I diavoli dell’inferno

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I DIAVOLI DELL’ INFERNO

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I DIAVOLI

DELL’ INFERNO

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L’Inferno è una cantica dell’opera più illustre di Dante Alighieri, la “Divina Commedia”, e

uno dei tre regni dell’oltretomba in cui Dante compie il suo viaggio guidato dapprima dal

poeta Virgilio e successivamente da Beatrice. L’Inferno, a differenza del Purgatorio e del Paradiso, contiene 34 canti, poiché il primo,

la cui vicenda è ambientata nella selva oscura, ha funzione introduttiva. L’Inferno è strutturato in 9 cerchi, ognuno dei quali è

caratterizzato dalla presenza di anime dannate e diavoli.

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CARONTECaronte è una figura della mitologia greca, figlio di Erebo e di Notte.Lo troviamo nel III canto dell’Inferno, ambientato nell’Antinferno, luogo in cui si trovano le anime degli ignavi. Qui viene descritto dal poeta come un vecchio che porta una lunga barba bianca, simbolo di saggezza, e con gli occhi di fuoco.Egli è il nocchiero infernale, infatti ha il compito di trasportare le anime dei morti al di là del fiume infernale, l’Acheronte; in cambio di questo servizio, i morti dovevano disporre di un obolo per pagare il viaggio.

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MINOSSEMinosse è il demone del secondo cerchio dell’Inferno (V canto), in cui svolge una funzione di giudice; infatti, posto sull’entrata del cerchio in cui si trovano i lussuriosi, comunica alle anime dei dannati la loro

destinazione all’interno dell’Inferno, arrotolando la coda tante volte quanti sono i cerchi a cui sono destinate.

Dante, nella sua opera, fa di lui una figura terribile e violenta.Figlio di Zeus e di Europa, in vita Minosse fu re di Creta.

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CERBERONel VI canto, Cerbero rappresenta il demone del terzo cerchio, luogo in cui si trovano le anime dei golosi. Personaggio della mitologia greca e figlio di Tifeo e di Echidna, è una mostruosa belva a tre teste, che grida e graffia i dannati.Le sue caratteristiche principali sono: gli occhi rossi, simbolo di ferocia, la barba nera e unta, simbolo di ingordigia, e il ventre largo, che indica la fame insaziabile.

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PLUTO

Il demone Pluto sta a guardia del quarto cerchio dell’Inferno (VII canto), in cui vengono puniti gli avari e i prodighi. Nella mitologia greco-romana era il dio della ricchezza ed era figlio di Demetra e di Iasione. Viene rappresentato dagli antichi obeso, zoppicante, bendato e alato, per l’uso improprio che fa delle ricchezze.

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FLEGIASFlegias è il demone traghettatore del quinto cerchio dell’Inferno (VIII canto). Era figlio di Ares e di Crise e fu re dei Lapiti. Nella mitologia antica Flegias, per vendicare la morte della figlia Coronide, che fu messa incinta da Apollo, incendiò il tempio del dio a Delfi; questo lo scaraventò nel Tartaro e l’obbligò a stare con un grosso masso per l’eternità. Nella Divina Commedia traghetta con Dante e Virgilio la palude del fiume Stige, in cui vengono punite le anime degli iracondi.

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LE TRE ERINNI E MEDUSALe tre Erinni e Medusa rappresentano i diavoli custodi della città di Dite, nel sesto cerchio dell’Inferno (IX canto). • Le tre Erinni, chiamate anche Furie, sono tre sorelle demoniache, figlie di Notte o, secondo un’altra tradizione, nate dal sangue di Urano: Aletto, Megera e Tisifone. Esse rappresentano le personificazioni della vendetta. • Medusa, figlia di Forco e di Ceto, insieme alle sorelle Steno ed Euriale è una delle tre Gorgoni. Non è immortale, infatti venne decapitata da Perseo e dal suo collo nacquero il cavallo alato Pegaso e il guerriero Crisaore. È una creatura mostruosa e le sue particolarità sono le vipere velenose che ha sulla testa e la capacità di pietrificare chiunque la guardi; infatti, nella Divina Commedia, alla sua vista Virgilio ordina a Dante di chiudere gli occhi.

Medusa

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MINOTAUROIl Minotauro sta a guardia del settimo cerchio, luogo in cui vengono punite le anime dei violenti (XII canto). Figlio del toro di Creta e di Pasifae, è una figura mostruosa della mitologia greca, metà toro e metà uomo. La leggenda narra che fu fatto prigioniero nel Labirinto di Cnosso dal re di Creta Minosse; lì il mostro riceveva ogni nove anni sette fanciulli e sette fanciulle ateniesi. Infine venne ucciso da Teseo, figlio del re Egeo, grazie al celebre “filo di Arianna”, un gomitolo di lana rossa che avrebbe permesso al giovane di non perdersi all’interno del labirinto.