i colori del futuro

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erti: f.ssa Marta Landolfi f. Pasquale Sorrentino tor: of. Raffaele Fiore of. Fernando Franchino L’Istituto Tecnico Commerciale Turistico “N. Stefanelli” di Mondragone presenta Dirigente scolastico Prof.ssa Nunzia Malloz ordinatore: rof. Enzo Guglielmo

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i colori del futuro, progetto scuola

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Esperti:Prof.ssa Marta LandolfiProf. Pasquale SorrentinoTutor:Prof. Raffaele FioreProf. Fernando Franchino

L’Istituto Tecnico Commerciale Turistico “N. Stefanelli” di Mondragone

presenta

Dirigente scolasticoProf.ssa Nunzia Mallozzi

Coordinatore: prof. Enzo Guglielmo

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un Percorsocorso tricolore

Ci guiderà attraverso la Storia, i luoghi, i voltidella nostra Nazione

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Prima di inoltrarci nella presentazione del percorso "tricolore", nell'ambito del progetto "Costituzione, cittadinanza, sicurezza" riteniamo utile, ai fini di una più efficace comprensione, una premessa, alla quale affidiamo il compito di rivelare lo spirito che ha animato e sorretto docenti esperti, tutor e studenti nella costruzione e strutturazione dell'itinerario tematico multimediale realizzato. Il percorso, ispirato ai 3 colori della bandiera italiana, vede come protagonista un patriota del nostro risorgimento, "G. Mameli", noto soprattutto e forse unicamente, per essere l'autore dell'inno nazionale, intende sensibilizzare le nuove generazioni verso le tematiche ambientali, legate allo sviluppo sostenibile alla Green economy, alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico e, nel contempo ci invita a ricercare, guidati, simbolicamente da Mameli ma anche da altri autori opportunamente individuati, nel vissuto storico nazionale, le molteplici declinazioni espressive della memoria letteraria, pittorica, paesaggistica del nostro Paese. Agli studenti che hanno reso possibile con il loro impegno la realizzazione di questo non facile intervento abbiamo proposto uno sguardo d'insieme che andasse al di là del presente: di ció che è, o che semplicemente appare, per riappropriarsi di frammenti evocativi di storia, di versi,miti e immagini che sono l'espressione più viva di un tessuto sociale, di un costume, di un modo di essere e di esprimersi che chiamiamo comunemente, e con una certa approssimazione, "cultura“. Quest’ultima come strumento per dare forza concreta all'idea di un legame fragile, ma intenso e significativo, tra scuola e vita, tra società e persona, ispirato ai fondamenti e ai valori della Carta Costituzionale per una cittadinanza consapevole e responsabile.

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Percorso verde

I volti della memoria

Goffredo Mameli

Antonio Stoppani

Johann Wolfgang Goethe

Giosuè Carducci

Percorso verde

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Percorso bianco

I luoghi della memoria

Art. 131 Dlgs 42/2004

…l’arte immortala il paesaggio: teatro di conquista e di libertà

Articolo 9

L. 1497/1939

colori e forme: l’altro volto dell’identità e della memoria

L. 431/1985

Percorso bianco

nella tavolozza dei Macchiaioli…

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Percorso rosso

Energie rinnovabiliIl rispetto della memoria

…alcune esperienze sul campo

Sviluppo sostenibile

Percorso rosso

Conferenza di Rio del 1992

Protocollo di Kyoto

Vertice mondiale di Johannesburg del 2002

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evitiamo tutto questo…L'educazione è il pane dell'anima (Giuseppe Mazzini)

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…alcune esperienze sul campoENERGIA AMBIENTALE Il mondo è pieno di energia: dell'energia della natura e dell'energia degli uomini. Riservare attenzione per l'ambiente è un atteggiamento dell'uomo che permette di salvaguardare le risorse e di ottimizzarle, affinché sia possibile vivere e lavorare in condizione di rispetto e di armonia. Il nostro campo di indagine è rivolto proprio alla ricerca di aziende, studi e soluzioni tecnologiche, affinché l'energia prodotta sia il frutto di una grande sinergia tra il rispetto della natura e le reali esigenze del mondo, del lavoro e del vivere quotidiano.

Incontriamo il signor Robero Sciacca nella sede della Bioscav srl di Mondragone, azienda di cui è titolare, e che da un decennio, oltre alla tradizionale produzione di cassette in legno destinate all'imballaggio e al trasporto di prodotti agricoli, è impegnato nella produzione di biomassa che serve alla produzione di energia pulita. Con Andrea Sciacca, figlio del titolare, impegnato anche lui in azienda, ci portiamo in uno spazio della sede in cui si ritirano, o vengono recapitate da privati, enti e uffici, apparecchiature fuori uso: televisori, stampanti, computer e cellulari che vengono opportunamente separati in tutti i loro componenti (fili di rame, platino, oro, plastica). Attraverso lo stoccaggio, vengono successivamente sottoposti ad un procedimento di macinazione, che produce altro materiale: come plastica o alluminio utilizzabile per profilati o cassette richieste da altre aziende.

Azienda SCIACCA

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Questa operazione è conveniente anche per il contribuente in quanto, ci informa Andrea, esso può ottenere uno sconto del 30% sulla Tarsu (tassa sullo smaltimento rifiuti solidi urbani).All'esterno dell'azienda assistiamo ad un altro procedimento di trasformazione del materiale di scarto. Quest' ultimo derivante sia dalla produzione di cassette (scarti di legno) che dal processo di trasformazione del fogliame e altro materiale derivante dalla potatura in biomassa . Questo procedimento a cui assistiamo direttamente, avviene attraverso alcune fasi di lavorazione:

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Prima fase

Il materiale ( legno, scarti di legno e potatura) viene identificato in entrata con apposito codice, che in termini ecologici individua il materiale stesso

(es. 01-05-03).

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Seconda fase

Il materiale una volta lavorato (e quindi "in uscita" indicato col termine MPS) viene regolarmente fatturato e destinato al mercato.

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Terza fase Il prodotto "lavorato" viene caricato sui mezzi di trasporto ed acquistato da

"Bonollo energia SPA" (stabilimenti di Anagni, Frosinone). Questa azienda trasformerà poi, attraverso un procedimento specifico questo materiale in energia pulita.

L’intero ciclo di trasformazione è documentato dai Certificati verdi ( titoli annuali attribuiti all'energia prodotta da fonti rinnovabili in impianti entrati in

servizio o ripotenziati a partire dal primo aprile 1999).

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…l’incontro con ANTER

Un’associazione no-profit nata per promuovere e tutelare la diffusione delle energie rinnovabili in Italia

La macchina elettrica

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“ La terra ha risorse sufficienti per il bisogno di tutti, ma non per l’avidità di tutti”.

(Gandhi)

Grazie per la cortese attenzione

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FINE PRESENTAZIONE

Seguono allegati

Realizzazione grafica: Pasquale Sorrentino

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MAMELI

Goffredo Mameli

Goffredo Mameli dei Mannelli, meglio noto semplicemente come Goffredo Mameli (Voltri, 5 settembre 1827 – Roma, 6 luglio 1849), è stato un poeta, patriota e scrittore italiano nato nel Regno di Sardegna. Annoverato tra le figure più famose del Risorgimento italiano, morì a seguito di una ferita infetta che si procurò durante la difesa della seconda Repubblica Romana. È l’autore delle parole dell’attuale inno nazionale italiano.

Tra le sue opere meno note si annovera “il giovane crociato”

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Antonio StoppaniAntonio Stoppani fu un insigne studioso dell'Ottocento. Nacque il 15 agosto 1824 a Lecco, nel 1835 entrò nel Seminario di Castello per studiare grammatica. Ben presto sentì la vocazione per il sacerdozio e passò quindi al Seminario di Monza e successivamente a quello di Milano dove fu consacrato prete nel 1848. Nello stesso anno il giovane sacerdote di idee liberali partecipò attivamente all’insurrezione delle Cinque Giornate schierandosi dalla parte dei patrioti, combattendo addirittura sulle barricate e fabbricando aerostati che furono utilizzati per le comunicazioni con la periferia e le vicine province lombarde. Prese parte anche ai successivi eventi bellici e solo dopo la battaglia di Novara fece ritorno in Seminario, come insegnante di grammatica. I suoi trascorsi patriottici e le sue idee politiche non passarono inosservati ai suoi superiori che ben presto lo espulsero dal Seminario e anche dal Collegio Calchi-Taeggi di cui era vicedirettore. La sua fama di insegnante era tuttavia ormai ben consolidata e non gli fu difficile trovare lavoro come precettore presso la famiglia dei Porro, a Como. Fu durante questo periodo che ebbe modo di appassionarsi agli studi di geologia e paleontologia, con particolare interesse alla Brianza e alle Alpi Retiche. Dopo la liberazione di Milano lo Stoppani fu riammesso alla precedenti cariche e nel 1861 fu nominato Straordinario di Geologia all’Università di Pavia

La sua opera più celebre fu Il Bel Paese, un ponderoso volume di divulgazione scientificain cui raccontava con linguaggio semplice e piacevole le bellezze naturalistiche del territorio italiano. Egli immagina uno zio che, al ritorno delle vacanze, sia interrogato dal nipotino su quanto visto e così, nell'arco di 34 "serate", descrive la bellezza dei fenomeni naturali in Italia, paziando dalla città di Milano ai marmi di Carrara, dalle tempeste in mare ai ricordi del Monte Rosa, dai vulcani di fango al Vesuvio nella fase pozzuoliana. La 5a serata dell'appendice è dedicata alle Marmitte dei Giganti del Trentino. Lo scopo dell’opera era quello di fornire agli insegnanti, ma anche alla gente del popolo, uno strumento divulgativo che, pur nel rigore scientifico, trattasse dei vari argomenti in maniera facile e piacevole. L’ambizioso progetto ebbe un grande successo, con innumerevoli riedizioni. La notorietà di Stoppani fu tale che agli inizi del 1906 la sua effige e ll suo termine "Bel Paese" furono utilizzati come etichetta di un noto formaggio. Stoppani fu un precursore di quella sensibilità nei confronti della bellezza e della varietà dei paesaggi italiani che solo molti decenni dopo si sarebbe insinuata nella coscienza collettiva.

“bel paese là dove 'l sì sona” Dante Alighieri, Inferno, Canto XXXIII, verso 80“bel paese Ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe” Francesco Petrarca, Canzoniere, CXLVI, versi 13-14

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GoetheE così come si vuole che chi abbia visto uno spettro non possa più ritrovare l’allegria,

si potrebbe dire all’opposto che mio padre non poté mai essere del tutto infelice,

perché il suo pensiero tornava sempre a Napoli. (Goethe)

Goethe nacque nel 1749 a Francoforte come figlio di una famiglia dell'alta borghesia. Studiò legge a Lipsia e a Strasburgo dove fu coinvolto dal movimento letterario dello "Sturm und Drang" di cui divenne uno dei protagonisti. Chiamato dal granduca Carlo Augusto, dal 1775 passò tutto il resto della sua lunga vita a Weimar dove faceva parte della corte come consigliere e anche come ministro. Trasformava la piccola città in uno dei più vivaci centri culturali del tempo ("età classica di Weimar"). Ammirava la cultura classica reco-romana. A Weimar aveva anche una intensa e proficua amicizia con lo scrittore Friedrich Schiller. Fece due viaggi in Italia (durante il primo viaggio si fermò in Italia per quasi due anni) che influenzavano profondamente la sua personalità e stimolavano la sua produzione letteraria. Oltre che di letteratura si occupò, come ministro, anche dell'amministrazione del granducato, condusse degli studi scientifici sulle piante e sulle pietre ed elaborò una teoria dei colori. È considerato il più grande poeta di lingua tedesca. Morì nel 1832 all'età di 83 anni quando era ormai diventato una specie di "monumento vivente" della cultura.

Viaggio in ItaliaIl viaggio di Goethe fu una specie di fuga. Il lavoro come ministro a Weimar aveva soffocato la sua creatività. Sentì la necessità di cambiare pelle. L'Italia era sempre stata il suo sogno, l'Italia classica della Magna Grecia e dei Romani. Tuffandosi in quell'ambiente classico sperava di poter rinascere come artista. Preparava questa fuga di nascosto, nessuno doveva sapere quando e per dove sarebbe partito. Il 3 settembre, alle tre di notte, partì con la carrozza della posta, senza salutare nessuno. All'inizio viaggiava sotto un falso nome, non voleva essere riconosciuto, voleva godersi l'Italia senza dover rendere conto a nessuno. Per molto tempo nemmeno sua madre e i suoi mici più stretti avevano notizie di lui.

Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?Nel verde fogliame splendono arance d'oroUn vento lieve spira dal cielo azzurroTranquillo è il mirto, sereno l'alloroLo conosci tu bene?Laggiù, laggiùVorrei con te, o mio amato, andare! …Durante il suo secondo viaggioL'Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade,ancora truffe al forestiero, si presenti come vuole.Onestà tedesca ovunque cercherai invano,c'è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina;ognuno pensa per sé, è vano, dell'altro diffida,e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sé.Bello è il paese! Ma Faustina, ahimè, più non ritrovo.Non è più questa l'Italia che lasciai con dolore.

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CarducciGiosuè Carducci nacque il 27 luglio 1835 a Valdicastello nei pressi di Lucca. Studiò presso la ScuolaNormale di Pisa, dove ottenne il diploma in magistero. A venticinque anni giunse a Bologna,il 10 novembre 1860, professore di letteratura italiana. Nell’aula universitaria di Via Zamboni 33 non ripetè, in tanti anni, mai la stessa lezione. Era infastidito dagli intrusi spinti da curiosità e fu roprio questo sentimento a definire l’allontanamento dall’aula di Dino Campana, che lo adorava e l’aveva studiato a lungo.Inizia il suo impegno politico, dapprima nella sinistra mazziniana e, contemporaneamente, la sua ricerca poetica intrisa di classicismo in opposizione al romanticismo. Si avviò, più avanti, verso posizioni conservatrici e monarchiche mentre la poesia diventava un impegno civile. Nel 1878 con l’Ode alla regina d’Italia diventa anche poeta ufficiale di Casa Savoia. Le poesie degli ultimi anni cedono a una visione più pacata e intimistica. Nel 1906 gli fu assegnato il Premio Nobel, un anno prima della sua morte a Bologna.

Il poeta vuole contribuire a formare la coscienza civile dei suoi concittadini, e deve spronare a nobili ed eroiche azioni narrando le imprese degli antichi.

Il poeta deve anche accendere gli animi agli ideali religiosi e patriottici: Carducci viene considerato il "poeta vate" cioè il poeta simbolo

della nazione italiana.

Dolce paese, onde portai conformeL'abito fiero e lo sdegnoso canto

E il petto ov'odio e amor mai non s'addorme,pur ti riveggo, e il cuor mi balza in tanto.

(Carducci, Traversando la maremma toscana)

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Calvino

Nasce a Santiago de Las Vegas (Cuba) nel 1923. Studia al liceo Cassinis di Sanremo, avendo per compagno di banco il futuro direttore di "Repubblica", Eugenio Scalfari. Partecipa alla guerra partigiana, esperienza poi trasfusa in uno dei capisaldi della narrativa resistenziale, “Il sentiero dei nidi di ragno" (1947). Successivamente, ha modo di lavorare con vari giornali e riviste, svolgendo anche attività di consulenza editoriale; inoltre, soggiorna a lungo in Francia.Politicamente impegnato nel Partito Comunista Italiano, se ne dissocia dopo i fatti d’Ungheria; all’immobilismo del PCI nella circostanza, dedica il feroce apologo de "La Grande Bonaccia delle Antille", pubblicato nel 1957 su "Città aperta".

[…] una descrizione di paesaggio, essendo carica di temporalità, è sempre un racconto:

c’è un io in movimento che descrive un paesaggio in movimento, e ogni elemento del paesaggio è carico di una sua temporalità, cioè della possibilità d’essere descritto in un altro

momento presente o futuro… (Italo Calvino, Ipotesi di descrizione di un paesaggio)

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Art.9 della Costituzione italiana

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la

ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il

patrimonio storico e artistico della Nazione.

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Legge 29 giugno 1939, n. 1497"Protezione delle bellezze naturali"

GU n. 241 del 14-10-1939

1. Sono soggette alla presente legge a causa del loro notevole interesse pubblico:

1) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica;

2) le ville, i giardini e i parchi che, non contemplati dalle leggi per la tutela delle cose d'interesse artistico o storico, si distiguono per la loro non

comune bellezza;3) i complessi di cose immobili che compongono un

caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale;

4) le bellezze panoramiche considerate come quadri naturali e così pure quei punti di vista o di

belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.

[…]

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Dlgs 42/2004"Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137" Composto di 184 articoli e dell'allegato A, disciplina la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale

[…] Il patrimonio culturale e' costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici.

[…] Sono beni paesaggistici gli immobili e le aree indicati all'articolo 134, costituenti espressione dei

valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, e gli altri beni individuati dalla legge o

in base alla legge.[…] I beni del patrimonio culturale di appartenenza

pubblica sono destinati alla fruizione della collettività, compatibilmente con le esigenze di uso istituzionale e

sempre che non vi ostino ragioni di tutela.

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L. 8 agosto 1985 n. 431"Sono sottoposti a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 29-6-1939, n. 1497:-i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare;-i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; -i fiumi, i torrenti ed i corsi d'acqua iscritti negli elenchi di cui al testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con Regio decreto 11-12-1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna;-le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole;-i ghiacciai e i circhi glaciali;-i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi;-i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottopostia vincolo di rimboschimento;-le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici;le zone umide incluse nell'elenco di cui al decreto del Presidente della Repubblica 13-3-1976, n. 448 -i vulcani;-le zone di interesse archeologico.

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Energie rinnovabiliIn ingegneria energetica con il termine energie rinnovabili

si intendono quelle forme di energia generate da fonti di energia che per loro caratteristica intrinseca

si rigenerano almeno alla stessa velocità con cui vengono consumate [1] o non sono "esauribili" nella scala dei tempi "umani" e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le

risorse naturali per le generazioni future. Sono dunque forme di energia alternative alle tradizionali fonti fossili

e molte di esse hanno la peculiarità di essere anche energie pulite ovvero di non immettere in atmosfera sostanze nocive e/o climalteranti quali ad esempio

la CO2. Esse sono dunque alla base della cosiddetta economia verde.

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Sviluppo sostenibileLo sviluppo sostenibile è un processo finalizzato al raggiungimento

di obiettivi di miglioramento ambientale, economico, sociale ed istituzionale, sia a livello locale che globale. Tale processo lega

quindi, in un rapporto di interdipendenza, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali alla dimensione economica, sociale ed

istituzionale, al fine di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di compromettere la capacità delle future di soddisfare i

propri. In questo senso la sostenibilità dello sviluppo è incompatibile in primo luogo con il degrado del patrimonio e delle risorse naturali (che di fatto sono esauribili) ma anche con la violazione della dignità

e della libertà umana, con la povertà ed il declino economico, con il mancato riconoscimento dei diritti e delle pari opportunità.

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Vertice mondiale di Johannesburg del 2002[ … ]

A differenza del vertice di Rio, quello di Johannesburg non si è concluso con grandi dichiarazioni e importanti trattati. I partecipanti hanno infatti preferito puntare su una serie di azioni concrete. Fra queste, l'obbiettivo di ridurre in maniera significativa la perdita di biodiversità, ma il governo statunitense a rifiutato di prendere impegni significativi per migliorare le condizioni dell'ecosistema terrestre. La Dichiarazione di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile si apre affermando, tra le altre cose, che le migliorie apportate all'ambiente serviranno soprattutto per costruire un mondo migliore per coloro che oggi sono bambini; dalla conferenza di Rio a quella di Johannesburg, tuttavia, i governi non sono rimasti inoperativi, incontrandosi in altre piccole conferenze quali quella di Monterrey e quella di Doha, dando così luogo a una sorta di predisposizione per la conferenza di Johannesburg, che ha comunque gli stessi obbiettivi degli incontri precedenti. [ …]

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Conferenza di Rio del 1992

Il Summit della Terra, tenutosi a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992, è stato la prima conferenza mondiale dei capi di stato sull'ambiente. È stato un evento senza precedenti anche in termini di impatto mediatico e sulle scelte politiche e di sviluppo che l'hanno seguita. Vi parteciparono 172 governi e 108 capi di Stato o di Governo, 2.400 rappresentanti di organizzazioni non governative e oltre 17.000 persone aderirono al NGO Forum.

Gli argomenti che furono trattati sono:-Lo scrutinio sistematico dei modelli di produzione – in particolare per limitare la produzione di tossine, come il piombo nel gasolio o i rifiuti velenosi;-Le risorse di energia alternativa per rimpiazzare l'abuso di combustibile fossile ritenuto responsabile del cambiamento climatico globale;-Un quadro sui sistemi di pubblico trasporto con il fine di ridurre le emissioni dei veicoli, la congestione nelle grandi città e i problemi di salute causati dallo smog - La crescente scarsità di acqua

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Protocollo di KyotoIl protocollo di Kyōto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale sottoscritto nella città giapponese di Kyōto l'11 dicembre 1997 da più di 160 Paesi in occasione della Conferenza COP3 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Il trattato è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche da parte della Russia.

Il trattato prevede l'obbligo in capo ai Paesi industrializzati di operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra, ovvero metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) in una misura non inferiore al 5% rispetto alle emissioni registrate nel 1990 — considerato come anno base — nel periodo 2008-2012.Il protocollo di Kyōto prevede il ricorso a meccanismi di mercato, i cosiddetti Meccanismi Flessibili tra cui il principale è il Meccanismo di Sviluppo Pulito. L'obiettivo dei Meccanismi Flessibili è di ridurre le emissioni al costo minimo possibile; in altre parole, a massimizzare le riduzioni ottenibili a parità di investimento. [ … ]