I a a ˆA a ˘ a aˇ a a - conslosangeles.esteri.it · Il 2013 sarà l’anno della cultura...

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BARBARA MINAFRA STAFF WRITER CIV • N. 43 • GIOVEDÌ 25 OTTOBRE 2012 THURSDAY, OCTOBER 25, 2012 Continua a pagina 6 DATED MATERIAL- DO NOT DELAY In questa parte d’America si “parla” italiano Il 2013 sarà l’anno della cultura italiana negli Stati Uniti. Un’opportunità preziosa, per aggiornare un pubblico curioso ed esigente, come quello che vive sulla costa occidentale e in California meridionale, sulla forza del processo creativo con- temporaneo in Italia e sulla varietà delle espressioni artisti- che e culturali nel nostro Paese. Los Angeles è da sempre sim- bolo internazionale del “melting pot”. Una città che si identifica con la pluralità degli apporti cul- turali di segmenti diversificati di popolazione. Un luogo dove lo scambio di elementi etnici, reli- giosi, sociali e storici diventa parte di quell’amalgama che rende questa città unica, proprio perché costantemente alla ricerca di nuovi stimoli culturali. L’Italia, qui, ha un posto spe- ciale. Un concetto che è stato evidenziato anche dal convegno “Italian Americans, California L'Italo-Americano ringrazia per il contributo speciale in occasione dell'Italian Heritage Month in vista del 2013 anno della Cultura italiana negli Stati Uniti Italians” che Consolato Generale e Istituto di Cultura, assieme alla University of California Los Angeles, hanno organizzato e che ha sottolineato il ruolo cru- ciale dell’immigrazione italiana in California. È risaputo, infatti, che l’imprin- ting degli americani di origine italiana ha fortemente contribuito a modellare il carattere della città. Sin dagli inizi del Novecento (e tuttora) una vibrante Little Italy brillava in quello che è oggi il centro storico di Los Angeles. Le torri costruite da Simon Rodia nella metà del secolo e gli edifici moderni di famosi architetti ita- liani hanno segnato il panorama urbano della città, uno scenario dal quale l’italianità è ormai inscindibile. La nostra cultura influenza costantemente lo stile di vita, esprimendosi nel gusto, nel design, nella moda, nel cine- ma, nella musica. In un contesto sempre più glo- balizzato e in una metropoli come Los Angeles, la promozio- ne della cultura italiana acquisi- sce così un significato particola- re: la rivendicazione di un aspet- to essenziale del suo carattere multietnico, in cui l’italianità concorre insieme ad altre culture a segnarne carattere e identità. La comune matrice latina ha costituito la premessa per un’osmosi tra la cultura latino- americana, messicana in primis, e quella italiana. Un processo che continua ancora oggi. Solo pochi giorni fa il Sindaco Villaraigosa ha inaugurato il murales del pittore messicano Siqueiros "America Tropical", dopo un lungo e laborioso restauro, sulla parete esterna del- l'edificio che più simboleggia la presenza storica italiana nella città, l'"Italian Hall". In questo costante confronto la nostra cultura si arricchisce di spunti nuovi e di opportunità inedite. Una di queste interessa il campo linguistico. GIUSEPPE PERRONE CONSOLE GENERALE D'ITALIA A LOS ANGELES Giuseppe Perrone, Console Generale d'Italia a Los Angeles Nello zoo di San Diego cresce a vista d’occhio e muove i primi passi il cucciolo di panda nato il 29 luglio. Incanta i veterinari con il suo musetto bicolore e i suoi 3 kg e 200 grammi per 54 centime- tri di lunghezza. Figlio di Bai Yun (Nuvola Bianca) e Gao Gao (Grande Grande), il morbido “pe- luche” dovrà compiere cento giorni prima di avere un nome, come vuole la tradizione cinese. È fra le specie a rischio d’estin- zione: si stima che in natura ci siano meno di mille esemplari, un centinaio dei quali negli zoo. Meno fortuna dei paleontologi che lo hanno trovato, ha invece avuto l’Elefante Antico trovato nel sito de La Polledrara di Ceca- nibbio, a 20 chilometri da Roma, dove nel 1984 è stato scoperto uno spettacolare giacimento fos- sile databile 300mila anni. Morì intrappolato nel fango dopo es- sere scivolato in una depressione palustre (situazione simile a quel che avvenen alle La Brea tar pits di Los Angeles). Il “Palaeoloxo- don antiquus” detto anche "strai- ght-tusked elephant" era tra le specie più diffuse in Europa me- ridionale 800mila anni fa ma si estinse 37.500 anni fa. Nonostante il ritrovamento di frammenti di una cinquantina di esemplari, solo nel sito laziale, le caratteristiche anatomiche della specie finora erano un mistero. A settembre lo scavo dalla So- printendenza ai beni archeologici di Roma è stato riaperto e ha ri- portato alla luce tutte le parti del- l'animale: cranio, mandibola, zan- ne lunghe quasi 4 metri inserite negli alveoli, vertebre, un omero, articolazioni complete delle zam- pe. Un risultato eccezionale, unico. Non solo per la prima volta in Italia è possibile uno studio esau- stivo delle dimensioni e della morfologia della specie ma il pub- blico potrà seguire in diretta le ul- time fasi di studio di un evento avvenuto circa 300.000 anni fa, nel Pleistocene medio. Lo scavo, che potrebbe terminare entro l'anno, ha documentato la pre- senza dell'Homo Heidelbergen- sis, antenato del Sapiens. Nume- rosi strumenti litici, lungo i fianchi dell'animale, dimostrano che ne tagliò pelle e carni. A 20 km da Roma un fossile unico di Elefante Antico 10-25-2012_05-25-06 11/5/12 8:22 AM Page 1

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BARBARA MINAFRASTAFF WRITER

CIV • N. 43 • GIOVEDÌ 25 OTTOBRE 2012     •     THURSDAY, OCTOBER 25, 2012

Continua a pagina 6

DATED MATERIAL - DO NOT DELAY

In questa parte d’America si “parla” italiano

Il 2013 sarà l’anno della culturaitaliana negli Stati Uniti.Un’opportunità preziosa, peraggiornare un pubblico curiosoed esigente, come quello chevive sulla costa occidentale e inCalifornia meridionale, sullaforza del processo creativo con-temporaneo in Italia e sullavarietà delle espressioni artisti-

che e culturali nel nostro Paese.Los Angeles è da sempre sim-

bolo internazionale del “meltingpot”. Una città che si identificacon la pluralità degli apporti cul-turali di segmenti diversificati dipopolazione. Un luogo dove loscambio di elementi etnici, reli-giosi, sociali e storici diventaparte di quell’amalgama cherende questa città unica, proprioperché costantemente alla ricercadi nuovi stimoli culturali.

L’Italia, qui, ha un posto spe-ciale. Un concetto che è statoevidenziato anche dal convegno“Italian Americans, California

L'Italo-Americano ringrazia per il contributo speciale in occasione dell'Italian Heritage Month in vista del 2013 anno della Cultura italiana negli Stati Uniti

Italians” che Consolato Generalee Istituto di Cultura, assieme allaUniversity of California LosAngeles, hanno organizzato eche ha sottolineato il ruolo cru-ciale dell’immigrazione italianain California.

È risaputo, infatti, che l’imprin-ting degli americani di origineitaliana ha fortemente contribuitoa modellare il carattere dellacittà.

Sin dagli inizi del Novecento (etuttora) una vibrante Little Italybrillava in quello che è oggi ilcentro storico di Los Angeles. Letorri costruite da Simon Rodia

nella metà del secolo e gli edificimoderni di famosi architetti ita-liani hanno segnato il panoramaurbano della città, uno scenariodal quale l’italianità è ormaiinscindibile. La nostra culturainfluenza costantemente lo stiledi vita, esprimendosi nel gusto,nel design, nella moda, nel cine-ma, nella musica.

In un contesto sempre più glo-balizzato e in una metropolicome Los Angeles, la promozio-ne della cultura italiana acquisi-sce così un significato particola-re: la rivendicazione di un aspet-to essenziale del suo caratteremultietnico, in cui l’italianitàconcorre insieme ad altre culturea segnarne carattere e identità.

La comune matrice latina hacostituito la premessa perun’osmosi tra la cultura latino-americana, messicana in primis,e quella italiana. Un processoche continua ancora oggi. Solopochi giorni fa il SindacoVillaraigosa ha inaugurato ilmurales del pittore messicanoSiqueiros "America Tropical",dopo un lungo e laboriosorestauro, sulla parete esterna del-l'edificio che più simboleggia lapresenza storica italiana nellacittà, l'"Italian Hall".

In questo costante confronto lanostra cultura si arricchisce dispunti nuovi e di opportunitàinedite. Una di queste interessail campo linguistico.

GIUSEPPE PERRONECONSOLE GENERALE D'ITALIA A LOS ANGELES

Giuseppe Perrone, Console Generale d'Italia a Los Angeles

Nello zoo di San Diego cresce avista d’occhio e muove i primipassi il cucciolo di panda nato il29 luglio. Incanta i veterinari conil suo musetto bicolore e i suoi 3kg e 200 grammi per 54 centime-tri di lunghezza. Figlio di Bai Yun(Nuvola Bianca) e Gao Gao(Grande Grande), il morbido “pe-luche” dovrà compiere centogiorni prima di avere un nome,come vuole la tradizione cinese. Èfra le specie a rischio d’estin-zione: si stima che in natura cisiano meno di mille esemplari, uncentinaio dei quali negli zoo.

Meno fortuna dei paleontologiche lo hanno trovato, ha inveceavuto l’Elefante Antico trovatonel sito de La Polledrara di Ceca-nibbio, a 20 chilometri da Roma,dove nel 1984 è stato scopertouno spettacolare giacimento fos-sile databile 300mila anni. Morìintrappolato nel fango dopo es-sere scivolato in una depressionepalustre (situazione simile a quelche avvenen alle La Brea tar pitsdi Los Angeles). Il “Palaeoloxo-don antiquus” detto anche "strai-ght-tusked elephant" era tra lespecie più diffuse in Europa me-ridionale 800mila anni fa ma siestinse 37.500 anni fa.

Nonostante il ritrovamento diframmenti di una cinquantina diesemplari, solo nel sito laziale, lecaratteristiche anatomiche dellaspecie finora erano un mistero.

A settembre lo scavo dalla So-printendenza ai beni archeologicidi Roma è stato riaperto e ha ri-portato alla luce tutte le parti del-l'animale: cranio, mandibola, zan-ne lunghe quasi 4 metri inseritenegli alveoli, vertebre, un omero,articolazioni complete delle zam-pe. Un risultato eccezionale,unico.

Non solo per la prima volta inItalia è possibile uno studio esau-stivo delle dimensioni e dellamorfologia della specie ma il pub-blico potrà seguire in diretta le ul-time fasi di studio di un eventoavvenuto circa 300.000 anni fa,nel Pleistocene medio. Lo scavo,che potrebbe terminare entrol'anno, ha documentato la pre-senza dell'Homo Heidelbergen-sis, antenato del Sapiens. Nume-rosi strumenti litici, lungo ifianchi dell'animale, dimostranoche ne tagliò pelle e carni.

A 20 km da Roma un fossile unicodi Elefante Antico

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