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Curia Generalizia e Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli Bimestrale della Curia Generalizia e dell’Ospedale “San Giovanni Calibita” Fatebenefratelli - Isola Tiberina L’isola della salute 2OII Anno 6 n. 30 PROGETTO 2011 PER LA CINA Unità per Malati di Alzheimer nello Yanbian Hospice RADIOATTIVITÀ E GESTIONE DEL RISCHIO Convegno Aifm il 24 giugno all’Isola APRILE/MAGGIO ImmagInI e parole dI gIoVannI paolo II in visita al nostro Ospedale

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Curia Generalizia e Ospedale San Giovanni Calibita

Fatebenefratelli

Bimestrale della Curia Generalizia e dell’Ospedale “San Giovanni Calibita”Fatebenefratelli - Isola Tiberina

L’isola della salute2OII

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no

6n. 30

PROGETTO 2011 PER LA CINAUnità per Malati di Alzheimer nello Yanbian Hospice

RADIOATTIVITÀE GESTIONE DEL RISCHIOConvegno Aifm il 24 giugno all’Isola

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ImmagInI e parole dI gIoVannI paolo II in visita al nostro Ospedale

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EDITORIALEContinuiamo a servire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 3Fra Donatus Forkan

ATTUALITÀConferenza Regionale d’Europa . . . . . . . . . . . . . . .pag. 4Silvia Farina

FAMIGLIA OSPEDALIERAL’evoluzione della Famiglia . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 6Franco Ilardo

ATTUALITÀRinnovamento in EuropaVerso il Capitolo Generale del 2012 . . . . . . . . . . .pag. 8Silvia Farina

FBF NEL MONDOJMJ a MadridConferenza Regionale dell’America Latina . . . . . . . .pag. 9di Fra Daniel Márquez

UFFICIO MISSIONIProgetto 2011 per la CinaUn importante risultato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 10Fra Moises Bosca

PASTORALE DELLA SALUTEEvangelizzazione e curaUn ebreo difende la croce . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 12

SPECIALEUna giornata col Papa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 13

PSICOLOGIA E SALUTELo psicologo nel reparto di psichiatria . . . . . . . . . .pag. 17Maria Assunta Consorti

INIZIATIVEMedicina estetica e non solo… . . . . . . . . . . . . . . .pag. 18Medicina telematica per il diabete . . . . . . . . . . . .pag. 19Radioattività e gestione del rischioIl timore delle radiazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 20

FIFConferenza EuropeaInsieme per le vittime dello stalking . . . . . . . . . . . .pag. 21Giovanna D’Ari

AFARInvestire nella ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 22Dario Manfellotto

INIZIATIVEDiagnosi precoce della malattia renale . . . . . . . . .pag. 22Maria Grazia ChiappiniPer un po’ di benessere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 23Isabella SementilliProgetto medicina di laboratorio a domicilio . . . . .pag. 23

PASQUA 2011Fra Benigno Ramos . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 24

INSERTO VITA ALL’ISOLA . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 25

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DIRETTORE EDITORIALE: Fra Donatus Forkan

VICEDIRETTORE EDITORIALE: Fra Rudolf Knopp

DIRETTORE RESPONSABILE: Franco Ilardo

COMITATO EDITORIALE:Fra José Maria Chávarri,Mons. José Luis Redrado,Fra Benigno Ramos

IN REDAZIONE:Silvia Farina,Emanuela Finelli,Laura Mariotti

PROMOZIONE:Susanna Bubbico

FOTO:Augusto Fabbroni,Arnaldo Lucianetti,Franco Ilardo

REDAZIONE:Ufficio Stampa FBFLungotevere de’ Cenci, 5 00186 Roma Tel [email protected]

GRAFICA ED IMPAGINAZIONE:Cristina Zarli

STAMPA:Arti Grafiche s.r.l.Via Vaccareccia, 5700040 Pomezia (Rm)

Fra Donatus ForkanSilvia FarinaFranco IlardoFra Daniel MárquezFra Moises M. BoscaMaria Assunta ConsortiLuisa BegnozziStefania delle CanneGiovanna D’AriDario ManfellottoMaria Grazia ChiappiniIsabella SementilliFra Benigno Ramos

Chiara DonatiFabio SpagnoliSonia CaraviaMariangela Riontino

AUTORIZZAZIONE:Tribunale di Roman. 52/2005 del 21/02/2005

TIRATURA: 18.000 copieDIFFUSIONE GRATUITA

Anno 6 n . 30 - apr i le/maggio 2011

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:

S O M M A R I O

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Fatebenefratelli Fra Donatus Fo

rkan

Priore Generale

Editoriale

Continuiamo a servire…“Non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto.” (Mt 28,5-6)

Sono terminate le celebrazioni della Settimana Santa, il culmine del Mistero Pasqualecon cui Gesù ha portato a compimento l’opera della Redenzione. Con la risurrezionedi Cristo dai morti nel mondo è accaduto qualcosa di radicalmente nuovo, che hacambiato la situazione dell’umanità: ci è stata donata la speranza affidabile con cuiaffrontiamo il nostro quotidiano (Spe Salvi 1).

La realtà del mondo attuale viene definita da tutti come una grande crisi, che staattraversando ogni ambito del vivere umano: fede, cultura, valori, economia, poli-tica… Tanta gente si sente profondamente scoraggiata, e per diverse ragioni, la piùgrande però è proprio la mancanza di speranza, che genera un diffuso senso di in-sicurezza.

Abbiamo assistito al grande terremoto che ha colpito il Giappone e alle devastanticonseguenze che ha subito la popolazione per il successivo maremoto. Ciò che miha colpito profondamente è stata la grande dignità con cui le persone hanno affrontatola situazione, malgrado avessero perso tutto: i propri cari, la casa, il lavoro. In questi ultime settimane, inoltre, più di trentamila persone sono arrivate in Italiadal nord-Africa, a causa dell’instabilità politica esistente nel loro Paese e per fuggiredalla grave indigenza nella quale erano costrette a vivere. Da ultimo, abbiamo assistito alla guerra civile in Costa d’Avorio, dove migliaia dipersone inermi hanno subito ogni tipo di vessazioni.

Cari fratelli e sorelle, questi sono solo alcuni esempi che ho voluto menzionare perrenderci conto di quanta gente nel mondo ha bisogno di forti segni di speranza.

Da credenti, il nostro sguardo si volge a Cristo Crocifisso, che ha assunto tuttequeste sofferenze, personali e comunitarie, su di sé, e la liturgia di questi giorni cifa sentire il Suo grido forte: “Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato?” (Mt27, 46), che diventa il grido di coloro che attraversano momenti in cui si sentonoabbandonati da tutti.

Anche San Giovanni di Dio nella propria vita ha sperimentato la perdita di tutto:beni, lavoro, salute, dignità personale, ma nella fede in Gesù è riuscito a trovarequella speranza di cui l’uomo vive, e ad acquisire la libertà interiore dei Figli di Dio.

La Famiglia di San Giovanni di Dio, come una vera famiglia, è capace di ascoltare,è generosa nel servizio e nella missione, come risposta concreta alla sofferenzaumana. Istruita dal Signore, sa che di fronte all’uomo sofferente e bisognoso ognialtra cosa va in secondo piano, e sa dischiudere quel cammino verso l’orizzonte disperanza che è Cristo, nostra pace e nostra gioia.

Portando sulle spalle questa croce, continuiamo a servire i malati, i disabili, i poveri,gli anziani, quanti si trovano nel bisogno. Il mio desiderio più grande è che affidiamoal Signore tutta questa sofferenza per poter essere sempre più disponibili per ilnostro prossimo che si trova in difficoltà.

Ecco il Mistero dell’Amore che ci viene svelato in quel Crocifisso: esso ci dice cheDio non pone la sua dimora nel forte, nel ricco o nel potente, nell'intelligente, nelsuperbo, e neppure nell'oppressore e nell'arrivista; Dio abita nell'umile e nel debole,nell'oppresso e nel piccolo, nel povero e nel rifiutato... Se vogliamo vedere Dio, sedesideriamo incontrarlo, se davvero ci aspettiamo da lui la salvezza, allora andiamotra gli ultimi della terra. È là che Cristo continua a nascere, a vivere, a morire e a ri-sorgere.

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

Edito

riale

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Ospitata dalla Provincia Occidentale d’Europa, dall’11al 15 aprile si è tenuta a Dublino (Irlanda) la Confe-renza Regionale dell’Ordine di San Giovanni di Dioper la Regione Europa. L’incontro ha visto la parte-cipazione di Confratelli e Collaboratori, provenientidalle diverse Province, per un totale di 12 Paesi rap-presentati. “La Famiglia di San Giovanni di Dio alservizio della missione”, questo il tema dell’incontro,che ha offerto a ognuno l’opportunità di riscoprirela propria identità come membro attivo di una Fa-miglia al servizio del prossimo. Le Conferenze regio-nali sono una grande occasione per rafforzare il le-game non solo tra Province, ma anche tra Confratellie Collaboratori.Nessuno si aspetta da noi la risoluzione dei problemidell’Europa, ma piuttosto un orientamento, una strut-tura con cui portare avanti la Missione nelle acqueturbolente che stiamo attraversando […] La soprav-vivenza dell’Ordine e della sua missione di Ospitalitàdipende dalle scelte che faremo. È un’enorme re-sponsabilità ed è per questo che dobbiamo dedicaremolto tempo alla preghiera e ad una profonda ri-flessione. Queste parole, tratte dal discorso di apertura del Prio-re Generale, Fra Donatus Forkan, hanno introdottoi partecipanti nel clima della Conferenza. Ha sottoli-

neato poi come il rinnovamento sia un elementochiave nella vita dell’Ordine; un rinnovamento con-tinuo e costante, così come costante deve essere laconversione personale. È l’ossigeno che darà nuovavita all’Ordine in ogni luogo in cui è presente con lasua missione.

UN TEMPO DI RIFLESSIONESe guardassimo all’Ordine come ad un’organiz-zazione formata solo da religiosi, sarebbe comevedere solo una parte della realtà; dobbiamo ren-derci conto che tantissimi seguaci di San Gio-vanni di Dio, ispirati dal suo esempio, stannoportando avanti la sua opera… è questa la Fa-miglia di San Giovanni di Dio, che stiamo cele-brando in ogni parte del mondo in questo annoad essa dedicato. Fra Donatus ha invitato ad uncambiamento del cuore e della mente, e per farloha preso ad esempio le relazioni che si instauranoall’interno della Famiglia. Il modello “Ciudad-Angulo” che fa riferimentoalla relazione di amicizia, ospitalità e fraternitàtra Giovanni di Dio e Giovanni d’Avila, da lui chia-mato affettuosamente Angulo, rappresenta unesempio che confratelli e collaboratori sono chiamatia emulare.

Conferenza regIonaled’EUROPA

di Silvia Farina

Curia Generalizia

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

Attu

alità

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UN TEMPO DI FORMAZIONE“La messe è tanta, ma gli operai sonopochi” (Mt 9, 37).Allo stato attuale in cui si trova l’Ordine,così come tante altre istituzioni religiose,non vi è frase più vera che può allo stessotempo fungere da stimolo per far cono-scere meglio la missione dei Fatebene-fratelli.“Duc in altum” afferma il Priore Ge-nerale nel suo discorso conclusivo: bi-sogna continuare in maniera corag-giosa a promuovere le vocazioni e nonabbandonarsi a una fine fatalistica.In questo anno speciale, che l’Ordineha dedicato alla Famiglia di San Gio-vanni di Dio, oltre alle celebrazioni difesta, sarebbe bene organizzare semi-nari, ritiri e gruppi di studio.I concetti, i valori e la filosofia dell’Ordinedevono essere interiorizzati e non consi-derati esclusivamente come uno stimolointellettuale o mera informazione.

UN TEMPO PER CELEBRAREIn effetti abbiamo molto da celebrare.Nel mondo ci sono “legioni di seguaci”di San Giovanni di Dio che portanoavanti il suo operato secondo lo stileche egli ci ha trasmesso, per il bene dimigliaia di persone povere, malate eche si trovano in una situazione di bi-sogno, oltre che delle loro famiglie. Grandi opere vengono fatte oggi nelnome di San Giovanni di Dio e tantealtre verranno realizzate nel futuro. Per-ché ciò avvenga è necessario un cam-biamento: un nuovo modo di pensaree di agire, fedeltà e creatività, un rin-novato impegno a vivere i più alti idealireligiosi.Quando ero un giovane frate – ha con-cluso il Priore Generale – ricordo ilconsiglio che avevo ricevuto, assiemead altri giovani che come me parteci-pavano ad un corso: piuttosto che ac-cendere un grande fuoco, e cioè un

solo grande evento, accendete tantipiccoli fuochi, vale a dire eventi piùpiccoli ma sparsi per il Paese. Qui aDublino abbiamo acceso un piccolofuoco, che ci ha dato la luce delle idee,una ventata di entusiasmo, nuovasperanza e nuovi sogni per il futuro.Non lasciate che questo fuoco si spen-ga, portatene con voi una piccola scin-tilla e accendete il fuoco in ogni co-munità e in ogni opera apostolica del-la Provincia. Vedremo così ardere laTorcia dell’Ospitalità da un capo al-l’altro di questo grande continente. Il messaggio che emerge dalla Con-ferenza è un messaggio di speranza,temperato di realismo; è un messag-gio di entusiasmo per la nostra vo-cazione e di un rinnovato impegno daparte di tutti i membri della Famiglia.Dipenderà da noi garantire il futuroall’Ospitalità di San Giovanni di Dionel continente europeo.

Attu

alità

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

IN EUROPA TRA DIECI ANNICarlo M. Cellucci “Il futuro dell’Ordine non dipende dal numero dei Con-fratelli ma dalla capacità di pensare a nuove forme digoverno[…] è necessario intensificare ancora di più lacollaborazione tra religiosi e laici così come è impor-tante preparare i laici ad assumere ruoli di responsa-bilità nelle strutture dell’Ordine[…]È necessario un forte coordinamento tra tutte le Pro-vince Europee al fine di condividere tutte quelle inizia-tive che richiedono un’attività comune. Occorre pensare ad un modello organizzativo tra le di-verse province che implichi il mantenimento di gradidi autonomia e scelta discrezionale, ma che, al tempostesso, crei quelle sinergie che contribuiscono a rispon-dere in maniera ottimale alle principali sfide della so-cietà. Le Province Religiose sono un motore essenzialeper la crescita e lo sviluppo dell’Ordine e la condivisionedi idee innovative contribuisce a generare crescita glo-bale ed elevata qualità”.

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Siamo a tutti gli effetti im-mersi nell’Anno della Fami-glia Ospedaliera. Un tempo

di riflessione, di formazione e difesta ha detto Fra Donatus Forkanpronunciando lo scorso 12 marzoil discorso di apertura. Il terminefamiglia richiama a infinite re-sponsabilità ma anche a gioie esoddisfazioni. Abbiamo provatoa porre alcune domande in talsenso al Prof. Nicola De Carlo –Professore Ordinario di Psicologiadel lavoro e delle OrganizzazioniUniversità di Padova.

Famiglia ospedaliera e famigliaclassica. Quale affinità vede tra ledue? All’interno dei nuclei familiari lepersone vivono dimensioni moltoconcrete, quali legami d’amorefra coniugi e figli, affetti e solida-rietà anche intergenerazionali, ge-stione dei conflitti e loro supera-mento, sostegno morale ed eco-nomico. Nelle inevitabili difficoltàe negli alti e bassi del quotidiano,si realizzano quindi prassi di inte-grazione e potenziamento fra lediverse caratteristiche e necessità

dei singoli, sulla base di vincoliimportanti. Ciò vale oggi e in ge-nerale, anche se si registrano ti-mori e ritrosie nella costituzionedi nuove famiglie e la disgrega-zione di non poche di esse. In que-sto senso, vedo un certo paralle-lismo con la famiglia ospedaliera.Infatti, pur nella diffusa diminu-zione delle vocazioni religiose enella minore disponibilità dei laicia sposare progetti che comporta-no impegno e sacrificio – la nostraè una società “liquida” in cuispesso non si sa bene che cosaperseguire e come farlo – ci sonocomunque tante persone impe-gnate a costruire cose concrete,grandi, solide, nella tradizione deiFatebenefratelli e nella prospetti-va del bene comune. Ciò all’inter-no di una famiglia allargata riccadi carismi, obiettivi, strutture,mezzi, funzioni e articolazioni, incostante processo di integrazionefra loro.

Juan Ciudad creò nel 1500 una suafamiglia composta dalle personeche accoglieva nella “Casa di Ospi-talità”: volontari, benefattori e ope-

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L’EVOLUZIONE della Famiglia

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

di Franco Ilardo

Direttore Responsabile“Isola della Salute”

RELIGION TODAY FILMFESTIVAL

Sono aperte le iscrizioni alReligion Today FilmfestivalDEADLINE: 10 luglio 2011DATE DEL FESTIVAL: 14-25 ottobre 2011TEMA DELL'ANNO: Povertà.Problema od occasione?Per informazioni:http://www.religionfilm.com

Nato nel 1997, Religion Todayè il primo festival itinerante de-dicato al dialogo tra le religioni.L’Ordine Fatebenefratelli par-tecipò a questa edizione con ilfilm: “San Riccardo Pampuri:un santo per scelta” arrivandoin finale.

Al concorso sono ammessifilm e cortometraggi a sogget-to, animazioni, documentari ereportage televisivi sulle se-guenti tematiche:• La dimensione religiosa oggi• Rapporti tra le religioni e

dialogo interreligioso• Testimonianze di un’esperienza

religiosa• Etnografia e antropologia

religiosa

Religion Today Filmfestival, Via Santa Croce 63, 38122 Trento - Italia

Famiglia

Osp

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ratori di varie competenze. Il Padre Ge-nerale, nella sua lettera, afferma che iCollaboratori sono corresponsabili coni Confratelli della missione dell’Ordineperché è sempre esistito un forte lega-me tra confratelli e collaboratori. Leiche ne pensa?La corresponsabilità è nel patrimoniogenetico e nella storia dei Fatebenefra-telli, ma nello stesso tempo è ancheuna grande necessità nelle organizza-zioni dei giorni nostri. Entità complesse,quali ospedali, case di riabilitazione estrutture di accoglienza e riposo, costi-tuiscono esperienze di terziario, cioè diun tipo di lavoro che si fonda sulla qua-lità delle relazioni fra gli operatori, nelperseguimento della qualità dei servizi.Confratelli e collaboratori, ai diversi li-velli di presa in carico dei problemi edi azione, devono saper ascoltare e va-lutare compiutamente le necessità dichi si rivolge a loro chiedendo aiuto esalute, devono comprenderle a fondoe saper scegliere le strategie miglioriper affrontarle e risolverle.Dunque, le risposte efficaci non pos-sono che essere pienamente vissutea livello individuale e collettivo, inte-grate e improntate alla corresponsa-bilità. Solo lavorando insieme, Con-fratelli e Collaboratori possono darevita ad un servizio pienamente valido,accogliente, capace di rasserenare edi guarire nel pieno rispetto per la per-sona assistita e testimoniando, con-cretamente, i valori di base.

Il Padre Generale afferma anche chei Collaboratori sono la maggiore ri-sorsa che possiede l’Ordine per por-tare avanti la missione: i Confratellisono chiamati ad essere evangeliz-zatori, “icone dell’ospitalità” piutto-sto che persone che esercitano con-trollo e potere. La presenza dei Fate-benefratelli aiuterà a prevenire laframmentazione della Famiglia di SanGiovanni di Dio e a mantenere vivala memoria, la visione e il sogno del

Fondatore.Penso che ai Confratelli competa, al-l’interno delle strutture, esercitare concompetenza, dedizione e lungimiran-za, funzioni prevalentemente di indi-rizzo e di controllo degli obiettivi edelle azioni. Va assicurata, infatti, laloro corrispondenza al carisma e allefinalità della famiglia ospedaliera, inlinea con gli obiettivi di evangelizza-zione e di carità della Chiesa. Ai Col-laboratori compete, a loro volta, rea-lizzare gli obiettivi comuni attraverso leazioni professionali – sempre più com-plesse e specialistiche, dato il progre-dire della scienza e le crescenti richiestedella società contemporanea – nonchétestimoniare e diffondere, soprattuttoattraverso tali azioni, i valori del fonda-tore e della comunità ecclesiale. Oltre che responsabilità di indirizzo edi controllo, i religiosi hanno anchefunzioni – che potremmo assimilarea quelle genitoriali – di ascolto e divalorizzazione delle speranze e delleiniziative di ciascun collaboratore, dipromozione dell’opportunità che di-

verse capacità e sensibilità conflui-scano, integrandosi, in prospettivecondivise. Così come un nucleo fami-liare, valorizzando le caratteristichedei suoi membri può ottenere risultatipiù ampi rispetto a quelli dei singoli,la famiglia ospedaliera, con le sue di-verse componenti, ha potenzialitàamplissime sul piano degli obiettiviperseguibili e delle opere attuabili. Inessa vivono culture diverse, religioni,lingue e professioni differenti. Ciò co-stituisce non soltanto una grande ric-chezza, ma una missione che si è chia-mati a realizzare. È certamente cosadegna e nobile poter offrire un mo-dello di comunità, una famiglia, in cuici si prende cura gli uni degli altri edi cui componenti sono disponibili adoffrire il miglior servizio possibile allepersone vulnerabili, malate, o che sitrovano in situazioni di bisogno. Inol-tre, con la forza delle azioni concrete,si contribuisce alla costruzione delmulticulturalismo e del dialogo inter-religioso. Beni preziosi e di base. Pertutti.

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

Il Vescovo José L. Redrado. O.H. ha festeggiato il suo 75° compleanno - lo scorso 23 marzo - con una celebrazione eucaristica nella Cappella del Pontificio

Consiglio per gli Operatori Sanitari. Un caloroso augurio da tutta la redazione de L’isola della salute.

Famiglia

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Cinquantacinque confratelli hanno partecipatoal Corso sul Rinnovamento della Vita Reli-giosa in Europa (14/19 marzo). Oltre ai Su-

periori Provinciali, erano presenti altri Confratellieuropei e quelli delle Comunità di Roma. L’obiettivodell’incontro era quello di dare nuovo impulso allavita dei Confratelli e delle comunità nel vecchiocontinente, oltre a stabilire il modo in cui organiz-zare a livello locale altri incontri di questo tipo, perfavorire la partecipazione di tutti i Confratelli. Sonostati presi in esame diversi temi specifici, relativialla vita spirituale, alla vita comunitaria, alla pasto-rale giovanile vocazionale, alla missione e alla for-

mazione (iniziale e continua). Erano stati invitati di-versi relatori, non tutti appartenenti all’Ordine, chehanno parlato delle tematiche con interventi moltointeressanti, cui è seguito un dibattito nei lavori digruppo e successivamente in aula. Ci sono stateanche delle visite all’Ospedale San Pietro e a quellodell’Isola Tiberina, dove i Confratelli sono stati ac-colti come di consueto con grande ospitalità e inun ambiente familiare. I partecipanti al Corso hannovalutato l’iniziativa in modo positivo ed incorag-giante, promuovendo l’impegno a continuare conil rinnovamento nella vita di ogni giorno, in ambitocomunitario e nel Centro.

RINNOVAMENTO IN EUROPA

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

di Silvia Farina

Curia Generalizia

Prima riunione della Commissione Preparatoriadel Capitolo Generale, nominata dal DefinitorioGenerale.I componenti della Commissione Fra Jesús Eta-yo (Curia Generale); Fra Robert Chakana (CuriaGenerale); Fra José Luis Fonseca (Prov. Arago-nese); Sig.ra Jane McEvoy (Prov. Occ. D’Europa);Fra Brice-Luc Ouendo (Prov. Africa); Fra Luis Al-berto Mojica (Prov. Sudamericana Meridionale);Dr. Andreas Kestler (Prov. Baviera); Sig.ra Whe-ran Brigid Kee (Prov. Corea); Dr. Gianni Cervel-lera (Prov. Lombardo-Veneta); Fra Gian CarloLapic (Segretario); Dr.ssa Silvia Farina (CuriaGenerale) hanno preso in esame lo schema perla preparazione del Capitolo, suggerito dal Go-verno Generale, per iniziare a redigere un do-cumento di lavoro che sarà la base per la rifles-sione e il dialogo dei Capitolari. Proprio sullabase dello schema, la Commissione ha avutoun dibattito costruttivo che ha portato ad unadistribuzione dei compiti e alla stesura del ca-lendario di lavoro, cooperando in parallelo conla Commissione incaricata dell’aspetto logistico,coordinata da Fra José M. Chavarri, SegretarioGenerale (22 marzo 2011).

VERSO IL CAPITOLO GENERALE DEL 2012

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JMJ A MADRID

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

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Dal 28 marzo al 1 aprile 2011 nellacittà argentina di Lujan si è svoltala IVª Conferenza Regionale del-l’America Latina, sul tema “La fa-miglia di S. Giovanni di Dio al ser-vizio della missione”.Alla conferenza, che ha coinvoltotutta la Provincia Sudamericanadell’ordine, ha partecipato il PadreGenerale Fra Donatus Forkan alquale è stato affidato il compito di

tenere il discorso d’apertura.Nel suo discorso, il Padre Gene-rale ha sottolineato la particolarecircostanza in cui si è tenuta laconferenza, cioè l’anno dedicatoalla Famiglia di S. Giovanni diDio, che impegna tutti coloro chefanno parte di essa “a porre mag-giore attenzione al rinnovamento,alla riflessione, all’istruzione e al-la formazione”.

Alla conferenza ha partecipato an-che Fra Daniel Màrquez, consiglie-re generale dell’ordine, che ha pre-sentato le valutazioni riguardantii risultati delle conclusioni della IIIa

Conferenza Regionale svoltasi nelsettembre del 2008 a Guadalajarain Messico. Documenti integrali su:www.hsjd.org/america

CONFERENZA REGIONALE DELL’AMERICA LATINA

Papa Benedetto XVI in occasione della GMG“Giornata mondiale della gioventù” in program-ma a Madrid dal 16 al 21 agosto visiterà la Fon-dazione Instituto San José dell’Ordine ospedalieroS. Giovanni di Dio. La Fondazione è un centro fon-dato nel 1899 che si occupa di persone con disa-bilità psichiche e fisiche: durante la visita, nei mo-menti precedenti la celebrazione della Vigilia deCuatro Vientos, il Papa incontrerà un gruppo di per-sone con disabilità che parteciperanno alla GiornataMondiale, oltre ai residenti del centro. I Fatebene-fratelli parteciperanno attivamente a questo grandeevento. Maggiori informazioni su:

http://joveneshospitalarios.blogspot.com. di Fra Daniel Mà

rquez

Consigliere GeneraleResponsabile Ufficio

Informazione eComunicazione

Curia Generalizia

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Il Padre Generale nel suo Appello Annuale ha ringraziato quantihanno contribuito alla raccolta fondi del 2010 a favore del Centrodi formazione di Nairobi in Kenia. Non è mancato il riferimentoa San Giovanni di Dio che “condivideva le proprie preoccupa-zioni e le proprie necessità e rendeva conto di come spendevail denaro che gli veniva affidato”. Per il 2011 lo sguardo è rivolto

alla “Realizzazione di una Unità di Alzheimer presso lo YanbianHospice di Yanji (Cina)”. L’Ufficio Missioni e Cooperazione in-ternazionale è a disposizione per le informazioni e per chi vo-lesse organizzare eventi e raccolte fondi. L’Ospedale dell’Isolaha contribuito nel mese di aprile con l’iniziativa benefica“Dona salute con l’Uovo della Solidarietà”.

La città di Yanji conta circa 500.000 abitanti, trai quali si calcola che la popolazione affetta dademenza senile (Alzheimer) è di 3.200 persone(il 5% di coloro che hanno più di 60 anni). Nella zona di Yanbian non ci sono servizi medicie professionali a disposizione di queste perso-ne, ad eccezione di un solo Centro gestito dalgoverno locale, in cui le cure e l’assistenza silimitano alla sorveglianza, con scarsità di per-sonale e turni a rotazione che prevedono molteore di lavoro. Data la peculiarità che esige ilservizio di attenzione a queste persone, nei Cen-tri di Salute Mentale esse non sono accettate,quindi la maggior parte di loro rimangono acasa con i figli, e se hanno le possibilità eco-nomiche ricorrono a una persona che le possaassistere. Della zona di Yanbian molti emigrano

all’estero per migliorare la qualità di vita, e come risul-tato tante famiglie si disgregano. Inoltre, la politica delgoverno permette alle coppie di avere un solo figlio,per cui diventa sempre più difficile trovare dei familiaridisposti ad accudire i genitori ormai non più autosuf-ficienti, e quindi l’unica possibilità resta quella di rico-verare i pazienti in questi luoghi, in cui però non esisteesperienza né i mezzi adatti per fornire loro le cure e/oi programmi di riabilitazione e socializzazione di cuihanno bisogno. Nel 2010, il Capitolo Provinciale di Co-rea ha approvato il progetto di creare un servizio chefungesse da complemento alla realtà dell’Hospice conuna Unità di Ospedalizzazione di 23 posti letto, fornendogli spazi e i servizi necessari, seguendo l’esperienza dialtre realtà dell’Ordine in questo ambito, favorendoun’attenzione di tipo olistico e impegnandosi nella for-mazione del personale.

PROGETTO 2011 PER LA CINARealizzazione di una unità per malati di Alzheimer nello “Yanbian Hospice” di Yanji (Cina)

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

ABBIAMO BISOGNO DI 538.402 EURO

L’appello del Padre Generale

Direttore UfficioMissioni e CooperazioneInternazionaleCuria Generalizia

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Uffic

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issioni

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I Fatebenefratelli sono arrivati a Iquitos, nel cuoredella selva amazzonica del Perù (regione di Lo-reto), nel 2000. Fino a quel momento la sanità, inparticolare quella dei bambini, era affidata ad ungruppo di volontarie collegate all’Hogar ClínicaSan Giovanni di Dio di Lima. I Confratelli hannoiniziato il loro apostolato con un Ambulatorio diRiabilitazione, allestito in una struttura concessaloro dal Governo della Regione.La Generalitat Valenciana (governo della regioneautonoma di Valencia, Spagna), nel 2008 ha con-tribuito con oltre 341.000 euro alla costruzionedella nuova sede. La Curia Generalizia dell’Ordine Ospedaliero hadeciso di sostenere l’opera, e lo ha fatto attraver-so l’appello che il Superiore Generale, Fra Dona-

tus Forkan, ha rivolto all’Istituzione nel mese dimarzo del 2009. La risposta non si è fatta aspet-tare, e grazie alla partecipazione delle Province,dei Centri e dei benefattori, tra i quali annoveria-mo la Association pour l'Aide aux Jeunes Infir-mes et aux Personnes Handicapées (Francia) el’Ospedale San Giovanni Calibita all’Isola Tiberina(Roma), sono stati raccolti circa 406.000 euro, uti-lizzati per acquistare le attrezzature e le dotazionidel nuovo Centro.La gestione, il controllo e il rendiconto del pro-getto sono stati affidati alle ONG spagnole JuanCiudad e Salud para Todos.Oggi il Centro è una realtà: giovedì 24 marzo 2011è stata inaugurata la nuova sede dell’Hogar Clí-nica San Giovanni di Dio nella città di Iquitos, eprecisamente al km 2.8 della via Nauta. L’eventoha visto la presenza di Fra Donatus Forkan ac-compagnato da altri membri della Curia Genera-lizia, oltre che del Superiore della Provincia Su-damericana Settentrionale, Fra Félix Acuña Za-mora, del Superiore locale e di Confratelli e Col-laboratori in rappresentanza delle case della Pro-vincia, amici e cittadini di Iquitos.

Ha assistito alla cerimonia anche una rappresen-tanza della ONG Juan Ciudad, diversi enti muni-cipali e regionali, il Vicepresidente della Regione,Luís Lozano Escudero, oltre ai responsabili dellaFundación Teleton-San Juan de Dios. Dell’avve-nimento hanno parlato anche televisione, stampa,radio locali, regionali e nazionali.Il Vescovo del Vicariato Apostolico di Iquitos,Mons. Ángel Julián García Centeno, ha benedettole nuove strutture e dopo la visita sono state sco-perte le targhe commemorative dell’evento. Grazie a tante persone e al loro impegno tanto inPerù, a Iquitos, che in Italia, Francia, Spagna eGermania, l’Ospitalità cresce e si rinnova, per-mettendo ai Fatebenefratelli di continuare a por-tare il Vangelo della misericordia tra i poveri e a

quanti si trovano in una situazione di bisogno,secondo lo stile di Giovanni di Dio, promuovendocioè la qualità, la responsabilità, il rispetto e laspiritualità.

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L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

Un importante risultatoInaugurata la nuova sede dell’Hogar Clínica San giovanni di dio a Iquitos (perú)

Uffic

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issioni

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Come si coniugano questi due elementi è stato chiesto aMons. Sergio Pintor – vescovo di Ozieri e consultore delPontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari– che ha partecipato ad un incontro della Provincia Lom-bardo-Veneta FBF dedicato alla “Pastorale sanitaria nel ma-nagement ospedaliero”. Parlare di “evangelizzazione e cura” significa collocareall’interno dell’evangelizzazione tutti i suoi contenuti tracui, assieme all’Annuncio, c’è certamente il prendersicura della persona – ha detto Mons. Pintor – visto che laconsegna e la missione ricevuta dal Cristo che la Chiesacontinua ad attualizzare nella sua storia, nella sua vitaanche oggi - nelle diverse situazioni storiche - è proprio

la consegna di “andate, annunciate, battezzate e curate”.Credo che separare questi due aspetti significherebbeanche mortificare l’annuncio e l’evangelizzazione. Pos-siamo parlare di evangelizzazione e promozione umana,possiamo parlare di evangelizzazione nel senso propriodel comunicare la “buona notizia del Vangelo” ma insie-me anche testimoniarla attraverso i segni del Regno, isegni del Vangelo, perché evangelizzare significa illumi-nare tutta la vita dell’uomo, della persona nelle sue rela-zioni, nelle sue diverse situazioni compresa la situazionedi malattia e sofferenza. La Chiesa ha questo grande com-pito, questa missione che le è affidata non come sup-plenza di altre mancanze ma come dettato del Vangelo.

EVANGELIZZAZIONE E CURA

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

Pastor

ale de

lla salut

e

A Strasburgo con sentenza definitiva dello scorso18 marzo la Camera Grande della Corte Europeadei Diritti dell'Uomo ha, con 15 voti a favore e duecontrari, ribaltato la precedente sentenza del 3 no-vembre 2009, stabilendo che non vi sono elementiche provino che l'esposizione del crocefisso nelleaule scolastiche italiane violi la libertà religiosadegli alunni. Nella causa erano intervenuti a favoredell’Italia davanti alla Corte alcune ONG italiane estraniere ed i seguenti Stati membri del Consigliod'Europa: Armenia, Bulgaria, Cipro, FederazioneRussa, Grecia, Lituania, Malta, Principato di Mo-naco, Romania e San Marino. Vari di tali Stati han-no solo di recente ottenuto la libertà di culto e lapossibilità di esporre nelle aule il crocefisso e per-tanto non volevano che questo diritto fosse nuo-vamente messo in discussione, sicché hanno benvolentieri accolto l’offerta di Joseph Weiler, do-cente universitario di diritto a New York, negli Stati

Uniti, di essere loro avvocato alla Corte di Stra-sburgo.Weiler è un ebreo osservante, ma ha convinto igiudici di Strasburgo servendosi di una brillantecomparazione interconfessionale con quanto ac-cade nelle scuole inglesi, dove è prescritto di espor-re nelle aule il ritratto della Regina: “Al pari dellacroce, quel ritratto ha un doppio significato: è lafoto di un capo di stato, ma è anche la foto delcapo della Chiesa d’Inghilterra. Sarebbe mai ac-cettabile che dei cattolici o ebrei o musulmani chie-dessero di rimuovere il ritratto della regina perchéinconciliabile con la loro fede ed il loro diritto adeducare in essa i loro figli? Una decisione che nontenesse conto del contesto storico, politico, de-mografico e culturale minerebbe l’autentico plu-ralismo che contraddistingue l’Europa”.

Fra Giuseppe Magliozzi o.h.

Domenica 3 aprile - in diretta dal-la Chiesa del Presidio OspedalieroRiabilitativo “B.V. della Consolata”- è stata trasmessa su Raiuno laSanta Messa, presieduta da FraMassimo Villa, Consigliere dellaProvincia Lombardo-Veneta e Prioredella Struttura. Hanno celebrato in-sieme con lui Fra Gilberto Veneri,Segretario Provinciale, e Don Wil-liam Sarling, Cappellano del Pre-sidio Ospedaliero; il servizio litur-gico è stato prestato da alcuni re-ligiosi Fatebenefratelli e da colla-boratori del Centro, guidati dal Ce-

rimoniere Fra Marco Fabello.I canti sono stati eseguiti dal coro"San Giovanni di Dio" diretto da An-tonio Monchiero e accompagnatoda Laura Zorzella all’organo. Tra ipresenti anche Fra Giampietro Luz-zato, Superiore Provinciale, e FraKristijan Sinkovic, Economo Provin-ciale.L’evento, promosso dall'UfficioStampa, ha ricordato i 70 anni di at-tività del Centro Fatebenefratelli e i50 dalla dedicazione della annessaChiesa alla Beata Vergine della Con-solata.

I FATEBENEFRATELLI DI SAN MAURIZIO CANAVESE (TO) in diretta su RaiUno

RaiRai UnoUno

UN EBREO DIFENDE LA CROCE

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in 400 anni sono state 7 le vistite dei Papi all’ospedale dell’isola tiberina, ma disicuro nessuna ebbe tanta incidenza spirituale ed umana come quella compiuta dagiovanni Paolo ii il 5 aprile 1981. È stata una visita voluta dallo stesso Pontefice che ha improntato la propria azioneapostolica ad una costante attenzione all’uomo, in particolare all’uomo che soffre. il Papa ha varcato il ponte cestio alle quattro del pomeriggio. Erano ad attenderlosulla soglia della chiesa dell’Ospedale il card. Vicario Ugo Poletti, mons. Fiorenzoangelini, vescovo delegato per la pastorale sanitaria, il superiore generale dei Fate-benefratelli con i suoi consiglieri ed i membri del comitato di gestione dell’ospedale.Dopo essersi soffermato in preghiera nella chiesa, giovanni Paolo ii si è diretto nelvicino cortile, salutato lungo il corridoio dai religiosi della comunità.nel cortile avevano preso posto i familiari dei malati e del personale; un piccolo palcoera stato preparato per il Pontefice, ma egli ne è disceso per salutare i più vicini edabbracciare, come suo solito, i bambini che si protendevano dalle prime file.risalito quindi sul palco, ha ascoltato l’indirizzo di saluto del padre generale.

Una giOrnatacOl PaPa

In occasione della beatificazione di Papa Gio-vanni Paolo II si è voluta dedicare un’interasezione di questo numero a un momento sto-rico importante per il nostro Ospedale: la vi-sita del Pontefice del 5 aprile 1981. Le pagine che seguono sono tratte e rielabo-rate da una pubblicazione voluta dall’alloraPriore Ramon Ferrerò e ripercorrono i mo-menti salienti di quella intensa giornata. Segueun recente intervento del Vescovo J. L. Re-drado OH, Segretario del Pontificio Consiglioper gli Operatori Sanitari che ripercorre gliultimi momenti della vita del Pontefice. Il 1 maggio 2011 giorno della Cerimonia diBeatificazione del Papa, la Chiesa ricorda SanRiccardo Pampuri, Santo dei Fatebenefratelli,beatificato e canonizzato proprio da GiovanniPaolo II. Così il Papa descrisse Riccardo Pam-puri nell’omelia della sua elevazione agli al-tari: “In questo intenso amore sta il supremovalore del carisma di un vero fratello dell’or-dine di San Giovanni di Dio, la cui vocazioneconsiste proprio nel riporre l’immagine diCristo per ogni uomo incontrato nel propriocammino, in un rapporto fatto di amore di-sinteressato e alimentato alla sorgente di uncuore puro”.

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Ho desiderato quest’incontro unicamente con voi, carissimi religiosi dell’ordine

ospedaliero di san giovanni di dio, perché mi premeva di esprimervi, insieme

con la stima, la viva gratitudine che nutro per il servizio reso a questa città dalla

vostra Congregazione nel corso di questi quattro secoli di storia […] a partire

da quel 25 marzo 1581, “che fu il primo giorno che i detti fratelli cominciarono

a curare i poveri in questa città”, come è riferito testualmente in una “memoria”

dell’epoca! né dimentico l’opera discreta, silenziosa e tanto efficace che svolgete

in Vaticano, da quando pio IX, nel 1874 vi chiamò a gestire il “servizio farma-

ceutico per la notte”.

Un così vasto e generoso impegno di dedizione alla cura degli infermi ha tratto

origine e stimolo dalla testimonianza di quell’umile servitore dei poveri che fu

san giovanni di dio, il quale usava firmarsi “Io frate zero”, secondo una probabile

interpretazione dell’enigmatica sigla che egli soleva apporre in calce alle sue

lettere. per operare le sue meraviglie, dio ha bisogno di strumenti che siano

pienamente consapevoli della propria nullità, perché solo persone di questo

genere sanno abbandonarsi, senza opporre resistenze, alle iniziative imprevedibili

del suo amore […]

figli carissimi, avete alle vostre spalle il ricchissimo patrimonio di esempi

virtuosi, che la lunga schiera dei vostri confratelli è andata accumulando

nel corso di questi quattrocento anni di presenza in roma e in tante altre

parti del mondo […]

In un tempo come il nostro, nel quale la cura del malato rischia di passare in

second’ordine di fronte all’affermazione di altri valori ritenuti prevalenti, è

quanto mai urgente che vi sia chi testimoni con l’esempio e con la parola la

superiore dignità della persona, specialmente se debole ed indifesa.[…]

all’esempio di una carità evangelica così consequenziale e così disarmante

si sono formati innumerevoli fratelli del vostro ordine. Viene spontaneo

ricordare qui soprattutto la figura luminosa di fra riccardo pampuri, che

il prossimo quattro ottobre sarà elevato alla gloria degli altari. gli esempi

di virtù di questa, e di tante altre anime sante, che hanno militato nelle file

del vostro ordine, costituiscono quel patrimonio prezioso, di cui parlavo

all’inizio. Ciascuno di voi ne può andar fiero, per trarne ispirazione e stimolo

nelle piccole e grandi scelte, mediante le quali egli è chiamato a dare senso

alla propria vita […]

dISCorSo dI gIoVannI paolo II aLLa COMUNITÀ RELIGIOSa DEI FaTEBENEFRaTELLI

IL PAPA CON ILGENERALE FRA PIERLUIGI MARCHESI

IL PAPA CON I RELIGIOSI IL PAPA IN VISITA

AI MALATI

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Carissimi fratelli e sorelle dell’ospedale

fatebenefratelli!

Sia lode a dio che ha reso possibile que-

sto incontro con voi, ospiti di questo ve-

tusto e benemerito ospedale dell'Isola

Tiberina! ringrazio il Signore che mi ha

permesso di potermi intrattenere con voi

per esprimervi la mia sincera affezione.

desidero salutare il priore generale del-

l'ordine ospedaliero di san giovanni di

dio, fratel pierluigi marchesi, compia-

cendomi per la gentile accoglienza e per

le confortanti parole con le quali ha vo-

luto introdurre questa riunione […]

In quasi 400 anni di attività esso [questo

ospedale] ha restituito la salute e la gioia

di vivere ad innumerevoli infermi di tan-

te generazioni, che in questi quattro se-

coli si sono avvicendati in questo luogo

di cura. ai "fatebenefratelli" va quindi

il plauso e il ringraziamento da parte di

roma, della Chiesa e del papa per questa

benedetta opera benefica, che è per loro

vero titolo di gloria.

Insieme con i religiosi, che dirigono que-

sto ospedale, il mio pensiero corre spon-

taneo e doveroso a tutti i sanitari che

hanno prestato nel passato e prestano og-

gi la loro opera per la cura e il sollievo

dei degenti.

Carissimi medici, colgo volentieri questa

circostanza per riaffermare anche a voi,

come già ho fatto in altre occasioni, la

benevolenza, la stima e la speranza che

la Chiesa ripone in voi e nella vostra

esperienza in una missione tanto alta e

generosa, quale è quella del servizio ai

fratelli sofferenti […]

anche voi, sotto la severa indagine

scientifica, sempre necessaria per una

diagnosi precisa, sappiate avere un af-

flato umano ed una profonda simpatia

verso coloro che ricorrono al vostro aiu-

to. Siate sempre ministri della vita; non

mai, non mai strumenti di morte! fate

tutto con amore, per amore di Cristo, il

quale non lascerà senza ricompensa tutto

quanto fate per i più piccoli fra i suoi:

perché in ciascuno di essi egli ha voluto

identificarsi […]

e a voi, cari ammalati, presenti a questa

riunione o dislocati nelle corsie di questo

ospedale, che cosa dirò? Vi rinnovo an-

cora una volta il saluto e la mia partico-

lare affezione. e poi vi dirò che mi siete

cari: non solo per la carità che tutti ci

dobbiamo a vicenda ma anche per il ti-

tolo particolare che vi fa partecipare più

degli altri al mistero della Croce e della

redenzione; mi siete cari perché il do-

lore vi conferisce una dignità che merita

preferenza di affetto; mi siete cari perché

vedo in voi i tesori della Chiesa, la quale

è continuamente arricchita col dono delle

vostre sofferenze; mi siete cari perché

pellegrini verso il Cielo, seguendo un

sentiero erto ed aspro e passando attra-

verso la porta stretta; mi siete cari perché

a voi appartiene la beatitudine riservata

dal Cristo a coloro che soffrono. Siate

quindi benedetti! […]

Quello che dissi al Cottolengo di Torino,

ripeto oggi a voi con forza: "Col vostro

dolore voi potete corroborare le anime

vacillanti, richiamare al retto cammino

quelle traviate, ridare serenità e fiducia

a quelle dubbiose ed angosciate. le vo-

stre sofferenze, se generosamente accet-

tate ed offerte in unione con quelle del

Crocifisso, possono recare un contributo

di primo piano nella lotta per la vittoria

del bene sulle forze del male, che in tanti

modi insidiano l'umanità contempora-

nea" (Insegnamenti di giovanni paolo

II, III, 1, [1980] 874).

Sappiate accettare e vivere in questa luce

le vostre esperienze di dolore: non rifiu-

tate mai di far dono al Signore ed alla

Chiesa dei vostri sacrifici e delle vostre

sofferenze nascoste: sarete voi stessi i pri-

mi ad averne merito e ricompensa […]

dISCorSo dI gIoVannI paolo II aLLa COMUNITÀ RELIGIOSa DEI FaTEBENEFRaTELLI

Domenica 5 aprile 1981

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giovanni paolo II ci ha lasciato dandoci una lezione di vita; è il papa della

sofferenza, un testimone. Ho visto in lui la forza di dio che opera nella debo-

lezza; ho visto la mano di dio sostenere un corpo segnato dalla malattia, affa-

ticato e dolorante.

gli ultimi momenti di questo papa sono stati di grande commozione e di

grande solidarietà; hanno suscitato in tutti, credenti e non credenti, un fiume

di preghiere e di testimonianze sulla sua persona, su ciò che egli ha fatto ed

è stato per la Chiesa, per la società, per la gente. Un papa che ha sofferto, che

non ha nascosto la propria malattia, ma che l’ha portata, come un atleta, fino

alla fine. a tutti noi, egli ha dato una grande lezione di vita.

nulla è stato improvvisato, il suo è stato un finale coerente che ha seguito un

iter più che logico nella sua vita. Un papa che non solo veniva da lontano,

ma che veniva dalla sofferenza legata alla sua vita, come parte della stessa:

nella famiglia in cui cresce orfano, nella società del suo tempo in cui deve

sperimentare il duro lavoro, alternandolo con la preparazione al sacerdozio.

Una volta sacerdote, è attratto nel suo ministero da tre amori, che ha coltivato

fino alla fine: la famiglia, i giovani e gli ammalati. […]

UN’EREDITÀ PER La CHIESadi questo papa si parlerà per le molte cose che ha realizzato nel corso del suo

lungo pontificato, ma, soprattutto, egli verrà ricordato come il papa che ci ha

parlato del dolore e della sofferenza, perché ne ha avuto un’esperienza perso-

nale come nessun altro. assieme a questa grande testimonianza personale, c’è

anche un’altra eredità che il pontefice lascia alla Chiesa: la lettera apostolica

Salvifici doloris (dell’11 febbraio 1984) sul senso cristiano della sofferenza; il

motu proprio dolentium Hominum (11 febbraio 1985) con il quale istituiva

una Commissione, che poi sarebbe diventata il pontificio Consiglio della

pastorale della Salute; e, per ultimo, l’istituzione della giornata mondiale del

malato (13 maggio 1992) che ha moltiplicato nella Chiesa universale l’atten-

zione al malato. Con questi “strumenti”, con queste “mediazioni” il papa ha

voluto potenziare la sollecitudine della Chiesa a favore dell’uomo che soffre e

incoraggiare l’esercito di “buoni samaritani” che sono al suo servizio.

[…]

Chiediamo al nuovo beato, giovanni paolo II, che non si stanchi mai di ani-

marci a vivere la fede, la speranza e a non avere paura.

La FORza DI DIO NELLa SOFFERENza Giovanni Paolo II un testimone eccezionale+ José L. Redrado, oH Vescovo titolare di ofena - Segretario del pontificio Consiglio per la pastorale della Salute

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LO PSICOLOGO NEL REPARTO DI PSICHIATRIAIl presente contributo prende in considerazione l'intervento di gruppo all’interno del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura: è un valido strumento per integrare la qualità delle cure offerte agli utenti ricoverati

I servizi psichiatrici ospedalieri sono stati istitui-ti con la riforma del maggio 1978 per accoglierepazienti bisognosi di ricovero ai fini di diagnosie trattamento (SPDC), sia in condizioni di rico-vero volontario che di trattamento sanitarioobbligatorio (TSO). L’ingresso nelle équipespsichiatriche degli psicologi, avvenuto verso lafine degli anni ’70, ha sostenuto la psichiatrianel non appiattirsi sulla logica medica, ribaden-do che le modalità di approccio e di relazionecon il paziente psichiatrico appartengono aogni relazione di cura.La maggioranza degli utenti che giunge al rico-vero nel reparto psichiatrico è costituito dapazienti psicotici acuti, pazienti gravi e gravosi,quasi tutti portatori di circostanze individuali,familiari, sociali drammatiche e intensamentedolorose. Il gruppo che si svolge nel reparto dipsichiatria con i pazienti ricoverati è condottoda uno psicologo in collaborazione con uneducatore professionale, sono presenti inoltreinfermieri professionali e saltuariamente psi-chiatri.Uno degli obiettivi del gruppo è quello di rico-struire insieme ai pazienti la loro storia perpoter trovare in essa il significato della crisi,

uscire dall’isolamento e condividere con glialtri pensieri ed emozioni.Il gruppo rappresenta uno spazio dove le emo-zioni invasive, distruttive, incapaci di essereassimilate e contenute trovano un luogo, uncontenitore, che le accoglie.Se prendiamo in considerazione la duratamedia del ricovero (10 giorni) ogni pazientepartecipa a un incontro di gruppo. I pazienti delS.P.D.C. formano, inoltre, un gruppo estrema-mente eterogeneo in termini di sintomatolo-gia, di diagnosi, di livello culturale, di sesso, dietà, di etnia e presentano anche differenze alivello di motivazione e desiderio nell’accettareil ricovero e il trattamento (si pensi solo aquanta differenza nel vissuto ci può essere traun trattamento sanitario obbligatorio T.S.O. eun ricovero volontario).Abbiamo tenuto conto di non poter costituireun setting classico, perchè operiamo all’inter-no di una realtà che si presenta decisamenteframmentaria, ciò in considerazione soprattut-to delle connotazioni di urgenza e trattamentodell’acuzie in S.P.D.C.Abbiamo comunque prestato cura nel far siche si realizzassero alcuni parametri per cui ilgruppo acquisisse caratteristiche di continuità.Ci riferiamo al luogo in cui avviene il gruppo,alla durata e alla frequenza settimanale dellesedute.Tali caratteristiche permettono al gruppo inS.P.D.C. di conservare una valenza terapeutica.Questo tipo di intervento infatti consente diraggiungere più pazienti ricoverati nel reparto,permette una visione più completa della perso-na, favorendo una situazione più vicina allarealtà sociale di quanto non lo sia il rapportoindividuale. I contenuti emersi durante le sedu-te di gruppo, inoltre, diventano strumento diconfronto per la progettazione dei percorsiterapeutici. In ultima analisi facilita le interazio-ni tra i pazienti e di questi con lo staff curante,arricchendo la qualità della vita in reparto.

U.O. Psicologia clinica

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

Maria Assunta Consortia cura di

Psico

logia e sa

lute

CONGRESSOEUCARISTICO

Sono ufficialmente aperte le iscrizioni

al XXV Congresso Eucaristico

Nazionale, che si svolgerà ad Ancona

dal 3 all’11 settembre 2011.

Per informazioni:

www.congressoeucaristico.itA cura dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana si terrà a Salerno dal 13 al 15 giugno 2011 sul tema “La Nota Predicate il Vangelo, curate i malati. Dal testo al contesto, dal documento al comportamento”

Per informazioni:CEI – Servizio ConvegniCirconvallazione Aurelia, 50 00165 ROMAtel. 06 66.398.207e-mail: [email protected]

XIII Convegno Nazionale dei Direttori diocesani, delle Associazioni e degli Operatori

della pastorale sanitaria

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Medicina estetica e non solo…gel piastrinico per rigenerarePrimo esempio in Italia di percorso assistenziale condiviso tra Servizio Trasfusionale, Medicina Estetica e Radiologia Interventistica in un Ospedale ai fini della terapia con emocomponenti per uso topico

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

s

A colloquio con Giancarlo M. Liumbruno (Direttore UOC Immunoematologia, Medicina trasfusionale e patologia clinica), Emanuele Bartoletti (Direttore scientifico del Servizio Ambulatoriale ospedaliero di Medicina Estetica - SAMEst) e Alberto Bellelli (Direttore UOC Radiologia Diagnostica e interventistica)

Dott. Bartoletti parliamo della biostimolazione congel piastrinico…In medicina estetica la biostimolazione si effettua iniettandoattraverso punture intradermiche sostanze che favorisconola rigenerazione del derma: nel nostro caso con un plasma

in cui sono presenti le piastrine.

Quindi è una procedura particolare?Si fa il prelievo del sangue e l’emocromo per verificare che ci sianole condizioni idonee per utilizzarlo poiché il valore delle piastrineè molto vario ed è fondamentale poterne fare una valutazione. Do-podichè si centrifuga in appositi kit da cui si ottiene un plasma ar-ricchito di piastrine che viene re-iniettato immediatamente nel der-ma. Questo prodotto favorisce la stimolazione delle cellule dermicheperché le piastrine sono le cellule che per prime accorrono laddovec’è una ferita: provocano il coagulo, bloccano la fuoriuscita di san-gue e liberano tantissime sostanze che funzionano da attivatori diquei processi che favoriscono la guarigione. Per cui se c’è una feritafavoriscono la guarigione, se non c’è facilitano la rigenerazione deitessuti.

I risultati sono visibili immediatamente?La biostimolazione non è un trattamento correttivo è un tratta-mento restitutivo, curativo. Stimolando il collagene migliora laqualità della pelle: il colorito, la luminosità, l’elasticità. Oggi conil PRP (plasma ricco in piastrine) si può curare anche l’alopecia(caduta dei capelli) androgenetica sia maschile che femminile.

Verrà applicato solo sul viso?Su tutte quelle zone che normalmente vengono biostimolate: viso,collo, décolleté, dorso delle mani.

B

Bartoletti

Dott. Liumbruno, è veroche l’ospedale è il luogopreferenziale per questo tipo di applicazione?Certo è una garanzia. In ambitoospedaliero si riesce ad essereconformi alle normative che re-golano l’attività trasfusionale inogni suo dettaglio e che miranoad assicurare la qualità, la sicu-rezza e la tracciabilità dell’emo-componente che si preleva: inquesto caso un emocomponen-te destinato allo stesso donato-re, un emocomponente autolo-go. Donatore e ricevente sonola stessa persona.

A chi sarà destinato questoservizio?Sarà destinato a utenti che civerranno proposti dalla medi-cina estetica, dalla radiologiainterventistica - per le applica-zioni in medicina sportiva - edall’ortopedia. Queste sono peril momento le possibilità di uti-lizzo ovvero le specialità che celo hanno richiesto. L’utilizzo diemocomponenti per uso topi-co – non per uso trasfusionale- è abbastanza diffuso in chi-rurgia odontoiatrica, maxillo-facciale, per la terapia delle ul-cere, proprio per le capacità ri-generative e stimolanti di que-sto prodotto.

Quindi è una vera novità…La legge dice che il sangue puòessere prelevato esclusivamen-te in un centro trasfusionale:raccolta, lavorazione e manipo-lazione del sangue e dei suoicomponenti sono compiti pre-cipui dei servizi trasfusionaliche per definizione sono pub-

SEGUE pag. 19 >

Lium

bruno

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Dott. Bellelli e la sua applicazione in ortopedia?Il gel viene usato dagli ortopediciquando ci sono delle lesioni degene-rative delle cartilagini. Attraverso in-filtrazioni intra-articolari migliora il tro-

fismo della cartilagine. Può essere usa-to quale membrana su cui far riprodurre

i condrociti per ricostruire la cartilagine.Quindi si parla di applicazioni in regime ambulatoriale aquei pazienti con lesioni croniche non ospedalizzabili.Questo tipo di applicazioni ancora deve essere validato esaranno necessari studi longitudinali nel tempo per unadefinitiva applicazione routinaria, anche perché attualmen-

te sia l’acido ialuronico che altri preparati ci stanno dandonotevoli risultati in termini di riduzione del dolore, miglio-ramento della qualità della vita e riduzione dell’assunzionedei farmaci. Oggi stiamo concretizzando in Ospedale unaltro importante settore di applicazione le cui prove e di-mostrazioni di efficacia sono maggiormente documentatein letteratura. Si tratta dell’approccio sotto guida ecografica al trattamen-to delle lesioni traumatiche tendinee e muscolari.In questi pazienti dopo un’opportuna valutazione medianteimaging (RM ed ecografia) che è necessaria per la precisadefinizione dello stato di malattia, l’esatta localizzazionedella rottura tendinea e se essa è parcellare, parziale ocompleta si può procedere all’iniezione eco-guidata di gelpiastrinico, che ha la finalità della guarigione completagrazie al potere riparatore delle piastrine, prelevate dallostesso sangue del paziente.Si procede sotto controllo dinamico della procedura al po-sizionamento di ago sottile nel contesto della lesione ten-dinea e successivamente si inietta il gel piastrinico. I con-trolli longitudinali nel tempo vengono poi programmaticon esami RM a 3, 6 e 9 mesi di distanza.I primi pazienti trattati sono già a 6 mesi di follow up e irisultati sono veramente molto significativi, sia in terminidi recupero funzionale che di scomparsa del dolore e del-l’impotenza al carico.

Il progetto Extended Health, frutto della partnership tra l’Ospedalee il Gruppo Acotel, di cui Noverca fa parte, lancia un innovativo mo-dello di supporto telematico per la prevenzione e la cura della pa-tologia diabetica. Un sistema di monitoraggio continuo, grazie alquale gli utenti possono accedere alle proprie informazioni sanitarieattraverso vari canali (SMS, Web, applicazioni per smartphone) econdividerle con medici e familiari.Questo ingegnoso sistema, vede l’elaborazione dei dati relativi ailivelli di glucosio o di altri indicatori medici del paziente e produceuna serie di analisi utili ai fini diagnostici e terapeutici. In caso di necessità manda automaticamente SMS o email di alertin modo da consentire alle strutture mediche di intervenire tem-pestivamente.

Maurizio Ferrante – Direttore Sanitario

Il progetto Extended Health rappresenta il primo coro-namento di una lunga fase di ricerca e sperimentazionedella Medicina Telematica. Questo progetto è volto allostudio della fattibilità, della compliance e dei risvoltieconomici dell’impiego di un sistema telematico nellagestione delle patologie diabetologiche, con l’obiettivodi delineare un nuovo modello organizzativo.

Riccardo Fragomeni – Responsabile ICT per la Medicina Telematica

Insieme alla Direzione Sanitaria e all’équipe della UOC diEndocrinologia, stiamo avviando in Ospedale la fase finaledel Progetto. Sarà la prova “sul campo”, di un nuovomodello organizzativo gestionale che funga da supportoai pazienti per l’autogestione della malattia e ai profes-sionisti per migliorare l’integrazione, la comunicazione,la cura e l’assistenza prestata.

[email protected]

Simona Frontoni – UOC di Endocrinologia e Malattie del Ricambio

Terminata la fase di sperimentazione,l’uso di questo sistema telematicoconsentirà il continuo aggiornamentodel medico sull’andamento dei pa-rametri del paziente, insostituibilein alcuni casi, come nelle donne dia-

betiche in gravidanza. Questo permetterà dierogare una prestazione puntuale e di elevato livello,nonché di evitare le lunghe liste di attesa dei centridiabetologici.

blici. Il nostro è il primo ospe-dale ad avere creato questo per-corso assistenziale condiviso tra“produttore” e “utilizzatore” perfavorire la fruizione delle cureda parte del paziente.

Il costo?Quello che si paga è la consu-lenza dello specialista in medi-cina trasfusionale e la presta-zione del medico che reinfondeil prodotto.

> SEGUE da pag. 18 Bellelli

MEDICINA TELEMATICA PER IL DIABETE

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Nella società odierna, il ricorso a procedure radio-logiche è sempre più frequente; recenti rapporti in-ternazionali indicano incrementi rispetto al passatoestremamente significativi. Tale fenomeno è dovutoda una parte alla maggiore sensibilità verso la curadella salute e della diagnosi precoce e dall’altra alladisponibilità di apparecchiature con tecnologia sem-pre più sofisticata. Il ricorso frequente a tali proce-dure ha aperto negli ultimi dieci anni nuove proble-matiche di radioprotezione, prontamente affrontatedai più autorevoli organismi internazionali attraver-so raccomandazioni e direttive atte a garantire latutela della popolazione dai rischi delle radiazioniionizzanti in ambito medico. In Italia tali direttivesono recepite dal D. Lgs.187/00 il cui scopo è quellodi garantire che la procedura radiologica sul pazien-te sia giustificata e ottimizzata dal punto di vistadella dose e della qualità. Tale obiettivo si raggiungecon la collaborazione interdisciplinare tra Medici

dell’Area Radiologica, Fisici medici e Tecnici Sanitaridi radiologia medica, come previsto dalla legge ecomporta il controllo periodico delle apparecchia-ture radiologiche, la selezione accurata della tecnicadi esecuzione di esame e le verifiche di rispondenzaa criteri di qualità stabiliti a livello internazionale.Generalmente gli esami di radiologia convenzionaleespongono i pazienti a bassi livelli di radiazionementre esami come la TAC o procedure di radiologiainterventistica espongono il paziente a livelli supe-riori: per tale motivo la legge in vigore prevede pro-grammi di garanzia di qualità ancora più stringenticome anche nel caso di esami radiologici su donnein gravidanza e su pazienti pediatrici. Va in ognicaso ricordato che quando un esame è adeguata-mente eseguito, il beneficio è indubbiamente dimolto superiore al rischio associato e pertanto l’ese-cuzione non deve essere fonte d’ansia ingiustificata,anche nei casi più delicati.

Direttore U.O.C.Fisica Sanitaria

di Luisa Begnozzi

RADIOATTIVITÀ E GESTIONE DEL RISCHIO

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di Stefania delle Canne

DirigenteUOC Fisica Sanitaria

IL TIMORE DELLE RADIAZIONI

L’incidente all’impianto nucleare di Fukushima,ha riportato alta l'attenzione sull'impatto dellaradioattività sull'ambiente e sulla salute del-l'uomo. Con l’evento in programma nell’ospe-dale FBF, l’Associazione Italiana di Fisica Me-dica vuole trattare insieme agli altri “stakehol-der” i temi di maggior interesse per la popo-lazione relativi alla radioattività e alla gestionedel rischio sanitario per la popolazione ad essaassociato. In particolare, oltre al rilascio dellaradioattività nell'ambiente e la contaminazionedella catena alimentare dovuta al “fall out” aseguito di un incidente nucleare, saranno di-

scussi anche i rischi sanitari associati all'im-piego di radionuclidi nelle altre attività umanee soprattutto sanitarie, presentando anchel'esperienza degli specialisti in fisica medica,che normalmente effettuano esami strumentalie valutazioni dosimetriche relative alla conta-minazione radioattiva e che nel contesto at-tuale si sono occupati anche di monitorarel’eventuale presenza di tale contaminazionenelle persone rientrate in Italia dal Giappone.

(Dott. Guido Petroli - Presidente AIFM - U.O. FisicaSanitaria IEO - Istituto Europeo Oncologico, MI)

L’ASSOCIAZIONE AIFM (Associazione Italiana di Fisica Medica) promuove il convegno “Radioattività e gestione del rischio” che si terrà nel nostro ospedale il 24 giugno p.v.

Giappone a rischio esplosione

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È stato presentato a Dublino (11-15 aprile) l’“European Va-lueprojects of the Brothers of St John of God”.L’Italia ha condiviso i suoi progetti promossi e già attivatidalla Provincia Lombardo-Veneta, dalla Provincia Romanae dalla FIF: • Programma di alfabetizzazione allo stile assistenziale di

San Giovanni di Dio• Dare visibilità allo stile di San Giovanni di Dio al di fuori

dei centri dell’ordine• Gestione carismatica – corso per l’intera dirigenza della

provincia e per i religiosi• Laboratorio di management carismatico• Il bilancio sociale nelle istituzioni Fatebenefratelli

CONFERENZA EUROPEA

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

FIF

Direttrice FIFFondazione

Internazionale Fatebenefratelli

di Giovanna D’Ari

Serata di gala condotta da Alessandro Cattelan con Michelle Hunziker a sostegno dei pro-getti di Doppia Difesa (Milano 30 marzo). Sono intervenute alla serata numerose personalità del mondo dello spettacolo che attra-verso la donazione di oggetti personali hanno attivato un’asta di beneficenza. Per gli entiFatebenefratelli ha partecipato Giovanna D’Ari. È possibile visionare il video sullo statodi avanzamento dei lavori sul sito della Fondazione Internazionale Fatebenefratelliwww.fondazionefatebenefratelli.it

Insieme per le vittime dello stalkingProsegue la collaborazione tra la Fondazione Doppia Difesa, l’Ospedale San Giovanni Calibita e la Fondazione Internazionale Fatebenefratelli per il progetto APE Accoglienza persone esposte

Il Congresso è stato progettato e realizzato anche con la collaborazione scientifica di:Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Internazionale Fatebenefratelli FIF

XXIII CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA MEDICINA ESTETICA

CONSIGLIO FIFIl 20 aprile si è riunito il consigliodi amministrazione della Fonda-zione Internazionale Fatebene-fratelli.Il consiglio, presieduto dal VicePresidente Fra Rudolf Knopp, hadiscusso un nutrito ordine delgiorno, in particolare è stato ap-provato il bilancio al 31 dicem-bre 2010 con relativa nota inte-grativa. I dati di bilancio hannoevidenziato che, pur nella diffi-cile congiuntura economica, so-no stati rispettati gli impegniverso terzi e mantenuto i livellioccupazionali. Le ore di forma-zione erogate nel 2010 sono sta-te 4.096 per un totale di 2.728partecipanti. I consiglieri hanno manifestatoapprezzamento per la nuova lastruttura del sito internet, passa-to da una gestione statica aduna interattiva. Nel corso dell’in-

contro sono stati illustrati anchei dati elaborati dalla Fondazionesull’attività formativa svolta dalpersonale dell’Ospedale Gene-ralizio dal 2006 al 2010, dati ri-chiesti dal Padre Priore Fra Be-nigno Ramos, per programmarele future attività formative in ra-gione di quanto già realizzato.Fra Rudolf Knopp unitamenteai consiglieri, presenti alla con-ferenza europea di Dublino, FraJesùs Etayo Arrondo, FraGiampietro Luzzato, Dr. Giovan-ni Roberti, Dr. Olivier Quenette,hanno illustrato la ricchezza deicontenuti emersi nell’incontro,soffermandosi sui poster pre-sentati dalle province europeescaturiti dalla riunione di Gra-nada del 2009 sulla Gestionecarismatica organizzata dallaFondazione Internazionale Fa-tebenefratelli.

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L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

DIAGNOSI PRECOCE DELLA MALATTIA RENALE

Il 10 marzo è stata celebrata la Vª giornata mondiale del rene

sotto l’egida della SIn (Società Italiana nefrologia) e della fIr

(fondazione Italiana del rene).

Il Centro di nefrologia e dialisi del nostro ospedale ha aderito

con entusiasmo a questa iniziativa. In ospedale è stato allestito

un punto informativo con distribuzione di materiale divulgativo

sulle malattie renali e sull’importanza della prevenzione: i locali

del day Hospital di nefrologia sono rimasti aperti dalle ore 9.00

alle 16.00. Sono state eseguite 76 visite con misurazione della

pressione arteriosa ed esame delle urine.

l’iniziativa è stata possibile grazie alla capacità organizzativa

e alla fattiva collaborazione di mari-

lena di Stefano, caposala della dia-

lisi, delle infermiere del day Hospital

di medicina e nefrologia, daniela

Coccia, daniela Cantarini e donatella

lena, dei volontari dell’aVof e

dell’allieva del Corso di laurea in

Scienze Infermieristiche federica

Biagi, che hanno partecipato attiva-

mente alla riuscita di questa giornata

con tutta la loro professionalità, sim-

patia ed umanità.

(di Maria Grazia Chiappini)

LA GIORNATA DEL RENE

Coordinatore scientifico AFaR Isola Tiberina ROMA

di Dario Manfellotto

AFaR

La riunione AFaR di presentazione dei nuovi borsistie delle attività di ricerca dell’anno corrente è di-ventata un appuntamento ormai fisso, una tradi-zione per il nostro Ospedale. Le borse di studio so-no “istituzionali” o frutto della generosa DonazioneMaggini.Quest’anno la riunione si è svolta il 22 marzo, nelleaule del nuovo palazzo dell’Ospedale, Centro SanBenedetto Menni. “Da sempre - ha sottolineato il Padre Priore, fra Be-nigno Ramos - i nostri ricercatori trovano nell'Ospe-dale Fatebenefratelli un luogo adatto per conciliareil loro lavoro con la spiritualità del carisma di SanGiovanni di Dio. Una sintesi che permette di darealla ricerca prodotta nella nostra struttura un valore

del tutto originale, puntando al miglioramento del-l'assistenza e alla umanizzazione delle cure”.Il Direttore generale, Carlo Maria Cellucci, ha ricor-dato che i ricercatori sono uno dei nostri più impor-tanti investimenti. Lavorano utilizzando la loro in-telligenza, la loro curiosità, la loro fantasia, tutte ca-pacità essenziali per fare buona ricerca. Nelle conclusioni il Direttore scientifico, Paolo MariaRossini, e il Coordinatore scientifico, Dario Manfel-lotto hanno ribadito la creazione di una rete di col-laborazione sempre più forte e stabile tra l’AFaR ele varie componenti dell'Ospedale (la Pastorale,l’équipe di Bioetica, il settore clinico e quello am-ministrativo, la Fondazione Fatebenefratelli e il Polodidattico).

INVESTIRE NELLA RICERCA

Obesità, diabete ed ipertensione colpiscono i reni in modo silenzioso sinoa giungere all’insufficienza renale cronica terminale, una patologia daicosti umani ed economici pesanti (il 3% della spesa sanitaria annuale inItalia). Nel nostro Paese ci sono 15 milioni di ipertesi, 5 milioni di diabeticie 10 milioni di obesi: il 10% di queste persone è affetto da una malattiarenale misconosciuta. La diagnosi precoce della malattia renale e la terapiaconservativa della nefropatia cronica è un obiettivo fondamentale per ral-lentare la progressione della malattia stessa e procrastinare l’inizio deltrattamento emodialitico che ha un enorme impatto psicologico sul pa-ziente ed un costo elevato per la società. Negli ultimi anni l’attività del no-stro Centro è notevolmente cresciuta e l’ambulatorio di Nefrologia è statoaffiancato dall’ambulatorio della Nutrizione Clinica e quello del Trapianto,dal Day Hospital Nefrologico e dai letti di degenza.

(di Maria Grazia Chiappini - U.O. Nefrologia e Dialisi)

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L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

La Farmacia esterna dell’Isola, anche que-st’anno mantiene la vocazione storica e ditradizione con i suoi abituali prodotti, fruttodel suo trascorso, basti pensare al callifugo,galenico d’eccellenza della Farmacia, ma purin questo solco, apre al nuovo per tenersi alpasso dei tempi, sempre attenta alle esigen-ze del malato da una parte e della sua polie-drica clientela dall’altra.In quest’ottica, ha portato, tra i prodotti tesiad alleviare la degenza del malato, la mano-

pola saponata. Questa semplice, innovativasoluzione permette a chi accudisce il pazien-te in degenza di curarne con miglior efficacial’igiene personale dando un immediato sen-so di fresco e pulito, ad un costo estrema-mente contenuto.Quest’anno, un’attenzione particolare, piùancora che nel recente passato, l’aperturaal cosmetico e all’estetica medica, proprioperché questa sembra essere sempre più lanuova frontiera del benessere individuale.

per un po’ di benessere

di Isabella Sementilli

Il progetto è una iniziativa dei dirigentimedici della Unità Operativa complessadi Patologia Clinica dell’Ospedale. Taleiniziativa tende a portare il Medico diLaboratorio a domicilio del paziente alfine di prestare una consulenza specia-listica senza che esso venga in ospedale.La consulenza di patologia clinica pre-vede oltre al prelievo ematico domici-liare anche un colloquio con il profes-sionista volto alla migliore preparazionedel paziente, alla valutazione delle ri-chieste ed alla loro eventuale integra-zione anche con indagini di 2° livello.Tutto ciò è finalizzato a preparare e con-sigliare il paziente in modo efficace edefficiente nella esecuzione delle indaginidi laboratorio e per fornire al clinico ri-chiedente risultati appropriati nella dia-gnosi e nel follow-up patologico.

Aree d’intervento• Biochimica ed immunochimica• Sierologia Virale• Ematologia ed emoglobinopatie• Biologia molecolare e citogenetica• Microbiologia generale• Studio poliabortività• Semiologia• Coagulazione ed immunoematologia

REFERENTI<Dr. Luchino Bonito 335.5883258

Pinciano – Parioli • Trieste • FlaminioDelle Vittorie • Centro Storico

Dr. Maurizio Cortesi 366.1035299Gianicolense • Monteverde • Portuense• Flaminio • Europa • Ostiense • Aurelio •

Cassia • Trionfale • Primavalle • Delle Vittorie • Centro Storico

<REFERENTIDr. Fabrizio Papa 347.3327034

Appio Latino • Appio Claudio • AppiaPignatelli • Ardeatino • Giuliano Dalmata • Ostiense • Europa •

Centro Storico

Dr. Mauro Rongioletti 339.7252975Nomentano • Somalia • Montesacro •

Talenti • Tiburtino • Pietralata • Ponte Mammolo • San Basilio

Collatino • Trieste • Centro storico

Dr. Gennaro Bruno 348.5637044Prenestino • Centocelle • Alessandrino • TuscolanoDon Bosco • Collatino •

Tiburtino • Centro Storico

PROGETTO MEDICINA DI LABORATORIO A DOMICILIO

Inizi

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Direttore della Farmacia Esterna

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Padre Priore

Pasqua DI RESURREZIONE: TEMPO DI RINASCITA NELL’OSPITALITÀ

L’ISOLA DELLA SALUTE > APRILE/MAGGIO 2011

di Fra Benigno Ramos

Si è da poco celebrata la Pasqua di Nostro Signore. La memoria della Resurrezione diCristo rappresenta per tutta la Chiesa e in particolare per noi che prestiamo servizio e assistenzaai malati un momento di grande speranza, il compimento di quella Salvezza che passa at-traverso la sofferenza e la croce.

In questo tempo che ci separa dalla Pentecoste, continuiamo a fare memoria di GesùCristo, morto e Risorto per tutti noi figli dell'unico Padre.

La malattia è un momento di particolare fragilità dell'uomo, in cui la persona si trovaad affrontare particolari prove legate alla sofferenza e al dolore non solo del corpo maanche dello spirito.

San Giovanni di Dio, Fondatore del nostro Ordine Ospedaliero, seppe cogliere, anziaccogliere, questa fragilità umana mettendosi al servizio dei sofferenti per amore di Dio.Questo Amore lo manifestò in maniera forte da essere considerato pazzo. Fu per questoricoverato e maltrattato, come tutti i malati di mente dell'epoca. Questo incontro con lasofferenza umana lo portò a dedicare la propria vita ad una particolare missione di Re-denzione: restituire umanità e dignità ai sofferenti e ai più bisognosi.

Anche noi oggi siamo chiamati a rinnovare quel carisma di Ospitalità ereditato dalnostro Fondatore, facendo del nostro servizio al malato un'occasione di rinascita non soloper i malati e i loro familiari che assistiamo, ma anche per noi stessi che mettiamo a lorodisposizione il nostro tempo e le nostre competenze, per partecipare a quell'opera di Sal-vezza che in questo particolare momento liturgico ricordiamo con la Pasqua di Resurre-zione.

L'augurio che desidero rivolgere a tutti è di vivere questo momento della lieta notiziadel Signore Risorto nella gioia che questa grande Speranza può donarci, affinché diventirealtà concreta e condivisa, e ci aiuti a vivere le esperienze umane, anche le più dolorose,alla luce del meraviglioso disegno della Pasqua eterna.

Il Padre Priore Fra Benigno Ramos, O.H.

Dona Salute con l’Uovo della Solidarietà

Si è conclusa positivamente l’iniziativa benefica“Dona Salute con l’Uovo della Solidarietà”, pro-posta dall’Ospedale con l’obiettivo di raccoglierefondi per finanziare e sostenere le Missioni nelmondo dei Fatebenefratelli.Fondamentale è stato il lavoro svolto giornalmen-te dalle volontarie dell’Avof, alle quali è rivoltoun sentito ringraziamento per la passione e ilcoinvolgimento dimostrato.

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Vita all’IsolaInserto della rivista Isola della Salute n. 30 > APRILE/MAGGIO 2011

Entrando nel chiostro della fontana deipesci, è visibile un’altra epigrafe marmo-rea, commemorativa della visita papaleche il Beato Giovanni Paolo II, fece il 5aprile del 1981. Sono passati trenta annida quell’incontro memorabile, avvenutoin occasione del Quarto Centenario dellapresenza dei Fatebenefratelli a Roma, co-me ricorda anche il documento marmo-reo. All’epoca dell’evento era Padre Ge-nerale Fra Pierluigi Marchesi e Fra RamonFerreró Priore del S. Giovanni Calibita. Fuuna lunga visita che si protrasse per tuttoil pomeriggio fino alla sera, una visita de-siderata e voluta dallo stesso Pontefice,che ha improntato la propria azione apo-stolica ad una costante attenzione all’uo-mo ed in modo particolare all’uomo chesoffre. Così scrisse Fra Ramon all’indo-mani dell’incontro. P. Marchesi in un pas-so del suo discorso di benvenuto si rivol-se al Papa con queste parole: «BeatissimoPadre […] questo peregrinare del Pastoreattraverso le comunità è per noi veramen-te un segno pasquale: che Dio passi an-cora attraverso le nostre case, per le stra-de di queste città degli uomini, e guiditutta la Chiesa verso una vera vita di Ri-surrezione». Come oggi, anche all’ora eratempo di Pasqua, ed il Papa Polacco, chesi presentò al mondo con qualche incer-tezza linguistica, ma che al tempo stessolo seppe conquistare, alla fine del suo di-

scorso esortò tutta la famiglia ospedaliera con paroleforiere di celebrativi e santificanti eventi: «Viviamola nostra vicenda terrena con questa speranza e conquesta prospettiva che dà alla nostra vita calma, se-renità interiore, pace profonda e fiducia, nella comunecertezza che in noi non c’è un briciolo di vita chenon sia destinato a risorgere con Cristo».

UNA VISITA CHE LASCIÒ IL SEGNO

Il 25 maggio sarà presente all’Isola il Camper attrezzato -itinerante nei principali nosocomi della città - per la divul-gazione dell’importanza dell’allattamento al seno. Pro-mossa dal Ministero della Salute in collaborazione conSIP (Società italiana pediatria), FIMP (Federazione italianamedici pediatrici), SIGO (Società italiana di ginecologia eostetricia), ACP (Associazione culturale pediatri), SIN (So-cietà italiana di neonatologia), FNCO (Federazione nazio-nale collegio ostetriche) l’iniziativa che avrà luogo sull’IsolaTiberina vedrà la partecipazione attiva del Dipartimentoper la salute della donna e del bambino del nostro ospe-dale diretto dal Prof. Elio Cirese.

FESTA DELLA MAMMA E DELL’ALLATTAMENTO AL SENO

Curia Generalizia

di Chiara Donati

Dona Salute con l’Uovo della Solidarietà

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Vita all’IsolaLA NOSTRA VOCEdi Fabio Spagnoli – Educatore SPDC

Il lavoro di mesi e mesi dei pazienti,coordinato dall’educatore e dai vo-lontari dell’SPDC, negli spazi e neitempi della riabilitazione di repartoha finalmente trovato e scelto ilgiorno in cui verrà presentata lamostra. È quindi molto importanteche ci veniate a trovare, siamo nel

Cortile delle Tartarughe il 7 giugno2011 dalle 09.00 di mattina alle14.00. Oltre ai nostri quadri esposti,e all’interpretazione da noi stessielaborata per spiegare sentimentied emozioni, avremo il piacere dipresentarvi altri manufatti di picco-lo artigianato.

EMOZIONI SU TELATerza edizione: 7 giugno 2011

Nel periodo primaverile i pazienti so-no ancor più carichi di voglia di usci-re dalle mura del SPDC in cui il lorodisagio li ha costretti a stare. L’esperienza che vi racconto è quelladi una ventenne universitaria chedalle aule accademiche si è ritrovatain Psichiatria. “Appena arrivata in questo repartoprovavo tristezza e delusione per ilmio comportamento. Mi sentivo co-stretta a stare in un luogo claustro-fobico, pieno di personaggi ambiguidai comportamenti irrazionali. Nelguardare però i volti degli altri pa-zienti mi sono resa conto di comepoteva essere il mio in quel momen-

to: era come il loro, stravolto. Nelprimo giorno di ricovero ero talmen-te assorta nei miei pensieri che nonmi sono accorta che fuori dalla fine-stra c’era il sole che illuminava tuttal’Isola Tiberina e il ponte. Quella vi-sione mi ha infuso un senso di anticatranquillità che mi sembrava total-mente assente nella stanza in cui mitrovavo. Il giorno successivo sonoriuscita a capire che quella anticatranquillità è presente a suo modoanche qui tra queste mura. Nell’os-servare come i pazienti dialogano,chiedono, discutono ed esprimonoaffetto all’educatore e agli infermierisono riuscita a percepire un rapporto

sereno e amorevole che va oltre ogni malattia.Si collabora per arrivare ad un obiettivo, quellodi riportare la luce alle persone che hanno dimen-ticato cosa sia il sole.”

Il 17 marzo 2011, festa del 150.mo anniversario dell’Unità d’Ita-lia, l’UOC di Radioterapia ha garantito la continuità terapeu-tica, consentendo a tutti i pazienti di sottoporsi alla quotidianafrazione di trattamento. Ciò grazie alla disponibilità del personale

a prestare servizio in un giorno festivo, in nome di un principio

universalmente condiviso di attenzione e disponibilità verso il pa-

ziente. ma per non far passare senza alcuna traccia un giorno così

importante per il paese, è stato organizzato in reparto un pranzo

tutto tricolore. oltre alle stoviglie colorate, sulla tavola troneggia-

vano lasagne verdi, mozzarella di bufala, pomodori, finocchi e in-

salata. Il vino era rigorosamente rosso. Questa piccola iniziativa

è stata molto apprezzata da tutto il personale, che ha espresso la

volontà di ripetere questi momenti di semplice e gioiosa convi-

vialità. In radioterapia è un motto condiviso quello di offrire a

chiunque un sorriso, una stretta di mano, una parola affettuosa; il

clima disteso e cordiale viene molto apprezzato dai pazienti che

trovano anche molto comodo poter utilizzare una fascia oraria che

va dalle 8.00 alle 21.00, caso unico per qualsiasi struttura pubblica

o convenzionata in Italia.

(di Luca Marmiroli - Direttore U.O.C. Radioterapia)

150.mo in Radioterapia

DOMENICA NIGRELLI

È andata recentemente in pensioneDomenica Nigrelli dopo ventitrè anni di attività nella Fondazione Fatebenefratelli. Tutti i colleghi augurano a Mimma un futuro sereno!

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I programmi dettagliati sono consultabili sul sito www.fondazionefatebenefratelli.it

Programma iniziative MAGGIO 2011 02 Ultima lezione “Corso OSS (Operatore Socio Sanitario) Cod. SIMON 17397 (A)” - SALA VERDE - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina04 Corso ECM residenziale rivolto a 60 partecipanti di tutte le professioni “Bioetica Clinica: La cura e la responsabilità” SALA ASSUNTA - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina06-07-08-09-10-11 Quarta settimana didattica Scuola M.E - Hotel Cavalieri Hilton (nei gg. 06, 07, 08) - POLO DIDATTICO – Piazza Oderico Da Pordenone 3 (nei gg. 09, 10, 11)07 Corso residenziale rivolto ai medici CORSO ARTRO RM SPALLA U.O.C. Radiologia - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina07-08 segue 3° anno - “Scuola Counselling” POLO DIDATTICO P.zza Oderico da Pordenone, 307-14-21-28 segue 2° anno 2010/11 - “Scuola di Assistente di Studio Odontoiatrico” SALA VERDE - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina11 segue Corso ECM 1° Laboratorio di Bioetica e Medicina Narrativa – “La medicina narrativa in ospedale” - SALA ROSSA - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina12 segue “Incontri multidisciplinari di senologia” SALA ROSSA - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina11-12-13 segue Corso rivolto al personale amministrativo dipendente dell’Ospedale “S. Giovanni Calibita” “Management delle Organizzazioni Sanitarie e Gestione Carismatica” Curia Generalizia FBF, Via della Nocetta, 263

17-18 Corso aziendale ECM “Corso di Formazione in Triage” NUOVA SEDE FIF, Lungotevere De’ Cenci, 520 segue 3 ° incontro corso residenziale ECM - “Incontri di Fisica Medica“ SALA VERDE - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina24 Corso aziendale ECM rivolto a tutte le professioni “CORSO BLS-D (Rianimazione cardiopolmonare di base e defibrillazione precoce)” - SALA VERDE - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina25 segue corso aziendale ECM - “La cura del paziente psichiatrico acuto: percorsi clinico assistenziali diagnostici in SPDC” SALA VERDE - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina30 Corso residenziale rivolto ai medici, infermieri, infermieri pediatrici, ostetriche/ci - Seminari di Aggiornamento in Neonatologia 2011 SALA ASSUNTA - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

Corsi di preparazione al parto:DAL 13 MAGGIO AL 15 LUGLIO - CORSO PREPARTO SETTIMANALE VENERDÍ DALLE ORE 18,00 ALLE ORE 20,00 - SALA VERDE - Osp. “S. G. Calibita” Isola TiberinaDAL 23 MAGGIO AL 18 LUGLIO - CORSO PREPARTO SETTIMANALELUNEDÍ DALLE ORE 18,00 ALLE ORE 20,00 - SALA VERDE - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

Ma g g i o 2 0 1 1

Un filmato sulla Famiglia di San Giovanni di DioAlla Famiglia di San Giovanni di Dio è dedicato il nuovo filmato voluto dal Padre Generale. Presentato lo scorso 12 marzo in Curia Generalizia annuncia e argomenta l’Anno dedicato ai confratelli, ai collaboratori e a quanti operano a vario titolo nelle strutture dei Frati Ospedalieri nel mondo. Il filmato – realizzato dall’Ufficio Stampa FBF – è disponibile attualmente in nove lingue: francese, inglese, spagnolo, tedesco, italiano, polacco, portoghese, vietnamita, coreano. Per informazioni: 06.66.04.981

Page 28: I IO G A L’isola della salute E L Bimestrale della Curia ... · F a t e b e n e f r a t e l li F r a D o n a t u s F o r k a n Priore Generale Editoriale Continuiamo a servire…

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Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute

che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997

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AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle finalità destinatarie della quota del cinque per mille dellʼIRPEF, il contri-buente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente. Il contribuente ha inoltre la facoltà di indicare anche il codice fiscaledi un soggetto beneficiario. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle finalità beneficiarie.

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Finanziamento della ricerca sanitaria

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Finanziamento della ricerca scientifica e della università

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Sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI a norma di legge che svolgono una rilevante attività di interesse sociale

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