I DI RICERCA DI ISPRA, IL CENTRO COMUNE TRA VARESE E … · ricerche per la protezione e la...

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23 LOMBARDIA NORD-OVEST 2005 I l Centro Comune di Ricerca di Ispra si compone di tre istituti: l’Ipsc, Istituto per la protezione e la sicurezza del cittadino; l’Ies, Istituto per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile; l’Ihcp, Istituto per la salute e la protezione del consumatore. Localizzato strategicamente in una posizione centrale tra Milano e il resto del- l’Europa continentale, il territorio del comune di Ispra è stato eletto a sede del Centro per le caratteristiche morfologiche, climatiche e idri- che, ma anche demografiche, di cui dispone, indispensabili alle attività di ricerca in essere. Il Centro è braccio operativo della Commis- sione Europea per quanto riguarda determina- te attività scientifiche e tecnologiche, a suppor- to delle politiche dell’Unione. Ha un budget annuale che si aggira intorno ai 300 milioni di euro, provenienti dai fondi stanziati dalla Commissione Europea per la ricerca. Ulteriori IL CENTRO COMUNE DI RICERCA DI ISPRA, TRA VARESE E L’EUROPA Cecilia Gilodi fotografie di Carlo Meazza

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Il Centro Comune di Ricerca di Ispra si compone di tre istituti: l’Ipsc, Istituto per la protezione e la sicurezza del cittadino; l’Ies,

Istituto per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile; l’Ihcp, Istituto per la salute e la protezione del consumatore. Localizzato strategicamente in una posizione centrale tra Milano e il resto del-l’Europa continentale, il territorio del comune di Ispra è stato eletto a sede del Centro per le caratteristiche morfologiche, climatiche e idri-che, ma anche demografiche, di cui dispone, indispensabili alle attività di ricerca in essere.

Il Centro è braccio operativo della Commis-sione Europea per quanto riguarda determina-te attività scientifiche e tecnologiche, a suppor-to delle politiche dell’Unione. Ha un budget annuale che si aggira intorno ai 300 milioni di euro, provenienti dai fondi stanziati dalla Commissione Europea per la ricerca. Ulteriori

IL CENTRO COMUNE DI RICERCA DI ISPRA, TRA VARESE E L’EUROPA Cecilia Gilodifotografie di Carlo Meazza

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entrate derivano dalla partecipazione a progetti di collaborazione e a lavori commissionati da terzi, tra cui imprese e autorità regionali. La ricerca istituzionale di tutti gli Istituti, com-presi quelli presenti in altri siti, è coordinata dalla Direzione Generale. La Direzione per le Relazioni Scientifiche e Istituzionali, oltre a collaborare con la Direzione Generale nel coordinamento della ricerca istituzionale, si occupa anche di rafforzare i contatti con i policy-maker europei, di garantire la qualità della ricerca condotta dal Centro attraverso una stretta collaborazione con la comunità scientifica internazionale e di promuovere il trasferimento di tecnologie. Entrambe le Dire-zioni hanno sede a Bruxelles.

Ispra costituisce, pertanto, una sorta di en-clave, la cui giurisdizione compete all’Unione Europea. All’interno della struttura è la Com-missione Europea che governa e lo Stato italia-no, in molti casi, per intervenire deve chiedere autorizzazione prima alla Commissione Euro-pea, essendo un ente di governo superiore al singolo Stato membro.

Dal 2000 il Centro Comune di Ricerca è inserito nello Spazio Europeo della Ricerca, istituito dall’allora commissario Busquin, al fi-

ne di promuovere la collaborazione tra gli Stati membri nel campo della ricerca scientifica. Ol-tre a Ispra, il Ccr prevede altri quattro Istituti: nei Paesi Bassi, a Petten, si trova l’Istituto per l’energia; a Geel, in Belgio, l’Istituto dei mate-riali e delle misure di riferimento; in Germa-nia, a Karlsruhe, vi è l’Istituto dei transuranici; infine in Spagna, a Siviglia, troviamo l’Istituto di prospettiva tecnologica. L’istituzione dello Spazio Europeo della Ricerca è finalizzata a unificare e mettere in rete tutte le risorse euro-pee per migliorare il coordinamento delle atti-vità di ricerca e la convergenza delle politiche di ricerca e innovazione a livello nazionale ed europeo, contrastando quella frammentazione e quell’isolamento che spesso finiscono per connotare la ricerca. In tal modo, peraltro, si evitano anche la duplicazione di ricerche e il conseguente spreco di risorse.

La sede del Ccr di Ispra, contando su uno staff di oltre 1700 collaboratori, su un totale europeo di circa 2300 persone, è la più grande di queste strutture, assicurando a Varese un peso e un ruolo di leadership all’interno del network europeo.

Per comprendere il legame significativo che il Centro ha con il territorio della provincia di

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Varese, non si può non partire dal ripercorrere come il rapporto si sia evoluto nel tempo al mutare dell’attività stessa dell’ente. Negli anni Sessanta il Ccr di Ispra è nato con una voca-zione ben precisa, ovvero quella di fare ricerca per filiere di reattori, svolgendo in prevalenza attività in campo nucleare, compito condotto per un ventennio.

Dagli anni Ottanta, invece, vista la diffusio-ne in tutta Europa della volontà di ridurre le attività nucleari, in parallelo anche il Centro è

andato spostandosi verso ambiti convenzionali, come attività per l’ambiente, attività per il sola-re, attività di ricerca di energie alterative.

A fronte di un 10 per cento di attività nu-cleari, per la restante parte Ispra svolge oggi ricerche per la protezione e la sicurezza del cittadino, per l’ambiente e lo sviluppo soste-nibile, nonché per la salute e la protezione del consumatore. Tra gli altri, sono attualmente in corso progetti di ricerca per la sicurezza ali-mentare e la qualità degli alimenti, tra cui gli

The Ispra Common Research Centre is the operative arm of the European Commission as regards certain scientific and technological activities in support of Union policies. The Cen-tre has an annual budget of around €300m. Further income is derived from participation in collaboration projects and work commissioned by third parties, among which are regional firms and authorities. With its 1,700 people, out of a European total of some 2,300, Ispra is the biggest research structure of the European Commission. This ensures that the province of Varese has both weight and a leadership role within the continental network.

The Centre carries out important research for the protection and safety of the citizen, for the environment and sustainable development as well as for the safety and protection of the consumer. Amongst others, there is currently a research project for food safety and quality, involving also GMOs, another for the safety of chemical substances, and, again, for the quality of the air and water. Ever new research and the new procedures in being, make the Centre’s scientific activities increasingly close to the Varese area, which may well see future positive spin-off for its environment and its residents.

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Ogm, per la sicurezza delle sostanze chimiche, per la qualità delle acque e dell’aria.

Sino a che si è lavorato per il settore nuclea-re, l’azione del Ccr nei confronti del territorio è stata finalizzata a fornire innanzitutto garan-zie alla popolazione. Questa attività, tuttora condotta con estrema attenzione attraverso continui campionamenti a livello ambientale, mira a garantire sempre che il territorio non sia intaccato in alcun modo da quelle che sono le attività nucleari. Sotto certi aspetti, gli abitanti della zona si sono trovati più salvaguardati rispetto agli altri, viste le misurazioni di ra-dioattività ambientale compiute costantemente. Queste rilevazioni sono effettuate a partire dal territorio di Ispra fino a Varese, e inoltre attra-verso il monitoraggio dei laghi e delle acque del Ticino, ma anche di un prodotto come il latte. Simili rilevazioni non hanno valenza al-cuna in termini di esperimenti, viceversa costi-tuiscono proprio attività tipiche di controllo e garanzia per l’ambiente locale e la popolazione. Da due anni viene pubblicato periodicamente un volume in cui sono illustrati i controlli che vengono fatti sul territorio e tutte le misure di radioattività.

Fino a quando si svolgevano solamente attività nucleari è indubbio che un cittadino medio della provincia di Varese mostrasse

una certa difficoltà nel comprendere il ruolo dell’Istituto, anche perché risultava complesso far conoscere e capire le implicazioni della ricerca e il suo impatto pratico. Da qualche anno, anche per colmare questa ‘distanza’ d’informazione, vengono organizzate diverse iniziative, come le giornate ‘Porte aperte’ desti-nate alla popolazione della zona, le visite per le scuole, dalle elementari fino alle superiori, e l’organizzazione di incontri con i professori, al fine di stimolare e diffondere l’interesse per la scienza presso un pubblico sempre più ampio. Un fattore che favorisce un rapporto del tutto speciale con il territorio riguarda la produzione di un radiofarmaco, attività che oggi ha assunto una particolare consistenza all’interno del Ccr. Tale farmaco, avendo un tempo di vita media molto basso, è realizzato prevalentemente per le zone limitrofe al luogo di produzione ed è, quindi, utilizzabile in via prioritaria dagli ospedali idoneamente attrezzati delle province circostanti il comune di Ispra.

Anche a livello istituzionale, le relazioni sono recenti. Fino a qualche anno fa, l’interazione av-veniva in via esclusiva con i Ministeri e le autori-tà di sicurezza di Roma, mentre localmente l’in-terazione con il territorio era lontanissima, anche perché non era stata disciplinata in tal senso. Oggi, il legame si esplica in particolare con la

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Nel 2006 raggiungerà il traguardo dei 45 anni di presenza a Varese. La Scuola Europea rappresenta uno dei tanti ‘fiori all’occhiello’ di un territorio da sempre aperto all’internazio-nalizzazione. Basti pensare che, sul versante economico, ben il 35 per cento dei prodotti delle 61.000 imprese varesine è destinato ai mercati esteri. Sorta nel 1961, la Scuola Europea era inizialmente destinata ai figli dei dipendenti del Centro Comune di Ricer-ca di Ispra. Nel tempo, però, ha allargato la gamma dei suoi iscritti: oggi sono diverse le convenzioni con aziende che richiamano nel Varesotto lavoratori stranieri, i cui figli sono accolti nelle aule poste tra il verde del colle Campigli, a pochi passi dal centro cittadino.

UNA CITTÀ EUROPEA ANCHE CON LA SCUOLA

Provincia di Varese, cui vengono forniti dati di meteorologia e misurazioni per il lago di Varese. Inoltre, sono state introdotte diverse procedure a livello autorizzativo, in base alle quali si deve discutere in via preventiva con le Asl locali, con i sindaci e ancora con la Provincia.

La rinnovata vocazione del Centro Comune di Ricerca e le nuove procedure in essere ren-dono sempre più vicine le attività scientifiche svolte e il territorio varesino, che potenzial-mente vedrà aumentare per il futuro le rica-dute positive e dirette per il proprio ambiente e i propri residenti. Ma, come noto, la ricerca scientifica è un bene di tutti, tanto da essere stata sancita come tale dallo Spazio Europeo della Ricerca, ed è soprattutto una risorsa che non ha confini. La provincia di Varese risulta, pertanto, un importante nodo di ‘produzione’ e di diffusione della ricerca in un network europeo a elevata potenzialità, in grado di qualificare il territorio come punto di partenza per attività i cui risultati superano i confini amministrativi, divenendo risorsa fruibile per l’intera Europa.

Alle pagine precedenti:Laboratori di ricerca e test di misurazione dei livelli inquinanti dei motori.

Il Ccr di Ispra dispone di impianti di ricerca estremamemte avanzati, creati a livello europeo per caratteristiche e costi. Tra questi: l’acceleratore di particelle Ciclotrone (sopra),per la produzione di iodio 123 destinato al trattamento di malattie della tiroide e dei reni; Elsa (sotto), laboratorio europeo per la valutazione strutturale e la ricerca sismica; e, a fronte, la sofisticata struttura Emsl, per approfondire lo studio delle immagini radar.

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