sua persona e, in tutte le turbolenze che affliggono la Chiesa sofferente e faticante, nerimane sempre la stella della salvezza. È lei il suo vero centro di cui ci fidiamo, anche se tanto spessola sua periferia ci pesa sull'anima. Papa Paolo VI, nel contesto della promulgazione dellaCostituzione sulla Chiesa, ha messo in luce tutto questo mediante un nuovo titolo radicato

  profondamente nella Tradizione, proprio nell'intento di illuminare la struttura interioredell'insegnamento sulla Chiesa sviluppato nel Concilio. Il Vaticano II doveva esprimersi sullecomponenti istituzionali della Chiesa: sui Vescovi e sul Pontefice, sui sacerdoti, i laici e i religiosinella loro comunione e nelle loro relazioni; doveva descrivere la Chiesa in cammino, "che comprendenel suo seno peccatori, santa insieme e sempre bisognosa di purificazione…" (Lumen gentium, 8).

 Ma questo aspetto "petrino" della Chiesa è incluso in quello "mariano". In Maria, l'Immacolata,incontriamo l'essenza della Chiesa in modo non deformato. Da lei dobbiamo imparare a diventarenoi stessi "anime ecclesiali", così si esprimevano i Padri, per poter anche noi, secondo la parola disan Paolo, presentarci "immacolati" al cospetto del Signore, così come Egli ci ha voluto fin dal

 principio (Col 1,21; Ef 1,4).  Ma ora dobbiamo chiederci: Che cosa significa "Maria, l'Immacolata"? Questo titolo ha

qualcosa da dirci? La liturgia di oggi ci chiarisce il contenuto di questa parola in due grandiimmagini. C'è innanzitutto il racconto meraviglioso dell'annuncio a Maria, la Vergine diNazareth, della venuta del Messia. Il saluto dell'Angelo è intessuto di fili dell'Antico Testamento,specialmente del profeta Sofonia. Esso fa vedere che Maria, l'umile donna di provincia che proviene

da una stirpe sacerdotale e porta in sé il grande patrimonio sacerdotale d'Israele, è "il santo resto"d'Israele a cui i profeti, in tutti i periodi di travagli e di tenebre, hanno fatto riferimento. In lei è

 presente la vera Sion, quella pura, la vivente dimora di Dio. In lei dimora il Signore, in lei trova il

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96  peccato e del voler fare da sé; che solo allora si possa sfruttare fino in fondo tutta la vastità e la profondità del nostro essere uomini, dell'essere veramente noi stessi; che dobbiamo mettere a provaquesta libertà anche contro Dio per diventare in realtà pienamente noi stessi. Con una parola, noi

  pensiamo che il male in fondo sia buono, che di esso, almeno un po', noi abbiamo bisogno per sperimentare la pienezza dell'essere. Pensiamo che Mefistofele – il tentatore – abbia ragione quandodice di essere la forza "che sempre vuole il male e sempre opera il bene" (J.W. v. Goethe, Faust I, 3).

Pensiamo che patteggiare un po' col male, riservarsi un po' di libertà contro Dio, in fondo, sia bene, forse sia addirittura necessario.

Guardando però il mondo intorno a noi, possiamo vedere che non è così, che cioè il maleavvelena sempre, non innalza l'uomo, ma lo abbassa e lo umilia, non lo rende più grande, più puro e

 più ricco, ma lo danneggia e lo fa diventare più piccolo. Questo dobbiamo piuttosto imparare nel  giorno dell'Immacolata: l'uomo che si abbandona totalmente nelle mani di Dio non diventa unburattino di Dio, una noiosa persona consenziente; egli non perde la sua libertà. Solo l'uomo che siaffida totalmente a Dio trova la vera libertà, la vastità grande e creativa della libertà del bene.L'uomo che si volge verso Dio non diventa più piccolo, ma più grande, perché grazie a Dio einsieme con Lui diventa grande, diventa divino, diventa veramente se stesso. L'uomo che si mette

nelle mani di Dio non si allontana dagli altri, ritirandosi nella sua salvezza privata; al contrario,solo allora il suo cuore si desta veramente ed egli diventa una persona sensibile e perciò benevola edaperta.

Più l'uomo è vicino a Dio, più vicino è agli uomini. Lo vediamo in Maria. Il fatto che ella siatotalmente presso Dio è la ragione per cui è anche così vicina agli uomini. Per questo può essere la

 Madre di ogni consolazione e di ogni aiuto, una Madre alla quale in qualsiasi necessità chiunque può osare rivolgersi nella propria debolezza e nel proprio peccato, perché ella ha comprensione per tutto ed è per tutti la forza aperta della bontà creativa. È in lei che Dio imprime la propriaimmagine, l'immagine di Colui che segue la pecorella smarrita fin nelle montagne e fin tra gli spinie i pruni dei peccati di questo mondo, lasciandosi ferire dalla corona di spine di questi peccati, per 

  prendere la pecorella sulle sue spalle e portarla a casa. Come Madre che compatisce, Maria è la  figura anticipata e il ritratto permanente del Figlio. E così vediamo che anche l'immaginedell'Addolorata, della Madre che condivide la sofferenza e l'amore, è una vera immaginedell'Immacolata. Il suo cuore, mediante l'essere e il sentire insieme con Dio, si è allargato. In lei labontà di Dio si è avvicinata molto a noi. Così Maria sta davanti a noi come segno di consolazione, diincoraggiamento, di speranza. Ella si rivolge a noi dicendo: "Abbi il coraggio di osare con Dio!Provaci! Non aver paura di Lui! Abbi il coraggio di rischiare con la fede! Abbi il coraggio dirischiare con la bontà! Abbi il coraggio di rischiare con il cuore puro! Compromettiti con Dio, alloravedrai che proprio con ciò la tua vita diventa ampia ed illuminata, non noiosa, ma piena di infinitesorprese, perché la bontà infinita di Dio non si esaurisce mai!".

Vogliamo, in questo giorno di festa, ringraziare il Signore per il grande segno della Sua bontàche ci ha donato in Maria, Sua Madre e Madre della Chiesa. Vogliamo pregarlo di porre Maria sulnostro cammino come luce che ci aiuta a diventare anche noi luce e a portare questa luce nelle nottidella storia. Amen‖. 

L'Anatema di Giovanni Paolo II ad Agrigento, nella "Valle dei Templi".

9 maggio 1993

Il Papa Giovanni Paolo II dopo aver incontrato in maniera privata Rosalia Corbo eVincenzo Livatino, anziani genitori del piccolo giudice ucciso dalla Mafia, rimaseprofondamente turbato.

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97Il suo turbamento si sarebbe trasformato di lì a poco nell‘anatema contro la mafia, quel

―grido di dolore pubblico‖, come ebbe Lui stesso a definirlo durante un‘udienza pubblicaa Roma in cui ha ricordato il suo appello nella Valle dei Templi.

Questo il testo integrale dei passaggi più importanti:“Che sia concordia! Dio ha detto una volta: non uccidere!Non può l‟uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione… mafia , non può

cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio!” “Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita,

che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civilta contraria, civiltàdella morte!” 

“Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via, veritàe vita. Lo dico ai responsabili: convertitevi!

Una volta, un giorno, verrà il giudizio di Dio!” 

Il 30 dicembre del 1993, lo stesso anno, con la « Fundemental Agreement » sospende esosptituisce il « Non Possumus » di San Pio X e riconosce lo Stato sionista di Israele.

Mi domando. A parte il bellissimo discorso contro la Mafia, dove è il katechon se lasciache i nemici sionisti farisaici devastino la Chies anel suo Fondamento, magari anche con lacomplicità del Signoraggio, della Mafia, della Politica e della pseudo cultura modernista?

 Mentre scrivo, mi sorprende una notizia data al telegiornale. Un ulteriore spunto per capire.L‘evoluzione dei fatti su :

Il caso « Boffo ». Sul perchè la potente lobby sionista influenza i governi italianiDalle agenzie stampa del 9 febbraio 2010  Santa Sede: "Campagna diffamatoria". Le

"notizie e ricostruzioni" apparse sulla stampa sul coinvolgimento del direttoredell'Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, nel caso dell'ex direttore di Avvenire(giornale dei vescovi cattolici italiani – CEI) Dino Boffo "non hanno alcun fondamento". E'in corso "una campagna diffamatoria contro la Santa Sede, che coinvolge lo stessoPontefice". Lo dice la Santa Sede, precisando la posizione di Benedetto XVI "che deploraquesti attacchi ingiusti e ingiuriosi ai suoi collaboratori".

In particolare, sottolinea il Vaticano, "è falso che responsabili della Gendarmeriavaticana o il direttore de 'L'Osservatore Romano' abbiano trasmesso documenti che sonoalla base delle dimissioni, il 3 settembre scorso, del direttore di 'Avvenire'.

E' falso che il direttore de 'L'Osservatore Romano' abbia dato - o comunque trasmesso o

avallato in qualsiasi modo - informazioni su questi documenti, ed e' falso che egli abbiascritto sotto pseudonimo, o ispirato, articoli su altre testate.

Appare chiaro dal moltiplicarsi delle argomentazioni e delle ipotesi più incredibili -ripetute sui media con una consonanza davvero singolare - che tutto si basa suconvinzioni non fondate, con l'intento di attribuire al direttore de 'L'Osservatore Romano',in modo gratuito e calunnioso, un'azione immotivata, irragionevole e malvagia.

Cio' sta dando luogo a una campagna diffamatoria contro la Santa Sede, che coinvolgelo stesso Romano Pontefice".

"Il Santo Padre Benedetto XVI, che e' sempre stato informato, deplora questi attacchiingiusti e ingiuriosi, rinnova piena fiducia ai suoi collaboratori e prega perche' chi ha

veramente a cuore il bene della Chiesa operi con ogni mezzo perche' si affermino la verita'e la giustizia", conclude la nota.

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99quale ci si deve fidare istituzionalmente». E del resto fin dall‘inizio aveva detto che il plicogli era stato materialmente consegnato addirittura dalla gendarmeria vaticana. Tanto dacostringere padre Lombardi a smentire.

Ma la ricerca della pista vaticana è andata avanti. Il 30 gennaio, proprio quandol‘Osservatore romano pubblica vistosamente una nota di plauso di Bertone allo stessoOsservatore, Il Foglio di Giuliano Ferrara comincia un pesante bombardamento suldirettore del giornale vaticano, Vian.

Il quale già il 22 settembre 2009 aveva liquidato come «fantavaticano» gli articoli che lopresentavano come fonte di un articolo anti-Ruini uscito sul Giornale. Anche verso leaccuse di questi giorni del Foglio da oltretevere si risponde: «sono solo polveroni».

Ma ieri il giornale di Ferrara è andato giù ancor più pesante: «Al Foglio risulta dabuona fonte che alcune telefonate fatte con lo scopo di avvalorare il documento falso sonoarrivate a Feltri dal direttore dell‘Osservatore Romano Gian Maria Vian». 

Il Foglio proseguiva così: «Chi poi abbia avuto l‘autorità di muovere un postinovaticano, e se questo abbia un significato riguardo al diretto superiore del direttoredell‘Osservatore, la segreteria di stato, è questione ancora discussa». 

Ad accreditare questa ricostruzione dietrologica c‘è anche Sandro Magister che dal suoblog sull‘Espresso (di impronta ruiniana) ha bombardato un po‘ da acceso tifoso: «Ora si ègiunti al ‖redde rationem‖ finale. Il giornale del papa è al tappeto, nella persona del suodirettore, e le autorità vaticane, in testa la segreteria di stato, non possono più tirare avanticome se nulla fosse. Il conteggio è iniziato e il k.o. tecnico appare il verdetto più logico».Nelle ultime ore poi in un vistosissimo ristorante milanese si sono fatti vedere a pranzoVittorio Feltri e Dino Boffo. Un incontro di chiarimento che, secondo una cronaca diRepubblica.it, sarebbe iniziato con due domande di Feltri: «Perché Bertone ce l‘ha tantocon te? E perché Gian Maria Vian ce l‘ha tanto con te?».

È obiettivamente una situazione imbarazzante. Personalmente ritengo che Vian abbiaun modo semplice e chiaro per smentire in maniera netta e inconfutabile queste voci. Nonè neanche necessario sfidare con un giurì d‘onore (o a duello) Giuliano Ferrara. 

LA VERITÀGli basta chiedere –anzi esigere– da Feltri che faccia il nome della «personalità della chiesa» di

cui ha parlato. Feltri spiega che non farà nomi perché un giornalista non rivela le sue fonti. Ma in questo caso avrebbe tutto il diritto di farli, avendogli costoro accreditato una nota rivelatasi fasulla. E avrebbe anche il dovere di farlo in difesa di Vian, nel caso in cui costui fosse chiamato incausa senza motivo e fosse innocente. Dunque c‘è un modo velocissimo per far luce. Ieri Vian– secondo la cronaca di Repubblica – «ha avuto incontro col direttore di un quotidianonella sede dell'Osservatore», direttore che secondo i boatos sarebbe Ferruccio de Bortolidel Corriere della sera, giornale che ha sempre sostenuto Vian. Una cosa è certa: Vian devedissolvere al più presto ogni dubbio, in modo inequivocabile e ha un modo semplice perfarlo. Quello sopra detto. Altrimenti coloro che chiederanno le sue dimissioni sarannosempre più numerosi e bisognerebbe riconoscere le loro buone ragioni. Ma in questosecondo caso il problema non riguarderebbe solo lui. E il ciclone non si fermerebbe a lui.Per amore alla Chiesa, e per obbedienza al Papa stesso, si esige che sia fatta chiarezza.

A Fatima fu detto "Alla fine dei tempi vedrete cardinali contro cardinali, vescovicontro vescovi, padri contro figli..."

I retroscena del "caso Boffo" scuotono la Chiesa. E svelano le divisioni nelle gerarchie.Indignazione, e la segreteria di Stato ostenta tranquillità. Ma gli esiti sono imprevedibili.Leggiamo ora l‘interpretazione del La Repubblica del 4 febbraio 2009, con il titolo ancora

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102Da una intervista a Fernando Rossi del Coordinamento Progetto Eurasia (CPEurasia). Il

Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, in visita ufficiale in Israele, il giorno 1 febbraio2010 ha dichiarato di avere il grande sogno di vedere Israele nell'Unione Europea. A questo

  proposito ed altro abbiamo parlato con Fernando Rossi, senatore dal 2006 al 2008 ed attualecoordinatore del movimento "Per il Bene Comune" e già in prima linea per la lotta al Signoraggio. 

A parte le dichiarazioni di Silvio Berlusconi che ho già citato, il ministro degli Esteri

italiano, Frattini, oggi ha dichiarato che l'Italia vorrebbe bloccare tutte le trattativecommerciali con Iran, comprese quelle su gas e petrolio. Considerando la cifra enorme diquasi 8 miliardi di euro di interscambi tra i due paesi, le pare possibile questo? E poi non èche ne risentirebbe il popolo italiano? Io credo che Frattini abbia già dimostrato anche di recentedi essere strettamente legato alla trica israeliana, il Mossad, e a tutti disegni sionisti. E ne ha giàdato prova in passato. L'Italia sicuramente non ha nessun interesse in questo ma non credo chel'Italia sia tra i problemi di Frattini. Quindi questo lega con gli interessi d‘Israele tuttosommato. Sì, legatissimo. Il vice-premier israeliano, Silvan Shalom, in un'intervista hadichiarato che Tel Aviv dall'Italia si aspetta due cose: sanzioni contro Teheran e aiuto perfar inserire i Passdaran (Guardiani della Rivoluzione iraniana) nella lista europea delle

organizzazioni terroristiche. Che ne pensa Lei?Penso che rientri nella politica d‘Israele, del gruppo sionista che oggi sta dirigendo

Israele. Ma non è certamente nell'ordine delle cose, né per quanto riguarda l'Iran, visto chesi trovano in un Paese che senza nessun accordo internazionale dispone già di oltre 200bombe atomiche. L'altro elemento è che i popoli che lottano per la propria indipendenzasono nella lista dei popoli che hanno l'onore di rappresentare la specie umana.

Gli atteggiamenti del genere da parte del governo italiano non le pare un atteggiamento un pòesagerato considerando le relazioni abbastanza ampie dell‘Italia con l'Iran, e non parlo solodell‘economia, ma in tutti i campi? Vorrei sapere a che cosa è dovuta una simile presa di posizione.

Indubbiamente la forza della finanza internazionale all'interno della quale la lobby

sionista è ben posizionata, ed influisce su tutti i governi e quindi anche su quello italiano.Berlusconi ha avuto un atteggiamento non gradito ad Israele e agli Stati Uniti sull'accordo con

il premier russo Putin e quello turco Erdogan (il passaggio del gasdotto South Stream nelle acqueterritoriali turche e dell'oleodotto Samsun-Ceyhan, che dovrà alleggerire il traffico delle petrolieresul Bosforo, ndr). Israele e USA, non ufficialmente, ma segnali di ostilità ne hanno già fatti avere al

  governo italiano ed a Berlusconi. Probabilmente l'autonomia di un capo di governo occidentalerispetto alle lobby finanziarie internazionali, non è grande. E allora abbiamo assistito a duefacce di questa visita. Io credo che la posizione è molto critica sin dal primo giorno (dellavisita di Berlusconi in Israele). Fiamma Nirenstein, deputata del PdL, è una cittadinaisraeliana, anzi, proprio una colona israeliana che fa parte del parlamento italiano ed ha

doppia cittadinanza, ed è eletta tra l'altro dallo stesso Berlusconi. Però Lei non ha graditole dichiarazioni di Berlusconi che indicavano ad Israele, la necessità di tornare ai confinidel 67, liberare le autore del Golan e sospendere gli insediament illegali. La Nirenstein hacriticato la posizione di Berlusconi, accusandolo di non riconoscere il ruolo d‘Israele. E' ineffetti una posizione che nemmeno il precedente governo di Centro Sinistra, con Prodi eD'Alema, ha mai presa. Anzi (quelli di centro sinistra) hanno sempre fatto degli accordimilitari, economici con Israele, ma non hanno mai criticato Israele come governo.

Berlusconi l'ha fatto; ma subito il giorno dopo i ministri trattano, discutono per fareaccordi e mi auguro che il parere di Frattini sia solo suo e non dell'intero governo italiano,a meno che non pensino di far saltare la Comunità Europea e magari di far entrare Israele

assieme ad un altro governo di banditi che c'è in Europa, quello dell‘Albania. Sarebbe unabella accoppiata, Israele e Albania, ma dovrebbero però stare fuori dalla ComunitàEuropea ed essere abbinati nella scena internazionale perché sono due governi di banditi.

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103 Quel che non potevo sapere

“Sento intorno a me dei novatori che vogliono smantellare la Sacra

Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoiornamenti, procurare il rimorso per il suo passato eroico!

 Ebbene, mio caro amico, ho la convinzione che la chiesa di Pietro debbaappropriarsi del proprio passato, altrimenti si scaverà lei stessa la tomba… 

Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato rinnegherà il suo Dio, in cui laChiesa dubiterà, come Pietro ha dubitato.

Sarà tentata di credere che l’uomo è diventato Dio, che suo Figlio non è cheun simbolo, una filosofia come tante altre e, nelle chiese, i cristiani cercherannoinvano la lampada rossa dove Dio li aspetta, come la peccatrice che gridòdavanti alla tomba vuota: dove l’hanno messo?” .

(da: Pio XII: ―devant l‘histoire‖) 

APRITE BENE GLI OCCHI E LE ORECCHIE―C'è una razza di gente che si crede pura, e non è lavata dalla sua sozzura..C'è una razza di gente che ha gli occhi molto alteri,e le palpebre troppo superbe.Cè una razza di gente i cui denti sono spade,i mascellari sono coltelli,

 per divorare del tutto i miseri sulla terra,e i bisognosi in mezzo agli uomini‖ (Prv. 30:12-14) 

Vorrei partire dall‘attuale crisi sistemica che stiamo vivendo. Così siamo certi che

partiamo da un elemento comune a tutti gli uomini: la nostra miseria. Eppure tutto questonon è altro che la conseguenza naturale alla sfida delle ―leggi di causa ed effetto dellamorale universali‖ … creata allo stato dell'arte e cavalcata da chi conosce molto benequeste leggi inviolabili e la ―logica‖ conseguenza delle inadempienze. In questo giocorientra anche la natura che non si muove solo secondo leggi ecologiche ed ecosistemichema anche in base ai comportamenti degli uomini che nella scala gerarchica è ai livelli piùalti e da lui discende ogni altra cosa. Siamo o no stati posti da Dio come garanti dellaconduzione delle cose del mondo?

I popoli della terra tenuti prigionieri dai loro stessi pensieri e desideri nella MatrixLuciferina, impostaci dal serpente tentatore nell‘Eden, con l‘egoistico consenso dato dalpeccato originale, sono comunque anch'essi colpevoli di questo stato di cose. Sia cheappartengono al mondo occidentale e sviluppato, sia che si siano lasciati influenzare senzaper questo riceverne i benefici del benessere materiale e degli insegnamenti cristiani.

Come è stato reso possibile, tutto questo..?? Con l'Ego.. con l'Io.. con il desiderio.. con ilpossesso.. con il concetto subdolo di: ―avere per essere ed esistere‖. 

Il crollo economico, ma soprattutto la deriva spirituale e l‘assenza di una cultura basatasulle reali esigenze degli esseri umani di ogni latitudine e longitudine è parte ―integrata eintegrante‖ di uno dei segni dei tempi chiamato: Grande Tribolazione. Basti pensare al

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104grande laboratorio di Haiti, in cui si sta verificando una vera e propria ecatombe (un terzodella popolazione distrutta) sin dalla metà del XIX secolo, e culminato con il terremoto piùgrande che sia mai stato registrato. Si possono descrivere come prove tecniche didestabilizzazione e militarizzazione le manovre USA che si attuano dal 1994 fino alladestituzione di Aristide e ad oggi con l‘impoverimento per mezzo del Fondo MonetarioInternazionale, la contaminazione pestifera, la crisi dell‘agricoltura, colpi di stato,internamenti e il terremoto? Eppure è proprio dall‘introduzione del debito che Haiti ècaduta nel baratro più profondo. Sarà un caso che tutto sia legato a questo?

Per ogni moneta depositata.. per ogni carta di credito richiesta.. per ogni automobileacquistata a rate.. per ogni lavatrice, frigorifero, TV, computer, elettrodomestico, vacanze,ecc. ecc. acquistati tramite prestito bancario fino ad arrivare alla Madre del credito alconsumo… il mutuo per la casa.. è stato creato e alimentato un gigantesco parassitafinanziario globale che si è gonfiato a dismisura nutrendosi della ricchezza prodotta daisingoli individui, delle terre dei loro padri fino arrivare a lambire la nostra anima, sempreche non sia stata corrotta prima ad un prezzo assai più basso e vergognoso, magarifacendo leva sulla nostra ignoranza e impreparazione.

Ma di questo qualcuno pagherà al cospetto di Dio, per quante anime si sono perse acausa di pessimi pastori che si son di tutt‘altre cose curati, pur sapendo che il gregge vaprotetto dai lupi.

Per questo, cari operaio, impiegato, casalinga, artista, ragazzi e ragazze prendete subitonota di quel che sto per dirvi da buon nonno, ma soprattuto da sacerdote: non seguire lemode e le tendenze che il sistema bugiardo vi mette innanzi per ingannarvi.. accontentatidi ciò che avete e ricevete e non cercate di essere proprietari del superfluo se non avete lecapacità economiche per comprarla in contanti. Non continuate ad alimentere queiparassiti economici che domani o dopodomani vi ―strozzeranno‖ lasciandovi in braghecon tutta la famiglia.. fate lo stesso per tutto il resto, dagli elettrodomestici all'automobile..non fatevi più prendere dalla ―tentazione‖ di avere.. anche se giustificata dalla tua mentecosiddetta ―razionale‖, perchè tale non è affatto.. ma solo un prodotto della ―matrice  consumistica‖ in cui vivi da quando sei nato sulla terra. Perciò te, sì, proprio te, mio caroamico e mia cara amica, accontentati di ciò che già hai ... e se davvero ti serve qualcosa …spargi la voce e cerca tra il prossimo chi ha quello che cerchi.. vedrai che lo troverai.. senzadover sostenere un Six-Tema che trae vita proprio dal tuo lavoro e dalla tua sofferenza.. unparassita che vuole solo farti vivere come uno schiavo di desideri che crea con lapersuasione.. lasciandoti tra le mani oggetti che non ti servono affatto..!! Ti comprano iltempo per poi rivendertelo a caro prezzo. Ti stanno sottraendo ogni piccola capacità diutilizzare le tue mani ed il tuo talento.

Trasforma il denaro cartaceo in beni di sussitenza e non lasciarlo dove la tignola e laruggine consumano e dove i ladri sfondano e rubano.. capito..??!!

Lo stesso discorso vale per gli imprenditori che ―furbescamente‖ (non sanno quantosono furbi) hanno lavorato con i [soldi degli altri] (quelli delle Banche, pensavano) per farei cosiddetti ―investimenti strutturali‖ o che hanno ricevuto ―provvidenze‖ dai governi diturno, sotto varie forme e pagati con i soldi della collettività.. cioè tutti noi..!! Ma come puòun imprenditore che dimostra apparentemente di essere più intelligente e intraprendentedel povero e sfigato operaio non capire che così facendo ha affamato il prossimo e si èanche dato la zappa sui suoi piedi..?? Allora non è affatto vero che gli industriali e gliimprenditori siano così furbi e intelligenti..!! Oppure sono senza coscienza e consapevolidello scopo..!!

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105Eh sì caro amico.. anche tu che furbescamente ti mettevi i denari dei tuoi veri profitti

nella tasca destra (tramite il nero e i conti economici taroccati) dicevi che nella tascasinistra non guadagnavi nulla perchè il tuo conto in banca era sempre in rosso (ilcastelletto, il finanziamento, lo scoperto, il rifinanziamento, ecc. ecc. ecc.) e dovevilicenziare gli operai mandandoli in cassa integrazione con i soldi (in parte) dei loro stessicontributi versati, o non potevi dare un aumento di 100 eurini in busta a fine mese aprescindere dal contratto di base. Bene, sappi che tra breve anche tu sarai nei panni dicoloro che non potranno sopravvivere..!! Poniti una questione di coscienza, se ne seicapace. E cerca di capire d‘ora innanzi se puoi essere di aiuto a qualche povero disgraziatoed abusato. Guarda quanta gente c‘è che vive per strada e che ha gettato la spugna, forseanche a causa tua. Penso per questo alla esperienza terrificante di Gloria Polo. Leggetevelase avete tempo. E di storie come la sua vengono raccontate da tanti altri mistici.

Grandi e piccoli, liberi e schiavi, potenti e insignificanti, dovranno piegare le ginocchia tuttiinsieme nella stessa barca di fronte a ciò che accadrà a seguito del loro egoismo. E molti santi esacerdoti dovranno conquistare le ―conversioni con le ginocchia‖, mostrandosi umili e caritatevoli. 

Ogni numero elettronico scritto su un computer e su un pezzo di carta straccia a seguito di un

credito elargito, e moltiplicato per 'x' volte è andato ad alimentare una ricchezza fittizia che ha dato[apparentemente e momentaneamente] molto a qualcuno, e nel contempo toglieva molto ai molti. Mentre solo un terzo della popolazione mondiale viveva in un'apparente abbondanza ilrimanente due terzi del mondo, nostri fratelli, aveva il minimo di sussitenza o moriva perle guerre, di fame, per malattie e violenze tribali indotte con la propaganda..!! Questo èstato il modo con cui è stato creato e alimentato il nostro stile di vita occidentale..!! Da unaparte danno (per poi riprendersi tutto) e dall‘altra tolgono inesorabilmente. 

I parametri con cui si è voluto dare senso a quel concetto astratto chiamato ―Economiae Finanza‖ è sbagliato fin dalla nascita, cioè, da molti secoli. Perchè non può esistereeconomia o finanza senza un uomo che crei con la sua opera manuale o intellettuale un

valore. Facciamo un esempio? Un uomo prende argilla della terra che ci è stata donatagratis dal Padre Onnipotente.. la lavora per trasformarla in una brocca, in un piatto, in unbicchiere.. poi la mette al sole, altra risorsa gratuita, a cuocere.. infine la decora con i coloritratti da piante e fiori, sempre gratis, ecco.. abbiamo l'opera delle mani e dell'intelletto allostato dell'arte. Da questo momento tutto ciò prende un valore diverso da quanto era prima… ma chi deve darlo, con quale metro, e soprattutto perchè..?? Ecco, da lì a poco, dopoaver utilizzato conchiglie, pietre colorate, baratto, nascere il ―Denaro‖ come mezzo con cuitrasformare l'opera dell'intelletto e manuale dell'uomo in pezzi di metallo e carta.. da quelmomento i denari sono divenuti il metro con cui ―misurare‖ il valore di qualsiasi cosa e ilmezzo con cui scambiarla.

Da quel primo momento è passata molta acqua sotto i ponti ma le cose non sono maipiù cambiate e i risultati iniziano finalmente ad essere evidenti. Perciò lasciate ogni dubbioo inganno alle spalle e guardate la realtà... ora... adesso...!!

VOI SIETE L'ECONOMIA REALE, CONCRETA.. VOI SIETE LA RICCHEZZA.. VOISIETE IMPORTANTI DAVVERO.. NON IL DENARO.. NON E' AFFATTO IL DENARO ILVERO VALORE ECONOMICO … SIETE VOI STESSI CON CIO' CHE FATE.. CON CIO'CHE POTETE FARE PER TUTTI QUANTI..!!! OGGI SONO GLI ULTIMI LA RICCHEZZASU CUI SI FONDA LA SOCIETA‘. SE PRENDONO COSCIENZA DEL LORO VALORE(CRISTIANO), ECCO CHE SARANNO I PREPOTENTI A PIANGERE.

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106La Matrix vi ha fatto credere sino ad oggi, che: senza denaro voi non valete nulla nel

mondo… e che non potete fare nulla…! In verità vi dico che è esattamente il contrario di quanto credete. E' il denaro che [senza

di voi] … NON VALE ASSOLUTAMENTE NULLA..!! SIETE VOI A DARE IL VALORE

AL DENARO, SIA CON LE OPERE CHE CON LA MENTE!! E‘ UN INCANTESIMO INCUI SIETE CADUTI CON TUTTE LE SCARPE!Come credete siano andate avanti le civiltà del passato, ma anche i nostri bisnonni?

Come credete che vivano a Nomadelfia, dove non ci sono soldi? Non perchè non ci sianessuno a spenderlo, ma perchè non ce ne sarebbe affatto bisogno. Ognuno produrrebbel'opera del suo intelletto e delle sue mani ricevendo in cambio ricchezza infinita perchèogni fratello umano produrrebbe direttamente per il suo ―prossimo‖… senza intermediariumani, corporativi e cartacei... e ognuno riceverebbe molto di più di quanto possa chiedereo immaginare..!! Innanzitutto tutti avrebbero una casa e da mangiare.

QUESTO E' L'ASPETTO ECONOMICO DEL REGNO DI DIO SULLA TERRA..!!

Utopia..?? Sogni pazzeschi senza fondamento..?? Vaneggiamenti..??

Bene, allora godetevi pienamente il risultato delle vostre scelte e del vostro egoismo.. sevolete rimanere ciechi e non vedere quanto sta per giungere sulle vostre teste comerisultante della presupposta intelligenza ed esperienza dei plurilaureati economistiilluminati.. allora davvero è giusto che così sia..!! Speriamo solo che almeno qualcuno inquesta ultima fase si svegli prima che sia cancellato insieme a coloro che hanno voluto esostenuto tutto questo Six-Tema di cose mondiale.

Certo siamo tutti d'accordo che sia giusto vivere in salute, avere una casa propria,avere nutrimento buono in abbondanza, vivere in condizioni salutistiche, poter farsi unmeritato riposo o una vacanza con la famiglia e gli amici, ecc. ma c'è davvero bisogno deldenaro, del credito, delle banche, delle industrie, e di uomini [imperfetti come noi―popolo‖] che dettino come, dove e quando vivere e morire..?? Perché, per esempio, unanziano o un pensionato devono, all‘improvviso, essere proiettati fuori dall‘attivitàproduttiva, proprio nel massimo della loro competenza professionale e della loropartecipazione creativa?

Perchè non provare ad immaginare un mondo senza governi umani fallimentari ecedere la possibilità di far governare il Padre Onnipotente tramite i suoi figli che si

impegnano ad ottenere il risultato migliore per tutti, in bontà, bellezza, giustizia, libertà everità, secondo i propri meriti ed i propri talenti..?? Perché se Dio dà un talento speciale aduno scienziato, ad un architetto, ad un medico, ad un agricoltore, ad un artigiano, ad unpolitico, questi devono stare fuori solo perché non associati ad una cordata ―malefica‖ diinteressi organizzati?

In fondo nessuno ha mai provato questo tipo di governo... mentre da secoli tutti i tipidi governi umani sono stati provati.. con quale risultato...?? E' storia scritta...!!

Sapete perchè nessuno ormai riesce a capire e prevedere l'andamento economico…?? Perchè in effetti è un sistema troppo complesso e di cui è stata fatta ―conoscere‖ solo

una parte... quella che avrebbe portato a questo risultato.. e le lauree, i master, e i grandi

convegni illuminati erano solamente tutte vere ―chiacchiere e distintivo‖ (ricordate AlCapone)... fumo negli occhi per quelli che già non vedevano... le guide cieche...!!

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107Perchè..?? Perchè l'orgoglio e l'egoismo accecano le menti anche degli uomini cosiddetti

intelligenti se non hanno umiltà di fronte a Dio. E' accaduto perchè è stato progettato suuna base certa … la mancanza di Fiducia in ciò che Gesù ha insegnato riguardo lericchezze...!! Solo in questo modo è stato possibile per queste forze -invisibili alla maggiorparte delle creature- realizzare ciò che hanno determinato e scritto nel loro progetto, chenoi identifichiamo in parte anche nei Protocolli dei Savi di Sion, ma che hanno comeorigine primordiale il ―male luciferino‖. 

Eccone un piccolo assaggio:

« Determineremo una crisi economica universale con tutti i mezzi clandestini possibilicoll'aiuto dell'oro, che è tutto nelle nostre mani. In pari tempo getteremo sul lastrico folleenormi di operai, in tutta l'Europa. Allora queste masse si getteranno con gioia su colorodei quali, nella loro ignoranza, sono stati gelosi sin dall'infanzia, ne saccheggeranno gliaveri e ne verseranno il sangue. A noi non recheranno danno, perché il momentodell'attacco ci sarà ben noto, e prenderemo le misure necessarie per proteggere i nostriinteressi ». (Prot. III)

« Ed è perciò che dobbiamo cancellare persino il concetto di Dio dalle menti deiCristiani, rimpiazzandolo con calcoli aritmetici e bisogni materiali. Allo scopo di stornarele menti Cristiane dalla nostra politica è assolutamente necessario di tenerle occupatenell'industria e nel commercio. Così tutte le nazioni lavoreranno incessantemente per illoro proprio vantaggio, ed in questa lotta universale non si accorgeranno del nemicocomune. Ma perché la libertà sconnetta e rovini completamente la vita sociale dei Goiym,dobbiamo mettere il commercio sopra una base di speculazione. Il risultato di ciò sarà che

le ricchezze della terra, ricavate per mezzo della produzione, non rimarranno nelle manidei Goiym, ma passeranno, attraverso la speculazione, nelle nostre casseforti. La lotta perla supremazia e la speculazione continua nel mondo degli affari, produrrà una societàdemoralizzata, egoista e senza cuore. Questa società diventerà completamente indifferentee persino nemica della religione e disgustata dalla politica. La bramosia del denaro e deipiaceri che esso reca sarà l'unica sua guida. E questa società lotterà per l'oro, facendo unvero culto dei piaceri materiali che esso può procacciarle ». (Prot. IV)

« Fra breve principieremo ad organizzare vasti monopoli - serbatoi di ricchezzecolossali - nei quali persino le grandi fortune dei Goiym saranno coinvolte in modo tale

che crolleranno insieme al credito del loro governo il giorno dopo che avrà avuto luogo lacrisi economica e politica [L'intenzione degli Illuminati di ritirare il loro denaro all'ultimomomento è evidente]. Coloro fra gli astanti che sono economisti, calcolino l'importanza diquesto progetto. Dobbiamo adoperare ogni mezzo per sviluppare la popolarità del nostrosupergoverno mondiale, presentandolo come il protettore e il rimuneratore di tutti coloroche volontariamente si sottometteranno a noi ». (Prot. VI)

« L'aristocrazia dei Gentili non esiste più quale potenza politica, di modo nondobbiamo ulteriormente tenerne conto da questo punto di vista. Però essa, in quantoproprietaria di terreni, costituisce sempre un pericolo per noi, giacché le sue rendite le

assicurano l'indipendenza. Pertanto è essenziale per noi di privare l'aristocrazia delle sueterre, a qualunque costo. Per raggiungere questo scopo, il modo migliore è quello di

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108aumentare continuamente le tasse e le imposte, e con ciò il valore dei terreni si manterrà alpiù basso livello possibile.

Gli aristocratici dei Gentili, i quali, date le loro abitudini ereditarie, sono incapaci diaccontentarsi di poco, andranno presto in rovina ». (Prot. VI)

« Nel medesimo tempo dobbiamo dare con ogni impegno la massima protezione

possibile alle industrie ed al commercio e specialmente alla speculazione, il cui compitoprincipale è di agire come contrappeso alle industrie. Senza la speculazione, l'industriaaumenterebbe il capitale privato e tenderebbe a sollevare l'agricoltura, liberando le terredai debiti e dalle ipoteche per gli anticipi delle banche agricole. E' invece essenziale chel'industria prosciughi la terra di tutte le sue ricchezze, e che la speculazione concentri nellenostre mani tutte le ricchezze del mondo ottenute con questi mezzi. In questo modo tutti iGentili verranno ridotti nelle file del proletariato, ed allora essi si piegheranno davanti anoi per ottenere il diritto di esistere ». (Prot. VI)

« Allo scopo di rovinare le industrie dei Goiym e di aiutare la speculazione,

incoraggeremo l'amore per il lusso sfrenato, che abbiamo già sviluppato. Aumenteremo isalari, ciò che non porterà beneficio all'operaio, perché contemporaneamente accresceremoil prezzo delle sostanze più necessarie, col pretesto dei cattivi risultati dei lavori agricoli.Con astuzia mineremo le basi della produzione, seminando i germi dell'anarchia fra glioperai ed incoraggiandoli nell'abuso degli alcoolici. Nel tempo stesso adopereremo tutti imezzi possibili per scacciare dal paese tutti i Goiym intelligenti. Per evitare che i Goiymrealizzino prematuramente il vero stato delle cose, nasconderemo il nostro piano sottol'apparente desiderio di aiutare le classi lavoratrici alla soluzione dei grandi problemieconomici: questa nostra propaganda viene aiutata in tutto e per tutto dalle [nostre teorieeconomiche] ». (Prot. VI)

« Tutte le crisi economiche da noi combinate con tanta astuzia nei paesi dei Goiym,sono state determinate ritirando il denaro dalla circolazione. Lo Stato si è trovato nellanecessità per i suoi prestiti di fare appello alle grandi fortune che sono congestionate per ilfatto che la moneta è stata ritirata. Questi prestiti hanno imposto dei pesanti carichi suigoverni, obbligandoli a pagare interessi, e così sono legati mani e piedi.

La concentrazione della produzione nelle mani del capitalismo ha prosciugato tutta laforza produttrice del popolo insieme alle ricchezze dello Stato. La moneta, al momentoattuale, non può soddisfare i bisogni della classe operaia, perché non è sufficiente per tutti.Sapete, io credo, che la moneta da noi creata su base aurea è stata la distruzione di tutti gli

Stati che l'hanno adottata, perché non poteva soddisfare ai bisogni della popolazione;tanto più che noi abbiamo fatto del nostro meglio, perché fosse congestionata e tolta dallacircolazione ». (Prot. XX)

« A causa della loro trascuratezza nella scienza del governo, o a causa della corruzionedei loro ministri, o della loro ignoranza in fatto di finanza, i sovrani hanno reso i loro paesidebitori delle nostre banche ad un punto tale, che non potranno mai redimere i loro debiti.Dovete comprendere quante fatiche e quante pene abbiamo sopportato per riuscire aprodurre un simile stato di affari ». (Prot. XX)

« La vacuità del cervello puramente animale dei Goiym è dimostrata dal fatto, chequando prendevano denaro ad imprestito da noi con interessi essi non riuscirono a capire,che ogni somma così ottenuta avrebbero dovuto in ultima analisi farla uscir fuori dalle

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109risorse del loro paese, insieme coi relativi interessi. Sarebbe stato assai più semplice diprelevare senz'altro tale danaro dal proprio paese stampandoselo con la relativacopertura patrimoniale dei beni di stato, senza doverne pagare gli interessi ad altri .Questo dimostra il nostro genio ed il fatto che il nostro è il popolo eletto da Dio. Siamoriusciti a presentare ai Goiym il problema dei prestiti sotto una buona luce così favorevole,che essi hanno persino creduto di ricavarne profitto ». (Prot. XX)

« Quando il nostro Sovrano sarà sul suo trono mondiale, tutte queste scaltre operazionifinanziarie svaniranno. Distruggeremo il mercato dei valori pubblici, perché nonpermetteremo che il nostro prestigio sia scosso dal rialzo e ribasso dei nostri titoli, il cuivalore sarà stabilito per legge alla pari, senza possibilità alcuna di qualsiasi variazione diprezzo. Il rialzo origina il ribasso, ed è per mezzo dei rialzi che abbiamo cominciato adiscreditare i titoli pubblici dei Goym.

Alle Borse sostituiremo enormi organizzazioni governative, che avranno il dovere ditassare le imprese commerciali in quel modo che il governo crederà opportuno. Questeistituzioni saranno in grado di gettare sul mercato milioni e milioni di azioni commerciali,o di comperarle in un sol giorno. Quindi tutte le imprese industriali e commercialidipenderanno da noi, e vi potete immaginare quale forza sarà la nostra ». (Prot. XXI)

GIOVANNI XXIII GUARDANDO LA LUNA ANNUNCIA UNA NUOVA ERAE‘ la luce della ragione, rischiarata dalla Fede, che scopriamo la sovversione installata,

attraverso il potere economico, nella Chiesa. I  ―lupi‖, una volta eliminate le monarchiecattoliche, il cosiddetto katèchon temporale, sono entrati dentro la Chiesa, suggerendo all‘Autoritàdi abrogare e modificare qualche Legge e qualche decreto. Si trattava, dopo secoli e secoli ditentativi, solo, di trovare qualcuno, che provato dalle guerre e dalla ―chimera‖ comunista,veramente ambizioso e asservito alle cose del mondo, avesse in serbo un progetto politicoe attraverso il quale portarlo fino nelle stanze più alte del Vaticano.

È una guerra psicologica, è la ―prassi‖ sopra il dogma che ci fa ricordare le ―consegne‖di Lenin: ―Vuotate la sostanza; lasciate il guscio‖ - ―Due passi avanti, un passo indietro‖ -―Fatelo; ciò si farà!‖. 

Sono princìpi che abbiamo visto applicare giornalmente in questa Chiesa post-conciliare. I ―lupi‖ si sono vestiti da agnellini, ma i loro ―frutti‖ sono più che evidenti! Nonesiste più nessuno che possa dire di sentirsi realmente protetto da questa classesacerdotale. Non per questo devono essere tutti condannati, perché ce ne sono alcunidavvero validi e responsabili se non santi davvero!

I Frutti della loro ―evoluzione‖ modernista, già erano stati predetti e condannati da S. Pio X! E così capiamo perché S. Tommaso d‘Aquino è scomparso dalla teologia cattolica per

lasciare il posto a Teilhard de Chardin, il gesuita massone, e ai suoi simili ―nuovi teologi‖,la così detta ―ala marciante della Chiesa‖, ma alla maniera voluta da Lenin: due passiavanti e uno indietro; il che risulta, in matematica, un passo avanti per la Sovversione.

Certo, non ci sono testi espliciti in cui l‘Autorità si dichiara apertamente con i ―sovvertitori‖della Fede –sarebbe troppo grossa!- ma ci sono molti testi che mostrano che l‘Autorità pende daquella parte; come non ci sono aperte squalifiche per i Tradizionalisti (eccetto la grave squalificadell‘ortodossissimo Vescovo Lefebvre, ora riabilitato! e che mai fu ―sedevacantista‖ o ―scismatico‖ –Lettera Aperta ai Cattolici Perplessi-1985 pag. 151 nda),  per non tirarsi la zappa sui piedi (20Concilii ―de fide‖, contro un solo Concilio ―pastorale‖, valgono pur qualcosa! ).  Ma comunque inquesta guerra psicologica che stanno conducendo, le ―dichiarazioni teoriche‖ non hanno alcunaimportanza, se non per tranquillizzare, addormentare, rassicurare una ipotetica reazione.

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110Quello che conta, in questa guerra, è l‘azione. 

E le ―prove‖ di questa nostra affermazione la si trova nei ―fatti‖. Ne faccio un breve elenco: 1. ieri, la Messa in lingua vernacolare era intollerabile;

oggi, essa è la ―mens‖ della Chiesa ufficiale;2. ieri, la ―Comunione sulla mano‖ era gravemente proibita;

oggi, permessa e, da molto episcopato, obbligata;3. ieri, la Confessione era solo ―privata‖;

oggi, le ―cerimonie penitenziali‖ si moltiplicano, contro tutte le precedentiprescrizioni della Chiesa;

4. ieri, il ―Sacramento degli ammalati‖ (Estrema Unzione) era amministrato soloindividualmente;oggi, ―ad esperimentum‖, lo si fa collettivamente; 

5. ieri, il Battesimo doveva essere dato ―quam primum‖, e la Chiesa condannava igenitori che, senza gravi motivi, ―lasciavano nella privazione della Grazia di questo

Sacramento più a lungo che lo esigesse la necessità‖ (cfr. Catechismo del Concilio diTrento);oggi, si raccomanda perfino di ritardare il Battesimo ai bambini, e s‘in segna che ibambini morti senza Battesimo, si salvano egualmente.

6. ieri, ―un cattolico non poteva cooperare formalmente a un atto di culto e dipropaganda a-cattolica‖, e ―si proibiva di accettare la cooperazione attiva e diretta diun a-cattolico a un acerimonia cattolica, essendo una tale cooperazione scandalosaper sua natura‖ (cfr. ―Thelogia Morale‖);oggi, è tutto permesso: si danno in uso anche le chiese cattoliche per celebrazioni diculto a-cattolico, anche eretico, anche ad atei, a ministri protestanti e israeliti; si

mettono come insegnanti, in seminari cattolici, ebrei e protestanti... (Paolo VI, in S.Pietro, ha addirittura fatto benedire i fedeli dal capo dell‘eresia anglicana! E hapermesso perfino che l‘Eucarestia fosse data a una ‖presbiteriana‖ che non intendevaaffatto abiurare all‘eresia! E ha perfino chiamato a ―preparare‖ la sua ―nuova Messa‖ben sei pastori protestanti!);

7. ieri, la contraccezione era intrinsecamente immorale‖ (cfr. Pio XII - Giovanni XXIII -Paolo VI stesso!);oggi, molto Episcopato del mondo cattolico ha inventato il ―conflitto di doveri‖ perpermettere di usare della contraccezione!

8. ieri, il Comunismo era giudicato dalla Chiesa ―intrinsecamente perverso‖, ed era

proibita ogni collaborazione con esso (cfr. Pio XI e Pio XII);oggi, è non solo permessa ma anche voluta e cercata ogni collaborazione su tutti i―piani‖ (così detti ―umanitari‖!); 

9. ieri, i fedeli che appartenevano al Partito Comunista non potevano essere ammessi aiSacramenti;oggi, perfino certo clero, iscritto a Partiti Comunisti e Socialisti, da certo episcopato,sono usati perché ―ingaggiano, sotto propria responsabilità personale, i fedeli » (cosìad esempio l‘Arcivescovo di Avignone) (cfr. L‘Aurora del 23 febbraio 1979). 

E potrei continuare ancora a lungo. Mi basta citare, per questo, il già arcivescovo di

Malines e Primate del Belgio, amico personale di Paolo VI, il card. Suenens, che hadichiarato: «Si potrebbe fare una impressionante lista di tesi, insegnate a Roma, avant‘ierie ieri, come sole valevoli, e che furono poi eliminate dai Padri conciliari».

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111E fu così, purtroppo! L‘ ―Aggiornamento‖ è diventato la regola della Chiesa post-

conciliare, per cui quello che era legge ieri, non lo è più oggi e non lo sarà più domani!Da Gran Signore della Vita, Gesù sapeva benissimo come sarebbero andate le cose

umane sino alla fine dei tempi, e quando volle fare una sintesi tra il suo Regno e quellodell‘Avversario, coprì la realtà con una frase che forse neppure i discepoli riuscivano acapire: ―Non potete servire a Dio e a Mammona‖ (Mt. 6, 24s).

Gesù vedeva prolungarsi nei secoli l‘ombra dell‘antico Vitello d‘Oro con gli ebreiprostrati in adorazione (Es. 31, 1s), lo vedeva nel tempio di Caifa, dove lo scacciò con lafrusta (Gv. 2, 13s) e dove Giuda lo vendette per trenta denari, poi lo vide negli ultimitemplari del massonismo finanziario del nostro tempo.

Il denaro non lo volle neppure toccare, e quando gli fu chiesto di pagare la decima nediede l‘ordine a un pesce, che depose la moneta nelle mani di Pietro. Lui scelse di nascerenella grotta di Betlemme e morire nudo sulla croce.

Possiamo darGli piena ragione, oggi, dove lo spartiacque tra il suo Regno e quello diMammona appare in piena luce planetaria nel mondialismo finanziario (Banche, Borse,ecc.) in connubio con l‘Anticristo. 

Gesù ci ha rivelato il Dio Trino, Padre e Figlio e lo Spirito Santo; Satana ci pone davantiil suo trionfo sotto l‘insegna del dio Quattrino: un impero esteso sull‘intero orbe terracqueo, evigorosamente affermato, come viene ogni giorno evidenziato non solo dalle vicende bancarie. 

Da tempo immemorabile, il gemellaggio Massoneria-Alta Finanza si diramavagradatamente nel groviglio degli avvenimenti storici: possiamo leggerne alcune svolte nelvolume di W.G. Carr, ―Pawn in the Game‖ (Pedine nel gioco) (Ed St. Georgs Press,Glendale, U.S.A., 7 ed 1970), particolarmente impegnato a informare sugli aspettifinanziari della rivoluzione massonica.

Il “Giuramento” di Giovanni Battista Montini nel giorno della sua incoronazioneAnche Paolo VI, il giorno della Sua ―Incoronazione‖ (30 giugno 1963), pronunciò

questo ―giuramento‖, rivolto a Nostro Signore Gesù Cristo: «Io prometto:– di non diminuire o cambiare niente di quanto trovai conservato dai miei probatissimiantecessori, e di non ammettere qualsiasi novità, ma di conservare e di venerare confervore, come vero loro discepolo e successore, con tutte le mie forze e con ogniimpegno, ciò che fu tramandato;– di emendare tutto quanto emerga in contraddizione alla disciplina canonica, e di custodire isacri Canoni e le Costituzioni Apostoliche dei nostri Pontefici, quali comandamenti divini ecelesti, (essendo Io) consapevole che dovrò rendere stretta ragione davanti al (tuo)giudizio divino di tutto quello che professo; Io che occupo il tuo posto per divinadegnazione e fungo come il tuo Vicario, assistito dalla tua intercessione.Se pretendessi di agire diversamente, o di permettere che altri lo faccia, Tu non mi sarai

 propizio in quel giorno tremendo del divino giudizio... (pp. 43 o 31). Perciò, sottoponiamo alpiù severo anatema dell‘interdizione - (si tratti di) o noi di un altro! – chiunque abbia la

 presunzione di introdurre qualsiasi novità in opposizione a quella Tradizione evangelica o allaintegrità della Fede e Religione cristiana, oppure tenti di cambiare qualsiasi cosa, accogliendo ilcontrario, o di consentire con i presuntuosi che osassero farlo con ardire sacrilego». (dal: ―LiberDiurnus Romanorum Pontificum‖, pp. 54 o 44, P.L. 1 o 5).

C‘è davvero da tremare per la salvezza dell‘anima di Paolo VI, dopo essere passato daquesta vita, tutta all‘insegna della politica pro Nuovo Ordine Mondiale, al servizio

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112dell‘anglosionismo americano, al Supremo Tribunale di Dio, dove avrà dovuto dare―ragione‖ dei suoi 15 anni di Pontificato, durante i quali non ci fu consequenzialità diparole e di comportamento al ―giuramento‖ da Lui fatto il 30 giugno 1963. Un Paolo VI,quindi, che possiamo dire che ha tradito CRISTO, la CHIESA e la STORIA!

La “nuova Chiesa” è in panico per l‟esodo dei “Cattolici” È uno sporco e oscuro segreto, ma la “Nuova Chiesa” non riesce più a negarlo: i fedeli

della “Nuova Chiesa” se ne stanno andando in branco, ed essi se ne vanno non perabbracciare il secolarismo, ma il Protestantesimo Evangelico.

Questo fatto è stato ammesso in una importante pubblicazione della Nuova Chiesa.“Pastoral and Homiletic Review”, in un articolo recente: “Why Do Catholic BecomeEvangelicals?”. E la pubblicazione ha una risposta – una risposta che conferma ciò che itradizionalisti cattolici hanno sempre detto. Infatti, la “Nuova Chiesa” ha un nome per ilfenomeno dei ―Cattolici‖ che lasciano la Chiesa: “La Teologia dell‟Uscita”. ―Nessungruppo cristiano cresce più dei fondamentalisti‖, afferma l‘articolo. ―E molti dei loroconvertiti vengono dalla Chiesa Cattolica, principalmente cattolici poco educati‖. 

E queste sono le ragioni addotte nell‟articolo: 

1. Il “Nuovo ordine” del Vaticano II ha fatto cilecca Dei 60 milioni di fedeli negli Stati Uniti, solo 25% praticano in modo minimale la lorofede. Nel 1999, il National Catholic Reporter ha condotto uno studio che mostra undeclino generale della presenza alle Messe del “Novus Ordo”: solo circa il 15%, cioèuno su sette, frequentano, presenziano alla Messa regolarmente.2. Il Catechismo del Vaticano Il ha prodotto una generazione di cattolici ignorantoni.Dopo 40 anni di “illuminazione” del Vaticano II  che hanno stressato la Bibbia,l‘articolo afferma: ―La maggior parte dei cattolici seduti sulle panche della chiesa,farebbero fatica a distinguere tra Vangeli, Epistole e Salmi‖. La stessa sostituzione delBattesimo del “Novus Ordo” in ciò che si chiama Rite of Christian Initiation (RCI),dimostra un sacramento profondamente radicato nel Protestantesimo e nell‘eresiaModernista, nonostante sia stato ammesso dallo stesso l‘RCI che sia stato un completofallimento. ―Quattro quinti degli adulti partecipanti alle classi non sapevano cosasignificasse la parola liturgia‖, ha ammesso l‘articolo. 3. Le prediche della “Nuova Chiesa” non proclamano le Verità CattolicheI preti tradizionalisti fanno sermoni sulla dottrina della Fede Cattolica senza esitazionied equivoci. I preti della “Nuova Chiesa” (e i diaconi) sanno che se essi fannoun‘omelia (la versione di ―sermone‖ della ―Nuova Chiesa‖) ―parlando chiaramente esinceramente essi non si prendono che critiche e biasimo‖; quindi, essi ―ripiegano suun approccio di buonismo, contenuti leggeri, e si dilungano su aneddoti edificanti e sulpotere positivo del pensiero‖. 4. La “Nuova Chiesa” è diventata Ecumenica e non Evangelica La Chiesa cattolica è sempre stata la più grande organizzazione missionaria nel mondo.I Missionari hanno raggiunto tutte le parti del mondo per convertire i pagani e gliinfedeli, per salvare le loro anime. In questa loro vocazione, molti di loro hannosofferto il martirio. Ora, comunque, la “Nuova Chiesa” predica che “tutte le religionisono uguali” e che “Tutti adoriamo lo stesso Dio”. Pertanto, che bisogno c‘è diconvertire la gente al Cattolicesimo?

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113 Dunque, Montini non ha solo sdoganato Mammona e la cultura del Signoraggio nel

Popolo cristiano in seno alla Chiesa, ma ha tentato di cambiare la Chiesa stessa. Non visembra troppo? Non ci sono dubbi, su questo. E‘ cambiata letteralmente la testa dellagente. Da risparmiatori siamo diventati tutti lucratori.

Il Signoraggio, o meglio i ―money makers‖, i ―creatori della moneta‖, ossia i Banchieri(ricordaimo che la Banca d‘Inghilterra è stata fondata nel 1697) sono riusciti ad otteneredagli Stati, e oper quanto riguarda i tempi moderni, grazie anche alla ―nuova‖ posizionedella Chiesa, il mandato di stampare la moneta. La stampano, ovunque, e poi l‘addebitano(!) allo Stato, facendosi dare, in garanzia di restituzione (!), anche dei Titoli di Statoproduttori di perenni interessi, al tasso di sconto. Ossia, per esempio, ogni moneta da 100Euro, non è addebitata dalla Banca emittente allo Stato il costo tipografico, ossia 0,05 Euro,ma gli vengono addebitati 100 Euro + interessi perenni al tasso di sconto, che attualmenteè del 0,5% annuo. Questa è una truffa colossale e perenne!

Si sono aperte le cataratte per la realizzazione del piano descritto nei Protocolli dei Savi di Sion.Per cui i cittadini dello Stato, pagano sulla massa delle banconote e moneta circolante, degli

interessi perpetui, a beneficio della Banca Emittente i cui azionisti sono Banchieri privati!E più la gente si indebita, più punta al guadagno, più è occupata e meno ama Dio, meno cerca di

conoscere Gesù, meno è Chiesa. Quando entra il superfluo, esce il necessario.Comincia così l‘A postasìa nella Chiesa. Ecco il colpo da maestro di Satana di cui parla Lefebvre.

Vediamone l‟applicazione del Signoraggio in un recente fatto di cronaca. 

TV e giornali ci hanno informato che il 27 settembre 2005 l‘ex Questore di Genova, dott.Arrigo Molinari, era stato trovato ucciso nella sua abitazione. Le indagini di polizia e lapubblica informazione scoprirono e indicarono il colpevole nel cuoco dell‘ex Questore;cuoco che, per supposte precedenti retribuzioni non soddisfacenti si era vendicato,arrivando ―per errore imprevisto‖ non solo al litigio ma anche all‘omicidio. Il movente erachiaro, logico, e per il pubblico, tutto finì qui.

Invece, ―Il Giornale‖ svelò altri retroscena con un articolo dal titolo: ―La mia ultimabattaglia contro l‘Euro‖. ―Il Giornale‖, la settimana precedente l‘omicidio, aveva intervistatoil dott. Arrigo Molinari su due ricorsi presentati da lui, al Tribunale di Genova, controBanca d‘Italia e Banca Centrale Europea, per la truffa del ―Signoraggio‖, ossia per quegliinteressi perenni che la Banca emittente fa pagare al Tesoro (Ministero delle Finanze delloStato), e perciò a tutti i cittadini, su tutto il denaro che, per mandato e conto dello Stato,

stampa e conia (in realtà la Banca emittente non conia nulla. Le monete metalliche sonoconiate dalla Zecca dello Stato. Ed esse rappresentano l‘elemosina fatta dai BanchieriCentrali agli Stati. Quindi, la Banca d‘Italia (cioè i suoi privati azionisti), prima, in modoesclusivo fino all‘introduzione dell‘Euro; e poi, come profanazione della Banca CentraleEuropea, dall‘introduzione dell‘Euro, estorce ai cittadini interessi illegali sulla massamonetaria circolante.

Il dott. Molinari aveva l‘udienza, il 5 ottobre 2005. Il 27 settembre dello stesso anno,però, fu ucciso a coltellate!

Chi tocca gli interessi dei Banchieri-Padroni della Moneta, non può continuare a vivere!Era già accaduto lo stesso, e per lo stesso motivo, a due personaggi apparentemente

molto più potenti: Abram Lincoln e John Kennedy!E‘ doveroso in questo senso ricordare -forse anche solo per smentire determinate « armidi propaganda e distrazione di massa » che John F. Kennedy, non era tanto scomodo al potere

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114americano per le sue «tresche» con la Monroe, ma per aver messo in crisi il sistema monetario

 privato per mezzo dell‘Exceutive Order 111110 del 04 Giugno 1963. Cinque mesi e mezzo primadi essere ucciso, aveva ripreso allo Stato, nella persona del Presidente, il potere sovrano diemettere denaro (esente da debito e da interesse, detto United States Notes) in parallelo con laFederal Reserve Bank Corporation e le sue Federal Riserve Notes . E probabilmente aveva inanimo di riportare completamente al Congresso il potere monetario. Prima di essere assassinatoanch‘egli, pochi mesi dopo, fece in tempo a emettere (sottraendoli ai profitti dei banchieridella Federal Reserve Bank) 4.292.893.825 dollari in banconote. Queste banconote vennerorapidamente richiamate dalla circolazione dopo il suo assassinio, da Lindon Jonhson,mentre le indagini sull‘omicidio del presidente venivano depistate e le prove manomesse. 

Oppure, dall‘altro lato della barricata possiamo trovare citazioni di questo tipo, estrapolata da un articolo dell‘USA Bankers‘s Magazine (Rivista dei banchieri americani), del 25 Agosto 1924: ―Il capitale deve proteggersi in ogni modo possibile con alleanze e legislazione.I debiti devono essere riscossi, le obbligazioni e i contratti ipotecari devono essere conclusi inanticipo e il più rapidamente possibile. Quando mediante processi giuridici, le persone comuni

 perderanno le loro case , diventeranno sempre più docili e saranno tenute a freno con più facilità

attraverso il braccio forte del governo, azionato da una forza centrale di ricchezza sotto il controllodi finanzieri di primo piano. Questa verità è ben conosciuta tra i nostri uomini di spicco, adessoimpegnati nel costruire un imperialismo del Capitale che governi il mondo. Dividendo gli elettoriattraverso il sistema dei partiti politici, possiamo far spendere le loro energie per lottare su questioniinsignificanti. Di conseguenza , con un‘azione prudente abbiamo la possibilità di assicurarci quelloche è stato pianificato così bene e portato a termine con tanto successo…‖ . 

Ad Ezdra Pound, invece, che aveva osato dire che i politici sono solo i ―camerieri deibanchieri‖ era toccata un‘altra sorte: gli fecero finire la vita in manicomio! (Chiesa Vivamarzo 2009 n° 414 anno XXXIX)

Ma ecco visualizzarsi i 4 Cavalieri dell‘Apocalisse: morte, carestia, guerra e pestilenza.

La cultura della morte e dell‘odio, che porta ad introdurre ogni forma di veleni, virus,malattie, contrasti sociali e guerre nella società sotto ogni forma e con ogni sistema, per poifar gravitare nella società fiumi di soldi a debito e quindi dannare le anime.

Messaggio di Fatima, non ufficiale, ma mai smentito, diramato nel 1984 su tutti i grandigiornali del mondo:

"Non aver timore, cara piccola. Sono la Madre di Dio, che ti parla e ti domanda di rendere  pubblico il presente Messaggio per il mondo intero. Ciò facendo, incontrerai forti resistenze.  Ascolta bene e fa' attenzione a quello che ti dico: gli uomini devono correggersi. Con umilisuppliche, devono chiedere perdono dei peccati commessi e che potrebbero commettere. Tudesideri che Io ti dia un segno, affinché ognuno accetti le Mie Parole che dico per mezzo tuo, al

 genere umano. Hai visto il Prodigio del Sole, e tutti, credenti, miscredenti, contadini, cittadini,sapienti, giornalisti, laici, sacerdoti, tutti lo hanno veduto. Ora proclama a Mio Nome: un grande castigo cadrà sull'intero genere umano, non oggi, né domani, ma nella seconda metà delSecolo XX. Lo avevo già rivelato ai bambini Melania e Massimino, a "La Salette", ed oggi loripeto a te, perché il genere umano ha peccato e calpestato il Dono che avevo fatto. In nessuna

 parte del mondo vi è ordine, e Satana regna nei più alti posti, determinando l'andamento dellecose. Egli effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa; egli riuscirà asedurre gli spiriti dei grandi scienziati che inventano le armi, con le quali sarà

 possibile distruggere in pochi minuti gran parte dell'umanità. Avrà in potere i potentiche governano i popoli, e li aizzerà a fabbricare enormi quantità di quelle armi. E, se

l'umanità non dovesse opporvisi, sarò obbligata a lasciar libero il braccio di Mio Figlio. Alloravedrai che Iddio castigherà gli uomini con maggior severità che non abbia fatto con il diluvio.Verrà il tempo dei tempi e la fine di tutte le fini, se l'umanità non si convertirà; e se tutto

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117 permette di produrre un pane molto croccante. La Monsanto replica che invece il brevetto riguardauna specie, chiamata Galatea, sviluppata dall‘Unilever: quando la multinazionale Usa nel 1998 harivelato la divisione cerealicola ha trovato anche queste sementi, che erano state precedentementeacquistate da una banca di geni britannica, e ha provveduto a depositarne il brevetto negli StatiUniti, in Giappone, Canada, Australia e Unione Europea. «Quello che raccontano queste persone èuna favoletta. Non abbiamo rubato nulla a nessuno e siamo decisi a difendere i nostri brevetti in

ogni sede opportuna», dice Thomas McDermott direttore delle relazioni esterne della MonsantoEuropa-Africa, «Galatea ha meno glutine delle altre varietà di frumento e questa ridotta―viscoelasticità‖ ne determina una minore espansione durante la panificazione. E comunque èassolutamente ridicolo ipotizzare che i coltivatori indiani debbano pagare royalties per le sementi diNap Hal. Monsanto non intende commercializzare Galatea e ha deciso di uscire dal business del

  frumento in Europa. Ma secondo il centro di ricerche indiano, le caratteristiche descritte nelbrevetto sono invece esattamente quelle che hanno fatto la fortuna del Nap Hal presso i contadiniasiatici: «Nel brevetto non c‘è nulla di nuovo rispetto allo stato dell‘arte del frumento che noiconosciamo e usiamo da centinaia di anni. Semplicemente vengono descritte in modo dettagliate lesequenze gnomiche che sono state selezionate durante le coltivazioni». 

La d.ssa Marina Mariani, agronoma, esperta in OGM e docente di legislazione esicurezza alimentare al Politecnico del Commercio di Milano, a tal proposito ricorda chenel mondo gli ogm più coltivati sono prevalentemente sei: soia, mais, colza, cotone, riso efrumento. Oltre 125 milioni di ettari sparsi in 23 paesi, diffusi principalmente negli Stati Uniti,

  Argentina, Brasile, Canada, Cina e India. Nonostante questo, a tirare le fila dell'immanemercato sono davvero in pochi: cinque colossi multinazionali, quali Monsanto, Du Pont,Syngenta, Bayer Crop Science e Dow. Da soli gestiscono il 35 percento del mercato mondialedelle sementi, alimenti base per il 50% della popolazione mondiale! 

Un business da capogiro, dunque, per il quale alcuni sono disposti non solo a schierareavvocati e governanti, ma anche militari armati fino ai denti, perchè nessuno ostacoli le

loro azioni criminali contro il genere umano ed il Creato.Le aziende interessate all‘affaire OGM, non sono piccole società o ridicole associazionipseudo culturali, ma i più potenti gruppi della chimica e farmaceutica planetaria (vedi ilcaso IG Farben, poi Bayer), i quali speculano e guadagnano miliardi di dollari ogni annonon solo nelle sementi brevettate o nei pesticidi cancerogeni, ma soprattutto nellacreazione di malati! Nel solo mondo occidentale, il cosiddetto ―mercato della malattia‖,surclassa quello delle armi e del petrolio. Noi tutti pensiamo che i mercati del petrolio edelle armi siano i più floridi, ma non è così nella realtà.

La malattia è il mercato più attraente che esista, anche perché oltre all‘indubbioguadagno economico c‘è anche il controllo delle masse: una persona ammalata non è

libera! Quindi da una parte ci mettono a disposizione:- Sistemi di coltivazione velenosi e tossici per l‘ambiente e quindi per l‘uomo che a lungo andareindeboliscono la salute dei terreni e dell‘uomo stesso, predisponendoci alle malattie;

- Sementi che muoiono ogni anno costringendo i coltivatori a comperarli a fine raccolto,rendendoli sempre più schiavi al Sistema monopolistico (vedi cosa sta accadendo nel mondo in paesicome India, Iraq e moltissimi altri;

- Alimenti modificati geneticamente che lentamente ma inesorabilmente avvelenano l‘organismoanimale e umano;

Punto a) e Punto c) Una volta che la popolazione è sempre più ammalata, le stessecorporation stenderanno gentilmente le mani offrendoci pillole, vaccini, esami, operazioni,

farmaci contro quelle malattie da loro stesse create e incrementate a tavolino!!!Punto b) Quando dal punto di vista economico saranno strozzati tutti i coltivatoriconvinti, come quelli di Futuragra e anche quelli restii agli ogm, a causa dell‘infestazione e

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118diffusione a distanza delle spore, le corporation avranno nelle loro mani l‘interaproduzione di alimenti globale. Controllando la produzione alimentare avranno ovviamente ilcontrollo della vita di centinaia di milioni di persone.

Il problema delle sementiMolti lettori ricorderanno che nella gelida isola di Spitsbergen (leggi articolo completo),

nel desolato arcipelago delle Svalbard stanno costruendo la superbanca delle sementi,destinata a conservare 3 milioni di varietà di piante di tutto il mondo. Una banca scavatanel granito, con chiusure a prova di bomba, sensori di movimento e una muraglia dicemento armato spessa un metro. Una specie di "Arca dell'Apocalisse".

Il grosso problema è che il finanziatore principale è la Fondazione Rockefeller assiemea Monsanto e Syngenta (i due colossi del biotech), la Pioneer Hi-Bred che studia ogm perla chimica DuPont e la Fondazione "Bill & Melissa Gates" di William III Gates il patrondella Microsoft. Di banche di sementi ne esistono almeno un migliaio in giro per leuniversità del mondo, per l'esattezza, secondo la FAO sono 1400. Perché proprio questa?

Ricordiamo a questo punto le parole pronunciate da Henry Kissinger intorno aglianni '70: «Chi controlla il petrolio controlla il Paese; chi controlla il cibo, controlla lapopolazione». Il petrolio, i Rockefeller, lo controllavano già all'inizio del secolo scorso conla Standard Oil, oggi lo controllano con il cartello petrolifero mondiale.

Quindi si stanno organizzando per controllare il cibo...

Il problema dell‟acqua.Infine, ma non per importanza, c‘è il grosso problema dell‘acqua.Le coltivazioni intensive, a differenza di quelle biodinamiche, hanno bisogno di grandi

quantitativi di acqua: solamente la zootecnia e l‘agricoltura divorano circa il 70% di tuttal‘acqua del pianeta. Un esempio per tutti: per produrre 1 tonnellata di mais, usato poi peralimentare poveri animali da macello, necessita di circa 1000 tonnellate di acqua!

Terreni aridi, pregni di sostanze chimiche come pesticidi, diserbanti ma prividell‘importantissimo e vitale humus, non assorbono correttamente l‘acqua e quando piovetanto avviene quel fenomeno chiamato ruscellamento. In pratica l‘acqua, che non vieneassorbita correttamente dalla terra (per colpa dell‘uomo), andrà a finire nelle faldeacquifere portandosi dietro oltre al letame, pesticidi, diserbanti, crittogamici e quintali difarmaci (antibiotici, antistaminici, ormoni, beta-bloccanti, ecc.) dati agli animali.

Le falde acquifere dove noi tutti beviamo, compresi anche i 500 soci di Futuragra e leloro famiglie, non a caso è sempre più inquinata.

Il controllo globaleQuindi stiamo parlando di un progetto occulto di Controllo globale e non è quindi un

problema solo economico.Per ultimo ci sono i fenomeni meteorologici che si stanno sempre più estremizzando,

con prolungati periodi di siccità e di piovosità, studiati a tavolino (vedi HAARP e sciechimiche) per causare massimi danni alle colture e spingere agricoltori e ministeri dei varipaesi verso colture apparentemente più resistenti e produttive.

In poche parole, il mondo intero sarà costretto a ricorrere ai sistemi ogm brevettatiappositamente per noi dalle lobbies, strada senza ritorno che porterà alla scomparsa dellesementi autoctone riproducibili, in cambio di sementi penosamente sterili e alladipendenza totale e schiavistica nei riguardi dei nuovi monopolisti.

Cosa possiamo fare?

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119E‘ arrivato il momento di svegliarci da questo sonno profondo, di muoverci per evitare

l‘inevitabile, anche perché se dovessero entrare gli ogm nelle coltivazioni tradizionali, difficilmente potremo tornare indietro, proprio a causa della loro enorme e veloce infestazione.

Organizziamo convegni, congressi per sensibilizzare le popolazioni e i coltivatori ignaridell‘importanza di una alimentazione sana e quindi del pericolo di una alimentazione basata suorganismi geneticamente modificati, soprattutto nella dieta dei bambini.

Incoraggiamo la nascita di Borghi ecosostenibili e/o aiutiamo la diffusione dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) e dei seedsavers, cioè dei gruppi di scambio sementi biologiche, perché sescompariranno le sementi autoctone, originarie, per colpa dell'invasione degli OGM, un domanidovremmo chiedere il permesso alla Fondazione Rockefeller....

Per le persone che credono ancora nei politicanti, invece, facciano sentire la loro vocecon i rappresentati « degni » della politica. Con il Trattato di Lisbona abbiamo perduto lasovranità monetaria, giuridica, economica, culturale e politica il tutto nelle mani dell‘oligarchiabancaria internazionale: cerchiamo almeno di impedire la perdita di quella alimentare…Nei piccoli supermercati o dal negoziante di fiducia, chiediamo e pretendiamo solo alimentibiologici; evitiamo di fare acquisti nei grossi centri commerciali, tutti a capitale straniero.

La scelta vegetariana biologica è per esempio, il primo passo, o come diceva il grandeLeone Tolstoi: ―il primo gradino di un progresso spirituale―.

Progresso spirituale, ma anche etico e morale, nei confronti della Natura e deglianimali, importante e attualmente impellente.

 EFFETTI VOLUTI E PROCURATI DA SCIE CHIMICHE (AEROSOL) E DALL’HAARP• Accecamento dei radar nemici (dimostrato. Si vedano i brevetti ed i ritrovati tecnologici). • Modificazione meteorologica e climatica (scopo assodato, anzi riconosciuto ufficialmente. Sivedano i numerosi brevetti tradotti in tecnologie e le pur ambigue ammissioni ufficiali).• Creazione nell‘atmosfera di un'antenna elettromagnetica oltre l'orizzonte, col fine di ottimizzare

la ricetrasmissione dei segnali in ambito strategico-militare (dimostrato).• Danneggiamento delle colture agricole basate su piante non modificate geneticamente in modo daindurre i produttorio agricoli ad acquistare sementi resistenti (rilevato in modo empirico).• Distruzione della coltre di ozono (forse è un effetto co llaterale dell'operazione, ma non è esclusoche sia un fine scientemente perseguito).• Mappatura elettronica del territorio (provato. Si veda il Progetto R.F.M.P.). • Inquinamento degli ecosistemi per determinare un incremento esponenziale del costo delle risorseidriche ed agricole residue (dimostrato empiricamente).• Sfoltimento di alcuni settori della popolazione ritenuti improduttivi o di peso per il sistema, comei pensionati o tribù autoctone ed indigene (registrato empiricamente).

• Sperimentazione di agenti patogeni sulla popolazione inconsapevole nell'ambito di programmi di guerra chimica e batteriologica (acclarato. Si vedano anche i documenti governativi declassificati).• Diffusione diretta ed indiretta di agenti patogeni e quindi di malattie, alcune delle quali del tuttoignote sino a pochi lustri fa, con gli scopi precipui di favorire le multinazionali farmaceutiche e diindebolire la popolazione (registrato empiricamente. Si considerino i dati epidemiologici)• Modificazione del DNA umano per  impedire un'evoluzione genetica e spirituale (ipotizzato danumerosi ricercatori, tra cui Tom Montalk).• Impedimento alle ghiandole pineali di secernere Metatostatina e quindi liberare il discernimento. • Controllo del pensiero e del comportamento, attraverso soprattutto l'irradiazione di ondeelettromagnetiche a bassa ed a bassissima frequenza (pressoché dimostrato).• Emanazione di energie sottili dannose, energie non rilevabili con le normali strumentazioni, ma

in grado di aggredire il sistema bioenergetico degli esseri viventi (supposto).• Diffusione di nanomacchine negli organismi umani col fine di controllare, rintracciare,monitorare, manipolare mentalmente, per mezzo dell'emissione di impulsi elettromagnetici, interi

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120 gruppi umani. Forse queste nanomacchine potranno essere attivate quando le persone, in un futuronon lontano, saranno dotate di microprocessori sottocutanei (ipotesi che può sembrare inverosimile,ma, in realtà avvalorata da una serie di brevetti e dalla produzione e diffusione di apparecchiatureelettroniche volte al controllo degli individui. Vedi RFID Chip, Mondex della Motorola, ecc.).• Creazione di un ambiente atto alla proiezione di immagini olografiche in vista di una falsainvasione aliena o di un'altrettanto falsa Parousia del Cristo o di qualche altra figura religiosa

(ventilato da qualche studioso e collegato al Progetto Bluebeam)."Gli uomini "pneumatici" (vale a dire, "illuminati", khaz, & compagnia brutta) respirano forseun'atmosfera diversa da quella destinata a noialtri "ilici" (esseri trascurabili)?"Respirano la nostra stessa atmosfera, ma si sottopongono di frequente alle cosiddette terapie"chelanti", una specie di 'depurazione', questo è il motivo per il quale molti di loro sembrano 'noninvecchiare'. Pare che siano utili all'uopo le vitamine C/D e alcuni estratti di piante o alghe come la'Spirulina' o prodotti da banco come il Tiobec 400, ma, se siete medici o ne conoscete qualcuno per approfondire, farete un favore a tutti.....

Non sembra un caso che subito appresso ai terremoti più grandi che si siano mairegistrati come quello avvenuto la notte del 12 gennaio ad Haiti ed il 27 febbraio 2010.Perchè il terremoto di Haiti è passato sotto la gestione diretta di 3 ex Presidentiamericani? Perchè Bill Clinton ha parlato di 2/3 di haitinai deceduti? Perchè i russihanno parlato di « test nucleari clamorosamente mal riusciti nei caraibi? Perchè sonostati introdotti sul territorio 13000 soldati on tanto di portaerei e navi da guerra? Provetecniche di imposizione e controllo di un Nuovo Ordine Mondiale? Solo un mese primail Presidente del Consiglio italiano era stato colpito al volto.  Eppoi il terremoto deL‟Aquila, altro simbolo dell‟Impero. Certo, ecco il passo di Rivelazioni (conosciuto comeApocalisse): "Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna diecidiademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. La bestia che io vidi era simile a una pantera, con lezampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suotrono e la sua potestà grande. Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piagamortale fu guarita. Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uominiadorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è similealla bestia e chi può combattere con essa?». Alla bestia fu data una bocca per proferire paroled'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferirebestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitanoin cielo. Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe,

 popolo, lingua e nazione. L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla

 fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato." (Rivelazione, Ap. 13,1-8)La preghiera dei Santi e dei monasteri affrettino la Sua Venuta.

E‘ vero che la Chiesa avrebbe dovuto, in nome della Verità, arginare l'avanzata dell'uomo

medio che ha come ultimo desidero la conquista del mondo. Il povero oggi pesa alla societàdell‘‖efficientismo‖. Ma non è povero perchè lo è diventato per scelta (che una altra cosa èla povertà, in Spirito, per scelta). Ma lo è diventato per il mal governo, per l'inganno, per laprepotenza dei dominanti. E lì la Chiesa ed il Papa avrebbero potuto, sempre nel limite delpossibile, fare qualcosa. Dietro ogni scelta governativa, sostanzialmente, ci sono interessi

economici inimmaginabili. Oggi un terremoto, la carestia o una pandemia valgono tantoquanto una guerra. Ed infatti, potremmo immaginare il tutto inquadrato nella logica delle"guerre ambientali" corroborata dagli scienziati asserviti al potere del male.

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121Infatti. il problema va trasferito nei piani alti e diventa escatologico. Che significa?Che su questi temi, si scomoda anche Nostra Signora, avvisandoci: c'è un limite oltre il

quale c'è l'ecatombe. E solo una atomica o un terremoto/tsunami può arrivare tanto. Lacupidigia e l'egoismo dell'uomo, può arrivare a tanto? Se non crede in Dio, sì. Senza Diotutto è possibile. Quindi, giustamente, in questi momenti, per noi cristiani, oltre adattivarci per renderci utili con opere di misericordia, serve pregare e parlare del Vangelo.Tutto il resto, qualunque altra cosa, serve ai potentati per continuare a fare i loro porcicomodi, mentre noi ci distraiamo in contorcimenti razionali o diatribe di pensiero.

Non vi accorgete che le infornazioni a valanga sono date solo per tenerci occupati, sonoutilizzate come armi di distruzione di massa, per evitare di pre-occuparci?

Vediamo a tal proposito di capire le ragioni per cui don Luigi Villa invia nel 1987all‘allora card. Joseph Ratzinger la seguente lettera :

Brescia, 13 gennaio 1987  A Sua Em.za Rev.ma

Sig. Card. JOSEPH RATZINGERP.zza della Città Leonina, 100193 ROMAEminenza Reverendissima,leggo su “Selezione” (dal Reader‘s Digest), Gennaio 1987, in un articolo di Curtis Bill Pepper, “In viaggio col Papa”, a pag. 52, seconda colonna: «All‘interno del terminal… Si trova tra loro il cardinale Sebastiano Baggio, di73 anni. Spetterebbe a questo Prelato assumere temporaneamente la guida della Chiesa qualora il Papavenisse ucciso o si trovasse, per qualsiasi motivo, impossibilitato a svolgere la propria missione.

  PRIMA DI OGNI PARTENZA, IL PAPA CONSEGNA AL CARDINALE BAGGIO UNA LETTERASIGILLATA IN CUI LO CONFERMA LEGALMENTE NEL SUO RUOLO, E GLI 

 DÀ ISTRUZIONI RIGUARDANTI MATERIE CHE SOLO IL PONTEFICE CONOSCE».Ora, siccome il cardinale Baggio risulta in tutti gli elenchi della Massoneria (iscritto dal 14/8/1957 - Numero di

matricola: 85/2640 -   Monogramma: SEBA), e siccome in una Sua lettera al ―Venerabile Gran Maestro - agli  Assistenti Stimatissimi‖ dell‘8 agosto 1978, a firma SB (= Sebastiano Baggio) scrive: «In seguito al decessorepentino di Paolo VI, si presentano due importanti situazioni che mi preme dirvi: la prima è stata già risoltaegregiamente da  MAPA (= Macchi Pasquale: iscritto dal 23/4/1958 - Numero di matricola: 5463/2 -

 Monogramma: MAPA): cioè salvare tutti i documenti segreti a noi utili e necessari che Paolo VI aveva gelosamente rinchiusi nel suo studio. MAPA, la stessa notte partì da Castelgandolfo e fece la urgente esegreta operazione. - Tali documenti Vi verranno presto consegnati.La seconda è ancora più grave: la successione a Paolo VI per la quale mi avete promesso tutta la Vostra opera,mobilitando tutte le Vostre forze, affinchè sia ricompensata la mia fedele opera. Non Vi do consiglio sapendo assaibene la Vostra capacità.Solo attendo fiducioso.Sperando di presto riabbracciarVi V. F.» (firmato con la sua sigla SB, in grandezza più del normale, e inizialiincrociati).

Questo, Eminenza, è il Cardinale Sebastiano Baggio che il Santo Padre ha nominato addirittura “Camerlengo”, equindi!..Non occorre sottolineare che i “segreti” di Segreteria (!!) di Stato   passano alla Loggia del suo “Venerabile Maestro”! Povera Chiesa!In fede Dev.mo in C. I. et M.Sac. Luigi Villa

(1)  NB: le sottolineature sono mie (di Don Luigi Villa nda).

Da Carlo Alberto Agnoli - Caro Don Luigi Villa, il 12 settembre 1978, durante i giornidel breve pontificato di Giovanni Paolo I, la rivista “Osservatore Politico” del giornalista

Mino Pecorelli, membro della loggia P2, (poi misteriosamente assassinato il 20 marzo1979 quasi certamente in connessione con le vicende di quella succursale massonica!)pubblicava, sotto il titolo: “La gran loggia vaticana”, un elenco di 121 personaggi, nella

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123Sebastiano Baggio, per tanti anni preposto alla nomina dei nuovi vescovi, era entrato inloggia fin dal 1957? E che dire della stessa appartenenza dei card. Agostino Casaroli, card.Michele Pellegrino, card. Francesco Marchisano, ecc.? Per meglio chiarire le idee sul significatoe sui motivi della convalida di Padre Esposito all‘elenco del Pecorelli, riteniamo opportunoaggiungere che, nel contesto del libro, essa è finalizzata a dimostrare la perfetta compatibilità tral‘appartenenza alla Chiesa Cattolica e la adesione alla massoneria: se sono massoni tanti cardinali,vescovi e altri autorevoli ecclesiastici, sottintende l‘Autore, è evidente che ogni cattolico può entrarein loggia, senza alcun scrupolo di tradire la propria Fede!

Nel concludere questa mia accompagnatoria, mi permetto di ricordarLe che questa listatorna oggi attuale, sia perché nell‘ultimo concistoro Giovanni Paolo II ha imposto laberretta cardinalizia a due degli ecclesiastici in essa indicati: Mons. Fiorenzo Angelini eMons. Virgilio Noè, sia perché, in questi giorni, è alla ribalta delle cronache giudiziarie ilcrack del Banco Ambrosiano con le relative pesanti compromissioni di quella Loggia P2 diGelli, Sindona, Calvi e Ortolani, della Mafia e della DC, che così grande importanza ebbenelle vicende e nelle manovre della finanza vaticanosecondista.

Il nome di questa Loggia, del resto, è sempre sulla cresta dell‘onda: esso, invero, è

tornato alla ribalta in relazione al processo per la strage alla stazione di Bologna,all‘omicidio di Olof Palme e al gigantesco traffico di droga e di armi con la Siria di HafezAssad, sterminatore dei cristiani del Libano, scoperto nel dicembre scorso.

Siamo convinti che, passata la grande tempesta, coloro che in avvenire si occuperannodi storia della Chiesa, non potranno prescindere da questa massiccia penetrazione sino aipiù alti gradi della Gerarchia ecclesiastica :

- verificatasi sull‘onda del Concilio Vaticano II;- da parte di esponenti di quella sètta che, da secoli, ha fatto della distruzione della

Chiesa Cattolica il suo obiettivo primario!

Torniamo indietro. Raccontiamo la storia di Montini e gli accordi con gli americani

Nel 1943 gli americani decidono di bombardare Roma. Che tristezza quel giorno. Eppure oraapprendo che di rilievo, in quella circostanza ci fu il ruolo dell'arcivescovo di Philadelphia,Dougherty, di origine irlandese, che inviò il 30 giugno una lettera al presidente, in cui toccavaalcuni argomenti, a cui Roosevelt non era insensibile: "E'stato detto che saranno le esigenze di

 guerra a decidere quello che converrà fare. Ma come potrà apparire conveniente ai fini militari unattacco che amareggerebbe tutti i soldati cattolici che militano sotto le bandiere alleate? E'opportuno qui ricordare che i cattolici sono presenti nelle forze armate americane in proporzionemolto maggiore della loro consistenza numerica come cittadini, che centinaia di migliaia di cattolici

nati ed educati in Irlanda militano nell'esercito britannico,(...) Come si può stimolare il loro patriottismo e la loro lealtà assicurandoli che noi combattiamo per la religione, la civiltà e la cultura,se poi le bombardiamo e le distruggiamo nel loro centro più augusto?..."(6). Questi tentativi eranoperò vani, il bombardamento di Roma era già stato progettato dagli Stati Uniti, il 14giugno l'ammiraglio William D. Leahy, Capo di Stato Maggiore dell'esercito americano,aveva infatti scritto a Hull questa comunicazione: " Il generale Eisenhower è stato autorizzatoa compiere bombardamenti diurni sui seguenti obiettivi in prossimità di Roma che non dovrebberoessere divulgati: il nodo ferroviario di S. Lorenzo, lo smistamento di S. Lorenzo, lo smistamento delLittorio. Si desidera che il Dipartimento di Stato informi il Vaticano che i piloti alleati cheopereranno su Roma sono stati perfettamente informati della localizzazione del Vaticano e hanno

ricevuto istruzioni di evitare che le bombe cadano sulla città del Vaticano.

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124Sono passati 4 anni dalla visita di Pio XII e mons. Montini al quartiere di San Lorenzo

a Roma a omaggiare i morti e a consolare i feriti e gli afflitti. Ricordo perfettamente quellascena. Il bombardamento di Roma avvenne il 19 luglio del 1943, in piena seconda guerramondiale. San Lorenzo fu il quartiere più colpito dal primo, sino ad allora,

bombardamento degli alleati mai effettuato su Roma, insieme al quartiere Tiburtino, alPrenestino, al Casilino, al Labicano, al Tuscolano e al Nomentano. Le 4.000 bombe (circa1.060 tonnellate) sganciate sulla città, provocarono circa 3.000 morti ed 11.000 feriti di cui1500 morti e 4000 feriti nel solo quartiere di San Lorenzo.

Siamo ora nel 1947. Mons. Montini continua ad essere molto vicino a Papa Pio XII. Maè in questo periodo che accadono due cose che col senno di poi avrebbero segnato econtraddistinto tutta la storia della Chiesa moderna. Ne aveva ben donde frate FrancescoForgione, al secolo Padre Pio da Petrelcina a chiamare seco don Luigi Villa. Pio XII, accortosidell‘inganno, avrebbe sostenuto Padre Pio e Don Villa con tutte le sue forze nei modi chepoi vedremmo. La guerra aveva lacerato il tessuto ecclesiastico, messo in dubbio molte

certezze, tra cui quelle di certi prelati in materia di fede (chissà se ne avessero davvero almomento dei voti) ed introdotto un pensiero nuovo cavalcato ed in gran parte ―ispirato‖dalla massoneria che a mano a mano mieteva molti alti prelati portandoli su istanze pococristiane e magari addirittura ―evoluzioniste‖, secondo quel fantastico centro dipropulsione del pensiero moderno che faceva capo ai Rockefeller, quelli del petrolio. Unprogetto che troverà la sua massima attuazione durante il Nazismo.

A questo punto, per avere dei riscontri nella storia contemporanea e per comprenderlaanche meglio, non è peregrina l‘idea di ripercorrere alcuni aspetti della Chiesa di oggiconfrontandola con le scelte e la vita di mons. Giovanni Battista Montini quando, inqualità di addetto ai servizi segreti del Vaticano per conto di Pio XII -il primo Papa che

organizzò la crociata anticomunista-, stabilì, probabilmente per la sua formazionebresciana -terra di traffici capitalistico massoni- (lui stesso era figlio di massoni), ed inmaniera clandestina, accordi segreti con gli anglosionisti e gli americani, in occasione dellaprima strage di Stato, il 1° maggio 1947, in Italia, a Portella della Ginestra. (Seguiranno, inordine: Omicidio Mattei; Strage di Piazza Fontana, Omicidio Mauro De Mauro, Strage di GioiaTauro, Omicidio Feltrinelli, Strage di Peteano, Strage alla Questura di Milano, Strage di Piazzadella Loggia, Strage dell'Italicus, Omicidio Pasolini, Strage di Via Fani e omicidio Moro, OmicidioPecorelli, Strage di Ustica, Strage di Bologna, Omicidio Graziella De Palo Italo Toni, OmicidioRoberto Calvi, Strage del Rapido 904, Strage di Pizzolungo, Omicidio Mauro Rostagno, OmicidioGiogio Ambrosoli, Attentato dell'Addaura, Strage del Moby Prince, Strage di Capaci, Strage di viad'Amelio, Omicidio Ilaria Alpi. Senza contare quelli imputabili direttamente alla mafia, frutto diuna violenza programmata. Partendo da Giuseppe (Joe) Petrosino, stimato da Roosvelt, elenchiamo:strage di via Carini in cui morì il Prefetto di Palermo Generale dei Carabinieri Carlo Alberto DallaChiesa con la moglie  Manuela Setti Carraro e l‘agente di scorta Domenico Russo, Sacerdote PinoPuglisi, Omicidio del Magistrato Giacomo Ciaccio Montalto, Strage di via Pipitone Federico, RoccoChinnici, il Giornalista Giuseppe Fava e tutta una serie di altri esponenti della pubblica sicurezza edelle vita civile e religiosa, quali Ninnì Cassarà, Giuseppe Insalacco, Mauro Rostagno, Giuseppe

 Montana, Libero Grassi, Antonio Scopellitti, Salvo Lima, Ignazio Salvo, Michele Sindona, LorenzoNecci, Carmela Minniti, Giuseppe Montalto, Filippo Basile, Giuseppe Montalbano… e sono solo ). 

La circostanze della I^ Strage, valse per l‘ambizioso monsignore la costruzione dellemodalità con cui si stabilirono le basi per la costituzione della Democrazia Cristiana come

partito di riferimento di finanziatori e controllori d‘oltreoceano, ma anche per la ricostruzionedell‘Italia su ―matrici‖ riconducibili alle plutocrazie angloamericane e al Signoraggio bancario,che avrebbero dovuto passare per la riorganizzazione dello IOR (Istituto Opere Religiose).

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127fatto a Mammona e depauperandola del progretto primario della costruzione del Regno diCristo e dell‘Instaurazione della Sua Unica Legge fatta di carità cristiana verso tutti gliuomini ed in particolare i più deboli. Con ciò, si arriva ad abbassare di fatto il pianosoprannaturale a quello meramente di mercato, utile quindi alla causa dell‘Anticristo,nell‘abile operazione di Satana del ―solve et coagula‖ di sostituire sé stesso sul pianospirituale, con la complicità dei piani sincretico-sinarchici del pan-cristianesimomassonico, dell‘ecumenismo religioso, del socialismo reale (democrazia imposta anche conla guerra preventiva, tipica dei nostri tempi, per l‘imposizione del Nuovo OrdineMondiale) e della propaganda gnostico-esoterico e spirituale della New Age.

 Alla fine del secondo conflitto mondiale, una fitta rete intrecciata dai Servizi segreti americani  fu stesa con estrema cura sopra tutta l'Europa. Uno degli artefici delle nuove democrazie fucertamente Allen Dulles (colui che parteciperà all‘uccisione di   J.F. Kennedy anche in seguito alladecisione dell‘unico Presidente Cattolico d‘America di rinunciare all‘invasione della Baia dei Porcia C uba e quindi di rimuoverlo dall‘incarico). Ma anche il domenicano   Andrea Felix Morlion contribuì a questa causa. Come? Lo vedremo in seguito.  Dulles  , massone di rito scozzese,

  particolare questo più significativo di quanto non si creda, era responsabile delle operazioni

dell'OSS nel vecchio continente e amico intimo di Prescott Bush, la manus longa della plutocraziaanglo sionista americana e puritana sul vecchio continente e sulle multinazionali della chimica(leggi IG Farben/Bayer e Auschwitz Birkenau). Rispondeva anche per conto dei Rockefeller e per questo servigio, non da poco, guadagnò per suo figlio e suo nipote il primato di 20 anni di

 presidenza degli Stati Uniti (se si comprendono anche gli 8 di vicepresidenza nella amministrazioneReagan), e se si esclude il pupillo Nixon, e il controllo dei servizi segreti.

Berlusconi si è guadagnato la meritata fama di cavallo di battaglia di quella cordata

internazionale composta anche dall‘americano Bush jr., dall‘inglese Blair e dallo spagnolo

Aznar : l‘alleanza internazionale della ―guerra permanente‖ e della ―clash of civilization‖per dirla con le parole di Huntington. Inoltre l‘Italia di Berlusconi ha combattuto la sua―guerra permanente‖ ancor prima che le truppe venissero inviate in Iraq ed in Afganistan,rispondendo agli auspici del vecchio Stern di liberarsi della zavorra ―comunista‖. 

E in Vaticano, oggi chi è sulla linea di Montini? Il filoberlusconiano Tarcisio Bertone?

Enrico Medi, lo scienziato Santo del Fiat. Quando Gesù chiama, il santo risponde

Enrico Medi è la dimostrazione provata che si può essere scienziati e nel contempoavere talmente amore per l‘Eucaristia e il sacrificio di Gesù di essere contemporaneamenteil primo fra gli uomini ed il primo in cielo. Quello che dico è un punto sali ente dell‘esserecristiani. Purtroppo, quando ci viene raccontata la vita di un Santo, questi viene sempremostrato come un pio devoto, sempre in ginocchio a pregare, facendo credere che unacosa è la vita di tutti i giorni ed un‘altra la vita di santo. Pu rtroppo il secolo ci porta solouna figura di Santo, così intriso con il mondo: Sant‘Agostino, il ― piccolo Augusto‖. Mentresono molti i Re e le Regine, Santi. Sono molti i padri e le madri di famiglia. Poi ci sonosacerdoti e suore. Ma per essere Santi occorre volerlo, facendo sì che ogni cosa in cui si èimpegnati diventi strumento di santità. Fra queste figure emerge Enrico Medi, scienziato.

Enrico Medi nasce a Porto Recanati il 26 aprile 1911: suo padre esercita nel paese laprofessione di medico chirurgo. Medi è ancora giovanissimo quando lascia le spondedell'Adriatico per approdare a Roma, dove, appena diciassettenne, entra nell'universitàlaureandosi a 21 anni in fisica pura con Enrico Fermi.

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128Libero docente di Fisica Terrestre nel 1937, è chiamato nel 1942 alla cattedra di fisica

sperimentale dell'Università di Palermo. La prima tesi al mondo sul neutrone è operasua, così come le prime esperienze sul radar che raccolsero però l'ignorante supponenzadelle autorità pubbliche del tempo. Anche i suoi studi sulle fasce ionizzanti dell'altaatmosfera subirono la stessa sorte. Occorrerà attendere cinque anni e segnalazione delloamericano Van Allen per rendersi conto, con colpevole ritardo, che Medi aveva ragione.

Dopo la triste esperienza della guerra e del fascismo, nel 1946 Medi è elettonell'Assemblea Costituente e successivamente è deputato al parlamento nella primalegislatura della Repubblica. La sua carriera politica giunge al culmine nel 1971 quandorisulta primo degli eletti (75.000 voti di preferenza) al Consiglio Comunale di Roma. Ma,come ricorda Federico Alessandrini, egli era un uomo che "mal si adattava alcompromesso, alla concessione sistematica, alla reticenza.... preferì, dunque, ritirarsi percontinuare un'azione volta a formare gli uomini...".

Già dal 1949 è direttore dell'Istituto Nazionale di Geofisica e titolare della cattedra diFisica Terrestre presso l'Università di Roma: nel 1958 è nominato Vice-Presidente dellaEuratom. Il suo nome divenne noto al grande pubblico soprattutto per i suoi interventialla televisione. Con chiarezza e semplicità di espressione svolse un ruolo importante nelcampo della divulgazione scientifica e con grande successo personale il 21 Luglio 1969commentò a tutti gli italiani lo sbarco sulla Luna dell'astronauta Amstrong.

"Questo Enrico Medi - scrive Marino Scalabroni - dalla mente di scienziato e dalcuore di poeta, questo diffusore della scienza fuori dalle paludate assise accademiche,questa coscienza che dalle immensità dei mondi o degli infinitesimali cosmi atomici hasaputo raggiungere accenti di grande poesia, questo Medi nostro, è nato qui (PortoRecanati), in questa terra dove si sposa il dramma infinito di Leopardi alla umile eultraterrena dolcezza del mistero Lauretano...".

Scienziato credente, offrì tutte le sue energie per l'avvento di una umanità migliore.Rivolse la sua opera soprattutto ai giovani, visti nella luce di un superiore modello: ilCristo. Enrico Medi concluse la sua giornata terrena sul tramonto della domenica del 26maggio 1974. Riposa nella tomba di famiglia, nel cimitero di Belvedere Ostrense.

Il 26 maggio 1996 viene introdotta la causa di beatificazione.Ecco il magnifico temperamento e l‟ardore di cui era interprete: brano tratto dalla

Conferenza "Gli Uomini e il Cielo" - «Sacerdoti, io non sono prete, e non sono mai stato degnodi poterlo diventare. Come fate a vivere dopo aver celebrato la Messa? Ogni giorno avete il Figliodi Dio nelle vostre mani. Ogni giorno avete una potenza che Michele Arcangelo non ha. Con lavostra bocca voi trasformate la sostanza del pane in quella del Corpo di Cristo; voi obbligate ilFiglio di Dio a scendere sull'Altare. Siete grandi. Siete creature immense. Le più potenti che

 possano esistere. Sacerdoti ve ne scongiuriamo, siate Santi! Se siete Santi voi, noi siamo salvi. Senon siete santi voi, noi siamo perduti. Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell'Altare. A costruireopere, fabbricati, giornali, a correre di qua e di là in "Lambretta" o con la "1100", siamo capacinoi. Ma a pregare siete capaci solo voi. State accanto all'Altare. Andate a tenere compagnia alSignore. Preghiera e Tabernacolo. Tabernacolo e Preghiera. Abbiamo bisogno di quello. NostroSignore è solo, è abbandonato. Le chiese si riempiono soltanto per la Messa. Cosa stupenda! MaGesù ci sta 24 ore su 24 e chiama le anime, chiama te sacerdote, chiama noi: "Tienimi compagnia,dimmi una parola. Dammi un sorriso, ricordati che t'amo. Dimmi soltanto passando: "Amoremio, ti voglio tanto bene!". E Io ti coprirò di ogni consolazione e di ogni conforto». 

Varrebbe ora la pena di spendere due parole sui grandi inganni cui è stato vittima eingenua preda Montini : la questione ebraica e quella comunista.

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131Quando Dulles arriva a Ginevra, e vi insedia il primo ufficio dell'OSS, mancano pochi

mesi alla resa nazista ma i collegamenti ci sono già tutti. La massoneria europea, le loggepiù o meno segrete di un complicato diagramma di difficile descrizione mettono adisposizione la loro influenza in attesa di conoscere le intenzioni del governo americano.Sarà proprio Dulles a trattare con la Gestapo e le SS i termini di una resa nonparticolarmente vessatoria per i migliori ufficiali del Reich.

L'operazione condotta dall'energico avvocato americano stabilisce in realtà la politicadi assistenza che verrà praticata nel ventennio successivo dagli Stati Uniti nei confrontidegli alleati europei e soprattutto i contributi in denaro che saranno copiosamente versatiin alcune tasche privilegiate. Non è un caso, infattim che l‘Italia, pur avendo perso laguerra sarà insieme alla Germania tra i Paesi più industrializzati del mondo al costo di unafuga dalle campagne a vantaggio dell‘industrializzazione, favorita dal Piano Marshall.

Uno dei compiti principali della rete informativa statunitense in Europa fu quello diriciclare immediatamente la parte più significativa del vecchio establishment tecnico-militare nazista e fascista. Il caso del generale Gehlen resta il più emblematico.

Reinhard Gehlen era responsabile dell'unità di spionaggio del Terzo Reich Fremde

Heere Ost (eserciti stranieri dell'Est) e fedele soldato del Führer. Gli Alleati pensaronobene di sfruttarne le potenzialità e lo stesso Dulles lo fece riparare in America. Con lui, aWilliam Donovan, direttore centrale dell'OSS, arrivano anche 52 casse contenenti la

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132schedatura di decine di comunisti europei. La carriera di Gehlen è folgorante: in brevetempo diviene direttore della sezione affari sovietici dell'OSS e, subito dopo, della CIA. MaGehlen è semplicemente uno dei tanti. Il suo gruppo, costituito nel 1941, in piena guerra,interruppe le attività nel '45. Il tempo occorrente a cambiare nome prima di essere inseritoa tutti gli effetti nell'organico dei servizi segreti della repubblica federale tedesca.

Si potrebbero ricordare ancora Stangl, comandante del lager di Treblinka in cui furono trucidateoltre 700.000 persone, fuggito da un campo di raccolta dell'esercito americano e allontanato dallaEuropa grazie a intercessioni vaticane; o il colonnello SS Rauff, inventore di camere a gas mobili,ospite in un monastero per 18 mesi e successivamente inoltrato in Argentina, punto d'arrivo dellavia dei conventi che passava invariabilmente per i porti d'imbarco di Genova e di Bari.

Quindi, mentre da una parte Pio XII faceva aprire i conventi per riparare gli ebrei dallafuria nazista, qualcun altro, in Vaticano, usava lo stesso atteggiamento, per preparare lavia di fuga dei criminali di guerra in Argentina e poi in America. Ecco perché le comunitàebraiche sono certi che la colpa sia di Papa Pacelli. Chissà se sono in buona fede o se sonostati ingannati anche loro. Credo che Papa Benedetto XVI sappia più di quanto si possateorizzare qui ed in altri luoghi, ed è per questo che a dispetto di molti Rabbini ha

preferito ascoltare la voce del suo cuore e di tutti quegli ebrei e rabbini della Torah checonsiderano Pio XII un giusto. Solo lui salvò, con il suo silenzio, più ebrei di quanti neabbiano salvati gli americani, che al silenzio fecero seguire anche la negligenza.

Furono davvero in molti, i nazisti, terminato il secondo conflitto mondiale, a sfuggire all'arrestoe al processo grazie all'aiuto dei servizi segreti alleati e dello stesso Vaticano. E di questo Montinidovette rendere conto a Papa Pacelli. Forse questo fu il silenzio più doloroso di Pio XII. Avrebbedovuto non solo dire che Montini non dovesse essere fatto Papa, ma sbugiardarlo di fronte al mondointero. Ma non era nel suo temperamento. Lui era davvero un principe.

Con loro i transfughi nazisti portarono anche ingenti quantità di denaro che depositarono neiconti bancari di numerosi istituti di credito svizzeri e sudamericani. Gli itinerari di fuga passavano

  per Austria, Italia e Svizzera per arrivare in Argentina, Bolivia, Paraguay, Uruguay e MedioOriente, ma anche in Spagna e Scandinavia. Gli uomini delle SS che si erano messi al sicuro per 

  primi fondarono a loro volta un'organizzazione denominata Spinne (ragno) più nota al grande pubblico come ODESSA (Organisation Der Ehemaligen SS-Angehörigen, Organizzazione diex-membri delle SS) , e nel quale piano erano coinvolti GiovanBattista Montini e Giuseppe Siri, ilcardinale della Ostpolitik segreta. Fu per questo passato che rinunciò d‘essere eletto Papa nel 1958?

Risulta evidente ad un attento esame storico che gli Alleati misero immediatamente daparte, sul piano della pratica politica, la contrapposizione pubblicamente dichiarata alledittature nazi-fasciste europee, quella ostilità totale con la quale erano addirittura sbarcatiin Europa per scacciare il malvagio, elaborando un sapiente piano di rinascita democratica

(lo stesso che ventanni dopo Licio Gelli riterrà indispensabile per preservare l'Italia da unfantomatico attacco da sinistra) che avrebbe trasformato il territorio europeo in baluardocontro l'Unione sovietica. L'operazione tanto più riuscì, quanto più una certa ideologia venivaoccultata negli anfratti di un sistema di potere invisibile e capillarmente diffuso. Occorredistinguere naturalmente, e con estrema precisione, tra nazismo e fascismo: gli esiti di due tipologiesocio-culturali con origini tanto diverse ed evoluzioni differenziate non consentono sovrapposizioni.

 Ma al momento non ci interessa approfondire, sebbene sia il caso di riconoscere l‘impronta popolarecon cui nasce, nel merito, il fascismo italiano. Quella che rimane certa è l'impunità sostanzialeconcessa al vertice militare e politico nazista. Nel nuovo assetto mondiale voluto esostenuto dagli Americani il recupero dei tecnici del Terzo Reich divenne indispensabile,

quanto la Mafia siciliana, per gettare le fondamenta della impenetrabile cortina necessariaad isolare l'altro grande blocco che stava ad Est e che sembrava minacciare continuamentele democrazie europee. Per questo serviva anche un collegamento capace di mantenere unitaria

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133qualunque azione, compreso il travaso di soldi per finanziare ogni operazione militare, politica,culturale, di propaganda e quindi di ricostruzione. Serviva uno IOR funzionante a tempo pienoper servire la DC ed i partiti di Governo filo NATO, la Mafia e Gruppi Terroristici.

Inoltre i numerosi studi compiuti dagli scienziati e studiosi nazisti, studi chespaziavano dalla biologia molecolare, alla genetica, alla produzione di farmaci, alla fisicanucleare, potevano essere utilmente proseguiti e ampliati negli attrezzatissimi laboratoriche gli Stati Uniti riempirono di fecondo ottimismo sulle sorti del mondo. Se la cosadavvero importante era il controllo del pianeta, delle sue risorse e della sua geografia, gliuomini del Terzo Reich potevano contribuire in maniera indispensabile alla riproduzionedi quella cultura della sopraffazione e della violenza, ai limiti paradossali dell'esperienzareligiosa, per mezzo della quale avevano cercato di dare vita alla Nazione immortale.

In quel periodo è attivo nel paese James Angleton che, già artefice per conto dell'OSSdell'"Operazione Italia", guiderà in via informale i servizi segreti della Repubblica fino allanascita del Sifar. Con lui sono agenti di spicco come Offie Carmel, Henry Tasca, BrennanEarl, Frank Bruno Gigliotti. Tutto questo con la condivisione di De Gasperi e i supporti logisticidi Scelba che, noto per il suo puntiglio anti-comunista, diventa il primo interlocutoredell'amministrazione USA. Nell'attesa delle elezioni politiche, il territorio nazionale è perciòteatro di attività a vari livelli, nel solco della dottrina Truman (avete capito che è quello diHappy Days?). E alcune tracce, già rilevate dagli osservatori coevi, comprovano chePortella della Ginestra, al pari di altri delitti prima e dopo, converge in tale quadro.

I primi incontri fra Giuliano e i comandi statunitensi risalgono al '44, come testimoniauna foto del capobanda con il boss Vito Genovese, nelle vesti di ufficiale di collegamento.Il contatto s'intensifica tuttavia dal '46, quando, entrato in gioco il maggiore Michael Stern,appare possibile un gioco consonante in chiave "antibolscevica".

In definitiva, l'eccidio del primo maggio non può essere una storia a sé, come haassicurato Scelba alla Costituente, ma è parte di un disegno, che si dipana dall'intimo delleistituzioni, in raccordo con emissari d'oltreoceano. E il seguito va in tale senso

Nell'imminenza delle elezioni politiche, la tensione è allo zenit. I massimi organi dellasicurezza americana sanciscono che in caso di vittoria del Blocco del popolo, va usata laforza. (Il Blocco del Popolo si affermerà nelle elezioni del 20 aprile del 1947 per la primaAssemblea Regionale Siciliana. Il 1947 è anche l'anno in cui arriva al giornale la prima seriaintimidazione da parte della banda di Salvatore Giuliano, con una lettera in cui si intima airedattori di smettere di riferire "fatti da non pubblicizzare", con la minaccia in caso contrariodi far loro "rimettere la pelle". La risposta arrivò pronta il giorno seguente sulle colonne delgiornale, sotto forma di un editoriale con la firma di Ingrassia, nella quale tra l'altro sileggeva: "La pelle è un tessuto che ha un valore se sotto ci sono tanti organi fra i quali il cervello eil cuore e quindi un'idea e una passione. Se per paura dovessimo rinunciare all'idea, a che ciservirebbe la pelle?").

Partite di armi giungono quindi alle dirigenze DC e perfino ai cospiratori del Fronteantibolscevico. Ecco come ricorderà il momento Francesco Cossiga: "Alla vigilia del 18aprile ero armato fino ai denti. Mi armò Antonio Segni. Non ero solo, eravamo un pugnodi democristiani riforniti di bombe a mano dai carabinieri. La notte del 18 aprile la passainella sede del comitato provinciale della DC di Sassari. … Prefettura, poste, telefoni,acquedotto, gas non dovevano cadere, in caso di golpe rosso, nelle mani dei comunisti".Con il supporto della mafia, nell'isola viene quindi naturale aggiornare il patto conGiuliano, che firma proclami filo-atlantici, rilanciati senza commenti dal primo quotidianodi Palermo, e fa convergere i voti del circondario sulla DC, in particolare su BernardoMattarella.

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135datato 28 giugno, destinato tramite Pili ai magistrati di Viterbo, con cui scagionaespressamente Mario Scelba. E a quel punto il gioco è fatto. Appena una settimana dopo,nella notte fra il 4 e il 5 luglio, il capobanda viene ucciso.

Dopo tale epilogo, balzano, però, fino allo scandalo, le trame di Stato che ricoprono lavicenda. Perenze e Luca inscenano la farsa di uno scontro a fuoco nella via Mannone diCastelvetrano, facendone rapporto al capo del Viminale, che ovviamente sta al gioco.Giuliano è stato ucciso invece dentro una abitazione, nel sonno, da Gaspare Pisciotta, chedieci mesi dopo si autoaccuserà. A caldo dei fatti, sulla scorta di testimonianze e rilievitecnici, i militari e il ministro vengono comunque sconfessati da due giornalisti, TommasoBesozzi e Nicola Adelfi, dalle colonne de "L'Europeo". L'affare Giuliano-Portella restasegnato dall'imperfezione.

A quel punto, la tensione dei mandanti si sposta su Pisciotta, che più di primacostituisce un pericoloso testimone. I carabinieri temporeggiano, lo nascondono, logovernano, pensano forse, lui concorde, a un espatrio cautelativo, ma il 30 dicembre diquell'anno la PS lo arresta: forse per rappresaglia verso l'Arma, di certo senza calcolocomplesso. In realtà, nella concitazione di quei tempi, qualcosa continua a sfuggire allaregia. E ancora una volta il gioco si scombina.

Sentitosi ingannato, l'ex luogotenente di Giuliano è deciso a fare i nomi dei politici, nelvivo del processo di Viterbo, che richiama giornalisti da vari continenti. In una udienzaspiega: "Coloro che ci avevano fatto le promesse si chiamavano così: il deputato DCBernardo Mattarella, il principe Alliata, l'onorevole monarchico Marchesano e anche ilsignor Scelba… Furono Marchesano, il principe Alliata, l'onorevole Mattarella a ordinarela strage di Portella… Dopo le elezioni del 18 aprile 1848, Giuliano mi ha mandato achiamare e ci siamo incontrati con Mattarella e Cusumano; l'incontro tra noi e i duemandanti è avvenuto in contrada Parini, dove Giuliano ha chiesto che le promesse fatteprima del 18 aprile fossero mantenute. I due tornarono allora da Roma e ci hanno fattosapere che Scelba non era d'accordo con loro, che egli non voleva avere contatti con ibanditi". E le rivelazioni di Pisciotta s'intrecciano con quelle di altri banditi, in particolarecon quelle di Antonino Terranova, mentre dalle deposizioni di Verdiani, Perenze, Luca,Paolantonio e altri risalta la linea torva delle collusioni, dei vuoti, delle falsificazioni.

Tuttavia, come già l'istruttoria di Palermo, il processo di Viterbo scivola volutamentenell'incongruo. La pubblica accusa, che soggiace alla politica, non chiede infatti diprocedere contro i possibili mandanti, mettendo in difficoltà la stessa corte giudicatrice,che pure non si espone sulla portata dell'eccidio. Si legge nella sentenza: "Non è la Corteinvestita del potere di esercitare l'azione penale. Essa è un organo giurisdizionale il qualeconosce di un reato in base a sentenza di rinvio, ovvero in base a richiesta di citazioni, enon può trasformarsi in organo propulsore di quelle attività che sono proprie di altroorgano, il Pubblico Ministero".

La condanna dei banditi, non chiude in ogni caso la vicenda di Portella. Pisciotta non siplaca: inveisce, accusa, minaccia altre rivelazioni, chiede l'istituzione di una commissioned'inchiesta. E con l'enfasi che gli è propria, con una lettera che invia al presidente dellacorte d'assise, datata 10 ottobre 1952, puntualizza: "Non si cerca la verità, ma si cerca dicoprire con tutti i mezzi la verità. Faccio appello fin da ora a tutti i signori sottonotati:Miceli, Marotta, Albano, Rimi, che io ho ripudiato quali spie e doppiogiochisti, ed aglionorevoli Alliata, Marchesano, Cusumano, nonché Scelba e Mattarella, che è giunto ilmomento in cui dovranno assumere le loro responsabilità, perché io non mi rassegneròmai e continuerò a chiederlo fino all'ultimo respiro: desidero sempre una inchiestaparlamentare. Gaspare Pisciotta. 10 ottobre 1952. Poscritto: Anche agli alti prelati toccano

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136le loro responsabilità, ma verrà il turno anche per loro, e la signorina Margherita Bontadene sa qualcosa. Firmato: Pisciotta".

Ancora una volta, dalle dichiarazioni di Pisciotta affiora una mappa dell'intrigo, degnadi una meticolosa verifica giudiziaria che non giungerà mai, a conferma di un meccanismochiuso di correità. Tutto accelera comunque la sorte del bandito, che il 9 febbraio 1954viene avvelenato all'Ucciardone.

Dio solo sa quanto sono stati numerosi gli sforzi compiuti per portare molte di questeverità alla luce. Sono molti i siti di controinformazione che si occupano di svelare ciò che ilgrande pubblico ignora e francamente vuole ignorare per quieto vivere. Ma è un doveremettere in guardia la gente e coloro che sono al potere o ancora più che sono al servizio, informa involontaria ed inconsapevole, di questi ―4 Cavalieri dell‘Apocalisse‖, rivelandoloro le cause della tempesta che si addensa sulla Chiesa e sull‘Europa apatiche, le quali,disgraziatamente, sembrano aver perso la conoscenza e la consapevolezza di se stesse edella missione escatologica affidategli dall‘essere cristiane nella loro stessa radice eidentità culturale d‘origine. Si tratta di far capire meglio ciò che le sta succedendo intorno.Chi ha orecchi per sentire ed occhi per vedere, diventi ―Amico di Gesù‖, ―Annunciatoredella Parusìa‖, ―Apostolo della Bellezza‖, ―Amico dei Borghi di Xenobia‖. 

Non vi può essere alcun dubbio. Con tutta la potenza ed il terrore di Satana, il regnodel Re trionfatore di Israel si avvicina al nostro mondo non rigenerato; il Re nato dalsangue di Sionne, l'Anti Cristo, si avvicina al trono della potenza universale.

Gli eventi nel mondo precipitano con vertiginosa velocità, i dissensi, le guerre, irumori, le carestie, l'epidemie, gli sconquassi, tutto ciò che fino a ieri era impossibile, oggiè compiuto. I giorni volano, per così dire, a vantaggio del popolo prescelto. Non ho iltempo di esaminare minuziosamente la storia dell'umanità dal punto di vista dei "misteridi iniquità" che sono già stati messi a nudo, per dimostrare storicamente l'influenzanefasta che gli "Anziani di Israele" hanno avuto sulle disgrazie dell'umanità; mi mancaanche il tempo di predire il prossimo destino del genere umano e di svelare l'atto finaledella tragedia mondiale.

La Luce di Cristo, solamente, e quella della Sua Santa Chiesa Universale, possonopenetrare negli abissi Satanici e svelarne tutta l'estensione malvagia. Nel mio cuore sentoche l'ora è suonata per convocare i Vescovi e tutti i padri sinodali, dimentichi delle conteseche li hanno divisi per tanti secoli; si raccoglieranno i pastori e i rappresentanti dell'interoCristianesimo per affrontare la venuta dell'Anticristo attraverso l‘annuncio della Parusìa ela recita delle corone del Rosario.

A questa consapevolezza ci sono arrivato tardi, troppo tardi. Inizialmente pensavo chetutti i problemi fossero radicati e risolvibili solo sul piano metafisico e razionale. Ed invecemi rendo conto che il progetto si è articolato nella storia, ha divelto la cultura e lacognizione di ciò che siamo e dovremmo fare. Il Sacerdote, come i Vescovi ed il Papahanno responsabilità enormi per ogni cosa succede che ha implicazioni con l‘anima e lasalvezza. L‘unico modo, per ognuno di noi è di essere sintonizzati con lo Spirito Santo econ il magistero della Chiesa di sempre, che ha lottato contro mille eresie in tutta la Suastoria, sempre sconfiggendole. Eppure stava scritto che il male peggiore era quello cheavrebbe coltivato nel suo grembo: la superbia dei preti.

Vi racconto pertanto tutto quello che un uomo in buona fede può fare, anche senzaconoscere tutte queste vicende umane. Meglio sarebbe comunque sapere sempre con chi siha a che fare. Cosa che io, per ingenuità e buona fede, mi son lasciato sfuggire a cagiondella mia migliore disponibilità; che cerco di recuperare finchè sono in tempo, con gli

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137amici dell‘Arca della Bellezza -la mia nuova dimora- per temprare lo spirito e l‘audacia nella Instaurazione del Regno.

A fronte di tanta ignoranza dei più, la vita continua, nella indifferenza più totale,lasciandoci solo come spettatori di una scena che non avremmo mai voluto vedere.

Ora, illuminato dallo Spirito Santo e meglio informato sullo stato delle cose (che non èné come ce lo raccontano a scuola, né come sta scritto sui giornali e tantomeno comeappare nei vari programmi di approfondimento della TV); ora che leggo tutto, secondonuove verità storiche, pur se sempre con la chiave del discernimento dello Spirito e nellaLuce di Cristo, sono pronto a svelarvi tutto quello che sarà utile per affrontare insieme i«tempi ultimi »..

Le confessioni di Sant‟Agostino e la verità storica. Facciamo in tempo a cambiare 

E‘ giusto rispolverare i tracciati della santità, così come fu per uno dei più grandi Santiche la Chiesa conobbe : Sant‘Agostino. Potremmo parlare di San Paolo, di San Tommaso,ma mi sembra più adeguato affrontare le lotte interne vissute da questo santo che dagiovane aveva tanto amato il mondo, senza però vederne la verità. Sant‘Ambrogio gli diràche non siamo noi a cercare la Verità, ma è lei che cerca noi, che ci si manifesta.

Ora, mentre la televisione dedica una fiction al santo vescovo d‘Ippona, lo studiosoRenzo Allegri rivela alcuni aspetti inediti della sua vita.

« La Vita di Sant‘Agostino » è una produzione della Lux Vide, con Alessandro Preziosi,Monica Guerritore, Franco Nero, Andrea Giordana, Serena Rossi, diretti dal regista ca-nadese Christiane Duguay.

La fiction è piaciuta molto a Benedetto XVI, che l‘ha vista in anteprima il 2 settembrescorso. Siamo pertanto tenuti a considerarlo attendibile. « E' un viaggio spirituale perscoprire che la Verità è più forte di ogni sconvolgimento umano », ha detto il Papa.

Nato a Tagaste, nell‘attuale Algeria, nel 354 e morto a Ippona nel 430, Sant‘Agostino èuno dei più grandi personaggi della storia del Cristianesimo. Da tutti gli studiosi, anchedai non credenti, è ritenuto filosofo, teologo, mistico, scrittore, oratore e polemistasommo, il cui pensiero ha superato le barriere del tempo e conserva una incredibile estraordinaria attualità.

La "fiction", che già nel nome racchiude il significato di un "racconto libero", nonstrettamente storico, aiuta molto a capire chi fosse questo straordinario personaggio ecome ognuno di noi potrebbe trovarcisi coinvolto se solo è alla ricerca della Verità.

Ma per avere dettagli sicuri su di lui, e approfondirne la conoscenza vera, abbiamoraccolto l‘intervista di uno dei massimi esperti dell'opera e della vita di Sant'Agostino,padre Vittorino Grossi, religioso agostiniano, appartenente, quindi, all'ordine fondatodallo stesso Sant'Agostino. Teologo e scrittore, direttore della rivista di studi patristici"Augustinianum", membro del Pontificio comitato di Scienze storiche, professore diPatrologia e Patristica alla Pontificia Università Lateranense e all'Istituto PatristicoAugustinianum, Vittorino Grossi ha praticamente dedicato la vita al Santo di Ippona e inquesta intervista rivela alcuni particolari storici dell'esistenza di Agostino, che si possonodefinire inediti perché difficilmente presenti nelle biografie ufficiali.

« Nel filmato », dice padre Vittorino « si racconta che Agostino, quando era giovane,

ebbe un figlio da una schiava etiope che per un certo periodo fu la sua concubina e che poiegli abbandonò per la carriera ecclesiastica. Questa storia, così riferita da quasi tutti ibiografi, non corrisponde al vero. Agostino ebbe, in gioventù, un figlio ma non da una

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138schiava. La ragazza di cui si innamorò era "molto speciale". Per suo amore Agostinocambiò profondamente la propria condotta. Purtroppo, quel grande amore non potè maisfociare in un matrimonio regolare ».

« Perché? »« Ecco il giallo, il mistero, l'arcano che i biografi non sono mai riusciti a chiarire.

Comunque, facendo ricerche meticolose, utilizzando tutti gli accenni che Agostino fa, neisuoi scritti, su questa sua vicenda personale, si arriva a ricostruire una storia che è moltoaffascinante: romantica, bella, anche se con un finale, da un punto di vista umano, un pòtriste ».

« Ce la può raccontare? »« Agostino ebbe una giovinezza traviata.Lui stesso riferisce, nel suo libro autobiografico "le Confessioni", che per un certo

periodo fu un libertino scatenato: amava le feste, i piaceri, la bella vita, le donne, il sesso,le prostitute, il gioco, le compagnie dissolute. E questo suo comportamento era una speciedi ribellione dovuta anche al fatto che non poteva realizzare i propri sogni ».

« Apparteneva a una famiglia di modeste condizioni economiche. Suo padre, Patrizio,consigliere municipale, era addetto alla riscossione delle tasse, ma Tagaste era un piccolocentro e quel lavoro rendeva poco. La madre, Monica, cristiana e donna molto pia, infatti,dopo la morte, fu proclamata santa, diede al figlio piccolo una educazione religiosa, cheAgostino, nell'adolescenza, dimenticò completamente ».

« Primogenito di tre fratelli, era un ragazzo intelligentissimo. A scuola era sempre tra imigliori. Amava soprattutto la letteratura, in particolare i poeti. Conosceva a memoriaVirgilio e recitando brani dell'Eneide si commuoveva fino alle lacrime. Sognava di poterandare a Cartagine, per continuare gli studi e diventare un famoso retore, cioè un letterato.Ma la famiglia non aveva i mezzi economici necessari. Così, finite le scuole locali, ilragazzo si sentiva frustrato. Si dice che, ogni giorno, salisse su una collinetta e stesse ore aguardare nella direzione di Cartagine sognando. E fu in quel periodo che, per tristezza edisperazione, si abbandonò a tutti i vizi: era ribelle, litigioso, giocava d'azzardo, rubava,molestava le ragazze, perfino le amiche che sua madre. Era lo scandalo di Tagaste e suamadre piangeva addolorata ».

« Un amico di famiglia, Romaniano, un uomo molto ricco, stimava Agostino e cerco ditoglierlo da quello stato, offrendogli di fare da precettore ai propri figli. ‗Accetto ma solose mi pagai un anno di lavoro in anticipo‘, disse Agostino. Romaniano accettò. Agostinointascò i soldi e sparì. Fuggì di casa, se ne andò a Cartagine e con i soldi di Romaniano siiscrisse a quella che era l'Università del tempo ».

« Cambiò vita? »« Non subito. Cartagine era una città corrotta, piena di divertimenti di ogni genere.

Agostino si sentiva a proprio agio. Era estroverso, bello, affascinante, colto, scrivevapoesie, divenne subito il "re" delle feste e l'idolo delle donne. Ma poi incontrò quellamisteriosa ragazza e tutto cambiò ».

« Cosa si sa di quella ragazza? »« Poco. Non si conosce neppure il nome, ma non era una schiava. Come Agostino

stesso racconta, la incontrò in una comunità cristiana, e questo dettaglio è moltoimportante per capire chi fosse. Alle riunioni delle comunità cristiane di allora, le donnepartecipavano solo accompagnate dei genitori o dai mariti e nessuno poteva intrattenersicon loro. Vi erano però anche tre "ordini" femminili tenuti in grande considerazione nellastruttura sociale e liturgica della chiesa primitiva: le "Vedove", le "Diaconesse" e le"Vergini consacrate". Le Vedove e le Diaconesse erano in genere donne di una certa età. Le

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139"Vergini consacrate", invece, potevano essere anche molto giovani e sceglievano didedicare la loro vita a Cristo attraverso una cerimonia di consacrazione. Erano le miglioriragazze delle comunità, ricche di qualità umane e intellettuali. Tutto fa pensare cheAgostino si sia innamorato di una di quelle fanciulle e con il suo irresistibile fascinol'abbia sedotta. La ragazza rimase incinta e andò a convivere con l'innamorato, creandoun grave scandalo. Ma quel loro amore, che era profondo e grande, provocò uncambiamento drastico nella vita di Agostino. Fu, per lui, la salvezza, l'inizio di quella chepoi divenne la sua conversione. Ma, come ho già detto, non potè essere legalizzato con ilmatrimonio. C'erano allora delle leggi ecclesiastiche che, dopo l'editto di Costantino del312 e sotto Giustiniano, erano state recepite anche nel Codice civile. Una di quelle leggiriguardava le "Vergini consacrate". Queste non potevano mai abbandonare il loro stato equindi non avrebbero mai potuto sposarsi legalmente ».

« Come vissero Agostino e la sua compagna? »« Da concubini. Il "concubinato" era uno stato civilmente "tollerato" in quel tempo.

Finiti gli studi, Agostino tornò a Tagaste, con la compagna e il figlio, al quale aveva datoil nome di Deodato, che significa "dono di Dio". A Tegaste voleva aprire una scuola manon aveva mezzi. La famiglia non gli diede alcun aiuto. La madre considerava Agostinoun "sacrilego" perchè conviveva con una "vergine consacrata" e non volle neppureospitarlo in casa. Fu ancora Romaniano a venirgli in aiuto. Gli fece un generoso prestito econ quei soldi Agostino aprì una sua scuola ».

« Ma a Tagaste non si trovò bene. Gli allievi non lo pagavano. Tornò, quindi, aCartagine, e aprì una nuova scuola. Ma anche a Cartagine non ebbe fortuna. Emigrò aRoma. Nel frattempo continuava a studiare. Era assetato di verità. Per cercarla, aderì viavia a tutte le varie ideologie e correnti filosofico-religiose del tempo: dal materialismopassò allo stoicismo, al movimento dei platonici, al pelagianesimo e infine al manicheismo.Furono i manichei a capire quanto intelligente e bravo fosse quel giovane. Erano moltoinfluenti nella politica e decisero di valorizzarlo. Attraverso Simmaco, prefetto di Roma,sostennero la candidatura di Agostino alla cattedra di Retorica di Milano, posto di grandeprestigio perché Milano era diventata la sede ufficiale dell'Impero, e la candidatura fuaccettata. Nel 384, quando aveva solo 30 anni, Agostino fu nominato "Retore imperiale", esi trasferì a Milano con la famiglia ».

« Vescovo di Milano era Sant'Ambrogio. Agostino lo stimava molto e cominciò adandare alle sue prediche per "ragioni estetiche", come scrisse lui stesso, cioè perchéAmbrogio era uomo colto e raffinato. Ma in quelle prediche trovò la Verità che inseguivada anni. Dio si rivelò a lui e il cuore di Agostino ne fu infiammato. Si iscrisse nell'elencodei catecumeni e si preparò al battesimo che avrebbe ricevuto la notte del Sabato santodel 387, impartito da Sant'Ambrogio, ma sorse subito un grave impedimento ».

« La Chiesa imponeva ai catecumeni di mettere ordine nella loro vita prima di ricevereil battesimo. Chi aveva l'amante, doveva lasciarla. Chi conviveva, doveva sposarsi.Agostino, quindi, avrebbe dovuto sposarsi, ma non lo fece. Alcuni biografi affermano cheegli, quando decise di ricevere il battesimo, mandò via la sua compagna, tenendo invececon se il figlio Deodato, che aveva 15 anni. E' una versione non documentata, e che ioritengo non vera. Agostino, era molto innamorato della sua compagna. Per lei avevacambiato vita. Nelle "Confessioni" racconta che in quindici anni non l'aveva mai tradita equesto dimostra il suo grande amore e quindi non l'avrebbe mai abbandonata in quelmodo. Allora, al tempo del battesimo, Agostino non pensava assolutamente diintraprendere la carriera ecclesiastica, e non c'erano ragioni plausibili perché non dovessesposare la mamma di suo figlio ».

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141lavoravano diverse persone che prendevano nota di tutto quello che usciva dalla bocca diAgostino: conversazioni, dispute, dialoghi, prediche e poi lo ordinavano in una formacompiuta. Agostino rielaborava il tutto preparando libri e trattati. Altri scrivani facevanocopie che venivano inviate alle chiese, ai vescovi, e anche a persone che chiedevano aiuti econsigli. Agostino contribuiva alla produzione di libri, con elaborati che scrivevadirettamente. Soffriva di insonnia, ma non si lamentava perché in quel modo potevatrascorrere gran parte delle notti a scrivere. La produzione letteraria lasciata da Agostino èsemplicemente immensa e ancora oggi è fonte straordinaria di "sapienza" teologica,mistica, filosofica per studiosi di ogni genere, compresi i Papi ».

« Quando morì? »« Nella notte tra il 28 e il 29 agosto del 430. Aveva 76 anni. Fu colpito da febbri e, dopo

breve malattia, se ne andò in cielo. Il suo corpo fu sepolto a Ippona. In seguito, vennetrasferito in Sardegna e poi a Pavia, dove ancora si trova nella Chiesa di San Pietro in Cield'oro ». « Dalla lettura dei suoi libri e dalle testimonianze di chi lo conobbe, si riesce adavere una descrizione di com'era fisicamente Sant'Agostino? »

« Si, ci sono cenni e dati che ci permettono di farcene un'immagine abbastanzaattendibile. Non doveva essere molto alto. Un episodio riferito dallo stesso Agostino,induce a questa conclusione. Tutti i romani erano di statura medio-bassa. Quando nellecatacombe si trova qualche scheletro di persona alta, significa che non era romano. Unasignora romana aveva un figlio che doveva essere consacrato diacono e per quellacircostanza gli aveva comperato un bel vestito nuovo. Ma il giovane morì e la signoraregalò il vestito ad Agostino, che la ringraziò del dono, ma le disse che "non potevametterlo perché era troppo grande per lui". Da questo dettaglio si ricava che Agostinodoveva essere più piccolo di un normale romano del tempo. Sarà stato alto un metro e 60centimetri circa. Apparteneva alla popolazione della costa mediterranea e aveva quindi icaratteri somatici degli attuali algerini: carnagione scura, capelli neri ».

« E da un punto di vista del temperamento, come era? »« Era un tipo affabile, gentile, cordiale, bisognoso di affetto. Desiderava essere sempre

attorniato da amici, anche da anziano, e soffriva dovendo allontanarsi da loro. Lui stessodice di sé: "Io sono di animo gentile2. Risultava simpatico, e tutti volevano stare con lui.Possedeva una nobiltà d'animo innata. Da giovane, quando frequentava compagnie pocoraccomandabili, non scese mai a comportamenti volgari, rozzi, violenti. Voleva esseresempre "elegante e fine". Era un parlatore raffinato. Incantava con i suoi discorsi ».

« Agostino è vissuto 1600 anni fa, ma sembra un uomo del nostro tempo. Conobbetutte le difficoltà che assillano le persone di oggi. Prima di incontrare Dio e vivere per Lui,fu vittima di passioni sfrenate ». « Cercava la verità, ma attraverso strade che eranolontane da quella fede cristiana che da bambino aveva appreso dalla madre. E ad un certomomento divenne addirittura un nemico della religione cristiana che giudicava falsa. Poisi convertì diventando per il resto della sua vita un innamoratissimo seguace di Gesù edun appassionato divulgatore del Vangelo ».

Facciamo pertanto nostro il voler essere « cristiani santi ». Diamocelo come proposito

e combattiamo, denunciando sin da ora i crimini, gli abusi, le discriminazioni, le violenze,così come non ebbero il coraggio di fare i nostri avi ed i nostri padri, quando, invece di

partecipare attivamente e denunciare, si chiudevano nella omertà. Seguiamo i Mercedari,che raccoglievano i soldi per riscattare i prigionieri, e come loro, liberiamo la gente dalla

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143 Indice

I° LIBRO –  Il Sacrificio Dis-ri-vela il Bene

5. Quando Gesù è morto, tutti i veli del tempio si sono squarciati. La Verità era rivelata

8. L‘Apocalisse insita del Capitalismo sionistico, schizzofrenica patologia anticristica 13. Sacrificio per la Verità14. Eucaristia, Sacrificio di Gesù, del Popolo Giudeo e di tutta la Sua Santa Chiesa

16.Prefazione di Marco Turi Daniele

21.Prologo

25.Introduzione

26.Verità di Fede ed il Katèchon26. Maria Valtorta ci descrive la sua esperienza mistica30. I Protocolli dei Savi di Sion di 2000 anni, quell‘odio trasferito in un programma 30. La Chiesa ha l'obbligo, in virtù dei poteri dati dallo Spirito Santo, di custodire la fede33. Chiesa romana e modernità giuridica 

36. IL MURALES DELL‘AEROPORTO DI DENVER 39. GIOVANNI XXIII IL PAPA NEMICO DI SAN PADRE PIO E DEI PASTORELLI

43.Sacra Sindone (l‘ « Imago Christi »), la Verità?

43. GESU‘ PRESE I NOSTRI PECCATI SU DI SE‘ 45. Ecco il dilemma dei Rabbi: uno sguardo ad Isaia 53

46. LA SACRA SINDONE COSI‘ COME DIO ME L‘HA RIVELATA 

77. Laicità di un‘infanzia 86. Qualcos‘altro? Cosa c'e dietro ai mali del mondo e che macchiano la Chiesa silente

87. Sulle Nozze di Cana87. L‘Annunciazione e le Nozze di Cana: riconciliazione tra la stirpe di Adamo e Dio 

93. LA SETTIMA BROCCA93. Immacolata Concezione: Omelia di Benedetto XVI (08 dicembre 2005)97. Il caso « Boffo ». Sul perchè la potente lobby sionista influenza i governi italiani

103. Quel che non potevo sapere 109. GIOVANNI XXIII GUARDANDO LA LUNA ANNUNCIA UNA NUOVA ERA

111. Il ―Giuramento‖ di Giovanni Battista Montini nel giorno della sua incoronazione 112. La ―nuova Chiesa‖ è in panico per l‘esodo dei ―Cattolici‖ 113. Vediamone l‘applicazione del Signoraggio in un recente fatto di cronaca. 115. Monsanto. Controllo genetico di cibo, diritti economici sulla natura e stermini

119. EFFETTI VOLUTI E PROCURATI DA SCIE CHIMICHE E DALL‘HAARP 123. Torniamo indietro. Raccontiamo la storia di Montini e gli accordi con gli americani124. La storia di sempre : uccidere la persona più esposta e dire che l‘ha ucciso il nemico 

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