I 400 trasferimenti con lo stato d'assedio · Golpo di stato. Er..a invece -solo una schermaglia...

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ugno 1973 liTI e -non è la -. ha fatto, e stata ri- DC e ibero reso tti i lavori fronte alia iplina, alla tenuti han- 1time lotte, 3 di rispon- epressione 1 filo della il cui n ha biso- ). A volere rivolta in- ltenuti, ma determina- conto che : di ostilità :ato di co_O con le sue Dinalità» e fblico» co- uesto fron- 1 fatto che più total- anni pas- le sistema- ndizioni di tata avanti ha comin- ce nel mu- 'aIe omertà repellente ve va carat- ti i partiti tutta - o ubblica de- sensibilita zione sali- I una lotta so precise - per gli si battono odici e del fa conqui- meno op- te, la con- che abbuo- tutti i rea- pene. iO, quindi, el '70, che etti «reatI I; di rrato. Irietà e fa flei detenu- 'iempre più to, soprat- fi, sono fa come stia occhi, la ere recfuta te, sotto i neralizzata o, la "ma- li corpo so- ' mondo. più ./'av,!n- e del pro- deUnquen- aalla mise . Un setto· Ifa lotte di opressione, e non solo 'tà, da quei ietà .divisa. nee la de- AZIONE rlnl C'usa. tiolo niziative di i rivol uzio- della ati sempre la solida- arini, una più vicini attivamen- rcerazione. razione del anno dal- s' ettimana Izione, con sti e spet- ri in quar- con dibat- e comizio tutte le or- • ai partiti dacali per e porti al- no Marini, per aver .sa. Hanno Lotta Con- fl , OrganiZ- sta <Lenin;- o, GruPPo MERCOLEOl 20 GIUGNO 1973 Lire 50 OGGI A RUMOR L'INCARICO DI FORMARE IL CENTRO - SINISTRA La Malfa è cc preoccupato» .- Fanfani augura ai suoi colle- ghi di salire in cielo - Malagodi parla dali 'oltretomba Leone ha continuato le consultazio- ni che dovranno sfociare domani nel- la designazione di Rumor per l'inca- rico"di formare il nuovo governo. Nella mattina di oggi sono state ricevute le delegazioni del PSI e del PRI, nonché i rappr.esentanti del grup- po misto. Nel pomeriggio Leone ri- ceverà la delegazione della DC. AI termine dell'incontro il segreta- rio PSI De Martino ha indicato i pun- ti programmatici che dovrebbero ca- ratterizzare il nuovo governo: vigoro- sa azione contro il neofascismo; li- bertà di informazione contro le con- centrazioni . delle testate dei quotidia- ni; riforma della RAI-TV. In campo economico, politica anti-inflazionisti- ca che non abbia carattere deflazioni- stico, « per non incidere sulla ripre- sa della produzione e dell'accupazio- ne ». « Naturalmente - ha aggiunto De Martino - esistono poi problemi più generali n ed ha citato gli squilibri gravi del paese, il mezzogiorno, l'oc- cupazione e le riforme u che pensia- mo debbano essere 1'0\1getto fonda- mentale della politica del nuovo verno n. Infine De Martino ha insisti- to per una soluzione rapida della crisi di governo" confermando, come aveva deciso ieri il direttivo del PSI, la disponibilità del suo partito ad en- trare subito nella maggioranza. lusione fu grande quando un mese dopo il Signore ce lo levò da vicino per darcelo ispiratore dall'alto. Que- sta volta non avrei accettato se non avessi avuto la certezza - spero di non avere una delusione altrettanto grande e dolorosa - di vedere uniti tutti i miei amici nell'impegno unita- rio di affrontare i problemi di questo momento ". E con questo augurio, di volare presto in cielo, rivolto ai suoi colleghi di partito, Fanfani si è con- gedato. Come si vede, il prossimo governo nasce, complessivamente, all'insegna della concretezza. Accanto ai vagiti e ai balbettii del nuovo governo, ieri abbiamo potuto ascoltare anche il rantolo di quello che muore. Il Telegiornale era appena finito, ' quando i programmi sono stati inter- rotti per mostrare il ministro Mala- godi, che con voce cupa e abiti scuri, annunciava il varo di « alcune impor- tanti misure n. Dato il tono grave e l'ora inconsueta, molti hanno creduto che si trattasse dell'annuncio di un Golpo di stato. Er..a invece -solo una schermaglia televisiva; Malagodi, es.- sendo stato « espulso" dal program- ma del telegiornale, era riuscito ad imporre in extremis che la sua tra- smissione comparisse comunque. Quanto alle «misure» erano quelle, già annunciate prima, relative alla di- fesa della lira. Malagodi ne ha ap- profittato comunque per lanciare un inno alla libertà minacciata dal cen- trosinistra, e un invito rivolto a tutti gli italiani, a lavorare molto, sodo e con impegno. Giornale Quotidiano - Sped. ìn abb. post o . Gruppo 1/70 - Anno Il - N. 143 - Mercoledì 20 giugno 1973 ROMA REBIBBIA l' , 400 trasferimenti con lo stato d'assedio "Ci deportano come gli ebrei, ma non ROMA. 19 giugno - Il trasferimento dei d'etenutJ da Rebibbia. Un vero e proprio esercito di agen- ti, della celere e carabinieri ha « ri- portato la calma n nel carcere di Re- bibbia in lotta da tre gior -ni. I tetti del carcere dove i detenuti avevano ma- nj.festato con striscioni su cui era scritto « riforma dei codici , lib-ertà" pullulano in serata di celerini. Non si era mai visto a 'Roma un ' simile schieramento poliziesco se si eccet- tua forse la lotta di Casal Bruciato , quando 500 famiglie di baraccati oc- . CI hanno sconfitti" cuparono altrettanti appartamenti nel- la zona Tiburtina mobilitanto 6000 agenti. I detenuti sono scesi dai tetti. Non si hanno informazioni su come sia maturata la decisione . Una cosa è certa: che solo mezz'ora prima di es- sere costretti a scendere, chiedevano ancora, come nei ' giorni precedenti, di avere un incontro con una perso- nalità estranea al carcere, cioè con un parlamentare della Commissione Giustizia; ma, finché è durata la lot- ta nessuno si è fatto vivo. La I Malfa, dopo aver ribadito la sua richiesta - respinta da tutti gli altri partiti - di un « direttorio da costi- tuirsi attraverso la partecipazione al . governo dei segretari dei quattro par- titi di maggioranza, ha espresso la sua « preoccupazione per l'aggravarsi della condizione finanziaria e mone- taria del paese". Leone l'ha un po' rincuorato, e allora La Malfa ha au- spicato « un governo di massimo im- pegno'- compattezza e rappresentati- vità n. Cifarelli, che è un po' l'ombra di La Malfa, ha ripetuto esattamente le stesse cose. Ma questa volta Leo- ne non si è più commosso, e lo ha mandato via con le spiccie. ROMA- In pescecane galera J Schettini, vice - segretario DC degli affitti, e truffatore Sulla decisione deve comunque aver pesato il ricatto deLla direzione che ha lasciato i detenuti senza ac- qua né viveri, e anche la consapevo- lezza che i pestaggi e le raffiéhe di mitra ad altezza d'uomo erano l'unica risposta cne gli ambienti politici uffi- ciali avevano deciso di dare alla lot- ta di IRebibbia. A questo punto nelle discussioni collettive svoltesi nei pa- diglioni in rivolta, la decisione non aveva alternativa. La giornata di ieri registra invece la riunione della direzione del PSI (quella del PSDI si è riunita stamatti- na), l'incontro di Leone con la dele- gazione del PCI, nonché due incredi- bili apparizioni in televisione del neo- eletto salvatore della patria, cioè della DC, Fanfani, e del defunto (co- me ministro?) titolare del dicastero del tesoro, Malagodi. La prima apparizione si è svolta in apertura del telegiornale: Fanfani, ha ribadito per tutto il tempo che lui aveva unito la DC (secondo il deside- rio di milioni di elettori) e che lui era stato eletto « per acclamazione n - anzi, questa cosa l'ha fatta sotto- lineare dal giornalista che lo intervi- stava - rifiutandosi in modo peren- torio di entrare nel merito dei proble- mi di questa terra, come la situazio- ne politica, economica, governativà, eccetera. Di fronte alla insistenza del giorna- lista sul futuro governo, ha detto te- stualmente: u Identificare i problemi, e sui problemi confrontare la volontà dei partiti, capaci di esprimere una maggioranza larga, di grande consen- so popolare, e quindi idonea ad as- sumere impegni capaci di durare tut- ta la legislatura , e atti a far affronta- re con immediatezza i problemi ur- gentissimi , per poi proseguire a rate le urgenze indilazionabili di affronta- re i problemi di un più ampio respi- ro". Alla domanda: «Quali sono i Problemi da' affrontare e in che mo- do le intende contribuire a risolver- li? ", Fanfani ha risposto :- « Nel '54 io non avrei accettato di assumere la Segreteria . Se non avessi avuto Certezza di avere al di sopra di me, e paternamente al mio fianco, Alcide De Gasperi. Disgraziatamente la de- Italo Schettini, ex-contrabbandiere, proprietario immobiliare , vicesegreta- rio regionale della DC, andreottiano , noto ai proletari come Jack lo Sfrut- tatore ,oppure Sfrattini, è stato incar- cerato oggi, per truffa aggravata, su mandato di cattura firmato dal giudi- ce De Roberto, e dal P.M. Marrone. Del pescecane Schettini abbiamo par- lato molte volte. Come quando sfrat- il bidello Grammatica, padre di ·10 figli, e l'operaio Scavizzi, rei di aver provocato « la sopravenienza di nuo- vi figli". O come quando duecento proletari sfruttati da Schettini denun- ciarono al fisco che il noto pescecane dichiarava un reddito di 960 mila lire all'anno , lo stesso reddito dei capi- famig lia che faceva sfrattare dalla po- lizia dopo !,!verli dissanguati coi suoi af · fitti . O come quando ornava le sue ville principesche di reperti archeologici, salvo far sbattere in galera il povero manovale che spalava ai suoi ordini. Questo signore , solidamente lega- to ad · Andreotti e Petrucci, aspirante titolare dell ' ufficio le' gislativo della DC, ha collezionato tali e tanti reati da meritarsi quattordici ergastoli . La storia _per cui finalmente è finito in galera (ma quanto ci resterà?) è esemplare. E' una storia che risale al fallimento . Orsini. Schettini intervie- ne, compra alcuni autocarri dalla dit- ta fal l ita , li intesta a una sua socie- tà (SEROM) e nom ina amm i nistratore un suo tirapiedi, che controlla attra- verso un enorme giro di cambiali. Dopo un mese fa andare in galera il tirapiedi , nomina amministratrice la sua segretaria, e intesta gli autocar- ri a un'altra società C'SITER) . Nell'ago- sto 'fr8 la SE ROM (dalla quale Schet- tini ha già su cc hiato decine di milio- ni) è senza patrimonio . La fa allo ra trasferire da Roma all'Aquila , otte- nendo in tempi e modi miracolosi l'autorizzazione del tribuna le di Roma. All ' Aquila, c'è un presidente di Coro te d' Assise, Marcello Del Forno, che oltre ad aver assolto gli assassini del Vajont , è amico di Schettini. E' que- sto alto magistrato che dichiara fai· lita la SEROM, e nomina se stesso giudice delegato al fallimento. Cosic- ché si troverà a giudicare l' operato di se stesso . Dopo pochi giorni , Da l Forno «acce rta " che Schettini (pa· drone camuffato della SEROf\,'1) deve avere dalla stessa SEROM 90 mil i o- ni , per altre due società (SEL, e Villa Bice) anche queste , guardacaso, di Schettini . Ed ecco che Schettin l, de- bitore e creditore di se stesso, si pre- senta, sotto la veste di un'altra so- cietà (Vi llaggio S. Chiara) e off re di pagare tutti i debfti al 25 per cento! Alla fine il tribunale , per completa- re l'opera, riduce la quota al 1/5 per cento. E così Sch ett ini liquida se stesso, dopo aver riemp i to le tasche tranquillamente. Resta però il suo « amministratore", Bonacci, al quale nella divisione della tOrta è toccato il ruolo di andare in galera: ed è Bo- nàcci a denunciare il suo spregiudi- . cato padrone, come documenta la let- tera che pubblichiamo in fotocopia . Con Schettini ; è una classe di sfrutta- tori democristiani che viene colta con le mani nel sacco. Oggi dalla giusti- zia ufficia le, prima, e per anni, dalla lotta de i pro letari romani. oeso1enza e a i oura d1 non easere sment1te posso ahe 1a Sec. SKL - la So 0 • • 111a . B:I oe - 1a Seo.Paoo - la So o. R1 al te - la So c. V'" llagg1 e S. Chiara (tutte prepr'1etarie di impenenti 1mmeb1 1i ) - la Scc.SI T XR e la Sec.SBROM (fallita qui oentrariamente a tutte le d 1 spos1zion1 relative alle oompetenze territoriali e per la quale io sene i mputato) SONO TUTTI DI PROPR1j TA' DBLL' A VV.1 TA.LO SCHBTTINI CON STUDJ.O IN ROMA - VIA TJ.,é.INO 6 - ROMA. - La SJL proprietaria dell'appartamento ' looato &1 S1g.Grammat i oa attualmente é Amm i n'1at r ata dalla Sig . na Leda Bellini , Segret a ri a del Predet t e ATVocate, ne= AmJn 1 n 1 strata peroh' il reale OC CULro Amm ini stratore é l'Jla 1m10 P.ro= fess i en i sta. Sono in grade anohe da ql provare tutte le ce me aone grade provare i bregli elettera1 1 ohe Avveoato ha . seno al partito cu 1 ora appartiene per convenienza Sone pure in grado d1 d 1 _ moatrare tante e tante altre queat 1 0ncelle che sono avvenute presso la pres.so il dr Roma. R 1 mango il sua completa per qualunque possa avere e ne ll a s per anza che final men te venga s'tro nc a ta tà _d i questi sc 1 a ca l1 1 ahe sf ruttan o l a le r e ce mpet e nza e strumental1zz ano cosL la G1 ust1zfa Veg1 i a grad"re 1 sensi de11a mi a st 1ma Angelo Benacci La decisione dell'ispettore Buona- mano, sostituto provvisorio e gli al- tri direttori impròvvisamente e miste- riosamente scomparsi dalla scena, dall 'ex ministro Gonella che non ha perso l'occasione di lasciare un bel ricordo di sé nel carcere da lui stes- so inaugurato esattamente un anno fa, era già stata presa: si trattava di eliminare la lotta di 'Rebibbia che era diventata il punto di riferimento per tutti gli altri detenuti e così, pri- ma la falsa promessa del 13 per bloc- care lo sciopero della fame di 1500 detenuti contro cui non potevano es- serci giustificazioni per sparare e pic- chiare, poi, il 13, le provocazioni con- tinue dentro il carcere per far rientra- re la decisione dei detenuti di aspet- tare il nuovo governo, per riprendere la lotta e farla invece esplodere su- bito dura e reprimerla con i mezzi consueti. Ora sono tutti trasferiti, sa- ranno tutti denunciati, tutti sono sta- ti picchiati, qualcuno è ferito. Quin- di alla scelta di scendere dai tetti non c'era alternativa : si trattava per i detenuti di cessare la protesta e ga- (Continua a pago 4) Ultima ora: nel tardo pomeriggio Rebibbia continua ad essere comple- tamente circondata dalla polizia. Al- tri cellulari pieni di detenuti sono partiti. Fuori una ventina di familia- ri aspettano notizie dava nti ai poli - ziotti schierati. Un bambino di' 4 anni ha gridato a un poliziotto: "a bucio de culo -, il poliziotto ha cercato di prenderlo, il padre è intervenuto ed è stato fermato.

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iugno 1973

liTI e -non è la - . ha fatto, e stata ri­~sso DC e libero reso tti i lavori

fronte alia iplina, alla tenuti han-1time lotte, 3 di rispon­'epressione 1 filo della ~ento il cui n ha biso­). A volere I rivolta in­ltenuti, ma determina­conto che

: di ostilità :ato di co_O con le sue Dinalità» e fblico» co-

uesto fron­'1 fatto che

più total­anni pas-

le sistema­ndizioni di tata avanti ha comin­

ce nel mu­'aIe omertà repellente

ve va carat­ti i partiti tutta - o ubblica de-

sensibilita zione sali­I una lotta so precise - per gli si battono

odici e del fa conqui­meno op­

te, la con-che abbuo-tutti i rea­~elle pene. iO, quindi, el '70, che etti «reatI I; di rrato. Irietà e fa flei detenu­'iempre più to, soprat­fi, sono fa come stia occhi, la

ere recfuta te, sotto i neralizzata

o, la "ma­li corpo so­~el ' mondo. più ./'av,!n­e del pro­deUnquen-

aalla mise . Un setto· Ifa lotte di opressione, e non solo 'tà, da quei ietà .divisa. nee la de-

AZIONE

• • rlnl C'usa. tiolo niziative di i rivol uzio­~Iima della ati sempre

la solida­arini, una più vicini

attivamen­rcerazione. razione del

anno dal­s'ettimana

Izione, con sti e spet­ri in quar-con dibat­e comizio

tutte le or­• ai partiti

dacali per e porti al­no Marini,

per aver .sa. Hanno Lotta Con­

fl , OrganiZ-sta <Lenin;­

o, GruPPo

MERCOLEOl 20 GIUGNO 1973

Lire 50

OGGI A RUMOR L'INCARICO DI FORMARE IL CENTRO - SINISTRA La Malfa è cc preoccupato» . - Fanfani augura ai suoi colle­ghi di salire in cielo - Malagodi parla dali 'oltretomba

Leone ha continuato le consultazio­ni che dovranno sfociare domani nel­la designazione di Rumor per l'inca­rico "di formare il nuovo governo.

Nella mattina di oggi sono state ricevute le delegazioni del PSI e del PRI, nonché i rappr.esentanti del grup­po misto. Nel pomeriggio Leone ri­ceverà la delegazione della DC.

AI termine dell'incontro il segreta­rio PSI De Martino ha indicato i pun­ti programmatici che dovrebbero ca­ratterizzare il nuovo governo: vigoro­sa azione contro il neofascismo; li­bertà di informazione contro le con­centrazioni .delle testate dei quotidia­ni; riforma della RAI-TV. In campo economico, politica anti-inflazionisti­ca che non abbia carattere deflazioni­stico, « per non incidere sulla ripre­sa della produzione e dell'accupazio­ne ».

« Naturalmente - ha aggiunto De Martino - esistono poi problemi più generali n ed ha citato gli squilibri gravi del paese, il mezzogiorno, l'oc­cupazione e le riforme u che pensia­mo debbano essere 1'0\1getto fonda­mentale della politica del nuovo ~go­verno n. Infine De Martino ha insisti­to per una .« soluzione rapida della crisi di governo" confermando, come aveva deciso ieri il direttivo del PSI, la disponibilità del suo partito ad en­trare subito nella maggioranza.

lusione fu grande quando un mese dopo il Signore ce lo levò da vicino per darcelo ispiratore dall'alto. Que­sta volta non avrei accettato se non avessi avuto la certezza - spero di non avere una delusione altrettanto grande e dolorosa - di vedere uniti tutti i miei amici nell'impegno unita­rio di affrontare i problemi di questo momento ". E con questo augurio, di volare presto in cielo, rivolto ai suoi colleghi di partito, Fanfani si è con­gedato. Come si vede, il prossimo governo nasce, complessivamente, all'insegna della concretezza.

Accanto ai vagiti e ai balbettii del nuovo governo, ieri abbiamo potuto ascoltare anche il rantolo di quello che muore.

Il Telegiornale era appena finito, ' quando i programmi sono stati inter­rotti per mostrare il ministro Mala­godi, che con voce cupa e abiti scuri, annunciava il varo di « alcune impor­tanti misure n. Dato il tono grave e l'ora inconsueta, molti hanno creduto che si trattasse dell'annuncio di un Golpo di stato. Er..a invece -solo una schermaglia televisiva; Malagodi, es.­sendo stato « espulso" dal program­ma del telegiornale, era riuscito ad imporre in extremis che la sua tra­smissione comparisse comunque. Quanto alle «misure» erano quelle, già annunciate prima, relative alla di­fesa della lira. Malagodi ne ha ap­profittato comunque per lanciare un inno alla libertà minacciata dal cen­trosinistra, e un invito rivolto a tutti gli italiani, a lavorare molto, sodo e con impegno.

Giornale Quotidiano - Sped. ìn abb. posto . Gruppo 1/70 - Anno Il - N. 143 - Mercoledì 20 giugno 1973

ROMA REBIBBIA

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400 trasferimenti con lo stato d'assedio "Ci deportano come gli ebrei, ma non

ROMA. 19 giugno - Il trasferimento dei d'etenutJ da Rebibbia.

Un vero e proprio esercito di agen­ti, della celere e carabinieri ha « ri­portato la calma n nel carcere di Re­bibbia in lotta da tre gior-ni. I tetti del carcere dove i detenuti avevano ma­nj.festato con striscioni su cui era

scritto « riforma dei codici , lib-ertà" pullulano in serata di celerini. Non si era mai visto a 'Roma un 'simile schieramento poliziesco se si eccet­tua forse la lotta di Casal Bruciato, quando 500 famiglie di baraccati oc-

. CI hanno sconfitti"

cuparono altrettanti appartamenti nel­la zona Tiburtina mobilitanto 6000 agenti.

I detenuti sono scesi dai tetti. Non si hanno informazioni su come sia maturata la decisione . Una cosa è

certa: che solo mezz'ora prima di es­sere costretti a scendere, chiedevano ancora, come nei 'giorni precedenti, di avere un incontro con una perso­nalità estranea al carcere, cioè con un parlamentare della Commissione Giustizia; ma, finché è durata la lot­ta nessuno si è fatto vivo.

La IMalfa, dopo aver ribadito la sua richiesta - respinta da tutti gli altri partiti - di un « direttorio da costi­tuirsi attraverso la partecipazione al . governo dei segretari dei quattro par­titi di maggioranza, ha espresso la sua « preoccupazione per l'aggravarsi della condizione finanziaria e mone­taria del paese". Leone l'ha un po' rincuorato, e allora La Malfa ha au­spicato « un governo di massimo im­pegno'- compattezza e rappresentati­vità n. Cifarelli, che è un po' l'ombra di La Malfa, ha ripetuto esattamente le stesse cose. Ma questa volta Leo­ne non si è più commosso, e lo ha mandato via con le spiccie.

ROMA- In pescecane

galera J Schettini, vice - segretario DC degli affitti, e truffatore

Sulla decisione deve comunque aver pesato il ricatto deLla direzione che ha lasciato i detenuti senza ac­qua né viveri, e anche la consapevo­lezza che i pestaggi e le raffiéhe di mitra ad altezza d'uomo erano l'unica risposta cne gli ambienti politici uffi­ciali avevano deciso di dare alla lot­ta di IRebibbia . A questo punto nelle discussioni collettive svoltesi nei pa­diglioni in rivolta, la decisione non aveva alternativa.

La giornata di ieri registra invece la riunione della direzione del PSI (quella del PSDI si è riunita stamatti­na), l'incontro di Leone con la dele­gazione del PCI, nonché due incredi­bili apparizioni in televisione del neo­eletto salvatore della patria, cioè della DC, Fanfani, e del defunto (co­me ministro?) titolare del dicastero del tesoro, Malagodi.

La prima apparizione si è svolta in apertura del telegiornale: Fanfani, ha ribadito per tutto il tempo che lui aveva unito la DC (secondo il deside­rio di milioni di elettori) e che lui era stato eletto « per acclamazione n

- anzi, questa cosa l'ha fatta sotto­lineare dal giornalista che lo intervi­stava - rifiutandosi in modo peren­torio di entrare nel merito dei proble­mi di questa terra, come la situazio­ne politica, economica, governativà, eccetera .

Di fronte alla insistenza del giorna­lista sul futuro governo, ha detto te­stualmente: u Identificare i problemi, e sui problemi confrontare la volontà dei partiti, capaci di esprimere una maggioranza larga, di grande consen­so popolare, e quindi idonea ad as­sumere impegni capaci di durare tut­ta la legislatura , e atti a far affronta­re con immediatezza i problemi ur­gentissimi , per poi proseguire a rate le urgenze indilazionabili di affronta­re i problemi di un più ampio respi­ro". Alla domanda : «Quali sono i Problemi da' affrontare e in che mo­do le intende contribuire a risolver­li? ", Fanfani ha risposto :- « Nel '54 io non avrei accettato di assumere la Segreteria . Se non avessi avuto ~a Certezza di avere al di sopra di me, e paternamente al mio fianco , Alcide De Gasperi. Disgraziatamente la de-

Italo Schettini, ex-contrabbandiere, proprietario immobiliare , vicesegreta­rio regionale della DC, andreottiano, noto ai proletari come Jack lo Sfrut­tatore ,oppure Sfrattini, è stato incar­cerato oggi, per truffa aggravata, su mandato di cattura firmato dal giudi­ce De Roberto, e dal P.M. Marrone. Del pescecane Schettini abbiamo par­lato molte volte. Come quando sfrat­tò il bidello Grammatica, padre di ·10 figli, e l'operaio Scavizzi, rei di aver provocato « la sopravenienza di nuo­vi figli". O come quando duecento proletari sfruttati da Schettini denun­ciarono al fisco che il noto pescecane dichiarava un reddito di 960 mila lire all'anno, lo stesso reddito dei capi­famig l ia che faceva sfrattare dalla po­lizia dopo !,!verli dissanguati coi suoi af·fitti .

O come quando ornava le sue ville principesche di reperti archeologici, salvo far sbattere in galera il povero manovale che spalava ai suoi ordini.

Questo signore , solidamente lega­to ad ·Andreotti e Petrucci, aspirante titolare dell 'ufficio le'gislativo della DC, ha collezionato tali e tanti reati da meritarsi quattordici ergastoli . La storia _per cui finalmente è finito in galera (ma quanto ci resterà?) è esemplare. E' una storia che risale al fallimento . Orsini. Schettini intervie­ne, compra alcuni autocarri dalla dit­ta fal l ita , li intesta a una sua socie­tà (SEROM) e nom ina amm inistratore un suo tirapiedi, che controlla attra­verso un enorme giro di cambiali. Dopo un mese fa andare in galera il tirapiedi , nomina amministratrice la sua segretaria, e intesta gli autocar­ri a un'altra società C'SITER) . Nell'ago­sto 'fr8 la SE ROM (dalla quale Schet­tini ha già succhiato decine di milio­ni) è senza patrimonio. La fa allo ra trasferire da Roma all'Aquila , otte­nendo in tempi e modi miracolosi

l'autorizzazione del tribuna le di Roma . All 'Aquila, c'è un presidente di Coro te d 'Assise, Marcello Del Forno, che oltre ad aver assolto gli assassini del Vajont , è amico di Schettini. E' que­sto alto magistrato che dichiara fai· lita la SEROM , e nomina se stesso giudice de legato al fallimento. Cosic­ché si troverà a giudicare l'operato di se stesso. Dopo pochi giorni , Da l Forno «accerta " che Schettini (pa· drone camuffato de lla SEROf\,'1) deve

avere dalla stessa SEROM 90 mil io­ni , per altre due società (SEL, e Villa Bice) anche queste , guardacaso, di Schettini . Ed ecco che Schettin l , de­bitore e creditore di se stesso, si pre­senta, sotto la veste di un 'altra so­cietà (Vi llaggio S. Chiara) e offre di pagare tutti i debfti al 25 per cento! Alla fine il tribunale , per completa­re l'opera , riduce la quota al 1/5 per cento . E così Schett ini l iqu ida se stesso, dopo aver riemp ito le tasche

tranquillamente. Resta però il suo « amministratore", Bonacci, al quale nella divisione della tOrta è toccato il ruolo di andare in galera: ed è Bo­nàcci a denunciare il suo spregiudi-

. cato padrone, come documenta la let­tera che pubb li ch iamo in fotocopia . Con Schettini ; è una classe di sfrutta­tori democristiani che viene colta con le mani nel sacco. Oggi dalla giusti­zia ufficiale, pr ima , e per anni, dalla lotta de i proletari romani .

~n p~ena oeso1enza e a i oura d1 non easere sment1te posso a~fermare ahe 1a Sec. SKL - la So 0 • • 111a. B:I oe - 1a Seo.Paoo - l a Soo. R1 al te - la So c. V'" llagg1 e S.

Chiara (tutte prepr'1etarie di impenenti 1mmeb11 i ) - la Scc.SI TXR e la Sec.SBROM (fallita qui all~Aqui~a oentrariamente a tutte le d1 spos1zion1 relative alle oompetenze territoriali e per la quale io sene i mputato) SONO TUTTI DI PROPR1j TA' DBLL' A VV.1 TA.LO SCHBTTINI CON STUDJ.O IN ROMA - VIA TJ.,é.INO 6 - ROMA. -La SJL proprietaria dell'appartamento ' looato &1 S1g.Grammati oa attualmente é Ammi n'1atr ata dalla Sig. na Leda Bellini , Segretari a del Predet t e ATVocate, ne= m~nalmente AmJn1 n1 strata peroh' il reale OCCULro Amm i n i stratore é l'Jla1m10 P.ro= fess i en i sta. Sono in grade anohe da ql d~ provare tutte le m~e affermaz~on1 ce me aone ~n grade d~ provare i bregli elettera11 ohe l'angel~ce Avveoato ha . cemp~uto ~n seno al partito cu1 ora appartiene per convenienza paraas~taria. Sone pure in grado d1 d1_moatrare tante e tante altre queat10ncelle che sono avvenute presso la quartasez"one-4mm.ob~1"are pres.so il l'r~bunale- dr Roma.

R1mango il sua completa di6pos~ziene per qualunque deluc~daz i en. possa avere b ~ sogne e nella speranza che finalmente venga s'tronca ta l 'a tt~v.1 t à _di questi s c1a cal11 ahe s f ruttano l a ler e cempetenza e strumental1zzano co sL la G1ust1zfa

Veg1 i a grad"re 1 sensi de11a mi a st1ma

Angelo Benacci

carc.~Z1~::.UI1.

La decisione dell'ispettore Buona­mano, sostituto provvisorio e gli al­tri direttori impròvvisamente e miste­riosamente scomparsi dalla scena, dall 'ex ministro Gonella che non ha perso l'occasione di lasciare un bel ricordo di sé nel carcere da lui stes­so inaugurato esattamente un anno fa, era già stata presa: si trattava di eliminare la lotta di 'Rebibbia che era diventata il punto di riferimento per tutti gli altri detenuti e così , pri­ma la falsa promessa del 13 per bloc­care lo sciopero della fame di 1500 detenuti contro cui non potevano es­serci giustificazioni per sparare e pic­chiare, poi, il 13, le provocazioni con­tinue dentro il carcere per far rientra­re la decisione dei detenuti di aspet­tare il nuovo governo, per riprendere la lotta e farla invece esplodere su­bito dura e reprimerla con i mezzi consueti. Ora sono tutti trasferiti, sa­ranno tutti denunciati, tutti sono sta­ti picchiati, qualcuno è ferito. Quin­di alla scelta di scendere dai tetti non c'era alternativa : si trattava per i detenuti di cessare la protesta e ga-

(Continua a pago 4)

Ultima ora: nel tardo pomeriggio Rebibbia continua ad essere comple­tamente circondata dalla polizia. Al­tri cellulari pieni di detenuti sono partiti. Fuori una ventina di familia­ri aspettano notizie davanti ai poli ­ziotti schierati. Un bambino di' 4 anni ha gridato a un poliziotto: "a bucio de culo - , il poliziotto ha cercato di prenderlo, il padre è intervenuto ed è stato fermato.

Page 2: I 400 trasferimenti con lo stato d'assedio · Golpo di stato. Er..a invece -solo una schermaglia televisiva; Malagodi, es. sendo stato « espulso" dal program ma del telegiornale,

2 - LOTTACONllMUA Mercoledì 20 giugno una Merco

Storti al congresso della CISL GENOVA - Ferreo -

~r~ne ~!:!i~t~~a~! la ~!?'t~e d!a la !~~~p!r~se·di sul congresso CGIL scontro sociale che si apre Fuori gioco la sinistra sindacale: un impegno formale sui I TR6~es

Per quattro lunghissime ore Bruno letarie un'intesa cordiale con i padro- il governo non riterrà di applicare i rispondano nuovi investimenti»_ In consigli di zona . all'unan Starti ha spiegato /a tattica e la filo- ni basata sulla tregua salariale e sul- provvedimenti da noi indicati o altri questo caso, « la cassa integrazione gno 19 sç>!ia del sindacato a un uditorio via la regolamentazione degli scioperi co- che reputerà più opportuni, per bloc- guadagni ed appositi programmi di GENOVA, 19 giugno NeltQ relazione, e anche nell'inter- vereto, via più sudato, indifferente, impossi- me contrapposizione frontale ai biso- care gli attuali aumenti dei prezzi, formazione e riqualificazione profes- Si è concluso domenica il congres- vento di Trentin, si è insistito sulla bocciat bilitato a seguire i giri e i voli con- gni delle masse Significherebbe per saremmo costretti - nostro malgra- sionale possono favorire una corretta so provinciale della CGIL di Genova. giornata corta (il 6 X 6) che dovrebbe .. Am cettuali più contorti finché verso la il sindacato il suiçidio e basta. ào, perché la rincorsa tra salari e mobilità del fattore lavoro n_ I delegati presenti, circa 350, sono essere imposta anche contro la vo- lastico fine il discorso sull'unità sindacale prezzi è contraria alle nostre imposta,. Il che significa, salvo errori, licen- stati accuratamente selezionati, ri- lontà di base che pe·rsino in quella il teno ha risvegliato /'interesse e /'entusia- Che- cosa deve fare il go- zioni ed impedisce una responsabile za di licenziare, gestione sindacale specchiando fedelmente l'apparato di sede si è espressa invece per la scuola smò dr tJf18 parte dei delegati. Un di- politica delle rivendicazioni (!) - a della « mobilità del fattore lavoro)' in fabbrica e di categoria del PCI. settimana corta, Significativo che a sta scu segno cne alla fine è stato dìstribui- verna riaprire le vertenze, per ridare ai sa· cambio di una contrattazione a Iivel- Ai lavori ha presenziato Bruno Tren- molti delegati metalmeccanici non sia go, di to', unltame'!te _ alle cartelle-omaggio, Storti inizia sedendosi idealmente lari quei valori reali che l'inflazione lo istituzionale, che arriverà anche tin, segretario nazionale dei sindaca- stata concessa la parola, La sinistra rattere già bello e stampato in un elegante al tavolo del governo per spartirsi ha già eroso. La proposta, che da più qui all'apertura in autunno di una ver- ti metalmeccanici. sindacale è rimasta fuori gioco in natorio volumetto di 118 pagine. competenze e compiti. parti ci viene avanzata, di imbriglia- tenza confederale su ristrut'tUTazio- Gli interventi, seguiti alla relazione questo appuntamento e quando si è ti dei ti

E' impossibile per qualunque letto- re nella presente situazione l'azione ne, investimenti e lavoro precario (ap- introduttiva, in maggioranza di segre- espressa è stato per parlare di for- dei con re, z~/ante e volenteroso fin che si AI governo spetta di prendere im- contrattuale non è accettabile in nes- palti e subappalti, sottosalario ecc,), tari di categoria, si sono affannati me, non di contenuti, con la richiesta ta di

mediatamente misure anticongiuntu- od vçJglia, aceiuffa,re e seguire in questa rali, prima fra tutte quella di mettere sun m o », a precisare il «meccanismo di svi- di realizzare subito i consigli di zona. mediazi giungla retorica u'n filo 10gicQ e poli ti- Dunque, preso atto che la spinta La regolamentaz,"one luppo alternativo .. e si sono dilungati Tutto ciò è stato sostenuto anche da la socil le briglie all'inflazione con l'obiettivo I - I " . b'l 'I 'd co che la percorra da cimà a fondo: sa aria e e lnevlta I e, I sm acato su che cosa debbono produrre in Ita- Trentin, che per ciò ha tirato le orec-eppure e proprio in questa caratteri- ' prioritario di cambiare quella «redi- mette le mani avanti e affronta le sue In questa articolazione complessiva lia i padroni. chie al direttivo della CGIL. '

h stribuzione perversa del reddito .. che d'f l ' 'nd h h I stic8 caotica c e si ritrova il signi- lese, nnanzltutto, precisa o c e della contrattazione c e impegna e I responsabili del porto, trasporti, Ma nella parte fondamentale del l'inflazione ha provocato, a danno del- 'f - 'nd I Il' flcato più chiaro di questo monumen- CI non puo ormre precise i icazio- strutture sindacali a tutti i ive I, cantieristica, si sono spinti molto in discorso Trentin ha fatto hroprle le le classi lavoratrici. I Il' l''' to di ambiguità politica, continuamen- ni, ne presente e ne immediato fu- le singole strutture (cioè quelle di avanti su questa strada, quasi che istanze della relazione introduttlva,

te fl/ limite del qualunquismo, che è Alcuni Interventi immediati riguar- turo, sul rapporto tra contrattazione base e di categoria) dovranno cc supe- venisse data per acquisita una impos- per attaccare un altro «corporatlvl-il discorso congressuale del bosS' dano il contenimento dei prezzi, e nazionale di categoria e contrattazio- rare i loro particolari-smi ,': uno stru- sibile nuova maggioranza a dirigere smo.: quello delle lotte aziendali Cl>llfeder(Jle Storti. cioè: controllo amministrativo: sgra- ne aziendale e sui contenuti di ognu- mento di questo superamento saran- e orientare gli sposta menti di inve- per il salario.

Un discorso dove una presunta ana- vio delle imposte indirette sui beni na di queste », E poi appunto, subordi- no le vertenze regionali, che acco- stimento nelle varie zone del paese la classe operaia deve capire la -Usi della crisi sociale e politica viene di consumo di massa; blocco e ridu- nando questi contenuti e queste lot- muneranno cc l'azione rivendicativa e nei vari settori. gravità della situazione e, resplngen-

ciati; i~

zi, 13 r. le duna dovrebE 313 SOl Ben po fatti ve

fatta nell'identico stile con cui l'han- zione dei prezzi · amministrati e dei te all'altro livello, quello delle « lotte dene categorie e quella delle struttu- Insomma una diffusa ansia di poter do le proprie fughe «corporative., no fetta i suoi colleghi democristià- fitti: estensione degli enti comJJnali generali per 'lo sviluppo n, della con- re territoriali n, sotto cc una più pun- governare, se non proprio da Roma, coinvolgere in una prospettiva anti­ni al congresso, e cioè con una esl- di consumo: contenimento dei prezzi trattazione istituzionale tra confede- tuale ed efficace direzione politica almeno nella propria regione e negli fascista, in uno SViluppo economico bizlone ,di categorie e di paroloni so- da parte delle partecipazioni statali. razioni e govet"no_ Un tentativo cioè da parte delle confederazioni », enti locali. diverso in una «scelta di civiltà. se si ciotoglcl perfettamente adatti a rag- In più, provvedimenti indiretti tesi a da una parte di rincorrere le lotte E per finire, gli scioperi: fingendo L'inflazione, la situazione dramma- (proprio cosi!) le altre categorie, Gli quelli gil!ngere due scopi: evitare qualsiasi scoraggiare la domanda di beni di aziendali per incanalarle in un alveo di polemizzare con Scalia, notoria- tica dei prezzi e della svalutazione, obiettivi di lotta immediati per l'au- gazzi il rif(!Jrimento politico esplicito, concre- consumò voluttuari e non neceSSari, più simbolico, più facilmente control- mente allergiCO agli scioperi genera- l'urgenza della lot,ta salariale che pu- mento delle pensioni, degli aSf$egnl bocciat tefe non fumoso a responsabilità chia- che incidono sulla crescita generale labile dalle burocrazie confederali, li, Storti ha tirato una frecciata al re era emersa nel dibattito dei con- familiarì, del controllo dei prezzI ecc" 10 ann ma,te per nome e cognome, cioè alla dei prezzi. usando come ricatto i bisogni degli « corporativismo n degli scioperi ca- gressi di fabbrica, sono stati taciuti sono rimasti affogati in questo con- riempiti De; secondo, annegare, mistificare, Una seconda serie di provvedimeri- strati proletari precari ed emargina- tegoriali, e ha detto che i sindacati o r.itati marginalmente. testo. nuova devlar,e sotto l'apparente (e inconclu- ti congiuntùrali riguardano quella che ti; dall'altra dì offrire lo stesso mi· non hanno bisogno di inviti alla disci- gnanti dente) estremismo verbale, ogili con. Storti chiama c ripresa .dell.'occupazio- stificato sbocco istituzionale alla ten- plioa perché cc non solo l'autoregola- bocciati tenuto di classe, e cioè il punto di ne -: e cioè messa in caf,ltiere di sionè latente in questi strati e in ge- mentazione ma anche l'autolimitazio- abilitan' vista, gli interessi, i bisogni della opere pubbliche (piano ferroviario, nerale in tutto il proletariato, usando ne sono per noi fatti sistematici D, L tt d-te no sosl classe operaia. edilizia scolastica, interventi speci~- strumentalmente e in modo altrettan- e era, 1 un compagno pos - ne per

Un. discorsò dove l'attacco cc da si- li della cassa del mezzogiorno ecc.): to mistificato la solidari~tà e l'appag- L'unità sindacale tato pe n/stra .. al PCI di Camiti e della FIM ' incentivi fiscali e creditizi in parti co- gio della classe operaia, Tutto que- legrafonico: sulla vicenda delle rantita,

lare alle piccole e medie imprese: sto per impedire che la lotta operaia Cui, mentre i rappresentanti delle Non È assume inequivocabifmente toni di investimenti nel sud delle partecipa- per il salario diventi il cuore e la di- categorie industriali, applaudivano l- gia nu anticomunismo sbracato, di rlvendica- zioril statali. rezione politica effettiva di una lotta freneticamente all'unità, Storti ne ragàzze para lzza te . dalla colla lezione zlone sltrettanto sbracata di un'auto- proletaria generale_ odd nomia che assomiglia tanto all'autar- parlava in termini che hanno s i- generali

U I Che alt O 01 d- e altr- e ti- l'af f tt I t Se l' acl' Ho letto sul giornale /a conferenza , stampa tenute dalle famiglie del glo- ch e chla: .. tutto il potere al sindacato.. na vertenza con o stato r vu Ir 1m n - s a o pa esemen e a la e segu , e v ~ f a -h -I f tto 'fj a . tr- d' nt' 'mo vani operai paralizzati il , 13 giugno, Innanzitutto con questa lettera vo/ev" Il'! ' I~"I'~' ha detta pressappoco Storti. erm zlone c e I a re uni c n- tanto era In ISO I a Icornums ,., , se O"" ." ,

All " t d' t- ' ed' t d' t tt l'"'' t" t ttu I d d I 1-" I CGll Sor volgermi alla compagna del PCle alla sua preoccupazione d/ d, annegglare i t'I prl'nc Un'ambiguità co'sì furbescamente In erno lques I provv Imen- e I u a mlZla Iva con ra a e e- e i p atea I ricatti verso a " ' • t · 'I ,-~--_&,.' , - tendo, - t - l ' d' ond" - I I h ha rtat I piccoli artigiani sospendendo la prodUZione della colla. Evidentemente, cara dl'VI·sl'on orchestrata e articolata per 118 pa- I, I Sh~O ', In e m ervelllre ve essere cc a ricerca I c IZIOnl vo ate e cause c e nno po o a

add' - I ed' tr' d-' l'' I - bi di ' -t '('1 compagna, non hai mai parlato con , uno di questi piccoli paralizzati, forse le rl'ba-gine, fino ad arrivare ' al discorso ~I_ per r rizzare a, te perversa r IS 1- I maggiore uguag lanza sia su pia- oeco e processo uni arlo I mu- ~

T, bu' ·d I edd-t che h I 'I h at- tr d l' -l'b' l't" -I du non sei mai stata vicino ad un ospedale a vedere quanti lavoratori afrlvano CoStl'tu' naIe sull'unità fatto l'n modo tale cho zlone e r I o n a provo- no sa aria e c e norm IVO n a 04:- tamento eg I eqUI I rl po I ICI, I - • t -I - t t abbas to t' d' t' t d od d I ad t ) St rt' h in macchina con le gambe o le braceia spezzate per la criminalità dei padro- anni' d' mentre in platea i rappresentantI' del ca o cc I consis en e semen cupa I e Isoccupa I, ra nor es, ro attacco e p rona o o I a I

d Il di " d' -t de- I tor- , tad- , ' eh Il'- ff- - te l' I ni che non prendono severi provvedimenti contro ' tali ' incidenti. Da una lotta tuita e meta/meccanici (che al congresso e e con zlom I VI 81· avora I operai e con mi ecc,; e e cc que- scaricato tutto ne msu IClen Ive· , d Il I f - 1- t' f tt - ' -f' t' d t' -I I d ff d Il CG'L d I delle famiglie diretta a bloccare la produzione della colla, non sono I piccoli ripetute chiedono la t. esta di Scalia) applaudl'- e e e oro amlg le », con una ver- s I a 01'1 Uni lcan I e ermmano I o i a rancamento e a 1 a

t -, ab' tt- , ' 'II' t' od d' def-' I ' I "h' t PCI'" l' tt I tto artigiani ad essere danneggiati, ma i 'padroni più grossi come Roberto Flore, vano In 'pìedl" grl-dando .. u-nl'-ta', u-nl'- enza I CUI le , IVI sono que I no I: m o I Imre e smgo e rlc les e , na ripetuto a acco a « ,pa -1) , I taz' -f" d l' , nd' , t' I 'f' I h d h b- nd proprietario della Mediterranea. Così come lo sciopero delle poste, sospeso tà! ., sul palco Scalla e l' SUOI' uoml'- riva u Ione e pari Icazlone eg I rive Icatlve, con par ICO are rl erl- socia e n, a etto c e Isogna a a·

- f -I- - f tutt I t l '' I - 1- Il f' ad -t' dalla CG/L, dopo 23 giorni di lotta compatta della massa dei lavoratori poste-nl 'ammiccavano e batteva'no le ma- assegni ,aRli larl ra e e ca ego- mento ag I aspetti sa aria I, a e qua- re piano, non Issare sc enze mi l-, 2) -fi' 'l' II- -, It- l'f' h " t tta' - , h . 'l' 'h Il'' legrafonici, non danneggiava tanto i pensionati, quanto i padroni di stablli-n, i soddisfatti,' facendo plateal,' gestI" rle; Uni cazlone al , Ive I PJU a I I IC e e al ra menti normativi ),; c e, raggiungere prima Uni ... a ' m-

de, l' del nt d- ti' 1) . - I ' - d Il ' I fed " menti, grandi fabbriche, i grossi commercianti ed altri sfruttatori degli da .. okl!Y" in direzione dei loro se. I va ori pu o l con ngenza; cc m primo uogo CI proponi a- terno e e smgo e con erazlonl_ gUlici In sala. 3) rivalutazione delle pensioni e ag- mo di realizzare forme di garanzia Ha dato il contentino a sinistra di- operai.

PER I SULL

• Ho. Il d' - d' I d I l' '1 tutt d h - , l' d' f bb - d Per quanto riguarda i piccoli artigiani, loro possono sempre continuare Un bel discorSe) da segretarl'o co,," ganclamen.,.. a a lnamlca el sa a- e sa arlO mensi e e, sopra o an- cen o c e I conslg I I a rlca evo- I b b - 4) t d Il''neI "d- d' I " ,- I - t- h f- la produzione senza danno a cuno, asta cam iare tipo di col/a. , ., La s federale, . I·nsomma, dove pero', acca n- rl; aumen o e I enmta I ISOC- nua e, specie nel settori caratterizza- no mantenere e caratterls IC e In

, 5) d t ' d i I - • d' b'l- , d' ., di ( " , f Volevo poi rivolgermi alle' famiglie di questi giovani operai che oggi si I to alla fotografia dI' quello che e' la cupazlone; , e ass_lone e sa ari ti a msta I Ita I organizzazione e qui avute (C non assummo Cloe un- CO O ~ .. b . dd' ad - Il' ' I I ' . t et trovano ' immobilizzati in un letto a/la mercè di grandi dottori e primari che CIS, L, .Ia, sua natur.a socl'ale e po' ll'tl'ca, plU aSSI, re ItO n esempio ne agrlco tura, zione consu tlva e non siano cos r - , d I struHu , Il'ed'I' . , - - ta' l'' 'f - tt I t- non possono f) ,non vogliono are a versione reale della causa della paralisi. la ,su.a' ldeologl·a, le sue contradd,'zl'on,' ne IIZla e nel servizI s glona I: ti a mani estarsl a raverso a cos 1- " pubbl."( - b" ., eh ' d "d"' - -, - Desidero soiftattutto dire che per ottenere quello che, giustamente un

non 'e' mancata, ed era la parte PI"/ Che co 'sa spetta al s .-Inda- un o lettlvo Cloe sacrosanto, e e tuzione i organismi Irettivi plU rl- b" ' I d f- bb -L d' I d Il I nd 'h' padre chiama diritto, r!,?gna esiger o in massa. Ouan o mai in una a rica m, mal importante. , la defl'n,'z,'one di' un pro. stato e ' e a centro e e otte non stretti n), aggiunge o pOI c e I con- I d d

cato I d I- , , d 1- Id' d Il fabbr'ch c} hanno dato , un aumento per vo ontà el pa rone, perché questo ha , visto gramma" di una Il'nea, di' un ruolo, di' so o eg I operai precari ma eg I sig i evono uscire a e I e , bb f d d ' . , f' "( nd d . - . -- il merito dell operaio? E ene, appro itto I questa lettera per enunciare quel ruolò che l'economia nazionale. Nel capitolo 5, intitolato «Gli stru- sth7edssl opel,ral ISSI qua o a es, « per incontra,rsl In manieradPl1u ?"ndga• che a Ponticelli, dove abito, fin dal 1968 è stato chiesto /'intervento del co--''l'oe' " padronI' e la loro rappresentan ment'l d"lrett'l dell'az'lone s'lndacale )'" c I ono assunzione in pianta sta- nica con le a tre strutture e SI a- , .' Ù b I d I Il - mune per il prelevamento dell immondizia che si accumula lungo le strade, Z8 poll~/ca, 1'1 governo di' centro-sl'n/'- StOrti' arri-va al centro di' tutta la que- i e ei contrattisti a termine), non- cato, quelle vertica i e que e orlzzon- f b d { h' d ' b ' 'd I ed I l' d' -, del rione: poche settimane a ci sono stati en quatttò casi i epatite vira-stra, chl'edono al' sl'ndacatl' l'n que- stl'one', la lotta opera'la, c e el raccrantl, eg i i i ecc, Ma tali n nei consig I I zona concepiti I 'f ' ? N' l' d" f' I "

h nd e e cosa si e atto. lente, se non una semp Ice 18m eZlone ungo c: una:" sta fase. anc e qui, a parte l'indeterminatez- come struttura strettamente si ac&-

PESC CIATe

Un breve paragrafo iniziale spiega d I od d l' d- - strada del rione. Come vedete, tutte le autorità se ne fot-tono della salute Ed e, l'n de~/'nl'tl'va questo "elemen- h I ed za e m o i enunciare obiettivo, le « e non una nuova occasione I rl~ , " Cl

TI C e te e più reèenti intuizioni ini-, l' b "d f d d Il f dei nostri bambini, loro vogliono solo che noi paghiamo fe tasse,) contri-to decl'sl'VO' del congresso, che decre- d I nd I rimane am igultà i on o: cioè i produrre spurie e incontro ate orme f I d d ' ' ,J ziative e movimento si aca e, spe- 'l' , h" d - - buti, i loro diritti li anno va ere man an oci a casa la .. giustizià ,.; ,:çome ui-terà la vl'ttorl'a di' Storti', l'n quanto CI 'e sul p'lano contrattuale » hanno nn. unadlm

llP IClta ri,c lestandi compressi IO- di alleanza n: cioè un momento IStl- f I f ,..- ' , , I do ' - - ad cono loro; possono are g i s ratti, i sequestri, le ingiunzioni e se necessa- • ~

garante [e di' questo ha dato ampl'e sto l'I problema della cc quall-ta' della ",e l' e el

proprledrlvfebblC8Zloni fsa a- tuziona e ve si cominCia attua- d h h l - I ed 'I IJ Il rio ci man ano in carcere, Ci c iamano estremisti perc é esigiamo i nostri assicura7.ionl·) del controllo confede vl'ta », ,r Cio' mi' sembra percepl'bl'le rta I dag Il operai i a rica cc a avo- re a m iazione e I contro o su e _ . , , ' 'l' diritti lottando con gli scioperi, i cortei di donne e bambini, il. blocco della rale sulle categorie Industriali più vi- sopratutto nel fatto che la contratta- re n eg I strati precart; istanze « corporative» e cc settorla l'' fabbrica, E loro? Loro si prendono i loro «diritti .. con l'appoggiO della fC giu-vaci, per quanto possano dare batta- zione, in tutti i settori, ha spo"'tato 2) la «politica sull'orario di I avo- della base operaia, stizia ", Perciò, care famiglie, tutte, lottiamo uniti per la no ,stra causa, non " V I S I ' " ro C'" l'' , Storti ha concluso con un invito g fa ca ia e i suoi (cc Baciamo le ma- il centro della sua attenzione dalle ri. n. loe cc piena app IcaZlone, m isoliamoci, non facciamo il gioco del padrone che vuole v8derci isolati per scuola]O . d te ,. d' 'ff tt' - d-l'II' all'unità interna alla CISL: e del re- I FII, on Vituìzo .. lo ha salutato oggi vendicazioni puramente monetizzan- rmml , I orari e e IVI, el Ive I corromperci, per truffarei con le sue ipocrite promesse, matmantenute e sem- della so

f d I I che mano "t' sto tutta la sua relazione è stata un ., un é e e a suo Ingresso), ti a obiettivi che investono l'organiz- a mano vengono acquisi I pre dette; ricordatevi che con fa lotta po' tremo dare un avvenire migliore vendetté sul piano contrattuale da par rifiuto di dare battaglia all'opposizio-

Contro i I cc patto sociale •

Storti ha affrontato il problema del patto sociale in questi termini: «Si è parlato, anche pubblicamente, di in­tesa tra capitalismo avanzato e clas­se operaia, anche questa avanzata, Se ne è parlato come un mezzo nuo­vo' e spregiudicato per superare l'at­tuale crisi economica, per rimettere in moto il meccanismo dello sviluppo, per combattere ogni forma di rendita parassitaria ». E Storti, dopo aver af­fermato che "non esiste nessun gruppo di potere, tranne il sindacato. che oggi possa parlare a nome di tut­ti i lavoratori» non ha difficoltà a po­lemizzare con l'estremismo di Amen­dola, peraltro sfondando una porta che era già stata aperta da Carniti, e nella quale la CGII:. si era già infilata rettificando il tiro rispetto al primiti­vo o~tranzismo amendoHàno di lama. .. Non siamo disposti a svendere il pa­tr.imòriio politico e di lotta che il sin­dacato ha costruito nel corso di que­sti aMi e non siamo disposti a veni­r~ meno alla fiducia che la classe la­voratrice ci riconosce ~ ha detto Storti, ed era semplicemente la con­statazione che di fronte a quello che bolle nelle fabbriche e tra le file pro-

zazione e la qualità del lavoro n, (Va- te e dall'alt l't'~ d ulnl~ ,- ne interna, come volevano le catego- ai nostri figli, che il padrone non ha paura , di un solo proletar;o> ma di una senza v le la pena di' notare, tra parentesI',' ra una po I Ica e orario mass 'ntera gnante

arti 'colata l' t -t'I -, rie industriali, lin tentativo di media- a I . che anche al cong' resso DC si sotto- su plano erri orta e, e Cloe Saluti a pugno chiuso. no per I l , t d' t . Il ,. zione fatto su un asse sostanzialmen-lineava con enfasi che in questa gran- aumen o el urm ne e regioni me- rano ad

de crisi, per ,l'appunto di identità, ridionali, che consente la piena uti- te moderato, a lei pa quello che conta non sono poi tanto Iizzazione degli impianti e contempo- non si " gli « affari " quanto la C( qualità della raneamente « stimola l'incremento Mani-ago _ RECLUTA IN ·CASERMA che per vita )': è veramente comico vedere degli organici anche a breve scade n- PALEMO massimI con quanta passione questi grandi di- za n, si vi O li voratori di potere e di ricchezza esal- Poi, regolamentazione delle ferie Giovedì 21, ore 10, in piazzet- CON MOGLIE E FIGLI Ve tana l'idealismo qualitativo con cui i e delle festività secondo il ~c positivo ta Speciale 9, riunione regionale proletari dovrebbero riempire il loro punto di partenza" costituito dal pro- dei delegati al conveg(lo scuola. stomaco in tempi di magra come que- getto di legge, quello famigerato di sti)o Coppo;

Tornando a Storti, sotto i giri di pa- 3) una contrattazione articolata role non si può dire che non abbia che ha la funzione specifica di « con­parlato chiaro, su come concepisce trollo e modifica dell'organizzazione la spinta operaia alla cc monetizzazio- del lavoro ", che quindi « respinge in ne n cioè alla lotta per il salario, maniera sistematica soluzioni mone­il rapporto tra questa e la spinta ge- tizzanti, per incidere direttamente sul nerale proletaria alla lotta, la piena rapporto uomo-lavoro n e 'Che « deve utilizzazione degli impianti, la rego- ricevere, supporti e indirizzi di ordine lamentazione dello sciopero, e infine generale' dal complesso delle struttu­il controllo burocratico sulle istanze re sindacali, confederazioni compre­sindacali. Vediamo C4)n ordine_

« La politica rivendicativa, sia quel­la salariale che quella normativa, si propone obiettivi coerenti anche con le scelte ,di carattere generale e ri­sulterà p~ù o, meno sòstenuta a se, conda che' queste riceveranno mag­giore o minore realiziazione -.

Ad esempio, continua Storti, cc se

se n; 4) la cc politica delle ristruttura­

zioni » 'delle quali il sindacato rifiuta la logica «puramente aziendalistica» a favore di una logica di politica ecOno­mica generale, così che « al maggio­re potenziamento degli impianti esi­stenti e presumibilmente alla conse­guente riduzione di occupazione, cor-

TARANTO

Giovedl 21 giugno, all.e ore 10, in via Giusti, coordinamento dei responsabili di sede di Pu­glia e Basilicata. O.d,g. : 1) rela­zione sull 'ultimo comitato na­Zionale; 2) lotte dei braccianti: 3) nostra organizzazione nei paesi: 4) la commissione ope­raia regionale; 5) le scuole qua­dI'i provinciali.

MILANO

Mercoledì 20 giugno, alle ore 20, in via De Cristoforis, assem­blea 'generale di tutti i militanti del settore scuola in prepara­zione del <:onvegno nazionale.

UDINE, 19 giugno Antonio Occhipinti è un proletario

della provincia di Savona. Ieri si è presentato alla sua caserma a Mania­go con la moglie e i due figli, uno di 3 e l'altro di 19 mesi. La sua famiglia, con la sua partenza per il militare non può proprio tirare avanti. Imme­diatamente le gerarchie militari della caserma hanno fatto presente il caso al comando della divisione Ariete a Pordenone . La consegna che ne è ar­rivata è stata quella di usare ogni mezzo per impedire all'episodio di uscire dalla caserma e di essere reso noto all 'opinione pubblica. Moglie e figli della recluta Occhipinti sono sta­ti alloggiati provvisoriamente in una pensione a Maniago, Chiaramente è solo un modo per soffocare ogni rea­zione all'episodio, di aspettare che

tutto si quieti per usare la maniera forte. Questo perché episodi come questo, come quelli avvenuti nei CAR della Campania mettol)o ,sotto accusa i criteri classisti attraverso cui si im­pone il servizio di leva. I figli di -pa­pà, coloro che sono intestatari di imo prese economiche sono autorizzati più o meno legalmente a non rispon­dere quando la patria chiama.

Chi deve rispondere sempre sonO dunque i proletari, chi vive del prO' prio lavoro. La mobilitazione per la rl'

,duzione del servizio di leva, diventa sempre più necessaria'mente lotta per l'abolizione della leva per I prolet~ ri con la famiglia a carico. E' un obiet­tivo di cui non devono farsr carico ,O' lo i proletari in divisa ma tutti I la­voratori, gli studenti, i giovani delle zone proletàrle.

Cora qu, respinti Volta, In rimandai st'ultim~ proprio J che spil1 la dittat Vado via chiedan< gli insel proletari li, che" figli dei lo devoi Si più U/

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!() giugno 197'3 Mercoledì 2() giugno 1973 lOTTA CONTINUA - 3 -I

ROVERETO (Trento) - ASSEMBLEA DEtlA CGIL-SCUOlA

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'I TRENTO, 19 giugno formale SUI Questo è il documento approvato

. all'unanimità all'assemblea del 15 giu­

ciatura -significa poi maggiori co­sti per i lavoratori, per l'istruzione dei loro figli, in una scuola che impone loro contro la Costituzione di soste­nere le spese dei libri di testo, circa di 30 mila lire per alunno. Bocciatura significa che molti figli di lavoratori, pensionati e disoccupati, non giunge­ranno a quel livello della licenza me­dia sotto il quale c'è la più completa dequalificazione sul mercato del !avo­ro. E' opportuno esaminare anche al­cuni casi e dati più specifici sulla se­lezione avvenuta quest'anno nelle scuole medie di Rovereto.

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sino in quella invece per la ificativ.o che a ccanici non sia t>la. la sinistra t uori gioco in e quando si è parlare di foro :on la richiesta onslgli di zona. muto anche da tirato le aree· CGIl. . damentale del Itto proprie le e Introduttlva, ) .. 'corporatlvl· lotte aziendali

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gno 1973 della CGI,L scuola di Ro­vereto, che affronta il problema delle bocciature nella scuola media.

« Anche alla fine di quest'anno sco· lastico si ripropone in modo grave il fenomeno della selezione nella scuola media. Risulta chiara che que· sta scuola benché sia scuola d'obbli· go, di massa, non ha perso il suo ca­rattere selettivo, di classe, discrimi­natorio allcora una volta nei confron­ti dei figli dei lavoratori, degli operai, dei contadini, dei disoccupati. Si trat- ­ta di una scuola che riflette senza mediazioni il carattere classista del­la società che colpisce chi è già di­scriminato per le condizioni socio­economi·che del suo ambiente di pro­venienza. 'Esaminiamo i dati comples· sivi di quest'anno nelle scuole me­die di Rovereto. In prima media su 1'00 ragazzi: 13 ri mandati e 10 boc­ciati: in seconda media su 30 ragaz­zi, 13 rimandati' e 9 bocciati. In tota· le dunque in questa scuola che non dovrebbe bocciare, su 141'6 alunni, 313 sono stati bocciati e rimandati. Ben pochi passi in avanti sono stat i fatti verso una scuola non selettiva, se si confrontano questi dati con quelli del '6'1-''6'2. Allora su cento ra· gazzl In prima media 12 sono stati bocciati e questo benché in questi 10 anni molti insegnanti si siano riempita la bocca con discorsi sulla nuova pedagogia . Molti degli inse·

La scuola Negrelli, che con il presi­de Colelli, è stata anche negli anni scorsi la scuola più «seria» perché più selettiva , ha mantenuto anche questo anno il suo primato: in prima media su cento alunni 23 rimandati e 13 bocciati. In seconda media su cento alunni 23 rimandati, 13 bocciati. An­cora una volta alla Negrelli si presen· ta il problema delle non ammissioni agli esami di terza media, 7 alunni sono stati esclusi dal diritto di soste· nere gli esami di licenza. Evidente· mente i loro insegnanti hanno riscon­trato in loro un'insufficienza notevol· mente grave dello sviluppo della per­sonalità e di formazione. Solo per queste motivazioni la legge prevede la non ammissione. Ma al di là dei 7 non ammessi già si prevede che più alto ancora sarà il numero degli alun­ni a cui sarà rifiutato il titolo di li-

cenza media. Ci sono alunni ammes­si con 5, 6, 7, insufficienze su 8 ma­terie. Ricordiamo che già l'anno scor­so gli insegnanti della scuola Negrel­I i erano stati oggetto di duri attac­chi riguardo alla loro gestione della scuola, da parte dei genitori sfessi. Un gruppo di genitori aveva preso pubblicamente posizione e aveva pre-

sentato ricorso al Ministero della pubblica istruzione contro l'operato del preside e degli insegnanti. di e dai notabili DC.

Noi pensiamo che attorno a que­sti temi e a questi problemi si debba sviluppare la più ampia volontà di lot­ta di forze politiche e sindacali del movimento operaio ".

I veri -responsabili, del furto dei registri al liceo 'Battaglini hanno con­fessato, ma i compagni restano in galera

gnanti che anche quest'anno hanno TARANTO bocciato e rimandato, durante i corsi -abilitanti sperimentali e speciali han­no sostenuto il ri,fiuto della selezio-

I ne per motivi pedagogici e hanno lat· I tato per la «loro" promozione ga· I nmtita.

Non è tanto in nome di una pedago­gia nuova che noi rifiutavamo la se­lezione, ma partendo da un discorso generale sulla società capitalistica che vede nella scuola che boccia e

Una mont8tura premeditata e sostenuta dalla magistratura - I compagni Lovallo e Sa­poretti devono essere liberati

s'el~i9~a~ i 'poveri, -uno ~ degli strumen-"\ TA,RAlNTO,- 19 . giugno ti prrnclpall della conservazione della divisione di classe. E' indispensabi- I compagni Rosario 'Lovallo e Mario le ribadire ancora una volta che la Saporetti avanguardie del movimento Costituzione, articolo 34, prevede 8 degli studenti a Taranto e militanti di anni di istruzione obbligator~a e gra. Lotta Continua, sono ancora in car­tuita e dunque '8 classi diverse, non cere. ILe accuse di aver partecipato ripetute due o tre volte. Una boc. agli attentati al liceo Hattaglini dove

PER Il CONVEGNO SULLA SCUOLA

La seconda puntata dell'arti­colo c( Mercato del lavoro e strutture scolastiche ", sarà pubblicata sul giornale di doma­ni, mancando oggi lo spazio.

furono bruciati e rubati, per ben tre volte nel giro di un mese, registri e documenti, sono crollate completa-mente. Tal i accuse erano state for­mulate da uno studente, Colonna, au­tore materiale degli incendi e colto con le mani nel sacco ed erano sta­te subito prese per buone, da giudi­ci, polizia e stampa locale. Ora non solo sono crollate di fronte al fatto che i compagni hanno alibi indiscuti­bili, ma anche di fronte ad un altro fatto molto semplice : che i veri com-

PESCARA - LETTERA DEL PADRE DI UN RAGAZZO BOC­CIATO

Classi differenziali ... SI, ma per

i pro·fessori che bocciano Pescara, 19 giugno 1973

« Voi siete ragazzi di periferia perciò non potrete mai andare bene a scuola ". Con queste frase sconce e razziste, una professoressa d'italiano della scuola media inferiore Rossetti di Pescara, già preannunciava la sua vendetta verso .1 figli dei proletari. Una selezione spudorata, preordinata e senza ve/i, sarebbe il caso di fare i/ suo nome ma per che cosa? Un inse­gnante vale l'altro. Interpellata per telefono perché mai respingeva un alun­no per la seconda volta in italiano con 3 rispondeva: «Così i genitori impa­rano ad interessarsi dei ragazzi anche durante l'anno scolastico" come se a lei pagassimo lo stipendio solo per dare dei 3. E' chiaro che il problema non si risolve rieducando questo e quell'insegnante ma è altrettanto chiaro che per una città che vanta un prOVVeditore agli studi socialista, è questo il massimo che può dare il riformismo: selezione di classe, insegnanti repres­si vi o bambini dementi?

Vediamo alcuni dati: su 9 classi 209 alunni, 5 respinti, percentuale 2,39 per cento; su 9 classi 189 alunni, 80 respinti percentuale 31,74 per cento. An­cora qualche dato parziale: IIB, 24 alunni, 12 respinto 50% ; 18 22 alunni, 9 respinti 40,9%; IF 19 alunni, 6 rt:;spinti 31,7% di cui 4 respinti per la seconda V?lta. In questo caso non occorre commento: delinquenza pura. Un ragazzo n~andato l'anno scorso in due materie quest'anno si è visto respinto. Que­st ultimo episodio è stato raccontato da un funzionario della stessa scuola Proprio per evidenziare le aberrazioni e il sadismo. Per meglio capire l'aria che spira in questa scuola, basta il giudiZiO di un bidello" col fascismo c'era la dittatura oggi è peggio". 1/ funzionario di prima: «o va via il preSide o Vado via io ". Ma un consiglio più utile sarebbe che i proletari della ZOnD. chiedano delle classi differenziali perché vi siano spediti il preside e tutti gli insegnanti, solo cosi potranno sperare in una scuola migliore. Inoltre i P~oletari debbono finirla di pensare con fatalismo che la colpa è dei ragaz-2!, che non studiano e che i bocciati ci sono sempre stati. Questo è falso. I figli dei borghesi non sono quasi mai bocciati, i figli dei proletari si, pertan­to devono considerare queste bocciature come una vendetta verso le clas· Si più umili, affinché non si facciano troppe illusioni per il futuro, perché an­che i loro figli saranno dei proletari senza titoli di studio, buoni solo per le ~atene di montaggio, già programmate dai padroni anche per il sud. Ma nOli atevi troppe illusioni. La vostra sco~fitta viene programmata non già in una

ilbu1a di scuola o in un ufficio progetti, ma tra un salto di scocca e un'assem -lea di reparto di fabbrica . Cosi sia .

IL PADRE DI UN RAGAZZO BOCCIATO

plìcf ~delro studente Colonna, ~pare spinti dai genitori si sono presentati spontaneamente in trrbunale e hanno confessato. Uno di loro ha confessa­to di aver fatto da palo durante gli attentati, di aver comprato la ben­zina e ha escluso nel modo più asso­luto che i compagni abbiano avuto parte alcuna nella faccenda. ,Altri due hanno confessato di aver aiutato il ·Colonna a nascondere i registri e a prova di ciò hanno portato i registri stessi che stavano nascosti dietro la cattedrale. Non solo, hanno confes­sato di essersi presentati una sera in casa del Colonna, coi registri sot­to il braccio e di essersi presentati al padre del Colonna stesso coi nomi di -Lovallo e Saporetti , naturalmente su consiglio del Colonna figlio e que­sto dimostra che la montatura con­tro i compagni era premeditata da tempo.

Malgrado tutto questo, i compagni restano dentro ed è quasi certo che verranno rinviati a giudizio per furto sottrazione di atti pubblici etc., reati

NAPOLI - All'ORIENTALE

éhe preveaono -anni e ' an~nr CIi - ga· lera!

to stesso sostituto procuratore, che ha condotto finora le indagini si era convinto dell'innocenza dei com­pagni, ma è poi intervenuto il procu­ratore generale Raffaelli che forte di ben al~re convinzioni (il figlio è di Avanguardia Nazionale) sta imponen­do il rinvio a- giudizio. Sempre riguar· do ai giudici è indicativo che i com· plici se ne sono venuti in tribuna· le, hanno confessato, hanno conse~ gnato i registri e se ne sono andati tranquillamente senza che nessuno pensasse di arrestarli. E questo men­tre i compagni restano in cella di isolamento da più di 15 giorni. Per concludere: due cose sono venute alla luce chiaramente, che tutta la vi­cenda aveva il fine programmato di arrivare atl'incriminazione dei com· pagni e che quindi dietro a Colonna ci deve stare qualcuno che aveva interesse a farlo, e che la magistra­tura sta dando pieno avallo a tale montatura e che ha tutta l'intenzione di tenere i compagni in galera.

Continua contro il

la lotta caro - mensa

NAPOLI, 19 giugno Gli studenti dell'Orientale sono di

nuovo in lotta contro l'aumento del prezzo della mensa da 250 a 400 lire a pasto. Già ad ottobre la lotta, con carattere di massa e molto de.cisa, aveva imposto che questo aumento non passasse.

L'autogestione durante la lotta da parte degli studenti e l'apertura della mensa ai proletari del quartiere, ave­va costretto l'opera universitar ia a tornare sui suoi passi. La decisione di Scalfaro di aumentare il prezzo rispondeva alla volontà di colpire gli studenti ancht;! dal punto di vista eco­nomico oltre che politico: allora, so­lo l'Orientale riuscì ad opporsi con forza al provvedimento e a vincere. Ma proprio per questo. era anche chiaro che prima o poi l'opera univer­sitaria sarebbe ripartita all'attacco. E infatti un nuovo ordine governativo dell'ormai agonizzante Andreotti. ha i mposto questo secondo tentativo di aumento. mentre Galluppi, commis­sario dell'opera universitaria. sedi· cente uomo di sinistra, ha fatto di tutto per bloccare la lotta sul nasce· re, cercando di convincere gli stu· denti che erano isolati e che non

potevano reggere. Ma l'appoggio e l'adesione che i proletari offrono al­la lotta, se da un lato dimostra la necessità di affrontare anche nei quartieri i bisogni proletari, dall'al­tro è una verifica della crescente chiarezza che si sta facendo a Napoli sul problema dei prezzi e del caro­vita.

« Gli studenti dell'istituto universi­ìario orientale sono in agitazione da 16 giorni contro l'aumento del 60 per cento del prezzo del pasto alla men­sa. L'aumento è stato deciso con un decreto del commissario dell'opera universitaria, che si è fatto docile strumento della politica inflazionisti· ca in atto. In risposta. gli studenti fin dal primo giorno hanno occupato la mensa e l'autogestiscono, distribuen· do i I pasto al prezzo normale, non maggiorato. Per allargare ulteriormen­te la lotta e piegare le posizioni di rifiuto e di chiusura del commissario, nei confronti della mobilitazione mol­to ampia e decisa degli studenti . è stato deciso uno sciopero della fa­me che avrà inizio il 19 giugno e che continu.erà a tempo indeterminato fi­no al ritiro del decreto di aumen· to ... ".

I PRIMI ACCORDI Il presidente USA dona al suo collega '- appassionato di automobili - una Lincoln Continental berlina', e un fucile da caccia

Prosegue in un clima di estrema cordialità l'incontro fra Nixon e Brez­nev: in un banchetto offerto dal pre­sidente americano in suo onore, e al quale hanno partecipato 125 perso· ne, il segretario generale del PCUS ha dichiarato fra le altre cose che 'il riavvicinamento con gli 'Stati Uniti è alla base della politica estera del· l'Unione Sovietica. Con evidente rife· rimento alle opposizioni interne -sia in USA che in U'RSS - alla poli­tica di collaborazione fra i due stati. Breznev ha af·fermato anche che il numero dei sostenitori della politica sua e di Nixon è destinato sicuramen­te ad aumentare via via che se ne potranno vedere gli effetti benefici. E' per questo che ha chiesto che tale politica sia portata avanti « con tena­cia e rapidità" e « su un piano suffi­cientemente ampio e a lungo termi, ne ".

Alle 11,30 locali - con il ritardo di un'ora rispetto al previsto - si è svolta la cerimonia della firma degli accordi di cooperazione: primi di una lunga serie, dovrebber'o riguardare lo studio dei fondi marini, gli scambi culturali, i trasporti, in particolare aerei. In attesa che la sua politica di collaborazione proceda nel modo de­siderato, il segretario del PCUS ha ottenuto intanto alcune piccole sod­àisfazioni: appassionato di automobi­li - di cui è un raffinato collezioni· sta - Breznev ha ricevuto in regalo dal suo collega una nuovissima Un­coln Continental berlina, di colore blu scuro. E' la seconda auto che riceve dal presidente americano: l'anno

scorso quando ci fu l'incontro di Mo· sca, Nixon si portò appresso dagli Stati Uniti una prestigiosa Cadillac.

Ma la generosità di Nixon non si ferma qui: Breznev ha ricevuto anche un fucile da caccia « 'Petersen» con le sue iniziali in oro incise sul calcio assieme ad un'aquila - simbolo de­gli Stati Uniti - e ad un orso (che rappresenta IURSS): un pensiero ve· ramente gentile e che simboleggia in modo esemplare la politica di colla­borazione fra le due superpotenze, impegnate a puntare le loro armi con· tro i movimenti rivoluzionari di tut_o to il mondo.

WATERGATE: silenzio, fino alla partenza di Breznev WASHINGTON, 19 giugno

Con sei voti favorevoli e uno con­trario la commissione senatoriale di inchiesta sul «caso Watergate» ha deciso oggi di rimandare di una set­timana le sue udienze pubbliche, che avrebbero dovuto essere riprese oggi con una deposiZione dell'ex consulen­te della Casa Bianca John Dean.

La decisione è stata presa in rela­zione alla visita di Breznev, . che ap· punto fra una settimana lascerà gli Stati Uniti.

POCO PRIMA DI ASSISTERE A UNA PARATA MILITARE

Il fantoccio Thieu dichiara: l'unica vitto,ria è quella militare Bomba a Phnom Penh contro l'ambasciata USA

in un nuovo discorso guerrafondaio, il dittatore sudvietnamita Van Thieu, dopo aver ripetuto le ormai palesi ca­lunnie sulla mancanza di volontà di pace da parte dei « comunisti", ha affermato che « i I Vietnam del Sud deve essere forte, deve mantenere la sua potenza militare" . «Soltanto la determinazione a vincere delle for­ze armate - ha aggiunto - può fer· mare l'invasione comunista, può ga­rantire un pace duratura, può costrin­gere i comunisti a rispettare gli ac­cordi che hanno firmato ". Subito do­po il discorso il fantoccio di Saigon ha assistito ad una parata militare, la più imponente mai svolta per le vie della capitale sudvietnamita: con questa dimostrazione di forza il dit-

ARGENTINA

tatore ha così manifestato ancora una volta la sua ferma volontà di conti­nuare la guerra.

Dietro di lui gli Stat.i Uniti - senta il cui appoggio politico e militare il regime di Saigon crollerebbe imme­diatamente - dimostrano di voler continuare il loro doppio gioco, fa· cendo apparire il loro fantoccio co­me un irriducibile ribelle alla «vo­lontà di pace» americana.

Nella capitale cambogiana intanto, dove nella tarda serata di i~ri è giun­to il convoglio fluviale proveniente dal Vietnam del Sud - grazie all'« àp­poggio» dell'aviazione americana -, una bomba è stata lanciata oggi con­tro l'ambasciata USA, ferendo nove persone.

Il GRP: la vittoria del popolo· argentino il popolo

. . di gioia rIempIe

vietnamita Giunto a Buenos Aires l'ambasciatore cubano - «SmenU­te» a Madrid le voci su un disaccordo fra Peron e Campora BUENOS AIRES, 19 giugno

Nel corso di una conferenza stam­pa il compagno Le Manh Hung, del comitato sudvietnamita di solidarietà con i popoli latino-americani , ha di· . chiarato ieri che « la vittoria del po­polo argentino alle ultime elezioni, riempie di gioia il Vietnam del Sud ed il governo rivoluzionario ".

Dal canto suo il governo argen'tino ha annunciato di voler stabilire rela. zioni diplomatiche éon il Governo ri­voluzionario provvisorio del Vietnam del Sud, con la Repubblica democrati· ca del Vietnam e con la Corea del Nord.

Contemporaneamente alle dichiara­zioni dell'inviato del GRP, l'ambascia­tore cubano a Buenos Aires - il go­verno di Campora ha ristabilito re­centemente relazioni diplomatiche con l'Avana - ha annunciato che scopo principale del suo lavoro sarà quello « di lavorare per l'amicizia dei due popoli e dei due governi ".

Da Madrid intanto sono state smen­tite ufficialmente le voci di un disac­cordo fra Pe-ron - ospite di Franco durante l'esilio - e il suo « pupillo» Hector Campora, l'attuale neopresi­dente: un portavoce del governo ar­gentino ha definito le voci « scioc-

I chezze di basso conio », ma ha co­munque tenuto a precisare che men­tre « l'attività di governo compete a

Campora, la gestione del potere sarà di Peron ", "capo indiscutibile e in­discusso della lotta del potere, cioè della liberazione nazionale ".

IRAN: al tri tre rivoluzionari assassina ti TEHERAN , 19 giugno

Proseguono senza sosta i CriminI polizieschi in Iran: tre rivo'luzionari appartenenti a un'" orglmizzazione sovversiva di sinistra e filo-palestine­se" sono stati uccisi nel corso di una sparatoria in un quartiere perife­rico della capitale. Secondo la versio­ne ufficiale - riportata dal quotidia­no iraniano « Ayandegan " - la poti­zia ha a-perto il fuoco dopo aver fatto irruzione in un laboratorio per la fab­bricazione di ordigni esplosivi: nel .lo­cale sono state trovate 700 bombe a mano di fabbricazione sovietica o ci· nese e una quantità ingente di mate­riali esplosivi e materie prime ne­cessarie alla loro fabbricazione.

Dieci compagni sono stati arre'sta­ti, mentre altri tre sono riusciti a fuggire.

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4 - LOTTA CONTINUA

CONGRESSO CISL - CON SARTORI, ARRIVA LA VECCHIA VOCE DEL PADRONE ANCHE A CAGLIARI P'ROTESTA Lo "scontro fra destra e centro~' c'è:

mancano la vita, la coscienza, DEI DETENUTI CAGLIARI, 19 giugno

i bisogni dei proletari Con una mezza giornata abbondan­

te di ritardo sul programma dei lavo­ri prefissato, il congresso nazionale della CISL ha dato avvio, questa mat­tina, al dibattito sulla relazione del segretario generale.

Gli ultras di Scal ia sono venuti al­lo scoperto con una serie di inter­venti fortemente polemici in cui lo imputato numero uno risultava sem­pre la FIM, non senza sottolineare ri­petutamerite le responsabilità di Stor­ti che si servirebbe della FIM per rea­lizzare i suoi « equilibrismi ,) di po­tere.

L'intervento di Sartori, segretario nazionale della FISBA (braccianti) è stato certamente il più seguito, quel­lo che ha suscitato le più aspre pole­miche tra i congressisti, che nei mo­menti più accesi sono andati al di là . dei fischi e degli applausi quasi al punto di arrivare allo scontro diretto. Del resto Sartori, considerato giusta­mente il più destro dei destri. non ha certo evitato gli spunti polemici ri­cercando con · grossolane battuté lo applauso della sua vandea sanfedista.

Il dibattito congressuale ha due punti di riferimento: da un lato i me­talmeccanici della RFM il cui orienta­mento sembra quello di fare anche grosse concessioni sul ter'reno dei contenuti pur di arrivare al silura­mento di Vito Scalia da segretario ag­giunto e alla sua sostituzione con Macario, sposando quindi l'equivoci­tà e i I trasformismo del segretario generale Storti; e dalla banda oppo­sta Sartori e i « rappresentanti» dei braccianti che vogliono che la linea dei metalmeccanici sia sconfessata.

Sartori che ha cominciato a parla­re tra i fischi e gli applausi contrap­posti dei del€'gati, ha esordito affer­mando che « ci sono nella CISL dif­ferenze profonde che non consento­no un artificioso unanimismo; diffe­renze profonde che ci sono e ci sono state ; Storti ha ignorato questo dis­senso l). « In questi tre anni - secon­do stqrti - tre sono stati i motivi di dissenso all'interno della CISL: l'in­terpretazione da dare alle tensioni scaturite dalla contestazione,t; gl i obiettivi e i metodi dell'azione del

sindacato, l'unità sindacale a breve termine ". «Oggi - ha continuato Sartori - il dissenso è minore ma restano quei gruppi che si sono col­locati fuori del sistema per i quali non vogliamo scomuniche ma ritenia­mo sterili gli atteggiamenti pseudo rivoluzionari ».

A questo punto l'attacco di Sarto­ri ai metalmeccanici si è fatto sfrena­to: se l'è presa con quelle « forme di lotta antiquate, tipiche del primiti­vo tradeunionismo, e dello spontanei­smo che alcuni gruppi coprono per darsi una collocazione a sinistra del­la sinistra... L'amico e concittadino Carniti che dà spazio a una concezio­ne del sindacato che si barcamena tra un sindacato di contestazione le­gato ai gruppi extraparlamentari e un sindacato ideologico legato a filo doppio ai partiti tradizionali. In que­sta linea l'autonomia del sindacato sarebbe risultata perdente: di qui il nascere di un'opposizione n.

Sartori ha quindi rivendicato « il passato glorioso della Ct9L n. Quindi ha detto praticamente no all'unità sindacale, indipendente dalle date, perché oggi vorrebbe dire « unità sin­dacale sulla linea dei metalmeccani­ci ». Con pari chiarezza ha respinto « una strategia fondata sull'esRansio­ne a macchia d'olio dei consigli di zona ».

Sartori ha complessivamente dato un saggio delle concezion i reaziona­rie e dell'ideologia corporativa (nel senso storico del termine; la came­ra delle corporazioni per intenderci) che ristagnano all'interno della CISL. Il filo conduttore è il richiamo alla tradizione della CISL-CIA degli anni "50, all'ideologia della « collaborazio­ne » contrapposta come visione stra­tegica alla lotta di classe; alla neces­sità del patto sociale con padroni e governi (la (Jolemica sul « patto so­ciale» è diventata puramente nomi­nalistica; quanto più negato con fra­si roboanti, tanto più è riaffermato ad ogni passo del discorso: « no al patto sociale, ma bisogna decidere assieme »; et prima bisogna risolvere la crisi economica, poi si parlerà di

MARGHERA: una camera a gas

Già nei mesi scorsi si erano veri­ficati gravissimi incidenti dovuti a fughe di gas dagli impianti · delle fab· briche di Porto Marghera. In parti­colare dal reparto TD1 del Nuovo Pe­trolchimico, fughe del gas letale fol­gene (usato anche nel Vietnam) ave­vano investito centinaia di operai che rimasero intossicati in modo grave. Il reparto era stato provvisoriamente chiuso, ma poi riaperto dopo le pres­sioni della Montedison, senza che vi fossero state apportate sostanziali modifiche. In questi giorni altri gravi incidenti si sono aggiunti alla già lun­ga lista. Venerdì al reparto OL2 del Nuovo Petrolchimico già tristemente noto per continue fughe di cloro (un operaio da due mesi è in ospedale per gravi alterazioni epatiche) un ope.

SARDEGNA Giovedì 21, alle ore 10, a Ori­

stano, nella sede del PDUP di via Sassari 29 (zona via Arista­na), coordinamento regionale di Lotta Continua.

PESARO Giovedì 21 giugno, alle ore

9,30, a Pescara, coordinamento regionale. Devono partecipare Vasto, Ortona, Atessa, Sulmona, Nereto, Giulianova, Penne, l'A­quila.

Direttore responsabile : Fulvio Grimaldi - Tipo-Uta ART-PRESS, Registrazione del tribunale di Roma n. 14442 del 13-3-1972. Abbonamenti: semestrale L. 6.000 annuale L. 12.000 Est ero : semestrale L. 7.500

annuale L. 15.000 da versare sul conto corren­te postale n. 1/ 63112 intesta­to a LOTTA CONTINUA, Via Dandolo, 10 - 00153 Roma.

raio è rimasto intossicato e si è co­sì scoperta la causa dei continui ma­leSseri accusati da molti operai: an­che questo reparto produce - per reazioni secondarie - vapori di fol· gene.

Nella notte di domenica altri due operai sempre del famigerato repar· to TD1, sono stati gravemente ustio­nati da una funga di vapori a 1300

misti a gas tossici, in seguito alla rot­tura di una manichetta dell'impianto: gli operai hanno riportato estese e profonde ustioni di 10 e 2" grado agli arti e alla faccia, fenomeni di necro­si alla cornea, stato di choc, intossi­cazione.

Quando sono stati ricoverati, gli operai erano gialli dalla testa ai piedi e interi brandelli di pelle e di carne sono rimasti attaccati ai vestiti men­tre venivano colpiti da conati di vo­mito. 'Come sempre, la direzione , e il Gazzettino (di Ferrari Aggradi) cerca­no di minimizzare, in realtà la situa· zione si fa sempre più grave, anche tenendo presente il pericolo costante e generale per tutti gli operai e la po­polazione di Marghera e di Mestre. Nella prima zona industriale fuorie­scono continuamente dalla DIMM polveri e vapori di soda, mentre fumi densi di gas nitrosi, escono dalla 01-PA ovest, e investono le fabbriche e i quartieri vicini. Nella seconda zona, al Petrolchimico e alla Chatillon, ci sono continue fughe di 802, cloro e folgene, mentre moltissimi sono gli operai della SIRMA colpiti da silicosi.

Un sistematico rilevamento sull'in­quinamento atmosferico iniziato solo da poche settimane ha dimostrato che ormai non solo le zone industria­li, ma anche le zone urbane di Mar­ghera e di Mestre, sono sistematica­mente inquinate con tassi superiori a quelli consentiti dalla stessa legge sull'c<inquinamento» - già molto per­missiva nei confronti dei padroni.

Gli incidenti continuano anche nei cantieri edili: sabato scorso un ope­raio è morto schiacciato tra una ben­na e un silos. A questo punto i sin-

linee rivendicative »; « la perdita d'au­torità dello stato deriva anche dal­l'assenza del sindacato nel momento giusto »l.

Il riferimento alla relazione di Stor- . ti è stato ambiguo : le sortite polemi­che si sono accompagnate ad apprez­zamenti positivi soprattutto sul punto decisivo dell'unità sindacale; il clie conferma il giudiZio che abbiamo da­to sull'impostazione data dal segre­tario generale al dibattito: sostan­ziale apertura alla destra interna che gli consenta di evitare uno scontro frontale, che lo vedrebbe alla coda di Carniti.

Sarà interessante vedere nei pros­simi giorni se la FIM incasserà il· colpo accettando di uscire ' dal con­gresso formalmente vincente ma im­prigionata in una linea moderata ri­sultante dalla mediazione di Storti.

Il secondo intervento significativo della mattinata è stato quello di Van­ni, segretario generale della UIL che ha portato il suo saluto al congresso della CISL.

L'intervento di Vanni è stato privo di sp>t.Jnti polemici, un discorso di cir­costanza. Ha sottolineato soprattutto la nota trovata della partecipazione del sindacato alla trattativa di gover­no, e quindi la necessità di « incon­tro tra la Federazione CGIL-CISL-UIL con i partiti di maggioranza e di op­posizione e con il presidente del con­siglio incaricato".

Più gravi le affermazioni sulla que­stione dei consigli di fabbrica, sulla « necessità di garantire la rappresen­tatività del movimento e non della maggioranza ... solo_' in questo modo potremo favorire una generale parte­cipazione dei lavoratori alle scelte del sindacato e neutralizzare ogni ten­tazione egemonica ".

In sostanza: o ci date la partecipa­zione paritetica nei consigli di fab­brica o scordatevi di promuovere a livello di unità sindacale i consigli di zona. E bravo Vanni!

L'ultimo intervento è stato quello di Romei, segretario provinciale del­la CISL di Milano che ha espresso il « suo pieno accordo )J con la relazio­ne Storti.

dacati - dopo tante parole - sono costretti dalla pressione di massa a muoversi anche perché a questo pun­to se qualche operaio dovesse mori­re, la responsabilità non potrà più es­sere solo dei padroni.

Mercoledì mattina alle 9 è convoca­ta l'assemblea generale di tutti i consigli di fabbrica, probabilmente si va verso uno sciopero generale di tut­ta Marghera. Questo sciopero non può più avere obiettivi generici: gli operai vogliono precise modifiche de­gli impianti e la drastica chiusura di quelli immodificabili come i TD1, la riduzione dei carichi di lavoro. l'au­mento del personale perché venga accresciuta la manutenzione degli impianti. .

PISA

Anche a Cagliari si è estesa la lot­ta dei carcerati di tutta Italia su obiet­tivi che sono ormai patrimonio di tutti i proletari chiusi dietro le sbar­re: abolizione dei codici fascisti, in­chiesta parlamentare sulla situazio­ne nelle carceri, ' abolizione della leg­ge sulla carcerazione preventiva, mi­glioramento delle condizioni materia­li dei carcerati. Domenica e lunedì sono stati due giorni di lotta contro la mancata discussione parlamenta­re sulla riforma dei codici promes­sa da Gonella. Domenica un gruppo di detenuti si 'è rifiutato di entrare nelle celle dopo l'aria e numerosi si sono sdraiati nel cortile. 4 detenuti, di cui due erano stati trasferiti dopo le proteste di Torino e di Is Arenas, si sono barricati nelle loro celle e hanno minacciato di appiccare il fuo­co ai pagliericci. Dopo il questore e i magistrati è intervenuto il procura­tore Villasanta e subito c'è stata una brutale carica della polizia che è en­trata nel carcere. 'I 4 compagni che si erano barricati sono stati trasferiti all'Asinara e ad Alghero.

La protesta è continuata lunedì mattina e si tè conclusa con un nuo­vo intervento del sostituto procura­tore. Sull'incontro e su quanto è sta­to detto non si sa niente di preciso. Il giornale locale di 'Rovelli, l'Unione Sarda, cerca di minimizzare, ' come sempre, parlando solo di una prote­sta individuale di 4 detenuti.

"RIVALTA GRIDA: A MORTE IL SIDA" RlliVA'lTA, 19 giugno

Ieri in -Lastroferratura, off. 82 re­parto 8124, alle 20,20 si è staccato dal­Ia rete di riparo antinfortunistico del materiale, che per poco, cadendo sul­la linea, non ha colpito gli operai. La squadra si è fermata immediatamente per mezz'ora, mentre il caporeparto . Torchio pretendeva di continuare che si lavorasse in quelle condizioni. la fermata è continuata finché non sono arrivati quelli dell'antinfortunistica; gli operai hanno chiesto la mezz'ora di sciopero pagata, ma il capo ha ri­fiutato e la fermata è continuata.

A questo punto è arrivato uno del Sida. Con aria strafottente pretende­va che il lavoro riprendesse. Gli ope­rai di 'tutte le linee vicine hanno ri­sposto duramente. 'Circa 200 operai, scandendo lo slogan: <C 'Rivalta grida: a morte il Sida! », hanno buttato fuo­ri il fascista che si era messo a pro­vocare. Poi si sono riuniti decidendo di non lavorare ·fino a fine turno se l'ora di SCiopero non veniva paga­ta. Alle '21 ;20 il capo e alcuni dirigen­ti hanno pensato bene di cedere: l'ora di sciopero sarà interamente re­tribuita. E' stata una grossa vittoria degli operai, che ha dimostrato una volta di più come il tentativo di re­staurare la disciplina in fabbrica, di far passare sulla pelle degli operai le esi'genze della produzione, deve fare i conti con una forza che è usci­ta intatta dallo scontro contrattuale.

Calamari chiede che gli assassini di Serantini non vengano processati! PISA, 19 giugno

La procura generale di Firenze ha richiesto al giudice istruttore l'archi­viazione del caso Serantini, sostenen­do che non è possibile individuare i poliziotti che eseguirono il massa­cro; ha richiesto anche '"che sia as­solto il dottor Mammoli, il medico del carcere Don Bosco che dopo aver vi­sitato Serantini gli prescrisse la bor­sa di ghiaccio e lo rimandò a morire in cella. Questa incredibile presa di posizione conclude nel modo più pro­vocatorio una serie di interventi di Calamari tutti tesi ad assicurare l'im­punità , ai responsabili della morte di Serantini. A soli due giorni dall'aper­tu ra dell'inchiesta , Calamari ha avo­cato a sé il ruolo di Pubblico Mini­stero, sottraendolo al sostituto pro­curatore Sellaroni; ha poi richiesto la sostituzione del giudice istruttore Fu­naioli, perché ostile alle forze di po­lizia, richiesta talmente ridicola che è stata respinta dal consiglio supe­riore della magistratura. L'insosteni­bi l ità giuridica delle richieste di Ca­lamari è chiarissima: nel gruppo di una decina di poliziotti che massacra­rono Serantini, è perfettamente indi-

viduato Monte, l'ufficiale che li co­mandava, che dichiarò di aver arre­stato Serantini per sottrarlo alla fu­ria dei suoi uomini. Ora invece Cala­mari sostiene che non è possibile individuare questi poliziotti, mentre nel frattempo Pirano Monte dopo aver precipi tosamente ritrattato, si è reso irreperibile e pare che abbia an­che lasciato la polizia. Neppure di fronte alle prove più inconfutabili, la perizia, e numerose testimonianze, Calamari è disposto a procedere con­tro gli assassini di stato ; proprio lui che vuole passare per austero custo­de delle leggi e che non lesina de­nunce , mandati di cattura contro studenti operai appigliandosi ad ogni minimo pretesto. E' certo comunque che qualunque siano le decisioni del giudice istruttore Funaioli (a cui com­pete di accogliere e respingere le ri­chieste di Calamari) la battaglia per inchiodare alle loro responsabilità gli assassini di Serantini continuerà . 'Di fronte ai proletari la verità è chiara da un pezzo, senza bisogno di aspet­tare il giudizio del tribunale: 10.000 compagni che erano in piazza il 5 maggio scorso, sono la miglior prova.

Mercoledì 20 giugno 1973

DALLA PRIMA PAGINA GI 21 GI 19-

REBIBBIA

La parola di Gonella vale tantopiornbo quanto pesa ... rantire quanto meno, a chi aveva par­tecipato alla lotta, l'incolumità fisica. Ma anche su questo piano la rispo­sta delle autorità è stata coerente. Sono presenti il questore Parlato che dirige le operazioni, il procuratore generale Spagnuolo, .f'ispettore Buo­namano. Danno assicurazione che non si infierirà sui detenuti che rientra­no. Invece ancora una volta i pestaggi sono sistematici e brutali.

I primi a scendere sono i detenuti del G1 '1 e G12, due tra i padiglioni in cui la lotta è stata più compatta e massiccia, e subito i cellulari scor­tati dalle pantere dei carabinieri esco­no a sirene spiegate dalle uscite se­condarie. l'SO detenuti vengono tra­sfriti a Regina Coeli. Poi tocca agli altri: decine di cellu.lari fanno la spo­la tra Rebi'bbia e la stazione Ter­mini. Anche qui tb schieramento del­la PS è impr~ssionante. l detenuti vengono ammassati in quattro vago­ni. «Ci portano via come gli ebrei in guerra ", urlano, mentre continuano a scandire gli slogans della lotta. Gli ultimi a cedere sono quelli del G8, il padiglione dei gi:avani. Anche per loro sono già pronte le manette e i cellulari. 'La destinazione ,è per 5{)

Civitavecchia dove i 73 reclusi loca­li hanno iniziato da ieri all'unanimi­tà uno ·sciopero della fame in solida­rietà con IRebibbia. Altri 200 vengo­no convogliati verso unO dei carceri più odiosi d''italia, l'Ucciardone di Palermo. -

'Fuori del carcere, verso le 18, con la chiara intenzione di rendere più facile l'intervento interno, una colon­na di celerini sgombra la folla di pro­letari e compagni assiepata di fronte al carcere. Due familiari dei detenuti, un giovane e una donna anziana, ven­gono fermati: saranno rilasciati poco dopo. Una parte dei compagni, segui­ti _provocatoriamente dalla colonna dei celerini, si dirige verso S. Basi­lio. Qui, nonostante la chiara inten­zione dei poliziotti di scatenare una aggressione contro tutto il quartiere, i compagni riescono éid evitare il peg­gio. Si tiene un'assemblea in piazza, breve, per poter ritornare di fronte al carcere dove proseguono i trasferi­menti. Alle 20,1 15 esce un cellulare da cui si sentono gli slogans dei de­tenuti .La gente si precipita al centro della strada, risponde ai detenuti, blocca il cellulare. 'Un mezzo della polizia parte a sirene spiegate, tenta il . carosello, gli agenti dall'interno spianano i mitra. Il cellulare si di­simpegna e riparte a gran velocità.

'La vendetta della polizia non tar­da. Dopo dieci minuti, utilizzando agenti in borghese per provocare, si scatena un'altra carica. Due _giovani vengono fermati: uno è un compa­gno di Settecamini. Si saprà in notta­ta che il fermo è stato trasformato in arresto.

Davanti al carcere tornano ad ç:lS­

sieparsi familiari e compagni: non c'è

carica che tenga, si vuole restare lì. I cellulari vengono dirottati in al­

tre direzioni, evitano di percorrere quel tratto della Tiburtinà. Un gruppo di guardie carcerarie che ha ,fiancheg­giato i poliziotti nelle cariche, sem­bra tentare un'altra sortita, ma rinun-cia subito. L-

l'trasferimenti continuano nella not- I Ir tata e nella mattina ·di oggi. A Rebib- __ bia ormai svuotata ,è finalmente" tor-nata la calma ".

E' stata ottenuta nel migliore stile poliziesco: un recluso è ricoverato con la gamba per·forata da un proiet­tile di mitra; un altro ha ' il bacino fratturato; quelli picchiati ' furiosamen­te, trascinati per i corridoi e sbattu­ti all'altro capo del paese non si con­tano. ,L'interno di Rebi'bbia, a detta dei parlamentari che oggi hanno po­tuta ' visitarlo, si presenta come un campo di battaglia. E' un dato che le autorità e i loro servi della stampa si affannano oggi a sottolineare: voglio­no preparare il terreno all'ulteriore già preannunciata repressione sul pia­no giudiziario: un processo per diret­tissima a tutti i « ribelli ».

I detenuti di Rebibbi, in pas­saggio da Napoli vengono accolti alla stazione dai giovani prol,etari

Questa mattina alle 2,4'5, con circa due ore di ritardo, tè arrivato il diret­tissimo RomaJNapoli-Sicilia: nelle quattro carrozze di coda erano raccol, ti tutti i detenuti, trasferiti da lRebib­bia verso altri carceri. Fino dalla

-mezzanotte la stazione era prèsidiata da un gran numero di poliziotti.·e ca­rabinieri, oltre ad agenti in borghese della squadra politica e vari carce­rieri di Poggioreale.

Oltre a loro e ai normali passegge­ri diretti verso la Sicilia, c'era un cen­tinaio di giovani proletari ad aspet­tare - il treno. Per tutto il temRo che il treno è rimasto fermo, nonost1!nte i tentativi dei poliziotti di isolare i detenuti, i proletari hanno offerto ac­qua, sigarette, giornali, hanno cercato i loro amici tra i trasferiti, hanno par­lato a lungo con tutti, chiedendo noti· ' zie sulla rivolta.

I detenuti parlavano dai finestrini: erano perfettamente coscienti del trattamento che avrebbero subìto a Palermo, ma hanno anche chiarito c'he non sono disposti a mollare. Han­no raccontato delle sparatprie crimi­nali dei poliziotti e dei pe'staggi che molti hanno dovuto stibire.

Dopo un quarto d'ora di sosta, il treno ,ha proseguito per Palermo, i qetenuti sono stati fatti rientrare -dai finestrini, mentre i poliziotti si dava­no da fare perèhé la gente nàn si avvicinasse troppo. Alcuni pugni 'àlza, ti hanno risposto al saluto comunista di un compagno.

Pie indica Murel ni del un ba dispos vano ~ sò bel a tutti vano il div' lui COI in que c'enln tà SUE tronio, strage interni il P.M derle che n per cH dere _ o

LE ELE.ZION-I REGIONALI IN FRIULI-VENEZIA GIULIA Tre ~ UDINE, 19 giugno

Nei centri operai (Pordenone, Mon­falcone, zone industriali) e laddove si è sviluppata la lotta di massa (Lestans, Valle dal Lago) avanzano le sinistre PCI-PSI, e c'è un grosso calo della DC. I risultati segnano una ri­levante sconfitta della DC che paga 9 anni di politica clientelare e anti­proletaria. La classe operaia e i pro­letari friulani che a differenza del '68 sono andati alle urne con alle spalle un ben più impor(ante patrimonio di lotte, di maturità e di coscienza, han­no riportato una chiara unità antifa­scista (espressa in maniera militante contro i comizi del boia Almirante) e contro la DC anche nel voto. " PCI conquista infatti i successi più grossi proprio nel centro dove più grossa è stata la lotta operaia e po­polare dal pordenonese (gli operai Rex) a Tolmezzo (l'Arca occupata, la lotta contro la rovina della montagna) a Lestans a Trasaghis (lotta popola­re per i I diritto alla vita contro i dan­ni provocati a Lestans dall'installa­zione del cementificio, a Trasaghis dalla costruzione della autostrada) a Monfalcone (gli operai del CRDA). Più in generale queste elezioni se­gnano un rilevante spostamento a si­nistra (aumenta nettamente il PSI) e soprattutto un duro colpo alla poli­tica di controllo mafioso che la DC esercita (una rete fittissima di tipo

clientelare che va dalla regione e mi Ile enti-baraccone, alle banche, al, lo IACP, alla Coldiretti, al -potere rap' presentativo delle gararchie militari, fino a frantumarsi nel tessuto capii· lare clericale, le canoniche, gli isti· tuti religiosi etc.). La DC dunque, in una regione considerata una dell.e sue roccaforti, passa dal 44,9% del, le regionali del '68 al 4~,2% deile politiche del '72, al 39,7%.

Il PSI guadagna 1'1 ,3% rispetto al­le politiche, un successo dovuto allo spostamento generale a sinistra, non certo alla politica subalterna alla DC portata avanti per 9 anni (il PSI fa parte della giunta di centro sinistra).

Come la DC pagano lo scotto di nove anni di malgoverno .gn' a'ltri par' titi componenti la giurità, PSDI e il PLI. I fascisti del MSI sono poco al di sotto rispetto alle politiche (- 0,2%) e guadagnano rispetto alle regionali del '68 (+ 2,4%).

La radicalizzazione dello scontro di classe . anche in Friuli, il malumore dei settori terziari (che hanno un po­sto molto rilevante nel tessuto socia' le friulano), il peso e la presenza -del, le gerarchie militari, determinanO uno spostamento a destra nella me· dia e nella piccola borghesia: e que­sta radicalizzazione in senso reaziO­nario dei ceti medi , della piccola borghesia, dei piccoli industriali, del corpi separati, la pagano duramente il PLI e la DC.

SOHIO 'Con

rispett italian ci son contra' NO è blea 400, anohe l'accon l'hann segna, ciata tratto alle as è proo

1'- rii la mag neross

All'a compal Sili, e ~ Rimini, parlare prime 1 e 2.

Dope semble Pone I senza ravini, manch i di non dacalis sce n (. grup