I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

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I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana” Antonio Bonetti Nota 8/2016 - Luglio 2016 F4R Lab www.bonetti4reforms.com

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I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia:

la priorità “agenda urbana”

Antonio Bonetti

Nota 8/2016 - Luglio 2016

F4R Labwww.bonetti4reforms.com

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OBIETTIVI E LIMITI DELLA NOTA

Obiettivi:� presentare in termini generali la programmazione 2014-2020 dei Fondi Strutturali conriferimento all’Italia,� proporre un focus tematico su quelle priorità di intervento che riguardano la c.d. “agendaurbana”, sia per la centralità delle città europee e italiane nel dibattito sulle strategie di rilanciodella crescita economica, sia per il fatto che tali priorità costituiscono una rilevante fonte didella crescita economica, sia per il fatto che tali priorità costituiscono una rilevante fonte difinanza pubblica aggiuntiva per gli Enti Locali.

Antonio Bonetti

N.B. La Nota è stata chiusa il 1 Luglio, rivedendo una precedente versione datata 12 giugno 2016

Limiti:� non viene presentata la programmazione generale di tutti i Fondi Strutturali e di InvestimentoEuropeo (Fondi SIE),� non vengono approfondite le analisi inerenti la struttura e il budget dei PO regionali (inparticolare vengono trascurati i POR FSE).

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SEZIONI DELLA NOTA

Sezione 1. Politiche europee e Fondi SIESezione 2. La programmazione dei Fondi Strutturali in ItaliaSezione 3. La priorità “agenda urbana” in ItaliaSezione 4. Struttura e importanza dell’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europeadei Fondi SIE

Antonio Bonetti

dei Fondi SIE

Allegato I – Il “PON Governance e Capacità Istituzionale”Allegato II - La struttura del POR FESR LazioAllegato III – Il Piano Nazionale della Ricerca 2015-2020 e l’ “agenda urbana”Allegato IV – Il “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e lasicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”

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Sezione 1. POLITICHE EUROPEE E FONDI SIE

Il Reg. (UE, Euratom) N. 966/2012 – il nuovo regolamento finanziario sui fondi dell’UE - ha fattofinalmente maggiore chiarezza sui metodi di esecuzione del bilancio.

L’esecuzione del bilancio dell’UE è disciplinata dal Titolo IV del Regolamento 966/2012. In particolare, l’art.

1.1. I metodi di esecuzione del bilancio dell’UE

Antonio Bonetti

L’esecuzione del bilancio dell’UE è disciplinata dal Titolo IV del Regolamento 966/2012. In particolare, l’art.58 distingue chiaramente fra:1. gestione diretta. L'implementazione dei Programmi è gestita direttamente da:- Direzioni Generali e Servizi della Commissione. - Delegazioni dell’UE (presso Paesi Terzi).- Agenzie esecutive, di diretta emanazione della Commissione;2. gestione concorrente. Le funzioni di gestione finanziaria e di esecuzione degli interventi sono affidate adAmministrazioni nazionali e regionali degli Stati Membri (formalmente il Regolamento indica gli SM);3. gestione indiretta.

Per maggiori indicazioni sui legami fra politiche europee, bilancio dell’UE eFondi SIE si veda la Nota 3/2016 “Ratio, obiettivi e strumenti dei FondiStrutturali 2014-2020” disponibile sulla sezione “Open Library” del sito.

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1.2. Programmi e fondi “a gestione concorrente”

Il Reg. (UE, Euratom) N. 966/2012 ha chiarito meglio quali sono le politiche e i Fondi “a gestioneconcorrente”.

Tradizionalmente come Fondi “a gestione concorrente” venivano indicati i Fondi “a finalitàstrutturale” (Fondi Strutturali della politica di coesione, fondi per lo sviluppo rurale, fondi per lastrutturale” (Fondi Strutturali della politica di coesione, fondi per lo sviluppo rurale, fondi per lapesca).

Ora vengono inclusi fra i fondi “a gestione concorrente” anche:- gli interventi nel settore dell’immigrazione e della tutela dei richiedenti asilo;- altri interventi nel settore libertà, sicurezza e giustizia (art. 175 del regolamento finanziario) *.

Antonio Bonetti

(*) Questo è il motivo, ad esempio, per cui parte degli interventi del complessoFondo per l’Asilo, le Migrazioni e l’Integrazione (FAMI) è realizzatotramite Programmi Nazionali. Il Programma Nazionale FAMI è gestito dalMinistero dell’Interno e si può scaricare dal sito web di questo Ministero.

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Politiche interne -Fondi

dell’UE

Programmi/fondi “tematici”

Strumenti finanziari

1.3. Politiche interne e sovvenzioni dell’UE a gestione diretta e “a gestione concorrente”

Fondi “a gestione diretta”

dell’UE“tematici”

Fondi SIE

Fondi “a gestione concorrente”

Sovvenzioni

Altri Fondi (FAMI, FEAD) e alcune linee di finanziamento

del I Pilastro della PACAntonio Bonetti

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1.4. La politica di coesione e il legame logico dei Fondi SIE con “Europe 2020”

I Fondi Strutturali (FESR e FSE) anche nella programmazione in corso sono gli strumenti piùimportanti nell’ambito dei finanziamenti “a gestione concorrente” dell’UE (*).Da un lato, essi, continuano ad essere il principale strumento della politica di coesione economica,sociale e territoriale dell’UE (politica regionale europea). Al contempo, essi sono stati pensati come ilprincipale strumento di sostegno agli investimenti produttivi della strategia “Europe 2020”.

Antonio Bonetti

Non a caso, tutti i Fondi richiamati sopra – FESR, FSE, FEASR e FEAMP - vengono indicati comeFondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) ed inoltre vengono disciplinati da un soloregolamento-quadro (o regolamento generale) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE (GUUE) neldicembre 2013.

(*) Il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) è stato istituito nel1975 e nel tempo è diventato il principale strumento della politica di coesione.Il Fondo Sociale Europeo (FSE), previsto già nei Trattati di Roma del 1957, èstato formalmente reso operativo nel 1963.

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1.5. Il legame logico dei Fondi SIE con “Europe 2020”: i fattori che lo determinano

Europe 2020 Politiche strutturali (Fondi SIE)Politiche strutturali (Fondi SIE)

Programmazione top-down e base normativa informata a obiettivi e flagship initiatives della strategia “Europe 2020”

Antonio Bonetti

a obiettivi e flagship initiatives della strategia “Europe 2020”

Obiettivi delle politiche strutturali coerenti con quelli della strategia “Europe 2020” (Obiettivi Tematici dei Fondi SIE)

Concentrazione “tematica” e vincoli sull’allocazione delle risorse del FESR e del FSE

Impostazione della specifica strategia per l’innovazione ex RIS3

(*) Per RIS3 (Regional Innovation Smart Specialisation Strategy) si intende un nuovo approccio allaformulazione delle strategie nazionali/regionali per la ricerca e l’innovazione volta a renderle più coerenti con lastrategia europea per la competitività e anche con i “punti di forza” dei contesti regionali.

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1.6. Le politiche strutturali e i Fondi SIE 2014-2020

Fondi SIEFondi SIE

Fondi Strutturali (FESR – FSE)

Politiche strutturaliPolitiche strutturali

Politica regionale per le regioni NUTS II

Fondo di Coesione

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale

Fondo Europeo per le Attività Marittime e la Pesca (FEAMP)

Politica regionale per SM con RNL/ab. < 90% Media UE

Misure per lo Sviluppo Rurale

Misure della Politica Comune per la Pesca

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Investimenti in favore della crescita e

dell’occupazione

Cooperazione transfrontaliera

Circa 313,3 Miliardi di Euro, di cui il 52,5% per

le regioni “meno sviluppate”

1.7. Obiettivi della “politica di coesione” (art. 89 del Reg. (UE) N. 1303/2013)

Antonio Bonetti

Obiettivi

Cooperazione interregionale

Cooperazione Territoriale Europea (CTE)

Cooperazione transnazionale

(*) Qui si fa riferimento agli obiettivi generali della ‘politica di coesione’ nella programmazione 2014-2020 che nonvanno confusi con gli Obiettivi Tematici (OT).

Programmi monofondoFESR per cui sono stati stanziati circa 9 Miliardi

di Euro

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Regioni meno sviluppateRegioni il cui PIL pro-capite è inferiore al 75% della media del PIL dell’UE-27

1.8. Le “categorie di regioni” (copertura geografica dei Fondi con riferimento all’Italia)

1 BasilicataCalabria

CampaniaPugliaSicilia

Antonio Bonetti

Regioni più sviluppateRegioni il cui PIL pro-capite è superiore al 90% della media del PILdell’UE-27

Regioni in transizioneRegioni il cui PIL pro-capite è compreso fra il 75% e il 90% della media del PIL dell’UE-27

2

3 Le 11 regioni e le due Province Autonome del

Centro Nord

AbruzzoMolise

Sardegna

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2.1. Politica di coesione: i fondi disponibili per l’Italia

Il budget di circa 325 Miliardi di Euro (a prezzi 2011) della politica di coesione 2014-2020 equivale a circa 350 Miliardi aprezzi correnti che si distribuiscono fra i vari Paesi in base a diversi parametri (in primis la popolazione concentrata nellearee più arretrate degli Stati Membri).Alle regioni più arretrate dell’UE è stato destinato – anche per effetto dell’intervento specifico nei Paesi più arretrati delFondo di Coesione – circa il 70% delle risorse.

Sezione 2. LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI IN ITALIA

Fondo di Coesione – circa il 70% delle risorse.L’Italia è il secondo beneficiario dei fondi della politica di coesione 2014-2020, dopo la Polonia (beneficiaria, tuttavia, anchedei finanziamenti del Fondo di Coesione). L’Italia riceverà fino al 2020 oltre 32,8 Miliardi di Euro (9,4% del montantetotale).Le cinque regioni “meno sviluppate” del Paese (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) potranno contare su circa22,3 Miliardi di Euro (69,3% del montante totale di Fondi assegnati all’Italia).

N.B. Il negoziato con la Commissione Europea non è stato facilissimo, nonostante la proposta di Accordo di Partenariatofosse stata preceduta da un documento strategico molto innovativo e interessante denominato “Metodi e obiettivi per un usoefficace dei Fondi comunitari 2014-2020”, che aveva di fatto avviato il processo di programmazione in Italia su impulsodell’allora Ministro per la Coesione Fabrizio Barca.

Antonio Bonetti

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2.2. La programmazione in Italia (un quadro sintetico)

Categoria diRegioni

Regioni Indice del PIL procapite 2014(Italia=100) *

Programmi Regionali

Regioni meno sviluppate Basilicata 68,6 1 POR FESR / 1 POR FSE

Calabria 59,5 1 POR Plurifondo

Campania 61,4 1 POR FESR / 1 POR FSE

Puglia 61,6 1 POR Plurifondo

Sicilia 61,2 1 POR FESR / 1 POR FSE

Regioni in transizione

Molise 68,5 1 POR Plurifondo

Abruzzo 86,2 1 POR FESR / 1 POR FSE

Sardegna 70,7 1 POR FESR / 1 POR FSE

Regione più sviluppate11 Regioni e 2 Province Autonome del Centro-Nord

- 13 POR FESR13 POR FSE

Dati di fonte SVIMEZ: SVIMEZ, Rapporto SVIMEZ 2015 sull’economia del Mezzogiorno, Il Mulino, 2015, p. 91

Antonio Bonetti

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I documenti che caratterizzano l’approccio strategico dei Fondi SIE sono il Common Strategic Framework (CSF) cheinteressa tutti i Fondi SIE, a livello europeo, e gli Accordi di Partenariato (AdP), a livello di Stati Membri (gli artt. 9-17del regolamento-quadro disciplinano CSF e Accordi di Partenariato).L’Accordo di Partenariato (AdP) dell’Italia è stato approvato dalla Commissione con Decisione di esecuzione il 29 ottobre2014 e, come già accennato, prevede un framework strategico imperniato sugli 11 Obiettivi Tematici dei Fondi SIE.

2.3. Accordo di Partenariato (AdP) dell’Italia

L’AdP interessa tutte le regioni italiane suddivise nelle tre categorie previste dai regolamenti (v. slide 2.26), che solo in parterispecchiano realmente l’enorme divario inter-regionale interno. ISTAT e SVIMEZ stimano che nel 2014, fatto 100 il PILpro-capite dell’Italia, l’Indice del Trentino Alto Adige è pari a 141,7, mentre quello della Calabria è pari a 59,5. Di poco

L’Accordo che copre tutti i Fondi SIE ha una dimensione finanziaria consistente. Il contributo europeo ammonta a poco piùdi 42 Miliardi di Euro, a cui va aggiunto il cofinanziamento nazionale.Il pacchetto finanziario dei Fondi Strutturali (FESR e FSE) ammonta a circa 31,119 Milioni di Euro, al netto del contributodi circa 1,1 Miliardi per l’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea.

pro-capite dell’Italia, l’Indice del Trentino Alto Adige è pari a 141,7, mentre quello della Calabria è pari a 59,5. Di pocosuperiori sono gli Indici di Sicilia (61,2), Campania (61,4) e Puglia (61,6).L’ultima regione “meno sviluppata”, la Basilicata registra un Indice pari a 68,6, ma nella precedente programmazione nonera collocata nella categorie delle regioni “più povere”.La “questione meridionale”, purtroppo continua ad essere un problema grave. Nel 2014 l’Indice del PIL pro-capite per tuttele otto regioni del Mezzogiorno storico è stato pari a 63,9.

Antonio Bonetti

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2.4. Programmazione top-down dei Fondi SIE 2014-2020

Strategia “Europe 2020”Quadro Strategico Comune (QSC)

Regolamento-quadro e regolamenti verticali sui Fondi SIE

Livello UE

Accordo di Partenariato (AdP)*

11 PO Nazionali (PON)

POR FESR regionaliPOR FSE regionali

Livello nazionale

Livello regionale

(*) L’AdP interessa tutti iFondi SIE ed è imperniatosu 11 Obiettivi Tematici (OT)

Antonio Bonetti

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2.5. La struttura dell’Accordo di Partenariato (I)

L’Accordo di Partenariato (AdP), come è ben noto, è strutturato in:- Priorità tematiche: gli 11 Obiettivi Tematici (OT) previsti dal Quadro Strategico Comunesui Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) e dai Regolamenti sui Fondi SIE,- Priorità territoriali,- Priorità orizzontali.

Le priorità territoriali sono (*):� Aree urbane (si veda la Sezione 3 di questa Nota),� Aree interne.

N.B. Le “aree interne” interessate dalla strategia sono state concertate fra Governo e Regioni, a seguito di un lavorotecnico metodologicamente ineccepibile, e sono riportate sul sito web dell’Agenzia per la Coesione Territoriale (ex DPS).

(*) La sezione specifica dell’AdP sulle priorità territoriali richiama anche lestrategie macroregionali dell’UE e le strategie relative ai bacini marittimiche interessano l’Italia.Antonio Bonetti

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2.6. La struttura dell’Accordo di Partenariato (II)

FONDI

OT 1 Ricerca, Sviluppo tecnologico e innovazione FESR *** FEASR

OT 2 Agenda digitale FESR *** FEASR

OT 3 Competitività dei sistemi produttivi FESR *** FEASR FEAMP

OT 4 Energia sostenibile e qualità della vita FESR *** FEASR FEAMP

OT 5 Clima e rischi ambientali FESR *** FEASR

OT 6 Tutela dell'ambiente - Risorse culturali e ambientali FESR *** FEASR FEAMP

OT 7 Mobilità sostenibile di persone e merci FESR *** *** ***

OT 8 Occupazione *** FSE FEASR FEAMP

OT 9 Inclusione sociale e lotta alla povertà FESR FSE FEASR ***

OT 10 Istruzione e formazione FESR FSE FEASR ***

OT 11 Capacità istituzionale e amministrativa - AT FESR FSE *** ***

Antonio Bonetti

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2.7. L’allocazione dei Fondi Strutturali per OT e categorie di regioni (I)

Obiettivi tematici

Regioni più sviluppate

Regioni in transizione

Regioni meno sviluppate

Totale (a)

Val. ass. Val. % Val. ass. Val. % Val. ass. Val. % Val. ass. Val. %

OT 1 Ricerca, Sviluppo tecnologico e innovazione 909,3 12,5 177,4 13,6 2.266,0 10,6 3.352,7 11,2

OT 2 Agenda digitale 348,9 4,8 85,9 6,6 1.410,8 6,6 1.845,6 6,1

OT 3 Competitività dei sistemi produttivi 809,1 11,1 219,7 16,8 2.546,6 11,9 3.575,4 11,9

OT 4 Energia sostenibile e qualità della vita 773,0 10,6 132,1 10,1 2.233,5 10,4 3.138,6 10,4

OT 5 Clima e rischi ambientali 97,0 1,3 23,3 1,8 691,6 3,2 811,9 2,7

OT 6 Tutela dell'ambiente- Risorse culturali e OT 6 Tutela dell'ambiente- Risorse culturali e ambientali 131,4 1,8 75,6 5,8 2.134,7 9,9 2.341,7 7,8

OT 7 Mobilità sostenibile di persone e merci 0,0 0,0 0,0 0,0 2.473,5 11,5 2.473,5 8,2

OT 8 Occupazione 1.846,5 25,4 193,0 14,8 2.047,0 9,5 4.086,5 13,6

OT 9 Inclusione sociale e lotta alla povertà 974,1 13,4 143,2 10,9 2.184,5 10,2 3.301,8 11,0

OT 10 Istruzione e formazione 1.258,9 17,3 210,0 16,1 2.647,1 12,3 4.116,0 13,7

OT 11 Capacità istituzionale e amministrativa - AT 134,7 1,8 47,8 3,7 821,5 3,8 1.004,0 3,3

Totale risorse per categoria di Regioni 7.282,9 100,0 1.308,0 100,0 21.456,8 100,0 30.047,7 100,0

Assistenza tecnica 285,2 - 42,4 - 743,7 - 1.071,3 -

Totale generale 7.568,1 1.350,4 22.200,5 31.119,0(a) Comprensivo del FESR e del FSE e al netto del FEASR e del FEAMP.

Fonte: elaborazioni SVIMEZ su dati Agenzia per la Coesione TerritorialeSVIMEZ, Rapporto SVIMEZ 2015 sull’economia del Mezzogiorno, Il Mulino, 2015, p. 387Antonio Bonetti

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2.8. L’allocazione dei Fondi Strutturali per OT e categorie di regioni (II)

La tabella riportata prima evidenzia che il pacchetto finanziario dei Fondi Strutturali, al netto delfinanziamento specifico per l’Assistenza Tecnica alle Autorità di Gestione, si divide come segue:1. per quel che concerne le macro-categorie territoriali, le regioni più sviluppate raccolgono il 24,2% delcontributo dell’UE, quelle in transizione il 4,4% e quelle meno sviluppate il 71,4%;2. per quel che concerne gli OT, quelli su cui si concentra maggiormente il contributo dell’UE sono l’OT 10Istruzione e formazione (13,7% delle risorse UE), l’OT 8 Occupazione (13,6%), e l’OT 3 Competitività deisistemi produttivi (11,9%). Molto rilevante è anche la concentrazione finanziaria sull’OT 1 Ricerca einnovazione (11,2% del totale delle risorse UE) e sull’OT 9 Inclusione sociale (11% del totale).

Il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e il Fondo Europeo per le Attività Marittime e laPesca (FEAMP) non intervengono in tutti gli OT. Complessivamente il loro budget è il seguente:� FEASR: 10, 430 Miliardi di Euro, dei quali oltre 4 Miliardi sono allocati sull’OT 3;� FEAMP: 537,3 Milioni di Euro (*).

(*) L’attuazione del FEASR si basa su 21 PSR regionali e 2 Programmi NazionaliL’attuazione del FEAMP si basa su un Programma Nazionale.Antonio Bonetti

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2.9. La strategia per le aree interne nell’ambito dell’Accordo di Partenariato (I)

Le sfide territoriali per CLLD/LEADER individuate nell’AdP sono: (i) migliorare il disegno el’implementazione delle politiche a favore di specifiche aree; (ii) promuovere una maggiore qualità dellaprogettazione locale; (iii) promuovere con flessibilità il coordinamento delle politiche (v. AdP, p.664).

Alcune specifiche sfide interessano le “aree interne”, che si caratterizzano per il fatto di essere:� a una distanza significativa dai principali “centri di offerta di servizi” (*);� dotate di risorse culturali e naturali rilevanti (e, sovente, sotto-utilizzate);� estremamente diversificate.

L’AdP delinea una strategia che, fondamentalmente, qualifica le “aree interne” come aree a forte rischio dispopolamento. L’AdP, infatti, stabilisce che “per contrastare e invertire i fenomeni di spopolamento inqueste aree si intende agire attraverso progetti di sviluppo locale …, integrati da un intervento nazionalevolto ad assicurare alle comunità coinvolte un miglioramento dei servizi essenziali di istruzione, salute emobilità” (v. AdP, p. 690).

(*) I Centri di Offerta di Servizi sono definiti come “quel Comune, o aggregato di Comuni confinanti, ingrado di offrire simultaneamente: tutta l’offerta scolastica secondaria, almeno un ospedale di sedeDEA di I livello, almeno una stazione ferroviaria di categoria silver” (v. UVAL, Strategia Nazionaleper le Aree Interne: definizione, obiettivi, strumenti e governance, Materiali UVAL N. 31, 2014, p. 24)

Antonio Bonetti

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2.10. La strategia per le aree interne nell’ambito dell’Accordo di Partenariato (II)

L’obiettivo centrale della SNAI, in sostanza, è l’inversione dei trend demografici negativi checaratterizzano le aree interne. Vengono individuati cinque obiettivi intermedi (v. slide successiva) chevengono perseguiti tramite due classi di azioni (strumenti):1. Progetti di Sviluppo Locale, da focalizzare sui seguenti temi (v. AdP, p. 692):� Tutela del territorio e comunità locali,� Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile;� Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile;� Sistemi agro-alimentari e sviluppo locale;� Risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile,� Saper fare e artigianato.2. Adeguamento della qualità/quantità dell’offerta di servizi essenziali. Tali servizi vengonoindividuati in quelli che definiscono i “diritti di cittadinanza” essenziali di una comunità, ossia serviziscolastici, servizi sanitari essenziali (pronto-soccorso, emergenze punti parto, trasfusioni) e sistemi dimobilità (interni ed esterni) di qualità accettabile.

Definizione delle c.d. “aree interne”: il Comitato per le Aree Interne hastimato che queste coprono 4.261 Comuni, interessando circa il 23% dellapopolazione italiana, come rilevata dal Censimento della Popolazione 2011.

Antonio Bonetti

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2.11. La “logica di intervento” della strategia per le aree interne

Azioni (strumenti)

Adeguamento dell’offerta di servizi essenzialiProgetti di sviluppo locale

Obiettivo Finale

Obiettivi Intermedi

Fonte: UVAL, Strategia Nazionale per le Aree Interne: definizione, obiettivi, strumenti e governance,Materiali UVAL N. 31, 2014, p. 13

Inversione dei trend demografici

� Aumento del benessere pro-capite dei residenti� Aumento dell’occupazione� Riutilizzazione del capitale territoriale� Riduzione dei costi sociali legati alla de-antropizzazione� Rafforzamento dei fattori di sviluppo locale

Antonio Bonetti

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2.12. Ambiti tematici (11) di riferimento per impostare strategia per le aree interne (e per i PSL dell’approccio LEADER)

1. Sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali,2. Sviluppo della filiera dell’energia rinnovabile (produzione e risparmio energia),3. Turismo sostenibile,4. Cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità (animale e vegetale),4. Cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità (animale e vegetale),5. Valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali,6. Valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio,7. Accesso ai servizi pubblici essenziali,8. Inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali,9. Riqualificazione urbana con la creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità,10.Reti e comunità intelligenti,11. Diversificazione economica e sociale connessa ai mutamenti nel settore della pesca.

Fonte: Accordo di Partenariato, pp. 665-666

Antonio Bonetti

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2.13. I Programmi Operativi per l’attuazione dell’Accordo di Partenariato

Programmi Operativi (PO)

PO Regionali (POR)18 POR FESR18 POR FSE

3 POR Plurifondo3 POR Plurifondo(Calabria, Molise e Puglia)

PO Nazionali (PON)

Antonio Bonetti

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2.14. Logica a cascata degli strumenti giuridici che disciplinano i Fondi SIE e dei relativi livelli di programmazione strategica (struttura dei POR)

Quadro Strategico ComuneRegolamenti

� Obiettivi Tematici (11)

� Priorità di Investimento

Accordo di Partenariato

� Risultati Attesi (Obiettivi Specifici dei POR)

� Azioni

I regolamenti verticali sul FESR e sul FSE prevedono 30 Priorità di Investimento per ilFESR e 24 per il FSE.Antonio Bonetti

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Macro-categorie PON Fondi

Tutte le macro-categorie di regioni

Governance e capacità istituzionale FSE, FESR

Città Metropolitane FSE, FESR

Per la scuola FSE, FESR

Inclusione sociale FSE

Garanzia Giovani (Iniziativa Occupazione FSE + fondi allocati

direttamente sul bilancio

2.15. I PON

Garanzia Giovani (Iniziativa Occupazione Giovani)

direttamente sul bilancio dell’UE

SPAO* FSE

Regioni in transizione e regioni meno sviluppate

Imprese e competitività FESR

Ricerca e Innovazione FSE, FESR

Regioni meno sviluppateInfrastrutture e reti FESR

Cultura FESR

Legalità FSE, FESR

* PON SPAO – PON Sperimentazione Politiche Attive del Lavoro

Antonio Bonetti

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2.16. La dotazione finanziaria dei PON

PONVA

(mln di Euro)Quota di ogni

PON (%)

PON Città Metropolitane 588 5,5

PON Cultura 368 3,5

I PON nazionali hanno una dotazione finanziaria complessiva di quasi 10,7 Miliardi di Euro (escluso il cofinanziamentonazionale), pari a circa il 34,3% del montante complessivo di Fondi Strutturali a disposizione per il settennio. I due PONcon il budget più elevato sono PON Imprese e Competitività e PON Infrastrutture e Reti.

PON Cultura 368 3,5

PON Governance e Capacità Istituzionale 584 5,5

PON Imprese e Competitività 1.776 16,7

PON Inclusione 827 7,8

PON Infrastrutture e Reti 1.383 13,0

PON Iniziativa Occupazione Giovani 1.135 10,6

PONLegalità 283 2,7

PON per la Scuola 1.615 15,1

PON Ricerca e Innovazione 926 8,7

PON Sistemi di politiche attive per l'occupazione 1.181 11,1

Totale 10.666 100,0

Antonio Bonetti

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3.1. Il dibattito su “agenda urbana” e “smart cities” in Italia

L’agenda urbana, come sviluppata nell’ambito dei PO, riprende ovviamente le indicazioni del regolamento-quadro e, soprattutto, quelle dell’art. 8 del regolamento FESR, oltre che i risultati delle riflessioni teoriche edelle sperimentazioni di nuovi servizi in ambito urbano degli ultimi anni (a questo tema la Commissione ha

Sezione 3. LA PRIORITÀ “AGENDA URBANA” IN ITALIA

dedicato negli anni recenti diverse Comunicazioni).Fra i filoni di ricerca/contributi più significativi si segnalano:� la “Carta di Lipsia” sulle città sostenibili;� la “Carta di Toledo” sulla rigenerazione urbana;� l’agenda territoriale 2020 dell’UE (v. la slide che segue);� lo studio “The city of tomorrow” e la Comunicazione della Commissione sulla “agenda urbana”: The urbandimension of EU policies. Key features of an urban agenda, COM (2014) 490 finale del 18 luglio 2014

N.B. Almeno il 5% delle risorse del FESR, nella programmazione 2014-2020, deve essere allocato per la priorità orizzontale “agenda urbana”Antonio Bonetti

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3.2. L’agenda urbana europea

Le sei priorità dell’agenda territoriale 2020 dell’UE

1. Promuovere uno sviluppo equilibrato e policentrico del territorio europeo,2. Incoraggiare lo sviluppo urbano nelle città, nelle aree rurali e in altre specifiche aree territoriali,3. Promuovere l’integrazione nelle regioni “funzionalmente omogenee” transfrontaliere e transnazionali,4. Assicurare la competitività globale delle regioni,5. Migliorare la connettività territoriale5. Migliorare la connettività territoriale6. Connettere i valori ecologici, paesaggistici e culturali delle regioni.

N.B. Lo studio “The city of tomorrow” e la Comunicazione della Commissione sulla “agenda urbana” sintetizzano l’approcciodell’UE allo sviluppo sostenibile delle città in questi termini:“European cities should be:� Places of advanced social progress,� Platforms for democracy, cultural dialogue and diversity,� Places of green, ecological or environmental regeneration,� Places of attraction and engines of economic growth.”

Antonio Bonetti

Va anche tenuto conto dei lavori del Partenariato Europeo per l’Innovazione “Smart Cities and Communities”. I PEI sono particolari strumenti per sostenere la ricerca in Europa.

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3.3. La “Dichiarazione di Riga” (giugno 2015): nuovo impulso all’agenda urbana europea

Il 9 e 10 giugno 2015, sotto l’egida della Presidenza lettone dell’UE, il consiglio informale dei ministriresponsabili delle politiche territoriali ed urbane dell’UE riunito a Riga, ha sottoscritto la Dichiarazione diRiga “Verso un’agenda urbana europea” che conferma la necessità di porre ancora di più le città al centrodelle politiche territoriali dell’UE.

L’agenda urbana, non a caso, rientra tra le priorità della presidenza olandese dell’UE (presidenza inL’agenda urbana, non a caso, rientra tra le priorità della presidenza olandese dell’UE (presidenza incorso), che ha raggiunto un risultato importante nel perfezionamento dell’agenda urbana dell’UE il 30maggio 2016, con la ratifica del “patto di Amsterdam”.

Su impulso del Consiglio informale di Riga, è stato deciso di dare corso a dei “partenariati” per accelerarel’agenda urbana, composti da esperti della Commissione, degli Stati Membri, delle città e di rappresentantidella società civile. Il loro compito è quello di definire dei concreti piani di azione.Uno strumento importante per finanziare azioni innovative nelle politiche urbane è stato individuato nellaIniziativa Urban Innovative Actions di cui si parla più avanti.

Antonio Bonetti

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3.4. Il “patto di Amsterdam” (30 maggio 2016)

Il recente Consiglio informale dei Ministri dei Paesi dell’UE responsabili per le questioni regionali eurbane sulla c.d. “agenda urbana europea” (tenutosi ad Amsterdam il 30 maggio scorso) ha stabilito – conla ratifica del “patto di Amsterdam” - che l’agenda urbana europea dovrà essere portata avanti sullabase di 12 partenariati che si occuperanno di altrettante aree tematiche prioritarie per lo sviluppodelle città, ossia: 1) integrazione dei migranti e dei rifugiati, 2) qualità dell'aria, 3) povertà urbana, 4)alloggi, 5) economia circolare, 6) posti di lavoro e competenze professionali nell'economia locale, 7)alloggi, 5) economia circolare, 6) posti di lavoro e competenze professionali nell'economia locale, 7)adattamento ai cambiamenti climatici, 8) transizione energetica, 9) uso sostenibile del territorio esoluzioni fondate sulla natura, 10) mobilità urbana, 11) transizione digitale, 12) appalti pubblici innovativie responsabili.Fra questi 12 partenariati, 4 sono già stati avviati. Si tratta di quelli che si occupano delle seguenti aree tematiche:• integrazione dei migranti e dei rifugiati (coordinato dalla città di Amsterdam),• qualità dell'aria (coordinato dall’Olanda),• alloggi (coordinato dalla Slovacchia),• povertà urbana (coordinato dal Belgio e dalla Francia).

Antonio Bonetti

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3.5. Smart cities, agenda urbana e gli interventi specifici del FESR (artt. 7-9 del Reg. FESR)

Art. 7 – Sviluppo urbano sostenibile

(i) Il FESR sostiene lo sviluppo urbano sostenibile, tenendo anche conto dell’esigenza di promuovere i collegamenti tra aree urbane e rurali, (ii) il FESR interviene attraverso:- gli Investimenti Territoriali Integrati (art. 36 del regolamento generale);- un Programma Operativo (PO);- un Asse di un PO.

Art. 9 – Rete di sviluppo urbano

Art. 8 – Urban Innovative Actions

La Commissione istituisce una Rete di Sviluppo Urbano perpromuovere lo sviluppo di competenze in materia di politicheurbane, la creazione di reti e lo scambio di conoscenza e buonepratiche fra le autorità urbane.

La Commissione sulla base dell’art. 8 ha lanciato un’azione innovativa indicata come Urban Innovative Actions (UIA)

Antonio Bonetti

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3.6. La priorità “agenda urbana” in Italia (I)

A livello europeo e nazionale l’agenda urbana muove dalla consapevolezza che le città sono sia attrattoridelle migliori risorse mobili, sia il centro di molteplici problematiche.

In Italia il dibattito sulle “smart cities” è molto vivace da diversi anni e si interseca con quello sulla riformadel sistema istituzionale e della Pubblica Amministrazione.L’agenda urbana per la programmazione in corso è ampiamente tratteggiata nell’AdP e,L’agenda urbana per la programmazione in corso è ampiamente tratteggiata nell’AdP e,fondamentalmente, interessa:� le 10 città metropolitane individuate con legge nazionale (*) e le 4 città metropolitane individuate dalleRegioni a Statuto speciale (Cagliari, Catania, Messina e Palermo), per le quali interverrà il ProgrammaOperativo Nazionale Città Metropolitane (PON “Metro”),� le città medie e i poli urbani regionali (in primo luogo capoluoghi di provincia e di regione), chebeneficeranno dei POR regionali cofinanziati dal FESR e dal FSE.

(*) Le Città Metropolitane stabilite dalla “legge Del Rio” sono: Genova, Torino, Milano, Venezia,Firenze, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria

Antonio Bonetti

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3.7. La priorità “agenda urbana” in Italia (II)

La “riforma Del Rio” (L. 56/2014) imprime una forte accelerazione ai processi di riformadell’ordinamento istituzionale, prevedendo fra le altre cose:� leggi di riordino regionali (sin qui solo Lazio e Molise non hanno provveduto ad emanarle),� l’istituzione delle Città metropolitane (14, a cui corrispondono ben 1.357 Comuni che raccolgono quasi22 milioni di abitanti). Il relativo Statuto è stato approvato da 9 delle 14 Città metropolitane (mancanoVenezia e le 4 Città metropolitane delle regioni a statuto speciale);Venezia e le 4 Città metropolitane delle regioni a statuto speciale);� l’adozione da parte di queste di Piani Strategici (fin qui solo Firenze, Bologna e Torino si sono dotatedi questo strumento).La “riforma Del Rio”, pertanto, potrà essere attuata soprattutto grazie a:� PON “Città Metropolitane”,� PON “Governance e Capacità istituzionale” (si veda l’ampio Allegato I),� il Programma complementare di azione e coesione per la governance dei sistemi di gestione econtrollo 2014-2020 (approvato con Delibera CIPE n. 114/2015 del 23 dicembre 2015).

N.B. Potrà essere utile per gli Enti Locali italiani anche valorizzare delle specifiche iniziative dell’UE che interessanole aree urbane, in particolare URBACT e Urban Innovative Actions.

Antonio Bonetti

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PON Città Metropolitane

Agenda urbana europeaAgenda urbana europea(“patto di Amsterdam”)(“patto di Amsterdam”)

3.8. I principali finanziamenti dell’UE per l’attuazione dell’“agenda urbana” in Italia

Agenda urbana:i principali finanziamenti europei

per l’attuazione in Italia

PON Città Metropolitane

PON Inclusione sociale

Iniziativa “Urbact”

Iniziativa “Urban Innovative Actions”

(*) Vanno anche considerati gli interventi delle Regioni finanziabili con i POR FESR regionali (sisegnalano, in particolare, gli OT 4, 5 e 6 dell’AdP). In merito si veda l’Allegato II

Antonio Bonetti

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POR FESRPON “Per la scuola”

1. LIFE2. INTERREG EUROPE

3. Programmi di Cooperazione Transfrontaliera

Accessibili per le città dell’intero Paese

3.9. Altri finanziamenti per l’attuazione dell’“agenda urbana” in Italia

PON “Legalità”PON “Cultura”

Altri finanziamentiPON “Per la scuola”

Accessibili solo per città delle regioni “in ritardo di

sviluppo”

Antonio Bonetti

Programma Nazionale FAMI

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3.10. Finanziamenti per la ricerca e attuazione dell’“agenda urbana” in Italia

1. Horizon 2020

Pilastro II LEIT ICT (*)

Pilastro III

SC 1 – HealthSC 3 – Energy

SC 4 – Smart Transport

Smart living e domotica (IoT per la casa)

Pilastro III“Societal Challenges”

SC 4 – Smart TransportSC 6- Europe in a changing

world

2. Piano Nazionale della Ricerca 2015 - 2020(PNR 2015-2020)

In particolare, le “aree”:9. Smart communities

12. MobilitàAntonio Bonetti

(*) I LEIT (Leadership in Enabling and Industrial Tchnologies) sono uno dei tre strand del II Pilastro. Sul

PNR 2015-2020 si veda l’Allegato III

PEI su “Smart Cities & Communities”

Page 38: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

3.11. Partenariato Europeo per l’Innovazione “Smart Cities and Communities”

I Partenariati Europei per l’Innovazione (PEI) sono particolari strumenti sperimentali volti a rafforzarel’orientamento alla ricerca e all’innovazione del sistema socio-economico europeo lanciati nell’ambito dell’IniziativaFaro “Unione dell’Innovazione” della strategia “Europe 2020”. I PEI che sono stati lanciati sono:� Invecchiamento attivo,� Produttività e sostenibilità del sistema agricolo,� Smart Cities and Communities,� Acqua,� Acqua,� Materie prime.

Il PEI Smart Cities and Communities era stato approvato nel 2011 con un budget di 87 milioni e con lamissione di contribuire a ridurre i consumi energetici nelle aree urbane. L’anno seguente questo PEI è stato varatoufficialmente con una missione più ampia (il PEI, da quel momento, si occupa anche di ICT e di sistemi di trasporto)e con un budget più elevato (365 Milioni di Euro). Attualmente, è in corso una consultazione pubblica sul civicengagement in Europa promossa da questo PEI. Per chi voglia partecipare, si può consultare lo “EuropeanManifesto on Citizen Engagement” ed esprimere dei pareri cliccando sui seguenti link:https://eu-smartcities.eu/node/2949https://eu-smartcities.eu/content/citizen-focus-prepares-manifesto-citizen-engagement-be-launched-november-23rd-2016-brussels

Antonio Bonetti

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3.12. Le priorità della “agenda urbana” recepite dal PON “Città Metropolitane” (I)

Gli obiettivi specifici dell’agenda urbana (e del PON “Città Metropolitane”) sono:� Ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e gli utilizzatori delle cittàutilizzando tecniche e metodi innovativi, anche legate allo sviluppo dei servizi digitali (paradigma“smart cities”);� Promozione di pratiche e di progetti di inclusione sociale per la popolazione e i� Promozione di pratiche e di progetti di inclusione sociale per la popolazione e iquartieri in condizioni di disagio, attraverso la riqualificazione degli spazi e la previsione di servizie percorsi di accompagnamento.Il PON Città Metropolitane, indirettamente, avrà una funzione servente importante sia rispetto allaattuazione della riforma ex L. 56/2014 (“riforma Del Rio”), sia rispetto alla formulazione dei PianiStrategici Metropolitani (piani triennali di cui si dovranno dotare le Città Metropolitane).

Antonio Bonetti

(*) Va anche segnalata, a titolo di completezza l’istituzione “Fondo per l’attuazione del Programmastraordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie”, gestito dallaPresidenza del Consiglio dei Ministri, con una dotazione di 500 milioni/€ per l’anno 2016. QuestoFondo, ai sensi dell’art. 1, commi 974 – 978 della Legge 208/2015 (legge di stabilità per il 2016) finanziail “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferiedelle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia” (v. Allegato IV).

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3.13. Le priorità della “agenda urbana” recepite dal PON “Città Metropolitane” (II)

I drivers (tre stabiliti a livello nazionale e uno da ciascuna Amministrazione regionale) dello sviluppourbano sostenibile individuati nell’AdP sono:� Ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e per gli utilizzatori delle città,� Pratiche e progetti per l’inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree equartieri disagiati,� Rafforzamento della capacità delle città di potenziare i segmenti locali di filiere produttive globali,� Rafforzamento della capacità delle città di potenziare i segmenti locali di filiere produttive globali,� Driver specifico stabilito da ogni regione (soprattutto con riferimento agli OT 5 e 6).

Il PON “Città Metropolitane” (PON Metro) interviene direttamente sui primi due drivers, ma nonsugli altri due, sui quali invece intervengono le Regioni con i POR FESR regionali.In particolare, sul terzo driver intervengono le azioni dei POR FESR di cui all’OT 3 “Competitività delleimprese”, mentre sul quarto intervengono le azioni di cui agli OT 5 e 6 dell’AdP (*) .

Antonio Bonetti

(*) Per quanto concerne il Lazio si ricorda la positiva esperienza, nella programmazione 2007-2013,dei PLUS. Il Programma Piano Locale Urbano di Sviluppo (PLUS) è stato attuato nell’ambitodel POR FESR 2007-213 dopo la sua riprogrammazione di medio termine. (www.pluslazio.eu)

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3.14. Il PON Città metropolitane (I)

Il Programma Operativo Nazionale plurifondo Città Metropolitane 2014-2020 (PON“Metro”), approvato dalla Commissione Europea il 14 luglio 2015, ha una dotazione finanziaria di oltre892 milioni di Euro di cui 446 a valere sul Fondo di Sviluppo Regionale (FESR) e 142 sul Fondo SocialeEuropeo (FSE), cui si aggiungono 304 milioni di cofinanziamento nazionale.Come già rilevato, esso tiene ampiamente conto del processo di revisione dei poteri istituzionali in Italiaex L. 56/2014.

Il PON Metro interviene con tassi di contribuzione differenziati a seconda della categorie di regioni incui ricadono le Città Metropolitane (*) e, come emerge dalla slide 3.14, concentra sull’Asse 2“Sostenibilità Urbana” (FESR) la quota maggiore delle risorse (35,6%).

L’Autorità di Gestione è l’Agenzia per la Coesione Territoriale, ma le città interessate sarannoindividuate quali Autorità Urbane (AU), ai sensi dell’art.7 del regolamento FESR, venendo ad assumereil ruolo di Organismo Intermedio (OI). La delega investe direttamente di responsabilità i sindaci dei 14Comuni capoluoghi di Città metropolitane e costituisce conditio sine qua non per la piena operativitàdel PON.

(*) La quota di partecipazione dei Fondi SIE è pari al 75% per le Città che ricadono nelleregioni “meno sviluppate” e al 50% nelle altre aree.Antonio Bonetti

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3.15. Il PON Città metropolitane (II)

Il PON Metro “si inserisce nel quadro dell’Agenda urbana nazionale e delle strategie di sviluppourbano sostenibile delineate dall’Accordo di Partenariato”.

“L’area interessata dal PON si riferisce al massimo al territorio delle Città metropolitane, coninterventi più mirati su porzioni di questi territori e in particolare sul territorio del Comunecapoluogo” (*).capoluogo” (*).

“Il PON Metro interviene per sostenere, con modelli di intervento comuni, specifiche e determinateazioni prioritarie che compongono una strategia unificante a livello nazionale per le Cittàmetropolitane, affrontando congiuntamente e in modo coordinato alcune delle sfide che interessanotali contesti territoriali”.

Fonte: Commissione Europea - Italia, “PON Città metropolitane”, Codice Identificativo: CCI 2014IT16M2OP004

(*) Sul testo ufficiale del PON Metro (v. p. 2) viene specificato che l’area territoriale di riferimentoè la Città metropolitana limitatamente alle azioni immateriali legate all’agenda digitale e ad azionidi inclusione sociale cofinanziate dal FSE. Gli altri interventi del PON sono circoscritti al territoriodel Comune capoluogo.Antonio Bonetti

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3.16. Il PON Città metropolitane (III)

Il Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020 prevede interventi neisettori dell'agenda digitale, dell'efficienza energetica, della mobilità sostenibile, del disagio abitativo edell’inclusione sociale (i quattro Assi operativi, a cui si aggiunge l’Asse di assistenza tecnica).Il PON “Metro”, pertanto, prevede non solo azioni inerenti PA digitale, tecnologie digitali per migliorarei servizi urbani e sistemi di trasporto urbano organizzati meglio e meno inquinanti, ma anche interventidi contrasto della povertà materiale e di riduzione della marginalità estrema attraverso l’Asse 3 e l’Asse4, concentrando le azioni su due gruppi target:4, concentrando le azioni su due gruppi target:� individui senza fissa dimora,� comunità emarginate (rom e altri alloggiati nei “campi nomadi”).

Questo PON, quindi, presenta rilevanti sinergie potenziali con un altro PON che interessa l’interoterritorio nazionale, ossia il PON “Inclusione sociale”, PON di cui è Autorità di Gestione il Ministerodel Lavoro e delle Politiche Sociali.Gli Assi operativi di questo PON sono: 1. Sostegno per l’inclusione attiva, 2. Innovazione sociale, 3.Economia sociale, integrazione e antidiscriminazione, 4. Capacità amministrativa e azioni di sistema.

Antonio Bonetti

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3.17. Il PON Città metropolitane (IV)

Assi OT ex AdP Fondi SIE Budget (Euro)Distribuzione

per Assi (in %)

Agenda digitale (FESR) OT 2 FESR 151.982.830,0 17,0

Sostenibilità urbana (FESR)

OT 4 FESR 318.288.000,0 35,6

Servizi per l'inclusione sociale (FSE)

OT 9 FSE 217.193.592,0 24,3

Infrastrutture per l'inclusione sociale (FESR)

OT 9 FESR 169.751.580,0 19,0

Assistenza tecnica (FESR)

FESR 35.717.332,0 4,0

892.933.334,0 100,0

Antonio Bonetti

Page 45: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

3.18. La struttura del PON Città metropolitane (I)

Assi Ob. Specifici (AdP) Azioni

1. Agenda digitale metropolitana (FESR)

1.1. Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili (agenda digitale)

1.1.1 Adozione di tecnologie per migliorare i servizi urbani dellasmart city

2.1 Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle

2.1.1 Illuminazione pubblica sostenibile2.1.2 Risparmio energetico negli edifici pubblici

2. Sostenibilità dei servizi pubblici e della mobilità urbana (FESR)

energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad usopubblico

2.1.2 Risparmio energetico negli edifici pubblici

2.2. Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane

2.2.1 Infomobilità e sistemi di trasporto intelligenti2.2.2 Rinnovamento e potenziamento tecnologico delle flottedel TPL2.2.3 Mobilità lenta2.2.4 Corsie protette per il TPL e nodi di interscambio modale

Antonio Bonetti

(continua)

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3.19. La struttura del PON Città metropolitane (II)

Assi Ob. Specifici (AdP) Azioni

3. Servizi per l'inclusione sociale (FSE)

3.1 Riduzione del numero di famiglie in condizioni di disagio abitativo

3.1.1 Azioni integrate di contrasto alla povertà abitativa

3.2 Riduzione dellamarginalità estrema e interventi di inclusione

3.2.1 Percorsi di accompagnamento alla casa per le comunitàemarginate3.2.2 Servizi a bassa soglia per l'inclusione dei senza dimora o

(segue)

interventi di inclusione 3.2.2 Servizi a bassa soglia per l'inclusione dei senza dimora oassimilati

3.3. Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale

3.3.1 Sostegno all’attivazione di nuovi servizi in aree degradate

4. Infrastrutture per l'inclusione sociale (FESR)

4.1 Riduzione del numero di famiglie in condizioni di disagio abitativo4.2. Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale

4.1.1 Realizzazione e recupero di alloggi4.2.1 Recupero di immobili inutilizzati e definizione di spaziattrezzati da adibire a servizi di valenza sociale

Antonio Bonetti

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3.20. Principali obiettivi quantificati del PON Città metropolitane

Priorità ObiettiviAgenda digitale

70% dei Comuni delle Città Metropolitane con servizi pienamente interattivi50% dei cittadini che usano internet per relazionarsi con la PA o i gestori di servizi pubblici

Sostenibilità urbana

Oltre 90.000 impianti di illuminazione riqualificati,Riqualificazione energetica di almeno 38.000 mq di superficie di edifici pubblici,Aumento del 5% di passeggeri del trasporto pubblico locale (TPL) nelle RMS,Incremento della mobilità ciclabile (circa 150 Km di nuove piste ciclabili),urbana Incremento della mobilità ciclabile (circa 150 Km di nuove piste ciclabili),Circa 150 Km di corsie protette per il TPL (RMS) e riqualificazione di 40.000 mq di nodi diinterscambio.

Inclusione sociale

Creazione e recupero di 2.270 alloggi per famiglie con particolari fragilità sociali ed economiche.Recupero di 35.600 mq di immobili inutilizzati da destinare a servizi del terzo settore.Percorsi integrati di inserimento lavorativo e sociale per 3.904 individui a basso reddito e 5.855individui con gravi forme di disagio.Percorsi integrati per 485 individui appartenenti alle comunità Rom, Sinti e Camminanti.Servizi a bassa soglia e di pronto intervento sociale per 1.811 individui senza dimora.Sostegno a 644 progetti attuati da soggetti attivi nel sociale o da ONG nelle aree bersaglio.

Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale

Antonio Bonetti

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3.21. Il PON Città metropolitane e l’innovazione sociale

Il PON Città Metropolitane 2014-2020, se attuato correttamente, può essere anche un importanteveicolo di innovazione sociale.

In questa luce, le Azioni più utili sono:� le Azioni 3.1.1 “Azioni integrate di contrasto alla povertà abitativa” (FSE) e 4.1.1 “Realizzazione erecupero di alloggi” (FESR) che se attuate congiuntamente dovrebbero consentire di sperimentare surecupero di alloggi” (FESR) che se attuate congiuntamente dovrebbero consentire di sperimentare suampia scala anche in Italia il c.d. “paradigma housing first” legato al concetto di fornire a dei drop outed ad altri soggetti a rischio di marginalità sociale un “alloggio protetto” che diviene una sorta di base dipartenza per un progressivo rientro nei circuiti lavorativi/sociali;

� le Azioni 3.3.1 “Sostegno all’attivazione di nuovi servizi in aree degradate” (FSE) e 4.2.1 “Recuperodi immobili inutilizzati e definizione di spazi attrezzati” che, se attuate congiuntamente, possonoconsentire di sperimentare anche in Italia il c.d. “paradigma community hubs”, in base al quale piùservizi di cura vengono erogati presso uno stesso centro polifunzionale.

Antonio Bonetti

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4.1. L’importanza dei Programmi di Cooperazione Territoriale Europea

I Programmi del secondo obiettivo della politica di coesione (politica regionale europea) sono tutti – direttamente oindirettamente – particolarmente importanti per dare corso alla priorità “agenda urbana”, in quanto:� anche questi Programmi vanno considerati serventi rispetto agli obiettivi dell’agenda “Europe 2020”,segnatamente alla promozione delle attività di ricerca e innovazione e alla diffusione di nuovi servizi basati sulle

Sezione 4. STRUTTURA E IMPORTANZA DELL’OBIETTIVO COOPERAZIONE

TERRITORIALE EUROPEA DEI FONDI SIE

segnatamente alla promozione delle attività di ricerca e innovazione e alla diffusione di nuovi servizi basati sulletecnologie digitali (ICT);� questi Programmi (specialmente quelli che ricadono nell’alveo della “cooperazione interregionale europea”)hanno un focus specifico su problemi di trasporti, sulle reti (materiali e immateriali) e su una equilibratapianificazione territoriale (urbana).

Ai sensi dell’art. 2 del Reg. (UE) N. 1299/2013 sulla Cooperazione Territoriale Europea (CTE), le componenti diquesto secondo obiettivo della politica di coesione sono: (i) cooperazione transfrontaliera; (ii) cooperazionetransnazionale; (iii) cooperazione interregionale (Programmi INTERREG EUROPE, URBACT, INTERACT,ESPON).

Antonio Bonetti

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Cooperazione Transfrontaliera

(i) 60 Programmi di Cooperazione transfrontaliera interna(ii) 12 Programmi di Cooperazione transfrontaliera IPA(iii) 16 Programmi di Cooperazione transfrontaliera ENI

Tali Programmi interessano le “regioni NUTS III” (in Italiacorrispondono alle Province o a parti di esse) e richiedono lacooperazione politica fra Autorità pubbliche su due lati di un confine(interno o esterno)

4.2. L’Obiettivo “Cooperazione Territoriale Europea” nel periodo 2014-2020

Cooperazione Interregionale

Cooperazione Transnazionale

4 Programmi di ricerca, scambio di buone pratiche e di networkingaventi per oggetto “agenda urbana” e politiche territoriali dell’UE

15 Programmi di cooperazione transnazionaleInteressano le “regioni NUTS II”, contribuendo a definire delle grandiaree territoriali, fortemente integrate, che possono anche interessareterritori al di fuori dei confini fisici dell’UE

Antonio Bonetti

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4.3. Programmi di Cooperazione che interessano l’Italia (I)

Cooperazione transfrontaliera

Interna (8, tutti cofinanziati dal FESR)

Esterna (3)

Cooperazione interregionale

CTE in Italia Cooperazione transnazionale

Urbact. Interreg Europe, Interact, ESPON

4 Programmi

Antonio BonettiN.B. I tre Programmi di cooperazione transfrontaliera esterna vedono il cofinanziamento di IPA eFESR o di ENI e FESR

Page 52: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

� IT – Francia Alpi (ALCOTRA);� IT Francia marittimo;� IT – Svizzera;� IT- Austria;

� IT – Francia Alpi (ALCOTRA);� IT Francia marittimo;� IT – Svizzera;� IT- Austria;

� ENI MED� ENI Italia Tunisia� IPA Italia Albania Montenegro

Programmi transfrontalieri esterni*Programmi transfrontalieri esterni*Programmi transfrontalieri interniProgrammi transfrontalieri interni

4.4. Programmi di Cooperazione che interessano l’Italia (II)

� IT- Austria;� IT – Croazia;� IT – Malta;� IT – Slovenia;� Grecia – IT.

� IT- Austria;� IT – Croazia;� IT – Malta;� IT – Slovenia;� Grecia – IT.

Il Lazio nella programmazione in corso è interessato dal Programma ENI MED cofinanziato da ENI eFESR e dal Programma Transnazionale Mediterraneo

� Spazio Alpino� Europa Centrale� Mediterraneo� Adriatico – Mar Ionio (Adrion)

Programmi transnazionaliProgrammi transnazionali

Antonio Bonetti

Page 53: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

INTERREG EUROPE

(scambio di esperienze in relazione allo sviluppo delle regioni e della politica regionale europea *)

URBACT

(scambio di esperienze su buone prassi in relazione allo sviluppo urbano sostenibile)

4.5. Gli strand della componente “interregionale” dell’ Ob. CTE

INTERACT

(scambio di esperienze inerenti la gestione dei

Programmi di cooperazione)

ESPON

(analisi delle tendenze di sviluppo in relazione agli obiettivi della politica di coesione e di uno sviluppo

armonioso del territorio dell’UE ex SSSE)

Cooperazione Cooperazione InterregionaleInterregionale

Antonio Bonetti

Page 54: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Asse 1 Ricerca e Innovazione

(OT 1 dei Fondi SIE)

Asse 2 Competitività delle PMI

(OT 3 dei Fondi SIE)

4.6. INTERREG EUROPE (I)I temi (Assi prioritari)

Asse 3 Low-carbon economy(OT 4 dei Fondi SIE)

Asse 4 Tutela dell’ambiente

ed uso efficiente delle risorse

(OT 6 dei Fondi SIE)

INTERREG EUROPEINTERREG EUROPE

Antonio Bonetti

Page 55: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.7. INTERREG EUROPE (II)Le due azioni della componente “interregionale” dell’ Ob. CTE

Azioni di INTERREG EUROPE

1. Policy learning platform –Piattaforme per lo scambio di

buone pratiche (4, una per ciascuno dei temi di Interreg

Europe)

2. Progetti di cooperazione interregionale

Criteri di selezione

Criteri di valutazione strategica (*)

Criteri di valutazione operativa

(*) Rilevanza delle proposte, qualità/credibilità dei risultati attesi, qualità dei partenariatiAntonio Bonetti

Page 56: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.8. INTERREG EUROPE (III)Dotazione finanziaria

Dotazione finanziaria di INTERREG EUROPE

Le risorse complessive dell’Ob. Cooperazione Territoriale Europea ammontano a quasi 10 milioni di Euro(2,75% del pacchetto finanziario complessivo della politica di coesione 2014-2020).La dotazione finanziaria di INTERREG EUROPE è pari a 359 milioni di Euro (FESR), di cui:� 322,4 milioni di Euro per progetti di cooperazione,� 15,3 milioni di Euro per le attività che riguardano le “piattaforme di apprendimento”,

21,3 milioni di Euro per le attività di assistenza tecnica.� 21,3 milioni di Euro per le attività di assistenza tecnica.

Copertura geografica e finanziamento dei progetti

Le risorse del FESR coprono i progetti che riguardano tutti gli Stati Membri dell’UE (28).Ai progetti possono partecipare anche soggetti eleggibili dei paesi partners Norvegia e Svizzera, maovviamente riceveranno contributi dal bilancio di questi stati (e non dal FESR).Possono partecipare anche altri paesi terzi a seguito della stipula di specifiche convenzioni (ma per i progetti– parti di progetti - che li riguardano non interviene il FESR).

Antonio Bonetti

Page 57: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.9. INTERREG EUROPE (IV)Soggetti ammissibili a beneficio e tassi di cofinanziamento

Beneficiari: (i) Autorità nazionali, regionali e locali; (ii) Organizzazioni pubbliche (“public law body”, qualiagenzie regionali di sviluppo, agenzie che si occupano della promozione di politiche energetiche sostenibili,business innovation centers pubblici e altri), (iii) enti non profit privati.

85% del costo totale eleggibile per autorità e agenzie pubbliche (*)

* INTERREG EUROPE, pertanto, non solo annovera fra i principali beneficiari Autorità eorganizzazioni pubbliche, ma prevede parimenti un tasso di cofinanziamento molto elevato, quandoinvece per le regioni più sviluppate che beneficiano dei Fondi Strutturali i tassi di cofinanziamento siaggirano sul 50%.

Tassi di cofinanziamento dei progetti

autorità e agenzie pubbliche (*)

75% del costo totale eleggibile per enti non-profit privati

Antonio Bonetti

Page 58: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.10. INTERREG EUROPE (V)Principali destinatari degli interventi

Indicazioni sui destinatari:

Asse 1 (Ricerca e Innovazione): (i) Autorità nazionali, regionali e locali,(ii) agenzie regionali di sviluppoo che promuovono l’innovazione, (iii) Università o centri di ricerca, (iv) Camere di Commercio e altreorganizzazioni che sostengono ricerca e relative politiche di supporto);Asse 2 (Competitività delle PMI): (i) Autorità nazionali, regionali e locali, (ii) agenzie regionali diAsse 2 (Competitività delle PMI): (i) Autorità nazionali, regionali e locali, (ii) agenzie regionali disviluppo, (iii) organizzazioni rappresentative delle PMI, (iv) Camere di Commercio e altre organizzazioniche sostengono ricerca e politiche per la competitività;Asse 3 (Efficienza energetica ed energia sostenibile): (i) Autorità nazionali, regionali e locali, (ii) agenzieregionali che si occupano della promozione di politiche energetiche sostenibili, (iii) agenzie regionali olocali che si occupano di mobilità sostenibile, (iv) università e centri di ricerca;Asse 4 (Ambiente, cultura ed uso efficiente delle risorse): (i) Autorità nazionali, regionali e locali, (ii)agenzie ambientali, (iii) organizzazioni responsabili di beni culturali e del patrimonio architettonico, (iv)università e centri di ricerca, (v) enti pubblici ed enti non profit impegnati nella promozione evalorizzazione di beni architettonici e culturali e/o del patrimonio naturale.

Antonio Bonetti

Page 59: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.11. URBACT 2014-2020. Base normativa e caratteristiche essenziali

URBACT è un programma di studio e trasferimento di conoscenze e buone pratiche fra città (autoritàurbane) che era stato varato nel 2002.URBACT, quindi, finanzia ricerche e progetti di trasferimento di conoscenza/buone pratiche e noninvestimenti o progetti pilota.La base normativa è dettata dal Reg. (UE) N. 1303/2013 sui Fondi Strutturali e di Investimento Europeo(Fondi SIE), dal Reg. (UE) N. 1299/2013 sulla CTE e dal Reg. (UE) N. 1301/2013 sul FESR (artt. 7-9).(Fondi SIE), dal Reg. (UE) N. 1299/2013 sulla CTE e dal Reg. (UE) N. 1301/2013 sul FESR (artt. 7-9).L’Ente erogatore, per la parte FESR, è la Commissione Europea - Direzione Generale Politica Regionale ePolitiche Urbane.Gli interventi del Programma sono definiti e finanziati sotto l’OT 11 dei Fondi SIE (“Capacity building”), masono anche interessati gli OT: 1 “Ricerca e innovazione”, 4 “Low carbon economy”, 6 “Protezionedell’ambiente e uso efficiente delle risorse”, 8. “Occupazione” e 9. “Inclusione sociale e lotta alla povertà”.

Fra le maggiori novità della programmazione 2014-2020 si segnala una maggiore attenzione non solo per lafase di definizione delle migliori politiche, ma anche per quella di implementazione.

(*) Portale del programma: www.urbact.euIn Italia si possono richiedere informazioni e chiarimenti al centro di ricerca dell’ANCI Cittalia.

Antonio Bonetti

Page 60: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.12. URBACT 2014-2020. Missione e obiettivi specifici

Migliorare le politiche urbane, mettendo in grado Migliorare le politiche urbane, mettendo in grado le città di lavorare insieme e sviluppare soluzioni le città di lavorare insieme e sviluppare soluzioni

integrate ai problemi comuniintegrate ai problemi comuni

Capacity for policy delivery

Missione

(*) URBACT, quindi, è un programma di apprendimento e trasferimento delle conoscenze che nonfinanzia investimenti e progetti pilota

Policy design

Policy implementation

Building and sharing knowledge

Obiettivi specifici

Antonio Bonetti

Page 61: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.13. URBACT 2014-2020. Le tre principali azioni

1. Transnationalnetworking

1.2. Implementationnetworks

1.1. Action planning networks

1.3. Transfer of goodpractices networks

2. Capacity building activities

3. Capitalisation and dissemination

(*) Interventi ammissibili a beneficio e beneficiari cambiano aseconda delle tipologie di azioni, quindi bisogna sempre controllareProgramma ufficiale e calls for proposals.Antonio Bonetti

Page 62: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.14. Gli obiettivi delle tre principali azioni

1. Transnationalnetworking

2. Capacity building activities

3. Capitalisation and dissemination

sostenere le città mediante l'ideazione e la

valorizzare le competenze degli attori urbani

costruire e condividere conoscenze, pratiche e mediante l'ideazione e la

realizzazione di strategie urbane integrate

basandosi sul mutuo apprendimento e sullo

scambio di buone pratiche

degli attori urbani aiutandoli a sviluppare

approcci integrati e partecipativi alla creazione

e alla realizzazione di politiche urbane

raccomandazioni ed informare sulla

progettazione e sulla realizzazione delle politiche urbane

sostenibili a livello locale, regionale,

nazionale e comunitario

Antonio Bonetti

Page 63: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.15. Copertura geografica e dotazione finanziaria di URBACT 2014-2020

Il Programma ha un budget di 96.324.550 Euro (meno di 100 milioni di Euro su 7 anni), con unapartecipazione del FESR che si attesta su circa 74,3 milioni di Euro. Questo conferma la sua natura di “knowhow programme”). In questa fase, tuttavia, ha una grande valenza politica in quanto programma serventerispetto al rilancio delle città come “motori di sviluppo”. L’obiettivo, inoltre, è che i “networks di città” chevengono creati possano durare oltre il progetto.

Le aree geografiche ammesse a beneficio sono:� 28 Stati Membri,� Norvegia e Svizzera,� Paesi beneficiari dello Strumento di Pre-Adesione (IPA),� altri Paesi beneficiari.

(*) I tassi di cofinanziamento, in generale, sono differenziati a seconda delle categorie di regioni in cuisono localizzati i partners del progetto:� i partners del progetto riceveranno un contributo FESR che copre fino all’85% dei costi eleggibili selocalizzati in regioni “in transizione” e “in ritardo di sviluppo”,� i partners del progetto riceveranno un contributo FESR che copre fino al 75% dei costi eleggibili selocalizzati in regioni “sviluppate”.

Antonio Bonetti

Page 64: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.16. Indicazioni sui principali destinatari

Principali beneficiari: Città, da intendersi in questi termini:

� città di piccole, medie e grandi dimensioni (non ci sono limiti di popolazione);� livelli infra-comunali di governo come i distretti e i Municipi;� autorità metropolitane e agglomerati organizzati se hanno autonomia politico-amministrativa.

Altri beneficiari (in numero limitato):Altri beneficiari (in numero limitato):� agenzie locali definite come organizzazioni costituite da una città, parzialmente o totalmente di proprietà della città e responsabili per questioni connesse allo sviluppo urbano;� autorità provinciali, regionali e nazionali;� università e centri di ricerca.

Vanno sempre ricordati due aspetti:� i partners ammissibili e il loro numero minimo nell’ambito del partenariato internazionale possonovariare a seconda delle tipologie di azioni,� il numero di “altri beneficiari” ammissibili è limitato.

Antonio Bonetti

Page 65: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.17. L’Iniziativa Urban Innovative Actions (UIA) Base normativa e caratteristiche essenziali

Urban Innovative Actions (UIA) è un programma di interventi innovativi per le città europee avviatosulla scorta dell’art. 8 del Reg. (UE) N. 1301/2013 sul FESR.UIA, diversamente da URBACT, che finanzia solo ricerche e progetti di trasferimento di conoscenza/buonepratiche, finanzia la sperimentazione di soluzioni particolarmente innovative e replicabile ai problemiurbani, nella forma di progetti-pilota (progetti sperimentali).

Si tratta di progetti pilota inerenti soluzioni innovative o mai sperimentate prima per i problemi comunidelle città europee, selezionati tramite calls for proposals (indicativamente annuali).Possono proporre progetti innovativi (soggetti eleggibili):� Autorità urbane (sindaci) di città di almeno 50.ooo abitanti;� Associazioni/raggruppamenti di autorità urbane, anche di diversi Stati Membri, di città che nel loroinsieme hanno una popolazione di almeno 50.000 abitanti.

UIA ha un budget di 372 milioni di Euro (FESR). Il contributo massimo di ogni progetto non deve esseresuperiore ai 5 milioni di Euro. E’ stato fissato un tasso di cofinanziamento unico pari all’85% dei costi totalieleggibili.

Antonio Bonetti

Page 66: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.18. Copertura tematica dell’Iniziativa UIA

Urban Innovative Actions (UIA) ha un novero alquanto ampio di possibili ambiti tematici che possonoessere interessati dai progetti innovativi:� Occupazione e competenze nelle economie locali,� Povertà urbana,� Edilizia urbana,� Integrazione di migranti e rifugiati,� Integrazione di migranti e rifugiati,� Uso sostenibile del suolo,� Riciclo ed economia circolare,� Adattamento climatico,� Transizione energetica (efficienza energetica e sistemi locali di energie rinnovabili),� Mobilità urbana sostenibile,� Qualità dell’aria,� Transizione digitale,� Public procurement innovativo ed adattabile.

(*) Fra questi ambiti tematici, ogni anno, ne vengono selezionati alcunidalla Commissione. Sulla base degli ambiti selezionati vengonostrutturate la call for proposals dei progetti. La prima call forproposals, lanciata il 15 dicembre 2015, ha selezionato quattro ambititematici:� Transizione energetica,� Integrazione di migranti e rifugiati,� Occupazione e competenze nelle economie locali,�Povertà urbana, con un focus particolare sulle periferie degradate.Antonio Bonetti

Page 67: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

4.19. Caratteristiche dei progetti

I progetti selezionati tramite le call for proposals dell’Iniziativa UIA devono essere:� innovativi,� di buona qualità,� formulati adottando un approccio partecipativo,� misurabili,� trasferibili/scalabili.

Questi, infatti, sono anche i criteri di premio per la selezione dei progetti di merito nell’ambito dellavalutazione strategica dei progetti, che pesa per l’80% sul punteggio totale delle proposte progettuali (*).

I progetti ammessi a beneficio in genere coinvolgono fra 6 e 12 città e possono avere una durata massima di3 anni.Per ogni progetto deve essere previsto un Work Package finale di trasferimento delle conoscenze acquisite.

(*) Il processo di selezione prevede due fasi consecutive:- la fase 1 – Valutazione strategica, che è maggiormente focalizzata su innovatività,qualità progettuale e trasferibilità delle proposte.- la fase 2 – Valutazione operativa, che considera maggiormente aspetti che concernonola qualità del progetto e del percorso di implementazione.Antonio Bonetti

Page 68: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato I. Il “PON Governance e Capacità Istituzionale” (I)

Il PON Governance, adottato il 23 febbraio 2015, interessa tutte le regioni italiane.L’obiettivo generale del PON Governance è “rendere la Pubblica Amministrazione più efficiente, efficace,intelligente e vicina ai cittadini”.Il PON Governance – attuativo degli OT 2 (agenda digitale) e 11 (capacity building) – si articola in treAssi operativi, con a latere l’Asse di Assistenza tecnica (FSE). Gli Assi operativi sono:1. Sviluppo della capacità amministrativa e istituzionale per modernizzare la PA (FSE);1. Sviluppo della capacità amministrativa e istituzionale per modernizzare la PA (FSE);2. Sviluppo dell’e-government, dell’interoperabilità e supporto all’attuazione dell’agenda digitale

(FESR);3. Rafforzamento della governance multi-livello nei programmi di investimento pubblico (FESR).La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 827.699.966 Euro, che si concentra per il 49,84%sull’Asse 1 (FSE). Per oltre l’80% le risorse sono destinate alle regioni “meno sviluppate”.

L’Autorità di Gestione del PON è l’Agenzia per la Coesione Territoriale, ma hanno delle responsabilitàattuative rilevanti anche i seguenti Organismi Intermedi:- Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Funzione Pubblica,- Ministero della Giustizia.

Antonio Bonetti

Page 69: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato I. Il “quadro logico” del PON Governance e Capacità Istituzionale (II)

Pilastri Assi Priorità di Investimento

Modernizzazione del sistema amministrativo nazionale

1 Sviluppo della capacità amministrativa e istituzionale per lamodernizzazione della PA

11.i

2 Sviluppo dell’e-government, dell’interoperabilità e supporto 2b2 Sviluppo dell’e-government, dell’interoperabilità e supportoall’attuazione dell’agenda digitale

2b

2.c

Sviluppare la capacità di governance multi-livello dei programmi di investimento pubblico

3 Rafforzamento della governance multi-livello dei programmi diinvestimento pubblico

11.a

Asse 3 – A cosa serve?

Migliorare la capacità di attivare e realizzare le politiche e gli investimenti pubblici.Semplificare le procedure e rafforzare e l’organizzazione egli strumenti di lavoro delle amministrazioni responsabili degli investimenti per lo sviluppoRafforzare la valutazione delle politiche pubbliche.Antonio Bonetti

Page 70: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato I. Priorità di investimento del PON Governance (III)

11.i - Investire nella capacità istituzionale e nell'efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizipubblici a livello nazionale, regionale e locale nell'ottica delle riforme, di una migliore regolamentazionee di una buona governance2.b - Sviluppare i prodotti e i servizi delle TIC, il commercio elettronico e la domanda di TIC2.c - Rafforzare le applicazioni delle TIC per l'e-government, l'e-learning, l'e-inclusione, l'e-culture e l'e-healthhealth11.a - Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate eun'amministrazione pubblica efficiente mediante azioni volte a rafforzare la capacità istituzionale el'efficienza delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici relativi all'attuazione del FESR,affiancando le azioni svolte nell'ambito del FSE per rafforzare la capacità istituzionale e l'efficienza dellapubblica amministrazione.

Si ricorda che la trama di fondo dei PO 2014-2020 si articola come segue:� OT – Assi� Priorità di Investimento� Obiettivi specifici� Azioni

Antonio Bonetti

Page 71: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato I. Priorità di investimento del PON GovernanceLe ragioni della loro selezione (IV)

Priorità Motivazione2.b Necessità di rafforzare l’efficienza della PA

Scarso utilizzo di servizi di e-government da parte di imprese e cittadini2.c Necessità di rafforzare l’efficienza della PA

Scarso utilizzo di servizi di e-government da parte di imprese e cittadini11.a Necessità di rafforzare il coordinamento di tutti i livelli di governo11.a Necessità di rafforzare il coordinamento di tutti i livelli di governo

Raccomandazione specifica Paese n. 711.i Scarsi livelli di efficienza della PA

Necessità di dare attuazione concreta alle riformeRaccomandazione specifica Paese n. 7Oneri amministrativi elevati per le impreseElevati livelli di corruzione

Antonio Bonetti

Page 72: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato I. La struttura finanziaria del PON Governance (V)

Asse Meno sviluppate In transizione Più sviluppate Totale

v.a. in % v.a. in % v.a. in % v.a. in %

1 339.155.620,0 49,89% 22.781.086,0 49,63% 50.624.638,0 49,63% 412.561.344,0 49,84%

2 78.720.840,0 11,58% 5.287.686,0 11,52% 11.755.036,0 11,52% 95.763.562,0 11,57%

3 215.734.358,0 31,73% 15.995.230,0 34,85% 35.540.320,0 34,84% 267.269.908,0 32,29%

4 AT 46.189.182,0 6,79% 1.836.000,0 4,00% 4.080.000,0 4,00% 52.105.182,0 6,30%

679.800.000,0 100% 45.900.002,0 100% 101.999.994,0 100% 827.699.996,0 100%

L’82,1% delle risorse viene riservato alle regioni “meno sviluppate”.

Valori assoluti in Euro

Antonio Bonetti

Page 73: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato I. Il PON Governance in sintesi (VI)

2 Pilastri

� Modernizzazione del sistema amministrativo nazionale

� Sviluppare la capacità di governance multi-livello dei programmi di investimento pubblico

Antonio Bonetti

4 Assi

� 2 Obiettivi Tematici (OT 2 e OT 11)

� 11 Risultati Attesi (Obiettivi Specifici)

� 21 Azioni

Page 74: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

2. Sviluppo dell’e-government

1. Modernizzazione della PA

“Riforma Madia”

Allegato I. Il PON Governance e le riforme (VII)

3. Rafforzamento della governance multi-livello

Assi operativi del PON Governance

2. Sviluppo dell’e-government/ agenda digitale

“Riforma Del Rio”

Antonio Bonetti

Page 75: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato I. Il “Programma complementare di azione e coesione per la governance dei sistemi di gestione e controllo 2014-2020” (VII)

Il Programma complementare di azione e coesione per la governance dei sistemi digestione e controllo 2014-2020 è volto a rafforzare il controllo centrale dei processi di attuazionedelle politiche di investimento pubblico, sostenendo il potenziamento della capacità tecnica edoperativa delle Amministrazioni responsabili della gestione, del monitoraggio e dell’audit dei programmidi investimento pubblico finanziati con finanza pubblica nazionale ed europea.Si articola in quattro Assi:Asse I: Rafforzamento del presidio nazionale per la governance dei programmi dei Fondi SIE 2014-2020;Asse I: Rafforzamento del presidio nazionale per la governance dei programmi dei Fondi SIE 2014-2020;Asse II: Rafforzamento della funzione di audit dei programmi dei fondi SIE 2014-2020, svolto dallerelative autorità;Asse III: Rafforzamento delle capacità amministrative tramite lo sviluppo e l'implementazione disoluzioni tecnologiche e metodologiche;Asse IV: Assistenza tecnica per l'efficace realizzazione del programma complementare.

Il Programma è stato approvato con Delibera CIPE n. 114/2015 (23 dicembre 2015),che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 70 del 24 marzo 2016 .La dotazione finanziaria ammonta a poco più di 142 Milioni di Euro a valere delFondo di Rotazione ex L. 183/1987.Antonio Bonetti

Page 76: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato II. La struttura del POR FESR Lazio

Il POR FESR 2014-2020 della Regione Lazio è stato approvato con Decisione C(2015)924 del 12/2/2015.La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 913.065.194 Euro, per contributo dell’UE di 456.532.597 Euro(tasso di contribuzione del 50%). Il POR FESR si articola in 5 Assi prioritari (con a latere l’Asse di assistenzatecnica):1. Ricerca e Innovazione,2. Lazio digitale,3. Competitività,

Antonio Bonetti

3. Competitività,4. Energia sostenibile e mobilità,5. Rischio idrogeologico.

Gli interventi del POR che interessano maggiormente gli Enti locali sono quelli degli Assi 4 e 5. Ad esempio sisegnala l’Azione 4.1.1 - Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primarianegli edifici e strutture pubbliche.Il POR specifica che ‘gli interventi riguarderanno molteplici tipologie di immobili quali, ad esempio: strutturepubbliche sedi regionali e di Enti locali (Comuni, Consorzi di Comuni, Province); strutture di servizi socio-educativi (asili nido, scuola dell'infanzia, scuole primarie e secondarie); strutture sportive (palestre, piscine ecampi sportivi); strutture eroganti servizi sociali; strutture sanitarie’.

Page 77: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato II. Il POR FESR Lazio e le politiche pubbliche. L’OT 4

Priorità di InvestimentoRis. Atteso

(Ob. Spec.)Interventi

b) Promuovere l'efficienza energetica e l'uso

dell'energia rinnovabile nelle imprese

4.2 Riduzione dei consumi

energetici e delle emissioni

nelle imprese e integrazione di

fonti rinnovabili

Promuovere l’efficienza energetica e l’uso dell’energia

rinnovabile nelle imprese (riconversione delle aree produttive in

Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate)

Regione Lazio – Asse 4 Energia sostenibile e mobilità (OT 4 dell’AdP)

c)Promuovere l'efficienza energetica, la

gestione intelligente dell'energia e l'uso

dell'energia rinnovabile nelle infrastrutture

pubbliche, compresi gli edifici pubblici, e nel

settore dell'edilizia abitativa

4.1 Riduzione dei consumi

energetici negli edifici e nelle

strutture pubbliche o ad uso

pubblico, residenziali e non

residenziali e integrazione di

fonti rinnovabili

Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia

primaria negli edifici e strutture pubbliche e sostenere

l’efficienza energetica nell’edilizia abitativa

e) Promuovere strategie per basse emissioni

di carbonio per tutti i tipi di territorio, in

particolare le aree urbane, inclusa la

promozione della mobilità urbana

multimodale sostenibile e di pertinenti

misure di adattamento e mitigazione

4.6 Aumento della mobilità

sostenibile nelle aree urbane

Interventi di mobilità sostenibile urbana anche incentivando

l’utilizzo di sistemi di trasporto a basso impatto ambientale, il

completamento, l’attrezzaggio del sistema e il rinnovamento

delle flotte

Viene riportato questo focus sugli OT 4, 5 e 6, in quanto questi OT sono anche quelli cheannoverano fra i principali beneficiari gli EE.LL.Antonio Bonetti

Page 78: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato II. Il POR FESR Lazio e le politiche pubbliche. L’OT 5 (I)

Regione Marche – Asse 5 Rischio idrogeologico (OT 5 dell’AdP)

Priorità di InvestimentoRis. Atteso

(Ob. Spec.)Azioni

5.1.1 Interventi di messa in sicurezza e per

l’aumento della resilienza dei territori più

b) Promuovere investimenti per far fronte a

rischi specifici, garantire la capacità di

reagire alle catastrofi e sviluppare sistemi di

gestione delle catastrofi

5.1 Riduzione del rischio

idrogeologico e di erosione

costiera

l’aumento della resilienza dei territori più

esposti a rischio idrogeologico e di erosione

costiera

5.1.2 Manutenzione straordinaria del

reticolo idraulico, delle reti di scolo e

sollevamento acque, laminazione delle

piene e stabilizzazione delle pendici,

utilizzando, ove possibile, infrastrutture

verdi

5.1.4 Integrazione e sviluppo di sistemi di

prevenzione, anche attraverso meccanismi e

reti digitali interoperabili di allerta precoceAntonio Bonetti

Page 79: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato II. Il POR FESR Lazio e le politiche pubbliche. L’OT 5 (II)

Regione Lazio – Asse 5 Rischio idrogeologico (OT 5 dell’AdP)

Priorità di InvestimentoRis. Atteso

(Ob. Spec.)Interventi

b) Promuovere investimenti per far

fronte a rischi specifici, garantire la 5.1 Riduzione del rischio Interventi di messa in sicurezza e per l’aumentofronte a rischi specifici, garantire la

capacità di reagire alle catastrofi e

sviluppare sistemi di gestione delle

catastrofi

5.1 Riduzione del rischio

idrogeologico e di erosione

costiera

Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento

della resilienza dei territori più esposti a rischio

idrogeologico e di erosione costiera

N.B. La Regione Lazio, diversamente da altre Regioni, non ha attivato un Asse specifico per l’OT 6 Preservaree tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse. In pratica alcune tipologie di interventiattivabili da questo OT saranno attuati tramite la programmazione regionali degli interventi per lo svilupporurale finanziati dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale (FEASR).

Antonio Bonetti

Page 80: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato III. Il Piano Nazionale della Ricerca 2015-2020 (I)

Il Piano Nazionale della Ricerca 2015-2020 (PNR 2015-2020), strutturato intorno a 12 aree dispecializzazione, riportate nella slide che segue, è stato approvato dal CIPE lo scorso 1° maggio epresentato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) il giorno successivo.Il PNR 2015-2020 è finanziato con finanza pubblica nazionale, ma la strategia punta anche su unaadeguata valorizzazione delle risorse europee.

Il PNR 2015-2020 si basa ampiamente, inter alia, sulla “Strategia Nazionale di Specializzazione

Antonio Bonetti

Il PNR 2015-2020 si basa ampiamente, inter alia, sulla “Strategia Nazionale di SpecializzazioneIntelligente”, elaborato dal MIUR e dal MISE, uno dei documenti strategici obbligatori richiesti dairegolamenti per il finanziamento e l’attuazione dell’Accordo di Partenariato.L’area di specializzazione del PNR 2015-2020 che presenta le maggiori sinergie con la priorità “agendaurbana” è certamente l’area “smart cities/communities” basata sull’idea concettuale che “ le immensepotenzialità teoriche di connessione ed elaborazione di informazione offerte dalle tecnologie ICT possonoconsentire la realizzazione di un modello di collettività estremamente cooperativo al fine di risolvere iproblemi collegati alla crescente urbanizzazione” (si veda la ‘Relazione di accompagnamento” allastrategia nazionale di specializzazione intelligente’, p. 235).

Page 81: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato III. Il Piano Nazionale della Ricerca 2015-2020 (II)

PRIORITARIE

1. Aereospazio

2. Fabbrica intelligente

3. Agrifood

4. Salute

AD ALTO POTENZIALE

5. Design, creatività, made in Italy

6. Chimica verde

7. Cultura heritage

8. Blue growth

Antonio Bonetti

IN TRANSIZIONE

9. Smart communities

10. Tecnologie per gli ambienti di vita

CONSOLIDATE

11. Energia

12. Mobilità

Aree di specializzazione Aree di specializzazione del PNR 2015del PNR 2015--20202020

Page 82: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

Allegato IV. Il “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”

Il Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delleperiferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia” è stato introdottodalla legge di stabilità per il 2016.Tale Programma, che sembra in parte una continuazione del “Piano periferie” previsto nella legge distabilità per 2015, come dice il nome, è a carattere “straordinario” (è attivo per il solo anno 2016) ed èfinanziato da un Fondo ad hoc dotato di 500 Milioni di Euro (art. 1 commi 974-978 della legge di stabilità

Antonio Bonetti

finanziato da un Fondo ad hoc dotato di 500 Milioni di Euro (art. 1 commi 974-978 della legge di stabilitàper il 2016).Il bando è stato pubblicato il 3 giugno scorso sulla Gazzetta Ufficiale ed è rivolto esclusivamente alle cittàmetropolitane e ai comuni capoluogo di provincia e alla città di Aosta.L’art. 3 del bando, gestito interamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, richiede anche,tuttavia, che tali Enti favoriscano la più ampia partecipazione all’attuazione dei progetti da parte deisoggetti pubblici e privati.

Il finanziamento dei progetti ammessi a beneficio può coprire: (i) costi di progettazione, (ii) costi perprocedure di gara e affidamento dei lavori, (iii) costi per la realizzazione dell’intervento.

Page 83: I Fondi Strutturali e di Investimento Europeo in Italia: la priorità “agenda urbana”

My innovative start-up F4R Lab (project in progress)Funds for Reforms Lab (F4R Lab) is an innovative start-up (according to the Steve Blank’s definition andthe Italian legislative framework for innovative start-ups) with the following Vision:‘A world where innovation and public policies are aimed at enhancing people’s access to food, civil rights and

economic opportunities in order to live decently.’

ANTONIO BONETTI - Independent expert on strategic planning, project management & fundraisingWebsite/blog: http://www.bonetti4reforms.comMailto: [email protected]

For the meanwhile, it is ‘located’ on my blog www.bonetti4reforms.com, built up as an open platformaimed at presenting and sharing ideas, new business models, innovative projects and, last but not least,innovative financing tools with the potential for building inclusive models for economic and social development.The main research projects are: SFERA PUBBLICA 2.0, LEADER 2.0 and EUROPE 2.0.