I Diritti Naturali di bimbi e bimbe · 10 - IL DIRITTO ALLE SFUMATURE a vedere il sorgere del sole...
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Direzione Didattica di Corciano “Villaggio Girasole” Via Luigi Settembrini n. 19 - 06073 SAN MARIANO - CORCIANO (PG)
Tel.: 075.5179187 – 075.5170931 - Fax 075.5181302 C.F. 80015990544
Sito Web www.circolodidatticocorciano.gov.it E-Mail: [email protected] – [email protected]
I BAMBINI
Dite:
è faticoso frequentare i bambini. Avete ragione.
Poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi,
curvarsi, farsi piccolo.
Ora avete torto. Non è questo che più stanca.
È piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli.
J. KORCZACK
I Diritti Naturali di bimbi e bimbe 1 - IL DIRITTO ALL'OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti
2 - IL DIRITTO A SPORCARSI a giocare con la sabbia, la terra,l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti
3 - IL DIRITTO AGLI ODORI a percepire il gusto degli odori, a riconoscere i profumi offerti dalla natura
4 - IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltatore e poter prendere la parola, ad interloquire, a dialogare 5 - IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco
6 - IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura
7 - IL DIRITTO ALLA STRADA a camminare per la strada e giocare in piazza liberamente
8 - IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi 9 - IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli , il gorgogliare dell'acqua 10 - IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle. Gianfranco Zavalloni
Drigente scolastico ex maestro di scuola dell’infanzia
Per comprendere la VALUTAZIONE
Direzione Didattica di Corciano “Villaggio Girasole” Via Luigi Settembrini n. 19 - 06073 SAN MARIANO - CORCIANO (PG)
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Dopo l’emanazione
- del D.P.R. 122 del 22 giugno 2009, che regolamenta il coordinamento delle norme sulla
valutazione degli alunni,
- del Decreto Attuativo della lex 107- Decr. Legislativo n° 62 del 13 aprile 2017 indicante le
norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo,
- del Prot. 1865 del 10.10.2017 avente per oggetto Indicazioni in merito a valutazione,
certificazione delle competenze ed Esame di Stato nelle scuole del primo ciclo di istruzione,
la valutazione assume per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle
alunne e alunni e concorre, unitamente, al miglioramento degli apprendimenti e al
successo formativo.
La valutazione garantisce coerenza con l’Offerta formativa dell’Istituzione Scolastica, con la
personalizzazione dei percorsi di apprendimento nonché con le Indicazioni nazionali per il
Curricolo e le varie linee d’indirizzo del MIUR.
È importante intendere il processo valutativo secondo una valenza formativa, che deve
sollecitare e favorire negli alunni processi metariflessivi di autovalutazione del proprio
percorso al fine di raggiungere ed adoperarsi per il proprio successo scolastico-formativo.
Ogni scuola definisce:
le competenze da promuovere, gli obiettivi di apprendimento, le conoscenze e abilità da
perseguire, e struttura verifiche intermedie e quadrimestrali, nonché compiti unitari di
prestazione, in linea con il Curricolo d’Istituto e le linee definite dal PTOF;
le modalità ed i criteri per la valutazione, anche attraverso la strutturazione di rubriche
valutative, assicurando omogeneità, equità e trasparenza della valutazione,
le modalità di informazione alle famiglie circa il percorso-processo di apprendimento e la
valutazione degli alunni; tale azione viene supportata anche dalla pubblicazione bimestrale
di valutazioni nel Registro Elettronico e ulteriormente condivise nel corso dei colloqui
bimestrali calendarizzati ad inizio anno;
le modalità e la tempistica di inserimento delle valutazioni, sottolineando dove necessario
eventuali note relative al raggiungimento degli esiti formativi. Le valutazioni che vengono
apposte nel registro sono rappresentative di un percorso, valutazioni complessive e
sommative che fanno riferimento a periodi di tempo individuati dal Collegio dei Docenti e
condivisi personalmente con i genitori durante i colloqui. Questa modalità è in linea con la
nostra cultura decennale che ha accompagnato la storia delle nostre scuole ed è propria di
quest'ordine di scuola.
La valutazione periodica e finale degli apprendimenti è riferita a ciascuna delle discipline di
studio previste dalle Indicazioni nazionali per il Curricolo e per l’ambito di “Cittadinanza e
Costituzione” trova espressione all’interno della valutazione di ambito antropologico.
La valutazione è effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe, raccolte le
informazioni anche di altri operatori che svolgono attività di arricchimento dell’Offerta
formativa e/o attività di potenziamento in classe.
Tutte le valutazioni sono espresse con voto numerico, fatta eccezione per l’insegnamento
della Religione Cattolica o di attività alternativa e per la valutazione del comportamento.
Il Collegio Docenti delibera i criteri e le modalità di valutazione degli apprendimenti e del
comportamento (inseriti nel PTOF) e i docenti comunicano periodicamente alle famiglie,
attraverso incontri bimestrali, le proprie riflessioni e considerazioni sul percorso formativo di
ogni alunno.
La valutazione degli aspetti del comportamento tiene in considerazione, oltre alle precise e motivate osservazioni presentate dai singoli docenti, di indicatori condivisi che la Scuola compila collegialmente in alcuni precisi periodi dell’anno. Tali indicatori sono declinati all’interno del Registro Elettronico e sono riferiti in particolar modo all’interesse, alla partecipazione, all’impegno, alle abilità sociali e più in generale al rilevamento dei processi formativi attivati sia nel comportamento che, più in generale, nel percorso d'apprendimento. La valutazione del comportamento viene espressa mediante un giudizio sintetico che fa
riferimento allo sviluppo delle competenze di cittadinanza tenendo conto dei criteri definiti
dal Collegio docenti stesso.
Nel momento della valutazione ogni insegnante tiene conto delle azioni svolte e attivate
riguardo al percorso formativo di ogni singolo alunno, degli eventuali interventi
individualizzati e personalizzati e della globalità del percorso formativo.
L’adozione di tale principio, adottato dall’Istituto, è in linea con le più recenti norme
pubblicate dal MIUR, quando ribadiscono che la valutazione deve essere integrata
dalla descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti
raggiunto dall'alunno e non solo dagli esiti. La complementarietà tra i dati assunti a
livello qualitativo e quantitativo consente di arrivare ad una unica visione ed una
intersoggettività dell’osservazione funzionale a garantirne un approccio inclusivo, attento a
particolari situazioni. Perciò l’ammissione alla classe successiva e alla prima classe di scuola
secondaria di primo grado può essere disposta anche in presenza di livelli di apprendimento
parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione. L’attenzione al percorso e allo
sviluppo formativo dell’alunno, possono infatti garantire la continuità del suo percorso
scolastico anche in presenza di una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più
discipline. La scuola infatti, in presenza di tali situazioni, attiva le proprie risorse interne
secondo la propria autonomia didattica ed organizzativa e i propri piani progettuali per
sostenere il bambino e garantirgli il successo formativo. Lo scopo infatti è quello di
promuovere nel bambino processi di autoconsapevolezza e il senso di “auto-efficacia”, così
determinante e interrelato alla motivazione e all’impegno nello studio nonché sviluppare
delle capacità metacognitive di riflessione sul proprio modo di apprendere.
La scuola altresì si impegna costantemente a condividere con la famiglia la sua lettura del
percorso formativo dell’alunno, descrivendone i livelli di apprendimento eventualmente
raggiunti in modo parziale e le specifiche strategie e azioni attivate per il suo miglioramento.
Il confronto faciliterà la definizione dei piani di azione e delle specifiche responsabilità in
base ai distinti ruoli restituendo una lettura dinamica della situazione e delle possibilità di
intervento.
La valutazione è sempre considerata nell’ottica formativa e promozionale, centra infatti
l’attenzione sulla progressione negli apprendimenti dell’alunno, tiene conto dei suoi
personali ritmi e stili di apprendimento, di eventuali condizionamenti psico-fisici e/o sociali,
pertanto solo in situazioni eccezionali e con specifica motivazione, i docenti di classe,
possono ricorrere, in sede di scrutinio finale, alla non ammissione alla classe successiva. Tale
determinazione, proprio per la sua eccezionalità, va considerata come extrema ratio e sarà
attivata solo in situazioni limite e in presenza dell’unanimità del team dei docenti.
Al termine del percorso di Scuola primaria l’Istituto rilascia agli alunni e alunne la
certificazione delle competenze redatta in sede di scrutinio finale secondo le modalità
espresse dal D.Lgs n. 62/2017 e D.M. 742 del 3.10.2017 e secondo i modelli pubblicati dal
MIUR.
La certificazione delle competenze descrive i risultati del processo formativo al termine della
scuola primaria secondo una valutazione circa la capacità di utilizzare i saperi acquisiti per
affrontare compiti e problemi.
La suddetta Certificazione farà riferimento secondo quanto indicato all’Art.9 del DL 62/2017
- al profilo dello studente nelle Indicazioni nazionali per il Curricolo;
- all’ancoraggio alle competenze chiave individuate dall’Unione Europea, così come recepite
nell’ordinamento italiano;
- alla definizione, mediante enunciati descrittivi dei diversi livelli di acquisizione delle
competenze;
- alla valorizzazione delle eventuali competenze significative, sviluppate in varie situazioni di
apprendimento;
- alla coerenza con l’eventuale Piano educativo individualizzato, se attivato;
- all’indicazione del livello raggiunto nelle prove INVALSI;
All’interno di questo documento sono presenti le linee guida per la comprensione del
processo valutativo:
- le linee culturali di fondo, assunte dal Collegio docenti, fondanti una valutazione attenta ai
processi e percorsi d’apprendimento;
- alcune griglie elaborate dal Collegio docenti per esplicitare in giudizi numerici la
corrispondenza tra la valutazione per decimi e i diversi livelli di apprendimento;
- gli indicatori per il rilevamento dei processi formativi e del comportamento nel percorso
d'apprendimento;
- Il modello di certificazione delle competenze al termine della scuola primaria - allegato A
in relazione al DL n° 62 del 13.4.2017 e DM n° 742 del 3.10.2017
Gli/Le Insegnanti
Perché è necessario conoscere come “funziona” la mente dei nostri alunni? Leggendo lo
stesso testo, perché Marta va subito al nocciolo degli argomenti, mentre Alberto ci arriva dopo aver analizzato il
brano parola per parola? Perché Federico ha bisogno di pianificare quello che deve dire o scrivere, mentre
Chiara parla e scrive d’acchito, senza preamboli? Perché Mario lavora meglio da solo, mentre Luca apprende al
massimo quando lavora in gruppo? Perché Carlo si trova a suo agio nelle situazioni nuove, mentre Luisa non si
orienta se non ha a disposizione schemi e punti di riferimento? Perché di fronte alle difficoltà c’è chi si scoraggia
e chi invece si sente stimolato, interpretando il dilemma come una sfida allettante?
Gli apprendimenti disciplinari non sono che la punta di un iceberg: sono ciò che l’alunno sa fare sulla base di ciò
che sa. Le conoscenze, le abilità operative, le competenze, infatti, sono il risultato di “forze” sommerse. Ciò che
affiora alla superficie si costruisce attraverso personali stili di apprendimento e strategie procedurali mossi da
personali stili cognitivi, intelligenze, attitudini, che sono strettamente legati a personali convinzioni, abitudini,
atteggiamenti, motivazioni: tutto ciò costituisce il come e il perché si apprende e contribuisce a fare di ogni
nostro alunno quel particolare alunno.
Conoscere non soltanto la punta dell’iceberg, cioè le competenze disciplinari raggiunte ( oggetto della valutazione
sommativa ... in numeri decimali), ma scoprire soprattutto il come i nostri Alberto, Chiara, Maria apprendono è
fondamentale per accompagnare ciascuno/a verso lo sviluppo delle sue potenzialità, superando le difficoltà di
apprendimento.
L’apprendere mette in gioco gli aspetti cognitivi ( stili cognitivi e stili
di apprendimento) e gli aspetti emotivi e socio-affettivi e quindi
implica la personalità nel suo insieme.
In che modo si pensa?
Alla base dell’iceberg vi sono insiemi di regole, atteggiamenti,
convinzioni; ma c’è anche la motivazione, senza la quale
l’apprendimento si sviluppa in modo meccanico e passivo.
Lo stile cognitivo è una particolare modalità di elaborazione dell’informazione (o un
insieme di modalità): l’alunno utilizza il modo personale di percepire ed elaborare le
informazioni inserendole nelle proprie strutture interne, in base alle quali poi interagisce col
mondo esterno. Lo stile è “come si pensa” e viene usato in compiti ed ambiti diversi.
Ciascuno ha il proprio modo di pensare, ma possiede anche dalla nascita vari talenti e
attitudini (vari tipi di intelligenza: linguistica, logicomatematica, musicale, relazionale, cinetica-corporea...) potenzialità
interiori che sono presenti in modo diverso, ma che possono essere sviluppate dalle esperienze di apprendimento che incontra.
Esistono vari modi di pensare, cioè diversi stili cognitivi:
sistematico/intuitivo; analitico/globale; riflessivo/impulsivo; verbale/visuale; convergente/divergente
vedi la seguente tabella esplicativa
“Lista degli elementi per la costruzione del profilo cognitivo dell’allievo/a”
Lista degli elementi per la costruzione del profilo cognitivo dell’allievo/a, presente nella scheda di valutazione:
L’ALLIEVO/A ...
SISTEMATICO
Procede per piccoli passi; considera tutte le variabili del
problema; costruisce l’ipotesi in itinere.
INTUITIVO
Coglie, capta il nocciolo del problema, formula un’ipotesi e
poi procede alla sua conferma attraverso l’analisi dei dati.
ANALITICO
Percepisce e si rappresenta, in una situazione, prima di
tutto i dettagli, i singoli elementi.
GLOBALE
Percepisce e si rappresenta la situazione nella sua totalità,
nell’insieme degli elementi (“vede la foresta piuttosto che
gli alberi”)
RIFLESSIVO
Affronta il compito passo dopo passo e prende decisioni
ponderando minuziosamente i diversi risvolti.
IMPULSIVO
Affronta con rapidità il compito; prende decisioni “di
getto” sulla base delle informazioni essenziali.
Impara per “parole”: è attento alle spiegazioni orali, prende
VERBALE appunti, studia ripetendo ad alta voce, impara facilmente
poesie e testi scritti.
Impara per “immagini”; ricorda i concetti se associati a
VISUALE schemi; usa molto il colore per sottolineare o evidenziare;
ricorda il testo in base alla disposizione dei capitoli,
paragrafi, titoli.
CONVERGENTE
Affronta il problema con procedure note; utilizza schemi
consolidati anche per situazioni nuove; considera nelle
questioni solo gli aspetti usuali, tangibili, certi.
DIVERGENTE
Cerca di trovare nuove soluzioni anche a problemi già risolti;
tende a ristrutturare i propri schemi cognitivi per far fronte ai
cambiamenti; valorizza gli aspetti marginali e inusuali.
Fiorino Tessaro
Perché si apprende?
All’interno dello stile cognitivo c’è lo stile di apprendimento (considerato un prolungamento dello stile
cognitivo), che consiste nell’insieme di operazioni e di procedure che l’alunno mette in pratica per imparare. Si
apprende attraverso quattro fasi esperienziali e riflessive: la riflessione (attraverso l’esperienza, la realtà viene
colta e trasformata in concetti), quindi la sistemazione delle nuove idee in una rete di concetti ( la realtà viene
elaborata), poi ancora il confronto del nuovo concetto con le altre idee simili (altra fase di osservazione
riflessiva) , infine la sperimentazione della nuova acquisizione in situazioni nuove (la realtà viene trasformata).
Tutti gli apprendimenti, dunque, sono determinati dall’esperienza, ma anche dallo sviluppo emotivo-affettivo di ciascuno.
In ogni evento della vita, infatti, le emozioni ci accompagnano e perciò è necessario saperle riconoscere e dominare, in
quanto possono influenzare positivamente o negativamente gli apprendimenti e le relazioni sociali. La motivazione (
l’interesse, la spinta ad apprendere) e la consapevolezza-padronanza di sé spingono favorevolmente verso gli
apprendimenti. “ Chi non esercita un proprio controllo sulla propria vita emotiva ed affettiva, rischia di
perdere tempo con le proprie battaglie interiori, che boicottano così la concentrazione sull’apprendere,
sul lavoro e sul pensare lucidamente” - Daniel Goleman- Un clima educativo propositivo basato sulla fiducia nelle
capacità, facilita l’autostima dell’alunno e di conseguenza il suo apprendimento (stare bene emotivamente è la
base per l’apprendere). Anche le competenze sociali( empatia, abilità relazionale), che spingono alla
collaborazione con gli altri, contribuiscono allo sviluppo degli apprendimenti, in quanto il confronto porta all’auto-
osservazione e alla ridefinizione del sé. I docenti sanno che l’apprendimento è favorito quando l’alunno è abituato a
riflettere sulle esperienze e sul proprio modo di pensare e di lavorare. I nostri Chiara, Mario, Federico ... devono
imparare a superare i limiti del proprio modo di riflettere e di procedere: chi pensa sempre in modo globale rischia la
superficialità; chi analizza e basta, non sa sintetizzare e può perdere il senso di ciò che sta facendo; chi si ferma
all’intuizione rischia di sbagliare tante volte prima di arrivare alla soluzione ... ecc.
Nella valutazione, perciò, gli insegnanti vanno oltre il “leggere, scrivere, far di conto” degli alunni e considerano, in
ciascuno, anche lo sviluppo di: conoscenza dei modi di apprendere ( come si fanno sintesi, come si ricorda, come si
fa a stare attenti...); consapevolezza dei propri stili cognitivi (attraverso l’osservazione di cosa fa
concretamente l’alunno per conoscere i propri punti deboli e di forza); come fa ad organizzare il pensiero
astratto (attraverso il pensare ad alta voce del bambino).
Questa serie di operazioni mentali è la metacognizione.
La metacognizione deve essere esercitata - e valutata - non soltanto in ambito intellettivo, ma anche nel campo
delle capacità psico-motorie e socio-affettive, in quanto l’apprendimento riguarda la formazione dell’intera
personalità di ciascuno.
Valutare il modo di apprendere è necessario, in quanto si possono predisporre gli strumenti e i metodi più
adatti ai nostri allievi per superare i limiti e gli ostacoli che incontrano. Ciò rappresenta un investimento
per il futuro: conoscere i punti deboli del proprio modo di pensare e avere esperienza nell’uso di strategie
per superarli, fa di ciascuno un adulto autonomo e attivo nella vita e, dunque, un cittadino consapevole.
GRIGLIA ESPLICATIVA DELLA VALUTAZIONE ESPRESSA CON VOTO DECIMALE, ADOTTATA DAL COLLEGIO
DOCENTI DI SCUOLA PRIMARIA NELLE RIUNIONI DEL 14/12/2008 E 05/02/2009
VOTO DESCRITTORI
10
Conoscenza approfondita dei contenuti, con capacità di rielaborazione critica; completa
padronanza della metodologia disciplinare; ottime capacità di trasferire le conoscenze
maturate; brillanti capacità espositive e sicura padronanza dei linguaggi specifici.
9
Conoscenza approfondita e personale dei contenuti disciplinari; rielaborazione personale
delle conoscenze; buona padronanza della metodologia disciplinare; capacità di
organizzare dei contenuti e collegamento degli stessi tra i diversi saperi; ottima
capacità espositiva; uso corretto dei linguaggi formali.
8
Sicura conoscenza dei contenuti; buona rielaborazione delle conoscenze; comprensione e
padronanza della metodologia disciplinare; capacità di operare collegamenti tra i saperi,
se guidato/a; chiarezza espositiva e proprietà lessicale; utilizzo preciso e adeguato dei
linguaggi specifici.
7
Conoscenza di gran parte dei contenuti; discreta rielaborazione delle conoscenze;
buon possesso delle conoscenze non correlato alla capacità di operare collegamenti
tra le stesse; capacità di risolvere semplici problemi; adeguata proprietà espressiva e
utilizzo dei linguaggi specifici.
6
Conoscenza degli elementi basilari; sufficiente padronanza delle conoscenza; sufficiente
possesso delle conoscenze; capacità di risolvere i problemi essenziali; sufficiente
proprietà espositiva; uso di un linguaggio semplice.
5
Conoscenza lacunosa dei contenuti; scarsa padronanza delle conoscenze; non sufficiente
possesso delle conoscenze; incerta capacità espositiva e uso di un linguaggio impreciso.
Per la valutazione del COMPORTAMENTO si utilizzano i parametri:
NON ADEGUATO, PARZIALMENTE ADEGUATO e ADEGUATO.
RIFERIMENTI NORMATIVI:
DPR n. 235/2007 (regolamento recante modifiche ed integrazioni al
DPR 249/98) Legge n. 169/2008 (legge Gelmini)
Decreto Ministeriale n. 5/2009 (criteri e modality applicative della
valutazione del comportamento)
DPR 22 giugno 2009, n. 122 (regolamento valutazione)
Indicazioni Nazionali per il Curricolo – Roma MIUR 2012
Decreti Legislativi attuativi della legge 13.07.2015 n. 107 – DL n° 62 del
13.4.2017 –Norme in materia di valutaione e certificazione delle competenze
nel primo ciclo
DM n° 742 del 3.10.2017
Nota PROT. 1865 del 10.10.2017 MIUR – Indicazioni in merito a valutazione,
certificazione delle competenze
RILEVAMENTO DEI PROCESSI FORMATIVI E DEL COMPORTAMENTO
NEL PERCORSO D'APPRENDIMENTO
Parametri: SI – NO – PARZIALMENTE INTERAZIONE SUL PIANO FISICO E
VERBALE
Rispetta le regole di vita comunitaria
Parla con tutti i compagni e non solo con un gruppo di amici
Va d’accordo con gli altri, non è litigioso e non li provoca
Nei conflitti non si impone e non aggredisce
Preferisce stare in compagnia piuttosto che isolarsi
Ha facilità di comunicazione e riesce a farsi degli amici
Costruisce rapporti con comp. altro sesso senza difficoltà
Interviene, se necessario, in difesa degli altri
INTERAZIONE SUL PIANO EMOTIVO Accetta scherzi senza offendersi, vendicarsi
Capisce e fa propri i problemi degli altri
INTERAZIONE CON L’INSEGNANTE Lavora da solo e non chiede approvazione per ogni cosa
Se pensa di non meritare una osservazione, lo dice apertamente
Chiede spiegazioni se ha dubbi o se non ha capito bene qualcosa
Si offre di compiere azioni per la classe ed esegue incarichi
Nel rapporto con l’ins. è equilibrato e non attira l’attenzione
ATTENZIONE
( RICEZIONE)
Ascolta e guarda l’ins. che gli/le parla
Ascolta e guarda coetanei nelle conversazioni di gruppo
Risponde alle domande dell’ins. su quanto viene detto
Segue qualsiasi argomento, non solo se interessato
Fa domande pertinenti
IMPEGNO ( ACCETTAZIONE) Rimane in classe durante la lezione senza chiedere di uscire
Segue la lezione senza parlare con i compagni
Porta il materiale didattico occorrente
Ha cura del materiale proprio e di quello della scuola
Chiede inform. per accertarsi che quanto sta facendo sia corretto
Finisce il proprio lavoro nei tempi stabiliti
Porta a termine i compiti senza essere stimolato dall’ins.
Esegue i compiti da svolgere a casa
MOTIVAZIONE AL LAVORO E E’ consapevole delle varie fasi del lavoro d’aula
ALL’APPRENDERE ( INTERESSE
CONSAPEVOLE)
Sviluppa, ampliandola, l’attività in atto
Chiede che gli/le vengano assegnate delle attività
METODO DI LAVORO (AUTOREGOLAZIONE) Porta a termine le attività iniziate prima di passare ad altro
Lavora proficuamente anche senza una guida
Dedica il tempo necessario ad ogni fase del lavoro
Prosegue seguendo criteri logici e ipotesi di lavoro
Accetta consigli dell’ins. su nuove procedure
Utilizza conoscenze pratiche ed esperienze reali
E’ accurato nel definire problemi, nell’individuare difficoltà
E’ preciso, cura la forma e i particolari
CAPACITA’ DI CRITICA ED AUTOCRITICA
(VALUTAZIONE)
Esprime opinioni pertinenti sugli argomenti affrontati
Si preoccupa di fondare le proprie affermazioni su dati certi
Dà valutazione adeguate ai propri lavori
Utilizza le valutazioni negative per migliorare i propri risultati
Tollera i propri errori, accettando di poter sbagliare
Dichiara di partecipare volentieri alle attività di classe
AUTONOMIA
INDIPENDENZA DAI COETANEI
Instaura rapp. di autonomia o parità o dipendenza o leadership
Accetta le decisioni della maggioranza
Decide in autonomia , senza dipendere dai comp. più autorevoli
GESTIONE CONTROLLATA DEL CONFLITTO Controlla sentimenti di ira e scatti di rabbia verso altri
Rinuncia alle proprie idee se non condivise dagli altri
Supera sentimenti personali per ristabilire rapporti interrotti
CAPACITA’ DI COLLABORAZIONE Aiuta i compagni in difficoltà
Accetta l’aiuto dei compagni
Lavora con i compagni in un rapporto di reciproco rispetto
Nelle discussioni interviene con proposte produttive per il gruppo
Rispetta le opinioni degli altri
Cerca di non mettere in difficoltà i compagni
Presta senza difficoltà le proprie cose
Utilizza i propri oggetti insieme ai compagni
PARTECIPAZIONE ALLA SALVAGUARDIA
AMBIENTALE
Ha cura e rispetta le cose degli altri
Ha cura e rispetto dell’ambiente extra scolastico
Interviene se osserva comp. contrari al rispetto ambientale