Direttore responsabile: Michele Guccione

settimanale di prevenzione medica e di solidarietà - da un’idea di Diego Fabra

anno 6 n. 10 - 14 marzo 2011

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all’interno:speciale donna

Quando il tumore c’è

E’ decisamente una sfida importante. Peralcuni è la sfida della vita. Scoprire di esse-re colpiti da un tumore può aprire un bara-

tro di fragilità, ma può anche mettere in motorisorse insospettate. Trascorriamo tutta un’interavita a scansare tragedie, mettendo la testa incose spensierate e facendo opportuni scongiuri,

poi un invisibile male si insinua con la sua logica folle a scon-volgere il nostro equilibrio. Ma siamo proprio certi di vivere inequilibrio? Spesso il primo pensiero che affiora dopo la diagno-si è proprio questo: cosa ho sbagliato? Perché il mio corpo hafatto attecchire un male oscuro? Avrei potuto far qualcosa persalvaguardarmi?...E’ il momento in cui diventiamo più attenti,ma veramente attenti, allo stile di vita: ci accorgiamo di quantomale ci siamo fatti mangiando di tutto, fumando, bevendo, con-ducendo una vita solo di stress, accumulando negatività e nonrispettando la natura dentro e fuori di noi. E’ il momento in cuisi rivede la propria vita. Ed è un bene che sia così. E’ il momen-to in cui ci si riappropria delle scelte, si comprende che non c’ènulla di più bello che vivere e godere ciò che sta intorno a noi.E’ il momento in cui sembra indispensabile esserci, per vivereanche le cose più semplici, che improvvisamente assurgono alrango di fondamentali. Si baratterebbe qualsiasi cosa per unaseconda possibilità. Si sarebbe disposti alle rinunce più inauditepur di continuare ad esserci. Si spiega così perché la maggiorparte di coloro che sono affetti da tumore riescano a compiererinunce prima impossibili da pensare: smettere di fumare,abbandonare alimenti e bevande prima ritenuti indispensabili,essere ordinati nei controlli. E’ l’inizio della sfida. Si deve farappello a tutte le proprie risorse per vincerla, ed è importantecrederci. Del resto, ormai lo sappiamo, anche i tumori che primaavevano prognosi infausta permettono, oggi, lunghe sopravvi-venze, e questo può dar spazio all’introduzione di nuove terapie,innovative. Inoltre i tumori sovente sono imprevedibili, a voltevanno in stand by per tempi indefiniti. Una mia paziente decise,ala prima diagnosi, di isolarsi in una casa immersa nella natura,

di Diego Fabra - diego@fabra.biz

I consigli per curare la menopausa con le erbe

La menopausa segna il termine del periodo fertilenella vita della donna, conseguenza dell'esauri-mento funzionale delle ovaie, che si verifica intor-

no al cinquantesimo anno di età. Durante tale periodola maggior parte delle donne presenta un insieme didisturbi più o meno marcati, quali le vampate di calo-re, la depressione e l’irritabilità.

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SEGUE A PAGINA 2

punti di vista

SEGUE A PAGINA 2

iniziative14 marzo 20112

Screening del cavo orale: una buona occasioneper monitorare la situazione del nostro organismo

Sono alcune decine i nostri lettori che, durante il mese di febbraio,hanno usufruito del particolare screening del cavo orale che abbia-mo organizzato. Una buona parte ha anche deciso, avendo riscon-

trato la presenza di patologie non manifestate, di proseguire le indagi-ni e le cure a tutto campo. Perché, come abbiamo scritto più volte, itessuti del cavo orale sono la “mappa” della situazione del nostro orga-nismo, la cui consultazione può svelarci situazioni che ignoriamo e chepossiamo affrontare per tempo.Si tratta di un positivo e incoraggiante risultato, considerata la parti-colare attenzione che abbiamo posto, in questa iniziativa, al temadella prevenzione delle malattie tramite l’esame delle condizioni deitessuti orali. Un lavoro, questo, assai delicato e innovativo che svolgo-no assai bene i dentisti e gli igienisti orali. L’obietivo non era tanto,dunque, andare a scoprire o a curare una carie, ma individuare attra-verso alcune condizioni della bocca l’esistenza di malattie che non sisono ancora manifestate, come, ad esempio, il diabete.Con questa iniziativa abbiamo voluto rimarcare l’importanza di duequestioni: quella della prevenzione che va fatta a tutto campo e senzatralasciare nulla; e quella del ruolo degli igienisti dentali che semprepiù si afferma all’interno dell’attività di uno studio odontoiatrico e chesempre più deve essere da noi tutti vista come elemento costante dellanostra attenzione verso la salute dei denti e dell’organismo in genera-le.Da qui due conseguenze, per quanto riguarda il nostro giornale. Intantoproseguiremo il nostro impegno nel divulgare queste informazioni e nelcombattere l’abusivismo, ossia l’esistenza di coloro che, senza averneil titolo, si offrono per eseguire controlli dentali mettendo a rischio lasalute dei cittadini.E poi, facendo tesoro dei risultati ottenuti con questo screening, ciorganizzeremo per rendere stabile, attraverso gli studi nostri partner,l’offerta di screening gratuiti.Ma non ci fermiamo qui. Presto partiranno delle campagne di control-lo della salute del cavo orale in alcuni istituti superiori di Palermo, enoi le sosterremo perché è partendo dalla giovane età, quella più espo-sta agli agenti che provocano il diabete e altre patologie, che è possi-bile fare una migliore prevenzione. Con l’occasione ringraziamo ladott.ssa Rita Coniglio che con il suo entusiasmo ci ha coinvolti nel suocapillare impegno di divulgazione che conduce ai vertici dell’associa-zione che rappresenta la categoria degli igienisti dentali.

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Direttore responsabile: Michele Guccione micheleguccione@nellattesa.it

Direttore editoriale:Diego Fabra diego@fabra.biz

Responsabile progetti e impaginazione:Sergio Fabra sergio@fabra.biz

Hanno collaborato a questo numero:Diego Fabra diego@fabra.bizAngela Ganci angelaganci@virgilio.itKatia Li Citra katialc79@yahoo.itAlessandra Ferraro alessandraferraro@virgilio.itAnna Sampino annasampino@nellattesa.itRoberto Tobia info@farmaciabonsignore.it

edizioni nell’attesa s.a.s. - Palermo

Redazione, uffici:Via Vaccarini 36 - Palermo Telefono: 0916255846 - 0919760831e-mail:redazione@nellattesa.it sito web: www.nellattesa.it

settimanale di prevenzione medica >e di solidarietàda un’idea di Diego FabraRegistrato presso il Tribunale di Palermo aln° 11 del 29 maggio 2006

Vignette:Pienrico Di Trapani picoditrapani@libero.it

Responsabile commerciale: Marcello Barbaro marcellobarbaro@nellattesa.it

Comitato etico scientifico:Diego Fabra coordinatoreGiovanni Alberti medicina esteticaMariella Falzone area socialeSergio Fasullo cardiologiaSilvia Tinaglia psicologia

Distribuzione: edizioni nell’attesa s.a.s.

Stampa: Sprint s.a.s.

Via Telesino 18/a Palermo Tel. 091405411

Questo numero è stato stampato in 15.000copie e chiuso il 2/03/2011Un modulo (mm. 48x20): Euro 25,00. Unapagina: 48 moduli. Annuncio professionale:Euro 50,00 più Iva per 4 annunciAbbonamento sostenitore: 100,00 EuroIl giornale viene distribuito in circa 500 punti diPalermo e provincia.

Gli articoli firmati riflettono esclusivamente l’opi-nione degli autori. E’ consentita la riproduzione anche parzialecitandone la fonte.

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Positivo il riscontro da parte degli studi medici coinvolti nell’iniziativa e soddisfatti i lettori che si sono avvalsi delle visite

La diminuzione del tasso di estrogeni determina un’involuzione didiverse strutture dell’apparato genitale, oltre ai disturbi psicologicitipici di questo periodo. Sono caratteristici i disturbi emotivi, anoma-lie del comportamento (facile aggressività, instabilità emotiva), pro-blemi sessuali, manifestazioni depressive, crisi d'ansia o d'angosciaaggravate da insonnia e continua stanchezza, manifestazioni psicoso-matiche come mal di testa, dolori agli arti inferiori, palpitazioni. Lamenopausa, inoltre , può favorire l’insorgenza di osteoporosi.Numerose sono le piante medicinali indicate per i disturbi della meno-pausa. Alcune sono di riconosciuta attività similestrogenica. Una sututte è la salvia officinalis, ricchissima di estrogeni naturali: è tradi-zionalmente usata nella menopausa, ma anche nella cura dell’osteo-porosi , come anche l’angelica sinensis, la liquirizia, la cimifuga,ilfinocchio selvatico. Altra pianta indicata in menopausa è il fieno greco(descritto dagli egizi come la pianta che “mantiene giovani”), dotatodi proprietà rimineralizzanti, dunque efficace nell'osteoporosi. Lasequoia gigantea è la pianta che cura l’astenia sia fisica sia psichica: èda assumere quando la menopausa provoca stanchezza e depressionementale. La cardiaca e il sorbo, infine, sono indicate, grazie alle loroproprietà sedative e drenanti, nelle vampate di calore associate a statiansiosi, insonnia, ipertensione, insufficienza venosa con gonfiori, vari-ci, iperirritabilità. Sebbene si tratti di rimedi naturali, questi rimedipresentano potenziali rischi e controindicazioni, per cui è consigliabileconsultare preventivamente il proprio medico o il farmacista per accer-tare l'assenza di controindicazioni e di interazioni farmacologiche.

SEGUE DA PAGINA 1 I consigli per curare la menopausa con le erbe

per riprendere il contatto profondo con le proprie energie e l’equili-brio del corpo, della mente e del mondo interiore. Fu la svolta dellasua vita. Il tumore fu sconfitto, grazie alle cure e al buon senso, e leiriprese in mano la vita meglio di prima. Un’altra è diventata paladinafiera della prevenzione. A proposito: troppo spesso si scambia il con-cetto di prevenzione con quello di diagnosi precoce. La vera preven-zione si attua con lo stile di vita e si conferma con i controlli di scree-ning. La diagnosi precoce è l’alleata fedele di qualsiasi buon medico,che può permettersi di dire: siamo in tempo. Ma è pur sempre unadiagnosi di ciò che c’è. La sfida si vince ad occhi aperti, dunque. Ecome tutte le battaglie occorre guardare fieri il nemico in faccia e cre-dere nella vittoria.

SEGUE DA PAGINA 1 Quando il tumore c’è

speciale donna14 marzo 20113

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Meno bisturi,più control-li. E’ questo

oggi il principioguida nel campodel tumore alseno. Unica carta

vincente per trovare per ognimalata quella cura che, a paritàdi sicurezza oncologica, garanti-sca la minor invasione del suocorpo e della sua psiche. Un tra-guardo fondamentale soprattuttose legato alla salvaguardia delseno di una donna: simbolo dellasua femminilità, emblema di uni-versi profondi come la maternitàe la sessualità. Non ha dubbi GaetanoCappellino, direttore del centroCappellino & Cappellino Snc diPalermo, medico radiologo edesperto di senologia. “Sappiamo,dai dati dell’Organizzazionemondiale della sanità, che ilmodo più efficace oggi per com-battere il tumore al seno è ladiagnosi precoce: è questa lanuova frontiera della prevenzio-ne”. E i numeri sono chiari: ogni annoin Italia aumentano i casi di car-cinoma al seno ma diminuisce lamortalità. “Oggi le donne chesopravvivono al tumore allamammella hanno raggiunto il 70-80 per cento. E pensare che sinoa qualche anno fa la casistica eracompletamente opposta. Questosignifica – sottolinea il dottorCappellino - che la ricerca è sem-pre più impegnata a trovare tec-nologie e strumenti capaci dirisalire al processo di formazionee sviluppo della malattia nellasua fase embrionale”. Un percor-

so che ha quasi abbandonato lamastectomia, intervento diasportazione del seno, privile-giando tecniche di chirurgia con-servativa grazie alla capacità diindividuare il tumore quandoancora questo non è palpabile.“Oggi si è arrivati a capire chenon è importante quanto siasporta, ma cosa si asporta”,dice Cappellino. Se il tumore è ancora nella suafase iniziale è addirittura possi-bile, durante l’intervento chirur-gico, intervenire con una radio-terapia intralesionale che evitapoi alla paziente complicati edifficili cicli di chemioterapia.Via allora a nuovi strumenti diindagine come ecografia tridi-mensionale, risonanza magneti-ca, e mammografie tridimensio-nali ma, soprattutto, spazio aesami senologici integrati.“L’esame senologico integrato –spiega Cappellino – consente alalpaziente di essere sottopostacontemporaneamente a diversiesami come la mammografia,l’ecografia, l’ ecocolordoppler,l’e-flow che permettono unavalutazione clinica immediata ecompleta. Purtroppo, però – con-tinua Cappellino – il sistema sani-tario pubblico italiano nonrisponde in maniera efficace aquesta esigenza. Ad oggi nessunastruttura pubblica in Siciliaeffettua un esame integrato.Spesso le pazienti devono sotto-porsi a prenotazioni lunghissimee ad esami singoli effettuati indiverse strutture. Un percorsostep by step che divora tempoprezioso per una diagnosi preco-ce”.

Scelta della sede più vicina e della data più congeniale alle proprieesigenze per le visite specialistiche. La sorpresa degli utenti aglisportelli dell’Asp di Palermo, è la conferma del reale salto di qua-

lità nelle relazioni in città tra assistiti e sanità pubblica. In sette strut-ture dell’Azienda sanitaria provinciale è, già, possibile prenotare, peruno specifico esame, il Presidio più vicino o quello con il tempo d’at-tesa minore. Sono i primi concreti risultati del progetto CUP, Centro Unificato diPrenotazione, che consente anche di pagare il ticket all’atto della scel-ta di sede e data della visita. In pratica allo sportello dell’OspedaleIngrassia, piuttosto che di un’altra struttura cittadina, sarà possibileprenotare una prestazione specialistica nello stesso nosocomio o inaltre strutture come PTA o Poliambulatori.“Il primo report dopo una settimana di attività – ha spiegato il Direttoregenerale dell’Asp di Palermo, Salvatore Cirignotta - ci ha consentito diconstatare che gli utenti effettuano, già, prenotazioni non solo per glistessi ambulatori dove risiedono i punti CUP, ma anche per altre strut-ture cittadine inserite a sistema. Il personale addetto è stato opportu-namente formato e, nei prossimi giorni tutte le strutture, già dotate dicomputer e linea internet veloce, saranno potenziate con ulteriori 40unità di personale. Il sistema, in questa prima fase, presenta delle ine-vitabili criticità che i tecnici stanno risolvendo”. I sette sportelli in rete sono: l’Ospedale “Ingrassia”, il Poliambulatorio“Centro” di via Cusmano, il PTA “Biondo”, il PTA “Albanese”, il PTA“Guadagna”, il Poliambulatorio “Pozzillo” e l’Aiuto Materno. Entreobreve tempo saranno inseriti nel sistema anche “Villa delle Ginestre”ed il Poliambulatorio dello ZEN. “Gli effetti sulle liste d’attesa sono, già, apprezzabili – ha sottolineatoCirignotta – sono state sensibilmente ‘sfoltite’, anche perché si evita-no da parte degli utenti le doppie o triple prenotazioni. Il sistema con-sente anche agli assistiti di risparmiare sulle spese mediche, conside-rato che in passato erano, spesso, costretti a ricorrere a visite ‘intra-moenia’ per sottoporsi in tempi rapidi alle prestazioni specialistiche”.Il progetto CUP coinvolgerà presto anche 9 Presidi di tutta la provincia,mentre è allo studio un sistema integrato di prenotazione con leAziende Ospedaliere cittadine.“L’obiettivo è di rendere veloce e facile l’accesso degli utenti allestrutture del sistema sanitario nazionale evitando code ed attese inu-tili – ha concluso Cirignotta - sono stati avviati contatti anche con dittespecializzate per consentire presto di pagare il ticket presso i tabac-cai”. (Fonte: Ufficio stampa ASP 6 Palermo)

di Alessandra Ferraro - alessandraferraro@nellattesa.it

“La carta vincente per combattere il cancro alla mammella?Più controlli”, parola del senologo Gaetano Cappellino

Attivato il Cup: in sette strutture è già possibile prenotare la visita

speciale donna14 marzo 20114

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Diagnosi tar-dive, tera-pie aggressi-

ve e violente,interventi chirur-gici largamentemutilanti. E’ que-

sta l’istantanea in bianco e nerodel mondo oncologico di cin-quant’anni fa, quando il cancroal seno era considerato presso-ché incurabile. Eppure, a distan-za di cinquant’anni, la realtàsembra quasi capovolta. Nuovefrontiere nel campo della pre-venzione, della chirurgia e dellaterapia vengono continuamenteraggiunte permettendo oggiall’oncologo di intervenire tem-pestivamente con una chirurgiaconservativa e attenta alla quali-tà della vita della donna. Neabbiamo parlato con il chirurgoFrancesco Lo Sardo, responsabiledell’unità operativa di chirurgiasenologica della Maddalena aPalermo.

Dottore Lo Sardo, ci parli dellenuove frontiere raggiunte dallaprevenzione.

“La prevenzione si conferma laprima arma per combattere itumori al seno. Bisogna, però,distinguere la prevenzione pri-maria da quella secondaria. Lecause dell’insorgere del cancrosono infatti diverse: accanto allapresenza di co-fattori come iltenore di vita, l' alimentazione, l'inquinamento, insomma le cosid-dette condizioni ambientali, c’èanche un fattore genetico. Inquesto secondo campo sono statiraggiunti importanti obiettivi.Oggi è possibile, soprattutto perquelle donne che hanno prece-denti familiari, scoprire tramiteun semplice esame geneticoquanto è alto il rischio di amma-larsi di tumore prima che questosi manifesti. Basta un sempliceesame genetico per indagare leeventuali alterazioni dei geniBRCA1 e BRCA2. Alterazioni che,secondo le stime della SocietàEuropea di Oncologia, rappresen-tano un rischio di malattia anchedell' 80 per cento”.

Anche nel campo della diagnosie del trattamento negli ultimi

anni si sono fatti passi in avan-ti?“Sicuramente. Oggi grazie allaprevenzione e alle diagnosi pre-coci si riescono a scoprire tumorisempre più piccoli. Questo per-mette alla chirurgia di esseremeno invasiva di un tempo quan-do la regola era quasi sempre lamastectomia e cioè l’asportazio-ne totale della mammella.Adesso il volume di mammellatolta è sempre più piccola graziealla quadrantectomia e cioèall’asportazione della lesionelocalizzata in uno dei quattroquadranti che caratterizzano lageografia della mammella, maanche grazie all’aiuto dellamedicina nucleare e a nuove tec-niche come il linfonodo sentinel-

la”.

Di che si tratta?“Si è dimostrato che il “sentinel-la” è in grado di predire lo statodi tutti gli altri linfonodi e quindil' esame istologico di questo lin-fonodo, durante l' operazionechirurgica, permette all' oncolo-go di decidere, dopo aver aspor-tato il tumore, se procedere o nocon la dissezione ascellare”.

Anche la chirurgia estetica hadato una grande mano d’aiuto aquella oncologica. “Una volta asportato il tumore lachirurgia plastica aiuta tantissi-mo. Nei casi di mastectomia, peresempio, è possibile inserire unespansore temporaneo (una sortadi palloncino gonfiabile), oppuresi impianta direttamente la pro-tesi definitiva per una ricostru-zione immediata del seno. Unavera e propria inversione di ten-denza che vede oggi al centro ladonna e la salvaguardia della suaintegrità fisica e morale per unasopravvivenza globale liberadalla malattia”.

di Alessandra Ferraro - alessandraferraro@nellattesa.it

Lo Sardo: “Grazie all’esame genetico è possibile prevederese un paziente corre il rischio di ammalarsi di cancro”

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speciale donna14 marzo 20115

La diagnosi di tumore provoca, nella vitadella donna, un profondo sconvolgimento,uno stato di confusione e sconforto che è

stato paragonato “ai secondi successivi ad unascossa di terremoto”.Improvvisamente ci si deve confrontare conimmagini di impotenza, sofferenza e morte, e il

tumore diventa “quel male”, come se chiamarlo così lo rendessemeno temibile. Nel caso del tumore al seno, ad esempio, la donnasente che la propria femminilità è in pericolo, e l’inaccettabileumiliazione che deriva dal sentirsi “menomata” di una parte delproprio corpo collegata alla fecondità e alla bellezza, fa nascerela profonda paura di essere abbandonata. In alcuni casi vi è latendenza a "dissociarsi" dalla parte del corpo “malata”, perce-pendola come estranea ed evitando ogni contatto sia tattile chevisivo con essa. Il senso di catastrofe e non accettazione di unavita che cambia può, però, trasformarsi in una lotta attiva checontribuisce ad una migliore qualità di vita e anche alla guarigio-ne. Le scoperte mediche degli ultimi venti anni evidenziano ilruolo da protagonista del malato, indicando che l'atteggiamentomentale di chi è affetto da una patologia è più importante dellestesse medicine. Infatti un atteggiamento negativo può ostacola-re l’effetto delle cure mediche e persino peggiorare la prognosi;viceversa, l’ottimismo migliora la qualità della vita e lo stesso“destino” della malattia. La sua accettazione, l’idea di convi-verci e la decisione di combatterla permettono di continuare aprogettare una quotidianità che tenga conto anche dei limiti diquesta nuova condizione. E’ fondamentale, però, evitare il silen-zio, scegliendo di non parlarne per non accrescere il dolore ditutti, sia da parte di chi ne è colpito che dei familiari: agire comese niente fosse successo è controproducente perché soffocare leemozioni negative blocca qualsiasi tentativo di riprendere inmano la propria vita. Imparare a parlare più liberamente dei propri pensieri e paure,con il sostegno fondamentale del partner, rappresenta, infatti,non solo un’insostituibile valvola di sfogo, ma anche un modo pre-zioso per dare un senso a quello che viene percepito come un’in-sensata ingiustizia, per far capire alla famiglia ciò di cui si habisogno, per aiutarla a non isolarsi dalla società e continuare,così, a progettare la propria vita e i propri affetti.Perché parlare del dolore, chiedere spiegazioni ai medici, soste-gno e aiuto a familiari ed amici, è un diritto, rafforza i legami edà coraggio.

Una lotta che si combattecon l’ottimismo e l’amicizia

di Angela Ganci - Psicologa psicoterapeuta, mediatrice familiareangela.ganci@virgilio.it - www.psicologapsicoterapeutapalermo.com

Il tumore alla mammella è una delle patologie più diffu-se nell'universo femminile e colpisce in media 1 donnasu 10. Negli ultimi anni molti passi avanti si sono com-

piuti nel campo della diagnosi e della cura di questa pato-logia. Spiega il dott. Ildebrando D'Angelo, radiologo pres-so la Sezione Diagnostica dell'Unità Multifunzionale diSenologia dell'Istituto San Raffaele "G. Giglio" di Cefalù: "Il

primo passo deve essere quello di ottimizzare i tempi e intervenire sia con ladiagnosi che con l'eventuale intervento chirurgico e terapie post-operatorienel modo più puntuale". Infatti, risulta fondamentale un trattamento multidi-sciplinare della patologia mammaria, che si basi sulla collaborazione didiversi specialisti. "Nella nostra struttura - aggiunge il dott. D'Angelo - ognicaso è analizzato da un'equipe medica composta da figure professionali didiversa specializzazione: chirurgo, anatomo patologo, radiologo, oncologo,radioterapista, psicologo. Inoltre, contiamo molto su un buon servizio disegreteria che segue passo passo la paziente e la facilita nel passaggio dauno specialista a un altro". Oltre a un approccio multidisciplinare, esistono nuovi strumenti diagnosticiche permettono un'individuazione più precisa della lesione tumorale. Il meto-do del tracciante radioattivo, ROLL, è uno di questi. Attraverso questa meto-dica, tramite guida ecografica o mammografica, il medico nucleare in col-laborazione col radiologo inietta del materiale radionuclideo nella zona inte-ressata riuscendo così a localizzare precisamente sia il linfonodo sentinella(ossia quel linfonodo o gruppo di linfonodi che riceve direttamente linfa daltumore) sia la lesione tumorale non palpabile. In questo modo il chirurgoviene messo nelle condizioni, tramite un’apposita sonda capace di captare leemissioni del tracciante radioattivo, di identificare con precisione la parteammalata da togliere, evitando così di mutilare inutilmente altre zone.Puntualizza il dott. D'Angelo: "Anche in questo caso la collaborazione fra idiversi specialisti è fondamentale. Infatti, è necessario l'intervento del chirur-go, del medico nucleare, dell'anatomo-patologo e del radiologo. Nel nostroospedale la presenza del reparto di Medicina Nucleare ci permette di appli-care questa metodologia". Altrettanto importante è l'esame istologico intrao-peratorio della parte asportata, cioè direttamente durante l'intervento chirur-gico quando il paziente è ancora in sala operatoria. L'analisi intraoperatoria evita al paziente di subire un'altra operazione, per-ché, nel caso in cui il tumore sia ancora presente in prossimità dei marginidi resezione, il chirugo “allarga” la resezione direttamente durante l’inter-vento in corso. "Nella nostra struttura contiamo appunto un minor numero direinterventi proprio perchè, se necessario, si interviene di nuovo quando ilpaziente è ancora in sala operatoria". Le tecniche intraoperatorie sembrano essere le nuove frontiere della chirur-gia oncologica, perchè permettono un'ottimizzazione dei tempi e una miglio-re qualità di vita post-chirurgica.Tra queste è stata recentemente introdotta al S. Raffaele “Giglio” la IORT,radioterapia intraoperatoria che permette di sottoporre la paziente al ciclo diradioterapia direttamente in sala operatoria, somministrata in modalitàesclusiva. Questo risparmierà ulteriori vai e vieni alle pazienti per fare laradioterapia, il cui ciclo standard è di circa 6 settimane (30 sedute). Ma nonsolo: l'irradazione diretta del solo letto tumorale evita anche di compromet-tere gli organi endo-toracici vicini, cuore e polmoni, che comunque con unaradioterapia "normale" sono in parte oggetto di radiazioni.

A Cefalù una nuova tecnica radioterapica per ridurrerischi e tempi di cura delle pazienti oncologiche

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SEGUE A PAGINA 6

14 marzo 2011 6

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veterinariain collaborazione con l’Ordine dei Veterinari di Palermo - www.veterinaripalermo.it

Inostri cani,alla stregua difigli adottivi o

naturali, devonoessere ricono-sciuti legalmen-

te. Corre, infatti, l’obbligo (pre-visto dalla L.R 15/2000) per ilproprietario di un cane di iscri-verlo all’anagrafe provincialeentro sessanta giorni dalla nasci-ta. Come iscriverlo? Per primacosa bisogna recarsi presso ilCanile municipale di Palermo enei distretti veterinari presentisu tutto il territorio della provin-cia oppure negli ambulatori vete-rinari autorizzati dall’Asp, deiquali troverete l’elenco sul sitoweb www.anagrafecaninapaler-mo.it. Il veterinario procederàad identificare il vostro caneattraverso l’inserimento di unmicrochip sottocute, dietro l’o-recchio sinistro. Non preoccupa-tevi per il cucciolo, non è doloro-so. Il microchip riporta al suointerno un codice di 15 cifre uni-voco che è immediatamenteregistrato nell’anagrafe caninainformatizzata insieme ai dati

Come iscrivere il nostro cane all’anagrafe canina

del proprietario. Il numero delmicrochip è paragonabile alnostro codice fiscale. Al proprie-tario viene contestualmente rila-sciato un libretto contenente ladescrizione del cane e delle sueprincipali caratteristiche: undocumento simile alla nostracarta di identità, corredato, se lovolete, persino di foto, che deveessere custodito con cura e resti-tuito solo in caso di morte o dismarrimento del cane. Micro-chippare il cane è importantenon solo perché la legge ci obbli-ga, pena una sanzione pecunia-

ria, ma soprattutto perché per-mette in caso di ritrovamento diun cane smarrito di restituirlo allegittimo proprietario. Inoltre lapresenza del microchip sottocutescoraggia i furti e gli abbandoni.Prima era possibile lasciareimpunitamente il cane in auto-strada; adesso se il cane ha ilmicrochip si può risalire al pro-prietario, responsabile dell’ab-bandono, e perseguirlo penal-mente. È anche per questo moti-vo che deve essere denunciato losmarrimento del cane entro diecigiorni, altrimenti si rischia di

incorrere in una denuncia perabbandono. Molti proprietarisono restii alla microchippaturaperché temono danni alla salutedell’animale dovuti all’introdu-zione di un corpo estraneo.Possiamo rassicurarvi sull’assolu-ta innocuità del microchip che èun piccolo dispositivo elettronicoprivo di carica e rivestito dimateriale biocompatibile, realiz-zato in modo tale da rimanerefissato dietro l’orecchio. Potetefar inserire il microchip gratuita-mente nei presidi dell’Asp oppu-re a pagamento, con un costoche oscilla dai 20 ai 30 euro,negli ambulatori veterinari auto-rizzati.

MESE DELLA PREVENZIONEVETERINARIADall' 1 al 31 marzo la Hill's PetNutrition promuove il mese dellaprevenzione veterinaria con ilpatrocinio dell'ANMVI e dellaFNOVI. Nel sito www.stagione-dellaprevenzione.it si può trova-re l'elenco dei medici veterinariche fanno visite gratuite per canie gatti per tutto il mese.

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di Katia Li Citra - Ordine dei Veterinari di Palermo - katialc79@yahoo.it

Viene creata per l'appunto una sorta di tasca nella quale è inserito un discodi piombo a protezione di questi organi, poi rimosso al termine del tratta-mento radioterapico. Spiega il dott. D'Angelo: "Ovviamente, bisogna anchetenere presente che non a tutte le pazienti è possibile farla. Ma soltanto allepazienti che presentino un'istologia duttale, che siano in menopausa daalmeno 10 anni e la cui massa tumorale non superi i 2 cm, oppure a pazien-ti di età avanzata, nelle quali l'evoluzione della malattia è più lenta”. Il primocaso trattato, nel settembre 2010, è stato, infatti, quello di una paziente di70 anni. Aggiunge il dott. D’Angelo: “Stiamo ache aderendo a uno studiomulticentrico internazionale (HIOB) per applicare la IORT ad un gran nume-ro di pazienti, anche a chi attualmente non può farla, riducendo la radiote-rapia esterna da sei a tre settimane, somministrata in modalità di ipofrazio-namento, in aggiunta ad un boost intraoperatorio".

SEGUE DA PAGINA 5 A Cefalù una nuova tecnica radioterapica

L’obbligo è stato introdotto dalla L. r. 15/2000. Il veterinario applica un microchip sottocute con il codice assegnato

14 marzo 20117

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Il Centro KinesiterapicoLionese a Palermo è un cen-tro di rieducazione e riabili-

tazione delle patologie delrachide. Il Centro nasce nel 1968 dalprofessor Gioacchino Ferracanee dal professor Antonio Negrini,attuale presidente del GSS(gruppo di Studio dellaScoliosi), in contatto con i tera-pisti del “Centre de Massues”diLione, il Dott Pierre Stagnara, ilDott. Jean Claude de Mauroy e iterapisti George Molon e MarcOllier, con i quali si consolidòuna collaborazione stabilebasata sull'uniformità dei pro-tocolli riabilitativi secondo il

Centro Kinesiterapico Lionese: il punto di riferimento a Palermo per le patologie del rachide

metodo lionese, per il tratta-mento libero, ortopedico con-servativo e chirurgico di tuttele patologie della colonna ver-tebrale: scoliosi, cifosi, spondi-lolistesi. L'approccio del centro è nuovo,in quanto segue protocolli glo-bali. I terapisti che operanoall'interno del centro Lionesesono specializzati nelle diversetecniche riabilitative. Il centrosi impegna inoltre nell'attivitàdella prevenzione, promuoven-do screening nelle scuole (conla “scuola del piccolo dorso” siinsegna ai bambini come porta-re correttamente la cartella equali posture evitare stando

suale dal 1978, sempre in siner-gia con la Francia e i terapistidella clinique du Parc di Lione.Inoltre nel 2008 si è svolto pres-so il centro il CongressoInternazionale della SIRER, enel 2009 si è svolto un corso diformazione sul metodo B.Bricot, “la RiprogrammazionePosturale”.

Il Centro Lionese a Palermo sitrova in via Ricasoli, 55 – 90139Palermo. Il numero di telefonoè 091 332392. Il fax è09132480. E possibile consulta-re il sito web all’indirizzowww.centrolionese.it. La emailè centrolionese@tiscali.it

seduti durante lo studio) e neicentri sportivi. Intensa anche l'attività congres-

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iN BrEvE - Notizie dalla stampa medica di tutto il mondoLa spirale potrebbe bloccare il tumore endometriale La spirale, uno dei più comuni strumenti contraccettivi, potrebbe rivelarsiefficace nel trattamento del cancro endometriale in giovani donne. La sco-perta è frutto di uno studio prospettico condotto in Italia che ha mostratocome l’uso di un dispositivo intrauterino che rilascia il progestinicoLevonorgestrel, associato a una iniezione mensile dell’ormone di rilasciodelle gonadotropine (GnRH), potrebbe bloccare lo sviluppo del tumoreall’endometrio in donne under 40.

La buona melatoninaLa fonte alimentare migliore di melatonina, al momento, sembrano esse-re le ciliegie. La melatonina è un ormone animale coinvolto nella regola-

zione dei processi fisiologici, incluso il ciclo sonno-veglia, ma possiedeanche proprietà antiossidanti e protettive. Mangiare ciliege quindi potreb-be apportare alte concentrazioni di melatonina naturale al corpo umanoe perciò aumentare la capacità antiossidante del nostro organismo emigliorare il sonno.

Vitamina B6 e cancro del colon retto È stata valutata la relazione tra vitamina B6 e derivati e cancro del colon-retto. Il rischio tumorale è risultato più basso di circa il 50% rispetto aisoggetti con i livelli più bassi. Negli USA molti cibi vengono addizionaticon vitamina B6, ma nonostante questo l’assunzione di questa vitaminanegli adulti di oltre 50 anni è ancora insufficiente.

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