I Bisogni Educativi Speciali · Grande importanza è data all’AMBIENTE: a seconda dei casi, può...

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I Bisogni Educativi Speciali Viaggio verso l’Inclusione per “Una scuola di tutti e di ciascuno” 1 Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

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I Bisogni Educativi Speciali

Viaggio verso l’Inclusione

per “Una scuola di tutti e di ciascuno”

1Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

La sfida della scuola di oggi:passare dall’Integrazione all’Inclusione

2Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Perché? “I care” = Me ne importa, mi sta a cuore. Don Milani, “Lettera a una

professoressa” - 1967

“Sorprendere è la radice della conoscenza, secondo Platone e Aristotele (che non sono proprio gli ultimi in questa materia). E’ importante sorprendere fin dall’inizio, incuriosire, perché no, sedurre. Sei abbastanza disinibito per voler sedurre i tuoi allievi? Sei interessato a loro abbastanza da volerli sedurre? Ti sei mai chiesto se ti piacciono i tuoi allievi? E’ una questione importante. Ti piacciono, ti piace quell’età o no? Che rapporto hai con l’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza (uno psicoanalista direbbe con la tua infanzia, adolescenza, giovinezza?). Non sarai lì a scuola per caso, o per vendicarti di qualche sopruso patito, o per fare l’impiegato d’uno sportello senz’anima? Chiediti quindi se ti piacciono i tuoi allievi e se puoi innamorarti (sì, innamorarti) di loro. Perché una risposta negativa sarebbe decisiva credo, anche per spiegare il cattivo andamento delle tue quotazioni.”

Paolo Mottana, “Caro insegnante” – F. Angeli 2008

3Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

dalla Costituzione Italiana : Articolo 34: dispone che la scuola sia aperta a tutti:

DIRITTO/OBBLIGO ALLO STUDIO - preceduto da….

Articolo 3:“tutti i cittadini hanno pari dignità sociale(uguaglianza sostanziale) e sono uguali davanti alla legge (uguaglianza formale) …”

porre i cittadini sullo stesso punto di partenza ,

dare a tutti le stesse opportunità.

4Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

2001: ICF International Classification of Functioning, Disability and Helth (OMS)La disabilità non è più una malattia o un disturbo, ma

una condizione generale derivante dalla relazione complessa tra le condizioni biologiche della persona ed i fattori contestuali in cui essa vive.

Grande importanza è data all’AMBIENTE: a seconda dei casi, può essere barriera

elemento facilitatore

Il soggetto in età evolutiva è un obiettivo in movimento…… ecco l’importanza del contesto!!!!

5Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

DPR 275/99, Art.4 : Autonomia didattica.Il successo formativo

Le istituzioni scolastiche, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà

di scelta educativa delle famiglie e delle finalità generali del sistema, a norma

dell'articolo 8 concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi

funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita

educativa di tutti gli alunni, riconoscono e valorizzano le diversità,

promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al

raggiungimento del successo formativo.

6Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

In questa prospettiva… ecco i BESCOSA SONO?

DIVERSABILITA’

DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento)

DISAGIO COMPORTAMENTALE E RELAZIONALE

SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO

SVANTAGGIO CULTURALE ED ETNICO

7Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Diversa Abilità: normativaLegge 104/92: legge quadro per l’integrazione sociale e i diritti delle

persone handicappate.

Impegna la scuola a mettere in atto un percorso formativo Individualizzato, al quale partecipano più soggetti istituzionali, composto dalla seguente documentazione:

Profilo Dinamico Funzionale Piano Educativo IndividualizzatoSono i momenti concreti in cui si esercita il diritto all’istruzione e

all’educazione dell’alunno con disabilità.

Sulla base del PEI i vari organi pubblici formulano i rispettivi progetti personalizzati:

ASL Enti locali ScuolaProgetto riabilitativo progetto di piano degli studi

socializzazione personalizzato

8Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

PEI: Piano Educativo IndividualizzatoDescrive annualmente gli interventi educativi e didattici

destinati all’alunno definendo: obiettivi – metodi – criteri di valutazione.

E’ parte integrante della programmazione educativo-didattica della classe e contiene:

Finalità e obiettivi didattici Obiettivi educativi e di socializzazione Obiettivi di apprendimento riferiti alle diverse aree Metodi ed Organizzazione di lavoro Materiali, Sussidi e Tecnologie Criteri e metodi di valutazione Forme di Integrazione fra Scuola ed extrascuola.

9Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

DSA : disturbi specifici dell’apprendimento

disortografia

dislessia

discalculia

disgrafia

10Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

DSA : normativaPERSONALIZZAZIONE :

Introdotta da Legge 53/2003 e D.L. 59/2004

Ribadita da Legge 170/2010 e D.M. 5669/2011 :

«Le Istituzioni scolastiche, tenendo conto delle indicazioni contenute nelle allegate Linee Guida, provvedono ad attuare i necessari interventi pedagogico-didattici per il successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, attivando percorsi dididattica individualizzata e personalizzata e ricorrendo a strumenti compensativi e misure dispensative».

11Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Da questo momento lo studente DSA ha diritto ad un PDP :PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

La scuola predispone un documento che deve contenere almeno le seguenti voci:

… dati anagrafici dell’alunno;

… tipologia di disturbo;

… attività didattiche individualizzate;

… attività didattiche personalizzate;

… strumenti compensativi utilizzati;

… misure dispensative adottate;

… forme di verifica e valutazione personalizzate.

… fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici.

12Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

PDPSulla base della documentazione riportata nel Piano

Didattico Personalizzato, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte

le modalità delle prove in corso d’anno o a fine Ciclo.

le modalità delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo.

13Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

PDP Chi lo elabora?

Consiglio di classe o Team docenti

(tutti gli insegnanti della classe)

… viene concordato con la famiglia, alleato

privilegiato: la famiglia deve partecipare “attivamente

al progetto formativo della scuola”.

«Ciascun insegnante della classe procede, in collaborazione dei

colleghi, alla documentazione dei percorsi didattici individualizzati e

personalizzati previsti; attua strategie educativo-didattiche di

potenziamento» (Linee Guida)

14Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

CARATTERISTICHE DEL PDP strumento di garanzia del diritto allo studio

Promuove e assicura continuità didattica

Formalizza: cioè documenta le attività scolastiche

Programma: progetta modalità didattiche

strumento flessibile

Modificabile quando e se necessario

strumento di CONDIVISIONE >

> raccordo e collaborazione interistituzionale

Famiglia, specialisti, scuola

15Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

SINTESI DEI PASSAGGI ESSENZIALI PER UN PDP

fase consultiva: raccolta delle informazioni (e DIAGNOSI SPECIALISTICA) e definizione del profilo di partenza

fase di raccordo: obiettivi educativi condivisi

fase di progettazione: programmazione individualizzata e personalizzata, con indicati gli strumenti compensativi e le misure dispensative adottate e definizione dei criteri di valutazione

fase della valutazione: a) analisi intermedia

b) analisi finale.

16Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

IL PDP ANCHE PER GLI ADHD (Note ministeriali 2008/2009/2010/2012 e Legge 170/2010)

CHI SONO GLI ADHD?

Attention Deficit Order:

Alunni che hanno deficit di attenzione

Alunni con iperattività

SPESSO ASSOCIATE TRA LORO

E SPESSO ASSOCIATE A DSA

Solo se il quadro si presenta particolarmente complesso e vi è un’associazione ad un deficit cognitivo correlata, tali alunni hanno diritto al PEI.

17Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

PDP anche per gli alunni STRANIERI (non italofoni) Legge 40/1998 – D. Lgsl. 286/1998 – D.P.R. 394/1999 (Art. 45)

Documento del MIUR : “La via italiana all’integrazione multiculturale”, 2007

C. M. n. 4/2009

Lo stato italiano prevede particolari percorsi di apprendimento della Lingua Italiana come L2, per fornire validi strumenti utili alla comunicazione e allo studio.

Il primo passo in questo senso è il Protocollo di Accoglienza con cui è definito il percorso dell’alunno straniero, valorizzando e mantenendo i rapporti con la comunità di provenienza.

PROTOCOLLO: - ISCRIZIONE

- PRIMA ACCOGLIENZA E CONOSCENZA

- ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE

- OSSERVAZIONE

- PREDISPOSIZIONE DELLE STRATEGIE EDUCATIVE

A SCUOLA NESSUNOE’ CLANDESTINO!!!

18Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

NUOVA NORMATIVABES

DIRETTIVA MINISTERIALE 27 DICEMBRE 2012

“Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”.

CIRCOLARE MINISTERIALE N.8 DEL 6 MARZO 2013

“Indicazioni operative sulla D. M. del 27/12/2012 -Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”.

19Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

NUOVI BESSVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO

SVANTAGGIO LINGUISTICO E CULTURALE

DISAGIO PSICOLOGICO, COMPORTAMENTALE, RELAZIONALE

20Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

NUOVI BESLa certificazione dei nuovi BES non sempre è certificabile dal

punto di vista clinico.

E’ quindi demandata ad una specifica elaborazione di Istituto, tramite il PIANO INCLUSIVO DI ISTITUTO per tutte le tipologie di BES, elaborato entro la fine di giugno, e successivamente inserito nel POF (Piano dell’Offerta Formativa).

Basandosi su di esso, coordinati dal GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, ex GLH), i singoli Consigli di Classepredispongono gli opportuni PDP.

Nel POF verranno fissati “criteri di procedura e di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti”:

21Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Con la nuova normativa BESQualsiasi alunno che manifesti, con continuità o per

determinati periodi, un bisogno educativo dell’apprendimento, per motivi fisici, biologici, fisiologici, o anche per motivi psicologici e sociali, ha diritto a strumenti di intervento mirati

HA DIRITTO AD UN PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO.

La mancata adesione della famiglia alla stesura del PDP non solleva gli insegnanti

dall’attuazione del diritto alla

personalizzazione dell’apprendimento

22Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Cosa deve fare il singolo istituto?Esplicitare

Principi in cui la scuola si riconosce attraverso il POF

Modalità per tradurre tali principi in pratiche inclusive

Criteri per l’identificazione dei BES

Protocollo operativo di intervento e presa in carico delle

situazioni che richiedono particolare cura educativa

E’ necessario che la scuola: 1) COSTRUISCA COMUNITA’

2) AFFERMI VALORI INCLUSIVI

3) PRODUCA POLITICHE INCLUSIVE

4) SVILUPPI UNA SCUOLA PER TUTTI

23Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Cosa devono fare gli insegnanti?• PER ATTUARE AMBIENTI DI APPRENDIMENTO EFFICACI sotto il profilo didattico, ma ancor più significativi

dal punto di vista socio-relazionale è importante che gli insegnanti operino con unitarietà di intenti e,

contestualmente, curino atteggiamenti e approcci che contribuiscano alla costruzione identitaria

positiva dell’allievo con BES,

– creando un clima positivo nella classe,

– favorendo un dialogo in tutte le attività con i compagni della classe,

– stimolando e sostenendo la motivazione intrinseca.

Occorre inoltre che agiscano per costruire “ambienti di apprendimento”

in cui l’allievo con BES, sentendosi accolto e ascoltato:

- sviluppi autostima e fiducia nelle proprie capacità,

- adotti stili di attribuzione positivi.

24Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Cosa devono fare gli insegnanti? Facilitare l’apprendimento attraverso…

il canale visivo: avvalendosi di organizzatori grafici, come schemi,

mappe, immagini, filmati e colori (molto utile la lavagna interattiva

multimediale);

il canale uditivo (audiolibri, registrazioni, sintesi vocale o lettore

umano, libri di testo digitali);

Alcune misure:

aumento dei tempi di lavoro (compiti, esercitazioni, verifiche, ecc.)

generalmente il 30% in più rispetto al resto della classe

riduzione del carico di lavoro (o suddiviso)

modalità di verifica prevalentemente orale, con facilitazioni

25Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

STRATEGIE di insegnamentoEvitare / Evitare di

Lezioni esclusivamente frontali

Lunghe spiegazioni

Copiare dalla lavagna o dal foglio

Le consegne e le verifiche in corsivo o con caratteri piccoli

Porre l’accento sugli “errori”

Marcatori di diversità

Far uscire l’alunno per andare in aule “separate” …

gruppi di “livello”

Favorire / Sostenere /Promuovere

• Lezioni interattive

• Riflessioni e condivisioni fra gli

alunni

• Fornire materiale fotocopiato

• Se necessario, prediligere il

carattere stampatello maiuscolo

• Depenalizzare l’errore (meglio

individuare i processi

cognitivi e i ragionamenti

sottesi)

• Compensare

26Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

STRATEGIE di insegnamentoFavorire / Sostenere / Promuovere

• … il canale visivo (video, schemi e mappe concettuali)

• … stimolare gli altri canali (uditivo, cinestetico, verbale)

• … educazione di decodifica delle immagini (programmi televisivi, film , ecc.)

AMBIENTE AULA

Evitare Ambienti dispersivi e cartelloni con scritte a caratteri misti o con grazie

La posizione in ultima fila in classe (o nelle ultime file)

Favorire / Sostenere / Promuovere

• Ambienti con stimoli adeguati e strutturati

• Alle pareti appendere cartelloni “schematici”, scritti in “stampatello maiuscolo”

• Posto in aula: nelle prime file … di fronte alla lavagna

CREARE “ambienti di apprendimento” in cui l’allievo con BES, sentendosi accolto e ascoltato,

sviluppi autostima e fiducia nelle proprie capacità, adotti stili di attribuzione positivi.

27Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

STRATEGIE di insegnamentoGli insegnanti devono partire

• dalla conoscenza delle modalità di funzionamento dell’allievo con BES

• per cercare di contenere e superare le difficoltà,

• e per valorizzare le potenzialità.

Una didattica individualizzata considera:

• stili di apprendimento,

• e stili cognitivi adottati.

N.B. Negli allievi con BES, infatti, il disturbo condiziona inconsapevolmente la preferenza dello stile di

apprendimento, “costringendoli a passare ad altri stili, che diventano quelli favoriti”

28Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Stili di apprendimento e Stili cognitiviIl concetto di “intelligenze multiple” (Gardner, 2005): l’intelligenza

è un fattore composto da differenti modalità cognitive, che

permettono di affrontare e comprendere la realtà e che variano da persona a persona anche in base a fattori culturali e

ambientali.

Per promuovere apprendimenti efficaci, l’insegnante

a) deve conoscere i propri stili cognitivi e le preferenze, in

quanto condizionano le sue modalità di “insegnamento”;

b) deve aiutare gli allievi ad esplorare i diversi stili di apprendimento e cognitivi (per una costruzione condivisa

della conoscenza) (Stella, Grandi, 2011)

29Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

30Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Stili di apprendimento e Stili cognitiviGli stili di apprendimento sono caratteristici comportamenti cognitivi,

affettivi e fisiologici che funzionano come indicatori relativamente

stabili di come i discenti percepiscono l’ambiente di apprendimento,

interagiscono con esso e vi reagiscono (Keefe, 1979)

Stile di apprendimento

È l’approccio all’apprendimento

preferito di una persona, il suo

modo tipico e stabile di percepire,

elaborare, immagazzinare e

recuperare le informazioni

(Mariani, 2000)

Lo stile e canali sensoriali

Gli stimoli provenienti dall’esterno

(input) vengono “elaborati cognitivamente”, producendo una

risposta (output).

L’accesso alle informazioni (stimoli) è la

fase indispensabile per qualsiasi

apprendimento (come acquisizione di

conoscenze).

31Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Stili di ApprendimentoL’informazione viene recepita tramite i canali sensoriali (Mariani 1996, 2000):

VISIVO-

VERBALE

A B C

D E F

G H I

VISIVO – NON

VERBALEUDITIVO CINESTETICO

32Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Canali di accesso alle informazioni e strategie da attivare per valorizzare lo stile di apprendimento

Canale e stile di apprendimento

VISIVO-VERBALE

Preferenza per la lettura e

per la scrittura:

l’apprendimento avviene

tramite la lettura

Strategie.

L’insegnante dovrebbe stimolare gli

alunni a …

Prendere appunti in classe e rileggerli a

casa

Appuntare per iscritto le istruzioni relative

ai compiti e alle lezioni

Riassumere la lettura con sintesi scritta

Fare un elenco di quello che si vuole / si

deve ricordare

Disporre di “istruzioni” o di “spiegazioni”

scritte

Commentare con testo scritto grafici e

diagrammi

33Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Canali di accesso alle informazioni e strategie da attivare per valorizzare lo stile di apprendimento

Canale e stile di apprendimento

VISIVO – NON VERBALE

Sono preferite le immagini, le

fotografie, i disegni, i

simboli, le mappe, i grafici, i

diagrammi

(visual learning)

Strategie.

L’insegnante dovrebbe stimolare gli

alunni a …

Usare disegni, schemi, mappe,

parole chiave, immagini e grafici

per ricordare

Usare colori diversi per

evidenziare le parole chiave nel

testo

Organizzare i contenuti secondo

una gerarchizzazione

Creare mappe mentali di quanto

viene ascoltato e/o letto.

34Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Canali di accesso alle informazioni e strategie da

attivare per valorizzare lo stile di apprendimentoCanale e stile di apprendimento

UDITIVOPrivilegia l’ascolto. Punto di

forza durante le “lezioni” o durante le “discussioni” (quando si parla), come

pure all’interno di un gruppo di lavoro insieme ai

suoi

Strategie. L’insegnante dovrebbe stimolare gli

alunni a … Prestare attenzione durante le

spiegazioni delle lezioni in classe Richiedere spiegazioni orali ai

docenti Sfruttare le conoscenze pregesse Registrare le lezioni a scuola Usare la sintesi vocale per la

lettura Usare gli audiolibri per leggere

testi di narrativa Lavorare in coppia con un

compagno

35Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Canali di accesso alle informazioni e strategie da

attivare per valorizzare lo stile di apprendimentoCanale e stile di apprendimento

CINESTETICOPredilige attività concrete. Ama fare esperienza diretta

di un problema, per comprendere ciò di cui si

parla

Strategie. L’insegnante dovrebbe stimolare gli

alunni a … Effettuare tutte le prove

realizzabili nelle materie in cui èciò che è contenuto di studio puòessere trasformato in attivitàpratica

Suddividere i momenti di studiorispetto a quelli di pausa

Alternare tempi in cui dover stareseduti con tempi in cui è possibilestare in piedi (o muoversi)

Creare mappe, grafici, schemi ediagrammi dei contenuti studiati.

36Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

STILI COGNITIVI GLOBALE-ANALITICO

1. Quadro di insieme

2. Singoli particolari

VERBALE-VISUALE

1. Riassunto, associazioni verbali

2. Caratteristiche visuo-spaziali. Immagini mentali, schemi, rappresentazioni grafiche

SISTEMATICO-INTUITIVO

1. Una variabile per volta (procede sistematicamente, analizzando le diverse variabili)

2. Ipotesi (procede attraverso ipotesi intuitive)

IMPULSIVO-RIFLESSIVO

1. Risponde rapidamente (contiene note positive, ricordare che alcune attività sono “veloci”)

2. È più lento, accurato

DIPENDENTE DAL CAMPO-INDIPENDENTE DAL CAMPO

1. Rimanda a una percezione fortemente influenzata da come è organizzato il contesto

2. Poco scarsamente influenzato dal contesto

CONVERGENTE-DIVERGENTE

1. PROCEDE secondo logica, sulla base delle informazioni possedute

2. Procede autonomamente e creativamente, con possibilità di generare nuove risposte

37Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Stile di apprendimento e stile cognitivoGLI ALUNNI CON BES

Incontrano maggiori difficoltà con il canale visivo-verbale

PROCESSANO MOLTO BENE LE INFORMAZIONI CON IL CANALE

VISIVO-NON VERBALE

POSSONO AVERE BUONE CAPACITÀ UDITIVE (l’ascolto va

allenato con audiolibri, sintesi vocale, potenziamento di strategie di

lettura)

CANALE CINESTETICO: : può essere utile allenare gli alunni a

prendere appunti grafici, sfruttando gli indici testuali, abituandoli a

spiegare i contenuti attraverso esempi.

38Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Stile di apprendimento e stile cognitivoGLI ALUNNI CON BES

Privilegiano stili di apprendimento NON VERBALI, UDITIVI,

CINESTETICI Solitamente si avvalgono di uno stile cognitivo globale, per cui hanno una

visione di insieme, ma faticano a cogliere informazioni in sequenza

(hanno invece una buona visione di insieme)

Pensiero visivo piuttosto che verbale

Prediligono lo stile VISUALE piuttosto che verbale

Gli alunni con DSA hanno un PENSIERO DIVERGENTE Più

SVILUPPATO

39Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

Stile di apprendimento e stile cognitivoPer questo gli INSEGNANTI devono

diversificare le proposte operative didattiche, sperimentandostrategie diverse,

allenare i diversi canali di accesso (modalità di apprendimento) deiloro allievi, utilizzando mappe concettuali (ovvero, sfruttando l’accessotramite il canale visivo),

esercitare gli allievi ad una esposizione orale dei contenuti con ilsupporto visivo delle mappe (anche durante le interrogazioni),

insegnare agli allievi ad avvalersi di più modalità per ciascun compitorichiesto (prendere appunti, studiare un testo, fare una scaletta, ecc.) proporre più modalità per raccogliere informazioni (visivi, uditivi,

fotografici, ecc.) suggerire l’uso di colori diversi oppure di tratti grafici diversi per la

categorizzazione dei contenuti del testo scritto.

40Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro

….infine cari colleghi ricordiamo che….

“La conoscenza che viene acquisita con l’obbligo non fa presa nella mente. Quindi non usate l’obbligo, ma lasciate che la prima educazione sia una sorta di divertimento, questo vi metterà maggiormente in grado di trovare la naturale inclinazione del bambino.”

PLATONE, “La Repubblica”.

41Istituto “A. Cairoli”, Pavia – Eliana Spadaro