I – Fase ex-ante I. 5 Patto d’aula - Università di...

12
Laboratorio Didattico Calaritano PATTO D’AULA Pag. 1 di 12 LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00 Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale. Laboratorio Didattico Calaritano I – Fase ex-ante I. 5 Patto d’aula 5.1 Scheda informativa per gli studenti 5.2 Contratto formativo

Transcript of I – Fase ex-ante I. 5 Patto d’aula - Università di...

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 1 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

Laboratorio Didattico Calaritano

I – Fase ex-ante

I. 5 Patto d’aula

5.1 Scheda informativa per gli studenti

5.2 Contratto formativo

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 2 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

SEZIONE 1: PRESENTAZIONE GENERALE DEL CORSO DI INSEGNAMENTO 1.1 Docente 1.1.1. Nome …Giovanni Martines

Curriculum vitae Giovanni Martines è nato ed ha compiuto i suoi studi a Palermo dove si è laureato in Ingegneria Elettronica nel 1980. Nel 1983, risultato vincitore di un concorso libero per l’accesso al ruolo dei ricercatori universitari, ha preso servizio presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo. Nel 1992 è stato chiamato dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari, in qualità di vincitore di un concorso libero per professore associato. Da allora vive a Cagliari e oggi è professore ordinario nel settore scientifico disciplinare ING-INF/01 Elettronica presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica.

Interessi di ricerca Studio di metodologie per la misura del rumore ad alta frequenza e della

relativa strumentazione elettronica di misura, con particolare riferimento al

campo delle onde micrometriche e millimetriche. Misure di caratterizzazione

e modellistica di dispositivi e sistemi elettronici orientate al progetto (CAD) ed

alla diagnostica dei meccanismi di guasto. Metodologie di progetto di circuiti

integrati per microonde (MMIC) con particolare riferimento agli amplificatori a

basso rumore ed agli oscillatori. Progetto e sviluppo di sistemi automatici di

misura (ATE).

Esperienza didattica Negli ultimi anni ha svolto e tuttora svolge una intensa attività didattica (21

CFU complessivi su due semestri) nelle discipline proprie del settore

scientifico-disciplinare di appartenenza (ING-INF/01 - Elettronica) per i corsi di

Studio in Ingegneria Elettronica sia della Laurea triennale che specialistica.

Impartisce insegnamenti sia di tipo caratterizzante, che hanno principalmente

per oggetto l’elettronica analogica e la microelettronica, sia di tipo integrativo,

sulla strumentazione elettronica di misura.

Pagina web: http://www.diee.unica.it/it/personale/personale.php?idp=33 Il docente è:

1.1.2. Titolare di corso X SI � NO

1.1.3. Coordinatore di corso � SI X NO se coordinatore indicare gli altri titolari dei moduli ………………

1.1.4. Titolare di un modulo � SI X NO

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 3 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

se titolare di modulo indicare il coordinatore ………………

1.2 Anno accademico 2010/11

1.3 Insegnamento 1.3.1. Titolo: ……Elettronica………………………… 1.3.2. Codice: ……70/0052-M………………………

1.3.3. L’insegnamento prevede attività didattica a distanza? � SI ×××× NO 1.3.4. Si tratta di un Corso:

x Insegnamento a corso unico (tradizionale)

� Insegnamento modulare

� Insegnamento accorpato

� Insegnamento mutuato 1.3.5. Se è un corso integrato anche l’altro/i modulo/i del Corso integrato

vanno in qualità? � SI � NO 1.3.6. In caso di Corso integrato, la programmazione è riferibile a:

� intero Corso

� singolo Modulo 1.3.7. In caso di corso accorpato/mutuato quale altro Corso di Studio è interessato? ………………………………

1.4 Settore disciplinare ING-INF/01 - Elettronica

1.5 CFU

1.5.1 Numero CFU ……8……………… corrispondenti a: 1.5.2. Lezioni: n. ore……80…………………………………………………………………………… 1.5.3. Didattica interattiva: n.ore……0………………………………………………………….. 1.5.4. Autoapprendimento: n.ore……120……………………………………………………..

1.6 Numero di studenti 1.6.1. Previsti (in caso di obbligo di frequenza) …50………………… 1.6.2. Programmati (in caso di numero chiuso)………………………… 1.6.3. Attesi (in caso di frequenza facoltativa)……………………………

1.6.4. Obbligo di iscrizione � SI X NO 2.2 Ciclo di Studio 1.7.1. Triennale

1.7.2. Magistrale 1.7.3. Ciclo unico

X

� �

1.7 Anno di Corso 1.8.1. Primo 1.8.2. Secondo 1.8.3. Terzo 1.8.4. Quarto 1.8.5. Quinto 1.8.6. Sesto

� � X

� � �

1.9 Semestre 1.9.1. Primo � 1.9.2. Secondo X

1.10 Corso di studio di

riferimento

1.10.1. Titolo: ……Ingegneria Elettronica…………………… 1..10.2. Codice: ……70/74…………………………………………

1. 11 Collocazione

dell’insegnamento nel CdS

1.11.1. Di base 1.11.2. Caratterizzante

����

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 4 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

1.11.3. Integrativo 1.11.4. Sostitutivo 1.11.5. Altre Attività

Formative

X � � � ………………………………

1.12 Livello dell’insegnamento

rispetto al profilo

1.12.1. Di base 1.12.2. Tecnico 1.12.3. Specialistico

1.12.4. Altro

X

� � ………………..………………………………

1.13 Orario e sede

dell'insegnamento

1.13.1. Data di inizio:……28 febbraio 2011……………………………………. 1.13.2. Giorni della settimana e orario: …lunedì 11-13, mercoledì 11-13, giovedì 12-13, venerdì 11-13………………………………………………………. 1.13.3. Sede: …pad. B del DIEE……………………………………………………… 1.13.4. Aula: ……B0………………………………………………………………………. 1.13.5. Data di fine:……27 maggio 2011…………………………………………. 1.13.6.Link al sito del Corso di Studio (orario ufficiale) http://unica2.unica.it/servgen//index.php?page=pag_lezioni

1.14 Collaboratori di cattedra 1.14.1. Nome ……………………………………………………………………… 1.14.2. Qualifica ………………………………………………………………….. 1.14.3. Funzione …………………………………………………………………..

1.14.4. Nome ……………………………………………………………………… 1.14.5. Qualifica ………………………………………………………………….. 1.14.6. Funzione …………………………………………………………………..

1.15 Orario e luogo di

ricevimento studenti

1.15.1. Orario …martedì 11-13 e giovedì 15-17 1.15.2. Sede …Uffico Docente pad. B del DIEE 2º piano

1.16 Contatti 1.16.1. Telefono …070675 5766……………………………….. 1.16.2. Email …[email protected].

1.17 Pagina web del corso di

insegnamento

2. Prerequisiti di apprendimento

2.1 Propedeuticità �

X 2.1.1. Obbligatoria ………………………………………………………………………………….. 2.1.2. Consigliata …Elettrotecnica, Analisi e controllo dei sistemi dinamici, Fisica dei dispositivi elettronici

a. Prerequisiti di

base

X X X X

2.2.1. Lessicali …Capacità di comprensione di libri di testo in lingua italiana o inglese (tecnico)

2.2.2. Informatici .…Abilità di base per l’accesso ad internet. Abilità di base per la installazione e l’uso di software di calcolo (fogli elettronici) e di simulazione (MatLab, Spice).

2.2.3. Comunicativi … Competenze per una efficace comunicazione, in forma sia scritta che orale, delle proprie idee.

2.2.4. Organizzativi …… Capacità di darsi degli obiettivi precisi e di pianificare l’attività di studio personale e le altre attività formative di tipo individuale

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 5 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

2.3 Prerequisiti disciplinari

X X X

2.3.1. Conoscenze…… Circuiti a costanti concentrate. Analisi dei circuiti in

regime permanente. Caratterizzazione esterna di reti ad una porta

e a due porte.Analisi dei circuiti in funzionamento dinamico. Analisi

nel dominio del tempo, nel dominio della variabile di Laplace e nel

dominio della frequenza dei modelli ingresso-uscita di un sistema.

Stabilità. Sistemi a retroazione. Stabilità dei sistemi lineari e

stazionari in retroazione. Giunzione pn. Transistori bipolari.

Transistori ad effetto di campo.………………………………

2.3.2. Abilità…… Capacità di scrivere la derivata di una funzione di una variabile. Capacità di risolvere circuiti elettrici a più maglie determinando il valore delle tensioni di nodo e delle correnti di ramo. Capacità di tracciare i diagrammi di Bode di una funzione di trasferimento. Capacità di analizzare la stabilità di un sistema lineare e stazionario, eventualmente in presenza di retroazione, anche attraverso procedure grafiche. Capacità di leggere e tracciare le caratteristiche i-v dei principali dispositivi elettronici (diodi, BJT, JFET, MOSFET). ……………………………

2.3.3. Competenze…… Sapere distinguere gli elementi rilevanti nella soluzione di una rete elettrica da quelli che introducono errori trascurabili. Sapere determinare il comportamento approssimato di una rete elettrica o di un sistema. Sapere scegliere il livello di approssimazione nell’analisi del comportamento di un transistore. Sapere scegliere fra i diversi circuiti equivalenti di una rete ad una porta o a due porte.………………………………………………

3 Obiettivi di insegnamento e di apprendimento del corso

3.1 Obiettivi di

apprendimento rispetto al

profilo professionale del corso

di laurea

3.1.1. Professionalizzanti …… Una adeguata conoscenza degli aspetti metodologici-operativi dell’ingegneria elettronica per l’analisi ed il progetto di sistemi elettronici analogici di complessità medio-bassa. La capacità di identificare, formulare e risolvere problemi tipici dell’Ingegneria Elettronica sulla base delle conoscenze acquisite e del loro costante aggiornamento, reso necessario dalla velocità di evoluzione che caratterizza il settore della Ingegneria della Informazione.………………………………………………………..

3.1.2. Disciplinari …… Lo studente dovrà essere in grado di trattare i più comuni amplificatori elettronici, realizzati con stadi in cascata di differente complessità, dagli stadi elementari singolo transistore, a quelli realizzati con più transistori nei circuiti integrati e fino a quelli realizzati con amplificatori operazionali. Lo studente dovrà essere in grado di analizzare o progettare un amplificatore elettronico di media complessità, determinandone le prestazioni anche in presenza di controreazione o assegnando la

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 6 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

configurazione e le specifiche dei singoli stadi che lo costituiscono a partire dalle specifiche assegnate per l’intero amplificatore. Lo studente dovrà essere in grado di valutare l’efficacia e l’efficienza anche economica di diverse soluzioni alternative e di indicare quale fra quelle esaminate sia la più adatta a soddisfare le prestazioni richieste……………………………………………………………….

3.2 Conoscenze attese in sede

di verifica finale

Struttura e prestazioni degli amplificatori elettronici realizzati con stadi in cascata, anche in presenza di controreazione. Stadi amplificatori elementari realizzati con un singolo transistore bipolare (BJT) o ad effetto di campo (FET). Stadi amplificatori realizzati in circuiti integrati di bassa complessità, cioè realizzati con un limitato numero di transistori, compresi gli stadi con ingresso differenziale e quelli finali di bassa potenza. Struttura e prestazioni degli amplificatori operazionali.

3.3 Abilità attese in sede di

verifica finale

Sapere determinare le equazioni di progetto e le prestazioni di un amplificatore elettronico a partire da modelli equivalenti semplificati di complessità adeguata al contesto. Sapere presentare il progetto di un circuito elettronico secondo i canoni definiti in sede internazionale, discutendone le proprietà, le caratteristiche e le prestazioni. Sapere studiare il comportamento e determinare le prestazioni di un amplificatore elettronico attraverso l’uso di software per la simulazione dei circuiti elettronici basato su SPICE.

3.4 Competenze attese in sede

di verifica finale

Sapere determinare la struttura (numero e tipo degli stadi) di un amplificatore elettronico e le specifiche dei singoli stadi che lo devono realizzare a partire dalle prestazioni richieste per l’intero amplificatore, limitatamente a problemi di complessità medio-bassa, cioè inerenti alla realizzazione di amplificatori di segnale in campi di frequenza non estremi per la tecnologia di cui si dispone. Sapere sviluppare il progetto di un circuito integrato analogico di bassa complessità, nelle tecnologie oggi più diffuse ed a partire da specifiche sia funzionali che elettriche. Sapere valutare il rapporto costo/benefici delle scelte progettuali adottate e la qualità della soluzione proposta anche attraverso l’uso di appropriati sistemi per il CAD (Computer Aided Design) dei sistemi elettronici. Sapere estendere le metodologie di progetto utilizzate a sistemi elettronici di diversa complessità e funzione, valutandone la applicabilità.

4 Contenuti del corso organizzati in Unità Didattiche

4.1 Presentazione del Corso

Nella prima parte del corso, dopo avere richiamato la definizione delle grandezze che caratterizzano un amplificatore elettronico e le metodiche per l’analisi del comportamento nei diversi domini (tempo, frequenza, etc.), anche con l’ausilio di software per la simulazione (SPICE), si illustrano le metodologie di progetto degli amplificatori con stadi in cascata e si richiamano le norme per il disegno tecnico dei circuiti elettronici. Queste metodologie vengono facilmente applicate a casi pratici, grazie alle

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 7 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

semplificazioni che derivano dall’utilizzare come stadi elementari quelli realizzati con amplificatori operazionali ideali. Si studiano quindi gli errori che si generano utilizzando amplificatori operazionali reali e quali contromisure circuitali possono essere adottate, in sede di progetto, per ridurne gli effetti sulla prestazione. Si passa infine alla formalizzazione delle metodologie utilizzate, definendo le procedure che permettono di applicare correttamente la teoria dei sistemi con controreazione agli amplificatori elettronici reali. A questo punto lo studente è in grado di tradurre, con il grado di approssimazione richiesto, le specifiche funzionali di un amplificatore elettronico in un circuito elettronico, basato sulle applicazioni più comuni degli amplificatori operazionali. La seconda parte del corso estende questa capacità progettuale all’uso di stadi elementari che sono più difficili da progettare ma permettono di ottenere amplificatori migliori perché circuitalmente meno complessi e quindi più efficienti e più affidabili. Per raggiungere questo obiettivo, vengono dapprima presentati e analizzati gli stadi amplificatori elementari, cioè realizzati con un singolo transistore; si mettono poi in evidenza le differenze di prestazione che nascono in questi stadi per effetto delle differenti configurazioni circuitali e della tecnologia di realizzazione del dispositivo e si definiscono i criteri di progetto più frequentemente adottati. Successivamente si analizzano stadi amplificatori più complessi, cioè che utilizzano più transistori anche di tecnologie diverse, che costituiscono il cuore dei circuiti integrati analogici; fra questi si studiano anche gli stadi elementari con ingresso differenziale che costituiscono l’elemento fondamentale per la realizzazione degli amplificatori operazionali reali. Infine si studia lo stadio di uscita di un amplificatore elettronico per il quale bisogna considerare prestazioni diverse da quelle prese in considerazione in tutti gli altri stadi, poiché in questo stadio si tratta il segnale con la massima ampiezza.

4.2 Contenuti introduttivi

Unità Didattica (livellamento) …Introduzione (1 CFU). Definizione delle grandezze caratteristiche (segnale, guadagno, banda, distorsione, rumore) e bilancio energetico (alimentazione, saturazione, polarizzazione). Caratteristica di trasferimento, rappresentazioni approssimate delle prestazioni e modelli circuitali equivalenti (analisi in continua, a piccolo e a grande segnale nel dominio del tempo, risposta in frequenza, analisi per il rumore Amplificatori in cascata. Metodologie di progetto di amplificatori con stadi in cascata. Norme per il disegno dei circuiti elettronici. Simulazione circuitale con SPICE.

4.3 Contenuti specifici

del corso di laurea, Contenuti

di approfondimento ed

integrativi; Contenuti comuni

(intercorso e/o interfacoltà)

Unità Didattica ……Gli amplificatori operazionali con applicazioni (1.8 CFU) Amplificatore differenziale e amplificatori operazionali. Concetto di cortocircuito virtuale. Configurazione invertente e non invertente per l’operazionale ideale. Amplificatore operazionale reale e effetti della limitazione del guadagno, della larghezza di banda e della impedenza di ingresso e di uscita sulle prestazioni. Limitazioni nel funzionamento a largo segnale: slew rate e stabilità, limitazione della corrente di uscita, corrente di

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 8 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

polarizzazione e offset di tensione e di corrente. Modelli in SPICE ed esempi di simulazione. Esempi di applicazioni circuitali degli operazionali (sommatori, convertitori di impedenza, integratori, derivatori). Metodologie di progetto di amplificatori con più stadi in cascata. Unità Didattica ……La reazione negli amplificatori (0.8 CFU). La struttura generale degli amplificatori reazionati e le proprietà della reazione negativa. Classificazione ed analisi delle topologie di controreazione. Anelli di reazione e metodologie di calcolo del guadagno d’anello. Stabilità degli amplificatori reazionati. Unità Didattica …Stadi amplificatori elementari a singolo transistore (1.8 CFU) Caratteristiche v-i e regioni di funzionamento per transistori MOS, JFET e BJT. Retta di carico e polarizzazione. Le trans-caratteristiche e i modelli a piccolo segnale a frequenze intermedie per MOSFET, JFET e BJT. Equazioni e criteri di progetto degli stadi elementari: configurazione invertente (CS,CE), configurazione non invertente (CG, CB), stadi inseguitori di tensione (CD, CC). Confronto delle prestazioni ottenibili. Modelli equivalenti a piccolo segnale ad alta frequenza dei transistori. Prodotto guadagno-ampiezza di banda (fT) Metodi approssimati per la determinazione della risposta in alta e bassa frequenza. Confronto delle risposte in frequenza degli stadi a singolo transistore. Unità Didattica …Amplificatori elementari nei circuiti integrati analogici (1.8 CFU). Stadi elementari con carico attivo in tecnologia MOS, CMOS e BiCMOS e le relative curve di carico. La polarizzazione nei circuiti integrati analogici, gli specchi di corrente con esempi di varianti per il miglioramento delle prestazioni. Coppia differenziale con BJT: funzionamento a largo segnale, caratteristica di trasferimento, analisi a piccolo segnale, offset di tensione e di corrente, correnti di polarizzazione. Coppia differenziale con carico attivo a specchio di corrente e con resistenze sugli emettitori. Coppia differenziale con JFET, MOSFET e in tecnologia CMOS. Approssimazione del mezzo circuito equivalente. Risposta in frequenza della coppia differenziale e problema del CMRR. Configurazione Darlington e Cascode. Unità Didattica …Stadi di uscita (0.8CFU). Generalità, classificazione e specifiche di progetto: potenza di uscita, distorsione, efficienza di conversione. Analisi e criteri di progetto di uno stadio di uscita in classe A. Criteri per la scelta dei transistori di potenza. Analisi e criteri di progetto di uno stadio di uscita in classe B (push-pull). Distorsione di crossover e relative tecniche di riduzione. Analisi e criteri di progetto di stadi di uscita in classe AB con polarizzazione a diodi e con moltiplicatore di VBE. Protezione da sovraccarico e da surriscaldamento. Analisi di un amplificatore di potenza integrato. Analisi di un amplificatore operazionale integrato.

5. Metodi e tecniche didattiche di insegnamento e di apprendimento

5.1 Metodi e tecniche di

interazione didattica in

5.1.1. Interazione tra docente e studente Lezione con presentazione di slide anche con l’ausilio di software specifico per

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 9 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

presenza la presentazione (es. power point) con un uso della lavagna limitato al richiamo di qualche concetto o alla realizzazione di schemi esemplificativi o esempi resi necessari dalla interazione con la classe. Sono incoraggiate e/o sollecitate le domande nel corso dello svolgimento della lezione alla fine di ogni singola fase di presentazione didattica. 5.1.2. Interazione tra i contenuti In ogni unità didattica un 35% del tempo della didattica in presenza è riservato allo sviluppo di esercizi applicativi dei contenuti presentati; nei casi più semplici l’esercizio viene presentato, discusso e risolto nell’arco di una stessa lezione mentre nei casi più complessi (sempre quando si affrontano problemi di dimensionamento o progetto) l’esercizio viene presentato alla fine di una lezione e la soluzione o le soluzioni possibili vengono presentate e commentate in una lezione successiva per permettere allo studente di affrontare il problema da solo o in gruppo nello studio. 5.1.3. Interazione tra metodi e tecniche di insegnamento e di apprendimento Le slide vengono realizzate, per quanto possibile, utilizzando materiale direttamente tratto dal testo consigliato per ciascuna unità didattica a livello sia di schemi e figure che di sviluppi matematici e tabelle riassuntive per permettere allo studente di riconoscere facilmente nel testo la trattazione presentata a lezione e non fare nascere problemi interpretativi derivanti dall’uso di simbologie o grafiche differenti fra il testo consigliato e la trattazione a lezione. In generale, per la particolarità degli obiettivi dell’insegnamento, la soluzione degli esercizi applicativi proposti non è unica perché per arrivare ad una soluzione lo studente deve scegliere, più volte, fra ipotesi diverse ma egualmente valide anche se in contesti eventualmente diversi. Lo studente viene spinto a risolvere l’esercizio proposto in almeno due modi diversi e di valutare la qualità delle soluzione e paragonarne l’efficacia attraverso la sperimentazione della risposta attraverso la simulazione con SPICE. A tal fine alcune delle esercitazioni sono di carattere più sperimentale in quanto dedicate a sperimentare l’uso di un programma per la simulazione dei circuiti basato su SPICE.

5.2 Metodi e tecniche di

interazione didattica a

distanza se previsto dal Corso

(1.3) specificando le modalità

di interazione previste

5.2.1. Interazione tra docente e studente ……………………………………………………………………………………………………………… 5.2.2. Interazione tra i contenuti ……………………………………………………………………………………………………………… 5.2.3. Interazione tra metodi e tecniche di insegnamento e di apprendimento ………………………………………………………………………………………………………………

6. Strumentazioni didattiche dell’insegnamento e dell’apprendimento

6.1 Materiali di studio e testi

del Corso

Copia delle slide presentate nella didattica in presenza, disponibili sul sito del DIEE, e uno fra i due libri qui di seguito citati e presentati nell’introduzione del corso: � Adel Sedra, Kenneth Smith: "Microelectronic circuits", Oxford University

Press (in italiano "Circuiti per la Microelettronica" a cura Prof. G. Vitale,

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 10 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

Edises, Napoli). � Richard C. Jaeger, Travis N. Blalock “Microelectronic Circuit Design, Second

Edition”, McGraw-Hill, New York (in italiano in tre volumi “Microelettronica” a cura prof. Paolo Spirito, McGraw-Hill Italia, Milano).

6.2 Strumenti didattici 6.2.1. Strumentazione della lezione PC portatile con video proiettore in dotazione all’aula, microfono a spilla senza fili, lavagna con gessetti bianchi ……………………………………………………………… 6.2.2. Strumentazione della didattica interattiva …………………………………………………………………………………………………………………

6.3 Dispositivi, materiali e

strumenti di

autoapprendimento

6.3.1. Strumentazione per l’autoapprendimento Copia di tutte le slide presentate a lezione direttamente scaricabili dal sito WEB del DIEE. Selezione di temi delle prove scritte d’esame. Versione per studenti del software per la simulazione dei circuiti elettronici, basato su SPICE, della ORCAD. Il software può essere scaricato direttamente dal sito del DIEE (nella versione 9.1) o dal sito WEB della ditta (link e registrazione . Indicata anche una versione, meno professionale ma meno limitata, di un software di simulazione circuitale sempre basato su SPICE, fornita gratuitamente da una ditta produttrice di circuiti integrati.

6.4 Materiali di studio per

approfondimenti

� Jacob Millman, Arvin Grabel, "Microelectronics", McGraw-Hill, New York (in italiano "Microelettronica" a cura Prof. Terreni, McGraw-Hill Italia, Milano).

� Paul Gray, Robert Meyer: "Analysis and Design of Analog Integrated Circuits", John Wiley, New York (in italiano “Circuiti integrati analogici” a cura M. Bertolaccini, G. Padovini, McGraw-Hill Italia, Milano).

7. Setting di insegnamento e di apprendimento

7.1 Aula (Setting della lezione) Aula B0 del DIEE, dotata di ampia lavagna, videoproiettore, microfono e banchi fissi in linea co passaggi laterali.

7.2 Laboratorio (Setting della didattica interattiva)

7.3 FAD (Setting della didattica a distanza)

8. Servizi di accompagnamento e di facilitazione

8.4 Servizi di Corso di

insegnamento

X X

8.4.1. In ingresso (orientamento, recupero, consolidamento) 8.4.2. In itinere (accompagnamento) 8.4.3. In uscita (placement)

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 11 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

8.4.4. Specificare Test iniziale basato su quiz a risposta multipla ed a risposta aperta, con funzione di autovalutazione dei prerequisiti disciplinari. ……………………………… Esercitazioni svolte con il supporto di tutori d’aula se saranno assegnate risorse da parte della Facoltà di Ingegneria per questa attività. ……………………………… Esecuzione, nei periodi previsti dal calendario delle attività della Facoltà di Ingegneria, di due prove scritte intermedie con valutazione, utilizzabili per autovalutazione e per il superamento dell’esame finale. Le prove si svolgeranno con le stesse modalità previste per la prova finale, cioè esercizio di progetto o dimensionamento di un circuito elettronico.…………………………………

8.5 Didattica speciale ed

equipollenze per studenti in

situazione di disabilità

8.5.1. Sono utilizzate forme di didattica speciale? � SI X NO 8.5.2. Specificare Attualmente non previste per assenza di richiesta …………………………………………

9. Valutazione dell’insegnamento/apprendimento (in ingresso, in itinere, finale)

9.1 Dispositivi e strumenti per

la valutazione in ingresso dei

prerequisiti (di base e

disciplinari)

Test comune a tutti gli insegnamenti del 1° semestre del 3° anno gestito dal Corso di Laurea con identificazione degli stili cognitivi. Test anonimo basato su quiz a risposta multipla ed a risposta aperta, con funzione di autovalutazione dei prerequisiti disciplinari richiesti.

9.2 Dispositivi e strumenti di

valutazione e di verifica in

itinere (delle conoscenze,

delle abilità e delle

competenze attese)

Due prove intermedie in forma scritta con modalità analoghe a quelle previste per la prova finale, nel periodo previsto dal calendario delle attività della Facoltà di Ingegneria.

9.3 Dispositivi e strumenti per

la valutazione finale

Prova scritta con valutazione in trentesimi integrabile con una prova orale

facoltativa, priva di ammissione.

9.4 Temporizzazione delle

verifiche

Inizio lezioni, periodo previsto nel calendario delle attività della Facoltà di Ingegneria, fine lezioni .

10. Valutazione del Corso di insegnamento

10.1 Dispositivi e strumenti di

rilevazione delle opinioni degli

studenti

X 10.1.1. Questionari

� 10.1.2. Colloqui

� 10.1.3. Interviste

� 10.1.4. Altro (specificare)…………………………………………………………………………

Laboratorio Didattico Calaritano

PATTO D’AULA Pag. 12 di 12

LDC/DUQ 02/2011DOC 13/00

Il presente documento è di proprietà del Centro per la Qualità dell’Ateneo di Cagliari – Laboratorio Didattico

Calaritano e ne è vietata la riproduzione anche parziale.

Contratto formativo

Informazioni importanti per il Patto d’Aula

È fondamentale la collaborazione degli studenti per una Didattica di Qualità.

La partecipazione attiva dello studente può consentire una lezione diversa e garantire un profitto diverso: lo studente deve mettersi in gioco ed essere protagonista.

Per questo si invitano gli studenti a condividere i seguenti 10 punti.

1. È importante che lo studente collabori per creare un ambiente di apprendimento in aula che faciliti l’attenzione e la concentrazione.

2. È importante il confronto e l’approfondimento interattivo in aula. La partecipazione in aula non deve essere confusa con la sola richiesta di chiarimenti specifici. Non si tratta solo di fare domande, quanto di dare contributi costruttivi per la trattazione degli argomenti.

3. La motivazione principale dello studente deve essere quella di diventare un “professionista”, non di “trovare scorciatoie” per superare gli esami. Lo studente non deve apprendere “meccanismi per superare l’esame”, ma apprendere la disciplina.

4. Le lezioni e lo studio devono consentire di acquisire i contenuti e le metodologie che permettono di superare l’esame con consapevolezza (comprendere il “perché” e il “come”). In sede di esame il docente verificherà sempre il livello di comprensione della disciplina anche quando gli strumenti di valutazione sono prevalentemente tecnici.

5. Lo studente deve essere consapevole che il solo “ascolto” della lezione è insufficiente per “comprendere ed apprendere”, se non è accompagnato da altri spazi e momenti come lo studio individuale, le esercitazioni in aula, … .

6. I docenti che aderiscono alla sperimentazione del Laboratorio Calaritano, si impegnano a fornire agli studenti, prima della lezione o del modulo, l’indicazione degli obiettivi e dei contenuti che verranno trattati, per consentire di contestualizzare e di seguire la lezione

7. Le tracce e le sintesi che verranno consegnate o costruite insieme durante il Corso, così come le dispense, non sostituiscono i testi: sono strumenti di facilitazione dell’apprendimento che deve comunque essere sostenuto attraverso lo studio dei testi indicati.

8. Le verifiche in itinere sono un utile strumento per autovalutare la propria capacità di apprendere, correlare ed esporre correttamente gli argomenti di studio. Tutti gli studenti sono invitati caldamente ad effettuarle.

9. Le verifiche in itinere costituiscono parte integrante dell’attività didattica di insegnamento/apprendimento. Le valutazioni ottenute, quantificate da un punteggio, contribuiscono alla valutazione finale ma non sostituiscono la prova d’esame. Infatti una valutazione non sufficiente o non soddisfacente può essere recuperata in sede d’esame finale.

10. Anche lo studente che non ha programmato di sostenere l’esame immediatamente dopo il corso, è invitato a svolgere le esercitazioni e le prove di verifica intermedie. L’impegno consentirà successivamente di riprendere lo studio dei contenuti con maggiore facilità.