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AssistenteSocialeLa professione in Italia

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Assistente SocialeLa professione in Italia

direttOreEdda Samory

iN redAziONeEdda Samory, Franca Bonin, Maria ConcettaStoraci, Silvana Mordeglia, Federico Basigli,Simonetta Cavalli

COmitAtO SCieNtifiCOConsiglio NazionaleEdda Samory, PresidenteFranca Bonin, VicepresidenteMaria Concetta Storaci, SegretarioSilvana Mordeglia, tesoriereBonaria Autunno, Annunziata Bartolomei,Federico Basigli, Simonetta Cavalli, MassimoCorrado, Patrizia Del Principe, Gianmario Gazzi,

Marinella Moroni, Milena Piazza, ClementinaPorzio, Maria Luisa Scardina.

SegreteriA di redAziONeChiara Giorgi - I-Mage

SedeVia del Viminale, 43 – 00184 (ROMA)Tel.: 06.58.03.425 - 06.58.03.465Fax: +39 06.96.708.586Email: [email protected] internet: www.cnoas.it

Grafica e Composizione Michele Pergola

Chiuso in redazione il 31 ottobre 2013

Assistente SocialeLa professione in Italia

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EDITORIALE pag. 4Edda Samory

IL CONSIGLIO NAZIONALE pag. 6rAPPOrti CON OrgANiSmi iStitUziONALi e ASSOCiAziONi pag. 8

·rapporti con i CrOAS·Conferenza dei Presidenti·formazione continua·Partecipazione ad eventi e convegni sul territorio pag. 9

·rapporti con gli organismi della Professione·Patto della Professione

·rapporti con le altre professioni ordinate: il CUP·Professional day pag. 10·festival del Lavoro

·rapporti con le Associazioni del privato sociale·tematica infanzia pag. 12

·Osservatorio Nazionale infanzia e Adolescenza·Autorità garante per l’infanzia e l’Adolescenza

StAmPA pag. 14·Presenze tV e radio·Comunicati stampa·rassegna stampa e on line

LE COMMISSIONI DI LAVORO e IL GRUPPO COMUNICAZIONE pag. 15a. Commissione etica e deontologiab. Commissione formazione e ricercac. Commissione Accreditamento pag. 16d. Commissione Politiche Sociali e del Lavoro pag. 17e. Commissione ricorsi pag. 18f. gruppo Comunicazione pag. 19

APPENDICE pag. 21·documento del Consiglio Nazionale sui punti di criticità delle condizioni sociali del Paese·Pubblicazione on line degli atti amministrativi: obblighi e modalità pag. 24

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ASSiSteNte SOCiALe - LA PrOfeSSiONe iN itALiA

La comunicazione partecipata è, per ilConsiglio Nazionale, uno dei punti fon-damentali nell’amministrazione delle atti-

vità istituzionali.trovare strategie e nuove condizioni per tenere

contatti con gli iscritti costituisce una priorità per ali-mentare il processo di qualificazione delle funzioni del-l’Ordine Nazionale e proprio per sostenere questoobiettivo, fin dall’avvio della Consigliatura, si è istituitala Commissione denominata “Comunicazione” (oragruppo Comunicazione) e si è formalizzata la parte-cipazione alle Commissioni nazionali dei Consiglieriappartenenti agli Ordini regionali.

La partecipazione dei Consigli regionali ha costi-tuito il collegamento principale del Consiglio Nazio-nale con i propri iscritti.

Per favorire questo rapporto riprendiamo la co-municazione con un nuovo numero dell’“AssistenteSociale” online, con una grafica rinnovata; suben-trando alla rivista cartacea, interrotta per motivi nondipendenti dalla nostra volontà, “Assistente Sociale”sarà pubblicato online, e contestualmente inviato viamail a tutti gli iscritti. Con questo strumento più agilee senz’altro meno oneroso in termini di costi, auspi-chiamo di raggiungere tutti i nostri iscritti, con le stessemodalità della Newsletter, inviata ogni 15 giorni da ini-zio settembre a tutti coloro di cui abbiamo l’indirizzomail.

L’organizzazione delle funzioni alle quali si deveattenere il nostro Ordine, porta l’iscritto a rapportarsi

prevalentemente al proprio CrOAS (Consiglio regio-nale dell’Ordine Assistenti Sociali), che si adopereràpoi per trasmettere al Consiglio Nazionale i temi di in-teresse comune generale.

Ciò non esonera il Consiglio Nazionale dall’ascol-tare e dall’adoperarsi per mantenere, là dove fatti di ri-lievo lo richiedano, un rapporto comunicativodiretto con i propri iscritti.

Questa premessa è importante per favorire unacomprensione reciproca e meglio condividere positi-vità o criticità di quanto si sta sviluppando per la pro-fessione, o per le quali l’Ordine Nazionale stalavorando in collaborazione con i CrOAS e le Asso-ciazioni della categoria.

Va ribadito infatti che la comunicazione, tesa alcoinvolgimento degli iscritti e degli interlocutori dellaprofessione, è stata ed è di grande aiuto per definire econdividere scelte importanti, spesso anche obbligate,come quelle determinate dalla nuova normativa in ma-teria di regolamentazione degli ordini professio-nali. il percorso, e il complesso lavoro svolto, vengonoapprofonditi nelle schede delle attività di Commis-sione.

Va evidenziato inoltre che la comunicazione staattraversando un momento di rilevante cambiamentoe che, essendo strumento di lavoro professionale indi-spensabile, ci dovrà vedere sempre più impegnati perconsentirne il migliore uso nei diversi fronti su cui in-cide.

in questo numero di “Assistente Sociale” onlinesono riportate sinteticamente le attività sviluppate ed

EditorialeEdda SamoryPresidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali

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in corso, non solo per rispondere ai dettami del DPR137/2012, ma anche per valorizzare temi di politica so-ciale di rilievo per la professione, e da parte nostra sa-ranno ben accolti i suggerimenti che arriveranno.

i fatti accaduti in questi ultimi due anni hanno ac-celerato il percorso di svolta che la Professione ha in-trapreso. Si ricorda a questo proposito la posizioneespressa nella Conferenza dei Presidenti dei CrOASdel 29 ottobre 2010, quasi a ridosso del rinnovo delConsiglio Nazionale: questo Consiglio ha preso attoche la professione di Assistente Sociale è unica, cheunico è il profilo dettato dalla Legge n. 84/93 e cheunica è la deontologia. inoltre gli Ordini regionalihanno dato mandato alla nuova Consigliatura nazio-nale di adoperarsi per raggiungere l’obiettivo, ormaiinderogabile, della professione di Assistente Socialequalificato su un unico livello, con laurea magi-strale.

Si deve evidenziare inoltre laconferma della professione tra leprofessioni intellettuali, conte-nuta nel dPr 137/2012 e normesuccessive, che hanno ribaditol’esigenza di una legge che defini-sca un piano organico cui corri-spondere lo status di professioneordinata; il Consiglio Nazionaleha prodotto di concerto con iConsigli regionali dell’Ordine,con le Associazioni di categoria econ la collaborazione di autorevoli interlocutori giu-ridici la proposta di legge quadro della profes-sione, che oggi rappresenta l’obiettivo prioritario dellavoro istituzionale, o meglio la linea su cui si sviluppal’operatività e la politica del Consiglio Nazionale.

Su questo si sta lavorando intensamente, sia peri necessari approfondimenti, sia per trovare strategiecondivise. Sono in atto momenti di studio congiuntiaffidati ai Tavoli del Patto della Professione, Pattoche si è recentemente attivato fra l’Ordine Nazionalee le organizzazioni storiche della professione. Questimomenti di lavoro consentono di condividere con piùchiarezza i traguardi da raggiungere.

grazie all’iniziativa condivisa con i parlamentari,si è riusciti a presentare alla Camera la Proposta diLegge n. 550 e al Senato il Disegno di Legge n.660.

L’impegno continua sia con i parlamentari checon i rappresentanti del governo e delle istituzioniche si sono resi disponibili per accelerare questo pro-getto di riordino. tale lavoro ha permesso anche di

trasmettere conoscenze sull’attività professionale, esono in cantiere incontri nazionali per presentare lanostra Professione e cercare di renderla sempre piùrispondente alle funzioni attribuite.

Questo impegno di promozione, supportato dallericerche condotte in questi anni, fa emergere in modosempre più chiaro che nei servizi opera un unico As-sistente Sociale. Assistente Sociale con rilevanti re-sponsabilità, che va sostenuto con una fortepreparazione sulla competenza specifica di ServizioSociale. Su questa alta competenza basilare si fondanole professioni ordinate e a ciò consegue la formazioneprofessionalizzante. il Consiglio Nazionale è forte-mente impegnato in questa esigenza e sta sostenendo,nei contesti pubblici in cui è chiamato, le competenzee le responsabilità dovute.

da quanto emerge, credo si possa concludere concertezza, come spesso ripeto nelleoccasioni in cui ho la possibilitàed il piacere di incontrarvi, che “laProfessione è già oltre la metà delguado”, in prossimità dell’ap-prodo sulla sponda dove ha di-ritto di arrivare, quelladell’affermazione e del riconosci-mento culturale dello stato giuri-dico che il legislatore le haassegnato, raccogliendo la grandeesperienza maturata nel campo

dei servizi alla persona.il rimanente attraversamento è sempre difficile,

ma intravedere la riva aiuta a guardare avanti. Ora è ne-cessario proseguire in un costruttivo confronto con lealtre professioni, nel presentare la nostra cultura e lesue peculiarità, nel documentare la competenza, nelpresentare testi in cui essa viene elaborata, nell’avan-zare proposte organizzative per nuovi servizi; ciò aiutaa farci conoscere meglio, ed è in continuazione conl’impegno profuso dall’organizzazione ordinistica,dalle organizzazioni associative della categoria, daquanti hanno seguito in questi anni con interesse e curail percorso/processo di crescita della professione diAssistente Sociale.

È questa la partecipazione che ci aspettiamo daparte di coloro che credono nella professione chestanno praticando, ma anche da parte di chi crede cheil nostro lavoro possa dare un forte contributo di qua-lità alla vita della comunità.

“ Presentatala proposta di legge

di riordinodella professione”

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Ilforte desiderio di rendersi utili alla comu-nità professionale è il denominatore co-mune di tutti i consiglieri, come la forte

motivazione ad impegnarsi nel trovare strategie estrade sempre più ricche e dense di sinergia, per farerecepire la professione in tutto il suo valore sociale enelle funzioni peculiari. Non è stato comunque sem-plice trovare nel Consiglio la modalità di comunica-zione finalizzata al compito.

Le scelte e le decisioni sono tutte assunte in Con-siglio, i lavori di commissione sono istruttorie di deci-sioni da prendersi in Consiglio. frequenti sono state leconsulenze legali idonee ad una migliore interpreta-zione delle procedure e delle decisioni da assumere. Lescelte sono state quindi molto ponderate e la maggiorparte delle decisioni sono state prese all’unanimità.Altro dato, la presenza costante dei consiglieri.

Si ritiene di interpretare questa Consigliatura conun forte impegno di rivalutazione della Profes-sione, non solo in chiave operativa, ma anche e so-prattutto intellettuale, per cui le cariche ed il Consigliosi sono dati come obiettivo generale quello di intercet-tare e fronteggiare i fattori di fragilità e precarietàdella professione.

Ciò richiede un impegno nel coinvolgimento deisoggetti istituzionali e non, al fine di orientare decisioni

utili al superamento di tali condizioni. La nostra pro-fessione, come le altre professioni intellettuali, è almassimo livello di stato giuridico di professione ordi-nata.

LA PROPOSTADI RIORDINO COMPLESSIVODELLA PROFESSIONE

È risultato evidente, fin dall’inizio della presenteConsigliatura, l’esigenza di una legge quadro dellaprofessione. Per il perseguimento di questo obiettivoci sono venuti in aiuto il dL 138/2011 ed il dPr137/2012, norme di riordino delle professioni intellet-tuali con esame di Stato, norme volte a rafforzarel’esercizio della professione per rispondere al mandatodi autonomia tecnica e di giudizio, attraverso unaformazione di alta qualificazione.

Su questo l’Ordine Nazionale dal giugno del 2011ha lavorato e sta lavorando, riconoscendolo comeobiettivo prioritario.

Una parte importante del lavoro può essere giàconosciuta, in quanto condivisa e realizzata con gli or-ganismi di rappresentanza della comunità professio-nale, dai Consigli regionali all’ASSNASS, il SUNAS,la SOStOSS e l’AidOSS, con i quali il CNOAS ha co-stantemente tenuto aperto il dialogo e il confronto,

Il Consiglio NazionaleA cura di Edda Samory, Presidente; Franca Bonin, Vicepresidente;Maria Concetta Storaci, Segretario; Silvana Mordeglia, Tesoriere

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coinvolgendoli nell’elaborazione dei contenuti e neiprocessi decisionali.

Nell’ambito delle attività svolte dal Consiglio perapprontare il ddL di riordino delle professioni ordi-nate e per predisporre la proposta di legge riguardanteil riordino della professione di Assistente Sociale, ilCNOAS ha incontrato rappresentanti del Parlamentoe del governo, in particolare del ministero della giu-stizia.

il progetto di riordino complessivo della profes-sione è stato presentato alla Camera dei deputati conla Proposta di Legge n. 550 e al Senato della repub-blica, con il Disegno di Legge n. 660.

È evidente come per gli Assistenti Sociali in primoluogo vi è l’esigenza di acquisire un’alta formazionespecifica, esigenza che, parallelamente, è stata tenutain grande considerazione dalle recenti normative e checomporta l’adeguamento dell’accesso all’esercizio pro-fessionale, cioè a seguito del conseguimento di una lau-rea magistrale in un percorso a ciclo unitario checongiunga le classi L39 e Lm87, per accedere all’esamedi Stato e un piano formativo comprensivo dell’ade-guamento qualitativo e quantitativo del tirocinio pro-fessionalizzante.

Le proposte di legge disegnano anche gli aspettidisciplinari, le competenze, le procedure, le san-zioni e il sistema di garanzie, nonché alcune fonda-mentali specifiche quali l’obbligo della formazionepermanente, dell’assicurazione civile obbligatoriae del segreto professionale, in riferimento alle normedefinite dal dPr 137/2012.

IL DOCUMENTOPOLITICO ELETTORALE

il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli AssistentiSociali si è poi espresso in occasione delle elezioni po-litiche nazionali di febbraio 2013, che si sono tenutein un momento importante nella storia del nostroPaese.

L’Ordine ha inteso rappresentare, secondo il no-stro specifico osservatorio, le criticità dell’attualecondizione sociale del Paese, chiedendo a coloroche si candidavano a governare come intendevanointervenire su temi quali lavoro, continuità, esigi-bilità dei diritti, impiego delle risorse disponibili,crescita, sicurezza, cittadinanza, partecipazione.

il testo del Documento Politico Elettorale èpubblicato integralmente a pag. 21.

I REGOLAMENTI APPLICATIVIDELLE RECENTI LEGGI

Si è lavorato e si sta lavorando per l’applicazionedell’art. 3 comma 5 della legge 138/11, e per la defini-zione delle proposte di regolamento: il regolamentodella formazione continua obbligatoria, in attesadell’approvazione da parte del ministero di giustizia,così come il regolamento per l’istituzione dei nuoviconsigli disciplinari, e il decreto compilativo dellaprofessione, testo unico che va a sancire le normeconfermate e quelle abrogate fra le leggi istitutive dellaprofessione.

il Consiglio esprime grande soddisfazione per lapubblicazione sulla gazzetta Ufficiale (gU Serie ge-nerale n. 223 del 23-9-2013) del Decreto 2 agosto2013, n. 106, denominato "regolamento recante inte-grazioni e modificazioni al decreto del ministro dellagiustizia 20 luglio 2012, n. 140, concernente la deter-minazione dei parametri per la liquidazione da partedi un organo giurisdizionale dei compensi per le pro-fessioni regolamentate vigilate dal Ministero dellagiustizia, ai sensi dell'articolo 9 del decreto-legge 24gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dallalegge 24 marzo 2012, n. 27. (13g00149)".

il regolamento, che si applica per le prestazionirese dagli iscritti all'Ordine degli Assistenti So-ciali, sarà utilizzato in caso di liquidazione da partedi un organo giurisdizionale in assenza di accordoscritto tra le parti. Per la professione riveste unparticolare interesse in quanto si tratta di un ar-ticolato che elenca le prestazioni declinandole inmodo significativamente determinato. L’elabora-zione dei parametri si è resa possibile anche grazie allavoro svolto nelle precedenti consigliature, che pro-dussero un nomenclatore sulla base di una suddivi-sione del processo metodologico in fasi e settori peraree d'intervento.

GLI ALTRI OBIETTIVIDEL CONSIGLIO NAZIONALE

il Consiglio Nazionale ritiene importante infor-mare che sta lavorando per l’applicazione del docu-mento 2010 sulla dirigenza in sanità, sul ruolodell’Assistente Sociale nelle Commissioni di valuta-zione della disabilità, nell’insegnamento per gli Assi-stenti Sociali nella scuola media superiore e nellosviluppo della libera professione.

Per raggiungere questi obiettivi, i Consiglieri hannoincontrato rappresentanti dei ministeri interessati.

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RAPPORTICON ORGANISMI ISTITUZIONALIE ASSOCIAZIONI

RAPPORTI CON I CROAS

Conferenza dei PresidentiPrevista dall’art. 21 del regolamento per il fun-

zionamento del Consiglio Nazionale, la Conferenza èdivenuta, nel corso degli anni, un momento importantedi contatto fra il Consiglio Nazionale e gli Ordini re-gionali.

La Conferenza ha lo scopo consultivo sulla pro-grammazione degli obiettivi comuni, sulle prioritàe le linee d’intervento, nell’interesse della comunitàprofessionale.

il 1 giugno si è svolta l’8° Conferenza dei Presi-denti dei CrOAS di questa Consigliatura. Le otto con-ferenze convocate da questo Consiglio hanno visto lapresenza costante dei Presidenti regionali o loro dele-gati che hanno contribuito al confronto ed alla discus-sione su temi di interesse condiviso.

Le tematiche variano a seconda del momento edelle esigenze; si ricorda il grande apporto per il testodella legge di riforma della professione, il testo per ilregolamento sulla formazione continua, fino allequestioni più strettamente legate all’organizzazione deirapporti fra sedi regionali e nazionale.

Formazione continuail Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assi-

stenti Sociali, convinto che la Formazione Conti-nua rappresenti per i professionisti Assistenti Socialiuna preziosa ed insostituibile occasione di ag-giornamento, ed avendone recepito l’obbligatorietàprevista dal decreto legge n.138 del 13 agosto 2011,ha deciso di offrire agli iscritti un percorso formativosostenendone per intero i costi.

Al fine di raggiungere il maggior numero possibiledi colleghi e di proporre temi formativi di particolareinteresse si è deciso di delegare ai CrOAS, uniti in trearee territoriali Nord, Centro e Sud, il compito di pre-sentare progetti formativi.

Per ogni area il CNOAS ha stanziato 33.000 euro.La Commissione Accreditamento ha vagliato le

proposte ed il Consiglio ha deliberato il finanziamentodei tre progetti.

L’Area Nord (Lombardia-capofila, emilia ro-magna, friuli Venezia giulia, Liguria, Piemonte, Sar-degna, trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto)

ha svolto giornate di studio tenute in tre regioni(emilia romagna, Liguria e Veneto) sul tema del Ser-vizio Sociale in situazione di emergenza in casodi calamità naturali. il progetto ha avuto tra gli altril’obiettivo di formulare una proposta di protocollodi collaborazione con la Protezione Civile per rico-noscere e legittimare il ruolo dell’Assistente Socialenelle situazioni di calamità.

L’Area Centro (marche-capofila, Abruzzo, Lazio,molise, toscana, Umbria) ha presentato un progettoformativo che ha come argomento generale uguale pertutte e sei le regioni: Politiche nella costruzione diuna comunità rispettosa dei diritti di tutti, sussi-diaria e solidale. Si svolgeranno poi temi specifici perogni regione. il progetto è in corso di implementa-zione.

L’Area Sud (Campania-capofila, Basilicata, Ca-labria, Puglia, Sicilia) ha scelto di utilizzare la modalitàdi formazione a distanza, che è apparsa uno stru-mento importante e capace di raggiungere tutti gliiscritti superando le barriere di distanza e difficoltàdi trasporto che rendono spesso difficile raggiungerele sedi dei convegni.

È stata individuata la società BBC che ha accoltole richieste di formazione ed ha organizzato i seguenticorsi:

1. Rischi, Responsabilità e Dilemmi Eticinel Lavoro dell’Assistente Sociale; 2. Valuta-

IlConsiglio Nazionale, per agevolarela partecipazione degli iscritti dipen-denti da Pubblica Amministrazione,

ha promosso accordi e protocolli con alcune di-rezioni ministeriali a sostegno della formazionecontinua degli Assistenti Sociali dipendenti.

- Protocollo con la Direzione del Mini-stero dell'Interno

- Protocollo con il Ministero della Giu-stizia - Dipartimento Giustizia Minorile - Di-rezione Generale del Personale e dellaFormazione

- Protocollo con il Ministero della Giu-stizia - Dipartimento Amministrazione Peni-tenziaria Ufficio Esecuzione Penale Esterna

PROTOCOLLIPER LA FORMAZIONE

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zione di Efficacia degli Interventi del ServizioSociale.

i corsi sono in rete e fruibili dagli iscritti delleregioni dell’Area Sud dal mese di settembre.

Partecipazione ad eventie convegni sul territorioLe cariche e i consiglieri CNOAS hanno parteci-

pato a numerosi eventi sul territorio organizzati dai

Consigli regionali dell’Ordine, ritenendoli momentiimportanti perché consentono un rapporto diretto congli iscritti per raccogliere indicazioni e suggerimenti.

RAPPORTI CON GLI ORGANISMIDELLA PROFESSIONE

Nel corso di questa Consigliatura, come già ricor-dato, gli organismi di rappresentanza della comunitàprofessionale, quali l’ASSNASS, il SUNAS, la SO-StOSS e l’AidOSS, sono stati coinvolti dal ConsiglioNazionale nell’elaborazione dei contenuti e nei pro-cessi decisionali della Proposta di Legge riguardante laprofessione di Assistente Sociale.

Patto della Professioneil CNOAS, in collaborazione con gli organismi

della Professione sopra citati, ha avviato alcuni tavolitecnici in seno al Patto della Professione.

RAPPORTI CON LE ALTREPROFESSIONI ORDINATE: IL CUP

il CUP, Comitato Unitario Permanente degliOrdini e Collegi Professionali, è un'Associazionecostituita fra le rappresentanze istituzionali di livellonazionale degli Ordini e Collegi professionali. il CUPnon ha fini di lucro e rappresenta a livello nazionale,

Lo scorso gennaio, a due anni dallascomparsa di Luigi Bucci, si è svoltoa Napoli il Premio a lui dedicato.

Luigi Bucci, Vicesegretario generaleSUNAS, già Presidente del Consiglio regionaledegli Assistenti Sociali della Campania, eraanche giudice Onorario del tribunale per i mi-norenni di Napoli, docente Universitario e gior-nalista.

Attivo nel campo della ricerca, ha dedicatotempo ed energie alla comunicazione socialenonché allo studio metodologico della profes-sione.

Per commemorarne il valore, e ricordarel’importante lavoro svolto da Luigi Bucci, l’Or-dine ha istituito un Premio da riconoscere allemigliori tesi di laurea che hanno fatto ricerca su

Comunicazione ed informazione per l’esigibilitàdei diritti di cittadinanza, con particolare atten-zione alla metodologia del Servizio Sociale e agliaspetti peculiari della professione.

All’evento, introdotto da edda Samory,Presidente Nazionale dell’Ordine, e gerardamolinaro, Presidente del CrOAS Campania,hanno partecipato tra gli altri il Presidente delCorso di Laurea magistrale in Servizio Sociale ePolitiche Sociali, giacomo di gennaro, egemma tuccillo, Presidente del tribunale per iminorenni di Potenza, coordinati dal consiglierenazionale massimo Corrado.

Alla presenza dei familiari di Luigi hannoottenuto il riconoscimento Anna Valentino,francesca Loda e giuliana Savarese (menzionespeciale).

PREMIO BUCCI

L’Ordine degli Assistenti Sociali,nella sua natura giuridica di entepubblico non economico, ha ade-

rito alla Giornata internazionale del ServizioSociale 2013, prevista il 3° martedì di marzo epromossa dall’international federation of SocialWorkers (ifSW) su “Promoting Social andEconomic Equalities”; l’Ordine degli Assi-stenti Sociali si è unito alle associazioni di cate-goria e alle organizzazioni italiane che hannocelebrato questa giornata proponendo una rifles-sione su esigibilità dei diritti e crescita, in unmomento di forte criticità dell’attuale condizionesociale del Paese italia, e non solo.

SOCIAL WORK DAY

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luppo del sistema Paese, senza che finora si sia trovatauna soluzione efficace. 9 milioni e mezzo di processipendenti, 130.000 prescrizioni nel penale, 47.000 postinelle carceri per oltre 65.000 detenuti sono solo alcuninumeri che rendono evidente “l’emergenza cronica”.Le professioni impegnate in questi settori da temposostengono che, in virtù delle specifiche competenzeanche acquisite con il lavoro quotidiano, un loro di-retto coinvolgimento in termini di analisi, proposte eoperatività sia fondamentale per ripristinare il rispettodei principi fondamentali della Costituzione.

Festival del Lavoro Il Servizio Sociale nel territorioParlare di Servizio Sociale nell’ambito del festival

del Lavoro (Brescia, giugno 2012) ci ha permesso dievidenziare il ruolo che la professione di AssistenteSociale ha avuto fin dalle origini nella assistenza e tu-tela dei lavoratori.

inoltre è stata l’occasione per riprendere e ripensarela professione nella sua caratterizzazione peculiare. L’As-sistente Sociale può e deve attuare interventi di ascolto,di chiarificazione e assistenza al lavoratore nel riprendereun percorso per la realizzazione di nuove e anche diverseprospettive; il momento di grave crisi economica poi,porta a riconsiderare l’assistenza ai lavoratori in condi-zioni di forte disagio e di impoverimento delle famiglie.

RAPPORTI CON LE ASSOCIAZIONIDEL PRIVATO SOCIALE

il Consiglio Nazionale ha incontrato alcune delleAssociazioni che operano a sostegno dei ruoli geni-toriali, quali Adiantum, Colibrì e altre.

Appuntamenti importanti per avviare un dialogocon l’associazionismo che ha spesso avuto un atteg-giamento critico nei confronti dell’Ordine degli Assi-stenti Sociali e della professione.

gli incontri hanno offerto una prima occasionedi confronto che sarà cura di entrambe le parti man-tenere vivo.

in conformità alle norme istitutive degli enti associatie nel pieno rispetto dell'autonomia di ciascuno, le pro-fessioni liberali italiane.

in particolare il CUP si propone di promuovereil confronto tra le professioni ordinate, tese a valoriz-zare lo spirito di servizio delle stesse, in relazione al-l'importanza del ruolo svolto dai professionisti nellavita economica e sociale del Paese.

L’Ordine degli Assistenti Sociali ne fa parte findalla sua nascita ed è intervenuto in occasione del Pro-fessional day e del festival del Lavoro di Brescia, or-ganizzato dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro.

Professional Day

il Professional Day, che si è svolto a roma il 19febbraio 2013, ha visto la Presidente edda Samory in-tervenire nel corso della tavola rotonda su “giustizia,legalità e carceri” organizzata in collaborazione conl’Ordine degli Avvocati e quello dei Notai.

Giustizia, legalità e carceri: tutti gli indicatoriindividuano in questi tre temi altrettanti freni allo svi-

IlConsiglio Nazionale è socio fonda-tore dell’Associazione PiACi (Asso-ciazione scientifica per la promozione

dell’invecchiamento attivo e le cure integrate); inquesti anni partecipa al comitato scientifico e aicorsi di formazione rivolti agli Assistenti Sociali.

Associazione PIACI

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Progetto“Rete Italiana per il Ritorno Volontario Assistito – RIRVA”

IlConsiglio Nazionale già dal primoanno di attività è stato interpellato dalprogetto di rete sul ritorno in italia

per l’adesione.fin dai primi mesi di lavoro della rete, infatti,

era emerso il ruolo strategico dell’Assistente So-ciale, nell'informazione sull'opzione del rimpatrioVolontario Assistito, in quanto professionista pre-sente in modo capillare all'interno dei servizi ter-ritoriali alla persona, sia a diretto contatto con icittadini, anche migranti, di cui raccoglie i bisognie accompagna in percorsi di risposta e sostegnofacilitando il dialogo con le istituzioni e la rete deiservizi territoriali, sia a livello di progettazione eprogrammazione di politiche e servizi sociali.

raccogliendo questa sollecitazione, l’Ordineha quindi aderito alla rete già dall’estate del 2011,prima come Punto di Sensibilizzazione soste-nendo le attività informative di progetto sia a li-vello nazionale che territoriale, attraversol’attivazione di sinergie tra le Antenne ed Aderentialla rete ed i nostri Ordini regionali che ormaisono in gran parte anch’essi aderenti alla rete oradenominata rirVA.

dal 2012 la collaborazione del CNOAS si èconsolidata aderendo al progetto come vero eproprio partner di sostegno nella convinzione del-l’efficacia del modello organizzativo adottato darirVA per la gestione della rete e del sistema diinformazione promosso per consolidare la cono-scenza della misura e facilitarne l’accesso ai mi-granti interessati.

Abbiamo aderito indirizzando l’impegno indue direzioni essenzialmente.

da un lato si è intensificato il coinvolgimento

degli Ordini regionali nella realizzazione delle ses-sioni informative nelle varie regioni quali vere eproprie occasioni formative accreditate per i col-leghi, ma soprattutto; dall’altro, il Consiglio Na-zionale si è impegnato nella redazione di unaguida.

Si tratta della “gUidA Per OPerAtOriSUL rVA” che ha l’obiettivo di indicare all’ope-ratore dei servizi pubblici e privati di contatto coni migranti, “Come informare, orientare ed accompagnareil migrante al Ritorno Volontario Assistito”.

il ritornare, come è ben espresso in un ap-profondimento allegato alla guida, fa emergerepiù che mai la complessità dei processi migratoriche non dobbiamo dimenticarlo incidono sul-l’equilibrio e sul benessere psicosociale degli indi-vidui e famiglie migranti.

il ritorno non è solo una nuova migrazioneo una migrazione al contrario, porta con sé la ne-cessità di un processo di adattamento psicologicoe culturale in grado di elaborare i cambiamentipersonali che sono intervenuti nel migrante equelli sociali, economici e culturali che sono nelfrattempo avvenuti nei Paesi di origine e nelle retiparentali e amicali del ritornante.

La guida è stata presentata con una Confe-renza stampa congiunta con la rete rirVA loscorso 27 marzo e diffusa agli Assistenti Socialiiscritti all’Ordine e nei vari incontri territorialidella rete e presentata direttamente da colleghi.È disponibile sul sito del CNOAS.

il CNOAS ha già dato la disponibilità a pro-seguire la collaborazione nella prossima annualitàdi lavoro della rete rirVA.

F. B.

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TEMATICA INFANZIA

Osservatorio NazionaleInfanzia e AdolescenzaL’attenzione alla fondamentale tematica dell’in-

fanzia e dell’adolescenza si è esplicitata nella parte-cipazione che il Consiglio Nazionale ha svoltonell’ambito dei lavori promossi dall’OsservatorioNazionale infanzia e Adolescenza, in particolare neitre macro-gruppi di lavoro: Rafforzare la tutela deidiritti, Promuovere l’integrazione delle personeimmigrate e favorire la partecipazione, Consoli-dare la rete integrata dei servizi e il contrastoall’esclusione sociale.

La partecipazione all’Osservatorio ha consentitodi promuovere il Servizio Sociale Professionale qualeservizio specifico di tutela dei minori per chiarire la di-stinzione tra Servizio Sociale Professionale e i ServiziSociali genericamente intesi.

Autorità Garanteper l’Infanzia e l’Adolescenzadal novembre 2011, in italia, esiste la figura del-

l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, isti-tuita con la legge n.112 del 12 luglio 2011. il garanteviene nominato dai Presidenti di Camera dei deputati eSenato della repubblica.

in questi mesi numerosi sono stati i contatti inter-corsi con Vincenzo Spadafora, primo garante nazionaleper l’infanzia e l’Adolescenza in italia per condividerel’impegno a tutela dei minori e degli adolescenti cheè uno dei fronti primari della Professione, il che signi-fica sostenere in primo luogo le loro famiglie.

il CNOAS sta collaborando con l’Autorità garanteper l’infanzia ad un importante documento per la defi-nizione dei Livelli Essenziali di Assistenza Sociale,uguali in tutto il territorio nazionale, in modo tale da ga-rantire ai minori gli stessi diritti e le stesse opportunità,anche se si nasce in territori o in famiglie differenti.

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La professione di Assistente Sociale,come un individuo, per svilupparsiha la necessità di strutturarsi nella

propria identità culturale e nelle azioni che nediscendono in un inesausto e, ad oggi, incom-piuto percorso.

Ci troviamo di fronte, infatti, ad una seriedi fenomeni che ci coinvolgono a tutto tondo,dal livello politico a quello organizzativo e rela-zionale – cito, come esempi tra tutti, quellodrammatico degli sbarchi di profughi nei nostriconfini e la perdita di lavoro e, conseguente-mente, di dignità di tante persone – rispetto aiquali occorre che il servizio sociale rifletta ed in-tervenga.

relativamente a queste questioni – insiemea tante della nostra categoria o a quelle collegatepiù da vicino allo sviluppo coerente della pro-fessione, si pensi al percorso formativo - la de-stinazione del denaro che confluisce al CNOASrappresenta una passerella ideale tra la 'lettura'politica della professione e le attività che la so-stanziano in una inesausta negoziazione tra dif-ferenze di 'visioni', a volte anche di intenti, diconvergenza d'interessi tra CrOAS e CNOAS.

Come noto, le entrate di bilancio del Con-siglio Nazionale sono costituite da una quotapercentuale del contributo che gli iscritti all'Alboversano ai Consigli regionali. tale percentualeviene determinata annualmente dal CNOAS –che ha effettuato la scelta di ridurre la consi-stenza del contributo stesso - secondo un crite-rio collegato al numero di iscritti nelle singoleregioni con l'obiettivo di consentire anche allecomunità professionali numericamente menoconsistenti di adempiere ai compiti istituzionali.Per avere cognizione delle scelte e della quanti-ficazione delle percentuali si vedano le deliberedi determinazione delle quote, i bilanci delCNOAS presenti sul sito, i verbali delle seduteconsiliari.

Se disquisendo, dunque, di questioni 'serie'quali può essere – tra le altre – la costruzione diun bilancio è possibile procedere per metafore,una che mi pare calzare è quella della tessitura

di una sorta di mantello d'arlecchino: esso, in-fatti, – rappresentando lo strumento per darebase e sostanza agli obiettivi dell'Ordine equindi, in ultimo, allo sviluppo delle finalità dellaprofessione – ha lo scopo di inquadrare in unordito di capitoli e titoli la trama degli scopi delleazioni del Consiglio che, a loro volta, sono de-terminati e influenzati da una serie di variabili'interne' (al CNOAS e con i CrOAS) ed 'esterne'(per es., la durata dei governi etc.) che fanno deltessuto un patchwork.

in questo scorcio di Consigliatura, ormaiquasi a metà del guado, leggendo ed interpre-tando l'azione del Consiglio attraverso la desti-nazione dei fondi a disposizione è possibileevidenziare l'impegno rivolto allo sviluppo delprocesso di messa a regime della formazionecontinua anche attraverso l’organizzazione digiornate seminariali per i Consigli regionalidell’Ordine (2011) e la destinazione di fondi spe-cifici al finanziamento di progetti formativi pro-posti dai Consigli regionali nelle tre areegeografiche (2012/2013) e l'attenzione ad unampliamento della condivisione e della vici-nanza con il territorio con l'allargamento dellacomposizione delle Commissioni consiliari arappresentanti dei Consigli regionali e con l'im-plementazione dei rapporti con gli organismi as-sociativi della professione. Un'altra area diinvestimento ritenuta necessaria è stata quellainerente all'implementazione del processo di tra-sparenza degli atti attraverso l'adeguamento allanormativa in materia e all'informazione all'in-terno e all'esterno della professione.

Ça va sans dire, si tratta di un percorso cheva sostenuto 'dal basso' (le riunioni presso ilCNOAS dei tesorieri sono, ad esempio, il luogodove è possibile ragionare, condividere criteri,esperienze e procedure), condiviso, in una logicadelle azioni caratterizzata dal coraggio di cam-biare che scaturisce dalla passione per la profes-sione che, non si può negare, non sempreemerge nei percorsi tortuosi della Consigliaturama che, ciò nonostante, prosegue.

S. M.

BILANCIO DEI BILANCI...OVVERO IL MANTELLO D'ARLECCHINO

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STAMPA

il Consiglio Nazionale ha ripreso in mano le atti-vità di comunicazione, grazie anche al sostegno del-l’Agenzia di Comunicazione i-mage (vedi AttivitàGruppo Comunicazione a pag. 19).

Presenze TV e radioin primo luogo si è deciso di lavorare per promuo-

vere un’immagine corretta della Professione di As-sistente Sociale, troppo spesso attaccata dalle pagine deigiornali e dai salotti televisivi (senza garantire peraltro unagiusta informazione sul lavoro che quotidianamente vienesvolto).

immagine messa alla prova anche da alcuni casi pro-blematici saliti alla ribalta della cronaca nazionale, e chehanno coinvolto direttamente l’Ordine Nazionale in col-laborazione con i competenti Ordini regionali.

Sono stati quindi presi contatti diretti con le reda-

zioni tv per chiedere un corretto approccio alla profes-sione (soprattutto con le due trasmissioni quotidiane diCanale5). tali contatti e i costanti monitoraggi, svoltianche dalla Presidente edda Samory- hanno portato al-l’avvio di rapporti diretti e alla partecipazione di edda Sa-mory, franca Bonin e Silvana mordeglia, a Pomeriggio5e a mattino5 (partecipazione poi rinnovata anche nei mesisuccessivi).

Si segnala inoltre la partecipazione di consiglieridell’Ordine a trasmissioni televisive e radiofoniche, tracui: La vita in diretta (rAi1), Codice a barre (rAi3),SKYtg24, rAi NeWS24, La radio ne parla(rAdiO1 rAi).

in collaborazione con i-mage, il Consiglio ha dato ilvia ad una serie di attività politico-istituzionali, anche perattenuare gli attacchi rivolti alla professione, e ha incon-trato i rappresentanti dell’Ordine dei Giornalisti e dellaFederazione Nazionale della Stampa, rispettivamenteenzo iacopino ed ennio Bartolotta (Presidente e diret-tore Odg), e roberto Natale (Presidente fNSi). gli in-contri dovranno essere ora gestiti per riuscire a dare unanuova forza comunicativa all’Ordine, e avviare occasionidi confronto con i principali attori dell’informazione (nelfrattempo Natale, presidente della federazione Nazionaledella Stampa, è il Portavoce della Presidente della Camera,Laura Boldrini, ed è stato sostituito da giovanni rossi).

Sempre con l’obiettivo di attenuare gli attacchirivolti agli Assistenti Sociali, sono state inviate alcunelettere ai vertici RAI (al Presidente Anna maria tarantola,al direttore generale Luigi gubitosi e al direttore di rAifiction, eleonora Andreatta) per protestare contro la ge-stione dell’informazione nel corso della trasmissione rAidomenica in e in alcune fiction (Che dio ci aiuti e Uncaso di coscienza 5) per chiedere un incontro. Nonostantei solleciti attivati, le lettere restano ancora senza risposta.

Comunicati stampada giugno 2012 numerosi sono i comunicati stampa

inviati sui temi più differenti: dal femminicidio ai minoristranieri non accompagnati, dalla proposta di legge per ilriordino della professione alle carceri, da Cittadella al for-teto, dal Social Work day al Progetto rirVA, ecc.

L’elenco completo dei comunicati è rintracciabile sulsito internet del CNOAS, alla sezione Press e Media.

Rassegna stampa e on lineNella sezione Dicono di noi del sito CNOAS è pre-

sente una rassegna stampa delle principali uscite.

IlCNOAS ed i CrOAS, enti pubblicinon economici, sono obbligati apubblicare sul proprio sito inter-

net tutti gli atti che necessitano di pubblicitàlegale. tale obbligatorietà è stata ed è vissuta dalConsiglio non come mera norma cui attenersi,bensì come un’opportunità per essere più viciniagli iscritti, una modalità per far partecipare allavita dell’Ordine l’intera comunità professionale, dipercepire, anzi di sentire tutti, di appartenenza alproprio Ordine professionale. È per questo cheuna particolare sezione del sito, la Bacheca, ri-porta la raccolta delle delibere adottate durante l’ul-tima seduta di Consiglio. Nella sezione Albo degliAtti, cliccando sull’anno in corso sono invece pub-blicate le convocazioni, gli ordini del giorno, le de-libere delle sedute di Consiglio, con allegati i verbaliapprovati ed il bilancio annuale del CNOAS.

Si pubblica in appendice (pag. 24) l’abstractdella dispensa dello Studio Ferrari ed Asso-ciati, consulente CNOAS, presentata e conse-gnata agli intervenuti durante l’incontro CNOASe tesorieri CrOAS a roma, l’8 ottobre 2011.

M. C. S.

TRASPARENZA,PUBBLICITÀ DEGLI ATTIE BACHECA VIRTUALE

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COMMISSIONEETICA E DEONTOLOGIAA cura di Gianmario GazziPresidente della Commissione

dal febbraio 2013 èstata scorporata dallaprecedente Commis-sione etica, deontologiae ricorsi per affrontare inmodo organico il lavoroimposto dalla riforma,l’analisi dei procedimentidisciplinari e proporreeventuali modifiche delCodice deontologico.

tale attività è stata oggetto di discussione ampiacon i Consigli regionali in sede di Conferenza dei Pre-sidenti per quanto riguarda i regolamenti attuativi deldPr 137/12 e la creazione dei Consigli di disciplina.

Purtroppo non vi è stato modo di convocare util-mente l’Osservatorio deontologico Nazionale, a causaproprio del mutare degli orientamenti normativi chehanno richiesto sistematicamente la ridefinizione del-l’orientamento del CNOAS in materia.

Ad oggi si stanno approntando in via definitiva ilregolamento disciplinare di livello regionale e di livellonazionale.

Nel Consiglio Nazionale del 22 giugno 2013 èstato approvato il regolamento per la composizione diquesti nuovi organismi di disciplina paralleli che entre-ranno in funzione nell’arco del 2014, presumibilmentein periodi differenti a seconda delle regioni. La norma,infatti, prevede che i Consiglieri di disciplina venganoindicati dal Presidente del tribunale da una rosa di no-minativi di numero doppio rispetto a quelli necessari,proposti dal CrOAS competente. Questo significa,evidentemente, che non sarà possibile avere un avvioorganico della riforma sul territorio nazionale.

Per predisporre il nuovo regolamento disciplinareè stato individuato un gruppo di lavoro specifico che,oltre ad alcuni componenti della Commissione eticae deontologia vede la partecipazione della Presidentedella Commissione ricorsi A. S. Autunno e del con-sulente legale del CNOAS, avv. Colavitti.

È previsto per il mese di novembre il termine deilavori e l’approvazione del procedimento disciplinare

regionale che modificherà radicalmente quello attuale.Successivamente verrà concluso, entro la fine del-l’anno, anche quello nazionale che regolamenterà i ri-corsi che andranno presentati in seconda istanza.

riteniamo evidente che tale modifica assai pro-fonda nella gestione della disciplina professionale ne-cessiterà di incontri informativi e di formazionespecifica. A tale scopo nell’arco del 2013 si è richiestala collaborazione di tutti i CrOAS nella compilazionedi appositi questionari per definire i numeri di proce-dimenti aperti, i loro esiti e gli ambiti di maggior ri-schio.

Ad oggi non è possibile dare informazioni esau-stive, ma pare evidente un incremento delle violazioniriscontrate negli ultimi anni, segno forse di una mag-giore sensibilità collettiva rispetto al nostro lavoro.

Non appena conclusa l’analisi, raccolti i dati man-canti, sarà cura del CNOAS renderli pubblici dopo at-tenta discussione con l’Osservatorio deontologicoNazionale.

riprendendo, in conclusione, i contenuti della ri-forma, non è certo secondario il tema della formazionedei futuri consiglieri di disciplina e degli iscritti. Presu-mibilmente, con la collaborazione delle aree territoriali,si cercherà di dare la massima diffusione dei regola-menti e delle prassi più utili di amministrazione deiprocedimenti disciplinari. rimangono evidentementeprioritarie, in un sistema di controllo della qualità delleprestazioni professionali erogate, la gestione efficacee rapida delle controversie, la tutela dell’iscritto e so-prattutto delle persone che richiedono il nostro aiuto.

COMMISSIONEFORMAZIONE E RICERCAA cura di Annunziata BartolomeiPresidente della Commissione

All’inizio della Con-sigliatura, nell’organizza-zione dei lavori nelleCommissioni, il temadella formazione è statoaffrontato all’interno didue commissioni di-stinte: la Commissioneformazione, ricerca,

rapporti con le Università e la Commissione forma-

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Le Commissioni di Lavoroe il Gruppo Comunicazione

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zione continua. È stato infatti deciso di dedicare unimpegno specifico alla promozione, al monitoraggio ealla valutazione del regolamento sulla formazione con-tinua obbligatoria che nel 2012 avrebbe concluso lafase sperimentale avviata nel 2009.

il dPr 137/12 legittima la scelta compiuta dalCNOAS e la Commissione formazione continua si èdedicata alla stesura del nuovo regolamento.

il regolamento, attualmente in attesa di approva-zione ministeriale, è nato dal confronto partecipatodell’intera comunità, che attraverso la diretta condivi-sione dei CrOAS ha potuto esprimere dubbi, formu-lare suggerimenti e migliorare l’impianto delprecedente regolamento.

Conclusa questa fase, prevale nel Consiglio la con-vinzione che non è possibile programmare una buonaformazione continua se disgiunta dalle linee program-matiche e dai contenuti della formazione di base.

L’obiettivo centrale che la nuova Commissione as-sume è quindi quello di lavorare per offrire un per-corso formativo coerente alla specificità dellaprofessione e ai mutamenti sociali e del mercato del la-voro, integrando le diverse fasi della formazione, in unprocesso continuo, nel rispetto della circolarità del rap-porto tra teoria e prassi.

Lo sviluppo “Long Life Learning” sul modellodella formazione basata sulle competenze, impegnala Commissione nel proseguire le azioni avviate sin dal-l’inizio della Consigliatura:

- monitoraggio dei Corsi di laurea;- raccolta e analisi delle prassi adottate nelle di-

verse regioni per l’espletamento degli esami di abilita-zione, con l’obiettivo di definire linee guida nazionali;

- completamento della ricerca nazionale in col-laborazione con le Università di genova e del nordeuropa, realizzazione dell’evento di presentazione deirisultati della ricerca;

- promozione di ricerche di Servizio Sociale incollaborazione con le università e CrOAS.

il dPr 137/12 suggerisce di affrontare inoltreuno studio di fattibilità in merito all’inserimento delperiodo di praticantato previsto dal dPr stesso, dacollocarsi, eventualmente, tra il conseguimento dellalaurea e l’esame di abilitazione, secondo una program-mazione coerente con la realizzazione dei tirocini for-mativi (ipotesi di adeguamento delle linee guidanazionali / aggiornamento convenzione quadro per itirocini formativi):

- iniziative in merito al riconoscimento della

laurea in Servizio Sociale ai fini dell’insegnamento negliistituti superiori;

- ripresa delle interlocuzioni con il miUr perla definizione dei requisiti necessari a promuovere laspecificità dei corsi universitari;

- studio di fattibilità in merito alla possibilità dipromuovere corsi fAd gratuiti a favore degli iscritti,anche attraverso la gestione diretta da parte degli Or-dini regionali;

- redazione di una circolare esplicativa delnuovo regolamento formazione continua;

- monitoraggio della formazione continua ob-bligatoria, attraverso conferenza annuale dei CrOAS,con la presentazione dei risultati;

- promozione del regolamento stesso pressoministeri, enti Locali, Aziende Sanitarie, Agenzie delterzo Settore, ecc. per contribuire alla diffusione dellacultura della formazione continua al fine di facilitarela fruizione da parte degli iscritti;

- promozione di percorsi di formazione dei for-matori da organizzare e realizzare attraverso accordi(es. all’interno della convenzione quadro per il tirociniodella magistrale);

- implementazione del database nazionale dellaformazione continua obbligatoria.

COMMISSIONE ACCREDITAMENTOA cura di Simonetta CavalliPresidente della Commissione

La formazioneè sicuramente unnodo centrale dellavoro di approfon-dimento e di re-sponsabilità delnostro Ordine. Al-l’interno del grandetema della forma-zione, l’aggiorna-mento e laformazione conti-nua rappresentano

la sfida per promuovere spazi innovativi ed una pre-ziosa opportunità di crescita professionale. il dPr ap-provato il 7 agosto 2012, n. 137 ne ha sancitol’obbligatorietà, inserendo la riflessione nata all’internodella comunità che aveva portato alla redazione di unregolamento e di Linee guida di indirizzo, in un’otticapiù ampia.

La Commissione, nominata all’inizio della attualeConsigliatura, nello svolgere il compito affidatogli di

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accreditamento di agenzie, formatori ed eventi, haritenuto di approfondire il tema della formazione con-tinua, la sua necessità e le potenzialità alla luce della re-altà oggettiva presente all’interno della comunitàprofessionale. il regolamento, in attesa di approva-zione ministeriale, è nato dal confronto partecipatodell’intera comunità, che attraverso la diretta condivi-sione dei CrOAS ha potuto esprimere dubbi, formu-lare suggerimenti e correggere gli errori del precedenteregolamento.

Lo sforzo di trasformare un obbligo formativoin opportunità è apparsa da subito la sfida da affron-tare. La ricchezza di riflessioni sulla potenzialità dellaformazione attraverso l’analisi delle Agenzie e dei for-matori che hanno nel tempo proposto le loro compe-tenze, dato incrociato con il fabbisogno formativosegnalato dai CrOAS, permette uno studio analiticodel problema formativo aprendo confronti e spazi pro-positivi importanti.

Le attività formative sono state ridefinite rispettoa quanto declinato nel regolamento sulla formazionecontinua approvato dal Consiglio Nazionale nel 2009,ed è stato possibile introdurre alcuni elementi chepossono definirsi di novità: la capacità di governance,che viene intesa nella sua accezione più ampia di in-sieme dei principi, dei modi, delle procedure per lagestione e il governo di processi e fenomeni com-plessi, dalle rilevanti ricadute sociali; la formazionesul campo cioè nei luoghi di lavoro, ancorché orga-nizzata e accreditata dal competente Consiglio regio-nale; lo sviluppo della formazione a distanza perconsentire una diffusa ed agevole fruizione di per-corsi formativi; il rafforzamento delle competenzesulla valutazione; la valorizzazione delle attività di stu-dio, di ricerca e di modelli innovativi di intervento;l’ acquisizione di specifiche ulteriori competenze pro-fessionali che suggeriscono una apertura a nuovepossibilità in uno scenario mutevole ed in continuaevoluzione; il richiamo ad una pratica professionaleesercitata nel rispetto del codice deontologico, ele-mento trasversale in tutto il testo normativo delnuovo regolamento.

Nel prossimo futuro i temi affrontati all’internodi questa Commissione andranno a confluire nel piùampio e articolato spazio della formazione; si ritieneinfatti che non è possibile programmare una buonaformazione continua se disgiunta dalle linee program-matiche e dai contenuti della formazione di base,sforzo oggi particolarmente importante in un mondolavorativo che richiede conoscenze specializzate e fles-sibili, capaci di costruire valide proposte operative e disviluppo professionale.

COMMISSIONEPOLITICHE SOCIALI E DEL LAVOROA cura di Maria Luisa ScardinaPresidente della Commissione

Le politiche socialie del lavoro costitui-scono un tema centralee trasversale al com-plesso lavoro del Con-siglio Nazionale,proprio perché atten-gono al cuore della pro-fessione per i suoiaspetti di contenuto(etico-professionali),

nonché per quelli metodologici ed organizzativi. il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti

Sociali, che attraverso le strutture decentrate – territo-riali (i Consigli degli Ordini regionali) ha una visionecomplessiva e allo stesso tempo articolata della situa-zione del Servizio Sociale in italia e della condizionedella sua presenza nei servizi, non può non tenereconto della profonda crisi economica e sociale chesta attraversando il nostro Paese. diventa oggi più chemai cruciale uscire dai servizi, dalle logiche passiviz-zanti e burocratizzate, che contribuiscono a permanerein una condizione di stallo, per ritornare nei territori evalorizzare il ruolo dei cittadini, specie di quelli più indifficoltà, e delle famiglie. Si tratta di ri-generare valorie legami, di ri-dare valore alle componenti della realtàche viviamo, di valorizzare il capitale sociale ed umano.e questo non per mera solidarietà, ma perché vi è unmutuo interesse all’esistenza di una società più giusta,basata sugli scambi relazionali e sul mutuo-aiuto.

da questo punto di vista, la Commissione Politi-che Sociali e del Lavoro ha cominciato ad aprire pro-cessi riflessivi e auto-riflessivi su questioni che si pensadebbano dominare il pensiero e l'operatività in una in-terazione di scambio e di reciprocità, in una logica chesappia coniugare azione politica e interventi di prossi-mità agli iscritti.

in questa direzione, lontani da una logica di auto-referenzialità, la Commissione si è aperta al confrontoed alle interlocuzioni con le differenti realtà rappresen-tative della professione e che operano nel settore dellosviluppo del welfare: pertanto si è incontrata una do-cente della Fondazione Zancan, con la quale è statosottolineato che la questione del welfare generativo vaapprofondita su diversi piani, quello politico, che ine-risce anche ad interventi legislativi, quello di studio-ri-cerca, che implica un “fare cultura” e quello

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dell’applicazione nella pratica professionale quotidiana.il Consiglio Nazionale intende contribuire alla diffu-sione del concetto di welfare generativo attraversol’ampliamento dei piani formativi relativi alla forma-zione di base e continua, sia nella diffusione e accom-pagnamento di un lavoro del Servizio Sociale nellecomunità e con le comunità, luoghi privilegiati in cuisperimentare le pratiche di welfare generativo per poimetterle a sistema.

Questa sfida deve partire innanzitutto dalla for-mazione universitaria che deve essere in grado di for-mare Assistenti Sociali in grado di comprendere lacomplessità e di decodificarla, capaci di interpretare edi vivere il proprio ruolo professionale, dentro e fuorile istituzioni, in relazione alla domanda sociale ed aicontesti relazionali in cui è chiamato ad operare.

ed ancora la Commissione Politiche Sociali e delLavoro ha incontrato un rappresentante del SUNASper approfondire le questioni inerenti la libera profes-sione e le società tra professionisti: l’immagine che neè emersa è quella di una professione che fatica ancoraad affermarsi nel libero mercato, soprattutto a causadelle contraddizioni esistenti tra mandato del poten-ziale “cliente” e quello professionale e sociale che è in-trinseco ai valori ed ai principi della professione diAssistente Sociale.

Attualmente la Commissione è impegnata a stilaredei documenti, inerenti le questioni oggetto di rifles-sione e interlocuzione, utili a programmare interventidi prossimità ai territori ed agli iscritti e soprattutto dideterminazione di azioni politiche con funzionari mi-nisteriali e capi-gruppo di commissioni parlamentari,per proporre/modificare leggi che ineriscono alle que-stioni dello sviluppo della professione.

inoltre è stato aperto un tavolo di lavoro conl’Associazione Nazionale Comuni Italiani(ANCi) per definire un accordo bilaterale, nell’am-bito di un protocollo di intesa, finalizzato allo svi-luppo di un welfare generativo e trasformativo cheriesca a coniugare esigenze legate alle peculiarità ter-ritoriali, grazie alle collaborazioni con le articolazioniterritoriali del CNOAS e dell’ANCi, con l’esigenzadi una visione di welfare nazionale che tenga contodell’esigibilità dei diritti dei cittadini e che restituiscapotere e centralità alle competenze dello Stato. L’ac-cordo fa riferimento alle linee programmatiche delministero del Lavoro e delle Politiche sociali, siglatelo scorso 4 giugno 2013, tese a promuovere azioninei seguenti ambiti di intervento:

- inclusione e Politiche sociali;- Politiche dell’immigrazione e dell’integrazione;- Sviluppo del terzo settore e delle formazioni sociali.

La Commissione, inoltre, nella consapevolezzache una programmazione efficace affondi le sue basisu dati raccolti attraverso una ricerca scientifica sipropone di avviare, in collaborazione con istituti diricerca, degli studi documentativi sul Servizio So-ciale.

ma nel frattempo, intento della Commissioneè quello di avviare azioni di prossimità ai territoried alla comunità professionale, per “fare” ed “es-sere” comunità professionale: il richiamo è ad unconfronto costante e costruttivo con la base deicolleghi attraverso forme di intervento che coinvol-gano la Commissione, i CrOAS e i colleghi dei variterritori. realisticamente, infatti, si può prevedereun incremento delle situazioni di «disagio sociale»che saranno sempre più dense e complesse e inte-resseranno numeri crescenti: diventeranno condi-zionanti per la vita di ciascuno e di tutti esusciteranno richieste di interventi sempre più con-sistenti: questo Consiglio Nazionale è pronto a rac-cogliere la sfida solo se gli interlocutori politici alpari degli interlocutori dei territori e gli stessiiscritti saranno disposti ad avviare interlocuzionicostruttive, a vari livelli, in un’ottica di bottom-upe top-down.

COMMISSIONE RICORSIA cura di Bonaria AutunnoPresidente della Commissione

La Commissionedeontologica discipli-nare, così come definitadal Codice deontolo-gico, istituita nelle fasidi avvio dell’attualeConsigliatura è statascissa, per decisione delConsiglio, in Commis-sione deontologia eCommissione ricorsi in

considerazione dei significativi cambiamenti introdottidal dPr 137/2012. La funzione disciplinare svoltadalla Commissione rappresenta, potremmo dire, “unsecondo grado” di giudizio rispetto alle decisioni as-sunte dai Consigli regionali. Un iscritto, pertanto, cheritenga non essere state adeguatamente accolte e valu-tate le sue ragioni, può inoltrare ricorso al ConsiglioNazionale che, sulla base dell’istruttoria condotta dallacommissione si esprimerà motivando la decisione “infatto e in diritto” come indica il punto 8 dell’articolo19 del Codice deontologico.

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il dPr 137/2012 intervenendo sul punto, ha pre-visto l’istituzione di un Consiglio di Disciplina ter-ritoriale e nazionale che assumerà una condizione dipiù marcata autonomia funzionale rispetto ai Consigliregionali ed a quello Nazionale.

L’esperienza della Commissione ricorsi, oltre aldoveroso e delicato impegno che comporta, rappre-senta un osservatorio privilegiato rispetto ai temi checaratterizzano sul piano concreto e operativo lo svol-gimento della professione. molti gli spunti di rifles-sione che si possono trarre analizzando i dati dei ricorsitrattati fra l’altro, per esempio le regioni statistica-mente più presenti, i settori di appartenenza degli As-sistenti Sociali che avviano o per i quali si avvia unprovvedimento disciplinare. fra i più “esposti” vi ècertamente l’ambito che vede i colleghi impegnati nellesituazioni di conflitto genitoriale, di affidamento edell’area della disabilità. L’analisi dell’agire professio-nale fa rilevare, inoltre, come il contesto istituzionale-territoriale condizioni per la presenza o meno dirisorse, di prassi produttive, per la “cultura” che neivari contesti stigmatizza il ruolo e le funzioni dell’As-sistente Sociale e dei servizi socio-sanitari più in gene-rale. Un’esperienza che rinnova antichi interrogativi sulruolo del Servizio Sociale, sulla percezione di sé cheha l’Assistente Sociale e che ne ha il contesto, sulla sto-rica difficoltà per la comunità professionale di pro-muovere una visione unitaria del ruolo sapendoaccogliere come contributo, la difficoltà/impossibilitàdi racchiudere in spazi e definizioni standardizzate laricchezza di una professione che riconoscendo il va-lore, la unicità e centralità della persona non può pre-tendere di rapportarsi a questo principio ed a questovalore imprescindibile solo con la rigidità della certezzascientifica.

GRUPPO COMUNICAZIONEA cura di Federico BasigliReferente per il Gruppo

il gruppo Comu-nicazione, anche gra-zie al lavoro svoltodalla precedente Com-missione Comunica-zione, ha permesso,nel giugno 2012, al-l'Ordine Nazionale didotarsi di una Agen-zia di Comunica-zione, I-Mage, e si è

strutturato per collaborare con essa al fine della ve-

rifica praticamente quotidiana di situazioni che, inottica reattiva spesso e propositiva talvolta ed inproiezione, hanno come ambizioso (ma doveroso)obiettivo a medio- lungo termine il cambiamentodella percezione riguardo alla figura professionaledell’Assistente Sociale.

Anche per mezzo del lavoro integrato con l'Agen-zia di Comunicazione, abbiamo iniziato ad interagiremaggiormente con organi di stampa e con i modernimezzi di informazione, creando nuove strade di comu-nicazione che andranno mano a mano fortificate emesse in sicurezza nei prossimi mesi ed anni; abbiamocompiuto iniziative promozionali per spiegare la nostraprofessione con interrelazioni dirette con i mass media(partecipazioni televisive e radiofoniche), articoli, co-municati stampa, incontri con il Presidente della fede-razione Nazionale Stampa italiana e dell'Ordine deigiornalisti (per approfondimenti vedi la SezioneStampa, a pag. 14).

L'Ordine, anche attraverso il lavoro del gruppo,ha avuto inoltre modo di collaborare, a partire dallafine dello scorso anno, con una azienda di progetta-zione e sviluppo di sistemi multimediali e di web-design, Hochfeiler, che ha consentito di ristrutturareil sito e di aggiornarlo adeguandolo ai termini di legge,rendendo la fruizione dello stesso più funzionale edutile per trasmettere e veicolare le iniziative, i pensierie le attività del Consiglio secondo criteri di trasparenzae tempestività. tenuto conto delle leggi di riferimentoinerenti l’accessibilità agli strumenti informatici, gli assiportanti che hanno guidato il lavoro di creazione delnuovo sito sono stati la semplicità nella consultazione,l'ammortamento dell'effetto rebounding, la flessibilitàdella struttura in modo da poter aggiornare costante-mente i contenuti ma anche, in casi di necessità, l’ar-chitettura del sito (i menù ed i submenù).

È stato inoltre pensato e creato nel sito dell'Or-dine Nazionale uno spazio destinato ai Consigli regio-nali per pubblicare notizie di provenienza regionale chepossano avere rilevanza ed interesse nazionale.

Nella collaborazione con tale azienda è stato poipossibile arrivare alla creazione di una newsletter au-tomatizzata che informi gli iscritti trasmettendo a ca-denza regolare un aggiornamento rispetto alle attivitàdell'Ordine Nazionale, così da aiutare l’iscritto ad es-sere informato direttamente al proprio indirizzo mailsu quanto portato avanti dal Consiglio.

È necessario, quindi, che tutti gli AssistentiSociali, oltre che poter fruire in tempo reale dellenotizie messe online nel sito CNOAS, si iscrivano

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alla newsletter per poter avere tramite mail, in ma-niera periodica e costante, il rimando di quanto vienepubblicato nel sito.

È stato predisposto tramite la collaborazione contale azienda e sulla base delle indicazioni della compe-tente Commissione, il programma informatico ine-rente la formazione continua che permetterà alsingolo iscritto di certificare l'espletamento dell'ob-bligo formativo e, interagendo coi Consigli regionali,si è arrivati alla creazione dell'Albo Unico Nazionale,adempimenti dovuti a temine di legge.

in generale sia l’Agenzia di Comunicazione che ilsito e le innovazioni web sono punti di partenza im-prescindibili che, per quanto siano stati ben impostatii meccanismi di funzionamento grazie al lavoro pluralee condiviso svolto dalla Commissione prima e dalgruppo poi, dovranno ottenere ulteriori e costanti im-pulsi dal Consiglio e dal gruppo Comunicazione percontinuare un lavoro sinergico ed imprescindibile perla nostra professione.

Le azioni che si stanno svolgendo giornalmente eche riguardano la comunicazione viaggiano su di undoppio binario: rendere l’iscritto sempre più partedell’Ordine (l’Ordine come casa comune di tuttiquanti i 40.000 iscritti) e dare all’esterno una imma-gine più corretta della nostra professione e dellepotenzialità ad essa riferibili.

Per il primo aspetto il lavoro è teso ad aggiornare

costantemente gli iscritti sulle iniziative e sugli impegniportati avanti dall’Ordine, favorire i feedback, indivi-duare ulteriori implementazioni che possano metterel’iscritto nella condizione di fruire nella maniera piùaccessibile e facile di informazioni utili, agevolandotutti i colleghi nell'essere parte attiva, consapevole ecompetente della nostra comunità professionale. Per ilsecondo aspetto è necessario continuare nel monito-rare la situazione sui mass media ed intervenire in ma-niera opportuna tendendo a divenire sempremaggiormente attori di riferimento nelle tematiche so-ciali. il cambiamento culturale che dovrebbe essere ilfrutto (anche) delle azioni che si stanno mettendo incampo, purtroppo, non può essere previsto in un arcotemporale interno all'anno e nemmeno al mandato diquesto gruppo e di questo Consiglio, ma è il fine a cuitendere e per cui lavorare.

Per arrivare ad un risultato simile è necessario,oltre all’impegno del Consiglio e dei partner tecnici,arrivare a creare un sistema integrato con le associa-zioni culturali ed i siti operanti sul web per condividereanche con essi una modalità di comunicazione tra iprofessionisti consona e nutriente per tutti, che servaa costruire ulteriore senso di appartenenza e faciliti ildialogo all'interno e con l’esterno.

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DOCUMENTODEL CONSIGLIO NAZIONALESUI PUNTI DI CRITICITÀ DELLECONDIZIONI SOCIALI DEL PAESE

PREMESSA

il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli AssistentiSociali ritiene queste elezioni politiche nazionali unmomento importante nella storia del nostro Paese, piùche in altre occasioni. i punti critici da affrontare sonomolti e complessi per chiunque verrà eletto e per qual-siasi rappresentanza parlamentare sarà presente nelleaule di Camera e Senato.

in questo senso intendiamo rappresentare, dal no-stro specifico osservatorio, le criticità dell’attualecondizione sociale del Paese e vorremmo chechiunque si candidi a governare dica a noi ed a tutte lepersone, specialmente quelle più giovani, come in-tende intervenire su temi quali lavoro, continuità,esigibilità dei diritti, impiego delle risorse dispo-nibili, crescita, sicurezza, cittadinanza, partecipa-zione.

Questa lettera aperta a tutti i candidati, aspirantiPresidenti del Consiglio in testa, chiede risposte alledomande che la nostra comunità professionale datroppo tempo ha posto senza aver cenno alcuno.

Vogliamo sottolineare che il Consiglio, ma soprat-tutto i 40 mila iscritti con le loro famiglie, oltre a tuttele persone che in italia vivono, hanno diritto di cono-scere le opinioni di chi si propone di governare il Paesesui diritti delle persone, sulla possibilità di crescere elavorare, ma anche di avere qualche speranza nei mo-menti veri di difficoltà che la vita pone.

Viviamo tutti la crisi sulla nostra pelle e vediamosoprattutto gli effetti su chi è ancora più fragile. Nonchiediamo risposte facili né vuote dichiarazioni di in-tenti: chiediamo a chiunque aspiri ad essere classe di-rigente di esprimere chiaramente, con responsabilità,come è possibile agire concretamente rispetto ai temiche qui sintetizziamo.

LAVORO

La situazione del mercato del lavoro e in partico-lare la precarizzazione e la frammentazione, senon la perdita dell’occupazione, è probabilmente ilprimo problema del paese non solo in termini econo-

mici ma in particolare in termini sociali, umani e di rea-lizzazione delle persone e delle famiglie. i professioni-sti, oggi, si confrontano con le difficoltà delle personea poter progettare un proprio futuro.

A fronte di questa situazione che riguarda le per-sone e gli stessi Assistenti Sociali, cosa ritiene sia ne-cessario fare per sostenerne il reddito a fronte delladifficile situazione economica attuale? L’attuale pano-rama delle esternalizzazioni ci conferma nell’espe-rienza quotidiana un apparente risparmio concentratosul costo del lavoro. Il precariato e la discontinuità,nei Servizi Sociali Professionali, rappresentano uncosto sottovalutato per le persone, per gli AssistentiSociali e per le organizzazioni. Come pensa di interve-nire?

CONTINUITÀ

La precarizzazione produce discontinuità eparcellizzazione dei progetti di vita di ognuno di noi.Si frantumano le relazioni mentre l’impegno di tuttidovrebbe essere teso alla coesione sociale all’internodi comunità accoglienti e nutritive, che sono espres-sione non solo di problemi ma anche di risorse e oc-casioni di crescita. in questo quadro il professionistaha il mandato di sostenere le potenzialità individuali ecollettive ed è spesso risorsa pubblica a favore di tutti.il forzato turn over di professionisti Assistenti So-ciali costringe le persone che si rivolgono al Servizioad un umiliante ricominciare, con l’effetto di impedirel’instaurarsi di un rapporto stabile e profondo, rap-porto necessario per (af)fidarsi ad un professionistacon il quale iniziare un percorso che consenta di af-francarsi dagli aiuti esterni e riconquistare una autono-mia che riduce, tra l’altro, i costi determinati dallacronicizzazione e dall’istituzionalizzazione.

A fronte di questa situazione, quali politiche edazioni concrete ritiene opportuno realizzare?

ESIGIBILITÀ

mai come ora è stato attuale quanto sancito dal-l’art. 3 della Costituzione. L’integrazione tra le poli-tiche sociali, sanitarie, della giustizia, del lavoro,dell’abitare, dell’ambiente e della sicurezza è indi-spensabile, perché il benessere della comunità non puòsvilupparsi senza un approccio integrato e globale.Questa evidenza è al momento disattesa, creando di

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Appendice

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fatto una dispersione di risorse e di non rispetto deidiritti. La disorganizzazione, la povertà di risorse, laprecarietà degli Assistenti Sociali, rischia di croni-cizzare le fragilità delle famiglie e delle persone, pro-ducendo nel medio e lungo periodo ulteriori costi.

A fronte di questa situazione chiediamo quali stra-tegie intende perseguire anche nel rispetto della ri-forma del titolo V della Costituzione? Quali interventipossono garantire l’equità su tutto il territorio nazio-nale?

RISORSE

L’attuale situazione delle risorse pubbliche è for-temente critica. Non si possono ulteriormente dilazio-nare le scelte inerenti ai diritti stessi dell’Uomo; ciriferiamo qui in particolare alla non autosufficienza.

Le attuali politiche di welfare riducono le risorseper le famiglie, anche loro sempre più depauperate: èspesso negato il diritto alla casa, al lavoro, è semprepiù debole il ricambio generazionale. il carico assisten-ziale e di cura diventa così insostenibile, portando allariproposizione di forme di istituzionalizzazione, o inalternativa di affidamento alle donne o ad assi-stenti familiari spesso sfruttate e appartenenti aldrammatico sistema del lavoro sommerso. L’isti-tuzionalizzazione è un aggravio economico per l’am-

ministrazione pubblica e lede i diritti della persona, illavoro sommerso e privo di tutele toglie risorse chepotrebbero essere destinate alla collettività.

A fronte di questa situazione, quali strategie in-tende attuare per una migliore ed equa distribuzionedelle risorse?

CRESCITA

in questa situazione di forte crisi vogliamo foca-lizzarci sul capitale umano e sulla crescita. La garanziadi percorsi formativi lungo l’arco della vita, qualitati-vamente adeguati alle esigenze del mercato del lavoro,ma altrettanto allo sviluppo della persona stessa, è no-toriamente un investimento e non un mero costo. ilsistema formativo nel suo complesso e l’ambitodella ricerca come sviluppo di conoscenze, inno-vazione, e recupero di risorse rappresentano fattoridi crescita indispensabili.

Nella scorsa legislatura è stata depositata una ri-forma organica per il percorso formativo alla pro-fessione di Assistente Sociale, tesa a sostenerel’efficacia dell’intervento professionale e la sua altaqualificazione.

A fronte di questa situazione quali strategie in-tende mettere in campo per garantire ai giovani unpercorso di apprendimento che dia nel concreto aciascuno gli strumenti per divenire un cittadino re-sponsabile e che possa dotarlo degli strumenti neces-sari per offrire le reali opportunità di costruire unpercorso di vita soddisfacente per sé e utile per la co-munità nella direzione della coesione sociale e della so-lidarietà?

SICUREZZA

La visione professionale che ci appartiene ciporta a considerare il tema della sicurezza all’internodegli obiettivi di sviluppo delle potenzialità personalie collettive, nella quale le strategie e gli strumenti dicontrollo sono inscindibili dalla responsabilità diaiuto e sostegno delle persone, anche nell’interessedella comunità: è noto che la condizione delle car-ceri è sempre più insostenibile ed inaccettabile perun Paese che si ispira ai principi della Costituzione,quali la dignità e la centralità della persona e che vantaun sistema di diritto fondato sulle garanzie. Al con-trario le attuali condizioni del sistema carcerario infi-cia la funzione rieducativa e di reinserimento sociale.i dati nazionali esprimono in modo lampante comela recidiva è meno frequente per le persone che pos-sono accedere a misure alternative al carcere, neces-

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sariamente sostenute dal sistema dei servizi sociali edella giustizia.

A fronte di questa situazione Le chiediamo comeritiene opportuno coniugare la sicurezza della comu-nità con il diritto delle persone al reinserimento nelproprio contesto sociale e al recupero di un ruolo at-tivo e produttivo nella comunità?

Quale sarà praticamente, secondo lei, il ruolo delServizio Sociale Professionale in questo contesto?

CITTADINANZA

La cittadinanza è uno dei temi che riguarda tra-sversalmente tutti, chi la ha e chi no. È condiviso datutti che le persone che vivono in italia non hanno lapossibilità di accedere in modo uguale agli stessi servizio alle stesse garanzie, pur avendo la cittadinanza.

La situazione si complica ulteriormente qualora lacittadinanza manchi.

in particolare alle persone provenienti da altre na-zioni, che in molti casi contribuiscono al gettito fiscale,non si sono garantiti, gli interventi opportuni, ma soloquelli di prima necessità.

Ancora più delicata la situazione dei minori, ora-mai di terza generazione, che rimangono stranierinonostante siano nati e cresciuti nel nostro Paese.

A fronte di queste situazioni, come pensa di poterintervenire rispetto alla definizione dei livelli minimiessenziali? Quale posizione ha sul tema dell'integra-

zione delle diverse culture in italia? Soprattutto, qualisono secondo lei le iniziative concrete da intraprendereper realizzarla?

PARTECIPAZIONE

Al Servizio Sociale Professionale appartiene illavoro di comunità che valorizza le risorse di citta-dinanza attiva, terzo settore, profit e no profit, por-tatori di un patrimonio di idee, di progetti, diesperienze che potrebbe realizzare l’autentica sussi-diarietà orizzontale prevista dall’art. 118 della Co-stituzione, attraverso la rete dei servizi, mentreattualmente, in troppe circostanze, il richiamo allasussidiarietà maschera una funzione surrogato-ria rispetto a responsabilità che attengono alpubblico, svilendo così il principio Costituzionaleoriginario.

La sussidiarietà è un elemento fondante per lacrescita di persone, gruppi e comunità pienamenteresponsabili ed autonome. A fronte di questa situa-zione, quali dispositivi ritiene potrebbero utilmenteessere applicati a favore della piena partecipazionedella società civile alla crescita del Paese? Quali, se-condo Lei, sono gli ambiti in cui la funzione pub-

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blica dei servizi sociali non può essere sostituita daaltre forme di partecipazione od ulteriormente com-pressa?

Le riposte di Pier Luigi Bersani (Pd), mariomonti (Scelta Civica), Stefania Prestigiacomo (PdL) eAntonio ingroia (rivoluzione Civile) sono reperibilinella sezione Press and Media del sito CNOAS.

PUBBLICAZIONE ON LINEDEGLI ATTI AMMINISTRATIVI:OBBLIGHI E MODALITÀ

dal primo gennaio 2011 le amministrazionipubbliche hanno l’obbligo di pubblicare sul propriosito internet tutti gli atti amministrativi che necessi-tano di pubblicità legale. Con l’entrata in vigoredell’art. 32 della Legge 18 giugno 2009, n. 69 (“di-sposizioni per lo sviluppo economico, la semplifi-cazione, la competitività nonché in materia diprocesso civile”) che reca disposizioni finalizzateall’eliminazione degli sprechi relativi al manteni-mento di documenti in forma cartacea, a partire dal1° gennaio 2011 gli “obblighi di pubblicazione diatti e provvedimenti amministrativi aventi effetto dipubblicità legale si intendono assolti con la pubbli-cazione nei propri siti informatici da parte delle am-

ministrazioni e degli enti pubblici obbligati”. inol-tre, dalla medesima data, le pubblicazioni effettuatesu carta non hanno più valore legale.

La norma, quindi, sancisce il passaggio da un re-gime di pubblicità legale mediante affissione degli attiin un luogo fisico (ad es. l’albo pretorio) ad uno vir-tuale (il sito istituzionale). in conseguenza di ciò, tuttele amministrazioni pubbliche sono obbligate a pubbli-care sul proprio sito informatico, anche mediante l’uti-lizzo di siti informatici di altre amministrazioni, ovverodi loro associazioni, gli atti e i provvedimenti ammini-strativi che necessitano di pubblicità legale.

Per quanto riguarda i bandi di gara (procedure aevidenza pubblica) e i bilanci, invece, il passaggio com-pleto al digitale avverrà il 1° gennaio 2013. Nel frat-tempo la pubblicazione online di questi attiaccompagnerà quella cartacea secondo modalità ope-rative che verranno definite con decreto del Presi-dente del Consiglio, su proposta del ministro per laPubblica Amministrazione e l’innovazione, di con-certo con il ministro per le infrastrutture e i trasporti.A partire dal 1 gennaio 2013, pertanto, gli obblighi dipubblicità legale saranno assolti esclusivamente me-diante la pubblicazione online sul sito istituzionalementre la tradizionale pubblicità sui quotidiani saràsolo facoltativa e nei limiti degli ordinari stanziamentidi bilancio.

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Caratteristiche della pubblicazione on line

Con la pubblicità legale un atto amministra-tivo assume piena validità in quanto portato a co-noscenza di tutti coloro che possono avereinteresse al contenuto dell’atto medesimo. La pub-blicazione avviene attraverso l’esposizione dell’attoin un luogo fisico accessibile a tutti per un deter-minato periodo di tempo, il “tempo di affissione”.

Per ottemperare alla citata norma, dunque, isiti istituzionali debbono prevedere una sezionededicata alla pubblicità legale all’interno della qualedebbono essere pubblicati, organizzati per tipolo-gia, gli atti di competenza soggetti a pubblicità le-gale.

Secondo quanto previsto dalle Linee guida delministro per la Pubblica Amministrazione e l’inno-vazione per i siti web della PA (previste dalla diret-tiva del 26 novembre 2009 n. 8), tali pubblicazionidevono essere effettuate nella sezione del sito webdell’ente pubblico destinata alla affissione degli atti,raggiungibile dalla home page e indirizzata dalla eti-chetta “Pubblicità legale”.

Affinché il processo di pubblicazione on linepossa generare un prodotto atto ad assolvere agliobblighi di pubblicità legale è necessario che essogarantisca la conformità di quanto pubblicato al-

l’originale, l’autorevolezza dell’ente emanatore edel sito web, la validità giuridica dei documenti equindi la loro veridicità, efficacia e perdurabilitànel tempo.

in particolare, la pubblicazione on line deve ga-rantire:

- autorevolezza e autenticità del documento pub-blicato;

- conformità all’originale, cartaceo o informatico;- inalterabilità del documento pubblicato;- possibilità di conservazione, a norma di legge,

del documento nel tempo che ne preservi la validitàgiuridica e probatoria.

A queste caratteristiche specifiche, se ne aggiun-gono altre di carattere generale. Secondo quanto sta-bilito dal Provvedimento del garante per la protezionedei dati personali del 24 giugno 2010, ogni amministra-zione deve provvedere a che le informazioni disponi-bili sul sito web “siano pubblicate in un formato e conmodalità tali da non consentirne la modificazione daparte degli utenti della rete” , così da garantire l’inte-grità dei documenti pubblicati.

inoltre, sempre secondo il garante per la prote-zione dei dati personali, l’albo online deve assolvereall’obbligo della pubblicità legale, ma le amministra-zioni devono compiere una selezione attenta dei datipersonali da diffondere attraverso questo mezzo. A tal

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proposto il garante per la Privacy ha pubblicato le“Linee guida in materia di trattamento di dati personalicontenuti anche in atti e documenti amministrativi ef-fettuato da soggetti pubblici per finalità di pubblica-zione e diffusione sul web” (Provvedimento n. 88 del2 marzo 2011).

tramite tale provvedimento il garante ha fissatole regole in base alle quali le pubbliche amministrazionipossono diffondere on line atti e documenti ammini-strativi contenenti dati personali senza ledere la riser-vatezza di cittadini e dipendenti e rispettare i principistabiliti dalla normativa sulla privacy. Si riportano diseguito le principali indicazioni contenute nel docu-mento:

- le amministrazioni pubbliche possono metterein rete atti o documenti contenenti dati personali solosulla base di una norma di legge e di regolamento chelo preveda e devono rispettare i principi di necessità,proporzionalità e pertinenza;

- contro i rischi di cancellazioni, modifiche, estra-polazioni delle informazioni presenti on line devonoessere adottate adeguate misure tecnologiche;

- la reperibilità dei documenti deve essere, se pos-sibile, assicurata attraverso motori di ricerca interni alsito della singola amministrazione e limitando l’indi-cizzazione dei documenti da parte dei motori di ricercaesterni;

- i dati devono comunque rimanere disponibilisoltanto per il tempo previsto dalle norme di settore.in mancanza di queste, le pubbliche amministrazionidevono individuare congrui limiti temporali oltre iquali i documenti devono essere rimossi.

dal punto di vista operativo, i documenti devonoessere caricati in formato elettronico, non modificabileda terzi e devono restare in pubblicazione per tutto ilperiodo previsto dalla normativa di riferimento.

Si suggerisce, inoltre, di predisporre un regola-mento sulle procedure di pubblicazione per assicurarela pubblicità legale agli atti amministrativi, in cui ripor-tare:

- le modalità di accesso al servizio sia da partedegli addetti che dell’utenza finale;

- le modalità di redazione, pubblicazione e con-sultazione degli atti;

- competenze e responsabilità.in conclusione, il legislatore impone alle ammini-

strazioni ed enti pubblici di pubblicare specifiche no-tizie, atti e provvedimenti, quali ad esempio le deliberedel Consiglio, i bandi di gara, i bilanci, le vendite dibeni pubblici, ecc..

Questo tipo di pubblicazione è noto con il ter-mine di pubblicità legale (od obbligatoria) con ilquale si identifica l’insieme degli strumenti predispo-sti dal legislatore per assicurare la conoscibilità di attie fatti giuridici, in osservanza di precisi obblighi nor-mativi.

La disponibilità on-line per finalità di pubbli-cità è volta, pertanto, alla conoscibilità dell’azioneamministrativa in merito ai canoni di legittimità ecorrettezza e a garantire che atti e documenti am-ministrativi producano effetti legali al fine di favo-rire eventuali comportamenti conseguenti da partedegli interessati.

Ciò significa che la disponibilità on-line per fi-nalità di pubblicità di documenti amministrativi nonpersegue solo la finalità di garantirne gli effetti legalial fine di favorire eventuali comportamenti conse-guenti da parte degli interessati. essa è volta, inoltre,alla verificabilità dell’azione amministrativa secondocriteri di legittimità e opportunità.

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