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L’impegno Vivere con maggiore consapevolezza la custodia e la vigilanza delle persone a me care. Evitare spionaggi – Voglio sapere tutto! – ed interessarsi a come essi vivono gli impegni che scandiscono la vita quotidiana. Liturgia della Corona di Avvento – I Candela In un angolo della casa oppure accanto al presepe che si sta alle- stendo, è bene collocare quattro candele per richiamare l’impegno di ogni famiglia a vegliare e pregare durante le quattro settimane che formano il Tempo di Avvento. Dopo aver letto il Vangelo e il commen- to, si accende la prima candela e insieme si recita questa preghiera: O Maria, Vergine dell’attesa e del silenzio, insegna alla nostra famiglia a vegliare senza essere vinti dal sonno. Mostraci il segreto dell’amore che ha in Cristo la sua sorgente perché le notti del nostro soffrire siano illuminate dal dialogo confidente con Dio. La trame dei nostri giorni e delle nostre vite insieme siano l’intreccio dei fili dell’amore provvidente del Padre che conta i capelli del capo e si cura di noi più che dei gigli del campo. Insegnaci la cura dell’altro, la custodia dei piccoli, la difesa dei deboli perché l’Amore sia la nostra unica forza, la roccia salda che ci salva da ogni attacco del male. Amen. Benedizione della mensa Signore Dio nostro, tu ci chiedi di vigilare nell’attesa della tua venuta, sostieni i nostri cuori e fa’ che non cediamo sotto il peso del peccato. Questo cibo che pren- diamo nella gioia e nel rendimento di grazie a Te che ce lo doni come segno della tua bontà, nutra il nostro corpo e lo rafforzi nel compiere sempre la tua volontà. Amen. I Domenica di Avvento Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà. Dal Vangelo secondo Marco (13,33-37) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!». Meditiamo Amare significa vegliare, rimanere desti, non farsi vincere dal sonno. Non è diffi- cile farlo se è l’amore ad illuminare la notte e a dar senso all’attesa, se è il fremito del cuore a scandire le ore, il suo battito a separare i minuti, attendendo che la speranza fiorisca in compimento. Attende con amore chi sa che il tempo, prossi- mo a venire, è carico di gioia, come chi guarda verso l’orizzonte perché i colori dell’aurora, svanendo, lascino spazio al chiarore del sole. Nell’attesa il cuore deve alleggerirsi, fare spazio al nuovo, ripulendo la casa interiore perché nulla d’inu- tile occupi lo spazio che è da riservare alla gioia che viene. Veglia nell’amore, aspettando il compimento della gioia, senza aver paura di vivere la responsabilità della custodia. È questo che Dio ci chiede, iniziando il cammino d’Avvento. Egli ha messo tutto nelle nostre mani e ci vuole suoi fidati amministratori, suoi amici che in tutto partecipano dei beni della sua casa. La mia famiglia, la vita di coppia, i figli, la vita in parrocchia sono la casa di Dio da custodire e su cui vegliare, con il cuore di Giuseppe, con lo stupore di Maria che guarda nella greppia il Figlio che Dio le ha donato come suo figlio. Siamo custodi, non padroni degli affetti che il Signore ci ha affidati. Siamo guardiani delle persone che ci sono accanto, guidiamo e ci lasciamo portare verso la fonte della vita, il Pastore delle pecore che è Gesù. La notte, ogni notte, ci trovi sempre vigilanti, sentinelle che attendono l’aurora per annunciare la luce che viene. Riflettiamo È così difficile per me vegliare e lasciarmi custodire, accogliendo con umiltà l’amore e donandolo all’altro non tanto come io so amare, ma come l’altro vuol essere amato? 3 dicembre 2017 4 5

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L’impegnoVivere con maggiore consapevolezza la custodia e la vigilanza delle persone a me care. Evitare spionaggi – Voglio sapere tutto! – ed interessarsi a come essi vivono gli impegni che scandiscono la vita quotidiana.

Liturgia della Corona di Avvento – I Candela

In un angolo della casa oppure accanto al presepe che si sta alle-stendo, è bene collocare quattro candele per richiamare l’impegno di ogni famiglia a vegliare e pregare durante le quattro settimane che formano il Tempo di Avvento. Dopo aver letto il Vangelo e il commen-to, si accende la prima candela e insieme si recita questa preghiera:

O Maria, Vergine dell’attesa e del silenzio,insegna alla nostra famigliaa vegliare senza essere vinti dal sonno.Mostraci il segreto dell’amore che ha in Cristo la sua sorgenteperché le notti del nostro soffriresiano illuminate dal dialogo confidente con Dio.La trame dei nostri giorni e delle nostre vite insiemesiano l’intreccio dei fili dell’amore provvidente del Padreche conta i capelli del capoe si cura di noi più che dei gigli del campo.Insegnaci la cura dell’altro,la custodia dei piccoli, la difesa dei deboliperché l’Amore sia la nostra unica forza,la roccia salda che ci salva da ogni attacco del male.Amen.

Benedizione della mensaSignore Dio nostro, tu ci chiedi di vigilare nell’attesa della tua venuta, sostieni i nostri cuori e fa’ che non cediamo sotto il peso del peccato. Questo cibo che pren-diamo nella gioia e nel rendimento di grazie a Te che ce lo doni come segno della tua bontà, nutra il nostro corpo e lo rafforzi nel compiere sempre la tua volontà. Amen.

I Domenica di Avvento

Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.

Dal Vangelo secondo Marco (13,33-37)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

MeditiamoAmare significa vegliare, rimanere desti, non farsi vincere dal sonno. Non è diffi-cile farlo se è l’amore ad illuminare la notte e a dar senso all’attesa, se è il fremito del cuore a scandire le ore, il suo battito a separare i minuti, attendendo che la speranza fiorisca in compimento. Attende con amore chi sa che il tempo, prossi-mo a venire, è carico di gioia, come chi guarda verso l’orizzonte perché i colori dell’aurora, svanendo, lascino spazio al chiarore del sole. Nell’attesa il cuore deve alleggerirsi, fare spazio al nuovo, ripulendo la casa interiore perché nulla d’inu-tile occupi lo spazio che è da riservare alla gioia che viene. Veglia nell’amore, aspettando il compimento della gioia, senza aver paura di vivere la responsabilità della custodia. È questo che Dio ci chiede, iniziando il cammino d’Avvento. Egli ha messo tutto nelle nostre mani e ci vuole suoi fidati amministratori, suoi amici che in tutto partecipano dei beni della sua casa. La mia famiglia, la vita di coppia, i figli, la vita in parrocchia sono la casa di Dio da custodire e su cui vegliare, con il cuore di Giuseppe, con lo stupore di Maria che guarda nella greppia il Figlio che Dio le ha donato come suo figlio. Siamo custodi, non padroni degli affetti che il Signore ci ha affidati. Siamo guardiani delle persone che ci sono accanto, guidiamo e ci lasciamo portare verso la fonte della vita, il Pastore delle pecore che è Gesù. La notte, ogni notte, ci trovi sempre vigilanti, sentinelle che attendono l’aurora per annunciare la luce che viene.

Riflettiamo È così difficile per me vegliare e lasciarmi custodire, accogliendo con umiltà l’amore e donandolo all’altro non tanto come io so amare, ma come l’altro vuol essere amato?

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“Signore io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito”. (Mt 8,5-11)

Un centurione scongiura Gesù di liberare il suo servo paralizzato e sofferente. E il Cristo, commosso dalla sua fede salda e dall’in-vocazione accorata e sincera, guarisce il servo.

Signore Gesù donaci occhi nuovi per comprendere che solo Tu puoi guarire le piaghe dei nostri cuori paralizzati dal pec-cato e dalla presunzione di poter fare senza di Te. Vieni Signo-re Gesù.

“Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”. (Lc 10,21-24)

Mentre viaggia verso Gerusalemme, Gesù pieno di Spirito Santo rivela a tutti che la strada per raggiungere il regno di Dio è quella dell’umiltà e della piccolezza.

Signore Gesù donaci la sapienza del cuore per vivere le nostre relazioni in famiglia con umiltà, cercando il bene dell’altro prima dei nostri bisogni e desideri. Vieni Signore Gesù.

“Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento com-passione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare»”. (Mt 15,29-37)

Presso il mare di Galilea, Gesù compie miracoli guarendo il cor-po e lo spirito. Pieno di compassione, dona alla folla attraverso i suoi discepoli un pane in abbondanza in grado di saziare la loro fame. Ed essi lodano il Dio d’Israele.

Signore Gesù, tu solo puoi donare le risposte che il nostro cuore cerca. Tu solo puoi guarire la nostra fame di felicità e di pienezza. Vieni Signore Gesù.

I Settimana di Avvento

Martedì

5 dicembre

“Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia”. (Mt 7,21.24-27)

Il Maestro parla ai suoi discepoli e li invita non solo a professare con le parole ma con le opere il desiderio di compiere la volontà del Padre.Signore Gesù aiutaci a costruire la casa della nostra famiglia sulla roccia della tua Parola. Fa’ che le tempeste della vita non ci trovino impreparati e spazzino via ciò che abbiamo faticosamente costruito. Vieni Signore Gesù.

“La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ralle-grati, piena di grazia: il Signore è con te»”. (Lc 1,26-38)

Un angelo si reca da Maria chiamandola “piena di grazia”, im-macolata, consacrata a Dio e al suo Regno di salvezza. E la fan-cilulla è pienamente disponibile ad accogliere il disegno di Dio per la sua vita.

Vergine Maria, tu che hai con gioia accolto l’invito di Dio, donaci di diventare anche noi collaboratori, attraverso il ma-trimonio, del disegno di salvezza del Padre per la nostra fa-miglia e per quanti incontriamo nel nostro cammino. Aiutaci o Madre ad accogliere il tuo figlio Gesù.

“Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe»”. (Mt 9,35-38-10.6-8)

Gesù coinvolge i suoi amici nella missione che il Padre gli ha affidato. Li incoraggia, dona la sua testimonianza, li invita a pre-gare incessantemente.

Signore Gesù donaci di partecipare come protagonisti alla storia della salvezza, chiedendo a Dio la forza e a Lui resti-tuendo ogni cosa con gratuità e senza aspettarci il contrac-cambio per le nostre buone opere. Vieni Signore Gesù.

Lunedì

4 dicembre

Mercoledì

6 dicembre

Venerdì

8 dicembre

Solennitàdell’ImmacolataConcezione

Giovedì

7 dicembre

Sabato

9 dicembre

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