I Giochi Atletici

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iochi Atletici Di Roma

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I Giochi Atletici . Di Roma. Archeologia del movimento Le Olimpiadi antiche Le Olimpiadi moderne. - PowerPoint PPT Presentation

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I Giochi Atletici

Di Roma

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Archeologia del movimento

Le Olimpiadi antiche

Le Olimpiadi moderne

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Il termine SPORT ha una lunga storia, trae origini dal termine latino

“DEPORTARE” che tra i suoi significati aveva anche quello di “uscire fuori

porta”, cioè “uscire dalle mura cittadine” per dedicarsi alle attività

sportive. Da questo termine derivano il Francese “desporter”, lo Spagnolo

“deportar” e l’inglese “disport”, abbreviato nel XVI sec. in SPORT

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ETA’ PREISTORICA

ATTIVITA’ FISICA PRINCIPALMENTE LEGATA ALLA SOPRAVVIVENZA (caccia, difesa personale da uomini e animali etc.) Nel XIX secolo molte scoperte di esempi di arte rupestre sono state effettuate in Francia, per esempio a Lascaux, in Africa ed in Australia, hanno dimostrato nei tempi preistorici, venissero effettuate CERIMONIE RITUALI che comportavano un'attività fisica dei partecipanti. Alcuni di questi ritrovamenti sono stati fatti risalire ad almeno 30.000 anni fa.Illustrazioni dell'età della pietra che ritraggono uomini nuotare e tirare con l'arco sono state ritrovate nel deserto libico. I graffiti stessi sono una dimostrazione dell‘interesse degli uomini delle caverne per attività che non fossero direttamente legate alla ricerca di cibo e alla sopravvivenza, ma che possiamo definire invece come svago.

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Planimetria di Olimpia

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Olimpia antica

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Plastico di Olimpia antica in cui spicca il Tempio di ZEUS

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Olimpia

LEONIDAION più grande edificio di Olimpia destinato ad ospitare gli stranieri

HERAION la più antica costruzione Templare

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Olimpia

Gli atleti che intendevano partecipare ai giochi dovevano allenarsi all’interno del GINNASIO per un mese

PALESTRA

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PHILIPPEION: tempietto circolare in stile Ionico

Olimpia

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OlimpiaPalestra di Olimpia antica

Ricostruzione di Olimpia antica

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Lo Stadio era lungo 211 metri e largo 32 metri

Lo Stadio di Olimpia ai

giorni nostri

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Olimpia Tempio di Zeus

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L’ingresso dello stadio di Olimpia

antica

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• L'origine delle Olimpiadi antiche è avvolta nel mito. La storia non ci dà dati certi sulla nascita e sugli istitutori della manifestazione, mentre il mito ci lascia l'imbarazzo della scelta. Una delle versioni tradizionali ci racconta del giovane Pelope, sacrificato agli Dei dal padre, e di Giove che, impietosito, gli ridonò la vita. Pelope celebrò l'avvenimento con una festa e con una serie di competizioni di lotta, pugilato e corsa. Da allora, siamo nel 1700 a.C., i Giochi si ripeterono occasionalmente, per poi finire quasi per scomparire nel corso dei secoli.

Le Olimpiadi Antiche

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Mille anni dopo Pelope, nel 784 a.C. il Re di Ifito dopo aver conquistato l'Elide seppe dell'antica tradizione dei Giochi e fece così celebrare a Olimpia, nel 776 a.C. i "Giochi dell'Olimpico Giove". I Greci dimostrarono subito grande entusiasmo per l'Olimpiade, che divenne così un avvenimento fisso, da ripetere ogni quattro anni. Le proposte di una cadenza annuale caddero per l'enorme impegno nell'organizzazione e per le grandi spese.

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Le Olimpiadi divennero perfetta espressione della cultura greca, che attribuiva grande importanza alla fisicità. L'educazione alla formazione del corpo, le gare, le sfide, erano incoraggiate non solo per rendere i giovani forti e pronti alla guerra, ma anche per dare loro la forza di sostenere le fatiche della vita. Forza del corpo e forza dello spirito.

In occasione dei giochi olimpici venivano rappresentate, opere di grandi drammaturghi, si tenevano gare di poesia e si donavano alle divinità statue votive.

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Le Olimpiadi raggiunsero una tale importanza che durante il loro svolgimento pare si sospendessero tutte le guerre “Pace Olimpica”. In realtà i Greci non parlarono mai di “pace” ma di “IMMUNITA”. Tale era il prestigio di tale manifestazione che negli 11 Sec. (292 edizioni), in cui durarono i Giochi (776 a.C. 393 d.C.) la tregua o immunità fu violata solo due volte.

Nel mese precedente ai Giochi gli atleti e i tifosi al loro seguito potevano raggiungere Olimpia passando attraverso tutti i territori godendo di una sorta di immunità. Il territorio di Olimpia era considerato SACRO. Al seguito degli atleti si organizzavano imponenti pellegrinaggi (tifosi, avventori, delegazioni sportive etc.), tutto questo costituiva un’ingente fonte di ricchezza per tutta l’Elide. I Giochi si tenevano sempre tra la metà di AGOSTO e la metà di SETTEMBRE e duravano 5 GIORNI:

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Per poter partecipare alle gare bisognava essere cittadini Greci, di condizione libera e non aver subito condanne. Gli atleti gareggiavano nudi, per non avere l'ingombro dell'abito e perché la competizione sportiva rappresentava un momento di estrema purezza. Momento al quale le donne non potevano né partecipare né assistere, visto che per loro era vietato nella maniera più assoluta persino l'ingresso nel luogo delle esibizioni. Tutti gli atleti si riunivano 1 mese prima dei Giochi nella Valle dell’Alfeo per gli allenamenti e prima di essere ammessi alle gare venivano esaminati da 10 anziani gli Hellanodices (giudici di gara) che ne vagliavano i requisiti. Gli atleti abitavano in una specie di villaggio Olimpico che comprendeva anche le strutture sportive per gli allenamenti, bagni e sale per i massaggi. La dieta era alquanto sostanziosa (c.a 3 Kg. Di carne a persona per la sola cena).

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La PRIMA GIORNATA era dedicata esclusivamente alla cerimonia di apertura che si apriva con un pomposo corteo (hellanodices, delegati delle polis, gli atleti e infine gli allenatori). Il corteo si ammassava intorno alla statua di ZEUS, dove venivano sacrificati 2 tori, faceva seguito il giuramento solenne di tutti gli atleti.

La SECONDA GIORNATA vedeva lo svolgimento delle gare di corsa, corsa di velocità “Stadio” (c.a. 200 metri) (corrispondeva alla lunghezza dello stadio), corsa di mezzofondo “diaulos” (c.a. 400 metri), corsa di “dolichos” (dodici giri dello stadio) (c.a. 5000 metri).

I GIOCHI SEGUIVANO SEMPRE UN PROGRAMMA FISSO:

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La TERZA GIORNATA era riservata al “pugilato” (gli atleti combattevano con guantoni irti di bullette di piombo che spesso erano causa di incidenti mortali), alla “lotta” e al “pancrazio” (lotta libera molto cruenta dove erano ammessi tutti i tipi di colpi, tranne i morsi e l’accecamento).

La QUARTA GIORNATA era dedicata agli sport equestri: le corse dei carri e quelle con i cavalli (su un percorso di 10 Km.). Gli sport equestri erano gli spettacoli più nobili e che riscuotevano enorme successo. Spesso venivano ingaggiati a pagamento FANTINI E AURIGHI. spettacoli che riscuotevano enorme successo e godevano di grande prestigio.

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La QUINTA GIORNATA era dedicata allo svolgimento del pentathlon, una gara composta da 5 gare (lungo,giavellotto, corsa, disco, lotta). Dopo ogni specialità solo i migliori potevano accedere alla prova successiva, cosicché alla fine i due più forti si trovavano di fronte nella lotta. Lultima manifestazione era la corsa con le armi che aveva un contenuto più spettacolare che agonistico.

Il giorno successivo all’ultima giornata di Giochi era dedicato alla cerimonia di chiusura con la solenne incoronazione con rami di ULIVO SELVATICO di tutti i vincitori nel TEMPIO DI ZEUS con un sacrificio di più di 100 buoi.

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La decadenza dei Giochi avvenne in modo decisivo con la conquista Romana.

Le Olimpiadi antiche si svolsero fino al 393 d. C. quando l'imperatore Teodosio, su esplicita richiesta del vescovo di Milano, decise di sopprimere l'evento sportivo. Le Olimpiadi, infatti, con il passare dei secoli si erano trasformate profondamente, avevano perso l'iniziale spirito sportivo ed erano diventate, un po' alla volta, un immenso giro di affari nel quale regnava incontrastata la corruzione .

Gli ATLETI divennero dei veri e propri “professionisti”, mantenuti dallo Stato e gli ALLENATORI degli “usurai”, in quanto la loro occupazione primaria era quella di vendere gli atleti al prezzo più alto possibile, e spesso vendevano e compravano anche le vittorie …..

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Vaso François, su cui è raffigurato una delle gare dei più antichi agoni sportivi greci, quelli svoltisi in occasione dei funerali di Patroclo, narrati da Omero nel XXIII canto dell’Iliade.

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Le discipline sportive greche sono documentate nella loro totalità da vasi greci figurati, che tuttavia, con l’eccezione delle anfore panatenaiche (di cui è qui esposta quella splendida del ceramografo Lydòs), non rappresentano le gare che si svolgevano nel corso degli agoni sportivi, bensì si riferiscono all’attività preparatoria degli atleti nelle palestre dei ginnasi.

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ROMANII ROMANI concepivano l’attività fisica diversamente dai Greci (forza, bellezza, armonia), per loro lo sport era una componente fondamentale nella formazione morale e fisica dei soldati. Gli allenamenti effettuati dai giovani romani al Campo Marzio comprendevano l’equitazione, il tiro con l’arco, la lotta, il lancio del giavellotto, la scherma, la corsa con le armi etc. ed erano finalizzati alla formazione del FUTURO GUERRIERO. Dal I sec. d.C. le nuove condizioni politiche e sociali favorirono una vita fondata sull’ozio e sul divertimento con il fine di rendere più bello e forte il corpo.

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In linea generale, i ROMANI amavano lo sport più come spettatori che come protagonisti, erano incapaci di vedere gli aspetti educativi e morali dell’esercizio fisico, è per questo motivo che gli “AGONI – giochi competitivi dei Greci” nella cultura romana, diventarono “LUDI CIRCENSI – giochi di spettacolo”.I Ludi Romani, nati come celebrazioni in onore degli Dei, divennero occasione di svago e opportunità per sfogare emozioni e impulsi violenti per gli oltre 150.000 disoccupati a carico dello Stato. Questa politica veniva utilizzata dai governanti per controllare gli umori e sventare intrighi e rivolte di un popolo ozioso. Da qui il famoso motto “PANEM ET CIRCENSES” (pane e spettacoli circensi). La mancanza di nutrimento e la noia sono spesso deleteri per la pace sociale.

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SCENICI: si svolgevano in teatro (prime forme di spettacolo teatrale).

CIRCENSI: spettacoli che si svolgevano nei circhi.

GLADIATORI: si svolgevano negli Anfiteatri, il più famoso dei quali era il Colosseo o Anfiteatro Flavio.Spesso erano manifestazioni cruente il cui scopo era lo spargimento di sangue e, alla fine la morte dei protagonisti. I gladiatori, perlopiù prigionieri di guerra, criminali, e condannati a morte, iniziavano gli allenamenti sotto l’esperta guida di ex gladiatori, fino ad arrivare al momento in cui erano pronti per entrare nell’arena. Le lotte gladiatorie spesso terminavano con la morte dell’atleta sconfitto. L’unica possibilità di salvezza era legata alla capricciosa generosità dell’imperatore. Gli spettacoli erano organizzati a spese di candidati a cariche pubbliche con scopi propagandistici.

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Con una capacità di 250.000 posti, il CIRCO MASSIMO era indubbiamente il più importante di Roma ed anche dell’Impero. Nell'arena, si svolgevano le corse dei carri, con dodici quadrighe (cocchi a quattro cavalli) che compivano sette giri intorno alla spina centrale tra le due mete. Vi si svolgevano, inoltre, le NAUMACHIE (battaglie navali): l'arena del Circo Massimo veniva inondata con le acque del Tevere e venivano simulati combattimenti navali.

CIRCO MASSIMO

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Le dimensioni del Circo Massimo erano eccezionali: lungo 621 m e largo 118 m.

CIRCO MASSIMO OGGI

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I primi 3 piani costituiti da arcate inquadrate da semicolonne, il quarto piano e' scompartito da lesene e vi erano inseriti i pali che sorreggevano il grande velario a spicchi per riparare gli spettatori dal sole.

Arena 76 mt. Per 43 mt.

TEATRO FLAVIO o COLOSSEO

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DISTRIBUZIONE SPAZI INTERNI

VELARIUM: SISTEMA DI TELONI CHE RIPARAVA DAL SOLE GLI SPETTATORI

Rovine sotterranei

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ARENA PODIUM: alto muro di 5 mt. Su cui si ergevano ampi gradini con sedute in legno riservato a Senatori e magistrati; quest’ ultimo ospitava anche l’ imperatore, i dignitari di corte e le sacerdotesse in palchi speciali in marmoMEANIUM PRIMUM destinato alle alte cariche militari dello stato MEANIUM SECUNDUM riservato alle fasce medie della popolazione MEANIUM SUMMUM destinata alla plebe e alle donne