I bäll in bön da fa büi, disœn a la Mott...1.7 – 28 giugno 1990 Delibera Consiglio Comunale n....

13
1990/1994 gli anni della verità Pagina 1 di 13 CRONISTORIA DI IMPORTANTI PASSAGGI POLITICO-AMMINISTRATIVI LOCALI, BASATA SU DOCUMENTI UFFICIALI (DELIBERE CONSIGLIO COMUNALE, RELAZIONI, ORDINANZE E SENTENZE DI TRIBUNALI, CORTE D’APPELLO, CASSAZIONE E DIBATTITI PUBBLICI) CARLO BIANCHI Capogruppo Consiliare LISTA CIVICA PER IL NOSTRO PAESE CENTRO SINISTRA - novembre 2005 -

Transcript of I bäll in bön da fa büi, disœn a la Mott...1.7 – 28 giugno 1990 Delibera Consiglio Comunale n....

  • 1990/1994 gli anni della verità

    (DELI

    TRIB

    Pagina 1 di 13

    CRONISTORIA DI IMPORTANTI PASSAGGI

    POLITICO-AMMINISTRATIVI LOCALI, BASATA SU DOCUMENTI UFFICIALI

    BERE CONSIGLIO COMUNALE, RELAZIONI, ORDINANZE E SENTENZE DI

    UNALI, CORTE D’APPELLO, CASSAZIONE E DIBATTITI PUBBLICI)

    CCAARRLLOO BBIIAANNCCHHII Capogruppo Consiliare

    LISTA CIVICA PER IL NOSTRO PAESE CENTRO SINISTRA - novembre 2005 -

  • 1990/1994 gli anni della verità Pagina 2 di 13

    Su gravi ed importanti vicende politico-amministrative di Motta Visconti, da anni, vengono veicolate bugie da parte di persone interessate a disinforma e i cittadini per rconfonderne il giudizio. Per fare chiarezza, l’unica risorsa, non può che essere la verità oggettiva dei fatti. La ricerca della verità, fondata su fatti concreti, cioè su atti amministrativi e, per quanto riguarda la vicenda più dolorosa, sulle sentenze emesse nei tre gradi di giudizio del processo “Casa di Riposo”, non può che iniziare dagli “ANNI DELLA VERITÀ”. Furono gli anni in cui i “favolosi” anni ottanta presentarono il conto ai mottesi e fu tristemente amaro.

    CCAARRLLOO BBIIAANNCCHHII Motta Visconti, novembre 2005

    11999900//11999944:: GGLLII AANNNNII DDEELLLLAA VVEERRIITTAA’’ Gli “ANNI DELLA VERITÀ” iniziarono nel ’90 e coincisero con la decomposizione del venticinquennale sistema di potere del personaggio politico mottese fino ad allora più influente, il

    Dr. GIOVANNI ANDREONI, Sindaco del Comune di Motta Visconti, quasi ininterrottamente dal 1965 al 1990.

    Fu Sindaco dal 1965 al 1967. Ridiventò Sindaco nel 1970 e rimase in carica, ininterrottamente, fino al maggio 1990. Dal 1965 al 1980 le amministrazioni furono a maggioranza monocolore Democristiana. Dal 1980 alla fine del 1989 in giunta vi fu la presenza del P.S.I., rappresentato ai massimi vertici dal Vice Sindaco ed Assessore ai Lavori Pubblici, Roberto De Giovanni. Il P.S.I., mai indispensabile ai fini della determinazione della maggioranza, uscì dalla giunta pochi mesi prima della fine della legislatura 85/90, ed il governo del paese, per alcuni mesi, ritornò monocolore D.C.

    PREMESSA Verso la fine degli anni ’80, i trattati della Comunità Europea, imposero al Governo centrale un rigore finanziario fino ad allora sconosciuto, sia a livello statale che di Enti locali.

    Alle Amministrazioni Comunali venne imposto per legge di approvare entro il 1990 i bilanci consuntivi ancora aperti e, in caso di passività, era d’obbligo pianificarne il risanamento, pena il commissariamento dell’Ente.

    Nel 1989, la situazione finanziaria del Comune di Motta, era caotica: vi erano ancora da approvare i bilanci consuntivi degli esercizi finanziari 1987 e 1988. Quello del ’86 fu molto travagliato.

    Infatti, il bilancio consuntivo 1986 era stato approvato con delibera consiliare n. 48 del 15/10/1987, la quale era poi stata annullata il 15/4/1988 dall’Organo Regionale di Controllo (CO.RE.CO.) per gravi irregolarità. Detto bilancio venne riapprovato con delibera consiliare n. 24 del 31/5/1988.

    Identica vicissitudine ebbe l’approvazione del bilancio consuntivo per l’esercizio 1987.

    Infatti, con delibera n. 5 del 28/2/1989 venne approvato dal Consiglio Comunale presieduto da Andreoni, ma l’organo regionale di controllo (CO.RE.CO) lo bocciò, sempre per gravi irregolarità.

    Il marasma finanziario impose perciò la chiamata (o l’invio da parte di qualche Ente superiore?) al capezzale dell’Amministrazione Comunale, del Dott. Domenella, uno dei più apprezzati tecnici di bilanci pubblici. Questi, per le sue indubbie capacità tecnico-amministrative, venne riconfermato dalla nuova amministrazione scaturita dalle elezioni del 1990 (PSI, PCI, Lista Civica). Il dott. Domenella indicò e sollecitò la collaborazione del Dott. Sergio Bianchi quale esperto previdenziale. L’operato dei due consulenti fu di fondamentale importanza per la quantificazione dei residui debitori in bilancio e per la determinazione dei debiti fuori bilancio. Tale determinazione, fatta immediatamente nei primi mesi della nuova giunta di centro sinistra (luglio 1990), risultò molto complessa, ma fu fatta con estremo rigore, tanto che non tutti i debiti vennero riconosciuti, ma solo quelli riscontrati in modo incontestabile previa controllo con probanti documenti.

  • 1990/1994 gli anni della verità Pagina 3 di 13

    Legislature Anni ‘80 La composizione del Consiglio Comunale

    legislatura 1980-1985 legislatura 1985-1990 ANDREONI Giovanni, Sindaco ANDREONI Giovanni, Sindaco De Giuli Primo Paolo – ASSESSORE SUPPLENTE DAL 9/1982 AL 7/1985 (2005 - Forza Italia e Capogruppo di Noi per Motta)

    De Giuli Primo Paolo – ASSESSORE EFFETTIVO DAL 9/1985 AL 5/1990 (2005- Forza Italia e Capogruppo di Noi per Motta)

    Ciocca Santo Bertolazzi Giovanni (2005-Capogruppo del Centrodestra per Motta)

    Pellegrini Agostino Cassani Giuseppe (2005- Coordinatore Cittadino di Forza Italia

    Omassi Edgardo Lissi Francesco Bossi Rachele Bossi Rachele De Giovanni Giovanni Pellegrini Agostino De Giovanni Roberto Chierico Pietro Giovanni Chierico Pietro Giovanni Scotti Ernesto Maggi Andrea Vittorio Comotti Maria Angela Panizzardi Luigi Possi Bernardo Conti Luciano Giuseppe De Giovanni Roberto Scotti Giovanni Battista Omassi Edgardo Cambielli Bruno Savazzi Giovanni

    Valè Agostino Scotti Ernesto

    Coledan Maurizio

    Broccoli Primo Morandi Angelo Morandi Angelo Broccoli Primo Mantovani Ramon Radici Giovanni Diconzo Giuseppe Castiglioni Savina

    Buratti Mario

    Mag

    gior

    anza

    Mag

    gior

    anza

    Opposizione

    Opposizione

    II FFAATTTTII 1990: IL CREPUSCOLO DEGLI DEI – IL DISSESTO FINANZIARIO 1991: ALIENAZIONE DEL TERRENO DI VIA DEL CAVO 1992: IL “RIBALTONE” – 1993: L’INTERVENTO DELLA MAGISTRATURA 1994: 14 LUGLIO, L’EPILOGO

    11.. 11999900 -- IILL CCRREEPPUUSSCCOOLLOO DDEEGGLLII DDEEII:: IILL DDIISSSSEESSTTOO FFIINNAANNZZIIAARRIIOO

    1.1 – 15 ottobre 1987 - Sindaco Andreoni.

    Con delibera n. 48 del 15/10/1987, veniva deliberato il Conto Consuntivo per l’esercizio finanziario 1986.

    1.2 – 15 aprile 1988 – Sindaco Andreoni.

    Il Comitato Regionale di Controllo (CO.RE.CO.), annullava, per gravi irregolarità riscontrate, la decisione presa dal Consiglio Comunale ed il Conto Consuntivo 1986 venne rideliberato, nel rispetto dei rilievi fatti dal CO.RE.CO., con atto consiliare n. 24 del 31.5.1988.

    1.3 – 28 febbraio 1989 – Sindaco Andreoni.

    Con delibera del Consiglio Comunale n. 5, veniva deliberato il Conto Consuntivo per l’esercizio finanziario 1987.

    1.4 – 30 ottobre 1989 – Sindaco Andreoni.

    Il CO.RE.CO annullava anche questa decisione per la “…presenza tra le partite attive, di residui nella sostanza inesistenti, registrati e mantenuti al solo scopo di prospettare un risultato di gestione in pareggio, pareggio che in realtà era soltanto formale e fittizio” (dalla Relazione al Conto Consuntivo dell’anno finanziario 1988 – delibera C.C. 62 del 31.07.90).

  • 1.5 - 12 marzo 1990 – Sindaco Andreoni. Delibera C.C. 24: Riapprovazione del Conto

    Consuntivo 1987

    La relazione al Conto Consuntivo 1987, precisava che, eliminati i residui attivi (crediti, n.d.r.) inesigibili, il deficit era di LLIIRREE 660000..226644..112200. A pag. 5 di detta relazione si legge: “Al momento urge rideliberare il conto consuntivo 1987 onde poter trasmettere la certificazione relativa al Ministero degli Interni in funzione dell’art. …. (omissis) Successivamente occorre provvedere al ripiano del disavanzo, rideterminato in LIRE 600.264.120 e quindi inserire la partita nel bilancio di previsione 1990, finanziandola mediante “I PROVENTI DERIVANTI DA ALIENAZIONE DI BENI PATRIMONIALI NON REDDITIZI”1, secondo quanto previsto dalla norma citata (legge 488/1986).”

    In sede di discussione il consigliere Morandi (PCI) sosteneva: “…dalla relazione del Dott. Domenella si evince che la rideliberazione del conto 1987 si rende necessaria per l’approvazione del bilancio 1990 stante l’imm nente scadenza dei Consigli Comunali, mentre per il ripiano totale del disavanzo la legge concede un periodo di tempo maggiore in modo da comporre i conti consuntivi degli esercizi 1988 e 1989 senza avere più alcuna incertezza sui valori in essi registrati”… e concludeva dicendo: “che il disavanzo sarà approssimativamente di circa 3 miliardi e non soltanto di 600 milioni….”

    i

    La deliberazione fu adottata con il voto favorevole di 14 consiglieri di maggioranza, il voto contrario del Consigliere Buratti e 5 astensioni (Coledan, Broccoli, Morandi, Mantovani, Di Conzo, della Lista P.C.I.).

    1.6 – MAGGIO 1990 - ELEZIONI AMMINISTRATIVE

    Alle elezioni amministrative del maggio 1990 parteciparono 5 liste:

    D.C. che non ripresentò capolista Giovanni Andreoni P.S.I. P.C.I. LISTA CIVICA MOTTESE M.S.I.

    Risultarono eletti: per la D.C.: Andreoni Angelo, Azzimonti Vincenzo, Pozzi Giovanni, Negri Amedeo, Lissi Francesco,

    Bossi Rachele; per il P.S.I.: De Giovanni Roberto, Omassi Egdardo, Savazzi Giovanni, Gilardi Dante, Arsoni

    Enrico; Per il P.C.I.: Coledan Maurizio, Mantovani Ramon (il quale, eletto anche in altra amministrazione,

    lascerà il posto di consigliere a Pietro Calcagno), Broccoli Primo, Bianchi Carlo (indipendente), Morandi Angelo;

    Per la Lista Civica Mottese: Venghi Claudio, De Bernardi Rinaldo, Mariani Carlo; Per il Movimento Sociale Italiano: Tacconi Felice. Gli accordi politici raggiunti fra i vari partiti, portarono al seguente risultato:

    Maggioranza: Sindaco DE GIOVANNI ROBERTO (PSI) Assessori: Coledan e Broccoli (P.C.I.), Omassi e Savazzi (P.S.I.), Venghi e Mariani (Lista Civica); Consiglieri: Calcagno, Morandi (P.C.I.), Bianchi –indipendente eletto nella lista PCI, Arsoni, Gilardi (P.S.I.), De Bernardi (Lista Civica)

    Minoranza: Azzimonti, Andreoni Angelo, Pozzi, Negri, Lissi, Bossi (D.C.); Tacconi (M.S.I.)

    1990/1994 gli anni della verità Pagina 4 di 13

    1 Questa è stata la prima delibera con la quale il Consiglio Comunale di Motta Visconti, assunse la decisione dell’alienazione dei beni patrimoniali non redditizi di proprietà comunale. Il Sindaco era Giovanni Andreoni e, FRA GLI ASSESSORI FIGURAVA, DAL 1982, DE GIULI PRIMINO (nel 2005 di F.I. e capogruppo di Noi per Motta); fra i banchi della maggioranza sedevano: Bertolazzi Giovanni (nel 2005, capogruppo del Centrodestra per Motta) e Cassani Giuseppe (nel 2005, coordinatore cittadino di Forza Italia). Con la stesura dei bilanci consuntivi successivi (1988-1989), IL DISAVANZO RISULTERÀ DI QUASI DUE MILIARDI DI LIRE, oltre ai 300/350 milioni di mancato versamento di contributi fiscali. LA SCELTA DI VENDERE IL TERRENO DI VIA DEL CAVO, L’UNICA PROPRIETÀ DI VALORE SUFFICIENTE AD EVITARE IL DISSESTO FINANZIARIO, ERA PERCIÒ UNA NECESSITÀ INELUTTABILE.

  • 1.7 – 28 giugno 1990 Delibera Consiglio Comunale n. 49 Oggetto: Art. 1/Bis – Legge 488/86 in relazione al disavanzo d’Amministrazione della gestione 1987, come da C.C. n. 24/90 (vedi punto 1.5) Dal verbale si legge: “Il Presidente cede la parola al Consigliere Mariani (Ca lo, assessore al bilancio n.d.r.), il quale fa

    presente quanto appresso: r ,

    con atto consiliare n. 24 del 12.3.90 è stato deliberato il Conto Consuntivo dell’esercizio 1987, con un risultato di amministrazione in disavanzo di LLIIRREE 660000..226644..112200

    a norma dell’art. 1/bis della legge 488/86 tale disavanzo deve essere ripianato con tutti i mezzi possibili, anche utilizzando i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali non redditizi

    in tal senso si è orientata l’Amministrazione Comunale avendo già impostato nel bilancio di previsione per l’esercizio 1990, deliberato con atto consiliare n. 36 del 21.3.19902 lo stanziamento attivo al titolo IV dell’ENTRATA, Cap. 4012 per l’importo esattamente in contrapposizione al disavanzo anch’esso inserito quale prima partita dell’uscita e precisamente per LLIIRREE 660000..226644..112200

    su richiesta dell’Organo di Controllo questo Consiglio deve ribadire la volontà nel senso indicato, impegnandosi formalmente ad iniziare la pratica d’alienazione dei beni che possono essere in prima istanza individuati come appresso:

    - TERRENO PIOPPI sito in Parco del Ticino3; - TORCHIO, TORCHIETTO, TERRENO, ABITAZIONE siti in Via Annoni; - TERRENO sito in via del Cavo; - IMMOBILE sito sulla riva del Ticino adibito a bar-discoteca

    per il valore complessivo sufficiente al riequilibrio della situazione finanziaria del disavanzo esposto;…..(omissis)”

    Uditi gli interventi di alcuni consiglieri, fra i quali Andreoni e Lissi che manifestavano alcune perplessità,

    “IL CONSIGLIO COMUNALE UDITO

    l’intervento del Consigliere Mariani e tutti gli altri che hanno chiarito il punto all’ordine del giorno, ad unanimità di voti espressi per alzata di mano4

    DELIBERA che a norma dell’art. 1/bis della legge 488/86 questa Amministrazione ribadisce la volontà di ripianare il disavanzo del Conto 1987 utilizzando i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali non redditizi compresi fra quelli elencati nella premessa dal Consigliere Mariani per un valore complessivo sufficiente al riequilibrio della situazione finanziaria del disavanzo esposto e cioè fino alla concorrenza di L. 600.264.120, dando atto che la pratica sarà avviata non appena individuato l’acquirente.”

    1.8 - 31 luglio 1990 – Delibera Consiliare n. 62 – Approvazione Conto Consuntivo 1988

    All’unanimità, con 18 voti favorevoli, su n. 18 presenti e votanti5 fu approvato il CONTO CONSUNTIVO 1988 e la relazione allegata al bilancio. Da detta relazione si evince che il disavanzo di amministrazione, comprensivo del disavanzo contabile del 1987 di Lire 600.264.120, passò a L. 1.465.074.813. A questo importo furono aggiunte le spese fuori bilancio a quella data conosciute, pari a complessive Lire 241.972.476,

    che portò il disavanzo complessivo a LLIIRREE 11..770077..004477..228899.. La relazione diceva che a questo importo “…dovrà aggregarsi il risultato della gestione 1989 per affrontare il valore complessivo con un’azione di risanamento che impegnerà l’Amministrazione anche negli anni a venire.” La relazione al Conto Consuntivo dell’esercizio finanziario 1988, di 13 pagine presentata dalla Giunta ed ovviamente “ispirata” dal dott. Domenella, è illuminante circa la situazione finanziaria del Comune di Motta Visconti.

    2 Quando sindaco era ancora Giovanni Andreoni. e DE GIULI PRIMO ERA, DAL 1985, ASSESSORE EFFETTIVO 3 Attuale area S.I.C. nei pressi dell’ex Ecocentro di Via Matteotti 4 Fra i banchi della maggioranza sedeva Arsoni, nel 2005 consigliere di Forza Italia (Noi per Motta)

    1990/1994 gli anni della verità Pagina 5 di 13

    5 All’unanimità, con l’approvazione anche da parte del consigliere Arsoni.

  • A pag. 1, in premessa, si legge: “…omissis… In effetti, la situazione di un dissesto finanziario, fino ad allora sommerso ed evidenziato soltanto in parte nella seconda versione del Conto 1987, stava emergendo in tutta la sua consistenza, tanto che in quella sede l’Amministrazione allora in carica si impegnava ed effettuare un riscontro capillare dapprima alla individuazione dello stato reale in cui versava il Comune sul piano finanziario, e quindi alla determinazione di un piano di riequilibrio, a norma di legge, onde risanare la situazione ed evitare così la DDIICCHHIIAARRAAZZIIOONNEE DDII DDIISSSSEESSTTOO. ….” a pag. 2: “…In pratica, se non vengono sistemate tutte le inadempienze riscontrate, e non si avvia un processo di risanamento, si cade nella PARALISI GESTIONALE, DICHIARAZIONE DI DISSESTO E COMMISSARIAMENTO DI FATTO DELL’ENTE……” “…. Ma tutta la situazione dovrà essere ripresa a verifica conclusa, e cioè prima con l’approvazione del consuntivo 1988 e quindi del consuntivo 19896, per affrontare la globalità del disavanzo ad oggi, e procedere al suo ripiano.” a pag. 11 - Capitolo 6 – Risanamento del disavanzo si legge: “A fronte della nuova e maggiore entità, comprensiva della precedente, non vi è altra soluzione che quella di alienare ulteriori proprietà immobiliari fino alla copertura del debito finanziario” “Non resta dunque che l’alienazione immobiliare, per la quale occorre fin d’ora formalmente impegnarsi, anche rispetto ai tempi di procedura che dovranno essere molto rapidi” “I beni da alienare vanno individuati nel seguente elenco:

    -TERRENO PIOPPI sito in Parco del Ticino; -TORCHIO, TORCHIETTO, TERRENO, ABITAZIONE siti in via Annoni7; -TERRENO sito in VIA DEL CAVO; -IMMOBILE sito sulla riva del Ticino adibito a bar discoteca.

    Nelle conclusioni si diceva che: “Ogni decisione in merito, ogni indirizzo, competono al Consiglio, il quale, in caso di adesione alla linea proposta dalla Giunta, deve assumere le seguenti deliberazioni nell’ordine:

    …omissis… -impegno formale all’alienazione di beni patrimoniali a ripiano disavanzo di amministrazione.”

    La suddetta relazione allegata al Conto Consuntivo 1988 fu approvata all’unanimità. La volontà espressa dal Consiglio Comunale con questa delibera, cioè, di effettuare il ripianamento del disavanzo con l’alienazione dei suddetti beni, fu espressamente riconfermata immediatamente dopo, con la delibera n. 63, anch’essa approvata all’unanimità.

    1.9 – 26 settembre 1990 – Delibera Consiliare n. 88 – Approvazione Consuntivo 1989

    Dopo i bilanci consuntivi 1987 e 1988, approvati con ritardo rispetto ai termini di legge, per i motivi esposti nei punti precedenti, la nuova Amministrazione, con questa deliberazione, rientrò nella norma e si accinse a deliberare l’approvazione del conto consuntivo dell’esercizio finanziario precedente, entro il 30 settembre, termine ultimo previsto dalle leggi in vigore.

    6 Erano gli anni della finanza creativa. Per gonfiare le previsioni di entrata, si arrivava ad inserire importi inesigibili, per questo motivo il CO.RE.CO. sistematicamente respingeva i bilanci.

    1990/1994 gli anni della verità Pagina 6 di 13

    7 Ovviamente la situazione di queste strutture non era quella attuale. Poche strutture erano a norma ed alcune addirittura pericolanti e/o inagibili (vedasi l’allegato: “Indagine conoscitiva sullo stato di conservazione degli stabili di proprietà comunale”, redatta dal prof. Ballio nel maggio 1995, su incarico della Giunta De Bernardi e di cui io facevo parte in qualità di assessore ai servizi sociali)

  • IL DISAVANZO DI BILANCIO DEL COMUNE DI MOTTA VISCONTI AL 31 DICEMBRE 1989 ERA DI LLIIRREE 11..889977..119977..889922, COSÌ CALCOLATO:

    -DISAVANZO CONTABILE A CHIUSURA 1989……………………….…………LIRE 1.252.502.184 -SPESE FUORI BILANCIO 1989……………………………….…………………..LIRE 265.939.666 -SPESE FUORI BILANCIO 1982-1989…………..……………………………..LIRE 137.683.566 -SPESE FUORI BILANCIO 1987 E 1988 già nel BILANCIO 1990……. LIRE 241.972.476

    Durante il dibattito, LISSI, (D.C.) fece rilevare “che il disavanzo finale era di circa 1 miliardo e seicento milioni e non di tre miliardi….” ed anche “che alienare dei beni non deve essere considerato un dramma….” MORANDI (P.C.I.) fece rilevare che la passata Amministrazione aveva portato in Consiglio solo il Conto Consuntivo 1987 con un disavanzo di 600 milioni, peraltro, poi non approvato dal CO.RE.CO. e che l’allora minoranza sollecitava l’approvazione dei Conti Consuntivi 1987-88-89 per determinare l’effettivo disavanzo, cosa che è stata fatta dalla nuova Amministrazione, eletta nel maggio 1990, in soli quattro mesi. Le relazione allegata al Conto Consuntivo 1989 concludeva dicendo che il riordino era stato portato avanti per gradi e che per la sistemazione definitiva doveva seguire la vera operazione di risanamento, che si potrà considerare compiuta con l’avvenuta alienazione patrimoniale già decisa in via di fatto e giuridica dal Consiglio Comunale. ANCHE QUESTA DELIBERA FU APPROVATA ALL’UNANIMITA’

    22.. 11999911:: LLAA VVEENNDDIITTAA DDEELL TTEERRRREENNOO DDII VVIIAA DDEELL CCAAVVOO

    2.1 – 28 novembre 1991 (Sindaco De Giovanni) – Delibera Consiglio Comunale n. 76 “Indizione asta pubblica per alienazione terreno di via del Cavo” Come da decisione assunta all’unanimità dal Consiglio Comunale con delibere n. 63/1990 e 64/1990, venne portata in approvazione la proposta di alienazione del terreno di Via del Cavo da effettuare con asta pubblica. Il Sindaco spiegò che per determinare la base d’asta era stato incaricato il consulente tecnico Ing. De Amici, il quale, in base ad una perizia di stima giurata avanti la Pretura di Pavia, aveva stabilito il prezzo base in Lire 2.038.800.000.- Il consigliere Amedeo Negri, a nome della D.C., lesse un documento, molto tecnico ed articolato, dal quale emergevano sue perplessità in merito a detta perizia. Si domandava, inoltre, se fosse lecito, a fronte di un debito di 1 miliardo e mezzo circa, alienare beni per più di due miliardi. Riteneva perciò che si sarebbe dovuto tentare di vendere gli altri beni in elenco, per poter ridurre la superficie di terreno da alienare. Seguirono chiarimenti e precisazioni da parte dell’assessore Savazzi. Il Consigliere Carlo Mariani (assessore al bilancio), ribadì “l’opportunità e l’urgenza di addivenire ad una definizione della pratica onde evitare spiacevoli conseguenze ed aprire le porte ad un eventualecommissariamento del Comune.”

    Il Consigliere Morandi, riferendosi ad un punto della relazione di Negri, affermò “che è vero che il ricavato dell’alienazione del terreno è superiore al disavanzo da coprire ma è pur vero che il Comune, non avendo la possibilità di ulteriore indebitamento per l’assunzione di mutui, può utilizzare l’eccedenza per il completamento di alcune opere pubbliche e per spese straordinarie.” Il Consigliere Bertolazzi (D.C.), subentrato tempo prima al dimissionario Francesco Lissi, esternò la sua perplessità su quanto detto da Morandi, però accettò la valutazione politica e la finalità sulla vendita del terreno in questione. Il Consigliere Pozzi (D.C.) fu d’accordo sulla vendita del terreno per coprire il disavanzo ma giudicò una speculazione la vendita per recuperare somme da destinare ad altre opere.

    1990/1994 gli anni della verità Pagina 7 di 13

  • Il Consigliere Morandi rispose: “..se è da considerare speculazione il completamento della Casa di Riposo8, la sistemazione delle scuole e del centro polispor ivo, diciamo pure che è un’operazione speculativa, ma a questo punto ci si deve intendere sul significato delle parole..” e specificò che l’Amministrazione stava sistemando ciò che quella precedente aveva lasciato in sospeso.

    t

    Il Sindaco De Giovanni fece rilevare che la costruzione di nuove scuole, prevedeva una spesa di circa 14 miliardi e che non poteva essere sostenuta dal Comune per mancanza della capacità di indebitamento del bilancio. Il Consigliere Negri, a nome della DC, dichiarò voto contrario per il non diligente controllo della perizia, perché l’importo dell’appalto era maggiore di quello necessario per estinguere i debiti, per il non diligente studio sulle necessità scolastiche o comunque nessuna relazione positiva o negativa sul fabbisogno scolastico. Con 12 voti favorevoli e 5 contrari si deliberò di approvare la perizia, di indire l’asta pubblica e di approvare il capitolato d’asta. Le perplessità espresse dal Consigliere Negri e le contraddizioni fra quanto indicato nella relazione dai Tecnici comunali e quanto a lui riferito dai Tecnici stessi, resero utile un chiarimento che determinò un punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale successivo.

    2.2 – 16 dicembre 1991 – Alienazione terreno Via del Cavo - Chiarimenti

    Il Sindaco portò a conoscenza del Consiglio che “nella seduta del 28/11/1991 (vedasi punto 2.1), si deliberò l’alienazione del terreno di via del Cavo e che durante il dibattito erano emerse delle contraddizioni tra quanto asserito dal Consigliere Negri e quanto detto dai Tecnici comunali e che a tal fine si era riportato all’ordine del giorno la questione, per far luce sui punti oscuri. L’ing. de Amici, illustrò il proprio punto di vista e chiarì quanto dichiarato nella perizia giurata. Un’affermazione del Consigliere Negri sui metri cubi costruibili sull’area, indusse l’architetto Rizzini, relatore del Piano Regolatore Generale, a dare le spiegazioni necessarie. Il verbale evidenzia che dopo la spiegazione dell’arch. Rizzini, vi fu un dibattito tra il Consigliere Negri che poneva dei quesiti e lo stesso architetto che scioglieva i dubbi e le perplessità del Negri, che alla fine si dimostrò soddisfatto.

    2.3 – Marzo 1992, La PROGEA si aggiudicò l’asta con l’importo di Lire 2.600.000.000 Secondo il capitolato, la PROGEA avrebbe dovuto versare tale somma entro il 30 aprile. Il 30 aprile, la PROGEA, con un fax comunicava che, poiché vi era stato un ricorso al TAR da parte di un ditta partecipante alla gara, riteneva di non dover provvedere al pagamento in quanto pensava che la cosa potesse crearle delle difficoltà. Seguirono interventi dei legali che portarono ad un accordo. Si tentò di richiedere gli interessi legali, la PROGEA si oppose e l’avvocato del Comune confermò che quando si raggiunge un accordo bonario e sempre che le parti siano d’accordo non si chiedono gli interessi. Su questo punto, il consigliere Morandi presentò una mozione in un consiglio comunale, dicendosi non d’accordo sulla rinuncia agli interessi e chiedendo di conoscere le eventuali responsabilità del danno arrecato alle casse con il ritardato pagamento. Questa iniziativa innescò una causa che, trascinatasi per molto tempo, fu vinta dal Comune in primo grado e persa in appello.

    2.4 – 8 gennaio 1993 – Delibera n. 2 Consiglio Comunale su Passività pregresse In quei mesi, di attivismo frenetico volto alla sistemazione del caos finanziario del Comune, molti alti scheletri uscirono dagli armadi del Comune: fatture non pagate per mancanza di deliberazione o di soldi, assunzioni avvenute senza rispettare le normative in vigore ed, addirittura, il mancato versamento dei contributi previdenziali dei dipendenti. Al fine di conoscere l’esatto stato della situazione finanziaria del Comune e per accertare ogni eventuale debito pregresso, era stata istituita una apposita Commissione di Controllo. Nel giugno 1992, chiedevo insistentemente al Sindaco di conoscere l’esito delle indagini svolte da detta Commissione.

    1990/1994 gli anni della verità Pagina 8 di 13

    8 si doveva completare la ristrutturazione dell’ala di via Cavour della vecchia Casa di Riposo.

  • Le risposte tardarono a venire. Nel frattempo i rapporti all’interno della maggioranza si logorarono a tal punto, che si sfociò in un classico “ribaltone” che portò in maggioranza la DC e all’opposizione il PDS (ex PCI) e la LISTA CIVICA MOTTESE.. Il 22 dicembre 1992, i consiglieri del P.D.S. e della Lista Civica, chiesero la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario per ottenere:

    1. relazione scritta al Consiglio Comunale da parte del Consulente dr. Sergio Bianchi, riguardante lo stato della ricerca in merito alle passività pregresse (evasione versamenti oneri previdenziali) e parere della Giunta Comunale;

    2. relazione scritta del Consulente dr. Sergio Bianchi al Consiglio Comunale in merito alla pianta organica del personale e parere della Giunta Comunale.

    Il Consiglio Comunale si tenne l’8 gennaio 1993 e vide la partecipazione del Consulente dr. Bianchi, il quale relazionò su quanto richiesto. Del suo esaustivo intervento conservo ancora la trascrizione integrale, dalla quale si evince, tra le altre cose, che le passività pregresse, relativamente ai soli contributi previdenziali evasi, ammontavano a circa 300/350 milioni di lire.

    33.. 11999922:: IILL ““RRIIBBAALLTTOONNEE””

    11999933:: LL’’IINNTTEERRVVEENNTTOO DDEELLLLAA MMAAGGIISSTTRRAATTUURRAA

    Nel luglio 1992, come detto al punto precedente, i rapporti all’interno della maggioranza si logorarono al punto di arrivare ad un “ribaltone”: la nuova maggioranza fu formata dai consiglieri del P.S.I. e della D.C. Il P.D.S. (ex P.C.I.) e la LISTA CIVICA MOTTESE andarono all’opposizione. Sindaco fu riconfermato Roberto De Giovanni e vice sindaco Giovanni Bertolazzi, che era subentrato come consigliere comunale, al posto del dimissionario Francesco Lissi. NEL NOVEMBRE 1993, IN PIENA “TANGENTOPOLI”, ANCHE MOTTA ENTRÒ BRUSCAMENTE NELLA CRONACA POLITICO-GIUDIZIARIA. VI FURONO PROVVEDIMENTI DI CUSTODIA CAUTELARE NEI CONFRONTI DEL SINDACO E DI EX-AMMINISTRATORI COMUNALI, CHE PORTARONO ALLO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE.

    44.. 1144 LLUUGGLLIIOO 11999944:: LL’’EEPPIILLOOGGOO Novembre 1993, a seguito dei provvedimenti di custodia cautelare nei confronti del Sindaco in carica, delle sue conseguenti dimissioni e di quelle di quasi tutti i consiglieri, il Consiglio Comunale fu sciolto. Ad amministrare il Comune di Motta Visconti fino alle successive elezioni, il Prefetto incaricò la Dott.ssa Faedi. Nel giugno 1994 si tennero le elezioni Amministrative, le quali, per la prima volta avvennero con l’elezione diretta del Sindaco, che risultò essere Rinaldo de Bernardi, candidato della Lista Civica Mottese. Il 14 luglio 1994, crollò un’ intera ala della Casa di Riposo che causò la morte di 28 persone.

    DE BERNARDI PRESTÒ IL GIURAMENTO IL 14 LUGLIO 1994, NEL GIARDINO DELLA CASA DI RIPOSO DEVASTATA.

    1990/1994 gli anni della verità Pagina 9 di 13

  • A QUESTA TRAGEDIA, FECE SEGUITO UN LUNGO ITER PROCESSUALE PENALE GIUNTO A COMPIMENTO DIECI ANNI DOPO, IL 14 OTTOBRE 2004, CON LA SENTENZA EMESSA DALLA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE. Fra i condannati, per i reati colposi connessi all’evento, i due Sindaci del periodo antecedente la catastrofe, dr. Giovanni Andreoni e dr. Roberto De Giovanni, il Tecnico Comunale Ing. Francesco De Amici ed il progettista e direttore dei lavori delle opere architettoniche della Casa di Riposo arch. Rizzini. IL COMUNE DI MOTTA VISCONTI, NELLA SUA QUALITÀ DI RESPONSABILE CIVILE È STATO CONDANNATO AL RISARCIMENTO DEI DANNI PROVVISORIAMENTE LIQUIDATI DAL TRIBUNALE PENALE E DELLE SPESE PROCESSUALI IN SOLIDO CON TUTTI I CONDANNATI, NEI CONFRONTI DELLE FAMIGLIE DELLE VITTIME, COSTITUITESI PARTI CIVILI. Le sentenze emesse sono le seguenti: Primo grado – Sentenza del 9 gennaio 2001, n. 103/97+105/97 R.G.T. del Tribunale di

    Milano, Sezione Quinta Penale; Secondo grado – Sentenza del 6 febbraio 2003, n. 593 – 445/2002 del Reg. Gen. App. della

    Corte di Appello di Milano, Sezione Prima Penale; Suprema Corte di Cassazione – Sentenza del 14 ottobre 2004, n. 7610/05 – Corte Suprema

    di Cassazione, Quarta Sezione Penale

    POLEMICHE SULLA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

    Nel 1998, in campagna elettorale, vi furono delle vivaci polemiche sulla utilità e sull’opportunità di tale decisione. Motta Notizie, l’allora mensile locale, organizzò un confronto pubblico fra i quattro candidati sindaci: RINALDO DE BERNARDI, LAURA CAZZOLA, CLAUDIO MARIANI, GIOVANNI BERTOLAZZI. Le polemiche suaccennate, sollecitarono da parte mia una domanda ai candidati sindaci, come da trascrizione sotto riportata. domanda: “14 luglio 1994, crollo della Casa di Riposo di Motta Visconti. Ventotto morti, centinaia di milioni di danni all’Amministrazione Comunale e, quindi, ai cittadini di Motta, una mancanza di servizio che dura tuttora, un procedimento penale che vede implicati diversi cittadini di Motta, come imputati. L’Amministrazione Comunale si è costituita parte civile in questo procedimento, nei confronti di tutti gli imputati. Io ho due domande semplici, semplici, da fare ai quattro candidati: − il prossimo Sindaco manterrà la costituzione di parte civile nell’attuale procedimento penale in corso presso il Tribunale di Milano? − il prossimo Sindaco, nel caso di eventuali futuri procedimenti nei confronti di personaggi di Motta, per illeciti amministrativi o quant’altro9, intende costituirsi parte civile a difesa della cittadinanza di Motta? Ecco, queste due semplici domande, credo che richiedano una semplice risposta.” De Bernardi, sindaco uscente, sostenne che la costituzione di parte civile fatta dalla sua Amministrazione, era un atto dovuto quale tutela degli interessi della cittadinanza ed autotutela dell’Amministrazione stessa, citata in giudizio da 43 persone, quale responsabile nella sua qualità di proprietario del fabbricato. Giovanni Bertolazzi, rispose così: “La questione della Casa di Riposo è stato uno dei colpi più gravi che la nostra comunità… uno dei tanti colpi gravi che la nostra comunità ha subito in questi anni. Per l’ampiezza del disastro , per tutta una serie di lutti e dolori che ha portato nei familiari delle vittime e anche in coloro che si sono trovati coinvolti, a diverso titolo, in questa vicenda. Perché si fa sempre distinzione tra i bravi ed i cattivi. C’è un procedimento penale in corso, questo procedimento sarebbe partito comunque, sarebbe partito comunque, qualsiasi fosse stata la posizione dall’Amministrazione Comunale.

    1990/1994 gli anni della verità Pagina 10 di 13

    9 le indagini preliminari avevano riguardato anche possibili illeciti amministrativi e, nel 1993, vi erano stati inoltre provvedimenti restrittivi, che avevano coinvolto alcuni degli imputati del processo “Casa di Riposo” (vedasi pag. 9).

  • Nessuno avrebbe bloccato nulla, indipendentemente dalla posizione in cui si è posta l’Amministrazione Comunale. Sono stato… faccio parte di un gruppo10 che aveva in Consiglio Comunale dei consiglieri, la nostra posizione è stata chiara fin dall’inizio: la costituzione di parte civile, detto con chiarezza, con estrema fermezza, è stato, e me ne assumo tutte le responsabilità, un atto politico! Si è giocato sulla tragedia, politicamente, perché la costituzione di parte civile, non sposta una virgola, una virgola, non sposta una lira rispetto a quello che è il procedimento giudiziario in corso. Questa è la cosa fondamentale. La complessità poi, di questa situazione, si dice che, al di là dell’aspetto umano, dei lutti e dei dolori, e anche gli altri candidati hanno toccato questo aspetto, perché, purtroppo fa parte dell’esperienza umana. C’è anche un discorso di danni, un discorso economico, chi ha sbagliato deve pagare. Ebbene, io vi dico che stiamo già pagando tutti la costituzione di parte civile: in soldi ed in dolori, la stiamo pagando. Vorrei che non fosse vera questa profezia, ma se si continuasse su questa strada, tra tre, quattro anni, ciascuno di noi potrà vedere quanto è costato in termini economici questa posizione assunta dall’Amministrazione Comunale. Grazie.”

    BERTOLAZZI, NEL 1998 VINSE LE ELEZIONI E, COERENTEMENTE CON QUANTO DICHIARATO IN OCCASIONE DEL CONFRONTO PUBBLICO,

    LA “LINEA” DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NEL PROCEDIMENTO PENALE MUTÒ. In appello la costituzione di parte civile venne mantenuta nei confronti di tutti gli imputati, tranne che nei confronti di: − Andreoni Giovanni, Sindaco DC, quasi ininterrottamente dal 1965 al 1990; − De Giovanni Roberto, Vice Sindaco P.S.I. con la DC di Andreoni dal 1980 al 1989, Sindaco dal ’90 al novembre 93 (con PC e Lista Civica fino al luglio ’92, e, dopo il “ribaltone”, con la DC nella cui giunta entrò come Vice Sindaco Bertolazzi) e − Negri Amedeo, Assessore DC dal luglio ’92, (assolto in secondo grado). CIRCA IL MUTATO ATTEGGIAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DEL SINDACO BERTOLAZZI, FRA LE PAGINE DELLA SENTENZA DI APPELLO, SI LEGGONO IMPORTANTI E SEVERI GIUDIZI EMESSI DALLA CORTE: Pag. 26: (omissis) …… Il Sindaco del Comune di Motta Visconti (che si è costituito parte civile e si è AUTONOMINATO DIFENSORE D’UFFICIO di Andreoni, De Giovanni e Amedeo Negri)…… Pag. 58: “IMPUGNAZIONI DELLE PARTI CIVILI Impugnazioni in punto a responsabilità - ……….. (omissis) ………. Il Comune di Motta Visconti non ha impugnato alcuna assoluzione e, anzi, HA CHIESTO L’ASSOLUZIONE DEGLI AMMINISTRATORI... omissis………” pag. 67 e seguenti: ….. (omissis)…… Il Comune di Motta Visconti deve rispondere a titolo di responsabilità civile per i danni derivati dai fatti illeciti dei suoi amministratori Andreoni e De Giovanni in forza del rapporto organico e per i danni derivati dagli illeciti di De Amici (preposto con rapporto professionale all’Ufficio Tecnico) e di Rizzini (direttore dei lavori di pubblico appalto), trattandosi di soggetti che hanno agito con estrinsecazione di funzioni pubbliche direttamente imputabili all’ente pubblico. …… (omissis)…. Il Comune di Motta Visconti in persona del sindaco pro-tempore11 si è costituito in giudizio con ministero dell’avv. Marzari nella triplice veste di DANNEGGIATO, DI RESPONSABILE CIVILE E DI “DIFENSORE D’UFFICIO” di Andreoni, De Giovani (e Amedeo Negri). Si è costituito parte civile solo nei confronti di De Amici, Scotti, Rizzini, Tarantola Vincenzo e Tarantola Carlo, E HA CHIESTO L’ASSOLUZIONE di Andreoni, De Giovanni (e Amedeo Negri). 10 Democrazia Cristiana

    1990/1994 gli anni della verità Pagina 11 di 13

    11 Giovanni Bertolazzi

  • Si tratta di UNA SCELTA DI CAMPO “DOMESTICA” , che, ad avviso della Corte, ASSUME IL VALORE DI UNA RINUNCIA DEFINITIVA ALLA PARTE DI RISARCIMENTO FACENTE CARICO AGLI EX AMMINISTRATORI e non potrà non riverberarsi sul debito di De Amici, Rizzini, Scotti, Tarantola Vincenzo e Tarantola Carlo che, col pretesto della solidarietà passiva, non potranno essere escussi per la parte di risarcimento estinta per rinuncia. E’ lo stesso appellante a riconoscere di non avere provato tutto il danno …. omissis…… LA RINUNCIA DEL COMUNE A ESIGERE IL RISARCIMENTO IMPUTABILE AGLI EX AMMINISTRATORI ha indotto il Tribunale a determinare la provvisionale con particolare prudenza, in relazione ai riverberi che la falcidia della rinuncia potrà avere sulla liquidazione finale nei confronti di UN SOGGETTO CHE HA RINUNCIATO A UNA PARTE DEL RISARCIMENTO e concentra in se stesso la duplice posizione di creditore e di responsabile civile. Il Comune potrà chiedere a ciascun imputato e a ciascuna parte civilmente responsabile, secondo le regole della solidarietà passiva, l’intera provvisionale liquidata, salve le eventuali azioni di regresso da proporre davanti al giudice civile a norma del comma 2 dell’art. 2055 C.C. Le considerazioni svolte dal difensore del Comune a sostegno della richiesta di assoluzione di Andreoni e De Giovanni, sono assorbite dalla motivazione con cui è stato respinto l’appello dei due amministratori e a tale sede si fa rinvio. Restano da esaminare le domande specifiche proposte dai difensori nell’interesse dei rispettivi rappresentati. …. Omissis….” A pag. 70 e successive, segue il “trattamento sanzionatorio” e, a vario titolo, vengono dichiarati colpevoli ANDREONI GIOVANNI, DE GIOVANNI ROBERTO RIZZINI ROBERTO, DE AMICI FRANCESCO, TARANTOLA VINCENZO E TARANTOLA CARLO

    ,(Negri Amedeo e Scotti Emanuele, nel giudizio di Appello, sono stati

    assolti dei reati loro ascritti).

    Nella descrizione delle sanzioni civili si legge:

    … (omissis)… “Sanzioni civili - Gli imputati devono essere condannati in solido a risarcire il danno da ciascuno cagionato a ciascuna parte civile da liquidarsi nel loro preciso ammontare dal giudice civile. I suddetti imputati Andreoni, De Giovanni, De Amici, Rizzini, Tarantola Vincenzo e Tarantola Carlo, devono essere condannati in solido a pagare a ciascuna parte civile la provvisionale liquidata in dispositivo. IL COMUNE DI MOTTA VISCONTI NON POTRÀ CHIEDERE AD ANDREONI E DE GIOVANNI, NEI CUI CONFRONTI HA RINUNCIATO A COSTITUIRSI PARTE CIVILE, IL PAGAMENTO DELLA PROVVISIONALE DI SPETTANZA. … (omissis)… … (omissis)… E’ stata reiterata la richiesta di condanna dei responsabili civili Comune di Motta Visconti, TRE T, MA.MA. e COEMI. La Corte conferma le statuizioni assunte in proposito dal Tribunale che ha dichiarato il Comune di Motta Visconti tenuto a risarcire, a titolo di responsabilità civile, in solido con Andreoni, De Giovanni, De Amici, Rizzini, Tarantola Vincenzo e Tarantola Carlo, i danni cagionati da questi ultimi alle parti civili, ECCEZION FATTA PER I DANNI CAGIONATI AL COMUNE DA ANDREONI E DE GIOVANNI NEI CUI CONFRONTI IL COMUNE NON SI È COSTITUITO PARTE CIVILE……(omissis)……”

    In data 20.9.2004, in rapporto al crollo della Casa di Riposo, la Procura Generale per la Lombardia della Cor e dei Conti, “per fini di giustizia, ai sensi dell’art. ….(omissis)”, chiede alt Comune di Motta Visconti (con lettera pervenuta il 22.9.2004) di: • “redigere una relazione contenente elementi di conoscenza utili alla ricostruzione dell’episodio, avendo cura di trasmettere gli atti processuali e, in particolare, le sentenze penali e civili emesse nei confronti di sindaci, assessori e dipendenti di codesto Comune, ritenuti responsabili dell’accaduto; • riferire in ordine alle eventuali iniziative intraprese da codesto ente e preordinate al recupero di un eventuale danno erariale, quali l’atto di costituzione in mora dei presunti responsabili di tale danno, trasmettendo copia dei relativi atti eventualmente adottati; • ….. omissis”

    1990/1994 gli anni della verità Pagina 12 di 13

  • AD OGGI, NOVEMBRE 2005, IL COMUNE DI MOTTA VISCONTI È COINVOLTO IN TANTE CAUSE CIVILI. La più importante è quella pendente presso il Tribunale Civile di Pavia, dove alcune parti civili, quelle rappresentate dall’avv. Sinicato, hanno chiesto un risarcimento complessivo di circa € 14.153.000,00.- A questo si é aggiunta la richiesta delle parti civili rappresentate dall’Avv. Giunzioni in corso di giudizio, pari a € 1.565.514,00. Oltre a questa, vi sono altre cause civili in corso.

    L’Opinione è qualcosa di fluttuante, vive la Verità più a lungo del Sole. Se possederle entrambe non è lecito,è meglio conquistare la più vecchia.

    Emily Dickinson

    CARLO BIANCHI, novembre 2005

    1990/1994 gli anni della verità Pagina 13 di 13

    PREMESSAANDREONI Giovanni, Sindaco

    I FATTI1990 - Il crepuscolo degli dei: il dissesto finanziarioDELIBERAIl disavanzo di bilancio del Comune di Motta Visconti al31 dicembre 1989 era di Lire 1.897.197.892, così calcolato:Anche questa delibera fu approvata all’UNANIMITA’

    1991: La vendita del terreno di Via del Cavo